Atlantide: differenze tra le versioni
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[[File:Atlantis Kircher Mundus subterraneus 1678.jpg|miniatura|Mappa immaginaria di Atlantide dal ''Mundus Subterraneus'' di [[Athanasius Kircher]], pubblicato ad Amsterdam nel [[1665]] (la mappa è orientata con il nord verso il basso)]]
'''Atlantide''' ({{lang-grc|Ἀτλαντὶς νῆσος|Atlantìs nêsos|isola di Atlante|parentesi=si}})<ref>Platone, ''Timeo'', 25.</ref> è un'[[isola]] [[leggenda]]ria, il cui [[mito]] è menzionato per la prima volta<ref name="Janni 2004">{{cita|Janni 2004|p. 72}}.</ref> nel [[IV secolo a.C.]] da [[Platone]] nei [[Dialoghi platonici|dialoghi]] ''[[Timeo (dialogo)|Timeo]]'' (17a-27b) e ''[[Crizia (dialogo)|Crizia]]''.
Secondo il racconto di Platone, oltre le [[Colonne d'Ercole]] ci sarebbe stata una serie di piccole isole che attraversavano un immenso mare fino a un grande continente a dirimpetto nel quale prosperava una potenza marittima denominata Atlantide che avrebbe conquistato anche molte parti mediterranee dell'[[Europa occidentale]] fino all'Etruria a nord e del [[Nordafrica]] fino all'Egitto a sud, novemila anni prima del tempo di [[Solone]] (cioè approssimativamente nel 9600 a.C.). Dopo avere fallito l'[[invasione]] di [[Atene]], Atlantide sarebbe sprofondata "in un singolo giorno e notte di disgrazia" per opera di [[Poseidone]]. Il nome dell'isola-continente deriva da quello di [[Atlante (mitologia)|Atlante]], leggendario governatore dell'[[oceano Atlantico]], figlio di Poseidone, che sarebbe stato anche, secondo Platone, il primo re della potenza marittima.<ref name="Atlante">Nella leggenda raccontata da Platone, Atlante non è rappresentato come il [[mitologia greca|mitologico]] [[Titano (mitologia)|Titano]], figlio di Giapeto e di Climene, che regge sulle sue spalle il mondo intero, bensì come un semidio, figlio di [[Poseidone]] e di [[Clito (Poseidone)|Clito]].</ref>
La descrizione geografica apparentemente indica oltre all'isola Atlantide anche l'America, citata come un vero continente circondato da un vero mare, in contrapposizione al mar Mediterraneo, definito "un porto di angusto ingresso".<ref>Platone, ''Timeo'', 24-25, in ''Opere complete'', VI, Biblioteca Universale Laterza 1984, p. 363.</ref>
Essendo una storia funzionale ai dialoghi di Platone, Atlantide è generalmente vista come un [[mito]] concepito dal filosofo greco per illustrare le proprie idee politiche. Benché la funzione di Atlantide sembri chiara alla maggior parte degli studiosi, essi disputano su quanto e come il racconto di Platone possa essere ispirato da eventuali tradizioni più antiche. Alcuni argomentano che Platone si basò sulla memoria di eventi passati, come l'[[Eruzione minoica|eruzione vulcanica di Thera]] o la [[guerra di Troia]]<ref name="cita-Zangger-1993">{{cita|Zangger 1993}}.</ref><ref name="Szlezk_1993">{{cita|Szlezák 1993}}.</ref>, mentre altri insistono che trasse ispirazione da eventi contemporanei, come la distruzione di [[Elice (Grecia)|Elice]] nel [[373 a.C.]] o la fallita [[Spedizione ateniese in Sicilia|invasione ateniese della Sicilia]] nel [[415 a.C.|415]]-[[413 a.C.]]
La possibile esistenza di un'autentica Atlantide venne attivamente discussa durante l'[[storia antica|antichità classica]], ma fu generalmente rigettata e occasionalmente [[parodia]]ta da autori posteriori. Quasi ignorata nel [[Medioevo]], la storia di Atlantide fu riscoperta dagli [[Umanesimo rinascimentale|umanisti]] nell'[[storia moderna|era moderna]]. La descrizione di Platone ha ispirato le opere [[utopia|utopiche]] di numerosi scrittori [[Rinascimento|rinascimentali]], come ''[[La nuova Atlantide]]'' di [[Francesco Bacone|Bacone]]. Al tema sono state dedicate alcune migliaia di libri e saggi.<ref name="Fondi1980">R. Fondi, introduzione in [[Lyon Sprague De Camp]]. ''Il mito di Atlantide e dei continenti scomparsi'', Fanucci, 1980.</ref> Atlantide ispira la letteratura contemporanea, soprattutto quella [[fantasy]], ma anche la [[fantascienza]], i [[fumetto|fumetti]], i [[film]] e i [[videogioco|videogiochi]], essendo divenuta sinonimo di ogni e qualsiasi ipotetica [[Mondo perduto|civiltà perduta]] nel remoto passato.
== I dialoghi di Platone ==
{{vedi anche|Timeo (dialogo)|Crizia (dialogo)}}
[[File:Plato-raphael.jpg|thumb|left|upright=0.7|[[Platone]] dipinto da [[Raffaello Sanzio|Raffaello]]
[[File:De Atlantide ad Timaeum atque Critiam Platonis, title page.gif|thumb|''De Atlantide ad Timaeum atque Critiam Platonis'' (Johann Christian Bock, 1685)]]
I [[Dialoghi
{{citazione|
[...]
In tempi successivi, però essendosi verificati terribili terremoti e diluvi, nel corso di un giorno e di una notte, tutto il complesso dei vostri guerrieri di colpo sprofondò sotto terra, e l'Isola di Atlantide, allo stesso modo sommersa dal mare, scomparve. (25C-D)|Platone, ''[[Timeo (dialogo)|Timeo]]''<ref>Platone, ''Tutti gli scritti'', a cura di Giovanni Reale, Milano, Rusconi 1991, p. 1359.</ref>.}}
I quattro personaggi che compaiono in entrambi i dialoghi di Platone sono due filosofi, [[Socrate]] e [[Timeo di Locri]], e due politici, [[Ermocrate]] e Crizia,<ref>L'interpretazione tradizionale, che identifica questo Crizia con il politico leader dei [[Trenta Tiranni]] e zio materno di Platone,
Nel ''Timeo'', all'introduzione segue un resoconto della creazione e della struttura dell'universo e delle antiche civiltà. Nell'introduzione Socrate riflette sulla [[Utopia|società perfetta]], già descritta in Platone nella ''[[La Repubblica (dialogo)|Repubblica]]'' (c. 380 a.C.), chiedendo se lui e i suoi ospiti possano ricordare una storia che esemplifica tale società. Crizia menziona un racconto storico che presumibilmente avrebbe costituito l'esempio perfetto e prosegue descrivendo Atlantide, come riportato nel ''Crizia''. Nel suo racconto, l'antica [[Atene]] sembra costituire la "società perfetta" e Atlantide la sua avversaria, che rappresentano l'[[antitesi]] dei tratti "perfetti" descritti nella ''Repubblica''.
Secondo Crizia, le antiche divinità divisero la
Nel ''[[Timeo (dialogo)|Timeo]]'' si racconta di come [[Solone]], giunto in [[Antico Egitto|Egitto]], fosse venuto a conoscenza da alcuni sacerdoti egizi di un'antica [[battaglia]] avvenuta tra gli Atlantidei e gli antenati degli Ateniesi, che avrebbe visto vincenti i secondi. Secondo i sacerdoti, Atlantide era una [[monarchia]] assai potente, con enormi mire espansionistiche. Situata geograficamente oltre le [[Colonne d'Ercole]], politicamente controllava l'[[Africa]] fino all'Egitto e l'[[Europa]] fino all'[[Italia]]. Proprio nel periodo della guerra con gli Ateniesi un immenso cataclisma fece sprofondare l'isola nell'[[
[[File:CapitolOfAtlantisAsDescribedByPlato.png|thumb|Pianta schematica della capitale di Atlantide basata sulla descrizione di Platone]]
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Nel dialogo successivo, il ''[[Crizia (dialogo)|Crizia]]'', rimasto incompiuto, Platone descrive più nel dettaglio la situazione [[geopolitica]] di Atlantide, collocando il tutto novemila anni prima.
Crizia racconta che il dio [[Poseidone]] s'innamorò di [[Clito (
Ognuno dei dieci re governava la propria regione di competenza, e tutti erano legati gli uni agli altri dalle disposizioni previste da Poseidone e incise su una lastra di [[oricalco]] posta al centro dell'isola, attorno a cui si riunivano per prendere decisioni che riguardavano tutti. Crizia descrive anche il rituale da eseguire prima di deliberare, che prevedeva una [[caccia]] al toro armati solo di bastoni e una [[libagione]] con il sangue dell'animale ucciso, seguita da un [[giuramento]] e da una [[preghiera]].<ref>''Crizia'' 119c-120c.</ref> La virtù e la sobrietà dei governanti durò per molte generazioni, finché il carattere umano ebbe il sopravvento sulla loro natura divina. Caduti preda della bramosia e della cupidigia, gli abitanti di Atlantide si guadagnarono l'ira di [[Zeus]], il quale chiamò a raccolta gli dei per deliberare sulla loro sorte.<ref>''Crizia'' 120d-121c.</ref>
Le notizie che Platone narra di Atlantide provengono molto probabilmente dalla tradizione greca, da [[Creta (Grecia)|Creta]] e forse dall'[[Antico Egitto|Egitto]] e da altre fonti perdute, il tutto reinterpretato letterariamente dal filosofo.<ref>Platone, ''Tutte le opere'', a cura E.V. Maltese, Roma, 2009, p. 2293.</ref>
È anzitutto evidente il punto di vista da cui viene narrato il [[mito]], che pone al centro la città di [[Atene]], simbolo di sobrietà e rigore
Sia l'Atene primitiva, suddivisa in aree da [[agricoltura|coltivare]] e abitata da contadini e [[artigianato|artigiani]], sia la ricca e potente Atlantide sono infatti rappresentazioni del modello divino tratteggiato nel ''Timeo'',<ref>''Timeo'' 27d ss.</ref>
== Ricezione e teorie ==
=== Antichità ===
Al di fuori dei dialoghi ''Timeo'' e ''Crizia'' di Platone, non
Nonostante alcuni nell'antichità avessero ritenuto un fatto storico il racconto riportato da Platone, il suo allievo [[Aristotele]] non diede peso alla cosa, liquidandola come un'invenzione del maestro. Ad Aristotele è infatti attribuita la frase "L'uomo che l'ha sognata, l'ha anche fatta scomparire."<ref>Strabone, ''Geografia'', II, 3, 6 e 7, 1,3, 6.</ref><ref>{{cita libro|titolo= Atlantide: mito o realtà |autore= Bruno Martinis |editore= Edizioni Dedalo |anno=1989 |pp= 11-12 |url= http://books.google.com/books?id=YD5aXsQ5iKwC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_summary_r&cad=0#PPP |accesso= 24 settembre 2011|ISBN = 88-220-0527-9 }}</ref>
Alcuni autori antichi videro Atlantide come frutto dell'immaginazione, mentre altri credettero fosse reale.<ref>{{cita|H. G. Nesselrath|pp. 161-171|Nesselrath2005}}, 2005.</ref> Il primo commentatore di Platone, il filosofo [[Crantore (filosofo)|Crantore da Soli]], allievo di [[Senocrate]], a sua volta allievo di Platone, è spesso citato come esempio di autore che ritenne la storia un fatto autentico, in quanto gli fu riferito di cronache su Atlantide scritte sulle [[stele]] dell'antico tempio di [[Sais]] in [[antico Egitto|Egitto]].<ref>{{cita libro|titolo=Il pittore del faraone|autore=Bruno Tacconi|p=9|editore=Mondadori|anno=1991}}</ref> [[Proclo]] riferisce in proposito: {{citazione|Con tutto il rispetto per l'intero racconto di Atlantide, alcuni affermano che è storia vera: questa è l'opinione di Crantore, il primo commentatore di Platone, il quale sostiene che il filosofo venne deriso dai suoi contemporanei per non essere lui l'inventore della ''Repubblica'', essendosi sempre limitato a trascrivere ciò che gli Egiziani avevano scritto sull'argomento. [...] Crantore aggiunge che questo è confermato dai profeti degli Egiziani, i quali affermano che i particolari, così come li ha narrati Platone, sono incisi su alcune colonne che si conservano ancora.|[[Proclo]], ''Commento al ''Timeo'' di Platone'' Libro I, 76, 1-15<ref>Riportato in {{cita libro|titolo=Atlantide Ritrovata|autore=Alessandro Greco|anno=2010|p=16|url=http://books.google.it/books?id=-a-jepUHO4gC&pg=PA16|isbn=1-4461-7545-6}}.</ref>}} L'opera di Crantore, un commento al ''Timeo'' di Platone, è perduta, ma essa è nota grazie alla suddetta testimonianza di [[Proclo]], che ne scrisse sette secoli dopo.<ref>Proclus, ''In Platonis Timaeum commentaria'', Libro I, 76, 1-24.</ref> Un altro filosofo dell'antichità che credette nell'esistenza del luogo mitico citato da Platone fu [[Posidonio|Posidonio di Rodi]] (II-I secolo a.C.), secondo quanto riferisce [[Strabone]].<ref>Strabone, ''Geografia'', 2.3.6.</ref>
