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|nome=Dromaeosauridae
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|immagine=[[File:Buitreraptor-Deinonychus.jpg|250px]]
| immagine1 = La bellezza dei lupi Parco Nazionale d'Abruzzo l'Aquila Italy 14.png
|didascalia=Scheletri di ''[[Deinonychus antirrhopus]]'' e ''[[Buitreraptor|Buitreraptor gonzalezorum]]''
| didascalia1 = Branco di [[Canis lupus italicus|lupi appenninici]] nel [[parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise]]
<!-- CLASSIFICAZIONE: -->
| immagine2 = Status iucn3.1 NT it.svg
|dominio=[[Eukaryota]]
| didascalia2 = Stato di conservazione secondo l'IUCN<ref name="battistoni2022"/>
|regno=[[Animalia]]
| immagine3 = Italian range (IUCN) - Canis lupus.png
|sottoregno=[[Eumetazoa]]
| didascalia3 = Areale della specie secondo l'IUCN (2018)<ref name="iucn">{{IUCN|summ=3746|autore=}}</ref>
|superphylum=[[Deuterostomia]]
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|sottoclasse=[[Diapsida]]
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|superordine= [[Dinosauria]]
|ordine= [[Saurischia]]
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|infraordine= [[Tetanurae]]
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|famiglia=† '''Dromaeosauridae''' <br /><span style="font-variant: small-caps">Colbert and Russell, 1969</span>
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'''Dromaeosauridae''' è una famiglia di dinosauri [[Famiglia (tassonomia)|teropodi]] piumati. Erano predatori che prosperarono durante il [[Cretaceo]]. Il nome Dromaeosauridae significa 'lucertole corridore', dal Greco ''δρομευς'' (corridore) e ''σαυρος'' (lucertola). Sono spesso nominati 'raptor' in contesti informali,<ref>{{cite book | title=Deep Alberta: Fossil Facts and Dinosaur Digs | author=Acorn, J.| year=2007| pages=13| publisher=University of Alberta Press | isbn=0-88864-481-7}}</ref> un termine reso popolare dal film ''[[Jurassic Park (film)|Jurassic Park]]''. Certi generi includono il suffisso 'raptor' per enfatizzare i loro tratti simili a quelli degli [[uccelli]].
 
Il '''[[Canis lupus|lupo]]''' è presente in [[Italia]] sin da almeno il [[Pleistocene medio]].<ref name="iurino2022"/> Vi sono tre sottospecie, tra cui una estinta, ''[[Canis lupus cristaldii]]'' della [[Sicilia]], e due esistenti nella [[Penisola italiana]]: ''[[Canis lupus italicus]]'' e ''[[Canis lupus lupus]]''.
I fossili dei dromaeosauridi sono stati rinvenuti nel [[Nord America]], l'[[Europa]], l'[[Africa]], il [[Giappone]], la [[Cina]], [[Mongolia]], [[Madagascar]], l'[[Argentina]], e l'[[Antartide]].<ref name="caseetal2007">Case, J.A., Martin, J.E., and Reguero, M. (2007). "A dromaeosaur from the Maastrichtian of James Ross Island and the Late Cretaceous Antarctic dinosaur fauna." Pp. 1–4 in Cooper, A., Raymond, C., and Team, I.E. (eds.), ''Antarctica: a Keystone in a Changing World – Online Proceedings for the Tenth International Symposium on Antarctic Earth Sciences'', U.S. Geological Survey Open-File Report 2007-1047, SRP 083. U.S. Geological Survey, Washington, D.C.</ref> Apparsero per la prima volta nello stadio [[Bathoniano]] del [[Giurassico]] (circa 167 milioni di anni fa), e sopravvissero fino allo stadio [[Maastrichtiano]] del [[Cretaceo superiore]] (circa 66 milioni di anni fa), esistendo per più di centomilioni di anni fino all'[[estinzione di massa del Cretaceo-Paleocene]]. La presenza dei dromaeosauridi durante il [[Giurassico medio]] è stato confermato con la scoperta di denti isolati fossilizzati, benché non sono stati ancora scoperti scheletri fossilizzati risalenti a quel periodo.<ref name="metcalfetal1992">{{cite journal | author = Metcalf, S.J., Vaughan, R.F., Benton, M.J., Cole, J., Simms, M.J. and Dartnall, D.L. | year = 1992 | title = A new Bathonian (Middle Jurassic) microvertebrate site, within the Chipping Norton Limestone Formation at Hornsleaslow Quarry, Gloucestershire | journal = Proceedings of the Geologists' Association | volume = 103 | pages = 321–342 | doi = 10.1016/S0016-7878(08)80129-0 | issue = 4 }}</ref>
 
Fu oggetto di una persecuzione secolare che lo ridusse a solo pochi centinaia di esemplari nei primi anni settanta del XX secolo. Da allora, dopo essere stato incluso nella lista delle specie protette, la specie si è espansa, occupando dapprima tutte le zone montuose degli Appennini e le [[Alpi]]. Nei primi anni 2020, la popolazione di lupi in Italia fu stimata a oltre 3 000 esemplari, formando la più grande popolazione lupina in tutta l'[[Unione Europea]].<ref name="blanco.26"/>
==Descrizione==
La corporatura generale dei dromaeosauridi riavviò le teorie che almeno alcuni dinosauri fossero stati creature attive, veloci e strettamente imparentate con gli uccelli. Il disegno che [[Robert T. Bakker]] fece per il monografo del 1969 di [[John Ostrom]],<ref name="ostrom1969"/> mostrante il dromaeosauride ''[[Deinonychus]]'' nell'atto di correre, è fra le ricostruzioni paleontologiche più influenti della storia.<ref name="Paul06">Paul, Gregory S. (2006) "Drawing Dinosaurs"(2006). "Geotimes", January 2006. http://www.geotimes.org/jan06/feature_drawingdinos.html</ref> I dromaeosauridi possedevano un cranio relativamente grande, denti seghettati, un muso allungato, e occhi rivolti anteriormente, così indicando una vista binocolare.<ref name="makovickyetal2005">{{cite journal | last1 = Makovicky | first1 = Peter J. | last2 = Apesteguía | first2 = Sebastián | last3 = Agnolín | first3 = Federico L. | year = 2005 | title = The earliest dromaeosaurid theropod from South America | url = | journal = Nature | volume = 437 | issue = 7061| pages = 1007–1011 | doi = 10.1038/nature03996 | pmid=16222297 | bibcode=2005Natur.437.1007M}}</ref> Come la maggior parte dei teropodi, i dromaeosauridi avevano un collo leggermente lungo a forma di 'S', e il loro torace era relativamente tozzo e profondo. Come tutti gli altri maniraptoriani, possedevano braccia lunghe che, in certe specie, potevano piegarsi stretti contro il corpo, e tre dita allungate fornite da grandi artigli.<ref name ="dinosauria04">{{cite book|title=The Dinosauria |edition=2nd |year=2004 |chapter= Dromaeosauridae |editor=Weishampel, D.B., Dodson, P., Osmólska, H. |author=Norell, M.A., and Makovicky, P.J. |pages=196–210| ___location=Berkeley|publisher=University of California Press|isbn= 0-520-24209-2}}</ref> La struttura dell'anca dei dromaeosauridi era caratterizzata d'un pube allungato che proiettava sotto la base della coda. I piedi dei dromaeosauridi erano forniti d'un grande artiglio falciforme sul secondo dito. La coda era snella con vertebre allungate e prive d'apofisi dopo la quattordicesima vertebra caudale.<ref name="dinosauria04"/>
 
La [[Lista rossa IUCN]] italiana classifica il lupo come [[Specie prossima alla minaccia]] in Italia.<ref name="battistoni2022">{{Cita pubblicazione|cognome1= Battistoni |nome1= A. |cognome2=Teofili |nome2=C. |anno= 2022 |titolo= Lista Rossa IUCN dei vertebrati italiani 2022 |url= https://www.iucn.it/pdf/Lista-Rossa-vertebratiitaliani-2022.pdf |rivista=Comitato Italiano IUCN e Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, Roma|pp=31, 38|citazione=[...] il Lupo è considerevolmente aumentato nel numero, ora è fermamente insediato sulle Alpi occidentali e si è diffuso anche nelle Alpi centrali; questa specie migliora anche rispetto alla precedente valutazione e, cautelativamente, è stata valutata come Quasi Minacciata (NT, nella precedente analisi del 2013 era inserita nella categoria VU), il fattore di minaccia principale è rappresentato dal rischio dell’ibridazione introgressiva con il cane che appare maggiore rispetto al passato.}}</ref>
Si sa che alcuni, e probabilmente tutti, i dromaeosauridi erano ricoperti di piume, incluse grosse penne remigianti sulle braccia e la coda. Questo sviluppo, prima ipotizzato negli anni ottanta per poi essere confermato nel 1999, rappresenta un cambiamento importante nel modo in cui i dromaeosauridi sono stati storicamente illustrati nell'arte e nel cinema. <ref name=xuetal2003/>
 
Il lupo è considerato da alcuni come l'[[animale nazionale]] dell'Italia, sebbene la definizione non sia ufficiale.<ref>{{cita|Minahan, 2009|p. 436|cidMinahan}}.</ref><ref>{{cita|Blashfield, 2009|p. 33|cidBlashfield}}.</ref> Vi sono numerosi cognomi<ref name="alinei2017"/> e più di mille [[Toponimo|toponimi]] in Italia derivati dal lupo.<ref name="tattoni2019"/>
===Piede===
[[File:Dromaeosaurid foot NHM.jpg|thumb|upright|Modello del piede d'un tipico dromaeosauride]]
Come gli altri teropodi, i dromaeosauridi erano bipedi. Al contrario della maggior parte dei teropodi, che camminavano su tre dita, le tracce fossilizzate di vari gruppi di paraviani (inclusi i dromaeosauridi) mostrano che essi camminavano con il secondo dito elevato, con solo il terzo e il quarto dito facendo contatto col suolo.<ref name="Lietal2007">{{cite journal | first=Rihui | last=Li |author2=Lockley, M.G. |author3=Makovicky, P.J. |author4=Matsukawa, M. |author5=Norell, M.A. |author6=Harris, J.D. |author7=Liu, M.| title=Behavioral and faunal implications of Early Cretaceous deinonychosaur trackways from China | year=2007 | publisher= | url =http://www.springerlink.com/content/v1u455854212404r/ |doi=10.1007/s00114-007-0310-7 | journal =Naturwissenschaften | pages = 185–91| accessdate = | pmid=17952398 | volume=95 | issue=3|bibcode = 2008NW.....95..185L }}</ref> Il secondo dito era fornito d'un enorme artiglio ricurvo, che si ritiene fosse utilizzato per catturare prede e per arrampicare sugli alberi. Questo artiglio era particolarmente ben sviluppato negli [[Eudromaeosauria|eudromaeosauri]] di grossa taglia.<ref name="longrich&currie2009"/> Una specie in particulare, ''[[Balaur|Balaur bondoc]]'', possedeva un primo dito altrettanto ben sviluppato che quello secondo. Entrambi il primo e secondo dito erano tenuti retratti dal suolo.<ref name="Z. in press 15357–61">{{cite journal |first=Csiki |last=Z. |author2=Vremir, M. |author3=Brusatte, S. L. |author4= Norell, M. A. |year=2010 |pages=15357–61 |title=An aberrant island-dwelling theropod dinosaur from the Late Cretaceous of Romania |issue=35 |pmid=20805514 |journal=Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America |pmc=2932599 |volume=107|doi=10.1073/pnas.1006970107|bibcode = 2010PNAS..10715357C }} [http://www.pnas.org/content/suppl/2010/08/17/1006970107.DCSupplemental/Appendix.pdf Supporting Information]</ref>
 
===Coda=Panoramica==
=== Sottospecie presenti in Italia ===
I dromaeosauridi avevano le code lunghe. La maggior parte delle vertebre caudali erano forniti di protruberanze ossee, e certe specie avevano dei tendini ossificati. Nel suo studio su ''Deinonychus'', Ostrom poppose che questi tratti irrigidirono la coda, permettendo all'animale di muoverla solo alla base.<ref name="ostrom1969">{{cite journal|last=Ostrom|first=J. H.|year=1969|title=Osteology of ''Deinonychus antirrhopus'', an unusual theropod from the Lower Cretaceous of Montana |journal=Peabody Museum of Natural History Bulletin |volume=30 |pages=1–165 | url=http://peabody.yale.edu/scipubs/bulletins_postillas/ypmB30_1969.pdf | format=PDF}}</ref> Un esemplare di ''[[Velociraptor]]'' però mostrava una coda preservata in una forma 'S', così indicando che potesse muoverla lateralmente con una certa flessibilità.<ref name=norellmakovicky1999>{{cite_journal |last=Norell |first=Mark A. |author2=Makovicky, Peter J. |year=1999 |title=Important features of the dromaeosaurid skeleton II: information from newly collected specimens of ''Velociraptor mongoliensis'' |journal=American Museum Novitates |volume=3282 |pages=1–45 |id={{hdl|2246/3025}}}}</ref>
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|- style="background:#115a6c;"
!Sottospecie
!Immagine
!Autorità
!Dimensioni
!Descrizione
!Areale in Italia
!Note
|-
|'''Lupo appenninico'''<br/>''[[Canis lupus italicus|C. l. italicus]]''
|[[File:Lupo a Medelana, Bologna (cropped).jpg|150px]]
|{{maiuscoletto|[[Giuseppe Altobello|Altobello]]}}, [[1921]]<ref name="altobello1921">{{cita|Altobello, 1921|pp. 38-45|cidAltobello}}.</ref>
|'''Lunghezza corpo''': 95-115 cm<ref name="Castelló100">{{Cita|Castelló, 2020|pp. 100-101|cidcastello}}.</ref><br>'''Altezza''': 65 cm<ref name="Castelló100"/><br>'''Peso''': 22-45 kg<ref name="Castelló100"/>
|Sottospecie di taglia media con manto generalmente di color grigio-fulvo, più corto e rossiccio scuro d'estate, con bande scure sugli arti anteriori.<ref name="Castelló100"/>
|[[Appennini|Catena appenninica]], [[Alpi]], coste [[Mar Tirreno|tirreniche]] e [[Mar Adriatico|adriatiche]], [[Pianura Padana]] e presso grandi città come [[Roma]], [[Firenze]] e [[Bologna]].<ref name="caniglia.216">{{cita|Caniglia, Galaverni e Ciucci, 2025|pp. 216-217|cidCaniglia2025}}.</ref>
|Considerato [[Sinonimo (tassonomia)|sinonimo]] di ''[[Canis lupus lupus|C. l. lupus]]'' da MSW,<ref name="msw3">{{Cita web|url=https://www.departments.bucknell.edu/biology/resources/msw3/browse.asp?id=14000739|titolo=Canis lupus lupus|opera=Mammal Species of the World}}</ref> mentre altre autorità lo considerano una sottospecie a parte in base del suoi [[Aplotipo|aplotipi]] unici.<ref name="wayne1992">{{Cita pubblicazione|cognome1= Wayne |nome1= R. K. |anno= 1992 |titolo= Mitochondrial DNA variability of the gray wolf: genetic consequences of population decline and habitat fragmentation on genetic variability |lingua=en |url= https://archive.org/details/sim_conservation-biology_1992-12_6_4/page/559 |rivista= Conservation Biology |volume= 6 |pp= 559-69 | doi=10.1046/j.1523-1739.1992.06040559.x}}</ref><ref name="randi2000">{{Cita pubblicazione|cognome1= Randi |nome1= E. |anno= 2000 |titolo= Mitochondrial DNA variability in Italian and east European wolves: Detecting the conseguences of small population size and hybridization |lingua=en |url= https://archive.org/details/sim_conservation-biology_2000-04_14_2/page/464 |rivista= Conservation biology |volume= 14 |numero= 2|pp= 464-473 | doi=10.1046/j.1523-1739.2000.98280.x}}</ref><ref name="viviani.30">{{cita|Viviani, Gazzola e Scandura, 2006|pp. 30-31|cidViviani2006}}.</ref><ref name="marucco17">{{cita|Marucco, 2014|p. 17|cidMarucco2014}}.</ref><ref name="luca2017">{{Cita pubblicazione|doi=10.1016/j.mambio.2017.01.005|titolo=A new mitochondrial haplotype confirms the distinctiveness of the Italian wolf (Canis lupus) population |lingua=en|rivista=Mammalian Biology - Zeitschrift für Säugetierkunde|volume=84|p=30|anno=2017|cognome1=Montana|nome1=L.|etal=si}}</ref>
|-
|'''Lupo eurasiatico'''<br/>''[[Canis lupus lupus|C. l. lupus]]''<br>
|[[File:20180429-155046 Wolf & Futter (28018983358).jpg|150px]]
|{{maiuscoletto|[[Carl von Linné|Linnaeus]]}}, [[1758]]<ref name="linnaeus">{{cita|Linnæus, 1758|pp. 39-40|cidLinnaeus}}.</ref>
|'''Lunghezza corpo''': 105-160 cm<ref name="Castelló94">{{Cita|Castelló, 2020|pp. 94-95|cidcastello}}.</ref><br>'''Altezza''': 72-85 cm<ref name="Castelló94"/><br>'''Peso''': 32-80 kg<ref name="Castelló94"/>
|Sottospecie di taglia media-grande, con manto solitamente dal colore grigio a ocra.<ref name="Castelló94"/>
|[[Alpi orientali]]
|Rintracciabile a popolazioni balcaniche in dispersione, con le prime segnalazioni della sua presenza in territorio italiano risalenti ai primi anni 2000 e la prima riproduzione confermata nei primi anni 2010.<ref name="fabbri2014">{{Cita pubblicazione|cognome1= Fabbri |nome1= E. |etal=si |anno= 2014 |titolo= Genetic structure of expanding wolf (Canis lupus) populations in Italy and Croatia, and the early steps of the recolonization of the Eastern Alps |url=https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S1616504713002073?via%3Dihub |lingua=en |rivista= Mammalian Biology |volume= 79 |pp= 138-148 |doi=10.1016/j.mambio.2013.10.002}}</ref><ref name="marucco2015.70">{{cita|Marucco, 2015|p. 70|cidMarucco2015}}.</ref><ref name="caniglia.216"/>
|-
|†'''Lupo siciliano'''<br/>''[[Canis lupus cristaldii|C. l. cristaldii]]''<br>
|[[File:Canis lupus cristaldii subsp. nov.png|150px]]
|{{maiuscoletto|Angelici & Rossi}}, [[2018]]<ref name="AngeliciRossi"/>
|'''Lunghezza corpo''': 105.4 cm<ref name="AngeliciRossi">{{cita pubblicazione|autore=F. Angelici|autore2=L. Rossi|titolo=A new subspecies of grey wolf (Carnivora, Canidae), recently extinct, from Sicily, Italy|url=https://www.researchgate.net/publication/328916482_A_new_subspecies_of_grey_wolf_Carnivora_Canidae_recently_extinct_from_Sicily_Italy|formato=pdf|lingua=en|rivista=Bollettino del Museo Civico di Storia Naturale di Verona - Botanica Zoologia|volume=42|anno=2018|pp=3-15|ISSN=2499-5681|cid=cidAng}}</ref><br>'''Altezza''': 54.6 cm<ref name="AngeliciRossi"/>
|Sottospecie esile, più piccola di ''C. l. italicus'', dagli arti brevi, con una pelliccia di color [[tenné]] chiaro e zampe anteriori prive di segni scuri.<ref name="AngeliciRossi"/>
|[[Sicilia]]
|Estinto nel XX secolo e riconosciuto come sottospecie distinta nel 2018 attraverso esami genetici e morfologici dei pochi esemplari da museo rimasti.<ref name="AngeliciRossi"/>
|-
|}
 
