UniCredit: differenze tra le versioni

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{{Azienda
|nome = UniCredit S.p.A.
|logo = UniCreditUnicredit Grouplogo.svg
|logo dimensione = 500
|foto =
|immagine = Milan skyline with Unicredit Tower and Bosco Verticale.jpg
|didascalia = Sede principale al centro direzionale di [[Milano]].
|didascalia = La [[Torre Unicredit|Torre UniCredit]] a [[Milano]]
|tipo = Società per azioni
|forma societaria = Società per azioni
|borse= 
*|borse = {{BorsaItaliana|IT0005239360|UCG}}<br/>{{Borsa di Francoforte|CRIHCRIN|unicredit-s-p-a}}
|data fondazione = 1998
*{{BorsaItaliana|IT0000064854|UCG}}
|forza cat anno =
|data_fondazione = 1998
|luogo fondazione =
|luogo_fondazione=
|fondatori =
|data_chiusuradata chiusura =
|causa chiusura =
|nazione = ITA
|sede = [[Milano]]
|sede=[[Roma]], via Alessandro Specchi, 16 - 00186 (sede legale)<br>
|gruppo =
[[Milano]] (direzione generale)
|controllate = * [[HypoVereinsbank]]
|filiali=&#32;
* [[Bank Austria Creditanstalt]]
*Unicredit
* [[HypoVereinsbankZagrebačka AGbanka]]
|persone chiave = * [[Pier Carlo Padoan]] (presidente)
*[[Bank Austria Creditanstalt]]
* [[Andrea Orcel]] ([[amministratore delegato]])
*[[Bank Pekao]]
|settore = [[Banca]]rio
*[[Zagrebačka banka]]
|prodotti = [[Servizi finanziari]]
|gruppo=
|fatturato = 24,2 miliardi di [[€]]
|persone_chiave =&#32;
|anno fatturato = 2024
*[[Giuseppe Vita (dirigente)|Giuseppe Vita]], [[Presidente del Consiglio di amministrazione|presidente]]
|utile netto = 9,3 miliardi di [[€]]
*[[Federico Ghizzoni]], [[Amministratore delegato]]
|anno utile netto = 2024
|industria = [[Banca]]rio
|dipendenti = {{formatnum:76570}}
|prodotti = [[servizi finanziari]]
|anno dipendenti = 2023
|fatturato={{profit}} 52,3 miliardi di [[$]]
|slogan = La banca per le cose che contano
|anno_fatturato=2013
|note = {{formatnum:3263}} sportelli (2022)
|utile netto = {{Profit}} 1,8 miliardi [[$]] (3º trimestre [[2014]])
|anno_utile netto =2014
|dipendenti = 162.009
|anno_dipendenti= 2010
|slogan=La vita è fatta di alti e bassi. Noi ci siamo in entrambi i casi.
|note=
|sito = www.unicreditgroup.eu
}}
'''UniCredit S.p.A.''' (fino al maggio 2008 '''Unicredito Italiano S.p.A.'''<ref>Il cambio della denominazione è stato deliberato dall'assemblea straordinaria dei soci in data 8 maggio [[2008]]</ref>) è tra i primi [[banca|gruppi di credito]] italiani ed europei, ha sede sociale a [[Roma]] e direzione generale a [[Milano]].
 
'''UniCredit''' (fino al maggio [[2008]] '''UniCredito Italiano'''<ref>Il cambio della denominazione è stato deliberato dall'assemblea straordinaria dei soci in data 8 maggio [[2008]].</ref>) è un [[banca|gruppo bancario]] internazionale con la direzione generale e sede legale a [[Milano]], nella [[Torre UniCredit]]. Dal 2011 fino al 2023 era stata l'unica banca con sede principale in Italia ad essere inclusa dal Financial Stability Board nella lista delle 30 istituzioni finanziarie più importanti a livello mondiale per la sua rilevanza sistemica globale. A causa del declino della sua influenza globale, nel 2023 è stata rimossa dalla lista, per cui il numero di istituzioni che ne fanno parte si è ridotto a 29.<ref>{{Cita web|url=https://www.fsb.org/wp-content/uploads/P211122.pdf|titolo=2022 List of Global Systemically Important Banks (G-SIBs)}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.ilsole24ore.com/art/unicredit-fuori-lista-banche-importanza-sistemica-AFkhRGoB|titolo=UniCredit fuori dalla lista delle banche sistemiche globali. Entra la cinese Bank of Communications|data=27 novembre 2023|accesso=27 novembre 2023}}</ref>
La banca conta oltre 40 milioni di clienti e opera in 22 paesi. I mercati principali nei quali opera sono [[Italia]], [[Austria]], [[Germania|Germania meridionale]], Polonia, Turchia, [[Svizzera]] e [[Centro ed Est Europa]].
 
La banca dispone di una vasta rete internazionale di uffici rappresentativi e filiali (18 paesi del mondo). La società è quotata nell'indice [[FTSE MIB]] della [[Borsa Italiana]] e nel Dax della [[borsa di Francoforte]].
La società è quotata presso la [[Borsa valori]] di [[Milano]] e fa parte del paniere dell'indice [[FTSE MIB]].
 
== Storia ==
=== Nascita del gruppo ===
L''''Unicredito Italiano''' nasce nel [[1998]] dalla fusione dei gruppi:
Nel [[1998]], dalla fusione dei gruppi ''Credito Italiano'' (formato da ''[[Credito Italiano]]'' e ''[[Rolo Banca 1473]]'', nata nel 1996 dalla fusione tra il ''[[Credito Romagnolo]]'', la ''[[Cassa di Risparmio di Modena]]'' e la ''[[Banca del Monte di Bologna e Ravenna]]''; e che in quell'anno incorporò la ''[[Banca Popolare del Molise]]'', allora la principale banca della regione) e ''Unicredito'' (formato da ''[[Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona]]'' (Cariverona), ''[[Cassa di Risparmio di Torino]]'' e ''[[Cassamarca]]''), nasce '''Unicredito Italiano'''.
* ''Credito Italiano'' formato da ''[[Credito Italiano]]'' e ''Rolo Banca 1473 (risultato della fusione'' nel 1996 tra il ''[[Credito Romagnolo]]'', la ''[[Cassa di Risparmio di Modena]]'' e la ''[[Banca del Monte di Bologna|Banca del Monte di Bologna e Ravenna]])'' che, dopo aver acquisito la ''Banca del Friuli'', in quell'anno incorporò la ''Banca Popolare del Molise'', all'epoca principale banca della [[Molise|regione]];
* ''Unicredito'' costituito da ''[[Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona]]'' (Cariverona), ''[[Cassa di Risparmio di Torino]]'' e ''[[Cassamarca]]''.
Nel [[1999]] entrano nel gruppo ''Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto'' (Caritro) e [[Cassa di Risparmio di Trieste]], la quale aveva incorporato nel 1979 la ''Cassa di Risparmio dell'Istria di Pola'', con sede provvisoria in esilio a Trieste.
 
Tra il luglio e il settembre [[2002]], secondo la prima fase del "progetto S3", le sette banche di prima vengono fuse in ''Unicredito Italiano'' e le attività bancarie vengono scorporate in ''Credito Italiano''.
Nel [[1999]] entrano nel gruppo [[Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto]] (Caritro) e [[Cassa di Risparmio di Trieste]], la quale giusto vent'anni prima, nel 1979, aveva incorporato la Cassa di Risparmio dell'Istria di Pola, con sede provvisoria in esilio a Trieste.
 
Il 1º gennaio [[2003]], al termine del "progetto S3" (da Credito Italiano vengono create tre nuove banche divise per la categoria a cui si rivolgono: una banca per la clientela al dettaglio, privati, famiglie e piccole imprese{{ln}}''Unicredit Banca'', una banca per la clientela redditualmente elevata{{ln}}''Unicredit Private Banking'', una banca per le imprese{{ln}}''Unicredit Banca d'Impresa''), l'Unicredito Italiano adotta il marchio '''UniCredit''' e l{{'}}'''1''' del marchio viene arrotondato agli angoli piegato verso destra.
Tra il luglio e il settembre [[2002]] le sette banche di prima vengono fuse, secondo la prima fase del "progetto S3", in ''Unicredito Italiano'', e le attività bancarie vengono scorporate in ''Credito Italiano''.
 
Sempre nel [[2003]] vengono fuse in ''UniCredit'' le già appartenenti al gruppo ''Banca dell'Umbria'' (ex Cassa di Risparmio di Perugia) e ''Cassa di Risparmio di Carpi''.<ref>{{Cita web | url = http://www.unicreditgroup.eu/it/About_us/History.htm | titolo = Gruppo Unicredit | editore = La Storia | accesso = 16 giugno 2011 | urlmorto = sì | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110811204612/http://www.unicreditgroup.eu/it/About_us/History.htm | dataarchivio = 11 agosto 2011 }}</ref>
Il 1º gennaio [[2003]] ''Unicredito Italiano'' al termine del "progetto S3" (da Credito Italiano vengono create tre nuove banche divise per la categoria a cui si rivolgono: una banca per la clientela retail, privati, famiglie e piccole imprese (Unicredit Banca), una banca per la clientela redditualmente elevata (Unicredit Private Banking), una banca per le imprese (Unicredit Banca d'Impresa) adotta il marchio '''Unicredit''', e l''''1''' del marchio viene arrotondato agli angoli piegato verso destra.
 
