Gondar: differenze tra le versioni

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{{Avvisounicode}}
{{Nota disambigua|la classe di sommergibili|[[Gondar (sommergibile)]]}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Gondar
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|Tipo = città
|Divisione amm grado 1 = Amara
|Divisione amm grado 2 = Semien Gondar settentrionale
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|Superficie = 40.27
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|Note abitanti = [http://www.fallingraincsa.comgov.et/worldindex.php/ETcensus-report/2complete-report/Gonder.htmlcensus-2007# FallingrainCensus-2007 Report - GondarStatistical Amhara]
|Aggiornamento abitanti = 2005cens. 2007
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}}
'''Gondar''' (meno comunemente scritto '''Gonder'''), (in [[amharico]] [[alfabeto ge'ez|Gege'ez]]: ጎንደር ''Gōnder'', in antico ጐንደር ''Gʷandar'', pronuncia moderna ''Gʷender'') è un'antica [[capitale (città)|capitale]] [[Impero d'Etiopia|imperiale]] dell'[[Etiopia]] e della provincia storica del [[Begemder]], attualmente parte della [[regione di Amhara]]; generalmente ci si riferisce alla vecchia provincia di Begemder chiamandola "la provincia di Gondar". La città si trova a nord del [[Lago Tana]], sulle rive del fiume [[Angereb]] e a sud-ovest delledei [[monti SemiènSemien]]. Nel [[2005]], contava circa 190 000 abitanti.
 
== Storia ==
{{Vedi anche|Fasil Ghebbi}}
[[File:Ansicht von Gondar (Äthiopien).TIF|left|thumb|386x386px|Panorama d'epoca della città imperiale di '''Gondar''']]
Fino al [[XVI secolo]], i [[negus]] non erano soliti avere una città come capitale fissa. Muovendosi continuamente attraverso i loro domini, preferivano vivere in lussuosi accampamenti temporanei; il sostentamento della famiglia reale, della guardia imperiale e della corte era garantito attraverso l'esazione di una tassa sulle coltivazioni e sulla legna, pagata dai contadini e dai ras locali. Dal pagamento di questa imposta era esentato il monastero di [[Debre Berhan]], fondato da [[Zara Yaqob]] nel [[1456]].
 
A partire dall'Imperatore [[Minas (imperatore)|Minas]] nel [[1559]], i sovrani d'Etiopia iniziarono a trascorrere sempre più di frequente il periodo primaverile presso il [[Lago Tana]]. Questi accampamenti, che fiorirono come città per un breve periodo, includevano [[Emfraz]], [[Ayba]], [[Gorgora]], e [[Dankaz]].
 
[[File:Fasilides Palace 02.jpg|left|thumb|273x273px|Il Castello di Ghebbi, fatto costruire dall'lmperatore Fasilide.]]
Gondar venne fondata dall'Imperatore [[Fasilide]] attorno al [[1635]], e crebbe come centro [[Agricoltura|agricolo]] ed emporio commerciale. Non si sa molto riguardo al nome:; una comune superstizione affermavaafferma che, nel momento in cui il [[negus]] decideva il luogo ove fondare la capitale, questa doveva avere quale lettera iniziale del nome la '''G.''': secondoSecondo questa credenza, il negus battezzò così la nuova capitale Gonder (inizialmente pronunciata come Gander); allo stesso modo venne deciso il nome della città di Gorgora (inizialmente Gargara), sviluppatasi dopo il [[1600]]. Sempre secondo la tradizione, fu un bufalo a condurre l'Imperatore Fasilide presso uno stagno vicino ad Angereb, dove un "venerabile vecchio eremita" avrebbe predetto all'Imperatore che egli avrebbe fondato la capitale proprio in quel luogo. Fasilide fece bonificare lo stagno e vi costruì il proprio castello<ref>Richard R.K. Pankhurst, ''History of Ethiopian Towns: From the Middle Ages to the Early Nineteenth Century'' (Wiesbaden: Franz Steiner Verlag, 1982), p. 117</ref>. L'Imperatore fece anche realizzare sette chiese; le prime due, Fit Mikael e Fit Abbo, furono costruite per porre fine a delle epidemie. I cinque imperatori che gli succedettero sul trono fecero costruire anch'essi i propri palazzi a Gondar.
[[File:FasilidassET CastleGondar (5495096308)asv2018-02 img10 Fasil Ghebbi.jpg|left|thumb|Il [[Fasil Ghebbi]], fatto costruire dall'imperatore '''Iyasu I''' |274x274px]]
[[File:Castello di Yasu.jpg|thumb|Palazzo di Iyasu,.]]
 
