Castello del Buonconsiglio: differenze tra le versioni

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{{Infobox struttura militare
|Nome = Castello del Buonconsiglio
|Nome originale =
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|Posizione geografica =
|Struttura = Castello
|Immagine = Trento-Castello del Buonconsiglio from Doss Trento-panorama.jpg
|Didascalia = Vista panoramica del castello dal [[Doss Trento]]
|Nomemappa = Trentino-Alto Adige
|Stato attuale = ITA
|Suddivisione = {{IT[[Trentino-TAA}}Alto Adige]]
|Città = [[Trento]]
|LatGradi = 46
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|Utilizzatore =
|Primo proprietario =
|Stile = Gotico, RinascimentoRinascimentale
|Funzione strategica =
|Termine funzione strategica =
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|Eventi =
|Note =
|Sito web = http://www.buonconsiglio.it/
|Ref =
}}
Il '''Castello del Buonconsiglio''' (in [[Dialetti trentini|tridentino]] ''Castèl del Bonconsìlio'')<ref>{{Cita web|url=https://www.cultura.trentino.it/Patrimonio-on-line/Dizionario-toponomastico-trentino/AreaVisitatore/DetailsPage.aspx?param=2739502|titolo=Castèl del Bonconsìlio|sito=Dizionario toponomastico trentino|accesso=13 giugno 2025}}</ref> è uno degli edifici più conosciuti di [[Trento]] e uno tra i maggiori complessi monumentali del [[Trentino-Alto Adige]], grazie alla sua bellezza e alla sua storia legata al [[Concilio di Trento]]. Dal [[XIII secolo]] fino alla fine del [[XVIII secolo|XVIII]] residenza dei [[Principi vescovi di Trento]], è composto da una serie di edifici di epoca diversa, racchiusi entro una cinta di mura in una posizione leggermente elevata rispetto alla città. ''Castelvecchio'' è il nucleo più antico, dominato da una possente torre cilindrica; all'estremità meridionale del complesso si trova ''Torre Aquila'', che conserva all'interno il celebre ''Ciclo dei Mesi'', uno dei più notevoli cicli pittorici di tema profano del tardo Medioevo italiano.
Il '''castello del Buonconsiglio''' (''Schloß Buonconsiglio'' o ''Schloß Trient'' in [[lingua tedesca|tedesco]]) è uno degli edifici più conosciuti di [[Trento]] e uno tra i maggiori complessi monumentali del [[Trentino-Alto Adige]].
 
Il ''Magno Palazzo'' è l'ampliamento cinquecentesco nelle forme del Rinascimento italiano, voluto dal principe vescovo e cardinale [[Bernardo Clesio]] (1485-1539); conserva un importante ciclo pittorico manierista in eccellente stato di conservazione. Alla fine del [[Seicento]] risale invece la barocca ''Giunta Albertina''.
==Storia e struttura del castello==
 
==Storia==
[[File:10 2014 Trento-Castello Buonconsiglio-Castelvecchio-Mastio Torre Augusto Sodegerio da Tito- Loggia veneziana tardo gotico Johannes Hinderbach-ITALY- K-5 II -Tamron AF 17-50mm F2.8-photo Paolo Villa FOTO8900 01.jpg|thumb|Facciata del primo nucleo detto Castello Vecchio]]
[[File:10 2014 Trento-Castello Buonconsiglio-panorama Loggia veneziana gotica-Col Castion, Doss Trento, Mausoleo Cesare Battisti, Monte Soprasasso, Monte Terlago-ITALY- K-5 II -Tamron AF 17-50mm F2.8-photo Paolo Villa -8907.jpg|thumb|Loggia del Castello, [[Gotico internazionale in Italia|Gotico Internazionale]], voluta da [[Johannes Hinderbach|Giovanni IV Hiderbach]].]]
[[File:10 2014 Trento-Castello Buonconsiglio-Castelvecchio-Mastio Torre Augusto Sodegerio da Tito- Loggia interna Johannes Hinderbach - ITALY- K-5 II -Tamron AF 17-50mm F2.8-photo Paolo Villa FOTO8909.JPG|thumb|Mastio detto anche Torre di Augusto, eretto da [[Sodegerio da Tito]]<ref>[http{{Cita web|url=https://www.buonconsiglio.it/index.php/Castello-del-Buonconsiglio/monumento/Percorso-di-visita/Castelvecchio/Mastio|titolo=Mastio|sito=Castello del Buonconsiglio - Monumenti e collezioni provinciali|accesso=22 giugno 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150923195220/https://www.buonconsiglio.it /index.php/Castello-del-Buonconsiglio/monumento/Percorso-di-visita/Castelvecchio/Mastio 2014]|urlmorto=no}}</ref>]]
Il castello è statovenne edificato con funzioni difensive sopra un rilievo roccioso, originariamente sede di un ''[[castrum]]'' romano.
 
