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{{libro
== La letteratura in lingua anglosassone ==
|titolo = Il declino della violenza.<br /> <small> Perché quella che stiamo vivendo è probabilmente l'epoca più pacifica della storia </small>
La prima letteratura inglese è la letteratura anglosassone, che comprende i testi scritti in [[lingua inglese antica|inglese antico]] in un periodo che va dal 450 d.c. circa, quando [[sassoni]], [[juti]], [[angli]], [[frisoni]] e altre popolazioni germaniche si stabiliscono in Inghilterra dopo la ritirata dei [[civiltà romana|romani]] dall'isola, alla [[conquista normanna dell'Inghilterra|conquista dell'isola da parte dei normanni nel 1066]]. Questa data segnerà una progressiva riduzione dei testi nella forma arcaica della lingua che estinguerà completamente agli inizi del XII secolo.
|titoloorig = The Better Angels of Our Nature: Why Violence has declined
Testi scritti composti in questo periodo comprendono includono [[poema epico|poemi epici]], [[agiografia|testi agiografici]], [[Traduzioni della Bibbia in inglese|traduzioni della Bibbia]], [[cronaca (genere letterario)|cronache storiche]], opere giuridiche e altri testi.<ref name =doma>[[Angus Cameron (academic)|Angus Cameron]] (1983). "Anglo-Saxon literature" in ''[[Dictionary of the Middle Ages]]'', v. 1, pp. 274–88.</ref> Circa quattrocento [[manoscritto|manoscritti]] risalenti a quest'epoca sono sopravvissuti sino a noi. <ref name = doma />
|annoorig = [[2011]]
Nella società inglese di questo periodo il veicolo di trasmissione della cultura è ancora l'oralità e molte delle opere venivano composte per essere lette ad un pubblico.<ref>{{Citation | first = Francis P jr | last = Magoun | title = The Oral-Formulaic Character of Anglo-Saxon Narrative Poetry | journal = Speculum | volume = 28 | pages = 446–67 | doi=10.2307/2847021}}.</ref><ref>{{Citation | last = Fry | first = Donald K jr | year = 1968 | title = The Beowulf Poet: A Collection of Critical Essays | place = Englewood Cliffs | publisher = Prentice-Hall | pages = 83–113}}.</ref> Alcuni poemi epici divennero molto popolari e questo può averli aiutati a sopravvivere sino a noi. Molte opere dei manoscritti di questo periodo sono probabilmente adattamenti scritti di precedenti poemi di argomento militare sviluppatisi sul continente. Quando queste opere giunsero in Inghilterra erano ancora tramandate in forma esclusivamente orale da una generazione all'altra e costituivano il patrimonio culturale dei popoli germanici.
|annoita = [[2013]]
|genere = [[saggio]]
|lingua = en
}}
 
'''''Il declino della violenza. Perché quella che stiamo vivendo è probabilmente l'epoca più pacifica della storia''''' è un saggio storico dello [[psicologia|psicologo]] canadese [[Steven Pinker]].
Opere suddette cadono in uno dei due grandi gruppi in cui è divisa la letteratura inglese antica ovvero quello contenente le opere eroiche di origine germanica, l'altro gruppo comprende le opere di argomento cristiano. Questo secondo gruppo si origina dalla conversione dei popoli anglosassoni dopo il loro arrivo in Inghilterra. <ref>Henry Mayr-Harting, ''The Coming of Christianity to Anglo-Saxon England''. (Pennsylvania: University Press Pennsylvania, 1992).</ref>
 
La tesi centrale del libro è che tutte le forme di violenza si sono ridotte negli ultimi secoli e che il presente è l'età più pacifica della storia umana.
Le maggiori opere poetiche in inglese antico sfruttano il [[metro allitterativo]], che per creare l'effetto poetico sfrutta l'[[allitterazione]], l'[[accento]] e la [[quantità vocalica]]. <ref>{{Citation | title = The English Alliterative Tradition | publisher = University of Pennsylvania Press | year = 1991}}.</ref>
[[Immagine:Beowulf.firstpage.jpeg|thumb|left|La prima pagina del manoscritto di Beowulf in [[inglese antico]].]]
L'opera più nota di questo periodo è il poema epico convenzionalmente chiamato ''[[Beowulf]]'' <ref> Robinson, 2001: ‘Like most Old English poems, Beowulf has no title in the unique manuscript in which it survives (British Library, Cotton Vitellius A.xv, which was copied round the year 1000 AD), but modern scholars agree in naming it after the hero whose life is its subject.’ ovvero ‘Come la maggiorparte dei poemi in inglese antico, nell'unico manoscritto in cui è stato ritrovato (British Library, Cotton Vitellius A.xv, which was copied round the year 1000 AD) Beowulf non ha alcun titolo ma studiosi più moderni si sono accordati nel dargli come titolo il nome dell'eroe le cui imprese sono oggetto dell'opera.'</ref>, composto di 3182 versi allitterativi, il cui unico testo manoscritto è contenuto nel [[Cotton Vitellius|Codice Nowell]], la cui precisa datazione è discussa, ma viene generalmente collocata intorno all'anno 1000. La composizione del poema, da parte di un anonimo anglosassone a cui solitamente si ci riferisce semplicemente come al "poeta di Beowulf"<ref> Robinson, 2001: ‘The name of the poet who assembled from tradition the materials of his story and put them in their final form is not known to us.’ ovver‘Il nome del poeta che ha riunito gli elementi della storia dalla tradizione e li ha posti nella loro struttura finale non ci è noto’</ref>, si colloca tra l'ottavo<ref name = "Hieatt">{{Cite book | last = Hieatt | first = A Kent | title = Beowulf and Other Old English Poems | ___location = New York | publisher = Bantam Books | page = xi–xiii | year = 1983}}</ref> e l'undicesimo secolo. Il poema narra di diverse avventure di [[Beowulf (personaggio)|Beowulf]], eroe del popolo [[Scandinavia|scandinavo]] dei [[Geati]]. Nella prima, l'eroe sconfigge il mostro [[Grendel]] che stava assaltando la reggia del sire dei [[Dani (popolo)|Dani]], [[Hroðgar]]. Successivamente anche la [[madre di Grendel]] attacca il luogo e viene sconfitta. Vittorioso, Beowulf torna nella sua [[Götaland|terra natale]] nell'attuale [[Svezia]] e poi diviene il re dei Geati. Cinquantanni dopo, Beowulf fronteggia e uccide, ma viene mortalmente ferito nello scontro.
 