Nel [[1668]], in seguito a un concilio della chiesa locale, l'Imperatore [[Giovanni I d'Etiopia|Giovanni I]] ordinò che gli abitanti di Gondar fossero divisi per religione: i [[islam|Musulmanimusulmani]] vennero spostati nell'arco di due anni in un quartiere apposito, chiamato inizialmente ''Islamge'' (in amarico "Luogo dell'Islam") o ''Islam Bet'' ("Casa dell'Islam") e in seguito ''Addis Alem''.<ref>{{Cita libro|autore = Solomon Getamun|titolo = History of the City of Gondar|anno = 2005, p. 16|editore = Africa World Press|città = }}</ref> Si ritiene che nel XVII secolo la popolazione di Gondar superasse le 60.000{{formatnum:60000}} persone: nel [[1678]], il vescovo [[Armenia|armeno]] Hovannes, in visita alla città, notava che Gondar era "due volte più grande di [[Istanbul]]".<ref>Richard R.K. Pankhurst, ''History of Ethiopian Towns: From the Middle Ages to the Early Nineteenth Century'' (Wiesbaden: Franz Steiner Verlag, 1982), p. 128</ref> Molti degli edifici di questo periodo sono sopravvissuti, nonostante i tumulti e la decadenza del diciottesimo secolo. Durante il regno di Iyasu I (1682-1706), la città di Gondar acquisì una propria identità civica: nonostante l'ordine dell'imperatore rivolto ai cittadini di abbandonare la città e di seguirlo nella sua campagna militare contro gli [[Oromo]] in [[Damot]] e [[Gojjam]], come accaduto per gli imperatori precedenti, essi rifiutarono.<ref>{{Cita libro|autore = Getamun|titolo = City of Gondar, p. 5|anno = |editore = |città = }}</ref> Gondar, sebbene fosse lacome capitale, non fu mai una mescolanza di diverse popolazioni, usi e costumi dell'Etiopia:. comeCome dice Donald Levine, "servì piuttosto qualecome vettore del veloce sviluppo della cultura amarica stessa. E quindi essa divenne il centro dell'orgoglio nazionale [...], non come focolaio di abitudini aliene e immoralità, come è spesso considerata oggi [[Addis Abeba]], ma come la più perfetta personificazione dei costumi tradizionali".<ref>{{Cita libro|autore = Donald N. Levine|titolo = Wax and Gold: Tradition and Innovation in Ethiopia Culture|anno = 1972, p. 42|editore = University Press|città = Chicago}}</ref> Come Levine elaborò in una nota, si trattò di un modello di sviluppo [[Ortogenesi|ortogenetico]].
 
