Carlo Azimonti (sindaco): differenze tra le versioni

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{{nota disambigua|l'omonimo calciatore|[[Carlo Azimonti (calciatore)]]}}
{{F|politici italiani|luglio 2011}}
{{Carica pubblica
|nome = Carlo Azimonti
|immagine = Busto Carlo Azimonti.JPGjpg
|didascalia = Busto di Carlo Azimonti sulla tomba di famiglia presso il [[Cimitero Monumentale di Busto Arsizio]].
 
|carica = Sindaco di Busto Arsizio
|mandatoinizio = 16 luglio 1914
|mandatofine = 19235 agosto 1922
|mandato =
|vice =
|predecessore = [[Pietro Tosi]]
|successore = [[Ottorino Maderna]]
|legislatura =
 
|carica2 =
|mandatoinizio2 = 2 settembre 1943
|mandatofine2 = 25 aprile 1945<br />(commissario prefettizio)
|mandato2 =
|vice2 =
|predecessore2 = [[Ercole Lualdi]]
|successore2 = [[Camillo Tosi]]
|legislatura2 =
 
|prefisso onorifico =
|suffisso onorifico =
|partito = [[Partito Socialista Italiano|PSI]]
|tendenza =
|titolo di studio =
|alma mater =
|professione = [[giornalista]]
|firma = Firma di Carlo Azimonti in un documento.jpg
|firma =
}}
{{Bio
|Nome = Carlo Felice
|Cognome = Azimonti
|PostCognome = <ref>Per un errore all'anagrafe in anni relativamente recenti, il cognome di famiglia fu registrato con due ''z'' e fu riportato errato anche sulla lapide presso il cimitero di Busto Arsizio. Nei documenti conservati nell'Archivio Comunale, il nome è scritto sempre con una sola z, come compare anche nelle stesse firme del Sindaco; anche negli articoli e nelle pubblicazioni, suoi e di altri, e nella toponomastica cittadina, il nome compare sempre scritto correttamente con una sola z. Lo stesso SBN, per i suoi libri, riporta il cognome con una sola z.
</ref>
|Sesso = M
|LuogoNascita = Busto Arsizio
|GiornoMeseNascita = 9 marzo
|AnnoNascita = 1888
|LuogoMorte = Busto Arsizio
|GiornoMeseMorte = 22 marzo
|AnnoMorte = 1958
|NoteMorte = <ref>{{Cita news|autore=Rosalba Franchi|url=http://www.va.camcom.it/files/pubblicaz/2003-1_franchi.pdf|titolo=Nell'autobiografia di Carlo Azimonti mezzo secolo di storia politica e sociale dell'Alto Milanese|pubblicazione=Lombardia Nord-Ovest|data=gennaio 2003|paginap=71|accesso=2 aprile 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160308033452/http://www.va.camcom.it/files/pubblicaz/2003-1_franchi.pdf|urlmorto=sì}} e Andreucci-Detti, ''Il movimento operaio italiano-Dizionario biografico 1853-1943'', Vol. I, Roma, Editori Riuniti, 1975, pag. 106.</ref>
|Epoca = 1900
|Attività = giornalista
|Attività2 = sindacalista
|Nazionalità = italiano
}} Militante [[socialismo|socialista]], per molto tempo fu [[sindaco]] della sua città natale.
}}
Militante [[socialismo|socialista]], per molto tempo fu [[sindaco]] della sua città natale.
 
== Biografia ==
Di umili origini (è di famiglia contadina), si avvicinò alla professione di [[giornalista]] e al pensiero socialista in seguito all'osservazione in prima persona delle condizioni operaie (cominciò appena undicenne a lavorare in fabbrica, e a 14 anni partecipò al suo primo [[sciopero]]).
Di umili origini (era di famiglia contadina), si avvicinò alla professione di giornalista e al pensiero socialista in seguito all'osservazione in prima persona delle condizioni operaie (cominciò appena undicenne a lavorare in fabbrica, e a 14 anni partecipò al suo primo [[sciopero]])<ref>{{cita web|autore=Rosalba Franchi|url=http://www.va.camcom.it/files/pubblicaz/2003-1_franchi.pdf|titolo=Nell'autobiografia di Carlo Azimonti mezzo secolo di storia politica e sociale dell'Alto Milanese|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160308033452/http://www.va.camcom.it/files/pubblicaz/2003-1_franchi.pdf }}, cit. e Guido P. Conti, Ernesto Tarantini, Luigi Bellotti, ''Carlo Azimonti. L'uomo e l'opera'', 1965.</ref>.
 
