Diocesi di Padova: differenze tra le versioni

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{{diocesi della chiesa cattolica
|nome = [[Diocesi]] di [[Padova]]
|latino = Dioecesis Patavina
|immagine =Kathedrale undDuomo (Padua) - BaptisteriumFacade.JPGjpg
|titolo = [[Vescovovescovo]] eletto
|titolare = [[Claudio Cipolla]](in attesa di consacrazione episcopale)
|emeriti = [[Antonio Mattiazzoarcivescovo]] (titolo personale di [[arcivescovoAntonio Mattiazzo]])
|vicario = Giuliano Zatti
|stato = Italia
|ritoliturgico = [[rito romano|romano]]
|eretta =[[ III secolo]]
|stemma =
|mappa = Padova7 diocesi 4Padova.png
|mappacollocazione = Roman Catholic Diocese of Padua in Italy.svg
|mappaprovincia = Ecclesiastical province of Venice in Italy.svg
|suffraganeadel = [[patriarcato di Venezia]]
|regione = [[Regione ecclesiastica Triveneto|Triveneto]]
|battezzati = 1.008031.112636
|popolazione = 1.076081.954808
|proporzione =93 95,64
|sacerdotisecolari =724 627
|sacerdotiregolari =294 231
|sacerdoti =1.018 858
|battezzatipersacerdote =990 1.202
|diaconi =50 55
|religiosi =395 341
|religiose = 1.722283
|vicariati =38 32
|parrocchie = 459
|superficie = 3.297
|cattedrale = [[Duomo di Padova|Basilica di Santa Maria Assunta]]
|patroni = [[Prosdocimo di Padova|San Prosdocimo]]
|indirizzo=Via Dietro Duomo 15, 35139 Padova, Italia
|indirizzo = Via Dietro Duomo 15, 35139 Padova, Italia
|sito=www.diocesipadova.it/
|sito = www.diocesipadova.it/
|anno=2014
|anno = 2024
|ch=pado
}}
 
La '''diocesi di Padova''' (in [[lingua latina{{latino|latino]]: ''Dioecesis Patavina''}}) è una sede della [[Chiesa cattolica in Italia]] [[Diocesi suffraganea|suffraganea]] del [[patriarcato di Venezia]] appartenente alla [[regione ecclesiastica Triveneto]]. Nel [[2013]]2023 contava 1.008031.112636 battezzati su 1.076081.954808 abitanti. È attualmente retta dal [[vescovo]] [[Claudio Cipolla]].
 
==Territorio==
Il territorio diocesano presenta una conformazione a dir poco complessa, in quanto non corrisponde alla [[provincia di Padova]] e giunge a comprendere l'[[Altopiano dei Sette Comuni]] in provincia di Vicenza, la maggior parte della [[Riviera del Brenta]] in provincia di Venezia, l'area del massiccio del [[Monte Grappa|Grappa]] posta a cavallo tra le province di Vicenza, Treviso e Belluno, nonché alcuni comuni adagiati sul medio Piave nelle province di Treviso e Belluno. Le parrocchie fuori dalla provincia di Padova sono 36 nella [[città metropolitana di Venezia]], 77 nella [[provincia di Vicenza]], 13 nella [[provincia di Treviso]] e 15 nella [[provincia di Belluno]].
 
Il territorio diocesano presenta una conformazione complessa: non corrispondente alla [[provincia di Padova]], comprende l'[[Altopiano dei Sette Comuni|Altopiano di Asiago]], la maggior parte della [[Riviera del Brenta]] e l'area del massiccio del [[Monte Grappa|Grappa]], toccando anche le provincie di [[Provincia di Vicenza|Vicenza]] (78 parrocchie), [[provincia di Venezia|Venezia]] (36 parrocchie), [[provincia di Treviso|Treviso]] (13 parrocchie) e [[provincia di Belluno|Belluno]] (15 parrocchie).
 
Sede vescovile è la città di [[Padova]], dove si trova la [[Duomo di Padova|basilica cattedrale di Santa Maria Assunta]].
 
Il territorio è suddiviso in 459 [[parrocchia|parrocchie]].
 
===Evoluzione storica===
Gli storici fanno corrispondere i confini con quelli dei ''municipia'' romani di ''Patavium'' e ''Ateste'' e, nel primo periodo, di ''Vicentia'', il che giustificherebbe l'appartenenza al territorio dell'Altopiano di Asiago. Il primo dato certo riguardo ai confini risale però all'[[897]], quando il re d'Italia [[Berengario del Friuli]] donò al suo cancelliere, il vescovo Pietro, la vasta corte di [[Piove di Sacco|Sacco]], che comprendeva tutta l'area sudorientale dell'attuale provincia di Padova.
[[File:Berengar I of Italy.jpg|miniatura|sinistra|Berengario I e la sua corte]]
Pochi anni dopo, nel [[915]]917, trasferiva allo stesso vescovo il pieno dominio dell'intera valle del [[Brenta]], fino al suo sbocco a [[Solagna]], e delle zone adiacenti<ref>{{Cita web|url=https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=23&RicProgetto=ev&RicVM=indice&RicSez=prodenti&RicTipoScheda=pe|titolo=Diocesi di Vicenza|accesso=16 settembre 2022}}</ref>. In tal modo veniva assegnato al vescovo di Padova l'impegnativo compito di "guardiano della [[Valsugana]]" e si dava al suo territorio una singolare configurazione "a due tronconi": quello meridionale più popoloso e pianeggiante, quello settentrionale montuoso, attorno all'asta fluviale del Brenta, che abbraccia il Pedemonte e tutto l'Altopiano di Asiago, il massiccio del Grappa e le Prealpi Feltrine.
 
Nel [[1786]], su pressione dell'[[arciduca d'Austria]], Padova cedette alla [[Arcidiocesi di Trento|diocesi di Trento]] (oggi arcidiocesi) la parrocchia di Brancafora (attuale [[Pedemonte]])<ref>Nel [[1964]] Pedemonte e [[Casotto (Pedemonte)|Casotto]] (staccata dalla stessa nel [[1945]]) furono assegnate alla [[diocesi di Vicenza]].</ref>.
 
La geografia "a due tronconi" resistette fino alla riforma ecclesiastica asburgica del [[1818]], che puntava alla delimitazione di circoscrizioni diocesane territorialmente compatte.
 
Con la bolla ''De salute Dominici gregis'' del 1º maggio 1818 si stabilì il passaggio dalla diocesi di Padova a quella di Vicenza delle parrocchie pedemontane di Breganze, Friola, Marostica, Mason, Molvena, Nove, Pianezze, San Cristoforo e San Lorenzo, Schiavon e Villaraspa, mentre Padova ricevette in cambio [[Villa del Conte]], [[Sant'Anna Morosina]], [[Onara]], [[Cittadella (Italia)|Cittadella]], [[Rossano Veneto|Rossano]], [[Lozzo Atestino|Lozzo]] e [[Selvazzano]]. Padova ricevette inoltre dalla [[diocesi di Feltre]] la parrocchia di [[Primolano]], da quella di [[Diocesi di Adria-Rovigo|Adria]] [[Barbona]] e da quella di [[Diocesi di Verona|Verona]] [[Cinto Euganeo]].
 
