Amendolara: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile |
|||
| (123 versioni intermedie di 77 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
{{Nd|la schermitrice italiana|Saba Amendolara}}
{{nd|il cognome italiano|Amendola (cognome)}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Amendolara
|Panorama = AmendolaraSanDomenico.jpg
|Didascalia = La chiesa di San Domenico
|Bandiera = Amendolara-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Stemma = Amendolara-Stemma.png
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Calabria
|Divisione amm grado 2 = Cosenza
|Amministratore locale =
|Partito = [[
|Data elezione =
|Superficie = 60.91
|Sottodivisioni = Marina, Colfari, Tarianni, Fragalizzi, Pietrastoppa, Falconara, Straface, Stillitano, Masseria Galluzzo, Palamaro, San Giovanni, Gabriele, Camodeca.
|Divisioni confinanti = [[Albidona]], [[Castroregio]], [[Oriolo]], [[Roseto Capo Spulico]]
|Zona sismica = 2
|Gradi giorno = 1264
|Nome abitanti = Amendolaresi
|Patrono = [[san Vincenzo Ferreri]]
|Festivo = 5 aprile
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Amendolara (province of Cosenza, region Calabria, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Amendolara all'interno della provincia di Cosenza
|Sito =
}}
'''Amendolara''' (''Minnuàre'' in [[dialetti dell'area arcaica calabro-lucana|dialetto locale]]<ref>{{
== Geografia fisica ==
La città è situata su una serie di pianori che digradano verso il mare e l'abitato è tradizionalmente diviso tra "Paese" e "Marina". Vi scorrono le fiumare Avena, Ferro e Straface.
=== La secca di Amendolara ===
A circa 12 [[miglio nautico|miglia nautiche]] a largo di Amendolara Marina, esiste una [[secca]] con una profondità di soli 20 metri sotto il [[livello del mare]]. Di notevole estensione, probabilmente corrisponde ai resti di un antico isolotto eroso dal mare che in alcune carte antiche (XVII-XVIII sec.) viene detto "Monte Sardo". Una leggenda e alcuni studi recenti identificano il Monte Sardo, oramai sprofondato da secoli, con l'isola di [[Ogigia]], ove la ninfa [[Calipso]] detenne [[Ulisse]] secondo l'[[Odissea]] di [[Omero]].<ref name="zona Marina">{{Cita web|url=https://www.meravigliedicalabria.it/se-la-terra-guarda-dentro-il-mare-ad-amendolara-paesaggi-che-si-inabissano/|titolo=Se la terra guarda dentro il mare, ad Amendolara paesaggi che si inabissano |sito =Meraviglie di Calabria|data=2023-09-16|accesso=2024-02-13}}</ref>
== Origini del nome ==
Il nome deriva probabilmente dal [[Lingua greca|greco]] ''Amygdalaria'' ossia "mandorlai" per la ricca produzione di [[Mandorla|mandorle]]. Secondo altri invece il nome deriva dal nome di famiglia "La Mendelèa".
== Storia ==
Un insediamento degli [[Enotri]] dell'[[età del bronzo]] è testimoniato da alcuni resti archeologici rinvenuti nel "Rione Vecchio". Nel [[VII secolo a.C.]] l'abitato si spostò nella sottostante pianura, dove [[Epeo]], il mitico costruttore del [[cavallo di Troia]], avrebbe fondato la città greca di [[Lagaria]] (resti in località San Nicola).
In epoca romana esisteva una stazione di posta della via litoranea che ebbe probabilmente nome
Dopo l'epoca romana vi furono fondate un'abbazia bizantina e quindi un'abbazia cistercense, mentre nel territorio sono presenti grotte eremitiche. Intorno al [[1000]] venne costruito il castello, che passò in successione a numerose famiglie nobili.
Nel [[XV secolo]] vi nacquero [[Pomponio Leto]] e [[Facio Patarino]] e nel [[XVI secolo]] si ebbero la costruzione del Convento Domenicano e della cosiddetta "Torre Spaccata".
Nel XIX secolo, il territorio di Amendolara fu teatro di lotte contadine<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Giuseppe Battarino|data=27 dicembre 2021|titolo=C'era un giudice a Castrovillari|rivista=Questione Giustizia online|url=https://www.questionegiustizia.it/articolo/c-era-un-giudice-a-castrovillari}}</ref>.