Sempre nel [[2003]] vengono fuse in ''Unicredit'' le già appartenenti al gruppo: ''[[Banca dell'Umbria]]'' (ex Cassa di Risparmio di Perugia) e [[Cassa di Risparmio di Carpi]].<ref>{{Cita web | url = http://www.unicreditgroup.eu/it/About_us/History.htm | titolo = Gruppo Unicredit | editore = La Storia | accesso = 16 giugno 2011}}</ref>
 
=== Fusione con HVB ===
Nel [[2005]] UniCredit annunciò l'[[Offerta pubblica di acquisto|OPA]] sulla banca tedesca [[HypoVereinsbank AG]] (HVB-Group), che portò alle OPA a cascata su [[Bank Austria Creditanstalt]] e [[Bank BPH]] (controllate da HVB). Il 17 novembre [[2005]] UniCredit annunciò di aver raggiuntoraggiunse il 93,93% di adesioni all'Offerta Pubblica HVB.<ref>{{Cita web | url = http://archivio-radiocor.ilsole24ore.com/articolo-470870/unicredit-all-11-novembre-ha-93-93/ | titolo = Unicredit all’11 novembre ha 93,93% del capitale Hvb | editore = Radiocor - Il Sole 24 Ore | accesso = 16 giugno 2011}}</ref>
 
L'OPA ebbe conseguenze importanti in [[Polonia]], dove UniCredit (Gruppo Unicredito) controllava già la ''Bank Polska Kasa Opieki Spólka Akcyjna'' (''[[Bank Pekao]] S.A.''), acquistata il 23 giugno [[1999]], mentre ''Austria Creditanstalt AG'' controllava Bank BPH con il 71,03% delle azioni. Pekao e BPH erano due tra i maggiori istituti bancari polacchi e la loro fusione avrebbe dato vita al primo operatore del credito nel paese, superando la banca Pko controllata dallo Stato. Al momento dell'acquisto di Banca Pekao il Gruppo Unicredito aveva assunto un impegno con lo stato polacco di non acquistare altre banche<!-- VERIFICARE I TERMINI DELL'ACCORDO!!! --> e il governo di [[Kazimierz Marcinkiewicz]] ha preteso il rispetto di quest'accordo. La [[Commissione europea]], attraverso i commissari alla Concorrenza ([[Neelie Kroes]]) e al Mercato interno ([[Charlie McCreevy]]), ha attivato l'8 marzo [[2006]] una doppia procedura d'infrazione contro il governo di Varsavia ritenendo l'accordo tra UniCredit e la Polonia contrario alle direttive europee e all'avvenuta approvazione della fusione nella sua interezza da parte dell'[[Unione europea]].<ref>{{Cita web | url = http://archivio-radiocor.ilsole24ore.com/articolo-485914/unicredit-via-bruxelles-procedura/ | titolo = Unicredit via di Bruxelles a procedura contro Polonia | editore = Radiocor - Il Sole 24 Ore | accesso = 16 giugno 2011}}</ref>
 
Il 5 aprile [[2006]], presenti [[Kazimierz Marcinkiewicz]] e l'amministratore delegato di UniCredit [[Alessandro Profumo]], fu firmato un accordo tra UniCredit e il ministero del Tesoro polacco che prevedeva la vendita di 200 dei 480 sportelli di Bph, l'integrazione dei rimanenti nella rete di Pekao e l'impegno a non ridurre il personale delle due banche fino al 31 marzo [[2008]]. La [[Commissione europea]], in risposta ad un'interrogazione europarlamentare riguardo alla vicenda, il 21 ottobre [[2010]] concluse: «in riferimento alla preoccupazione espressa circa la possibilità che il comportamento di UniCredit abbia potuto essere in contrasto con le regole della concorrenza applicabili nell’ambito dell’Unione europea, sembra che tali regole, in particolare quelle antitrust, non siano gli strumenti appropriati per affrontare le questioni sollevate e le presunte pratiche di UniCredit o dei suoi dirigenti. Tali questioni, infatti, non si riferiscono a una collusione, né a un accordo anticoncorrenziale tra aziende di uno stesso gruppo, né a una qualunque forma di abuso di posizione dominante».<ref>{{Cita web|url=https://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+CRE+20100121+ANN-01+DOC+XML+V0//IT|titolo=Interrogazione n. 36 dell’onorevole Czarnecki
L'OPA ebbe conseguenze importanti in [[Polonia]]. In quel paese Unicredit (Gruppo Unicredito) controllava già la ''Bank Polska Kasa Opieki Spólka Akcyjna'' (''[[Bank Pekao]] S.A.''), acquistata il 23 giugno [[1999]], mentre ''Austria Creditanstalt AG'' controllava [[Bank BPH]] con il 71,03% delle azioni. Pekao e BPH erano due tra i maggiori istituti bancari polacchi e la loro fusione avrebbe dato vita al primo operatore del credito nel paese, superando la banca Pko controllata dallo Stato. All'epoca dell'acquisto di Banca Pekao il Gruppo Unicredito aveva assunto un impegno con lo stato polacco di non acquistare altre banche<!-- VERIFICARE I TERMINI DELL'ACCORDO!!! --> e il governo di [[Kazimierz Marcinkiewicz]] ha preteso il rispetto di quest'accordo. La [[Commissione europea]] è intervenuta e attraverso i commissari alla Concorrenza, [[Neelie Kroes]], e al Mercato interno, [[Charlie McCreevy]] ha attivato l'8 marzo [[2006]] una doppia procedura d'infrazione contro il governo di Varsavia ritenendo l'accordo tra Unicredit e la Polonia contrario alle direttive europee e all'avvenuta approvazione della fusione nella sua interezza da parte dell'[[Unione europea]].<ref>{{Cita web | url = http://archivio-radiocor.ilsole24ore.com/articolo-485914/unicredit-via-bruxelles-procedura/ | titolo = Unicredit via di Bruxelles a procedura contro Polonia | editore = Radiocor - Il Sole 24 Ore | accesso = 16 giugno 2011}}</ref>
Oggetto: Stabilità del mercato finanziario in Polonia|data=21 gennaio 2010}}</ref>
<!-- ruolo di Unicredit nello scandalo [[Parmalat]]-->
 
La fusione con HVB ebbe effetti anche in Croazia: in tal modo, UniCredit si trovava in possesso di [[Zagrebačka banka]] (acquisita nel 2002 insieme ad [[Allianz]]) e in maniera indiretta di Splitska banka (già acquistata da UniCredit a fine anni '90 e poi rivenduta proprio a Bank Austria Creditanstalt, poi rilevata da HVB, per evitare problemi antitrust dovuti al possesso della maggiore banca croata), primo e terzo tra gli istituti bancari del paese. La controllata austriaca vendette nel 2006 la banca dalmata a [[Société Générale]]. L'incorporazione in Zagrebačka Banka della CRTrieste Banka d.d. di Zagabria (già controllata della Cassa di Risparmio di Trieste) completa lo scenario croato.
Il 5 aprile [[2006]], presenti [[Kazimierz Marcinkiewicz]] e l'amministratore delegato di Unicredit [[Alessandro Profumo]], è stato firmato un accordo tra Unicredit e il Ministero del Tesoro polacco che prevede la vendita di 200 dei 480 sportelli di Bph, l'integrazione dei rimanenti nella rete di Pekao e l'impegno a non ridurre il personale delle due banche fino al 31 marzo [[2008]]. Per convalidare l'accordo manca ancora <!-- ANCORA OGGI ? !--> il nulla osta della Commissione di Supervisione bancaria (Knb). L'indagine della [[Commissione Europea]] è ancora in corso.
<!-- ANCORA OGGI ? !--> <!-- ruolo di Unicredit nello scandalo [[Parmalat]]-->
La fusione con HVB ebbe effetti anche in Croazia: in tal modo, Unicredit si trovava in possesso di Zagrebačka banka (acquisita nel 2002 insieme ad [[Allianz]]) e in maniera indiretta di Splitska banka (già acquistata da Unicredit a fine anni '90 e poi rivenduta proprio a Bank Austria Creditanstalt, poi rilevata da HVB, per evitare problemi antitrust dovuti al possesso della maggiore banca croata), primo e terzo tra gli istituti bancari del paese. La controllata austriaca vendette nel 2006 la banca dalmata a [[Société Générale]]. L'incorporazione in Zagrebačka Banka della CRTrieste Banka d.d. di Zagabria (già controllata della Cassa di Risparmio di Trieste) completa lo scenario croato.
 
=== Fusione con Capitalia ===
Il 20 maggio [[2007]] i Consigli di AmministrazioneCdA di UniCredit e [[Capitalia]], riunitisi rispettivamente a [[Milano]] e [[Roma]], Profumo e i suoi inferiori amministratori delegativice Fiorentino e Milanta econ il direttore generale Schiattarella e il suo vice Donisi, hanno approvatoapprovarono il progetto di [[fusioneFusione (diritto)societaria|fusione]] per incorporazione di Capitalia S.p.A. in Unicredito Italiano S.p.A. sulla base di un rapporto di [[concambio]] di 1,12 nuove azioni ordinarie di UnicreditUniCredit per ogni azione ordinaria di Capitalia. Inoltre, i Consigli di Amministrazione di Unicredit e Capitalia hanno convocatoSeguirono le rispettive assemblee degli azionisti, ine sedutal'approvazione straordinaria,con perriserva l’approvazioneda dellaparte fusione e delle relative modifiche statutarie. Ldell'[[antitrust]] ha approvato con riserva l'accordo e ha posto dei paletti.
 
La fusione è diventatadiventò operativa dal 1º ottobre [[2007]],. trasferendo laLa sede legale fu trasferita da [[Genova]] a [[Roma]] e mantenendofurono mantenuti i marchi di Capitalia (tranne ''[[Bipop Carire]]''). Dal 1º novembre [[2008]] fino al 1º novembre [[2010]] èfu stataattuato attuatail unaconsolidamento strategia volta a consolidaredi tre banche territoriali:
* Nel centro e sud Italia è presente con il marchio ''[[UnicreditUniCredit Banca di Roma]]'' (nel quale sono confluiticonfluirono tutti gli sportelli UnicreditUniCredit Banca, Bipop Carire e Banco di Sicilia del centro e sud Italia);
* Nel nord Italia Unicredit è presente con il marchio ''UnicreditUniCredit Banca'' (nel quale sono confluiticonfluirono tutti gli sportelli della Banca di Roma e, Banco di Sicilia e Bipop Carire del nord Italia);
* In Sicilia è presente con il marchio ''[[Banco di Sicilia]]'' (nel quale sono confluiticonfluirono tutti gli sportelli UnicreditUniCredit Banca, Banca di Roma e Bipop Carire dell'isola).
 
La fusione ha portatoportatò nelle casse di UnicreditUniCredit un ulteriore 9% del capitale di [[Mediobanca]] in aggiunta al 9% che già possedeva. Per evitare di alterare gli equilibri all'interno del patto di sindacato di Mediobanca, UnicreditUniCredit si è impegnataimpegnò a cedere ai componenti del patto la quota portata in dote da Capitalia.
 
=== Crisi del 2008 e aumento di capitale ===
La crisi finanziaria 2007-2008 colpiscecolpì anche Unicredit, conUniCredit: il valore delle sue azioni che crollacrollò in poco tempo (nel mese dia settembre 2008 UnicreditUniCredit perdeperse il 29%). Il 5 ottobre 2008 A. Profumo propose un aumento di capitale da 3 miliardi di euro per rafforzare la liquidità.
L'amministratore delegato, Alessandro Profumo, convoca un cda straordinario per domenica 5 ottobre 2008 e propone un aumento di capitale da 3 miliardi di euro, che permette all'Istituto di rafforzare la propria liquidità.
 
