Palazzo Gondi: differenze tra le versioni
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{{Edificio civile
|didascalia = Palazzo Gondi
[[File:Palazzo gondi 15.JPG|thumb|Lo spigolo del palazzo]]▼
|paese = ITA
|divamm1 = [[Toscana]]
|città = Firenze
|cittàlink = <!-- valorizzare tale campo se la città è ambigua -->
|indirizzo = [[piazza San Firenze]], 1-2
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|periodo costruzione = [[1490]]-[[1498]]
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}}
'''Palazzo Gondi''' si trova in [[piazza San Firenze]] 1-2, a un isolato da [[piazza della Signoria]], con affaccio anche su [[via de' Gondi]] 2-4, a [[Firenze]]. Oggi è uno dei pochi palazzi fiorentini che appartiene ancora ai discendenti della famiglia che lo fece costruire. ▼
Il palazzo appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare [[patrimonio artistico nazionale (Italia)|patrimonio artistico nazionale]], ed è citato nel vincolo UNESCO del [[centro storico di Firenze|centro storico]].
▲'''Palazzo Gondi''' si trova in [[piazza San Firenze]] 1-2, a un isolato da [[piazza della Signoria]], con affaccio anche su via de' Gondi 2-4, a [[Firenze]].
==Storia==
[[File:Palazzo gondi, cortile di giuliano da sangallo, stemma gondi 02.JPG|thumb|left|Stemma Gondi nel cortile]]
Su questa porzione della città si estendeva nell'antichità una porzione del [[teatro romano (Firenze)|teatro romano]], di cui restano tracce dei setti
[[File:Via de' Gondi 2-4 angolo piazza San Firenze 1-2, palazzo gondi, stemma gondi.jpg|thumb|Stemma sulla cantonata del palazzo]]
Il palazzo ebbe
[[Leonardo da Vinci]] abitava in una delle case distrutte per ampliare il palazzo, affittata da suo padre [[ser Piero da Vinci|ser Piero]] per 30 fiorini l'anno proprio dai Gondi, ai quali aveva affidato anche l'esecuzione delle sue disposizioni testamentarie, per la parte fiorentina, prima di partire per la Francia; da una finestra di questa abitazione disegnà il cadavere di [[Bernardo Bandini]], appeso a palazzo Vecchio dopo la [[congiura dei Pazzi]] e si dice che proprio qui avesse dipinto ''[[La Gioconda (Leonardo)|La Gioconda]]'' (tradizione però basata solo su calcoli ipotetici, e non suffragata da reali documenti), e in ricordo di questo prestigioso primato fu posta nell'androne su via de' Gondi un'iscrizione dettata da [[Cesare Guasti]]:
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VISSE LA BENAUGURATA GIOVINEZZA
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|[[File:Palazzo_gondi,_androne,_iscrizione_leonardo_da_vinci_02.jpg|350px]]
|}
[[File:Palazzo
Palazzo Gondi nel ventesimo secolo si identifica con la vita di Amerigo Gondi, conosciuto universalmente come Bibi, era nato nel 1909, figlio di Guido e di Isabella Ginori, nipote di Eugenio. Nell'aprile del 1954 Amerigo incaricò l’architetto [[Emilio Dori]] della progettazione e la direzione dei lavori dell’ultimo piano del palazzo, mettendo in opera un recupero molto equilibrato, che lasciò intatta l’antica [[Altana (architettura)|altana]] rinascimentale che si affaccia sulla facciata del [[complesso di San Firenze]] e vari terrazzi a più livelli, tra cui un piccolo giardino pensile disegnato dall'architetto paesaggista [[Pietro Porcinai]] (1957) presso la terrazza nord, orientata a guardare la [[duomo di Firenze|cattedrale]]. Tra il 1960 e il 1972 proseguirono vari lavori di manutenzione e abbellimento, sempre sotto la direzione dell’architetto Dori, come la sostituzione dello stemma della cantonata con una copia realizzata dallo scultore [[Mario Moschi]] nel 1972 (per ragioni conservative e di sicurezza pubblica). Anche palazzo Gondi subì i danni dell’Alluvione del 1966, tale calamità è ricordata con una piccola lapide posta nell'ingresso ad un’altezza del piano di calpestio di circa 3 metri. Nel 2005 Bernardo Gondi ereditò il palazzo e con sua moglie Vittoria intraprese dei lunghi restauri conservativi della durata di sei anni seguiti dall'architetto Paolo Fiumi.