La città mantenne il ruolo di capitale dell'Etiopia fino al regno di [[Teodoro II d'Etiopia|Teodoro II]] che, dopo la sua incoronazione, avvenuta nel [[1855]], spostò la capitale imperiale a [[Magdala (Etiopia)|Magdala]]. Gondar venne saccheggiata e data alle fiamme più volte,: nel [[1864]], nel dicembre del [[1866]]<ref>{{Cita libro|autore = Sven Rubenson|titolo = King of Kings: Tewodros of Ethiopia|anno = 1966, p. 71 ss.|editore = Haile Selassie I University|città = Addis Ababa}}</ref> e nel [[1887]] durante l'invasione dell'Etiopia da parte del sultano [[Abdallahi ibn Muhammad]].[[File:Soldati italiani dopo l'occupazione di Gondar.jpg|thumb|Soldati italiani subito dopo l'occupazione di Gondar]]
Nel corso della [[Guerra d'Etiopia]] [[Achille Starace]], alla testa di una colonna motorizzata composta in prevalenza da [[Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale|Camicie nere]], occupò la città il 1º aprile [[1936]].<ref>Roberto Festorazzi, ''Starace, il mastino della rivoluzione fascista'', Milano, [[Mursia]], 2002, p. 144 "Alla testa di un imponente corpo di spedizione motorizzato, il gerarca partì da Asmara il 15 marzo e in soli 15 giorni, dopo una marcia forzata di seicento chilometri, raggiunse la città santa di Gondar."</ref> Sotto l'occupazione italiana Gondar sperimentò un certo sviluppo urbanistico e fu dotata di un piano regolatore, opera di [[Gherardo Bosio]].<ref>{{Cita libro|autore = Getamun|titolo = City of Gondar, pp. 28-37|anno = |editore = |città = }}</ref> Nel 1938, per iniziativa del governatore Mezzetti, il Genio militare iniziò a restaurare alcuni dei principali edifici storici della città, in particolare il Castello e i Bagni di Fasilide. Durante la [[Seconda guerra mondiale]], nel novembre [[1941]], le truppe italiane al comando del generale [[Guglielmo Nasi]] combatterono qui la [[Battaglia di Gondar]], in difesa dell'ultimo baluardo italiano in [[Africa Orientale Italiana]] dopo che [[Addis Abeba]] si era arresa alle forze [[Regno Unito|inglesi]] in maggio.
 
Nel corso della [[Guerra d'Etiopia]] [[Achille Starace]], alla testa di una colonna motorizzata composta in prevalenza da [[Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale|Camicie nere]], occupò la città il 1º aprile [[1936]].<ref>Roberto Festorazzi, ''Starace, il mastino della rivoluzione fascista'', Milano, [[Mursia]], 2002, p. 144 "Alla testa di un imponente corpo di spedizione motorizzato, il gerarca partì da Asmara il 15 marzo e in soli 15 giorni, dopo una marcia forzata di seicento chilometri, raggiunse la città santa di Gondar."</ref> Sotto l'occupazione italiana Gondar sperimentò un certo sviluppo urbanistico e fu dotata di un piano regolatore, opera di [[Gherardo Bosio]].<ref>{{Cita libro|autore = Getamun|titolo = City of Gondar, pp. 28-37|anno = |editore = |città = }}</ref> Nel 1938, per iniziativa del governatore Mezzetti, il Genio militare iniziò a restaurare alcuni dei principali edifici storici della città, in particolare il Castello e i Bagni di Fasilide.<ref>{{cita|CTI|p. 351}}.</ref> Durante la [[Seconda guerra mondiale]], nel novembre [[1941]], le truppe italiane al comando del generale [[Guglielmo Nasi]] combatterono qui lal'ultima [[Battaglia di Gondar]], in difesa dell'ultimo baluardo italiano in [[Africa Orientale Italiana]] dopo che [[Addis Abeba]] si era arresa alle forze [[Regno Unito|inglesi]] in maggio.
Durante la [[Guerra civile in Etiopia|Guerra civile etiope]] le forze del [[Unione democratica etiope]] ottennero il controllo di larga parte della regione del Begemder e, nel 1977 erano sul punto di conquistare la città. <ref>{{Cita libro|autore = Marina and David Ottaway|titolo = Ethiopia: Empire in Revolution|anno = 1978, p. 171|editore = Africana|città = New York}}</ref> Come parte della [[Operazione Tewodros]], verso la fine della [[Guerra civile etiope]], Gondar venne catturata dal [[Ethiopian People's Revolutionary Democratic Front]] nel marzo [[1991]].
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
[[File:Gondar1Downtown Gondar.jpg|thumb|left|upright=1.46|Il centro di Gondar, con ipiazza palazzi[[negus]] in[[Teodoro stileII razionalistad'Etiopia]]]]
Gondar è tradizionalmente divisa in numerosi quartieri: ''Addis Alem'', abitato da Musulmanimusulmani; ''Kayla Meda'', abitato da [[Falasciafalascia]]; ''Abun Bet'', ove è posta la residenza del capo della [[Chiesa ortodossa etiope]]; ''Qagn Bet'', il quartiere della nobiltà.<ref>{{Cita libro|autore = Getamun|titolo = City of Gondar, pp. 16 ss.|anno = |editore = |città = }}</ref> La Gondar moderna è un'attrazione turistica popolare per le sue pittoresche rovine nell'area della Cittadella Reale, da cui un tempo gli Imperatori esercitavano il loro potere; è anche un rinomato centro di studi religiosi molto rinomato della [[Chiesa ortodossa etiope]].
[[File:Gondar Fasiladas Bath Timket.jpg|thumb|I fedeli affollano i Bagni di [[Fāsiladas|Fasilide]] a Gondar per celebrare ''Timket'', l'[[Epifania]] per la [[Chiesa ortodossa Etiopeetiope]].]]
 