Con la [[bolla pontificia|bolla]] ''[[De salute Dominici gregis]]'' del 1º maggio 1818 [[papa Pio VII]] stabilì il passaggio dalla diocesi di Padova a quella di [[Diocesi di Vicenza|Vicenza]] delle parrocchie pedemontane di [[Breganze]], [[Friola]], [[Marostica]], [[Mason Vicentino|Mason]], [[Molvena]], [[Nove (Italia)|Nove]], [[Molvena|Pianezze San Cristoforo]], [[Pianezze|Pianezze San Lorenzo]], [[Schiavon]] e [[Molvena|Villaraspa]], mentre Padova ricevette in cambio [[Villa del Conte]], [[San Giorgio in Bosco|Sant'Anna Morosina]], [[Onara]], [[Cittadella (Italia)|Cittadella]], [[Rossano Veneto|Rossano]], [[Lozzo Atestino|Lozzo]] e [[Selvazzano]]. Padova ricevette inoltre la parrocchia di [[Primolano]] dalla diocesi di Feltre (oggi [[diocesi di Belluno-Feltre]]), quella di [[Barbona]] dalla diocesi di Adria (oggi [[diocesi di Adria-Rovigo]]) e quella di [[Cinto Euganeo]] dalla [[diocesi di Verona]].
Per effetto di tali aggiustamenti, la diocesi che prima si componeva di due zone non contigue assunse l'attuale conformazione "a clessidra", con Cittadella a fare da congiunzione fra la zona alta e quella bassa.
 
Il 22 maggio 2024, in forza del decreto ''Quo aptius'' del [[Dicastero per i vescovi]], la parrocchia di Mure di [[Colceresa]] è stata ceduta alla diocesi di Vicenza.<ref>{{la}} [https://www.vatican.va/archive/aas/documents/2024/acta-giugno2024.pdf Decreto ''Quo aptius''], AAS 116 (2024), p.&nbsp;795.</ref>
===Vicariati===
{{vedi anche|Parrocchie della Diocesi di Padova|Chiese di Padova}}
Le 459 parrocchie della diocesi sono raggruppate in 38 [[vicariati]].
 
===Chiese e vicariati===
===Basilica di Sant'Antonio di Padova===
{{vedi anche|Parrocchie della diocesi di Padova|Chiese di Padova}}
Sede vescovile è la città di [[Padova]], dove si trova la [[Duomo di Padova|basilica cattedrale di Santa Maria Assunta]]. Nel territorio sorgono, oltre alla cattedrale e alla [[Basilica di Sant'Antonio di Padova|pontificia basilica di Sant'Antonio]], altre 4 [[Basilica minore|basiliche minori]]: la [[basilica di Santa Giustina]] e la [[Basilica del Carmine (Padova)|Basilica di Santa Maria del Carmine]] a Padova, la [[Abbazia di Praglia|basilica di Santa Maria Assunta]] a [[Teolo]], e la [[Basilica di Santa Maria delle Grazie (Este)|basilica di Santa Maria delle Grazie]] a [[Este (Italia)|Este]].
 
A partire da giugno 2025, le [[parrocchia|parrocchie]] della diocesi sono state raggruppate in 47 "collaborazioni pastorali", a loro volta raggruppate in 16 [[vicariati]].<ref>{{Cita web|url=https://www.diocesipadova.it/la-nuova-geografia-pastorale-della-diocesi-di-padova/|titolo=La nuova “geografia pastorale” della Diocesi e le indicazioni per i referenti di ambito|accesso=25 giugno 2025}}</ref>
La papale [[Basilica di Sant'Antonio di Padova|basilica del Santo]] non è compresa nel territorio diocesano poiché direttamente [[Basilica papale#Basilicae maiores fuori Roma|soggetta alla Santa Sede]]: è rappresentata da un delegato pontificio, carica attualmente ricoperta dall'[[arcivescovo]] [[Giovanni Tonucci]], [[prelato]] di [[Prelatura territoriale di Loreto|Loreto]] e [[delegato pontificio]] del [[Basilica della Santa Casa|santuario della Santa Casa]].
 
===Basilica di Sant'Antonio di Padova===
==Storia==
La pontificia [[Basilica di Sant'Antonio di Padova|basilica del Santo]] non è compresa nel territorio diocesano poiché direttamente [[Basilica papale#Basilicae maiores fuori Roma|soggetta alla Santa Sede]]: è rappresentata da un delegato pontificio, carica attualmente ricoperta dall'[[arcivescovo]] [[Diego Giovanni Ravelli]].
 
==Storia==
===Le origini e i primi secoli===
[[File:Veronese Martirio di Santa Giustina.jpg|miniatura|destra|[[Paolo Veronese]], ''Il martirio di Santa Giustina'', Galleria degli Uffizi, Firenze.]]
La fondazione della chiesa di Padova è tradizionalmente attribuita a [[Prosdocimo di Padova|san Prosdocimo]] che, inviato da [[Pietro apostolo|san Pietro]], avrebbe iniziato l'opera di evangelizzazione e di organizzazione ecclesiastica dell'entroterra veneto, opera continuata dai suo successori, i santi Massimo e Fidenzio; figura di grande rilievo nella prima storia cristiana di Padova è la conversione della giovane [[Giustina di Padova|Giustina]], martirizzata durante le persecuzioni di [[Diocleziano]]. Recenti studi tendono a ricondurre la fondazione della cattedra patavina e di una definita formazione ecclesiastica attorno al [[250]]. Alla metà del [[IV secolo]] fu ospite a Padova, alla sede del vescovo Crispino, [[Atanasio di Alessandria]]; mentre, nel successivo [[concilio di Aquileia]], era presente un certo Giovino, che alcuni studiosi identificano come vescovo di Padova.
[[File:Chiesa Santa Giustina 8(Padua) - The Shrine of Saint Prosdocimus.jpg|miniatura|sinistra|Il ''Sacello di San Prosdocimo'', il più antico luogo di culto di Padova, databile al V o VI secolo]]
Tra il [[V secolo|V]] e [[VI secolo]] le testimonianze storiche si concentrano attorno al culto di santa Giustina e alla sua basilica ''extra moenia'', centro spirituale di primaria importanza dove si raccolsero insigni reliquie, tra cui quelle dell'[[evangelista]] [[Luca evangelista|Luca]] e dell'[[apostolo]] [[Mattia apostolo|Mattia]] e dei martiri padovani. Era pure luogo eletto alla sepoltura dei vescovi, mentre la cattedrale cadde vittima, con il resto della città, delle numerose invasioni dei visigoti, bizantini ed ungari. Di questa oscura stagione, che portò la ''Patavium'' romana all'aspetto di una rovina fumante (nella prima metà del [[VII secolo]]), sappiamo che i vescovi usarono rifugiarsi verso la laguna, a [[Malamocco]]<ref>Secondo Cappelletti, primo vescovo padovano trasferitosi a Malamocco sarebbe stato Tricidio seguito da Bergualdo (cfr. ''op. cit.'', p. 330).</ref>, comportando un precipitoso decadimento della tradizione cristiana patavina tanto che la stessa cronotassi dei vescovi, prima del IX secolo, si fa imprecisa e fumosa, complice pure la scarsità delle fonti e la povertà delle testimonianze archeologiche.
 
