Un uomo da marciapiede: differenze tra le versioni
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{{Film
|titolo = Un uomo da marciapiede
|immagine = Midnight gip.jpg
|didascalia = Una scena del film
|titolo originale = Midnight Cowboy
|lingua originale = inglese
|
|
|tipo colore = misto
|genere = drammatico
|regista = [[John Schlesinger]]
|soggetto = [[James Leo Herlihy]]
|sceneggiatore = [[Waldo Salt]]
|
|casa produzione = Jerome Hellman Productions
|casa distribuzione italiana = [[United Artists]]
|attori =
*[[Jon Voight]]: Joe Buck
*[[Sylvia Miles]]: Clara
*[[John McGiver]]: signor O'Daniel
*[[Brenda Vaccaro]]: Shirley
*[[Barnard Hughes]]: Towny
*[[Ruth White (attrice)|Ruth White]]: Sally Buck
*[[Jennifer Salt]]: Annie
*[[Gilman Rankin]]: Woodsy Niles
*[[Georgann Johnson]]: signora ricca
*[[Jonathan Kramer]]: Jackie
*[[Anthony Holland]]: predicatore televisivo
*[[Bob Balaban]]: studente
|doppiatori italiani =
*[[Ferruccio Amendola]]: Enrico "Rico" Rizzo
*[[Massimo Turci]]: Joe Buck
*[[Anna Miserocchi]]: Clara
*[[Rita Savagnone]]: Shirley
*[[Vittorio Stagni]]: studente
|fotografo = [[Adam Holender]]
|montatore = [[Hugh A. Robertson]]
|effetti speciali = [[Joshua White]]
|musicista = [[John Barry (compositore)|John Barry]]
|scenografo = [[John Robert Lloyd]], [[Philip Smith (scenografo)|Philip Smith]]
|costumista = [[Ann Roth]]
|truccatore = [[Irving Buchman]]
}}
'''''Un uomo da marciapiede''''' (''Midnight Cowboy'') è un [[film]] del [[1969]] diretto da [[John Schlesinger]] e interpretato da [[Dustin Hoffman]] e [[Jon Voight]], basato sull'omonimo romanzo del [[1965]] di [[James Leo Herlihy]].
Considerato un classico della storia del cinema e un [[Archetipo (filologia)|archetipo]] della "[[Nuova Hollywood]]",<ref name="criterion">{{Cita web|url=https://www.criterion.com/current/posts/5705-midnight-cowboy-on-the-fringe|titolo=Midnight Cowboy: on the Fringe|editore=www.criterion.com|accesso=13 settembre 2021}}</ref><ref name="filmsite">{{Cita web|url=https://www.filmsite.org/midn.html|titolo=Midnight Cowboy (1969)|editore=www.filmsite.org|accesso=13 settembre 2021}}</ref><ref name="vanity">{{Cita web|url=https://www.vanityfair.com/hollywood/2010/04/midnight-revolution-200503|titolo=Midnight Revolution|editore=www.vanityfair.com|accesso=13 settembre 2021}}</ref> alla sua uscita fu identificato dal ''[[New York Times]]'' come esempio di un'imminente ondata di film con tematiche per adulti che «avrebbe potuto rimuovere tutti i vecchi tabù riguardanti l'argomento e il suo trattamento».<ref name="afi">{{Cita web|url=https://catalog.afi.com/Catalog/MovieDetails/23889|titolo=Midnight Cowboy (1969) - History|editore=www.afi.com|accesso=13 settembre 2021}}</ref>
La cruda e realistica rappresentazione della prostituzione e dell'omosessualità in effetti fecero scalpore all'epoca e il film fu inizialmente distribuito con la classificazione "X" (vietato ai minori di 17 anni).<ref name="britannica">{{Cita web|url=https://www.britannica.com/topic/Midnight-Cowboy|titolo=Midnight Cowboy, film by Schlesinger [1969]|editore=www.britannica.com|accesso=13 settembre 2021}}</ref> Ciò nonostante ricevette recensioni positive e ottimi incassi, oltre a lanciare la carriera di Dustin Hoffman come uno dei principali "[[Antieroe|antieroi]]" del cinema americano,<ref name=Lenburg.54>{{Cita|Lenburg (2001)|p. 54}}.</ref> e si aggiudicò tre [[Premio Oscar|premi Oscar]] e cinque [[British Academy Film Awards|BAFTA Awards]]. Ad oggi è l'unico film [[Motion Picture Association of America#Sistema di classificazione|"X"-''rated'']] ad aver ricevuto l'[[Oscar al miglior film]].<ref name=Ditmore.307>{{Cita|Ditmore (2006)|p. 307}}.</ref>
Nel 1994 è stato scelto per la conservazione nel [[National Film Registry]] della [[Biblioteca del Congresso]] degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], in quanto giudicato "di rilevante significato estetico, culturale e storico",<ref name="locgov">{{Cita web|url=https://www.loc.gov/programs/national-film-preservation-board/film-registry/complete-national-film-registry-listing/|titolo=Complete National Film Registry Listing|editore=www.loc.gov|accesso=13 settembre 2021}}</ref> e nel 2001 è stato introdotto nella ''Hall of Fame'' della Online Film & Television Association.<ref name="imdb.awards">{{Cita web|url=https://www.imdb.com/title/tt0064665/awards|titolo=Un uomo da marciapiede - Awards|editore=www.imdb.com|accesso=13 settembre 2021}}</ref>
Nel 1998 è risultato 36º nella [[AFI's 100 Years... 100 Movies|lista dei 100 migliori film statunitensi di sempre]] dell'[[American Film Institute]], mentre nell'edizione aggiornata del 2007 è sceso al 43º posto.<ref name="afi100">{{Cita web|url=https://www.afi.com/afis-100-years-100-movies/|titolo=AFI's 100 Years...100 Movies|editore=www.afi.com|accesso=13 settembre 2021}}</ref><ref name="afi100.up">{{Cita web|url=https://www.afi.com/afis-100-years-100-movies-10th-anniversary-edition/|titolo=AFI'S 100 Years...100 Movies — 10th Anniversary Edition|editore=www.afi.com|accesso=13 settembre 2021}}</ref> Inoltre, nel 2004 l'AFI ha inserito il tema principale del film ''[[Everybody's Talkin' (Harry Nilsson)|Everybody's Talkin']]'' (cantato da [[Harry Nilsson]]) al 22º posto tra le [[AFI's 100 Years... 100 Songs|100 migliori canzoni]] del cinema americano e nel 2005 la battuta pronunciata da Dustin Hoffman «''I'm walking here! I'm walking here!''» è risultata 27ª tra le [[AFI's 100 Years... 100 Movie Quotes|100 migliori citazioni cinematografiche]].<ref name="A">Nell'originale la battuta di [[Dustin Hoffman]] è «''I'm walking here! I'm walking here!''» Nella versione italiana è diventata «''Sto passando! Sto passando!''»</ref><ref name="afi100.song">{{Cita web|url=https://www.afi.com/afis-100-years-100-songs/|titolo=AFI's 100 Years...100 Songs|editore=www.afi.com|accesso=13 settembre 2021}}</ref><ref name="afi100.quote">{{Cita web|url=https://www.afi.com/afis-100-years-100-movie-quotes/|titolo=AFI's 100 Years...100 Quotes|editore=www.afi.com|accesso=13 settembre 2021}}</ref>
==Trama==
Stanco della sua vita monotona e del lavoro di lavapiatti (e per sfuggire dal triste passato che lo tormenta), il giovane texano Joe Buck decide di partire per New York dove spera di guadagnarsi da vivere facendo il gigolò (egli è convinto che la grande mela sia brulicante di donne belle e ricche insoddisfatte a causa dell'impotenza o dell'omosessualità dei maschi newyorkesi). I primi tempi sono privi di risultati, fare lo spaccone vestito da cowboy lo rende ridicolo e non gli procura ingaggi. L'unica occasione in cui riesce ad avvicinare una cliente si rivela un disastro: quando le chiede il compenso, la donna scoppia in lacrime e, paradossalmente, è un imbarazzato Joe a darle dei soldi per il taxi.
