Falange Armata: differenze tra le versioni
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'''Falange Armata''' è stata l'entità a nome della quale furono rivendicate un elevato numero di azioni criminose e terroristiche negli [[Anni 1990|anni novanta]] in [[Italia]]. Non è interamente chiaro se la Falange Armata sia stata una [[organizzazione terroristica]] reale e concreta o un fenomeno di altra natura, ad esempio una [[false flag|operazione di depistaggio sistematico]].
== Rivendicazioni principali ==
[[File:Strage Pilastro 4 gennaio 1991.jpg|thumb|La [[strage del Pilastro]] del [[4 gennaio]] [[1991]], uno dei tanti fatti delittuosi rivendicati dalla "Falange Armata".|325x325px]]
La prima rivendicazione anonima a nome della sigla "Falange Armata" arrivò il 27 ottobre 1990, al centralino dell{{'}}''[[ANSA]]'' di [[Bologna]] e riguardava l'omicidio di [[Umberto Mormile]], un educatore del [[Carcere di Opera]]<ref name=corriere>[http://archiviostorico.corriere.it/1992/dicembre/28/Falange_armata_mix_eversione_criminalita_co_0_921228094.shtml Falange armata, mix d'eversione e criminalità] archiviostorico.corriere.it</ref>. L'assassinio era avvenuto l'11 aprile precedente. La formazione è divenuta famosa per il motto: ''Il terrorismo non è morto, vi faremo sapere poi chi siamo''<ref name=corriere /><ref name=fatto>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02/24/mafia-lettera-di-falange-armata-a-riina-chiudi-quella-maledetta-bocca/892181/ Falange Armata: ‘Riina chiudi la bocca’. Dopo 20 anni ricompare la sigla del terrore] ilfattoquotidiano.it</ref>. La frase fu pronunciata, sempre in una telefonata all'ANSA, durante la rivendicazione della [[Banda della Uno bianca#La strage del Pilastro|strage del Pilastro]], ritenuta poi inattendibile.<ref name=fatto />
Cominciò a farsi strada anche l'ipotesi che l'organizzazione fosse una sigla di comodo<ref name=fatto />, usata per depistare gli inquirenti o per rivendicare azioni che non sarebbero mai state rivendicate da nessuno, o addirittura che il tutto fosse opera di un mitomane<ref name=fatto />. I ''falangisti'', infatti, arrivarono a rivendicare azioni clamorose di quegli anni, come la [[Banda della Uno bianca#Il 1991 e la strage del Pilastro|strage del Pilastro]] e numerosi altri delitti della [[Banda della Uno bianca|Uno Bianca]]<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/09/03/il-dossier-uno-bianca-sul.html|titolo=IL DOSSIER ' UNO BIANCA' E' SUL TAVOLO DI SICA - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2021-10-18}}</ref>, l'omicidio dei Coniugi Fioretto a [[Vicenza]], avvenuto il 25 febbraio 1991 e preannunciato dalla stessa sigla l’8 gennaio 1991 nel proprio comunicato di rivendicazione della Strage del Pilastro<ref>{{Cita web|url=https://www.antimafiaduemila.com/home/opinioni/236-societa/89377-le-tappe-della-falange-armata.html|titolo=Le tappe della falange armata|sito=antimafiaduemila.com|lingua=it}}</ref>, diversi fatti omicidiarii attribuiti a [[Cosa nostra|Cosa Nostra]] (gli omicidi di [[Antonino Scopelliti]]<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/08/15/la-calabria-terra-di-nessuno.html|titolo=' LA CALABRIA E' TERRA DI NESSUNO QUI LO STATO NON COMBATTE PIU' ' - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2021-10-18}}</ref>, [[Salvo Lima]], [[Giuliano Guazzelli]], le [[Strage di