Libro Quinto della Metafisica: differenze tra le versioni

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|immagine = Aristotle Cod. vindob. phil. gr. 64.jpg
|didascalia = Aristotele in un manoscritto medievale
|autore = [[Aristotele]]
|annoorig = [[IV secolo a.C.]]
|forza_cat_anno = no
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==Struttura==
La sua struttura morfologica è molto semplice: ogni capitolettocapitolo del libro tratta un termine, esponendo alcune definizioni e spiegandole molto brevemente con esempi. Alla fine viene generalmente riassunta una definizione principale. I termini analizzati sono:
 
*cap.1 - '''principio''' (''ΑΡΧΗ'')
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*cap.16 - '''perfetto''' o '''finito''' (''ΤΕΛΕΙΟΝ'')
*cap.17 - '''limite''' (''ΠΕΡΑΣ'')
*cap.18 - '''ciò secondo cui''' (''tò kath'hò''), '''di per sé''' (''tò kath'autò'')
*cap.19 - '''disposizione''' (''ΔΙΑΘΕΣΙΣ'')
*cap.20 - '''avere''' o '''abito''' (''hexis'')
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*È la dimostrazione del sillogismo.
*È necessario ciò che non può essere altrimenti.
La definizione che coglie meglio il senso di "''necessario''", per Aristotele è ''ciò che è semplice, perché non può essere in più modi''.
Alcune cose necessarie hanno fuori di sé la causa della loro necessità, in altre essa è immanente.
La necessità si lega indissolubilmente alla semplicità in quanto ciò che è necessario non può essere ora in uno stato ora in un altro.
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L'essere si considera:
*'''per [[accidente (filosofia)|accidente]]''', quando si tratta di caratteristiche che ''non'' riguardano l'essenza di una cosa. Per esempio i capelli biondi non fanno parte dell'"essenza" dell'uomo, ma sono una caratteristica transitoria, un ''accidente'' per l'appunto.
*'''di per sé''', quando si tratta di caratteristiche che riguardano direttamente l'essenza di una cosa. "Di per sé" è una traduzione un po' antiquata del greco ''kath'hautò'', che si potrebbe rendere benissimo con la parola ''essenza''. Ma la maggior parte dei commentatori utilizza il termine tradizionale e quindi bisogna adeguarsi. Ci sono tanti modi di esprimere il "di per sé" di una cosa, tante quanto le categorie dell'essere. Infatti dire che l'uomo è camminante (soggetto + categoria) è la stessa cosa che dire l'uomo cammina (caratteristica del soggetto "di per sé") - considerando tuttavia che in tal caso abbiamo a che fare con una caratteristica accidentale, il camminare, e non essenziale dell'uomo. Essenziale è invece l'essere in un luogo e in una certa condizione (cfr. le categorie).
*'''nel senso del vero e del falso'''. Questa qualità non è propria dell'essere, bensì dell'essere che viene pensato. Infatti ''vero'' è la corrispondenza tra pensiero e realtà (esempio: Socrate cammina. Questa frase è vera se Socrate sta effettivamente camminando). Il ''falso'' è il contrario del ''vero''.
*'''secondo atto e potenza'''. Con questi due ternmini, Aristotele risolve il problema del divenire. Alcuni filosofi precedenti negavano il divenire perché lo consideravano un passaggio dall'essere al non-essere, che in quanto non è, non può esistere. Indirizzato da Platone, Aristotele sostiene che il divenire sia il passaggio da un tipo di essere ad un altro. L'esempio classico è quello del vedente: un uomo che ha gli occhi chiusi ''vede in potenza'', ciò significa che non sta vedendo, ma potrebbe vedere. Se quest'uomo apre gli occhi, allora ''vede in atto'', cioè utilizza gli occhi per il loro vero scopo, vedere.
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=== Sostanza (''ousia'') ===
Aristotele dà delle definizioni molto sommarie del termine "sostanza", perché ne parlerà in maniera più approfondita nei cosiddetti ''libri della sostanza'' (cioè i libri [[Libro Settimo della Metafisica|settimo]], [[Libro Ottavo della Metafisica|ottavo]] e [[Libro Nono della Metafisica|nono]]). Sono sostanze:
*i corpi semplici, come lela terra, il fuoco e l'acqua, e tutte le altre cose di questo genere, e, in generale, i corpi e le cose formate da essi;
*ciò che, stando nelle cose che non si predicano di un soggetto, è causa del loro essere (per esempio l'anima per l'animale)
*è l'essenza sostanziale che, espressa in un discorso, dà luogo alla definizione.
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==Bibliografia==
*Aristotele, ''Metafisica'', traduzione di [[Carlo Augusto Viano]], Torino, [[UTET]].
*Aristotele, ''Metafisica'', traduzione e commento di [[Giovanni Reale]], TorinoMilano, [[Bompiani]].
*Aristotele, ''Metafisica'', traduzione di [[Antonio Russo]], Roma-Bari, [[Casa editrice Giuseppe Laterza & figli|Laterza]].
*Aristotele, ''Metafisica'', traduzione e commento di [[Marcello Zanatta]], Milano, [[Rizzoli]].
 
{{Aristotele}}
{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:Metafisica (Aristotele)| 05]]
[[Categoria:Saggi del IV secolo a.C.]]