=== Habitat e comportamento sociale ===
È stato proposto che la coda fosse usata o come un supporto o come un contrappeso durante la corsa o il volo;<ref name=norellmakovicky1999/> in ''[[Microraptor]]'', la punta della coda era fornita d'un ventaglio a forma di diamante, che in vita potrebbe essere stato usato come un timone durante il volo, o per quando planava.<ref name="chatterjee2007">{{cite journal | last1 = Chatterjee | first1 = S. | last2 = Templin | first2 = R.J. | year = 2007 | title = Biplane wing planform and flight performance of the feathered dinosaur Microraptor gui | url = http://www.pnas.org/cgi/reprint/0609975104v1.pdf | journal = Proceedings of the National Academy of Sciences | volume = 104 | issue = 5| pages = 1576–1580 |doi= 10.1073/pnas.0609975104 | pmc = 1780066 | pmid=17242354 | bibcode=2007PNAS..104.1576C}}</ref>
Il lupo è stato segnalato in diversi habitat di varie altitudini, dai litorali marini<ref name="frýbová2024"/> ai {{formatnum:2500}} metri s.l.m. nelle Alpi sud-occidentali. Tende a favorire le zone montane intatte densamente forestate e lontane dall'interferenza umana. La maggior parte delle popolazioni dimostrano comportamenti crepuscolari e notturni, probabilmente in risposta alle attività antropiche. Un'eccezione si trova nel [[parco nazionale del Pollino]], zona scarsamente visitata dall'uomo, dove i lupi sono attivi anche di giorno.<ref name="ciucci2003"/>
 
I branchi in Italia tendono a essere più ridotti di quelli che si segnalano nel Nord America, con gruppi familiari composti di 2-7 esemplari nella [[Toscana]] centro-meridionale e l'Appennino abruzzese, e 2-5 nell'Appennino settentrionale: la dimensione del branco dipende infatti dalla dimensione delle prede abituali e quindi i branchi sono più grandi nelle zone ricche di cervi, più piccole in zone ove il capriolo è la preda più grande.<ref name="ciucci2003"/> Il singolo [[ciclo estrale]] avviene a seconda della latitudine, concentrandosi in febbraio nel Sud e in metà marzo sulle Alpi.<ref name="marucco43">{{cita|Marucco, 2014|p. 43|cidMarucco2014}}.</ref> La mortalità dovuta ai conflitti con altri lupi colpisce soprattutto gli esemplari adulti, ma la proporzione è bassa quando paragonata a cause antropiche,<ref name="lovari">{{Cita pubblicazione|cognome1= Lovari |nome1= S. |etal=si |anno= 2007 |titolo= Mortality parameters of the wolf in Italy: Does the wolf keep himself from the door? |url= https://archive.org/details/sim_journal-of-zoology_2007-05_272/page/n118 |lingua=en |rivista= Journal of Zoology |volume= 272|numero=|pp=117-124}}</ref><ref name="musto">{{Cita pubblicazione|cognome1= Musto |nome1= C. |etal=si |anno= 2021 |titolo= Men and wolves: Anthropogenic causes are an important driver of wolf mortality in human-dominated landscapes in Italy |lingua=en |rivista= Global Ecology and Conservation |volume= 32|numero=6|pp=}}</ref><ref name="marucco2015.36">{{cita|Marucco, 2015|p. 36|cidMarucco2015}}.</ref> e si segnala molto più di rado che in Nordamerica, dove la densità di lupi è più alta e la concorrenza per territorio e risorse è più intensa.<ref name="marucco2015.36"/>
===Grandezza===
[[File:Dromie scale.png|left|thumb|Illustrazione comparativa di vari dromaeosauridi.]]
Dromaeosauridae conteneva specie di taglia piccola e media; il genere più piccolo era ''[[Mahakala]]'', lungo 0.7 metri, mentre i più grandi (''[[Utahraptor]]'' e''[[Achillobator]]'') erano lunghi sei metri.<ref name="hwangetal2002">{{cite journal | last1=Hwang |first1= S.H. |last2= Norell |first2= M.A. |last3= Ji |first3= Q. |last4= Gao |first4= K. |year=2002 | title=New Specimens of ''Microraptor zhaoianus'' (Theropoda: Dromaeosauridae) from Northeastern China |journal=American Museum Novitates |issue= 3381 |pages= 44pp | id = {{hdl|2246/2870}} }}</ref><ref>{{cite journal | last1 = Perle | first1 = A. | last2 = Norell | first2 = M.A. | last3 = Clark | first3 = J. | year = 1999 | title = A new maniraptoran theropod – ''Achillobator giganticus'' (Dromaeosauridae) – from the Upper Cretaceous of Burkhant, Mongolia | url = | journal = Contributions of the Mongolian-American Paleontological Project | volume = 101 | issue = | pages = 1–105 }}</ref> Può darsi che certi esemplari di ''Utahraptor'' potevano raggiungere 11 metri di lunghezza, benchè questi esemplari meritino ulteriore studio.<ref name=brittetal2001>{{cite journal | last1 = Britt | last2=Chure |last3= Stadtman |last4= Madsen |last5= Scheetz |last6= Burge | year = 2001 | title = New osteological data and the affinities of ''Utahraptor'' from the Cedar Mountain Fm. (Early Cretaceous) of Utah | url = | journal = Journal of Vertebrate Paleontology | volume = 21 | issue = 3| page = 36A | doi = 10.1080/02724634.2001.10010852 }}</ref> È evidente che la taglia grande sia evoluta convergentemente almeno due volte tra i dromaeosauridi; una volta fra i dromaeosaurini (''Utahraptor'' e ''Achillobator''), e ancora una volta tra gli unenlagiini (''[[Austroraptor]]'', che misurava cinque metri di lunghezza). Dei denti isolati rinvenuti nell'[[Isola di Wight]] sembrano indicare l'esistenza d'un dromaeosauride grande quanto ''Utahraptor''. La forma dei denti però indicano una parentela più stretta con ''Velociraptor''.<ref name=naishetal2001>Naish, D. Hutt, and Martill, D.M. (2001). "Saurischian dinosaurs: theropods." in Martill, D.M. and Naish, D. (eds). ''Dinosaurs of the Isle of Wight''. The Palaeontological Association, Field Guides to Fossils. 10, 242–309.</ref>
 
In Italia, ciascun branco controlla un territorio di circa 50-200 km².<ref name="caniglia.218">{{cita|Caniglia, Galaverni e Ciucci, 2025|p. 218|cidCaniglia2025}}.</ref> Sulle Alpi, il territorio controllato da un branco ha dimensioni medie di 250 km².<ref name="marucco2015.24">{{cita|Marucco, 2015|p. 24|cidMarucco2015}}.</ref> Sono noti casi in Italia dove lupi individuali hanno percorso circa 90 km in poco più di una settimana, con almeno un individuo, noto come "[[Ligabue (lupo)|Ligabue]]", avendo percorso 217 km spostandosi dall'Appennino parmense alle Alpi Occidentali.<ref name="viviani.39">{{cita|Viviani, Gazzola e Scandura, 2006|p. 39|cidViviani2006}}.</ref><ref name="marucco2015.13">{{cita|Marucco, 2015|p. 13|cidMarucco2015}}.</ref>
''Mahakala'' era il dromaeosauride più piccolo e primitivo rinvenuto. Queste caratteristiche, in congiunzione con la taglia piccola di altri generi imparentati primitivi come ''Microraptor'' e il [[Troodontidae|troodontide]] ''[[Anchiornis]]'', indicano che l'antenato comune dei dromaeosauridi, i troodontidi, e gli uccelli fosse un animale minuscolo, lungo 65 cm e pesante 600-700 grammi.<ref name="turneretal2007"/>
 
===Piumaggio Dieta ===
[[File:Loups dans le parc National des Abruzzes 06.png|thumb|Lupo con resti di cerbiatto, [[Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise|PNALM]]]]
[[File:Zhenyuanlong feathers.jpg|thumb|Tracce di piume su un fossile di ''[[Zhenyuanlong suni]]''.]]
I lupi in Italia si nutrono prevalentemente di [[ungulati]] di taglia grossa, come [[Capreolus capreolus|caprioli]] e [[Sus scrofa|cinghiali]] in Appennino, con l'aggiunta di [[Cervus elaphus|cervi]] e [[Rupicapra pyrenaica|camosci]] nelle Alpi. Casi di predazione sugli [[Capra ibex|stambecchi]] sono rari, mentre i [[Ovis musimon|mufloni]] furono selezionati soprattutto solo durante i primi anni di recupero delle popolazioni di lupo, siccome all'epoca i primi non disponevano di comportamenti antipredatori efficaci.<ref name="marucco56">{{cita|Marucco, 2014|pp. 56-61|cidMarucco2014}}.</ref> Quando cacciano i cinghiali, esibiscono una preferenza per esemplari di peso intermedio (10–35&nbsp;kg), mentre non dimostrano tanta selettività nell'inseguire i caprioli.<ref name="blanco.43">{{cita|Blanco e Sundseth, 2023|pp. 43-44|cidBlanco|citazione=''[...] in Italy, wolves targeted the intermediate weight class (10–35 kg) in wild boar and showed no preference for a specific class of roe deer [...].''}}.</ref> Gli ungulati domestici costituiscono solo una componente modesta nella dieta della specie, con il maggior numero di casi risalenti in luoghi dove la difesa del bestiame è scarsa.<ref name="marucco56"/>
{{Citazione|A voi la scelta: ''Utahraptor'' piumato e la Scienza, oppure il raptor squamato e l'Ignoranza.|Andrea Cau (2012)<ref name=cau2012>{{Cita libro|cognome=Cau |nome=Andrea |anno=2012|titolo=Theropoda volume II: Deinonychosauria |città=|editore=Amazon Media EU S.à r.l. }}</ref>}}
Ci sono tante prove dimostranti che i dromaeosauridi fossero ricoperti di piume. Alcuni fossili ritengono penne lunghe sugli arti anteriori e la coda, con piume soffici coprendo il corpo.<ref name=xuetal2003/><ref name="xuetal1999"/> Altri fossili che mancano tracce di piumaggio ritengono le papille ossee sull'[[ulna]], che avrebbero anchorato le penne remigianti.<ref name="turneretal2007b"/> Tutto sommato, la struttura e il posizionamento delle penne nei dromaeosauridi mostrano somiglianze a quelle di ''[[Archaeopteryx]]''.<ref name=xuetal2003/>
 
=== Concorrenti ===
Il primo dromaeosauride scoperto con prove non ambigue di piume fu ''[[Sinornithosaurus]]'', scoperto in [[Cina]] nel 1999.<ref name="xuetal1999">{{cite journal | author = Xu, X., Wang, X.-L., and Wu, X.-C. | year = 1999 | title = A dromaeosaurid dinosaur with a filamentous integument from the Yixian Formation of China <!-- | url = 404 error http://www.nature.com/nature/journal/v401/n6750/abs/401262a0_fs.html --> | journal = Nature | volume = 401 | pages = 262–266 | doi = 10.1038/45769 | issue=6750|bibcode = 1999Natur.401..262X }}</ref> Sin dalla sua scoperta, altri generi sono stati rinvenuti con corpi ricoperti di piume, con certi che conservano ali ben sviluppate. ''Microraptor'' era fornito d'un paio di ali secondarie sugli arti posteriori.<ref name=xuetal2003/> Benchè la conservazione delle tracce di piume è possibile solo nei sedimenti di granulosità fine, prove di piumaggio sono state rinvenute anche nelle rocce più ruvide, attraverso la presenza di papille ossee, che sono presenti anche in certi uccelli. Sia ''[[Rahonavis]]'' e ''Velociraptor'' sono stati scoperti con queste papille, così dimostrando che fossero piumati, anche se tracce dirette di piumaggio non sono state ancora rinvenute. A causa di questo, è molto probabile che le piume fossero presenti anche in generi grandi e incapaci di volare.<ref name="turneretal2007b"/><ref name=paul2002/> Benchè certi scienziati in passato propposero che i dromaeosauridi più grandi persero il loro piumaggio, la scoperta delle papille ossee in ''Velociraptor'' è stato usato per sostenere che tutti i dromaeosauridi fossero piumati.<ref name="turneretal2007b">{{cite journal |last=Turner |first=A.H. |author2=Makovicky, P.J. |author3= Norell, M.A. |year=2007 |title=Feather quill knobs in the dinosaur ''Velociraptor'' |journal=Science |volume=317 |issue=5845 |pages=1721|url=http://www.sciencemag.org/cgi/reprint/317/5845/1721.pdf |format=pdf |doi=10.1126/science.1145076 |pmid=17885130 |bibcode = 2007Sci...317.1721T }}</ref><ref name="prum&brush2002">{{cite journal | doi = 10.1086/341993 | last1 = Prum | first1 = R. | last2 = Brush | first2 = A.H. | year = 2002 | title = The evolutionary origin and diversification of feathers | url = | journal = The Quarterly Review of Biology | volume = 77 | issue = 3| pages = 261–295 | pmid = 12365352 }}</ref>
Il lupo è segnalato ad essere ostile verso lo [[Canis aureus|sciacallo dorato]]: in zone dove i due coabitano, i lupi escludono gli sciacalli dalle zone forestali, e quest'ultimi smettono di rispondere agli ululati di sciacallo registrati in zone dove i lupi sono presenti, un comportamento antipredatorio segnalato in altre regioni dell'Europa.<ref name="lapini2018">{{Cita pubblicazione|cognome1= Lapini |nome1= L. |etal=si |anno= 2018 |titolo= Distribuzione, espansione e problemi di conservazione di Canis aureus in Italia (Carnivora: Canidae)|rivista= Quaderni del Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara |volume= 16 |pp= 89-96}}</ref> Sono noti almeno cinque casi in Italia in cui i lupi hanno ucciso gli sciacalli.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1= Lapini |nome1= L. |etal=si |anno= 2021 |titolo= Panoramica aggiornata delle conoscenze su Canis aureus in Italia|rivista= Quaderni del Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara |volume= 9 |pp= 123-132}}</ref>
 
In contrasto, le relazioni tra i lupi e le [[Vulpes vulpes|volpi rosse]] sono più pacifiche, con studi svolti nei [[Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise|parchi nazionali d'Abruzzo]] e [[Parco naturale della Maremma|della Maremma]] indicando che le volpi non temono i lupi abbastanza da modificare i loro tempi di attività, e in zone dove coabitano le volpi beneficiano delle carcasse dei grossi mammiferi abbattuti dai lupi.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1= Patalano |nome1= M. |cognome2=Lovari |nome2=S. |anno= 1993 |titolo= Food habits and trophic niche overlap of the wolf Canis lupus, L. 1758 and the red Fox vulpes vulpes (L. 1758) in a Mediterranean mountain area |lingua=en |rivista= Revue d'Ecologie, Terre et Vie, Société nationale de protection de la nature |volume= 48 |numero= 3 |pp= 279-294}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|cognome1= Ferretti |nome1= F. |etal=si |anno= 2021 |titolo= Recolonizing wolves and opportunistic foxes: interference or facilitation? |lingua=en |rivista= Biological Journal of the Linnean Society |volume= 132 |pp= 196-210}}</ref>
==Paleobiologia==
===Funzione dell'artiglio===
There is currently disagreement about the function of the enlarged "sickle claw" on the second toe. When John Ostrom described it for ''Deinonychus'' in 1969, he interpreted the claw as a blade-like slashing weapon, much like the canines of some [[Homotherium|saber-toothed cats]], used with powerful kicks to cut into prey. Adams (1987) suggested that the talon was used to disembowel large [[ceratopsian]] dinosaurs.<ref name=Adams1987>Adams, Dawn (1987) "The bigger they are, the harder they fall: Implications of ischial curvature in ceratopsian dinosaurs" pg 1–6 in Currie, Philip J. and Koster, E. (eds) Fourth symposium on mesozoic terrestrial ecosystems. Tyrrell Museum, Drumheller, Canada</ref> The interpretation of the sickle claw as a killing weapon applied to all dromaeosaurids. However, Manning ''et al.'' argued that the claw instead served as a hook, reconstructing the keratinous sheath with an elliptical cross section, instead of the previously inferred inverted teardrop shape.<ref name="manningetal2005">{{cite journal | author = Manning, P.L., Payne, D., Pennicott, J., Barrett, P.M., and Ennos, R.A. | year = 2005 | title = Dinosaur killer claws or climbing crampons? | url = http://www.journals.royalsoc.ac.uk/openurl.asp?genre=article&eissn=1744-957X&volume=2&issue=1&spage=110 | journal = Biology Letters | volume = 2 | pages = 110–112 | doi = 10.1098/rsbl.2005.0395 | pmid = 17148340 | issue = 1 | pmc = 1617199 }}</ref> In Manning's interpretation, the second toe claw would be used as a climbing aid when subduing bigger prey and also as stabbing weapon.
 