Capaci|stragi di Capaci]] e [[Strage di via D'Amelio|via d'Amelio]], gli [[Bombe del 1992-1993|attentati del '93 a Roma, Firenze e Milano]]), alla [['Ndrangheta]] (agguato ai carabinieri [[Antonino Fava (carabiniere)|Antonino Fava]] e [[Vincenzo Garofalo (carabiniere)|Vincenzo Garofalo]] nel [[gennaio]] [[1994]]<ref>{{Cita web|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/07/26/gli-attentati-ai-carabinieri-i-servizi-segreti-e-la-falange-armata-cosi-la-ndrangheta-partecipo-alla-stagione-stragista/3757006/|titolo=Gli attentati ai carabinieri, i servizi segreti e la Falange armata: così la 'ndrangheta partecipò alla stagione stragista|sito=Il Fatto Quotidiano|data=2017-07-26|lingua=it-IT|accesso=2021-11-02}}</ref>), alla [[Camorra]] (l'omicidio dei carabinieri [[Fortunato Arena]] e [[Claudio Pezzuto]]<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/02/13/agguato-nella-notte-uccisi-due-carabinieri.html|titolo=AGGUATO NELLA NOTTE UCCISI DUE CARABINIERI - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2021-10-18}}</ref> e quello del consigliere comunale di [[Castellammare di Stabia]] del [[Partito Democratico della Sinistra|PDS]] Sebastiano Corrado<ref>{{Cita libro|nome=Massimiliano|cognome=Giannantoni|nome2=Paolo|cognome2=Volterra|titolo=L’operazione criminale che ha terrorizzato l’Italia. La storia segreta della Falange Armata|url=https://books.google.it/books?id=Oh9UAgAAQBAJ&pg=PT72&lpg=PT72&dq=Sebastiano+corrado+falange+armata&source=bl&ots=BfztGAw7z7&sig=ACfU3U2RbYabCe558UPIBLO5au_PlUCh6w&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjwkKPM-N3zAhXugf0HHVAcC6YQ6AF6BAgNEAI#v=onepage&q=Sebastiano%20corrado%20falange%20armata&f=false|accesso=2021-10-22|data=2014-01-09|editore=Newton Compton Editori|lingua=it|ISBN=978-88-541-6317-1}}</ref>) e alla [[Sacra corona unita|Sacra Corona Unita]] (l'incendio del [[Teatro Petruzzelli]] a [[Bari]]<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/11/05/ira-di-pippo-baudo-non.html|titolo=L' IRA DI PIPPO BAUDO ' NON HO AMICI MAFIOSI' - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2021-10-18}}</ref>, le bombe esplose a [[Taranto]] e a [[Bitonto]] nel [[dicembre]] [[1991]]<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/12/20/puglia-notte-delle-bombe.html|titolo=PUGLIA, NOTTE DELLE BOMBE - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2021-10-22}}</ref> e il deragliamento del treno [[Zurigo]]-[[Lecce]] a [[Surbo]]<ref>{{Cita web|url=http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1992/01/07/Cronaca/ATTENTATO-LECCE-SI-INDAGA-SULLA-SACRA-CORONA-UNITA_134400.php#|titolo=ATTENTATO LECCE: SI INDAGA SULLA SACRA CORONA UNITA|sito=www1.adnkronos.com|accesso=2021-10-18}}</ref>) nonché attentati eclatanti avvenuti in quegli anni (l'attentato alla villa di [[Pippo Baudo]]<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/11/06/la-mafia-aveva-avvertito-baudo.html|titolo=LA MAFIA AVEVA AVVERTITO BAUDO - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2021-10-18}}</ref>, il ritrovamento dell'autobomba vicino [[Montecitorio]] il [[2 giugno]] [[1993]]<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/10/19/via-dei-sabini-bomba-beffa.html|titolo=VIA DEI SABINI, BOMBA BEFFA - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2021-10-22}}</ref>, la bomba esplosa davanti al Tribunale di [[Padova]] nell'[[ottobre]] dello