Gli edifici più famosi della città si trovano tutti nella [[Cittadella reale di Gondar|Cittadella reale]], risalente al [[XVII secolo]]:. lL'intero complesso, che copre un'area di circa 70 000 mq{{M|70000|u=m²}}, è statastato dichiaratadichiarato Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO nel 1979. Il monumento più importante e antico è il [[Castello di Fasilide]], posto nella parte meridionale del complesso: esso; presenta un parapetto merlato, intervallato da quattro torri sormontate dalle caratteristiche cupole. La singolare struttura è frutto di un'insolita mescolanza di elementi locali con influssi moreschi, indiani e portoghesi.<ref>{{Cita libro|autore = J.B. Carillet - S. Butler - D. Starnes|titolo = Etiopia e Eritrea|anno = 2010, p. 117|editore = EDT|città = }}</ref>
 
Il [[Palazzo di Iyasu]] è situato a nord-est rispetto al castello di Fasilide. Definito un tempo "più bello della casa di Salomone" per i sontuosi arredamenti, che presentavano sedie e specchi veneziani e pareti decorate con [[foglia d'oro]] e avori, venne pesantemente danneggiato da un terremoto nel [[1704]] e dai bombardamenti inglesi durante la [[Seconda guerra mondiale|Seconda Guerra Mondiale]]. A nord del Palazzo di Iyasu si trovano le rovine della [[Sala dei banchetti]] e delle stalle; a ovest la biblioteca voluta da Giovanni I, pesantemente rimaneggiata durante l'occupazione italiana. Sempre nel lato nord del complesso sorgono le rovine del [[Salone dell'imperatore Dawit]] (1716-1721) e della [[Casa del Canto]], ove un tempo si svolgevano riti religiosi e si tenevano spettacoli. Il successore di Dawit, Bakaffa (1721-1730), vi fece erigere una sala dei banchetti e le scuderie. Il [[Castello di Mentewab]] venne realizzato per volere della moglie di Bakaffa, e alla stessa si deve il complesso di [[Kuskuam]].<ref>{{Cita libro|autore = Jean-Bernard Carillet - Stuart Butler - Dean Starnes|titolo = Etiopia e Eritrea|anno = 2010, p. 118|editore = EDT|città = }}</ref>
 
