MOSE: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua||[[Mose]]}}
{{coord|45.43180|N|12.40857|E|display=title}}
{{in futuro|infrastruttura}}
{{Diga
[[File:05 bocca di lido.jpg|thumb|Un'immagine (ott 2012) dell'area della bocca di [[porto di Lido]] e dei cantieri per la costruzione del Mose]]
|nome = MOSE<br /><small>Modulo sperimentale elettromeccanico</small>
[[File:Acqua alta in Piazza San Marco-original.jpg|thumb|[[Acqua alta]] in [[Piazza San Marco]]. Evento sempre più frequente e causa di notevoli disagi che ha spinto le autorità a commissionare il progetto del Mose]]
|immagine = 05 bocca di lido.jpg
|didascalia = L'area della bocca di [[porto di Lido]] e dei cantieri per la costruzione del MOSE nel 2012
|nomestato = ITA
|nomesuddivisione1 = {{IT-VEN}}
|nomesuddivisione2 = {{IT-VE}}
|fiume =
|uso = difesa della [[laguna di Venezia]] dal fenomeno dell'[[acqua alta]]
|proprietario = [[Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti]]<ref>In particolare è dedicato l'ufficio 4 (Tecnico per la Salvaguardia di Venezia – Opere Marittime per il Veneto, con sede in Venezia) del Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche per il Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli Venezia Giulia (ex [[Magistrato alle acque di Venezia]]).</ref>
|gestore = [[Consorzio Venezia Nuova]]
|inizio_lavori = 14 maggio 2003
|inaugurazione = Attualmente in funzione con previsioni di marea pari o superiori a {{M|+110|u=cm}}
|tipo = diga mobile costituita da paratoie a gravità
|bacino_irrigato =
|superficie_irrigata =
|superficie = ~ {{formatnum:55000}}
|volume =
|altezza = Barriera di Lido nord: {{M|18,55|u=m}}<br>Barriera di Lido sud: {{M|26,65|u=m}}<br>{{tutto attaccato|Barriera di Malamocco: {{M|29,50|u=m}}}}<br>Barriera di Chioggia: 27,25
|altezza_fondamenta =
|lunghezza = Barriera di Lido nord: {{M|420|u=m}}<br>Barriera di Lido sud: {{M|400|u=m}}<br>Barriera di Malamocco: {{M|380|u=m}}<br>Barriera di Chioggia: 360
|spessore = Barriera di Lido nord: {{M|3,60|u=m}}<br>Barriera di Lido sud: {{M|4,00|u=m}}<br>Barriera di Malamocco: {{M|4,50|u=m}}<br>Barriera di Chioggia: 5,00
|tipo_turbina =
|capacità =
|produzione =
|latitudine_d =
|longitudine_d =
}}
 
Il '''MOSE'''<ref>{{Treccani|mose_(Neologismi)|Mose|volume=Neologismi|anno=2008|v=1|accesso=3 marzo 2020}}</ref> (acronimo di '''MOdulo Sperimentale Elettromeccanico''') è un sistema di [[Diga|dighe mobili]] finalizzato alla difesa della città di [[Venezia]] e della [[Laguna di Venezia|sua laguna]] dal fenomeno dell'[[acqua alta]], in concomitanza di eventi meteo-marini avversi nell'[[Alto Adriatico]]. Il MOSE è formato da quattro barriere collocate alle bocche di porto della [[laguna di Venezia]]<ref>Le bocche di porto sono tre varchi naturali posti nei pressi di [[Porto di Lido-San Nicolò|Lido]], [[Porto di Malamocco|Malamocco]] e [[Chioggia]] che collegano la [[laguna di Venezia]] con il [[mare Adriatico]] e attraverso i quali si attua la navigazione e il flusso delle [[Marea|maree]].</ref> composte complessivamente da settantotto [[Paratoia|paratoie]] mobili tra loro indipendenti, incernierate al fondale su un lato e movimentate grazie alla variazione della propria [[Assetto (subacquea)|galleggiabilità]] attraverso l'immissione e l'espulsione di acqua e aria.<ref name=":2">{{Cita web|url=https://www.mosevenezia.eu/mose/|titolo=Mose|accesso=3 ottobre 2020}}</ref>
Il '''MOSE''' ('''''MO'''dulo '''S'''perimentale '''E'''lettromeccanico'') è un [[progetto]] o opera di [[ingegneria civile]], [[ingegneria ambientale|ambientale]] e [[ingegneria idraulica|idraulica]] (o anche [[geoingegneria]]), tuttora in fase di realizzazione, finalizzato alla difesa di [[Venezia]] e della sua [[laguna di Venezia|laguna]] dalle [[acqua alta|acque alte]], attraverso la costruzione di schiere di [[Paratoia|paratoie]] mobili a scomparsa poste alle cosiddette bocche di porto (i varchi che collegano la [[laguna]] con il mare aperto attraverso i quali si attua il flusso e riflusso della [[marea]]) di [[porto di Lido-San Nicolò|Lido]], di [[Porto di Malamocco|Malamocco]] e di [[Chioggia]], in grado di isolare temporaneamente la [[laguna di Venezia]] dal [[mare Adriatico]] durante gli eventi di alta marea.
 
Avviato il 14 maggio 2003, il MOSE rientra in un progetto più ampio che prevede il rinforzo dei litorali, il rialzo di rive e pavimentazioni e più in generale la riqualificazione della laguna. Il MOSE è stato progettato per difendere la laguna di Venezia da maree alte fino a {{M|3|ul=m}} e la sua entrata in funzione è stata progettata in previsione di maree superiori a {{M|110|ul=cm}}.<ref>{{Cita web|url=http://www.mit.gov.it/documentazione/sistema-mose-edilizia-statale|titolo=Sistema Mose - Edilizia statale. Difesa di Venezia dalle acque alte|data=24 ottobre 2016|accesso=6 ottobre 2020|dataarchivio=24 gennaio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210124105726/https://www.mit.gov.it/documentazione/sistema-mose-edilizia-statale|urlmorto=sì}}</ref><ref name="nota1">Il livello di attivazione è misurato rispetto al [[mareografo]] di riferimento posto a Venezia davanti a [[Punta della Salute]].{{Cita web|url=https://www.comune.venezia.it/it/content/riferimenti-altimetrici|titolo=Riferimenti altimetrici|editore=Città di Venezia|accesso=21 novembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191025005519/https://www.comune.venezia.it/it/content/riferimenti-altimetrici|dataarchivio=25 ottobre 2019|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita web|url = https://www.ilpost.it/2019/11/13/mose-venezia-lavori-conclusione/ |titolo = A che punto è il MOSE a Venezia?|editore =[[il Post]]|data =13 novembre 2019|accesso =21 novembre 2019|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20191114230510/https://www.ilpost.it/2019/11/13/mose-venezia-lavori-conclusione/|dataarchivio =14 novembre 2019|urlmorto =no}}</ref> L'esecuzione dei lavori è affidata al [[Consorzio Venezia Nuova]] che opera per conto del [[Ministero delle infrastrutture e dei trasporti]] - [[Magistrato alle acque]] di Venezia.<ref name="nota2">Il Consorzio Venezia Nuova realizza gli interventi di salvaguardia di Venezia e della laguna di competenza dello Stato per conto del [[Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti]] – Ufficio 4 (Tecnico per la Salvaguardia di Venezia − Opere Marittime per il Veneto, con sede in Venezia) del Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche per il Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli Venezia Giulia (ex [[Magistrato alle acque di Venezia]]), secondo quanto previsto dalla Legislazione speciale per Venezia (Legge 798 del 1984). Costituito da un gruppo di imprese di costruzione nazionali e locali, per assolvere il proprio compito, si è dotato di una struttura in grado di pianificare organizzare e gestire gli interventi nel loro complesso e nelle diverse fasi di attuazione.</ref><ref name="nota3">Il Magistrato alle Acque è l'erede di uno storico ufficio della Serenissima istituito nel 1501. Oggi è un organo locale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ha responsabilità diretta e primaria in tema di salvaguardia, sicurezza e tutela idraulica di un ampio territorio che comprende, in particolare, la laguna di Venezia.</ref>
Il Mose, insieme ad altri interventi come il rinforzo dei litorali, il rialzo di rive e pavimentazioni e la riqualificazione della laguna, garantirà, presumibilmente, la difesa di Venezia e della laguna da tutte le [[acqua alta|acque alte]], compresi gli eventi estremi: è stato progettato per proteggere Venezia e la laguna da maree fino a 3 metri e attualmente la sua entrata in funzione è prevista per maree superiori a 110&nbsp;cm<ref name= nota1 >Il livello di 110 cm è misurato rispetto al mareografo di riferimento posto a Venezia davanti a Punta della Salute.</ref>.
 
Il 4 giugno 2014, nell'ambito di un'inchiesta anti[[corruzione]] da parte della [[magistratura]] italiana, sono scattati 35 arresti e 100 indagati eccellenti tra politici di primo piano e funzionari pubblici, per reati contestati quali creazione di [[fondi neri]], [[corruzione|tangenti]] e false [[fattura]]zioni. A seguito delle vicende giudiziarie verificatesi tra il 2013 e il 2014, che hanno visto coinvolti parte degli [[Dirigente|organi dirigenziali]] del Consorzio Venezia Nuova e delle sue imprese, lo [[Stato]] è intervenuto al fine di assicurare il proseguimento dei lavori e la conclusione dell'opera: a dicembre 2014 l'[[Autorità nazionale anticorruzione|ANAC]] propose la [[Amministrazione straordinaria|gestione straordinaria]] del consorzio, cui seguì la nomina di tre amministratori straordinari.
L’esecuzione dei lavori è affidata al [[Consorzio Venezia Nuova]]<ref name= nota2 >Il Consorzio Venezia Nuova realizza gli interventi di salvaguardia di Venezia e della laguna di competenza dello Stato per conto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Magistrato alle Acque di Venezia, secondo quanto previsto dalla Legislazione speciale per Venezia (Legge 798 del 1984). Costituito da un gruppo di imprese di costruzione nazionali e locali, per assolvere il proprio compito, si è dotato di una struttura in grado di pianificare organizzare e gestire gli interventi nel loro complesso e nelle diverse fasi di attuazione.</ref> che opera per conto del [[Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti]] - [[Magistrato alle Acque|Magistrato alle Acque di Venezia]]<ref name= nota3 >Il Magistrato alle Acque è l'erede di uno storico ufficio della Serenissima istituito nel 1501. Oggi è un organo locale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ha responsabilità diretta e primaria in tema di salvaguardia, sicurezza e tutela idraulica di un ampio territorio che comprende, in particolare, la laguna di Venezia.</ref>. La realizzazione dell’opera è stata avviata nel 2003 contemporaneamente alle tre bocche di porto lagunari e ha raggiunto un avanzamento pari a circa l'80%<ref name= nota4 >Per lo stato di avanzamento dei lavori del Mose, con informazioni e immagini aggiornate dei cantieri alle bocche di porto, si rimanda al sito {{cita web|url=http://www.mosevenezia.eu|titolo=www.mosevenezia.eu}} dedicato agli interventi di salvaguardia di competenza dello Stato italiano.</ref>.
 
Il MOSE è stato testato per la prima volta in condizioni di effettiva operatività il 3 ottobre 2020 dando esito positivo.<ref>{{Cita web|url=https://www.mosevenezia.eu/prima-prova-del-mose-contro-lacqua-alta/|titolo=Primo test del Mose contro l’acqua alta|accesso=3 ottobre 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.isprambiente.gov.it/it/news/analisi-ex-post-dell2019evento-mareale-a-venezia-del-3-ottobre-2020-e-aggiornamento-previsioni-per-le-prossime-24-ore|titolo=Acqua alta a Venezia e MOSE: coordinamento tra Comune di Venezia, CNR e ISPRA|sito=Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale|accesso=2020-12-09}}</ref> Fino all'inaugurazione verrà attivato per test o in presenza di previsioni di maree superiori a {{M|+130|ul=cm}} rispetto allo zero mareografico di [[Punta della Dogana#Stazione mareografica "Punta della Salute"|Punta della Salute]]<ref>{{Cita testo|autore=Elisabetta Spitz|titolo=Relazione trimestrale, III° trimestre, giugno 2020 – agosto 2020|editore=Commissario Straordinario per il MO.S.E|città=Roma|data=1 settembre 2020|url=https://www.commissariostraordinariomose.it/wp-content/uploads/2020/09/200901_Relazione_3_trimestre.pdf|formato=PDF|p=2}}</ref>.
Il 4 giugno 2014, nell'ambito di un'inchiesta anti[[corruzione]] da parte della [[magistratura]] italiana, sono scattati 35 arresti e 100 indagati eccellenti tra politici di primo piano e funzionari pubblici, per reati contestati quali creazione di [[fondi neri]], [[tangente|tangenti]] e false [[fattura]]zioni.
A questo proposito [[Domenico Cacopardo]], magistrato ed in passato Presidente del [[Magistrato alle Acque]], il 5 ottobre 2020 riassunse il successo del MOSE intitolando il suo articolo con: “Il mondo ringrazia [[Gianni De Michelis]]!”<ref>{{Cita web|url=https://www.italiaoggi.it/news/diritto-rovescio-2481366}}</ref>
Dopo i problemi causati dal livello del mare dell'8 dicembre 2020, si stanno effettuando dei test per stabilire la corretta [[incertezza di misura]], sollevando le paratoie anche al di sotto di tale limite.<ref>{{cita web|url=https://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2020/12/29/news/mose-paratoie-alzate-per-ventiquattr-ore-riaperta-solo-malamocco-per-le-navi-1.39712951|titolo=Mose, paratoie alzate per ventiquattr’ore Riaperta solo Malamocco per le navi|accesso=31-12-2020}})</ref><ref name="bil2018">{{Cita testo|autore=[[Consorzio Venezia Nuova]]|titolo=Bilancio 2018|tipo=bilancio aziendale|editore=|città=Venezia|data=31 dicembre 2018|url=https://www.mosevenezia.eu/wp-content/uploads/2019/09/Bilancio-2018.pdf|formato=PDF|p=11}}</ref> Attualmente entra in funzione per maree previste superiori a +110&nbsp;cm sullo zero di [[Punta della Dogana#Stazione mareografica "Punta della Salute"|Punta della Salute]].<ref name=":3">{{Cita web|url=https://www.ilpost.it/2024/09/16/alzare-mose-venezia/|titolo=Il Mose si alzerà più spesso|sito=Il Post|data=2024-09-16|lingua=it|accesso=2024-09-16}}</ref>
 
Il MOSE è un’opera ingegneristica progettata per proteggere Venezia dal fenomeno dell’acqua alta. Sin dalla sua concezione, tuttavia, l’opera presenta numerose criticità sia dal punto di vista dell’efficacia che dell’efficienza.<ref name=":2" />
== Origine del nome ==
Inizialmente l'intero sistema di difesa dalle acque alte era chiamato comunemente "progettone" mentre l'acronimo Mose (MOdulo Sperimentale Elettromeccanico) si riferiva al solo prototipo di una paratoia in scala reale, utilizzato tra il 1988 e il 1992 per eseguire una serie di prove<ref name= nota5 >. Si è trattato di un laboratorio sperimentale collocato in laguna, costituito da una paratoia in scala 1:1, inserita in una struttura che ospitava il laboratorio formata da quattro alte torri e due container con sale comando, uffici e servizi. Questa struttura sperimentale non comparirà assolutamente nell’opera di difesa.</ref>. Poi la sigla Mo.s.e. è passata comunemente a definire l'intero sistema di difesa dalle acque alte. È evidente nel nome il riferimento al personaggio [[Sacra Bibbia|biblico]] [[Mosé]] che, nel racconto sacro, divise le acque del [[Mar Rosso]] assicurando un passaggio "all'asciutto" al [[ebraismo|popolo ebraico]] in fuga dall'[[Egitto]].
 
Essendo un sistema sommerso, il MOSE richiede costi di manutenzione estremamente elevati, dovuti alla corrosione provocata dall’acqua salata e all’azione abrasiva della sabbia presente nei fondali. Il deterioramento delle paratoie mobili impone interventi di sostituzione e riparazione molto onerosi: secondo stime recenti, il costo per la manutenzione di ciascuna paratoia può arrivare a circa 2,8 milioni di euro, un valore superiore al costo di realizzazione iniziale.<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.ilgazzettino.it/nordest/venezia/mose_quasi_tre_milioni_sistemare_paratoia-8709832.html|titolo=Mose, servono quasi tre milioni di euro per sistemare ogni paratoia, il triplo rispetto alle previsioni|sito=www.ilgazzettino.it|data=2025-03-12|accesso=2025-04-27}}</ref> A questi si aggiungono i costi di gestione: il solo funzionamento energetico del sistema comporta una spesa annua di circa 2 milioni di euro.<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://corrieredelveneto.corriere.it/notizie/venezia-mestre/cronaca/25_marzo_13/mose-a-venezia-centesima-alzata-delle-dighe-risparmiati-in-5-anni-2-6-miliardi-di-euro-9ff7ba9d-18e0-4041-b211-b92386c29xlk.shtml|titolo=Mose a Venezia, centesima «alzata» delle dighe: «Risparmiati in 5 anni 2,6 miliardi di euro»|sito=Corriere della Sera|data=2025-03-13|accesso=2025-04-27}}</ref>
== Mose e salvaguardia ==
[[File:02 localizzazione.jpg|thumb|Immagine da satellite della laguna di Venezia e localizzazione delle tre bocche di porto di Lido, Malamocco e Chioggia dove è in corso la realizzazione del Mose]]
Il Mose non è un'opera isolata, ma rientra nel Piano Generale di Interventi per la salvaguardia di Venezia e della laguna, nel quadro della Legge Speciale per Venezia<ref name= notacontesto1>La Legislazione Speciale per Venezia è costituita dalla legge n. 171/73, che dichiara la salvaguardia di Venezia e della sua laguna problema di preminente interesse nazionale, a cui seguono la legge n. 798/84 e la n. 139/92: un sistema normativo che definisce gli obiettivi generali degli interventi, le procedure più opportune per realizzarli e le competenze dei diversi soggetti attuatori.</ref> definita a seguito dell’alluvione del 4 novembre 1966. Alla salvaguardia di Venezia e della laguna concorrono lo Stato italiano, che opera per la difesa dei centri urbani dalle acque alte, per la protezione dei territori costieri dalle mareggiate e per il riequilibrio ambientale dell’ecosistema, la [[Regione del Veneto]] per il disinquinamento e le Amministrazioni Comunali ([[Comune di Venezia]], [[Comune di Chioggia]], ecc.) per lo sviluppo socio-economico e per il restauro del patrimonio architettonico ed edilizio.
 
