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{{nota disambigua}}
{{Libro
|titolo = Il mulino del Po
|titoloalfa = Mulino del Po
|immagine =MulinoPo.jpg
|autore = [[Riccardo Bacchelli]]
|didascalia = Il Mulino del Po - Vol. II
|annoorig = 1957[[1938]]-[[1940]]
|forza_cat_anno = 1938
|genere = [[Romanzo]]
|sottogenere = [[romanzo storico|Storico]]
|lingua = it
|ambientazione = dal 1812 al 1918, [[ItaliaProvincia di Ferrara]] -, [[DeltaProvincia deldi PoRovigo]], Tra ilfiume [[1812Po]] e il [[1918Delta del Po]]
}}
 
'''''Il mulino del Po''''' è un romanzo di [[Riccardo Bacchelli]], scritto in tre volumi - ''Dio ti salvi'', ''La miseria viene in barca'' e ''Mondo vecchio sempre nuovo'' - dati alle stampe autonomamente tra il [[1938]] e il [[1940]]. eL'autore pubblicò le tre pubblicatoparti in forma unitaria e definitiva nel [[1957]]. Il romanzo narra la [[saga]] di quattro generazioni della famiglia Scacerni, innestando e sovrapponendo alla storia principale quellele vite di moltissimi personaggi di contorno,. il tutto inserito in unUn secolo di storia cheitaliana vaed dallaeuropea fineè del periodo napoleonico (1812) evisto dalla restaurazioneprospettiva finodei allacontadini del [[primadelta guerradel mondialePo]] (1918), vistaferrarese: dalla partecampagna deidi contadiniNapoleone in Russia del 1812 alla [[delta del PoRestaurazione]] ferrarese, passandodal attraversolungo ilprocesso Risorgimento edi l'unificazione ddell'Italia, attraverso il [[Risorgimento]] al [[brigantaggio]], ledalle prime aspre lotte sociali alla [[prima guerra mondiale]], fino al 1918.
 
Il romanzo fu inizialmente pubblicato in tre parti separate:
* ''Dio ti salvi'' - Pubblicato nel 1938
* ''La miseria viene in barca'' - Pubblicato nel 1939
* ''Mondo vecchio sempre nuovo'' - Pubblicato nel 1940
 
== Trama ==
=== Prima parte: ''Dio ti salvi'' ===
Nel corso della [[Campagna_di_Russia#La_ritirata|ritirata di [[Russia]] da parte delle [[truppe napoleoniche]] nel [[1812]] il soldato ferrarese Lazzaro Scacerni, uomo franco e generoso, salva da affogamento un ufficiale italiano, prete spretato e [[giacobino]] fanatico.
Costui gli rivela in punto di morte, spinto non da gratitudine ma da intento diabolico, l'esistenza di un sacchetto di gioielli, frutto di un sacrilego saccheggio sacrilego.
 
Quando Lazzaro Scacerni torna nella sua terra recupera i gioielli depositati presso un banco ebraico, e dopo vari tormenti di coscienza li vende ad un ricettatore ferrarese, chiamato il Raguseo. Con il ricavato si fa costruire un [[mulino fluviale]], il ''San Michele'', che viene ormeggiato sulle rive del [[Po]] alla Guarda Ferrarese<ref>Frazione del comune di [[RoRiva (Italia)|Rodel Po]].</ref>.
 
Tra diverse difficoltà riesce ad avviare la propria attività di mugnaio e sposa la giovane contadina Dosolina. Insieme hanno un figlio, Giuseppe, nato in una notte di tregenda in cui Lazzaro rischia di perdere il mulino per un'eccezionale piena nel corso della quale si rompe malamente una gamba, restando zoppo per il resto della sua vita.
 
La consapevolezza di essere ora un padre di famiglia fannofa prendere a Lazzaro la decisione di dover rompere i legami coi contrabbandieri, cui negli anni, senza mai impegnarsi completamente, aveva sempre offerto appoggio logistico. Poiché si rende conto che l'unico modo di potersi affrancare sta nell'eliminare il capo, quel Raguseo cui si era rivolto per vendere i gioielli maledetti, si reca a Ferrara deciso ad ucciderlo o a morire egli stesso. Viene però preceduto dal Fratognone, ex-braccio destro del Raguseo, da quest'ultimo, però, orribilmente menomato, che lo elimina durante una scossa di terremoto che ha fatto uscire il Raguseo dal palazzo dove stava costantemente rinchiuso.
 