<nowiki> </nowiki>Nelle vicinanze della città, a circa {{M|2 |u=km}} in direzione nord-ovest, si trovano i [[Bagni di Fasilide|Bagni di Fasilide.]]. Il complesso venne molto probabilmente realizzato per ospitarvi cerimonie religiose, similarisimili a quelle che ogni anno si svolgono ancora oggi in occasione del [[Timkat]]. Dopo aver riempito la grande vasca rettangolare con le acque di un fiume lontano {{M|500 |u=km}} e dopo la benedizione di un sacerdote, una folla di fedeli vi fa il bagno. La cerimonia rievoca il [[Battesimo di Gesù|Battesimo]] di [[Gesù|Cristo]] nel [[Giordano (fiume)|Giordano]] e testimonia il rinnovamento della professione di fede.
 
La [[Chiesa di Debre Berhan Selassie]], sopravvissuta al saccheggio dei [[Derviscio|dervisciDervisci]] sudanesi attorno al 1880, secondo la leggenda grazie all'intervento di un enorme sciame d'api, è una delle più belle chiese dell'Etiopia. Gli affreschi parietali rappresentano un compendio dell'iconografia e della cultura religiosa etiope:; particolarmente famose sono le scene in cui è rappresentato l'Inferno. La chiesa è frutto di una ricostruzione del XVIII secolo, eseguita sulle rovine di quella precedente, risalente a più di un secolo prima, e. fuFu fatta erigere da Iyasu I. L'edificio è circondato da mura intervallate da dodici torri (che simboleggiano gli apostoli), mentre una tredicesima, più imponente e posta all'entrata, simboleggia Cristo, rappresentato sotto forma di [[Leone di Giuda]]. Alcuni storici ritengono che Iyasu avesse l'intenzione di trasferirvi l'[[Arca dell'Alleanza]] da [[Axum]].<ref>{{Cita libro|autore = Jean-Bernard Carillet - Stuart Butler - Dean Starnes|titolo = Etiopia e Eritrea|anno = 2010, p. 119|editore = EDT|città = }}</ref>
 
Gondar è dotata inoltre di un aeroporto e ospita un'Università con la più importante Facoltà di Medicina del Paese.<ref>{{Cita web|url = http://www.uog.edu.et/en/|titolo = University of Gondar - The official site of the University of Gondar|accesso = 2015-05-30|sito = University of Gondar|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150530182559/http://www.uog.edu.et/en/|dataarchivio = 30 maggio 2015|urlmorto = sì}}</ref> {{Senza fonte|Il centro di Gondar mostra anche l'influenza architettonica dell'occupazione italiana della fine degli [[anni 1930|anni trenta]]. La piazza principale ha negozi caratteristici in porticati, un cinema, e altri edifici pubblici edificati secondo i dettami del [[Razionalismo italiano]], notevoli nonostante le successive alterazioni, anche se talvolta la loro manutenzione è negletta. Sono interessanti da un punto di vista architettonico e sociologico anche le ville e gli appartamenti nel vicino quartiere che una volta ospitava gli ufficiali dell'esercito occupante e i coloni italiani.}}
== Demografia ==
Sulla base del censimento nazionale 2007 condotto dal [[Central Statistical Agency dell'Etiopia]] (CSA), Gondar aveva una popolazione totale di 207.044, di cui 98.120 uomini e 108.924 donne. La maggior parte degli abitanti è di religione [[Chiesa ortodossa etiope|cristiana ortodossa etiope]] con l'84,2%,mentre l'11,8% della popolazione ha dichiarato di essere [[musulmana]] e 1,1% erano [[protestanti]].<ref>[http://www.csa.gov.et/index.php?option=com_rubberdoc&view=doc&id=266&format=raw&Itemid=521 Census 2007 Tables: Amhara Region], Tables 2.1, 2.4, 2.5, 3.1, 3.2 and 3.4.</ref>
 
