Palazzo Gondi: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Annullata la modifica 145791242 di 151.68.97.38 (discussione)
Etichetta: Annulla
 
(51 versioni intermedie di 21 utenti non mostrate)
Riga 1:
{{Edificio civile
{{Coord|43.769684|N|11.257306|E|type:landmark|display=title}}
{{tmp|nome edificio civile}}= Palazzo Gondi
[[File:Palazzo|immagine gondi= 11.JPG|thumb|Palazzo Gondi]] facciata.jpg
|didascalia = Palazzo Gondi
[[File:Palazzo gondi 15.JPG|thumb|Lo spigolo del palazzo]]
|paese = ITA
|divamm1 = [[Toscana]]
|città = Firenze
|cittàlink = <!-- valorizzare tale campo se la città è ambigua -->
|indirizzo = [[piazza San Firenze]], 1-2
|stato =
|ricostruito =
|demolito =
|distrutto =
|periodo costruzione = [[1490]]-[[1498]]
|inaugurazione =
|stile =
|uso =
|altezza =
|altezza antenna/guglia =
|altezza tetto =
|altezza ultimo piano =
|area calpestabile =
|ascensori =
|costo =
|ingegnere =
|appaltatore =
|costruttore =
|proprietario = [[Gondi|Famiglia Gondi]]
|committente =
|latitudine =
|longitudine =
|coord titolo =
}}
'''Palazzo Gondi''' si trova in [[piazza San Firenze]] 1-2, a un isolato da [[piazza della Signoria]], con affaccio anche su [[via de' Gondi]] 2-4, a [[Firenze]]. Oggi è uno dei pochi palazzi fiorentini che appartiene ancora ai discendenti della famiglia che lo fece costruire.
 
Il palazzo appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare [[patrimonio artistico nazionale (Italia)|patrimonio artistico nazionale]], ed è citato nel vincolo UNESCO del [[centro storico di Firenze|centro storico]].
'''Palazzo Gondi''' si trova in [[piazza San Firenze]] 1-2, a un isolato da [[piazza della Signoria]], con affaccio anche su via de' Gondi 2-4, a [[Firenze]].
 
==Storia==
[[File:Palazzo gondi, cortile di giuliano da sangallo, stemma gondi 02.JPG|thumb|left|Stemma Gondi nel cortile]]
Su questa porzione della città si estendeva nell'antichità una porzione del [[teatro romano (Firenze)|teatro romano]], di cui restano tracce dei setti muarimurari delle antiche burelle e dell'inclinazione del calpestio tra [[piazza della Signoria]] e [[piazza San Firenze]]. Il primo Gondi a risiedere in questa zona fu [[Giuliano Gondi|Giuliano il Vecchio]], marito di [[Maddalena Strozzi]], che qui acquistò una casa nel [[1455]], successivamente ingrandita con varie case dei [[Giugni (famiglia)|Giugni]], degli Asini (nel 1489, per 1200 fiorini), del [[Tribunale della MercatanziaMercanzia]] (una torre, nel 1480, dove aveva vissuto [[Leonardo da Vinci]]) e dello stesso Comune, poi demolite per far posto a un nuovo palazzo. Grazie anche al beneplacito di [[Lorenzo il Magnifico]], col quale barattò alcuni beni immobili, all’inizio del 1489 iniziò i lavori per costruire il palazzo familiare.
 
FuQuesto edificatonuovo, grande edificio fu progettato da [[Giuliano da Sangallo]] nel [[1490]] per Giuliano di Lionardo Gondi, prendendo come esempio altri importanti capolavoripalazzi di edilizia signorilesignorili in città, come [[palazzo Medici]] e [[palazzo Strozzi]], ma con una rinnovata rilettura stilistica. Tra gli elementi mutuati da queste opere precedenti c'è la forma cubica impostata attorno a un cortile centrale, il [[bugnato]] digradante verso l'alto su ciascuno dei tre piani verso l'alto, le finestre centinate sulle [[cornici marcapiano]], il [[cornicione]]. Giuliano da Sangallo disegnò inoltre la [[Cappella Gondi]] in [[Santa Maria Novella]].
 
