Isotta Fraschini: differenze tra le versioni
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{{Azienda
|nome = Isotta Fraschini
|forma societaria =
|data fondazione = 1900
|forza cat anno =
|luogo fondazione = [[Milano]]
|data chiusura = [[1949]]
|causa chiusura =
|nazione = ITA
|sede =
|gruppo =
|fondatori= 
*[[Cesare Isotta]]
*[[Oreste Fraschini]]
*[[Vincenzo Fraschini]]
*[[Antonio Fraschini]]
*[[Ludovico Prinetti]]
|settore = automobilistico
|prodotti = [[autovettura|automobili]] e motori automobilistici, marini e per l'aviazione
|
|persone chiave =
}}
I [[Isotta Fraschini Motori|suoi motori]] equipaggiarono anche numerosi velivoli militari italiani.
==Storia==
===Il contesto===
L'ultimo decennio del [[XIX secolo]] fu caratterizzato dalla grande attenzione delle classi agiate verso le "carrozze senza cavalli", principalmente prodotte in Francia. Per passione tecnico-sportiva o per spirito imprenditoriale, molti giovani rampolli di famiglie nobili o benestanti, decisero di dedicarsi al nuovo settore delle [[Automobile|automobili]].
===Gli inizi===
L'azienda fu fondata il 27 gennaio 1900 a [[Milano]], come '''Società Milanese d'Automobili Isotta Fraschini & C.''', ad opera di [[Cesare Isotta]] e dei fratelli [[Oreste Fraschini|Oreste]], [[Antonio Fraschini|Antonio]] e [[Vincenzo Fraschini]], ai quali si aggregarono [[Riccardo Bencetti]], [[Paolo Meda]] e [[Ludovico Prinetti]], già comproprietario della [[Prinetti & Stucchi]].
Nella sua fase iniziale la ''Isotta Fraschini'' svolgeva l'attività di ''garage'', ovvero di rimessaggio, manutenzione, riparazione e vendita di autovetture, principalmente del marchio [[Renault]].
[[File:10 Volandia - Isotta Fraschini 6 1-2 HP 1902 - Flickr - KlausNahr.jpg|thumb|Isotta Fraschini Vettura Leggera 6½ HP del [[1902]] con motore Aster.]]
[[File:Isotta Fraschini Tipo 28-35 HP (1905-1908).jpg|thumb|Isotta Fraschini Tipo 28/35 HP (1905-1908).]]
[[File:Isotta Fraschini Tipo 50-65 HP (1906-1907).jpg|thumb|Isotta Fraschini Tipo 50/65 HP (1906-1907).]]
Le prime automobili prodotte dalla casa milanese, nel [[1901]], appartenevano al tipo "[[Isotta Fraschini Vettura Leggera 6½-8-12 HP|Vettura Leggera]]" da 8 [[Cavallo vapore britannico|HP]] con motore monocilindrico [[De Dion-Bouton]] di 785 cm³ e da 6½ e 8 HP con un motore monocilindrico [[Ateliers de Construction Mécanique l'Aster|Aster]] da 699 cm³. Nel [[1902]], venne anche realizzata una "Vettura Leggera" con motore Aster bicilindrico di 2251 cm³, della potenza di 12 HP, allo scopo di partecipare alla gara [[Nizza]]-[[Abbazia (Croazia)|Abbazia]], poi annullata per ordine delle [[Governo Zanardelli|Autorità italiane]]. Nel [[1903]] l'azienda produsse una vettura equipaggiata con motore autocostruito della potenza di 24 HP.
Nel [[1905]] l'[[ingegnere]] [[Giustino Cattaneo]] diventò direttore tecnico del marchio milanese e a esso rimarrà legato fino al [[1933]].
Nel [[1907]], in seguito
Un altro successo di Isotta Fraschini avvenne nel [[1908]], quando negli [[Stati Uniti d'America|USA]] una vettura appartenente alla Casa milanese stabilì un record di [[velocità]] media: 105 [[km/h]].