Un giorno Joe incontra in un bar Enrico "Rico" Rizzo, un italo-americano zoppo che tira avanti con piccole truffe e furtarelli e che tutti chiamano spregiativamente "Sozzo".<ref>"Ratso" nella versione originale.</ref> L'uomo si presenta a Joe in modo amichevole e per venti dollari gli organizza un incontro con un uomo che a suo dire è in grado di aiutarlo nella sua attività, ma che si rivela solo un fanatico religioso. Da quel momento le cose per Joe vanno sempre peggio: senza soldi, è costretto a lasciare la sua camera (insieme alle valigie come pegno) e cerca di prostituirsi anche con gli uomini, ma l'unico cliente che riesce a rimediare è un giovane studente squattrinato e disperato.
Quasi per caso Joe ritrova Rizzo all'interno di una tavola calda e tenta di riavere i suoi soldi. Rizzo è al verde, ma si offre di aiutarlo ospitandolo nello scalcinato appartamento in un palazzo pericolante. I due cercano di tirare avanti aiutandosi a vicenda: Joe accompagna Rico nei suoi piccoli raggiri, mentre quest'ultimo cerca di fare da manager al texano (senza successo) nel suo lavoro di prostituto. La situazione per entrambi continua a peggiorare: Joe non riesce a trovare clienti, l'appartamento non offre riparo al freddo invernale e Rizzo vede aggravarsi le sue già precarie condizioni di salute. Nonostante tutto tra i due si instaura una forte amicizia, che aiuta Joe a dimenticare i brutti ricordi del passato e rafforza in Rizzo l'illusione di potersi trasferire in Florida e superare i suoi problemi di salute.
Un giorno, dopo aver incontrato una bizzarra coppia in una tavola calda, i due partecipano ad un surreale e grottesco party dove Joe conosce Shirley, che accetta di pagarlo per passare la notte con lui. Dopo le prime difficoltà, i due passano una notte di sesso sfrenato, tanto che al mattino la donna combina un incontro tra Joe e una sua amica. Raggiante e ottimista sul futuro, Joe torna nell'appartamento dove trova Rizzo febbricitante e incapace di camminare, ma deciso comunque a realizzare il suo sogno di andare a Miami. In cerca dei soldi necessari per la corriera, Joe viene invitato in albergo da un certo Towny, che però all'ultimo minuto si pente di ciò che sta per fare. Joe però ha bisogno del denaro e lo sottrae all'uomo dopo averlo picchiato selvaggiamente.
Dopo aver comprato i biglietti per il viaggio Joe e Rizzo partono insieme. Nonostante le condizioni critiche di quest'ultimo, Joe cerca di fare di tutto per rendere migliore la loro situazione. Dopo che il compagno si è urinato addosso, durante una sosta scende a comprare dei vestiti nuovi per entrambi, abbandonando così la sua identità da cowboy. Risalito sulla corriera, riprende a parlare del futuro all'amico, che però giace ormai privo di vita.
==Produzione==
Nell'agosto del 1965, subito dopo la sua pubblicazione, il romanzo di [[James Leo Herlihy]] fu proposto a diversi studi cinematografici per un possibile adattamento. Tutte le principali ''[[Maggiori studi di produzione cinematografica|majors]]'' rifiutarono la proposta, inclusa la [[United Artists]] secondo cui l'azione andava "costantemente in discesa".<ref name=Lenburg.48>{{Cita|Lenburg (2001)|p. 48}}.</ref> Solo nell'ottobre del 1966 il presidente dello studio David V. Picker decise di acquistare i diritti del romanzo e di finanziare il film con un budget di circa 1 milione di dollari,<ref name="afi"/> affidando la regia al britannico [[John Schlesinger]].<ref name="Lenburg.48"/> Schlesinger conosceva il libro e lui stesso aveva già proposto il progetto di un film al produttore Joe Janni, con il quale collaborava dal 1962. Quest'ultimo però era rimasto tutt'altro che impressionato e aveva risposto al regista: «Sei pazzo? Questa è roba da froci, distruggerà la tua carriera». Ma Schlesinger non si era dato per vinto e aveva passato il romanzo al produttore [[Jerome Hellman]] dicendogli: «Ho letto un libro che è davvero insolito... vorrei che tu lo leggessi e mi dicessi cosa ne pensi». Hellman lo fece e lo trovò affascinante, ma anche molto difficile da realizzare, accettando però la proposta.<ref name="vanity"/>
Per scrivere l'adattamento fu inizialmente assunto il drammaturgo [[Jack Gelber]] ma le sue prime bozze vennero scartate. Il produttore e ''[[talent scout]]'' George Litto propose quindi di rivolgersi allo sceneggiatore [[Waldo Salt]],<ref name="vanity"/> che non lavorava a un film di rilievo da quando all'inizio degli anni cinquanta era stato inserito nella [[lista nera di Hollywood]].<ref name="newyorker">{{Cita web|url=https://www.newyorker.com/magazine/2021/04/12/the-making-of-midnight-cowboy-and-the-remaking-of-hollywood|titolo=The Making of "Midnight Cowboy", and the Remaking of Hollywood|editore=www.newyorker.com|accesso=13 settembre 2021}}</ref> Salt scrisse le prime cinquanta pagine prima di collaborare con Schlesinger sul resto. Secondo quanto riportato in seguito sul ''[[Los Angeles Times]]'', la [[sceneggiatura]] finale incorporò «un metodo intensivo di racconto e di scrittura dei dialoghi» che prevedeva esercizi di improvvisazione tra i co-protagonisti.<ref name="afi"/>