=== Malattie e parassiti ===
[[File:Deinonychus (Raptor Prey Restraint).jpg|thumb|left|Life restoration of a ''[[Deinonychus]]'' preying on a ''[[Zephyrosaurus]]'' using the sickle claw for prey restraint.]]
Numerosi archivi storici segnalano casi di lupi affetti da [[Rabbia (malattia)|rabbia silvestre]] in Italia, che ha contribuito con i suoi focolai nefasti al diffondersi della pregiudizievole paura verso questo predatore.<ref name="cagnolaro1992">Cagnolaro, L., Comincini, M., Martinoli, A. & Oriani, A., [http://www.storiadellafauna.com/wp-content/uploads/2020/03/Cagnolaro-et-al.-Dati-storici-sulla-presenza-e-casi-di-antropofagia-del-lupo-nella-Padania-centrale.pdf "Dati Storici sulla Presenza e su Casi di Antropofagia del Lupo nella Padania Centrale"], in atti del convegno nazionale "Dalla parte del lupo", Parma 9-10 ottobre 1992, Atti & Studi del WWF Italia, n ° 10, 1-160, F. Cecere (a cura di), 1996, Cogecstre Edizioni</ref><ref name="nemico">{{cita pubblicazione|autore=G. Altobello|url=http://www.storiadellafauna.com/wp-content/uploads/2020/03/1924-Un-nemico-da-combattere_-il-lupo.pdf|titolo=Un nemico da combattere: il lupo|rivista=Le Vie d'Italia|anno=8 agosto 1924|volume=XXX|numero=8|pp=860-864}}</ref> Attualmente, l'Italia risulta indenne dal 2013, poiché contrastata con successo tramite le vaccinazioni delle volpi.<ref>''[https://food.ec.europa.eu/system/files/2016-10/reg-com_ahw_20160705_rabies_italy.pdf Wildlife rabies in Italy: Epidemiological situation and response strategies]'', Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, Bruxelles 7 ottobre 2013</ref>
Ostrom compared ''Deinonychus'' to the [[ostrich]] and [[cassowary]]. He noted that the bird species can inflict serious injury with the large claw on the second toe.<ref name="ostrom1969"/> The cassowary has claws up to {{convert|125|mm|in}} long.<ref name=Davies2002>Davies, S.J.J.F. (2002) "Ratites and Tinamous" Oxford University Press. New York, USA</ref> Ostrom cited Gilliard (1958) in saying that they can sever an arm or disembowel a man.<ref name=Gilliard1958>Gilliard, E. T. (1958) "Living birds of the world" Doubleday, garden City, NY. USA. 400p.</ref> Kofron (1999 and 2003) studied 241 documented cassowary attacks and found that one human and two dogs had been killed, but no evidence that cassowaries can disembowel or dismember other animals.<ref name=Kofron1999>{{cite journal | last1 = Kofron | first1 = Christopher P. | doi = 10.1111/j.1469-7998.1999.tb01206.x | title = Attacks to humans and domestic animals by the southern cassowary (Casuarius casuarius johnsonii) in Queensland, Australia | journal = Journal of Zoology | year = 1999 | volume = 249 | pages=375–381 | issue = 4 }}</ref><ref name=Kofron2003>{{cite journal | last1 = Kofron | first1 = Christopher P. | year = 2003 | title = Case histories of attacks by the southern cassowary in Queensland | url = | journal = Memoirs of the Queensland Museum | volume = 49 | issue = 1| pages = 335–338 }}</ref> Cassowaries use their claws to defend themselves, to attack threatening animals, and in agonistic displays such as the Bowed Threat Display.<ref name="Davies2002"/> The [[seriema]] also has an enlarged second toe claw, and uses it to tear apart small prey items for swallowing.<ref name=Redford&Peters1986>{{cite journal | last1 = Redford | first1 = Kent H. | last2 = Peters | first2 = Gustav | year = 1986| title = Notes on the biology and song of the red-legged seriema (cariama cristata) | journal = Journal of Field Ornithology | volume = 57 | issue = 4| pages = 261–269 | jstor=4513154}}</ref>
 
Il lupo è spesso [[Ospite (biologia)|ospite]] di vari [[parassita|parassiti]]. In Italia, sono stati segnalati casi di infestazione di [[Verme|elminti]] intestinali come le [[Tenia (zoologia)|tenie]], gli [[Echinococcus|echinococchi]], i mesocestoidi, le [[Dipylidium caninum|tenie canine]], le uncinarie, i [[Toxocara|tossocari]], gli [[Ancylostomatidae|anchilostomi]], i tricuri e i [[Toxascaris leonina|tossascari]]. Le infestazioni dei tossocari e gli echinococchi sembrano essere correlate con l'età del lupo, mentre la specie ''[[Echinococcus granulosus]]'' appare infestare i lupi che si cibano prevalentemente di pecore.<ref name="ciucci2003"/>
Phillip Manning and colleagues (2009) attempted to test the function of the sickle claw and similarly shaped claws on the forelimbs. They analyzed the bio-mechanics of how stresses and strains would be distributed along the claws and into the limbs, using X-ray imaging to create a three-dimensional contour map of a forelimb claw from ''[[Velociraptor]]''. For comparison, they analyzed the construction of a claw from a modern predatory bird, the [[eagle owl]]. They found that, based on the way that stress was conducted along the claw, they were ideal for climbing. The scientists found that the sharpened tip of the claw was a puncturing and gripping instrument, while the curved and expanded claw base helped transfer stress loads evenly.<ref name=manningetal2009>{{cite journal | doi = 10.1002/ar.20986 | last1 = Manning | first1 = P.L. | last2 = Margetts | first2 = L. | last3 = Johnson | first3 = M.R. | last4 = Withers | first4 = P.J. | last5 = Sellers | first5 = W.I. | last6 = Falkingham | first6 = P.L. | last7 = Mummery | first7 = P.M. | last8 = Barrett | first8 = P.M. | last9 = Raymont | first9 = D.R. | year = 2009 | title = Biomechanics of dromaeosaurid dinosaur claws: Application of X-ray microtomography, nanoindentation, and finite element analysis | url = | journal = The Anatomical Record: Advances in Integrative Anatomy and Evolutionary Biology | volume = 292 | issue = 9| pages = 1397–1405 |display-authors=etal}}</ref>
 
Ci sono pochi dati sui [[Microrganismo patogeno|patogeni]] del lupo italiano, ma sono stati segnalati casi di [[parvovirosi canina]] nella popolazione appenninica nei primi anni novanta. Nelle zone in cui i lupi vivono presso le discariche, come nel caso della popolazione presso l'Appennino centro-meridionale, sono stati segnalati casi di [[scabbia]] (rogne [[rogna demodettica|demodettica]] e [[rogna sarcoptica|sarcoptica]]), che può essere mortale anche per i cuccioli. Nelle zone meridionali dell'areale, il lupo grigio appenninico è a rischio della [[leishmaniosi animale]], sparsa dai cani randagi.<ref name="ciucci2003"/> Uno studio sulle cause di morte effettuato su 143 carcasse di lupo rinvenute nel [[Parco Nazionale d'Abruzzo]] dal 2000 al 2014, ha rilevato anche queste patologie: [[Trichinella]] spp., [[Strongylidae|Strongylus]] spp. (patologie endoparassitarie), [[Malattia di Aujeszky]], [[cimurro]] <ref>N. Piscopo et al., ''Cause di morte del lupo nel territorio agro-silvo-pastorale del Parco nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise'', 3/2017, SIMeVeP, [https://sivemp.it/wp/wp-content/uploads/2019/03/file_1513691761.pdf]</ref>.
The Manning team also compared the curvature of the dromaeosaurid "sickle claw" on the foot with curvature in modern birds and mammals. Previous studies had shown that the amount of curvature in a claw corresponded to what lifestyle the animal has: animals with strongly curved claws of a certain shape tend to be climbers, while straighter claws indicate ground-dwelling lifestyles. The sickle-claws of the dromaeosaurid ''Deinonychus'' have a curvature of 160 degrees, well within the range of climbing animals. The forelimb claws they studied also fell within the climbing range of curvature.<ref name=manningetal2009/>
 
== Storia ==
Paleontologist Peter Mackovicky commented on the Manning team's study, stating that small, primitive dromaeosaurids (such as ''[[Microraptor]]'') were likely to have been tree-climbers, but that climbing did not explain why later, gigantic dromaeosaurids such as ''[[Achillobator]]'' retained highly curved claws when they were too large to have climbed trees. Mackovicky speculated that giant dromaeosaurids may have adapted the claw to be used exclusively for latching on to prey.<ref name=newscientistclaws2009>{{cite journal |authorlink= |date=September 2009 |title=Velociraptor's 'killing' claws were for climbing |journal=New Scientist |volume= |issue=2725 |pages= |url=http://www.newscientist.com/article/mg20327254.100-velociraptors-killing-claws-were-for-climbing.html |accessdate=2009-09-15 }}</ref>
=== Preistoria ===
[[File:Iurino, D.A., Mecozzi, B., Iannucci, A. et al. (2022) fig. 4.G.png|thumb|Ricostruzione artistica di PF-PG1]]
I resti fossili più antichi in Italia attribuibili al lupo consistono in un [[neurocranio]] (esemplare PF-PG1) rinvenuto in [[Ponte Galeria]] e risalente al [[Pleistocene medio]] circa 407&nbsp;000 anni fa. Sebbene solo parziale, il campione fu identificato come appartenente a un lupo invece di un altro canide grazie alla sua grandezza e lo spessore dei suoi [[seni frontali]].<ref name="iurino2022">{{Cita pubblicazione|cognome1= Iurino |nome1= D. A. |etal=si |anno= 2022 |titolo= A Middle Pleistocene wolf from central Italy provides insights on the frst occurrence of Canis lupus in Europe |lingua=en |rivista= Scientific Reports |volume= 12 |p= 2882 | doi=10.1038/s41598-022-06812-5}}</ref>
 
Altri resti scheletrici indicano che il lupo era ampiamente diffuso nell'Italia continentale nel corso del [[Pleistocene superiore]] e nel [[Paleolitico superiore]].<ref name="ciucci2003">{{cita|Ciucci e Boitani, 2003|pp. 20-47|cidCiucci}}.</ref> Le indagini tafonomiche indicano che in questo periodo i lupi si cibavano delle stesse prede degli umani paleolitici e delle [[Crocuta crocuta spelaea|iene delle caverne]], ma evitavano la concorrenza diretta cacciando in zone di collina piuttosto che le pianure. L'areale del lupo sulla penisola cominciò a espandersi circa 12&nbsp;500 anni fa, in correlazione con l'incremento delle zone di bosco misto a discapito delle pianure favorite dalle iene.<ref name="stiner2004">{{Cita pubblicazione|cognome1= Stiner |nome1= M. C. |anno= dicembre 2004 |titolo=Comparative ecology and taphonomy of spotted hyenas, humans, and wolves in Pleistocene Italy |lingua=en |rivista= Revue de Paléobiologie, Genève |volume= 23 |numero=2 |pp= 771-785 | issn=0253-6730}}</ref> Dei resti scheletrici di lupo rinvenuti nella [[Ciota Ciara]] in [[Piemonte]] risalenti al [[Paleolitico medio]] mostrano segni di macellazione o scuoiamento da parte dei [[Homo neanderthalensis|neandertal]] con attrezzi di [[quarzo]].<ref name="buccheri2016">{{Cita pubblicazione|cognome1= Buccheri|nome1= F. |etal=si |anno= 2016 |titolo=Taphonomic analysis on fossil remains from the Ciota cave (Piedmont, Italy) and new evidence of cave bear and wolf exploitation with simple quartz flakes by Neanderthal |lingua=en |rivista= Rivista italiana di paleontologica e stratigrafia |volume= 122 |numero=3 | doi=10.13130/2039-4942/7674}}</ref>
In 2009 Phil Senter published a study on dromaeosaurid toes and showed that their range of motion was compatible with the excavation of tough insect nests. Senter suggested that small dromaeosaurids such as ''[[Rahonavis]]'' and ''[[Buitreraptor]]'' were small enough to be partial [[insectivore]]s, while larger genera such as ''[[Deinonychus]]'' and ''[[Neuquenraptor]]'' could have used this ability to catch [[vertebrate]] prey residing in insect nests. However, Senter did not test whether the strong curvature of dromaeosaurid claws was also conducive to such activities.<ref name="Senter2009">{{cite journal|author= Senter, P. | title=Pedal function in deinonychosaurs (Dinosauria: Theropoda): a comparative study | year=2009 | publisher= | url = |doi= | journal =Bulletin of the Gunma Museum of Natural History | pages = 1–14| pmid= | volume=13 | issue=}}</ref>
 
=== Dall'antichità all'Ottocento ===
In 2011, Denver Fowler and colleagues suggested a new method by which dromaeosaurids may have taken smaller prey. This model, known as the "raptor prey restraint" (RPR) model of predation, proposes that dromaeosaurids killed their prey in a manner very similar to extant [[Accipitridae|accipitrid]] [[birds of prey]]: by leaping onto their quarry, pinning it under their body weight, and gripping it tightly with the large, sickle-shaped claws. Like accipitrids, the dromaeosaurid would then begin to feed on the animal while still alive, until it eventually died from blood loss and organ failure. This proposal is based primarily on comparisons between the morphology and proportions of the feet and legs of dromaeosaurids to several groups of extant birds of prey with known predatory behaviors. Fowler found that the feet and legs of dromaeosaurids most closely resemble those of [[eagle]]s and [[hawk]]s, especially in terms of having an enlarged second claw and a similar range of grasping motion. The short [[Tarsometatarsus|metatarsus]] and foot strength, however, would have been more similar to that of [[owl]]s. The RPR method of predation would be consistent with other aspects of dromaeosaurid anatomy, such as their unusual dentition and arm morphology. The arms, which could exert a lot of force but were likely covered in long feathers, may have been used as flapping stabilizers for balance while atop a struggling prey animal, along with the stiff counterbalancing tail. Dromaeosaurid jaws, thought by Fowler and colleagues to be comparatively weak, would have been useful for eating prey alive but not as useful for quick, forceful dispatch of the prey. These predatory adaptations working together may also have implications for the [[Origin of avian flight|origin of flapping]] in [[paravian]]s.<ref name=fowler2011>{{cite journal | author = Fowler, D.W., Freedman, E.A., Scannella, J.B., Kambic, R.E. | year = 2011 | title = The Predatory Ecology of ''Deinonychus'' and the Origin of Flapping in Birds | url = http://www.plosone.org/article/info%3Adoi%2F10.1371%2Fjournal.pone.0028964 | journal = PLoS ONE | volume = 6 | issue = 12| page = e28964 | doi = 10.1371/journal.pone.0028964 | pmid=22194962|bibcode = 2011PLoSO...628964F | pmc=3237572| last2 = Freedman | last3 = Scannella | last4 = Kambic }}</ref><ref>{{Cite news| last = Choi| first = Charles| title = Velociraptors' Killer Claws Helped Them Eat Prey Alive| newspaper = LiveScience| date = 14 December 2011| url = http://www.livescience.com/17485-velociraptors-killer-claws.html| archiveurl = | postscript = <!-- Bot inserted parameter. Either remove it; or change its value to "." for the cite to end in a ".", as necessary. -->&#123;&#123;inconsistent citations&#125;&#125;}}</ref>
{{vedi anche|Luparo}}
[[File:Anello in oro da S. Angelo Muxaro, VIII-VII sec a.C. (1).jpg|thumb|Lupo rappresentato su un anello d'oro di [[Siracusa]], risalente all'800-700 a. C..]]
Durante l'[[Storia romana|epoca romana]], ci fu poco conflitto tra i lupi e i pastori, siccome i greggi erano piccoli e l'agricoltura nelle zone montuose consisteva in piccoli [[Terrazzamento|terrazzamenti]], lasciando così enormi aree boschose dove i lupi potevano cacciare prede naturali.<ref name="boitani1995">{{cita|Boitani, 1995|pp. 3-11|cidBoitani1995}}.</ref> Le relazioni tra umani e lupi nella penisola divennero più ostili dal [[VII secolo]], quando la [[pastorizia]] crebbe in importanza economica. Sebbene le taglie sui lupi erano regolarmente pagate durante i [[XII secolo|XII]] e [[XIII secolo|XIII secoli]], tutto sommato i tentativi di sterminare i lupi nell'Italia medievale non disponevano della stessa dedizione e organizzazione vista nell'Europa centrale e settentrionale, in gran parte perché mancavano governi centralizzati efficaci, e i lupi si concentravano nelle zone montuose dell'Italia centrale, dove le popolazioni umane erano più basse.<ref name="boitani1995"/>
 
In [[Sicilia]], lo sterminio degli ungulati selavatici innescò il declino dei lupi a partire dal [[Regno di Sicilia|periodo normanno]].<ref name="AngeliciRossi"/> Nell'Ottocento, i lupi in Sicilia furono oggetto di caccia, con ricompense monetarie di 5 [[Ducato delle Due Sicilie|ducati]] per i maschi, 6 per le femmine, 8 per le femmine incinte e 3 per i cuccioli secondo l'articolo 26 del regio regolamento di caccia del 1826, una taglia che fu sospesa alla fine di quel secolo.<ref name=rivistanatura>{{Cita web|autore=A. di Piazza|titolo=Dopo un secolo il lupo potrebbe tornare in Sicilia|url=https://rivistanatura.com/lupo-sicilia/|opera=Rivistanatura.com|data=1 dicembre 2018}}</ref> Ciònondimeno, il lupo fu considerato "tutt'altro che raro" in [[Catania]] e "comunissimo" in [[Messina]] e [[Siracusa]] durante gli anni 1890.<ref name=dimattei>{{cita|Di Mattei, 1898|p. 11|ciddimattei1898}}.</ref> Il lupo era probabilmente ancora presente nelle zone confinanti con il [[Canton Ticino]] nel 1860, ma si riteneva raro in tutta l'Italia settentrionale nel 1880.<ref name="boitani1988.50">{{cita|Boitani, 1988|p. 50|cidBoitani1988}}.</ref> Secondo [[Michele Lessona]], il lupo era ormai raro in Italia e si diceva che fosse estinto in [[Piemonte]], sebbene dall'anno 1864-1880 furono portati sei lupi provenienti da [[Valdieri]] al giardino zoologico reale di Torino.<ref name="lessona1889.412">{{cita|Lessona, 1889|p. 412|cidLessona1889}}.</ref>
===Comportamenti sociali===
[[File:Paravipus.jpg|thumb|upright|Tracks of the [[ichnogenus]] ''[[Paravipus didactyloides]]'', interpreted as representing two individuals that were moving in the same direction<ref name ="PlosOne">{{cite journal | last1 = Mudroch | first1 = A. | last2 = Richter | first2 = U. | last3 = Joger | first3 = U. | last4 = Kosma | first4 = R. | last5 = Idé | first5 = O. | last6 = Maga | first6 = A. | year = 2011 | title = Didactyl tracks of paravian theropods (Maniraptora) from the ?Middle Jurassic of Africa | url = | journal = PLoS ONE | volume = 6 | issue = 2| page = e1462 | doi = 10.1371/journal.pone.0014642 }} Figure 4.</ref>]]
''[[Deinonychus]]'' fossils have been uncovered in small groups near the remains of the herbivore ''[[Tenontosaurus]]'', a larger [[ornithischia]]n dinosaur. This had been interpreted as evidence that these dromaeosaurids hunted in coordinated packs like some modern [[mammal]]s.<ref name="maxwell&ostrom1995">{{cite journal|doi=10.1080/02724634.1995.10011256|last=Maxwell|first=W. D.|author2=Ostrom, J.H.|year=1995|title=Taphonomy and paleobiological implications of ''Tenontosaurus''-''Deinonychus'' associations|journal=Journal of Vertebrate Paleontology|volume=15|issue=4|pages=707–712}}</ref> However, not all [[paleontologist]]s found the evidence conclusive, and a subsequent study published in 2007 by Roach and Brinkman suggests that the ''Deinonychus'' may have actually displayed a disorganized mobbing behavior. Modern [[diapsid]]s, including [[bird]]s and [[crocodile]]s (the closest relatives of dromaeosaurids), display minimal cooperative hunting; instead, they are usually either solitary hunters, or are drawn to previously killed carcasses, where conflict often occurs between individuals of the same species. For example, in situations where groups of [[komodo dragon]]s are eating together, the largest individuals eat first and might attack smaller komodo dragons that attempt to feed; if the smaller animal dies, it is usually [[cannibalism (zoology)|cannibalized]]. When this information is applied to the sites containing putative pack-hunting behavior in dromaeosaurids, it appears somewhat consistent with a komodo- or crocodile-like feeding strategy. ''Deinonychus'' skeletal remains found at these sites are from subadults, with missing parts that may have been eaten by other ''Deinonychus'', which a study by Roach ''et al.'' presented as evidence against the idea that the animals cooperated in the hunt.<ref name=RB07>{{cite journal|last=Roach|first=B. T.|author2=D. L. Brinkman|year=2007|title=A reevaluation of cooperative pack hunting and gregariousness in ''Deinonychus antirrhopus'' and other nonavian theropod dinosaurs|journal=Bulletin of the Peabody Museum of Natural History|volume=48|issue=1|pages=103–138|doi=10.3374/0079-032X(2007)48[103:AROCPH]2.0.CO;2}}</ref>
 