=== 2009 e nuovo aumento di capitale ===
Il 29 settembre 2009 fu deciso un aumento di capitale di 4 miliardi di euro, che allineò definitivamente i coefficienti patrimoniali di UniCredit ai migliori standard mondiali e permise alla banca di non ricorrere agli aiuti statali, i cosiddetti "[[Tremonti bond]]".
 
Nel cda del 29 settembre 2009 viene deciso un aumento di capitale di 4 miliardi di euro, che allinea definitivamente i coefficienti patrimoniali di UniCredit ai migliori standard mondiali e permette alla banca di non ricorrere agli aiuti statali, i cosiddetti "[[Tremonti bond]]".
 
=== 2010 e l'uscita di Profumo ===
Nel 2010 UniCredit superò lo "stress test" effettuato dal Committee of European Banking Supervisors (CEBS) che analizzava la solidità patrimoniale degli istituti bancari per verificare le capacità di resistenza alle crisi.<ref>{{cita news|url=http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2010-07-23/cinque-banche-italiane-promosse-170946.shtml?uuid=AYsxaYAC|pubblicazione=Il sole 24 ore|titolo=Le cinque banche italiane promosse dagli stress test |giorno=23|mese=07|anno=2010|accesso=23 luglio 2010}}</ref>
 
Il 21 settembre [[2010]] l'amministratore delegato [[Alessandro Profumo]] fu costretto alle dimissioni a seguito della sfiducia espressagli dalla maggioranza del CdA a causa della mancata comunicazione dell'avvenuto acquisto delle nuove azioni societarie da parte dei fondi libici Lia (detentrice del 7,58% del capitale sociale del gruppo), divenuti in tal modo azionisti di maggioranza relativa.<ref name="sfiduciaprofumo">{{cita news|pubblicazione=[[Il Sole 24 Ore]]|titolo=Il giorno più lungo di UniCredit. La cronaca ora per ora|autore=Vittorio Carlini, Andrea Franceschi|giorno=22|mese=settembre|anno=2010|accesso=21 aprile 2011|url=http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2010-09-21/lunga-giornata-profumo-segui-104959.shtml?uuid=AY0Ae0RC}}</ref> La fiducia verso Profumo era già venuta parzialmente meno dopo il drastico crollo del titolo nei due anni precedenti, le forti richieste economiche ai soci per l'adesione ai due aumenti di capitale, il deciso taglio ai dividendi a partire dal 2009 e il progetto della Banca Unica che comportava circa 4.700 esuberi.<ref>{{cita news|titolo=Libici in UniCredit, "Profumo" di dimissioni. Il titolo recupera a PiazzAffari|url=http://www.cnrmedia.com/cronaca/newsid/11879/libici-in-unicredit-profumo-di-dimissioni-il-titolo-recupera-a-piazzaffari.aspx|autore=Niccolò Davini|giorno=21|mese=settembre|anno=2010|pubblicazione=CNRmedia|accesso=21 aprile 2011|dataarchivio=19 gennaio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120119234449/http://www.cnrmedia.com/cronaca/newsid/11879/libici-in-unicredit-profumo-di-dimissioni-il-titolo-recupera-a-piazzaffari.aspx|urlmorto=sì}}</ref> Profumo uscì di scena, comunque con una buonuscita davvero rilevante: 40 milioni di [[euro]]<ref>{{cita news|titolo=Unicredit, il CdA sfiducia Profumo: l'AD firma la lettera di dimissioni|url=http://www.repubblica.it/economia/2010/09/21/news/unicredit_il_titolo_apre_in_ribasso_attesa_per_il_cda_del_pomeriggio-7273749/?ref=HRER1-1|giorno=21|mese=settembre|anno=2010|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|accesso=21 aprile 2011}}</ref>, di cui 2 dati in beneficenza.
Nel 2010 ha superato lo "stress test" effettuato dal [[Committee of European Banking Supervisors]] (CEBS). Il test analizzava la solidità patrimoniale degli istituti bancari per verificare le capacità di resistenza alle crisi.<ref>{{cita news|url=http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2010-07-23/cinque-banche-italiane-promosse-170946.shtml?uuid=AYsxaYAC|pubblicazione=Il sole 24 ore|titolo=Le cinque banche italiane promosse dagli stress test |giorno=23|mese=07|anno=2010|accesso=23 luglio 2010}}</ref>
 
Il 21 settembre [[2010]] l'amministratore delegato [[Alessandro Profumo]] si dimise a seguito della sfiducia espressagli dalla maggioranza del CdA a causa della mancata comunicazione dell'avvenuto acquisto delle nuove azioni societarie da parte dei fondi libici Lia (detentrice del 7,58% del capitale sociale del gruppo), divenuti in tal modo azionisti di maggioranza relativa<ref name="sfiduciaprofumo">{{cita news|pubblicazione=[[Il Sole 24 ORE]]|titolo=Il giorno più lungo di UniCredit. La cronaca ora per ora|autore=Vittorio Carlini, Andrea Franceschi|giorno=22|mese=settembre|anno=2010|accesso=21 aprile 2011|url=http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2010-09-21/lunga-giornata-profumo-segui-104959.shtml?uuid=AY0Ae0RC}}</ref>.
La fiducia verso Profumo era già venuta parzialmente meno dopo il drastico crollo del titolo nei due anni precedenti, le forti richieste economiche ai soci per l'adesione ai due aumenti di capitale, il deciso taglio ai dividendi a partire dal 2009 e il progetto della Banca Unica che comportava circa 4.700 esuberi<ref>{{cita news|titolo=Libici in UniCredit, "Profumo" di dimissioni. Il titolo recupera a PiazzAffari|url=http://www.cnrmedia.com/cronaca/newsid/11879/libici-in-unicredit-profumo-di-dimissioni-il-titolo-recupera-a-piazzaffari.aspx|autore=Niccolò Davini|giorno=21|mese=settembre|anno=2010|pubblicazione=CNRmedia|accesso=21 aprile 2011}}</ref>.
Profumo quindi esce di scena, ricevendo comunque una buonuscita davvero rilevante, che ammonta a 40 milioni di [[euro]]<ref>{{cita news|titolo=Unicredit, il Cda sfiducia Profumo: l'AD firma la lettera di dimissioni|url=http://www.repubblica.it/economia/2010/09/21/news/unicredit_il_titolo_apre_in_ribasso_attesa_per_il_cda_del_pomeriggio-7273749/?ref=HRER1-1|giorno=21|mese=settembre|anno=2010|pubblicazione=[[la Repubblica]]|accesso=21 aprile 2011}}</ref>. di cui 2 verranno dati dall'ex Amministratore in beneficenza.
 
Dal 30 settembre successivo [[Federico Ghizzoni]], già presente in UniCredit come responsabile per l'area dell'[[Europa centro-orientale]], è il nuovo amministratore delegato del gruppo.
 
Nel frattempo prese corpo il nuovo modello organizzativo ONE4C ("Insieme per i clienti"), attuato per aumentare la soddisfazione dei clienti attraverso la specializzazione delle competenze e tempi di risposta sempre più rapidi. Con una semplificazione della struttura societaria del gruppo si cercò di accrescere la vicinanza ai territori e alle comunità in cui UniCredit opera, nonché di salvaguardare i marchi delle principali banche controllate (UniCredit Banca, UniCredit Banca di Roma, Banco di Sicilia). Il 1º novembre 2010 le società UniCredit Banca, UniCredit Banca di Roma, Banco di Sicilia, UniCredit Corporate Banking, UniCredit Private Banking, UniCredit Family Financing Bank, UniCredit Bancassurance Management & Administration entrarono a far parte del gruppo UniCredit Spa a seguito di delibera del CdA del 13 aprile precedente, approvata dalla [[Banca d'Italia]] il 25 giugno, con trasferimento di tutti i rapporti in capo a UniCredit Spa; ove ancora presenti, i marchi citati hanno il solo scopo commerciale.
Nel frattempo prende corpo e sostanza quello che viene definito il nuovo modello organizzativo ONE4C ("Insieme per i clienti").
 
Il progetto "Insieme per i clienti" è stato attuato per aumentare ulteriormente la soddisfazione dei clienti, attraverso la specializzazione delle competenze e tempi di risposta sempre più rapidi. In pratica con una semplificazione della struttura societaria del Gruppo, si è cercato di accrescere la vicinanza ai territori e alle comunità in cui Unicredit opera. al tempo stesso si è cercato di salvaguardare i marchi delle principali banche (UniCredit Banca, UniCredit Banca di Roma, Banco di Sicilia).
Rimangono a sé [[FinecoBank]] con sede a Milano, specializzata nel trading on line; UniCredit Factoring, specializzata in operazioni di factoring, e UniCredit Credit Management Bank, specializzata nella gestione dei crediti insoluti (NPL) che è stata venduta il 1º novembre 2015 ad una cordata rappresentativa del gruppo americano Fortress, rinominandosi [[doBank|doBank S.p.A.]].
Il 1º novembre 2010 le società UniCredit Banca, UniCredit Banca di Roma, Banco di Sicilia, UniCredit Corporate Banking, UniCredit Private Banking, UniCredit Family Financing Bank, UniCredit Bancassurance Management & Administration fanno parte integrante del gruppo UniCredit Spa a seguito di delibera del CdA del 13 aprile precedente, approvata dalla [[Banca d'Italia]] il 25 giugno successivo, con trasferimento di tutti i rapporti in capo a UniCredit Spa; ove continuino a essere presenti, i marchi citati hanno solo scopo commerciale. Sono rimaste a sé: la Unicredit Credit Management Bank, società del Gruppo con sede in Verona e specializzata nella gestione dei crediti insoluti (NPL); la FINECO bank con sede in Milano, banca specializzata nel trading on line; la Unicredit Factoring, specializzata in operazioni di factoring.
 
=== Strategie nella particolare contingenza del 2011 ===
Il 2011 doveva essere un anno di transizione per UnicreditUniCredit, ma la crisi estiva dei debiti sovrani europei porta al crollo delle azioni UnicreditUniCredit che dal 16 febbraio al 16 settembre perdono il 63% del loro valore. Entro fine anno sarà varato il nuovo piano industriale, mentre un nuovo aumento di capitale diventa praticamente indispensabile.