Divenuto nel [[1906]] segretario della Lega Bustese Tintori e della Lega Arti Tessili<ref>{{Cita libro|nome=Roberto|cognome=Romano|titolo=La modernizzazione periferica: l'Alto Milanese e la formazione di una società industriale, 1750-1914|url=https://books.google.it/books?hl=it&id=EZqQAAAAIAAJ&dq=carlo+azimonti+busto&focus=searchwithinvolume&q=carlo+azimonti|accesso=19 novembre 2019|data=1990|editore=F. Angeli|lingua=it}}</ref>, si adoperò per ottenere condizioni lavorative migliori (orario lavorativo ridotto a 10 ore giornaliere e aumento dello stipendio del 10%). In seguito al fallimento di queste iniziative diede l'autorizzazione ad uno sciopero che a luglio mobilitò ventimila persone, non solo a Busto Arsizio, ma perfinoanche a [[Milano]] e [[Monza]]. Questo sciopero, pur riuscendo nel suo intento, gli costò il posto di lavoro<ref name="va.camcom.it">{{cita web|autore=Rosalba Franchi|url=http://www.va.camcom.it/files/pubblicaz/2003-1_franchi.pdf|titolo=Nell'autobiografia di Carlo Azimonti mezzo secolo di storia politica e sociale dell'Alto Milanese|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160308033452/http://www.va.camcom.it/files/pubblicaz/2003-1_franchi.pdf }}</ref>.
 
Successivamente, fu chiamato da [[Egidio Bernaroli]], direttore della Cooperativa Operaia di Consumo e fondatore del settimanale locale di stampo socialista ''Il Lavoro'', come aiuto contabile della Cooperativa<ref name="ReferenceA">{{Cita libro|autore=Guido P. Conti, Ernesto Tarantini, Luigi Bellotti|titolo=Carlo Azimonti. L'uomo e l'opera|anno=1965|editore=|città=|p=|pp=|ISBN=}}</ref>.
Il 5 luglio [[1914]], a 26 anni, fu eletto sindaco (divenendo il sindaco più giovane d'Italia). Con l'inizio della [[Prima guerra mondiale]] organizzò molti enti per risolvere pacificamente le situazioni di contesa; fra questi enti, degni di nota sono il Comitato di Assistenza, l'ospedale e l'Ente Comunale di Approvvigionamento.
 
Sulla base di questa esperienza, si dedicò poi alla fondazione di varie [[cooperative]] in [[Valle Olona]], a partire da quella di [[Fagnano Olona|Fagnano]] nel 1907; la sua opera, svoltasi tra il 1907 e il 1911, permise il rapido sviluppo del movimento socialista<ref name="ReferenceA"/>.
Nel [[1922]] fu cacciato dai [[fascismo|fascisti]] che occuparono la residenza comunale, ma l'anno successivo fu reintegrato nella carica come "Commissario per l'Amministrazione di Busto Arsizio", carica che mantenne fino al [[1924]] e nel cui ruolo organizzò un nuovo Comitato di assistenza.
 
Nel 1909 gli venne affidato l'incarico di segretario della [[Camere del Lavoro|Camera del Lavoro]] di Busto Arsizio, e l'[[1910|anno successivo]] si candidò per le elezioni comunali, ma non venne eletto per soli 3 voti. In questi anni collaborò inoltre alla redazione dell{{'}}''[[Avanti!]]''<ref name="ReferenceA"/>.
Nominato commissario prefettizio il 2 settembre [[1943]], fu rimosso dallo stesso prefetto appena due mesi e mezzo dopo, il 17 novembre. La carica gli fu restituita pochi mesi dopo, e la mantenne fino al 25 aprile [[1945]].
 
Nel 1911 intraprese un viaggio di propaganda tra i [[Miniera|minatori]] italiani in [[Impero tedesco|Germania]], [[Francia]] e [[Lussemburgo]]. Conclusa questa esperienza, nello stesso anno, si recò nel [[Bassa padana|Basso Milanese]] per conto della Federazione Provinciale dei Lavoratori della Terra, e per tre anni si impegnò per rompere l'isolamento delle masse contadine, organizzando scioperi e promuovendo la fondazione di leghe e cooperative<ref name="ReferenceA"/>.
Nel [[1957]] fu nominato [[Benemerenza civica|Cittadino Benemerito]].
 