Il MOSE era stato originariamente progettato per essere attivato solo in occasioni eccezionali. Tuttavia, a causa dei cambiamenti climatici, la frequenza degli eventi di acqua alta è aumentata considerevolmente: tra il 2020 e il 2025 il sistema è stato azionato già 100 volte, e nel solo 2024 si sono registrati 216 episodi di marea elevata, con una permanenza complessiva delle barriere alzate per quasi 800 ore. Questo incremento di utilizzo impone un carico di lavoro per cui il sistema non era stato concepito, aumentando ulteriormente i rischi di usura, inefficienza e incremento dei costi di gestione.<ref name=":3" />
Il complesso delle attività è diretto, coordinato e controllato dal cosiddetto Comitatone<ref name="notacontesto2">È il Comitato interministeriale cui sono stati affidati l’indirizzo, il coordinamento e il controllo dell'attuazione degli interventi per la salvaguardia di Venezia e della laguna, istituito dalla legge 798/84.</ref> presieduto dal Presidente del Consiglio dei Ministri e in cui sono presenti gli enti e le istituzioni preposte a livello nazionale e locale. Gli interventi realizzati dello Stato hanno riguardato il ripristino di habitat caratteristici quali barene e bassi fondali (oltre 1.500 ettari ricostruiti e protetti), la messa in sicurezza di discariche e canali dell’area industriale di [[Porto Marghera]] (5 siti inquinati e 45&nbsp;km di rive e sponde impermeabilizzate) e la difesa dalle mareggiate (46&nbsp;km di spiagge rinforzate e naturalizzate): rappresentano il più imponente programma di difesa, recupero e riqualificazione dell'ambiente, che lo Stato italiano abbia mai attuato e in questo quadro il Mose per la difesa dalle acque alte insieme agli interventi di difesa degli abitati lagunari, che hanno riguardato più di 100&nbsp;km di rive e sponde, rappresenta l’ultimo e il più importante tassello per la salvaguardia del territorio lagunare.
 
Un confronto con altre opere simili realizzate nel mondo evidenzia come sistemi di protezione efficaci siano stati realizzati con costi di costruzione e di manutenzione inferiori. Ad esempio, la Thames Barrier di Londra, inaugurata nel 1984, è costituita da 10 paratoie mobili e protegge la capitale britannica dalle inondazioni del Tamigi. Il suo costo di costruzione è stato di circa 534 milioni di sterline (attualizzato), mentre la manutenzione annuale si aggira intorno ai 6 milioni di sterline. Analogamente, la Maeslantkering di Rotterdam, completata nel 1997, è una delle più grandi barriere mobili al mondo, realizzata con un costo di circa 450 milioni di euro, con spese di gestione e manutenzione significativamente più contenute rispetto al MOSE.
== Obiettivi del MOSE ==
Lo scopo del progetto Mose è proteggere la laguna, le sue città, gli abitanti e l’inestimabile patrimonio storico, artistico e ambientale da tutte le acque alte, compresi gli eventi estremi. Le acque alte sono diventate sempre più frequenti e intense a causa dell’effetto combinato di [[subsidenza]] (abbassamento del livello del suolo) e l'[[eustatismo]] (innalzamento del livello del mare), dovuti a fenomeni naturali e antropici<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/1996/dicembre/01/Perche_acqua_alta_sempre_piu_co_0_96120111768.shtml|titolo=Articolo del Corriere della sera del 1º dicembre 1996|accesso=29 gennaio 2008}}</ref>. Oggi le città lagunari sono mediamente di 23&nbsp;cm più basse sull’acqua rispetto dagli inizi del Novecento e ogni anno decine di allagamenti causano pesantissimi disagi ai cittadini, degrado alle strutture urbane e architettoniche e all’ecosistema<ref>{{cita web|url=http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2970|titolo=Distribuzione decennale delle alte maree (>110 cm) dal 1872|accesso=31 gennaio 2008}}</ref><ref>{{cita web|http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1066|Comune di Venezia, Pagina con acqua alta: "Nell'ultimo secolo la Laguna e la sua funzionalità sono state profondamente modificate dall'azione umana, che ha contribuito, indirettamente, all'accentuazione del fenomeno"|31-01-2009}}</ref><ref name=Centro_Maree>{{cita web|url=http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3045|titolo=Comune di Venezia - Centro Maree - Parametri meteomarini e loro statistiche|accesso=31 gennaio 2009}}</ref>.
 
== Origine del nome ==
Inoltre, è sempre presente il rischio per l’intero territorio lagunare di un evento estremo e catastrofico come quello del 4 novembre 1966 quando una marea di 194&nbsp;cm sommerse Venezia, Chioggia e gli altri centri abitati. In futuro il fenomeno delle acque alte potrebbe aggravarsi per il previsto aumento del livello del mare come effetto dei [[cambiamenti climatici]]. In questo quadro il Mose , insieme agli interventi di rinforzo del cordone litoraneo, è stato progettato per proteggere da maree fino a 3 m, e sarà quindi in grado di assicurare un'efficace protezione della laguna anche se si dovessero verificare le ipotesi più pessimistiche, come una crescita del mare fino a 60&nbsp;cm (le recenti stime dell’IPCC - Intergovernmental Panel on Climate Change - prevedono un innalzamento del mare nei prossimi 100 anni compreso tra 18 e 59&nbsp;cm).
L'11 giugno 1980 il [[Ministero dei lavori pubblici|ministro dei lavori pubblici]] [[Franco Nicolazzi]] incaricò un gruppo qualificato di esperti di redigere un progetto di massima per un insieme di opere finalizzate alla difesa della laguna di Venezia dall'acqua alta, il cosiddetto "Progettone".<ref>{{Cita web|url=https://www.mosevenezia.eu/cronologia/|titolo=Cronologia|accesso=4 ottobre 2020}}</ref> Una volta terminato, il "Progettone" prevedeva l'utilizzo di paratoie a spinta di galleggiamento e il 3 novembre 1988 viene inaugurato alla presenza del ministro [[Gianni De Michelis]] il prototipo in scala reale del Modulo Sperimentale Elettromeccanico, abbreviato con l'acronimo Mo.S.E.<ref name= nota5>Si è trattato di un laboratorio sperimentale collocato in laguna, costituito da una paratoia in scala 1:1, inserita in una struttura che ospitava il laboratorio formata da quattro alte torri e due container con sale comando, uffici e servizi. Questa struttura sperimentale non comparirà assolutamente nell'opera di difesa.</ref><ref name=":1">{{Cita web|url=https://www.mosevenezia.eu/1988-1994/|titolo=1988-1984. Il modulo sperimentale elettromeccanico e il progetto di massima|accesso=8 ottobre 2020}}</ref> La sigla poi è passata comunemente a definire l'intero sistema di dighe mobili ed è stata spesso trascritta nelle varianti MOSE, Mose e Mo.s.e. È evidente il riferimento a [[Mosè]], personaggio [[Sacra Bibbia|biblico]] protagonista dell'episodio del [[passaggio del mar Rosso]], che divise le acque del [[mar Rosso]] toccandole con il suo bastone, assicurando così un passaggio al [[ebraismo|popolo ebraico]] in fuga dall'[[Egitto]].<ref>{{Cita news|autore=Jacopo Giliberto|url=https://www.ilsole24ore.com/art/venezia-l-acqua-alta-e-mose-quasi-finito-perche-dighe-non-sono-state-usate-ACiG7ey|titolo=Venezia, l’acqua alta e il Mose quasi finito. Perché le dighe non sono state usate|pubblicazione=[[Il Sole 24 Ore]]|data=13 novembre 2019|accesso=5 ottobre 2020}}</ref><ref>{{Cita news|autore=|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/11/13/venezia-decine-di-milioni-di-tangenti-e-una-ventina-di-condanne-perche-non-ce-il-mose-a-proteggere-la-citta/5562139/|titolo=Venezia, decine di milioni di tangenti e una ventina di condanne: perché non c’è il Mose a proteggere la città|pubblicazione=[[Il Fatto Quotidiano]]|data=13 novembre 2019|accesso=5 ottobre 2020}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Francesco Anfossi|url=https://www.ecodibergamo.it/stories/Editoriale/la-lunga-attesail-mose-e-litalia_1328228_11/|titolo=La lunga attesa. Il Mose è l’Italia|pubblicazione=[[L'Eco di Bergamo]]|data=16 novembre 2019|accesso=5 ottobre 2020}}</ref>
 
== Storia ==
Grazie alla flessibilità di gestione, il Mose può essere messo in funzione in modi diversi per far fronte alle caratteristiche e all'entità dell'evento di marea: dato che le paratoie sono indipendenti l’una dall’altra e possono agire separatamente, si può prevedere la chiusura contemporanea di tutte e tre le bocche di porto in caso di evento eccezionale, oppure la chiusura differenziata delle bocche di porto in base ai venti, alla pressione e all'entità di marea prevista, o anche chiusure solo parziali di ciascuna bocca.
 
=== Il problema dell'acqua alta ===
Acque alte eccezionali [[Statistiche dell'acqua alta a Venezia|hanno colpito la città]] nel corso del [[XX secolo]]: alluvione del novembre 1966 (194&nbsp;cm), 1979 (166&nbsp;cm), 1986 (158&nbsp;cm), 2008 (156&nbsp;cm), 1951 (151&nbsp;cm), 2012 (149&nbsp;cm), 1936 e 2002 (147&nbsp;cm), 1960 e 2009 (145&nbsp;cm), 1968, 2000, 2009 e 2010 (144&nbsp;cm), 1992 (142&nbsp;cm), 1979 (140&nbsp;cm). Tutti i precedenti valori sono stati registrati alla stazione di [[Punta della Salute]] (Venezia) e sono riferiti allo zero idrografico del 1897<ref name=Centro_Maree />. Dal 1966, anno della grande alluvione, al 2010 le acque alte oltre i 110&nbsp;cm sono state 191, mentre nel periodo compreso tra il 1926 e il 1965 erano state 21.<ref>[http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2970 Città di Venezia - Distribuzione decennale delle alte maree >= +110 cm<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
[[File:Alluvione_di_Venezia_del_1966.jpg|miniatura|L'[[alluvione di Venezia del 1966]].]]
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I primi provvedimenti relativi alla salvaguardia della [[laguna di Venezia]] e dei suoi monumenti risalgono alla seconda metà degli [[Anni 1930|anni trenta]], quando divennero evidenti i danni causati dal fenomeno dell'[[acqua alta]] alla tenuta statica degli edifici lagunari. A partire dal 1937 furono emanate diverse leggi relative al mantenimento della laguna tramite la pulizia dei canali e il consolidamento degli edifici.<ref>{{Cita legge italiana|tipo=RD|anno=1937|numero=1901|giorno=21|mese=08|originale=si|titolo=Provvedimenti per la salvaguardia del carattere lagunare e monumentale di Venezia}}</ref><ref>{{Cita legge italiana|tipo=legge|anno=1956|numero=294|giorno=31|mese=03|originale=si|titolo=Provvedimenti per la salvaguardia del carattere lagunare e monumentale di Venezia attraverso opere di risanamento civico e di interesse turistico}}</ref><ref>{{Cita legge italiana|tipo=legge|anno=1966|numero=526|mese=07|giorno=05|originale=si|titolo=Modifiche alla legge 31 marzo 1956, n. 294 e nuove norme concernenti provvedimenti per la salvaguardia del carattere lagunare e monumentale della città di Venezia}}</ref> Il [[Alluvione di Venezia del 4 novembre 1966|4 novembre 1966 un'alluvione]] particolarmente intensa sommerse la laguna: la marea raggiunse i {{M|194|ul=cm}} sul mareografo di [[Punta della Dogana|Punta della Salute]] e le città di [[Venezia]] e [[Chioggia]] furono gravemente danneggiate.<ref>{{Cita web|url=https://www.mosevenezia.eu/wikimose/|titolo=4 novembre 1966. La marea raggiunge un metro e 94 centimetri.|accesso=8 ottobre 2020}}</ref>
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Dopo un [[Procedimento legislativo|iter legislativo]] di circa due anni, il 16 aprile 1973 fu varata la prima [[legge speciale]] per Venezia, che dichiarò il problema della salvaguardia della città di preminente [[Ragion di Stato|interesse nazionale]]. La legge indicava gli obiettivi e i criteri degli interventi da attuare in laguna e definiva i soggetti istituzionali e le relative competenze: lo Stato per la salvaguardia fisica e il riequilibrio ambientale del bacino lagunare; la Regione per la prevenzione dell'inquinamento delle acque e i comuni di Venezia e Chioggia per lo sviluppo economico e sociale, il restauro e il risanamento conservativo delle strutture urbane.<ref>{{Cita legge italiana|tipo=legge|anno=1973|numero=171|giorno=16|mese=04|titolo=Interventi per la salvaguardia di Venezia.|originale=si}}</ref><ref name=":0">{{Cita web|url=https://www.mosevenezia.eu/1971-1988/|titolo=Iter del progetto. Dalla prima legge speciale al REA (Riequilibrio E Ambiente)|accesso=8 ottobre 2020}}</ref>
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=== L'iter progettuale ===
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Al fine di raggiungere in modo definitivo gli obiettivi specificati della legge speciale del 1973 lo Stato attraverso il [[Ministero dei lavori pubblici|Ministero dei Lavori Pubblici]] indisse nel 1975 un [[appalto]] concorso, ma la procedura si concluse senza la scelta di un progetto da realizzare fra quelli presentati, in quanto nessuna ipotesi d'intervento risultava essere adeguata all'insieme delle problematiche in campo.<ref>{{Cita legge italiana|tipo=legge|anno=1975|numero=404|giorno=05|mese=08|originale=si|titolo=Norme per l'indizione del bando dell'appalto-concorso internazionale per la conservazione dell'equilibrio idrogeologico della laguna di Venezia e per l'abbattimento delle acque alte nei centri storici.}}</ref>
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Con un decreto del 1980 il Ministero dispose l'acquisizione degli elaborati presentati al concorso, che vennero affidati a un gruppo di esperti al fine di elaborare un progetto per la conservazione dell'equilibrio idraulico della laguna e la difesa di Venezia dal fenomeno dell'acqua alta.<ref>{{Cita legge italiana|tipo=legge|anno=1980|numero=56|mese=03|giorno=10|originale=si|titolo=Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 11 gennaio 1980, n. 4, concernente lo studio delle soluzioni tecniche da adottare per la riduzione delle acque alte nella laguna veneta.}}</ref> Dopo otto mesi di lavori il team di esperti presentò nel 1981 il progetto di massima relativo agli interventi da effettuare in laguna il cosiddetto "Progettone", che una volta ultimato fu approvato l'anno seguente dal [[Ministero dei lavori pubblici|Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici]] che richiese un gran numero di sperimentazioni da eseguirsi prima della sua implementazione. Il 18 dicembre 1982 venne firmata la prima convenzione con il [[Consorzio Venezia Nuova]] a cui fu affidata la gestione del progetto attraverso una legge speciale del 1984 che decretò anche la nascita di un comitato presieduto dal [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Presidente del Consiglio]], il cosiddetto "Comitatone", dedicato allo sviluppo del progetto.<ref name=":0" /><ref>{{Cita legge italiana|tipo=legge|anno=1984|numero=798|mese=11|giorno=29|titolo=Nuovi interventi per la salvaguardia di Venezia.}}</ref>
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Con l'inizio dei lavori il "Progettone" fu superato e nel 1986 il Consorzio Venezia Nuova presentò un progetto più articolato, il "Progetto Venezia" approvato il [[6 giugno]] dal [[Magistrato alle acque|Comitato tecnico di Magistratura]], infine nel novembre del 1988 il progetto Progetto REA - Riequilibrio e Ambiente che prevedeva opere mobili alle bocche di porto per la regolazione della marea in laguna. In questo ambito dal 1988 al 1992 furono eseguite sperimentazioni sul prototipo di una paratoia, il MOSE (Modulo sperimentale elettromeccanico);<ref name=":1" /> nel 1989, la stesura del progetto preliminare di massima delle opere mobili, ultimato nel 1992, in seguito approvato dal [[Consiglio superiore dei lavori pubblici|Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici]], sottoposto a procedura di valutazione di [[impatto ambientale]] e a ulteriori approfondimenti richiesti dal "Comitatone".<ref name=":0" />
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=== Il progetto definitivo ===
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Con una delibera del 6 dicembre 2001 il Comitatone decise di proseguire con l'attivazione del progetto, resosi sempre più necessario visto l'incremento delle acque alte legato ai [[Cambiamento climatico|cambiamenti climatici]] in corso. Il [[30 settembre]] [[2002]] il Consorzio Venezia Nuova completò la progettazione MOSE e di tutte le opere complementari che fu poi approvato l’8 novembre 2002 dal [[Magistrato alle acque|Comitato Tecnico di Magistratura]] ricevendo il 29 novembre 2002 dal [[Comitato interministeriale per la programmazione economica|CIPE]] i primi 450 milioni di euro finanziamenti. Il [[3 aprile]] 2003 il Comitatone diede il via alla sua realizzazione e nello stesso anno vennero aperti i cantieri alle tre bocche di [[Porto di Lido-San Nicolò|porto di Lido]], [[Malamocco]] e [[Chioggia]].<ref>{{Cita web|url=https://www.mosevenezia.eu/2001-2003/|titolo=2001-2003. L'istruttoria per la decisione|accesso=8 ottobre 2020}}</ref>
 
Il 14 maggio 2003 si è tenuta la cerimonia d'inizio dei lavori sull'[[Sant'Elena (Venezia)|isola di Sant'Elena]] alla presenza del presidente del consiglio [[Silvio Berlusconi]], del ministro delle riforme [[Umberto Bossi]], del ministro delle politiche comunitarie [[Rocco Buttiglione]], del ministro delle infrastrutture [[Pietro Lunardi]], del ministro dell'ambiente [[Altero Matteoli]], del presidente della Regione del Veneto [[Giancarlo Galan]] e del sindaco di Venezia [[Paolo Costa (politico)|Paolo Costa]]. La prima pietra del MOSE, benedetta dal patriarca di Venezia [[Angelo Scola]], è stata poi calata nel [[Malamocco|canale di Malamocco]].<ref>{{Cita web|url=https://www.mosevenezia.eu/2003-oggi/|titolo=2003-avvio dei cantieri. La realizzazione del progetto|accesso=8 ottobre 2020}}</ref>
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text:Nota - i valori in ascissa si riferiscono al primo anno del decennio. Il decennio 1870-1879
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text:Fonte Centro Previsioni e Segnalazioni Maree
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== Storia del progetto ==
A seguito dell'alluvione del 4 novembre 1966, durante la quale Venezia, Chioggia e gli altri centri abitati lagunari vengono sommersi da una marea di 194&nbsp;cm, la prima Legge Speciale per Venezia (Legge n. 171/1973) dichiara il problema della salvaguardia della città "di preminente interesse nazionale"<ref name= nota13 >Legge n. 171/1973, che indica obiettivi e criteri degli interventi da attuare in laguna e definisce i soggetti istituzionali e le relative competenze: lo Stato per la salvaguardia fisica e il riequilibrio ambientale del bacino lagunare; la Regione per il disinquinamento delle acque; i Comuni di Venezia e Chioggia per lo sviluppo economico e sociale, il restauro e il risanamento conservativo delle strutture urbane.</ref> dando inizio a un lungo iter legislativo e tecnico per garantire a Venezia e alla laguna un efficace sistema di difesa dal mare.
 