== Contenuto ==
Tra le altre opere rappresentative del periodo c'è ''[[Giuditta (poema)|Giuditta]]'', la riscrittura delle vicende narrate nel biblico [[libro di Giuditta]] relativo alla decapitazione di [[Oloferne]]. Del testo rimangono 348 versi allitterativi.
=== Un paese straniero ===
Pinker sostiene che gran parte delle persone non creda all'idea che la violenza si sia ridotta con il procedere della storia. Le forme di violenza del passato vengono attenuate da celebrazioni strumentali delle età passate, mentre i media contemporanei hanno un ''bias'' verso le storie di violenza e gli avvenimenti negativi, tendendo a dipingere un quadro eccessivamente cupo della contemporaneità. Per dimostrare come la violenza fosse non solo più pervasiva ma anche più accettata nel mondo antico, Pinker tratta della fatalismo e della celebrazione con cui fenomeni come la guerra, i sacrifici animali o umani, il potere dispotico, la tortura e il martirio, il duello, la violenza domestica e in generale le varie forme di violenza sono affrontati nei poemi omerici, nella Bibbia ebraica, nella tradizione cristiana, nell'etica cavalleresca, nelle fiabe tradizionali per bambini, nell'etica dell'onore tradizionale e, ancora nel XX secolo, nella pubblicità degli anni '50. Pinker sostiene che eventi rivoluzionari avvenuti senza spargimento di sangue nell'ultima parte del XX secolo come la riunificazione della Germania, il crollo dell'Unione Sovietica, la fine della tensione nucleare tra superpotenze, la fine delle dittature fasciste dei colonnelli, la firma di un trattato di pace nel conflitto israelo-palestinese, lo smantellamento del regime dell'apartheid sarebbero state, ancora negli anni '70, del tutto impensabili. Pinker conclude che: "Nonostante tutti i pericoli che abbiamo di fronte oggi, quelli di ieri erano ancora peggiori. I lettori e le lettrici di questo libro [...] non devono più preoccuparsi di essere rapiti e diventare schiavi sessuali, di restare vittime di genocidi ordinati da Dio, di morire in arene e tornei, di essere puniti sulla croce, il cavalletto, la ruota, il palo o nel supplizio della corda per avere espresso convinzioni impopolari, di venire decapitate per non avere partorito un figlio maschio o sventrati per una relazione con una personalità regale, di dovere affrontare un duello alla pistola per difendere il proprio onore, che qualcuno li prenda a pugni per fare colpo sulle ragazze, e che una guerra mondiale nucleare ponga fine alla civiltà o alla stessa esistenza umana".
 
=== Il Processo di pacificazione ===
Rappresentativi della produzione agiografica sono la raccolta l'''Antico Martirologio Inglese'' e l'autore [[Ælfric di Eynsham]] vissuto tra il decimo e l'undicesimo secolo dopo Cristo.
[[File: Leviathan frontispiece cropped British Library.jpg|thumb| Pinker ritiene che il ''[[Leviatano]]'' di Hobbes offra ancora una insuperata analisi delle ragioni della violenza competitiva tra gli uomini e che la sua opera possa essere tradotta in chiave evoluzionista]]
 
Pinker integra le teorie di [[Thomas Hobbes]] e [[Charles Darwin]] sulla violenza nel mondo animale e umano. La violenza è una conseguenza delle logiche evoluzioniste e gli individui sono portati a commettere violenza nella misura in cui essa è strategicamente utile. Le cause della violenza tra gli uomini sono essenzialmente tre, delineate nel ''[[Leviatano]]'' di Hobbes:
La quasi totalità degli autori della letteratura anglosassone sono anonimi: dodici di essi sono noti da fonti medievali, ma solo di quattro di loro si ha la certezza della paternità sui relativi testi: [[Cædmon]] (VII secolo), [[Beda il Venerabile]] (673-735), [[Alfredo il Grande]] (849-899), [[Cynewulf]] (ca. IX secolo). Cædmon è il primo poeta inglese di cui si conosca il nome e la sua unica opera superstite fino ad oggi, chiamata l'''Inno di Cædmon'', è stata composta tra il [[658]] e il [[680]] dopo Cristo, trascritta nell'ottavo secolo e sopravvive attualmente in 14 copie manoscritte accertate e quindi è il primo esempio di letteratura inglese antica e concorre con le incisioni in [[alfabeto runico|runico]] della [[croce di Ruthwell]] e del [[cofanetto Franks]] per essere il primo esempio attestato di poesia in antico inglese. La poesia ''Il sogno della croce'' incisa sulla croce di Ruthwell è inoltre uno dei primi esempi di poesia in una delle [[lingue germaniche]].
* La competizione diretta per risorse scarse come cibo, terra e donne (lotta per il guadagno)
[[File: Nuremberg Chronicle Venerable Bede.jpg|261x261px|thumbnail|[[Beda il Venerabile]] ritratto nelle [[Cronache di Norimberga]] (''[[1493]]'')]]
* la cosiddetta trappola hobbesiana, ovvero la paura che gli altri possano attaccarci per eliminare avversari dalla competizione, il che costringe anche gli individui pacifici alla lotta e all'attacco preventivo (lotta per la sicurezza)
Uno dei principali esempi del genere della cronaca è la [[Cronaca anglosassone]], una raccolta di [[annali]] in inglese antico che tratta della storia del [[anglosassoni|popolo anglosassone]]. Di essa sono sopravvissuti nove manoscritti, alcuni integralmente altri in frammenti: non tutti hanno il medesimo valore storico e si pensa che nessuno di essi sia la versione originale dell'opera. Il più antico dei manoscritti risale al periodo finale del regno di Alfredo il Grande durante il [[IX secolo]], mentre il più recente è stata terminata nell'abbazia di [[Peterborough]] nel [[1116]]. Quasi tutto il materiale delle ''Cronache anglosassoni'' è redatto nella forma di annale a partire dal 60 a.C. (data dell'assalto alla [[Britannia]] da parte di [[Giulio Cesare]]) fino all'anno contemporaneo alla data della cronaca in questione.
* la necessità di sembrare abbastanza forti da non essere attaccati, ovvero la necessità di difendere la propria credibilità nella capacità di lanciare ritorsioni efficaci (lotta per la reputazione).
Il poema convenzionalmente chiamato ''[[La battaglia di Maldon]]'', di data incerta, narra di eventi storici esaltando il vero evento storico omonimo avvenuto il 10 agosto 991, in cui gli anglosassoni hanno fermato un'invasione [[vichinghi|vichinga]]. Di quest'opera rimangono solo 325 versi e sia la parte iniziale che quella finale sono andate perdute.
In tutte le società umane, queste tre ragioni di lotta portano rispettivamente a scorrerie/guerre predatorie, scorrerie/guerre preventive e scorrerie/guerre di rappresaglia. Hobbes propone come unica soluzione allo stato di violenza la presenza di un forte Stato centralizzato. Tale Stato dev'essere dotato del monopolio della violenza legittima su un territorio, deve disporre di una forza superiore di ciascun singolo cittadino e dev'essere interessato alla tutela della pace interna. In tal modo, esso può imporre leggi e punire i trasgressori, riducendo gli incentivi che inducono gli individui alla violenza.
 
