Tranvia Ferrara-Codigoro: differenze tra le versioni

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{{InfoboxLinea lineadi mezzo pubblico
|nome=Tranvia Ferrara-Codigoro
|immagine=Tranvia Ferrara-Codigoro.JPG
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|mezzi_usati = [[tram]] [[motore a vapore|a vapore]]
|libera=[[scartamento ferroviario|scartamento]]
|liberadescr=1.000 [[millimetro{{M|1000|ul=mm]]}}
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[[File:Cartolina inaugurazione tram Ferrara-Codigoro.JPG|thumb|left|Cartolina commemorativa dell'inaugurazione]]
 
Con [[Regio decreto]] 8 marzo 1900, n. 109, venne concessa alla Società Anonima delle Tramvie Ferraresi<ref>[[Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia]] n. 99 del 27 aprile 1900.</ref> la costruzione e l'esercizio di una tranvia da esercire a vapore e a scartamento metrico sul percorso Ferrara-Ostellato-Codigoro. Per la costruzione della tranvia vennero impiegate maestranze provenienti da [[Cuggiono]] e dirette da [[Ercole Belloli]], uno dei più importanti impresari del settore. L'inaugurazione della linea, cui il Belloli non poté partecipare per un improvviso malore<ref name="Scotti">Gianfranco Scotti, [http://www.ecoistitutoticino.org/emigrazione/Scotti-we.htm ''La tradizione migratoria nel contado di Cuggiono: Ercole Belloli, pioniere ed organizzatore del lavoro migrante''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20081214071753/http://www.ecoistitutoticino.org/emigrazione/Scotti-we.htm |data=14 dicembre 2008 }}. URL visitato nel febbraio 2014.</ref>, avvenne il 16 gennaio [[1901]]<ref name="Ogliari227">[[Francesco Ogliari]], Franco Sapi, ''Ritmi di ruote'', op. cit. p.227</ref>, con un orario che prevedeva quattro coppie di treni sull'intero percorso<ref>[[Francesco Ogliari]], Franco Sapi, ''Ritmi di ruote'', op. cit. p.228</ref>.
 
Si trattava di un'opera fortemente voluta dalle popolazioni e dalle amministrazioni locali, che si costituirono in consorzio "allo scopo di esercitare collettivamente tutti i diritti loro derivanti dalla concessione della tramvia Ferrara-
Codigoro, accordata alla Società Anonima delle tramvie ferraresi a vapore" e il cui statuto fu approvato con decreto CCCXXIV del 14 ottobre 1901<ref>''Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia'' n. 282 del 28 novembre 1901</ref>.
 
{{notaApprofondimento|larghezza=600px|titolo=Belloli e i cuggionesi|contenuto=
Nato a Cuggiono il 16 gennaio [[1832]], [[Ercole Belloli]] si distinse per una lunga serie di costruzioni di ferrovie e tranvie nella seconda metà dell'Ottocento, attività che lo fece diventare protagonista dell'affermazione in Europa dei sistemi di trasporto su ferro<ref name="Scotti" />.
 
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Ercole Belloli morì nel 1916.}}
 
Nel giugno [[1907]], la società esercente assunse il nome di [[Società Anonima delle Ferrovie e Tramvie Padane]] (FTP), con sede a Milano<ref>''FENIT 1946-1996'', op. cit. p. 126.</ref>; essa si vide altresì concessa la costruzione e l'esercizio della diramazione [[Tranvia Ostellato-Porto Garibaldi|Ostellato-Magnavacca]] (dal [[1917]] ribattezzata [[Porto Garibaldi]]) la cui apertura all'esercizio avvenne il 15 luglio [[1911]]<ref name="Ogliari236">[[Francesco Ogliari]], Franco Sapi, ''Ritmi di ruote'', op. cit., p. 236.</ref>.
 
A metà degli [[anni 1920|anni venti]], la FTP chiese di poter convertire la linea a [[ferrovia]] a [[scartamento normale]]: la relativa concessione fu stabilita con Regio decreto 25 febbraio [[1926]], n. 492<ref>Pubblicato sulla ''Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia'' [http://augusto.digitpa.gov.it/#giorno=1&mese=4&anno=1926 n. 076 del 1º aprile 1926].</ref>, e con successivo analogo atto n. 1037 del 27 maggio 1926, che consente alla Società Veneto-Emiliana per Costruzione ed Esercizio di Ferrovie e Tramvie di iniziare i lavori della nuova ferrovia<ref name="Ogliari242">[[Francesco Ogliari]], Franco Sapi, ''Ritmi di ruote'', op. cit., p. 242.</ref>.
 