Oggi appartiene ancora ai discendenti della famiglia, ed è in parte visitabile su appuntamento. Al pian terreno si trovano un bar
Nel 2008 un cantiere ha restaurato la facciata ottocentesca, le coperture e il cortile.
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[[File:Palazzo gondi 111.JPG|thumb|left|Disegno delle bugne delle finestre]]
===Esterno===
Rispetto ai suoi modelli, il Sangallo seppe impostare un'evoluzione nell'uso degli elementi tipici fiorentini, facendone uno degli esempi più riusciti palazzi dell'epoca. Il palazzo si sviluppa attorno a un cortile monumentale, porticato su quattro lati. Le facciate sono disegnate su tre ordini, con bugnato digradante in [[pietra forte]]. Il piano terreno si presenta caratterizzato da ricorsi di bugne a cuscino, con tre portali incorniciati ad arco e piccole finestre quadre. Il primo piano è a bugne piatte e l'ultimo a paramento liscio, ambedue con finestre centinate (in origine spartite a croce guelfa e lunetta soprastante, fino alle ristrutturazioni ottecentesche - una lunetta quattrocentesca con mazze d'armi araldiche si trova oggi esposta nel cortile) che ripetono la forma dei portali. L'elemento più innovativo è il disegno delle finestre, con il profilo delle pietre disposto a raggiera, che assomiglia alle sfaccettature di una pietra preziosa, mentre fra una finestra e l'altra ci sono pietre a croce modificata con due lunghi bracci e due corti, le cui estremità finiscono a punta. Le finestre del secondo piano inoltre vennero realizzate impercettibilmente più alte, per compensare otticamente lo scorcio prospettico.
Altri elementi architettonici sono la
La facciata su via dei Gondi, di [[Giuseppe Poggi]], mostra cinque assi e tre portali, con'ampia terrazza triangolare al [[piano nobile]], affacciata su palazzo Vecchio. Al Poggi spetta anche l'ulteriore asse sulla cantonata e il terzo portale, che diede simmetria al progetto sangallesco, col portale mediano che trovò giustamente corrispondenza con il centro del cortile. Per questi lavori il Poggi utilizzò molti materiali di recupero dalle case distrutte: capitelli, colonne e le bozze della famosa torre.
===
[[File:
Sotto il porticato è presente una statua togata di epoca romana detta tradizionalmente il senatore [[Macrino]] (II secolo d.C.), proveniente forse dal vicino [[teatro romano (Firenze)|teatro romano]] o dalle antiche terme, già destinata, secondo [[Vasari]], a ornare la fiancata del palazzo. Vi si trovano inoltre vari stemmi Gondi, con le mazze incrociate. È stato scritto sul cortile: "più che essere un compromesso tra l'esterno e l'interno e segnare il passaggio dalla vivacità della strada alla quiete della casa, qui sembra già far parte dell'appartamento, e ci si stupisce di non trovarvi qualche mobile che l'arredi"<ref>Gino Chierici</ref>.