Pinker cerca a quel punto di dimostrare se effettivamente le teorie di Hobbes sui vantaggi della vita civilizzata reggano o se siano migliori le teorie concorrenti di Rousseau sul "buon selvaggio". Il risultato dell'analisi dà ragione a Hobbes: alti tassi di violenza sono presenti nei nostri parenti più prossimi, gli scimpanzé; i tassi di mortalità dovuti a scorrerie e guerre nelle società raccoglitrici o agricole prestatali si aggirano intorno al 15% di media, con picchi fino al 30%, mentre per tutte le società statali si ha un valore inferiore al 5%, con una media intorno al 2-3%. La media di morti in guerra ogni 100.000 abitanti nelle società prestatali è di 524, mentre i tassi per le società statali è arrivato al massimo a metà di questa cifra in situazioni di grave crisi come i conflitti nell'impero atzeco nel XV secolo (mentre la Germania ha avuto nel XX secolo un tasso di "appena" 144 morti ogni 100.000 abitanti, nonostante la partecipazione e la sconfitta in entrambe le guerre mondiali e la conseguente distruzione del paese). Ovunque a una società tradizionale venga imposto un governo di tipo hobbesiano, i tassi di morte violenta crollano notevolmente. L'imposizione di un governo pone fine alle violente e prolungate guerre tribali e alle continue faide familiari. C'è da tenere in considerazione che i cacciatori-raccoglitori erano comunque meglio nutriti e lavoravano meno degli abitanti delle prime società agricole e che le prime società statali sono state teocrazie autoritarie, dominate da sovrani dispotici e in cui erano frequenti pratiche come il sacrificio umano o regolamentazioni arbitrarie della vita quotidiana, dovute a ideologie religiose, quindi Hobbes ha esagerato gli inconvenienti della vita nello "stato di natura". Ciononostante, Pinker sostiene che l'introduzione degli Stati-Leviatano abbia ridotto grandemente la violenza rispetto alle situazioni di anarchia pre-statale.
Altra opera rappresentativa è il poema ''[[The Wanderer]]'' conservato nell'antologia nota come ''[[The Exeter Book]]'', un manoscritto datato intorno al [[X secolo]]. Il poema consta di 115 versi alliterativi e come la maggiorparte delle altre opere in inglese anglosassone, sia il nome del suo compositore originario sia quello di colui che l'ha trascritto sul ''The Exeter Book'', in cui il testo non ha un titolo, che dunque gli è stato attributo convenzionalmente. Il vagabondo a cui il titolo fa riferimento medita, durante il suo esilio solitario, sulla sua gloria passata da guerriero al servizio del suo signore, sui suoi attuali disagi e sui valori di tolleranza e fede in Dio. Sempre nel ''The Exeter Book'', si trova il poema ''[[The Seafarer]]'', consistente di 124 versi seguiti dalla parola "[[Amen]]". In passato è stato spesso considerato un'[[elegia]], ovvero poema di carattere malinconico. Tuttavia alcuni studiosi hanno notato che il contenuto dell'opera ha legami con i [[libro sapienziale|libri sapienziali]] e nel ''Cambridge Old English Reader'' (2004) Richard Marsden scrive che: "E' un poema esortativo e didattico, in cui le miserie dell'andare per mare d'inverno sono utilizzate come metafora per rappresentare le sfide affrontate dai cristiani devoti" (p. 221)
 
=== Il Processo di civilizzazione ===
Durante questa fase della letteratura inglese, non vengono dimenticate le opere dell'antichità classica e molti testi filosofici della [[tarda antichità]] vengono riadattati nei poemi anglosassoni oppure tradotti. Lo stesso Alfredo il Grande tradurrà il [[De consolatione philosophiae]] di [[Severino Boezio]]. L'opera ''Metres of Boethius'' s'inspirerà a questa traduzione per creare una serie di poesie in versi allitterativi adattandoli dai [[metrica classica|metri latini]].
[[File: Norbert Elias, 1987 (cropped).jpg|thumb|sinistra|Norbert Elias]]
Pinker procede poi ad un analisi del saggio ''[[Il processo di civilizzazione]]'' di [[Norbert Elias]]. L'obiettivo è di spiegare la riduzione della frequenza di crimini violenti dal Medioevo a oggi. In Inghilterra, il tasso di omicidi cala tra un range da 4 a 100 persone ogni 100.000 abitanti nel Medioevo a 0,8 negli anni '50 del Novecento. In generale, l'Inghilterra è stata il 95% meno violenta nel XX secolo che nel XIV secolo. Valori simili si riscontrano in tutta Europa. Riduzioni forti nel numero di crimini violenti si spiegano con alcune caratteristiche che rendevano il Medioevo particolarmente violento: da un lato, l'assenza di un forte controllo statale faceva sì che i signorotti locali fossero impegnati in costanti guerricciole; dall'altro, in assenza di un sistema giudiziario affidabile, la predominava la giustizia fai-da-te. Più in generale, gli uomini del Medioevo sembravano mancare di sensibilità verso gli altri e di autocontrollo. Essi peccavano frequentemente d'impulsività e sembravano incapaci di prevedere le conseguenze delle proprie azioni. L'autocontrollo e il pudore sono oggi interiorizzati al punto da essere per noi una seconda natura, ma ciò è frutto di un processo di civilizzazione. Tale processo, che va dal XI al XVIII secolo, è un costante e graduale sviluppo della capacità di inibire i propri impulsi ed è stato responsabile della riduzione di crimini violenti.
 