Il dosso in cui venne edificata la fortezza a partire dal [[XIII secolo]] era denominato ''Malconsey'', denominazione ancora utilizzata nel 1381 dal vescovo [[Alberto di Ortenburg]] (''ze Triende auf vnser vesten Balkesin'' = Malkesin)<ref>{{cita libro|titolo=Bozen Süd – Bolzano Nord. GiàSchriftlichkeit aund urkundliche Überlieferung der Stadt Bozen bis 1500 - Scritturalità e documentazione archivistica della Città di Bolzano fino al 1500. Vol. 1: Regesten der kommunalen Bestände 1210-1400|editore=Comune di Bolzano|città=Bolzano|anno=2005|ISBN= 88-901870-0-X|autore=[[Hannes Obermair]]|p=388-399 n. 840}}</ref>. A partire dal [[1300Trecento]] il toponimo anticamente utilizzato per indicareindicante il piccolo colle non venne più utilizzato e si preferì modificare il nome originario, adottando un termine più positivo: il castello ''Malconsey'' divenne ''Buonconsilii'' (del Buonconsiglio).
 
La sua attuale struttura è il risultato di una plurisecolare aggregazione edilizia: sono infatti ben distinguibili diverse sezioni e strutture, risalenti a secoli diversi. Il castello del Buonconsiglio rappresenta uno dei più grandi complessi fortificati delle [[Alpi]].
 
La parte più antica è quella di [[Architettura romanica|gusto romanico]], rappresentata dal nucleo duecentesco del Castelvecchio (che venne poi ricostruito nel [[1440]]) e dell'ampio torrione circolare (chiamato torre d'Augusto). In una fase successiva, tra la fine del [[XIV secolo|Trecento]] e l'inizio del [[XV secolo|Quattrocento]], la struttura venne profondamente modificata dai [[principe vescovo|principi vescovi]] [[Giorgio di Liechtenstein]] e [[Johannes Hinderbach|Giovanni IV Hinderbach]]. Il primo collegò al Castelvecchio la [[torre Aquila]], che fece affrescare con il ''Ciclo dei Mesi'', uno straordinario esempio di [[Gotico internazionale in Italia|Gotico Internazionale]]. [[Johannes Hinderbach|Giovanni IV HiderbachHinderbach]] fece costruire la grande merlatura e il loggiato di gusto [[gotico]]-[[Venezia|venezianovenezia]]no.
 
Nel [[1500]] il cardinale [[Bernardo Clesio]], impegnato in un progetto di ristrutturazione e riqualificazione urbanistica dell'intera città, fece edificare a sud del complesso una costruzione [[Rinascimento|rinascimentale]], il Magno Palazzo, nuova dimora didei principi vescovi, affrescata da [[Dosso Dossi]], [[Battista Dossi]] e da [[Girolamo Romanino]].
 
In [[Barocco|età barocca]], il vescovo Francesco AlbertoAlberti Poia costruì la Giunta Albertiana, struttura che permette la comunicazione diretta fra la sezione medievale e il Magno Palazzo.
 
Nel [[1796]] la città venne invasa dalle truppe [[Napoleone Bonaparte|napoleoniche]] e l'ultimo principe vescovo, [[Pietro Vigilio Thun]], lasciò il castello e si rifugiò nella fortezza di famiglia in [[Val di Non]]. Con la secolarizzazione del [[Principato vescovile di Trento]] e la sua annessione alla contea del [[Tirolo]], il Buonconsiglio si ridusse da sede di rappresentanza a caserma militare austriaca.
 