Tra la fine del [[XIX secolo]] e l'inizio del XX secolo, vi fu una massiccia emigrazione, soprattutto verso l'[[Argentina]] e l'[[Italia settentrionale]]. Dopo la [[prima guerra mondiale]] si ebbe una ripresa agricola e l'introduzione della coltura dei [[Pisum sativum|piselli]]. Il [[XX secolo]] vide un massiccio sviluppo edilizio e si ebbero i primi ritrovamenti archeologici<ref>{{Cita libro|autore=Vincenzo Laviola|titolo=Amendolara|anno=1989|editore=Maria Pacini Fazzi editore}}</ref>.
===Simboli===
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con DPR del 31 dicembre 1985.<ref>{{Cita web|url=http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?4701|titolo=Amendolara|accesso=20 settembre 2024|sito=Archivio Centrale dello Stato}}</ref>
{{Citazione|Di rosso, al mandorlo d'oro, nodrito sulla cima centrale di un monte, fondato in punta, di tre cime, a foggia tedesca, d'argento. Ornamenti esteriori da Comune.}}
Il gonfalone è un drappo di bianco.
[[File:Typicall counryside amendolara.JPG|thumb|right|Tipico paesaggio collinare di Amendolara]]
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
* [[Chiesa madre di Santa Margherita Vergine e Martire]]: in stile [[Architettura romanica|romanico]] con rifacimenti [[XVIII secolo|settecenteschi]], conserva il portale degli inizi del [[XIV secolo|Trecento]].
* [[
* [[Cappella di Sant'Antonio Abate (Amendolara)|Cappella di Sant'Antonio Abate]]: ricostruita negli anni [[1930]] dopo il crollo, agli inizi del [[XX secolo]] dell'originaria chiesa bizantina.
* [[Cappella di Santa Lucia (Amendolara)|Cappella di Santa Lucia]]: costruita nel [[1960]] dall'artista A. Sassone, al posto di una chiesa bizantina di cui restano i ruderi nelle vicinanze.
* Cappelle gentilizie di Sant'Anna (famiglia Lamanna) e di San Rocco (famiglia Blefari-Melazzi).
* [[Castello di Amendolara|Castello]], di origine più antica, restaurato nel [[1239]] da [[Federico II di Svevia]] e con rimaneggiamenti successivi. Conserva un affresco della fine del [[XIII secolo|Duecento]] con una Crocifissione.
* [[Palazzo Andreassi (Amendolara)|Palazzo Andreassi]]: originario palazzo nobiliare, frutto di numerose trasformazioni, fu per un certo periodo municipio cittadino; dal 2023, è in corso un intervento di riqualificazione che trasformerà il palazzo nel Museo Nazionale della Preistoria e della Protostoria della Sibaritide<ref>{{Cita web|url=https://www.meravigliedicalabria.it/nuove-visioni-preistoriche-palazzo-andreassi-di-amendolara-che-sara-un-nuovo-museo-nazionale/|titolo=Nuove visioni preistoriche: Palazzo Andreassi di Amendolara che sarà un nuovo Museo Nazionale • Meraviglie di Calabria|sito=www.meravigliedicalabria.it|data=2023-11-23|lingua=it-IT|accesso=2024-02-13}}</ref>.
* [[Palazzo Melazzi]]: in stile [[Architettura barocca|barocco]] e con numerosi rifacimenti, presenta al piano terra gli ambienti di servizio, tra cui un frantoio e una cisterna.
* [[Palazziata]]: palazzo nobiliare in stile barocco della famiglia Gallerano, fu in seguito caserma dei carabinieri e scuola elementare:
* [[Palazzo Pucci di Amendolara]], fatto costruire nel [[1736]] da una famiglia napoletana che aveva ottenuto il titolo baronale per i servizi resi alla corona. Articolato in un cortile circondato da magazzini al piano terra e in un [[piano nobile]] superiore, sormontato da una loggia.
* [[Palazzo Grisolia]], costruito sul sito dell'antico convento dei Domenicani, del [[1521]], di cui si conservano il chiostro e la chiesa di San Domenico, ad unica navata, ristrutturata intorno al [[1660]].
* [[Museo archeologico statale Vincenzo Laviola]]: inaugurato nel [[1996]] conserva i resti rinvenuti negli scavi nel Rione Vecchio (centri abitati dell'[[età del bronzo]] e dell'[[età del ferro]]), nel pianoro di San Nicola (area archeologica della città greco-arcaica di Lagaria) e nelle necropoli.
Nei dintorni:
* Chiese bizantine: costruite fuori dell'abitato tra il [[IX secolo|IX]] e il [[X secolo]], in una zona con numerose grotte, si suppone che fossero punti di incontro per gli eremiti.