Tale processo ha avuto due cause esogene. Da un lato, il rafforzarsi dello Stato-Leviatano rispetto al mosaico feudale di baronie e feudi. Il monopolio della violenza legittima da parte di autorità politiche centralizzate, che potevano imporre l'ordine mediante grandi eserciti disciplinati, ha fermato le guerre intestine e le faide familiari e costretto i signori della guerra a "civilizzarsi". Per affermarsi nell'aristocrazia non bisognava più combattere contro gli altri aristocratici, ma integrarsi nell'élite degli Stati-Leviatano. Ciò ha portato allo sviluppo di una cultura cortense, a cui chiunque avesse ambizioni politiche doveva uniformarsi. Dall'altro, lo sviluppo del libero commercio e della divisione del lavoro ha trasformato l'economia in un gioco a somma positiva, rendendo più vantaggioso entrare nei meccanismi di scambio piuttosto che appropriarsi con la forza delle risorse altrui.
== Il ''Middle English'' ==
Dopo la conquista [[normanni|normanna]] da parte di [[Guglielmo il Conquistatore]] nel [[1066]], la lingua anglosassone scritta divenne sempre meno comune e subì l'influenza della lingua degli occupanti, il [[francese]], che era divenuto l'idioma di tutta l'[[aristocrazia]]. L'integrazione procedette in entrambi i sensi: lentamente la parlata dagli occupanti si trasformò nella cosiddetta [[lingua anglo-normanna]], mentre il l'inglese antico incorporò numerosi termini di provenienza francese e divenne quello che poi sarà chiamato [[lingua inglese media|inglese medio]] o ''Middle English''. Questa lingua è la forma d'inglese più antica comprensibile, con qualche difficoltà, a un lettore o ad un ascoltatore madrelingua moderno.
 
Lo Stato-Leviatano e la diffusione del libero scambio sono andati di pari passo. Il Leviatano offriva al mercato una giustizia stabile, che tutelasse la proprietà e le transizioni, metteva in circolo valuta legale e costruiva le infrastrutture necessarie a un ampliamento del commercio. Dall'altro lato, l'arricchimento portato dal mercato e dallo sviluppo tecnico permetteva agli Stati di allargare la propria sfera di influenza e la propria capacità di controllo reale del territorio. Insieme questi processi hanno fatto sì che le élite smettessero di essere composte da guerrieri e diventassero élite di cortigiani e hanno creato quella cultura del pudore e del bon-ton che si è poi trasmessa alle classi inferiori, portando a una riduzione generale della violenza. La violenza oggi non è più praticata dalle élite, ma da persone in contesti socioeconomici svantaggiati trascurate dal sistema amministrativo e giudiziario e che tendono dunque a ricorrere maggiormente alla giustizia fai-da-te.
=== Letteratura sacra e traduzioni della Bibbia ===
In questo periodo la letteratura religiosa continuò ad essere popolare e vennero sia scritte che tradotte diverse agiografie tra cui ad esempio ''[[La vita di San Audrey]]'', oppure la cronaca della vita di [[Anselmo d'Aosta]] da parte di [[Eadmero di Canterbury]], e anche la raccolta ''[[South English Legendary]]''.
 
Pinker passa poi ad applicare il modello di Elias ai vari paesi del mondo, concentrandosi specialmente sugli Stati Uniti per mostrare come, laddove lo Stato non goda di fiducia da parte dei cittadini e laddove la cultura disconosca i valori del pudore e dell'autocontrollo, il tasso di criminalità tenda ad aumentare. In particolare vengono analizzati il divario culturale tra i più pacifici Stati del Nord rispetto al Sud degli USA, l'aumento della criminalità a seguito della crisi valoriale conseguente la controcultura degli anni '60 e il processo di "ricivilizzazione" avvenuto nel mondo occidentale dagli anni '90 in poi, quando una cultura più ironica e post-moderna ha fatto sì che le trasgressioni divenissero più simboliche che fattuali.
Particolarmente importanti sono le traduzioni della Bibbia, specialmente quelle eseguite da [[John Wycliffe]], che aiuteranno l'inglese a imporsi come lingua letteraria. L'insieme di traduzioni in ''Middle English'' eseguite sotto l'egida di Wycliffe, tra il [[1382]] e il [[1395]], furono la base del movimento dei [[lollardi]], un gruppo che rigettava molti degli insegnamenti propri della [[Chiesa cattolica]]. La gran parte dei cristiani dell'europa occidentale medievale conoscevano i passi della bibbia solo in forma orale e la sentivano solo in [[latino]]. Anche se pochi al tempo sapevano leggere, la traduzione in linguaggio vernacolare ha certamente aiutato la diffusione del testo e ha contribuito alla sua popolarità: sebbene la traduzione fosse stata proibita essa divenne molto popolare infatti i testi biblici tradotti da Wycliffe costituiscono i più comuni manoscritti della letteratura del ''Middle English'' in nostro possesso, per un totale di quasi 200 opere manoscritte.
 
=== La Rivoluzione umanitaria ===
Nel corso del [[XIV secolo]] sono state prodotte altre opere di argomento religioso tra cui le ''Rivelazioni del divino amore'' di [[Giuliana di Norwich]], che dovrebbe essere la prima opera letteraria pubblicata da una donna in lingua inglese e che tratta di un pellegrinaggio in vari luoghi sacri in [[Europa]] e [[Asia]], e le opere di [[Richard Rolle]] e i manoscritti del [[gruppo Katherine]].
In questo capitolo, Pinker analizza e celebra gli ideali dell'Illuminismo. Tali ideali predicano la riduzione della violenza istituzionale, pongono al centro valori come la vita e la felicità e si appellano ai principi della ragione e della scienza. Essi hanno avuto, tra i secoli XVII e XIX, un ruolo determinante nella riduzione di varie forme di violenza. L'emersione dell'ideale dei diritti umani e un allargamento dell'empatia nei confronti della sofferenza hanno portato alla fine, in un periodo di tempo relativamente breve, di un gran numero di forme di violenza, e soprattutto a considerare quelle forme di violenza immorali e ingiustificate. Pinker analizza:
* la fine della caccia alle streghe
* l'abolizione, imposta dal governo inglese, di rituali di sacrificio umano come la ''[[suttee]]''
* la messa al bando della tortura come tecnica di interrogatorio o come forma di punizione
* una maggior tolleranza nei confronti del pensiero critico e del dibattito in campo politico e religioso, con la fine della persecuzione delle minoranze religiose, degli eretici e la conclusione, dopo la [[pace di Vestfalia]], delle guerre di religione in Europa
* la fine dei supplizi e di pene crudeli come lo squartamento, la gogna, la fustigazione, con l'insorgere dell'idea che la pena dovesse servire alla riabilitazione del condannato e non a infliggergli sofferenze
* l'abolizione per legge o di fatto della pena capitale nella gran parte degli Stati del mondo e un suo uso meno frequente e meno violento nei restanti
* l'abolizione della schiavitù, avvenuta, secondo Pinker, più per un cambiamento nella sensibilità morale delle persone che per motivi di ordine economico
* la fine della servitù per debiti e, in generale, una gestione più dolce dei casi di insolvenza finanziaria
* una riduzione generale del grado di violenza politica, con la creazione di strutture politiche in cui fosse possibile il passaggio di potere senza spargimento di sangue, e con la diffusione generale dell'idea secondo cui i governi esistono per il bene della popolazione che controllano e non hanno il diritto di applicare ad essa una violenza immotivata, da cui nacquero gli ideali dello [[Stato di diritto]] e della [[separazione dei poteri]]
* la diffusione di ideali pacifisti e antimilitaristi, esemplificati dal saggio kantiano sulla [[Per la pace perpetua|pace perpetua]].
 