Nel 1912 entrò a far parte del Consiglio Nazionale della [[Confederazione Generale del Lavoro|CGdL]], sostenendo la linea [[Riformismo|riformista]] in opposizione alla corrente [[Massimalismo (politica)|rivoluzionaria]] del [[Partito Socialista Italiano|PSI]], guidata da [[Benito Mussolini|Mussolini]]<ref name="ReferenceB">{{Cita libro|autore=Franco Andreucci, Tommaso Detti|titolo=Il movimento operaio italiano-Dizionario biografico 1853-1943|anno=1975|editore=Editori Riuniti|città=Roma|volume=1}}</ref>. Dopo lo scoppio della guerra, durante il dibattito prima dell'intervento italiano, fu un convinto neutralista<ref>{{Cita libro|nome=Antonio|cognome=Tedesco|titolo=Pietro Nenni e la Grande Guerra|url=https://books.google.it/books?id=69CFDwAAQBAJ&pg=PA57&dq=carlo+azimonti+busto&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiB2uKIpvblAhXMh1wKHXiBDtEQ6AEIQTAD#v=onepage&q=carlo%20azimonti%20busto&f=false|accesso=19 novembre 2019|data=11 dicembre 2018|editore=Bibliotheka Edizioni|lingua=it|ISBN=9788869345296}}</ref>.
==Note==
 
Il 5 luglio 1914, a 26 anni, fu eletto sindaco di Busto Arsizio (divenendo il sindaco più giovane d'Italia)<ref name="ReferenceA" />; il primo cittadino assunse inoltre anche la carica di assessore del lavoro<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Paola Carolina Caldiroli|titolo=Vita politica e amministrativa a Busto Arsizio dal 1905 al 1914|rivista=Tesi di laurea, relatore Maurizio Punzo, a.a. 1993-1994. Consultabile presso la Biblioteca Comunale di Busto Arsizio|numero=}}</ref>. Tra i primi provvedimenti, ci fu l'acquisto di [[Palazzo Gilardoni]], l'ex ospedale, per farne la nuova sede del palazzo comunale. Lo scoppio della guerra, tuttavia, impedì di portare avanti il trasferimento, che avvenne solo nel 1922<ref name="ReferenceA"/>. L'Amministrazione approvò inoltre alcuni provvedimenti contro il [[carovita]]<ref name="ReferenceA"/> e istituì, presso l'Ufficio del Lavoro, un Segretariato del Popolo per la consulenza a lavoratori e disoccupati<ref>{{Cita news|autore=|titolo=L'Amministrazione Comunale durante la guerra|pubblicazione=Il Lavoro|data=11 gennaio 1918}}</ref><ref>Marco Mocchetti, ''L'Amministrazione di Carlo Azimonti a Busto Arsizio dal 1914 al 1918'', in Tesi di laurea, relatore Maurizio Punzo, a.a. 2014-2015. Consultabile presso la Biblioteca Comunale di Busto Arsizio</ref>; si cercò anche di favorire lo sviluppo dell'agricoltura cittadina<ref name="ReferenceA" />.
 
Nel 1915, nel giorno della [[Festa del lavoro|Festa dal Lavoro]], inaugurò il nuovo [[Ospedale di Circolo di Busto Arsizio|ospedale cittadino]], i cui lavori erano iniziati diversi anni prima<ref>{{Cita libro|autore=Rodolfo Rogora, Stefano Ferrario, Luigi Belotti, Luigi Caldiroli|titolo=Sommario di Storia Bustese - dalle origini ai tempi nostri|anno=1980|editore=|città=|p=|pp=|ISBN=}}</ref>.
 
Con l'inizio della [[prima guerra mondiale]], organizzò molti enti per risolvere pacificamente le situazioni di contesa e limitare i disagi per la popolazione civile: fra questi, degni di nota sono il Comitato di Assistenza Civile e l'Ente Autonomo dei Consumi<ref name="ReferenceA"/>. In occasione della [[Battaglia di Caporetto|sconfitta di Caporetto]], pubblicò un appello, diffuso anche tra i soldati al fronte, in cui invitava la Nazione a resistere all'invasione nemica<ref>{{Cita libro|autore=Stefano Ferrario (a cura di)|titolo=Busto Arsizio. Spunti di storia e di cultura raccolti e ordinati a cura di Stefano Ferrario|anno=1964|editore=Bramante|città=|p=|pp=|ISBN=}}</ref>.
 