stesso anno<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/10/23/una-bomba-contro-giudici-padova-nel-mirino.html|titolo=UNA BOMBA CONTRO I GIUDICI PADOVA NEL MIRINO DEL TERRORE - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2021-10-22}}</ref> e tanti altri fatti); oltre alle rivendicazioni, numerosi furono i comunicati contenenti minacce di morte, in primo luogo ad operatori carcerari e direttori di istituti penitenziari<ref name=":0">{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/05/03/scalfaro-parte-civile-contro-la-falange-armata.html|titolo=SCALFARO PARTE CIVILE CONTRO LA FALANGE ARMATA - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2021-10-18}}</ref> per poi passare a quelle rivolte ai Presidenti della Repubblica [[Francesco Cossiga|Cossiga]] e [[Oscar Luigi Scalfaro|Scalfaro]], ai Presidenti di [[Camera dei deputati (Italia)|Camera]] e [[Senato della Repubblica|Senato]], a quelli delle varie [[Commissioni parlamentari]], a ministri (come [[Nicola Mancino]]), giudici (come [[Antonino Caponnetto]] e [[Antonio Di Pietro]]<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/01/30/di-pietro-hanno-fatto-morire-mia-madre.html|titolo=DI PIETRO: HANNO FATTO MORIRE MIA MADRE - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2021-10-18}}</ref>), giornalisti (come il direttore di ''[[La Repubblica (quotidiano)|Repubblica]]'', [[Eugenio Scalfari]]) e politici di quasi tutti i partiti, come [[Giuseppe Ayala]], [[Leoluca Orlando]], [[Umberto Bossi]] e, infine, industriali come [[Luigi Abete]]<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/10/27/in-anni-ha-rivendicato-tutto.html|titolo=IN 3 ANNI HA RIVENDICATO TUTTO - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2021-10-18}}</ref>. Nel [[dicembre]] [[1994]] rivendicò anche l'[[Attacco informatico|attacco ''hacker'']] all'agenzia di stampa [[Adnkronos]] e l'anno successivo quello ai [[computer]] di [[Bankitalia]]<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/12/02/falange-terrorismo-al-computer.html|titolo=FALANGE, TERRORISMO AL COMPUTER - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2021-10-26}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1995/12/14/preso-il-pirata-di-bankitalia.html|titolo=PRESO IL ' PIRATA' DI BANKITALIA - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2021-10-26}}</ref>. Si stima che nel periodo [[1990]]-[[1995|95]] si contarono circa 1.200 messaggi telefonici a nome della Falange Armata<ref name=":3" />. Scriveva [[Gianluca Di Feo]] per il [[Corriere della Sera|Corriere]]: ''In questa bufera Falange ha sicuramente avuto un ruolo particolare: ha monopolizzato l'attenzione dei mass media. Facendo chiedere più sicurezza e distraendo da quello che succedeva a Sud. Un’operazione che può aver fatto comodo a molti''<ref name=corriere />. L'allora Ministro dell'Interno [[Nicola Mancino]], destinatario di numerose telefonate di minaccia, affermò: "''È gente che opera sempre in orari di ufficio''"<ref name=":1">{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/09/17/falange-ombra-del-sismi.html|titolo=FALANGE, L'OMBRA DEL SISMI - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2021-10-26}}</ref>. Lo stesso Mancino, chiamato il 15 giugno 1993 a riferire alla [[Commissione parlamentare antimafia|Commissione antimafia]] presieduta dal deputato [[Luciano Violante]] sui recenti attentati di Roma e Firenze e sulle relative rivendicazioni della "Falange Armata", affermò che, in meno di un anno e mezzo, quattordici attentati fossero stati sventati dalle forze di polizia in tutta [[Italia]] con altrettanti sequestri di [[Esplosivo|materiale esplosivo]] illegale, riconducibile con molta probabilità ai traffici della [[criminalità organizzata]] italiana ed estera.