Il vescovo Ursiniano, pur residente a Malamocco, si firmò come ''episcopus sanctae ecclesiae Paduanae'' negli atti del [[sinodo]] [[roma]]no del [[680]]. Al tempo del vescovo Domenico invece, che fu presente al [[Concilio di Mantova (827)|concilio di Mantova]] dell'[[827]], quasi certamente la sede era stata riportata a Padova, poiché a quel concilio non furono presenti vescovi lagunari<ref>{{cita pubblicazione|autore=Giorgio Arnosti, [http|url=https://www.tragolscribd.itcom/flaminiodocument/flaminio-1111868402/59Lo-Scisma-Tricapitolino-e-l-Origine-Della-Diocesi-104.htm ''Di-Ceneda|titolo=Lo scisma tricapitolino e l'origine della diocesi di Ceneda''], in|rivista= Il Flaminio,|volume= 11 (|anno= 1998),| p. = 78}}</ref>.
 
===Il medioevo===
[[File:Heinrich III. (HRR) Miniatur.jpg|miniatura|destra|L'imperatore Enrico III, di cui il vescovo Bernardo fu cappellano mentre sedeva alla cattedra di Padova.]]
Dopo un buio periodo, legato alla totale decadenza della ''Patavium'' saccheggiata, con l'età carolingia si attua un lento restauro degli organismi ecclesiastici nella sintonia tra vescovi e casa imperiale. Le donazioni di [[Berengario del Friuli]] e la ''concessione di poter innalzare castelli'' per difesa propria e della popolazione resero responsabile i vescovi dell'ordine politico e territoriale rendendoli effettivi feudatari in contrasto col sorgere insistente di potenze signorili di ambito rurale. Per garantire l'assoluta indipendenza dell'[[Basilica di Santa Giustina|Abbazia di Santa Giustina]], ma anche dei monasteri di [[Chiesa di San Pietro Apostolo (Padova)|San Pietro]] e [[Chiesa di Santo Stefano (Padova)|Santo Stefano]] alla metà del [[X secolo]] il vescovo Ildeberto concedette prebende e ''benefizi'' di notevole entità che andavano a sommarsi a quelli della ''schola sacerdotum'', l{{'}}''Amplissimo'' [[Capitolo (cristianesimo)|capitolo]] della [[cattedrale]], già esistente nel [[IX secolo]], a cui si aggregavano le [[Pieve|pievi]] disseminate per l'intero territorio diocesano. Il prestigio della cattedra patavina impennò con la figura del vescovo Gauslino, vicinissimo ad [[Ottone II di Sassonia|Ottone II]], che lo volle al concilio di Ravenna, tra i pochi episcopi mitrati italici presenti.
 
L'influenza imperiale culminò con la salita alla cattedra di Bernardo che aveva il titolo di cappellano di [[Enrico III il Nero|Enrico III]] e di Waltolff, proveniente dal capitolo canonicale della [[cattedrale di Augusta]]. Nel frattempo non sappiamo come venissero accolte le disposizioni canoniche provenienti da Roma per iniziativa dei [[Papa|papi]] [[Papa Leone IX|Leone IX]] e [[Papa Niccolò II|Niccolò II]], emanate ad arginare il fenomeno della [[simonia]] e del concubinato. Verso il [[XI secolo]] la curia dei vassalli vescovili, ricca di ''arimanni'' ovvero i ricchi aristocratici rurali che nel frattempo si erano stanziati in città (come i [[da Carrara]], i da Fontaniva, i Maltraversi), riuscì ad isolare parte del proprio potere, preparando quello che sarebbe diventato il libero comune di Padova, nascente anche grazie al forte senso di ''civitas'' che la popolazione stava riscoprendo assieme ad un'elevata spiritualità diffusa soprattutto dai monaci e dalle monache dell'[[ordine di San Benedetto]]. Proprio alla fine del secolo XI vanno a collocarsi le grandi ''inventiones'' dei corpi santi Massimo, Giuliano e Felicita alla quale fu partecipe lo stesso [[Papa Leone IX]], in passaggio per Padova, mentre nel 1075 venne ritrovato, sotto il pavimento della Basilica di Santa Giustina, il corpo di [[Daniele di Padova|san Daniele levita]], poi portato nella ''confessiones'' della cattedrale.
 
[[File:Leon IX (cropped).jpg|miniatura|sinistra|Papa Leone IX, presente all{{'}}''inventio'' dei santi Massimo, Giuliano e Felicita]]
 
Il forte senso civico portò a corrompere i rapporti tra la chiesa padovana ed il potere imperiale. Non a caso [[Enrico IV di Franconia|Enrico IV]] soggiornò a Padova a più riprese tra [[1090]] e [[1097]] per sanare la frattura tra il clero reticenteriluttante ad accettare le nomine non provenienti dalla curia romana, tanto che il vescovo Pietro IV fu costretto a chiedere diretto intervento alla corte, che non riuscì a bloccare la sua deposizione al Concilio di Guastalla; fu sostituito dal vescovo Sinibaldo che però dovette rifugiarsi ad Este perché cacciato dalla città ''per violentiam regiam''. Il ministero di Sinibaldo fu lungo, colpito dal grande [[terremoto del 1117]] che portò al crollo di gran parte della città, fu legato profondamente a [[Matilde di Canossa]]. In questo periodo fiorirono le numerose comunità cenobitiche della diocesi, tra cui l'[[Abbazia di Praglia|abbazia di Santa Maria a Praglia]] (dipendente dell'[[abbazia di San Benedetto ain Polirone]]), l'[[abbazia di Santa Maria delle Carceri]] e l'[[Chiesa di San Michele Arcangelo (Candiana)|abbazia di San Michele a Candiana]]. La situazione mutò soltanto in seguito al [[concordato di Worms]], quando dopo la figura del vescovo [[Bellino di Padova|Bellino Bertaldi]] si susseguirono episcopati legati alla sede romana, mentre in seguito alla formazione della [[Lega Lombarda]] andava ad inasprirsi il rapporto tra la chiesa padovana e quella [[Patriarcato di Aquileia|primaziale di Aquileia]], chiaramente filoimperiale: al concilio di Ravenna, il vescovo Gerardo dovette piegarsi a chiedere perdono al patriarca aquileiense. La chiusura del [[secolo XII]] fu caratterizzata dal progressivo riordino dei ''benefizi'' e dei confini delle pievi e delle chiese curaziali.
 
Il XIII secolo fu caratterizzato dai grandi movimenti del clero regolare: l'abbazia di Santa Giustina, guidata dal carismatico abate [[Arnaldo da Limena]], nel [[1239]] accolse Federico II; l'ordine benedettino ''degli albi'', fondato da [[Giordano Forzatè]] fiorì a [[Chiesa di San Benedetto Vecchio|San Benedetto Vecchio]], [[Chiesa di San Benedetto Novello|San Benedetto Novello]], [[Chiesa di San Giovanni di Verdara|San Giovanni di Verdara]] e [[Chiesa di Santa Maria in Vanzo|Santa Maria in Vanzo]]. I canonici regolari si stanziarono nelle chiese di santa Sofia e san Michele mentre l'[[abbazia di Praglia]] fondò in città tra il [[1185]] e il [[1186]] la chiesa e l{{'}}''ospitium'' e la [[Chiesa di Sant'Urbano (Padova)|chiesa di sant'Urbano]]. Anche la presenza degli ordini ospitalieri favorì il sorgere di numerosi ''hospitalia''.
 