Mentre il film era in fase di sviluppo John Schlesinger terminò la realizzazione di ''[[Via dalla pazza folla (film 1967)|Via dalla pazza folla]]'', film distribuito dalla [[MGM]] che uscì nell'ottobre 1967 rivelandosi un insuccesso al [[botteghino]]. «Il flop mi rese un po' nervoso», ha ricordato in seguito il regista, «ci si aspetta che uno ottenga sempre grandi successi in America. Francamente, temo che quel terribile vecchio adagio secondo il quale il tuo valore corrisponde a quello del tuo ultimo film fosse davvero l'atteggiamento corrente. Credevo poco alle cose che la gente diceva e inoltre sapevo anche che ''Un uomo da marciapiede'' era un progetto dannatamente buono».<ref name="Lenburg.48"/> Ma la United Artists cominciò a diventare diffidente nei confronti del progetto anche perché, sebbene Picker fosse entusiasta della sceneggiatura, era chiaro che non poteva essere girata solo con 1 milione di dollari.<ref name="vanity"/> Si tennero diversi incontri tra i dirigenti dello studio, preoccupati di non riuscire a recuperare l'investimento, per determinare se eliminarlo o meno dalla loro lista.<ref name=Lenburg.49>{{Cita|Lenburg (2001)|p. 49}}.</ref> Tuttavia il progetto venne portato avanti, l'offerta finale della United Artists fu di 2,3 milioni di dollari e a Schlesinger fu concesso il controllo artistico completo e un periodo di [[post-produzione]] di sei mesi.<ref name="vanity"/><ref name="afi"/><ref name=Lenburg.50>{{Cita|Lenburg (2001)|p. 50}}.</ref>
''Un uomo da marciapiede'' rappresentò la prima produzione hollywoodiana di Schlesinger e segnò il debutto di [[Adam Holender]] come [[direttore della fotografia]]. Quest'ultimo fu suggerito al regista da [[Roman Polański]], amico d'infanzia di Holender che come lui aveva frequentato l'Accademia cinematografica di [[Łódź]].<ref name="vanity"/>
===Cast===
[[Dustin Hoffman]] fu scelto per la parte di Rizzo su suggerimento di Jack Gelber, che un giorno consigliò a Jerome Hellman di andare a vedere uno spettacolo [[Off-Broadway]]: «Si intitola ''Eh?'' e penso che dovremmo andare a vederlo perché c'è un giovane attore che potrebbe essere un Ratso fantastico». Hellman pensò che Hoffman sarebbe stato perfetto per la parte, gli inviò la sceneggiatura e l'attore accettò subito.<ref name="vanity"/> [[John Schlesinger|Schlesinger]] non era entusiasta di Hoffman, la cui performance ne ''[[Il laureato]]'' di [[Mike Nichols]] era stata così convincente e così lontana da Rizzo da fargli ritenere che non sarebbe stato in grado di interpretare un ruolo così diverso.<ref name="vanity"/> Hoffman invitò perciò il regista a incontrarlo in un locale di [[Times Square]]: «Gli chiesi di incontrarci lì per potermi vestire come il personaggio, con un impermeabile sporco... Mi ero tirato indietro i capelli o qualcosa del genere... John mi guardò, si guardò intorno e disse: "Ti ho visto solo nel contesto de ''Il laureato'' ma te la caverai abbastanza bene"».<ref name="vanity"/>
La presenza di Hoffman nel film venne annunciato da ''[[Variety (periodico)|Variety]]'' il 21 febbraio 1968 e, proprio grazie alla candidatura all'[[Oscar al miglior attore|Oscar]] ottenuta per ''Il laureato'', ricevette uno stipendio di 150.000 dollari.<ref name="vanity"/><ref name="afi"/> Lo stesso Mike Nichols cercò di dissuaderlo dall'accettare un ruolo secondario che temeva avrebbe compromesso la sua carriera «Mi chiamò e mi disse "Sei pazzo?"», ha raccontato in seguito al critico e giornalista [[Peter Travers]], «"Ti ho fatto diventare una star. Questo è un brutto personaggio"». Ma l'attore temeva che secondo il pubblico stesse interpretando sé stesso ne ''Il laureato'' e voleva fortemente la parte di Rizzo per mostrare le sue potenzialità, per cui non seguì il consiglio ed accettò il ruolo: «Stavo cercando di rimanere un attore caratterista e questo era il mio desiderio».<ref name="floss">{{Cita web|url=https://www.mentalfloss.com/article/74222/15-uncensored-facts-about-midnight-cowboy|titolo=15 Uncensored Facts About Midnight Cowboy|editore=www.mentalfloss.com|accesso=13 settembre 2021}}</ref>
Per il ruolo di Joe Buck si proposero fra gli altri [[Robert Redford]] e [[Warren Beatty]],<ref name="newyorker"/> ma alla fine furono presi in considerazione quattro attori: [[Jon Voight]], [[Van Heflin]], [[Michael Sarrazin]] e [[Harrison Ford]].<ref name="afi"/><ref name=Duke.19>{{Cita|Duke (2008)|p. 19}}.</ref> Voight, che era apparso in alcune serie televisive e aveva di recente vinto un [[Theatre World Award]] per la sua interpretazione in ''That Summer, That Fall'',<ref name="Lenburg.49"/> conosceva i film di Schlesinger ed era determinato ad ottenere la parte, ma i produttori scelsero inizialmente Michael Sarrazin.<ref name="vanity"/><ref name="floss"/> Il 29 giugno 1969 il ''[[Los Angeles Times]]'' riportò che la parte era stata offerta a Sarrazin, ma la [[Universal Pictures]], con la quale all'epoca era sotto contratto, chiese il triplo della cifra inizialmente concordata.<ref name="vanity"/> La rinegoziazione spinse Schlesinger e [[Jerome Hellman]] a riconsiderare il provino di Jon Voight.<ref name="afi"/> «Guardarono di nuovo i nostri provini», ha dichiarato Voight in seguito, «a quanto pare [[Marion Dougherty]], che era la direttrice del [[Audizione|casting]], era nella stanza e disse: "Beh, non c'è dubbio su chi sia il migliore"... Poi Dustin fu chiamato per dare un'occhiata e disse: "Quando guardo la mia scena con Michael Sarrazin guardo me stesso, quando guardo la mia scena con Jon Voight, guardo Jon". Penso che tra i commenti questo sia stato quello che ha ribaltato l'equilibrio e poi [[John Schlesinger|John]] si fece avanti, quindi sono stato molto fortunato».<ref name="floss"/>
Nella scena del party compaiono il cantautore statunitense [[Paul Jabara]], futuro vincitore di un [[Oscar alla migliore canzone|Oscar]] per il brano ''Last Dance'' (dal film del 1978 ''[[Grazie a Dio è venerdì]]''), e diversi esponenti della ''[[The Factory|Factory]]'' di [[Andy Warhol]], tra cui [[Viva (attrice)|Viva]], Ultra Violet, International Velvet, Taylor Mead e [[Paul Morrissey]]. John Schlesinger ricordò in seguito che quando scelse Viva, il 3 giugno 1968, l'attrice chiamò Warhol per annunciargli la notizia e durante la telefonata udì per caso il colpo di pistola dell'attivista [[Valerie Solanas]] che ferì gravemente l'artista.<ref name="afi"/>
Non accreditato compare anche il caratterista [[M. Emmet Walsh]] (un passeggero sull'autobus).