== Società ==
Il censimento nazionale del 1994 riportava una popolazione totale di 112.249 a 21.695 famiglie, di cui 51.366 uomini e 60.883 donne. I tre maggiori gruppi etnici riportati in Gondar erano [[Amhara]] (88.91%), il [[Tigray]] (6,74%), e il Qemant (2,37%); tutti gli altri gruppi etnici giungevano all'1,98% della popolazione. L'[[amarico]] era parlato come prima lingua dal 94.57% e il 4,67% parlavano il [[Tigrino]]; il restante 0,76% parlava altre lingue. L'83.31% si professava di religione [[Chiesa ortodossa etiope|cristiana ortodosso etiope]], e il 15.83% della popolazione di fede musulmana.<ref>[http://www.csa.gov.et/surveys/Population%20and%20Housing%20Census%201994/survey0/data/docs%5Creport%5CStatistical_Report%5Ck03%5Ck03_partI.pdf ''1994 Population and Housing Census of Ethiopia: Results for Amhara Region'', Vol. 1, part 1], Tables 2.1, 2.7, 2.10, 2.13, 2.17, Annex II.1 (accessed 9 April 2009)</ref>
[[File:Gondar piazza.jpg|thumb|Una piazza di Gondar]]
=== Evoluzione demografica ===
Le stime 2016 riportano una popolazione di {{formatnum:341991}} persone.{{senza fonte}}
 
Sulla base deldell'ultimo censimento nazionale 2007 condotto dal [[Central Statistical Agency dell'Etiopia]] (CSA), Gondar aveva una popolazione totale di 207.044{{formatnum:207044}}, di cui 98.120{{formatnum:98120}} uomini e 108.924{{formatnum:108924}} donne. La maggior parte degli abitanti è di religione [[Chiesa ortodossa etiope|cristiana ortodossa etiope]] con (l'84,2%), mentre l'11,8% della popolazione ha dichiarato di essere [[musulmana]] e 1,1% erano [[protestanti]].<ref>[http://www.csa.gov.et/index.php?option=com_rubberdoc&view=doc&id=266&format=raw&Itemid=521 Census 2007 Tables: Amhara Region] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20101114004005/http://www.csa.gov.et/index.php?option=com_rubberdoc&view=doc&id=266&format=raw&Itemid=521 |data=14 novembre 2010 }}, Tables 2.1, 2.4, 2.5, 3.1, 3.2 and 3.4.</ref>
Sono presenti anche un numero considerevole di ebrei etiopi, i F[[falasha|alascia]].
 
Il censimento nazionale del 1994 riportava una popolazione totale di 112.249{{formatnum:112249}} a 21.695{{formatnum:21695}} famiglie, di cui 51.366{{formatnum:51366}} uomini e 60.883{{formatnum:60883}} donne. I tre maggiori gruppi etnici riportati in Gondar erano [[Amhara (popolo)|Amhara]] (88.,91%), il [[TigrayTigrè (popolo)|Tigrè]] (6,74%), e il Qemant (2,37%); tutti gli altri gruppi etnici giungevanocostituivano alll'1,98% della popolazione. L'[[amarico]] era parlato come prima lingua dal 94.,57%, e il 4,67% parlavanoparlava il [[Lingua tigrina|Tigrino]]; il restante 0,76% parlava altre lingue. L'83.,31% si professava di religione [[Chiesa ortodossa etiope|cristiana ortodosso etiope]], e il 15.83% della popolazione di fede musulmana.<ref>[http://www.csa.gov.et/surveys/Population%20and%20Housing%20Census%201994/survey0/data/docs%5Creport%5CStatistical_Report%5Ck03%5Ck03_partI.pdf ''1994 Population and Housing Census of Ethiopia: Results for Amhara Region'', Vol. 1, part 1] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20101115052151/http://www.csa.gov.et/surveys/Population%20and%20Housing%20Census%201994/survey0/data/docs%5Creport%5CStatistical_Report%5Ck03%5Ck03_partI.pdf |data=15 novembre 2010 }}, Tables 2.1, 2.7, 2.10, 2.13, 2.17, Annex II.1 (accessed 9 April 2009)</ref>
== Trasporti ==
Il trasporto aereo è servita dall'aeroporto di Gondar (codice ICAO HAGN, IATA GDQ), noto anche come [[Aeroporto Atse Tewodros]], denominato così in memoria dell'imperatore (Atse) [[Teodoro II d'Etiopia]]. Si trova a 18 km a sud della città.<ref name="EAE">{{Cita web|url= http://www.ethiopianairports.com/GonderAirport.aspx |titolo= Gondar Atse Tewodros Airport |editore= Ethiopian Airports Enterprise |urlarchivio= http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:armu_UiNjzsJ:www.ethiopianairports.com/GonderAirport.aspx |dataarchivio= 18 agosto 2012}}</ref>
 