===Scalone===
[[File:Palazzo gondi, cantine 04.JPG|thumb|Le cantine]]▼
Da qui, sul lato settentrionale, inizia lo scalone monumentale del Sangallo, per i piani superiori, coi gradini decorati sul profilo da figure zoomorfe e fitomorfe (gli originali, venduti a [[Stefano Bardini]], sono oggi al [[Victoria and Albert Museum]]). Su ogni gradino della scalinata si trovano degli innovativi balaustri decorati con scanalature a tortiglione e foglie di acanto. Il Sangallo usò per il soffitto, dei riquadri di pietra ricoperti di decorazioni che parlano della ricchezza dei Gondi e delle loro relazioni sociali: delle cornucopie appaiate stracolme di fiamme stanno accanto a dei diamanti con lingue di fuoco che circondano un diamante centrale decorato con foglie. Sia le cornucopie che i diamanti, emblemi personali di Giuliano Gondi, comunicano ricchezza e abbondanza. Dei nastri che recano iscritte le lettere SIN tengono legate insieme le cornucopie. Secondo Corbinelli, SIN pare si riferisca al motto di Giuliano ''Non Sine Labore'', composto come dono per il mercante fiorentino dal [[Ferdinando I di Napoli|re di Napoli]] e da suo figlio [[Alfonso II di Napoli|Alfonso, duca di Calabria]].
Il Poggi, inoltre per facilitare l’accesso al piano nobile dall'androne delle carrozze, ideò una nuova rampa di scale, che senza passare dall'esterno del cortile come l’antica che portava direttamente al vestibolo del salone, duplicando specularmente quella originale del Sangallo.
<gallery>
Il terzo piano, ristrutturato nella seconda metà del Novecento, presenta un appartamento che gode dell'[[altana]] affacciata su [[piazza San Firenze]] e di vari terrazzi su più livelli, su uno dei quali [[Pietro Porcinai]] realizzò un notevole giardino pensile.▼
Palazzo Gondi dettaglio.jpg|Un gradino ''in situ'', rifatto nel XIX secolo
</gallery>
===Piano nobile===
Nei sotterranei sono state recentemente aperte le cantine.▼
[[File:Palazzo Gondi camino del salone.jpg|thumb|Il camino monumentale]]
Al piano nobile, un sontuoso vestibolo con decori a rilievi di [[pietra serena]] simili a quelli dello scalone, introduce al grande salone dove è conservato, oltre agli undici grandi ritratti dei più importanti membri di Casa Gondi del ramo francese partendo da Giuliano il Vecchio, il bellissimo e monumentale camino di pietra, realizzato su disegno sempre di [[Giuliano da Sangallo]] tra il 1501 e il 1505. Ricco di bassorilievi allegorici e coronato da due grandi statue, ''Ercole'' e ''Sansone'', costituisce in sé uno dei più importanti esempi di camino cinquecentesco fiorentino ancora integro nella sua collocazione originaria.
Al 1710 risale l'alcova, eseguita in occasione del matrimonio di Angelo Gondi con Elisabetta, figlia del senatore Filippo [[Cerretani]]. Qui i rilievi in stucco con gli angeli che sorreggono lo stemma Gondi sono di [[Giovanni Battista Ciceri]], gli affreschi della volta sono di [[Matteo Bonechi]], e quadrature di [[Lorenzo Del Moro]] (decorazione dei palchi, delle spallette e degli imbotti delle finestre).
Tra l'alcova e il salone si trovano il corridoio ''del Tempo che ghermisce la Bellezza'', la ''Sala dei Paesaggi'' con due vedute di [[Niccolò Connestabile]], e la ''Sala di Giove ed Ebe'', cone decorazioni di [[Luigi Catani]].
===Altro===
▲[[File:Palazzo gondi, cantine 04.JPG|thumb|Le cantine]]
▲Il terzo piano, ristrutturato nella seconda metà del Novecento, presenta un appartamento che gode dell'[[Altana (architettura)|altana]] affacciata su [[piazza San Firenze]] e di vari terrazzi su più livelli, su uno dei quali [[Pietro Porcinai]] realizzò un notevole giardino pensile.