Ma fu il fiorire dei nuovi ordini mendicanti ad aprire una nuova stagione edificatoria, verso la metà del secolo: la costruzione della [[Chiesa degli Eremitani|chiesa dei Santi Filippo e Giacomo]] per la comunità degli Agostiniani, la [[Chiesa di Sant'Agostino (Padova)|chiesa di Sant'Agostino]] per i Domenicani, la [[Basilica del Carmine (Padova)|chiesa di Santa Maria del Carmine]] per i Carmelitani, ma soprattutto lo sviluppo del grande complesso antoniano dopo la canonizzazione di Sant'Antonio, avvenuta nel 1232 tramutò la città in uno dei fondamentali centri del francescanesimo europeo.
 
===Il periodo veneziano===
Nel Cinquecento il vescovo decide di costruire una grandiosa villa a [[Torreglia]], su un'altura ai piedi dei [[Colli Euganei]], ispirata ad una ''domus'' romana. La villa nata come rifugio dalla calura nel periodo estivo e come cenacolo di artisti e letterati, ebbe varie ristrutturazioni e rimase proprietà della diocesi fino al 1962. Divenuta proprietà del [[Fondo Ambiente Italiano]], è ancora oggi nota come [[Villa dei Vescovi]].
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Nel [[1671]] il vescovo [[Gregorio Barbarigo]] istituì il [[seminario]] diocesano, a cui nel [[1684]] aggiunse una tipografia.
Nel 1671 il vescovo [[Gregorio Barbarigo]] istituì il [[seminario]] diocesano, a cui nel 1684 aggiunse una tipografia.
 
Da sempre parte della [[provincia ecclesiastica]] di [[Patriarcato di Aquileia|Aquileia]], con la soppressione di quest'ultima, il 19 gennaio 1753, in forza della [[Bolla pontificia|bolla]] ''Suprema dispositione'' di [[papa Benedetto XIV]], la diocesi di Padova divenne [[Diocesi suffraganea|suffraganea]] dell'[[arcidiocesi di Udine]], nuova [[sede metropolitana]] per quella parte dell'antico patriarcato che si trovava nel territorio della Serenissima.<ref>{{cita libro|autore=[[Giuseppe Cappelletti]]|url=http://books.google.it/books?id=HdMCAAAAQAAJ&pg=PA842|titolo=Le Chiese d'Italia della loro origine sino ai nostri giorni|volume= vol. VIII|città= Venezia|anno= 1851| pp = 842-858}}</ref>
 
===Gli ultimi due secoli===
[[File:Bishops Palace -Il Palazzo dei Vescovi 10-20 2068.jpg|thumb|left|upright=1.2|Il [[Episcopio (Padova)|palazzo vescovile]] di Padova, sede anche del [[Museo diocesano di Padova|Museo diocesano]].]]
{{...}}
 
Il 1º maggio 1818, in forza della bolla ''[[De salute Dominici gregis]]'' di [[papa Pio VII]], Udine divenne semplice vescovato e Padova venne aggregata alla provincia ecclesiastica di [[Patriarcato di Venezia|Venezia]]. Contestualmente cedette 10 parrocchie alla [[diocesi di Vicenza]], e in cambio ottenne una parrocchia ciascuna dalle diocesi di [[Diocesi di Verona|Verona]], [[Diocesi di Feltre|Feltre]] e [[Diocesi di Adria|Adria]] e altre 7 dalla stessa diocesi di Vicenza.<ref>{{Cita libro|lingua=la|url=http://books.google.it/books?id=as_XHufGgeYC&pg=PA36|capitolo=Bolla ''De salute Dominici gregis''|titolo= Bullarii romani continuatio|volume= Tomo XV|città= Romae|anno= 1853| pp = 36–40, in particolare i paragrafi 12 e 17}}</ref>
 
Nel 1908, per volere del vescovo [[Luigi Pellizzo]], venne fondato il settimanale diocesano ''[[La Difesa del popolo]]''.
 
Nel 1950 nacque il [[Cuamm]] (Collegio universitario aspiranti medici missionari), per iniziativa del professor Francesco Canova, già medico missionario in Giordania, e con l'assenso del vescovo [[Girolamo Bortignon]].<ref>{{cita web|url=https://www.mediciconlafrica.org/blog/chi-siamo/gli-anni-50-le-origini/''Gli|titolo=anni '50: le origini|sito=Medici con l'Africa - Cuamm}}</ref>
 
Nel 1960 aprì a Sarmeola di [[Rubano]] l'Opera della Provvidenza S. Antonio (O.P.S.A.), una grande struttura residenziale che accoglie persone con gravi disabilità. Fu voluta dal vescovo Girolamo Bortignon nel 1955, in seguito alla sua prima visita pastorale alle parrocchie della diocesi, durante la quale rilevò la situazione di emarginazione e bisogno in cui vivevano tante persone, la cui assistenza gravava esclusivamente sulle loro famiglie.<ref>{{cita web|url=https://www.operadellaprovvidenza.it/la-storia/|titolo=''Opera della Provvidenza. La storia''}}</ref>
Dopo aver acquistato il [[palazzo Trevisan-Mion]] di via Zabarella, nel 1974 la curia padovana lo assegnò al neonato Centro universitario vescovile, destinandolo ad attività pastorali nell'ambito dell'[[Università di Padova]].<ref>{{cita web|url=http://www.centrouniversitariopd.it/index.php/menus/storia |titolo=Cenni storici |accesso=18 luglio 2017}}</ref>
 
Nel 2000 è stato inaugurato il [[Museo diocesano di Padova|Museo diocesano]], allestito negli ambienti del [[Palazzo vescovile di Padova|Palazzo vescovile]].
 
Dal 2005 ha sede a Padova la [[Facoltà teologica del Triveneto]], di cui il vescovo di Padova è per statuto vice-gran cancelliere.
 
Nel 2021 il vescovo [[Claudio Cipolla]] indice un [[sinodo diocesano]],<ref>{{cita web|url=https://www.diocesipadova.it/indizione-sinodo-diocesano-della-chiesa-di-padova/|titolo=Indizione Sinodo diocesano della Chiesa di Padova}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.diocesipadova.it/primo-sinodo-del-terzo-millennio-della-chiesa-patavina/|titolo=Primo Sinodo del terzo millennio della Chiesa patavina}}</ref> che si apre il 5 giugno 2022, solennità di [[Pentecoste]], e si conclude il 25 febbraio 2024.
 
Nel 2025, essendo ormai ridotto a poche unità il numero dei seminaristi, il [[Seminario di Padova|seminario diocesano]] viene accorpato a quelli di [[Diocesi di Adria-Rovigo|Adria-Rovigo]], [[Diocesi di Chioggia|Chioggia]] e [[Diocesi di Vicenza|Vicenza]]. Gli alunni risiedono presso Casa Madre Teresa di Calcutta, all'interno del complesso dell'O.P.S.A. di Sarmeola di Rubano.
 