<ref name=":32">{{Cita web|url=https://www.archivioantimafia.org/verbali/violante/46.pdf|titolo=Seguito dell'audizione del ministro dell'Interno, sen. Nicola Mancino|autore=On. Luciano Violante|editore=Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali similari - XI Legislatura}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/06/16/sventati-quattordici-attentati.html|titolo=' SVENTATI QUATTORDICI ATTENTATI' - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|data=1993-06-16|lingua=it|accesso=2023-08-20}}</ref>
Il 25 giugno [[2015]] l'ambasciatore e diplomatico italiano Francesco Paolo Fulci, ex presidente del [[Comitato esecutivo per i servizi di informazione e sicurezza|Cesis]], ha rivelato, durante il [[Trattativa tra Stato italiano e Cosa nostra#Il processo|processo sulla trattativa Stato-mafia]], che le telefonate rivolte all'''[[ANSA|Ansa]]'' in cui la Falange Armata rivendicava omicidi e stragi durante gli [[Anni 1990|anni novanta]] provenivano tutte dalle sedi dell'allora [[Sismi]]<ref>{{citazione|C’era questa storia della Falange Armata e allora incaricai questo analista del [[Sisde]], si chiamava Davide De Luca [...], gli chiesi di lavorare sulle rivendicazioni. [...] Dopo alcuni giorni [...] mi disse: questa è la mappa dei luoghi da dove partono le telefonate e questa è la mappa delle sedi periferiche del Sismi in [[Italia]], le due cartine coincidevano perfettamente, e in più De Luca mi disse che le chiamate venivano fatte sempre in orario d’ufficio.}} Giuseppe Pipitone, ''[http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/06/25/trattativa-lex-capo-dei-servizi-fulci-la-falange-chiamava-dalle-sedi-sismi-alcuni-007-usavano-esplosivi/1813429/ Trattativa, l’ex capo dei Servizi Fulci: “la Falange chiamava dalle sedi Sismi, alcuni 007 usavano esplosivi”]'', 25 giugno 2015, ''[[Il Fatto Quotidiano]]''.</ref>.▼
Nel febbraio 2014 la sigla "Falange Armata" tornò alla ribalta per una lettera inviata a [[Salvatore Riina|Totò Riina]], nel carcere di Opera, in cui l'organizzazione invitava il boss mafioso a tacere: «''Chiudi quella maledetta bocca. Ricorda che i tuoi familiari sono liberi''»<ref name=repubblica>[http://palermo.repubblica.it/cronaca/2014/02/24/news/mafia_il_ritorno_della_sigla_falange_armata_lettera_a_riina_in_carcere_chiudi_la_bocca-79493087/ Mafia, il ritorno della sigla "Falange armata" Lettera a Riina in carcere: "Chiudi quella maledetta bocca"] palermo.repubblica.it</ref>. Fatta eccezione per questa comunicazione a Riina, la sigla Falange Armata risulta inattiva dall'[[agosto]] [[2001]] (quando, dopo alcuni anni di silenzio, rivendicò l'attentato dinamitardo al Tribunale di [[Venezia]]<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/online/cronaca/venedue/nuova/nuova.html|titolo=la Repubblica/cronaca: Venezia, rispunta la Falange nuove minacce per Casson|accesso=2021-10-29}}</ref>) e i suoi misteri ancora irrisolti<ref name=repubblica />.