==== UnicreditLa riorganizzazione in Italia: ====
A partire dal 7 novembre, nel mondo F&SME (Famiglie, Privati e Piccole Imprese) saràè stata attuata una politica di razionalizzazione dei distretti operativi, in modo da rafforzare la vicinanza con il cliente. AttualmentePrecedentemente la strategia operativa in Italia, vedevedeva 9 Direzioni Network da cui dipendonodipendevano le Aree Commerciali in cui operanooperavano appunto i Distretti.

La riorganizzazione vedeha visto una riduzione di tali strutture con accorpamenti e razionalizzazioni nelle strutture delle singole Agenzie. Figura centrale e di rilevanza con la clientela e gli altri stakeholders locali saràè il DDD, Direttore di Distretto, che coadiuvato da un Vice e da un responsabile piccole Imprese, attueràattua gli indirizzi commerciali nei territori presidiati.
 
==== Terzo aumento di capitale ====
Il 14 novembre viene presentato il piano industriale 2012-2015: si decide un nuovo aumento di capitale (terzo in 4 anni) di 7,5 miliardi di euro e niente dividendi per il 2012. Contestualmente è stato dichiarato un esubero di 5200 dipendenti per l'Italia.<ref>{{Cita web|url=https://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2011/11/13/visualizza_new.html_640034382.html|titolo=Unicredit: da CdA ok aumento capitale, 5.200 esuberi entro 2015 - Economia - ANSA.it|sito=www.ansa.it|accesso=2022-10-15}}</ref> La ricapitalizzazione di UniCredit fa seguito al peggior trimestre della sua storia, con svalutazioni per 9,6 miliardi e un 'rosso' di 10,6.<ref>{{Cita web|url=http://www.corriere.it/economia/11_novembre_14/unicredit-piano-aumento-perdite_f50db90c-0ec8-11e1-98bb-351bac11bfea.shtml|titolo=Unicredit, perdite per 10 miliardi Varato l'aumento da 7,5 miliardi|autore=Paola Pica|sito=Corriere della Sera|lingua=it|accesso=2022-10-15}}</ref>
Il 14 novembre viene presentato il piano industriale 2012-2015: si decide un nuovo aumento di capitale (terzo in 3 anni) di 7,5 miliardi di euro e niente dividendi per il 2012.
Contestualmente è stato dichiarato un esubero di 5200 dipendenti per l'Italia<ref>[http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2011/11/13/visualizza_new.html_640034382.html Unicredit: da Cda ok aumento capitale, 5.200 esuberi entro 2015 - Economia - ANSA.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. La ricapitalizzazione di UniCredit fa seguito al peggior trimestre della sua storia, con svalutazioni per 9,6 miliardi e un 'rosso' di 10,6. Nel 2011 non ci sarebbe stato alcun dividendo<ref>[http://www.corriere.it/economia/11_novembre_14/unicredit-piano-aumento-perdite_f50db90c-0ec8-11e1-98bb-351bac11bfea.shtml Corriere.it, 14 novembre 2011]</ref>.
 
Il 27 dicembre UniCredit raggruppa le azioni 10 a 1 (chi possedeva 10 azioni si ritrova con una nuova azione); il numero delle azioni passa da 19.298.490.693 a 1.929.849.069.
==== Dicembre 2011: accorpamento azioni 10 a 1 ====
Il 27 dicembre Unicredit apre con un accorpamento delle azioni 10 a 1 (chi possedeva 10 azioni si ritrova con una nuova azione); il capitale sociale passa da 19.298.490.693 a 1.929.849.069 azioni.
 
Il 4 gennaio 2012 UniCredit rende noti i dettagli dell'aumento di capitale da 7,5 miliardi di euro; il forte sconto (43%) offerto alle nuove azioni (2 nuove azioni ogni vecchia azione esistente) provoca un crollo delle azioni del 37% in 3 giorni.
==== 2012 ====
Il 4 gennaio 2012 Unicredit rende noti i dettagli dell'aumento di capitale da 7,5 miliardi di euro; il forte sconto (43%) offerto alle nuove azioni (2 nuove azioni ogni vecchia azione esistente) provoca un crollo delle azioni - 37% in 3 giorni.
 
=== 2012 ===
Ad Agosto 2012 il [[Financial Times]] ha rivelato che la banca è sotto inchiesta del District Attorney's Office della contea di New York, del ministero del Tesoro e del Dipartimento della Giustizia di Washington e di essere finita nella black-list di istituti di credito che hanno aggirato le sanzioni statunitensi contro Teheran. La stessa banca ha poi confermato, rendendo pubblici diversi documenti.<ref>{{cita news|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08/26/financial-times-unicredit-sotto-inchiesta-usa-aggirato-embargo-iran/334370/|pubblicazione=Il Fatto Quotidiano|titolo=Financial Times: "Unicredit indagata negli Usa. Violato embargo su Iran |giorno=26|mese=08|anno=2012|accesso=26 agosto 2012}}</ref>
L'Assemblea annuale degli azionisti tenutasi l'11 maggio 2012 ha approvato la proposta del Consiglio di Amministrazione - formulata nell'ambito delle misure di rafforzamento patrimoniale già comunicate al mercato - di non distribuire dividendi nel 2012 sui risultati del 2011 ai possessori sia di azioni ordinarie che di risparmio.
 
Ad agosto il [[Financial Times]] ha rivelato che la banca è sotto inchiesta del District Attorney's Office della contea di New York, del ministero del Tesoro e del Dipartimento della Giustizia di Washington e di essere finita nella black-list di istituti di credito che hanno aggirato le sanzioni statunitensi contro Teheran. La stessa banca ha poi confermato, rendendo pubblici diversi documenti.<ref>{{cita news|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08/26/financial-times-unicredit-sotto-inchiesta-usa-aggirato-embargo-iran/334370/|pubblicazione=Il Fatto Quotidiano|titolo=Financial Times: "Unicredit indagata negli Usa. Violato embargo su Iran |giorno=26|mese=08|anno=2012|accesso=26 agosto 2012}}</ref>
==== 2013 ====
UBIS, società del gruppo UniCredit, e IBM hanno creato una joint venture Value Transformation Services (V-TServices), che gestirà l'infrastruttura tecnologica di UniCredit con l'obiettivo di offrire servizi IT alle aziende del settore finanziario così come ad altri comparti, come ad esempio la Pubblica Amministrazione.<ref>[https://www.unicreditgroup.eu/it/pressandmedia/pressreleases/2013/value-transformation-services-to-transform-financial-business-pr.html V-TServices trasforma i processi di business finanziari]</ref>
 
=== Attività2013 ===
UBIS, società del gruppo UniCredit, e IBM hanno creato una joint venture Value Transformation Services (V-TServices), che gestirà l'infrastruttura tecnologica di UniCredit con l'obiettivo di offrire servizi IT alle aziende del settore finanziario così come ad altri comparti, come ad esempio la Pubblica Amministrazione.<ref>{{Cita web |url=https://www.unicreditgroup.eu/it/pressandmedia/pressreleases/2013/value-transformation-services-to-transform-financial-business-pr.html |titolo=V-TServices trasforma i processi di business finanziari |accesso=30 luglio 2014 |dataarchivio=8 agosto 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140808044627/https://www.unicreditgroup.eu/it/pressandmedia/pressreleases/2013/value-transformation-services-to-transform-financial-business-pr.html |urlmorto=sì }}</ref>
È presente:
* in [[Italia]] (quota di mercato 15 %: secondo gruppo bancario);
* in [[Germania]] (quota di mercato 5 %: secondo gruppo bancario);
* in [[Austria]] (quota di mercato 18 %: primo gruppo bancario);
* nell'[[Europa Centro Orientale]], dove ha posizioni significative in molti Paesi: [[Polonia]], [[Ungheria]], [[Repubblica Ceca]], [[Slovacchia]], [[Bulgaria]], [[Romania]], [[Croazia]], [[Bosnia ed Erzegovina]], [[Serbia]], [[Slovenia]], [[Turchia]], [[Ucraina]], [[Lituania]], [[Lettonia]], [[Estonia]] e [[Russia]]. In [[Bulgaria]] è proprietario della Bulbank, primo istituto di credito del Paese.
 
=== 2016: cessione quota Pekao e Pioneer ===
Nell'ambito dell'A[[asset under management|sset Management]] opera attraverso la controllata [[Pioneer Investments]] attiva in 19 paesi. Pioneer Group è stato fondato nel [[1928]] negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] dove è diventato leader del risparmio gestito nel corso del '900. Acquisito da Unicredit nel [[2000]], ha mantenuto la propria identità societaria.
A dicembre UniCredit, guidata dal 30 giugno dal nuovo [[Amministratore delegato|ad]] Jean Pierre Mustier, esce da [[Bank Pekao]] e incassa 3 miliardi: il 32,8% viene venduto alla compagnia assicuratrice statale PZU e ai fondi polacchi PFR per 2,4 miliardi di euro (corrispondente a 1,42 volte il patrimonio netto). Il rimanente 7,3% del 40,1% complessivo ancora in mano a UniCredit è finito invece sul mercato tramite equity linked certificate per un controvalore di 500 milioni di euro.
 