Durante una nuova piena, nel 1839, lo Scacerni ede i suoi aiutanti riescono a salvare il mulino ''Paneperso'', che andava alla deriva ede il cui proprietario era morto quando si erano rotti gli ormeggi. A bordo scoprono una giovinetta spaventata, Cecilia, figlia del defunto mugnaio. Lazzaro àncora il ''Paneperso'' al ''San Michele'' in modo che possano lavorare di conserva, e, in breve, si affeziona a Cecilia, cui la vita di mugnaia piace in modo particolare, trattandola come una figlia, mentre il vero figlio, l'albino Giuseppe, soprannominato ''"Coniglio mannaro''" a causa del suo aspetto deforme e della sua assoluta, maniacale avidità, non ha mai voluto saperne di lavorare al mulino appassionandosi invece alla contabilità ed al commercio di granaglie.
 
Il primo volume termina nella notte del 18 dicembre [[1848]], in cui è visibile un'eccezionale [[aurora boreale]], che Lazzaro, il suo aiutante e Cecilia osservano da bordo dei loro mulini, affascinati ma con la convinzione che lo straordinario fenomeno celeste stia ad annunciare che i tempi che stanno per arrivare, saranno particolarmente funesti.
 
=== Seconda parte: ''La miseria viene in barca'' ===
''"Coniglio mannaro''", tramite affari spregiudicati e praticando il contrabbando tra le frontiere dello [[Stato Pontificio]] e del [[Regno Lombardo-Veneto]], raggiunge una certa agiatezza economica. Con un inganno riesce a sposare Cecilia, che non l'ha mai sopportato.
''Coniglio mannaro'', tramite affari spregiudicati e praticando il contrabbando tra le frontiere dello [[Stato Pontificio]] e del [[Regno Lombardo-Veneto]], raggiunge una certa agiatezza economica. Con un inganno riesce a sposare Cecilia, che non l'ha mai sopportato.
 
Nel marzo del 1855, durante un'epidemia di colera, Lazzaro e Dosolina vengono colpiti dal morbo e muoiono a poche ore di distanza l'una dall'altro.
 
Grazie ai suoi disinvolti commerci, sempre sulal limite della legalità, tanto da essere anche incarcerato per alcuni mesi, ''Coniglio mannaro'' riesce ad acquisire vaste tenute diventando uno dei più grossi possidenti della zona. Pure questa attività è sempre apparsa disdicevole alla moglie, che ha continuato a far funzionare i due mulini cercando di limitare il più possibile la vita in comune col marito allo stretto necessario per saziaresoddisfare il suo prepotente desiderio di maternità,. infattiLa neglicoppia anni metteranno al mondoavrà sette figli. Stranamente,e stranamente Coniglio mannaro si affeziona morbosamente al primo, Lazzarino, che sembra aver preso dal nonno insieme al nome anche il fisico aitanteprestante ede il carattere schietto e sincero, mentre con gli altri figli simantiene comporta invece inun modoatteggiamento odioso e violento.
 
Nel [[1867]], quandoall'età Lazzarino hadi 12 anni, egliLazzarino s'infiamma ai discorsi di un vecchio garibaldino, ede anche per dimostrare di non essere un vigliacco come il padre, fugge per arruolarsi nell'esercito che [[Garibaldi]] ha approntato per tentare di liberare Roma,. restandoRimane ucciso durante la [[Battagliabattaglia di Mentana]]. Questoe fattoquesta tragedia provoca una grossa crisi nel padre, che comincia a dare segni di squilibrio.
 
Il colpo definitivo alla salute psichica di Coniglio mannaro arriverà quando la disastrosa alluvione del Po del [[1872]] portaporterà il fiume a cambiare il suo corso, spostandone il letto su quelle che erano lesulle sue proprietà e rovinandolo economicamente. Tutto ciò porta ''Coniglio mannaro'' allacade nella demenza completa ed ae finirefinirà i suoi giorni in manicomio.
 
Cecilia, rimasta sola coi sei figli, continua a far funzionare i mulini ma le conseguenze della devastante alluvione hanhanno fattoridotto la chequantità non vi siano piùdi granaglie da macinare ede in breve tempo la famiglia è ridotta alla fame, ma, proprio. quandoQuando sembra non esserci più scampo alla miseria arriva per fortuna un colono con qualche sacco di cereali da macinare, risvegliando, per gli Scacerni, la speranza nel futuro.
 
=== Terza parte: ''Mondo vecchio sempre nuovo'' ===
Piano piano la situazione sembra migliorare per Cecilia, anche perché i figli crescendo la possono aiutare, ma nell'estate del [[1876]] una tromba d'aria colpisce i due mulini, danneggiando il ''San Michele'' e quasi distruggendo il ''Paneperso''. Per rimetterli in funzione Cecilia deve contrarre dei debiti.
 