Il racconto di Platone sull'Atlantide può inoltre avere ispirato imitazioni [[parodia|parodiche]]: scrivendo solo pochi decenni dopo il ''Timeo'' e ''Crizia'', lo storico [[Teopompo]] di [[Chio (isola)|Chio]] narrò di una terra in mezzo all'oceano conosciuta come [[Meropide]] (ovvero terra di [[Merope (pleiade)|Merope]]). Questa descrizione era inclusa nel libro VIII della sua voluminosa ''Filippica'', che contiene un dialogo tra re [[Mida]] e [[Sileno]], un compagno di [[Dioniso]]. Sileno descrive i Meropidi, una razza di uomini che crescevano al doppio dell'altezza normale e abitavano due città sull'isola di Meropis (Cos?): ''Eusebes'' ({{lang|grc|Εὐσεβής}}, "città pia") e ''Machimos'' ({{lang|grc|Μάχιμος}}, "città combattente"). Egli inoltre scrive che un'armata di dieci milioni di soldati attraversarono l'oceano per conquistare [[Iperborea]], ma abbandonarono tale proposito quando si resero conto che gli Iperborei erano il popolo più fortunato del mondo. Heinz-Günther Nesselrath ha argomentato che questi e altri dettagli della storia di Sileno sono intesi come imitazioni ed esagerazioni della storia di Atlantide, allo scopo di esporre al ridicolo le idee di Platone.<ref>{{cita|H. G. Nesselrath|pp. 1-8|Nesselrath1998}}, 1998.</ref>
Zotico, un filosofo [[Neoplatonismo|neoplatonico]] del [[III secolo d.C.]], scrisse un [[poema epico]] basato sul racconto di Platone.<ref>[[Porfirio]], ''Vita di Plotino'', 7=35.</ref>
[[Diodoro Siculo]] (I secolo a.C.)<ref>{{cita testo|url=http://www.tanogabo.it/letture/Diodoro.htm|titolo=Diodoro Siculo, le Amazzoni e Atlantide|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140223135526/http://www.tanogabo.it/letture/Diodoro.htm }}</ref> - confermato sostanzialmente da [[Plinio il Vecchio]] (I secolo d.C.) - collocava la capitale di Atlantide a Kerne, avamposto [[cartagine]]se sulla costa atlantica dell'Africa fondato da [[Annone il Navigatore]]: probabilmente nel [[Río de Oro]], ex [[Sahara spagnolo]].<ref>Vedi: Danilo Re, ''Atlantis. Storia dell'Atlantide per scettici'', 2013.</ref>
Lo storico romano del [[IV secolo]] d.C. [[Ammiano Marcellino]], dissertando sulle perdute opere di [[Timagene]], uno storico attivo nel [[I secolo a.C.]], scrive che i [[Druido|Druidi]] della [[Gallia]] riferirono che parte degli abitanti di quella terra erano migrati lì da isole lontane. Alcuni hanno inteso che si parlasse di sopravvissuti di Atlantide giunti via mare nell'Europa occidentale, ma Ammiano in realtà parla di "isole e terre oltre il [[Reno]]"<ref>[[Ammiano Marcellino]], ''Res Gestae'' 15.9.</ref>, un'indicazione che gli immigrati in Gallia vennero dal Nord (Britannia, Olanda o Germania).<ref>{{cita web |autore=Keith Fitzpatrick-Matthews |url=http://www.kmatthews.org.uk/cult_archaeology/lost_continents.html |titolo=Lost Continents: Atlantis |editore=Bad Archaeology, badarchaeology.com |accesso=24 settembre 2011}}</ref>
Secondo Diodoro Siculo, comunque, i Celti che venivano dall'oceano adoravano gli dei gemelli [[Dioscuri]] che apparvero loro provenienti dall'oceano.<ref>"And the writers even offer proofs of these things, pointing out that the Celts who dwell along the ocean venerate the Dioscori above any of the gods, since they have a tradition handed down from ancient times that these gods appeared among them coming from the ocean. Moreover, the country which skirts the ocean bears, they say, not a few names which are derived from the Argonauts and the Dioscori." [[Diodoro Siculo]] 4.56.4. {{cita testo|url=http://www.theoi.com/Text/DiodorusSiculus4A.html|titolo=Testo}} da [[Bibliotheca historica]].</ref>
Durante il Medioevo l'argomento fu pressoché ignorato. Un trattato [[lingua ebraica|ebraico]] sull'[[astronomia]] computazionale datato al [[1378]]-[[1379]], apparentemente una [[parafrasi]] di una precedente opera islamica a noi ignota, allude al mito di Atlantide in una discussione concernente la determinazione dei punti zero per il calcolo della [[longitudine]].<ref>{{Cita libro |lingua = en |citazione = "Some say that they [the inhabited regions] begin at the beginning of the western ocean [the Atlantic] and beyond. For in the earliest times [literally: the first days] there was an island in the middle of the ocean. There were scholars there, who isolated themselves in [the pursuit of] philosophy. In their day, that was the [beginning for measuring] the longitude[s] of the inhabited world. Today, it has become [covered by the?] sea, and it is ten degrees into the sea; and they reckon the beginning of longitude from the beginning of the western sea." |autore = Helaine Selin |anno = 2000 |titolo = Astronomy Across Cultures: The History of Non-Western Astronomy |città= Dordrecht|editore = Kluwer |p=574 |isbn = 0-7923-6363-9}}</ref>
=== Epoca moderna ===
[[File:Rudbeck Atlantis.jpg|thumb|left|[[Olaus Rudbeck]] (1630 – 1702) svela la "verità" su Atlantide ai suoi "predecessori" Esiodo, Platone, Aristotele, Apollodoro, Tacito, Odisseo, Tolomeo, Plutarco e Orfeo. Da ''Atland eller Manheim'', 1679-89
Riscoperta dagli [[Umanesimo rinascimentale|umanisti]] nell'[[era moderna]], la storia di Platone ha ispirato le opere [[utopia|utopiche]] di numerosi scrittori dal [[Rinascimento]] in poi. La [[scoperta dell'America]], inoltre, pose subito il problema di una qualche sua conoscenza previa, e dunque anche il problema della discendenza e dell'origine
[[Bartolomé de Las Casas]] sostenne che la stessa impresa di [[Cristoforo Colombo]] era stata sollecitata dal desiderio di vagliare il mito dell'esistenza di Atlantide. Nel capitolo ottavo della sua ''[[Historia de las Indias]]'', Las Casas scriveva che Colombo sperava di raggiungere le Indie anche appoggiandosi a isole che erano ciò che restava del mitico continente. In generale, con la scoperta dell'America il mito platonico venne utilizzato, con indirizzi diversi, per rispondere alla questione della legittimità dei possedimenti coloniali, nonché al problema dell'inquadramento storico delle popolazioni native.<ref>''Esplorazioni e viaggi scientifici nel Settecento'', cit., pp. 16-17.</ref> [[Agustín de Zárate]] (1514-1560; ''Historia del descubrimiento y conquista de la provincia del Perú'', 1555) opinò che il racconto platonico andasse preso alla lettera e che, di conseguenza, [[Francisco Pizarro]] derivasse la propria autorità di governatore del Perù dalla corona spagnola e non da una cessione di diritti da parte dei capi indigeni. Ammettere l'autenticità del continente di Atlantide significava infatti concepire la possibilità di un passaggio, tramite esso, dei discendenti di [[Noè]] dall'Europa all'America.<ref>''Esplorazioni e viaggi scientifici nel Settecento'', cit., p. 17.</ref> Viceversa, [[Francisco López de Gómara]] (1511-1566; ''[[Historia general de las Indias]]'', 1552-1553), nell'intento di difendere la legittimità delle conquiste messicane di [[Hernán Cortés]], identificava Atlantide con il Nuovo Mondo. Infatti, su terre così antiche poteva vantare un diritto dinastico solo chi le aveva conquistate. In tal modo, però, l'origine delle popolazioni che le abitavano risultava scarsamente ricollegabile al ceppo di [[Adamo ed Eva]], e ciò lasciava spazio a un pericoloso [[poligenismo]].<ref>{{Cita libro |autore = Giuliano Gliozzi |titolo = Adamo e il nuovo mondo. La nascita dell'antropologia come ideologia coloniale: dalle genealogie bibliche alle teorie razziali (1500-1700) |città = Firenze |editore = La Nuova Italia |anno = 1977 |isbn = 88-204-4256-6}}</ref><ref>''Esplorazioni e viaggi scientifici nel Settecento'', cit., pp. 17-18.</ref>
''[[La nuova Atlantide]]'' di [[Francesco Bacone]] del [[1627]] descrive una società utopica, chiamata ''Bensalem'', collocata al largo della costa occidentale americana. Un personaggio del libro sostiene che la popolazione proveniva da Atlantide, fornendo una storia simile a quella di Platone e collocando Atlantide in America. Non è chiaro se Bacone intendesse l'[[America settentrionale]] o [[America meridionale|quella meridionale]].
Lo scienziato [[Olaus Rudbeck]] ([[1630]]
''The Chronology of the Ancient Kingdoms Amended'' ([[1728]], postumo) di [[Isaac Newton]] studia una varietà di collegamenti mitologici con Atlantide.<ref>{{cita|Isaac Newton, 1728||Newton}}
[[File:Bailly, Jean-Sylvain.jpg|thumb|[[Jean Sylvain Bailly]] (1736-1793)]]
Verso la fine del [[XVIII secolo|Settecento]] l'astronomo e letterato francese [[Jean Sylvain Bailly]] tornò a parlare di Atlantide, nelle sue opere più importanti, tra cui l{{'}}''[[Histoire de l'astronomie ancienne]]'' ([[1775]]) e le ''Lettres sur l'Atlantide de Platon'' ([[1779]]). Egli unì la tradizione di Atlantide al mito di [[Iperborea]], una leggendaria civiltà nordica di cui [[Erodoto]] e altri storici antichi avevano lasciato delle testimonianze. Bailly sosteneva infatti la tesi secondo cui un'Atlantide nordica fosse la civiltà originaria del genere umano, che essa avesse inventato le arti e le scienze e che avesse "civilizzato" i Cinesi, gli Indiani, gli Egizi e tutti i popoli dell'antichità. Egli posizionò questo popolo primordiale nel lontano nord dell'[[Eurasia]], nell'isola di [[Spitzbergen]], nei pressi della [[Siberia]], argomentando che quelle dovevano essere state le prime terre abitabili quando la Terra, originariamente incandescente e inospitale alla vita secondo le ipotesi paleoclimatiche teorizzate da [[Georges-Louis Leclerc de Buffon|Buffon]] e [[Jean Jacques Dortous de Mairan|Mairan]], aveva incominciato a raffreddarsi. Il costante raffreddamento della Terra le aveva però, successivamente, rese inabitabili e aveva seppellito l'ancestrale territorio di questa civiltà sotto delle lastre di ghiaccio, in modo da perdere completamente le tracce degli Atlantidei, e obbligando i loro discendenti a spostarsi più a sud per colonizzare le altre zone del globo.<ref>Edwin Burrows Smith, ''Jean-Sylvain Bailly: Astronomer, Mystic, Revolutionary (1736-1793)''.</ref><ref>Dan Edelstein, ''Hyperborean Atlantis: Jean-Sylvain Bailly, Madame Blavatsky, and the Nazi Myth''.</ref><ref name=harvey />
Alla metà e nel tardo [[XIX secolo|Ottocento]] numerosi rinomati studiosi [[mesoamerica]]ni, a partire da [[Charles-Etienne Brasseur de Bourbourg]], tra i quali [[Edward Herbert Thompson]] e [[Augustus Le Plongeon]]<ref>{{cita libro|titolo=Alfred Maudslay and the Maya: a biography|autore=Ian Graham|editore=University of Oklahoma Press|anno=2002|url=http://books.google.it/books?id=yohhbGnoHagC&pg=PA161|p=161|isbn=0-8061-3450-X}}</ref> proposero l'idea che Atlantide fosse in qualche maniera correlata alla civiltà [[maya]] e alla cultura [[Aztechi|azteca]].
[[File:Ignatius-Donnelly.jpg|left|thumb|upright=0.5|[[Ignatius Donnelly|Ignatius L. Donnelly]] (1831 – 1901)]]
[[File:Atlantis map 1882.jpg|thumb|Una mappa che mostra l'ipotetica estensione dell'impero di Atlantide; da ''Atlantis: the Antediluvian World'' di [[Ignatius Donnelly]], [[1882]]]]
La pubblicazione nel [[1882]] di ''Atlantis: the Antediluvian World''<ref>{{gutenberg|no=4032|name=Atlantis: the Antediluvian World}}</ref> di [[Ignatius Donnelly]] stimolò un notevole interesse popolare per Atlantide. Donnelly prese seriamente il resoconto di Platone su Atlantide e tentò di stabilire che tutte le [[antichità|antiche]] civiltà conosciute discendessero da questa progredita cultura del [[Neolitico]].
Negli antichi geroglifici del [[Tempio di Edfu]] dedicato al dio [[Horus]] è presente un racconto analogo alla leggendaria Atlantide, descritta da Platone nel ''Timeo'' e nel ''Crizia'', basata su un'antica tradizione storica egizia udita dal suo lontano parente Solone. Le iscrizioni riportano ad un periodo arcaico, chiamato "Età degli dei primordiali".<ref>E. A. E. Reymond, ''The Mythical Origin of the Egyptian Temple'', Manchester University Press, Manchester, 1969, p. 8.</ref> Questi dei non erano originariamente egizi,<ref>Ibid, p. 151.</ref> ma vivevano su un'isola sacra, la "Patria dei Primordiali", nel mezzo di un grande oceano.<ref>Ibid, pp. 55, 90, 105, 274.</ref> In seguito, in un momento non specificato del passato un cataclisma con inondazioni e incendi colpì l'isola, dove vi erano le «più antiche dimore degli dei»,<ref>Ibid, p. 55.</ref> distruggendola e uccidendo la maggior parte dei suoi divini abitanti.<ref>Ibid, pp. 109, 113-114, 127.</ref> Le iscrizioni descrivono che il primo dio originario che governò l'isola era una «divinità morta, il Ka»,<ref>E. A. E. Reymond, op. cit., p. 324.</ref> che viene descritto come il "Dio della Terra".<ref>Ibid, p. 279.</ref> Il termine "Ka" si trova nel papiro ''Leningrad 1115'' del [[Ermitage|Museo dell'Ermitage]] a [[San Pietroburgo]], risalente alla [[XII dinastia]] (ca. 2000 a.C.), che contiene un racconto in prosa, noto come [[Il racconto del naufrago]].