Sempre a dicembre UniCredit cede la controllata [[Pioneer Investments]], società operativa nell'[[asset under management|Asset Management]] in 19 paesi, alla francese [[Amundi]] per 3,54 miliardi di euro.
== Posizioni critiche ==
[[Organizzazioni non governative]] come [[Greenpeace]] e la Campagna per la Riforma della Banca Mondiale hanno criticato Unicredit per la sua intenzione di partecipare a ben due consorzi (uno direttamente e uno tramite [[HypoVereinsbank AG]]) che partecipano alla gara d'appalto per la realizzazione del progetto di centrale nucleare di Belene, sito soggetto a forte rischio sismico, nel nord della [[Bulgaria]]. Unicredit ha successivamente ritirato la partecipazione alla gara per finanziare il progetto.<ref>[http://www.unimondo.org/article/view/141215/1/ CRBM: Unicredit e Deutsche Bank escono dal nucleare bulgaro]</ref>
 
=== 2017: il quarto aumento di capitale ===
Unicredit fu coinvolta in un'inchiesta della trasmissione ''[[Report]]'' nella quale si denunciò che la banca aveva fatto sottoscrivere ad aziende private ed enti pubblici dei contratti, detti [[derivati]], contenenti costi impliciti che i clienti inesperti non sono in grado di calcolare<ref name="report">{{cita news|autore=Stefania Rimini|url=http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-2a15c777-fc79-424d-b44a-7ca6e51541dd.html|titolo=Il Banco vince sempre|giorno=14|mese=ottobre|anno=2007|accesso=21 aprile 2011|pubblicazione=[[Report]] - RAI Radiotelevisione Italiana}}</ref><ref>Daniele Lepido - [http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Economia%20e%20Lavoro/2007/10/enti-locali-paura-derivati.shtml?uuid=0c2f1222-7bb4-11dc-af1b-00000e25108c&DocRulesView=Libero Enti locali, paura derivati] - [[Il Sole 24 Ore]] - 18 ottobre 2007</ref>; l'ex ministro delle finanze [[Domenico Siniscalco]] affermò di avere egli stesso avuto difficoltà a leggere e a capire i prospetti informativi di tali derivati<ref name="report" />.
Il 23 gennaio 2017, le azioni UniCredit vengono raggruppate 10 a 1, poi, il successivo 6 febbraio parte un maxi aumento di capitale da 13 miliardi di euro: le nuove azioni vengono offerte a 8,08 euro con uno sconto del 38% sul Terp, il prezzo teorico dopo lo stacco del diritto di opzione. Vengono offerte 13 azioni ordinarie di nuova emissione ogni cinque azioni ordinarie e/o di risparmio possedute. L’offerta avviene alla Borsa di Milano ma anche a Francoforte e Varsavia.
Secondo la trasmissione, la [[Consob]] ha multato Unicredit Banca d'Impresa per mezzo milione (provvedimento impugnato).
 
Nell'assemblea straordinaria del 4 dicembre 2017 viene eliminato il limite del 5% all'esercizio del diritto di voto, il Consiglio di Amministrazione ottiene la facoltà di presentare una propria lista di candidati alla carica di Amministratore con un incremento del numero degli Amministratori tratti dalla lista di minoranza, le azioni di risparmio vengono convertite obbligatoriamente in azioni ordinarie, e la sede sociale viene trasferita da [[Roma]] a [[Milano]], dove è già presente la direzione generale.<ref>{{cita web|url=http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2017-09-21/unicredit-piu-potere-cda-sede-trasferita-roma-milano-214817.shtml|titolo=UniCredit, più potere al CdA. La sede trasferita da Roma a Milano}}</ref>
Annualmente inoltre, come pubblicato sui siti di Camera e Senato nella “Relazione annuale della Presidenza del Consiglio sulle operazioni autorizzate e svolte per il controllo delle esportazioni, importazioni e transito dei materiali di armamento”, Unicredit si conferma, nel 2013, al 3º posto come maggior finanziatore di esportazioni di sistemi militari.<ref>[http://www.unimondo.org/Notizie/Export-di-armi-i-governi-italiani-favoriscono-i-gruppi-bancari-esteri-a-UniCredit-gli-M-346-per-Israele-142714 "Export di armi: i governi italiani favoriscono i gruppi bancari esteri, a UniCredit gli M-346 per Israele"]. Giorgio Beretta, www.unimondo.org, ottobre 2013</ref>
 
Nell'ultimo trimestre l'anno, Unicredit sigla l'accordo di cessione della rete italiana specializzata nel credito su pegno, che nel 2018 viene completamente acquisita dalla viennese Dorotheum, la più grande case d'aste in Europa fondata nel '700 dall'[[Francesco Giuseppe I d'Austria|imperatore Giuseppe I]].<ref>{{cita web | url = https://www.ilmessaggero.it/economia/economia_e_finanza/unicredit_credito_pegno_monte_pieta_dorotheum-3399112.html | titolo = Unicredit, addio Monte di pietà: vendute agli austriaci per 141 milioni le attività di credito su pegno | data = 30 novembre 2017 | urlarchivio = https://archive.is/20200506100334/https://www.ilmessaggero.it/economia/economia_e_finanza/unicredit_credito_pegno_monte_pieta_dorotheum-3399112.html | dataarchivio = 6 maggio 2020 | urlmorto = no | accesso = 6 maggio 2020 }}</ref> Fra le filiali italiane cedute vi è il Monte di Pietà di Roma, fondato nel '500 dal padre minorita Giovanni De Calvi.<ref>{{cita web | autore = Marco Ferrando | url = https://www.ilsole24ore.com/art/unicredit-cede-banca-pegni-AElzMBsC | titolo = UniCredit cede la banca dei pegni | data = 20 ottobre 2017 | urlarchivio = https://archive.is/20200506100508/https://www.ilsole24ore.com/art/unicredit-cede-banca-pegni-AElzMBsC | dataarchivio = 6 maggio 2020 | urlmorto = no | accesso = 6 maggio 2020 }}</ref>
== Consiglio d'amministrazione ==
* Presidente: [[Giuseppe Vita (dirigente)|Giuseppe Vita]]; anche consigliere di ''[[RCS MediaGroup]] Spa''
* Vicepresidente Vicario: [[Candido Fois]]; avvocato e professore, anche consigliere di ''[[Telecom Italia Media]] Spa''
* Vicepresidente: [[Vincenzo Calandra Buonaura]]; avvocato e professore
* Vicepresidente: [[Luca Cordero di Montezemolo]]; presidente di ''[[Telethon]]''
* Vicepresidente: [[Fabrizio Palenzona]]; Presidente di ''[[Gemina]] Spa''
* Amministratore delegato: [[Federico Ghizzoni]]
* Consigliere: [[Mohamed Ali Al Fahim]]
* Consigliere: [[Manfred Bischoff]]
* Consigliere: [[Henryka Bochniarz]]
* Consigliere: [[Alessandro Caltagirone]]
* Consigliere: [[Francesco Giacomin]]
* Consigliere: [[Helga Jung]]
* Consigliere: [[Marianna Li Calzi]]; ex magistrato, parlamentare e sottosegretario
* Consigliere: [[Luigi Maramotti]]; Presidente di ''[[Max Mara]] Srl''
* Consigliere: Giovanni Quaglia
* Consigliere: [[Lucrezia Reichlin]]
* Consigliere: [[Lorenzo Sassoli de Bianchi]]; Presidente di ''[[Valsoia]] Spa''
* Consigliere: [[Alexander Wolfgring]]
* Consigliere: [[Anthony Wyand]]; Vice Presidente di ''[[Société Générale]]''
* Segretario: [[Gianpaolo Alessandro]]
 
L'operazione segna il passaggio della titolarità ad un operatore per il quale la legge commerciale austriaca del '94 non prevede l'obbligo di una specifica licenza bancaria<ref>{{cita web | url = https://www.zerozeronews.it/crisi-in-progress-e-il-banco-dei-pegni-venduto-allasta/ | titolo = Crisi in progress e il banco dei pegni venduto all'asta | data = 11 aprile 2018 | urlarchivio = https://archive.is/20200506100519/https://www.zerozeronews.it/crisi-in-progress-e-il-banco-dei-pegni-venduto-allasta/ | dataarchivio = 6 maggio 2020 | urlmorto = no | accesso = 6 maggio 2020 }}</ref> e che con una rete di 38 filiali già deteneva una quota pari al 90% del proprio mercato nazionale di riferimento. Negli anni precedenti, i tassi di interesse applicati da Unicredit per il pegno potevano variare dall'11.6 al 16%<ref>{{cita web | autore = Benedetta Moro | url = https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2018/05/13/unicredit-cede-il-monte-dei-pegni-alla-casa-dasteRoma09.html | titolo = “Nuovo” Monte dei pegni dalla proprietà alla sede I clienti restano migliaia | data = 22 luglio 2018 | urlarchivio = https://archive.is/20200506103054/https://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2018/07/22/news/nuovo-monte-dei-pegni-dalla-proprieta-alla-sede-i-clienti-restano-migliaia-1.17085241 | dataarchivio = 6 maggio 2020 | urlmorto = no}}</ref>, al di sotto della soglia italiana per l'usura che è fissata al 25%.<ref>{{cita web | autore = Salvatore Giuffrida | url = https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2018/05/13/unicredit-cede-il-monte-dei-pegni-alla-casa-dasteRoma09.html | titolo = Unicredit cede il Monte dei pegni alla Casa d'aste |data=2018-05-13 | urlarchivio = https://archive.is/20200506100430/https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2018/05/13/unicredit-cede-il-monte-dei-pegni-alla-casa-dasteRoma09.html?refresh_ce | dataarchivio = 6 maggio 2020 | urlmorto = no | accesso = 6 maggio 2020 }}</ref>
[[Consiglio d'amministrazione]] in carica dall'11 maggio [[2012]] per gli esercizi 2012-2014 (dati [[Unicredit group]])<ref>{{cita web|titolo=Consiglio di Amministrazione - UniCredit|url=https://www.unicreditgroup.eu/it/governance/board-of-directors.html|accesso=24 agosto 2013}}</ref>.
 
=== 2018: buddybank e conversione azioni risparmio ===
Il 29 gennaio 2018 viene lanciata sul mercato italiano buddybank. Buddybank è la prima banca “mobile only” disegnata esclusivamente per i prodotti [[Apple]] con sistema operativo [[iOS]] ma poi viene sviluppata pure su Android: l’app ufficiale del servizio è disponibile sui dispositivi [[Android]], [[iPhone]], [[iPad]] e [[iPod Touch]]. Buddybank si basa su un modello di funzionamento conversazionale: i clienti possono dialogare con la banca e ricevere assistenza 24 ore al giorno, 7 giorni su 7 attraverso un sistema di chat.
 
Il 12 marzo avviene la conversione obbligatoria delle 252.489 azioni di risparmio. Il rapporto di conversione, per ciascuna azione di risparmio, è stato pari a 3,82 azioni ordinarie di nuova emissione e un conguaglio pari a 27,25 euro.
 