Pinker esclude che alla base della rivoluzione umanitaria vi possa essere il processo di civilizzazione, che è stato in gran parte precedente, o la crescita economica, che è arrivata solo con la Rivoluzione Industriale, quando ormai la rivoluzione umanitaria era già ben avviata. La causa è per lui da identificarsi nel costante aumento della produzione libraria e del tasso di alfabetizzazione conseguente l'[[invenzione della stampa]]. La lettura permetteva di mettersi nei panni degli altri, empatizzando con i loro pensieri, e di capire che le proprie usanze e credenze non erano universali o assolute ma che esse derivavano da uno specifico contesto culturale. In particolare, il romanzo aumentava la facoltà di empatia e il libro in generale permise una sempre maggiore diffusione delle idee e un più aperto dibattito di quelle stesse idee, andando, nel XVIII secolo, a costituire una [[repubblica letteraria]], in cui la discussione ha permesso a vecchie idee di venire confutate e a ideali più razionali di emergere. La combinazione di una maggiore diffusione libraria e di una crescente urbanizzazione hanno, secondo Pinker, contribuito al diffondersi della democrazia liberale. Il crollo della violenza si ebbe a seguito della diffusione di una linea coerente di pensiero emersa durante l'Illuminismo e che per Pinker ha come principali esponenti [[Hobbes]], [[Spinoza]], [[Cartesio]], [[John Locke]], [[David Hume]], [[Mary Astell]], [[Kant]], [[Cesare Beccaria]], [[Adam Smith]], [[Mary Wollstonecraft]], [[James Madison]], [[Thomas Jefferson]], [[Alexander Hamilton]] e [[John Stuart Mill]]. Secondo Pinker, tale visione del mondo, chiamata "umanesimo dei Lumi" o "liberalismo classico", nasce da uno scetticismo riguardo alla capacità di conoscenza della mente umana, e dunque dal riconoscimento della necessità di argomentare per raggiungere la verità. Il metodo della scienza, ovvero il ragionamento, l'affidarsi a dati ed esperimenti e il dibattito è l'unico considerato valido per arrivare a buone conclusioni sul mondo. La tendenza verso gli altri in questo genere di filosofia è essenzialmente empatica: tutti gli esseri umani hanno una natura comune, soffrono in modo simile e sono dotati di una razionalità che permette loro di concordare. Sulla base di questa ragione empatica, e sul riconoscimento dei bisogni degli altri e sul riconoscimento che essi sono simili a noi, viene fondata la morale illuminista.
=== Il romances cavalleresco ===
[[File:Sir Gawain first page.jpg|thumb|left|Manoscritto originale del poema ''[[Sir Gawain e il Cavaliere Verde]]'', [[Cotton Library]].]]
Attraverso la traduzione che [[Layamon]] fa del [[Roman de Brut]] del normanno [[Robert Wace]], appare per la prima volta nella letteratura inglese la figura di [[re Artù]] e dei [[cavalieri della Tavola Rotonda]]. Essa inoltre è la prima opera storiografica a comparire in lingua inglese dal tempo delle cronache anglosassoni.
 
Pinker poi passa poi all'analisi delle ideologie anti-illuministiche: il conservatorismo di [[Edmund Burke]], secondo cui i cambiamenti sociali sono essenzialmente negativi, che secondo Pinker può avere un effetto regolatore sulla tendenza deleteria in cui può incorrere l'Illuminismo cercando di forzare la natura umana in vista di una società ideale; e il romanticismo, secondo cui i singoli soggetti umani possono essere compresi solo nel loro contesto culturale e non esiste una natura umana universale né una razionalità o un individuo disincarnati dal contesto del loro ''Volk''. I romantici, secondo Pinker, tendono a vedere gli individui come espressioni della loro nazione, Chiesa, cultura o classe e a vedere il processo storico come guidato dallo svolgimento guidato da un particolare spirito della Storia piuttosto che come il prodotto del singolo agire di individui indipendenti. Un'altra caratteristica del romanticismo antilluminista è la celebrazione della violenza e della lotta. Questo romanticismo da un lato ha portato alla fioritura dell'arte ma dall'altro a una serie di ideologie che hanno contrastato la tendenza alla riduzione della violenza: il nazionalismo, il militarismo, il socialismo marxista e il nazionalsocialismo.
Da opere come questa trae ispirazione un nuovo genere letterario, che nasce in Inghilterra intorno al [[XII secolo]], il [[Letteratura cavalleresca|romances cavalleresco]] con opere quali ''King Horn'' e ''Havelock the Dane'' basato su originali anglonormanni come il ''Romance of Horn'' del 1170 circa. Ma è nel [[XIV secolo]] che cominciano ad apparire opere letterarie di grande rilievo. Il primo è il poema narrativo [[allegoria|allegorico]] in versi allitterativi non rimati ''[[Piers Plowman]]'' unica opera di [[William Langland]]. Un altro è il poema cavalleresco ''[[Sir Gawain e il Cavaliere Verde]]'' di un anonimo chiamato Pearl Poet. Quest'opera è una delle meglio conosciute del ciclo arturiano. Sviluppata da tradizioni inglesi, gallesi e irlandesi ''Sir Gawain'' è uno dei meglio conosciuti esempi della letteratura del ciclo arturiano e focalizza la propria attenzione sui classici valori cavallereschi: come da classico esempio del genere cavalleresco esso narra di un eroe che deve affrontare una sfida per provare il suo valore. Il manoscritto originale dell'opera si trova nel codice ''Cotton Nero A.x''' che contiene altre tre opere,generalmente ritenute dello stesso autore: due sono poemi didattici con intento moralistico ''Patience'' e ''Purity'', uno è un poema elegiaco, ''Pearl''. Queste opere sono scritte nell'allora dialetto delle [[Midlans]], molto diverso da quello londinese di Chaucher, e meno influenzato dalla lingua francese e che presenta molte più parole di origine dialettale, provenienti dalle lingue [[scandinavia|scandinave]].
 