A questo scopo, lo Stato attraverso il Ministero dei Lavori Pubblici indice nel 1975 un appalto concorso ma la procedura si conclude senza che si possa scegliere un progetto da realizzare fra quelli presentati, in quanto nessuna ipotesi d’intervento soddisfa all'insieme delle problematiche in campo: il Ministero dispone pertanto l’acquisizione degli elaborati presentati al concorso, che vengono affidati a un gruppo di esperti al fine di elaborare un progetto per la conservazione dell’equilibrio idraulico della laguna e la difesa di Venezia dalle acque alte, il "Progettone” del 1981.
 
Qualche anno dopo, un’altra Legge Speciale (798/1984) sottolinea la necessità di affrontare in maniera unitaria gli interventi di salvaguardia, istituisce il Comitato di indirizzo, coordinamento e controllo di questi interventi (il cosiddetto "Comitatone") e ne affida la progettazione e l’esecuzione ad un unico soggetto, il Consorzio Venezia Nuova, cui viene riconosciuto di possedere le capacità competenze necessarie per gestire il complesso delle attività di salvaguardia.
 
Il Magistrato alle Acque - Consorzio Venezia Nuova presentano un articolato sistema di interventi per la salvaguardia di Venezia (Progetto REA Riequilibrio e Ambiente) che prevede opere mobili alle bocche di porto per la regolazione della marea in laguna. In questo ambito dal 1988 al 1992 sono state eseguite sperimentazioni sul prototipo di una paratoia (MOdulo Sperimentale Elettromeccanico, da cui il nome MOSE); nel 1989, la stesura del progetto preliminare di massima delle opere mobili, ultimato nel 1992, in seguito approvato dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, sottoposto a procedura di valutazione di impatto ambientale e a ulteriori approfondimenti richiesti dal Comitatone.
 
Nel 2002 viene presentato il progetto definitivo, il Comitatone del 3 aprile 2003 da il via alla sua realizzazione e nello stesso anno vengono aperti i cantieri alle tre bocche di porto di Lido, Malamocco e Chioggia.
 
Le fasi di elaborazione del progetto, l’iter di approvazione ed i principali documenti procedurali sono consultabili in rete.
 
== Funzionamento ==
[[File:03 movimento paratoie.jpg|thumb|Movimento delle paratoie. In condizioni normali di marea, le paratoie sono completamente invisibili e giacciono sui fondali, piene d’acqua; quando è prevista un'alta marea, vengono svuotate dall’acqua con l’immissione di aria compressa e si sollevano fino ad emergere, creando una barriera che divide temporaneamente il mare dalla laguna]]
 
Il Mose è costituito da schiere di [[paratoie]] mobili, poste alle tre bocche di porto, che separano temporaneamente la laguna dal mare in caso di alta marea. Complessivamente 78 paratoie divise in 4 schiere: alla bocca di [[porto di Lido]], quella più ampia, due schiere di paratoie, rispettivamente di 21 e 20 elementi, collegate da un'isola artificiale<ref name=autogenerato2>L’isola al centro della bocca di Lido, che raccorda le due schiere di paratoie, ospiterà gli edifici tecnici con gli impianti per il funzionamento del sistema.</ref>; una schiera di 19 paratoie alla bocca di [[porto di Malamocco]]; una schiera di 18 alla bocca di [[porto di Chioggia]]. Le paratoie sono costituite da strutture scatolari metalliche (larghezza 20 metri per tutte le schiere, lunghezza variabile da 18,5 a 29 metri e spessore da 3,6 a 5 metri) connesse ai cassoni di alloggiamento in [[calcestruzzo]]<ref>{{cita web|url=http://www.ingegneri.cc/articolo/8868/Giuseppe-Marchese-direttore-Tecnologie-e-Qualita-Calcestruzzi-spa-Il-calcestruzzo-protagonista-del-MOSE-di-Venezia-e-non-solo Ingegneri.cc|titolo=Caratteristiche fornitura materiale|accesso=20 ottobre 2011}}</ref> attraverso le cerniere, il cuore tecnologico del sistema, che vincolano le paratoie ai cassoni e ne consentono il movimento.
 
Il funzionamento è molto semplice: in condizioni normali di marea, le paratoie sono adagiate nei loro alloggiamenti, piene d’acqua; quando è prevista un’alta marea, le paratoie vengono svuotate dall'acqua mediante l'immissione di [[aria compressa]] e in questo modo si sollevano, ruotando sull'asse delle cerniere, fino a emergere per fermare la marea entrante in laguna. Quando la marea cala, le paratoie vengono di nuovo riempite d’acqua e rientrano nella loro sede. Il tempo di chiusura delle bocche di porto è in media tra le 4 e le 5 ore, compresi i tempi di sollevamento delle paratoie (30 minuti circa) e di abbassamento (15 minuti circa). Per assicurare la navigazione e non interrompere l'attività del Porto di Venezia anche quando le barriere mobili saranno in funzione, alla bocca di porto di Malamocco viene realizzata una [[conca di navigazione]] per il passaggio delle grandi navi; alle bocche di Lido e a Chioggia saranno invece in funzione conche di navigazione più piccole per il ricovero e il transito dei mezzi di soccorso, pescherecci e imbarcazioni da diporto.
 
È stato deciso che le paratoie entrino in funzione per maree superiori a 110&nbsp;cm, quota concordata dagli enti competenti come ottimale rispetto all'attuale livello del mare, ma le paratoie potranno essere messe in funzione qualsiasi livello di marea. Inoltre, il Mose è un sistema assolutamente flessibile e, in base ai venti, alla pressione atmosferica e all'entità di marea, potrà far fronte alle acque alte in modi diversi: con la chiusura contemporanea delle tre bocche di porto in caso di maree eccezionali, oppure con la chiusura di una bocca per volta o con chiusure parziali di ciascuna bocca, dato che le paratoie sono indipendenti l’una dall'altra, per maree medio-alte.
 
== Realizzazione ==
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La realizzazione del MoseMOSE è stata autorizzata dal "Comitatone” del 3 aprile 2003 e nello stesso anno sono stati aperti i cantieri.<ref>{{Cita web|url=https://www.ilsole24ore.com/art/venezia-l-acqua-alta-e-mose-quasi-finito-perche-dighe-non-sono-state-usate-ACiG7ey|titolo=Venezia, l'acqua alta e il Mose quasi finito. Perché le dighe non sono state usate|giornale=[[Il Sole 24 Ore]]|autore=Jacopo Giliberto |data=13 novembre 2019|accesso=16 novembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191113184332/https://www.ilsole24ore.com/art/venezia-l-acqua-alta-e-mose-quasi-finito-perche-dighe-non-sono-state-usate-ACiG7ey |urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://st.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-06-07/l-alternativa-maxidighe-olandesi-081213.shtml?uuid=ABegPnOB |titolo=L'alternativa, maxidighe olandesi|autore=Jacopo Giliberto |editore=[[Il Sole 24 Ore]]|data=7 giugno 2014|accesso=21 novembre 2019|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20191122140607/https://st.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-06-07/l-alternativa-maxidighe-olandesi-081213.shtml?uuid=ABegPnOB |dataarchivio =22 novembre 2019|urlmorto =no}}</ref> I lavori sono iniziati contemporaneamente e proseguiti in parallelo alle tre bocche di porto di Lido, Malamocco e Chioggia; sono in fase molto avanzata le parti [[Struttura resistente|strutturali]] ([[Fondazione (edilizia)|fondazioni]], spalle delle barriere mobili, cassoni di alloggiamento), le opere connesse ([[Scogliera|scogliere]], [[Porto rifugio|porti rifugio]], [[Conca di navigazione|conche di navigazione]]), le parti per il funzionamento del sistema (edifici tecnici, impianti).
 
A fine 2014, l'avanzamento complessivo dei lavori è pari a oltre l'85%.<ref>{{Cita web|url=https://st.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-06-04/il-mose-11-anni-inizio-lavori-095951.shtml?uuid=ABrz4XNB |titolo=Il Mose a 11 anni dall'inizio dei lavori|editore=[[Il Sole 24 Ore]]|citazione=lo stato di avanzamento dei lavori è pari all'87% e, ad ottobre, serviva ancora un miliardo di euro circa per la realizzazione completa. L'obiettivo, ricordato anche in quell'occasione, è di concludere l'opera entro il [[2016]] |data=4 giugno 2014|accesso=22 novembre 2019|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20191122153721/https://st.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-06-04/il-mose-11-anni-inizio-lavori-095951.shtml?uuid=ABrz4XNB |dataarchivio =22 novembre 2019|urlmorto =no}}</ref>
 
Oltre ai cantieri alle bocche di porto, si sta anche procedendo alla costruzione delle principali componenti del MOSE: le cerniere (che vincolano le paratoie alla propria sede e ne permettono il movimento) e le paratoie (affidamento in gara); inoltre sono in corso gli interventi di ristrutturazione degli edifici e degli spazi dell'area dell'Arsenale dove saranno localizzate le attività di manutenzione del MOSE e di gestione del sistema.
Ad oggi l’avanzamento complessivo dei lavori è pari a circa l'80% e le persone attualmente coinvolte nella realizzazione del Mose sono circa 4000.
 
Nel corso degli anni i [[Lavoratore|lavoratori]] sono stati {{formatnum:1000}} all'anno nei cantieri alle bocche di porto, oltre ad altri {{formatnum:3000}} all'anno nell'indotto.{{cn}}
Oltre ai cantieri alle bocche di porto si sta anche procedendo alla costruzione delle principali componenti del Mose: le cerniere, il cuore tecnologico del sistema, che vincolano le paratoie alla propria sede e ne permettono il movimento, e le paratoie; inoltre, sono in corso gli interventi di ristrutturazione degli edifici e degli spazi dell’area dell’Arsenale dove saranno localizzate le attività di manutenzione del Mose e di gestione del sistema.
 
=== I cantieri alle bocche di porto lagunari ===
[[File:MOSE project barge.jpg|miniatura|destra|Chiatta utilizzata per il montaggio delle paratoie.]]
Gli interventi alle bocche di porto per la realizzazione del MOSE implicano un'organizzazione [[logistica]] complessa dei cantieri, che sono stati organizzati in un contesto ambientale molto delicato; i cantieri sono stati allestiti su spazi acquei provvisori, in modo da limitare l'occupazione delle aree adiacenti alle bocche di porto e da interferire il meno possibile con le attività che si svolgono nel territorio; la [[movimentazione dei materiali]] (per esempio per il rifornimento dei cantieri) e dei [[macchina]]ri avviene via mare per non gravare sul sistema viario del litorale. Fin dall'apertura dei cantieri, tutti gli interventi sono stati eseguiti senza interrompere la transitabilità dei canali delle bocche di porto.
 
Di seguito è riportata la descrizione dei lavori eseguiti per ciascuna bocca di porto.
Gli interventi alle bocche di porto per la realizzazione del Mose implicano un’organizzazione logistica complessa dei cantieri, che sono stati organizzati in un contesto ambientale molto delicato in modo da interferire il meno possibile con il territorio limitrofo; i cantieri sono stati allestiti su spazi acquei provvisori, in modo da limitare l’occupazione delle aree adiacenti alle bocche di porto e da interporsi il meno possibile con le attività che si svolgono nel territorio; anche la movimentazione dei materiali (per esempio per il rifornimento dei cantieri) e dei macchinari avviene via mare per non gravare sul sistema viario del litorale. Fin dall’apertura dei cantieri, tutti gli interventi sono stati eseguiti senza mai interrompere la transitabilità dei canali delle bocche di porto.
 
Di seguito, la descrizione dei lavori in corso e già eseguiti per ciascuna bocca di porto.
 
=== Bocca di porto di Lido ===
[[File:01 bocca di lido.jpg|miniatura|default|La bocca di porto di Lido. In primo piano, il bacino lato mare del porto rifugio riallagato dopo il varo e il posizionamento dei cassoni che ospiteranno le paratoie per la schiera di Lido Treporti; al centro, la nuova isola che servirà da struttura intermedia tra le due schiere di paratoie previste per questo varco.]]
Alla bocca di Lido sono previste due schiere di paratoie mobili, la barriera nord di Lido-Treporti con 21 paratoie e la barriera sud di Lido-San Nicolò con 20 paratoie.{{cn}}
 
A nord della bocca (lato Cavallino-Treporti) è stato disegnatoprevisto un porto rifugio (costituito da due bacini in comunicazione attraverso una conca di navigazione), che consentirà il ricovero e il transito delle piccole imbarcazioni e dei mezzi di soccorso quando le paratoie saranno alzate. Il bacino lato mare è stato temporaneamente messo all'asciutto e impermeabilizzato per essere usato come area di cantiere per la costruzione dei cassoni di alloggiamento delle paratoie per questa barriera (7 cassoni di alloggiamento e 2 cassoni per le connessioni di spalla); ultimata la costruzione dei cassoni, l’areal'area è stata riempita d’acquad'acqua per consentire l’uscital'uscita in galleggiamento dei cassoni, già tutti posizionati nel fondale, ed è ora tornata ad essere uno specchio d’acquad'acqua, che fungerà da bacino lato mare del nuovo porto rifugio. InTra ottobreil 2013 si è proceduto all’installazione e allail messa2014 insi funzioneè delleproceduto primeall'installazione 4 paratoie; entro la fine del 2014 saranno installatedi tutte le paratoie dellae schiera per effettuare leai prove[[test]] di funzionamentosollevamento edell'intera ottimizzare la realizzazione delle altre barriereschiera.{{cn}}
 
A sud della bocca (lato San Nicolò) è completato il posizionamento sul fondale dei 7 cassoni di alloggiamento e dei 2 cassoni per le connessioni di spalla della barriera sud, cassoni che sono stati costruiti nel cantiere provvisorio alla bocca di porto di Malamocco.{{cn}}
 
Al centro della bocca di porto è stata realizzata una nuova isola che serve da struttura intermedia fra le due schiere di paratoie mobili; l’isolal'isola ospiterà gli edifici e gli impianti (la realizzazione è in corso) per il funzionamento delle paratoie.
 
All’esternoAll'esterno della bocca è quasi ultimata la scogliera curvilinea lunga 1000 m1&nbsp;km.{{cn}}
 
=== Bocca di porto di Malamocco ===
[[File:06a bocca di malamocco.jpg|miniatura|default|La bocca di porto di Malamocco con i lavori in corso.]]
Alla bocca di porto di Malamocco è stato allestito un cantiere provvisorio dove sono stati costruiti i cassoni di alloggiamento delle paratoie sia per la schiere di Malamocco che di Lido San Nicolò (7 cassoni di alloggiamento e 2 cassoni di spalla per ogni barriera); con la realizzazione del MOSE, la bocca di porto di Malamocco risulta la più profonda per l'accesso alla laguna (-14 metri), e vi sono infatti collocate le paratoie più lunghe dell'intera opera (29,5 metri).<ref name="BoccadiMalomocco">{{Cita web|url=https://www.mosevenezia.eu/bocca-di-malamocco-2/|titolo=Bocca di porto di Malomocco|accesso=19 novembre 2019|urlarchivio =https://web.archive.org/web/20160220125920/https://www.mosevenezia.eu/bocca-di-malamocco-2/ |dataarchivio =20 febbraio 2016|urlmorto =no}}</ref>
 
Nel 2014 sono stati posati tutti i cassoni della barriera, ed è iniziata la fase di test della lì costruita [[conca di navigazione]],<ref>{{Cita web|url=https://www.mosevenezia.eu/conca-di-navigazione-alla-bocca-di-malamocco/|titolo=Conca di navigazione alla bocca di Malamocco|data=8 giugno 2014|accesso=19 novembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191123152103/https://www.mosevenezia.eu/conca-di-navigazione-alla-bocca-di-malamocco/|dataarchivio=23 novembre 2019|urlmorto=no}}</ref> realizzata al costo di circa 800 milioni<ref name="collegioingegnerivenezia335">{{Cita web|url=https://www.collegioingegnerivenezia.it/eventi/335-convegno-e-visita-mose-stato-dell-opera.html|titolo=Visita Tecnica MOSE e stato dell'opera|data=14 dicembre 2018|accesso=19 novembre 2019|citazione=(...) la possibilità di utilizzo della conca, legata alla concomitanza di una mareggiata con l’arrivo di una nave, al momento stimata al massimo in un paio di eventi l’anno, è estremamente bassa (...) costo di circa 800 milioni.|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191123152754/https://www.collegioingegnerivenezia.it/eventi/335-convegno-e-visita-mose-stato-dell-opera.html|dataarchivio=23 novembre 2019|urlmorto=no}}</ref> per consentire il transito delle grandi navi anche quando le paratoie saranno alzate (esclusivamente verso [[Porto Marghera]], tramite il [[canale dei Petroli]]), onde contenere le limitazioni di navigazione create dall'alzata dello sbarramento in tali temporanee circostanze, che si stimano realizzabili circa 2 volte l'anno.<ref name="collegioingegnerivenezia335" />
In aprile 2014 è entrata in funzione la conca di navigazione per il transito delle grandi navi, che verrà utilizzata quando le paratoie saranno alzate in modo da evitare qualsiasi interferenza con le attività portuali.
 
All'esterno della bocca è ultimata la scogliera curvilinea lunga {{M|1280|ul=m}}, che smorza le correnti di marea e delimita un bacino di acque calme a protezione della conca di navigazione.<ref name="BoccadiMalomocco" />
In giugno 2014 è iniziata la posa dei cassoni di spalla e di alloggiamento delle 19 paratoie di questa barriera, operazione che verrà ultimata in ottobre.
 