[[File:Isotta Fraschini 1911.jpg|thumb|left|Isotta Fraschini Torpedo 35/45 HP mod. [[1911]] con trasmissione a catena.]]
Sempre nel 1908 venne progettata la [[Isotta Fraschini Tipo FE|Tipo FE]], un'auto dalle caratteristiche tecniche molto avanzate per l'epoca che suscitò grande interesse, così come ne destò la [[Isotta Fraschini Tipo KM|Tipo KM]], un'auto sportiva prodotta dal [[1911]] al [[1914]], equipaggiata con un motore di ben 10.618 cm³.
Nel 1910 la fabbrica, prima al mondo, iniziò a inserire sui suoi modelli i freni anche alle ruote anteriori, su progetto dell'ing. Cattaneo.<ref>Gianni Rogliatti, ''Vecchie glorie italiane'', [[L'Automobile]] - numero speciale - primavera 1963, pag.42</ref>
===Prima guerra mondiale===
[[File:Isotta Fraschini V-6 engine.jpg|thumb|Il motore V6 che equipaggiava i [[Caproni Ca.44|Caproni Ca.45]]]]
Intanto, a partire dallo stesso anno i motori Isotta Fraschini iniziarono
Dopo la guerra Isotta Fraschini si trovò in gravi difficoltà economiche, come molte altre case automobilistiche. Durante questo periodo entrò in azienda il conte [[Lodovico Mazzotti]], che ebbe in seguito una grandissima importanza per l'Isotta Fraschini.
In questo periodo la Casa milanese si distinse nella realizzazione di un'automobile di fascia molto alta, destinata a una clientela internazionale.
===Primo dopoguerra=== [[File:Isotta-Fraschini Tipo 8A S LeBaron Boattail Roadster.jpg|thumb|left|[[Isotta Fraschini Tipo 8A]] S LeBaron Boattail Roadster all'Imperial Palace Auto Collections di [[Las Vegas]]]] Ecco così nel [[1919]] la [[Isotta Fraschini Tipo 8|Tipo 8]], che fu la prima auto ad avere un motore a otto cilindri costruito in serie. La tipo 8 divenne quindi la massima espressione di eleganza in fatto di automobili, divenne l'auto più desiderata al mondo. Costava circa 150.000 [[lira italiana|lire]] e trovò mercato specialmente negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]. Nei primi anni venti le vetture dell'Isotta Fraschini erano comprate da personalità come [[Gabriele D'Annunzio]] e [[Rodolfo Valentino]], che spesso ostentava le sue due [[coupé de ville]], che era il modello più esclusivo e costoso; il suo valore di [[status symbol]] è mostrato in film come ''[[Viale del tramonto]]''. Il 7 settembre 1927 [[Benito Mussolini]] ne acquistò ufficialmente una con telaio numero 1.408, come risulta sui registri di fabbrica. La [[Carrozzeria Garavini]] carrozzò per lo stesso un esemplare Dorsay limousine. Ufficiosamente il ministero degl'Interni comprò altre due [[Isotta Fraschini Tipo 8A|8A]] sempre per Mussolini; [[Umberto II d'Italia|Umberto di Savoia]] comprò personalmente un coupé de ville carrozzato a Torino dagli [[Stabilimenti Farina]] e il [[Reale Automobile Club d'Italia]] [[Automobile Club di Milano|di Milano]] regalò una berlina a [[papa Pio XI]].<ref>editore Laterza, 1984, ''L'automobile italiana 1918-1943'' di Alberto Bellucci, capitolo ''Isotta la fine di un mito'', pag.57, 58.</ref>
Alla morte di Oreste Fraschini, i suoi fratelli e l'avvocato Isotta lasciarono l'azienda, che passò quindi nelle mani del conte Mazzotti (presidente) e di Cattaneo ([[amministratore delegato]]). Il [[1929]], anno del crollo della borsa di New York, vide la crisi della Isotta Fraschini, che fu costretta a svalutare il proprio capitale fino 9 milioni di lire, quando nel [[1924]] era di 60 milioni; in quel periodo, presidente e amministratore delegato dell'industria milanese, dopo ripetuti viaggi in [[USA]], riuscirono a convincere [[Henry Ford]] ad acquistare il pacchetto di maggioranza dell'azienda al prezzo pattuito di 230 lire per ogni azione quindi Ford acquistò 55.000 metri quadrati di terreno a [[Livorno]] per edificare un nuovo stabilimento di montaggio, ma le autorità italiane posero il veto dunque Ford decise di continuare la produzione nelle fabbriche milanesi, che sarebbero state ampliate. Nel 1930 l'accordo sembrava raggiunto: mancavano solo le firme sui contratti, ma altri industriali fecero pressioni sul governo per evitare una forte concorrenza.