=== La Lunga Pace ===
Nel [[XV secolo]], compare l'opera ''[[La morte di Artù]]'' di [[Thomas Malory]], che venne stampata da [[William Caxton]] nel [[1485]] e che è un insieme di opere fracesi e inglesi su re Artù ed è trai primi libri stampati in inglese. Lo scritto divenne molto popolare e influenzò una ripresa d'interesse per le opere del [[ciclo arturiano]].
Pinker sostiene che l'idea che il XX secolo sia stato il più violento della Storia umana sia il frutto di una serie di distorsioni prospettiche. Se si tiene conto della crescita della popolazione avvenuta negli ultimi due secoli e se si corregge la miopia storica, che ci fa dimenticare degli eventi antichi, si nota come i fenomeni della guerra totale e degli stermini di massa non siano esclusive degli Stati moderni. Dopodiché Pinker tratta del tentativo di [[Lewis Fry Richardson]] di analizzare la Storia da un punto di vista non narrativo, come nella storiografia tradizionale, ma statistico. Nel saggio ''Statistics of Deadly Quarrels'', Richardson analizza 315 contrasti mortali avvenuti tra il 1820 e il 1952 assegnando a ciascuno una magnitudine logaritmica sulla base del numero dei morti. Le due scoperte maggiori di Richardson sono le seguenti:
* Le guerre accadono secondo un [[processo di Poisson]] non stazionario, ovvero iniziano e si fermano a caso. Non è rilevabile, nella distribuzione delle grandezze, alcuna tendenza statisticamente significativa. Questo implica che le teorie dialettiche della Storia siano sbagliate, ma non che ricercare tendenze storiche sia sbagliato. Tendenze storiche, descrivibili narrativamente, possono portare la probabilità che la guerra accada e perduri più in alto o più in basso. Se la probabilità che ogni anno una guerra finisca si mantiene costante, è più probabile che essa sia breve piuttosto che lunga. A parte questa tendenza statistica, Richardson non trovò alcuna tendenza ciclica nel campione da lui elaborato, neppure considerando solo le grandi guerre. La conclusione di Pinker è che: "[...] Il pensiero statistico, [...], suggerisce che noi siamo portati a ''esagerare'' la coerenza narrativa della storia, pensando che ciò che è accaduto non poteva non accadere a causa di forze storiche come cicli, escalation e rotte di collisione." Pinker vede nell'assassinio dell'[[Francesco Ferdinando d'Asburgo-Este|arciduca Francesco Ferdinando dell'Austria-Ungheria]] e nell'ascesa al potere di Hitler due eventi imprevedibili che hanno avuto conseguenze disastrose sulla Storia. Un'altra tendenza statistica nei conflitti degli ultimi duecento anni è il ridursi della frequenza delle guerre, ma il loro diventare più letali.
* Le guerre accadono secondo una [[distribuzione di probabilità|distribuzione]] a [[legge di potenza]]: il logaritmo della loro frequenza è proporzionale al logaritmo della loro distribuzione. La potenza, nel caso specifico, è di -1,5. Questo implica che le guerre hanno una distribuzione senza scala: nel grafico che rappresenta la relazione tra i logaritmi della dimensione e della frequenza, tale relazione è una retta. Passare da una guerra con 1000 vittime a una con 10.000 ha la stessa probabilità che passare da una con 10.000 a una con 100.000. Questo dato è tuttavia alterato dal fatto che le dimensioni gli Stati, i principali responsabili della guerra nel mondo moderno, seguano una [[distribuzione lognormale]] e non a legge di potenza. Tenendo conto di questo si possono fare delle simulazioni in cui la distruttività di una guerra dipende dalle dimensioni del territorio dei combattenti. Tenendo ulteriormente conto degli effetti psicologici della guerra di logoramento come la [[costo irrecuperabile|fallacia dei costi sommersi]] e la [[legge di Weber-Fechner]], si arriva alla conclusione che due belligeranti combattono più a lungo tanto più una guerra è letale, il che contribuisce a far sì che le guerre abbiano una [[principio di Pareto|distribuzione paretiana]] estremizzata in cui il 2% dei conflitti causa l'80% delle morti. La combinazione di escalation e logoramento è una buona spiegazione, secondo Pinker, della distribuzione a legge di potenza dei conflitti. Questa distribuzione fa sì che possano esistere un buon numero di eventi estremi, altamente improbabili ma non impossibili, né inevitabili. Tali sono state per Pinker le due guerre mondiali, che ci hanno dato l'illusione di un peggioramento sistemico della violenza e dell'animo dell'uomo, quando complessivamente, si è trattato di eccezioni statistiche in un trend di conflitti più sanguinosi ma anche più rari.
 