** [[Cappella dell'Annunziata (Amendolara)|Cappella dell'Annunziata]] o [[Cappella dei Greci]], o Santa Maria della Lista: risale al [[IX secolo|IX]]-[[X secolo]] un piccolo edificio coperto a cupola di tipo [[Architettura bizantina|bizantino]] al quale fu aggiunta l'attuale parte anteriore nel [[XVI secolo]]. L'interno presenta affreschi di varie epoche. L'edificio fu di proprietà della famiglia [[Apolito Pace]] da [[Francavilla Marittima]] sino agli anni sessanta del XX secolo.
** [[Chiesa di San Giovanni (Amendolara)|Chiesa di San Giovanni]] o Chiesa Armena: risale al [[X secolo]] e in origine aveva pianta a quadrifoglio (o "a croce libera"), tipica delle chiese [[Architettura bizantina|bizantine]] in [[Armenia]], di cui costituisce l'unico esempio in Italia. Attualmente in rovina, ne rimane in parzialmente in piedi solo una delle absidi.
*
* Cappella della Madonna delle Grazie nel bosco di Straface, a circa 800 {{m s.l.m.}} Nei pressi sono presenti ruderi medioevali e la sorgente di Trastullo.
==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Amendolara}}
=== Feste tradizionali ===
Le feste ad Amendolara iniziano sin dalla terza settimana dell'anno, quando proprio la terza domenica si tengono i festeggiamenti di [[Sant'Antonio Abate]]: in mattinata, davanti alla cappella edificata in onore del santo, si organizza l'"incanto", è un'asta i cui prodotti sono votivi per il santo, e il ricavato rimane in parrocchia. Particolare è l'incanto delle corone di arance, che vengono pagate molti soldi dai fedeli al santo. Nel pomeriggio vi è la processione del santo e a seguire la corsa dei cavalli e il Palio degli Asinelli.
Il 19 marzo si festeggia il padre putativo del Signore, [[San Giuseppe]]. I festeggiamenti vengono fatti adiacenti alla cappella; le comitive dei giovani amendolaresi si riuniscono nello spazio circostante, e dopo aver fatto il visita al santo, assistono alla messa e ricevono la ''panettella'' (piccolo panino benedetto) da consumare insieme ad altri prodotti tipici, che le mamme e nonne amendolaresi sono pronte a tirar fuori per i loro figli.
Il 24 marzo si festeggia la Madonna dell'Annunziata, sita nell'omonima cappella. I festeggiamenti avvengono di sera, quando un gruppo di fedeli parte, con una fiaccolata, dallo Scalo di Amendolara, e in concomitanza una lunga linea di candele parte dal Centro del paese. Il punto d'incontro, è indubbiamente la cappella dell'Annunziata. Qui i fedeli accendono dei fuochi votivi davanti alla chiesetta di origini pagane, ma rifatta più volte.
L'ultimo venerdì e sabato di aprile per la festa del patrono, [[San Vincenzo Ferreri]], vengono accesi i "fucarazzi", grandi falò in tutti i quartieri del centro storico.
== Cultura ==
=== Cucina ===
[[File:Salumi calabresi.JPG|thumb|upright=1.8|Salumi calabresi tipici]]
La tradizione alimentare costituisce un forte richiamo turistico e culturale del posto. Contribuisce attivamente alla crescita socio-economica. La cucina è semplice, genuina e trova la punta di diamante nell'utilizzazione degli ortaggi provenienti dalle campagne. La tradizione culinaria di Amendolara pone le proprie basi sulle risorse agro-colturali dell'Alto Jonio Cosentino, ed è caratterizzata dall'uso di ingredienti base comuni con i paesi della Sibaritide. Le ricette si sono poi diversificate nei diversi luoghi sia a seconda dell'uso della famiglia sia a seconda del gusto personale.
I primi piatti per eccellenza sono i “rascjcatilli”, pasta fresca fatta con farina e acqua a forma di piccoli pezzi cavati con le dita e conditi con sugo di pomodoro fresco e basilico o con ragù di agnello e una spolverata di peperoncino rosso piccante della zona. Molto prelibati sono anche i “ferrazuoli”, pasta fresca a forma di bastoncini cavati con un ferro sottile e quadrangolare e conditi con ragù meridionale di carne. Sono entrambi piatti della tradizione contadina, spesso arricchiti dal gusto intenso della [[ricotta stagionata]] e grattugiata in scaglie direttamente sopra il piatto al momento del servizio. La ricotta, di produzione artigianale, sostituiva negli anni cinquanta il formaggio utilizzato solo nelle “grandi feste”. I meno abbienti erano soliti utilizzare “a mullic”, [[pane]] raffermo grattugiato e spadellato in poco [[olio extravergine di oliva]] insieme a polvere di [[peperoncino]] e a un trito d'[[aglio]], che imprime ai piatti un gusto particolarmente delicato ma saporito nello stesso tempo.