=== 2019: l'uscita da Fineco e Mediobanca ===
Il 7 febbraio 2019 nel Quartier Generale di UniCredit Tower in [[Milano]] vengono diffusi i dati di bilancio del Gruppo UniCredit riguardanti l'anno 2018. Il fatturato ha raggiunto quota 19,7 miliardi di euro, mentre l'utile netto è stato pari a circa 3,9 miliardi di euro.<ref>{{Cita web|url=https://www.unicreditgroup.eu/content/dam/unicreditgroup-eu/documents/en/investors/group-results/2018/4Q18/UniCredit_PR_4Q18_ITA.pdf|titolo=UniCredit presentazione risultati di Gruppo 2018|data=7 febbraio 2019}}</ref>
 
Nell'aprile 2019 il Dipartimento del Tesoro degli [[Stati Uniti]] annuncia di avere raggiunto l'accordo con il Gruppo UniCredit che pagherà complessivamente 1,3 miliardi di dollari per avere effettuato transazioni con l'[[Iran]], paese sottoposto a sanzioni. La responsabilità di UniCredit, fa sapere in una nota la [[Federal Reserve]], è di aver avviato "pratiche non sicure relative a controlli inadeguati sulle sanzioni e a una supervisione inadeguata delle sue sussidiarie".<ref>{{Cita web|url=https://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2019-04-15/unicredit-maxi-multa-usa-conto-caso-iran-sale-12-miliardi-euro--192431.shtml?uuid=ABzrHNpB|titolo=Unicredit, caso Iran: maximulta d 1,3 miliardi ma ci sono extracoperture per 300 milioni|data=15 aprile 2019|accesso=22 aprile 2019}}</ref><ref>''Unicredit, c'è l'accordo con gli Usa: pagherà 1,3 miliardi'' in Il Fatto Quotidiano, 16 aprile 2019, p.5</ref>
 
Nel maggio 2019, UniCredit ha ceduto sul mercato il 17% del capitale della controllata [[FinecoBank]], mantenendo una partecipazione minoritaria del 18% e portandola fuori dal perimetro del gruppo.<ref>{{Cita web|url=https://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2019-05-06/fineco-unicredit-mette-mercato-un-altra-quota-214102.shtml?uuid=AB0x0suB|titolo=UniCredit cede in tempi record il 17% di Fineco e incassa un miliardo|data=7 Maggio 2019}}</ref> Due mesi più tardi, in luglio, cede anche l'ultima quota per 1,1 miliardi.<ref>{{cita web|url=https://www.ilsole24ore.com/art/unicredit-addio-fineco-avviata-cessione-quota-residua-183percento-ACVqATX|titolo=Uncredit, addio a Fineco: ceduta l'ultima quota per 1,1 miliardi|data=8 luglio 2019|accesso=9 luglio 2019}}</ref>
 
L'8 agosto scompare il presidente del CdA [[Fabrizio Saccomanni]]; in sua sostituzione viene nominato Cesare Bisoni, già vicepresidente di UniCredit.<ref>{{Cita web|url=https://it.reuters.com/article/topNews/idITKCN1UY244|titolo=UniCredit, Bisoni presidente ad interim dopo scomparsa Saccomanni|data=8 Agosto 2019|accesso=9 agosto 2019|dataarchivio=8 agosto 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190808222947/https://it.reuters.com/article/topNews/idITKCN1UY244|urlmorto=sì}}</ref>
 
Il 6 novembre UniCredit comunica la decisione del consiglio di amministrazione di collocare sul mercato verso investitori istituzionali l'intera partecipazione detenuta in [[Mediobanca]] (8,4%).<ref>{{Cita web|url=https://www.ilsole24ore.com/art/unicredit-esce-mediobanca-vendita-tutta-quota-dell-84percento-ACdoICx|titolo=UniCredit esce da Mediobanca, in vendita tutta la quota dell'8,4%|data=6 Novembre 2019}}</ref> Nel dicembre 2019, l'ad Mustier annuncia un piano per la riduzione di 5.000-6.000 maestranze e la chiusura di 450 filiali entro il 2023.<ref>{{Cita web|url=https://quifinanza.it/lavoro/bancari-incubo-senza-fine-75mila-licenziamenti-europa/333746/|titolo=Bancari, incubo senza fine: 65mila licenziamenti in tutta Europa|sito=QuiFinanza|data=2019-12-07|lingua=it-IT|accesso=2022-10-15|dataarchivio=31 dicembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191231121851/https://quifinanza.it/lavoro/bancari-incubo-senza-fine-75mila-licenziamenti-europa/333746/|urlmorto=sì}}</ref>
 
==== Piano strategico Team 23 ====
Il 3 dicembre 2019 al Capital Day Market di [[Londra]] il CEO Jean Pierre Mustier presenta il ''Team 23 - Piano Strategico UniCredit 2020-2023'', progetto industriale e finanziario di durata quadriennale al termine del quale il gruppo bancario mira a restituire ai propri azionisti una cifra pari a 8 miliardi di euro (2 miliardi dei quali attraverso [[buy-back]], ossia riacquisto di azioni proprie), generare valore per 16 miliardi, un fatturato attorno ai 19 miliardi, un utile netto di 5 miliardi, il proseguimento delle attività di smaltimento dei crediti deteriorati (NPL) con esposizioni creditizie deteriorate (NPE) inferiori a 9 miliardi e la cessione di una quota del 9% della partecipazione nel capitale della banca turca Yapi Kredi (della quale UniCredit possiede attraverso una joint venture il 40,95%); nel piano era inizialmente prevista la creazione di una subholding, con sede in Italia, che avrebbe avuto principalmente il compito di accorpare le attività di UniCredit in [[Germania]], [[Austria]] ed altri Paesi dell'area centrale e dell'est Europa dove l'istituto creditizio italiano è presente. È anche previsto l'ulteriore sviluppo delle attività digitali della banca, con lo scopo di rendere UniCredit una banca ''paperless'' nei servizi alla clientela già a partire dal [[2020]] e migliorarne l'efficienza; le implementazioni tecnologiche dell'istituto comporteranno, secondo i punti previsti nel piano, la chiusura di 500 filiali (di cui circa 450 in Italia) e la riduzione di 8.000 dipendenti (di cui circa 5.000 in Italia, il 68% dei tagli) e la restante parte delle riduzioni di sedi e dipendenti in Austria e Germania.<ref>{{Cita web|url=https://it.reuters.com/article/businessNews/idITKBN1Y70LI|titolo=UniCredit punta su buyback in nuovo piano 2023|data=3 dicembre 2019|accesso=3 dicembre 2019|dataarchivio=3 dicembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191203172526/https://it.reuters.com/article/businessNews/idITKBN1Y70LI|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ilsole24ore.com/art/unicredit-piano-2023-vede-utili-5-miliardi-e-buy-back-2-miliardi-ma-ci-sono-8mila-esuberi-AC5OLx2|titolo=UniCredit, il piano al 2023 vede utili a 5 miliardi e buy-back da 2 miliardi, in Italia 5/6mila esuberi|data=3 dicembre 2019}}</ref><ref name = "lic">{{cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/12/03/unicredit-dal-2020-al-2023-altri-8mila-posti-tagliati-e-500-sportelli-chiusi-intanto-gli-azionisti-riceveranno-8-miliardi/5591055/ |titolo=Unicredit, dal 2020 al 2023 altri 8 mila posti tagliati e 500 sportelli chiusi: l'Italia la più colpita. Agli azionisti 8 miliardi|data=3 dicembre 2019|accesso=4 dicembre 2019}}</ref><ref>{{cita web | autore = Riccardo Luna | url = https://www.repubblica.it/dossier/stazione-futuro-riccardo-luna/2019/12/03/news/unicredit_banche_rivoluzione_digitale-242504521/?refresh_ce | titolo = Unicredit: non saranno i tagli a salvare le banche | data = 3 dicembre 2019 | sito = La Repubblica | urlarchivio = https://archive.is/20191205074401/https://www.repubblica.it/dossier/stazione-futuro-riccardo-luna/2019/12/03/news/unicredit_banche_rivoluzione_digitale-242504521/?refresh_ce | dataarchivio = 5 dicembre 2019 | urlmorto = no | accesso = 5 dicembre 2019 }}</ref>
 
Il 5 novembre 2020, in sede di presentazione dei Risultati di Gruppo del Terzo Trimestre 2020, l'Amministratore Delegato Jean Pierre Mustier, sul tema della sub-holding ha dichiarato ai media: 'Abbiamo lanciato il progetto subholding per ottimizzare il costo del funding e la liquidità in ottica Mrel. Nell'attuale contesto macro, grazie ai massicci acquisti della Bce e allo spread basso, non serve realizzare questo progetto. Rimane un progetto ma oggi non è rilevante'.
 
Tra il 2008 e il 2018 UniCredit ha ridotto nel mondo il numero dei dipendenti del 50%, da 174.000 a 86.786.<ref name = "lic"/> Questo è un settore nel quale nel 2019 sono stati annunciati complessivamente nel mondo tagli pari a 75.000 posti di lavoro.<ref>{{cita news | autore = Elena Dal Maso | url = https://www.milanofinanza.it/news/le-banche-tagliano-75-mila-posti-unicredit-seconda-in-europa-201912041052273707 | titolo = Le banche tagliano 75 mila posti, Unicredit seconda in Europa | rivista = [[Milano finanza]]}}</ref> Secondo la [[Federazione autonoma bancari italiani|Fabi]], il taglio di 8.000 posti di lavoro andrebbe a sommarsi alla riduzione di 26.650 maestranze già effettuata nel 2017, senza alcuna previsione di nuove assunzioni da parte dell'istituto di credito.<ref>{{cita web | autore = Lando Maria Sileoni | url = https://www.startmag.it/economia/ecco-come-mustier-sta-sbancando-unicredit-il-commento-di-sileoni-fabi/ | titolo = Mustier sta sbancando Unicredit. Il commento di Sileoni (Fabi) | data = 3 dicembre 2019 | sito = [[Startmag]] | urlarchivio = https://archive.is/20191205075718/https://www.startmag.it/economia/ecco-come-mustier-sta-sbancando-unicredit-il-commento-di-sileoni-fabi/ | dataarchivio = 5 dicembre 2019 | urlmorto = no | accesso = 5 dicembre 2019 }}</ref>
 