L'isola era conosciuta anche come la "Casa di Ka",<ref>Ibid, p. 213.</ref> e che «questo Ka che abitava tra i canneti dell'isola».<ref>Ibid, p. 111.</ref> In particolare, nei geroglifici del tempio di Horus si legge di un canale circolare pieno d'acqua, che circondava il territorio sacro originario che si trovava al centro dell'isola, un anello d'acqua che aveva lo scopo di rafforzare e proteggere tale luogo consacrato<ref>Ibid, p. 142.</ref> Ciò è un parallelo diretto con Atlantide, dove il territorio sacro nel quale si ergeva il tempio e il palazzo del dio [[Poseidone]] era circondato da un anello d'acqua, posto al centro di altri anelli concentrici separati da anelli di terra, con lo scopo di fortificare e proteggere.<ref>Plato, ''Timaeus and Critias'', Penguin Classics, 1977, p. 38.</ref> Vi é anche un'altra correlazione tra l'inondazione dell'isola di Atlantide, replicato nell'inondazione della Patria dei Primordiali descritta nei testi del tempio di Edfu: «così violento che distrusse la sacra terra<ref>E. A. E. Reymond, op. cit., p. 113</ref>… L'acqua primordiale… sommerse l'isola… e l'isola divenne la tomba degli abitanti divini originari…<ref>Ibid, p. 109</ref>… La Patria finì nell'oscurità al di sotto delle acque primordiali».<ref>Ibid, p. 127.</ref> Anche in questo caso è presente una somiglianza con l'opera di Platone che ci narra di "terremoti e inondazioni di straordinaria violenza", citando i famosi passi «in un giorno e una notte terribili… l'isola di Atlantide venne… inghiottita dal mare e scomparve».<ref>Platone, op. cit., p. 38 (''Timeo'', 25d).</ref> Dopo il cataclisma essi «videro solo delle canne che galleggiavano sulla superficie dell'acqua».<ref>E. A. E. Reymond, op. cit., p. 109.</ref> Vi era anche una grande quantità di fango,<ref>Ibid, p. 202, 323, 4.</ref> una scena che ricorda la descrizione dell'area attorno Atlantide dopo l'inondazione: «quell'area di mare è inaccessibile, essendo la navigazione impedita dal fango presente nei bassifondi, uniche vestigia dell'isola sprofondata».<ref>Platone, op. cit., p. 38.</ref><ref>Testo preso da: {{cita libro |autore=Graham Hancock |titolo=Il ritorno degli dei. Il sapere dimenticato di una civiltà perduta |editore=Corbaccio |ISBN=978-88-6380-800-1}}</ref>
==== Atlantide nell'occultismo ====
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Nel corso della fine dell'[[XIX secolo|Ottocento]] le idee sulla natura leggendaria di Atlantide si combinarono con storie di altre ipotetiche "[[Mondo perduto|terre perdute]]" nate nel frattempo come [[Mu (continente)|Mu]] e [[Lemuria]].<ref>{{cita|Janni 2004|p. 101}}.</ref> La teosofa [[Helena Blavatsky]], riprendendo parzialmente e sviluppando le tesi di Bailly, scrisse nel suo libro ''[[La dottrina segreta]]'' ([[1888]]) le informazioni contenute in un antico manoscritto perduto intitolato ''Le [[Stanze di Dzyan]]'', tra cui le storie degli Atlantidei nordici che sarebbero stati eroi culturali (mentre Platone li descrive dediti principalmente alle arti militari), e che erano la quarta "razza radicale" (''Root Race'') dopo quella [[epoca polare|polare]], [[iperborea]] e [[Lemuria|lemurica]], a cui sarebbe ora succeduta la quinta e attuale "[[razza ariana]]": questa sarebbe dunque composta da persone che avrebbero già vissuto, in vite precedenti, su quel continente remoto.<ref name=blavasky>[[Helena Blavatsky|Helena Petrovna Blavatsky]], {{cita testo|url=http://www.esolibri.it/testi/teos%20ita/H.P.Blavatsky%20-%20La%20Dottrina%20Segreta%20-%20Antropogenesi%20-%20Vol.%205.pdf|titolo=La dottrina segreta|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180218225830/http://www.esolibri.it/testi/teos%20ita/H.P.Blavatsky%20-%20La%20Dottrina%20Segreta%20-%20Antropogenesi%20-%20Vol.%205.pdf}}, trad. it., Trieste, Società Teosofica Italiana, 1985.</ref>
Le rivelazioni della Blavatsky e di altri teosofi come [[Annie Besant]], [[Charles Webster Leadbeater]], [[Rudolf Steiner]], derivanti da indagini [[occulto|occulte]] nell'[[akasha]] condotte tramite presunte capacità [[chiaroveggenza|chiaroveggenti]], contribuirono a diffondere una concezione di Atlantide come del luogo primordiale della sapienza e della civiltà umane.<ref>Gennaro D'Amato, ''I documenti archeologici dell'Atlantide e le loro ripercussioni nel campo del sapere'', Genova, Treves, 1924.</ref>
Tra i punti in comune delle loro tesi vi era la suddivisione della razza atlantidea in sette sotto-razze, a cui corrispondono sette epoche di sviluppo e di progressiva evoluzione del genere umano.<ref>{{cita web|url=http://it.orderofkgitalian.wikia.com/wiki/Atlantide_teosofica|titolo=Atlantide teosofica}}.</ref> Esse sono:
* I ''Rmoahals'', il cui nome deriva dal loro grido di guerra,<ref>Bruno Martinis, ''Atlantide: mito o realtà'', pag. 135, Dedalo, 1989.</ref> furono la prima sotto-razza atlantidea: dominati da impulsi e sentimenti collettivi, i Rmoahals avevano una grande capacità [[memoria|mnemonica]] con cui compensavano la mancanza di [[pensiero]] [[logica|logico]]. Animati da una profonda venerazione per la natura, erano capaci di utilizzarne le forze [[vita]]li per trasformarle in energie motrici. La condivisione delle memorie collettive portò i primi Atlanti allo sviluppo del [[linguaggio]]: la [[parola]], originariamente dotata di potere [[magia|magico]] e [[sacro|sacrale]] (in grado di far guarire dalle malattie e agire sulla crescita delle piante)<ref>{{cita|Steiner 2016|p. 30}}.</ref>, fece così la sua comparsa tra gli uomini.<ref name=steiner>[[Rudolf Steiner]], ''{{cita testo|url=http://www.antropocrazia.com/Steiner/pdf/Cronaca%20dell%27Akasha.pdf|titolo=Cronaca dell'Akasha|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171201031858/http://www.antropocrazia.com/Steiner/pdf/Cronaca%20dell%27Akasha.pdf }}'', trad. it. di [[Lina Schwarz]], Roma-Milano, Fratelli Bocca Editori, 1953.</ref>
* I ''Tlavatli'', succeduti ai Rmoahals, svilupparono ulteriormente la forza evocativa della memoria ma anche deviandola verso l'ambizione: si cominciarono a [[culto degli antenati|venerare gli antenati]] e le gesta delle persone ritenute valorose.<ref name=steiner />
* I ''Tolteki'', terza sotto-razza atlantidea, presero a unirsi in gruppi accomunati non più da simpatie naturali, ma dal ricordo dei propri eroi e condottieri, le cui qualità venivano trasmesse per via ereditaria ai discendenti. Nacquero fiorenti comunità, insieme con un nuovo culto della personalità, incoraggiata dai maestri delle scuole [[iniziazione|iniziatiche]], che godevano allora di una venerazione sconfinata, essendo diretti portavoce degli [[divinità|dei]]. Lo splendore della civiltà tolteka è quella narrata nei [[dialoghi di Platone]].<ref name=steiner />
* I ''Turani primitivi'' svilupparono a tal punto l'ambizione da tramutarla in [[egoismo]]: la capacità atlantidea di dominare le forze della natura venne abusata con conseguenze nefaste. L'uso sfrenato del potere a fini personali degenerò in pratiche di [[magia nera]] che, opponendosi l'un l'altra, condussero alla distruzione di Atlantide in un solo giorno e una sola notte come riferito da [[Platone]].<ref>Su questo punto tuttavia la Blavatsky precisa che l'Atlantide di Platone si riferiva esclusivamente all'isola di Posidone che sarebbe stata sommersa dal diluvio solo molto più tardi, in tempi relativamente più vicini ai nostri: «Resta inteso che i nomi di Lemuria e di Atlantide non sono i veri nomi arcaici dei continenti perduti. Li abbiamo adottati semplicemente per amor di chiarezza. Atlantide era il nome dato a quelle parti del Quarto Continente che erano ''oltre le Colonne d'Ercole'', e che rimasero emerse dopo il cataclisma generale. Gli ultimi resti di queste — l'Atlantide di Platone, o "Poseidone", che è un altro sostituto, o piuttosto una traduzione, del vero nome — era l'ultimo dei continenti rimasti emersi, circa 11.000 anni fa» (H.P. Blavatsky, ''{{cita testo|url=http://www.esolibri.it/testi/teos%20ita/H.P.Blavatsky%20-%20La%20Dottrina%20Segreta%20-%20Antropogenesi%20-%20Vol.%205.pdf|titolo=La dottrina segreta|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180218225830/http://www.esolibri.it/testi/teos%20ita/H.P.Blavatsky%20-%20La%20Dottrina%20Segreta%20-%20Antropogenesi%20-%20Vol.%205.pdf }}'', op. cit., pag. 76).</ref>
* I ''Protosemiti'' riuscirono in parte ad arginare i devastanti effetti delle forze scatenate dalla sotto-razza precedente grazie al primo sviluppo del [[logica|pensiero logico]], in grado di tenere a freno i desideri egoistici. Nacque la facoltà di [[giudizio (filosofia)|giudizio]], e l'impulso all'azione venne distolto dalla natura esterna, cominciando a essere vagliato interiormente, producendo il germe dell'umanità attuale.<ref name=steiner />
* Gli ''Accadi'' svilupparono ulteriormente la forza del [[pensiero]], perdendo così il dominio sui poteri [[forza vitale|vitali]] delle piante, acquisendo soltanto il controllo su quelli [[minerali]]. L'ordine e l'armonia degli Stati non si ressero più su ricordi comuni, ma sull'elaborazione di [[norma giuridica|leggi]] in grado di sottomettere il dispotismo [[individualismo|individuale]]. Si dette importanza all'[[intelletto|intelligenza]] e alla capacità di [[innovazione]] delle persone, anziché alla vividezza delle loro imprese passate.<ref name=steiner />
* I ''Mongoli'', settima e ultima sotto-razza di Atlantide, raggiunse uno sviluppo del [[pensiero]] in grado di connettersi con la potenza degli [[elementi (filosofia)|elementi]] [[vita]]li, su cui si era comunque perso ogni controllo.<ref name=steiner /> La caratteristica di abbandonarsi alle forze occulte della vita è quella che si sarebbe in parte mantenuta nelle attuali [[Mongoli|popolazioni asiatiche]], secondo la Besant discendenti dei Turani primitivi che si erano rifugiati in [[Cina]] dopo la catastrofe.<ref>A. Besant, C.W. Leadbeater, ''Man: Whence, How and Whither'', Adyar, Theosophical Publishing House, 1913.</ref>
Le prime tre razze furono definite rosse, le altre quattro invece bianche.<ref>W. Scott-Elliot, ''Storia dell'Atlantide'', Trieste, Sirio, 1931.</ref> Da un piccolo gruppo della quinta sotto-razza Protosemita, inoltre, il supremo iniziato dell'Oracolo del Sole, conosciuto nella letteratura teosofica come [[Manu (teosofia)|Manu]], avrebbe scelto alcuni individui particolarmente progrediti nel pensiero logico per separarli dagli altri e condurli all'interno dell'Asia, dove dare vita alla nuova razza-radicale dell'umanità, quella attuale.<ref name=steiner />
[[File:Cayce 1910.jpg|thumb|upright=0.5|Il sensitivo americano [[Edgar Cayce]] (1877-1945)]]
Dopo la [[società teosofica|scuola teosofica]], sarà il sensitivo americano [[Edgar Cayce]] a menzionare Atlantide per la prima volta nel [[1923]],<ref>Robinson, Lytle, 1972, ''Edgar Cayce's Story of the Origin and Destiny of Man'', Berkeley Books, New York, p. 51.</ref> asserendo in seguito che essa era collocata nei [[Caraibi]] e proponendo che fosse un'antica civiltà, altamente evoluta, ora sommersa, dotata di forze navali e aeree mosse da una misteriosa forma di cristallo di energia. Egli predisse inoltre che delle parti di Atlantide sarebbero riemerse nel 1968 o 1969. La [[Bimini Road]], una formazione rocciosa sommersa con pietre rettangolari appena al largo di [[Bimini|North Bimini Island]], è stata descritta come una possibile prova di questa civiltà.<ref>{{cita libro|titolo=The Atlantis Encyclopedia|autore=Frank Joseph|editore=Career Press|anno=2005|url=http://books.google.it/books?id=NwvgPxA62KkC&pg=PA71|pp=71-74|ISBN=1-56414-795-9|urlmorto=sì}}</ref>
Si è sostenuto che prima del tempo di [[Eratostene]] ([[250 a.C.]] circa), autori greci avessero collocato le [[Colonne d'Ercole]] nello [[stretto di Sicilia]], ma non ci sono prove di tale ipotesi.<ref>{{cita|Sergio Frau, 2002||Frau2002}}.</ref> Secondo Erodoto (c. [[430 a.C.]]) una spedizione [[fenici]]a circumnavigò l'[[Africa]] con il benestare del faraone [[Necho II]], navigando a sud sotto il [[mar Rosso]] e l'oceano Indiano e verso nord nell'Atlantico, facendo ritorno nel Mediterraneo attraverso le Colonne d'Ercole.<ref>{{Cita libro |autore-capitolo = Erodoto |titolo = [[Storie (Erodoto)|Storie]] |urlcapitolo=http://www.larici.it/culturadellest/storia/erodoto/erodotoIV.pdf |capitolo = Libro IV |formato = pdf |p=42}}</ref> La sua descrizione dell'Africa nord-occidentale rende molto chiaro che localizzò le Colonne d'Ercole precisamente dove sono oggi. Malgrado questo, la credenza che le Colonne fossero collocate nello stretto di Sicilia prima di Eratostene è stata citata in alcune [[#Le ipotesi sulla collocazione|ipotesi sulla collocazione di Atlantide]].
Il concetto di Atlantide attrasse anche i teorici [[nazismo|nazisti]].<ref>{{cita libro|titolo= Il Terzo Reich e il sogno di Atlantide|autore=Franz Wegener|editore=Lindau|edizione=collana I leoni|anno=2006|ISBN=88-7180-581-X}}</ref> La "teoria del ghiaccio cosmico" ([[1913]]) di [[Hanns Hörbiger]] (1860-1931) aveva infatti conquistato un vasto appoggio popolare in Germania e venne promossa dal [[Germania nazista|regime nazista]] per le sue implicazioni [[razzismo|razziali]]. Hörbiger riteneva che la Terra fosse soggetta a periodici cataclismi provocati dalla caduta di una serie di corpi celesti che da [[cometa|comete]] erano diventati satelliti; la sommersione di Atlantide e di [[Lemuria]] sarebbero state provocate dalla cattura dell'attuale satellite della Terra, la [[Luna]]. I periodi di avvicinamento dei satelliti avrebbero provocato (per diminuzione della [[gravità]]) la nascita di stirpi di [[gigante (mitologia)|giganti]] di cui parlano la varie [[mitologia|mitologie]].<ref>Hanns Hörbiger, ''Glazial-Kosmogonie'', 1913.</ref> [[Alfred Rosenberg]] (''Mito del XX secolo'', [[1930]]) parlò di una [[Razza superiore|razza dominante]] "nordico-atlantiana" o "ariano-nordica".
Nel [[1938]] l'alto ufficiale [[Heinrich Himmler]] (allora capo supremo delle forze dell'ordine del [[Terzo Reich]]) organizzò una ricerca in [[Tibet]] allo scopo di trovare le spoglie degli Atlantidei bianchi.<ref>{{cita libro|titolo=La crociata di Himmler. La spedizione nazista in Tibet nel 1938|edizione=Gli elefanti. Storia|autore=Christopher Hale|editore=Garzanti|anno=2009|ISBN=978-88-11-68137-3}}</ref> [[Julius Evola]], in ''[[Rivolta contro il mondo moderno]]'' (1934), riprendendo chiaramente le tesi di Bailly, identifica in Atlantide uno dei molti riferimenti presenti nelle opere antiche alla sede [[Iperborei|iperborea]], luogo d'origine di esseri "più che umani" regnanti durante l'[[età dell'oro]], a sua volta ritenuta essere il [[polo nord]], ancora non colpito da un clima rigido, ma anzi regione definita "solare".
Da quando la [[deriva dei continenti]] divenne largamente accettata nel corso degli [[anni 1960|anni sessanta]], la popolarità di buona parte delle teorie sul "continente perduto" di Atlantide incominciò a svanire, mentre si cominciava ad accettare ampiamente la natura immaginaria degli elementi della storia di Platone.
La studiosa di Platone [[Julia Annas]] ha avuto modo di dire al riguardo:
{{citazione|La continua industria della scoperta di Atlantide illustra il pericolo di leggere Platone. Perché egli sta chiaramente usando quello che divenne un meccanismo narrativo tipico nelle opere di fantasia: stirare la storicità di un evento (e la scoperta di autorità fino ad ora sconosciute) come un'indicazione di ciò che segue nell'opera d'immaginazione. ''L'idea è che dovremmo utilizzare la storia per esaminare le nostre idee sul governo e sul potere''. Abbiamo sbagliato sulla questione se invece di pensare a questi temi usciamo ad esplorare il fondo marino. Il continuo fraintendimento di Platone come storico ci permette qui di vedere perché la sua diffidenza sulla scrittura d'immaginazione è talvolta giustificata.<ref>J. Annas, ''Plato: A Very Short Introduction'' (OUP 2003), p. 42 ''(corsivo non presente nell'originale)''.</ref>}}
Kenneth Feder fa notare che la storia di Crizia nel ''Timeo'' fornisce un indizio importante. Nel dialogo, Crizia dice, riferendosi alla società ipotetica di Socrate:
{{citazione|(…) mentre ieri tu parlavi dello Stato e degli uomini che delineavi, rimanevo meravigliato richiamando alla memoria proprio le cose che ora ho raccontato e osservando che per una incredibile coincidenza avevi in gran parte perfettamente aderito con quelle cose che disse Solone.<ref>''Timeo'' 25e.</ref>}}
Feder cita [[Alfred Edward Taylor]], che scrive «Non ci potrebbe essere detto in modo più chiaro che l'intera narrazione della conversazione di Solone con i sacerdoti e la sua intenzione di scrivere il poema su Atlantide sono un'invenzione dell'immaginazione di Platone».<ref>Kenneth L. Feder, ''Frauds, Myths and Mysteries: Science and Pseudoscience in Archaeology'', Mayfield Publishing, 1999, p. 164.</ref>
=== Atlantide secondo Rudolf Steiner ===
L'esoterista [[Rudolf Steiner]] scrisse in merito ad Atlantide come del quarto grande periodo di evoluzione della [[cosmogonia|Terra]], precedente quello attuale.<ref>Per un riassunto del pensiero del filosofo sull'argomento vedere {{cita libro|autore=Rudolf Steiner|titolo=Atlantis: The Fate of the Lost Land and Its Secret Knowledge: Selections from the Work of Rudolf Steiner|editore=Rudolf Steiner Press|città=Forest Row, East Sussex|anno=2001|lingua=en}}</ref> Egli la descrisse come un continente perennemente immerso dentro nebbie e vapori, per la costante presenza di [[anima|anime]] in procinto di incarnarsi, e situabile all'incirca dove oggi si trova l'[[oceano Atlantico]]; le [[isole Canarie]] rappresenterebbero l'ultimo avamposto sopravvissuto dopo che esso sprofondò nel mare.