Pinker nota una serie di trend statistici: la percentuale di anni di guerra tra Grandi Potenze e la frequenza e durata di tali guerre sono in calo dalla metà del XVII secolo, mentre la guerra è divenuta sempre più letale fino all'"emoclisma" della prima metà del XX secolo. Tutte le variabili si sono però praticamente azzerata dopo la Seconda Guerra Mondiale. Il tasso di morti in conflitti in Europa segna tre punte generali, così riassunte da Pinker: "La carriera della violenza organizzata in Europa, insomma, assume più o meno questo aspetto: una linea base bassa
=== Geoffrey Chaucer ===
[[File:Geoffrey Chaucer (17th century).jpg|thumb|[[Geoffrey Chaucer]]]]
Proprio al dialetto di Londra a quel tempo si ci riferisce con il nome di ''Chancery Standard'' che diventerà poi maggioritario in tutta l'Inghilterra verso gli anni '70 del [[XV secolo]] determinando l'evoluzione del ''Middle English''. Uno degli scrittori che usano il ''Chancery Standard'', nonché il più conosciuto autore inglese in questa fase della letteratura, è [[Geoffrey Chaucer]] (1343-1400). Autore di diverse opere tra cui ''[[Il libro della duchessa]]'', ''[[La casa della fama]]'', ''[[La leggenda delle donne eccellenti]]'', ''[[Troilo e Criseide]]'', è maggiormente noto per l'opera ''[[I racconti di Canterbury]]'': una raccolta di racconti, scritti per lo più in prosa ma taluni in poesia, inseriti in una complessa cornice che vede i singoli racconti come brani narrati l'un l'altro da dei pellegrini in viaggio da [[Southwark]] alla [[cattedrale di Canterbury]] per rendere omaggio alla salma di san [[Tommaso Becket]]. L'opera di Chaucer è stata determinante per legittimare l'inglese l'inglese come lingua letteraria dominante in Inghilterra al posto del francese e del latino. Bisogna infatti ricordare che essa non era ancora affermata come lingua della cultura, ad esempio il letterato [[John Gower]] (1330-1408), amico personale di Chaucer, scrisse tre opere: ''Mirror de l'Omme'', ''[[Vox Clamantis]]'' e ''[[Confessio Amantis]]'' rispettivamente in francese anglonormanno, latino e ''Middle English'' il che fa capire quanto questo trilinguismo a livello della lingua colta fosse affermato.
 
=== Il teatro medievale ===
Nel [[medioevo]], il [[teatro]] nelle [[lingua vernacolare|lingue vernacolari]] in Europa trae origine probabilmente da [[mistero (teatro)|misteri]] messi in atto durante la [[liturgia]] nei portici delle cattedrali oppure nei giorni di festa. Queste rappresentazioni, con interludi e inserti morali, si sono man mano evolute nel teatro che sarebbe fiorito dell'[[età elisabettiana]]
 
== Il rinascimento ==
 
L'introduzione della stampa in Inghilterra ad opera di [[William Caxton]] nel [[1476]], sancisce la definitiva preponderanza della lingua inglese anch a livello della cultura. Inoltre la [[Riforma]] spinge a creare opere religiose in lingua vernacolare anziché in latino che portarono alla stesura del [[Libro delle preghiere comuni]]. Il rinascimento inglese è un movimento artistico e culturale che si muove di insieme al più ampio [[rinascimento]] europeo che trova la sua origine e il suo fulcro in [[Italia]]. Gli argini temporali del rinascimento in Inghilterra vanno dall'ultima parte [[XV secolo]] a quella terminale del [[XVII secolo|XVII]].
 
=== Le influenza latina e italiana ===
[[File: Sir Thomas Wyatt, by Hans Holbein the Younger.jpg|thumb|left|Sir [[Thomas Wyatt]] introdusse in Inghilterra lo schema metrico del [[sonetto]] [[Petrarca|petrarchesco]].]]
 
Durante i regni di [[Elisabetta I]] (1558-1603) e di [[Giacomo I]] (1603-25) si affermò un movimento culturale, che trovava a [[Londra]] il proprio cardine, che viene considerato l'apice del rinascimento inglese e che eccelse nella produzione poetica e drammaturgica. Gli autori teatrali inglesi combinarono l'influenza del teatro medievale con la riscoperta dei classici del teatro romano: [[Seneca]] per la tragedia, [[Plauto]] e [[Terenzio]] per la commedia. Italia rimase un importante centro d'ispirazione per le opere rinascimentali in Inghilterra. Ad esempio, il linguista e lessicografo [[Giovanni Florio]] (1553-1625), il cui padre era italiano e che si autodefinì "''un inglese italiano''", lavorò alla corte di Giacomo I e portò molto del linguaggio della cultura italiana in Inghilterra. Egli fu inoltre il traduttore in inglese del francese [[Michel de Montaigne]]. L'influenza italiana può essere anche trovata nella poesia di [[Thomas Wyatt]] (1503-42), uno dei primi poeti del rinascimento inglese, che introdusse molte innovazioni e, insieme a [[Henry Howard]], ha introdotto, a inizi del [[XVI secolo]] il [[sonetto]] italiano in Inghilterra. L'idea di Wyatt era di sperimentare con la lingua inglese per civilizzarne il popolo e farlo prevalere sui propri vicini. Mentre una parte consistente della sua produzione letteraria consistette nella traduzione e nell'imitazione dei sonetti di [[Petrarca]], scrisse anche dei sonetti propri. Wyatt s'ispirava a Petrarca quanto al contenuto delle proprie poesie ma ne variava lo schema ritmico. Mentre il [[sonetto petrarchesco]] consisteva in un [[ottava rima|ottava]], con schema ritmico ''abba abba''' seguita da un sestetto con diversi possibili schemi ritmici ma che non terminava mai con una [[rima baciata]]. Wyatt ricopiò lo schema dell'ottava, ma trasformò quello dei sestetto in ''abba cc''. Questo poi evolverà nel classico sonetto inglese con tre [[quartina|quartine]].
 
=== La poesia rinascimentale ===
[[File: EdmundSpenser.jpg|thumbnail|[[Edmund Spenser]].]]
Trai maggiori poeti rinascimentali abbiamo [[Edmund Spenser]] (1552-99) che fu l'autore del poema ''[[La regina delle fate]]'', composto tra il 1590 e il 1596, un poema epico-allegorico che celebrava la [[Dinastia Tudor]] e la regina Elisabetta. Un'altra figura di spicco è [[Philip Sidney]] (1554-1586) che fu poeta, cortigiano e soldato noto per la raccolta ''Astrophil e Stella'' e opere quali ''La difesa della Poesia'' e il romanzo ''Arcadia''. Altri autori, come [[Thomas Campion]] scelsero di scrivere poesie pensate per essere messe in musica e cantate.
 
=== William Shakespeare ===
In questo periodo di fermento culturale emerge fortemente la figura di [[William Shakespeare]] (1564-1616) che viene spesso considerato il più grande scrittore in lingua inglese e come il più eminente drammaturgo della cultura occidentale. Shakespeare non nasce come intellettuale di professione e probabilmente non ebbe neppure, in un primo tempo, un istruzione molto approfondita: non fu un uomo di legge né un aristocratico come i talenti che monopolizzavano la cultura inglese del suo tempo, ma con il suo estro riuscì a superare, a livello d'impatto culturale, gli stessi intellettuali di "professione". La stessa lingua inglese rimase influenzata dalla sua opera, con molte formule e conii attualmente utilizzati nel linguaggio colloquiale.
 