=== 2020 ===
Il 6 febbraio 2020 nel Quartier Generale di UniCredit Tower in [[Milano]] il Gruppo diffonde i dati di bilancio riguardanti l'anno 2019. I ricavi sono stati pari quota 18,839 miliardi di euro, in calo (-0,7%) rispetto all'esercizio precedente, mentre l'utile netto è stato pari a 3,373 miliardi di euro (-17,9% rispetto al 2018). La raccolta da clientela ha raggiunto quota 420 miliardi di euro (+5,1%). Alla fine del 2019 il numero di dipendenti del Gruppo UniCredit era pari a 84.245 unità.<ref>{{Cita web|url=https://www.unicreditgroup.eu/content/dam/unicreditgroup-eu/documents/en/investors/group-results/2019/4Q19/UniCredit_PR_4Q19_ITA.pdf|titolo=UniCredit presentazione risultati di Gruppo 2019|data=6 febbraio 2020}}</ref> Il 30 novembre 2020 Jean Pierre Mustier, a causa di divergenze con il CdA dell’istituto, annuncia le sue dimissioni da AD del Gruppo UniCredit.<ref>{{Cita web|url=https://www.unicreditgroup.eu/it/press-media/press-releases-price-sensitive/2020/jean-pierre-mustier-to-retire-as-unicredit-ceo-at-end-of-current.html/|titolo=Jean Pierre Mustier si ritirerà dal ruolo di amministratore delegato di UniCredit alla fine del mandato in corso|data=30 novembre 2020|accesso=31 gennaio 2023|dataarchivio=1 dicembre 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20221201061918/https://www.unicreditgroup.eu/it/press-media/press-releases-price-sensitive/2020/jean-pierre-mustier-to-retire-as-unicredit-ceo-at-end-of-current.html|urlmorto=sì}}</ref>
 
=== 2021 ===
Il 27 gennaio 2021 il Consiglio di amministrazione di UniCredit sceglie [[Andrea Orcel]] come nuovo Amministratore Delegato del gruppo bancario milanese in sostituzione di Mustier.<ref>{{Cita web|url=https://amp24.ilsole24ore.com/pagina/ADC7GsFB|titolo=UniCredit: da cda unanimità ad Orcel nuovo ceo - Il Sole 24 ORE|sito=amp24.ilsole24ore.com|accesso=2024-08-11}}</ref>
 
=== 2022 ===
Da ottobre 2022, UniCredit Services S.C.p.A., azienda di servizi [[ICT]] del gruppo, è stata incorporata in UniCredit S.p.A.<ref>{{Cita web|url=https://www.unicreditgroup.eu/en/microsites/unicreditservices.html|titolo=UniCredit Services}}</ref> Nel [[2022]] l’istituto milanese ha generato ricavi per 20,343 miliardi di euro (in rialzo rispetto ai 16,3 miliardi di euro del [[2021]]) ed un utile netto di 5,227 miliardi di euro (superiore a quello di 3,5 miliardi di euro prodotto nell’anno precedente), e rispettivamente per 18,1 e 5,4 miliardi di euro escludendo il mercato della [[Russia]].<ref>{{Cita web|url=https://www.unicreditgroup.eu/it/press-media/press-releases-price-sensitive/2023/unicredit--risultati-di-gruppo-del-4trim22-e-fy22.html}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.milanofinanza.it/news/unicredit-e-record-storico-di-utile-nel-quarto-trimestre-ora-5-25-miliardi-agli-azionisti-il-dividendo-202301310740507452}}</ref>
 
=== 2024 ===
Nel settembre 2024, si diffonde la notizia che UniCredit ha acquistato la quota del 4,49% (circa 53,1 milioni di azioni) che lo [[Germania|Stato tedesco]] aveva messo in vendita di [[Commerzbank]], direttamente controllata. La quota è stata venduta per circa di 702 milioni di euro<ref>{{Cita web|url=https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2024/09/11/unicredit-compra-il-45-di-commerzbank-per-702-milioni_0da73a6a-984b-4219-b414-3a044a7c1601.html|titolo=Unicredit compra il 4,5% di Commerzbank per 702 milioni - Ultima ora - Ansa.it|sito=Agenzia ANSA|data=2024-09-11|lingua=it|accesso=2024-09-11}}</ref>, UniCredit è dunque giunta al 9% in Commerzbank e l'istituto di credito non ha escluso che possa salire ancora<ref>{{Cita web|url=https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2024/09/11/unicredit-ha-in-totale-il-9-di-commerzbank-e-puo-salire_4b1ea762-ac13-46ed-860f-a57b5d305b63.html|titolo=Unicredit ha in totale il 9% di Commerzbank e può salire - Ultima ora - Ansa.it|sito=Agenzia ANSA|data=2024-09-11|lingua=it|accesso=2024-09-11}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.unicreditgroup.eu/it/press-media/press-releases-price-sensitive/2024/september/press-release.html|titolo=UniCredit è al 9% del capitale sociale di Commerzbank AG}}</ref>.
 
Il 25 novembre 2024 UniCredit lancia un'[[Offerta pubblica di sottoscrizione|OPS]] da 10 miliardi di euro sul [[Banco BPM]], operazione non concordata preventivamente col ministro Giorgetti<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.corriere.it/economia/finanza/24_novembre_25/unicredit-lancia-l-offerta-su-banco-bpm-operazione-da-10-miliardi-ef689aac-e3c0-43d0-a9a7-cfb5a119exlk.shtml|titolo=Unicredit lancia l’offerta su Banco Bpm: operazione da 10 miliardi. Orcel: «Europa ha bisogno di banche forti»|sito=Corriere della Sera|data=2024-11-25|accesso=2024-11-25}}</ref>.
 
Il 18 dicembre 2024 UniCredit sale al 28% in Commerzbank, detenendo il 9,5% attraverso la partecipazione diretta e il 18,5% attraverso [[strumenti finanziari]]<ref>https://www.corriere.it/economia/finanza/24_dicembre_18/unicredit-sale-al-28-in-commerzbank-nella-banca-tedesca-c-e-un-valore-che-va-consolidato-87d598e6-546b-4f8b-a5ac-81d51aa9exlk.shtml</ref>. Nel 2024 l'istituto bancario milanese ha generato ricavi complessivi per 24,2 miliardi di euro (in crescita del 4% rispetto all'anno precedente) e utili netti pari a 9,3 miliardi di euro (in rialzo dell'8% rispetto al [[2023]]).<ref>{{Cita web|url=https://www.ilsole24ore.com/art/unicredit-batte-stime-l-utile-netto-sale-93-miliardi-AGqI6yoC}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.unicreditgroup.eu/it/press-media/press-releases-price-sensitive/2025/february/unicredit--4q24-and-fy24-group-results-.html}}</ref>
 
=== 2025 ===
UniCredit compare come sponsor della [[Scuderia Ferrari]]<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.ferrari.com/it-IT/corporate/articles/ferrari-presenta-la-nuova-partnership-con-unicredit|titolo=Ferrari presenta la nuova partnership con UniCredit|sito=www.ferrari.com|accesso=2025-02-02}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.unicreditgroup.eu/it/one-unicredit/articles/2025/january/scuderia-ferrari.html|titolo=Bound by Passion. United in Excellence.|data=16 gennaio 2025|accesso=2 febbraio 2025}}</ref>, contestualmente all'ingresso del pilota [[Lewis Hamilton]].
 
== Attività ==
È presente:
* in [[Italia]] (quota di mercato 11,1%: secondo gruppo bancario);
* in [[Germania]] (quota di mercato 2,5%: quarto gruppo bancario) (''HypoVereinsbank'')
* in [[Austria]] (quota di mercato 18%: primo gruppo bancario) (''Bank Austria'');
* nell'[[Europa centro-orientale]], dove ha posizioni significative in molti Paesi:
**[[Ungheria]] (quota di mercato 9%: settimo gruppo bancario) (UniCredit Bank Hungary)
** [[Repubblica Ceca]] (quota di mercato 8,5%: quarto gruppo bancario) (UniCredit Bank Czech Republic and Slovakia)
** [[Slovacchia]] (quota di mercato 8,5%: quinto gruppo bancario) (UniCredit Bank Czech Republic and Slovakia)
** [[Bulgaria]] (quota di mercato 19,7%: primo gruppo bancario) (UniCredit Bulbank)
** [[Romania]] (quota di mercato 9,5%: quarto gruppo bancario) (UniCredit Bank)
** [[Croazia]] (quota di mercato 27,3%: primo gruppo bancario) (Zagrebacka banka)
** [[Bosnia ed Erzegovina]] (quota di mercato 23%: primo gruppo bancario) (UniCredit Zagrebacka banka Mostar), (UniCredit Bank Banja Luka)
** [[Serbia]] (quota di mercato 11,3%: quarto gruppo bancario) (UniCredit Bank Serbia)
** [[Slovenia]] (quota di mercato 7,5%: quinto gruppo bancario) (UniCredit Banka Slovenija)
** [[Russia]] (quota di mercato 1,5%: ottavo gruppo bancario) (AO UniCredit Bank)
 
== CapitaleDati socialefinanziari ==
Quella che segue è la tabella di comparazione dei dati finanziari consolidati del Gruppo UniCredit negli ultimi anni.
Il capitale sociale sottoscritto e versato della Società al 10 ottobre 2014 è pari a Euro 19.905.773.742,24 composto da 5.865.778.463 azioni complessive, suddivise in 5.863.329.150 azioni ordinarie e 2.449.313 azioni di risparmio.
{| class="wikitable sortable"
!Anno
!'''Ricavi operativi netti (in milioni di €)'''
!'''Utile/Perdita di esercizio (in milioni di €)'''
!'''Totale dell'attivo (in milioni di €)'''
!'''Patrimonio netto (in milioni di €)'''
|-
|2022
|20.343
|5.227
|739.200
|54.000
|-
|2019
|18.839
|3.373
|831.469
|53.000
|-
|2018
|19.723
|3.852
|831.649
|55.841
|-
|2017
|19.619
|3.708
|836.790
|59.331
|-
|2016
|18.801
| -11.790
|859.533
|39.366
|-
|2015
|22.405
|1.694
|860.433
|50.087
|-
|2014
|22.513
|2.008
|844.217
|49.390
|-
|2013
|23.973
| -13.965
|845.838
|46.841
|-
|2012
|25.049
|865
|926.827
|62.784
|-
|2011
|25.200
| -9.206
|926.769
|51.479
|-
|2010
|26.347
|1.323
|929.488
|64.224
|-
|2009
|27.572
|1.702
|928.760
|59.689
|-
|2008
|26.866
|4.012
|1.045.612
|54.999
|-
|2007
|29.502
|6.506
|1.021.836
|57.690
|-
|2006
|23.464
|5.448
|823.284
|38.468
|-
|2005
|20.850
|3.378
|787.284
|35.199
|}
 