[[File:ABO EL HOL.jpg|thumb|La [[Sfinge di Giza]], il cui corpo di animale discordante rispetto alla testa ricorda secondo Steiner l'aspetto degli uomini atlantidei]]
Gli Atlantidei avrebbero posseduto facoltà di [[chiaroveggenza]] oggi scomparse,<ref>Steiner (2005) p. 17</ref> in virtù del fatto che all'epoca il loro corpo fisico era piuttosto separato dalle altre componenti spirituali. Questa costituzione favoriva la possibilità che entità più progredite si incarnassero nei loro corpi per guidarli come maestri spirituali all'interno delle scuole iniziatiche,<ref>Steiner (2005) p. 116</ref> cosa che gli [[arcangeli]] mettevano in pratica agendo direttamente in questo modo,<ref>pp. 112-113 (Steiner 2010)</ref> oppure che facessero la conoscenza di [[divinità]] superiori così come oggi si parla con un'altra persona.<ref name=":0">Steiner (2005) p. 136</ref> La percezione delle cose e pertanto il gusto erano diversi, tanto che allora la musica e il canto erano sviluppati su accordi di settima, all'epoca di Steiner ancora considerati da qualcuno come dissonanze da risolvere in consonanze (oggi invece sono di uso comune).<ref>{{Cita libro|autore=Rudolf Steiner|titolo=La missione universale dell'arte|anno=2011|editore=Mondadori|p=128|ISBN=978-88-7787-469-6}}</ref>
Nei primi tempi, la consistenza particolarmente "molle" del corpo umano consentiva loro, ad esempio, di allungare elasticamente un arto o le dita a loro piacimento,<ref>Steiner (2005) pp. 89-90</ref> mentre la vista era meno sviluppata, consentendo di vedere gli oggetti con contorni poco definiti.<ref name=":0" /> Il pensiero [[logica|logico]] non era ancora sviluppato, ma i suoi limiti erano compensati da un'incredibile [[memoria]] con cui gli Atlantidei tenevano a mente ogni dato di esperienza. Steiner fa l'esempio della capacità di risolvere semplici calcoli grazie alla memoria esperienziale.<ref>Steiner 2013. p. 125</ref>
{{Citazione|Il veggente che esaminasse la connessione fra il corpo eterico e quello fisico dell'uomo dell'Atlantide, arriverebbe a una ben strana scoperta. Mentre nell'uomo attuale la testa eterica combacia con una certa approssimazione con la parte fisica della testa, sporgendone appena un poco, la testa eterica di un uomo dell'Atlantide si protendeva molto al di sopra di quella fisica; con più precisione, sporgeva di molto la parte frontale della testa eterica. Esiste un punto nel cervello fisico, fra le sopracciglia e circa un centimetro all'interno, cui corrisponde oggi un punto nella testa eterica. Negli Atlantidei quei due punti erano ancora molto distanti l'uno dall'altro, e l'evoluzione consistette appunto nel riavvicinarli sempre di più. Nel quinto periodo atlantico il punto della testa eterica si avvicinò al cervello fisico, e per il fatto che i due punti combaciavano si svilupparono alcune caratteristiche dell'umanità attuale: il calcolare, il contare, la facoltà di giudizio e in genere la capacità di formare concetti, l'intelligenza. Prima gli Atlantidei avevano solo una memoria sviluppatissima, ma non ancora la facoltà di connettere i pensieri, e qui abbiamo proprio l'inizio della coscienza dell'io.<ref>Steiner 2013 p.131</ref>}}
Un retaggio del modo in cui appariva un individuo di Atlantide, con la parte eterica della testa più evoluta, sovrastante l'aspetto fisico ancora animalesco, secondo Steiner sarebbe visibile tuttora nelle sculture delle [[Sfinge|Sfingi]] dell'[[antico Egitto]]: la Sfinge rappresenterebbe lo sviluppo incompiuto dell'essere umano, il cui corpo attende di essere modellato dalla testa già compiuta.<ref>Steiner ''Angeli all'opera'' (2008), conferenze tenute a Stoccarda dal 4 al 16 agosto 1908.</ref>
Gli Atlantidei vivevano a stretto contatto con la natura, le stesse abitazioni erano formate da oggetti naturali trasformati. L'uomo viveva in piccoli gruppi con un forte senso gerarchico dell'autorità e tenuti assieme da affinità di sangue. Essi possedevano dei veicoli che sfruttavano la combustione delle piante con cui trasformavano la forza vitale in energia in grado di far volare i velivoli.<ref>{{Cita|Steiner 2016|pp. 25-26}}.</ref> Tuttavia le condizioni in cui si realizzavano tali possibilità tecniche sarebbero state diverse da oggi in quanto sia la densità dell'aria sia la fluidità dell'acqua erano diverse e pertanto di difficile riproducibilità oggi.<ref>{{Cita|Steiner 2016|p. 26}}.</ref>
Atlantide sarebbe stata distrutta da catastrofi idriche, tuttavia gruppi di Atlantidei sopravvissero,<ref>Steiner (2005) p. 160</ref> migrando in estremo Oriente da luoghi d'[[Irlanda]], di poi e fino ad oggi sommersi; e Rudolf Steiner afferma inoltre (cfr. il lascito delle sue Conferenze sul [[Vangelo secondo Giovanni|Vangelo di Giovanni]]) che un grande iniziato atlantideo scelse tra codeste genti le individualità più progredite e con loro migrò fino all'odierna regione del Tibet (la quale infatti comprendeva, sino alla caduta dell'Impero cinese, anche la regione ove si colloca il lago Qinghai).
== Le ipotesi sulla collocazione ==
{{citazione|La ricerca di Atlantide colpisce le corde più profonde del cuore per il senso della malinconica perdita di una cosa meravigliosa, una perfezione felice che un tempo apparteneva al genere umano. E così risveglia quella speranza che quasi tutti noi portiamo dentro: la speranza tante volte accarezzata e tante volte delusa che certamente chissà dove, chissà quando, possa esistere una terra di pace e di abbondanza, di bellezza e di giustizia, dove noi, da quelle povere creature che siamo, potremmo essere felici...|[[L. Sprague de Camp]]<ref name="Sprague de Camp">{{cita|Lyon Sprague de Camp, 1980||de_Camp}}.</ref>}}
[[File:Carte atlantide.jpeg|thumb|''Mappa congetturale'' di Atlantide di Bory de Saint-Vincent del 1803 che situa l'isola verso le [[Azzorre]], le [[Canarie]] e [[Madera]]]]
[[File:Atlantis map Kampanakis.jpg|thumb|Mappa immaginaria di Atlantide di Patroclus Kampanakis. Originariamente disegnata nel [[1891]]<ref>Patroclus Kampanakis, ''Communication des deux continents par l'Atlantide aux époques préhistoriques'' (C. r. de la Société de Géographie de Paris, 1892). Citato in
Sulla scorta di Aristotele e per la mancanza di fonti prima di Platone, si ritiene in genere che il mito di Atlantide sia solo una [[Fiction|finzione letteraria]], interamente elaborata dal filosofo greco a partire da riferimenti mitologici e dalle proprie idee politiche e filosofiche.<ref name="Sprague de Camp" /> Seppure Atlantide in quanto tale appaia solo raramente nei testi greci o latini (e solo come rielaborazione a partire dal racconto di Platone),<ref name="Janni 2004" /> miti e leggende di continenti o città sommersi sono ricorrenti e, come quello del [[
Alcuni tuttavia hanno cercato di immaginare Atlantide come un luogo realmente esistito, o quantomeno di identificare gli elementi storici e geografici che possono avere originato il racconto di Platone.<ref>Marcel Homet, ''Alla ricerca degli dei solari'', traduzione di Marisa Sanfelice dall'originale francese ''A la porsuite des dieux solaires'', Longanesi & C. Milano 1976</ref>
Dai tempi di Donnelly, ci sono state dozzine - o meglio centinaia - di proposte di localizzazione per Atlantide, al punto che il suo nome è divenuto un concetto generico, indipendente dal racconto di Platone. Questo è riflesso dal fatto che, in effetti, molti dei siti proposti non sono affatto nell'ambito dell'[[
Le ipotesi sull'effettiva collocazione di Atlantide sono le più svariate. Se è vero che Platone nei suoi due dialoghi parla esplicitamente di "un'isola più grande della Libia e dell'Asia Minore messe insieme" (cioè il [[Nord Africa]] conosciuto al tempo e l'[[Anatolia]]) oltre le [[Colonne d'Ercole]] (che si suppone fossero sullo [[
=== Africa ===
Secondo lo scrittore Carlos Alberto Bisceglia, Atlantide era una penisola che partiva dal [[monte Atlante]], in [[Marocco]], fino ad arrivare in un territorio compreso tra [[Sahara Occidentale]] e [[Mauritania]], bagnata a nord dal [[Mediterraneo]] a ovest dall'[[oceano Atlantico]] e a est dal fiume Tamanrasett, oggi scomparso. Il palazzo di Poseidone descritto da Platone sarebbe stato identificato nell'"[[Occhio del Sahara]]" o "[[Struttura di Richat]]", un {{chiarire|[[Cratere meteoritico|cratere]]|se non se ne conosce l'origine come fa ad essere un cratere meteoritico?}} di cui non si conosce l'origine, dove sono stati trovati nel suo interno fossili di molluschi databili attraverso il radiocarbonio tra il 13 000 a.C. e il 4730 a.C. (tratto dal libro ''Homo Reloaded'')
=== America ===
Dapprima si è pensato all'[[Americhe|America]], che in effetti è un continente in mezzo all'oceano (Atlantico) che però ai tempi di Platone non era per nulla conosciuto e che, per quanto se ne sappia, non ha conosciuto cataclismi recenti.
Alcuni hanno voluto vedere, male interpretando le mappe turche dell'[[America meridionale]] del primo Cinquecento come la ''[[mappa di Piri Reìs]]'', la rappresentazione di Atlantide nell'estremo Sud, proprio dopo la [[Terra del Fuoco (arcipelago)|Terra del Fuoco]], fra l'[[America meridionale]] e l'[[Antartide]]. Secondo costoro infatti è probabile che l'Antartide, un tempo terra fertile e rigogliosa, sia stata la sede di Atlantide. I sostenitori di questa ipotesi parlano di resti di vegetazione datati all'analisi al [[carbonio 14]] come risalenti a 50 000 anni fa, lasciando supporre che l'Antartide fosse sgombro dai ghiacci, ma questi dati sono riconosciuti come [[Pseudoscienza|pseudoscientifici]] e mai replicati, anche perché tutta la ricerca sull'[[Antartide]] (e in particolare i [[Carotaggio|carotaggi]] nei depositi glaciali) conferma come 50 000 anni fa il continente di ghiaccio fosse prossimo al [[picco glaciale]], e quindi notevolmente più freddo di oggi. Tutta la ricerca storico-scientifica ha visto nelle stesse mappe solo delle rappresentazioni dell'America meridionale, con alcuni errori (anche voluti) assai ben spiegabili nella prassi dell'epoca. Infine altri ancora identificherebbero Atlantide con un altro ipotetico continente perduto, [[Lemuria]], situato fra l'Africa e l'[[India]].
Alcuni<ref>{{cita testo|url=http://www.wicca.it/atlantide.html|titolo=Il Mito di Atlantide|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101124212653/http://www.wicca.it/atlantide.html }}</ref>, sulla base dell'assonanza dei nomi e di una somiglianza [[Etimologia|etimologica]], hanno accostato [[Aztlán]], la leggendaria terra d'origine degli [[Aztechi]], all'Atlantide narrata da Platone. Il ''[[Codici aztechi|Codice Boturini]]'' descrive Aztlán come "un'isola in mezzo a una distesa d'acqua".<ref>{{cita testo|url=https://www.thing.net/~grist/ld/bot/boturini.htm|titolo=Essay on precolumbian Mexican [Aztec] Codex Boturini by Karl Young}}</ref> La teoria, come molte altre analoghe, non ha avuto alcun riscontro scientifico.
Altra ipotetica collocazione è, secondo alcuni tra cui il sensitivo [[Edgar Cayce]], nel [[mar dei Sargassi]]<ref>{{cita web |url=http://www.edgarcayce.it/media/Atlantidec.htm |titolo=Atlantide secondo Edgar Cayce |editore=Edgar Cayce Italia |accesso=26 settembre 2011 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110810080038/http://www.edgarcayce.it/media/Atlantidec.htm }}</ref>: i Fenici, secondo lui, conoscevano le [[Azzorre]] e lungo la [[faglia]] atlantica non sono sconosciuti casi di emersione e affondamento di isole, anche in tempi storici recenti; si tratta comunque di piccole isole e non di continenti che potessero ospitare fiumi navigabili come nel racconto di Platone.
Il geologo inglese Jim Allen sostiene che Atlantide si trovasse in [[Bolivia]], nell'area dell'[[Altiplano]], basandosi sulla presenza di una piana rettangolare corrispondente alle dimensioni specificate da Platone e di depressioni concentriche ad arco di cerchio subito a est della città di [[Pampa Aullagas]], da lui identificate con i canali della capitale.<ref>{{Cita libro |lingua = en |autore = Jim Allen |anno = 2009 |titolo = Atlantis: Lost Kingdom of the Andes |url = https://archive.org/details/atlantislostking0000alle |città = |editore = |isbn = 978-0-86315-697-7}}</ref>
In [[Brasile]] l'archeologo e antropologo francese [[Marcel Homet]] indagò sui resti di un antico popolo che egli riteneva discendere dalla civiltà di Atlantide.<ref>{{cita libro |autore=[[Marcel Homet]] |titolo=I figli del sole (Les fils du soleil)|anno=1972}}</ref>
===
{{vedi anche|Concezione storica di Bailly}}
Il primo a elaborare l'ipotesi di un'Atlantide nordica fu, molto probabilmente, lo svedese [[Olaus Rudbeck]] che, nel [[XVII secolo]], posizionò - soprattutto per motivi nazionalistici - il continente perduto in [[Svezia]]. Le sue idee furono riprese, modificate e razionalizzate dall'astronomo e letterato francese [[Jean Sylvain Bailly]] che, nella seconda metà del [[Settecento]], arrivò a posizionare Atlantide nelle remote regioni [[siberia]]ne, in prossimità dell'isola di [[Spitzbergen]].
