Demidov (famiglia): differenze tra le versioni
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{{S|storia di famiglia|Impero russo}}
{{Casata
|cognome = Demidov
|stemma = Coa fam ITA Demidoff HrM.svg
|motto = '{{maiuscoletto|acta non verba}}'
|blasonatura = ''Inquartato: l'inquartatura divisa da una croce di nero: nel 1º e 4º di rosso al giglio bottonato di argento; nel 2º e 3º d'argento alla croce di rosso. Sul tutto troncato, colla fascia d'oro attraversante: in capo, d'argento a tre strumenti da minatore, di verde, ordinati in fascia; in punta, di nero al martello d'argento, manicato al naturale.''
|stato = {{bandiera|Russia}} [[Impero russo]]<br />{{simbolo|Flag of the Grand Duchy of Tuscany (1840).svg}} [[Granducato di Toscana]]<br />{{simbolo|Flag of Italy (1861-1946).svg}} [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]
|casataderivazione =
|casataprincipale =
|titoli =
* [[Principe di San Donato]]
* [[Villa di San Donato|Conte di San Donato]]
|fondatore = [[Nikita Demidov|Demid Antuf'ev]]
|ultimosovrano = [[Anatolij Pavlovič Demidov]]
|attualecapo =
|datafondazione = [[XVII secolo]]
|dataestinzione =27 ottobre [[1943]]
|confluitain =
|etnia = [[Russi|russa]]
|ramicadetti = {{sp}}
* [[Principe di San Donato|Demidoff di San Donato]]
* [[Lopukhin]]-Demidov
}}
[[File:Pavel Demidov Coat of Arms.svg|thumb|Stemma dei Principi Demidov]]
La '''Casata di Demidov'''<ref>{{Cita|Treccani}}.</ref>, o '''Demidoff'''<ref>Nota linguistica: per tradizione, il nome di questa famiglia è stato reso nell'alfabeto italiano secondo la traslitterazione "alla francese", con una grafia inesatta e priva di scientificità. Secondo le norme della [[traslitterazione scientifica]] dall'[[alfabeto cirillico]] all'[[alfabeto latino]], si dovrebbe scrivere "Demidov", sebbene, in questo caso, sia giocoforza utilizzare, in lingua italiana, la forma ormai consolidata dall'uso tradizionale.</ref> (in [[Lingua russa|russo]] Демидов, al plurale Демидовы, pronuncia {{IPA|[dʲɪˈmʲidəf]}}<ref>Pronuncia approssimata ''dimìdof'', errato ''demidòf''.</ref>), è una [[Nobiltà russa|famiglia nobile]] originaria della [[Russia]].
Dotati di uno spiccato senso imprenditoriale che li portò ad accumulare ingentissime ricchezze, si distinsero, prima in Russia e poi anche in [[Italia]], per la forte propensione alle imprese [[Filantropia|filantropiche]] e al [[mecenatismo]].
== Storia ==
=== Origini ===
Il primo artefice della ricchezza familiare fu [[Nikita Demidov|Demid Antuf'ev]], che era un artigiano che esercitava la professione di fabbro a [[Tula (Russia)|Tula]] nel XVII secolo. Suo figlio [[Nikita Demidov|Nikita]] aveva continuato l'impresa paterna, specializzandosi soprattutto nella realizzazione di armi, che divennero note per la loro perfezione tecnica. Nel 1672 inventò un fucile economico che attirò addirittura l'attenzione dello zar<ref name="EI">{{Cita|Enciclopedia italiana}}.</ref>.
=== Ascesa ===
[[File:Nikita Demidov.jpg|thumb|upright|''Ritratto di [[Nikita Demidov]]'' conservato nel [[Museo di Storia Regionale di Nižnij Tagil]]]]
Nel 1712 infatti Tula fu visitata da [[Pietro I di Russia|Pietro il Grande]] e concesse a Nikita di costruire la prima vera fabbrica d'armi in Russia, l'''Arsenale di Tula'', ancora attiva e conosciuta come [[Tul'skij oružejnyj zavod]] (TOZ), che divenne la principale del suo paese e permise all'[[Impero russo]] di affrancarsi dalla fornitura di armi dall'estero. La sua produzione fu fondamentale per la vittoria nella guerra contro l'[[Impero svedese]]. In ringraziamento al padre, lo zar concesse a Nikita di cambiare il proprio cognome da Antuf'ev a Demidov. Nikita divenne fornitore di armi per l'[[esercito imperiale russo]] e fu un fedele collaboratore dello zar, sostenendolo nell'impresa della fondazione di [[San Pietroburgo]], nuova capitale dell'[[Impero russo]]<ref name="EI"/>.