[[File:Via de' Gondi 2-4 angolo piazza San Firenze 1-2, palazzo gondi, stemma gondi.jpg|thumb|Stemma sulla cantonata del palazzo]]
Il palazzo ebbe unacomunque genesiun iter costruttivo molto lentalento e rimase incompleto per diversi secoli. Nel [[1495]] ospitò [[Guidobaldo da Montefeltro]], in visita alla città. Dal testamento dello stesso Giuliano redatto nel [[1501]] si può dedurre come in tale data il nuovo palazzo fosse già abitato, benché non ancora terminato e, nonostante il documento obbligasse gli eredi a portarlo "a perfezione" (non è chiaro se estendendosi sul lato sinistro o su quello destro), i desideri del testatore non furono ascoltati. A questa data (e fino al [[1870]]) il palazzo si presentava su tre piani distribuiti per sei assi, con due portoni, a guardare la piazza, essendo il fianco sull'attuale via de' Gondi chiuso da un altro fabbricato inpienamente aderenzasoddisfatti.
 
AllaTra la fine del Seicento e l'inizio del Settecento, su incarico di Vincenzio e Angelo di Amerigo Gondi, vi lavorarono [[Antonio Maria Ferri]] per l'architettura e [[Matteo Bonechi]] per la decorazione pittorica. SuFurono costruite delle nuove scuderie e ristrutturati al primo piano alcuni ambienti di abitazione. Fino al 1870 il palazzo si presentava su tre piani distribuiti per sei assi, con due portoni, a guardare la piazza, ma sull'attuale via dei Gondi il palazzo era affiancato da un dall'antico edificio della famiglia degli Asini, che venne demolito verso il [[1870]] per allargare la strada che fiancheggiava [[Palazzo Vecchio]]., In quellnell'occasioneambito vennedei anche"risanamenti" durante e ingranditodopo il palazzoperiodo condi la[[Firenze creazioneCapitale]]. delLa terzosistemazione portaledel (quellolato sinistro)sud edel lapalazzo costruzionevenne dicurata, unatra nuovail "fetta"1870 die edificioil che1874, aumentòda il[[Giuseppe numeroPoggi]], dellel'architetto finestredel sulla[[piazzale facciataMichelangelo]] e creòdei un[[Viali prospettodi simileCirconvallazione su(Firenze)|viali viadi de'Circonvallazione]], Gondi.che [[Leonardobilanciò dala Vinci]]facciata abitavadandole inla unasimmetria dellecon caseun distruttenuovo perasse ampliaredi ilfinestre palazzo,e affittatauna daterza suoporta padresu [[serpiazza PieroSan da Vinci|ser PieroFirenze]], pere 30cercò fiorinidi l'annomascherare propriocon daialcuni Gondi;accorgimenti siil dicefatto che propriola quinuova avesseforma dipintodel ''[[Lapalazzo Giocondanon (Leonardo)|Lafosse Gioconda]]''ormai (tradizionepiù peròad infondata)[[angolo retto]], ema incaratterizzata ricordoda diuno questospigolo prestigiosoacuto primatosul fulato postanuovo nell'andronesinistro sudella viafacciata. de' Gondi un'iscrizione dettata da [[Cesare Guasti]]:
 
[[Leonardo da Vinci]] abitava in una delle case distrutte per ampliare il palazzo, affittata da suo padre [[ser Piero da Vinci|ser Piero]] per 30 fiorini l'anno proprio dai Gondi, ai quali aveva affidato anche l'esecuzione delle sue disposizioni testamentarie, per la parte fiorentina, prima di partire per la Francia; da una finestra di questa abitazione disegnà il cadavere di [[Bernardo Bandini]], appeso a palazzo Vecchio dopo la [[congiura dei Pazzi]] e si dice che proprio qui avesse dipinto ''[[La Gioconda (Leonardo)|La Gioconda]]'' (tradizione però basata solo su calcoli ipotetici, e non suffragata da reali documenti), e in ricordo di questo prestigioso primato fu posta nell'androne su via de' Gondi un'iscrizione dettata da [[Cesare Guasti]]:
 