Prima dell'inizio della Grande Guerra, il castello divenne parte della [[Fortezza di Trento]] (''Festung Trient'').<ref>Volker Jeschkeit, ''La Fortezza di Trento - Alla scoperta delle fortezze austo-ungariche del monte Bondone''. Trento</ref>
Durante la [[prima guerra mondiale]], la sala del Tribunale (la cinquecentesca ''Stua della Famea'') fu sede del processo ([[1916]]) agli [[Irredentismo|irredentisti]] [[Cesare Battisti]], [[Fabio Filzi]] e [[Damiano Chiesa]]. Dopo la sentenza, che sanciva la condanna a morte per alto tradimento, i tre irredentisti vennero condotti nelle celle ricavate nel loggiato. La sentenza venne eseguita nel prato tra il castello e le mura poste ad est (la ''Fossa dei Martiri''): il 19 maggio 1916 venne fucilato il sottotenente [[Rovereto|roveretano]] Damiano Chiesa, volontario nell’nell'[[esercito italiano]]; il tenente Battisti e il sottotenente Filzi vennero impiccati il 12 luglio successivo.
 
Nel [[1918]] lo Stato italiano divenne proprietario del Castello, che passò alla [[Provincia autonoma di Trento]] nel [[1974]]. Il castello è maniero d'Onoreonore dell'[[Ordine di Vittorio Veneto]] figurando in alto a sinistra nel diploma di Cavaliere.
===Il Museomuseo===
{{vedi anche|Museo provinciale del Castello del Buonconsiglio}}
{{Museo
|Nome = Museo provinciale<br />del Castello<br />del Buonconsiglio
|Località = [[Trento]]
|Indirizzo = Via Bernardo Clesio, 5 - Trento
|Wikidata = no
|Tipologia = Edificio storico, collezioni archeologiche, artistiche, numismatiche. Esposizioni temporanee.
|Immagine = Trento-Castello del Buonconsiglio from Doss Trento-panorama.jpg
|Didascalia = Il Magno Palazzo
|Larghezza =
|Sito = http://buonconsiglio.it/
}}
IOggi i diversi ambienti del castello ospitano le collezioni provinciali d'arte, suddivise nelle sezioni d'archeologia, d’arted'arte antica, medievale, moderna e contemporanea. Il complesso stesso del Buonconsiglio ha assunto nel [[1992]] la denominazione ufficiale di ''Castello del Buonconsiglio. Monumenti e collezioni provinciali.'' e forma una rete di esposizioni artistiche diffusa su buona parte del territorio trentino. Essa si articola infatti in tre altri importanti castelli, il [[castello di Stenico]] nelle [[Giudicarie]], il [[castel Beseno]] a [[Besenello]] e il [[castel Thun]] in [[val di Non]].
 
==Descrizione==
===Il ''Ciclo dei Mesi'' di torre d'Aquila===
{{vedi anche|Ciclo dei Mesi}}
[[File:Venceslao Gennaio Castello Buonconsiglio Trento c1400 detail.jpg|thumb|left|Maestro Venceslao, ''Ciclo dei Mesi'', ''gennaio'', Torre Aquila, [[1400]] circa, particolare.]]
 
Le corti dell'arco alpino, come quella del Principato Vescovile di Trento, furono verso la fine del [[XIV secolo|Trecento]] i luoghi dove il linguaggio cortese del [[Gotico internazionale]] trovò un'accoglienza entusiastica e duratura. A Trento attorno al [[1400]] il principe vescovo di Trento Giorgio di Liechtenstein commissionò ad un artista straniero, probabilmente boemo (da alcuni indicato come il Maestro Wenceslao di [[Boemia]], la cui presenza a Trento è documentata nel [[1397]]) il ''Ciclo dei Mesi'' di torre Aquila, uno dei maggiori esempi di Tardo Gotico a livello internazionale.
 
A Trento attorno al [[1400]] il principe vescovo di Trento Giorgio di Liechtenstein commissionò ad un artista straniero, probabilmente boemo (da alcuni indicato come il Maestro Wenceslao di [[Boemia]], la cui presenza a Trento è documentata nel [[1397]]) il ''Ciclo dei Mesi'' di torre Aquila, uno dei maggiori esempi di Tardo Gotico a livello internazionale.
 