Nel 1918 fu colpito dalla [[Influenza spagnola|Febbre Spagnola]], ma si rimise nel giro di pochi giorni<ref>{{Cita pubblicazione|autore=|data=5 ottobre 1918|titolo=Carlo Azimonti infermo|rivista=Il Lavoro|numero=}}</ref>.
 
Dopo la fine della guerra, come avvenne in altri comuni socialisti della zona, invitò alcuni gruppi di bambini [[austria]]ci a trascorrere l'inverno in città o nella [[Colonia estiva|colonia]] comunale di [[Loano]]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=|data=12 dicembre 1919|titolo=Il Comune di Busto per i bambini di Vienna|rivista=Il Lavoro|numero=}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=|data=19 dicembre 1919|titolo=Solidarietà umana|rivista=Il Lavoro|numero=}}</ref>.
 
Rieletto nel 1920, nel 1922 fu cacciato dai [[fascismo|fascisti]] che occuparono la residenza comunale e chiusero la Camera del Lavoro e la Cooperativa Operaia<ref name="va.camcom.it"/>.
 
Tra il 1921 e il 1924, si dedicò ai lavori della CGdL; nel 1921 fu chiamato a far parte del Comitato Esecutivo della stessa, come segretario per l'industria e l'agricoltura<ref name="va.camcom.it"/>. Partecipò inoltre a tutti i congressi sindacali internazionali<ref name="ReferenceB"/> e fece parte della delegazione inviata dalla federazione alla fondazione della [[Internazionale sindacale rossa]]<ref>{{Cita libro|nome=Michael|cognome=Taber|titolo=The Communist Movement at a Crossroads: Plenums of the Communist International’s Executive Committee, 1922-1923|url=https://books.google.it/books?id=kGdjDwAAQBAJ&pg=PA702&dq=carlo+azimonti+italy+politician&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwim79X1kr3pAhVvoosKHVqtC8oQ6AEIKDAA#v=onepage&q=carlo%20azimonti%20italy%20politician&f=false|accesso=18 maggio 2020|data=14 giugno 2018|editore=BRILL|lingua=en|ISBN=978-90-04-36678-7}}</ref>.
 
Il 17 giugno 1924 presenziò a Busto Arsizio alle dichiarazioni che portarono all'arresto del basista del [[delitto Matteotti]], Otto Thierschädl<ref>''La Giustizia'', 19 giugno 1924, p. 3 (”Come è avvenuto l’arresto del falso dalmata”).</ref>. Alla fine dello stesso anno fu tra i promotori dell’unificazione del movimento cooperativo in un Ente morale, di cui fu alla direzione insieme a [[Nullo Baldini]], [[Mario Cingolani]], [[Gaetano Postiglione]], [[Vincenzo Giuffrida]] (presidente effettivo), [[Luigi Luzzatti]] (presidente onorario) ed altri<ref>''Il Nuovo Paese'', 8 dicembre 1924, p. 1 (“La costituzione della Confederazione della Cooperazione”).</ref>.
 
Dal 1926, abbandonata ogni attività politica, si dedicò ai suoi studi di [[Storia di Busto Arsizio|storia]], [[Dialetto bustocco|lingua]] e cultura locale, scrivendo anche un'opera autobiografica<ref name="ReferenceA"/>.
 
Dopo lo scioglimento della CGdL, avvenuto il 4 gennaio 1927 con il sostegno di [[Rinaldo Rigola]], [[Ludovico D'Aragona|Ludovico d'Aragona]], [[Gino Baldesi]] e lo stesso Azimonti<ref>{{Cita libro|nome=Roberto|cognome=Guerri|titolo=Il Blocco di potere nell'Italia unita|url=https://books.google.it/books?hl=it&id=GNUYAQAAMAAJ&dq=carlo+azimonti+en+italie&focus=searchwithinvolume&q=carlo+azimonti|accesso=18 maggio 2020|data=1980|editore=Teti|lingua=it}}</ref>, collaborò alla nuova [[Associazione Nazionale Studi - Problemi del Lavoro|Associazione Nazionale Studi per i Problemi del Lavoro]] (ANS), diretta da Rigola, e, in particolare, alla corrispondente rivista ''[[Problemi del Lavoro]]''<ref name="ReferenceC">{{Cita libro|autore=Paolo Mattera|titolo=Rinaldo Rigola. Una biografia politica|anno=2011|editore=Ediesse|città=|p=|pp=|ISBN=}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Carlo Cartiglia|titolo=Rinaldo Rigola e il sindacalismo riformista in Italia|anno=1976|editore=Feltrinelli|città=|p=|pp=|ISBN=}}</ref>. L'associazione, inizialmente tollerata dal regime per il suo parziale sostegno al [[corporativismo]], venne sciolta nel 1941<ref name="ReferenceC"/> per "attività politica contraria alle direttive del regime"<ref name="ReferenceA"/>.
 