{|align=center
|<div align="center"><div style="border-collapse:collapse;border:0.5px solid;padding:5px; width:350px; text-align:center"><small>
<bigspan style="font-size: 120%;">LEONARDO DA VINCI</bigspan><BRbr />
VISSE LA BENAUGURATA GIOVINEZZA <BRbr />IN UNA CASA DELL'ARTE DEI MERCATANTI <BRbr />CHE DA GIULIANO GONDI FU COMPRATA E DISFATTA <BRbr />NEL MURARE QUESTO PALAGIO <BRbr />AL QUALE DANDOSI PERFEZIONE NEL MDCCCLXXIII <BRbr />IL COMUNE E IL SIGNORE CONCORDI<BR>br />VOLLERO CHE LA MEMORIA DI TANTO NOME <br />AL NOBILE E VAGO EDIFICIO <BRbr />ACCRESCESSERO DECORO
</centersmall></div></smalldiv>
|[[File:Palazzo_gondi,_androne,_iscrizione_leonardo_da_vinci_02.jpg|350px]]
||[[File:Palazzo gondi, androne, iscrizione leonardo da vinci.JPG|300px]]
|}
 
[[File:Palazzo gondi,Gondi cortile di giuliano da sangallo, stemma gondi 02terrazzo.JPGjpg|thumb|StemmaVeduta Gondidalla terrazza su nelpalazzo cortileVecchio]]
La sistemazione del lato sud venne curata, tra il [[1870]] e il [[1874]], da [[Giuseppe Poggi]], l'architetto del [[piazzale Michelangelo]] e dei [[Viali di Circonvallazione (Firenze)|viali di Circonvallazione]], che bilanciò la facciata dandole la simmetria con un nuovo asse di finestre e una terza porta su [[piazza San Firenze]], e cercò di mascherare con alcuni accorgimenti il fatto che la nuova forma del palazzo non fosse ormai più ad angolo retto, ma caratterizzata da uno spigolo acuto sul lato nuovo sinistro della facciata. Nel [[1874]] il palazzo poteva dirsi finalmente terminato, con l'apposizione dello stemma dei [[Gondi]] su quello che era diventata la cantonata laterale (d'oro, a due [[mazza (araldica)|mazze]] [[in decusse|decussate]] di nero, [[legato (araldica)|legate]] di rosso, sostituito nel [[1972]] da una copia realizzata dallo scultore [[Mario Moschi]]). Per rendere omogenei i fronti fu eseguita un'attenta scelta dei pietrami impiegati, tuttavia facilmente distinguibili guardando al prospetto principale.
 
Palazzo Gondi nel ventesimo secolo si identifica con la vita di Amerigo Gondi, conosciuto universalmente come Bibi, era nato nel 1909, figlio di Guido e di Isabella Ginori, nipote di Eugenio. Nell'aprile del 1954 Amerigo incaricò l’architetto [[Emilio Dori]] della progettazione e la direzione dei lavori dell’ultimo piano del palazzo, mettendo in opera un recupero molto equilibrato, che lasciò intatta l’antica [[Altana (architettura)|altana]] rinascimentale che si affaccia sulla facciata del [[complesso di San Firenze]] e vari terrazzi a più livelli, tra cui un piccolo giardino pensile disegnato dall'architetto paesaggista [[Pietro Porcinai]] (1957) presso la terrazza nord, orientata a guardare la [[duomo di Firenze|cattedrale]]. Tra il 1960 e il 1972 proseguirono vari lavori di manutenzione e abbellimento, sempre sotto la direzione dell’architetto Dori, come la sostituzione dello stemma della cantonata con una copia realizzata dallo scultore [[Mario Moschi]] nel 1972 (per ragioni conservative e di sicurezza pubblica). Anche palazzo Gondi subì i danni dell’Alluvione del 1966, tale calamità è ricordata con una piccola lapide posta nell'ingresso ad un’altezza del piano di calpestio di circa 3 metri. Nel 2005 Bernardo Gondi ereditò il palazzo e con sua moglie Vittoria intraprese dei lunghi restauri conservativi della durata di sei anni seguiti dall'architetto Paolo Fiumi.
Il palazzo appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale. Tra il [[1954]] e il [[1957]] e ancora tra il [[1960]] e il [[1972]] sono documentati vari interventi di sistemazione interna per Amerigo Gondi su progetto dell'architetto [[Emilio Dori]], che vi trasformò gli antichi locali di servizio in un appartamento. Fu affiancato negli anni settanta da [[Pietro Porcinai]] per la sistemazione di una scenografica terrazza posta a nord e orientata a guardare la [[duomo di Firenze|cattedrale]].
 