Il ciclo si articola in undici diversi riquadri, essendo il mese di marzo andato perduto durante un incendio. Ogni riquadro, delimitato da colonnine tortili, mostra la rappresentazione della vita della [[nobiltà]] in armonia con il linguaggio cortese, ma anche le [[agricoltura|attività agricole]] e [[pastorizia|pastorali]] della popolazione rurale, secondo l'alternarsi delle stagioni.
 
===Gli affreschi del Magno Palazzo===
[[File:Dossi Putti Buonconsiglio 05.JPG|thumb|[[Dosso Dossi|Dosso]] e Battista Dossi, Affreschi della ''Sala grande'', 1531]]
[[File:Trento, Castello del Buonconsiglio Dossi frescoes, - Carlo Dell'Orto 08.JPG|thumb|Camera del Camin nero, Dosso e Battista Dossi]]
Nel [[1514]] divenne vescovo di Trento Bernardo Clesio, uomo di governo e diplomatico della [[Asburgo|Casa d'Asburgo]], nonché uno dei maggior organizzatori del [[Concilio di Trento]]. Legato alla cultura tedesca, il cardinal Clesio fu una figura di respiro internazionale che aprì il Principato anche alle novità artistiche del Rinascimento italiano. Sovrano di un piccolo Principato di frontiera, Clesio divenne un [[mecenatismo|mecenate]] e chiamò ad affrescare nel [[1531]] il rinascimentale Magno Palazzo che aveva fatto edificare i fratelli [[Dosso Dossi]] e [[Battista Dossi]], [[Marcello Fogolino]] e [[Romanino|Gerolamo Romanino]].
 
==== Gli Affreschiaffreschi dei fratelli Dossi ====
Legato alla cultura tedesca, il cardinal Clesio fu una figura di respiro internazionale che aprì il Principato anche alle novità artistiche del Rinascimento italiano. Sovrano di un piccolo Principato di frontiera, Clesio divenne un [[mecenatismo|mecenate]] e chiamò ad affrescare nel [[1531]] il rinascimentale Magno Palazzo che aveva fatto edificare i fratelli [[Dosso Dossi]] e [[Battista Dossi]], [[Marcello Fogolino]] e [[Romanino|Gerolamo Romanino]].
Al nuovo palazzo si accede, da Castelvecchio, attraverso una ponticella sospesa di elegante architettura rinascimentale con colonne a candelabra. Da essa si passa ad un atrio che fa da anticamera alla Cappella, la cui volta è decorata da figure in terracotta dello scultore toscano Zaccaria Zacchi.<ref>{{cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/zaccaria-zacchi_(Dizionario-Biografico)/|titolo= ZACCHI, Zaccaria, voce in DBI|accesso=12 agosto 2024}}</ref> L'atrio ha una volta affrescata dai fratelli Dossi; dalle lunette si affacciano le ''Divinità dell'Olimpo, ''mentre al centro, fra le nuvole, gruppi di putti trascinano il gigantesco stemma cardinalizio del Cles. Dosso Dossi fu incaricato, assieme al fratello, di affrescare numerose altre stanze, quali: la ''Sala Grande'', la sala degli Specchi, la camera del Camin nero, la ''Stua della Famea'' (il refettorio, che venne trasformato dagli Austriaci nella sala del Tribunale), la Biblioteca.
 
Nella ''Sala Grande ''i due fratelli ferraresi realizzarono a fresco il [[fregio]] che corre sotto il [[soffitto a cassettoni]] tutto intorno alla sala: tra figure di ''[[Cariatidi]]'' dipinte in monocromo, trovano posto i diversi riquadri con immagini giocose di [[putti]] che si divertono a scompaginare le lettere in oro che compongono il nome (Bernardt) del principe vescovo, a stuzzicare i leoni bianchi e rossi che compaiono nello stemma dei Cles o l'aquila nera dello stemma trentino.
=== Gli Affreschi dei fratelli Dossi ===
Al nuovo palazzo si accede, da Castelvecchio, attraverso una ponticella sospesa di elegante architettura rinascimentale con colonne a candelabra. Da essa si passa ad un atrio che fa da anticamera alla Cappella, la cui volta è decorata da figure in terracotta dello scultore toscano Zaccaria Zacchi. L'atrio ha una volta affrescata dai fratelli Dossi; dalle lunette si affacciano le ''Divinità dell'Olimpo, ''mentre al centro, fra le nuvole, gruppi di putti trascinano il gigantesco stemma cardinalizio del Cles. Dosso Dossi fu incaricato, assieme al fratello, di affrescare numerose altre stanze, quali: la ''Sala Grande'', la sala degli Specchi, la camera del Camin nero, la ''Stua della Famea'' (il refettorio, che venne trasformato dagli Austriaci nella sala del Tribunale), la Biblioteca.
 