== Bibliografia ==▼
* Massimiliano Giannantoni e Paolo Volterra, ''L'operazione criminale che ha terrorizzato l'Italia. La storia segreta della Falange Armata'', Newton Compton Editori, 2014 ISBN 978-88-541-6061-3▼
==Indagini e processo==
Le indagini sulle telefonate della Falange Armata vennero condotte dal sostituto procuratore di Roma Pietro Saviotti<ref>{{Cita web|url=https://www.tg1.rai.it/dl/tg1/2010/articoli/ContentItem-f041fac5-b334-4f0d-af4f-4c7154da21df.html|titolo=E' MORTO PIETRO SAVIOTTI, PM ANTITERRORISMO DI ROMA}}</ref>. Nel [[settembre]] [[1993]] un rapporto congiunto stilato da [[Arma dei Carabinieri|Carabinieri]] e [[Polizia di Stato|Polizia]] acquisito dalla Procura di Roma individuava sedici ufficiali della settima divisione del [[SISMI]] come telefonisti della Falange Armata su segnalazione dell'ambasciatore [[Francesco Paolo Fulci]], ex segretario generale del [[Comitato esecutivo per i servizi di informazione e sicurezza|CESIS]] che sosteneva di aver scoperto che numerose telefonate "falangiste" provenivano da utenze del SISMI<ref name=":2" />, accuse che però non trovarono mai conferma<ref name=":3" /><ref name=":1" /><ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/09/18/ancora-in-servizio-gli-007-falangisti.html|titolo=ANCORA IN SERVIZIO GLI 007 ' FALANGISTI' - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2021-10-26}}</ref>. Il [[26 ottobre]] successivo si arrivò tuttavia all'arresto di uno dei presunti telefonisti, l'operatore carcerario di [[Taormina]] Carmelo Scalone, con le accuse di [[associazione sovversiva]], minacce agli organi istituzionali e a pubblico ufficiale<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/10/27/falange-il-primo-arresto.html|titolo=FALANGE, IL PRIMO ARRESTO - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2021-10-18}}</ref>: ad "incastrarlo", alcune intercettazioni e una perizia fonica<ref name=":0" /><ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/10/30/il-telefonista-della-falange-nega-ma-le.html|titolo=IL TELEFONISTA DELLA FALANGE NEGA MA LE PROVE SONO SCHIACCIANTI - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2021-10-18}}</ref>.
Il [[17 marzo]] [[1999]] Scalone venne riconosciuto colpevole in primo grado e condannato a tre anni di reclusione. Nel 2001 la [[Corte d'assise d'appello]] di Roma ribaltò la sentenza di primo grado ed assolse Scalone, riconoscendolo estraneo ai fatti sulla base di una nuova perizia. L'assoluzione venne confermata dalla [[Corte suprema di cassazione|Cassazione]] nel [[luglio]] [[2002]]<ref>{{Cita libro|nome=Massimiliano|cognome=Giannantoni|nome2=Paolo|cognome2=Volterra|titolo=L’operazione criminale che ha terrorizzato l’Italia. La storia segreta della Falange Armata|url=https://books.google.it/books?id=Oh9UAgAAQBAJ&pg=PT187&lpg=PT187&dq=carmelo+scalone+archivio+repubblica&source=bl&ots=BfztCGz9w7&sig=ACfU3U32zSdAvlrILXAGnIlszNS46i3ZhQ&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwia0uvmkdTzAhXkwQIHHamnAPQQ6AF6BAgeEAI#v=onepage&q=carmelo%20scalone%20archivio%20repubblica&f=false|accesso=2021-10-18|data=2014-01-09|editore=Newton Compton Editori|lingua=it|ISBN=978-88-541-6317-1}}</ref>.