=== XX secolo ===
In 2007, scientists described the first known extensive dromaeosaurid [[fossil trackway|trackway]], in Shandong, China. In addition to confirming the hypothesis that the sickle-claw was held retracted off the ground, the trackway (made by a large, ''[[Achillobator]]''-sized species) showed evidence of six individuals of about equal size moving together along a shoreline. The individuals were spaced about one meter apart, and retained the same direction of travel, walking at a fairly slow pace. The authors of the paper describing these footprints interpreted the trackways as evidence that some species of dromaeosaurids lived in groups. While the trackways clearly do not represent hunting behavior, the idea that groups of dromaeosaurids may have hunted together, according to the authors, could not be ruled out.<ref name="Lietal2007"/>
[[File:Paolucci & lupi.jpg|thumb|Lupi avvelenati con la [[stricnina]] dal primo direttore del Parco nazionale d'Abruzzo Carlo Paolucci nel novembre del 1924]]
All'inizio del [[XX secolo]], il lupo era apparentemente ancora abbondante nelle provincie centrali e meridionali, soprattutto del[[Provincia dell'Aquila|l'Aquila]], [[Provincia di Campobasso|Campobasso]], [[Provincia di Caserta|Caserta]], [[Provincia di Benevento|Benevento]], [[Provincia di Avellino|Avellino]], [[Provincia di Salerno|Salerno]], [[Provincia di Potenza|Potenza]], [[Provincia di Cosenza|Cosenza]], [[Provincia di Catanzaro|Catanzaro]] e [[Città metropolitana di Reggio Calabria|Reggio Calabria]]. Nei primi [[anni 1920]], ci fu un periodo di recupero nella popolazione di lupo, in cui la specie ricolonizzò la [[Romagna]] sino al [[Falterona]] e ai monti [[Faenza|faentini]], un fatto secondo [[Giuseppe Altobello]] rintracciabile alla nuova legge sulla protezione della selvaggina che ne permetteva la caccia solo dal 15 agosto al 31 dicembre.<ref name="nemico">{{cita pubblicazione|autore=G. Altobello|url=http://www.storiadellafauna.com/wp-content/uploads/2020/03/1924-Un-nemico-da-combattere_-il-lupo.pdf|titolo=Un nemico da combattere: il lupo|rivista=Le Vie d'Italia|anno=8 agosto 1924|volume=XXX|numero=8|pp=860-864}}</ref><ref>[https://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/1923/07/09/160/sg/pdf LEGGE 24 giugno 1923, n. 1420, Provvedimenti per la protezione della selvaggina e l'esercizio della caccia. (023U1420) (GU n.160 del 9-7-1923)]</ref><ref>[https://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/1923/11/27/278/sg/pdf REGIO DECRETO 24 settembre 1923, n. 2448, Approvazione del regolamento per l'esecuzione della legge 24 giugno 1923, n. 1420, recante provvedimenti per la protezione della selvaggina e l'esercizio della caccia. (023U2448) (GU n.278 del 27-11-1923)]</ref> Viene generalmente accettato che l'ultimo esemplare in Sicilia sia stato abbattuto nel 1924 presso [[Bellolampo]], sebbene ci siano ulteriori segnalazioni fra il 1935 e il 1938, tutte nelle vicinanze di [[Palermo]].<ref name="AngeliciRossi"/> In Norditalia l'ultimo lupo fu ucciso nel 1927 sui monti dell'attuale provincia del [[Verbano-Cusio-Ossola]]<ref name="Fabio Copiatti 2020">Fabio Copiatti, ''«Al lupo! al lupo!». I grandi predatori nel Verbano Cusio Ossola tra XIV e XX secolo'', in Roberto Fantoni, Atti del convegno: ''La presenza storica di lupo, lince e orso nel Piemonte orientale'', 2020, CAI, Varallo</ref>.
 
Nel 1939, il lupo fu incluso fra gli animali classificati come nocivi nell'articolo 4 delle nuove norme per l'esercizio della caccia, e la sua eliminazione, come specificato in articolo 25, si poteva svolgere con lacci, tagliole, trappole e bocconi avvelenati "anche nei luoghi facilmente sorvegliabili". Fu inoltre permessa la caccia notturna e l'eliminazione dei cuccioli.<ref>[https://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/1939/07/25/172/sg/pdf REGIO DECRETO 25 luglio 1939, n. 1016, Approvazione del testo unico delle norme per la protezione della selvaggina e per l'esercizio della caccia. (GU n.172 del 25-07-1939)]</ref> La contrazione dell'areale del lupo accelerò nel dopoguerra, grazie principalmente all'utilizzo liberale di bocconi avvelenati anche in aree protette.<ref name="boitani1988.50"/>
===Volare e planare===
The ability to [[Flying and gliding animals|fly or glide]] has been suggested for at least five dromaeosaurid species. The first, ''[[Rahonavis|Rahonavis ostromi]]'' (originally classified as avian bird, but found to be a dromaeosaurid in later studies<ref name = "makovickyetal2005"/><ref name="norelletal2006">{{cite journal | doi = 10.1206/0003-0082(2006)3545[1:ANDTFU]2.0.CO;2 | last1 = Norell | first1 = M.A. | last2 = Clark | first2 = J.M. | last3 = Turner | first3 = A.H. | last4 = Makovicky | first4 = P.J. | last5 = Barsbold | first5 = R. | last6 = Rowe | first6 = T. | year = 2006 | title = A new dromaeosaurid theropod from Ukhaa Tolgod (Omnogov, Mongolia) | url = | journal = American Museum Novitates | volume = 3545 | issue = | pages = 1–51 }}</ref>) may have been capable of powered [[flight]], as indicated by its long forelimbs with evidence of quill knob attachments for long sturdy flight feathers.<ref name = "forsteretal1998a">{{cite journal|last=Forster|first=Catherine A. |author2=Sampson, Scott D. |author3=Chiappe, Luis M. |author4=Krause, David W.|year=1998a|title=The Theropod Ancestry of Birds: New Evidence from the Late Cretaceous of Madagascar|journal=[[Science (journal)|Science]]|volume=279|issue=5358|pages=1915–1919|doi=10.1126/science.279.5358.1915|pmid=9506938|bibcode = 1998Sci...279.1915F }}. (HTML abstract).</ref> The forelimbs of ''Rahonavis'' were more powerfully built than ''Archaeopteryx'', and show evidence that they bore strong ligament attachments necessary for flapping flight. Luis Chiappe concluded that, given these adaptations, ''Rahonavis'' could probably fly but would have been more clumsy in the air than modern birds.<ref name="chiappe2007">{{cite book|last=Chiappe|first= L.M.|title=Glorified Dinosaurs: The Origin and Early Evolution of Birds|___location=Sydney|publisher=UNSW Press|isbn=0-471-24723-5}}</ref>
 
Nel 1971, dopo appelli da parte del ramo italiano del [[WWF]],<ref name="zimen1975">{{cita pubblicazione|autore1=E. Zimen|autore2=L. Boitani||titolo=Number and distribution of wolves in Italy|rivista=Zeitschrift fur Säugetierkunde|anno=1975|volume=40|lingua=en|pp=102-112}}</ref> il [[Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali|Ministero dell'agricoltura e delle foreste]] proibì la caccia al lupo in tutto il territorio italiano fino al 31 dicembre 1973.<ref>[https://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/1971/07/23/186/sg/pdf DECRETO MINISTERIALE 1 luglio 1971, n. 6528, Divieto di caccia al lupo in tutto il territorio nazionale fino al 31 dicembre 1973 (GU n.186 del 23-7-1971)]</ref> Per estendere il divieto, fu necessario un sondaggio accurato sul numero di lupi rimasti sulla penisola. Perciò, i biologi [[Luigi Boitani]] e [[Erik Zimen]] avviarono due censimenti negli Appennini durante la prima metà del 1973. La metodologia del censimento indiretto consisteva nel perlustrare un territorio che si estendeva da Firenze meridionale alla Calabria meridionale, intervistare informalmente gli abitanti dei luoghi pertinenti e controllare tutte le segnalazioni recenti di avvistamenti e abbattimenti di lupi e dei danni inflitti sul bestiame, mentre quella diretta consisteva nel perlustrare la [[Maiella]], dove viveva ancora un numero elevato di lupi. Alla conclusione dei censimenti, i due biologhi conclusero che ci fossero 80-100 lupi negli Appennini che sopravvivevano in piccole zone isolate dove scarseggiavano prede naturali. Oltre il bracconaggio e la carenza di prede, un'ulteriore minaccia a queste popolazioni fu identificata nell'incremento di attività turistiche nelle zone ancora abitate dai lupi.<ref name="zimen1975"/> A seguito del censimento, fu proibito a tempo indeterminato la caccia al lupo e l'utilizzo di bocconi avvelenati in tutto il territorio nazionale nel 22 novembre 1976.<ref>[https://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/1976/12/06/325/sg/pdf DECRETO MINISTERIALE 22 novembre 1976, n. 12887, Divieto di caccia al lupo e dell'uso di bocconi avvelenati (GU n.325 del 23-11-1976)]</ref> Un altro studio di Luigi Cagnolaro svolto attraverso dei questionari rivolti al Corpo Forestale stimò 300-400 lupi distribuiti lungo tutta la dorsale appenninica.<ref>{{cita pubblicazione|autore=L. Cagnolaro|titolo=Inchiesta sulla distribuzione del lupo in Italia
[[File:Microraptor gui holotype.png|thumb|left|''[[Microraptor|Microraptor gui]]'' fossil with impressions of feathered wings]]
e nei Cantoni Ticino e Grigioni (Svizzera)|rivista=Ricerche Biologia della Selvaggina|anno=1974|volume=59|etal=si}}</ref> Nel 1983, una nuova indagine stimò il numero degli esemplari in circa 220-240 individui, in espansione.<ref name="boitani1988.62">{{cita|Boitani, 1988|pp. 62-63|cidBoitani1988}}.</ref><ref name="bocedi2004">{{cita pubblicazione|autore1=R. Bocedi|autore2=P. G. Bracchi|url=https://www.esvaso.it/dati/digital/allegato_201401225534_lupo-evoluzione.pdf|titolo=Evoluzione demografica del lupo (Canis Lupus) in Italia: cause storiche del declino e della ripresa, nuove problematiche indotte e possibili soluzioni|rivista=Annali della Facoltà di Medicina Veterinaria|anno=2004|volume=XXIV|pp=403-415}}</ref>
Another species of dromaeosaurid, ''[[Microraptor|Microraptor gui]]'', may have been capable of gliding using its well-developed wings on both the fore and hind limbs. A 2005 study by [[Sankar Chatterjee]] suggested that the wings of ''Microraptor'' functioned like a split-level "[[biplane]]", and that it likely employed a ''[[phugoid]]'' style of gliding, in which it would launch from a perch and swoop downward in a 'U' shaped curve, then lift again to land on another tree, with the tail and hind wings helping to control its position and speed. Chatterjee also found that ''Microraptor'' had the basic requirements to sustain level powered flight in addition to gliding.<ref name="chatterjee2007"/>
 
L'11 febbraio 1992 la legge sulla caccia n. 157 lo classificò come "specie particolarmente protetta".<ref name="legge.11.02.1992">[https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1992/02/25/092G0211/sg#:~:text=La%20fauna%20selvatica%20e'%20patrimonio,danno%20effettivo%20alle%20produzioni%20agricole. LEGGE 11 febbraio 1992, n. 157, art.2, c. 1]</ref> Nel 1998, si stimava che in Italia ci fossero circa 400-500 lupi, con in più il ripopolamento di zone, come [[Valle Stura]] e [[Val di Susa]] in [[Piemonte]], dalle quali erano scomparsi da quasi un secolo.<ref name="boitani1998">{{Cita pubblicazione|cognome1= Boitani |nome1= L. |cognome2=Ciucci |nome2=P. |anno= 1998 |titolo= Il lupo. Elementi di biologia, gestione, ricerca |rivista= Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica "Alessandro Ghigi", Documenti Tecnici |volume= 23}}</ref>
''[[Changyuraptor yangi]]'' is a close relative of ''[[Microraptor gui]]'', also thought to be a glider or flyer based on the presence of four wings and similar limb proportions. However, it is a considerably larger animal, around the size of a [[wild turkey]], being among the largest known flying Mesozoic paravians.
 
===XXI secolo===
Another dromaeosaurid species, ''[[Deinonychus|Deinonychus antirrhopus]]'', may display partial flight capacities. The young of this species bore longer arms and more robust pectoral girdles than adults, and which were similar to those seen in other flapping theropods, implying that they may have been capable of flight when young and then lost the ability as they grew.<ref>{{cite journal|last=Parsons|first=William L.|author2=Parsons, Kristen M. |date=2015|title=Morphological Variations within the Ontogeny of ''Deinonychus antirrhopus'' (Theropoda, Dromaeosauridae)|journal=PLoS ONE |volume=10|issue=4|id=e0121476|doi=10.1371/journal.pone.0121476}}</ref>
Nel 2000, il lupo aveva colonizzato l'intera catena appenninica, con almeno 50 esemplari segnalati nelle Alpi occidentali sulla frontiera franco-italiana.<ref name="boitani2003">{{cita|Boitani, 2003|p. 326|cidBoitani2003}}.</ref> Fu successivamente fondata la Wolf Alpine Group (WAG), un gruppo composto di ricercatori italiani, francesi e svizzeri, per meglio monitorare la nuova popolazione alpina.<ref name="lamorgia2022.1">{{Cita pubblicazione|cognome1= La Morgia |nome1= V. |etal=si |anno= maggio 2022 |titolo=La popolazione di lupo nelle regioni alpine italiane 2020-2021|url=https://www.lifewolfalps.eu/wp-content/uploads/2022/05/REPORT_REGIONI_ALPINE_16_05_2022_FINALE.pdf |rivista= Relazione tecnica dell’Attività di monitoraggio nazionale nell’ambito del Piano di Azione del lupo ai sensi della Convenzione ISPRAMITE e nell’ambito del Progetto LIFE 18 NAT/IT/000972 WOLFALPS EU.}}</ref> Nel 2005, il lupo era presente dall'[[Aspromonte]] fino alle [[Alpi Occidentali]], nelle zone collinari tirreniche tra [[Lazio]] settentrionale e [[Toscana]] centro-meridionale.<ref name="viviani.32">{{cita|Viviani, Gazzola e Scandura, 2006|p. 32|cidViviani2006}}.</ref>
 
Nel 2010, l'espansione verso est della popolazione alpina coincise con l'arrivo nelle Alpi centro-orientali sia di lupi provenienti dalla popolazione dinarica-balcanica. Due anni dopo, una lupa appenninica e un lupo originario della [[Slovenia]] si incontrarono nel [[Parco della Lessinia]], formando una coppia riproduttiva.<ref name="fabbri2014"/> Un esame sistematico della letteratura disponibile sulla popolazione lupina in Italia nel periodo tra 2009-2013 rivelò la presenza di circa 321 branchi, corrispondente a un totale di 1&nbsp;269-1&nbsp;800 individui.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1= Galaverni |nome1= M. |etal=si |anno= 2015 |titolo= One, no one, or one hundred thousand: how many wolves are there currently in Italy? |lingua=en |rivista= Mammal Research |volume= 61 |pp= 13-24 |doi=10.1007/s13364-015-0247-8}}</ref>
The possibility that ''[[Sinornithosaurus|Sinornithosaurus millenii]]'' was capable of gliding or even powered flight has also been brought up several times,<ref>Chatterjee, S., and R. J. Templin. 2004. Feathered coelurosaurs from China: new light on the arboreal origin of avian flight. In: Feathered dragons (P. J. Currie, E. B. Koppelhus, M. A. Shugar, and J. L. Wright, eds.), pp. 251-281. Indiana University Press, Bloomington, IN.</ref><ref name="naish, 2012">{{cite book|last=Naish|first=Darren|title=Planet Dinosaur : The Next Generation of Killer Giants|year=2012|publisher=Firefly Books|isbn=978-1-77085-049-1|page=192}}</ref> though no further studies have occurred.
 