==Missioni diocesane==
La diocesi di Padova è presente con propri missionari ''[[Fideifidei Donumdonum]]'' nei seguenti Paesi:<ref>{{cita web|url=http://www.centromissionario.diocesipadova.it/missioni-diocesane/|titolo=Elenco dei missionari diocesani ''fidei donum''}}</ref>
* in [[Brasile]] (dal 1951), attualmente nelle [[diocesi di Duque[[Diocesi dedi CaxiasPetrópolis|Petropolis]] e [[Diocesi di PetrópolisRoraima|PetropolisRoraima]];
* in [[Etiopia]] (dal 2019), nella [[prefettura apostolica di Robe]];
* [[Ecuador]] (dal 1957), attualmente nelle diocesi di [[Arcidiocesi di Quito|Quito]] e [[Diocesi di San Jacinto de Yaguachi|San Jacinto de Yaguachi]];
* in [[KenyaThailandia]] (dal 19591999), attualmente nellenella [[diocesi di NyahururuChiang Mai]], [[Diocesinell'ambito di Muranga|Murang'a]]una emissione [[DiocesiRegione diecclesiastica NgongTriveneto|Ngongtriveneta]].
La Chiesa di Padova è inoltre il principale sostenitore della missione [[Regione ecclesiastica Triveneto|triveneta]] in [[Thailandia]], avviata nel 1997. I missionari operano nella [[diocesi di Chiang Mai]].
 
==PersoneSanti legatee beati legati alla diocesi==
* San [[Daniele di Padova]], patrono della città
* Santa [[Giustina di Padova]], patrona della città
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* Beato [[Andrea Giacinto Longhin]], vescovo di [[Diocesi di Treviso|Treviso]], nato a [[Campodarsego]]
* San [[Leopoldo da Castelnuovo]]
* San [[Massimo di Padova]], secondo vescovo della diocesi
* San [[Fidenzio di Padova]], terzo vescovo della diocesi
*[[Giovanni Nervo]]
 