[[File:Isotta Fraschini Auto & Technik Museum Sinsheim (6944066668).jpg|thumb
Infatti quando [[Giovanni Agnelli (1866-1945)|Giovanni Agnelli]] seppe del progetto di Ford, urlò al più fidato collaboratore: ''ma come, le mie officine languono, i miei operai lavorano 4 o 5 giorni
Nel 1932 entrò in azienda l'ingegner [[Giovanni Battista Caproni|Giovanni Battista "Gianni" Caproni]], che decise di cessare la produzione della seconda versione della tipo 8 e di aumentare quella dei [[motore diesel|motori diesel]] su licenza [[MAN AG|MAN]]. La Isotta Fraschini entrò così a far parte del [[Caproni|Gruppo Caproni]]. Nel frattempo Cattaneo fu sostituito da [[Giuseppe Merosi|Merosi]], che aveva lavorato in precedenza in [[Alfa Romeo]] e [[F.I.V. Edoardo Bianchi|Bianchi]] mentre direttore generale divenne [[Prospero Gianferrari]] anche lui proveniente dall'Alfa Romeo
Al vecchio stabilimento di Milano-Via Monterosa si aggiunsero, negli anni '30, le fabbriche di [[Saronno]] e, successivamente, di [[Cavaria con Premezzo|Cavaria]]-[[Oggiona con Santo Stefano|Oggiona]].
Durante la [[seconda guerra mondiale]] la Isotta Fraschini fu decisiva nella produzione di [[motore aeronautico|motori aeronautici]] che equipaggiarono diversi modelli di aerei di [[Caproni]], [[CANT]] e [[Macchi]]. Produsse anche [[autocarro|autocarri]] (la cui cabina era stata progettata dalla [[Zagato]]).
=== Secondo dopoguerra e chiusura ===
Terminata la seconda guerra mondiale, l'azienda milanese decise di ricominciare a produrre modelli di autovetture di lusso. Per questo motivo [[Fabio Luigi Rapi]], designer di automobili e ingegnere, assunse insieme ad [[Alessandro Baj]] l'incarico di progettare un nuovo modello dell'Isotta Fraschini. Alla progettazione meccanica pensò [[Aurelio Lampredi]], appena uscito dalla [[Ferrari]] e alla quale ritornerà nel [[1948]]. Venne realizzata una nuova macchina a otto cilindri, chiamata [[Isotta Fraschini 8C Monterosa|8C Monterosa]]. Questo modello sorse in un periodo nel quale la Isotta Fraschini era in grande crisi: le ordinazioni aeronautiche erano inesistenti anche se i motori prodotti erano di grande qualità e mancavano i finanziamenti per cominciare la produzione della 8C Monterosa.
Il 25 febbraio [[1948]] l'azienda fu messa in amministrazione controllata dal [[EFIM#Il FIM|Fondo per il Finanziamento dell'Industria Meccanica]], principale creditore della Isotta Fraschini ed il 24 settembre [[1949]] fu nominato il liquidatore giudiziale. La produzione automobilistica venne così interrotta
Il marchio ''Isotta Fraschini'', per quanto riguarda il settore motoristico, venne usato dal [[1955]] dalla ''Fabbrica Automobili Isotta Fraschini e Motori Breda S.p.A.'' di Saronno, poi [[Isotta Fraschini Motori]] con sede a [[Bari]].