Oggi appartiene ancora ai discendenti della famiglia, ed è in parte visitabile su appuntamento. Al pian terreno si trovano un bar ede altri esercizi commerciali.
 
Nel 2008 un cantiere ha restaurato la facciata ottocentesca, le coperture e il cortile.
Riga 35 ⟶ 69:
[[File:Palazzo gondi 111.JPG|thumb|left|Disegno delle bugne delle finestre]]
===Esterno===
Rispetto ai suoi modelli, il Sangallo seppe impostare un'evoluzione nell'uso degli elementi tipici fiorentini, facendone uno degli esempi più riusciti palazzi dell'epoca. Il palazzo si sviluppa attorno a un cortile monumentale, porticato su quattro lati. Le facciate sono disegnate su tre ordini, con bugnato digradante in [[pietra forte]]. Il piano terreno si presenta caratterizzato da ricorsi di bugne a cuscino, con tre portali incorniciati ad arco e piccole finestre quadre. Il primo piano è a bugne piatte e l'ultimo a paramento liscio, ambedue con finestre centinate (in origine spartite a croce guelfa e lunetta soprastante, fino alle ristrutturazioni ottecentesche - una lunetta quattrocentesca con mazze d'armi araldiche si trova oggi esposta nel cortile) che ripetono la forma dei portali. L'elemento più innovativo è il disegno delle finestre, con il profilo delle pietre disposto a raggiera, che assomiglia alle sfaccettature di una pietra preziosa, mentre fra una finestra e l'altra ci sono pietre a croce modificata con due lunghi bracci e due corti, le cui estremità finiscono a punta. Le finestre del secondo piano inoltre vennero realizzate impercettibilmente più alte, per compensare otticamente lo scorcio prospettico.
 
Altri elementi architettonici sono la ''[[panca di via]]'', che crea una specie di [[zoccolo (architettura)|zoccolo]] in pietra attorno al palazzo, l'elegante cornicione a mensole di modesto aggetto, e l'[[Altana (architettura)|altana]], con colonne sulla sommità del palazzo, in asse con il portone al n. 2. Dal portone al n. 1 (conduecon due bei ferri portabandiera ai lati) si accede al cortile.
 
La facciata su via dei Gondi, di [[Giuseppe Poggi]], mostra cinque assi e tre portali, con'ampia terrazza triangolare al [[piano nobile]], affacciata su palazzo Vecchio. Al Poggi spetta anche l'ulteriore asse sulla cantonata e il terzo portale, che diede simmetria al progetto sangallesco, col portale mediano che trovò giustamente corrispondenza con il centro del cortile. Per questi lavori il Poggi utilizzò molti materiali di recupero dalle case distrutte: capitelli, colonne e le bozze della famosa torre.
La facciata su via dei Gondi, di [[Giuseppe Poggi]] mostra cinque assi e tre portali.
 
===InternoCortile===
[[File:Palazzo gondi, cortileCortile di giuliano da sangallo,Palazzo 01Gondi.JPGjpg|thumb|ilIl cortile]]
NelIl palazzo si sviluppa intorno a un monumentale cortile centrale, porticato su quattro lati con [[ordine corinzio|colonne corinzie]] a tre e a due svelte arcate per lato (i capitelli sono leggermente differenziati l'un l'altro),. Al centro vi si trova una fontana a doppia tazza del [[1652]], che sfrutta per antica concessione granducale l'acqua proveniente dal [[giardino di Boboli]], che alimenta anche la [[Fontana del Nettuno (Firenze)|fontana del Nettuno]]. Da qui, sul lato settentrionale, inizia lo scalone monumentale per i piani superiori, coi gradini decorati sul profilo da figure zoomorfe e fitomorfe (gli originali oggi sono al [[Victoria and Albert Museum]]). Sotto il porticato è presente una statua togata di epoca romana (II secolo), , proveniente forse dal vicino [[teatro romano (Firenze)|teatro romano]], già destinata, secondo [[Vasari]], a ornare la fiancata del palazzo. Vi si trovano inoltre vari stemmi Gondi, con le mazze incrociate. È stato scritto sul cortile: "più che essere un compromesso tra l'esterno e l'interno e segnare il passaggio dalla vivacità della strada alla quiete della casa, qui sembra già far parte dell'appartamento, e ci si stupisce di non trovarvi qualche mobile che l'arredi" (Gino Chierici).
 