==Cronotassi dei vescovi==
Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.
[[File:Andrea Mantegna 018.jpg|miniatura|destra|[[Andrea Mantegna]], ''San Prosdocimo, primo vescovo di Padova'', Pinacoteca di Brera.]]
La seguente cronotassi, fino alla fine del [[XIII secolo]], ripete il catalogo dei vescovi di Padova, redatto in questa stessa epoca e menzionato nel ''Liber Regiminum Paduae'', nella versione corretta da [[Ludovico Antonio Muratori]].<ref>Secondo Lanzoni, questo catalogo non ha alcun valore storico: infatti non è conosciuto da nessun autore padovano antico e nemmeno dall'autore della ''Vita'' di [[Prosdocimo di Padova|san Prosdocimo]] ([[XI secolo]]); non riporta nomi di vescovi accertati da altre fonti storiche e menziona nomi di vescovi delle diocesi vicine a quella padovana. Fino agli inizi del [[VII secolo]], secondo Lanzoni sono solo due i vescovi documentati da fonti storiche, ossia Crispino e Bergullo. Solo dal [[XV secolo]] ai singoli nomi del catalogo furono aggiunti dati cronologici e brevi notizie biografiche fittizie.</ref>
* ''San'' [[Prosdocimo di Padova|Prosdocimo]] †
* ''San'' [[Massimo di Padova|Massimo]]
* ''San'' [[Fidenzio di Padova|Fidenzio]] †<ref>Al suo posto il catalogo riporta Calporniano. Secondo Lanzoni l'assenza di san Fidenzio è significativosignificativa del fatto che nel XIII secolo questi non era considerato un vescovo di Padova.</ref>
* ''San'' Procolo †
* Teodoro †
* Avisiano †
* Ambrogio †
* ''San'' Siro † (inizio del [[III secolo]])
* Suero †
* ''San'' [[San Leonino|Leonino]] †<ref>Il 29 giugno erano venerati a Padova due santi, Leolino e Ilario, entrambi spesso inseriti nell'antico catalogo; il primo è identificato con Leonino, il secondo con l'Ilario dopo Vero.</ref>
* Mariano †
* Eupavio †
Riga 133 ⟶ 152:
* Paolo †
* Vero †
* ''Sant''{{'}}Ilario †
* Crispino † (prima del [[342]]/[[345]] - dopo il [[356]])<ref name="Assente nel catalogo">Assente nel catalogo.</ref>
* Limpidio †
* Vitellio †
* Provino †
* ''Beato'' Severiano †
* Bergullo † (menzionato nel [[571]]/[[577]])
* ''Beato'' Giovanni †
* Cipriano †
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* Vitale †
* Odo †
* Ursiniano † (menzionato nel [[680]])<ref>Assente nel catalogo. Secondo Cappelletti, Ursiniano era vescovo di [[Diocesi di Pedena|Pedena]], mentre studi recenti gli attribuiscono la sede patavina (Daniela Rando, [http://www.{{treccani.it/enciclopedia/|eta-ducale-la-societa-e-gli-ordinamenti-le-strutture-della-chiesa-locale_%28Storia-di-Venezia%29/ ''|titolo=Le origini delle diocesi lagunari''],||autore=Daniela in ''Storia di Venezia'', Vol. 1, Treccani, 1992Rando}}; Massimiliano Pavan, Girolamo Arnaldi, [http://www.{{treccani.it/enciclopedia/|origini-aquileia-grado-malamocco-le-origini-dell-identita-lagunare_%28Storia-di-Venezia%29/ ''|titolo=Le origini dell'identità lagunare''],|autore= inMassimiliano Storia di VeneziaPavan, Treccani,Girolamo 1992,Arnaldi}}; Vol. 1;{{cita pubblicazione|autore=Giorgio Arnosti, [|url=http://www.tragol.it/flaminio/flaminio-11/59-104.htm ''|titolo=Lo scisma tricapitolino e l'origine della diocesi di Ceneda''],|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20050323085844/http://www.tragol.it/flaminio/flaminio-11/59-104.htm in|rivista= Il Flaminio,|volume= 11 (|anno = 1998),| pp. = 59-103}}).</ref>
* Assalonne †
* Richinaldo †
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* Diuto †
* Teodosio †
* Rodingo †<ref>Un vescovo italiano di nome Rodingo, senza indicazione della sede, è menzionato in due documenti dell'[[840]]; alcuni autori lo identificano con il vescovo patavino. Cfr. {{cita pubblicazione|autore=Fedele Savio, [http|url=https://archive.org/stream/archiviostoricol31cava#page/n97/mode/2up ''|titolo=Indizio di un placito lombardo o veneto dell'845 circa nella lista episcopale di Padova''], in|rivista= Archivio storico lombardo,|volume= serie quarta, anno XXXI,|anno= 1904,| p. = 92.}}</ref>
* Bodone †
* Giuseppe †
* Rodone (o Bodone) †
* Luitaldo †
* Domenico † (prima dell'[[827]] - dopo l'[[828]])<ref name="Assente nel catalogo"/>
* Aldegusio †
* Notingo †
* Ercorado †
* Rosio o Rorio † (prima dell'[[855]] - dopo l'[[874]])<ref>Nel catalogo un Rosio è menzionato tra Giuseppe e Rodone.</ref>
* Bilango †
* Liotaldo †
* Obaldo †
* Ebbone †
* Turingario †<ref>Un vescovo Turingario è menzionato in un diploma spurio di [[Ludovico II il Giovane|Ludovico II]] dell'[[866]].</ref>
* Valto (o Valaico) †
* Pietro II †<ref>Un Pietro è documentato nell'[[896]]; Savio, ''op. cit.'', p. 92.</ref>
* Pietro III †
* Sibicone † (menzionato nel [[917]])
* Ardemanno †<ref>Da Ercorado ad Ardemanno l'ordine dal catalogo padovano è diverso da quello di Cappelletti e Gams, secondo i quali il catalogo è stato manomesso con lo spostamento di alcuni vescovi. Secondo Savio (''op. cit.'', pp. 93-94), la presenza di così tanti vescovi per un periodo relativamente breve è dubbia; inoltre, lo stesso autore fa notare come molti nomi patavini corrispondono, forse non casualmente, a nomi di vescovi contemporanei di altre diocesi: Giuseppe di [[Diocesi di Ivrea|Ivrea]], Liotaldo di [[Diocesi di Pavia|Pavia]], [[Adalgisio di Novara]], Notingo di [[Diocesi di Brescia|Brescia]], Bilongo di [[Diocesi di Verona|Verona]], Turingario di [[Diocesi di Concordia-Pordenone|Concordia]], Bodone di [[Diocesi di Acqui|Acqui]].</ref>
* Ildeberto o Adalberto † (prima del [[942]] - dopo il [[952]])
* Zenone † (? - dopo il 21 marzo [[967]])<ref>Assente nel catalogo. La presenza di questo vescovo, documentata da Cappelletti, è messa in dubbio da Kehr, secondo il quale il successivo vescovo Gaulino è menzionato in un diploma di Ottone I del [[964]]; cfr. {{cita libro|autore=Paul Fridolin Kehr, [|url=http://books.google.it/books?id=Lm78raSjJvUC&pg=PA155 ''|titolo=Regesta Pontificum Romanorum''],|volume= VII,| pp. = 155-156.|lingua=la}}</ref>
* Gozzelino (o Gaulino) † (prima del 25 aprile [[967]] - ?)
* Orso † (prima del [[992]] - dopo il [[1027]])<ref name="kehr">Kehr, ''op. cit.'', p. 156.</ref>
* Aistolfo † (menzionato nel [[1031]])<ref>Kehr, ''op. cit.'', p. 156. Assente nel catalogo.</ref>
* Burcardo † (menzionato nel [[1040]])<ref name="kehr" />
* Arnaldo † (menzionato nel [[1047]])<ref name="kehr" />
* ''Beato'' [[Bernardo Maltraverso(vescovo di Padova)|Bernardo]] † ([[1048]] - [[1059]] deceduto)
* Waltolff † ([[1060]] - gennaio o febbraio [[1064]] deceduto)
* Olderico † ([[1064]] - [[1080]])