Nel [[1869]], per cercare di rimettere in sesto il bilancio statale, era stata istituita la [[Tassatassa sul macinato]], invisa al popolo perché gravava sull'alimento primario e che trasformava i mugnai in esattori per conto dello stato. Nei primi tempi la tassa veniva esatta in forma forfettaria e non pesava eccessivamente, ma quando vengono impiantati dispositivi per contare i giri delle macine, l'imposta diventa di colpo notevolmente gravosa e Cecilia la sente come un'ingiustizia personale, ancora di più dopo che la sinistra va al governo, senza eliminare la tassa come aveva promesso. Sistematicamente la mugnaia manomette i contatori meccanici per evadere l'imposta, ma durante un'ispezione della Finanza, per non far trovare le prove della manipolazione, che porterebbero lei in prigione ede ali sequestromulini deial mulinisequestro, ordina a Princivalle, uno dei figli, di appiccare il fuoco al ''San Michele'', che viene distrutto completamente. Princivalle viene arrestato ma dopo pochi mesi è rilasciato per insufficienza di prove.
Piano piano la situazione sembra migliorare per Cecilia, anche perché i figli crescendo la possono aiutare, ma nell'estate del [[1876]] una tromba d'aria colpisce i due mulini, danneggiando il ''San Michele'' e quasi distruggendo il ''Paneperso''. Per rimetterli in funzione Cecilia deve contrarre dei debiti.
Nel [[1869]], per cercare di rimettere in sesto il bilancio statale, era stata istituita la [[Tassa sul macinato]] invisa al popolo perché gravava sull'alimento primario e che trasformava i mugnai in esattori per conto dello stato. Nei primi tempi la tassa veniva esatta in forma forfettaria e non pesava eccessivamente, ma quando vengono impiantati dispositivi per contare i giri delle macine l'imposta diventa di colpo notevolmente gravosa e Cecilia la sente come un'ingiustizia personale, ancora di più dopo che la sinistra va al governo, senza eliminare la tassa come aveva promesso. Sistematicamente la mugnaia manomette i contatori meccanici per evadere l'imposta, ma durante un'ispezione della Finanza, per non far trovare le prove della manipolazione che porterebbero lei in prigione ed al sequestro dei mulini, ordina a Princivalle, uno dei figli, di appiccare il fuoco al ''San Michele'' che viene distrutto completamente. Princivalle viene arrestato ma dopo pochi mesi è rilasciato per insufficienza di prove.
 
Cecilia riesce a conquistare la fiducia di Clapasson, un latifondista locale, di origini piemontesi, che decide di far macinare tutto il suo grano dagli Scacerni, ritenendo la macinatura tradizionale migliore di quella dei nuovi mulini meccanici che stanno prendendo piede. Le nuove entrate e la prospettiva di un flusso continuo di cereali da macinare per gli anni a venire, inducono Cecilia a farsi costruire un nuovo mulino: il ''San MIcheleMichele secondo''.
 
Sono gli ultimi anni dell'Ottocento e cominciano a nascere Leghe contadine che organizzano le prime lotte dei braccianti e dei contadini,; verso coloro che non aderiscono agli scioperi viene organizzato il [[boicottaggio]]. Tra questi ci sono gli Scacerni, che avendo come unico cliente il Clapasson, al cuiquale debbono anche restituire il prestito contratto per l'acquisto del muovo mulino, non aderiscono allo sciopero indetto dalla Lega. Questo fatto si riflette anche su due giovani: Berta Scacerni, la figlia minore di Cecilia, e Luca Verginesi (soprannominato "Orbino" nonostante ci veda benissimo) che erano fidanzati, ma avendo i Verginesi aderito allo sciopero, hanno ricevuto l'ordine dal capopopolo della Lega di troncare ogni rapporto coi mugnai crumiri, e questo nonostantesebbene le famiglie si conoscessero e frequentassero da decenni.
 
Lo sciopero si protrae per lungo periodo esacerbando gli animi delle due fazioni,. inIn questo clima di odio e sospetto reciproco, Princivalle viene sobillato da un provocatore (soprannominato "lo Smarazzacucco") che gli rivela che Orbino avrebbe sparlato di Berta facendola passare per una sgualdrina. È una calunnia, ma trova facile esca su Princivalle, già infuriato con gli scioperanti. Rintraccia Orbino e lo uccide, ma quando, ormai in punto di morte quest'ultimo lo perdona ede ha parole di grande amore per Berta, capisce l'errore commesso e si costituisce, venendo condannato a 30 anni di lavori forzati.
 