=== XVIII secolo ===
[[File:Georg Christoph Grooth 07.jpeg|thumb|upright|[[Akinfij Nikitič Demidov|Akinfij Demidov]] ritratto da [[Georg Christoph Grooth]]]]
Ebbe quattro figli, il più grande dei quali, [[Akinfij Nikitič Demidov|Akinfij]], diresse le officine di [[Nev'jansk]], ne fece costruire altre nove e scoprì le miniere d'argento dell'[[Monti Altaj|Altai]], ottenendo coi fratelli, nel 1726, il diploma comitale di nobiltà ereditaria<ref name="EI"/>. Nel frattempo Tula andava diventando il più grande centro per la lavorazione dell'acciaio dell'[[Europa orientale|Est europeo]] e nel 1724 i Demidov vi fondarono un museo delle armi, il più antico della città.
Dai tre figli di Akinfij iniziò a manifestarsi quella vena filantropica che sarà una delle costanti della storia familiare. Prokofij fondò infatti un istituto d'educazione e una serie di scuole popolari a [[Mosca (Russia)|Mosca]], mentre a Pietroburgo una scuola commerciale e una cassa di prestiti, oltre a dedicarsi a numerose opere di beneficenza. Suo fratello Nikita fu un viaggiatore e un protettore delle scienze e delle arti. Grigorij era appassionato di botanica e fondò il primo giardino botanico scientifico della Russia. Suo figlio Pavel Grigor'evič fu uno degli uomini più colti della sua epoca, fondatore dell'istituto Demidov di scienze superiori (1805, più tardi liceo giuridico Demidov) e, assieme ad altri, dell'[[Università di Tobolsk]]<ref name="EI"/><ref name="Grigorij">{{Cita web|url=http://www.indf.ru/representative/grigoriy-akinfievich-demidov/|titolo=Grigorij Akinfievič Demidov|lingua=ru}}</ref>
=== Nikolaj Demidov ===
[[File:Counte Nicholas Demidoff.jpg|thumb|upright|[[Nikolaj Nikitič Demidov|Nikolaj Demidov]] in un ritratto del XIX secolo]]
Il figlio di Nikita, [[Nikolaj Nikitič Demidov|Nikolaj]], si distinse durante la guerra contro i turchi e poi contro [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] (1812), quando armò a proprie spese un intero reggimento<ref name="EI"/>. Munificò l'[[Università statale di Mosca|Università di Mosca]] di una ricca collezione di rarità e si dedicò in seguito alla carriera diplomatica<ref name="EI"/>: nel 1822 si recò a [[Firenze]], che da allora divenne la patria di elezione della sua famiglia. I Demidov infatti continuavano a curare il proprio impero industriale in Russia, ma sceglievano Firenze per le vacanze e la villeggiatura. Nicolaj, instancabile collezionista di opere d'arte e finanziatore di opere umanitarie e filantropiche, aveva acquistato una sontuosa villa nella zona della [[chiesa di San Donato in Polverosa]], chiamata appunto [[Villa San Donato]] o Villa Demidoff.
=== Villa San Donato ===
[[File:Villa San Donato (1822 print).jpg|thumb|[[Villa San Donato]] (o Villa Demidoff), in una stampa del 1822]]
In questa fastosa dimora, un tempo circondata da un ampio parco, i Demidoff influenzarono profondamente la vita culturale cittadina, attraverso il magnifico stile di vita che vi conducevano, quasi una sfida alla nobiltà toscana di allora. Dimostrando una grande attenzione al mondo dell'arte e della cultura e raccogliendo una straordinaria collezione, favorirono la conoscenza in Toscana della pittura storica francese ([[Jean-Auguste-Dominique Ingres|Ingres]], [[Eugène Delacroix|Delacroix]], [[Hippolyte Delaroche|Delaroche]]) e la diffusione dell'arte applicata di altissimo livello, soprattutto nel campo del mobilio e degli ''object d'art'', proteggendo artisti come [[Lorenzo Bartolini]] e [[Giuseppe Bezzuoli]]. La fastosa residenza, danneggiata durante la [[seconda guerra mondiale]], è stata ristrutturata nel 2012. A Firenze Nikolaj, italianizzato in "Nicola Demidoff", fondò una scuola e un asilo infantile<ref name="EI"/>.