* Milone † ([[1084]] - [[1095]] deceduto)
* Pietro IV † ([[1096]] - [[1106]])
* Sinibaldo † ([[1106]] - 17 ottobre [[1125]] deceduto)
* ''San'' [[Bellino di Padova|Bellino Bertaldo]] † ([[1128]] - 26 novembre [[1145]] deceduto)
* Giovanni Cacio † ([[1148]] - [[1165]] deceduto)
* [[Gerardo Offreducci da Marostica]] † ([[1165]] - dopo il 4 luglio [[1213]] dimesso)
* Giordano † (prima del 3 dicembre [[1214]] - 5 novembre [[1228]] deceduto)
* Giacomo Corrado † (18 luglio [[1229]] - 5 aprile [[1239]] deceduto)
** ''Sede vacante (1239-1250)''
* [[Giovanni Battista Forzatè]] † ([[1250]] - 24 giugno [[1283]] deceduto)
* Percivallo Conti † (circa [[1285]] - [[1286]] dimesso)
* [[Bernardo Platon]] † (4 marzo [[1287]] - 21 maggio [[1295]] deceduto)
* [[Giovanni Savelli]], [[Ordine dei frati predicatori|O.P.]] † (14 novembre [[1295]] - 10 gennaio [[1299]] nominato vescovo di [[Arcidiocesi di Bologna|Bologna]])<ref>Giovanni Savelli è l'ultimo vescovo riportato nella cronotassi del ''Liber Regiminum Paduae''.</ref>
* [[Ottobuono di Razzi]] † (11 febbraio [[1299]] - 29 aprile [[1302]] nominato [[Patriarca (cristianesimo)|patriarca]] di [[patriarcatoPatriarcato di Aquileia|Aquileia]])
* [[Pagano della Torre (XIV secolo)|Pagano della Torre]] † (29 aprile [[1302]] - 23 marzo [[1319]] nominato patriarca di [[patriarcatoPatriarcato di Aquileia|Aquileia]])
* [[Ildebrandino Conti]] † (27 giugno [[1319]] - 2 novembre [[1352]] deceduto)
* Giovanni Orsini † (14 gennaio [[1353]] - giugno [[1359]] deceduto)
* [[Pietro Pileo da Prata]] † (12 giugno [[1359]] - 23 gennaio [[1370]] nominato arcivescovo di [[arcidiocesi di Ravenna-Cervia|Ravenna]])
* [[Giovanni Piacentini (pseudocardinale)|Giovanni Piacentini]] † (23 gennaio [[1370]] - 28 aprile [[1371]] nominato arcivescovo di [[arcidiocesiArcidiocesi di Patrasso|Patrasso]])
* Elia Beaufort † (28 aprile [[1371]] - 14 novembre [[1373]] nominato vescovo di [[Diocesi di Castres|Castres]])
* Raimondo, [[Ordine di San Benedetto|O.S.B.]] † (23 gennaio [[1374]] - [[1386]] deposto)
* Giovanni Enselmini † (1º ottobre [[1388]] - 20 marzo [[1392]] dimesso)
* Ugo Roberti † (7 maggio [[1392]] - 12 aprile [[1396]] nominato patriarca di [[Patriarcato di Gerusalemme dei Latini|Gerusalemme]])
* [[Stefano da Carrara]] † (25 giugno [[1396]] - 10 aprile [[1402]] nominato arcivescovo di [[Arcidiocesi di Nicosia|Nicosia]])
** [[Stefano da Carrara]] † (10 aprile [[1402]] - [[1406]] dimesso) (amministratore apostolico)
* Albano Micheli † (8 marzo [[1406]] - [[1409]] deceduto)
* [[Pietro Marcello (vescovo)|Pietro Marcello]] † (16 novembre [[1409]] - [[1428]] deceduto)
* [[Pietro Donà]] † (16 giugno [[1428]] - 7 ottobre [[1447]] deceduto)
* [[Fantino Dandolo]] † (8 gennaio [[1448]] - 17 febbraio [[1459]] deceduto)
** [[Papa Paolo II|Pietro Barbo]] † (9 marzo [[1459]] - 26 marzo [[1460]] dimesso) (vescovo eletto)
* [[Jacopo Zeno]] † (26 marzo [[1460]] - 13 aprile [[1481]] deceduto)
** [[Pietro Foscari (cardinale)|Pietro Foscari]] † (15 aprile [[1481]] - 22 agosto [[1485]] deceduto) (amministratore apostolico)
* Giovanni Battista Micheli † ([[1485]] - [[1487]] dimesso)
* [[Pietro Barozzi]] † (14 marzo [[1487]] - 10 gennaio [[1507]] deceduto)
* [[Pietro Dandolo]] † (20 ottobre [[1507]] - [[1509]] deceduto)
* [[Sisto Gara della Rovere]] † (11 giugno [[1509]] - 8 marzo [[1517]] deceduto)
* [[Marco Corner (cardinale)|Marco Corner]] † (9 marzo [[1517]] - 24 luglio [[1524]] deceduto)
* [[Francesco Pisani]] † (8 agosto [[1524]] - [[1555]] dimesso)
* [[LuigiAlvise Pisani (cardinale)|Alvise Pisani]] † ([[1555]] - 3 o 29 giugno [[1570]] deceduto)
* [[Nicolò Ormaneto|Nicolò Ormanetto]] † (3 luglio [[1570]] - 18 gennaio [[1577]] deceduto)
* [[Federico Corner (cardinale 1531-1590)|Federico Corner]] † (19 luglio [[1577]] - 4 ottobre [[1590]] deceduto)
* [[Alvise Corner (vescovo)|Alvise Corner]] † (4 ottobre [[1590]] succeduto - 20 ottobre [[1594]] deceduto)
* [[Marco Corner (vescovo)|Marco Corner]] † (12 dicembre [[1594]] - 11 giugno [[1625]] deceduto)
* [[Pietro Valier]] † (18 agosto [[1625]] - 5 o 9 aprile [[1629]] deceduto)
* [[Federico Corner (cardinale 1579-1653)|Federico Baldissera Bartolomeo CornaroCorner]] † (30 aprile [[1629]] - 11 giugno [[1631]] nominato patriarca di [[Patriarcato di Venezia|Venezia]])
* Marcantonio Corner † (15 novembre [[1632]] - 27 aprile [[1636]] deceduto)
* [[Luca Stella]] † (11 luglio [[1639]] - 21 dicembre [[1641]] deceduto)
* Giorgio Corner † (14 luglio [[1642]] - 15 novembre [[1663]] deceduto)
* ''San'' [[Gregorio Barbarigo]] † (24 marzo [[1664]] - 18 giugno [[1697]] deceduto)
* [[Giorgio Corner (cardinale)|Giorgio Corner]] † (26 agosto [[1697]] - 10 agosto [[1722]] deceduto)
* [[Gianfrancesco Barbarigo]] † (20 gennaio [[1723]] - 26 gennaio [[1730]] deceduto)
* [[Giovanni Minotto Ottoboni]] † (8 febbraio [[1730]] - 9 dicembre [[1742]] deceduto)
* [[Papa Clemente XIII|Carlo della Torre Rezzonico]] † (11 marzo [[1743]] - 6 luglio [[1758]] eletto papa con il nome di Clemente XIII)
* [[Sante Veronese]] † (11 settembre [[1758]] - 1º febbraio [[1767]] deceduto)
* [[Antonio MariaMarino Priuli]] † (6 aprile [[1767]] - 26 ottobre [[1772]] deceduto)
* [[Nicolò Antonio Giustinian]], [[Congregazione cassinese|O.S.B.]] † (14 dicembre [[1772]] - 12 novembre [[1796]] deceduto)
** ''Sede vacante (1796-1807)''
* [[Francesco Scipione Dondi dall'Orologio]] † (18 settembre [[1807]] - 6 ottobre [[1819]] deceduto)
* [[Modesto Farina]] † (13 agosto [[1821]] - 10 maggio [[1856]] deceduto)
* [[Federico Manfredini]] † (19 marzo [[1857]] - 17 agosto [[1882]] deceduto)
* [[Giuseppe Callegari]] † (25 settembre [[1882]] - 14 aprile [[1906]] deceduto)
* [[Luigi Pellizzo]] † (13 luglio [[1906]] - 24 marzo [[1923]] dimesso)<ref>Nominato e nominato [[arcivescovo titolare]] di [[diocesiDiocesi di Damiata|Damiata]]).</ref>
* [[Elia Dalla Costa]] † (23 maggio [[1923]] - 19 dicembre [[1931]] nominato arcivescovo di [[arcidiocesiArcidiocesi di Firenze|Firenze]])
* [[Carlo Agostini]] † (30 gennaio [[1932]] - 5 febbraio [[1949]] nominato patriarca di [[Patriarcato di Venezia|patriarca di Venezia]])
* [[Girolamo Bartolomeo Bortignon]], [[Ordine dei frati minori cappuccini|O.F.M.Cap.]] † (1º aprile [[1949]] - 7 gennaio [[1982]] ritirato)
* [[Filippo Franceschi]] † (7 gennaio [[1982]] - 30 dicembre [[1988]] deceduto)
* [[Antonio Mattiazzo]] (5 luglio [[1989]] - 18 luglio [[2015]] ritirato)
* [[Claudio Cipolla]], dal 18 luglio [[2015]]
 