==== Opere teatrali ====
[[File:Shakespeare.jpg|thumb|left|[[William Shakespeare]] spesso considerato come uno dei più grandi autori in lingua inglese.]]
La più nota produzione di Shakespeare sono le sue opere teatrali, egli esplorò diversi generi di teatro e le sue opere sono convenzionalmente divise in ''[[tragedie shakespeariane|tragedie]]'', ''[[commedie shakespeariane|commedie]]'' e ''[[drammi storici shakespeariani|drammi storici]]'' anche se spesso talune opere vengono inquadrate in gruppi più specifici come quello delle [[tragicommedia|tragicommedie]] o del tardo romances shakespeariano. Egli nasce come comico e le sue prime opere ricalcano la commedia classica di stile italiano, come ad esempio ''[[La commedia degli errori]]'' (1592), che basa la propria comicità su equivoci e scambi di persona, ma che apre la strada all'atmosfera delle sue grandi commedie dopo il 1590. ''[[Sogno di una notte di mezza estate]]'' (1595) è una miscela di scene di romanzesco, magia e commedia rustica. Seguono le grandi commedie ''[[Molto rumore per nulla]]''(1598-99), ''[[Come vi piace]]'' (1599-1600) e ''[[La dodicesima notte]]'' (1601). Trai drammi storici troviamo il lirico ''[[Riccardo II (Shakespeare)|Riccardo II]]'' (1595), scritto quasi interamente in versi, dopo il quale Shakespeare introduce la prosa anche nelle sue opere tragiche come ad esempio avviene nell'Enrico IV diviso in una [[Enrico IV, parte I|prima]] (1597) e una ''[[Enrico IV, parte II|seconda parte]]'' (1598) ed ''[[Enrico V (Shakespeare)|Enrico V]]'' (1598-99). I suoi personaggi diventano più complessi e insicuri, mentre l'autore comincia a variare abilmente, nella stessa opera, tra scene serie e altre spinte da un acuta ironia. Appaiono così due nuove opere, le prime tragedie: la celebre ''[[Romeo e Giulietta]]'' (1591-95) e il ''[[Giulio Cesare (Shakespeare)| Giulio Cesare]]'' (1599), una tragedia il cui sfondo storico è basato su una traduzione del 1579 di [[Thomas North]] delle ''[[Vite Parallele]]'' di [[Plutarco]]. A questo punto l'attività shakespeariana continua con le commedie ''[[Misura per misura]]'' (1603) e ''[[Tutto è bene quel che finisce bene]]'' (1602-1603) e con le grandi e più note tragedie: ''[[Amleto]]'' (1600-1602), ''[[Otello]]'' (1604), ''[[Macbeth]]'' (1605-1608), ''[[Re Lear]]'' (1605-1606) e ''[[Antonio e Cleopatra]]'' (1607). Queste opere si concentrano sulla debolezza umana e su difetti comportamentali o scelte sbagliate che rovesciano l'ordine sociale e conducono alla rovina l'eroe e i suoi cari. Nel periodo finale della sua carriera, Shakespeare lavora ad opere oggi inserite dai critici in un altro settore in rispetto alla classificazione tripartita: quello dei romances o tragicommedie. Lavori mirabili di questo genere sono ''[[Cimbelino]]'' (1609), ''[[Pericle, principe di Tiro]]'' (1607-1608-scritta in collaborazione con altri autori), ''[[Il racconto d'inverno]]'' (1610-11) e ''[[La Tempesta]]'' (1611), generalmente considerata l'addio alle scene da parte dell'autore. Queste opere sono più cupe in rispetto alle commedie del tardo [[XVI secolo]], ma si differenziano dalle tragedie sia per i toni meno tetri che per il fatto che errori potenzialmente tragici vengono in esse perdonati senza sfociare in epiloghi drammatici ma con una riconciliazione. Alcuni critici hanno imputato questo cambiamento in rispetto alle tragedie a una più serena visione della vita da parte di Shakespeare, ma esso potrebbe rappresentare anche un cambiamento nel gusto teatrale del tempo, a cui l'autore si è adeguato. Dopo la Tempesta si attribuiscono a Shakespeare le opere ''[[Enrico VIII (Shakespeare)|Enrico VIII]]'' e ''[[I due nobili congiunti]]'' probabilmente scritte entrambe con l'aiuto di [[John Fletcher]]. Complessivamente, attenendosi alla classificazione tradizionale di Shakespeare si contano in tutto 12 tragedie, 15 commedie e 10 drammi storici.
[[File:Hamlet.jpg|thumb|left|[[Amleto]] è una delle più conosciute opere teatrali shakesperiane]]
 
==== Sonetti ====
L'altra porzione della produzione shakespeariana è costituita dai [[Sonetti (Shakespeare)|Sonetti]]'', un genere che con Shakespeare si distanziò molto dall'originale petrarchesco. Nella raccolta che si è fatta della sua produzione, si annoverano in tutto 154 sonetti che furono originariamente pubblicati nel 1609 con il titolo di ''SHAKE-SPEARES SONNETS: never printed before'' (ovvero ''Sonetti di Shakespeare: mai stampati prima.'' tuttavia il sonetto 138 e 144 erano già stati pubblicati nel 1599 nella raccolta di diversi autori ''[[Il pellegrino appassionato]]''). I temi centrali delle poesie sono il tempo, l'amore, la bellezza e la morte. I primi diciassette sonetti, chiamati ''sonetti matrimoniali'', sono indirizzati a un giovane a cui chiedono di sposarsi e avere figli per immortalare in essi la propria bellezza, trasmettendola alle generazioni future.
 
=== Altri autori del teatro elisabettiano ===
==== Thomas Kyd ====
[[File:Kyd-SpanishTragedie-title.JPG|thumbnail|[[La tragedia spagnola]].]]
 
=== La poesia metafisica===
 
[[John Donne]] (1572-1631), [[George Herbert]] (1593-1633), [[Henry Vaughan]] (1621-1695), [[Andrew Marvell]] (1621-1678), [[Richard Crashaw]] (1613-1649), [[Thomas Traherne]] (1636-1674)
 
== Note ==
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