[[File:Mercator Septentrionalium Terrarum descriptio.jpg|thumb|[[Artide|Continente artico]] sulla mappa di [[Gerardus Mercator]] del 1595]]
Dopo aver descritto dettagliatamente il rapporto di [[Platone]] nel [[Timeo (dialogo)|Timeo]] sul continente perduto di Atlantide, e dopo aver considerato quanto era stato detto su questo argomento sia da Sancuniatone, per quanto riguardava la storia dei [[Fenici]], sia da [[Diodoro Siculo]], per la storia greca, Bailly procedette nella sua indagine per dimostrare "scientificamente" che Atlantide non si trovasse né su un'isola opposta alle [[Colonne d'Ercole]] e immersa nell'[[oceano Atlantico]] (di cui le [[isole Madeira]] si supponeva fossero i resti) — come voleva la tradizione — né tra le [[Canarie]] e nemmeno nel continente [[america]]no. Il popolo atlantideo avrebbe invece abitato, secondo Bailly, le regioni brulle e ghiacciate della [[Siberia]], che - a suo giudizio - in epoche remotissime dovevano essere moderatamente temperate e abbastanza fertili, mentre un caldo torrido affliggeva il resto del globo rendendolo praticamente inabitabile. Tutto questo era previsto dalle ipotesi paleoclimatiche di [[Jean Jacques Dortous de Mairan|Mairan]] e [[Georges-Louis Leclerc de Buffon|Buffon]], secondo cui in passato il clima era globalmente più caldo a causa della maggiore "incandescenza" che la Terra doveva avere primitivamente. Questa "incandescenza" primitiva era poi diminuita nel corso del tempo causando un lento e globale raffreddamento del pianeta. Bailly abbracciava questa teoria che, a suo giudizio, costituiva una prova infallibile alle sue ipotesi sul posizionamento di Atlantide.
[[File:Jean Sylvain Bailly, Maire de Paris.png|thumb|left|''[[Jean Sylvain Bailly]]'' ritratto da [[Jean-Laurent Mosnier]] (1789)]]
La Siberia infatti, secondo l'ipotesi di Bailly, anticamente doveva essere ben più calda e quindi abitabile, mentre le zone equatoriali dovevano essere praticamente incandescenti, inabitabili e quindi inabitate. Perciò non poteva che ricercarsi a nord l'origine dell'umanità e dunque l'origine delle scienze.
Le remote [[Tatari|regioni tartariche]], o quelle [[artide|artiche]] furono di conseguenza la sede primitiva della [[scienza]], la dimora della più antica razza umana, i celebri Atlantidei che, nei secoli successivi, discendendo a sud dalle pianure della [[Scizia]], attraversarono le [[steppa|steppe]] [[Caucaso|caucasiche]] e portarono con loro nell'[[Asia meridionale]] i rudimenti delle arti e delle scienze e il culto del sole e del fuoco, che, come asseriva Bailly, poteva essersi originato soltanto in una zona dal clima freddo, e dunque nel «freddo impero della notte polare». Si capisce dunque perché Bailly individuasse negli Atlandidei anche la popolazione degli [[Sciti]] che abitava le zone settentrionali dell'[[Asia]]. Supporre altre possibilità, concepire ad esempio che questi culti si fossero originati in [[Persia]], in [[India]], o in altri regni orientali — dove il Sole anticamente «bruciava le [[Foglia|foglie]] e consumava i vegetali» e dove il Sole stesso era raffigurato mentre «cavalcava un leone che nella sua furia divorava tutto ciò che gli capitava a tiro» — nell'opinione di Bailly era letteralmente «assurdo». Bailly finì dunque per unire in un tutt'uno mitologico la tradizione di Atlantide con quella della leggendaria terra nordica di [[Iperborea]], narrata e tramandata da storici come [[Erodoto]], [[Pindaro]] ed [[Esiodo]].
L'eredità lasciata da Bailly continuò a vivere anche dopo la sua morte. La sua tesi di una "Atlantide Iperborea" era stata comunque sonoramente respinta in un primo momento. Ad esempio lo stesso [[Jules Verne]] in qualche modo voleva anche prendere in giro Bailly in ''[[Ventimila leghe sotto i mari]]'' (1869), quando i suoi personaggi scoprirono la "vera" Atlantide nell'oceano Atlantico. Malgrado tutto, vi furono altri teorici che sostennero le stesse tesi di Bailly: ad esempio nel [[1885]] William Fairfield Warren, allora professore di [[teologia sistematica]] presso la [[Boston University]], scrisse un libro, ''Paradise Found: The Cradle of the Human Race at the North Pole'', per promuovere l'ipotesi secondo la quale il nucleo originario del genere umano provenisse anticamente dal polo nord. In questo lavoro Warren collocò Atlantide al polo nord, così come il [[giardino dell'Eden]], il [[Monte Meru (mitologia)|monte Meru]], [[Avalon]] e [[Iperborea]].<ref name="sacred-texts.com">http://www.sacred-texts.com/earth/pf/pf17.htm</ref>
Anche un'[[Esoterismo|esoterista]], [[Helena Blavatsky]], prese molto sul serio le idee di Bailly. Blavatsky fu una delle teorizzatrici della [[teosofia]], una dottrina mistico-filosofica, il cui credo era precisato nel suo libro ''La dottrina segreta'' (1888). In quest'opera ermetica, Blavatsky rispolverò la teoria di Bailly (citandolo addirittura ventidue volte<ref name="Dan Edelstein">{{cita testo|url=http://collections.stanford.edu/supere/page.action?forward=author_jean_sylvain_bailly§ion=authors|titolo=''Jean-Sylvain Bailly (1736-1793)''|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150906055050/http://collections.stanford.edu/supere/page.action?forward=author_jean_sylvain_bailly§ion=authors }} by Dan Edelstein</ref>), e incorporò l'ipotesi di una "Atlantide Iperborea" all'interno di una [[pseudostoria]] (o storia fantastica) che coinvolgeva vari continenti e varie razze umane e semiumane. Atlantide era rappresentata da Blavatsky come un continente polare che si estendeva dall'attuale [[Groenlandia]] fino alla [[Kamčatka]] e il cui destino si legò indissolubilmente a quello di una razza particolarmente controversa: gli [[Razza ariana|Ariani]], che secondo Blavatsky erano una [[razza superiore]], seconda in ordine cronologico tra le razze umane, costituita da giganti androgini dalle fattezze mostruose. Nell'ipotesi pseudostorica di Blavatsky, quando gli Ariani migrarono a sud verso l'India, scaturì da loro una "sotto-razza", quella dei Semiti. Il mito di una "Atlantide Iperborea" fece così ingresso all'interno delle ideologie ariane e [[Antisemitismo|antisemite]] della fine del XIX secolo.<ref name="Dan Edelstein" /><ref name="Dan2">{{Cita libro|titolo=Studies in Eighteenth-Century Culture|nome1=Dan|cognome1=Edelstein|lingua=Eng|data= 2006}}</ref>
La teoria di Bailly-Blavatsky trovò sostegno tra alcuni degli ideologi ariani [[Vienna|viennesi]] più fantasiosi.<ref name="NGC">{{Cita libro|titolo=The Occult Roots of Nazism: Secret Aryan Cults and Their Influence on Nazi Ideology|nome1=Nicolas|cognome1=Goodrick-Clarke|lingua=Eng|data=1985}}</ref> Furono proprio questi circoli, come la [[società Thule]] (che prendeva proprio il nome della [[Thule (mito)|mitica capitale]] di Iperborea), a derivare molte teorie [[Antisemitismo|antisemite]] e ariane dal lavoro mitologico di Blavatsky, e indirettamente da Bailly (il quale, in realtà, nei suoi lavori, mostrava chiare [[Pensiero di Bailly#L'antirazzismo di Bailly|posizioni antirazziste]]<ref name=harvey>David Allen Harvey, ''The lost Caucasian civilization: Jean-Sylvain Bailly and the roots of the Arian myth''.</ref><ref>Edwin Burrows Smith, ''Review of Jean-Sylvain Baily, Revolutionary Mayor of Paris by Gene A. Brucker.''</ref>). I membri della società Thule, in particolare, prestarono un aiuto fondamentale ad [[Adolf Hitler]] (che probabilmente aveva letto alcuni libri dei teosofi ariani viennesi quando viveva in Austria) nel fondare il [[NSDAP]], il partito nazista. Uno di loro, [[Alfred Rosenberg]], compagno vicino a Hitler durante gli anni in cui questi stette a [[Monaco di Baviera]], aveva posto il mito di un'Atlantide Iperborea al cuore di un suo voluminoso tomo dottrinale: ''[[Il mito del XX secolo]]'' (''Der Mythus des 20. Jahrhunderts''), pubblicato nel 1930.<ref name="NGC" /> Rosenberg, infatti, incominciò quest'opera assumendo come vera la passata esistenza di Atlantide nel lontano nord e riproponendo quasi integralmente la tesi baillyiana. La tesi di Bailly fu anche ripresa dal filosofo italiano [[Julius Evola]] il quale identificava, in Atlantide, un riferimento sulla sede di Iperborea.
Sebbene la maggior parte delle ipotesi su cui si fonda la tesi di un'Atlantide nordica siano ritenute pseudoscientifiche o palesemente inconsistenti sia dalla scienza sia dalla [[storiografia]] contemporanee,<ref name="harvey"/><ref>{{cita testo|url=http://ceifan.org/antartide.htm|titolo=Inchiesta su Atlantide in Artico o in Antartide, CEIFAN}}</ref> alcuni isolati scienziati e ricercatori, come il russo Valerij Dëmin<!--Дёмин, Валерий Никитич-->, [[Ph.D.]], ritengono che Iperborea «sia esistita davvero» nel [[circolo polare artico]].<ref>{{cita web|url=http://www.pravdareport.com/science/mysteries/29-11-2006/85697-paradise-0/|titolo=''Russian scientist finds Paradise at the North Pole''}}</ref>
=== Nel Mediterraneo ===
[[File:Location hypothesis of Atlantis in Med.jpg|thumb|Mappa che riassume diverse ipotesi sulla collocazione di Atlantide nel mar Mediterraneo]]
[[File:Minoan Ash.png|thumb|Ipotesi sulla diffusione delle ceneri dell'esplosione dell'isola di [[Thera]]<ref>Basata su Friedrich, Walter (2000): ''Fire in the Sea: Natural History and the Legend of Atlantis'', Cambridge: Cambridge University Press. ISBN 0-521-65290-1</ref>]]
[[File:Santorini ASTER.jpg|thumb|left|Foto da satellite dell'isola di [[Santorini]], uno dei molti luoghi in cui si è ipotizzata la collocazione di Atlantide]]
La maggior parte delle ipotesi avanzate di recente indicano la collocazione della mitica isola non più nell'oceano o in altri luoghi troppo remoti (ormai scartati per motivi geologici, cronologici e storici), ma più vicino, nel [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]] o nei suoi immediati dintorni, dove Platone più probabilmente poteva avere tratto i vari elementi per costruire il suo racconto. Le conoscenze geografiche dei Greci all'epoca di Platone erano infatti molto vaghe e limitate al bacino del Mediterraneo, ed erano in realtà sufficientemente precise solo nell'ambito dell'[[Mar Egeo|Egeo]].<ref name="Sprague de Camp" />
È stato ipotizzato che Platone potesse avere tratto qualche ispirazione dai terremoti e maremoti che non molti anni prima, nel [[373 a.C.]], avevano ingoiato le isole di [[Elice (Grecia)|Elice]] e Bura.<ref name="Janni 2004p98" /> Fu distrutta anche un'isola di nome ''Atalante'', vicino a [[Locri]] in Calabria.<ref name="Janni 2004p98" /><ref name="Capozzo1840">{{Cita libro|autore=Guglielmo Capozzo|titolo=Memorie su la Sicilia tratte dalle più celebri accademie e da distinti libri di società letterarie e di valent' uomini nazionali e stranieri, con aggiunte e note|url=http://books.google.com/books?id=Sc0OAAAAQAAJ&pg=PA360|anno=1840|p=360}}</ref>
Altri studiosi hanno ravvisato somiglianze con il racconto [[Omero|omerico]] della [[guerra di Troia]],<ref name="Szlezk_1993" /> tra i quali [[Eberhard Zangger]] che nel 1992 ha elaborato la tesi secondo cui la narrazione di Platone sarebbe un riassunto della storia di Troia dal punto di vista egiziano.<ref name="cita-Zangger-1993"/>
Alcuni identificano con l'isola di [[Cipro]] i resti del continente di Atlantide.<ref>{{cita web |data=16 novembre 2004 |titolo=Quante volte è stata scoperta Atlantide? |url=http://www.antikitera.net/news.asp?ID=94&TAG=Atlantide&page=3 |accesso=24 settembre 2011}}</ref>
Altri hanno pensato al [[Deserto del Sahara|Sahara]], che in periodi molto remoti ({{formatnum:30000}} anni fa) non era desertico ma ricoperto da foreste lussureggianti e che fu abitato fin dalla preistoria, ma che non trova particolari corrispondenze nel racconto di Platone.
==== Creta ====
Una tra le teorie più
==== Monte Argentario ====
[[File:ISS016-E-9449 - View of Italy.jpg|thumb|Promontorio dell'Argentario]]
Ulteriore teoria è stata avanzata da Costantino Cattoi ex [[colonnello]] della [[Regia Aeronautica]], collaboratore di [[Gabriele D'Annunzio]] e stimato amico di [[Italo Balbo]]. Lo studioso, nel 1955, riportò alla luce una serie di opere pre-etrusche, fra le quali un'enorme roccia alta una decina di metri con i lineamenti del volto distintamente abbozzati e il classico copricapo egizio, ritenuta legata alla figura del dio [[Thot]]. I ritrovamenti, ritenuti importanti dagli esperti del settore, portarono Cattoi a collaborare con l'antropologo statunitense George Hunt Williamson, l'esoterico peruviano Daniel Ruzo e il francese Denis Saurat, che pur lavorando in modo autonomo, giunsero alle medesime conclusioni, collegando le [[Incisioni rupestri|sculture rupestri]] italiane, alle simili scoperte a [[Marcahuasi]] in [[Perù]], rafforzando la loro convinzione sull'esistenza di un legame tra il [[promontorio dell'Argentario]], quale parte superstite di Atlantide, e il lontano Perù.<ref>{{Cita web |url = http://www.gualtierodellamonaca.it/img/Articoli/Cover/agosto2014.pdf |titolo = L'argentario che non ti aspetti |formato = PDF |data = agosto 2014 |p=5 |accesso = 30 settembre 2015 |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160113154003/http://gualtierodellamonaca.it/img/Articoli/Cover/agosto2014.pdf |urlmorto = sì }}</ref>
==== Sardegna ====
Una teoria analoga è stata avanzata
====
Tra i numerosi luoghi in cui viene collocata la formidabile minaccia marittima di Atlantide ve ne sono due che riguardano da vicino la Sicilia: l'[[canale di Sicilia|omonimo canale]] e [[Malta]]. Questa vicinanza ha indotto il maltese [[Giorgio Grognet de Vassé]] - fautore della teoria che vede in Malta un residuo di Atlantide - ad asserire che nel [[Museo archeologico regionale Paolo Orsi|museo]] di [[Siracusa]] si conservava un reperto di Atlantide: un [[capitello]]. Grognet de Vassé era infatti convinto che gli Atlantidei dopo la distruzione della loro isola si fossero divisi in colonie (lo stesso [[Antico Egitto]], secondo il maltese, non era altro che una colonia atlantidea) e quel capitello richiamava il particolare stile egizio (a suo dire prova inconfutabile della presenza atlantidea in quei luoghi).