La conca, che da progetto prevedeva l'accesso di imbarcazioni lunghe fino a 280 metri, larghe fino a 39, e con pescaggio fino a 12,<ref name="BoccadiMalomocco" /> ha rivelato in seguito difficoltà a consentire ciò,<ref>{{Cita web|url=http://www.veneziatoday.it/cronaca/altro-danno-per-il-mose-riparare-la-conca-di-malamocco-costa-milioni.html|titolo=Altro danno per il Mose: riparare la conca di Malamocco costa milioni|data=6 settembre 2015|accesso=19 novembre 2019|citazione=(...) Una struttura lunga 380 metri e larga 50, che però non sarebbe sufficiente per garantire la rotta alle imbarcazioni più grandi, anche per la vicinanza della scogliera di protezione|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150915033505/http://www.veneziatoday.it/cronaca/altro-danno-per-il-mose-riparare-la-conca-di-malamocco-costa-milioni.html |dataarchivio =15 settembre 2015|urlmorto =no}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.veneziatoday.it/cronaca/mose-conca-interrogazione.html|editore=VeneziaToday|titolo=Interrogazione al ministero sulla conca del Mose|data=21 gennaio 2017|accesso=19 novembre 2019|citazione=(...) dovrebbe essere sufficiente per il transito in sicurezza di navi lunghe 280 metri, a quanto pare in realtà ha presentato "delle criticità nei transiti" (...) la nave di massime dimensioni transitata attraverso la conca aveva una lunghezza di 217 metri (...) non risulta sicuro il passaggio di navi di dimensioni maggiori o con condizioni meteorologiche non ottimali|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20191123175545/http://www.veneziatoday.it/cronaca/mose-conca-interrogazione.html|dataarchivio =23 novembre 2019|urlmorto =no}}</ref> con un collaudo massimo ad ottobre 2019 realizzato a 216 metri di lunghezza e 26,6 metri di larghezza;<ref>{{Cita web|url=https://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2019/10/19/news/le-prove-per-il-mose-a-malamocco-rischiano-di-azzerare-i-traffici-portuali-1.37766640|autore=Gianni Favarato|sito=nuovavenezia.gelocal.it|titolo=Le prove per il Mose a Malamocco rischiano di azzerare i traffici portuali|data=20 ottobre 2019|accesso=19 novembre 2019|citazione=(...) collaudata per navi lunghe al massimo 216 metri e larghe 26,6|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191215044234/https://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2019/10/19/news/le-prove-per-il-mose-a-malamocco-rischiano-di-azzerare-i-traffici-portuali-1.37766640|dataarchivio=15 dicembre 2019|urlmorto=no}}</ref> a prescindere da tali questioni, vertici dell'[[Autorità di sistema portuale#Presidente|Autorità di sistema portuale]] vi rilevano comunque una sostanziale inadeguatezza dimensionale, dovuta al generale ingrandimento delle navi avvenuto negli ultimi decenni.<ref>{{Cita web|url=https://www.ilgiornaledellaprotezionecivile.it/html/download.html?id=2534053541I|titolo=Rassegna de Il Giornale della Protezione Civile|data=14 novembre 2018|accesso=19 novembre 2019|citazione=(...) NUOVA VENEZIA 13/11/2018 ''Una banchina per alti fondali La seconda vita della conca'' Alberto Vitucci (...) è studiata per farci entrare le navi da 280 metri. Ma oggi le navi che ci interessano sono da 300 metri}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.adriaeco.eu/2019/04/01/porto-venezia-pino-musolino-sul-mose/|titolo=Porto di Venezia, Pino Musolino sul MOSE|data=1 aprile 2019|accesso=19 novembre 2019|citazione=(...) la conca di navigazione alla bocca di porto di Malamocco, realizzata per consentire teoricamente la funzionalità del Porto durante il periodo di alzata delle paratie, non presenta specifiche tecniche e profili di sicurezza sufficienti a garantire l'operatività del porto, non solo per via delle ridotte dimensioni ma anche per via del disassamento dell'opera stessa}}</ref>
All’esterno della bocca è ultimata la scogliera curvilinea lunga circa 1300 m, che smorza le correnti di marea e delimita un bacino di acque calme a protezione della conca di navigazione.
 
Nel febbraio 2015 una mareggiata danneggia e rende inutilizzabile la porta esterna della conca, lato mare, di cui si rende necessaria la sostituzione, interrompendo i collaudi e i test di transito navi; per il ritorno all'operatività vengono stimati 24 mesi di lavori, i quali iniziano a fine dicembre 2018.<ref>{{Cita web|url=https://www.mosevenezia.eu/wp-content/uploads/2019/06/avviso-selezione-direttore-lavori.pdf|autore=Consorzio Venezia Nuova|sito=mosevenezia.eu|titolo=Avviso di selezione per titoli e colloquio per il ruolo di Direttore dei lavori ed eventuali servizi specialistici di supporto, ai sensi del D.M. 49/18, delle attività relative a forniture/lavori/servizi per la realizzazione delle porte lato mare e lato laguna di ingresso/uscita della conca di navigazione sita in adiacenza della bocca di porto di Malamocco, nella laguna di Venezia.|data=14 giugno 2019|accesso=19 novembre 2019|citazione=Consorzio Venezia Nuova - 14/06/2019 - "(...) pertanto la durata residua dei lavori è ad oggi pari a circa 18 mesi"}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.assoporti.it/media/4638/estrattorassegnastampaassoporti15062019.pdf|autore=Assoporti|sito=assoporti.it|titolo=Estratto Rassegna Stampa Assoporti|data=15 giugno 2019|citazione=15/06/2019 Corriere del Veneto Pagina 11 A.Zo. "Cerniere, conca, paratoie 80 milioni per riparare danni ed errori del Mose" (...) nel 2015 una mareggiata aveva danneggiato la porta lato mare, che da allora è fuori uso. (...) realizzarne una nuova al prezzo di 30 milioni di euro (...) per opere che dureranno 18 mesi.|accesso=19 novembre 2019}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.assoporti.it/media/4684/estrattorassegnastampaassoporti30062019.pdf|autore=Assoporti|sito=assoporti.it|titolo=Estratto Rassegna Stampa Assoporti|data=30 giugno 2019|citazione=30/06/2019 Il Gazzettino Pagina 37 RAFFAELLA VITTADELLO "Conca da rifare, cercasi direttore" (...) Conca di navigazione di Malamocco da rifare, a quattro anni dalla mareggiata che l'ha danneggiata|accesso=19 novembre 2019}}</ref> A dicembre 2020 la conca è ancora inutilizzabile e la conclusione dei relativi lavori viene posticipata, con previsione di termine entro il dicembre 2021.<ref>{{Cita web|url=https://nordesteconomia.gelocal.it/infrastrutture/2020/12/11/news/venezia-se-il-mose-blocca-la-navigazione-musolino-senza-una-conca-di-navigazione-il-porto-non-resiste-1.39647706|titolo=Venezia, se il Mose blocca la navigazione, Musolino: "Senza una conca di navigazione il porto non resiste"|sito=Nord Est Economia|data=2020-12-11|accesso=2021-01-02}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.e-gazette.it/sezione/ecologia/caso-mose-acque-alte-dicembre-mostrano-contrasti-porto?destination=node%2F27720|titolo=Il caso Mose. Le acque alte di dicembre mostrano i contrasti con il porto {{!}} e-gazette|accesso=2021-01-02}}</ref>
 
=== Bocca di porto di Chioggia ===
[[File:07a bocca di chioggia.jpg|miniatura|default|La bocca di porto di Chioggia, in primo piano la nuova scogliera.]]
È stato realizzato un porto rifugio con una doppia [[conca di navigazione]], checiascuna garantiràavente illunghezza transitodi a134 unmetri numeroe molto elevatoprofondità di pescherecci16 quandometri,<ref>{{Cita le paratoie saranno in funzioneweb|url=https://www.mosevenezia.eu/bocca-di-chioggia/|titolo=MOSE}}</ref> Ilche bacinogarantirà latoil mare è stato temporaneamente messo all'asciutto e usato come area provvisoriatransito di cantiereun pernumero lamolto costruzione dei cassonielevato di alloggiamentopescherecci dellequando 18le paratoie disaranno questain barrierafunzione.
 
Il bacino lato mare è stato temporaneamente messo all'asciutto e usato come area provvisoria di cantiere per la costruzione dei cassoni di alloggiamento delle 18 paratoie di questa barriera. Nel 2014 sono stati posati tutti i cassoni di alloggiamento delle paratoie. All'esterno della bocca di porto è ultimata la scogliera curvilinea lunga circa 500 m.{{cn}}
In giugno 2014 è iniziata la posa dei cassoni, che verrà ultimata in ottobre.
 
Ad ottobre 2020, mentre iniziano test e attivazioni operative dell'intero MOSE, la doppia conca è ancora indisponibile all'uso.<ref>{{Cita web|url=http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2014-04-19/mose-altro-tassello-cronoprogramma-lavori-101442.shtml?uuid=ABZDaPCB|titolo=Mose: a Chioggia prosegue la realizzazione della conca di navigazione|sito=Il Sole 24 ORE|accesso=2021-01-02}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2020/06/19/news/mose-test-il-10-luglio-criticita-e-incognite-sulle-conche-di-chioggia-e-di-malamocco-1.38988669|titolo=Mose, test-chiave il 10 luglio: sollevate contemporaneamente le 78 paratoie|sito=La Nuova di Venezia|data=2020-06-20|accesso=2021-01-02}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2020/12/12/news/peschereccio-in-mare-bloccato-dal-mose-la-conca-non-e-agibile-1.39653307|titolo=Peschereccio in mare bloccato dal Mose La conca non è agibile|sito=La Nuova di Venezia|data=2020-12-12|accesso=2021-01-02}}</ref>
All'esterno della bocca di porto è ultimata la scogliera curvilinea lunga circa 500 m.
 
=== Le cerniereCerniere ===
[[File:Sezione paratoia.jpg|miniatura|sinistradestra|SezioneVista paratoiain sezione di una paratoia:'''1.''' paratoia - '''2.''' cerniera - '''3.''' alloggiamento - '''4.''' zavorra (acqua) - '''5.''' zavorra (calcestruzzo) - '''6.''' gallerie per gli impianti e per l'accesso - '''7.''' palancolato di contenimento dello scavo - '''8.''' pali di consolidamento del terreno.]]
Le cerniere sono il cuore tecnologico del sistema di difesa: servono a vincolare le paratoie ai cassoni di alloggiamento, ne consentono il movimento e assicurano la connessione tra paratoie e gli impianti per il funzionamento del sistema. LeSono cerniere,fabbricate in acciaio, e sono costituite da un elemento maschio (altezza 3 m, peso 10 tonnellate{{cn}}) connesso[[Vincolo|vincolato]] alla paratoia, un elemento femmina (altezza 1,5 m, peso 25 tonnellate{{cn}}) vincolato al cassone di alloggiamento e dal gruppo di aggancio che unisce il maschio e la femmina. Verranno realizzate complessivamente 156 cerniere (due per ciascuna paratoia) oltre agli elementi di riserva e; la loro produzione e installazione è attualmente in corso.{{cn}}
 
=== Avanzamento dei lavori e prossime tappe ===
Tra giugno e settembre 2012 è stato ultimato il posizionamento dei cassoni di alloggiamento delle paratoie della barriera di Lido nord; tra marzo e maggio del 2013, le prime paratoie sono arrivate a Marghera, sono state assemblate agli elementi maschi delle cerniere, predisposte per essere installate e messe in funzione per la prima volta il 12 ottobre. A novembre 2013 è iniziato il varo dei cassoni di alloggiamento per la barriera sud della bocca di Lido, costruiti alla bocca di Malamocco, ultimato nell'aprile 2014. Nel mese di giugno 2014, diventa operativa la conca di navigazione di Malamocco per le navi dirette a Porto Marghera e inizia l’installazione dei cassoni di alloggiamento delle barriere di di Chioggia e Malamocco, che saranno ultimate rispettivamente a ottobre dello stesso anno. Entro la fine del 2014 avrebbe dovuto essere ultimata la barriere di Lido Nord con l’installazione delle altre paratoie, ma nell'aprile 2015 esse non risultavano ancora installate<ref>[http://mattinopadova.gelocal.it/regione/2015/04/25/news/il-mose-entrera-in-funzione-tra-due-anni-1.11305571 Il mose entrera' in funzione tra due anni]</ref>. {{Senza fonte|L’operatività del Mose è prevista per il 2017}}.
Nell'aprile 2015 il [[Corriere del Veneto]] ha rivelato che i lavori sono rimasti fermi per gli ultimi 8 mesi<ref>[http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2015/27-aprile-2015/mose-fermo-mesi-operai-casa-2301311390105.shtml Mose fermo per mesi, operai a casa]</ref>.
 
=== Il MoseMOSE in Arsenale ===
All’ArsenaleAll'[[Arsenale di Venezia]], luogo simbolo della potenza commerciale e militare della Serenissima, sarannosono state localizzate le attività per il controllo e la [[manutenzione]] del MoseMOSE e per la [[gestione]] del sistema lagunare: sono già stati restaurati numerosi edifici storici, rimasti per decenni in stato di degrado e abbandono, e si sta attualmente procedendo alla riorganizzazione funzionale dell’areadell'area per ospitare le nuove funzioni previste. Gli interventi di restauro hanno consentito di salvaguardare un patrimonio di straordinario valore storico e architettonico e hanno premesso il recupero e il riuso di edifici; inoltre, l’insediamentol'insediamento di nuove funzioni permetterà la rinascita dell’Arsenaledell'Arsenale, dopo decenniun lungo periodo di abbandono, e la sua riconversione in luogo di innovazione e produzione, con importanti ricaduterisvolti economicheeconomici per la città e il territorio.
 
[[File:Arsenale nord1.jpg|miniatura|sinistradestra|L'area dell’Arsenaledell'Arsenale in cui si svolgeranno le attività di manutenzione del MoseMOSE e di gestione del sistema lagunare; a lato, edifici storici dell’Arsenaledell'Arsenale prima e dopo il restauro e alcuni interventi di infrastrutturazione dell’areadell'area per accogliere le funzioni previste.]]
 
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File:arsenale prima esterno 1.jpg|Alcuni edifici dell’Arsenaledell'Arsenale prima del restauro
File:arsenale prima esterno 2.jpg|Alcuni edifici dell’Arsenaledell'Arsenale prima del restauro
File:arsenale prima interno 1.jpg|Alcuni edifici dell’Arsenaledell'Arsenale prima del restauro
File:arsenale dopo interno 1.jpg|Edificio all’Arsenaleall'Arsenale dopo il restauro
</gallery><gallery>
File:arsenaleArsenale dopo interno 2.jpg|Edificio all’Arsenaleall'Arsenale dopo il restauro.
File:arsenaleArsenale dopo interno 3.jpg|Edificio all’Arsenaleall'Arsenale dopo il restauro.
File:arsenaleArsenale dopo aerea.jpg|L'area dell’Arsenaledell'Arsenale in cui si svolgeranno le attività di manutenzione del MoseMOSE e di gestione del sistema lagunare.
File:arsenaleArsenale dopo molo.jpg|L'area dell’Arsenaledell'Arsenale in cui si svolgeranno le attività di manutenzione del MoseMOSE e di gestione del sistema lagunare.
</gallery>
 
All’ArsenaleAll'Arsenale è già attiva la sala di controllo del MoseMOSE, la cabina di regia dove si assumeranno le decisioni per il funzionamento delle paratoie e da dovecui verrà emesso l’ordinel'ordine di chiudere le bocche di porto in caso di acqua alta, che verrà poi eseguito in ciascuna delle tre bocche di porto. Il Centro, operativo dal 2011, svolge attività di raccolta dei dati sulle [[Previsione meteorologica|previsioni meteo]]-marine, elaborazione delle previsioni di acqua alta e [[simulazione]] del comportamento delle paratoie (come, quando e per quanto tempo devono essere messe in funzione).{{cn}}
Il Centro, operativo dal 2011, raccoglie le previsioni meteo-marine, elabora le previsioni di acqua alta e simula il comportamento delle paratoie (come, quando e per quanto tempo entrerebbero in funzione) al fine di arrivare al momento di operatività delle barriere con un sistema di previsione e di gestione assolutamente affidabile ed efficace.
 
=== Avanzamento dei lavori e prossime tappe ===
== Costi ==
Tra giugno e settembre 2012 è stato ultimato il posizionamento dei cassoni di alloggiamento delle paratoie della barriera di Lido nord; tra marzo e maggio del 2013, le prime paratoie sono arrivate a Marghera, sono state assemblate agli elementi maschi delle cerniere, predisposte per essere installate e messe in funzione per la prima volta il 12 ottobre.{{cn}} A novembre 2013 è iniziato il varo dei cassoni di alloggiamento per la barriera sud della bocca di Lido, costruiti alla bocca di Malamocco, ultimato nell'aprile 2014.{{cn}} Nel mese di giugno 2014, è diventata operativa la conca di navigazione di Malamocco<ref>{{Cita web|url=https://www.mosevenezia.eu/my-product/bocca-di-malamocco-varo-primo-cassone-di-spalla-giugno-2014/
Nel corso degli anni, il costo stimato per il completamento dell'opera è aumentato progressivamente.
|titolo=Bocca di Malamocco - 19 giugno 2014 - varo e affondamento primo cassone di spalla |editore=Consorzio Venezia Nuova
|data=19 giugno 2014|accesso=22 novembre 2019|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20191122130349/https://www.mosevenezia.eu/my-product/bocca-di-malamocco-varo-primo-cassone-di-spalla-giugno-2014/ |dataarchivio =22 novembre 2019|urlmorto=no}}</ref> per le navi dirette a Porto Marghera ed è iniziata l'installazione dei cassoni di alloggiamento delle barriere di Chioggia e Malamocco, ultimate a ottobre dello stesso anno.{{cn}} Entro la fine del 2014 avrebbe dovuto essere ultimata la barriera di Lido Nord con l'installazione delle altre paratoie, ma nell'aprile 2015 non risultavano ancora installate.<ref>{{Cita web|url=https://mattinopadova.gelocal.it/regione/2015/04/25/news/il-mose-entrera-in-funzione-tra-due-anni-1.11305571 |titolo= Il Mose entrerà in funzione tra due anni|editore=[[Il Mattino di Padova|Il Mattino]] - Padova|data=6 marzo 2019|accesso=16 novembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190307232518/https://mattinopadova.gelocal.it/regione/2015/04/25/news/il-mose-entrera-in-funzione-tra-due-anni-1.11305571 |dataarchivio=7 marzo 2019|urlmorto=sì}}</ref> Nell'aprile 2015 il [[Corriere del Veneto]] ha rivelato che i lavori erano rimasti fermi per gli 8 mesi precedenti<ref>{{Cita web |url=http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2015/27-aprile-2015/mose-fermo-mesi-operai-casa-2301311390105.shtml |titolo=Mose fermo per mesi, operai a casa |accesso=31 agosto 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150803185513/http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2015/27-aprile-2015/mose-fermo-mesi-operai-casa-2301311390105.shtml |dataarchivio=3 agosto 2015 |urlmorto=no }}</ref> Secondo ''La Nuova di Venezia,'' la piena operatività del MOSE era stata prevista per il 30 giugno 2018, poi slittata a dicembre 2018. Inoltre non è chiaro a chi competerebbe la responsabilità di decidere quando azionare le paratoie.<ref>{{Cita web|url=http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2015/11/07/news/mose-ora-e-giallo-sul-termine-dei-lavori-1.12402304|titolo=Mose, ora è giallo sul termine dei lavori - Cronaca - La Nuova di Venezia|sito=La Nuova di Venezia|data=2015-11-07|accesso=2016-04-27|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190711215255/https://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2015/11/07/news/mose-ora-e-giallo-sul-termine-dei-lavori-1.12402304 |dataarchivio=11 luglio 2019|urlmorto=no}}</ref>
 