Sono presenti anche un numero considerevole di ebrei etiopi, i F[[falasha|alasciafalascia]].
Il servizio di autobus intercity è fornito dalla [[Selam Bus Linea Share Company]].
 
== CittàInfrastrutture gemellee trasporti ==
Il trasporto aereo è servitagarantito dall'aeroporto di Gondar (codice ICAO HAGN, IATA GDQ), noto anche come [[Aeroporto Atse Tewodros]], denominato così in memoria dell'imperatore (Atse), [[Teodoro II d'Etiopia]]. Si trova a {{M|18 |u=km}} a sud della città.<ref name="EAE">{{Cita web |url= http://www.ethiopianairports.com/GonderAirport.aspx |titolo= Gondar Atse Tewodros Airport |editore= Ethiopian Airports Enterprise |urlarchivio= httphttps://webcacheweb.googleusercontentarchive.comorg/search?q=cache:armu_UiNjzsJweb/20131203112208/http://www.ethiopianairports.com/GonderAirport.aspx |dataarchivio= 183 dicembre 2013 |accesso= 19 maggio 2015 |urlmorto= agosto 2012}}</ref>
* [[Corvallis (Oregon)|Corvallis, Oregon, United States]]
 
Il servizio di autobus intercity è fornito dalla [[Selam Bus Linea Share Company]].
* [[Contea di Montgomery (Maryland)|Montgomery County, Maryland, United States]]
 
== Città gemellate ==
* [[Rishon LeZion|Rishon LeZion, Israel]]
* {{Bandiera|USA}} [[Corvallis (Oregon)|Corvallis]],  [[Oregon]], United States[[Stati Uniti d'America]]
* {{Bandiera|USA}} [[Contea di Montgomery (Maryland)|Montgomery County, (Maryland, United States)]]
* {{Bandiera|ISR}} [[Rishon LeZion]], [[Israele]]
 