Nel 2020-2021, sotto il coordinamento di [[Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale|ISPRA]], fu avviata la prima indagine su scala nazionale sulla popolazione di lupi in tutto il territorio italiano con metodologie standardizzate di stima diretta, rivelando la presenza di circa 3&nbsp;307 lupi in Italia.<ref name="lamorgia2022.2">{{Cita pubblicazione|cognome1= La Morgia |nome1= V. |etal=si |anno= aprile 2022 |titolo=Stima della distribuzione e consistenza del lupo a scala nazionale 2020/2021 ||url=https://www.isprambiente.gov.it/it/attivita/biodiversita/monitoraggio-nazionale-del-lupo/file-monitoraggio/report-nazionale-lupo-20_21.pdf |rivista= Relazione tecnica realizzata nell'ambito della convenzione ISPRA-Ministero della Transizione Ecologica "Attività di monitoraggio nazionale nell'ambito del Piano di Azione del lupo"}}</ref>
===Sensi===
Comparisons between the [[sclerotic ring|scleral ring]]s of several dromaeosaurids (''[[Microraptor]]'', ''[[Sinornithosaurus]]'', and ''[[Velociraptor]]'') and modern birds and reptiles indicate that some dromaeosaurids (including ''Microraptor'' and ''Velociraptor'') may have been [[nocturnal]] predators, while ''Sinornithosaurus'' is inferred to be [[cathemeral]] (active throughout the day at short intervals).<ref>{{cite journal|author=Schmitz, L.; Motani, R. |year=2011 |title=Nocturnality in Dinosaurs Inferred from Scleral Ring and Orbit Morphology |journal=Science |volume=332 |issue= 6030|pages= 705–8|doi=10.1126/science.1200043|bibcode = 2011Sci...332..705S |pmid=21493820|last2=Motani }}</ref> However, the discovery of iridescent plumage in ''Microraptor'' has cast doubt on the inference of nocturnality in this genus, as no modern birds that have iridescent plumage are known to be nocturnal.<ref name="iridescence">{{Cite journal| last = Li| first = Quanguo| title = Reconstruction of ''Microraptor'' and the Evolution of Iridescent Plumage| journal = Science| volume = 335| issue = 6073| pages = 1215–1219| date = 9 March 2012|bibcode = 2012Sci...335.1215L |doi = 10.1126/science.1213780| pmid=22403389| last2 = Gao| first2 = K.-Q.| last3 = Meng| first3 = Q.| last4 = Clarke| first4 = J. A.| last5 = Shawkey| first5 = M. D.| last6 = d'Alba| first6 = L.| last7 = Pei| first7 = R.| last8 = Ellison| first8 = M.| last9 = Norell| first9 = M. A.| last10 = Vinther| first10 = J.| postscript = <!-- Bot inserted parameter. Either remove it; or change its value to "." for the cite to end in a ".", as necessary. -->&#123;&#123;inconsistent citations&#125;&#125;}}</ref>
 
== Popolazioni e gestione ==
Studies of the [[olfactory bulb]]s of dromaeosaurids reveal that they had similar olfactory ratios for their size to other non-avian [[theropod]]s and modern birds with an acute sense of smell, such as [[Tyrannosauridae|tyrannosaurid]]s and the [[turkey vulture]], probably reflecting the importance of the [[olfactory]] sense in the daily activities of dromaeosaurids such as finding food.<ref>{{cite journal|author=Zelenitsky, D.K.; Therrien, F.; Kobayashi, Y. |year=2009 |title=Olfactory acuity in theropods: palaeobiological and evolutionary implications |journal=Proceedings of the Royal Society B |volume=276 |issue=1657 |pages=667–673 |doi=10.1098/rspb.2008.1075|pmid=18957367|pmc=2660930}}</ref><ref>{{cite journal|author=Zelenitsky, D.K.; Therrien, F.; Ridgely, R.C.; McGee, A.R.; Witmer, L.M. |year=2011 |title=Evolution of olfaction in non-avian theropod dinosaurs and birds |journal=Proceedings of the Royal Society B |volume=in press |issue= 1725|pages= 3625–3634|doi=10.1098/rspb.2011.0238 }}</ref>
Attualmente, la ''Large Carnivore Initiative for Europe'' (LCIE) divide la popolazione presente sul territorio italiano in due gruppi: quella penisolare e quella alpina, per ragioni di condizioni ecologiche e pratiche di gestione diverse<ref name="linnell2008">{{Cita pubblicazione|cognome1= Linnell |nome1= J. |etal=si |anno= 2008 |titolo=Guidelines for population level management plans for large carnivores in Europe|lingua=en|url=https://ec.europa.eu/environment/nature/conservation/species/carnivores/pdf/guidelines_for_population_level_management.pdf |rivista=A Large Carnivore Initiative for Europe report prepared for the European Commission}}</ref>: mentre la popolazione penisolare si trova esclusivamente in Italia, quella alpina è condivisa tra l'Italia, la Francia, la Svizzera, l'Austria e la Slovenia. Le regioni e province abitate dalla popolazione alpina includono [[Liguria]], [[Piemonte]], [[Valle d'Aosta]], [[Lombardia]], [[Trento]], [[Bolzano]], [[Veneto]] e [[Friuli-Venezia-Giulia]], mentre [[Emilia-Romagna]], [[Toscana]], [[Marche]], [[Umbria]], [[Lazio]], [[Abruzzo]], [[Molise]], [[Campania]], [[Puglia]], [[Basilicata]] e [[Calabria]] ospitano la popolazione peninsulare.<ref name ="lamorgia2022.2"/>
 
Nel 2002 il [[Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica|Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio]] pubblica il primo " Piano d'azione nazionale per la protezione del lupo", con la premessa che nonostante l'approccio più corretto per la salvaguardia della biodiversità sia la tutela degli ambienti naturali a prevenzione dell'estinzione delle diverse specie, nei casi riguardanti specifici <<[[taxa]] fortemente minacciati di estinzione>> è necessario seguire un approccio parziale specie-specifico come nel caso del lupo. Inoltre raccomanda: <<Una corretta strategia di conservazione relativa ad una determinata specie, deve contemplare la pianificazione degli obiettivi nel breve, medio e lungo periodo e deve essere flessibile e modificabile nel tempo.>>
===Paleopatologia===
Riporta come densità di presenza normale 1/3 individui per 100 kmq (pag.19)<ref>Piero Genovesi, ''Piano d'azione nazionale per la protezione del lupo'', 2002-2007, Ministero dell'ambiente e della Tutela del Territorio INFS, n. 13 [https://www.mase.gov.it/sites/default/files/archivio/biblioteca/qcn_lupo.pdf]</ref>.
In 2001, [[Bruce Rothschild]] and others published a study examining evidence for [[stress fractures]] and [[tendon avulsions]] in [[theropod]] dinosaurs and the implications for their behavior. Since stress fractures are caused by repeated trauma rather than singular events they are more likely to be caused by regular behavior than other types of injuries. The researchers found lesion like those caused by stress fractures on a dromaeosaurid hand claw, one of only two such claw lesions discovered in the course of the study. Stress fractures in the hands have special behavioral significance compared to those found in the feet since stress fractures there can be obtained while running or during migration. Hand injuries, by contrast, are more likely to be obtained while in contact with struggling prey.<ref name="rothschild-dino">Rothschild, B., Tanke, D. H., and Ford, T. L., 2001, Theropod stress fractures and tendon avulsions as a clue to activity: In: Mesozoic Vertebrate Life, edited by Tanke, D. H., and Carpenter, K., Indiana University Press, p. 331-336.</ref>
 
In Italia, dei dati raccolti da vari enti e gruppi di interesse sotto il coordinamento dell'[[Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale|ISPRA]] nel periodo del 2020-2021 rivelarono la presenza di circa 2&nbsp;945-3&nbsp;608 lupi in Italia, 822-1&nbsp;099 dei quali nelle regioni alpine e 2&nbsp;020-2&nbsp;645 nelle regioni peninsulari. Lo stesso sondaggio indicò che il lupo occupa stabilmente un areale di oltre 150&nbsp;000&nbsp;km², dal [[Parco Nazionale del Gran Paradiso]] a nord fino all'[[Aspromonte]] a sud, compreso il [[Gargano]]: sulla base dei dati analizzati dall'ISPRA, l'areale minimo di presenza del lupo nelle regioni alpine nel 2020-2021, è stato stimato in 41&nbsp;600&nbsp;km², cui si aggiunge l'estensione della distribuzione nelle regioni peninsulari, risultata pari a 108&nbsp;534&nbsp;km². Il lupo occupa quindi la metà del Paese continentale e nelle regioni peninsulari ha colonizzato la quasi totalità degli ambienti idonei.<ref name ="lamorgia2022.2"/><ref name ="MonitoraggioLupo">{{Cita web |url=https://www.isprambiente.gov.it/it/attivita/biodiversita/monitoraggio-nazionale-del-lupo/risultati|editore =[[Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale|ISPRA]]|titolo =Monitoraggio nazionale del lupo - Risultati|autore =|data =maggio 2022|accesso =6 giugno 2022}}</ref><ref name="blanco.8">{{cita|Blanco e Sundseth, 2023|p. 8|cidBlanco}}.</ref> Nel 2023, si stimava che l'Italia ospitasse il maggior numero di lupi in tutta l'UE.<ref name="blanco.26">{{cita|Blanco e Sundseth, 2023|p. 26|cidBlanco|citazione=''The countries with the most wolves in the EU are Italy (3,307), Romania (2,500-3,000), Spain (>2,100), Poland (1,886), Germany (1,400) and Greece (1,020).''}}.</ref>
==Classificazione==
 
Il lupo è rigorosamente protetto sotto Allegato II della legge 5 agosto 1981, n. 503, della [[Convenzione per la conservazione della vita selvatica e dei suoi biotopi in Europa|Convenzione di Berna]],<ref name ="normative">{{Cita web |url=https://grandicarnivori.provincia.tn.it/Il-lupo/GESTIONE-E-CONSERVAZIONE/LA-NORMATIVA-SUL-LUPO#:~:text=503%2C%20inserendo%20il%20lupo%20nell,la%20detenzione%20ed%20il%20commercio.|editore =Grandi carnivori in Trentino|titolo =La normativa sul lupo|autore =|data =|accesso =27 settembre 2022}}</ref> l'articolo 2, comma 1 della Legge 11 febbraio 1992, n. 157<ref name="legge.11.02.1992"/> e nell'Allegato D del [[Decreto del presidente della Repubblica|D.P.R.]] 8 settembre 1997, n. 357 di recepimento della [[Direttiva Habitat]] 92/43/[[Comunità economica europea|CEE]].<ref name="dpr.8.9.1997">{{Cita web|url=https://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/1997/10/23/248/so/219/sg/pdf|titolo=Decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997 n. 357 (GU n.248 del 23-10-1997)}}</ref> Sotto il D.P.R., in conformità con la Direttiva Habitat, il lupo può essere cacciato solo in date circostanze, come in risposta a attacchi contro bestiame<ref name ="normative"/>. Fatte salvo le situazioni di [[Legittima difesa (diritto)|legittima difesa]]<ref>https://www.bighunter.it/Natura/ArchivioNews/tabid/220/newsid734/33268/Default.aspx</ref><ref>https://www.kodami.it/lupa-uccisa-per-legittima-difesa-in-liguria-il-tribunale-archivia-la-posizione-delluomo-che-ha-sparato/</ref>.
===Relazione con gli uccelli===
{{Further|Origin of birds|Feathered dinosaurs}}
[[File:Archaeo-deinony hands.svg|thumb|upright|Comparison of the forelimbs of ''[[Deinonychus]]'' (left) and ''[[Archaeopteryx]]'' (right), one of many skeletal similarities between avians and dromaeosaurids.]]
Dromaeosaurids share many features with early [[bird]]s (clade [[Avialae]] or [[Aves]]). The precise nature of their relationship to birds has undergone a great deal of study, and hypotheses about that relationship have changed as large amounts of new evidence became available. As late as 2001, [[Mark Norell]] and colleagues analyzed a large survey of [[coelurosaur]] fossils and produced the tentative result that dromaeosaurids were most closely related to birds, with [[troodontid]]s as a more distant outgroup. They even suggested that Dromaeosauridae could be [[paraphyletic]] relative to Avialae.<ref name=Norelletal01>Norell, M. Clark, J.M., Makovicky, P.J. (2001). "[http://www.peabody.yale.edu/scipubs/pdfs/Norell.pdf Phylogenetic relationships among coelurosaurian theropods.]" ''New Perspectives on the Origin and Evolution of Birds: Proceedings of the International Symposium in Honor of John H. Ostrom", Yale Peabody Museum: 49–67</ref> In 2002, Hwang and colleagues utilized the work of Norell ''et al.'', including new characters and better fossil evidence, to determine that birds (avialans) were better thought of as cousins to the dromaeosaurids and [[troodontid]]s.<ref name="hwangetal2002"/> A consensus of paleontologists has concluded that there is not yet enough evidence to determine whether any dromaeosaurids could fly or glide, or whether they evolved from ancestors that could.<ref name=Padian05>{{cite journal | last1 = Padian | first1 = Kevin | last2 = Dial | first2 = Kenneth P. | title = Origin of flight: Could 'four-winged' dinosaurs fly? | journal = Nature | volume = 438 | pages = E3; discussion E3–4 | year = 2005 | doi = 10.1038/nature04354 | issue=7066|bibcode = 2005Natur.438E...3P | pmid = 16292258 }}</ref>
 
La Legge 150/1992 include la specie ''Canis lupus'' nell'elenco delle "specie pericolose per la salute e l'incolumità pubblica" delle quali quindi è vietato il possesso da parte di privati<ref>https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:1992;150</ref>; divieto ribadito con il Decreto Ministeriale 19 aprile 1996 "Elenco delle specie animali che possono costituire pericolo per la salute e l'incolumità pubblica e di cui è proibita la detenzione"<ref>https://www.earmi.it/caccia/DM%20specie%20pericolose.html</ref>.
===Teorie alternative===
Dromaeosaurids are so birdlike that they have led some researchers to argue that they would be better classified as birds. First, since they had feathers, dromaeosaurids (along with many other coelurosaurian [[theropod]] dinosaurs) are "birds” under traditional definitions of the word "bird”, or "Aves”, that are based on the possession of feathers. However, other scientists, such as Lawrence Witmer, have argued that calling a theropod like ''[[Caudipteryx]]'' a bird because it has feathers may stretch the word past any useful meaning.<ref name="Witmer02">Witmer, L.M. (2005) "The Debate on Avian Ancestry; Phylogeny, Function and Fossils.” In "Mesozoic Birds: Above the Heads of Dinosaurs”, pp. 3–30. ISBN 0-520-20094-2</ref>
[[File:Dave NGMC 91.jpg|thumb|left|upright|Fossil cast of an extensively feathered ''[[Sinornithosaurus]]'' specimen]]
At least two schools of researchers have proposed that dromaeosaurids may actually be descended from flying ancestors. Hypotheses involving a flying ancestor for dromaeosaurids are sometimes called "[[Birds Came First]]” (BCF). [[George Olshevsky]] is usually credited as the first author of BCF.<ref name="Olshevsky94">Olshevsky, George. (1994). "The birds first? A theory to fit the facts — evolution of reptiles into birds". ''Omni'', June 1994. Volume 16 No. 9</ref> In his own work, [[Gregory S. Paul]] pointed out numerous features of the dromaeosaurid skeleton that he interpreted as evidence that the entire group had evolved from flying, dinosaurian, ancestors, perhaps something like ''[[Archaeopteryx]]''. In that case, the larger dromaeosaurids were secondarily flightless, like the modern [[ostrich]].<ref name=paul2002>Paul, Gregory S. (2002). ''Dinosaurs of the Air: The Evolution and Loss of Flight in Dinosaurs and Birds.'' Baltimore: Johns Hopkins University Press. 472 pp.</ref> In 1988, Paul suggested that dromaeosaurids may actually be more closely related to modern birds than to ''Archaeopteryx''. By 2002, however, Paul placed dromaeosaurids and ''Archaeopteryx'' as the closest relatives to one another.<ref name=paul1988>Paul, Gregory S. (1988). ''Predatory Dinosaurs of the World.'' New York: Simon and Schuster. 464 pp.</ref>
 
Il 12 agosto 2025 in [[Val Venosta]], a causa delle ripetute predazioni sul bestiame, viene abbattuto legalmente dai forestali il primo lupo dopo 50 anni.<ref>{{Cita news|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/08/12/lupo-ucciso-alto-adige-primo-abbattimento-legale-50-alternative-ignorate-notizie/8092763/|titolo=|pubblicazione=il fatto quotidiano|data=2025}}</ref><ref>{{Cita news|url=https://www.lindipendente.online/2025/08/14/in-italia-e-stato-ucciso-legalmente-un-lupo-e-la-prima-volta-dopo-mezzo-secolo/|titolo=|pubblicazione=|data=2025}}</ref>
In 2002, Hwang ''et al.'' found that ''Microraptor'' was the most primitive dromaeosaurid.<ref name="hwangetal2002"/> Xu and colleagues in 2003 cited the basal position of ''Microraptor'', along with feather and wing features, as evidence that the ancestral dromaeosaurid could glide. In that case the larger dromaeosaurids would be secondarily terrestrial—having lost the ability to glide later in their evolutionary history.<ref name="xuetal2003">{{cite journal |last=Xing |first=Xu |authorlink= |year=2003 |title=Four-winged dinosaurs from China |journal=[[Nature (journal)|Nature]] |volume=421 |issue=6921 |pages=335–340 |doi=10.1038/nature01342 |url=|pmid=12540892 |bibcode = 2003Natur.421..335X |display-authors=etal}}</ref>
 
=== Sovvenzioni economiche a sostegno della specie ===
Also in 2002, Steven Czerkas described ''[[Cryptovolans]]'', though it is a probable junior synonym of ''[[Microraptor]]''. He reconstructed the fossil inaccurately with only two wings and thus argued that dromaeosaurids were powered fliers, rather than passive gliders. He later issued a revised reconstruction in agreement with that of ''[[Microraptor]]''<ref name="czerkas2002">Czerkas, S.A., Zhang, D., Li, J., and Li, Y. (2002). "Flying Dromaeosaurs", in Czerkas, S.J. (ed.): ''Feathered Dinosaurs and the Origin of Flight: The Dinosaur Museum Journal 1.'' Blanding: The Dinosaur Museum, 16–26.</ref>
Contestualmente all'espansione della specie, sono state impegnate delle risorse economiche per favorire il successo della ricolonizzazione. Le più importanti riguardano l'attivazione di [[progetti Life]] europei, dei quali segue l'elenco, ai quali hanno concorso anche enti ed associazioni con donazioni proprie.
*Progetto ''Life Wolfalps'': il progetto ha l'obbiettivo di supportare la coesistenza tra persone e lupi sulle Alpi attraverso azioni coordinate in Italia, Francia, Austria e Slovenia per mitigare l’impatto della specie sull’allevamento, stabilire un equilibrio tra il mondo della caccia e la presenza dei predatori, contrastare il bracconaggio e diffondere un’informazione corretta e basata su dati scientifici.<ref>https://www.lifewolfalps.eu/</ref>
*Progetto ''Life Wild Wolf'': azioni concrete per mantenere i lupi selvatici nei paesaggi antropogenici dell’Europa<ref>https://www.lifewildwolf.com/</ref>. Progetto che mira a contribuire alla conservazione a lungo termine del lupo in Europa e a ridurre i conflitti legati all’uomo.<ref>https://www.face.eu/2023/01/press-release-life-wild-wolf-tackling-situations-of-wildlife-approaching-urban-and-periurban-areas/</ref>
*Progetto ''Life M.I.R.C.O. lupo'': si propone di migliorare le condizioni di conservazione del lupo agendo, in particolare, sui cani vaganti e randagi che alimentano gravi minacce.<ref>http://www.lifemircolupo.it/</ref>
 
