Luciano Serra pilota: differenze tra le versioni

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{{Film
|titoloitalianotitolo = Luciano Serra pilota
|immagine = Luciano Serra pilota (Goffredo Alessandrini, 1938).png
|immagine= lucianoserra.jpg
|didascalia = [[Amedeo Nazzari]] in un fotogramma del film
|lingua originale = [[Lingua italiana|italiano]], [[lingua amarica|amarico]]
|titolooriginale=Luciano Serra pilota
|paese = [[Regno d'Italia (1861-1946)|Italia]]
|annouscitaanno uscita =[[ 1938]]
|durata = 105 min
|tipo colore = [[bianco e nero|B/N]]
|tipocolore=b/n
|aspect ratio = 1,37:1
|tipoaudio=sonoro
|genere = drammatico
|ratio=
|genere 2 =drammatico guerra
|regista = [[Goffredo Alessandrini]]
|soggetto = Goffredo Alessandrini, [[Francesco Masoero]]
|nomeaiutoregista=[[Umberto Scarpelli]]
|soggettosceneggiatore =[[ Goffredo Alessandrini, [[Roberto Rossellini]], [[FrancescoFulvio MasoeroPalmieri]]
|produttore = [[Angelo Monti]]
|sceneggiatore=[[Goffredo Alessandrini]], [[Roberto Rossellini]], [[Fulvio Palmieri]]
|attori = *[[Amedeo Nazzari]]: Luciano Serra
|produttore=[[Angelo Monti]]
|artdirector=
|animatore=
|attori=*[[Amedeo Nazzari]]: Luciano Serra
* [[Germana Paolieri]]: Sandra Serra
* [[Roberto Villa]]: Aldo Serra
* [[Mario Ferrari]]: Colonnellocolonnello Franco Morelli
* [[Beatrice Mancini]]: la fidanzata di Aldo
* [[Egisto Olivieri]]: Nardini
* [[Guglielmo Sinaz]]: José Ribera
* [[Andrea Checchi]]: Tenentetenente Binelli
* [[Felice Romano (attore)|Felice Romano]]: Mario
* [[Oscar Andriani]]: Ilil cappellano
* [[Nico Pepe]]: Ilil conte
* [[Olivia Fried]]: Dorothy Thompson
* [[Silvio Bagolini]]: Sociosocio del circolo
* [[Felice Minotti]]: Andrea
* [[Gino Mori]]: Aldo da bambino
|fotografo = *[[Ubaldo Arata]]
* [[Beatrice Mancini]]:
*[[Aldo Tonti]] (assistente operatore)
* [[Lina Tartara Minora]]:
|montatore = [[Giorgio Simonelli]]
* [[Gemma Bolognesi]]:
|musicista = [[Giulio Cesare Sonzogno]]
|doppiatorioriginali=
|scenografo = [[Gastone Medin]]
|doppiatoriitaliani=
|casaproduzionecasa produzione = [[Aquila /(casa di produzione)|Aquila Films]]
|titoliepisodi=
|casa distribuzione italiana = [[Ente nazionale industrie cinematografiche|E.N.I.C.]]
|fotografo=[[Ubaldo Arata]]
|montatore=[[Giorgio Simonelli]]
|effettispeciali=
|musicista=[[Giulio Cesare Sonzogno]]
|nomeadattamento=[[Ivo Perilli]], [[Fulvio Palmieri]]
|nomedialoghi=[[Cesare Giulio Viola]]
|scenografo=[[Gastone Medin]]
|nomeripreseaeree=[[Crescenzio Gentili]]
|casaproduzione = [[Aquila /casa di produzione)|Aquila]]
|distribuzioneitalia = [[Generalcine]]
|truccatore=
|sfondo=
|premi=*[[6ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia|Festival di Venezia]]: [[Coppa Mussolini|miglior film italiano]]
}}
'''''Luciano Serra pilota''''' è un [[film]] del [[1938]] diretto da [[Goffredo Alessandrini]].
 
Il film, che vide tra gli sceneggiatori [[Roberto Rossellini]], ebbe la supervisione di [[Vittorio Mussolini]] e vinse la [[Coppa Mussolini (cinema)|Coppa Mussolini]] per il miglior film italiano alla [[Mostra del cinema di Venezia]] del [[1938]].
 