Il 30 gennaio 2019 è stata posata l'ultima delle 78 paratoie del MOSE.<ref>{{cita news|autore=Alberto Zorzi|titolo=Venezia. Mose, è stata posata l'ultima paratoia. In primavera via ai test|pubblicazione=Corriere del Veneto|data=2019-01-30|url=https://corrieredelveneto.corriere.it/venezia-mestre/cronaca/19_gennaio_30/venezia-02-03-fas1acorriereveneto-web-veneto-641be9d0-246b-11e9-b404-4020a844d8e7.shtml|accesso=14 novembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190203211451/https://corrieredelveneto.corriere.it/venezia-mestre/cronaca/19_gennaio_30/venezia-02-03-fas1acorriereveneto-web-veneto-641be9d0-246b-11e9-b404-4020a844d8e7.shtml|dataarchivio=3 febbraio 2019|urlmorto=no}}</ref> A novembre 2019 lo stato di avanzamento lavori è del 94% e la consegna è prevista per fine 2021.<ref name="statolavori2019">{{Cita web|url=https://www.ilpost.it/2019/11/13/mose-venezia-lavori-conclusione/|titolo=A che punto è il MOSE a Venezia?|editore=[[il Post]]|data=13 novembre 2019 |accesso=16 novembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191113210149/https://www.ilpost.it/2019/11/13/mose-venezia-lavori-conclusione/ |dataarchivio= 13 novembre 2019|urlmorto=no}}</ref>
Nel 1989 i costi preventivati erano pari a 3.200 miliardi di lire<ref>{{cita web|url=http://www.lastampa.it/2013/10/12/italia/cronache/venezia-il-mose-degli-scandali-al-battesimo-dellacqua-alta-S7aBGGFDMDn6Vvp5jybjQI/pagina.html|titolo=Venezia, il Mose degli scandali al battesimo dell'acqua alta|sito=La Stampa|data=12 ottobre 2013}}</ref>. Nel 2001 il costo stimato sale a 3.700 miliardi di lire<ref>{{cita web|url=http://www.misteriditalia.com/grandiopere/mose/index.php|titolo=Il MOSE: dalle acque nulla di biblico, solo guai|sito=misteriditalia.com}}</ref>.
 
== Descrizione ==
Nel 2002 vengono stanziati i primi veri finanziamenti: il Comitato interministeriale vengono stanziati per la realizzazione del progetto 450 milioni di euro<ref name=autogenerato1>{{cita web|url=http://news.panorama.it/cronaca/mose-venezia-tempi-tappe-costi-ritardi|titolo=Mose: storia, costi, ritardi|sito=Panorama|data=5 giugno 2014}}</ref>.
 
=== Obiettivi ===
Al 2013 sono stati stanziati 4,987 [[miliardi]] di [[euro]] per la realizzazione dell'opera<ref>{{cita web|url=http://it.notizie.yahoo.com/infrastrutture-mit-nessun-allarme-su-mose-stanziati-5-151800299--finance.html|titolo=Infrastrutture: Mit, nessun allarme su Mose. Stanziati 5 miliardi|data=10 settembre 2013|accesso=4 ottobre 2013}}</ref>.
[[File:Acqua alta in Piazza San Marco-original.jpg|thumb|[[Acqua alta]] in [[Piazza San Marco]].]]{{Vedi anche|Acqua alta}}
Lo scopo del progetto MOSE è proteggere la laguna, le sue città, gli abitanti e l'inestimabile patrimonio [[Storia|storico]], [[Arte|artistico]] e [[Ambiente (biologia)|ambientale]] da tutte le acque alte, compresi gli eventi estremi. Le acque alte sono diventate sempre più frequenti e intense a causa dell'effetto combinato di [[subsidenza]] (abbassamento del livello del suolo) ed [[eustatismo]] (innalzamento del livello del mare), dovuti a fenomeni naturali e antropici.<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/1996/dicembre/01/Perche_acqua_alta_sempre_piu_co_0_96120111768.shtml|titolo=Perché l'acqua alta è sempre più alta|data=1º dicembre 1996|accesso=29 gennaio 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090804012555/http://archiviostorico.corriere.it/1996/dicembre/01/Perche_acqua_alta_sempre_piu_co_0_96120111768.shtml|giornale=Corriere della Sera}}</ref> Oggi le città lagunari sono mediamente di 23&nbsp;cm più basse sull'acqua rispetto agli inizi del [[XX secolo|Novecento]] e ogni anno decine di allagamenti causano pesantissimi disagi ai cittadini, degrado alle strutture urbane e architettoniche e all'[[ecosistema]].<ref>{{cita web|url=http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2970|titolo=Distribuzione decennale delle alte maree (>110 cm) dal 1872|accesso=31 gennaio 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150206225111/http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2970}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1066|titolo=Acqua alta|editore=Comune di Venezia|data=26 novembre 2009|citazione=Nell'ultimo secolo la Laguna e la sua funzionalità sono state profondamente modificate dall'azione umana, che ha contribuito, indirettamente, all'accentuazione del fenomeno.|accesso=16 novembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160619162853/http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1066}}</ref><ref name="Centro_Maree">{{Cita web|url=http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3045|titolo=Parametri meteomarini e loro statistiche|editore=Città di Venezia|accesso=16 novembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080321011711/http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3045|dataarchivio=21 marzo 2008|urlmorto=sì}}</ref>
 
Inoltre è sempre presente il rischio per l'intero territorio lagunare di un evento estremo e catastrofico come [[Alluvione di Venezia del 4 novembre 1966|quello del 4 novembre 1966]], quando una marea eccezionale di 194&nbsp;cm sommerse Venezia, Chioggia e gli altri centri abitati. In futuro il fenomeno delle acque alte potrebbe aggravarsi per il previsto aumento del livello del mare come effetto dei [[cambiamenti climatici]]. In questo quadro il MOSE, insieme agli interventi di rinforzo del cordone litoraneo, è stato progettato per proteggere da maree fino a tre metri, e sarà quindi in grado di assicurare un'efficace protezione della laguna negli scenari attualmente ritenuti più probabili (le stime dell'[[IPCC]] - ''Intergovernmental Panel on Climate Change'' - prevedono un ulteriore innalzamento del mare entro il 2100 compreso tra 43 e 84&nbsp;cm).<ref>{{cita web|url=https://www.ipcc.ch/srocc/chapter/chapter-4-sea-level-rise-and-implications-for-low-lying-islands-coasts-and-communities/|titolo=IPCC Special Report on the Ocean and Cryosphere in a Changing Climate|data=2019|accesso=3 novembre 2023}}</ref>
Al 2014 risultano finanziati già 5,267 miliardi (di cui 401 milioni con la Legge di stabilità 2014) e viene stimato un residuo di 226 milioni di euro per il completamento dell'opera entro il 2016<ref name=autogenerato1 />.
 
Grazie alla flessibilità di [[gestione]], il MOSE può essere messo in funzione in modi diversi per far fronte alle caratteristiche e all'entità dell'evento di marea: dato che le paratoie sono indipendenti l'una dall'altra e possono agire separatamente, si può prevedere la chiusura contemporanea di tutte e tre le bocche di porto nel caso di un evento di grossa portata, oppure la chiusura solo di alcune bocche in base ai [[Vento|venti]], alla [[pressione]] e all'entità di marea prevista, o anche chiusure solo parziali di ciascuna bocca.{{cn}}
== I numeri del Mose ==
 
Dal 1966, anno della grande alluvione, al 2010, le acque alte oltre i 110&nbsp;cm sono state 191, mentre nel periodo compreso tra il 1926 e il 1965 erano state 21.<ref>{{Cita web|url=https://www.comune.venezia.it/it/content/distribuzione-decennale-delle-alte-maree-110-cm|titolo=Distribuzione decennale delle alte maree ≥ 110 cm|editore=Città di Venezia|accesso=3 ottobre 2020}}</ref> Gli eventi di marea eccezionale (superiore ai 140&nbsp;cm misurati sul medio marino, ossia riferiti allo zero mareografico della stazione di Punta della Dogana misurato nel 1897) sono stati oltre venti da quando sono disponibili misurazioni sistematiche del livello del mare.<ref name="Centro_Maree" />
{{F|dighe|data = giugno 2014}}'''2003''' inizio dei lavori
 
[[File:Grafico acqua alta Venezia.svg|miniatura|centro|verticale=2|
'''2016''' fine prevista dell’opera
{{Legenda|#9DC3E6|Alte maree ≥ 110 cm}}
{{Legenda|#2E75B6|Alte maree ≥ 120 cm}}<br>
Sulle ascisse sono riportati i decenni dal 1870-1879 al 2010-2019, sulle ordinate la quantità decennale di alte maree ≥ 110&nbsp;cm. Il decennio 1870-1879 non riporta le eventuali alte maree avvenute nel biennio 1870-1871.
]]
 
=== Funzionamento ===
'''4''' le dighe mobili in corso di realizzazione alle bocche di porto lagunari (2 alla bocca di Lido; 1 a Malamocco e 1 a Chioggia)
[[File:03 movimento paratoie.jpg|thumb|Movimento delle paratoie. Normalmente le paratoie sono completamente invisibili e giacciono sui fondali, piene d'acqua; per sollevarle vengono svuotate dall'acqua e fatte emergere.]]
 
Il MOSE è costituito da schiere di [[Paratoia|paratoie]] mobili, poste alle tre bocche di porto, che hanno il compito di separare temporaneamente la laguna dal mare in caso di alta marea, per un totale di 78 paratoie divise in 4 schiere: alla bocca di [[porto di Lido]], quella più ampia, due schiere di paratoie, rispettivamente di 21 e 20 elementi, collegate da un'isola artificiale;<ref name="autogenerato2">L'isola al centro della bocca di Lido, che raccorda le due schiere di paratoie, ospiterà gli edifici tecnici con gli impianti per il funzionamento del sistema.</ref> una schiera di 19 paratoie alla bocca di [[porto di Malamocco]]; una schiera di 18 alla bocca di [[porto di Chioggia]]. Le paratoie sono costituite da strutture scatolari metalliche (larghezza 20 metri per tutte le schiere, lunghezza variabile da 18,5 a 29 metri e spessore da 3,6 a 5 metri) connesse ai cassoni di alloggiamento in [[calcestruzzo]]<ref>{{cita web|url=http://www.ingegneri.cc/articolo/8868/Giuseppe-Marchese-direttore-Tecnologie-e-Qualita-Calcestruzzi-spa-Il-calcestruzzo-protagonista-del-MOSE-di-Venezia-e-non-solo Ingegneri.cc|titolo=Caratteristiche fornitura materiale|autore=Mauro Ferrarini|data=14 settembre 2011|accesso=20 ottobre 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140327013908/http://www.ingegneri.cc/giuseppe-marchese-direttore-tecnologie-e-qualita-calcestruzzi-spa-il-calcestruzzo-protagonista-del-mose-di-venezia-e-non-solo.html}}</ref> attraverso [[Cerniera (meccanica)|cerniere]] che vincolano le paratoie ai cassoni e ne consentono il movimento (2 punti di vincolo/rotazione per ogni singola paratoia, attraverso cui passano i condotti di immissione dell'aria ed espulsione dell'acqua<ref>{{cita web|titolo=MOSE Venezia Assemblaggio cerniere|data=Febbraio 2017|url=http://mosevenezia.eu/my-product/assemblaggio-cerniere-febbraio-2017/}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://mosevenezia.eu/my-product/assemblaggio-cerniere-febbraio-2017/|titolo=MOSE}}</ref>).
'''1,6&nbsp;km''' lo sviluppo complessivo delle dighe mobili
 
Il progetto delle barriere e delle 78 paratoie fu ideato da Alberto Scotti,<ref>{{cita web|url=http://ricerca.gelocal.it/nuovavenezia/archivio/nuovavenezia/2014/11/11/NZ_10_F.html?ref=search|titolo=Il padre delle dighe estromesso dai lavori|editore=La Nuova Venezia|data=11 novembre 2014|accesso=16 novembre 2019|urlarchivio=https://archive.is/20191116182437/http://ricerca.gelocal.it/nuovavenezia/archivio/nuovavenezia/2014/11/11/NZ_10_F.html?ref=search|dataarchivio=16 novembre 2019|urlmorto=no}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.raiplayradio.it/audio/2019/11/RADIO1-IN-VIVA-VOCE-4b837661-bb7e-4d99-810a-f6d3c71dd6d2.html|titolo=Venezia affonda… e con lei il nord-est dell'italia|editore=Radio 1|accesso=16 novembre 2019|urlarchivio=https://archive.is/20191116182708/https://www.raiplayradio.it/audio/2019/11/RADIO1-IN-VIVA-VOCE-4b837661-bb7e-4d99-810a-f6d3c71dd6d2.html|dataarchivio=16 novembre 2019|urlmorto=no|tipo=podcast}}</ref> amministratore unico della società Technital di Verona.<ref>{{cita web|url=http://www.technital.it/nqcontent.cfm?a_id=836&id_person=20|titolo=Alberto Scotti|sito=Technital.it|accesso=16 novembre 2019|urlarchivio=https://archive.is/20191116182241/http://www.technital.it/nqcontent.cfm?a_id=836&id_person=20|dataarchivio=16 novembre 2019}}</ref>
'''18&nbsp;km''' il fronte di cantieri a terra e a mare
 
In condizioni normali, le paratoie sono adagiate nei loro alloggiamenti sui fondali, piene d'acqua; quando vengono sollevate in previsione di un'alta marea, vengono svuotate dall'acqua mediante l'immissione di [[aria compressa]], operazione che le alleggerisce e le fa ruotare sull'asse delle cerniere, fino a emergere bloccando in questo modo la marea entrante in laguna.<ref>{{cita video|url=https://www.youtube.com/watch?v=3g0wakAYkNE|titolo=MOSE Venezia: scendiamo nella galleria sotterranea a -20 metri|data=11 febbraio 2020|editore=MetropolitanoIT|sito=Youtube}}</ref> Quando la marea cala, le paratoie vengono di nuovo riempite d'acqua e rientrano nella loro sede. Il tempo di chiusura delle bocche di porto è in media tra le 4 e le 5 ore, compresi i tempi di sollevamento delle paratoie (30 minuti circa) e di abbassamento (15 minuti circa).<ref>{{Cita web|url=http://leg17.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Sindisp&leg=17&id=979229|titolo=Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 1-00596|editore=[[Senato della Repubblica]]|data=21 giugno 2016|accesso=22 novembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191122184646/http://leg17.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Sindisp&leg=17&id=979229|dataarchivio=22 novembre 2019|urlmorto=sì}}</ref> Per assicurare la navigazione e non interrompere l'attività del [[porto di Venezia]] con le barriere mobili alzate, alla bocca di porto di Malamocco viene realizzata una [[conca di navigazione]] per il passaggio delle grandi navi; alle bocche di Lido e a Chioggia saranno invece in funzione conche di navigazione più piccole per il ricovero e il transito di mezzi di soccorso, [[Peschereccio|pescherecci]] e imbarcazioni da [[Nautica da diporto|diporto]].{{cn}}
'''78''' il numero complessivo di paratoie previste
 
È stato deciso che le paratoie entrino in funzione per maree superiori a 110&nbsp;cm,<ref>{{Cita web|url=http://www.mit.gov.it/index.php/documentazione/sistema-mose-edilizia-statale|titolo=Sistema Mose - Edilizia statale|editore=[[Ministero delle infrastrutture e dei trasporti]]|data=24 ottobre 2016|citazione=Attualmente, il livello di marea previsto per l'entrata in funzione delle paratoie è 110 cm (rispetto al mareografo di riferimento posto a Venezia, Punta della Salute). Si tratta di un accordo preso dalle Istituzioni competenti, in base alla quota cui si è deciso di rialzare le rive delle parti più basse dei centri lagunari. Tale livello non rappresenta, dunque, un limite funzionale del sistema di difesa e può essere rivisto e abbassato qualora ritenuto necessario.|accesso=21 novembre 2019|urlarchivio=|dataarchivio=|urlmorto=}}</ref> quota concordata dagli enti competenti come ottimale rispetto all'attuale livello del mare, ma le paratoie potranno essere messe in funzione per qualsiasi livello di marea. Il MOSE, in base ai venti, alla pressione atmosferica e all'entità di marea, potrà far fronte alle acque alte in modi diversi, con chiusure totali o parziali.
'''18,5 m x 20 m x 3,6 m''' lunghezza, larghezza e spessore della paratoia più piccola (schiera di Lido – Treporti)
 
== Costi ==
'''29,5 m x 20 m x 4,5 m''' lunghezza, larghezza e spessore della paratoia più grande (schiera di Malamocco)
Nel corso degli anni, il costo stimato per il completamento dell'opera è aumentato progressivamente.
 