Sotto il porticato è presente una statua togata di epoca romana detta tradizionalmente il senatore [[Macrino]] (II secolo d.C.), proveniente forse dal vicino [[teatro romano (Firenze)|teatro romano]] o dalle antiche terme, già destinata, secondo [[Vasari]], a ornare la fiancata del palazzo. Vi si trovano inoltre vari stemmi Gondi, con le mazze incrociate. È stato scritto sul cortile: "più che essere un compromesso tra l'esterno e l'interno e segnare il passaggio dalla vivacità della strada alla quiete della casa, qui sembra già far parte dell'appartamento, e ci si stupisce di non trovarvi qualche mobile che l'arredi"<ref>Gino Chierici</ref>.
Al Poggi compete l'ingresso carrozzabile, a cui corrisponde una rampa di scale separata, modellata su quella del Sanagllo, che porta direttamente al vestibolo del salone. Le decorazioni in pietra serena, degne di quelle cinquecentesche, mostrano balaustri ai parapetti, gradini con l'emblema del diamante e la folgore di [[Giuliano Gondi]], e parementi lapidei nel soffitto con rilievi araldici, oltre alle lesene e i peducci.
 
===Scalone===
[[File:Palazzo gondi, cantine 04.JPG|thumb|Le cantine]]
[[File:Palazzo gondi, 15cortile 14.JPG|thumb|LoLa spigoloscalinata del palazzoSangallo]]
Al piano nobile si trova infatti il grande salone con undici ritratti di membri di Casa Gondi, da Giuliano il Vecchio in poi, e con un camino monumentale realizzato su disegno di Giuliano da Sangallo tra il [[1501]] e il [[1505]], caratterizzato da bassorilievi allegorici e due grandi statue di coronamento raffiguranti ''Ercole'' e ''Sansone''.
Da qui, sul lato settentrionale, inizia lo scalone monumentale del Sangallo, per i piani superiori, coi gradini decorati sul profilo da figure zoomorfe e fitomorfe (gli originali, venduti a [[Stefano Bardini]], sono oggi al [[Victoria and Albert Museum]]). Su ogni gradino della scalinata si trovano degli innovativi balaustri decorati con scanalature a tortiglione e foglie di acanto. Il Sangallo usò per il soffitto, dei riquadri di pietra ricoperti di decorazioni che parlano della ricchezza dei Gondi e delle loro relazioni sociali: delle cornucopie appaiate stracolme di fiamme stanno accanto a dei diamanti con lingue di fuoco che circondano un diamante centrale decorato con foglie. Sia le cornucopie che i diamanti, emblemi personali di Giuliano Gondi, comunicano ricchezza e abbondanza. Dei nastri che recano iscritte le lettere SIN tengono legate insieme le cornucopie. Secondo Corbinelli, SIN pare si riferisca al motto di Giuliano ''Non Sine Labore'', composto come dono per il mercante fiorentino dal [[Ferdinando I di Napoli|re di Napoli]] e da suo figlio [[Alfonso II di Napoli|Alfonso, duca di Calabria]].
 
Il Poggi, inoltre per facilitare l’accesso al piano nobile dall'androne delle carrozze, ideò una nuova rampa di scale, che senza passare dall'esterno del cortile come l’antica che portava direttamente al vestibolo del salone, duplicando specularmente quella originale del Sangallo.
Al Settecento risale la sistemazione del lato posteriore, con le scuderie e numerosi ambienti negli appartamenti al primo piano, tra cui l'alcova disegnata da [[Antonio Maria Ferri]] (1710), creata per celebrare il matrimonio tra Angelo Gondi ed Elisabetta Cerretani, figlia del senatore [[Francesco Cerretani|Francesco]]. In essa lavorarono numerosi artisti: lo stuccatore [[Giovan Battista Ciceri]], che realizzò i rilievo degli angeli che sostengono lo stemma Gondi sull'arco d'entrata, [[Matteo Bonechi]] agli affreschi sulla volta, [[Lorenzo del Moro]] alla decorazione dei palchi, delle spallette e degli imboti delle finestre.
 