==Trama==
Alla fine della [[prima guerra mondiale]], Luciano Serra è un ex pilota dell'aviazione, che, seppur congedato, ha conservato una grande passione per il volo tanto da sperare di farne un lavoro. Con un piccolo aereo da lui recuperato offre voli ai turisti sul [[Lago Maggiore]] a 50 lire. Però gli affari non vanno bene, i voli sono troppo pochi, e per sei mesi non paga la pigione. Quando gli addetti tagliano la luce per mancato pagamento della bolletta, sua moglie, Sandra, cerca di convincerlo ad accettare un posto da operaio che suo padre potrebbe offrirgli. L'uomo non accetta e Sandra lo lascia, tornando dal padre insieme con il figlioletto. Luciano, in seguito, non viene neanche assunto in una ditta aeronautica. Parte, quindi, per l'America, per un lavoro datogli da persone conosciute nel bar del "Grand Hotel" di [[Stresa]].
Alla fine della prima guerra mondiale, un pilota, rimasto senza la possibilità di volare, lascia l'Italia, la moglie e il figlio, per il Sudamerica.
 
Dopo dieci anni lo si ritrova ancora in America del Sud, dove è pilota pubblicitario per un circo. La passione per l'aviazione è sempre viva in Luciano, per quanto ad essa si accompagni ora la consapevolezza della propria condizione. Quando poi capita l'occasione di un volo transatlantico fino a Roma, Luciano crede giunto il momento del suo riscatto. La notizia di questa impresa si diffonde un po' dovunque e perfino In Italia. Qui Aldo, il figlio, ormai grande, che ha ereditato dal padre l'amore per il volo, vuole entrare in Accademia. Ha bisogno dell'autorizzazione del padre, che gli arriva il giorno in cui si diffonde la notizia della sparizione di Luciano nell'oceano, precipitato durante la trasvolata, tentata con un volo senza scalo e privo di bussola.
Dopo dieci anni, Luciano tenta una trasvolata, su di un aereo per raggiungere l'Italia, con un volo senza scalo, ma scompare durante il tragitto.
 
Passano altri anni: in Etiopia è scoppiata la guerra. Aldo è ormai valido pilota e partecipa alla [[Guerra d'Etiopia|campagna d'Africa]]. Un giorno alla truppa comandata dal colonnello Morelli, della quale Aldo fa parte, viene affidato l'incarico di controllare un pezzo di ferrovia. Sotto falso nome, invece, viene arruolato come legionario, Luciano, che era sfuggito alla morte nell'oceano. I due non sanno di essere vicini. La truppa viene assalita dai nemici, mentre Aldo, sull'aereo, viene ferito e costretto ad atterrare in territorio nemico. Si rende necessario trovare un pilota che possa raggiungerlo, decollare e portare a dare l'allarme. Si propone Luciano, che corre non appena viene a sapere che il pilota ferito è suo figlio. In un ultimo gesto di eroismo che riscatterà tutta una vita di delusioni, Luciano, ormai vecchio, nonostante sia ferito mortalmente, riuscirà a portare in salvo il figlio, per poi morirgli accanto.
Passano altri anni, il figlio Aldo ormai grande, partecipa alla campagna d'Africa come pilota, durante una missione rimane ferito ed è costretto ad atterrare in zona nemica.
 
Luciano, che è vivo e si è arruolato sotto falso nome, viene a sapere, durante un combattimento, che il figlio si trova ferito su un aereo fermo in territorio nemico. Luciano lo raggiunge, viene ferito a morte ma riesce comunque a far decollare l'aereo e riportarlo in territorio italiano.
 