== Tentativi di rilancio ==
A [[Gioia Tauro]]<ref>{{Cita web|url=https://www.sartorimotor.it/isotta-fraschini-una-lunga-storia-dalle-auto-monumentali-ai-fallimenti/|titolo=Isotta Fraschini - Una lunga storia, dalle auto monumentali ai fallimenti|sito=Sartori Motor|data=21 ottobre 2022|lingua=it|accesso=20 giugno 2024}}</ref> si è cercato con un ambizioso piano di far resuscitare il marchio automobilistico, dopo che la [[Carrozzeria Fissore]] lo aveva rilevato nel [[1993]] da [[Finmeccanica]]; grazie a contributi statali si decise di produrre una vettura di alta classe e grandi prestazioni da destinare ai mercati stranieri dove Isotta Fraschini godeva ancora di buona fama.
Verranno prodotti due modelli di auto: la prima fu la ''T8'' (derivata dalla [[Audi A8]] e che riprende il nome di un'auto gloriosa della Isotta del 1919) con [[motore anteriore]] [[Motore V8|8 cilindri a V]] da 4172 cm³, 300 cv a 6000 giri al minuto, quattro marce+retromarcia, freni a disco e sospensioni a ruote indipendenti e velocità massima autolimitata a 250 km/h.
La carrozzeria in alluminio era disegnata da [[Tom Tjaarda]] (autore anche della [[De Tomaso Pantera]]), e la vettura fu presentata ufficialmente al salone di [[Parigi]] del [[1998]].<ref>{{cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/02/18/isotta-fraschini-ci-riprova-parte-per.html|titolo=L'Isotta Fraschini ci riprova e parte per il salone di Ginevra|data=18 febbraio 1996|accesso=3 luglio 2019|editore=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]}}</ref>
Ne furono però prodotti solo quattro esemplari: due col motore [[Audi]] (una rossa e una gialla) e due col motore [[Ford Mustang]] (una bianca e l'altra blu).
L'altro modello, la ''T12'', prodotta in esemplare unico, era una [[berlinetta]] a quattro posti dotata del motore Audi 12 cilindri e venne esposta insieme alla T8 al salone di Parigi del 1998 come esemplare statico.
Nel [[1998]] Audi acquistò però la [[Lamborghini]] e abbandonò il progetto comune con la Fissore; nel [[1999]] venne definitivamente abbandonato.
La società non entrò mai in produzione e chiuse per [[bancarotta]] nello stesso anno.<ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/2004/d/motori/aprile/isottafrasc/isottafrasc.html|titolo=Addio Isotta Fraschini. La marca non risorgerà più|data=1º aprile 2004|accesso=3 luglio 2019}}</ref>
Nel [[2000]], dopo 100 anni dalla nascita, un gruppo di economisti italiani ha acquisito i diritti sul [[marchio]] e hanno fondato una nuova società, denominata ''Isotta Fraschini Milano'', nonché una Fondazione Culturale, denominata ''Intrepida Fides''. === Il ritorno del marchio nel 2018 ===
Nel novembre [[2018]] una cordata di imprenditori milanesi, assieme all’imprenditore petrolifero colombiano Franck Kanayet Yepes, costituiscono la Isotta Fraschini Milano Fabbrica Automobili<ref>{{Cita web|url=http://motori.quotidiano.net/autoemotonews/torna-mito-isotta-fraschini-elettrica.htm|titolo=Torna il mito Isotta Fraschini, elettrica e made in Motor Valley|autore=Lorenzo Pedrini|sito=motori.quotidiano.net|data=5 luglio 2019|accesso=7 luglio 2022}}</ref>.