== Principali Minacce ==
Other researchers, like [[Larry Martin]] believe that dromaeosaurids, along with all maniraptorans are not dinosaurs at all. Martin asserted for decades that birds were unrelated to maniraptorans, but in 2004 he changed his position, and now he agrees that the two are the closest of relatives. Martin believes that maniraptorans are secondarily flightless birds, and that birds evolved from non–dinosaurian archosaurs, so that most of the species formerly called theropods would now not even be classified as dinosaurs.<ref name=Martin04>{{cite journal | last1 = Martin | first1 = L.D. | year = 2004 | title = A basal archosaurian origin for birds | url = http://www.actazool.org/temp/%7B296CE395-40A4-4417-AA1C-B875B66A60B2%7D.pdf | format=PDF| journal = Acta Geologica Sinica | volume = 50 | issue = 6| pages = 978–990}}</ref>
=== Ibridazione canina ===
[[File:Archaeopterix ka03.jpg|thumb|The Thermopolis specimen of ''Archaeopteryx'', which showed that it also had a hyperextendible second toe<ref name ="Natgeo2">[http://news.nationalgeographic.com/news/2005/12/1201_051201_archaeopteryx_2.html National Geographic News- ''Earliest Bird Had Feet Like Dinosaur, Fossil Shows''] – Nicholas Bakalar, December 1, 2005, Page 2. Retrieved 2006-10-18.</ref>]]
{{Immagine multipla
In 2005, Mayr and Peters described the anatomy of a very well preserved specimen of ''Archaeopteryx'', and determined that its anatomy was more like non-avian theropods than previously understood. Specifically, they found that ''Archaeopteryx'' had a primitive [[Palatine bone|palatine]], unreversed [[hallux]], and hyper-extendable second toe. Their phylogenetic analysis produced the controversial result that ''[[Confuciusornis]]'' was closer to ''Microraptor'' than to ''Archaeopteryx'', making the Avialae a paraphyletic taxon. They also suggested that the ancestral paravian was able to fly or glide, and that the dromaeosaurids and troodontids were secondarily flightless (or had lost the ability to glide).<ref name="Mayr05">{{cite journal |last=Mayr |first=G |authorlink= |year=2005 |title=A Well-Preserved ''Archaeopteryx'' Specimen with Theropod Features |journal=[[Science (journal)|Science]] |volume=310 |issue=5753 |pages=1483–1486 |doi=10.1126/science.1120331 |url=|pmid=16322455 |bibcode=2005Sci...310.1483M|display-authors=etal}}</ref><ref name="Mayr06">{{cite journal |last=Mayr |first=G |authorlink= |author2=Peters, SD |year=2006 |title=Response to comment on 'A Well-Preserved ''Archaeopteryx'' Specimen with Theropod Features' |journal=Science |volume=313 |issue= 5791|pages=1238c |url=|doi=10.1126/science.1130964 |bibcode = 2006Sci...313.1238M }}</ref> Corfe and Butler criticized this work on methodological grounds.<ref name="Corfe06">{{cite journal |last=Corfe |first=IJ |authorlink= |author2=Butler, RJ |year=2006 |title=Comment on 'A Well-Preserved ''Archaeopteryx'' Specimen with Theropod Features' |journal= Science|volume=313 |issue=5791 |pages=1238b |doi=10.1126/science.1130800 |url=|pmid=16946054 |bibcode = 2006Sci...313.1238C }}</ref>
| allinea = right
| direzione = verticale
| titolo = '''Lupi ibridi nel [[Parco naturale Orsiera-Rocciavrè]]'''<ref>{{YouTube|autore=Parchi Alpi Cozie
|titolo=Ibridi lupo-cane in Val di Susa. Un progetto di studio e contenimento|id=lwFcWToQpWw|accesso=3 luglio 2024|data=19 giugno 2024}}</ref>
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| immagine1 = Ibridi lupo-cane in Val di Susa. Un progetto di studio e contenimento 06.png
| didascalia1 = "Biondo", un lupo ibrido maschio segnalato nel 2020
| immagine2 = Ibridi lupo-cane in Val di Susa. Un progetto di studio e contenimento 09.png
| didascalia2 = "Benny", un lupo ibrido figlio di "Biondo" con radio-collare
}}
{{Vedi anche|Lupo ibrido}}
La datazione dei reperti fossili indicano che cani e lupi coabitano sulla penisola italiana da almeno il [[Paleolitico superiore]], circa 14&nbsp;000 anni fa.<ref name="boschin2020">{{Cita pubblicazione|cognome1= Boschin|nome1= F. |etal=si |anno= 7 agosto 2020 |titolo=The first evidence for Late Pleistocene dogs in Italy|url=https://ro.uow.edu.au/cgi/viewcontent.cgi?article=2537&context=smhpapers1 |lingua= en|rivista=Scientific Reports |volume=10 |numero= 1 |doi= 10.1038/s41598-020-69940-w}}</ref> Si desume perciò che, prima dell'intensificazione delle attività antropiche negli ultimi decenni del XX secolo, il fenomeno di ibridazione fra i due sia stato raro grazie alle barriere ecologiche che li separavano. Attualmente, tale evento sembra avvenire in zone dove i lupi si trovano superati di numero da cani di taglia grossa vaganti, randagi o inselvatichiti, e nei luoghi dove il bracconaggio o il prelievo legale porta allo sfaldamento della coesione sociale dei lupi. Le aree dove si trovano fonti di cibo concentrate, come le carcasse di bestiame o le discariche, possono anch'esse portare i lupi ad associarsi con i cani. Queste fonti di cibo possono inoltre aumentare le possibilità di sopravvivenza delle cucciolate ibride.<ref name="ciucci2012">{{Cita pubblicazione|cognome1= Ciucci|nome1= P. |anno= maggio 2012 |titolo=Ibridazione con il cane come minaccia per la conservazione del lupo: Status delle conoscenze e criteri per l'identificazione degli ibridi|url=https://ec.europa.eu/environment/nature/conservation/species/carnivores/pdf/43-relazione_tecnica_azione_a2_ibriwolf_finale.pdf |rivista=Relazione Life10NAT/IT/265 Ibriwolf}}</ref> Il fenomeno, considerando le alte percentuali di individui ibridati, è motivo di grande preoccupazione per la conservazione del lupo, dato che l'introgressione genetica del cane compromette l'integrità genomica della specie, potenzialmente introducendo varianti geniche non adatte alla vita selvatica. Inoltre, gli ibridi possono dimostrare comportamenti più audaci dei lupi puri nelle zone antropizzate, aumentando così il rischio di conflitto, e presentano difficoltà di identificazione in natura a causa di caratteri morfologici come i colori del mantello più variegati. L'introgressione può anche aumentare la frequenza dell'estro da singola a doppia annuale.<ref name="ciucci2012"/>
 
L'Italia risulta avere la più alta concentrazione di ibridazione in tutta l'UE,<ref name="blanco.38">{{cita|Blanco e Sundseth, 2023|pp. 38-39|cidBlanco|citazione=''The highest rates of wolf-dog hybridization have been found in Italy.''}}.</ref> ed è considerata la minaccia più grave per la specie in Italia dalla [[Lista rossa IUCN]] italiana.<ref name="battistoni2022"/> I primi casi di ibridazione furono segnalati negli anni ottanta con la scoperta di un numero crescente di lupi con fenotipi anomali. Data però la morfologia variabile del lupo, non ci furono azioni gestionali immediati. Negli anni novanta, attraverso uno studio sul [[DNA mitocondriale|mtDNA]] dei lupi su scala globale, non vi furono segni di introgressioni, portando alla conclusione che ci fossero barriere riproduttive comportamentali tra i lupi e i cani che impedivano l'accoppiamento. Questa metodologia però era limitata dal fatto che era capace di segnalare introgressioni solo per via materna.<ref name="ciucci2012"/> Nei primi anni 2000, si fece ricorso ai [[Marcatori genetici|marcatori]] [[DNA nucleare|nucleari]] biparentali per misurare il livello di introgressione canina nel lupo appenninico. Sebbene l'indagine fu condotta con più efficienza del tentativo precedente, furono esaminati solo un massimo di 18 [[Locus genico|loci]] [[microsatelliti]] per esemplare, un numero ora ritenuto insufficiente per individuare gli ibridi, e talvolta i risultati mostrarano nessun segno di ibridazione anche in lupi con chiari segni fenotipici rintracciabili ai cani, come speroni sulle zampe posteriori. Dagli ultimi anni 2000 in poi, l'ISPRA fa affidamento agli [[Polimorfismo a singolo nucleotide|SNP]] per identificare i geni rintracciabili ai cani nella popolazione lupina, come ad esempio l'[[allele]] K<sup>b</sup>, responsabile per il melanismo. Ciononostante, il numero di ibridi allo stato brado in Italia potrebbe essere sottovalutato, dato i limiti dei metodi di campionamento e la mancanza di un piano nazionale per gestire attivamente il fenomeno.<ref name="ciucci2012"/>
 
Uno studio svolto nel 2004 rivelò che il 20-25% dei 192 lupi esaminati in [[provincia di Arezzo]] dal 1984-2004 mostravano mantelli neri.<ref name="viviani.33">{{cita|Viviani, Gazzola e Scandura, 2006|p. 33|cidViviani2006}}.</ref> Studi effettuati negli anni 2010 hanno rilevato ibridazioni nel 50%-70% dei lupi presenti nella [[Toscana]] e nell'appennino tosco-emiliano,<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1= Ciucci|nome1= P. |etal=si |anno= 1º aprile 2021 |titolo=Estimating Admixture at the Population Scale: Taking Imperfect Detectability and Uncertainty in Hybrid Classification Seriously|url=https://wildlife.onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/jwmg.22038 |rivista=The Journal of Wildlife Management |doi= 10.1002/jwmg.22038}}</ref> e nel 30.6% di quelli presenti nella [[provincia di Grosseto]].<ref name="blanco.38"/> Delle analisi genetiche di 1.500 esemplari raccolti dall'ISPRA nel periodo del 2020-2021 su scala nazionale rivelarono segni di ibridazione antica nel 15.6% dei campioni e di ibridazione recente nell'11.7%.<ref name ="MonitoraggioLupo"/>
A challenge to all of these alternative scenarios came when Turner and colleagues in 2007 described a new dromaeosaurid, ''[[Mahakala (dinosaur)|Mahakala]]'', which they found to be the most basal and most primitive member of the Dromaeosauridae, more primitive than ''Microraptor''. ''Mahakala'' had short arms and no ability to glide. Turner ''et al.'' also inferred that flight evolved only in the Avialae, and these two points suggested that the ancestral dromaeosaurid could not glide or fly. Based on this cladistic analysis, ''Mahakala'' suggests that the ancestral condition for dromaeosaurids is non-[[flight|volant]].<ref name=turneretal2007a>{{cite journal |last1=Turner |first1=Alan H. |last2=Pol |first2=Diego |last3=Clarke |first3=Julia A. |last4=Erickson |first4=Gregory M. |last5=Norell |first5=Mark |year=2007 |title=A basal dromaeosaurid and size evolution preceding avian flight |url= |journal=Science |volume=317 |pages=1378–1381 |doi=10.1126/science.1144066 |pmid=17823350 |issue=5843 |bibcode = 2007Sci...317.1378T}}</ref> However in 2012, an expanded and revised study incorporating the most recent Dromaeosaurid finds recovered the ''Archaeopteryx''-like ''[[Xiaotingia]]'' as the most primitive member of the clade Dromaeosauridae, which appears to suggest the earliest members of the clade may have been capable of flight.<ref name=Yurgovuchia>{{cite journal |last1=Senter |first1=P. |last2=Kirkland |first2=J.I. |last3=DeBlieux |first3=D.D. |last4=Madsen |first4=S. |last5=Toth |first5=N. |year=2012 |title=New Dromaeosaurids (Dinosauria: Theropoda) from the Lower Cretaceous of Utah, and the Evolution of the Dromaeosaurid Tail |url=http://www.plosone.org/article/info%3Adoi%2F10.1371%2Fjournal.pone.0036790 |journal=PLoS ONE |volume=7 |issue=5 |page=e36790 |doi=10.1371/journal.pone.0036790 |pmid=22615813 |pmc=3352940}}</ref>
 
===Deinonychosauria Bracconaggio ===
L'uccisione deliberata da parte dell'uomo, attraverso i bocconi avvelenati, lacci e armi da fuoco, sembra essere la principale fonte di mortalità, soprattutto nelle zone dove il lupo è causa di conflitto con attività di carattere economico<ref name="boitani1998"/> come l'allevamento e la caccia di selvaggina ungulata.<ref name="genovesi2002">{{Cita pubblicazione|curatore1=P. Genovesi |anno= 2002 |titolo=Piano d'azione nazionale per la conservazione del Lupo (Canis lupus)|url=https://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/quaderni/conservazione-della-natura/piano-dazione-nazionale-per-la-conservazione-del |rivista=Quaderni di Conservazione della Natura|numero= 13|issn=1592-2901}}</ref> Di 60 lupi morti rinvenuti nel periodo 1984-1990 in Italia, fu determinato che il 78% furono casi di bracconaggio,<ref name="boitani1998"/> mentre 21 lupi furono trovati morti per bracconaggio in solo Piemonte nel 2010-2012. Stime degli animali morti per qualsiasi causa, però, possono sempre essere sottostimate, data la difficoltà oggettiva nel ritrovare il corpo dell'animale selvatico.<ref name="marucco2014.71">{{cita|Marucco, 2014|pp. 71-72|cidMarucco2014}}.</ref> L'utilizzo di esche avvelenate è particolarmente devastante perché può uccidere interi branchi, e la sua mancanza di selettività può portare alla morte di altri animali, inclusi gli uccelli rapaci e animali domestici, soprattutto i cani.<ref name="marucco2014.73">{{cita|Marucco, 2014|pp. 73-74|cidMarucco2014}}.</ref><ref name="marucco2015.32">{{cita|Marucco, 2015|p. 32|cidMarucco2015}}.</ref> Tra i veleni segnalati ci sono [[Pesticida|pesticidi]] ([[Organocloruro|organoclorurati]], [[Composto organofosforico|organofosforici]], [[carbammati]], [[Diserbante|erbicidi]]) e [[Rodenticida|rodenticidi]] ([[crimidina]], [[fosfuro di zinco]]), alcuni facilmente reperibili, altri, come il [[cianuro]] e la [[stricnina]], portati in Italia clandestinamente data la loro illegalità.<ref name="marucco2014.73"/>
[[File:Dromaeosaurid parade by durbed.jpg|thumb|left|Comparison of several dromaeosaurids]]
Since the 1960s, the dromaeosaurids and [[troodontid]]s have often been classified together in a group or clade named the '''Deinonychosauria''', initially based primarily on the presence of a retractable second toe with sickle-claw (now also known to be present in some primitive birds). The name Deinonychosauria was coined by Ned Colbert and Dale Russell in 1969, and defined as a clade (all theropods closer to dromaeosaurids than to birds) by Jaques Gauthier in 1986.
Through the early 2000s, consensus among paleontologists was that dromaeosaurids were most closely related to the troodontids, and together with the troodontids, with deinonychosaurians in turn the [[sister taxon]] to avialans, and therefore the closest relatives of avialan birds.<ref name=senteretal2004>{{cite journal | last1 = Senter | first1 = Phil | last2 = Barsbold | first2 = R. | last3 = Britt | first3 = Brooks B. | last4 = Burnham | first4 = David B. | year = 2004 | title = Systematics and evolution of Dromaeosauridae (Dinosauria, Theropoda) | url = | journal = Bulletin of the Gunma Museum of Natural History | volume = 8 | issue = | pages = 1–20 }}</ref> In 2012, Turner et al. conducted a phylogenetic analysis (using a dataset of 474 characters scored for 111 taxa) which found Deinonychosauria to be [[monophyletic]].<ref name=turneretal2012>Turner, A.H., Makovicky, P.J., and Norell, M.A. 2012. A review of dromaeosaurid systematics and paravian phylogeny. Bulletin of the American Museum of Natural History 371: 1–206.</ref> However, several more recent studies have cast doubt on the hypothesis that dromaeosaurids and troodontids were more closely related to each other than either was to birds. A more robust 2013 study by Godefroit et al. (using a dataset of 1,500 characters scored for 358 taxa) found that troodontids were possibly more closely related to birds than to dromaeosaurids; forcing troodontids to remain in a monophyletic Deinonychosauria required four extra steps in the analysis, making this result less likely but not implausible.<ref name=AurornisNature>{{Cite doi|10.1038/nature12168 }}</ref><ref name=theropoddatabase>Mortimer, M. (2012) The Theropod Database: [http://archosaur.us/theropoddatabase/Phylogeny%20of%20Taxa.html Phylogeny of taxa]. Retrieved 2013-AUG-15.</ref> Because Deinonychosauria was originally defined as all animals closer to dromaeosaurids than to birds without specific reference to troodontids, Deinonychosauria is a synonym of Dromaeosauridae if Troodontidae is closer to birds.<ref name=theropoddatabase/>
 
===TassonomiaInvestimenti===
[[File:Lupo investito, Lombardia.jpg|thumb|Lupo investito in Lombardia]]
The authorship of the family Dromaeosauridae is credited to [[William Diller Matthew]] and [[Barnum Brown]], who erected it as a subfamily (Dromaeosaurinae) of the family [[Deinodontidae]] in 1922, containing only the new genus ''[[Dromaeosaurus]]''.<ref name="matthew&brown1922">{{cite journal | last1 = Matthew | first1 = W. D. | last2 = Brown | first2 = B. | year = 1922 | title = The family Deinodontidae, with notice of a new genus from the Cretaceous of Alberta | id ={{hdl|2246/1300}} | journal = Bulletin of the American Museum of Natural History | volume = 46 | issue = | pages = 367–385 }}</ref>
Insieme al bracconaggio, le morti per impatto con un veicolo sono una principale causa di mortalità nella popolazione italiana. In Piemonte, in dieci anni furono segnalati 18 morti per investimento nelle valli torinesi, particolarmente in Val di Susa, dove un territorio frequentato da due branchi è frammentata da infrastrutture e vie di comunicazione.<ref name="marucco2015.31">{{cita|Marucco, 2015|pp. 31-33|cidMarucco2015}}.</ref> Di 154 carcasse di lupo raccolte nell'Italia centro-orientale nel periodo tra 1991 e 2001, l'investimento fu determinato a essere la principale causa di morte sia per lupi maschi che femmine, ma con una preponderanza di esemplari giovani al di sotto dei quattro anni.<ref name="lovari"/> Un'ulteriore indagine su 212 carcasse di lupo raccolte in Emilia-Romagna e Toscana nel periodo tra 2005 e 2021 determinò che il 49% dei campioni erano vittime di investimento. La maggior parte degli investimenti avvenivano in settembre-ottobre, coincidendo con il periodo in cui i lupi giovani cominciano a muoversi indipendentemente dal branco.<ref name="musto"/><ref name="blanco.34">{{cita|Blanco e Sundseth, 2023|p. 34|cidBlanco}}.</ref>
 