==Produzione==
 
Un mese dopo la proclamazione dell'Imperoimpero, la rivista cinematografica “Lo''Lo Schermo”schermo'' annuncia la prossima messa in lavorazione di un pacchetto di film volti a celebrare l'avventura coloniale italiana in [[Africa]].<ref> Antonio Costa, “Augusto Genina, un regista europeo”, in, a cura di, Orio Caldiron, ''Storia del cinema italiano 1934/1939'', Marsilio. Edizioni di Bianco&Nero, Venezia, 2006. Oltre a ''Luciano Serra pilota'', il gruppo verrà a comprendere ''[[Lo squadrone bianco]]'' di [[Augusto Genina]] all'epoca già in lavorazione, ''[[Sentinelle di bronzo]]'' di [[Romolo Marcellini]], ''[[Scipione l'Africano]]'' di [[Carmine Gallone]], nel 1937; ''[[Sotto la croce del sud]]'' di [[Guido Brignone]] nel 1938; ''[[Abuna Messias]]'' di [[Goffredo Alessandrini]] e ''[[Piccoli naufraghi]]'' di [[Flavio Calzavara]] nel 1939</ref> Due di questi, '''Luciano Serra pilota''' e ''[[Scipione l'Africano (film)|Scipione l'Africano]]'' terranno a battesimo i nuovi stabilimenti di [[Cinecittà]], inaugurati il 28 aprile [[1937]]<ref> Barbara Grespi, “Cinecittà: utopia fascista e mito americano”, in, a cura di Orio Caldiron, cit.; . Aiai due si aggiunsero due opere comiche: ''[[Il feroce Saladino]]'' di [[Mario Bonnard]] e ''[[I due misantropi]]'' di [[Amleto Palermi]]</ref>. L'impegno produttivo fu ingente. Le riprese in [[Africa Orientale]], in particolare “sulle pesanti sabbie del [[Carober]] e sugli umidi roccioni di [[Agordat]]” richiesero due mesi, in due riprese, spesso con temperature sui 40°.<ref name=Alessandrini> “Parla il regista (Goffredo Alessandrini)”, “Come abbiamo fatto ''Luciano Serra pilota'', “Film”, n°º 28, 6 agosto 1938;</ref> 400 ore di volo furono autorizzate in [[Italia]] e 60 in Africa per le riprese aeree, la logistica, l'ispezione delle ___location. “Nelle scene di battaglia sono stati sparati 40.000 colpi di fucile, 25.000 di mitragliatrice, 300 bombe da tre chili, 150 da due chili, e 100 da un chilo. Poiché i colpi a salve dei fucili e delle mitragliatrici erano caricati a polvere senza fumo, siamo stati costretti a scaricarli uno per uno, togliendo polvere e aggiungendo talco”.<ref name="Riganti"> “Parla il produttore ([[Franco Riganti]])”, “Come abbiamo fatto ''Luciano Serra pilota''”, “Film”, n°º 28, 6 agosto 1938;</ref> I ruoli di comparsa, come [[ascariàscari]] o come “ribelli”, nelle scene di combattimento, furono affidati al 123º battaglione eritreo. Durante un volo di ispezione, l'aereo che trasportava il produttore [[Franco Riganti]], in fase di decollo sul fiume Barca, non riuscì a prendere quota, a causa di un blocco dell'aletta di aspirazione, causata dalla sabbia sollevata dall'elica. Il veicolo cadde sulla coda e si rovesciò, lasciando miracolosamente indenni il produttore ed il tenente pilota Moggi.<ref name=Riganti>< /ref>
 
Arricchito di notevoli contributi tecnici, quali quello di [[Ubaldo Arata]] alla [[fotografia]] e [[Giorgio Simonelli]] al [[montaggio]], vide l'esordio nel [[cinema]] del [[musicista]] [[Giulio Cesare Sonzogno]].<ref> “Parla il musicista (Giulio Cesare Sonzogno)”, “Come abbiamo fatto ''Luciano Serra pilota”pilota''”, cit;.</ref>. Quasi esordiente, dopo il ruolo di telegrafista in ''[[Il grande appello]]'', [[Roberto Villa]], compare al fianco del protagonista [[Amedeo Nazzari]] ormai “stella di prima grandezza”, del cinema nazionale.<ref name="Brunetta"> Gian Piero Brunetta, “Cent''Cent'anni di cinema italiano”italiano'', Editori Laterza, Bari, 1995.</ref> Quest'ultimo, già protagonista di ''[[Cavalleria (film)|Cavalleria]]'' (1936), un'altra pellicola alessandriniana incentrata su un eroico ufficiale che cade combattendo col proprio aereo durante il primo conflitto mondiale, era diventato un attore di punta di uno star system ideato per sostituire quello d'oltreoceano dopo l'istituzione della legge sul monopolio (1938) per l'importazione e la distribuzione dei film stranieri in Italia.<ref>Giancarlo Chiariglione, "Luciano Serra pilota ovvero: la rivoluzione mediale fascista tra patrioti, superuomini e divismo", in, a cura di Eusebio Ciccotti, ''Novellizzare il cinema'', Il lettore di provincia Vol. 144, Angelo Longo Editore, Ravenna, 2015</ref>
 
==Distribuzione==
Il film venne distribuito nel circuito cinematografico italiano l'8 agosto del 1938.
 