<gallery>
Il terzo piano, ristrutturato nella seconda metà del Novecento, presenta un appartamento che gode dell'[[altana]] affacciata su [[piazza San Firenze]] e di vari terrazzi su più livelli, su uno dei quali [[Pietro Porcinai]] realizzò un notevole giardino pensile.
[[File:Giuliano da sangallo, gradini da palazzo gondi, 1490-1501, 04.JPG|thumb|Un gradino del Sangallo al V&A Museum]]
Palazzo Gondi dettaglio.jpg|Un gradino ''in situ'', rifatto nel XIX secolo
</gallery>
 
===Piano nobile===
Nei sotterranei sono state recentemente aperte le cantine.
[[File:Palazzo Gondi camino del salone.jpg|thumb|Il camino monumentale]]
Al piano nobile, un sontuoso vestibolo con decori a rilievi di [[pietra serena]] simili a quelli dello scalone, introduce al grande salone dove è conservato, oltre agli undici grandi ritratti dei più importanti membri di Casa Gondi del ramo francese partendo da Giuliano il Vecchio, il bellissimo e monumentale camino di pietra, realizzato su disegno sempre di [[Giuliano da Sangallo]] tra il 1501 e il 1505. Ricco di bassorilievi allegorici e coronato da due grandi statue, ''Ercole'' e ''Sansone'', costituisce in sé uno dei più importanti esempi di camino cinquecentesco fiorentino ancora integro nella sua collocazione originaria.
 
Al 1710 risale l'alcova, eseguita in occasione del matrimonio di Angelo Gondi con Elisabetta, figlia del senatore Filippo [[Cerretani]]. Qui i rilievi in stucco con gli angeli che sorreggono lo stemma Gondi sono di [[Giovanni Battista Ciceri]], gli affreschi della volta sono di [[Matteo Bonechi]], e quadrature di [[Lorenzo Del Moro]] (decorazione dei palchi, delle spallette e degli imbotti delle finestre).
 
Tra l'alcova e il salone si trovano il corridoio ''del Tempo che ghermisce la Bellezza'', la ''Sala dei Paesaggi'' con due vedute di [[Niccolò Connestabile]], e la ''Sala di Giove ed Ebe'', cone decorazioni di [[Luigi Catani]].
 
===Altro===
[[File:Palazzo gondi, cantine 04.JPG|thumb|Le cantine]]
Il terzo piano, ristrutturato nella seconda metà del Novecento, presenta un appartamento che gode dell'[[Altana (architettura)|altana]] affacciata su [[piazza San Firenze]] e di vari terrazzi su più livelli, su uno dei quali [[Pietro Porcinai]] realizzò un notevole giardino pensile.
 
Nei sotterranei sono state recentemente aperte le cantine come enoteca e spazio per la ristorazione.
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
[[File:PalazzoVeduta gondi,dall'altana cortiledi 14Palazzo Gondi.JPGjpg|thumb|La scalinata delVeduta Sangallodall'altana]]
[[File:Giuliano da sangallo, gradini da palazzo gondi, 1490-1501, 04.JPG|thumb|Un gradino del Sangallo al V&A Museum]]
[[File:Palazzo gondi, cortile 06.JPG|thumb|La fontana]]
 