=== Randagismo canino ===
The subfamilies of Dromaeosauridae frequently shift in content based on new analysis, but typically consist of the following groups. A number of dromaeosaurids have not been assigned to any particular subfamily, often because they are too poorly preserved to be placed confidently in [[phylogenetic]] analysis (see section ''Phylogeny'' below), or because they are basal relative to the primary subdivisions of Dromaeosauridae (''[[Mahakala (dinosaur)|Mahakala]]'', for example, is the most primitive known dromaeosaurid and falls outside any named sub-group). The most basal subfamily of dromaeosaurids is often found to be the Unenlagiinae.<ref name="turneretal2007">{{cite journal |last=Turner |first=A.S. |author2=Hwang, S.H. |author3= Norell, M.A. |year=2007 |title=A small derived theropod from Öösh, Early Cretaceous, Baykhangor Mongolia |journal=American Museum Novitates |volume=3557 |pages=1–27 |url=http://digitallibrary.amnh.org/dspace/bitstream/2246/5845/1/N3557.pdf |format=PDF|accessdate=2007-03-29 |doi=10.1206/0003-0082(2007)3557[1:ASDTFS]2.0.CO;2}}</ref> This enigmatic group is the most poorly supported subfamily of dromaeosaurids and it is possible that some or all of its members belong outside of Dromaeosauridae.<ref>{{cite journal |author=Agnolin, F.L.; Novas, F.E. |year=2011 |title=Unenlagiid theropods: are they members of the Dromaeosauridae (Theropoda, Maniraptora)? |journal=Anais da Academia Brasileira de Ciências |volume=83 |pages=117–162 |url=http://www.scielo.br/pdf/aabc/v83n1/v83n1a08.pdf |format=PDF|accessdate=2011-04-23 |doi=10.1590/S0001-37652011000100008}}</ref> The larger, ground-dwelling members like ''[[Buitreraptor]]'' and ''[[Unenlagia]]'' show strong flight adaptations, although they were probably too large to 'take off'. One member of this group, ''[[Rahonavis]]'', is very small, with well-developed wings that show evidence of quill knobs (the attachment points for flight feathers) and it is very likely that it could fly. The next most primitive clade of dromaeosaurids is the Microraptoria. This group includes many of the smallest dromaeosaurids, which show adaptations for living in trees. All known dromaeosaurid skin impressions hail from this group and all show an extensive covering of feathers and well-developed wings. Like the unenlagiines, some species may have been capable of active flight. The subfamily Velociraptorinae has traditionally included ''Velociraptor'', ''[[Deinonychus]]'', and ''[[Saurornitholestes]]'', and while the discovery of ''[[Tsaagan]]'' lent support to this grouping, the inclusion of ''Saurornitholestes'' is still uncertain. The Dromaeosaurinae is usually found to consist of medium to giant-sized species, with generally box-shaped skulls (the other subfamilies generally have narrower snouts).<ref name="Holtz2008"/>
I cani vaganti, randagi e rinselvatichiti sono concorrenti del lupo per il cibo e lo spazio vitale. Nel 2012, si stimava che ci fossero dai sei ai settemila cani randagi in Italia, contro un numero di circa 900 lupi.<ref name="marucco2014.78">{{cita|Marucco, 2014|pp. 78-79|cidMarucco2014}}.</ref> Tra i vantaggi competitivi dei cani sui lupi ci sono la superiore capacità riproduttiva (con due cicli estrali all'anno piuttosto che uno come si riscontra nel lupo) e la maggior tolleranza umana verso di loro. Presso le discariche, dove i cani e i lupi hanno maggior possibilità di incontrarsi, esiste pure il rischio dello spargimento di malattie come l'[[echinococcosi]] nei lupi. I branchi di cani inselvatichiti stabilitisi in una data zona possono inoltre ostacolare i lupi vaganti in cerca dei propri territori.<ref name="boitani1988.126">{{cita|Boitani, 1988|pp. 126-129|cidBoitani1988}}.</ref> La predazione sul bestiame da parte dei cani può portare all'incolpamento dei lupi da parte degli allevatori, siccome le ferite inflitte dai cani sono pressoché indistinguibili da quelle inflitte dai lupi.<ref name="boitani1998"/>
[[Image:Mahakala BW.jpg|thumb|''Mahakala'', the most basal dromaeosaurid known]]
[[File:Austroraptor BW.jpg|thumb|right|''Austroraptor'', an unenlagiine]]
[[File:Sinornithosaurus.jpg|thumb|right|''Sinornithosaurus'', a microraptorine]]
[[File:Saurornitholestes digging Burrows wahweap.jpg|thumb|''Saurornitholestes'', a eudromaeosaur]]
The following classification of the various genera of dromaeosaurids follows the table provided in Holtz, 2011 unless otherwise noted.<ref name="Holtz2008">Holtz, Thomas R. Jr. (2011) ''Dinosaurs: The Most Complete, Up-to-Date Encyclopedia for Dinosaur Lovers of All Ages,'' [http://www.geol.umd.edu/~tholtz/dinoappendix/HoltzappendixWinter2010.pdf Winter 2011 Appendix.]</ref>
* '''Family Dromaeosauridae'''
** ''[[Luanchuanraptor]]''
** ''[[Mahakala (dinosaur)|Mahakala]]''
** ''[[Pamparaptor]]''
** ''[[Ornithodesmus]]''
** ''[[Variraptor]]'' (=''[[Pyroraptor]]''?)
** ''[[Pyroraptor]]''?
** ''[[Shanag]]''
** '''Subfamily [[Unenlagiinae]]'''
*** ''[[Austroraptor]]''
*** ''[[Rahonavis]]''
*** ''[[Unenlagia]]''
*** ''[[Buitreraptor]]''
*** ''[[Neuquenraptor]]''
*** ''[[Unquillosaurus]]''
** '''Subfamily [[Microraptorinae]]'''
*** ''[[Tianyuraptor]]''
*** ''[[Graciliraptor]]''
*** ''[[Changyuraptor]]''
*** ''[[Hesperonychus]]''
*** ''[[Microraptor]]''
*** ''[[Cryptovolans]]''?<ref name="czerkas2007">{{cite journal|last=Czerkas|first=S.J.|year=2002|title=Feathered Dinosaurs and the Origin of Flight|journal=The Dinosaur Museum Journal|volume=1|___location=Blanding}}</ref>
*** ''[[Sinornithosaurus]]''
** '''Node [[Eudromaeosauria]]'''<ref name="longrich&currie2009">{{cite journal | last1=Longrich |first1= N.R. |last2= Currie |first2= P.J. |year=2009 | pages=5002–7 | issue=13 | volume=106 |title=A microraptorine (Dinosauria–Dromaeosauridae) from the Late Cretaceous of North America | journal = PNAS |doi = 10.1073/pnas.0811664106 | pmc=2664043 | pmid = 19289829 |bibcode = 2009PNAS..106.5002L }}</ref>
*** '''Subfamily [[Saurornitholestinae]]'''
**** ''[[Bambiraptor]]''
**** ''[[Saurornitholestes]]''
**** ''[[Atrociraptor]]''<ref name="longrich2009">{{cite journal|authors=Longrich, N.R. & Currie, P.J.|year=2009|title=A microraptorine (Dinosauria-Dromaeosauridae) from the Late Cretaceous of North America|journal=Proceedings of the National Academy of Sciences|volume=106|pages=5002–5007|doi=10.1073/pnas.0811664106|pmid=19289829|issue=13|pmc=2664043}}</ref>
***''[[Deinonychus]]''<ref name="longrich2009"/>
*** '''Subfamily [[Velociraptorinae]]'''
**** ''[[Acheroraptor]]''
**** ''[[Balaur (dinosaur)|Balaur]]''
**** ''[[Itemirus]]''
**** ''[[Linheraptor]]''
**** ''[[Velociraptor]]''
**** ''[[Tsaagan]]''
**** ''[[Adasaurus]]''
**** ''[[Nuthetes]]''?<ref name="Sweetman2004">{{cite journal|author=Sweetman, S.C.|year=2004|title=The first record of velociraptorine dinosaurs (Saurischia, Theropoda) from the Wealden (Early Cretaceous, Barremian) of southern England|journal=Cretaceous Research|volume=25|issue=3|pages=353–364|doi=10.1016/j.cretres.2004.01.004}}</ref>
*** '''Subfamily [[Dromaeosaurinae]]'''
**** ''[[Achillobator]]''
**** ''[[Dromaeosaurus]]''
**** ''[[Dromaeosauroides]]''
**** ''[[Utahraptor]]''
**** ''[[Yurgovuchia]]''<ref name="Yurgovuchia">{{cite doi|10.1371/journal.pone.0036790}}</ref>
{{clear}}
 
==Conflitti==
====History of genera====
===Danni agli allevamenti===
<timeline>
[[File:Loups dans le parc National des Abruzzes 08.png|thumb|Lupo nel [[parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise|PNALM]] che passa dei [[Vitellone Bianco dell'Appennino Centrale|Vitelloni Bianchi]]]]
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In Italia, la predazione al bestiame rappresenta un principale movente di persecuzione dei lupi, sebbene su larga scala, i danni inflitti all'industria zootecnica da parte dei lupi sono bassi: in Toscana nel periodo 1991-1995 per esempio, le perdite ovine dovute ai lupi ammontavano allo 0,35% delle cause di mortalità.<ref name="boitani1998"/>
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La variabile più frequente che caratterizza gli attacchi risulta essere la pratica del pascolo allo stato brado, applicato soprattutto nelle zone di pianura e collinari. I danni maggiori si riscontrano in regioni di recente ricolonizzazione lupina, dove gli allevatori non dispongono né della conoscenza né dei mezzi per frenare la predazione. Si segnala un picco durante il periodo primaverile-estivo e autunnale, che coincide con la massima presenza di bestiame sui pascoli e il periodo in cui i lupi crescono i cuccioli. Gli animali domestici più vulnerabili sono le pecore e le capre, mentre i bovini ed equini vengono attaccati solo se giovani.<ref name="boitani1998"/>
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===Predazione sui cani===
Colors =
Un'indagine nelle province di Reggio Emilia e Parma nel 2011-2016 identificò 30 casi verificati di cani aggrediti dai lupi. Tredici delle vittime erano [[cane da caccia|cani da caccia]] aggrediti durante la stagione di caccia al cinghiale e alla lepre, mentre i restanti 17 erano cani da compagnia uccisi di notte. La maggior parte dei cani uccisi erano di taglia media, spesso parzialmente consumati. Il numero di cani perduti in tal modo era ipotizzato a essere il risultato dell'adattamento da parte dei lupi coinvolti a una nuova fonte di cibo per evitare la concorrenza per le prede naturali con gli altri branchi, reso più probabile dallo sconfinamento dei lupi in zone più antropizzate.<ref name="molinari">{{Cita pubblicazione|cognome1= Molinari|nome1= L. |etal=si |anno= 2016 |titolo=Recent increase of wolf predation on dogs in the northern Apennines, Italy|url=https://www.researchgate.net/publication/301551176_RECENT_INCREASE_OF_WOLF_PREDATION_ON_DOGS_IN_THE_NORTHERN_APENNINES_ITALY|lingua= en}}</ref>
#legends
Il 9 gennaio 2024 è stato presentato alla Camera il primo report, dell'indagine a cura della federazione cacciatrici italiane, sulle predazioni del lupo sui cani in genere, sia da caccia, d'affezione o da guardiania, con alla data almeno 400 casi verificati in Italia<ref>https://www.bighunter.it/Cani/ArchivioNews/tabid/207/newsid729/32445/Default.aspx</ref>. In mancanza di un censimento istituzionale la raccolta delle segnalazioni prosegue<ref>http://federcaccialombardia.it/2024/01/19/predazioni-da-lupo-linvito-a-partecipare-al-monitoraggio-del-coordinamento-cacciatrici-federcaccia/</ref>.
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Nel 2024 ISPRA certifica il fenomeno: <<Sono inoltre noti diversi casi di branchi o individui che predano ripetutamente cani all’interno dei centri abitati.[...] È possibile che aggressioni di cani da compagnia, o anche di cani da caccia, da parte di lupi con intento presumibilmente predatorio, in situazioni di vicinanza all’uomo eventualmente intervenuto in difesa del proprio animale, sfocino poi in atteggiamenti aggressivi anche nei confronti di persone. Molti casi di attacchi e uccisioni di cani, soprattutto da caccia, non vengono denunciati, è pertanto difficile conoscere la dimensione effettiva del fenomeno.[...] Rimane evidente che la predazione su cani da compagnia, per lo più se vicini ai proprietari, implica un certo grado di pericolo di lesioni anche per l’uomo.>> <ref>Aragno P., Salvatori V., La Morgia V., Gervasi V., Fazzi P., Marucco F., Angelucci S., Genovesi P., ''Protocollo sperimentale per l’identificazione e la gestione dei lupi urbani e confidenti.'', 2024, Pag. 17, Realizzato da ISPRA in collaborazione con il progetto LIFE Wild Wolf.[https://www.isprambiente.gov.it/it/news/le-interazioni-tra-uomo-e-lupo?sfnsn=scwspwa]</ref>
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=== Aggressioni alle persone e antropofagia ===
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In una ricerca d'archivi storici, effettuata in una porzione della pianura Padana comprendente gran parte di [[Lombardia]], [[Vercelli]] e [[Novara]], ed il [[Canton Ticino]], sono state rinvenute notizie di almeno 440 casi di aggressioni letali verso gli umani risalenti tra il XV e il XIX secolo. Un'analisi comparata dei vari casi ha rilevato che le aggressioni avvenivano soprattutto in zone agricole a seguito dell'incremento delle popolazioni rurali, coi conseguenti cambiamenti ambientali dovuti al pascolo e alla caccia alle prede naturali del lupo. La maggior parte delle vittime in tutto il periodo in questione furono bambini dai 6 ai 15 anni, impegnati di giorno come pastorelli, spesso da soli, in zone di pascolo ad altitudini di 101-300 metri [[Livello del mare|s.l.m]]. Vi era un picco nel numero di aggressioni nel periodo giugno-luglio, che coincideva con la nascita dei cuccioli e il conseguente aumento della fame e l'arrivo dei pastori con il bestiame nei pascoli. A differenza che nelle campagne, nei pressi delle zone abitate le aggressioni furono per lo più contro persone adulte, probabilmente sferrate da esemplari affetti di [[Rabbia (malattia)|rabbia]], una malattia che a quei tempi aveva esito mortale.<ref name="cagnolaro1992"/> Un'altra ricerca ha evidenziato come le documentazioni riguardanti le uccisioni di persone, complice anche la regolarità di stesura dei registri di morte parrocchiani, vengono minuziosamente registrate solo dal 1800. Da queste si distinguono i casi di aggressione stimate in un 20% dei casi, di lupi [[rabbia (malattia)|idrofobi]] i quali non prelevano le vittime e non le mangiano, dalla maggior parte dei casi in cui risulta che i corpi vengono trascinati e divorati.<ref>Aldo Oriani, ''Il lupo nel XIX secolo nella pianura vercellese e novarese'', in Roberto Fantoni, Atti del convegno: ''La presenza storica di lupo, lince e orso nel Piemonte orientale'', 2020, CAI, Varallo[https://www.caivarallo.com/wp-content/uploads/2021/02/Atti_Varallo_2019_grandi_predatori.pdf]</ref>
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Una rassegna di aggressioni contro gli umani da parte dei lupi pubblicata dal ''Norsk institutt for naturforskning'' (NINA) nel 2002 non riuscì a portare alla luce casi documentati in Italia dopo la seconda guerra mondiale e l'eradicazione della [[Rabbia (malattia)|rabbia]] negli anni sessanta.<ref>{{Cita libro|url=http://www.wnmuoutdoors.org/PDF/Linnell2002_Wolves.pdf|titolo=The Fear of Wolves: A Review of Wolf Attacks on Humans|editore=NINA|autore=Linnell, J.D.C.|etal=si|lingua=en|anno=2002|isbn=82-426-1292-7|cid=harv|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131109205016/http://www.wnmuoutdoors.org/PDF/Linnell2002_Wolves.pdf|citazione=''There are no documented cases of wolves attacking or killing humans in Italy in the period after world war two. Italy has been free of dog rabies dince c.1960, and has not had rabies in wildlife populations during recent centuries, so rabid wolves would not be expected to occur in recent times.''}}</ref> Un aggiornamento pubblicato nel 2021 includeva il caso di un lupo solitario a [[Otranto]] che, nel giugno del 2020, ferì due persone dopo essere stato nutrito per giorni dai turisti. Un esame dell'animale rivelò il segno di un collare, indicando che fu precedentemente tenuto in cattività, e un'analisi genetica rivelò un basso livello di introgressione canina.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Linnell|cognome=J.D.C.|url=https://brage.nina.no/nina-xmlui/bitstream/handle/11250/2729772/ninarapport1944.pdf?sequence=1&isAllowed=y|titolo=Wolf attacks on humans: an update for 2002–2020|editore=NINA|etal=si|lingua=en|anno=2021|isbn=978-82-426-4721-4|cid=harv}}</ref> Oltre il caso otrantino, il progetto LIFE WILD WOLF rilevò altri cinque casi di comportamenti audaci nei lupi in Italia nel periodo dal 2012-2022, la maggior parte dei quali coinvolgendo lupi singoli che non dimostrarono alcun timore per gli esseri umani.<ref name="frýbová2024">{{Cita pubblicazione|nome=Frýbová|cognome=S.|url=https://lciepub.nina.no/pdf/638742571606602771_Technical_report_T2.1_WW_LCIE.pdf|titolo=Bold wolf behaviour: definitions and analysis of reported past cases across Europe|editore=Report for LIFE WILD WOLF project LIFE21 NAT-IT-101074417, Task 2.1, in collaboration with the IUCN Large carnivore Initiative for Europe (LCIE). Istituto di Ecologia Applicata|etal=si|lingua=en|anno=Dicembre 2024|cid=harv}}</ref> A fine 2024 [[ISPRA]] certifica con analisi del Dna 20 aggressioni a persone in Italia, a seguito i [[Carabinieri Forestali]] iniziano a formare i primi nuclei di pronto intervento attrezzati di pallottole di gomma e letali.<ref>{{Cita pubblicazione|nome1=P.|cognome1=Aragno|nome2=V.|cognome2=Salvatori|nome3=V.|cognome3=La Morgia|nome4=V.|cognome4=Gervasi|nome5=P.|cognome5=Fazzi|nome6=F.|cognome6=Marucco|nome7=S.|cognome7=Angelucci|nome8=P.|cognome8=Genovesi|url=https://www.isprambiente.gov.it/it/attivita/biodiversita/monitoraggio-nazionale-del-lupo/notizie/protocollo_lupi_confidenti_ispra_life_wild_wolf_dic24_def.pdf|titolo=Protocollo sperimentale per l'identificazione e la gestione dei lupi urbani e confident|editore=Realizzato
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da ISPRA in collaborazione con il progetto LIFE Wild Wolf|anno=2024|cid=harv}}</ref>
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<ref>Aragno P., Salvatori V., La Morgia V., Gervasi V., Fazzi P., Marucco F., Angelucci S., Genovesi P., ''Protocollo sperimentale per l’identificazione e la gestione dei lupi urbani e confidenti.'', 2024, Realizzato da ISPRA in collaborazione con il progetto LIFE Wild Wolf.[https://www.isprambiente.gov.it/it/news/le-interazioni-tra-uomo-e-lupo?sfnsn=scwspwa]</ref>.
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from: 1920 till: 1930 color:1900syears text:[[1920s in paleontology|20s]]
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==Nella cultura==
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===Nomi regionali===
from: 1920 till: 2000 color:1900s text:[[20th century in paleontology|20th]]
*[[Dialetti dell'Abruzzo|Abruzzese]]: ''Lupe'', ''Lope''<ref name="altobello1921"/>
from: 2000 till: 2040 color:2000s text:[[21st century in paleontology|21st]]
*[[Lingua arbëreshe|Arbëreshe]]: ''Ugliek'' ([[Ururi]], [[Rosciano]]), ''Ugijk'' ([[Portocannone]])<ref name="altobello1921"/>
*[[Dialetti calabresi|Calabrese]]: ''Lupu'', ''Upu'', ''Laura'', ''Nicola''<ref name="ciucci2003">{{cita|Ciucci e Boitani, 2003|pp. 20-47|cidCiucci}}.</ref>
*[[Lingua ligure|Ligure]] ([[Dialetto brigasco|brigasco]]): ''Lùv'', ''Loùv'', ''Lup''<ref name="ciucci2003"/>
*[[Lingua lombarda|Lombardo]]: [[Dialetto bresciano|Bresciano]] — ''Loatû'' (spregiativo)<ref name="melchiori1817">{{cita|Melchiori, 1817|pp. 336|cidMelchiori1817}}.</ref>; [[Dialetti galloitalici di Sicilia|Siculo-lombardo]] — ''Dàuv'', ([[San Fratello]]), ''Ddùvu'' ([[Nicosia (Italia)|Nicosia]]), ''Lup'',<ref name="pitré1889">{{cita|Pitré, 1889|pp. 463-470|cidPitré1889}}.</ref> ''Lùpu'' e ''Suarázz'' ([[Piazza Armerina]])<ref name="roccella">{{cita|Roccella, 1875|pp. 144, 267|cidRoccella1875}}.</ref>
*[[Lingua occitana|Occitano]]: ''Loup'', ''Louba''<ref name="ciucci2003"/>
*[[Lingua piemontese|Piemontese]]: ''Luv'', ''Luu''<ref name="ciucci2003"/>
*[[Lingua siciliana|Siciliano]]: ''Lupu'' (maschio), ''Lupa'' (femmina), ''Lupacchiu'' o ''Lupacchiolu'' (diminutivo), ''Lupazzu'' o ''Lupiceddu'' (spregiativo)<ref name="traina">{{Cita|Traina, 1868|p. 546|cidTraina1868}}.</ref>
*[[Lingua veneta|Veneto]]: [[Bellunese]] — ''Lovo'' (maschio), ''Lova'' (femmina), ''Lof'', ''Louf'', ''Lou'', ''Loo'' (maschile), ''Loa'' (femminile), ''Lovatel'', ''Lu''<ref name="tormen2003">{{Cita pubblicazione|cognome1= Tormen|nome1= G. |cognome2=Catello |nome2=C. |cognome3=Frare |nome3=P. C. |anno= 2003 |titolo=Presenza storica e toponimi sul lupo Canis lupus Linnaeus, 1758 in Provincia di Belluno|url=https://www.storiadellafauna.com/wp-content/uploads/2020/03/Tormen-et-al.-Presenza-storica-e-toponimi-sul-lupo-Canis-lupus-Linnaeus-1758-in-provincia-di-Belluno.pdf|rivista=Natura Vicentina |numero= 7}}</ref>; [[Dialetto veneziano|Veneziano]] — ''Lovo'', ''Lovazzo'' (accrescitivo), ''Lovèto'' (diminutivo)<ref name="boerio">{{Cita|Boerio, 1829|p. 315|cidBoerio1829}}.</ref>
 