▲Nei sotterranei sono state
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
[[File:
▲[[File:Giuliano da sangallo, gradini da palazzo gondi, 1490-1501, 04.JPG|thumb|Un gradino del Sangallo al V&A Museum]]
*{{bps|Burci 1875}}, p.
*{{bps|Bacciotti 1879-1886}}, III, 1886, pp.
*{{bps|Bigazzi 1886}}, p.
*{{bps|Elenco 1902}}, p.
*{{bps|Limburger 1910}}, n. 336;
*{{bps|Bertarelli 1922}}, pp.
*{{bps|Garneri 1924}}, pp.
*{{bps|Bertarelli 1937}}, p.
*{{bps|Allodoli-Jahn Rusconi 1950}}, pp.
*{{bps|Chierici 1952-1957}}, I, 1952, pp.
*Alessandro Rubin de Cervin, ''Palazzo Gondi di Firenze'', in "''Maison et Jardin''", XV, 1965, 115, pp.
*Maddalena Trionfi Honorati, ''Firenze vista da casa Gondi'', in "''Antichità Viva''", IV, 1965, 2, pp.
*{{bps|Limburger-Fossi 1968}}, n. 336;
*{{bps|Ginori Lisci 1972}}, II, pp.
*{{bps|Firenze 1974}}, pp.
*{{bps|Bargellini-Guarnieri 1977-1978}}, I, p.
*Andreas Tönnesmann, ''Der Palazzo Gondi in Florenz'', Worms, Werner, 1983;
*Corinna Vasic Vatovec, ''Palazzo Gondi'', in ''L'architettura di Lorenzo il Magnifico'', catalogo della mostra (Firenze, Spedale degli Innocenti, 8 aprile-26 luglio 1992) a cura di Gabriele Morolli, [[Cristina Acidini Luchinat]] e Luciano Marchetti, Milano, Silvana editoriale, 1992, pp.
*Riccardo Pacciani, ''"Tum pro honore publico tum pro commoditate privata": un documento del 1490 per l'edificazione di Palazzo Gondi a Firenze'', in "''Arte Lombarda"'', n.s., 1993 (1994), 2/4, pp. 202-205;
*Georg Satzinger, ''Der 'Konsul' am palazzo Gondi in Florenz, zur öffentlichen Inszenierung antiker Statuen um 1500'', in "''Römisches Jahrbuch der Bibliotheca Hertziana''", XXX, 1995, pp. 151-189;
*Marcello Vannucci, ''Splendidi palazzi di Firenze'', Le Lettere, Firenze 1995.
*Mariella Zoppi e Cristina Donati, ''Guida ai chiostri e cortili di Firenze'', bilingue, Alinea Editrice, Firenze 1997.
*{{bps|Palazzi 2001}}, Lara Mercanti, pp. 64-67;
*{{bps|Adsi 2003}}, pp. 25-26;
*Linda Pellecchia, ''Untimely death, unwilling heirs: the early history of Giuliano da Sangallo's unfinished palace for Giuliano Gondi'', in "''Mitteilungen des Kunsthistorischen Institutes in Florenz"'', LXVII, 2003 (2004), pp.
*{{bps|Cesati 2005}}, I, p.
*{{bps|Firenze 2005}}, pp.
*{{bps|Paolini 2009}}, pp.
*Diego Crociani, Migliorati Lorella, ''Studio storico artistico sulle opere di Giuliano da Sangallo a Palazzo Gondi'', Firenze, Centro-A-Zeta, 2011.
==Altri progetti==
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==Collegamenti esterni==
*{{cita web | 1 = http://www.palazzogondi.it | 2 = Sito ufficiale | accesso = 15 giugno 2020 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20200222143153/http://www.palazzogondi.it/ | dataarchivio = 22 febbraio 2020 | urlmorto = sì }}
*Claudio Paolini
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{{portale|Firenze}}
[[Categoria:Palazzi di Firenze|Gondi]]
[[Categoria:Architetture di Giuliano da Sangallo]]
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