Nella ''camera del Camin nero'', al centro degli [[stucco|stucchi]] che ornano la volta, è posto un tondo affrescato con figure di putti, dipinti con la tecnica del ''[[sotto in su]]'', a fingere uno sfondato prospettico dal quale essi si affacciano, con evidente inspirazioneispirazione alla ''[[Camera degli Sposi]]'' del Palazzo Ducale di Mantova. Mentre negli angoli sono raffigurate le ''[[Virtù cardinali]],'' nelle [[lunetta|lunette]] al di sotto della volta trovano posto le rappresentazioni delle sette ''[[Arti liberali]]'' e figure di saggi antichi che in tali arti si distinsero.
Nella ''Sala Grande ''i due fratelli ferraresi realizzarono a fresco il [[fregio]] che corre sotto il [[soffitto a cassettoni]] tutto intorno alla sala: tra figure di ''[[Cariatidi]]'' dipinte in monocromo, trovano posto i diversi riquadri con immagini giocose di [[putti]] che si divertono a scompaginare le lettere in oro che compongono il nome (Bernardt) del principe vescovo, a stuzzicare i leoni bianchi e rossi che compaiono nello stemma dei Cles o l'aquila nera dello stemma trentino.
 
Nella ''camera del Camin nero'', al centro degli [[stucco|stucchi]] che ornano la volta, è posto un tondo affrescato con figure di putti, dipinti con la tecnica del ''[[sotto in su]]'', a fingere uno sfondato prospettico dal quale essi si affacciano, con evidente inspirazione alla ''[[Camera degli Sposi]]'' del Palazzo Ducale di Mantova. Mentre negli angoli sono raffigurate le ''[[Virtù cardinali]],'' nelle [[lunetta|lunette]] al di sotto della volta trovano posto le rappresentazioni delle sette ''[[Arti liberali]]'' e figure di saggi antichi che in tali arti si distinsero.
 
Nella decorazione che i Dossi realizzarono per la ''Stua della famea'' sono di particolare interesse gli affreschi delle lunette, con scene di ariosi paesaggi nei quali sono ambientate (con evidenti intenti morali) alcune delle più note ''Favole di Fedro''. Nonostante il cattivo stato di conservazione, se ne distinguono ancora molte quali la Volpe e l'uva, la Volpe e la cicogna, eccetera. Fra le lunette, sono raffigurate statue classiche dipinte a monocromo.
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Nel maestoso soffitto ligneo della grande ''biblioteca ''i Dossi realizzarono le decorazioni dei [[lacunari]], ancora con figure di saggi antichi, come si conveniva alla [[Umanisti|cultura umanistica]] di Bernardo Clesio.
 
==== Gli Affreschiaffreschi deldi Romanino ====
AlA Romanino venne affidata la decorazione di vari ambienti, tra cui la loggia del ''cortile dei Leoni'', un ambiente posto in posizione centrale e di comunicazione fra le varie parti del palazzo. Egli realizzò nello spazio pittorico della loggia, impaginando sapientemente il suo racconto tra i riquadri della volta, le vele triangolari, i pennacchi e le lunette, uno dei cicli pittorici più originali e suggestivi del Rinascimento, composto da una serie eterogenea di scene a tema profano, con episodi [[mitologia|mitologici]] o della [[storia romana]], e di scene ricavate dalla [[Bibbia]].
[[File:Romanino Quartetto Flauti Buonconsiglio.jpg|thumb|Romanino, Affreschi della loggia, ''Concerto campestre'']]
[[File:Romanino Grazie Buonconsiglio TN.JPG|thumb|Romanino, Affreschi della loggia, ''Le tre Grazie'']]
Al Romanino venne affidata la decorazione di vari ambienti, tra cui la loggia del ''cortile dei Leoni'', un ambiente posto in posizione centrale e di comunicazione fra le varie parti del palazzo. Egli realizzò nello spazio pittorico della loggia, impaginando sapientemente il suo racconto tra i riquadri della volta, le vele triangolari, i pennacchi e le lunette, uno dei cicli pittorici più originali e suggestivi del Rinascimento, composto da una serie eterogenea di scene a tema profano, con episodi [[mitologia|mitologici]] o della [[storia romana]], e di scene ricavate dalla [[Bibbia]].
 