===Riprese===
Le riprese iniziarono il 6 maggio 1968 e terminarono a metà settembre.<ref name="afi"/> Dopo quattro settimane a [[New York]], in cui furono girati anche gli interni nei Filmways Studios di [[Harlem]], il 29 luglio la produzione si trasferì a [[Miami Beach]] per filmare le sequenze finali in cui Rizzo muore sull'autobus lungo Collins Avenue, dopodiché il cast e la troupe si recarono nella città di [[Big Spring (Texas)|Big Spring]] e nella vicina [[Stanton (Texas)|Stanton]] in [[Texas]], dove furono girate le sequenze iniziali del film e i [[Analessi|flashback]] fino alla fine di agosto, per poi completare le riprese di nuovo a New York.<ref name="afi"/>
Tra le varie ___location di New York furono utilizzate il [[Lincoln Tunnel]], il Calvary Cemetery nel [[Queens]] (dove Rizzo fa visita alla tomba del padre) e l'Hotel Claridge di [[Times Square]] (l'albergo in cui alloggia Joe), mentre per l'appartamento di Rizzo fu utilizzato un edificio al 64-66 di Suffolk Street a [[Manhattan]].<ref name="___location">{{Cita web|url=http://movie-locations.com/movies/m/Midnight-Cowboy.php|titolo=Midnight Cowboy | 1969|editore=www.movie-locations.com|accesso=13 settembre 2021}}</ref>
La scena in cui Joe e Rizzo tentano di attraversare la strada e vengono quasi investiti da un taxi venne filmata tra la West 58th Street e la [[Sesta Strada]] con la cinepresa nascosta in un furgone dalla parte opposta della strada.<ref name="floss"/><ref name="___location"/> «Fu una scena difficile dal punto di vista logistico perché quelli erano veri pedoni», ha ricordato in seguito [[Dustin Hoffman]], «c'era vero traffico e [[John Schlesinger|Schlesinger]] voleva fare una singola ripresa... Voleva che camminassimo per mezzo isolato ma le prime volte il semaforo diventava rosso. Schlesinger si stava innervosendo molto. Si precipitò fuori dal furgone, dicendo: "Ehi, devi continuare a camminare". "Non possiamo, amico. C'è un fottuto traffico". "Beh, devi cronometrarlo". Abbiamo capito come cronometrare correttamente la camminata ma poi siamo stati quasi investiti da un taxi... Immagino che il cervello funzioni così velocemente che in una frazione di secondo ho pensato "Non uscire dal personaggio"... Così ho detto "Sto camminando qui! Sto camminando qui!" intendendo "Stiamo girando una scena qui, questa è la prima volta che viene bene e tu ce l'hai incasinata!" Schlesinger iniziò a ridere, batté le mani e disse: "Dobbiamo avere questa, dobbiamo avere questa».<ref name="A"/><ref name="floss"/>
Hoffman inserì dei sassi nella scarpa destra per rendere credibile la zoppia del suo personaggio. «Perché i sassi?», disse in un'intervista per ''[[Vanity Fair (rivista statunitense)|Vanity Fair]]'', «Non è che stai recitando a [[Broadway]] da sei mesi in un ruolo a cui sei così abituato, così che zoppicare diventa una seconda natura. I sassi ti fanno zoppicare e non devi pensarci».<ref name="floss"/>
==Colonna sonora==
La [[colonna sonora]] del film fu pubblicata nel 1969 dalla [[United Artists Records]].<ref name="discogs">{{Cita web|url=https://www.discogs.com/it/Various-Midnight-Cowboy-Original-Motion-Picture-Score/release/1097409|titolo=Various – Midnight Cowboy (Original Motion Picture Score)|editore=www.discogs.com|accesso=13 settembre 2021}}</ref> Oltre a composizioni di [[John Barry (compositore)|John Barry]], che si aggiudicò un [[Grammy Award]] per il miglior tema strumentale (che include l'[[Armonica a bocca|armonica]] di [[Toots Thielemans]]), comprende brani di Leslie Miller (''He Quit Me'', scritta da [[Warren Zevon]]), della band americana The Groop, degli [[Elephant's Memory]] (noti soprattutto come band di supporto di [[John Lennon]] e [[Yōko Ono]] nel 1972-1973) e la canzone ''[[Everybody's Talkin' (Harry Nilsson)|Everybody's Talkin']]'', scritta nel 1966 da [[Fred Neil]] ed eseguita da [[Harry Nilsson]].