Dopo un periodo in cui ha dato vita al progetto di una Hyperlimousine elettrica, i soci ed il management hanno deciso di fare rivivere il marchio ripartendo dal mondo delle corse. Tale progetto ha coinciso con un cambio della compagine societaria (la cui maggioranza è oggi detenuta da imprenditori italiani), con il trasferimento della sede a Milano e con la scelta di [[Michelotto Automobili|Michelotto]] Engineering<ref>{{Cita web|url=https://www.italiaracing.net/Isotta-Fraschini-punta-allHyperCar-al-lavoro-con-Michelotto-e-Williams--/246284/69|titolo=Isotta Fraschini punta all’HyperCar al lavoro con Michelotto e Williams|autore=Michele Montesano|data=7 luglio 2022|accesso=7 luglio 2022}}</ref> per lo sviluppo della [[Le Mans Hypercar]]<ref>{{Cita web|url=https://it.motorsport.com/wec/news/wec-nel-2023-arriva-la-hypercar-di-isotta-fraschini-michelotto/10387065/|titolo=Nel 2023 arriva la Hypercar di Isotta Fraschini-Michelotto|autore=Francesco Corghi|data=20 ottobre 2022|accesso=20 ottobre 2022}}</ref>, da utilizzare nel [[Campionato del mondo endurance FIA]].
Il 28 febbraio [[2023]] l'azienda ha presentato presso la sede dell'[[Automobile Club di Milano]]<ref>{{Cita web|url=https://it.motorsport.com/wec/news/wec-la-isotta-fraschini-lmh-verra-presentata-il-28-febbraio/10427340/|titolo=La Isotta Fraschini LMH verrà presentata il 28 febbraio|autore=Francesco Corghi|data=3 febbraio 2023|lingua=|accesso=3 febbraio 2023}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.italiaracing.net/Svelata-a-Milano-la--Isotta-Fraschini-Tipo-6/247695/69|titolo=Svelata a Milano la Isotta Fraschini Tipo 6|autore=Mattia Tremolada|data=28 febbraio 2023|accesso=28 febbraio 2023}}</ref> la [[Isotta Fraschini Tipo 6 LMH Competizione|Tipo 6 LMH Competizione]], che l'iscrive nel WEC dalla stagione 2024. È stato inoltre presentato il piano industriale dell'azienda che partendo dalla base della Tipo 6 Competizione prevede la costruzione e la vendita di autovetture dedicate ai gentleman driver per l'utilizzo in pista e altre per l'utilizzo in strada. Il 27 novembre viene annunciata ufficialmente la partecipazione del marchio italiano al [[Campionato del mondo endurance FIA]] con una sola [[Isotta Fraschini Tipo 6 LMH Competizione|Tipo 6 LMH]]<ref>{{Cita web|url=https://it.motorsport.com/wec/news/wec-isotta-ce-ma-vector-sbatte-la-porta-arriva-duqueine/10552630/|titolo=Isotta c'è, ma Vector sbatte la porta: arriva Duqueine|autore=Francesco Corghi|data=28 novembre 2023}}</ref> con il supporto del Team Duqueine.
A guidare l'azienda vi sono il Presidente Alessandro Fassina<ref>{{Cita web|url=https://www.financialminds.it/2023/05/02/alessandro-fassina-ex-pilota-e-campione-del-mondo-di-rally-e-il-nuovo-presidente-della-societa-isotta-fraschini/|titolo=Alessandro Fassina, ex pilota e campione del mondo di Rally, è il nuovo presidente della società Isotta Fraschini}}</ref>, l'Amministratore Delegato Enzo Panacci e l'ex manager di [[Scuderia Ferrari|Ferrari]] e [[Peugeot Sport|Peugeot]] Claudio Berro, in qualità di delegato per il motorsport<ref>{{Cita web|url=https://it.motorsport.com/wec/news/wec-isotta-fraschini-arriva-anche-claudio-berro-per-la-lmh/10412306/|titolo=WEC {{!}} Isotta Fraschini, c'è anche Claudio Berro per la LMH|autore=Francesco Corghi|data=17 dicembre 2022|accesso=17 dicembre 2022}}</ref>.