Gli affreschi posti nelle lunette della loggia formano una successione di scene con protagoniste femminili, dense di rimandi (di non facile interpretazione simbolica) tanto alla virtù che alla avvenenza muliebre. In generale prevalgono le scene di superbia punita (Fetonte, Oloferne, Sansone, Cleopatra) e alla conservazione della virtù (Lucrezia), velato monito alla continenza e alla moderazione per gli ospiti del castello.
 
Vi si trovano: l'episodio di [[Libro di Giuditta|Giuditta e Oloferne]], un concerto di flauti, l'uccisione di [[Virginia (nome)|Virginia]] e il suicidio di [[Lucrezia (antica Roma)|Lucrezia]] raccontati da [[Tito Livio]], la raffigurazione delle [[Grazie (mitologia)|Tre Grazie]], il suicidio di [[Cleopatra]] con l'aspide, raccontato da [[Plutarco]], [[Sansone]] addormentato che subisce il taglio di capelli da [[Dalila]], un concerto campestre, la rappresentazione di [[Venere (divinità)|Venere]] e [[Cupido]]. A tali scene si aggiunge, nella volta vicino alla scala, il ratto di [[Ganimede (mitologia)|Ganimede]] circondato da putti sorpresi in pose inconsuete. Circondato dalle personificazioni delle 4 stagioni (Primavera-Flora, Estate-Pomona, Autunno-Bacco, Inverno-Saturno), nell'ampio riquadro centrale della volta, in posizione dominante, troviamo la scena vertiginosa di [[Fetonte]] incapace di controllare i cavalli imbizzarriti che trascinano il Carro del Sole. Il preoccupato padre di Fetonte, Apollo (Sole) e la sorella Selene che volge lo sguardo (Luna) sono raffigurati al centro di lunette, ai lati opposti della volta, che richiama con il suo fondo azzurro la volta celeste. Completano la decorazione uomini nudi le cui rosee carni spiccano sullo sfondo azzurro del cielo, che rimandano nelle loro pose manierate agli ignudi michelangioleschi della [[Volta della Cappella Sistina|volta della Sistina]].
 
Nella ''sala delle Udienze ''il pittore bresciano dipinse un ritratto di Bernardo Clesio impegnato nel lavoro con il suo segretario, posto sopra l'ingresso e attorniato dagli [[stemma|stemmi]] familiari e del Principato. Sulle pareti della stanza pose le figure dei sovrani della dinastia d'Asburgo, che fece relazionare con gli [[imperatori romani]] posti di fronte, in un legame diretto e spirituale fra l'antico [[Impero Romanoromano]] e il [[Sacro Romano Impero|Sacro Romano Impero Germanico]].
 
Accanto alle scene ufficiali di ispirazione classico-umanistica, Romanino affrontò - nel pianerottolo presso la loggia e lungo la scala che scende in giardino - anche soggetti nei quali egli poteva esprimere appieno il suo temperamento di pittore ironico e beffardo. Si tratta di scene derivate dalla vita quotidiana presso corte, come la ''Paga dei lavoranti'' (con un accigliato "sovrintendente" ed una coppia di operai poco soddisfatti), il ''Buffone che gioca con la scimmia'' (che tutti gli ospiti di Clesio conoscevano bene); oppure scene di carattere più salace come quella di ''Un soldato che corteggia una donna'' o quella comica della '' Castrazione di un gatto''.
 