== Paesaggio urbano ==
<gallery class="center">
File:FlickrET Gondar asv2018-02 donimg40 macauleyDebre -Berhan ChurchSelassie.jpg|Debre Birhan Selassie
File:ChurchET ofGondar Debraasv2018-02 Berhanimg42 SelassieDebre -Berhan ceilingSelassie.jpg|interno Debre Birhan Selassie
File:ChurchET ofGondar Debraasv2018-02 img41 Debre Berhan Selassie - Paintings 01.jpg|Debre Birhan Selassie
File:ChurchET ofGondar Debraasv2018-02 img39 Debre Berhan Selassie 01.jpg|ChiesaRecinto del monastero di DebraDebre BerhanBirhan Selassie
File:Church of Debra Berhan Selassie, 03Gondar, Ethiopia (2423915731).jpg|Recinto del monastero di Debre Birhan Selassie, Gondar
File:Church of Debra Berhan Selassie, Gondar, Ethiopia (2423915731).jpg|Debre Birhan Selassie,Gondar, Etiopia
File:Castle Stables, Ethiopia (7175038218).jpg|L'interno nei castelli di Gondar
File:The Ruins at Gondar, Ethiopia (2414829741).jpg|Gondar, Ethiopia
File:The Ruins at Gondar, Ethiopia (2414819199).jpg|Gondar, Ethiopia
File:Bakaffa's Palace 01.jpg|Palazzo del Negus Bakaffa
File:Bakaffa's Palace 02.jpg|Palazzo del Negus Bakaffa
File:Ethio w17.jpg|Gondar
File:Balderas Ber 01.jpg|Castelli di Gondar
File:Balderas Ber 02.jpg|Castelli di Gondar
File:Chancellery of Yohannes I 01.jpg|Cancelleria di Yohannes I
File:Chancellery of Yohannes I 02.jpg|Cancelleria di Yohannes I
File:Chancellery of Yohannes I 03.jpg|Cancelleria di Yohannes I
File:Chancellery of Yohannes I 05.jpg|Cancelleria di Yohannes I
File:Ethio w14.jpg|Castelli di Gondar
File:Ethio w16.jpg|Castelli di Gondar
File:FasilidasPalaceGonder.jpg|Castello del Negusnegus Fasilidas Gondar[[Fāsiladas]]
File:Fasilidass Castle, Gonder (5494505267).jpg|Castello Fasilidass, Gondar
File:Inside Fasilidass Castle (5495099022).jpg|Interno Castello Fasiladass
File:The Ruins at Gondar, Ethiopia - Fasilides Castle (2414812475).jpg|Interno al Castello di Fasilidas Gondar, Etiopia
</gallery>
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|titolo=Guida dell'Africa Orientale Italiana|anno=1938|editore=Consociazione Turistica Italiana|città=Milano|ISBN=|cid=CTI}}
* {{Cita pubblicazione|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/l-africa-subsahariana-nel-ii-millennio-d-c-repertorio-alfabetico_(Il-Mondo-dell'Archeologia)/,%20https://www.treccani.it/enciclopedia/l-africa-subsahariana-nel-ii-millennio-d-c-repertorio-alfabetico_(Il-Mondo-dell'Archeologia)/|titolo=Gondar|pubblicazione=L'Africa subsahariana nel II millennio d.C.: repertorio alfabetico - Treccani|lingua=it|accesso=2024-01-25}}
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Gondar}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita libro |url=https://archive.org/details/ICastelliDiGondar |autore=A.A. Monti della Corte |titolo=I Castelli di Gondar |editore=Soc. Ital. Arti Grafiche |anno=1938 |città=Roma}}
* {{en}} [http://www.ethiopiantreasures.toucansurf.com/pages/gonder.htm Ethiopian Treasures - Fasilados Castle, Felasha Village - Gonder]
* {{cita web|1=http://www.ethiopiantreasures.toucansurf.com/pages/gonder.htm|2=Ethiopian Treasures - Fasilados Castle, Felasha Village - Gonder|lingua=en|accesso=24 giugno 2006|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160303181635/http://www.ethiopiantreasures.toucansurf.com/pages/gonder.htm|dataarchivio=3 marzo 2016|urlmorto=sì}}
* {{en}} [http://www.gondarlink.org.uk Gondarlink charity]
* {{cita web|1=http://www.gondarlink.org.uk|2=Gondarlink charity|lingua=en|accesso=7 settembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141113104300/http://www.gondarlink.org.uk/|dataarchivio=13 novembre 2014|urlmorto=sì}}
* [{{cita web|http://road.ethiopia.free.fr/diaporamas.html |Diaporama Gondar]}}
 
{{Città della regione degli Amara}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|geografia|storia}}
{{portale|Africa Orientale|storia}}
 
[[Categoria:CentriGondar| abitati dell'Etiopia]]
[[Categoria:Storia dell'Etiopia]]
[[Categoria:Storia dell'Africa precoloniale]]