Al capitello aggiungeva un idoletto, rinvenuto nei pressi di [[Scicli]] e una medaglia rinvenuta a [[Naxos (Sicilia)|Naxos]]; anch'essi di presunta provenienza atlantidea. Il maltese tuttavia è stato spesso coinvolto in falsificazioni di iscrizioni o travisamenti di reperti.<ref>Il testo di [[Giorgio Grognet de Vassé]]: ''Su di un idoletto atlantico, sopra una moneta di Nasso in Sicilia, e sopra un capitello atlantico esistente nel museo di Siracusa'', 1842. Per la critica moderna vd. Pietro Militello, ''Scicli: archeologia e territorio'', 2008, p. 26; Simon Gaul, ''Malta, Gozo and Comino'', 2007, p. 252.</ref><ref>{{Cita libro|nome=Giorgio Grognet de|cognome=Vassé|titolo=Su di un idoletto atlantico, sopra una moneta di Nasso in Sicilia, e sopra un capitello atlantico esistente nel museo di Siracusa, cenno archeologico|url=https://play.google.com/store/books/details/Giorgio_Grognet_de_Vass%C3%A9_Su_di_un_idoletto_atlanti?id=IrANAAAAQAAJ|accesso=7 ottobre 2017|data=1842}}</ref>
==== Parallelismi con la Siracusa dionisiana ====
Al dialogo ''Crizia'' avrebbe dovuto seguire l{{'}}''[[Ermocrate (dialogo)|Ermocrate]]''; in ordine di successione il terzo protagonista del dialogo platonico. L'[[Ermocrate#Ermocrate nella cultura di massa|Ermocrate siracusano]] (i pareri intorno alla sua identificazione sono pressoché unanimi<ref>Vd. esempio [[Carlo Sini]], ''Figure dell'enciclopedia filosofica «Transito Verità», Volume 5'', 2005, pag. 46-47; Linda M. Napolitano Valditara, ''La sapienza di Timeo: riflessioni in margine al Timeo di Platone'', 2007, pag. 5.</ref>) viene accennato nel ''Crizia'' e gli sarebbe stato affidato un compito ancora da scoprire:
{{Citazione|Crizia: Amico Ermocrate, tu vieni dopo e ce n'è un altro prima, ecco perché tu sei ancora pieno di coraggio. Ad ogni modo quanto sia difficile il tuo compito, esso stesso fra non molto te lo dimostrerà [...]|Il ''Crizia'' 108 B-C-D<ref>Primo e secondo dialogo: Platone, Newton Compton Editori, ''Tutte le opere'', 2013. Terzo dialogo: Platone, Utet Libri, ''Dialoghi politici. Lettere'', 2013.</ref>}}
Alcuni studiosi hanno ipotizzato che la trilogia di Atlantide venisse elaborata da Platone durante il suo primo soggiorno alla corte di Dionisio I; suo [[Mecenatismo|mecenate]]. Il fine ultimo sarebbe stato un messaggio politico divulgato dinanzi alla società greca. Ma la morte del tiranno e la mancata organizzazione del festival culturale avrebbero bloccato la stesura della trilogia, rimasta per questo incompiuta. I dialoghi pervenuti vennero infine resi noti, in maniera postuma, dall'accademico [[Crantore (filosofo)|Crantore di Atene]].<ref>Cfr. in [[Charles Berlitz]], ''Atlantide. L'ottavo continente'', 2005, p. 40; John Victor Luce, ''Lost Atlantis: New Light on an Old Legend'', 1969, pp. 176-177; ''Rivista di filosofia'', vol. 59-60, 1968, p. 319.</ref>
Siracusa viene presa in esame per dimostrare come il filosofo ateniese avesse modellato Atlantide e l'avesse idealizzata in base alla sua esperienza politica e sociale in Sicilia. Una conseguenza dei [[Viaggi di Platone in Sicilia|suoi viaggi in Sicilia]].
{{Doppia immagine verticale|destra|Cole Thomas The Consummation The Course of the Empire 1836.jpg|Cole Thomas The Course of Empire Destruction 1836.jpg|250|L'opulenza e la distruzione di un impero ([[Thomas Cole]], ''Il corso di un impero'')}}
Lo svedese [[Gunnar Rudberg]], specialista platonico, agli inizi del [[XX secolo]] elaborò per primo tale teoria; seguito da numerosi altri studiosi.<ref>Rudberg G. (1917/2012): ''Atlantis and Syracuse''. Così anche [[Massimo Pallottino]] (1952) e Carlo Corbato (1953).</ref> Ad esempio per Phyllis Young Forsyth solamente Siracusa e la Sicilia offrono dei convincenti [[Parallelismo (figura retorica)|parallelismi]] con Atlantide.<ref name=Forsyth>Phyllis Young Forsyth, ''Atlantis. The making of myth'', Montreal-London 1980.</ref> Viceversa, Muccioli, autore di un'approfondita opera sul tempo di [[Dionisio II]], ritiene più plausibile l'ipotesi secondo la quale Atlantide va identificata con la decadenza di Atene, mentre ritiene improbabile un'eco della crisi siracusana di [[IV sec. a.C.]]<ref>{{Cita|Muccioli|pp. 44-45}}.</ref><ref>Slobodan Dušanić vede nel declino di Atlantide il fallimento dell'[[imperialismo]] siracusano e ateniese. ''Plato's Atlantis, «L'Antiquitè Classique»'', 1982, pp. 25-52 cit. in {{Cita|Gaiser|p. 176}}.</ref>
Konrad Gaiser appoggia l'identificazione di Forsyth ma non condivide l'ipotesi secondo cui lo scopo di Platone era di ammonire Dionisio II mostrandogli la cruenta fine di Atlantide: se egli non avesse attuato lo Stato ideale, alla sua città sarebbe toccato quell'infelice destino.<ref>{{Cita|Gaiser|p. 176}}, n. 6.</ref>
Affine è il pensiero di Mary Louise Gill, la quale sostiene che la serie del ''Timeo-Crizia-Ermocrate'' (lasciata intenzionalmente incompiuta da Platone<ref>Così Diskin Clay (''The Plan of Plato's Critias''), condiviso da Gill: {{Cita|Mary Louise Gill (a cura di Gabriele Cornelli)|p. 41}}, n. 20.</ref>) doveva dare un forte messaggio politico alla società greca del suo tempo, ormai in declino: Atlantide e Atene degenerarono nella corruzione; anche Siracusa si sarebbe dovuta aspettare la punizione di Zeus, poiché era stata corrotta dal potere.<ref>{{Cita|Mary Louise Gill (a cura di Gabriele Cornelli)|pp. 40-43}}.</ref>
A favore di tale identificazione vi sono molteplici coincidenze tra l'Atlantide platonica e la [[Età dionigiana|Siracusa dionisiana]]:
* Il punto di forza di Atlantide era il controllo dei mari con le sue navi. Siracusa era temuta dai Greci per lo stesso motivo.<ref>Per un confronto storico vd. [[Lorenzo Braccesi]], ''Hesperia 5'' (a cura di), 1995, p. 159.</ref>
* Atlantide controllava l'[[Africa]], bloccandosi al confine dell'[[Egitto]], e l'[[Europa]] fino al mar [[Tirreno]].<ref>[[Platone]], ''[[Timeo (dialogo)|Timeo]]'', III, 25b.</ref> La Siracusa dionisiana aveva fondato colonie sull'[[Adriatico]] e sul [[Tirreno]]. Sempre acceso fu inoltre il conflitto con le forze africane dei [[Punici]].<ref name=Forsyth/><ref>Per un approfondimento sulla colonizzazione e conflitti in epoca dionisiana vd. {{cita web|url=https://www.academia.edu/2450633/M._Melfi_-_J._Piccinini_Le_fonti_in_R._Perna_-_D._Condi_a_cura_di_Hadrianopolis_II_Bari_2012_pp._51-65|titolo=M. Melfi - J. Piccinini, Le fonti, in R. Perna - D. Condi (a cura di), Hadrianopolis II, Bari 2012, pp. 51-65.|formato=PDF|}} pp. 53-54; {{cita web|url=https://www.academia.edu/2108749/La_dynasteia_di_Dionisio_I_di_Siracusa_politica_ed_economia|titolo=La dynasteia di Dionisio I di Siracusa: politica ed economia|formato=PDF}} p. 55</ref>
* La descrizione fisica dell'isola di Atlantide: vi era un [[vulcano]] identificabile con l'[[Etna]]; una fertile piana circondava la capitale, qui identificabile con la [[piana di Catania]];<ref name=Castleden>Cfr. Rodney Castleden, ''Atlantis Destroyed'', 2002.</ref> la capitale di Atlantide si estendeva su quattro cerchi concentrici, allontanandosi dal palazzo del potere che era posto sull'isola centrale, così come la Siracusa dionisiana poneva il palazzo dei tiranni nell'[[isola di Ortigia]] e - pur senza cerchi concentrici - divideva la propria area urbana in quattro città diverse ([[Neapolis (Siracusa)|Neapolis]], [[Tiche (Siracusa)|Tiche]], [[Acradina]], [[Epipoli]]), ciascuna protetta da proprie fortificazioni.<ref name=Castleden/>
* L'estrema varietà di armamenti e reparti militari che caratterizzavano l'esercito di Atlantide, sarebbe stata ispirata dall'esercito, prettamente mercenario, di Dionisio I, nel quale le milizie di ciascun popolo erano esortate a usare le armi tipiche dei propri Paesi di provenienza.<ref>Cfr. Gianfranco Mosconi, ''I numeri dell'Atlantide: Platone fra esigenze narrative e memorie storiche'', p. 37 (in ''Rivista di cultura classica e medievale'', vol. 52, 2010). Fonte prima su esercito: [[Diodoro Siculo]], XIV, 41, 4-5.</ref>
La potenza di Atlantide trovò infine la sua [[nemesi]] in [[Atene]] (l'altra società perfetta di Platone); quando decise di conquistarla ne fu sconfitta. Atene fu la rivale di Siracusa (le due capitali della grecità; le due mete politiche di Platone) ma Atene [[Spedizione ateniese in Sicilia|cercò lo scontro con Siracusa]], non venne da questa attaccata.
Mary Louise Gill (che non identifica una città precisa con Atlantide) intravede la possibile spiegazione nel terzo dialogo platonico (perduto o mai scritto) volto idealmente nell'epoca di [[Ermocrate]]: l'Atlantide corrotta rappresentava l'Atene di [[Alcibiade]], mentre Siracusa rappresentava l'Atene ancora pura che sconfisse le mire espansionistiche di Atlantide. Ma come l'Atene antica, anche Siracusa si fece a sua volta corrompere dal potere, mettendo al comando i tiranni.<ref>{{Cita|Mary Louise Gill (a cura di Gabriele Cornelli)|p. 41}}.</ref>
==== Spagna ====
Una tra le molte teorie
Un'altra teoria vuole Atlantide nelle isole [[Canarie]] nell'[[oceano Atlantico]] (che sono effettivamente oltre le Colonne d'Ercole ovvero lo [[stretto di Gibilterra]]), malgrado la più antica civiltà di quell'arcipelago sia stata quella [[Neolitico|neolitica]].<ref name="Amato1930">{{Cita libro|autore=Gennaro d'Amato|titolo=Il processo all'Atlantide di Platone|anno=1930|editore=Edizioni "Alpes"|p=205}}</ref>
[[File:ASTER Richat.jpg|miniatura|Immagine ripresa dallo spazio della struttura di Richat, ben visibili i tre cerchi rocciosi, che secondo la teoria sarebbero le tre isole concentriche dell'antica Atlantide. Così come le montagne a nord della struttura, anche questo dettaglio coinciderebbe con la descrizione dell'ambiente circostante la città fatta da Platone.]]
== Atlantide
[[File:Nemo Aronax Atlantis.jpg|thumb|Le rovine di Atlantide in un'illustrazione di Alphonse de Neuville
Ad Atlantide sono state dedicate alcune migliaia di libri e saggi. Un catalogo bibliografico incompleto della letteratura sull'Atlantide, compilato nel 1926 da J. Gattefossé e C. Roux,<ref>J. Gattefossé e C. Roux, ''Bibliographie de l'Atlantide et des questions connexes'', 1926; citato in
Una lista completa delle apparizioni di Atlantide nei ''[[mass media]]'' moderni
=== Narrativa ===
* Il classico di [[Jules Verne]] ''[[Ventimila leghe sotto i mari (romanzo)|Ventimila leghe sotto i mari]]'' ([[1870]]) comprende una visita alle rovine sommerse di Atlantide. Scesi dal [[sottomarino]] ''[[Nautilus (Verne)|Nautilus]],'' il [[capitano Nemo]] conduce il professore Aronnax verso la città leggendaria in una delle tante passeggiate in scafandro del libro (nel capitolo IX della seconda parte del romanzo). La città sarebbe situata a 300 metri di profondità sul fondo dell'oceano Atlantico, al centro di un bosco sottomarino dietro a un promontorio sommerso.
* ''[[Atlantide. I figli dell'abisso]]'' è un romanzo fantastico avventuroso di [[Yambo]] (Enrico Novelli) del 1901; sullo stesso tema l'autore realizzò il fumetto ''[[Gli uomini verdi]]'' (1935), una delle primissime storie italiane di [[fantascienza a fumetti]].
* Nel suo celebre romanzo ''[[L'Atlantide (romanzo)|L'Atlantide]]'' ([[1919]]), [[Pierre Benoît]] immagina i discendenti del continente perduto nel [[Deserto del Sahara|Sahara]]; il romanzo di Benoît ha ispirato la maggior parte dei film successivi sul tema.
* Nel
* Il romanzo breve di [[Arthur Conan Doyle]] ''[[L'abisso di Maracot]]'' (''The Maracot Deep'', 1929), tradotto anche come ''L'abisso di Atlantide'',<ref>{{Catalogo SF|1029017|nome=L'abisso di Atlantide}}</ref> narra le avventure di tre scienziati che scoprono, con l'ausilio di un [[batiscafo]] ottocentesco, una civiltà ancora fiorente sul fondo dell'oceano Atlantico. Tale popolazione approverebbe i dialoghi di [[Platone]].
* ''{{cita testo|url=http://www.hermetic.com/crowley/libers/lib51.html|titolo=Lost Continent}}'', un racconto parte dei ''Libri di [[Aleister Crowley]]'', offre un resoconto fantastico basato sulle idee di Crowley sulla civiltà ideale, con accenni di satira sociopolitica.
* Nei racconti fantasy di [[Robert E. Howard]] su ''[[Conan il barbaro]]'' ([[1932]]) il popolo barbarico dei [[Cimmeria (Hyboria)|Cimmeri]], di cui fa parte il protagonista titolare, sono i discendenti del popolo di Atlantide, che si sono devoluti dopo il cataclisma che ha inabissato il continente e a seguito di lunghe guerre contro diversi popoli ostili. Prima dell'ideazione di Conan, nel [[1929]] Howard aveva creato [[Kull di Valusia]], guerriero atlantidese le cui avventure sono ambientate prima del cataclisma.
* Nel romanzo ''[[Il nipote del mago]]'' (1955), di [[C. S. Lewis|Clive Staples Lewis]], che secondo la cronologia della trama è il primo del ciclo ''[[Le cronache di Narnia]]'', lo [[zio Andrew]] riferisce al nipote Digory Kirke che gli anelli, che permettono di viaggiare fra mondi diversi, dispongono di questo potere perché sono stati trattati con una polvere magica che Andrew scoprì provenire da Atlantide.
* La caduta dell'isola di [[Númenor]] ne ''[[Il Silmarillion]]'' ([[1977]]) di [[John Ronald Reuel Tolkien|Tolkien]] ricorda molto da vicino il mito di Atlantide. Nella cornice dell'opera, l'evento viene ricordato come "La Caduta" - che nella [[linguaggi di Arda|lingua elfica]] inventata da Tolkien diventa "Atalantë". Dato che l'opera di Tolkien intende descrivere una "mitologia immaginaria" del nostro mondo, l'implicazione evidente è che Númenor sia di fatto Atlantide.
* ''[[Le luci di Atlantide]]'' (''Web of Light - Web of Darkness'', 1983; nelle successive edizioni: ''Fall of Atlantis'') di [[Marion Zimmer Bradley]].
* In ''[[Buona Apocalisse a tutti!]]'' (1990) di [[Neil Gaiman]] e [[Terry Pratchett]], il giovane [[Anticristo]] fa risorgere Atlantide dalle acque.