[[File:WIKI version.jpg|miniatura|Isotta Fraschini Tipo 6 LMH, impegnata nella stagione 2023-24 del WEC]]
Il team esordisce nel WEC con l'[[Isotta Fraschini Tipo 6 LMH Competizione|Isotta Fraschini Tipo 6 LMH-C]] durante la [[1812 km del Qatar 2024]], nello stesso anno prende parte anche alla [[6 Ore di Imola 2024|6 Ore di Imola]], alla [[6 Ore di Spa-Francorchamps 2024|6 Ore di Spa-Francorchamps,]] alla [[24 Ore di Le Mans 2024|24 Ore di Le Mans]] e alla [[6 Ore di San Paolo 2024|6 Ore di San Paolo]]. Purtroppo prima della [[Lone Star Le Mans]], il marchio decide di chiudere anzitempo la stagione saltando le ultime tre corse della stagione<ref>{{Cita web|url=https://it.motorsport.com/wec/news/wec-tempesta-isotta-fraschini-duqueine-la-stagione-termina-qui/10646326/|titolo=WEC {{!}} Tempesta Isotta Fraschini-Duqueine: la stagione termina qui|autore=Francesco Corghi|data=21 agosto 2024}}</ref>.
== Omaggi ==
A Milano sono state intitolate una via a Cesare Isotta e un'altra ai fratelli Fraschini, entrambe nel quartiere residenziale Le Terrazze.
Il brano musicale [[Isotta/Ninna nanna nonna|Isotta]], scritto da Sergio Bardotti e Pippo Caruso, e interpretato da [[Pippo Franco]] nel 1977 è dedicato alle gloriose auto "Isotta Fraschini".
==Veicoli==
;Automobili da strada
*[[Isotta Fraschini Tipo
* Isotta Fraschini Tipo 28/35 HP (1905-1908) <ref>{{cita web|url= https://babel.hathitrust.org/cgi/pt?id=mdp.39015022474681&seq=32 |titolo=Isotta Fraschini Tipo 28/35 HP |data=15 gennaio 1907|editore= Hand book of automobiles (1907) |accesso=13 marzo 2025}}</ref>
* Isotta Fraschini Tipo 50/65 HP (1906-1907) <ref>{{cita web|url= https://babel.hathitrust.org/cgi/pt?id=mdp.39015022474681&seq=33 |titolo=Isotta Fraschini Tipo 50/65 HP |data=15 gennaio 1907|editore= Hand book of automobiles (1907) |accesso=13 marzo 2025}}</ref>
*[[Isotta Fraschini Tipo FE e FENC|FENC]] (1908)
*[[Isotta Fraschini Tipo KM|Tipo KM]] (1910 - 1914)
*[[Isotta Fraschini Tipo TM/TC|Tipo TM/TC]] (1912 - 1914)
*[[Isotta Fraschini Tipo 8|Tipo 8]] (1919 - 1924)
*[[Isotta Fraschini Tipo 8A|Tipo 8A]] (1924 - 1931)
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*[[Isotta Fraschini Tipo D|Tipo D]] (1905)
*[[Isotta Fraschini Tipo FE e FENC|Tipo FE]] (1908)
*[[Isotta Fraschini Tipo IM|Tipo IM]] (1913)
*[[Isotta Fraschini Tipo 6 LMH Competizione|Tipo 6 Competizione]] (2023)
;Autocarri
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==Bibliografia==
*Dessì F., Canestrini G., Pagano M., ''Storia illustrata
*Angelo Tito Anselmi, ''Isotta Fraschini,'' Milani editrice, Segrate 1977
*Italo Scalera, ''I grandi imprenditori del XIX secolo'', [[CEDAM]], Padova, 2011
*Jacopo Villa, ''The Isotta Fraschini #1'', The Broken Rod Magazine, novembre 2014
*Lorenzo Morello, ''Isotta Fraschini e CEMSA'', Retrovisore, settembre 2015
==Voci correlate==
*[[Isotta Fraschini Motori]]
*[[Caproni]]
*[[Carrozzeria Cesare Sala]]
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== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
*
* {{cita web |url=http://www.isottafraschini.com |titolo=Sito web della Isotta Fraschini Milano S.r.l. e della Fondazione Culturale |accesso=10 settembre 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20051212121502/http://www.isottafraschini.com/ |urlmorto=sì }}
{{Isotta Fraschini}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|aziende|trasporti}}
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