===Cognomi e toponimi===
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[[File:Nomen omen. Toponyms predict recolonization and extinction patterns for large carnivores (2019) - Figure 1 (1).jpg|thumb|Distribuzioni di toponimi lupini in Italia]]
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Cognomi italiani derivati dal [[Lingua latina|latino]] ''lupus'' includono: ''Lupi'', ''-o'', ''-is'', ''Lóvo'', ''Lupétti'', ''Lupatti'', ''Lupatèlli'', ''Lupini'', ''-o'', ''Lupicini'', ''Lupoli'', ''Luppoli'', ''Lupori'', ''Luporini'', ''Luparini'', ''Luperini'', ''Lupóne'', ''Lupièri'', ''Lovèlli'', ''Lovini'', ''Luvini'', ''Lovòtti'', ''Luvotti'', ''-o'', ''Lovatti'', ''Lovattini'', ''Lovari'', ''-ini'', ''Lovati'', ''-o'', ''Lovàt'' e ''Lovatèlli''. Dal [[Lingue germaniche|germanico]] ''wolf'' si ha anche ''Adinòlfi''.<ref name="alinei2017">{{cita|Alinei e Benozzo, 2017|p. 22|cidAlinei2017}}.</ref>
 
Secondo il Portale Cartografico Nazionale (PCN), vi sono almeno 1555 [[Toponimo|toponimi]] accertati risalenti ai lupi sparsi in gran parte dell'Italia, incluso la [[Sardegna]], dove la specie non è mai stata presente. Una delle categorie di luogo che porta il nome del lupo più comune include insediamenti umani come castelli, ponti, villaggi e case isolate.<ref name="tattoni2019">{{Cita pubblicazione|cognome1= Tattoni |nome1= C. |anno= 17 settembre 2019 |titolo=Nomen omen. Toponyms predict recolonization and extinction patterns for large carnivores|url=https://natureconservation.pensoft.net/article/38279/|lingua=en |rivista= Nature Conservation |volume= 37 |pp= 1-16}}</ref> Nella sola [[provincia di Belluno]], si segnalano 23 toponimi riferibili al lupo.<ref name="tormen2003"/>
color:1900s bar:NAM16 at:2011 mark:(line,black) text:[[Xiaotingia ]]
color:1900s bar:NAM13 at:2008 mark:(line,black) text:[[Austroraptor ]]
color:1900s bar:NAM11 at:2007 mark:(line,black) text:[[Mahakala ]]
color:1900s bar:NAM2 at:2005 mark:(line,black) text:[[Buitreraptor ]]
color:1900s bar:NAM3 at:1998 mark:(line,black) text:[[Rahonavis ]]
color:1800s bar:NAM4 at:1998 mark:(line,black) text:[[Unenlagia ]]
color:1900s bar:NAM12 at:2007 mark:(line,black) text:[[Shanag ]]
color:1900s bar:NAM15 at:2010 mark:(line,black) text:[[Tianyuraptor ]]
color:1800s bar:NAM14 at:2009 mark:(line,black) text:[[Hesperonychus ]]
color:1800s bar:NAM7 at:2000 mark:(line,black) text:[[Microraptor ]]
color:1900s bar:NAM9 at:2004 mark:(line,black) text:[[Graciliraptor ]]
color:1800s bar:NAM6 at:1999 mark:(line,black) text:[[Sinornithosaurus ]]
color:1900s bar:NAM8 at:2000 mark:(line,black) text:[[Bambiraptor ]]
color:1900s bar:NAM2 at:1983 mark:(line,black) text:[[Adasaurus ]]
color:1800s bar:NAM10 at:2006 mark:(line,black) text:[[Tsaagan ]]
color:1900s bar:NAM2 at:1924 mark:(line,black) text:[[Velociraptor ]]
color:1900s bar:NAM1 at:1969 mark:(line,black) text:[[Deinonychus ]]
color:1800s bar:NAM5 at:1999 mark:(line,black) text:[[Achillobator]]
color:1900s bar:NAM1 at:1922 mark:(line,black) text:[[Dromaeosaurus ]]
color:1900s bar:NAM1 at:1993 mark:(line,black) text:[[Utahraptor ]]
color:1900s bar:NAM17 at:2012 mark:(line,black) text:[[Yurgovuchia ]]
color:1900s bar:NAM1 at:2013 mark:(line,black) text:[[Acheroraptor ]]
 
Vi sono 45 località che portono il nome di "Fosso del lupo" e 124 con "Cantalupo". L'11% dei nomi contengono implicazioni aggressive, con 87 posti contenenti la parola "Lupara", 13 con "Caccialupo", e 12 con "Mazzalupo". Presso Roma, appare la località "Cecalupo", mentre "Scannalupi" appare solamente in Sicilia. La località di "Bacialupo" è notevole nell'essere l'unico toponimo con implicazioni positive.<ref name="tattoni2019"/>
PlotData=
align:center textcolor:black fontsize:M mark:(line,black) width:25
 
===Superstizioni===
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====Licantropi====
from: 1920 till: 1930 color:1900syears text:[[1920s in paleontology|20s]]
[[Giuseppe Pitrè]] notò che in Sicilia la credenza nei licantropi era "comunissima" in tutte le città e paeselli dell'isola.<ref name="pitré1952">{{cita|Pitré, 1952|pp. 237-243|cidPitré1952}}.</ref>
from: 1930 till: 1940 color:1900syears text:[[1930s in paleontology|30s]]
from: 1940 till: 1950 color:1900syears text:[[1940s in paleontology|40s]]
from: 1950 till: 1960 color:1900syears text:[[1950s in paleontology|50s]]
from: 1960 till: 1970 color:1900syears text:[[1960s in paleontology|60s]]
from: 1970 till: 1980 color:1900syears text:[[1970s in paleontology|70s]]
from: 1980 till: 1990 color:1900syears text:[[1980s in paleontology|80s]]
from: 1990 till: 2000 color:1900syears text:[[1990s in paleontology|90s]]
from: 2000 till: 2010 color:2000syears text:[[2000s in paleontology|00s]]
from: 2010 till: 2020 color:2000syears text:[[2010s in paleontology|10s]]
from: 2020 till: 2030 color:2000syears text:[[2020s in paleontology|20s]]
from: 2030 till: 2040 color:2000syears text:[[2030s in paleontology|30s]]
 
Secondo [[Giuseppe Altobello]], la credenza nei licantropi, o ''lupe-menare'', era ancora diffuso in Abruzzo nei primi anni 1920, ed era tradizione tra le popolazioni rurali coprirsi il volto quando riposavano di notte durante una luna piena all'aperto, perché si riteneva che esporre la faccia alla luna avrebbe trasformato il dormiente in un lupo.<ref name="altobello1921"/>
bar:era
from: 1920 till: 2000 color:1900s text:[[20th century in paleontology|20th]]
from: 2000 till: 2040 color:2000s text:[[21st century in paleontology|21st]]
</timeline>
 
===Phylogeny=Medicina popolare====
Il lupo svolgeva anche un ruolo nella medicina popolare. Ai neonati irrequieti veniva messo attorno al collo un fascio d'intestino di lupo, mentre si riteneva possibile evitare gli [[Aborto spontaneo|aborti spontanei]] legando un intestino di lupo attorno all'addome della madre. Inoltre, si pensava che il grasso di lupo potesse curare i [[reumatismi]] e la [[tonsillite]], mentre un dente o un ciuffo di pelo lupino veniva indossato come talismano contro il [[malocchio]]<ref name="altobello1921"/>.
Dromaeosauridae was first defined as a [[clade]] by [[Paul Sereno]] in 1998, as the most inclusive natural group containing ''Dromaeosaurus'' but not ''[[Troodon]]'', ''[[Ornithomimus]]'' or ''[[Passer]]''. The various "subfamilies" have also been re-defined as clades, usually defined as all species closer to the groups namesake than to ''Dromaeosaurus'' or any namesakes of other sub-clades (for example, Makovicky defined the clade Unenlagiinae as all dromaeosaurids closer to ''Unenlagia'' than to ''Velociraptor''). The Microraptoria is the only dromaeosaurid sub-clade not converted from a subfamily. Senter and colleagues expressly coined the name without the subfamily suffix ''-inae'' to avoid perceived issues with erecting a [[Linnean taxonomy|traditional]] family-group taxon, should the group be found to lie outside dromaeosauridae proper.<ref name="senteretal2004"/> Sereno offered a revised definition of the sub-group containing ''Microraptor'' to ensure that it would fall within Dromaeosauridae, and erected the subfamily Microraptorinae, attributing it to Senter ''et al.'', though this usage has only appeared on his online TaxonSearch database and has not been formally published.<ref name="sereno2005">Sereno, P. C. 2005. [http://www.taxonsearch.org/Archive/stem-archosauria-1.0.php Stem Archosauria—TaxonSearch] [version 1.0, November 7, 2005</ref> The extensive cladistic analysis conducted by Turner et al. (2012) further supported the monophyly of Dromaeosauridae.<ref name=TMN2012/>
 
<ref name="degubernatis">{{cita|De Gubernatis, 1872|pp. 146–147|cidDeGubernatis1872}}.</ref>
The [[cladogram]] below follows a 2012 analysis by Turner, Makovicky and Norell.<ref name=TMN2012>{{cite doi|10.1206/748.1 }}</ref>
 
<ref name="pitré1889"/>
{{clade|style=font-size:90%;line-height:90%
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|1=''[[Mahakala (dinosaur)|Mahakala]]''
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|3={{clade
|1=''[[Velociraptor]]''
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===Leggende metropolitane===
The cladogram below follows a 2012 analysis by paleontologists Phil Senter, James I. Kirkland, Donald D. DeBlieux, Scott Madsen and Natalie Toth.<ref name=Yurgovuchia>{{cite doi|10.1371/journal.pone.0036790}}</ref>
Negli anni settanta, girava la voce che in Italia fossero reintrodotti attraverso elicotteri o paracadute lupi di origine straniera, talvolta siberiani, americani o africani a secondo della fonte.<ref name="boitani1979">{{Cita pubblicazione|cognome1=Boitani |nome1=L.|cognome2=Soccodato |nome2=A. |anno= 1979 |titolo=Al lupo, al lupo!|url=https://www.storiadellafauna.com/wp-content/uploads/2021/05/Wwf-1979.-Al-lupo-al-lupo-ott.pdf|rivista= WWF- Fondo Mondiale per la Natura}}</ref><ref name="boitani1988.47">{{cita|Boitani, 1988|pp. 47-49|cidBoitani1988}}.</ref> [[Luigi Boitani]] respinse la storia nei seguenti termini:
 
{{Citazione|A parte la spontanea considerazione «ma come avranno fatto i lupi a togliersi il paracadute?», restano altre domande a cui si può dare una risposta più seria. Esistono almeno tre buone ragioni per definire una barzelletta questa storia: 1) un lupo straniero [...] non riuscirebbe a sopravvivere in Italia che qualche giorno: come farebbe un lupo siberiano, abituato alle renne e ai buoi muschiati, agli spostamenti di decine e decine di km al giorno, a stare lontano dagli odori e dai pericoli dell'uomo, ad abituarsi alle nostre condizioni? Morirebbe presto di fame, paura, stress. 2) un lupo nato in gabbia, non sarebbe in grado di cacciare e soprattutto, non avendo paura dell'uomo, si avvicinerebbe ai paesi finendo presto ucciso. 3) Se lo scopo della reintroduzione era di rinsanguare i lupi italiani, il risultato sarebbe la distruzione della nostra razza, come ogni allevatore ben sa; quindi quale può essere oggi in Italia quell'ente (perché, data la spesa, solo un ente potrebbe permetterselo) così pazzo (e ricco) da fare una cosa del genere? Certo non lo Stato, né le Regioni, né i Comitati Caccia (visto poi l'amore che c'è tra lupi e cacciatori!!), né le organizzazioni protezionistiche che cercano di salvare il «nostro» lupo. E chi altro allora?|''Al lupo, al lupo!'', 1979, p. 20}}
{{clade| style=font-size:90%;line-height:90%
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|3=''[[Utahraptor]]''
|4=''[[Yurgovuchia]]'' }} }} }} }} }} }} }} }} }}
 
Lo stesso Boitani rintracciò la storia ai primi anni settanta nel Parco nazionale d'Abruzzo, quando le autorità del parco avevano discretamente reintrodotto esemplari di cervo e capriolo originari da altre regioni in grandi casse. Girò poco dopo la voce che fra gli animali introdotti vi fossero dei lupi, e la storia, spargendosi in tutto il territorio, venne successivamente usata come esempio dell'aperta contrapposizione del parco agli interessi locali.<ref name="boitani1988.47"/>
==Technical diagnosis==
[[File:Dromaeosauridae.JPG|thumb|Dromaeosaurid fossil displayed in Hong Kong Science Museum.]]
Dromaeosaurids are diagnosed by the following features; short T-shaped [[Frontal bone|frontals]] that form the [[anatomical terms of ___location|rostral]] boundary of the [[supratemporal fenestra]]; a caudolateral overhanging shelf of the [[squamosal]]; a lateral process of the [[quadrate bone|quadrate]] that contacts the [[quadratojugal]]; raised, stalked, [[parapophyses]] on the [[dorsal vertebra]]e, a modified pedal digit II; [[Chevron (insignia)|chevrons]] and [[prezygapophyses]] of the [[caudal vertebrae]] elongate and spanning several vertebrae; the presence of a [[subglenoid fossa]] on the [[coracoid]].<ref name="dinosauria04"/>
 
==Note==
==In popular culture==
<references/>
''[[Velociraptor]]'', a dromaeosaurid, gained much attention after it was featured prominently in the 1993 [[Steven Spielberg]] film ''[[Jurassic Park (film)|Jurassic Park]]''. However, the dimensions of the ''Velociraptor'' in the film are much larger than the largest members of that genus. Robert Bakker recalled that Spielberg had been disappointed with the dimensions of ''Velociraptor'' and so upsized it, adding that soon afterwards he named ''[[Utahraptor]]'' which was more the size depicted, or larger.<ref name=bakker1995>{{cite_book |last=Bakker |first=Robert T. |authorlink=Bob Bakker |year=1995 |title=Raptor Red |___location=New York |publisher=Bantam Books |pages=4 |isbn=0-553-57561-9}}</ref> [[Gregory S. Paul]], in his book ''Predatory Dinosaurs of the World'', considered ''Deinonychus antirrhopus'' a species of ''Velociraptor'', and so rechristened the species ''Velociraptor antirrhopus''.<ref name="paul1988"/> This taxonomic opinion has not been widely followed.<ref name ="dinosauria04"/><ref name="perezetal">{{cite journal |last=Pérez-Moreno |first=B.P. |author2=J. L. Sanz |author3=J. Sudre |author4=B. Sigé |year=1994 |title=A theropod dinosaur from the Lower Cretaceous of southern France |journal=Dinosaurs and Other Fossil Reptiles of Europe, Second Georges Cuvier Symposium, Montbéliard; Revue de Paléobiologie, Volume spécial |volume=7 |pages=173–188}}</ref><ref name="currie">{{cite journal |doi=10.1080/02724634.1995.10011250 |last=Currie |first=P. J. |year=1995 |title=New information on the anatomy and relationships of ''Dromaeosaurus albertensis'' (Dinosauria: Theropoda) |journal=Journal of Vertebrate Paleontology |volume=15 |issue=3 |pages=576–591}} ([https://www.vertpaleo.org/publications/jvp/15-576-591.cfm abstract])</ref>{{clear}}
 
==ReferencesBibliografia==
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