==Ipotesi e piste==
===Le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia===
Secondo il [[collaboratore di giustizia]] [[Filippo Malvagna]], nipote del boss catanese Giuseppe Pulvirenti, detto '''u Malpassotu'' e braccio destro di [[Benedetto Santapaola]]: "''Secondo il Malpassotu, ora che molti accordi con il potere politico erano venuti meno bisognava fare pressione sulle Stato per altre vie sia allo scopo di indurre gli apparati dello Stato anche a delle trattative con la mafia sia, quanto meno, per allentare la pressione degli organi dello Stato su Cosa Nostra e sulla Sicilia. Non posso essere più preciso su ciò, ma ricordo che il Malpassotu mi raccontò che si era deciso che tutte le future azioni terroristiche di Cosa Nostra venissero rivendicate con la sigla Falange Armata"''; lo stesso Malvagna sostenne di aver incaricato un suo ''picciotto'', tale Alfio Adornetto, di effettuare telefonate di minaccia a nome della "Falange Armata" contro l'allora sindaco di [[Misterbianco]] Antonino Di Guardo<ref name=":4">{{Cita web|url=http://mafie.blogautore.repubblica.it/2019/09/18/3536/|titolo=La misteriosissima Falange Armata|autore=Attilio Bolzoni|sito=Mafie|lingua=it|accesso=2021-10-29}}</ref>''.'' Un altro collaboratore catanese'','' [[Maurizio Avola]]<ref name=fatto />, dichiarò: "''Per quanto riguarda gli obiettivi da colpire, si trattava di azioni di tipo terroristico anche tradizionalmente estranee al modo di operare e alle finalità di Cosa Nostra. Queste azioni, secondo una prassi che era già in atto da tempo, dovevano essere rivendicate con la sigla Falange Armata"''<ref name=fatto />. [[Salvatore Grigoli]], uno degli esecutori materiali delle [[Bombe del 1992-1993|stragi del 1993]] per conto dei [[Famiglia Graviano|fratelli Graviano]], rivelò: "''Francesco Giuliano'' [mafioso di [[Brancaccio-Ciaculli|Brancaccio]] n.d.r.] ''mi disse che, dopo i vari attentati, uno dei suoi compiti era rivendicarli a nome della Falange Armata''"<ref>{{Cita libro|nome=Enrico|cognome=Bellavia|titolo=Sbirri e padreterni: Storie di morti e fantasmi, di patti e ricatti, di trame e misteri|url=https://books.google.it/books?id=g6SODAAAQBAJ&pg=PT107&lpg=PT107&dq=Salvatore+grigoli+falange&source=bl&ots=nh9eV50ryP&sig=ACfU3U3oZ0DZ-MndMfbdRNu_4K9kcRQzTg&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwj9mf_1vvDzAhUH-qQKHabDCxcQ6AF6BAgmEAI#v=onepage&q=Salvatore%20grigoli%20falange&f=false|accesso=2021-10-29|data=2016-06-23|editore=Gius.Laterza & Figli Spa|lingua=it|ISBN=978-88-581-2609-7}}</ref>. Altri collaboratori di maggiore spessore, come [[Giovanni Brusca]] e [[Nino Giuffrè]], hanno invece riferito di non aver mai sentito parlare di tale sigla in seno a Cosa Nostra<ref name=":4" />.
=== Le presunte connessioni con Gladio e la Trattativa Stato-mafia ===
{{vedi anche|Trattativa Stato-mafia|Processo sulla trattativa Stato-mafia|Organizzazione Gladio}}
Nel [[1994]], all'interno della relazione del giudice istruttore Leonardo Grassi (titolare dell'inchiesta ''bis'' sulla [[strage dell'Italicus]]), si avanzava l'ipotesi che la Falange Armata fosse la diretta continuazione di [[Organizzazione Gladio|Gladio]] poiché l'organizzazione ''[[stay-behind]]'' dipendeva dalla settima divisione del SISMI (la stessa dove, secondo le denunce dell'ambasciatore Fulci, si nascondevano i ''falangisti'') ed inoltre la prima comparsa di telefonate di rinvendicazione effettuate da tale sigla (ottobre [[1990]]) coincideva con l'avvio dell'indagine del giudice [[Felice Casson]] su Gladio e i depositi d'armi NASCO, da cui proverebbero gli esplosivi utilizzati in tutte le stragi, da [[Strage di piazza Fontana|piazza Fontana]] a [[Strage di Bologna|Bologna]]<ref name=":2">{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/07/08/gladio-p2-falange-il-filo.html|titolo=Gladio, P2, Falange è il filo nero delle stragi|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2021-10-26}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Rita Di|cognome=Giovacchino|titolo=Stragi: Quello che Stato e mafia non possono confessare|url=https://books.google.it/books?id=Et0kCgAAQBAJ&pg=PT292&dq=leonardo+grassi+falange+armata&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiBlOL8genzAhWASfEDHRkRBIIQ6AF6BAgJEAM#v=onepage&q=leonardo%20grassi%20falange%20armata&f=false|accesso=2021-10-26|data=2015-06-24|editore=LIT EDIZIONI|lingua=it|ISBN=978-88-6944-390-9}}</ref>. Durante la [[XII legislatura della Repubblica Italiana|XII Legislatura]], la Falange Armata fu inoltre oggetto d'indagine da parte della [[Commissione stragi|Commissione Stragi]] presieduta dal senatore [[Giovanni Pellegrino]], che però alla fine escluse la pista di Gladio<ref name=":3">{{Cita web|url=http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/DF/37194.pdf|titolo=Prima relazione semestrale sullo stato dei lavori|autore=Sen. Giovanni Pellegrino|editore=Commissione parlamentare d'inchiesta sul terrorismo in Italia e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi}}</ref>.