=== Principi di San Donato ===
[[File:1831. Anatole Demidov.jpg|thumb|upright|[[Anatolio Demidoff]] ritratto da [[Karl Pavlovič Brjullov]]]]
Suo figlio, [[Anatolio Demidoff]], il 23 febbraio 1837 fu nominato primo [[principe di San Donato]] dal granduca [[Leopoldo II di Toscana|Leopoldo II]] e il 20 ottobre 1838 ebbe il titolo di [[principe]]. Ricchissimo committente di artisti romantici, fece realizzare per Firenze un monumento al padre di [[Lorenzo Bartolini]], che donò in seguito al comune di Firenze e che si trova in [[piazza Demidoff]].
Nel 1840 sposò [[Matilde Bonaparte|Matilde]], figlia di [[Girolamo Bonaparte]], [[principe di Montfort]]. Nel 1859 comprò la villa, già usata da Napoleone Bonaparte e, dopo averla usata come residenza, la trasformò in museo: la [[Villa di San Martino]] oggi è sede del Museo Napoleonico nell'[[Isola d'Elba]]. A Pietroburgo fondò inoltre la Casa Demidov di assistenza operaia<ref name="EI"/>. A suo nipote [[Paolo II Demidoff|Paolo II]] il re d'Italia confermò nel 1872 il titolo dei principi di San Donato<ref name="EI"/>.
[[File:Parco demidoff2012-10-21 16.20.13.jpg|thumb|[[Villa Demidoff]], originariamente paggeria medicea]]
Nel 1872 i Demidoff acquistarono dai [[Casa Savoia|Savoia]] la tenuta di Pratolino e trasformarono in una villa l'antica paggeria medicea ([[Villa Demidoff]]). L'antica villa medicea era stata abbattuta nel 1824, perché pericolante. Villa San Donato fu invece venduta all'asta nel 1880.
=== Estinzione della casata ===
Paolo II si sposò due volte ed ebbe un figlio (Elim) dalla prima moglie e tre figli e tre figlie dal secondo matrimonio. Alla sua morte Villa Demidoff in particolare passò alla figlia Maria, che sposò Semen Semenovich Abamelek-Lazarev.
Alla morte di Maria, nel 1955, il suo patrimonio e la villa passarono a [[Pavle Karađorđević]], principe di Jugoslavia figlio di sua sorella Aurora, che vendette parte degli arredi all'asta e, nel 1963, le proprietà di Pratolino alla [[Società Generale Immobiliare]]. Nel 1981 l'intero complesso fu acquistato dall'amministrazione provinciale di Firenze e destinato ad uso pubblico<ref name="siusa.archivi.beniculturali.it">{{Cita web|url=http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=cons&Chiave=16530|titolo=Demidoff|sito=Sistema informativo degli archivi di Stato (SIUSA)|accesso=21 marzo 2018|dataarchivio=22 marzo 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180322021301/http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=cons&Chiave=16530|urlmorto=sì}}</ref><ref name="paoloII">{{Cita web|url=http://www.indf.ru/representative/pavel-pavlovich-demidov/|titolo=Pavel Pavlivič Demidov|lingua=ru}}</ref>.
La linea dei Principi di San Donato si estinguerà invece alla morte di Anatole, ultimo figlio maschio di Paolo II, il quale non ebbe eredi maschi.
== Arma ==
[[Stemma]]: ''Inquartato: l'inquartatura divisa da una croce di nero: nel 1º e 4º di rosso al giglio bottonato di argento; nel 2º e 3º d'argento alla croce di rosso. Sul tutto troncato, colla fascia d'oro attraversante: in capo, d'argento a tre strumenti da minatore, di verde, ordinati in fascia; in punta, di nero al martello d'argento, manicato al naturale''<ref name="siusa.archivi.beniculturali.it"/>.
[[Motto]]: {{maiuscoletto|acta non verba}}<ref name="siusa.archivi.beniculturali.it"/>.