==Accoglienza==
Al di là della contingente celebrazione dei rinverditi fasti imperiali di [[Roma]], altri temi e motivi accomunano il film alla produzione dell'epoca. Il regime viene identificato come garante della trasmissione dai padri ai figli delle antiche virtù e valori, all'interno della modernità, qui esemplificata nel passaggio dall'aviazione pionieristica, ad una organizzata e potente flotta aerea.<ref> Raffaele De Berti, “Figure e miti ricorrenti”, in, a cura di Orio Caldiron”, cit. “Nei film del periodo 1934-39 sono molti i casi in cui figure di padri e di figli assolvono a funzioni volte a garantire simbolicamente la continuità “spirituale” tra le generazioni... Luciano con il suo eroico sacrificio salva la vita del figlio e muore stringendogli la mano: un gesto simbolico che tradizionalmente segna la trasmissione dell'eredità spirituale da una generazione all'altra e li accomuna nell'amore per la patria. “ Altri“Altri film citati, al proposito, sono ''[[Il grande appello]]'' e [[Passaporto rosso (film)|''Passaporto rosso'']].</ref> Che questo argomento fosse ben presente nelle intenzioni del regista è confermato da una prima stesura della [[sceneggiatura]], in cui il ruolo di [[Amedeo Nazzari]] non era previsto, sostituito da una sua fotografia, attraverso la quale il padre, morto in missione durante la [[prima guerra mondiale]], sarebbe stato fonte di ispirazione ed imitazione per il figlio<ref name=Alessandrini>< /ref>. Altro elemento ricorrente è quello dell' “assenza o irrilevanza del personaggio femminile, presente tutt'al più come pretesto simbolico o come ostacolo”<ref> Maria Coletti, “Il cinema coloniale tra propaganda e melò”, in, a cura di Orio Caldiron, cit.;</ref> in favore della valorizzazione dell'amicizia e solidarietà maschili (qui il rapporto padre-figlio e l'amicizia del protagonista con l'ex compagno d'armi Morelli).
 
Tuttavia, nel film sono presenti importanti elementi di discontinuità rispetto alle altre opere a carattere bellico del periodo. L'immagine “velleitaria ed individualista”, unita al linguaggio diretto ed antiretorico del protagonista, alla sua capacità di “comunicare passioni e stati d'animo con gesti asciutti”<ref name="Mosconi">Elena Mosconi, “Goffredo Alessandrini” , in, a cura di Orio Caldiron cit.;</ref> ne facevano quell'eroe quotidiano del cinema d'avventura hollywoodiano, ben noto agli sceneggiatori [[Roberto Rossellini]], [[Ivo Perilli]], [[Fulvio Palmieri]] e [[Cesare Giulio Viola]], molto distante dall'archetipo disciplinato proposto in altri film. A conferma, va notato che il regista aveva anche girato un lieto fine alternativo al cupo finale sacrificale.<ref name=Mosconi>< /ref>
 
In questa modernità del film, si può trovare l'origine del suo gradimento presso quel pubblico piccolo borghese, normalmente più orientato a cercare in altri generi, in particolare la commedia sentimentale, una conferma ai propri modelli di vita e alle proprie aspirazioni.<ref>Mariagrazia Franchi, "I generi: identità, trasformazioni e pratiche di consumo, in, a cura di Orio Caldiron, cit.;</ref> NelNella periodostagione [[1938]]-1940[[1939|39]], '''Luciano Serra pilota''' fu campione di incassi con 7.721.975, 79 [[lira italiana|lire]] dell'epoca.<ref>“Cinema”, n°º 117 del 10 maggio 1941. (nel 1939 il prezzo medio a biglietto era 1,66 lire).</ref> Tra i 40.000 lettori che avevano risposto ad un sondaggio proposto, nello stesso periodo, dalla rivista “Cinema”''[[Cinema (rivista)|Cinema]]'', il film risultava ampiamente in cima alle preferenze, e lo stesso avveniva per [[Amedeo Nazzari]], tra gli attori.<ref name=Brunetta>< /ref>
 
==Critica==
Gino Visentini su ''[[Cinema (rivista)|Cinema]]'' del 10 novembre [[1938]]: "Il film rivela alcuni difetti, specie nella prima parte, un po' scialba nella descrizione dei caratteri e dell'ambiente e forse non del tutto intonata rispetto al colore del tempo, tanto che subito non si ha la sensazione del dopoguerra. Esso è tuttavia pieno di ottime qualità ricco di colore e di scioltezza".
 
== Riconoscimenti ==
|premi=* [[6ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia|Festival di Venezia]]: [[Coppa Mussolini|miglior film italiano1938]]
** [[Coppa Mussolini (cinema)|Coppa Mussolini al miglior film italiano]]
 
==Note==
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==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
*{{Imdb}}
 
{{Film di Roberto Rossellini}}
{{Portale|cinema}}
 
 
 
[[Categoria:Film drammatici]]