I dolci più tipici del periodo di Natale sono i “crispi”, grandi anelli che si possono degustare con [[zucchero a velo]], fatti con farina di grano, acqua e [[lievito]], fritti in olio extravergine di oliva a 170 °C, e i “cannaricoli”, grossi gnocchi fatti di farina, pepe nero, vino ed un pizzico di lievito, fritti nell'olio di oliva.
Nel periodo pasquale è usanza comune preparare le “cullure” e i “pastizzi”. La “cullura” è il pane pasquale, ha un significato originale di nuova vita, l'impasto è fatto con farina, uova, [[cannella]], semi di finocchio, [[strutto]], sale e lievito, il tutto viene lavorato e modellato a forma di corona intrecciata nelle quali uova in numero sempre pari. I “pastizzi” sono tipici del periodo pasquale, sono degli pseudo calzoni fatti con farina, strutto, sale e pepe, ripieni di carne ed interiora di capretto, conditi con pepe, prezzemolo, aglio e rosolati in olio di oliva con l'aggiunta di salsiccia, cotti in forno. Negli ultimi anni si stanno sviluppando anche nuove proposte gastronomiche a base di mandorla (gelato artigianale in primis).
==
=== Turismo ===
A differenza di molte altre località calabresi, che hanno una tradizione turistica acquisita già da anni, Amendolara solo negli ultimi anni sta vivendo un certo sviluppo [[Turismo|turistico]] con l'apertura di alberghi, punti di ritrovo, aree giochi per bambini e la rivalutazione del [[Centro storico]] e del lungomare. Il "salto di qualità" a livello turistico è rappresentato dalla promozione da 1 a 2 vele nella [[Guida Blu]] di [[Legambiente]] nel [[2006]].
Dagli anni novanta al [[2003]] la ''Goletta Verde'' di [[Legambiente]] ha fatto tappa ad Amendolara classificando il mare come ''non inquinato''.
I rilevamenti sono stati effettuati ad [[Amendolara Marina]]. Il 10 maggio 2011 è stata insignita della Bandiera Blu che è stata riconfermata anche per l'anno 2012.
== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|[[1983]]|[[1993]]|Francesco Melfi|PSI - PCI, poi DC - PCI|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|6 giugno [[1993]]|13 maggio [[2001]]|Maria Rita Acciardi|PSI, poi centro-destra|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|13 maggio [[2001]]|15 maggio [[2011]]|Mario Melfi|centro-sinistra|[[Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|15 maggio [[2011]]|3 ottobre [[2021]]|Salvatore Antonio Ciminelli|Lista civica|[[Sindaco]]||}}
{{ComuniAmminPrec|3 ottobre [[2021]]|21 aprile [[2023]]|Pasquale Aprile|Lista civica di centro-destra|[[Sindaco]]|<ref>Deceduto in carica.</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|21 marzo [[2023]]|9 giugno [[2024]]|Gregorio Scigliano|Lista civica di centro-destra|''[[Sindaco|Vicesindaco f.f.]]''|}}
{{ComuniAmminPrec|10 giugno [[2024]]| in corso| Maria Rita Acciardi| Lista Civica|''[[Sindaco]]''|}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|Italia|Cerano (Italia){{!}}Cerano}}
* {{Gemellaggio|Argentina|Lanús}}
* {{Gemellaggio|Italia|Trecate}}
* {{Gemellaggio|Francia|Vannes}}
*{{Gemellaggio|Italia|San Severino Lucano}}
==
Amendolara ha avuto una squadra di calcio sin dall'inizio degli anni Trenta, quando fu realizzato un campo sportivo; in seguito la squadra [[Calcio (sport)|calcistica]] locale divenne il Real Amendolara, militante nel calcio dilettantistico negli anni passati. Dopo che tale squadra cessò di esistere, nel 2013 venne rifondata con il nome di A.C. Amendolara, quest'ultima militò tra la Seconda Categoria e la Prima Categoria fino al 2022, anno in cui per motivi economici non si iscrisse ad alcun campionato, cessando l'attività.
== Note ==
<references/>
== Voci correlate ==
* [[Palazzo Pucci di Amendolara]]
* [[Museo archeologico statale Vincenzo Laviola]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
*
{{
{{Controllo di autorità}}
{{portale|calabria|italia}}
| |||