Nel 1989 i costi preventivati erano pari a {{formatnum:3200}} miliardi di [[Lira italiana|lire]].<ref>{{cita web|url=http://www.lastampa.it/2013/10/12/italia/cronache/venezia-il-mose-degli-scandali-al-battesimo-dellacqua-alta-S7aBGGFDMDn6Vvp5jybjQI/pagina.html|titolo=Venezia, il Mose degli scandali al battesimo dell'acqua alta|sito=[[La Stampa]]|data=27 giugno 2019|autore=Giovanni Cerruti|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191116173838/https://www.lastampa.it/cronaca/2013/10/12/news/venezia-il-mose-degli-scandali-1.35967044|dataarchivio=16 novembre 2019|urlmorto=no}}</ref> Nel 2001 il costo stimato sale a {{formatnum:3700}} miliardi di lire. Nel 2003 sale a circa {{formatnum:7000}} miliardi di lire.<ref>{{Cita web |url = http://www.misteriditalia.com/grandiopere/mose/index.php |titolo = Il MOSE: dalle acque nulla di biblico, solo guai |sito = misteriditalia.com (defunto) |editore = Misteri d'Italia s.r.l. |citazione = |data = 2007 |accesso = 10 ottobre 2016 |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20070706132920/http://www.misteriditalia.com/grandiopere/mose/index.php |dataarchivio = 6 luglio 2007 |urlmorto = sì}}</ref> Va considerato che il cantiere è stato aperto nel 2003, quindi gli aumenti precedenti sono da riferirsi a rettifiche in fase progettuale.
'''1''' la conca di navigazione alla bocca di Malamocco per il passaggio delle navi con le paratoie in funzione
 
Nel 2002 sono stati stanziati i primi finanziamenti: il Comitato interministeriale ha stanziato, per la realizzazione del progetto, 450 milioni di euro.<ref name=autogenerato1>{{cita web|url=http://news.panorama.it/cronaca/mose-venezia-tempi-tappe-costi-ritardi|titolo=Mose: storia, costi, ritardi|sito=Panorama|data=5 giugno 2014|accesso=5 giugno 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140606215701/http://news.panorama.it/cronaca/mose-venezia-tempi-tappe-costi-ritardi|dataarchivio=6 giugno 2014|urlmorto=sì}}</ref>
'''3''' le conche di navigazione (2 a Chioggia e 1 a Lido - Treporti) per il transito di mezzi di soccorso, pescherecci e imbarcazioni da diporto con le paratoie in funzione
 
Nel 2013 la somma messa a disposizione è salita a 4 miliardi e 987 milioni di euro per la realizzazione dell'opera.<ref>{{cita web|url=http://it.notizie.yahoo.com/infrastrutture-mit-nessun-allarme-su-mose-stanziati-5-151800299--finance.html|titolo=Infrastrutture: Mit, nessun allarme su Mose. Stanziati 5 miliardi|data=10 settembre 2013|accesso=4 ottobre 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131004230542/http://it.notizie.yahoo.com/infrastrutture-mit-nessun-allarme-su-mose-stanziati-5-151800299--finance.html|dataarchivio=4 ottobre 2013}}</ref>
'''156''' le cerniere, due per ciascuna paratoia, oltre ad alcuni elementi di riserva
 
Al 2014 il finanziamento risultava aumentato a 5 miliardi e 267 milioni (di cui 401 milioni con la Legge di stabilità 2014) ed è stato stimato un residuo di 226 milioni di euro per il completamento dell'opera. Alla data l'opera risulta completata al 90% per una spesa corrispondente di {{formatnum:5493}} milioni di euro.<ref name=autogenerato1 />
'''42 tonnellate''' il peso di ciascuna cerniera
 
Al 2025, il costo complessivo del MOSE ha superato i 6,5 miliardi di euro.<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/01/05/venezia-ce-il-primo-dato-reale-sui-mega-costi-di-manutenzione-e-gestione-del-mose-servono-almeno-650-milioni-nei-prossimi-11-anni/6921605/?utm_source=chatgpt.com|titolo=Venezia, c'è il primo dato reale sui mega costi di manutenzione e gestione del Mose: servono almeno 650 milioni nei prossimi 11 anni|sito=Il Fatto Quotidiano|data=2023-01-05|accesso=2025-04-27}}</ref>
'''3 metri''' la marea massima che le paratoie possono fronteggiare (a oggi la marea più alta è stata di 1,94 m nel novembre del 1966)
 
Con il MOSE pienamente operativo, si stima che ogni apertura venga a costare circa 211.000 Euro.<ref>{{cita web|url=https://corrieredelveneto.corriere.it/venezia-mestre/cronaca/22_novembre_25/mose-milione-quattro-giorni-salvare-venezia-maree-0930161e-6c32-11ed-817e-e97efa7f8466.shtml}}</ref>
'''60 centimetri in 100 anni''' il rialzo del livello del mare che il Mose e 46 chilometri di litorale rinforzato da nuove spiagge fronteggiano
 
== Opere complementari ==
'''30 minuti''' per il sollevamento delle paratoie
Il MOSE non è un'opera isolata, ma rientra nel [[Pianificazione|Piano]] Generale di Interventi per la [[Salvaguardia dell'ambiente|salvaguardia]] di Venezia e della laguna, nel quadro della Legge Speciale per Venezia<ref name="notacontesto1">La Legislazione Speciale per Venezia è costituita dalla legge n. 171/73, che dichiara la salvaguardia di Venezia e della sua laguna problema di preminente interesse nazionale, a cui seguono la legge n. 798/84 e la n. 139/92: un sistema normativo che definisce gli obiettivi generali degli interventi, le procedure più opportune per realizzarli e le competenze dei diversi soggetti attuatori.</ref> definita a seguito dell'[[alluvione di Venezia del 1966|alluvione del 4 novembre 1966]]. Alla salvaguardia di Venezia e della laguna concorrono lo Stato italiano, che opera per la difesa dei centri urbani dalle acque alte, per la protezione dei territori costieri dalle mareggiate e per il riequilibrio ambientale dell'[[ecosistema]], la [[Regione del Veneto]] per il disinquinamento e le Amministrazioni Comunali ([[Venezia]], [[Chioggia]], {{chiarire|ecc.}}) per lo sviluppo [[Società (sociologia)|socio]]-[[Economia|economico]] e per il [[restauro]] del [[patrimonio]] architettonico ed edilizio.
 
Il complesso delle attività è diretto, coordinato e controllato dal cosiddetto Comitatone,<ref name="notacontesto2">È il Comitato interministeriale cui sono stati affidati l'indirizzo, il coordinamento e il controllo dell'attuazione degli interventi per la salvaguardia di Venezia e della laguna, istituito dalla legge 798/84.</ref> presieduto dal [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Presidente del Consiglio dei Ministri]] e in cui sono presenti gli enti e le istituzioni preposte a livello nazionale e locale. Gli interventi realizzati dello Stato hanno riguardato il ripristino di [[habitat]] caratteristici quali [[Barena|barene]] e bassi [[Fondale marino|fondali]] (oltre {{formatnum:1500}} [[Ettaro|ettari]] ricostruiti e protetti), la messa in [[sicurezza]] di [[Discarica|discariche]] e canali dell'[[Industria|area industriale]] di [[Porto Marghera]] (5 siti inquinati e 45&nbsp;km di rive e sponde impermeabilizzate) e la difesa dalle mareggiate (46&nbsp;km di spiagge rinforzate e naturalizzate): essi rappresentano il più imponente programma di difesa, recupero e riqualificazione dell'ambiente che lo Stato italiano abbia mai attuato; in questo quadro il MOSE per la difesa dalle acque alte insieme agli interventi di difesa degli abitati lagunari, che hanno riguardato più di 100&nbsp;km di rive e sponde, rappresenta l'ultimo e il più importante tassello per la salvaguardia del territorio lagunare.{{cn}}
'''15 minuti''' per il rientro delle paratoie nella loro sede
 
=== Il Baby MOSE a Chioggia ===
'''4/5 ore''' il tempo medio di chiusura delle bocche di porto per un evento di marea, compresi i tempi di sollevamento e abbassamento delle paratoie
[[File:paratoia di santa maria - installazione.jpg|miniatura|destra|L'installazione della paratoia di Santa Maria. Le due paratoie (Vigo e Santa Maria) sono uguali, lunghe 18 m, larghe 3,3 e con spessore di 80 cm; in caso di marea, vengono sollevate in 8 minuti attraverso l'azione dei motori oleodinamici che movimentano il sistema.]]
 
"Baby MOSE" è il nome con cui si indica il sistema alla difesa di [[Chioggia]] dalle acque alte più frequenti fino a un massimo di {{M|130|ul=cm}}.
'''4.000''' gli occupati coinvolti nella realizzazione del sistema di difesa
 
[[File:paratoia di vigo in funzione 02.jpg|miniatura|destra|Il babyMose ha tenuto all'asciutto il centro di Chioggia durante l'acqua alta di ottobre 2012.]]
'''85%''' circa l'avanzamento dei lavori
[[File:paratoia di vigo in funzione 01.jpg|miniatura|destra|La paratoia di Vigo sollevata.]]
 
Ultimato nell'estate del 2012, consiste in due paratoie mobili poste alle estremità del canal Vena − il canale che attraversa longitudinalmente la città – che vengono sollevate in pochi minuti e proteggono il centro di Chioggia dalle acque alte più frequenti.
== Il babyMose a Chioggia ==
[[File:paratoia di santa maria - installazione.jpg|miniatura|sinistra|L’installazione della paratoia di Santa Maria. Le due paratoie (Vigo e Santa Maria) sono uguali, lunghe 18 m, larghe 3.3 e con spessore di 80 cm; in caso di marea, vengono sollevate in 8 minuti attraverso l’azione dei motori oleodinamici che movimentano il sistema]]
 
Insieme al rialzo delle rive e delle aree di bordo del centro urbano, completato ormai da tempo, il babyMose è in grado di difendere dalle maree fino a 130&nbsp;cm: per le acque alte di livello superiore bisogna aspettare l'entrata in funzione del MOSE vero e proprio, che bloccherà l'entrata della marea in laguna attraverso la chiusura delle bocche di porto.
Il cosiddetto babyMose è il sistema per la difesa dell’abitato di Chioggia dalle acque alte fino a 130&nbsp;cm.
 
Anche il Baby MOSE, così come gli altri interventi di salvaguardia e riqualificazione urbana attuati a Chioggia negli ultimi anni, è stato realizzato dal Magistrato alle Acque di Venezia attraverso il Consorzio Venezia Nuova, insieme all'amministrazione comunale.<ref>{{Cita web|url=https://www.mosevenezia.eu/baby-mose-2/|titolo=Baby MOSE|accesso=5 ottobre 2020}}</ref>
[[File:paratoia di vigo in funzione 02.jpg|miniatura|destra|Il babyMose ha tenuto all'asciutto il centro di Chioggia durante l’acqua alta di ottobre 2012]]
[[File:paratoia di vigo in funzione 01.jpg|miniatura|destra|La paratoia di Vigo sollevata]]
 
== Controversie ==
Ultimato di recente e oggi operativo, consiste in due paratoie mobili poste alle estremità del canal Vena – il canale che attraversa longitudinalmente la città – che vengono sollevate in pochi minuti e proteggono il cuore di Chioggia dalle acque alte più frequenti.
Le principali critiche dirette al MOSE da parte di [[Ambientalismo|ambientalisti]], alcune forze [[Politica|politiche]] e dall'associazione di salvaguardia dei beni culturali, artistici e naturali [[Italia Nostra]],<ref>[http://www.italianostra-venezia.org/index.php?option=com_content&view=category&layout=blog&id=64&Itemid=78&lang=it Il Mose e le soluzioni alternative] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140606234703/http://www.italianostra-venezia.org/index.php?option=com_content&view=category&layout=blog&id=64&Itemid=78&lang=it |data=6 giugno 2014 }} dal sito di Italia Nostra</ref> riguardano i costi di realizzazione, gestione e manutenzione dell'opera sostenuti dallo Stato italiano, ritenuti molto più elevati rispetto ad altri sistemi con cui altri paesi - [[Paesi Bassi]], per il porto di Rotterdam ([[Maeslantkering]]) e [[Regno Unito]], per la [[barriera del Tamigi]] - hanno affrontato problemi simili; i costi di gestione post-costruzione costringerebbero inoltre Comune, Provincia e Regione a spese di manutenzione cospicue. Infine, dato che il consorzio che ha l'incarico di costruire il MOSE è responsabile del suo funzionamento solo per i primi 3 anni dopo la realizzazione, qualsiasi guasto posteriore ai 3 anni dalla fine dei lavori sarebbe addebitato agli enti locali.
 
Le critiche riguardano anche l'[[impatto ambientale]] negativo dell'opera alle bocche di porto, interessate da una complessa attività di livellamento (in quanto le dighe richiedono che il fondale sia perfettamente piano) e rafforzamento dei fondali lagunari per accogliere le paratoie (che dovrebbero essere ancorate al suolo attraverso migliaia di piloni di [[calcestruzzo armato]] che dovrebbero affondare diversi metri sottoterra), ma anche sull'[[equilibrio idrogeologico]] e sul delicato [[ecosistema]] lagunare. Una critica sul fronte ecologista è stata mossa nei confronti del mancato ricambio delle acque della laguna con afflusso di nutrienti marini proprio in occasione delle alte maree; in realtà l'impatto ambientale in tal senso è in qualche modo minimizzato solo nel caso di alte maree eccezionali superiori ai 110&nbsp;cm.
Insieme al rialzo delle rive e delle aree di bordo del centro urbano, completato ormai da tempo, il babyMose è quindi in grado di difendere dalle maree fino a 130&nbsp;cm: per le acque alte di livello superiore bisogna aspettare l’entrata in funzione del Mose vero e proprio, che bloccherà l’entrata della marea in laguna attraverso la chiusura delle bocche di porto.
 
Il fronte "No MOSE"<ref>{{Treccani|nomose_(Neologismi)|NoMose|volume=Neologismi|anno=2008|v=1|accesso=3 marzo 2020}}</ref> mette anche in rilievo quelle che potrebbero essere alcune criticità strutturali dell'opera e la sua inefficacia a fronteggiare il previsto aumento del livello del mare.<ref>{{Cita web|url=http://www.itaca.org/documenti/rassegna_stampa/mose%20l'eterno.pdf|titolo=Mose, l'eterno incompiuto che costa molto e serve a poco - L'opera faraonica che divide Venezia (da 20 anni)|autore=Erminia Della Frattina|editore=[[il Fatto Quotidiano]]|data=5 maggio 2011|p=8|accesso=16 novembre 2019|formato=PDF|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181126133347/http://www.itaca.org/documenti/rassegna_stampa/mose%20l%27eterno.pdf|dataarchivio=26 novembre 2018|urlmorto=no}}</ref>
Anche il babyMose, così come gli altri interventi di salvaguardia e riqualificazione urbana attuati a Chioggia negli ultimi anni, è stato realizzato dal Magistrato alle Acque di Venezia attraverso il Consorzio Venezia Nuova, insieme all'amministrazione comunale.
 
Nel febbraio 2017 l'ex Magistrato alle Acque Gian Mario Paolucci pubblicò un articolo sulla [[La Nuova Venezia|Nuova Venezia]], evidenziando il rischio di un'eccessiva velocità di [[corrosione]] dell'impianto dovuta all'utilizzo di [[acciaio]] non [[Acciaio inossidabile|inossidabile]], e quindi un possibile [[cedimento strutturale]] nel breve termine. In risposta a questi avvertimenti, il [[Consorzio Venezia Nuova]] affermò che la colorazione graduale delle paratoie fosse dovuta al deposito naturale di sabbia e microorganismi, per il quale è prevista comunque una sua rimozione.<ref>{{Cita web|url=http://www.lavocedivenezia.it/il-mose-non-funzionera-materiali-a-rischio-ruggine/ |titolo=Il Mose non funzionerà, la perizia: rischio ruggine, pericolo cedimento strutturale|editore=La Voce di Venezia |data=8 febbraio 2017 |accesso=16 novembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190602222002/http://www.lavocedivenezia.it/il-mose-non-funzionera-materiali-a-rischio-ruggine/ |dataarchivio=2 giugno 2019|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.veneziatoday.it/cronaca/mose-niente-ruggine-nota-consorzio.html |titolo="Niente ruggine sulle paratoie del Mose". Lo garantisce il Consorzio Venezia Nuova|editore=veneziatoday.it|data=21 novembre 2014|accesso=16 novembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180108063245/http://www.veneziatoday.it/cronaca/mose-niente-ruggine-nota-consorzio.html|dataarchivio=8 gennaio 2018|urlmorto=no}}</ref>
== Controversie ==
Le principali critiche al MOSE, progetto contestato sin dagli esordi dagli [[Ambientalismo|ambientalisti]], da alcune forze politiche e da [[Italia Nostra]]<ref>[http://www.italianostra-venezia.org/index.php?option=com_content&view=category&layout=blog&id=64&Itemid=78&lang=it Il Mose e le soluzioni alternative] dal sito di Italia Nostra</ref>, vengono motivate con i costi di realizzazione, gestione e manutenzione dell'opera sostenuti dallo Stato italiano, costi che secondo le associazioni contrarie al progetto risulterebbero molto più elevati rispetto ad altri sistemi con cui altri paesi ([[Paesi Bassi]] e [[Regno Unito]]) hanno affrontato problemi simili; i costi di gestione post-costruzione costringerebbero inoltre Comune, Provincia e Regione a spese di manutenzione cospicue. Infine, dato che il consorzio che ha l'incarico di costruire il MOSE è responsabile del suo funzionamento solo per i primi 3 anni dopo la realizzazione, qualsiasi guasto posteriore ai 3 anni dalla fine dei lavori sarebbe addebitato agli enti locali.
 
=== Ricorsi ===
Critiche vengono rivolte anche all'[[impatto ambientale]] che l'opera avrebbe non solo alle bocche di porto, interessate da una complessa attività di livellamento (in quanto le dighe richiedono che il fondale sia perfettamente piano) e rafforzamento dei fondali lagunari per accogliere le paratoie (che dovrebbero poggiare su migliaia di piloni di [[cemento]] conficcati nel suolo per metri sottoterra), ma anche sull'[[equilibrio idrogeologico]] e sul delicato [[ecosistema]] lagunare. Una critica sul fronte ecologista è stata mossa nei confronti del mancato ricambio delle acque della laguna con afflusso di nutrienti marini proprio in occasione delle alte maree; in realtà l'impatto ambientale in tal senso è in qualche modo minimizzato solo nel caso di alte maree eccezionali superiori ai 110&nbsp;cm.
Nel corso degli anni sono stati presentati nove [[ricorso giurisdizionale amministrativo|ricorsi]]. Otto sono stati rigettati dal [[Tribunale Amministrativo Regionale|TAR]] e dal [[Consiglio di Stato (Italia)|Consiglio di Stato]]; nel novembre del 2008 è stato rigettato anche il nono ricorso − presentato dal Comune di Venezia e [[WWF]] − con il quale si contestava il parere favorevole della Commissione di Salvaguardia di Venezia all'avvio dei lavori nel cantiere di [[Pellestrina]], alla bocca di [[porto di Malamocco]], dove saranno fabbricati parte dei cassoni destinati ad accogliere le paratoie del MOSE con lavorazioni che, secondo il Comune, andrebbero a danneggiare un sito di particolare interesse naturalistico.
 