In origine il tema principale del film avrebbe dovuto essere ''[[Lay, Lady, Lay]]'' di [[Bob Dylan]], ma a causa di un eccessivo ritardo nella composizione l'idea venne accantonata e fu deciso di includere un brano del cantautore newyorkese.<ref name="archive.1">{{Cita web|url=https://archive.org/details/keystoraindefini0000trag/page/364/mode/2up?q=midnight+cowboy|titolo=Keys to the Rain: the Definitive Bob Dylan Encyclopedia. by Trager, Oliver.|editore=www.archive.org|accesso=13 settembre 2021}}</ref> Nilsson propose la sua ''I Guess the Lord Must Be in New York City'', composta appositamente per il film, ma fu lo stesso [[John Schlesinger]] a preferire ''Everybody's Talkin''', che il 10 novembre 1969 raggiunse la 6ª posizione nella [[Billboard Hot 100]] e nel 1970 fruttò al cantautore un [[Grammy Award alla miglior interpretazione vocale maschile|Grammy per la miglior interpretazione pop vocale maschile]].<ref name="archive.2">{{Cita web|url=https://archive.org/details/edgeofmidnightli00mann/page/331/mode/2up|titolo=Edge of Midnight: the life of John Schlesinger. by Mann, William J.|editore=www.archive.org|accesso=13 settembre 2021}}</ref><ref name="billboard">{{Cita web|url=https://www.billboard.com/charts/hot-100/1969-10-11|titolo=The Hot 100 - Week of October 11, 1969|editore=www.billboard.com|accesso=13 settembre 2021}}</ref>
===Tracce===
# [[Harry Nilsson]] – ''[[Everybody's Talkin' (Harry Nilsson)|Everybody's Talkin']]'' (2:30) <small>(composta da [[Fred Neil]])</small>
# [[John Barry (compositore)|John Barry]] – ''Joe Buck Rides Again'' (3:46)
# The Groop – ''A Famous Myth'' (3:22) <small>(composta da Jeffrey M. Comanor)</small>
# John Barry – ''Fun City'' (3:52)
# Leslie Miller – ''He Quit Me'' (2:46) <small>(composta da [[Warren Zevon]])</small>
# [[Elephant's Memory]] – ''Jungle Gym at the Zoo'' (2:15) <small>(composta da Richard Sussman, Rick Frank e Stan Bronstein)</small>
# John Barry – ''Midnight Cowboy'' (2:34)
# Elephant's Memory – ''Old Man Willow'' (7:03) <small>(composta da R. Sussman, Michal Shapiro, Myron Yules e S. Bronstein)</small>
# John Barry – ''Florida Fantasy'' (2:08)
# The Groop – ''Tears and Joys'' (2:29) <small>(composta da J. M. Comanor)</small>
# John Barry – ''Science Fiction'' (1:57)
# Harry Nilsson – ''Everybody's Talkin''' (1:54) <small>(composta da F. Neil)</small>
==Distribuzione==
Terminata la [[post-produzione]], Schlesinger non fu affatto convinto del risultato e anche all'interno dell'ufficio commerciale della [[United Artists]] cominciò a crescere il pessimismo.<ref name="vanity"/> Come ha ricordato Jerome Hellman, «le ultime parole di [[John Schlesinger|John]] prima che andassimo a mostrarlo alla [[United Artists]] per la prima volta furono: "Onestamente, dimmi la verità, pensi davvero che qualcuno sano di mente pagherà soldi per vedere questa fottuta spazzatura?" Eravamo spaventati a morte. Alla UA erano così incazzati con noi che non volevano nemmeno parlarci».<ref name="vanity"/> Secondo il presidente dello studio David V. Picker, quando il film finì con Rizzo morto sull'autobus, «ci fu un silenzio di tomba. Mio zio Arnold, che era seduto dietro di me, si sporse in avanti e disse: "È un capolavoro". La stanza esplose. Tutti piangevano. È stata una delle proiezioni più straordinarie a cui sia mai stato».<ref name="vanity"/>
I dirigenti temettero comunque che non sarebbero riusciti a recuperare il loro investimento, a meno che per il film non fosse stata pianificata una massiccia campagna promozionale altamente concentrata. Soprattutto per attirare i giovani spettatori lo studio decise perciò di intraprendere una vasta copertura mediatica, con spot televisivi e radiofonici, interviste a [[Dustin Hoffman]] e [[Jon Voight]] e annunci a tutta pagina su giornali e riviste.<ref name=Lenburg.51>{{Cita|Lenburg (2001)|p. 51}}.</ref>
Il film fu distribuito dalla [[United Artists]] a partire dal 25 maggio 1969, con la ''[[Anteprima|première]]'' tenutasi al [[Eugene O'Neill Theatre|Coronet Theatre]] di [[New York]], anche se l'argomento controverso portò lo studio a considerare la possibilità di distribuirlo attraverso la [[Ilya Lopert|Lopert Pictures]], sussidiaria già utilizzata nel 1964 per ''[[Baciami, stupido]]'' di [[Billy Wilder]].<ref name="afi"/>
In seguito [[Dustin Hoffman]] raccontò a [[Larry King]] che durante a un'anteprima «la gente se ne andava a frotte... Dopo venti minuti [[Jon Voight]] aveva una scena di sesso gay con un giovane interpretato da [[Bob Balaban]] e la gente a quel punto si alzava e usciva dal cinema. Pensammo di avere dei grossi problemi quando sapemmo che avremmo ottenuto una classificazione "X" e pensammo che questo potesse porre fine alla carriera di tutti».<ref name="floss"/>
===Data di uscita===
{{Colonne}}
* 25 maggio [[1969]] negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] e in [[Canada]] (''Midnight Cowboy'')
* 16 giugno in [[Brasile]] (''Perdidos na Noite'')
* 18 luglio in [[Germania Ovest]] (''Asphalt-Cowboy'')
* 25 settembre nel [[Regno Unito]] (''Midnight Cowboy'')
* 26 settembre in [[Austria]] (''Asphalt-Cowboy'')
* 8 ottobre in [[Svezia]] (''Midnight Cowboy'')
* 9 ottobre in [[Giappone]] (''Mayonaka no kâbôi'')
* 15 ottobre in [[Francia]] (''Macadam Cowboy'')
* 21 ottobre in [[Italia]] (''Un uomo da marciapiede'')
* 7 novembre in [[Finlandia]] (''Keskiyön cowboy'') e in [[Grecia]] (''O cow boy tou mesonyktiou'')
* 20 novembre nei [[Paesi Bassi]] (''Midnight Cowboy'')
{{Colonne spezza}}
* 18 dicembre a [[Hong Kong]] (''午夜牛郎'')
* 19 dicembre in [[Danimarca]] (''Midnight Cowboy'')
* 26 dicembre in [[Norvegia]] (''Asfaltcowboy'')
* 9 gennaio [[1970]] in [[Belgio]] (''Macadam cowboy'')
* 29 gennaio in [[Argentina]] (''Perdidos en la noche'')
* 23 aprile in [[Messico]] (''Vaquero de medianoche'')
* 27 luglio in [[Uruguay]] (''Perdidos en la noche'')
* 26 marzo [[1971]] in [[Irlanda]] (''Midnight Cowboy'')