*{{bps|Burci 1875}}, p. &nbsp;89;
*{{bps|Bacciotti 1879-1886}}, III, 1886, pp. 249-250&nbsp;249–250;
*{{bps|Bigazzi 1886}}, p. &nbsp;263;
*{{bps|Elenco 1902}}, p. &nbsp;249;
*{{bps|Limburger 1910}}, n. 336;
*{{bps|Bertarelli 1922}}, pp. 71-72&nbsp;71–72;
*{{bps|Garneri 1924}}, pp. 143-144&nbsp;143–144, n. IX;
*{{bps|Bertarelli 1937}}, p. &nbsp;146;
*{{bps|Allodoli-Jahn Rusconi 1950}}, pp. 94-95&nbsp;94–95;
*{{bps|Chierici 1952-1957}}, I, 1952, pp. 114-115&nbsp;114–115;
*Alessandro Rubin de Cervin, ''Palazzo Gondi di Firenze'', in "''Maison et Jardin''", XV, 1965, 115, pp. 86-93&nbsp;86–93;
*Maddalena Trionfi Honorati, ''Firenze vista da casa Gondi'', in "''Antichità Viva''", IV, 1965, 2, pp. 91-100&nbsp;91–100;
*{{bps|Limburger-Fossi 1968}}, n. 336;
*{{bps|Ginori Lisci 1972}}, II, pp. 585-592&nbsp;585–592;
*{{bps|Firenze 1974}}, pp. 148-150&nbsp;148–150;
*{{bps|Bargellini-Guarnieri 1977-1978}}, I, p. &nbsp;359; II, 1977, p. &nbsp;74;
*Andreas Tönnesmann, ''Der Palazzo Gondi in Florenz'', Worms, Werner, 1983;
*Corinna Vasic Vatovec, ''Palazzo Gondi'', in ''L'architettura di Lorenzo il Magnifico'', catalogo della mostra (Firenze, Spedale degli Innocenti, 8 aprile-26 luglio 1992) a cura di Gabriele Morolli, [[Cristina Acidini Luchinat]] e Luciano Marchetti, Milano, Silvana editoriale, 1992, pp. 166-169&nbsp;166–169;
*Riccardo Pacciani, ''"Tum pro honore publico tum pro commoditate privata": un documento del 1490 per l'edificazione di Palazzo Gondi a Firenze'', in "''Arte Lombarda"'', n.s., 1993 (1994), 2/4, pp. 202-205;
*Georg Satzinger, ''Der 'Konsul' am palazzo Gondi in Florenz, zur öffentlichen Inszenierung antiker Statuen um 1500'', in "''Römisches Jahrbuch der Bibliotheca Hertziana''", XXX, 1995, pp. 151-189;
*Marcello Vannucci, ''Splendidi palazzi di Firenze'', Le Lettere, Firenze 1995.
*Mariella Zoppi e Cristina Donati, ''Guida ai chiostri e cortili di Firenze'', bilingue, Alinea Editrice, Firenze 1997.
*{{bps|Palazzi 2001}}, Lara Mercanti, pp. 64-67;
*{{bps|Adsi 2003}}, pp. 25-26;
*Linda Pellecchia, ''Untimely death, unwilling heirs: the early history of Giuliano da Sangallo's unfinished palace for Giuliano Gondi'', in "''Mitteilungen des Kunsthistorischen Institutes in Florenz"'', LXVII, 2003 (2004), pp. 77-117&nbsp;77–117;
*{{bps|Cesati 2005}}, I, p. &nbsp;301;
*{{bps|Firenze 2005}}, pp. 371-372&nbsp;371–372;
*{{bps|Paolini 2009}}, pp. 169-170&nbsp;169–170, n. 223.
*Diego Crociani, Migliorati Lorella, ''Studio storico artistico sulle opere di Giuliano da Sangallo a Palazzo Gondi'', Firenze, Centro-A-Zeta, 2011.
 
==Altri progetti==
{{interprogetto|commons=Category:Palazzo Gondi}}
 
==Collegamenti esterni==
*{{cita web | 1 = http://www.palazzogondi.it | 2 = Sito ufficiale | accesso = 15 giugno 2020 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20200222143153/http://www.palazzogondi.it/ | dataarchivio = 22 febbraio 2020 | urlmorto = sì }}
*[http://www.palazzogondi.it Sito ufficiale]
*Claudio Paolini&#44;, [http://www.palazzospinelli.org/architetture/risultati-via.asp?denominazione=palazzo+gondi&ubicazione=&button=&proprieta=&architetti_ingegneri=&pittori_scultori=&uomini_illustri=&note_storiche= schede nel Repertorio delle architetture civili di Firenze di Palazzo Spinelli] (testi concessi in [[GFDL]]).
 
{{Proconsolo}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|Firenze}}
 
[[Categoria:Palazzi di Firenze|Gondi]]
[[Categoria:Architetture di Giuliano da Sangallo]]