Sulla questione dei danni ambientali provocati dalle opere in corso, le associazioni ambientaliste hanno anche richiesto e ottenuto un intervento dell'[[Unione europea]], in quanto le attività cantieristiche vanno a interessare siti protetti dalla [[Natura 2000|Rete Natura 2000]] e dalla [[direttiva europea]] sugli [[Uccello|uccelli]]. A seguito dell'esposto del 5 marzo 2004 della parlamentare veneziana [[Luana Zanella]], il 19 dicembre 2005 la [[commissione europea]] ha inviato all'Italia una lettera di [[messa in mora]] per avviare la procedura di infrazione per «inquinamento dell'habitat» lagunare, dato che la direzione generale della [[Commissione europea Ambiente]] ha ritenuto che, «non avendo identificato né adottato − in riferimento agli impatti sull'area "IBA 064-Laguna di Venezia" conseguenti alla realizzazione del progetto MOSE − misure idonee a prevenire l'[[inquinamento]] e il deterioramento degli habitat, nonché le perturbazioni dannose agli uccelli aventi conseguenze significative alla luce degli obiettivi dell'articolo 4 della Direttiva 79/409/CEE, la Repubblica italiana sia venuta meno agli obblighi derivanti dall'articolo 4, paragrafo 4, della Direttiva 79/409/CEE del Consiglio del 2 aprile 1979 sulla conservazione degli uccelli selvatici».<ref>{{cita web|url=http://www.regione.veneto.it/NR/rdonlyres/4C594EB5-3121-402B-8EEF-15A00BF1C717/0/DGR2371_2006.pdf|editore= Regione Veneto|data=27 luglio 2006|accesso=6 settembre 2007|titolo=Deliberazione della Giunta n. 2371 del 27 luglio 2006}}</ref>
Il fronte NO MOSE mette anche in rilievo quelle che potrebbero essere alcune criticità strutturali dell'opera e la sua inefficacia a fronteggiare il previsto aumento del livello del mare.<ref>''[http://www.itaca.org/documenti/rassegna_stampa/mose%20l'eterno.pdf Mosè, L'eterno incompiuto che costa molto e serve a poco- L'opera faraonica che divide Venezia (da 20 anni)]'', di Erminia della Frattina, il Fatto Quotidiano, 5 maggio 2011, p. 8.</ref>
 
La commissione europea all'ambiente, specificando che la sua iniziativa non intende fermare i lavori di realizzazione del MOSE, ha chiesto al governo italiano di produrre nuove informazioni relative all'[[impatto ambientale]] dei cantieri e alle opere di [[mitigazione ambientale]]. Il Magistrato alle Acque e il Consorzio Venezia Nuova hanno ribadito la provvisorietà dei cantieri e il completo ripristino dei siti utilizzati a conclusione dei lavori. Nel dicembre 2008 il Magistrato alle Acque di Venezia ha inviato a istituzioni dell'Unione Europea a [[Bruxelles]] le risposte sugli ultimi adempimenti richiesti (in particolare il monitoraggio sull'impatto delle opere e dei cantieri). Il [[14 aprile]] [[2009]] la Commissione Europea Ambiente, preso atto degli interventi di mitigazione e riqualificazione ambientale adottati dal governo italiano, ha archiviato la procedura d'infrazione ambientale intentata all'Italia; questa decisione ha consentito di sbloccare un finanziamento di 1 miliardo e 500 milioni di euro deliberato dalla [[Banca europea degli investimenti|Banca Europea degli Investimenti]] (BEI) a favore del MOSE.<ref>{{Cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/2009/aprile/15/Mose_sblocca_fondi_per_Venezia_co_8_090415035.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130111042126/http://archiviostorico.corriere.it/2009/aprile/15/Mose_sblocca_fondi_per_Venezia_co_8_090415035.shtml|titolo=Mose, la Ue sblocca i fondi per Venezia|accesso=12 gennaio 2013|urlmorto=sì|dataarchivio=11 gennaio 2013}}</ref>
=== Ricorsi ===
Nel corso degli anni sono stati presentati nove [[Ricorso|ricorsi]]. Otto sono stati rigettati dal [[Tribunale Amministrativo Regionale|TAR]] e dal [[Consiglio di Stato]]; nel novembre del 2008 è stato rigettato anche il nono ricorso – presentato dal Comune di Venezia e [[WWF]] - con il quale si contestava il parere favorevole della Commissione di Salvaguardia di Venezia all'avvio dei lavori nel cantiere di [[Pellestrina]], alla bocca di [[porto di Malamocco]], dove saranno fabbricati parte dei cassoni destinati ad accogliere le paratoie del MOSE con lavorazioni che, secondo il Comune, andrebbero a danneggiare un sito di particolare interesse naturalistico.
 
=== Proposte alternative e complementari ===
Sulla questione dei danni ambientali provocati dalle opere in corso, le associazioni ambientaliste hanno anche richiesto e ottenuto un intervento dell'[[Unione europea]], in quanto le attività cantieristiche vanno a interessare siti protetti dalla [[Rete Natura 2000]] e dalla [[direttiva europea]] sugli [[Uccello|uccelli]]. A seguito dell'esposto del 5 marzo [[2004]] della parlamentare veneziana [[Luana Zanella]], il 19 dicembre [[2005]] la [[commissione europea]] ha inviato all'Italia una lettera di messa in mora per avviare la procedura di infrazione per «inquinamento dell'habitat» lagunare, dato che la direzione generale della Commissione europea Ambiente ha ritenuto che, «non avendo identificato né adottato – in riferimento agli impatti sull'area "IBA 064-Laguna di Venezia" conseguenti alla realizzazione del progetto MOSE – misure idonee a prevenire l'inquinamento e il deterioramento degli habitat, nonché le perturbazioni dannose agli uccelli aventi conseguenze significative alla luce degli obiettivi dell'articolo 4 della Direttiva 79/409/CEE, la Repubblica italiana sia venuta meno agli obblighi derivanti dall’articolo 4, paragrafo 4, della Direttiva 79/409/CEE del Consiglio del 2 aprile 1979 sulla conservazione degli uccelli selvatici».<ref>{{cita web|url=http://www.regione.veneto.it/NR/rdonlyres/4C594EB5-3121-402B-8EEF-15A00BF1C717/0/DGR2371_2006.pdf|titolo=|editore= Regione Veneto|data=27 luglio 2006|accesso=6 settembre 2007|titolo=Deliberazione della Giunta n. 2371 del 27 luglio 2006}}</ref>
Nel corso degli anni sono state presentate diverse proposte alternative alla costruzione del MOSE. Alcune raccomandano sistemi tecnologici piuttosto differenti, altre suggeriscono tecnologie che permetterebbero di migliorare l'efficienza del sistema a paratoie mobili.{{Senza fonte}}
 
Una proposta complementare al MOSE è stata avanzata dal professore Gambolati dell'Università di Padova e consisterebbe nel sollevare Venezia di circa 25-30 centimetri mediante iniezione di acqua nel sottosuolo.<ref>{{Cita web |url=http://www.corriere.it/scienze/12_gennaio_13/sollevare-venezia-spampani_f8efbc18-3dd1-11e1-86c1-1066f4abcff8.shtml |titolo=Alzare Venezia con iniezioni di acqua marina in profondità - Corriere della Sera<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=13 settembre 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140914022959/http://www.corriere.it/scienze/12_gennaio_13/sollevare-venezia-spampani_f8efbc18-3dd1-11e1-86c1-1066f4abcff8.shtml |dataarchivio=14 settembre 2014 |urlmorto=no }}</ref>
La commissione europea all'ambiente, specificando che la sua iniziativa non intende fermare il MOSE, ha chiesto al governo italiano di produrre nuove informazioni relative all'impatto dei cantieri e alle opere di mitigazione ambientale. Il Magistrato alle Acque e il Consorzio Venezia Nuova ribadiscono la provvisorietà dei cantieri e il completo ripristino dei siti utilizzati a conclusione dei lavori. Nel dicembre 2008 il Magistrato alle Acque di Venezia ha inviato a istituzioni dell'Unione Europea a [[Bruxelles]] le risposte sugli ultimi adempimenti richiesti (in particolare il monitoraggio sull'impatto delle opere e dei cantieri). Il 14 aprile [[2009]] la Commissione Europea Ambiente, preso atto degli interventi di mitigazione e riqualificazione ambientale adottati dal governo italiano, ha archiviato la procedura d'infrazione ambientale intentata all'Italia; questa decisione ha consentito di sbloccare un finanziamento di 1 miliardo e 500 milioni di euro deliberato dalla Banca Europea degli Investimenti (BEI) a favore del Mose<ref>{{Cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/2009/aprile/15/Mose_sblocca_fondi_per_Venezia_co_8_090415035.shtml|titolo=Mose, la Ue sblocca i fondi per Venezia|accesso=12 gennaio 2013}}</ref>.
 
=== ProposteInchieste alternativegiudiziarie ===
=== Indagine per frode fiscale (2013) ===
Nel corso degli anni sono state presentate diverse proposte alternative alla costruzione del MOSE. Alcune raccomandano sistemi tecnologici piuttosto differenti, altre suggeriscono tecnologie che permetterebbero di migliorare l'efficienza del sistema a paratoie mobili{{citazione necessaria}}.
Il 28 febbraio 2013 la [[Guardia di Finanza]] di Venezia arresta Piergiorgio Baita e altri amministratori della società [[Ing. E. Mantovani]] spa per presunta frode fiscale relativa ad un sistema di creazione di false fatturazioni.<ref>{{Cita web
|url=https://www.ilgazzettino.it/nordest/venezia/frode_fiscale_arrestato_baita_numero_uno_della_ditta_che_sta_costruendo_il_mose/notizie/254897.shtml|titolo=Frode fiscale: arrestato Baita, numero uno della ditta che sta costruendo il Mose|editore=[[Il Gazzettino]]|citazione=Oltre all'ad della Mantovani, in manette altre tre persone fra cui l'ex segretaria di Galan. 20 indagati e 45 perquisizioni|data=1º marzo 2013|accesso=16 novembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130302013014/https://www.ilgazzettino.it/nordest/venezia/frode_fiscale_arrestato_baita_numero_uno_della_ditta_che_sta_costruendo_il_mose/notizie/254897.shtml|dataarchivio=2 marzo 2013|urlmorto=sì}}</ref> Successivamente, a maggio 2013 la Guardia di Finanza ha acquisito documentazione relativa alla fatturazione di grosse pietre (utilizzate come protezione delle bocche di porto) acquistate in [[Croazia]] tramite una società [[Canada|canadese]], la quale le avrebbe poi rivendute alla Mantovani spa a prezzo maggiorato.<ref>{{cita news|autore=Gianluca Amadori|url=http://www.ilgazzettino.it/province/nordest/frode_fiscale_caccia_ai_fondi_neri_di_baita_nel_mirino_i_lavori_per_il_mose/notizie/279061.shtml|titolo=Mantovani, le pietre per il Mose dalla Croazia al Canada per gonfiare i prezzi|pubblicazione=[[Il Gazzettino]]|data=13 maggio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140714145707/https://www.ilgazzettino.it/province/nordest/frode_fiscale_caccia_ai_fondi_neri_di_baita_nel_mirino_i_lavori_per_il_mose/notizie/279061.shtml |dataarchivio=14 luglio 2014|urlmorto=sì}}</ref> Dopo appena due mesi sono state arrestate altre 14 persone a seguito della scoperta di presunti fondi neri aperti in Austria.<ref>{{cita news|autore=Giampaolo Bonzio|url=http://www.ilgazzettino.it/NORDEST/VENEZIA/mose_fatture_gonfiate_per_acquisti_in_croazia_fondi_neri_scoperti_in_austria/notizie/303764.shtml|titolo=Mose, fatture gonfiate per acquisti in Croazia: fondi neri scoperti in Austria|pubblicazione=[[Il Gazzettino]]|data=13 luglio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190216202229/https://www.ilgazzettino.it/NORDEST/VENEZIA/mose_fatture_gonfiate_per_acquisti_in_croazia_fondi_neri_scoperti_in_austria/notizie/303764.shtml |dataarchivio=16 febbraio 2019|urlmorto=no}}</ref>
 
=== Indagine per tangenti e finanziamenti illeciti (2014) ===
Una proposta alternativa è stata avanzata dal Prof. Gambolati dell'Università di Padova e consisterebbe nel sollevare Venezia mediante iniezione di acqua nel sottosuolo.<ref>[http://www.corriere.it/scienze/12_gennaio_13/sollevare-venezia-spampani_f8efbc18-3dd1-11e1-86c1-1066f4abcff8.shtml]</ref>
Il 4 giugno 2014 un blitz delle [[Fiamme Gialle]] ha portato all'arresto di 35 persone tra imprenditori, manager, amministratori e politici coinvolti in un circolo di tangenti nell'ambito dei finanziamenti al progetto MOSE. I [[Capo d'imputazione|capi d'imputazione]] sono reati di natura finanziaria quali [[corruzione]], [[concussione]] e [[finanziamento illecito]].<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/cronaca/2014/06/04/news/mose_35_arresti_per_tangenti_anche_il_sindaco_di_venezia-88004605/?ref=HREA-1|titolo=Mose, inchiesta sugli appalti: arrestato il sindaco di Venezia. Chiesta custodia cautelare per Galan|editore=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=4 giugno 2014|accesso=17 novembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190413122819/https://www.repubblica.it/cronaca/2014/06/04/news/mose_35_arresti_per_tangenti_anche_il_sindaco_di_venezia-88004605/?ref=HREA-1 |dataarchivio=13 aprile 2019|urlmorto=no}}</ref> Tra gli arrestati figurano [[Renato Chisso]], Assessore regionale alle Infrastrutture dal 2000 (PdL) accusato di corruzione per aver ricevuto uno stipendio fisso da 200-{{formatnum:250000}} euro l'anno, lo stesso sindaco di Venezia [[Giorgio Orsoni]], accusato di finanziamento illecito di 450-{{formatnum:550000}} euro per la sua campagna elettorale da Sindaco nel 2010 (PD, sebbene il partito abbia preso le distanze dichiarando che Orsoni non sia iscritto<ref>{{Cita web|url=https://www.ilgazzettino.it/NORDEST/VENEZIA/pd_prende_distanze_orsoni_non_amp_egrave_iscritto_al_partito_tangenti_mose_venezia/notizie/728339.shtml |titolo=Il Pd prende le distanze da Orsoni: «Non è iscritto al nostro partito»|editore=[[Il Gazzettino]]|data=5 giugno 2014|accesso=17 novembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190207072552/https://www.ilgazzettino.it/NORDEST/VENEZIA/pd_prende_distanze_orsoni_non_amp_egrave_iscritto_al_partito_tangenti_mose_venezia/notizie/728339.shtml |dataarchivio=7 febbraio 2019|urlmorto=no}}</ref>) e l'ex vicecomandante generale della Guardia di Finanza [[Emilio Spaziante]], accusato di aver fornito dietro compenso ad altri indagati «informazioni riservate sulle indagini in corso e su alcune verifiche fiscali operate dalle Fiamme gialle sulle attività del Consorzio Nuova Venezia, sfruttando le sue conoscenze e il suo potere all'interno del corpo incassando 500 mila euro dal Consorzio».<ref>{{Cita web|url=https://www.lastampa.it/cronaca/2014/11/05/news/mose-ex-generale-spaziante-patteggia-4-anni-1.35587872/amp/|titolo=Mose, ex generale Spaziante patteggia 4 anni|sito=www.lastampa.it|accesso=2025-03-14}}</ref>
 
La procura di Venezia ha formulato anche una richiesta di arresto per l'ex Presidente della Regione Veneto [[Giancarlo Galan]] (FI/PdL), accusato di corruzione per avere ricevuto oltre 1 milione di euro di stipendio annuale anche una volta terminato l'incarico di Presidente di Regione dal Consorzio di Mazzacurati, lavori milionari per la ristrutturazione della sua villa di Cinto Eugano sempre da Baita oltre che ingenti somme di denaro, come per Chisso, trasferiti sempre dal capo della Maltauro Baita in conti a suoi prestanome nel Sud-est asiatico e San Marino, come confermato dalla sua ex segretaria particolare Minutillo. Secondo la ricostruzione processuale, il consorzio Venezia Nuova avrebbe raccolto circa 10 milioni di euro in 4 anni con un sistema di [[Falsa fatturazione|false fatturazioni]], poi girati come tangenti ai politici per favorire e velocizzare la realizzazione dell'opera.<ref>{{cita video | url = https://www.youtube.com/watch?v=KxaeJ-cyNS8 | titolo = MOSE, Minutillo: «10 milioni di tangenti in 4 anni» | data = 10 novembre 2016 | sito = Youtube | editore = [[Rete Veneta]] | urlarchivio = https://archive.is/20190815104413/https://www.youtube.com/watch?v=KxaeJ-cyNS8 | dataarchivio = 15 agosto 2019 | urlmorto = no}}</ref>
== Le inchieste giudiziarie ==
=== Indagine per frode fiscale (2013) ===
Il 28 febbraio 2013 la [[Guardia di Finanza]] di Venezia arresta Piergiorgio Baita e altri amministratori della società Mantovani spa per presunta frode fiscale relativa ad un sistema di creazione di false fatturazioni<ref>{{cita news|autore=|url=http://www.gazzettino.it/nordest/venezia/frode_fiscale_arrestato_baita_numero_uno_della_ditta_che_sta_costruendo_il_mose/notizie/254897.shtml|titolo=Frode fiscale: arrestato Baita, numero uno della ditta che sta costruendo il Mose|pubblicazione=Il Gazzettino|data=28 febbraio 2013}}</ref>. Successivamente, a maggio 2013 la Guardia di Finanza ha acquisito documentazione relativa alla fatturazione di grosse pietre (utilizzate come protezione delle bocche di porto) acquistate in Croazia tramite una società canadese, la quale le avrebbe poi rivendute alla Mantovani spa a prezzo maggiorato<ref>{{cita news|autore=Gianluca Amadori|url=http://www.ilgazzettino.it/province/nordest/frode_fiscale_caccia_ai_fondi_neri_di_baita_nel_mirino_i_lavori_per_il_mose/notizie/279061.shtml|titolo=Mantovani, le pietre per il Mose dalla Croazia al Canada per gonfiare i prezzi|pubblicazione=Il Gazzettino|data=13 maggio 2013}}</ref>. Dopo appena due mesi vengono arrestate altre 14 persone a seguito della scoperta di presunti fondi neri aperti in Austria<ref>{{cita news|autore=Giampaolo Bonzio|url=http://www.ilgazzettino.it/NORDEST/VENEZIA/mose_fatture_gonfiate_per_acquisti_in_croazia_fondi_neri_scoperti_in_austria/notizie/303764.shtml|titolo=Mose, fatture gonfiate per acquisti in Croazia: fondi neri scoperti in Austria|pubblicazione=Il Gazzettino|data=13 luglio 2013}}</ref>.
 