* 1º settembre [[1973]] in [[Polonia]] (''Nocny kowboj'')
* 6 marzo [[1975]] in [[Ungheria]] (''Éjféli cowboy'')
* 19 settembre in [[Spagna]] (''Cowboy de medianoche'')
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===Divieti===
Inizialmente la [[Motion Picture Association of America|MPAA]] propose alla United Artists di eliminare alcune sequenze e distribuire il film con una classificazione "R" (visione consentita ai minori di 16 anni con un accompagnatore adulto), ma lo studio decise per una classificazione "X", ovvero il divieto ai minori di 16 anni, anche se ciò avrebbe precluso la vendita ai network televisivi e limitato il mercato del film.<ref name="vanity"/><ref name="afi"/><ref name="newyorker"/> Ciò nonostante, secondo quanto riportato il 25 giugno 1969 dalla rivista ''[[Variety (periodico)|Variety]]'', ''Un uomo da marciapiede'' fu uno dei pochi film con questo divieto a non essere condannati dal National Catholic Office for Motion Pictures, che lo ritenne «moralmente ineccepibile per gli adulti» e lo definì «forte e sorprendente, a volte magistrale» e «una celebrazione della dignità dell'uomo».<ref name="afi"/>
Il film divenne una pietra miliare nella crescente discussione sulla necessità di salvaguardare i film d'autore nell'ambito delle pellicole vietate ai minori di 16 anni, soprattutto alla luce del recente divieto di pubblicizzarli da parte dei quotidiani di città come [[San Diego]], [[Reno (Nevada)|Reno]], [[Phoenix]], [[Indianapolis]] e [[Oklahoma City]].<ref name="afi"/> Il critico cinematografico Charles Champlin lo descrisse come un'opera d'arte e giudicò il fatto che potesse essere influenzato negativamente da tale divieto come «perfettamente simbolico della situazione sgradevole e insoddisfacente creata da questo proibizionismo pubblicitario».<ref name="afi"/> Di avviso completamente diverso, il senatore del [[Texas]] [[Ralph Hall]] citò il film come uno di quelli che avevano ispirato la sua recente proposta di tassare di 50 centesimi i biglietti dei "film indecenti", ovvero quelli con classificazione "X". Sperando che la tassa, se approvata, potesse portare ad un cinema più conservatore, Hall dichiarò: «Gli spettatori con cui ho parlato sono disgustati quanto noi dal fatto che questi film rappresentino ciò che il pubblico vuole vedere».<ref name="afi"/>
All'inizio degli anni settanta ''Un uomo da marciapiede'' fu in parte responsabile della decisione della MPAA di ampliare la categoria "R", aumentando il limite di età da 16 a 17 anni, e di consentire l'inclusione di film di maggiore qualità nella categoria, assegnando la classificazione "X" esclusivamente sulla base della natura discutibile di singoli elementi piuttosto che di considerazioni complessive.<ref name="archive.3">{{Cita web|url=https://archive.org/details/unitedartistscom00bali/page/292/mode/2up|titolo=United Artists: the company that changed the film industry. by Balio, Tino|editore=www.archive.org|accesso=13 settembre 2021}}</ref> Nel 1971, la United Artists sottopose perciò ''Un uomo da marciapiede'' alla MPAA per una nuova valutazione e fu redistribuito con la classificazione "R" senza tagli.<ref name="afi"/><ref name="newyorker"/>
===Edizione italiana===
====Doppiaggio====
Il [[doppiaggio]] fu eseguito dalla [[Cooperativa Doppiatori Cinematografici|CDC]] sotto la direzione di [[Mario Maldesi]], subentrato a [[Giulio Panicali]] (direttore del doppiaggio per i film UA, il quale espresse il proprio disprezzo nei confronti di un film che affrontava il tema dell'omosessualità).<ref name="antoniogenna">{{Cita web|url=https://www.antoniogenna.net/doppiaggio/film/unuomodamarciapiede.htm|titolo="Un uomo da marciapiede"|editore=www.antoniogenna.net|accesso=13 settembre 2021}}</ref> [[Dustin Hoffman]], che nella versione originale interpreta un [[Italoamericani|italoamericano]] che parla con un accento [[Lingua yiddish|yiddish]],<ref name="variety">{{Cita web|url=https://variety.com/1969/film/reviews/midnight-cowboy-review-1200421996/|titolo=Midnight Cowboy, by Robert J. Landry|editore=www.variety.com|accesso=13 settembre 2021}}</ref> venne doppiato con un forte accento napoletano da [[Ferruccio Amendola]], che da questo momento, tranne poche eccezioni, sarebbe stato la voce italiana dell'attore fino al 1998.
===Edizioni home video===
Nel febbraio 2006 la [[MGM]] ha distribuito un'edizione in 2 [[DVD]] contenente alcuni extra, tra cui il commento audio del produttore [[Jerome Hellman]], i documentari ''After Midnight: Reflecing on the Classic 35 Years Later'' e ''Controversy and Acclaim'' e la [[featurette]] ''Celebrating Schlesinger''.<ref name="allmovie">{{Cita web|url=https://www.allmovie.com/movie/midnight-cowboy-v32558/releases|titolo=Midnight Cowboy (1969) - Releases|editore=www.allmovie.com|accesso=13 settembre 2021}}</ref>
==Accoglienza==
===Incassi===
Il film fu un successo al ''[[Botteghino|box office]]'', stabilendo il record di 15.226 dollari nei primi due giorni di proiezione al [[Eugene O'Neill Theatre|Coronet Theatre]].<ref name="Lenburg.51"/> Grazie al passaparola, oltre che al richiamo dovuto al fatto di essere un film "vietato ai minori",<ref name=Lenburg.52>{{Cita|Lenburg (2001)|p. 52}}.</ref> ad agosto gli incassi superarono il milione di dollari e con quasi 45 milioni complessivi si rivelò il terzo maggior successo dell'anno negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], dopo ''[[Butch Cassidy (film)|Butch Cassidy]]'' e ''[[Un Maggiolino tutto matto]]''.<ref name="vanity"/><ref name="Lenburg.51"/><ref name="mojo">{{Cita web|url=https://www.boxofficemojo.com/title/tt0064665/?ref_=bo_se_r_1|titolo=Midnight Cowboy (1969)|editore=www.boxofficemojo.com|accesso=13 settembre 2021}}</ref><ref name="numbers.1">{{Cita web|url=https://www.the-numbers.com/movie/Midnight-Cowboy#tab=summary|titolo=Midnight Cowboy (1969)|editore=www.the-numbers.com|accesso=13 settembre 2021}}</ref><ref name="numbers.2">{{Cita web|url=https://www.the-numbers.com/market/1969/top-grossing-movies|titolo=Top Grossing Movies of 1969|editore=www.the-numbers.com|accesso=13 settembre 2021}}</ref>