* In ''Troia'' (1999) di [[Gisbert Haefs]] viene adottata la teoria di [[Eberhard Zangger]], secondo cui Atlantide sarebbe un altro nome di Troia datole da Solone in seguito alla visita a Sais. Di conseguenza, seguendo la teoria, Platone avrebbe camuffato la “vera” storia della guerra di Troia mutandola nella leggenda di Atlantide, che poi sarebbe arrivata fino a Platone come riportato in ''Timeo'' e ''Crizia''.
* Il romanzo fantascientifico ''[[Il codice di Atlantide]]'' ([[2001]]) di [[Stel Pavlou]] presenta Atlantide, situata al polo sud, come la città "sopita" di un'antica civiltà molto avanzata, pronta però a risvegliarsi come una bomba a orologeria nel momento (previsto dagli Atlantidei con calcoli astronomici) in cui il Sole avrebbe messo in pericolo la Terra.
* [[Clive Cussler]], ''[[Atlantide (romanzo)|Atlantide]]'' ([[2002]]). [[Dirk Pitt]] (l'eroe creato dall'autore) è alla scoperta dei segreti degli Amenes tra mille pericoli nell'[[oceano Antartico]].
* Nel romanzo per ragazzi ''[[Nina e l'Occhio Segreto di Atlantide]]'' ([[2005]]) della scrittrice italiana [[Moony Witcher]], Nina raggiunge Atlantide per liberare l'arcano dell'Acqua intrappolato dal conte Karkon.
* ''[[In cerca di Atlantide]]'' (2007), thriller di [[Andy McDermott]].
* ''[[Cronache di Atlantide]]'' (2010), romanzo di [[Steve Coldwell]], basato sul racconto platonico.
* Nel romanzo di [[Anne Rice]] ''Prince Lestat and the Realms of Atlantis'' ([[2016]]), Amel, lo [[Entità spirituale|spirito]] a cui il [[vampiro]] [[Lestat de Lioncourt|Lestat]] è legato, si rivela essere stato il [[sovrano]] di Atlantide durante la propria vita mortale.
=== Atlantide al cinema ===
[[File:Atlantis Monsu Desiderio.jpg|thumb|
Ad Atlantide si è ispirato numerose volte il [[cinema]], soprattutto quello di [[cinema di fantascienza|fantascienza]] e il filone fanta-mitologico:
* ''[[L'Atlantide (film 1921)|L'Atlantide]]'' ([[1921]]) di [[Jacques Feyder]], tratto dall'omonimo romanzo di [[Pierre Benoît]].
* ''[[
* ''[[L'Atlantide (film 1932)|L'Atlantide]]'' (''Die herrin von Atlantis'', [[1932]]) di [[Georg Wilhelm Pabst]], seconda versione del romanzo di Benoît.
* ''[[
* ''[[Totò sceicco]]'', commedia italiana del [[1950]] di [[Mario Mattoli]], [[parodia]] di tutti i film ispirati alla storia di Benoît.
* ''[[Il continente scomparso]]'' (''Lost Continent'', USA [[1951]]) di [[Sam Newfield]].
* ''[[Atlantide, il continente perduto]]'' (''Atlantis, the Lost Continent'', [[1961]]) di [[George Pal]].
* ''[[Antinea, l'amante della città sepolta]]'' ([[1961]]) di [[Edgar G. Ulmer]] e [[Giuseppe Masini]], quarto adattamento del romanzo di Benoît.
* ''[[Ercole alla conquista di Atlantide]]'' ([[1961]]) di [[Vittorio Cottafavi]].
* ''[[Le 7 città di Atlantide]]'' o ''I signori della guerra di Atlantide'' (''Warlords of Atlantis'') di [[Kevin Connor]] (1978).
* ''[[
* [[I predatori di Atlantide]] (1983) di Ruggero Deodato
* ''[[L'Atlantide (film 1992)|L'Atlantide]]'', film del 1992 di [[Bob Swaim]], quinto adattamento del romanzo omonimo di Benoît. * ''[[Gamera - Daikaijū kuchu kessen]]'' ([[1995]]) di [[Shūsuke Kaneko]], in cui viene rivelato che gli Atlantidei crearono i mostri [[Gamera]] e [[Gaos (kaijū)|Gaos]].
* ''[[Atlantis - L'impero perduto]]'' (''Atlantis: The Lost Empire'', USA [[2001]]), [[film d'animazione|lungometraggio d'animazione]] prodotto dalla [[Disney]] e ispirato alle atmosfere di Verne.
* ''[[Atlantis - Il ritorno di Milo]]'' (''Atlantis - Milo's return'' 2003), il seguito di Atlantis - L'impero perduto.
* ''[[Viaggio nell'isola misteriosa]]'' (''Journey 2: The Mysterious Island''
* ''[[Aquaman (film)|Aquaman]]'' (''Aquaman'', 2018) di [[James Wan]], basato sull'[[Aquaman|omonimo personaggio]] della [[DC Comics]], è ambientato per buona parte nel regno di Atlantide, di cui una piccola parte era stata mostrata in ''[[Justice League (film)|Justice League]]'' (2017).
* ''[[Godzilla II - King of the Monsters]]'' (''Godzilla: King of the Monsters''), di [[Michael Dougherty]]. [[Godzilla]], dopo la prima sconfitta subita da [[King Ghidorah|Ghidorah]] si ritira nella sua dimora situata negli abissi dell’oceano Atlantico coincidente appunto con la città di Atlantide.
* {{cita testo|url=https://www.comingsoon.it/film/cold-skin-la-creatura-di-atlantide/55852/scheda/|titolo=Cold skin - La creatura di Atlantide}} (2015).
=== Serie TV ===
* ''[[L'uomo di Atlantide]]'' ([[1977]]-[[1978]]), con [[Patrick Duffy]] che interpreta un sopravvissuto del continente perduto dotato di poteri sovrumani.
* ''[[Il segreto del Sahara (miniserie televisiva)|Il segreto del Sahara]]'' ([[1988]]), miniserie di coproduzione italiana che, pur dichiarandosi "ispirata all'opera di [[Emilio Salgari]]" (senza precisare
* ''[[Stargate Atlantis]]'', serie TV realizzata come ''[[Spin-off (mass media)|spin-off]]'' di ''[[Stargate SG-1]]'' e ambientata nella [[Atlantide (Stargate)|città di Atlantide]] riscoperta nella [[Pianeti di Stargate#Galassia di Pegaso|galassia di Pegaso]].
* ''[[Atlantis (serie televisiva)|Atlantis]]'', serie TV realizzata da [[BBC One]] a partire dal [[2013]] e ambientata in questa città leggendaria.
=== Fumetti e animazione ===
* Nell'universo [[DC Comics|DC]], sia [[Aquaman]]
* Nell'universo [[Marvel Comics|Marvel]] un popolo analogo, dalla pelle blu e branchiato, viene governato dal principe [[Namor]] il Sub-Mariner.
* Il disegnatore belga [[Edgar P. Jacobs]] ha ambientato ad Atlantide una delle avventure del ciclo [[Blake e Mortimer]] (''L'enigma di Atlantide'', 1955).
* Atlantide ha un ruolo centrale nelle avventure di [[Martin Mystère]], il ''detective dell'impossibile'' ideato dall'italiano [[Alfredo Castelli]] nel [[1982]] per [[Sergio Bonelli Editore]]. Secondo le ricerche del prof. Mystère, Atlantide e [[Mu (continente)|Mu]] erano due imperi o civiltà rivali, tecnologicamente molto avanzate e in cui parte della popolazione era dotata di poteri telepatici o magici, che si autodistrussero a causa di un'arma muviana impazzita, dopo secoli di convivenza caratterizzati da periodi alterni di conflitto aperto e guerra fredda, ricacciando l'umanità nella barbarie. La capitale di Atlantide era Poseidonia, la "città dei cinque anelli", mentre la capitale di Mu era Corinna, "perla d'oriente". Nel 1982, all'epoca dell'uscita della serie, era evidente il riferimento alla [[guerra fredda]] e alle due superpotenze USA e URSS che si spartivano l'influenza su diverse aree geografiche. Nella serie a fumetti, in particolare, la sfera d'influenza di Atlantide era il continente americano e l'Europa. Resti della stessa Atlantide compaiono, con importanza secondaria, anche in storie facenti parte dello stesso universo narrativo, ma su collane dedicate a differenti personaggi bonelliani (''[[Zagor]], [[Mister No]]'' e ''[[Nathan Never]]''). La cosiddetta ''saga di Atlantide'' di ''Nathan Never'' (1996) narra dello scontro finale tra l'Agenzia Alfa e i signori di Atlantide, che stanno tentando di riportare sulla Terra da un limbo al di fuori dello spazio e del tempo il centro del perduto continente, unica zona sopravvissuta alla distruzione totale delle antiche civiltà di Mu e di Atlantide.
* In ''Topolino e l'Atlantide continente perduto'' (sceneggiatura di [[Giorgio Pezzin]], disegni di [[Massimo De Vita (fumettista)|Massimo De Vita]], [[1987]]), facente parte del filone di storie sulla [[Zapotec#La macchina del tempo|macchina del tempo del professor Zapotec]], Topolino e Pippo assistono alla distruzione di Atlantide causata da un meteorite.<ref>{{cita testo|url=http://www.papersera.net/ricerca/dettaglio.php?p_codice=I+TL+1638-A|titolo=Papersera.net - La ricerca I.N.D.U.C.K.S. - Dettaglio della storia|accesso=28 gennaio 2009|dataarchivio=24 settembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150924063959/http://www.papersera.net/ricerca/dettaglio.php?p_codice=I+TL+1638-A|urlmorto=sì}}.</ref>
* Sempre sull'albo [[Topolino (libretto)|Topolino]] una serie legata alla ricerca di Atlantide con i vari capitoli dislocati nel corso degli anni e ideata da [[Casty]], che vede Topolino, Pippo e l'archeologa Eurasia Tost confrontarsi anche con la misteriosa Società delle Lepri Viola. Il primo racconto ''Topolino e il Colosso di Rodi'' (sceneggiatura di Casty, disegni di [[Giorgio Cavazzano|Cavazzano]]) è del 2005, il secondo ''Topolino e le miniere di Fantametallo'' (sceneggiatura e disegni di Casty) è del 2011, il terzo ''Topolino ed il raggio di Atlantide'' (sceneggiatura e disegni di Casty) è del 2016, e il quarto e per ora ultimo ''Topolino e la Spectralia Antartica'' (sceneggiatura e disegni di Casty) è del 2024.
* Anche [[Hugo Pratt]], con [[Corto Maltese]] affronta il tema, correlandolo al mito di [[Mu (continente)|Mu]]. In ''Mu la città perduta'' (1988), l'ultima storia del ciclo di Corto, Atlantide sarebbe stata la potente colonia orientale ribellata all'impero di Mu.
* Nella serie animata italiana ''[[Huntik - Secrets & Seekers]]'' (2009-2011), ad Atlantide si trova l'Amuleto della Volontà, un talismano che può richiamare il Titano dell'Immortalità Overlos. Nell'episodio in cui appare Atlantide è una città sommersa nel mar Mediterraneo, a cui si può accedere attraverso un [[passaggio segreto]] situato tra le rovine del tempio di [[Poseidone]] a [[Capo Sounion]].
* ''Atlantis - C'Sir, Principessa Shardana e il mistero della Cassa Nuziale trafugata'' (2007), [[romanzo a fumetti]] di [[Enzo Marciante]], riprende la teoria di [[Sergio Frau]]. Narra di un'isola meravigliosa in mezzo al Mediterraneo d'Occidente e delle peripezie di una principessa sfortunata, in un sogno-avventura nel mondo [[Shardana]].
* Il mito è protagonista di un episodio della serie animata ''[[Ai confini dell'universo]]''.
* Atlantide appare anche in un episodio di ''[[Tartarughe Ninja alla riscossa]]'', in cui Shredder intende prendere il controllo del continente sprofondato, più un episodio della serie ''[[Tartarughe Ninja (serie animata 2003)|Tartarughe Ninja]]'' del 2003'':'' alleati dei mutanti protagonisti diventano i sovrani delle due versioni animate, rispettivamente Ali-Sel-Malik e Versallia.
* In un episodio di ''[[Transformers (G1)|Transformers: Generation One]]'' (1986) i Decepticon scoprono l'esistenza di Atlantide, e si alleano con i suoi abitanti per sconfiggere gli [[Autobot]].
* Nei primi episodi di ''[[Transformers: Cybertron]]'', Vector Prime identifica nel simbolo di Atlantide, indossato su una maglietta da un personaggio umano, una reliquia cybertroniana chiamata ''Omega Lock''. Negli episodi seguenti Atlantide si rivela essere un'antica nave cybertroniana giunta per stabilire un ponte spaziale sulla Terra e viene ritrovata sommersa nel [[Triangolo delle Bermude]].
* Si fa cenno ad Atlantide (''Atlantean'') anche in ''[[Zak Storm]]'' essendo la co-protagonista una principessa del mondo sottomarino.
* Nell'ottava puntata della serie animata [[Netflix]] ''[[Inside Job (serie animata)|Inside Job]]'' (2021), viene rivelato che il continenete di Atlantide con l'immensa civiltà è tuttora esistente ed è visibile dallo spazio, venendo quindi celata dai servizi segreti.
* Nel manga (e poi anche anime) ''[[Fantaman]]'' (1964) il personaggio omonimo è un eroe atlantideo "resuscitato".
* Nel manga e anime ''[[One Piece]]'', il regno antico è un chiaro riferimento ad Atlantide. Viene descritto come un regno vasto, potente e prosperoso. Viene raffigurato come un'isola e viene fatto intendere che il governo mondiale l'abbia distrutto perché se si fosse saputa la storia del regno, avrebbe costituito una minaccia.
* [[Toriton]], protagonista del manga e anime omonimo, è un membro della stirpe dei Tritoni, abitanti di Atlantide.
* In ''[[Nadia - Il mistero della pietra azzurra]]'' (1990-1991), serie [[anime]] della [[Gainax]] liberamente ispirata a ''[[Ventimila leghe sotto i mari]]'' di Verne, la civiltà di Atlantide era una colonia fondata da alcuni alieni giunti sulla Terra, di cui alcuni dei protagonisti della storia sono gli ultimi discendenti.
* Nell'anime tratto dal manga ''[[Yu-Gi-Oh!]]'' (poiché la storia nel manga originale è assente), Atlantide era un regno leggendario di pace e giustizia, dedito alla scienza e alla pacifica convivenza tra gli esseri umani e il regno ultraterreno dove dimoravano i ka generati dagli uomini. Questo fino al giorno in cui gli abitanti di Atlantide conobbero le emozioni negative, tramutandosi a loro volta in ka maligni divorati dall'oscurità. Dartz, il sovrano di Atlantide, tentò allora di risvegliare Leviathan, un dio caduto che sperava potesse purificare nuovamente il suo regno distruggendo tutti i ka (ma in realtà era stato proprio lui a portare l'oscurità su Atlantide), ricorrendo al potere proibito del Sigillo di Orichalcos. Suo padre e sua figlia tentarono di fermarlo radunando un esercito di ka benigni, ma pur venendo sconfitti riuscirono a far sì che i tre Cavalieri di Atlantide potessero sigillare Leviathan e far sprofondare la città nell'oceano.
* {{nihongo|''[[I cieli di Escaflowne]]''|天空のエスカフローネ|Tenkū no Esukafurōne| in inglese ''The vision of Escaflowne''}} (1996), anime da cui sono stati tratti due manga. Il protagonista maschile, principe Van Fanel, è discendente da parte di madre dai draconiani, discendenti a loro volta dai popoli di Atlantide, popolo per altro considerato funesto e dotato di ali bianche da angelo che all'avvicinarsi della morte diventano nere (come accade infatti a Folken Fanel, fratello maggiore di Van).