[[File:Busto Carlo Azimonti.JPG|thumb|Busto di Carlo Azimonti sulla tomba di famiglia presso il [[Cimitero monumentale di Busto Arsizio]]<ref>Si noti l'errata scrittura del cognome con la doppia Z</ref>]]
 
Nel 1935 fu trovato in possesso di alcune copie clandestine del ''Nuovo Avanti!'', speditegli dagli esuli socialisti in Francia, che gli vennero sequestrate<ref name="ReferenceB"/>.
 
Nominato [[commissario prefettizio]] il 2 settembre 1943, fu rimosso dallo stesso prefetto appena due mesi e mezzo dopo, il 17 novembre. La carica gli fu restituita pochi mesi dopo, e, benché socialista, la mantenne fino al 25 aprile 1945<ref>{{Cita news|autore=Giorgio Romussi|titolo=Carlo Azimonti, benché antifascista, resse il Comune durante la Repubblica Sociale|pubblicazione=L'Informazione|data=giugno 2010}}</ref>. In questi anni, si occupò della costituzione di nuovi comitati di assistenza, di centri per la cura della maternità e dell'infanzia e di un comitato per l'approvvigionamento<ref name=":0">{{Cita pubblicazione|autore=Vittorio Celiento|anno=2000|titolo=Carlo Azimonti|rivista=Almanacco della Famiglia Bustocca per l'anno 2000|numero=}}</ref>.
[[File:Via Carlo Azimonti Busto Arsizio.jpg|sinistra|miniatura|La via di Busto Arsizio dedicata ad Azimonti]]
Negli ultimi anni della sua vita, pur ritiratosi dalla vita politica, rimase una figura conosciuta e ammirata dalla cittadinanza, che lo soprannominò "Pà Carleou", papà Carlo<ref name=":0" />. Nel 1957 fu nominato [[Benemerenza civica|Cittadino Benemerito]] "come esempio alle presenti e future generazioni"<ref name="ReferenceA" /> e nel settembre dello stesso anno venne premiato, alla presenza del [[Ministri dell'interno della Repubblica Italiana|Ministro dell'Interno]] [[Fernando Tambroni|Tambroni]], per i suoi meriti nel mondo del lavoro<ref>{{Cita web|url=http://archivio.corriere.it/Archivio/interface/view.shtml#!/MjovZXMvaXQvcmNzZGF0aWRhY3MzL0AxMDU5ODc=|titolo=Il comunismo non ha più alcuna possibilità di governo|sito=archivio.corriere.it|data=29 settembre 1957|lingua=it|accesso=19 maggio 2018}}</ref>.
 