Il 28 ottobre [[1931]] la Società Ferrovie e Tranvie Padane, nel frattempo subentrata alla "Veneto-Emiliana", inaugurò la ferrovia sopprimendo il parallelo servizio tranviario<ref name="Ogliari236">[[Francesco Ogliari]], Franco Sapi, ''Ritmi di ruote'', op. cit., p. 243.</ref>.
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== Caratteristiche tecniche ==
La linea era lunga circa 52,333&nbsp;km e seguiva il percorso della strada provinciale 1 ''Comacchiese'' per poi volgere verso nord est, permettendo ai tram di raggiungere il capolinea di Codigoro in 3 ore e 28 minuti, servendo in totale ventuno fra stazioni e fermate<ref>Valentina Vecchiattini, ''[http://www.provincia.fe.it/annuario99/pagineannuario/partequarta2cds.htm Gestione Governativa Ferrovie Padane - L'infrastruttura ferroviaria] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150924082553/http://www.provincia.fe.it/annuario99/pagineannuario/partequarta2cds.htm |date=24 settembre 2015 }}'', in ''Annuario socio economico ferrarese'', 1999. URL consultato nel febbraio 2014.</ref>.
[[File:Ferrara mappa rete tranviaria.svg|thumb|left|Percorso delle tranvie urbane ed extraurbane a Ferrara]]
 
=== Percorso ===
{| class="wikitable" style="float:right; margin-left: 1em; font-size:90%"
|-
!colspan=94|PercorsoStazioni e fermate
|-
{{Percorso_fer5|CONTuCONTg|||||||[[Ferrovia Padova-Bologna|per Padova]]}}
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{{Percorso_fer5|||uexSTR|uexSTRrguexSTR+l|uexCONTluexCONTfq|||[[rete tranviaria di Ferrara|rete urbana]]}}
{{Percorso_fer5|||uexSTR|uexSTR|||}}
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{{Percorso_fer5|||uexBHF|uexKBHFe||4|Borgo San Giorgio}}
{{Percorso_fer5|||uexHST|||6|Aguscello}}
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{{Percorso_fer5|||uexHST||||Libola}}
{{Percorso_fer5|||uexBHF|||32|[[Ostellato]]}}
{{Percorso_fer5||uexCONTruexCONTgq|uexABZrfuexABZgr|||||[[Tranvia Ostellato-Porto Garibaldi|per Magnavacca]]}}
{{Percorso_fer5|||uexBHF|||35|[[Migliarino]]}}
{{Percorso_fer5|||uexBHF|||40|[[Migliaro]]}}
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{{Percorso_fer5|||uexHST|||45|Tieni}}
{{Percorso_fer5|||uexHST|||53|Ponte Galvano}}
{{Percorso_ferPercorso_fer1|uexKBHFe||[[Codigoro]]}}
|}
[[File:Ferrara mappa rete tranviaria.svg|thumb|left|Percorso delle tranvie urbane ed extraurbane a Ferrara]]
 
La linea era lunga circa 52,333&nbsp;km e seguiva il percorso della strada provinciale 1 ''Comacchiese'' per poi volgere verso nord est, permettendo ai tram di raggiungere il capolinea di Codigoro in 3 ore e 28 minuti, servendo in totale ventuno fra stazioni e fermate<ref>Valentina Vecchiattini, ''[http://www.provincia.fe.it/annuario99/pagineannuario/partequarta2cds.htm Gestione Governativa Ferrovie Padane - L'infrastruttura ferroviaria]'', in ''Annuario socio economico ferrarese, 1999. URL consultato nel febbraio 2014.</ref>.
 
=== Percorso ===
La stazione capolinea, ove trovava sede la direzione e il deposito-officina, sorgeva poco a nord rispetto al fabbricato viaggiatori della [[Stazione di Ferrara|stazione ferroviaria]], nell'area sulla quale in seguito venne costruito viale della Costituzione.
 
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La tranvia proseguiva in direzione nord est, alla volta di [[Migliarino]] e [[Migliaro]], ov'era presente un'altra stazione, seguita da quella di [[Massa Fiscaglia|Massafiscaglia]], per poi giungere alla fermata di ponte Galvano, il rudere del cui fabbricato viaggiatori sorge in via XX Settembre in prossimità degli impianti idrovori e la località capolinea di Codigoro.
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== Materiale rotabile ==
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Due esemplari risultavano dalla cessione da parte delle Ferrovie Economiche di Schio (gruppo [[Società Veneta]]) delle unità 73-74 (ex 60-61) realizzate dalla [[Henschel & Sons]] nel [[1884]] per la linea a 950&nbsp;mm [[Ferrovia Torrebelvicino-Schio|Torrebelvicino-Schio-Rocchette-Arsiero]]: tali unità vennero acquisite dalle Ferrovie e Tranvie Padane nel 1901 e, previo allargamento dello scartamento a 1 metro, immesse in servizio sulla linea di Codigoro<ref>Giovanni Cornolò, ''La Società Veneta Ferrovie'', Ponte San Nicolo, Duegi editrice, 2005. ISBN 88-900979-6-5. p. 123.</ref>.
 
Completavano la dotazione 14 carrozze passeggeri e 23 carri merci<ref name="Ogliari236">Francesco Ogliari, Franco Sapi, ''Ritmi di ruote'', op. cit., p. 244.</ref>.
 
== Note ==
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== Altri progetti ==
{{Interprogetto|commonspreposizione=Category:Ferrara–Codigoro tramwaysulla}}
 
{{Reti tranviarie in Italia}}
{{Portale|Emilia|trasporti}}