==== Gli Affreschiaffreschi del Fogolino ====
[[File:Trento, Castello del Buonconsiglio Fogolino frescoes, - Carlo Dell'Orto 05.JPG|miniatura|sinistra|upright=1.5|Camera terrena del Torrion da basso, ''episodi della vita di Giulio Cesare'', Marcello Fogolino, 1533]]
Il friulano Marcello Fogolino fu attivo per un quinquennio al servizio del cardinale Cles, operando in numerosi ambienti. Sono completamente perduti gli affreschi che coprivano le pareti del centrale ''Cortile dei Leoni'', che conserva della decorazionidecorazione originaria solo i tondi in terracotta con i ritratti all'antica (di profilo) della casata degli Asburgo ([[Massimiliano I d'Asburgo|Massimiliano I]], [[Filippo I di Castiglia|Filippo il Bello]], [[Carlo V]], [[Ferdinando I d'Asburgo|Ferdinando I]]), che testimoniano la fedeltà del cardinale alla dinastia imperiale.
=== Gli Affreschi del Fogolino ===
Il friulano Marcello Fogolino fu attivo per un quinquennio al servizio del cardinale Cles, operando in numerosi ambienti. Sono completamente perduti gli affreschi che coprivano le pareti del centrale ''Cortile dei Leoni'', che conserva della decorazioni originaria solo i tondi in terracotta con i ritratti all'antica (di profilo) della casata degli Asburgo ([[Massimiliano I d'Asburgo|Massimiliano I]], [[Filippo il Bello]], [[Carlo V]], [[Ferdinando I d'Asburgo|Ferdinando I]]), che testimoniano la fedeltà del cardinale alla dinastia imperiale.
Sempre un tributo agli imperatori è rappresentato dall'affreco del Fogolino, ben conservato, nel cortile di Castelvecchio, che rappresenta [[Carlo Magno]]. Ancora in Castelvecchio è attribuita al pittore friulano la decorazione ad affresco della sala superiore con la serie dei ritratti dei vescovi di Trento, a partire dall’anno Mille, quando ebbe inizio del principato vescovile. La lunga teoria dei porporati è sormontata dalla galleria degli imperatori del Sacro Romano Impero, da cui essi dipendevano. La decorazione dell'ambiente è evidentemente inspirata alla [[Sala del Maggior Consiglio]] del [[Palazzo Ducale (Venezia)|Palazzo ducale di Venezia]].
La decorazione della volta del ''refettorio'' al piano terreno, che funge da anticamera alle cantine, utilizzato per la degustazione del vino, ha invece un carattere puramente decorativo abbandonando ogni intento celebrativo presente negli altri ambienti, dato che l'ambiente non aveva funzioni di rapprensentanza. Qui sulla volta a sfondo giallo la fantasia del Fogolino a libero sfogo nell'inventare minute decorazioni a [[grottesche]] e festoni di fiori e frutta secondo i tradizionali motivi rinascimentali, insieme con festosi episodi della vita di corte quali concerti e banchetti.
Il maggior capolavoro del Fogolino è la volta della ''Camera terrena del Torrion da basso'', perfettamente circolare. L'intera superficie è coperta da un raffinato stucco bianco a motivi vegetali, in cui sono incastonati gli ovali e le lunette affrescati. Anche qui sono ripresi episodi esemplari della Roma antica, ed in particolare della vita di Cesare, oltre alle lunette con la serie degli imperatori antichi. Completano la decorazione gli ovali con nudi maschili e femminili e i pennacchi con figure fantastiche. Le storie della vita di Giulio Cesare narrano: ''Tolomeo che presenta la testa di Pompeo'', il ''Triumvirato'', ''Cesare in Senato'' e un ''Trionfo notturno'' in cui l'artista si esibisce in una virtuosistica illuminazione a fiaccole.
 