== Pubblicazioni ==
* ''Tormenti'', 19..!, IT\ICCU\LO1\0617817
* ''L'ambiente operaio di Busto: per gli operai dell'Alto Milanese'', Arti Grafiche Bustesi, 1909, IT\ICCU\LO1\0023163
* ''I circoli famigliari e le cooperative di consumo nella città e provincia di Milano agli effetti della organizzazione di resistenza'', Tipografia degli Operai, 1913, IT\ICCU\LO1\0317767
* ''Adocchiando il mondo insanguinato'', Pianezza e Ferrari, 1919, IT\ICCU\CUB\0061333
* ''L'importanza della cooperazione nel movimento proletario socialista'', Volonterio, 1920, IT\ICCU\CUB\0061346
* ''La maison du peuple de Bruxelles'', Pellegatta, 1920, IT\ICCU\MIL\0414427
* ''Il Comune: (per gli amministratori socialisti)'', Pianezza, 1920, IT\ICCU\LO1\0322602
* ''Tempi passati: un trentennio di vita sociale nella culla dell'industria tessile'', Edizioni ANS-Problemi del Lavoro, 1931, IT\ICCU\CUB\0061349
* (a cura di C.A. e [[Enrico Crespi]]) ''Giornate Bustocche'', Arti Grafiche Pianezza, 1937, IT\ICCU\LO1\0368469
* (a cura di C.A. e Enrico Crespi) ''Pagine Bustocche'', Arti Grafiche Pianezza, 1938, IT\ICCU\LO1\0368472
* ''Ul velòciu dul Giandalèn'', Arti Grafiche Pellegatta, 1939, IT\ICCU\LO1\0368499
* ''Linguaggio Bustocco, Collezione di vocaboli'', Arti Grafiche Pellegatta, 1939, IT\ICCU\LO1\0368537
* ''Terra Bustocca'', Arti Grafiche Pellegatta, 1941, IT\ICCU\LO1\0368482
* ''La mamma dei Bustocchi: ragguagli'', Arti Grafiche Pellegatta, 1942, IT\ICCU\LO1\0368742
* ''Cucina Bustocca'', Ed. Gazzetta, 1953, IT\ICCU\CUB\0061336
* ''Cinquant'anni di vita sociale. Vita vissuta'', Arti Grafiche Bustesi, 1956, IT\ICCU\CUB\0061335
* ''Esempi e panzaniche in linguaggio bustocco : prosa brillante'', Arti Grafiche Bustesi, 1957, IT\ICCU\LO1\0368736
* ''Dizionario Bustocco'', Arti Grafiche Bustesi, 1957, IT\ICCU\MIL\0311618
* ''Campagna nostrana: Argine alla brughiera'', Arti Grafiche Bustesi, 1957, IT\ICCU\CUB\0061334
[[File:Timbro con nome.jpg|miniatura|Timbro con il nome di Azimonti in un documento del 1914. Si noti la corretta scrittura del cognome, con una sola z]]
 
== Note ==
<references/>
 
==Bibliografia==
{{Sindaco
* Guido P. Conti, Ernesto Tarantini, Luigi Bellotti, ''Carlo Azimonti. L'uomo e l'opera'', pubblicazione realizzata dall'amministrazione civica di Busto Arsizio, 1965.
|città = Busto Arsizio
* Franco Andreucci, Tommaso Detti, ''Il movimento operaio italiano-Dizionario biografico 1853-1943,'' Vol. I, Editori Riuniti, Roma, 1975.
|stemma = Busto_Arsizio-Stemma.png
* Rosalba Franchi, ''Nell'autobiografia di Carlo Azimonti mezzo secolo di storia politica e sociale dell'Alto Milanese'' in ''Lombardia Nord Ovest'' Gennaio 2003.
|precedente = [[Pietro Tosi]]
* Carlo Azimonti, ''Cinquant'anni di vita sociale. Vita vissuta'', Arti Grafiche Bustesi, Busto Arsizio, 1956.
|successivo = [[Ottorino Maderna]] (podestà)
* Stefano Ferrario (a cura di), ''Busto Arsizio. Spunti di storia e di cultura raccolti e ordinati a cura di Stefano Ferrario'', Bramante Editrice, Milano, 1964.
|periodo = 1914-1923
* Rodolfo Rogora, Stefano Ferrario, Luigi Belotti, Luigi Caldiroli, ''Sommario di Storia Bustese - dalle origini ai tempi nostri'', Varesina Grafica, Varese, 1980.
|precedente2 = [[Ercole Lualdi]] (podestà)
* Paolo Mattera, ''Rinaldo Rigola. Una biografia politica'', Ediesse, 2011
|successivo2 = [[Camillo Tosi]]
* Carlo Cartiglia, ''Rinaldo Rigola e il sindacalismo riformista in Italia'', Feltrinelli, 1976
|periodo2 = 1943-1945 (commissario prefettizio)
}}
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
{{Sindaco
|città = Busto Arsizio
|stemma = Busto Arsizio-Stemma.svg
|precedente = Pietro Tosi
|successivo = Ottorino Maderna (podestà)
|periodo = 1914-1922
|precedente2 = Ercole Lualdi (podestà)
|successivo2 = Camillo Tosi
|periodo2 = 1943-1945 (commissario prefettizio)
}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|politica}}
 
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