== Albero genealogico – ramo dei principi di San Donato ==
<div style="overflow-x:auto">
{{Discendenza
|1|-1|Demid Antoufe'v|*1624-†1664
|2|1|[[Nikita Demidov|Nikita]]|*1656-†1725
|3|2|[[Akinfij Nikitič Demidov|Akinfij Nikitič]]|*1678-†1745
|4|2|Grigorij Nikitič|
|5|2|Nikita Nikitič|
|6|3|Prokofij Akinfievič|*1710-†1786
|7|3|Grigorij Akinfievič|*1715-†1761
|8|3|Nikita Akinfievič|*1724-†1789
|9|8|[[Nikolaj Nikitič Demidov|Nikolaj Nikitič]]|*1773-†1828<br />[[conte]] di [[Villa San Donato|San Donato]]
|10|9|[[Paolo I Demidoff|Paolo I]]|*1798-†1840<br />conte
|11|9|[[Anatolio Demidoff|Anatolio]]|*1812-†1870<br />1º [[principe di San Donato]]<br />∞[[Matilde Bonaparte]]
|12|10|[[Paolo II Demidoff|Paolo II]]|*1839-†1885<br />2º principe di San Donato
|13|12|Elim|*1868-†1943<br />3º principe di San Donato
|14|12|Nikita|*1872-†1874
|15|12|[[Aurora Pavlovna Demidova|Aurora]]|*1873-†1904<br />{{Discendenza/P|1}}∞[[Arsen Karađorđević]]<br />{{Discendenza/P|2|#060}}∞Nicola Giovanni Maria di Noghera
|16|12|Anatole|*1874-†1943<br />4º principe di San Donato
|17|12|Maria|*1877-†1955<br />∞Semen Semenovich Abamelek-Lazarev
|18|12|Paolo III|*1879-†1909
|19|12|Elena|*1884-†1959<br />{{Discendenza/P|1}}∞Alessandro Schouvalov<br />{{Discendenza/P|2|#060}}∞Nicolas A. Pavlov
|20|16|Elena|*1901-†1970
|21|16|Eugenia|*1902-†1955
|22|16|Aurora|*1909-†1944
}}
</div>
== Architetture ==
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== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{Cita libro|titolo=Žizneopisanie Akinfija Nikitiča, Demidova|città=Pietroburgo|anno=1833|lingua=ru}}
* {{Cita libro|titolo=Rodoslovnja Demidovych|anno=1873|lingua=ru|opera=Russkij Archiv}}
* {{Cita libro|titolo=Pamjati Pavla Pavloviča Demidova knjazja San-Donato|città=Pietroburgo|anno=1886|lingua=ru}}
* {{Cita libro|titolo=Demidovy, osnovateli gornago dela v Rossii|autore=Ogarkov|città=Pietroburgo|anno=1891|lingua=ru|cid=Ogarkov}}
* {{Cita libro|titolo=Istoričeskie očerki i razzskazy|autore=Šubinskij|città=Pietroburgo|anno=1892|lingua=ru|cid=Šubinskij}}
* {{Cita libro|titolo=Enciclopedia storico-nobiliare italiana: famiglie nobili e titolate viventi riconosciute dal R. governo d'Italia compresi: città, comunità, mense vescovili, abbazie, parrocchie ed enti nobili e titolati riconosciuti|autore=Vittorio Spreti|wkautore=Vittorio Spreti|editore=Enciclopedia storico-nobiliare italiana|città=Milano|anno=1928-1956|volume=2|p=608|SBN=RAV0067545|cid=Vittorio Spreti}}
* {{Cita libro|titolo=L'attività politico economica dei Demidoff in Toscana|autore=Renato Risaliti|curatore=Lucia Tonini|editore=L. S. Olschki|città=Firenze|anno=1996|opera=I Demidoff a Firenze e in Toscana|pp=33-49|SBN=UFI0243981|cid=Renato Risaliti}}
* {{Cita libro|titolo=Curiosità riguardanti i Demidoff a Firenze|autore=R. Carapelli|anno=2007|opera=Le antiche dogane|p=10|cid=R. Carapelli}}
== Voci correlate ==
{{Colonne}}
* [[Nikita Demidov]]
* [[Akinfij Nikitič Demidov]]
* [[Nikolaj Nikitič Demidov]]
{{Colonne spezza}}
* [[Anatolio Demidoff]]
* [[Paolo I Demidoff]]
* [[Paolo II Demidoff]]
{{Colonne fine}}
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Enciclopedia italiana|nome=Demidov|nomeurl=demidov|autore=Sergio Volkobrun|anno=1931|cid=Enciclopedia italiana}}
* {{Treccani|Demidov|Demidov|cid=Treccani}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|antroponimi|Firenze|Russia| [[Categoria:Demidoff| ]]
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