Sempre un tributo agli imperatori è rappresentato dall'affreco del Fogolino, ben conservato, nel cortile di Castelvecchio, che rappresenta [[Carlo Magno]]. Ancora in Castelvecchio è attribuita al pittore friulano la decorazione ad affresco della sala superiore con la serie dei ritratti dei vescovi di Trento, a partire dall’annodall'anno Mille, quando ebbe inizio del principato vescovile. La lunga teoria dei porporati è sormontata dalla galleria degli imperatori del Sacro Romano Impero, da cui essi dipendevano. La decorazione dell'ambiente è evidentemente inspirataispirata alla [[Sala del Maggior Consiglio]] del [[Palazzo Ducale (Venezia)|Palazzo ducale di Venezia]].
==Il Museo==
La decorazione della volta del ''refettorio'' al piano terreno, che funge da anticamera alle cantine, utilizzato per la degustazione del vino, ha invece un carattere puramente decorativo abbandonando ogni intento celebrativo presente negli altri ambienti, dato che l'ambiente non aveva funzioni di rapprensentanzarappresentanza. Qui sulla volta a sfondo giallo la fantasia del Fogolino aha libero sfogo nell'inventare minute decorazioni a [[grottesche]] e festoni di fiori e frutta secondo i tradizionali motivi rinascimentali, insieme con festosi episodi della vita di corte quali concerti e banchetti.
{{vedi anche|Museo provinciale del Castello del Buonconsiglio}}
{{Museo
|Nome = Museo provinciale<br>del Castello<br>del Buonconsiglio
|Indirizzo = Via Bernardo Clesio, 5 - Trento
|Coord titolo = no
|Tipologia = Edificio storico, collezioni archeologiche, artistiche, numismatiche. Esposizioni temporanee.
|Immagine = Castello Buonconsiglio.jpg
|Didascalia = Il Magno Palazzo
|Larghezza =
|Sito = http://buonconsiglio.it/
}}
I diversi ambienti del castello ospitano le collezioni provinciali d'arte, suddivise nelle sezioni d'archeologia, d’arte antica, medievale, moderna e contemporanea. Il complesso stesso del Buonconsiglio ha assunto nel [[1992]] la denominazione ufficiale di ''Castello del Buonconsiglio. Monumenti e collezioni provinciali.'' e forma una rete di esposizioni artistiche diffusa su buona parte del territorio trentino.
 
Il maggior capolavoro del Fogolino è la volta della ''Camera terrena del Torrion da basso'', perfettamente circolare. L'intera superficie è coperta da un raffinato stucco bianco a motivi vegetali, in cui sono incastonati gli ovali e le lunette affrescati. Anche qui sono ripresi episodi esemplari della Roma antica, ed in particolare della vita di Cesare, oltre alle lunette con la serie degli imperatori antichi. Completano la decorazione gli ovali con nudi maschili e femminili e i pennacchi con figure fantastiche. Le storie della vita di Giulio Cesare narrano: ''Tolomeo che presenta la testa di Pompeo'', il ''Triumvirato'', ''Cesare in Senato'' e un ''Trionfo notturno'' in cui l'artista si esibisce in una virtuosistica illuminazione a fiaccole.
Essa si articola infatti in tre altri importanti castelli, il [[castello di Stenico]] nelle [[Giudicarie]], il [[castel Beseno]] a [[Besenello]] e il [[castel Thun]] in [[val di Non]].
 
==Note==
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==Bibliografia==
*E. Chini-, F. de Gramatica, ''Il "Magno Palazzo" di Bernardo Cles Principe Vescovo di Trento'', Trento, 1988
*Giovanna Nicoletti (a cura di), ''Guida ai musei di Trento'', Nicolodi, Rovereto, 2003.
*AA.VV., ''Romanino, un pittore in rivolta nel Rinascimento italiano'', Silvana Editoriale, Milano, 2006 (Catalogo della omonima mostra presso il Castello del Buonconsiglio)
*{{Cita libro|titolo= Dosso Dossi: Rinascimenti eccentrici al Castello del Buoconsiglio |curatore= Vincenzo Farinella, Lia Camerlengo e Francesca de Gramatica|altri= Catalogo della mostra tenuta a Trento dal 12 luglio al 2 novembre 2014|editore= Silvana editoriale|città= Cinisello Balsamo|anno= 2014|ISBN= 978-88-366-2885-8}}
*E.Chini-F.de Gramatica, ''Il "Magno Palazzo" di Bernardo Cles Principe Vescovo di Trento'', Trento, 1988
 
==Voci correlate==
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==Altri progetti==
{{interprogetto|commons=Castello del Buonconsiglio}}
 
==Collegamenti esterni==
*{{collegamenti esterni}}
*[http://www.buonconsiglio.it/ Sito del Castello del Buonconsiglio]
*[{{cita web |url=http://www.trentinocultura.net/percorsi/territorio/buonconsiglio/mappa/mappa_ind_h.asp |titolo=Trentino-cultura: visita al Castello del Buonconsiglio] |accesso=7 settembre 2006 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060515172437/http://www.trentinocultura.net/percorsi/territorio/buonconsiglio/mappa/mappa_ind_h.asp |urlmorto=sì }}
 
{{CastelliTN}}
 
{{Controllo di autorità}}
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