* {{nihongo|''[[Aquarion]]''|創聖のアクエリオン|Sōsei no Akuerion|Aquarion della Sacra Genesi}} è una serie anime del 2005 ideata da [[
* Nel manga ''[[I Cavalieri dello zodiaco - The Lost Canvas - Il mito di Ade]]'' (2006-2011) parte della storia si svolge ad Atlantide.
* Nell'anime ''[[Moby Dick 5]]'' una guerra nel lontano passato ha causato l'annientamento reciproco di Atlantide e Mu. Il regno di Atlantide, letteralmente scagliato nello spazio dal cataclisma, sta tornando per dominare il pianeta: a questa invasione si oppongono le reincarnazioni di alcuni guerrieri muviani, aiutate da una gigantesca balena robotica e dalla figlia [[cyborg]] del re di [[Mu (continente)|Mu]].
=== Videogiochi e giochi di ruolo ===
*
* Il gioco di ruolo ''[[Rifts]]'' (1990).
* Atlantide è il soggetto di un [[videogioco d'avventura]], ''[[Indiana Jones e il destino di Atlantide]]'' (''Indiana Jones and The Fate of Atlantis'', 1992) della [[LucasArts]]. Nel gioco, il protagonista lotta contro i [[nazismo|nazisti]] per ritrovare Atlantide e per fermare la loro scoperta dei segreti del mitico [[oricalco]].
* In ''[[Eternal Champions]]'' (1993), della [[Sega (azienda)|SEGA]], il personaggio di Trident era stato creato dagli scienziati di Atlantide per combattere una guerra contro i Romani.
* Nel primo episodio della saga di videogiochi di avventura di ''[[Tomb Raider]]'' (1996), la protagonista archeologa [[Lara Croft]] deve svelare un mistero riguardo
* ''Atlantide'' (1997) è un [[videogioco]] italiano [[punta e clicca]], sviluppato da [[Colors - Arti Multimediali]] e distribuito da [[AdMedia Publishing]], che ritrae le gesta di Theo Mavik (mite londinese) intento a salvare Atlantide da un blocco temporale.
* Nell'espansione del gioco strategico in tempo reale ''[[Signore dell'Olimpo - Zeus]]'' intitolata ''Signore di Atlantide - Poseidon'' (2001) il giocatore ha la possibilità di intraprendere delle missioni atte a espandere i domini atlantidei dalle Americhe sino al [[Medio Oriente]]. Il gioco s'ispira all'ipotesi fantastica per cui lo sviluppo culturale mondiale sia dovuto alle interazioni fra le popolazioni indigene e gli Atlantidei, e alla volontà di questi ultimi di rendere disponibili le proprie conoscenze, secondo intenzioni pacifiche.
* Atlantide è il luogo d'origine di [[Arkantos]], protagonista del videogame di [[strategia in tempo reale]] ''[[Age of Mythology]]'' (2002); gli Atlantidei sono inoltre una delle quattro civiltà utilizzabili nell'espansione ''[[Age of Mythology: The Titans]]'' (2003): qui gli abitanti dell'isola vengono rappresentati come i protetti dei titani greci [[Gea|Gaia]], [[Crono]] e [[Urano (mitologia)|Urano]], in seguito a un'alleanza stretta fra Titani e popolo di Atlantide.
* Il gioco di ruolo ''[[Maghi: il risveglio]]'' (2005).
* In ''[[Marvel: La Grande Alleanza]]'' (2006), un episodio prevede un viaggio del team in Atlantide, per soccorrere Namor dalle grinfie del ribelle Attuma che ha preso il potere.
* In ''[[God of War: Ghost of Sparta]]'' (2010) per [[PlayStation Portable]], il protagonista [[Kratos (God of War)|Kratos]] si reca ad Atlantide per trovare spiegazione ai sogni premonitori sulla madre scomparsa. Successivamente, uccidendo il mostro [[Scilla (
* In ''[[Assassin's Creed: Odyssey]]'' Atlantide è un mondo collegato ai manufatti della Prima Civilizzazione (Le mele dell'Eden), e sorvegliato dal matematico [[Pitagora]].
* La trilogia videoludica degli anni 90 per PC di ''The Journeyman Project'', ovvero ''The Journeyman Project: Pegasus Prime'', ''The Journeyman Project 2: Buried in time'' e ''The Journeyman Project 3: Il retaggio del tempo'' ha come protagonista l'Agente 5 dell'agenzia di sicurezza temporale GAGE BLACKWOOD, interpretato dall'attore Jerry Rector, che viaggia indietro nel tempo toccando mete come Atlantide, [[El Dorado]], [[Shangri-La|Shangrila]] e altri luoghi della [[storia]].
=== Musica ===
[[File:Faroe stamp 493 Djurhuus poems - atlantis.jpg|thumb|upright=0.8|Francobollo emesso dalle [[Isole Fær Øer]] (2004)]]
* ''[[Atlantis (singolo Donovan)|Atlantis]]'' è un singolo del 1968 del cantautore britannico [[Donovan]].
* ''[[Atlantide (album)|Atlantide]]'' è un album del 1972 del gruppo musicale [[The Trip (gruppo musicale)|The Trip]].
* ''[[Atlantis (singolo)|Atlantis]]'' è una canzone del 1987 del cantante [[Tom Hooker]].
* ''[[Atlantide (gruppo musicale)|Atlantide]]'' è un gruppo musicale che nel 1976 ha inciso l'album ''[[Francesco ti ricordi]]''.
* Atlantide è citata nella canzone ''[[Ti sento (Matia Bazar)|Ti sento]]'' dei [[Matia Bazar]].
* ''[[Return To Atlantis]]'' è un brano di [[musica trance]] del 1999 prodotto dalla band [[Liquid Childs]].
* Atlantide ha ispirato un brano strumentale dei [[
* ''Atlantide'' è
* [[Visions of Atlantis]] sono una band di [[Symphonic metal]] [[austria]]ca formatasi nel 2000.
* Atlantide è citata nel brano Atlantis dell'album della band heavy metal Marshall intitolato Garden Of Atlantis.
* Il gruppo di [[neoprogressive]] [[Pallas (gruppo musicale)|Pallas]] ha inciso un ''[[concept album]]'' dal titolo ''[[The Sentinel (album)|The Sentinel]]'', in cui si racconta una variante fantascientifica della storia della fine di Atlantide.
* Il mito di Atlantide ha ispirato un concept album della band [[progressive metal|progressive]]-[[power metal]] [[Symphony X]] intitolato ''V''. Nella vicenda di quest'album si parla del figlio del
* [[Franco Battiato]] si è ispirato al mito di Atlantide per l'omonima canzone contenuta nell'album ''[[Caffè de la Paix]]'' (1993).
* Atlantide è un tema ricorrente nei testi del gruppo Epic/Heavy Metal [[Manilla Road]].
* Atlantis viene citata nel testo della canzone Faded di [[Alan Walker]], il testo parla proprio della città e del senso di perdizione.
* [[Max Gazzè]] si è ispirato al mito di Atlantide per la canzone ''Il diluvio di tutti'' contenuta nell'opera elettronico-orchestrale [[Alchemaya]] (2018).
== Altre ''isole perdute'' ==
Tra le altre ipotetiche ''terre perdute'', le più famose sono le isole di [[Avalon]] e [[Thule (mito)|Thule]], oltre agli ipotetici continenti di [[Lemuria]] e di [[Mu (continente)|Mu]] (entrambi "nati" nella seconda metà dell'[[XIX secolo|Ottocento]]). Il filosofo greco [[Evemero]] nelle sue opere narra di una simile isola leggendaria di nome [[Pancaia]].
== Note ==
== Bibliografia ==
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;Testi in italiano
* {{cita libro|autore=Andrea Albini|anno=2012|titolo=Atlantide nel mare dei testi|città=Genova|editore=Italian University Press|ISBN=978-88-8258-138-1|sbn=MIL0822340}}
* [[Flavio Barbiero]] (1974/2000). ''Una civiltà sotto ghiaccio''. ISBN 978-88-429-1168-5 (il primo testo che ipotizza che Atlantide sia da identificarsi con l'[[Antartide]])
* [[Charles Berlitz]] 1976. ''Il mistero dell'Atlantide'' (''The mystery of Atlantis''), [[Sperling & Kupfer]], ISBN 978-88-7824-899-1; un classico testo dell'[[archeologia misteriosa]]
* Davide Bigalli (2010). ''Il mito della terra perduta. Da Atlantide a Thule'', Milano, Bevivino, ISBN 978-8895923482.
* Marco Ciardi (2002). ''Atlantide. Una controversia scientifica da Colombo a Darwin'', Roma, Carocci, ISBN 978-8843024308.
* {{cita libro |curatore=Marco Ciardi|titolo=Esplorazioni e viaggi scientifici nel Settecento |editore=Rizzoli |città=Milano |anno=2008 |isbn=978-88-17-02334-4 }}
* Marco Ciardi (2011). ''Le metamorfosi di Atlantide'', Roma, Carocci, ISBN 978-8843057863.
* Corbato, C. (1953). ''In margine alla questione atlantidea. Platone e Cartagine'', Archeologia Classica 5 / 1953, pp. 232–237.
* Marcello Cosci (2007). ''Dai satelliti le prime immagini della mitica Atlantide'', Felici. Una teoria basata sulla fotointerpretazione di immagini satellitari.
* Gennaro D'Amato (1980/1988). ''Il processo all'Atlantide di Platone'', Genova, Il Basilisco, poi, Genova, I Dioscuri.
* Lyon Sprague De Camp (1954/1980). ''Il mito di Atlantide e dei continenti scomparsi'' (''Lost Continents
* [[Ignatius Donnelly]] (1882/2005). ''Platone, l'Atlantide e il Diluvio'' ({{gutenberg|no=4032|name=Atlantis: the Antediluvian World}}, 1882), Profondo Rosso Edizioni, 2005, ISBN 88-89084-45-6
* Umberto Eco (2013). ''Storia delle terre e dei luoghi leggendari'', Milano, Bompiani, ISBN 978-8845273926.
* Richard Ellis (1999). ''Atlantide'', Corbaccio. Recente e accurata analisi critica della leggenda di Atlantide.
* Rand e Rose Flem-Ath (1997). ''La fine di Atlantide'', Edizioni Piemme, ISBN 978-88-384-4786-0. In questo saggio s'ipotizza, sulla scia di Flavio Barbiero, che Atlantide sia l'Antartide; il testo si basa su teorie sulla dislocazione della crosta terrestre.
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* {{cita libro|autore=Pietro Janni|titolo=Miti e falsi miti: luoghi comuni, leggende, errori sui greci e sui romani|url=http://books.google.com/books?id=uPp9FlHxuZIC&pg=PA63|anno=2004|editore=Edizioni Dedalo|isbn=978-88-220-0555-7|edizione=vol. 55 di Storia e civiltà|pp=cap.3, 63–110|cid=Janni 2004}}
* Paul Jordan (1994/2011). ''La sindrome di Atlantide'' (''The Atlantis Syndrome'', 1994), Newton Compton, collana Saggistica contemporanea tascabili Newton, 2011. Analisi delle varie ipotesi e teorie che si sono accumulate fin dai tempi di Platone, tracciando un quadro di ciò che Atlantide ormai rappresenta.
* Chiara Lombardi (2006). ''La sacra isola sotto il sole. Il mito di Atlantide in Platone, Casti, Foscolo, Leopardi'', Edizioni Prospettiva, 2006
* Demetrio Merezkovski (1987). ''L'Atlantide'', Genova, I Dioscuri, 1987
* {{cita libro|autore-capitolo=Gianfranco Mosconi
* Gianfranco Mosconi (2009). ''I peccaminosi frutti di Atlantide – iperalimentazione e corruzione'': Rivista di Cultura Classica e Medioevale, anno 51 / no. 2 / 2009; 331-360.
* {{cita pubblicazione|autore=Gianfranco Mosconi
* Otto Muck (1976). ''I segreti di Atlantide'' (''Alles über Atlantis'', Econ Verlag GmbH, Düsseldorf-Wien, 1976), SIAD, 1979
* Ernesto Paleani (a cura di) (2007). ''Atlantide. Alla ricerca di Atlantide. Dalla descrizione di Platone alle molteplici ipotesi attraverso ricostruzioni cartografiche, geologiche ed archeologiche'', atti del convegno, Centro internazionale di studi geocartografici storici (Apecchio, PU), 2007 (su CD-ROM) ISBN 88-7658-149-9
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* Pierre Vidal-Naquet (2006). ''Atlantide. Breve storia di un mito'', collana Saggi, Einaudi.
* Ivar Zapp e George Erikson (2002). ''Le strade di Atlantide'', Edizioni Piemme, 2002.
* {{Cita libro|autore=Rudolf Steiner|titolo=Dalla cronaca dell'akasha|anno=2016|editore=Editrice antroposofica|ISBN=978-88-7787-411-5|cid=Steiner 2016}}
* {{Cita libro|autore=Rudolf Steiner|titolo=Universo, terra, uomo|anno=2005|editore=Editrice Antroposofica|città=Milano|ISBN=88-7787-370-1}}
* Rudolf Steiner, ''Gerarchie spirituali e loro riflesso nel mondo fisico Zodiaco Pianeti Cosmo'', traduzione di Lina Schwarz, Opera Omnia n. 110, Editrice Antroposofica, Milano, 2010. ISBN 978-88-7787-393-4
* Rudolf Steiner, ''La saggezza dei Rosacroce'', traduzione di Iberto Bavastro, Opera Omnia n. 99, Editrice Antroposofica, Milano, 2013. ISBN 978-88-7787-422-1
;Testi in altre lingue
<!-- da en.wiki, come pure parte del testo della voce-->
* Julia Annas (1982). ''Plato's Myths of Judgement, ''Phronesis Vol. 27 No. 2; 119-143.
* [[Jean Sylvain Bailly]] (1775). ''[[Storia dell'astronomia antica (Bailly)|Histoire de l'astronomie ancienne, depuis son origine jusqu'à l'établissement de l'école d'Alexandrie]]'', Parigi.
* Jean Sylvain Bailly (1779). ''Lettres sur l'Atlantide de Platon et sur l'ancienne histoire de l'Asie'', Parigi.
* Reinhold Bichler (1986). ''Athen besiegt Atlantis. Eine Studie über den Ursprung der Staatsutopie,'' Canopus Vol. 20 No.51 71–88.
* Wilhelm Brandenstein (1951). ''Atlantis – Größe und Untergang eines geheimnisvollen Inselreiches,'' Gerold & Co. Vienna.
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* [[Edgar Cayce]] (1968). ''Edgar Cayce's Atlantis''. ISBN 978-0-87604-512-1
* Jacques Collina-Girard (2001). ''L'Atlantide devant le Detroit de Gibraltar? mythe et géologie'', Comptes Rendus de l'Académie des Sciences de Paris, Sciences de la Terre et des Planètes, 2001, 333 (2001) 233-240
* Jacques Collina-Girard (2004). ''La transgression finiglaciaire, l'archéologie et les textes (exemples de la grotte Cosquer et du mythe de l'Atlantide)'' in: ''Human records of recent geological evolution in the Mediterranean Basin-historical and archaeological evidence'', CIESM Workshop Monographs, nº 24, Monaco, 2004, pagg. 63-70. (
* Jacques Collina-Girard (2009).
* Richard Ellis (1998). ''Imaging Atlantis'', New York: Knopf. ISBN 0-679-44602-8
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* [[Colonne d'Ercole]]
* [[Eruzione minoica]]
* [[Mondo perduto
* [[Oricalco]]
* [[Teoria dello slittamento polare]]
* [[Viaggi di Platone in Sicilia]]
* [[Timeo (dialogo)]]
* [[Crizia (dialogo)]]
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