Nel corso dell'inchiesta sono stati arrestati anche il tesoriere e consigliere regionale del PD veneto [[Giampiero Marchese]] e l'europarlamentare [[Polo delle Libertà|PdL]] [[Lia Sartori]], ex vicepresidente della Giunta e presidente del Consiglio regionale del Veneto, accusati di finanziamento illecito per ottenere contributi per le loro campagne elettorali. Coinvolti, senza essere indagati, per essere stati i procacciatori dei finanziamenti dal Consorzio Venezia Nuova per politici locali e a loro volta foraggiati, l'ex Presidente della Provincia di Venezia ed ex Responsabile PD Enti Locali e Organizzazione nelle Segreterie nazionali Bersani ed Epifani, il deputato [[Davide Zoggia]], l'ex Presidente della Provincia di Belluno e consigliere regionale Pd [[Sergio Reolon]], i quali in quanto ricandidati rispettivamente a Presidente della Provincia di Venezia e a Presidente della Provincia di Belluno nel 2009 avrebbero ricevuto rispettivamente 65.000 e 10.000 euro dal Consorzio, e il deputato veneziano Pd [[Michele Mognato]].{{cn}}
=== Indagine per presunte tangenti e finanziamenti illeciti (2014) ===
 
Per Orsoni, i 3 insieme a Marchese lo imposero a prendere il finanziamento dal Presidente del Consorzio Mazzacurati e dall'imprenditore Maltauro per la sua campagna a Sindaco della Laguna nel 2010). Il 4 luglio, viene arrestato anche l'ex deputato [[Polo delle Libertà|PdL]] e consigliere politico dell'ex Ministro dell'Economia dei Governi Berlusconi [[Giulio Tremonti]] accusato di aver incassato una tangente di 500.000 euro dal Consorzio per far sbloccare al [[CIPE]] i finanziamenti necessari per il MOSE (tangente che poi Milanese avrebbe rigirato proprio all'ex Ministro Tremonti, non indagato). Indagato anche l'ex Ministro dell'Ambiente e delle Infrastrutture e dei Trasporti nei Governi Berlusconi [[Altero Matteoli]] che sarebbe entrato nel gioco di dazioni di denaro, in cambio di favori, costruito da Mazzacurati, concessionario del ministero delle Infrastrutture per la realizzazione dell'opera, accusato di aver condizionato l'assegnazione dei lavori con la creazione di fondi neri da destinare al finanziamento illecito.{{cn}}
Il 4 giugno 2014, nelle prime ore del mattino, un blitz delle Fiamme Gialle porta all'arresto di 35 persone tra imprenditori, manager, amministratori e politici coinvolti in un circolo di tangenti nell'ambito dei finanziamenti al progetto MOSE. I capi d'imputazione sono reati di natura finanziaria quali corruzione, concussione e finanziamento illecito.<ref>[http://www.repubblica.it/cronaca/2014/06/04/news/mose_35_arresti_per_tangenti_anche_il_sindaco_di_venezia-88004605/?ref=HREA-1 Mose, inchiesta sugli appalti: arrestato il sindaco di Venezia. Chiesta custodia cautelare per Galan - Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Tra gli arrestati figurano Renato Chisso, Assessore regionale alle Infrastrutture dal 2000 (PdL) accusato di corruzione per aver ricevuto uno stipendio fisso da 200-250 mila euro l'anno, lo stesso sindaco di Venezia [[Giorgio Orsoni]], accusato di finanziamento illecito di 450-550 mila euro per la sua campagna elettorale da Sindaco nel 2010 (PD, sebbene il partito abbia preso le distanze dichiarando che Orsoni non sia iscritto<ref>[http://www.gazzettino.it/NORDEST/VENEZIA/pd_prende_distanze_orsoni_non_amp_egrave_iscritto_al_partito_tangenti_mose_venezia/notizie/728339.shtml Il Pd prende le distanze da Orsoni: ​«Non è iscritto al nostro partito»<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>) e l'ex vicecomandante nazionale della Guardia di Finanza [[Emilio Spaziante]], accusato di aver fornito dietro compenso ad altri indagati «informazioni riservate sulle indagini in corso e su alcune verifiche fiscali operate dalle Fiamme gialle sulle attività del Consorzio Nuova Venezia, sfruttando le sue conoscenze e il suo potere all'interno del corpo incassando 500 mila euro dal Consorzio.
 
Dalle carte inoltre emergerebbe anche il coinvolgimento dell'ex Presidente del Consiglio dei Ministri [[Enrico Letta]] (PD) che avrebbe ricevuto 150.000 euro dal Consorzio per la candidatura a Segretario del Pd nelle primarie 2007 tramite la Fondazione Vedrò, dell'ex Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri in tutti i Governi Berlusconi [[Gianni Letta]] che avrebbe chiesto al Consorzio di affidare appalti a persone da lui indicate come l'ex Ministro dei trasporti, sempre di un governo Berlusconi, [[Pietro Lunardi]] per 500.000 euro, dell'ex Ministro della [[Pubblica Amministrazione]] del Governo Berlusconi IV e candidato Sindaco del centrodestra a Venezia nel 2010 [[Renato Brunetta]], che avrebbe ricevuto da Baita 50.000 euro per la campagna amministrativa a Sindaco, come per il competitor Orsoni, per accattivarsi entrambi e dell'ex Sindaco di Venezia [[Massimo Cacciari]], ferreo oppositore del MOSE, che chiese a Mazzacurati 300.000 euro per la sponsorizzazione del [[Venezia Calcio]]. Gli interessati hanno smentito il loro coinvolgimento nell'inchiesta dando mandato ai loro avvocati di tutelare la loro onorabilità. Tra gli arrestati numerosi imprenditori con appalti nel MOSE, collaboratori e segretari personali dei politici coinvolti, funzionari regionali, magistrati delle acque che avrebbero dovuto sorvegliare sugli appalti venendo invece stipendiati annualmente con 400.000 euro dal Consorzio e persino un magistrato della [[Corte dei Conti]] per avere, anch'egli «compiuto atti contrari ai suoi doveri» ricevendo dal Consorzio tra i 400 e i {{formatnum:500000}} euro (che poi sarebbero divenuti {{formatnum:600000}}) l'anno per venire meno al suo ruolo di controllore.{{cn}}
La procura di Venezia formula anche una richiesta di arresto per l'ex Presidente della Regione Veneto [[Giancarlo Galan]], accusato di corruzione: avrebbe ricevuto oltre 1 milione di stipendio annuale anche una volta terminato l'incarico di Presidente di Regione dal Consorzio di Mazzacurati, lavori milionari per la ristrutturazione della sua villa di Cinto Eugano sempre da Baita oltre che ingenti somme di denaro, come per Chisso, trasferiti sempre dal capo della Maltauro Baitain conti a suoi prestanome nel Sud-est asiatico e San Marino, come confermato dalla sua ex segretaria particolare Minutillo. Arrestati anche il tesoriere e consigliere regionale del Pd veneto [[Giampiero Marchese]] e l'europarlamentare PdL [[Lia Sartori]], ex vicepresidente della Giunta e presidente del Consiglio regionale del Veneto, accusati di finanziamento illecito per ottenere contributi per le loro campagne elettorali (coinvolti, senza essere indagati, per essere stati i procacciatori dei finanziamenti dal Consorzio Venezia Nuova per politici locali e a loro volta foraggiati per le loro: l'ex Presidente della Provincia di Venezia ed ex Responsabile PD Enti Locali e Organizzazione nelle Segreterie nazionali Bersani ed Epifani, il deputato [[Davide Zoggia]], l'ex Presidente della Provincia di Belluno e consigliere regionale Pd [[Sergio Reolon]], i quali in quanto ricandidati rispettivamente a Presidente della Provincia di Venezia e a Presidente della Provincia di Belluno nel 2009 avrebbero ricevuto 65 mila e 10 mila euro dal Consorzio per finanziarla e il deputato veneziano Pd [[Michele Mognato]].
 
Il giorno successivo, il 5 giugno, Orsoni viene sospeso dalla carica di sindaco dal prefetto Domenico Cuttaia, mentre Chisso rassegna le proprie dimissioni da assessore regionale con un [[telegramma]].<ref>{{Cita web|url=https://www.ilgazzettino.it/NORDEST/VENEZIA/legge_severino_orsoni_sospeso_sindaco/notizie/728311.shtml|titolo=Legge Severino, il prefetto sospende Orsoni dalla carica di sindaco, Chisso si dimette con un telegramma|editore=[[Il Gazzettino]]|data=5 giugno 2014|accesso=17 novembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190225212007/https://www.ilgazzettino.it/NORDEST/VENEZIA/legge_severino_orsoni_sospeso_sindaco/notizie/728311.shtml |dataarchivio=25 febbraio 2019|urlmorto=no}}</ref> Il 13 giugno 2014, dopo aver patteggiato 4 mesi (respinto dal GIP per la gravita delle contestazioni) e la revoca degli arresti domiciliari, Orsoni si dimette da sindaco di Venezia dopo essere stato sfiduciato sia dal PD nazionale che dai suoi consiglieri di maggioranza.<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/politica/2014/06/13/news/orsoni_pd_serracchiani_venezia_mose_scandalo-88833365/ |titolo=Scandalo Mose, Orsoni si dimette da sindaco di Venezia|editore=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=13 giugno 2014|accesso=17 novembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304230008/https://www.repubblica.it/politica/2014/06/13/news/orsoni_pd_serracchiani_venezia_mose_scandalo-88833365/ |dataarchivio=4 marzo 2016|urlmorto=no}}</ref> Il 10 luglio la Giunta per le Autorizzazioni della Camera dà il primo via libera all'arresto del deputato di FI Galan, ex presidente del Veneto.{{cn}}
Per Orsoni, i 3 insieme a Marchese lo imposero a prendere il finanziamento dal Presidente del Consorzio Mazzacurati e dal l'imprenditore Maltauro per la sua campagna a Sindaco della Laguna nel 2010). Il 4 luglio, viene arrestato anche l'ex deputato PdL e consigliere politico dell'ex Ministro dell'Economia dei Governi Berlusconi [[Giulio Tremonti]] accusato di aver incassato una tangente di 500 mila euro dal Consorzio per far sbloccare al CIPE i finanziamenti necessari per il Mose (tangente che poi Milanese avrebbe rigirato anche proprio all'ex Ministro Tremonti, non indagato). Indagato anche l'ex Ministro dell'Ambiente e delle Infrastrutture e dei Trasporti nei Governi Berlusconi [[Altero Matteoli]] che sarebbe entrato nel gioco di dazioni di denaro, in cambio di favori, costruito da Mazzacurati, concessionario del ministero delle Infrastrutture per la realizzazione dell'opera, accusato di aver condizionato l'assegnazione dei lavori con la creazione di fondi neri da destinare al finanziamento illecito.
 
=== Amministrazione Straordinaria del Consorzio Venezia Nuova (2014) ===
Dalle carte inoltre emergerebbe anche il coinvolgimento dell'ex Presidente del Consiglio dei Ministri [[Enrico Letta]] (PD) che avrebbe ricevuto 150 mila euro dal Consorzio per la candidatura a Segretario del Pd nelle primarie 2007 tramite la Fondazione Vedrò, dell'ex Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri in tutti i Governi Berlusconi [[Gianni Letta]] che avrebbe chiesto al Consorzio di affidare appalti a persone da lui indicate come l'ex Ministro dei trasporti, sempre di un governo Berlusconi, [[Pietro Lunardi]] per 500 mila euro, dell'ex Ministro della P.A. del Governo Berlusconi IV e candidato Sindaco del centrodestra a Venezia nel 2010 [[Renato Brunetta]] che avrebbe ricevuto da Baita 50 mila euro per la campagna amministrativa a Sindaco, come per il competitor Orsoni, per accattivarsi entrambi e dell'ex Sindaco di Venezia [[Massimo Cacciari]], ferreo oppositore del Mose, che chiese a Mazzacurati 300 mila euro per la sponsorizzazione del Venezia Calcio. Gli interessati hanno smentito il loro coinvolgimento nell'inchiesta dando mandato ai loro avvocati di tutelare la loro onorabilità. Tra gli arrestati numerosi imprenditori con appalti nel Mose, collaboratori e segretari personali dei politici coinvolti, funzionari regionali, magistrati delle acque che avrebbero dovuto sorvegliare sugli appalti venendo invece stipendiati con 400 mila dal Consorzio annualmente e persino un magistrati della Corte dei Conti per avere, anch'egli «compiuto atti contrari ai suoi doveri» ricevendo dal Consorzio tra i 400 e i 500 mila (che poi sarebbero divenuti 600 mila) l'anno per venire meno al suo ruolo di controllore.
A dicembre 2014 l'[[Autorità nazionale anticorruzione|Autorità Nazionale Anticorruzione]] (ANAC), che opera per garantire trasparenza e correttezza nell'esecuzione delle opere pubbliche, ha proposto di adottare le misure per la straordinaria gestione del [[Consorzio Venezia Nuova]]. Il Prefetto di Roma, autorità competente, ha dunque proceduto alla nomina di tre Amministratori Straordinari, al fine di assicurare il proseguimento dei lavori e la conclusione dell'opera.{{cn}}
 
L'amministrazione Straordinaria del Consorzio sta attuando il proprio compito di garanzia della corretta ultimazione del MOSE per arrivare alla conclusione del sistema di difesa entro la data prevista del 2018.{{cn}}
Il giorno successivo, il 5 giugno, Orsoni viene sospeso dalla carica di sindaco dal prefetto Domenico Cuttaia, mentre Chisso rassegna le proprie dimissioni da assessore regionale con un telegramma.<ref>[http://www.gazzettino.it/NORDEST/VENEZIA/legge_severino_orsoni_sospeso_sindaco/notizie/728311.shtml Legge Severino, il prefetto sospende ​Orsoni dalla carica di sindaco<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Il 13 giugno 2014, dopo aver patteggiato 4 mesi (respinto dal GIP per la gravita delle contestazioni) e la revoca degli arresti domiciliari, Orsoni si dimette da sindaco di Venezia dopo essere stato sfiduciato sia dal PD nazionale che dai suoi consiglieri di maggioranza.<ref>[http://www.repubblica.it/politica/2014/06/13/news/orsoni_pd_serracchiani_venezia_mose_scandalo-88833365/ Scandalo Mose, Orsoni si dimette da sindaco di Venezia]</ref> Il 10 luglio la Giunta per le Autorizzazioni della Camera dà il primo via libera all'arresto del deputato Galan, ex Governatore del Veneto.
 
== Note ==
{{<references|2}}/>
 
== Voci correlate ==
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* [[Acque alte eccezionali nel XXI secolo]]
* [[Statistiche dell'acqua alta a Venezia]]
* [[Magistrato alle acque]]
* [[Gronda lagunare]]
* [[Barena|Barene]]
* ''[[Oosterscheldekering]]''
* [[Sessa (idrologia)]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commonsn=CategoryCategoria:MOSE Project}}
 
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.mosevenezia.eu www.mosevenezia.eu], sito dedicato al MoseMOSE per la difesa di Venezia e della laguna dalle acque alte e alle altre attività di salvaguardia realizzate dello Stato italiano.
* [http://provveditoratovenezia.mit.gov.it/ provveditoratovenezia.mit.gov.it], sito del Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche per il Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli Venezia Giulia (ex Magistrato alle Acque di Venezia)
* [http://www.magisacque.it www.magisacque.it], sito del Magistrato alle Acque di Venezia, un istituto periferico del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che si occupa anche della gestione, della sicurezza e della tutela idraulica nella laguna di Venezia
* {{cita web | 1 = http://www2.comune.venezia.it/mose-doc-prg/ | 2 = Il sistema MOSE - Dal sito della Città di Venezia progetto e iter processuali, legislativi e cantieristici | accesso = 31 gennaio 2009 | dataarchivio = 26 gennaio 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20090126064312/http://www2.comune.venezia.it/mose-doc-prg/ | urlmorto = sì }}
* [http://www.consorziovenezianuova.com www.consorziovenezianuova.com], sito del Consorzio Venezia Nuova, il concessionario del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - Magistrato alle Acque di Venezia per la realizzazione degli interventi per la salvaguardia di Venezia e della laguna di competenza dello Stato.]
* {{cita web|http://www.parlamento.it/leggi/01443l.htm|Legge 443/01 in materia di infrastrutture e insediamenti produttivi strategici}}
* [http://www2.comune.venezia.it/mose-doc-prg/ Il sistema MOSE - Dal sito della Città di Venezia progetto e iter processuali, legislativi e cantieristici]
* [https://web.archive.org/web/20140714213910/http://www.corteconti.it/controllo/ambiente_territorio/demanio_patrimonio/delibera_2_2009_g/ la delibera n. 2/2009/G della Corte dei conti]
* [http://www.parlamento.it/leggi/01443l.htm Legge 443/01 in materia di infrastrutture e insediamenti produttivi strategici]
* [httphttps://wwwweb.cortecontiarchive.itorg/controlloweb/ambiente_territorio20140714140933/demanio_patrimonio/delibera_2_2009_g/ la delibera n. 2/2009/G della Corte dei conti] http://www.corteconti.it/export/sites/portalecdc/_documenti/controllo/sez_centrale_controllo_amm_stato/2009/delibera_2_2009_relazione.pdf Delibera Corte dei conti]
* [{{cita web|http://www.corriere.it/cronache/08_aprile_01/venezia_mose_scogliere_come_ai_caraibi_27a29338-ffaf-11dc-be96-00144f486ba6.shtml |Biologia nel cantiere MOSE]}}
* [{{cita web|http://www.regione.veneto.it/Ambiente+e+Territorio/Territorio/Venezia+e+Porto+Marghera/Legge+speciale+per+Venezia |www.regione.veneto.it con una sezione dedicata alle attività di salvaguardia di competenza della Regione del Veneto nel quadro della Legge Speciale.]}}
* [{{cita web | 1 = http://leggespeciale.comune.venezia.it | 2 = www.comune.venezia.it con una sezione dedicata alle attività di salvaguardia di competenza del Comune di Venezia nel quadro della Legge Speciale.] | accesso = 20 luglio 2019 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140607092838/http://leggespeciale.comune.venezia.it/ | dataarchivio = 7 giugno 2014 | urlmorto = sì}}
* {{Cita web|url=https://www.mosevenezia.eu/wp-content/uploads/2015/10/fascicolo-mose-3-novembre.pdf |titolo=Modulo sperimentale elettromeccanico: MOSE|formato=pdf|editore=Consorzio Venezia Nuova|accesso=21 novembre 2019|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20170706051254/https://www.mosevenezia.eu/wp-content/uploads/2015/10/fascicolo-mose-3-novembre.pdf |dataarchivio=6 luglio 2017|urlmorto=no}}
* [http://www.chioggia.org www.chioggia.org]
 
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[[Categoria:Opere idrauliche]]