===Critica===
Il sito ''[[Rotten Tomatoes]]'' riporta l'87% di recensioni professionali con giudizio positivo e il seguente consenso critico: «Lo sguardo coraggioso e inesorabilmente desolato di [[John Schlesinger]] sul ventre squallido della vita urbana americana è chiaramente inquietante, ma le prove di [[Dustin Hoffman]] e [[Jon Voight]] rendono difficile distogliere lo sguardo.».<ref name="rottentomatoes">{{Cita web|url=https://www.rottentomatoes.com/m/midnight_cowboy|titolo=Midnight Cowboy|editore=www.rottentomatoes.com|accesso=13 settembre 2021}}</ref> Il sito ''[[Metacritic]]'' assegna al film un punteggio di 79 su 100 basato su 16 recensioni, indicando un giudizio "generalmente favorevole".<ref name="metacritic">{{Cita web|url=https://www.metacritic.com/movie/midnight-cowboy|titolo=Midnight Cowboy (1969)|editore=www.metacritic.com|accesso=13 settembre 2021}}</ref>
Dopo l'uscita nelle sale i giudizi sul film furono in gran parte positivi e uno di questi fu espresso proprio da [[James Leo Herlihy]]. «Per la maggior parte l'ho assolutamente adorato», dichiarò l'autore del romanzo, «John Schlesinger è stato meraviglioso e [[Waldo Salt]] è stato fantastico. Dustin Hoffman è stato perfetto come Ratso». In una conferenza stampa tenutasi a [[Hollywood]] dichiarò anche di non aver mai immaginato che «qualcuno avrebbe osato fare un film tratto da ''Midnight Cowboy''» e di provare lo stesso sentimento di incredulità che lo studio aveva espresso all'inizio del progetto.<ref name="afi"/><ref name=Lenburg.55-56>{{Cita|Lenburg (2001)|pp. 55-56}}.</ref>
Il critico John Mahoney scrisse su ''[[The Hollywood Reporter]]'' che «Dustin Hoffman e Jon Voight guidano un cast ampio ed eccezionale in un film che sarà uno dei più discussi e redditizi dell'anno», mentre Gene Shalit sulla rivista ''[[Look (periodico)|Look]]'' definì il film «un capolavoro maleodorante... un esame intenso di una società malata».<ref name=Lenburg.55>{{Cita|Lenburg (2001)|p. 55}}.</ref> Sul ''[[The New York Times|New York Times]]'' il critico Rex Reed lo definì «un film duro, cupo e difficile da accettare, forse il peggior atto d'accusa della città di [[New York]] mai catturato su pellicola»,<ref name="archive.nyt">{{Cita web|url=https://archive.nytimes.com/www.nytimes.com/packages/html/movies/bestpictures/cowboy-ar2.html?scp=16&sq=jon%2520voight&st=cse|titolo=A "Cowboy" Walks on the Wild Side. By Rex Reed|editore=www.archive.nytimes.com|accesso=13 settembre 2021}}</ref> mentre Vincent Canby scrisse che il film «sembra spesso sfruttare il suo materiale per effetti sensazionali o comici, ma alla fine è un'esperienza commovente che cattura la qualità di un tempo e di un luogo».<ref name="archive.nyt2">{{Cita web|url=https://archive.nytimes.com/www.nytimes.com/packages/html/movies/bestpictures/cowboy-re.html|titolo=Dustin Hoffman and Jon Voigt Are Starred. By Vincent Canby|editore=www.archive.nytimes.com|accesso=13 settembre 2021}}</ref> Secondo la rivista ''[[Variety (periodico)|Variety]]'' presentava «un tema di grande attualità, un attore popolare proveniente dalla più grande commedia cinematografica dell'anno scorso, una miscellanea di attori competenti, una buona dose di umorismo sia allusivo che marcato. Se le donne obiettano, e alcune lo faranno, che concede scarsa cortesia al loro sesso, la storia difficilmente presenta i maschi come ammirevoli. In effetti in questo film lo scenario è incantevole e solo la razza umana è vile».<ref name="variety"/>
Più severo fu il giudizio di [[Roger Ebert]], secondo il quale John Schlesinger non aveva avuto il coraggio «di raccontare la sua storia e disegnare i suoi personaggi con la semplicità che avrebbero richiesto. Ha preso queste magnifiche interpretazioni, e la sua attenta percezione della società americana, e le ha lasciate cadere in un esercizio di cinema alla moda sgradevolmente elegante, guidato dagli espedienti, imbellettato e volgare... Ciò che è insopportabile è un film che avrebbe potuto essere grandioso, che avrebbe potuto toccarci e che non ne ha avuto il coraggio». «Tutte queste critiche», continuava Ebert nella sua recensione, «esulano del tutto dalle esibizioni di Dustin Hoffman e Jon Voight. È un tributo a loro... che Ratso e Joe Buck emergano in modo così indimenticabile. Ma il film in sé non regge».<ref name="ebert">{{Cita web|url=https://www.rogerebert.com/reviews/midnight-cowboy-1969|titolo=Midnight Cowboy|editore=www.rogerebert.com|accesso=13 settembre 2021}}</ref>
Nel 1994 John Schlesinger dichiarò che secondo lui «non sarebbe possibile realizzare ''Un uomo da marciapiede'' oggi... Recentemente sono stato a cena con un dirigente di una ''[[Maggiori studi di produzione cinematografica|major]]'' e gli ho detto: "Se ti portassi una storia su questo lavapiatti del Texas che va a New York vestito come un cowboy per realizzare la sua fantasia di farsi mantenere da donne ricche, non ci riesce, è disperato, incontra un tisico storpio che più tardi si piscia nei pantaloni e muore su un autobus, vorresti..." e mi ha risposto: "Ti mostrerei la porta"».<ref name="vanity"/>
==Riconoscimenti==
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*'''[[Premi Oscar 1970|1970]]''' – '''[[Premio Oscar]]'''
:[[Oscar al miglior film|Miglior film]] a [[Jerome Hellman]]
:[[Oscar al miglior regista|Miglior regista]] a [[John Schlesinger]]
:[[Oscar alla miglior sceneggiatura non originale|Miglior sceneggiatura non originale]] a [[Waldo Salt]]
:''Candidatura per il [[Oscar al miglior attore|miglior attore protagonista]]'' a [[Dustin Hoffman]]
:''Candidatura per il miglior attore protagonista'' a [[Jon Voight]]
:''Candidatura per la [[Oscar alla miglior attrice non protagonista|miglior attrice non protagonista]]'' a [[Sylvia Miles]]