==== Epilogo -: Sul Piave nel 1918 ====
Gli anni passano, il ''Paneperso'', ormai decrepito, viene demolito e poco tempo dopo Cecilia muore. A far funzionare il ''S. Michele II'' è rimasto Giovanni, il figlio maggiore, con la moglie e due sorelle. Non avendo avuto figli suoi, Giovanni adotta il figlio illegittimo della sorella Dosolina, cui è stato dato il nome di Lazzaro, come il bisnonno e lo zio, dei quali ha ereditato il fisico possente e lo schietto carattere. E com'era successo al bisnonno, una volta sotto le armi verrà assegnato al genio pontieri e condividendo il destino dello zio verrà ucciso quando ormai la battaglia sembra finita, il 29 ottobre 1918. E con la sua fine, si estingue la famiglia degli Scacerni.
 
Quindi la saga famigliare degli Scacerni, che si svolge tutta su di un fiume, il [[Po]], inizia e finisce durante due battaglie combattute in riva ad altri fiumi: il [[Vop']] durante la ritirata di Russia del [[1812]], ede il [[Piave]], nel corso della [[Primaprima guerra mondiale]].
 
== Adattamenti ==
* ''[[Il mulino del Po (film)|Il mulino del Po]]'', [[film]] del [[1949]] diretto da [[Alberto Lattuada]]
* ''[[Il mulino del Po (sceneggiatominiserie televisivotelevisiva 1963)|Il mulino del Po]]'', [[sceneggiato televisivo]] del [[1963]] diretto da [[Sandro Bolchi]]
* ''[[Il mulino del Po (sceneggiatominiserie televisivotelevisiva 1971)|Il mulino del Po]]'', [[sceneggiato televisivo]] del [[1971]] diretto da [[Sandro Bolchi]]
 
== Edizioni ==
* {{Cita libro|titolo=Dio ti salvi|editore=Treves|città=Milano|anno=1938}}
* {{Cita libro|autore= [[Riccardo Bacchelli]]|titolo= Il mulino del Po in Tutte le opere di Riccardo Bacchelli|anno= 1957|editore= [[Arnoldo Mondadori Editore]]|ISBN = no}}
* {{Cita libro|autore= [[Riccardo Bacchelli]]|titolo=La Ilmiseria mulinoviene delin Pobarca|annoeditore= 1970Garzanti|editorecittà= [[Oscar Mondadori]]Milano|ISBN anno= no1939}}
* {{Cita libro|titolo=Mondo vecchio sempre nuovo|editore=Garzanti|città=Milano|anno=1940}}
* {{Cita libro|autore= [[Riccardo Bacchelli]]|titolo= Il mulino del Po in|edizione=Collana Tutte le opere di Riccardo Bacchelli|annoaltri=3 1957voll.|editore= [[Arnoldo Mondadori Editore]]|ISBN città= noMilano|mese=giugno|anno=1957}}
* {{Cita libro|titolo=Il mulino del Po|edizione=Collana Biblioteca Moderna|editore=Mondadori|città=Milano|mese=maggio|anno=1958}}
* {{Cita libro|titolo=Il mulino del Po|altri=3 voll., Introduzione di [[Indro Montanelli]], a cura di Edmondo Aroldi|edizione=Collana Oscar|editore=Mondadori|città=Milano|anno=1970}} - Collana Oscar n.1080-1082, Mondadori, 1979; Collana Oscar Classici moderni n.140, Mondadori, 1996, ISBN 978-88-044-2095-8, 2013-2017, ISBN 978-88-046-3313-6.
* {{Cita libro|titolo=Il mulino del Po|altri=Introduzione di Marco Veglia|edizione=Collana Oscar Moderni Baobab|editore=Mondadori|città=Milano|anno=2021|isbn=978-88-047-4154-1}}
 
== Note ==
* {{Cita libro|autore= [[Riccardo Bacchelli]]|titolo= Il mulino del Po|anno= 1997|editore= [[Oscar Mondadori]]-[[Classici Moderni]]|pp= 2.082|ISBN = no
}}
 
==Note==
<references/>
 
== Voci correlate ==
* ''[[Il mulino del Po (film)|Il mulino del Po]]'', [[film]] del [[1949]] diretto da [[Alberto Lattuada]]
* ''[[Il mulino del Po (sceneggiato televisivo 1963)|Il mulino del Po]]'', [[sceneggiato televisivo]] del [[1963]] diretto da [[Sandro Bolchi]]
* ''[[Il mulino del Po (sceneggiato televisivo 1971)|Il mulino del Po]]'', [[sceneggiato televisivo]] del [[1971]] diretto da [[Sandro Bolchi]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
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