Ettore Troilo: differenze tra le versioni
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{{Bio
|Nome = Ettore
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|GiornoMeseMorte = 5 giugno
|AnnoMorte = 1974
|Attività = patriota▼
|Epoca = 1900
▲|Attività = patriota
|Attività2 = prefetto
|Attività3 = antifascista
|Nazionalità = italiano
|Immagine = Ettore_Troilo.jpg
}}
Durante la [[
== Biografia ==
Ettore Troilo, figlio di un medico condotto, già a 18 anni partì volontario per la [[Grande Guerra]].
Nel 1922 conseguì la laurea in legge, esercitando poi l'attività di [[avvocato]] presso uno studio a [[Milano]]: lì conobbe i socialisti [[Filippo Turati]], che a sua volta lo presentò a [[Giacomo Matteotti]], del quale divenne un assiduo frequentatore e collaboratore.
===La
I giorni 10 e 11 settembre [[1943]] partecipò alla [[difesa di
[[File:Brigata Maiella.svg|thumb|180px|Distintivo del gruppo della Brigata Maiella]]
Alla fine del
===Il dopoguerra===
La prima decisione presa dal ministro Scelba fu di ordinare alla Divisione Legnano di assumere temporaneamente i poteri prefettizi e il comando della città. La decisione finale del governo, invece, fu di trattare. Una delegazione del PCI fu inviata a Roma per parlare con Scelba e [[Alcide De Gasperi|De Gasperi]]. Da questo incontro arrivò la soluzione: gli occupanti avrebbero accettato la destituzione del prefetto, in cambio della mancata denuncia per il reato commesso. In applicazione dell'accordo, la sera del 28 novembre giunse a Milano il sottosegretario [[Achille Marazza]] (DC), conosciuto e ben visto dai partigiani, il quale ottenne lo sgombero della prefettura senza spargimento di sangue<ref>[http://storia.camera.it/cronologia/leg-transizione-costituente/elenco Camera dei deputati. Portale storico. Cronologia: Assemblea Costituente dal 25 giugno 1946 al 31 gennaio 1948].</ref><ref>C. Magnanini, [http://books.google.it/books?id=iSInlkRhks8C&printsec=frontcover#v=onepage&q&f=false ''Ricostruzione e miracolo economico''], Franco Angeli, Milano, 2006, p.106.</ref>.
[[File:BrigataMaiella sacrario.jpg|thumb|Sacrario militare dei Caduti della Brigata Maiella a Taranta Peligna]]
Il 3 dicembre Troilo abbandonò definitivamente la carica <ref>[http://www.prefettura.it/milano/contenuti/41126.htm Portale delle prefetture. Ufficio territoriale del Governo di Milano: scheda di Ettore Troilo].</ref>, evitando ogni irrigidimento politico, e l'occupazione ebbe quindi termine pacificamente. Accettò la contropartita offertagli, un incarico presso l'[[ONU]] come [[ministro plenipotenziario]] dell'Italia per i problemi dell'informazione e la promozione a prefetto di prima classe. Nel gennaio del 1948 però si dimise dall'incarico e da prefetto presentandosi nelle elezioni politiche dell'aprile di quell'anno come candidato indipendente nella lista del [[Fronte democratico popolare]]<ref>[http://www.anpi.it/donne-e-uomini/330/ettore-troilo Sito ANPI. Donne e uomini della Resistenza: scheda di Ettore Troilo].</ref>, ma non fu eletto.
Nonostante il ruolo di primo piano avuto durante la lotta di Liberazione, Troilo rifiutò successivamente ogni benemerenza politica e militare, compresa la pensione di guerra, ritenendo di avere adempiuto il suo dovere, rammaricandosi tuttavia dell'emarginazione in cui era relegata la memoria della Resistenza.
Nel 1953 fu tra i fondatori del movimento [[Autonomia Socialista]]. Visse gli ultimi decenni della sua vita esercitando la professione di avvocato.
Morì a Roma, i suoi funerali si tennero a Torricella Peligna. Nel 1976 per volere di [[Domenico Troilo]] le sue spoglie furono traslate, insieme a quelle di altri patrioti suoi compagni, nel Sacrario militare ai Caduti della Brigata Maiella, costruito appositamente lungo la strada nazionale Frentana per [[Taranta Peligna]]. Oggi gli sono dedicate strade a [[Milano]], [[L'Aquila]], [[Lanciano]] (CH), [[Sulmona]] (AQ), [[Altino]] (CH), [[Brisighella]] (RA), il Giardino Ettore Troilo a [[Roma]] e piazze a [[Pescara]] e [[Torricella Peligna]] (CH).
==Premi e riconoscimenti==
Nel 1947 riceve l'[[Ambrogino d'oro]] dalla città di Milano.<ref>{{Cita web|url=https://www.comune.milano.it/dseserver/ambrogini/attach/elenco%20CIVICHE%20BENEMERENZE_storiche.pdf |titolo=Benemerenze civiche |autore= |sito=comune.milano.it |data= |lingua=It |accesso=29 gennaio 2019}}</ref>
==Note==
<references
==Bibliografia==
* Nicola Troilo, ''Storia della brigata «Maiella» 1943-1945'', Mursia 2011.
* Carlo Troilo, ''La guerra di Troilo. Novembre 1947: l'occupazione della prefettura di Milano, ultima trincea della Resistenza'' (con una prefazione di [[Aldo Aniasi]]), Rubbettino, 2005. ISBN 88-498-1164-0.
* [[Marco
*
* [[Indro Montanelli]] e [[Mario Cervi]], ''La guerra di Troilo'', in ''L'Italia della Repubblica'', Cap. VII, Rizzoli, Milano, 1985.
*Umberto Nasuti, ''Il patriota giardiniere''. ''Viaggio sulle strade della Brigata Maiella''. Editrice Carabba, 2017. ISBN 9788863445114
==Voci correlate==
* [[Brigata Maiella]]
* [[Gilberto Malvestuto]]
==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
*[http://www.prefettura.it/milano/index.php?f=Spages&nodo=40482&id_sito=1141 Prefettura di Milano - Scheda biografica] <small>Visto 28 dicembre 2009</small>
*
{{Resistenza italiana}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|politica}}
[[Categoria:Antifascisti italiani]]
[[Categoria:Brigata Maiella]]
[[Categoria:Insigniti con l'Ambrogino d'oro]]
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