Nel [[2013]], nel decreto di [[rinvio a giudizio]] del [[Giudice per l'udienza preliminare|gup]] di Palermo [[Piergiorgio Morosini]] riguardante il procedimento sulla [[trattativa Stato-mafia]], si leggeva:
{{citazione|Dall’esame delle fonti indicate si ricavano elementi a sostegno di una ipotesi di esistenza di un progetto eversivo dell’ordine costituzionale, da perseguire attraverso una serie di attentati aventi per obiettivo vittime innocenti e alte cariche dello Stato, rivendicati dalla Falange Armata e compiuti con l’utilizzo di materiale bellico proveniente dai paesi dell’[[Europa orientale|est dell’Europa]]. (...) Nel perseguimento di questo progetto Cosa Nostra sarebbe alleata con consorterie di ‘diversa estrazione’, non solo di matrice mafiosa (in particolare sul versante catanese, calabrese e messinese). E nelle intese per dare forma a tale progetto sarebbero coinvolti ‘uomini cerniera’ tra crimine organizzato, [[eversione nera]], ambienti deviati dei [[servizi di sicurezza]] e della [[massoneria]], quali ad esempio [[Vito Ciancimino|Ciancimino Vito]]<ref>{{Cita web|url=https://robertogalullo.blog.ilsole24ore.com/2014/02/26/falange-armata-si-rifa-viva-con-la-lettera-a-toto-riina-ma-la-sua-presenza-borderline-e-vecchia-le-i/|titolo=Falange Armata si rifà viva con la lettera a Totò Riina ma la sua presenza borderline è vecchia: le indagini dei pm di Palermo|sito=Il Sole 24 ore|data=2014-02-26|lingua=it-IT|accesso=2021-10-21}}</ref>}}
▲Il 25 giugno [[2015]] l'ambasciatore e diplomatico italiano [[Francesco Paolo Fulci]], ex presidente del [[Comitato esecutivo per i servizi di informazione e sicurezza|
== Note ==
<references />
▲== Bibliografia ==
{{portale|politica|Storia d'Italia}}▼
▲* Massimiliano Giannantoni e Paolo Volterra, ''L'operazione criminale che ha terrorizzato l'Italia. La storia segreta della Falange Armata'', Newton Compton Editori, 2014 ISBN 978-88-541-6061-3
*{{Cita libro|curatore=[[Salvatore Borsellino]]|titolo=La repubblica delle stragi. 1978/1994. Il patto di sangue tra Stato, mafia, P2 ed eversione nera|annooriginale=2018|editore=PaperFIRST}}
*Archivio Antimafia, '''''pubblica le sentenze dei vari gradi di giudizio relative agli attentati dinamitardi del '92-'93, nonché quella di primo grado relativa alla trattativa Stato-Mafia.'''''
*Giovanni Spinosa e Michele Mengoli, ''La falange armata - Storia del golpe sconosciuto che ha ridisegnato l'Italia'', Piemme, 2022 ISBN 978-8856684544
== Altri progetti ==
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