== Principali azionisti ==
UniCredit è una [[società ad azionariato diffuso]] con un capitale flottante pari al 100% delle azioni, e non vi sono azionisti di controllo.
* Aabar Luxembourg S.A.R.L. (Fondo Lussemburghese controllato dalla Aabar Investments di Abu Dhabi) – 6,501%
* Fondazione Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona (Fondazione Cariverona) – 3,534%
* Gruppo Central Bank of Libya – 2,922%
* Fondazione Cassa di Risparmio di Torino – 2,507%
** di cui è prestatore per: – 0.409%
* [[Banca Popolare Cinese]] – 2,005%
 
Alla data del 25 febbraio 2024 risultano 2 azionisti con una percentuale di proprietà superiore al 3%:<ref>{{Cita web|url=https://www.consob.it/web/area-pubblica/quotate|titolo=Società quotate - AREA PUBBLICA - CONSOB|sito=AREA PUBBLICA|lingua=it-IT|accesso=2024-02-26}}</ref>
Dati Consob aggiornati al 2 settembre 2015<ref>[http://www.consob.it/main/documenti/assetti_proprietari/semestre2-2015/5046_Az.html?filedate=02/09/2015&sem=/documenti/assetti_proprietari/semestre2-2015/5046_Az.html&docid=0&link=Pie-chart+Capitale+ordinario%253D%252Fdocumenti%252Fassetti%252Fsemestre2-2015%252F5046_TOrdDich.html%253B+Pie-chart+Capitale+votante%253D%252Fdocumenti%252Fassetti%252Fsemestre2-2015%252F5046_TVotDich.html&nav=false Azionisti UniCredit e composizione del Capitale Sociale]</ref>
* [[BlackRock|BlackRock Inc.]] - 5,12%
* [[Allianz|Allianz SE]] - 3,13%
Il capitale è così ripartito per tipologia di investitore:
{| class="wikitable"
|+
!
!%
|-
|Investitori istituzionali
|73%
|-
|Investitori retail
|12%
|-
|Fondi sovrani
|6%
|-
|Fondazioni
|4%
|-
|Altri
|5%
|}
Il 38% del capitale fa riferimento a investitori provenienti dagli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] e un ulteriore 26% fa riferimento a investitori del [[Regno Unito]].<ref>{{Cita web|url=https://www.unicreditgroup.eu/it/investors/equity-investors/shareholders-structure.html|titolo=Shareholders structure}}</ref>
 
== Principali partecipazioni azionarie ==
=== Altri azionisti ===
* [[Commerzbank]] - 28%
* Allianz 1,99%
* [[ABNBanca AMROd'Italia]] 1- 10,88%
* [[Risanamento (azienda)|Risanamento]] - 22,231%
* [[Mediobanca]] S.p.A. – 1,767%
* [[Webuild|Webuild S.p.A.]] - 5,27%
* Fondazione Cassa di Risparmio di Roma 1,10%
* [[Generali Italia]] - 4,1%<ref>{{Cita web|lingua=it|autore=Sky TG24|url=https://tg24.sky.it/economia/2025/02/02/unicredit-generali|titolo=Unicredit al 4,1% di Generali: 'Nessun interesse strategico'|sito=tg24.sky.it|data=2025-02-02|accesso=2025-02-02}}</ref>
* Fondazione Manodori 0,90%
* [[Fondiaria Sai]] 0,77%
* [[Regione Siciliana#Forma di governo|Regione Siciliana]] 0,62%
* Fondazione Banco di Sicilia 0,60%
* [[Assicurazioni Generali]] 0,42%
 
== Posizioni critiche ==
Dati assemblea straordinaria azionisti Unicredit.
[[Organizzazioni non governative]] come [[Greenpeace]] e la Campagna per la Riforma della Banca Mondiale hanno criticato UniCredit per la sua intenzione di partecipare a ben due consorzi (uno direttamente e uno tramite [[HypoVereinsbank AG]]) che partecipano alla gara d'appalto per la realizzazione del progetto di centrale nucleare di [[Belene]], sito soggetto a forte rischio sismico, nel nord della [[Bulgaria]]. UniCredit ha successivamente ritirato la partecipazione alla gara per finanziare il progetto.<ref>[http://www.unimondo.org/article/view/141215/1/ CRBM: Unicredit e Deutsche Bank escono dal nucleare bulgaro]</ref>
 
UniCredit fu coinvolta in un'inchiesta della trasmissione ''[[Report]]'' nella quale si denunciò che la banca aveva fatto sottoscrivere ad aziende private ed enti pubblici dei contratti, detti [[derivati]], contenenti costi impliciti che i clienti inesperti non sono in grado di calcolare<ref name="report">{{cita news|autore=Stefania Rimini|url=http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-2a15c777-fc79-424d-b44a-7ca6e51541dd.html|titolo=Il Banco vince sempre|giorno=14|mese=ottobre|anno=2007|accesso=21 aprile 2011|pubblicazione=[[Report]] - RAI Radiotelevisione Italiana|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110220074033/http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-2a15c777-fc79-424d-b44a-7ca6e51541dd.html|dataarchivio=20 febbraio 2011|urlmorto=sì}}</ref><ref>Daniele Lepido - [http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Economia%20e%20Lavoro/2007/10/enti-locali-paura-derivati.shtml?uuid=0c2f1222-7bb4-11dc-af1b-00000e25108c&DocRulesView=Libero Enti locali, paura derivati] - [[Il Sole 24 Ore]] - 18 ottobre 2007</ref>; l'ex ministro delle finanze [[Domenico Siniscalco]] affermò di avere egli stesso avuto difficoltà a leggere e a capire i prospetti informativi di tali derivati.<ref name="report" />
== Partecipazioni azionarie ==
Secondo la trasmissione, la [[Consob]] ha multato UniCredit Banca d'Impresa per mezzo milione (provvedimento impugnato).
* Neep Roma Holding S.p.A. - 31%, la holding che controlla [[A.S. Roma]] con il 78,038%
* [[Banca d'Italia]] - 22,114%
* [[Risanamento (azienda)|Risanamento]] - 19,556%
* [[CAI - Compagnia Aerea Italiana]] - 12,99%
* [[Gabetti Property Solutions]] - 12,376%
* [[Prelios]] - 10,71%
* [[Mediobanca]] - 8,697%
* Telco S.p.A. - 7,34%, la holding che controlla [[Telecom Italia]] con il 22,447%
* [[Zucchi (azienda)|Zucchi]] - 4,727%
* [[Aedes (azienda)|Aedes]] - 3,143%
 
Annualmente inoltre, come pubblicato sui siti di Camera e Senato nella “Relazione annuale della Presidenza del Consiglio sulle operazioni autorizzate e svolte per il controllo delle esportazioni, importazioni e transito dei materiali di armamento”, UniCredit si conferma, nel 2013, al 3º posto come maggior finanziatore di esportazioni di sistemi militari.<ref>[http://www.unimondo.org/Notizie/Export-di-armi-i-governi-italiani-favoriscono-i-gruppi-bancari-esteri-a-UniCredit-gli-M-346-per-Israele-142714 "Export di armi: i governi italiani favoriscono i gruppi bancari esteri, a UniCredit gli M-346 per Israele"]. Giorgio Beretta, www.unimondo.org, ottobre 2013</ref>
== Valore delle azioni ==
* Valore massimo: 65,05 euro per azione; 26 aprile 2007 6,55 del valore preaccorpamento
* Valore minimo: 2,20 euro per azione; 9 gennaio 2012, equivalenti a 0,22 € del valore pre-accorpamento.
 
== Dati legali e iscrizioni ==
Dal 2021 il Presidente del consiglio di amministrazione è [[Pier Carlo Padoan]], mentre il vicepresidente è Lamberto Andreotti. Ci sono 9 consiglieri.<ref>{{Cita web|url=https://www.unicreditgroup.eu/it/governance/governance-bodies/board-of-directors.html|titolo=Board of directors}}</ref>
 
Il capitale sociale sottoscritto e versato della società al 25 febbraio 2024 è pari a € 21.367.680.521,48 suddiviso in n. 1.784.663.080 azioni.
* UniCredit S.p.A.
* Sede Legale e Direzione Generale: Piazza Gae Aulenti 3 - Tower A - 20154 Milano
* Sede Sociale: Via Alessandro Specchi 16 - 00186 Roma
* Banca iscritta all'Albo delle Banche e Capogruppo del Gruppo Bancario UniCredit
* Direzione Generale: Piazza Gae Aulenti 3 - Tower A - 20154 Milano
* Albo dei Gruppi Bancari: cod. 2008.1
* Capitale Sociale 19.682.999.698,27 € interamente versato
* Cod. ABI 02008.1
Banca iscritta all'Albo delle Banche e Capogruppo del Gruppo Bancario UniCredit
* Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano-Monza-Brianza-Lodi, Codice Fiscale e P. IVA nº 00348170101
Albo dei Gruppi Bancari: cod. 2008.1
* Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e al Fondo Nazionale di Garanzia.
Cod. ABI 02008.1
Iscrizione al Registro delle Imprese di Roma, Codice Fiscale e P. IVA n° 00348170101
Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e al Fondo Nazionale di Garanzia.
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
{{Interprogetto/notizia|UniCredit acquisisce il controllo di Hypovereinsbank 2005}}
{{Interprogetto/notizia|Unicredit e Capitalia verso la fusione}}
 
== Note ==
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* [[Banco di Sicilia]]
* [[Pioneer Investments]]
* [[Torre Unicredit|Torre UniCredit]]
 
*[[CNP UniCredit Vita]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
{{Interprogetto/notizia|UniCredit acquisisce il controllo di Hypovereinsbank 2005}}
{{Interprogetto/notizia|Unicredit e Capitalia verso la fusione}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://www.unicredit.it Sito italiano commerciale UniCredit Spa]
* {{cita web | 1 = http://www.cesaregeronzi.it/it/Speciali/fusioni-bancarie/fusione_bancarie/index.html | 2 = cronistoria delle fusioni Unicredit-Capitalia | accesso = 4 maggio 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20091023050300/http://www.cesaregeronzi.it/it/Speciali/fusioni-bancarie/fusione_bancarie/index.html | dataarchivio = 23 ottobre 2009 | urlmorto = sì }}
* [http://www.unicreditgroup.eu/it/home.htm Sito istituzionale UniCredit]
* [http://www.cesaregeronzi.it/it/Speciali/fusioni-bancarie/fusione_bancarie/index.html cronistoria delle fusioni Unicredit-Capitalia]
 
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