==Statistiche==
La diocesi al termine dell'annonel 20132023 su una popolazione di 1.076081.954808 persone contava 1.008031.112636 battezzati, corrispondenti al 9395,64% del totale.
{{tabella dati diocesi}}
|-
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|-
| 2013 || 1.008.112 || 1.076.954 || 93,6 || 1.018 || 724 || 294 || 990 || 50 || 395 || 1.722 || 459
|-
| 2016 || 1.029.000 || 1.075.698 || 95,7 || 958 || 685 || 273 || 1.074 || 53 || 330 || 1.713 || 459
|-
| 2019 || 1.012.157 || 1.059.437 || 95,5 || 936 || 666 || 270 || 1.081 || 54 || 416 || 1.433 || 459
|-
| 2021 || 1.000.240 || 1.046.855 || 95,5 || 901 || 631 || 270 || 1.110 || 53 || 403 || 1.474 || 459
|-
| 2023 || 1.031.636 || 1.081.808 || 95,4 || 858 || 627 || 231 || 1.202 || 55 || 341 || 1.283 || 459
|}
 
== Note ==
{{<references|2}}/>
 
==FontiBibliografia==
*{{Catholic Encyclopedia|Padua}}
*[[Annuario pontificio]] del 2014 e precedenti, riportati su [http://www.catholic-hierarchy.org www.catholic-hierarchy.org] alla pagina [http://www.catholic-hierarchy.org/diocese/dpado.html]
* {{cita libro|autore=[[Francesco Lanzoni]]|url=https://www.archive.org/stream/MN5017ucmf_0#page/n951/mode/2up|titolo=Le diocesi d'Italia dalle origini al principio del secolo VII (an. 604)|volume= vol. II|città= Faenza|anno= 1927| pp = 911–917}}
* [http://www.diocesipadova.it Sito ufficiale] della diocesi
* {{cita libro|autore=[[Giuseppe Cappelletti]]|url=http://books.google.it/books?id=Pzo8AQAAIAAJ&pg=PA477|titolo=Le chiese d'Italia dalla loro origine sino ai nostri giorni|volume= vol. X|città= Venezia|anno= 1854| pp = 477 e seguenti}}
*{{catholic encyclopedia|Padua}}
* {{cita libro|autore=[[Cesare Cantù]]|url=http://books.google.it/books?id=WeMYAAAAYAAJ&pg=PA206|titolo=Grande illustrazione del Lombardo-Veneto|volume= vol. IV|città= Milano|anno= 1859| pp = 206–210 (cronotassi)}}
*{{en}} [http://www.gcatholic.org/dioceses/diocese/pado0.htm La diocesi] su ''Giga Catholic''
* {{cita libro|autore=[[Nicolò Antonio Giustinian]]|url=http://books.google.it/books?id=2QA_AAAAcAAJ&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false|titolo=Serie cronologica dei vescovi di Padova|città= Padova|anno= 1786}}
* Francesco Lanzoni, ''[http://www.archive.org/stream/MN5017ucmf_0#page/n951/mode/2up Le diocesi d'Italia dalle origini al principio del secolo VII (an. 604)]'', vol. II, Faenza 1927, pp.&nbsp;911–917
* {{cita libro|autore=Francesco Saverio Dondi dall'Orologio|titolo=Dissertazioni sopra l'istoria ecclesiastica di Padova|città= Padova|anno= 1802-1817}}
*[[Giuseppe Cappelletti]], [http://books.google.it/books?id=Pzo8AQAAIAAJ&pg=PA477 ''Le chiese d'Italia dalla loro origine sino ai nostri giorni''], vol. X, Venezia 1854, pp.&nbsp;477 e seguenti
* {{cita web|url=http://www.arciconfraternitasantantonio.org/site/pages/show/statuto|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120312181613/http://www.arciconfraternitasantantonio.org/site/pages/show/statuto|urlmorto=sì|titolo=Statuto dell'arciconfraternita|postscript=nessuno}} di [[Basilica di Sant'Antonio di Padova|Sant'Antonio di Padova]]
* [[Cesare Cantù]], [http://books.google.it/books?id=WeMYAAAAYAAJ&pg=PA206 ''Grande illustrazione del Lombardo-Veneto''], vol. IV, Milano 1859, pp.&nbsp;206–210 (cronotassi)
* {{cita libro|capitolo=Il tradizionale catalogo dei vescovi padovani, riportato dal ''Liber Regiminum Paduae''|url=https://archive.org/details/p1rerumitalicarums08card/page/381/mode/1up?view=theater|titolo=Rerum italicarum scriptores|volume= tomo VIII| pp = 381–383}}
* [[Nicolò Antonio Giustinian]], [http://books.google.it/books?id=2QA_AAAAcAAJ&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false ''Serie cronologica dei vescovi di Padova''], Padova 1786
* {{cita libro|autore=[[Pius Bonifacius Gams]]|url=http://www.wbc.poznan.pl/dlibra/doccontent?id=65154&dirids=1|titolo=Series episcoporum Ecclesiae Catholicae|città= [[Lipsia|Leipzig]]|anno= 1931| pp = 797–799|lingua=la}}
* Francesco Saverio Dondi dall'Orologio, ''Dissertazioni sopra l'istoria ecclesiastica di Padova'', Padova 1802-1817
* {{la}} [[Konrad Eubel]], ''Hierarchia Catholica Medii Aevi'', [https://archive.org/details/hierarchiacathol01eubeuoft/page/385/mode/1up vol. 1], pp.&nbsp;385–386; [https://archive.org/details/hierarchiacathol02eubeuoft/page/210/mode/1up vol. 2], p.&nbsp;210; [https://archive.org/details/hierarchiacathol03eube/page/267/mode/1up vol. 3], p.&nbsp;267; [https://archive.org/details/hierarchiacathol04eubeuoft/page/275/mode/1up?view=theater vol. 4], pp.&nbsp;275–276; [https://www.archive.org/stream/hierarchiacathol05eubeuoft#page/308/mode/1up vol. 5], pp.&nbsp;308–309; [https://www.archive.org/stream/hierarchiacathol06eubeuoft#page/330/mode/1up vol. 6], p.&nbsp;330.
* [http://www.arciconfraternitasantantonio.org/site/pages/show/statuto Statuto dell'arciconfraternita] di [[Basilica di Sant'Antonio di Padova|Sant'Antonio di Padova]]
* Il tradizionale catalogo dei vescovi padovani, riportato dal ''Liber Regiminum Paduae'' ed edito nei [http://archive.org/stream/p1rerumitalicarums08card#page/380/mode/2up ''Rerum italicarum scriptores''], tomo VIII, pp.&nbsp;381–383
* {{la}} Pius Bonifacius Gams, [http://www.wbc.poznan.pl/dlibra/doccontent?id=65154&dirids=1 ''Series episcoporum Ecclesiae Catholicae''], Leipzig 1931, pp.&nbsp;797–799
* {{la}} Konrad Eubel, ''Hierarchia Catholica Medii Aevi'', [http://sul-derivatives.stanford.edu/derivative?CSNID=00002716&mediaType=application/pdf vol. 1], pp.&nbsp;385–386; [http://sul-derivatives.stanford.edu/derivative?CSNID=00002717&mediaType=application/pdf vol. 2], p.&nbsp;210; [http://sul-derivatives.stanford.edu/derivative?CSNID=00002718&mediaType=application/pdf vol. 3], p.&nbsp;267; [http://sul-derivatives.stanford.edu/derivative?CSNID=00002719&mediaType=application/pdf vol. 4], pp.&nbsp;275–276; [http://www.archive.org/stream/hierarchiacathol05eubeuoft#page/308/mode/1up vol. 5], pp.&nbsp;308–309; [http://www.archive.org/stream/hierarchiacathol06eubeuoft#page/330/mode/1up vol. 6], p.&nbsp;330
 
==Voci correlate==
* [[Duomo di Padova]]
* [[Chiese di Padova]]
* [[Parrocchie della Diocesidiocesi di Padova]]
* ''[[La Difesa del popolo]]'', settimanale diocesano
* [[Medici con l'Africa Cuamm]]
* [[Museo diocesano di Padova]]
* [[Seminario maggiore di Padova]]
* [[Facoltà teologica del Triveneto]]
* [[Episcopio (Padova)]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Diocese of Padua}}
 
==Collegamenti esterni==
*{{collegamenti esterni}}
* [[Annuario pontificio]] del 2024 e precedenti, in {{Catholic-hierarchy}}
* {{gcatholic|pado0}}
* {{cita web|url=http://www.beweb.chiesacattolica.it/diocesi/diocesi/761/Padova|titolo=Diocesi di Padova}}
 
{{Portale|diocesi|Veneto}}
 
[[Categoria:Diocesi cattolichedi in Italia|Padova| ]]
[[Categoria:Padova]]
[[Categoria:Diocesi cattoliche erette prima del IV secolo|Padova]]