:''Candidatura per il [[Oscar al miglior montaggio|miglior montaggio]]'' a [[Hugh A. Robertson]]
*'''[[Golden Globe 1970|1970]]''' – '''[[Golden Globe]]'''
:[[Golden Globe per il miglior attore debuttante|Miglior attore debuttante]] a Jon Voight
:''Candidatura per il [[Golden Globe per il miglior film drammatico|miglior film drammatico]]''
:''Candidatura per il [[Golden Globe per il miglior regista|miglior regista]]'' a John Schlesinger
:''Candidatura per il [[Golden Globe per il miglior attore in un film drammatico|miglior attore in un film drammatico]]'' a Dustin Hoffman
:''Candidatura per il miglior attore in un film drammatico'' a Jon Voight
:''Candidatura per la [[Golden Globe per la migliore attrice non protagonista|migliore attrice non protagonista]]'' a [[Brenda Vaccaro]]
:''Candidatura per la [[Golden Globe per la migliore sceneggiatura|migliore sceneggiatura]]'' a Waldo Salt
*'''[[Premi BAFTA 1970|1970]]''' – '''[[British Academy Film Awards]]'''
:[[BAFTA al miglior film|Miglior film]]
:[[BAFTA al miglior regista|Miglior regista]] a John Schlesinger
:[[BAFTA al miglior attore protagonista|Miglior attore protagonista]] a Dustin Hoffman
:Migliore attore a Jon Voight
:[[BAFTA alla migliore sceneggiatura|Migliore sceneggiatura]] a Waldo Salt
:[[BAFTA al miglior montaggio|Miglior montaggio]] a Hugh A. Robertson
:''Candidatura per il Premio UN''
*'''[[Festival di Berlino 1969|1969]]''' – '''[[Festival internazionale del cinema di Berlino]]'''
:Premio OCIC a John Schlesinger
:''Candidatura all'[[Orso d'oro]]'' a John Schlesinger
*'''[[National Board of Review Awards 1969|1969]]''' – '''[[National Board of Review|National Board of Review Awards]]'''
:[[National Board Review Top Ten Films|Top Ten Films]]
{{Colonne spezza}}
*'''[[David di Donatello 1970|1970]]''' – '''[[David di Donatello (premio)|David di Donatello]]'''
:[[David di Donatello per il miglior regista straniero|Miglior regista straniero]] a John Schlesinger
:[[David di Donatello per il miglior attore straniero|Miglior attore straniero]] a Dustin Hoffman<ref>Ex aequo con [[Peter O'Toole]] per ''[[Goodbye Mr. Chips]]''.</ref>
*'''[[22ª edizione dei Directors Guild of America Award|1970]]''' – '''[[Directors Guild of America Award]]'''
:Miglior regista cinematografico a John Schlesinger
*'''1970''' – '''[[Writers Guild of America Award]]'''
:Migliore sceneggiatura adattata a Waldo Salt
*'''[[Grammy Awards 1970|1970]]''' – '''[[Grammy Award]]'''
:Miglior tema strumentale a [[John Barry]]
*'''1970''' – '''[[Laurel Awards]]'''
:Golden Laurel
:Migliore interpretazione drammatica maschile a Dustin Hoffman
:Miglior volto nuovo a Jon Voight
:''Candidatura per la miglior attrice non protagonista'' a Brenda Vaccaro
*'''1970''' – '''[[Premio Bodil]]'''
:Miglior film non europeo a John Schlesinger
*'''[[New York Film Critics Circle Awards 1969|1969]]''' – '''[[New York Film Critics Circle Awards]]'''
:[[New York Film Critics Circle Award al miglior attore protagonista|Miglior attore protagonista]] a Jon Voight
:''Candidatura per il miglior attore protagonista'' a Dustin Hoffman
*'''[[National Society of Film Critics Awards 1970|1970]]''' – '''[[National Society of Film Critics|National Society of Film Critics Awards]]'''
:[[National Society of Film Critics Award per il miglior attore|Miglior attore]] a Jon Voight
*'''[[Nastri d'argento 1970|1970]]''' – '''[[Nastro d'argento]]'''
:[[Nastro d'argento al regista del miglior film straniero|Regista del miglior film straniero]] a John Schlesinger
*'''1970''' – '''Kansas City Film Critics Circle Awards'''
:Miglior film
:Miglior regista a John Schlesinger
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==Altri media==
Un adattamento teatrale del soggetto di [[James Leo Herlihy]], diretto da Christopher M. Walsh e interpretato tra gli altri da Zach Livingston (Joe Buck) e Adam Marcantoni (Rizzo), è andato in scena al Lifeline Theatre di [[Chicago]] dal 19 febbraio al 10 aprile 2016.<ref name="lifeline">{{Cita web|url=http://lifelinetheatre.com/performances/15-16/midnight-cowboy|titolo=Midnight Cowboy|editore=www.lifelinetheatre.com|accesso=13 settembre 2021}}</ref>
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
* {{cita libro|titolo=Encyclopedia of Prostitution and Sex Work, Volume 1|autore=Melissa Hope Ditmore|anno=2006|editore=Greenwood Publishing Group|ISBN=9780313329685|url=https://books.google.it/books?id=SKBvqXL0jTQC&newbks=1&newbks_redir=0&dq=Melissa+Hope+Encyclopedia+of+Prostitution+and+Sex+Work&hl=it&source=gbs_navlinks_s|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=Harrison Ford: The Films|autore=Brad Duke|anno=2008|editore=McFarland & Company|ISBN=9780786440481|url=https://books.google.it/books?id=McqLdkUnTVgC&hl=it&source=gbs_navlinks_s|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=Dustin Hoffman: Hollywood's Antihero|autore=Jeff Lenburg|anno=2001|editore=iUniverse|ISBN=9780595182701|url=https://books.google.it/books?id=kUhOCLKECyQC&newbks=1&newbks_redir=0&dq=dustin+hoffman&hl=it&source=gbs_navlinks_s|lingua=en}}
==Voci correlate==
*[[Nuova Hollywood]]
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Film di John Schlesinger}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|cinema|LGBT}}
[[Categoria:Film drammatici]]
[[Categoria:Film basati su romanzi di autori statunitensi]]
[[Categoria:Premi Oscar al miglior film]]
[[Categoria:Premi BAFTA al miglior film]]
[[Categoria:Film diretti da John Schlesinger]]
[[Categoria:Film conservati nel National Film Registry]]
[[Categoria:Film ambientati a New York]]
[[Categoria:Film ambientati in Florida]]
[[Categoria:Film ambientati in Texas]]
[[Categoria:Film girati in Florida]]
[[Categoria:Film girati a New York]]
[[Categoria:Film sulla prostituzione maschile]]
[[Categoria:Film a tematica gay]]
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