Ardesio: differenze tra le versioni
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{{Divisione amministrativa
|Nome = Ardesio
|Nome ufficiale = {{Lingue|it}} Ardesio<br />{{Lingue|lmo}} Ardés<ref>lingua ufficiale in Lombardia con legge regionale 25/2016</ref>
|Panorama = Ardesio Landscape 01.JPG
|Didascalia = Panorama
|Bandiera = Ardesio-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Lombardia
|Divisione amm grado 2 = Bergamo
|Amministratore locale =
|Partito = [[
|Data elezione =
|Data istituzione =
|Altitudine =
|Sottodivisioni = [[Bani (Ardesio)|Bani]], [[Valcanale (Ardesio)|Valcanale]]<ref name="comuniecitta.it">http://www.comuniecitta.it/risorse/statuti/ardesio.pdf Comune di Ardesio - Statuto</ref>
|Divisioni confinanti = [[Branzi]], [[Gromo]], [[Oltre il Colle]], [[Oltressenda Alta]], [[Parre]], [[Premolo]], [[Roncobello]], [[Valgoglio]], [[Villa d'Ogna]]
|Zona sismica = 3
|Gradi giorno = 2943
|Nome abitanti = ardesiani
|Patrono = [[san Giorgio]]
|Festivo = 23 giugno
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Ardesio (province of Bergamo, region Lombardy, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Ardesio nella provincia di Bergamo
}}
'''Ardesio''' (<small>[[Alfabeto Fonetico Internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|[aɾˈdeːzjo]}}; ''Ardés'', {{IPA|[aɾˈdes]}}, in [[dialetto bergamasco]])<ref>Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario di {{cita libro|curatore=Carmelo Francia|curatore2=Emanuele Gambarini|titolo=Dizionario italiano-bergamasco|url=https://archive.org/details/dizionarioitalia0000unse|anno=2001|editore=Grafital|città=Torre Boldone|isbn=88-87353-12-3}}</ref><ref>{{Cita libro|Aa.|Vv.|Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani|1996|Garzanti|Milano|isbn=88-11-30500-4|pagina=36|url=https://archive.org/details/dizionarioditopo00unse/page/36}}</ref> è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Bergamo]] in [[Lombardia]].
Si trova in alta [[Val Seriana]]<ref>{{cita web|url=http://turistipercaso.it/lombardia/566/alta-valle-seriana-bg.html|titolo=Lombardia-Alta valle seriana|editore=turisti per caso}}</ref> sulle [[Alpi Orobie]], sulla sponda sinistra del fiume [[Serio]]. L'economia fino alla fine del [[XX secolo|Novecento]] era caratterizzata dall'[[industria tessile]] e dall'[[artigianato]]; è inoltre una rinomata località turistica della provincia di Bergamo, specialmente alcune delle sue frazioni, tra cui [[Valcanale (Ardesio)|Valcanale]].
Il paese è noto per i frequenti [[pellegrinaggio|pellegrinaggi]] al [[Santuario della Madonna delle Grazie (Ardesio)|santuario della Madonna delle Grazie]], e molte sono le chiese sul suo territorio tra le quali la [[Chiesa parrocchiale|prepositurale]] di [[Chiesa di San Giorgio (Ardesio)|San Giorgio]], di notevole pregio architettonico.
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
[[File:Ardesio e Presolana.JPG|left|thumb|upright=1.6|Il paese di Ardesio visto dal [[monte Secco]], con il monte Redondo sulla sinistra, il colle Palazzo sulla destra e la [[Presolana]] sullo sfondo.]]
Il capoluogo giace sulla sponda sinistra del [[Serio]], su un [[terrazzo fluviale]] circondato dai monti, che a grado a grado che si elevano, lasciano il posto a vasti prati, a ricchi ed estesi boschi, a pascoli. Il Comune è attraversato in senso longitudinale dal Serio. In senso latitudinale, a est, vi è la valle del torrente Rino che nasce dalle pendici del [[monte Timogno]], taglia il dirupo della "Curt", e prima di buttarsi nel Serio attraversa Ardesio.
A ovest il torrente [[Acqualina]], tributario del Serio da destra, che nasce dal laghetto montano del [[Lago Branchino|Branchino]], scorre nella val Canale, a nord dell'asse montuoso del monte Secco e dell'[[Pizzo Arera|Arera]], creando scorci ambientali di rara suggestione soprattutto in quei luoghi dove le folte abetaie sembrano nascere dalle stesse acque.
La conca di Ardesio è dominata a ovest dal monte Secco (2.266 m) e dalla cima del [[Cima Vaccaro|monte Vaccaro]] (1.958 m). Da qui si diparte la cresta "dolomitica" che, attraverso le cime di [[Cima del Fop|Fop]] e [[Cima di Valmora|Valmora]], giunge sino al [[Pizzo Arera]].
Dall'altra parte del Serio si eleva il [[monte Redondo]] (1.800 m), e dal pascolo di Vodala si alza il monte che conduce alla cima del monte Timogno (2.163 m). Si discende quindi a sud accerchiando la valle del Rino attraverso i pascoli del Remescler, della Spigla, del Colle Palazzo sino a Cima di Corna Rossa che alle spalle del capoluogo chiude l'anfiteatro montuoso.
=== Cava di marmo ===
Sul territorio, sul versante orografico sinistro del Serio, vi è un'antica cava di marmo conosciuta come ''Marmo della Madonna'' o ''marmo grigio di Ardesio'', roccia di calcare compatto di origine sedimentaria di facile lucidatura di origine [[carsico|carsica]]. La roccia si presenta con un aspetto grigio venato adatta per rivestimenti sia d'esterno che d'interno, proprio questa sua venatura lo rende gradevole alla vista e per questo usato in molti edifici di Bergamo, fra questi la [[Casa dell'Agricoltore]], progetto di [[Luigi Angelini]].<ref>{{cita web|url=https://www.ecodibergamo.it/stories/eppen/cultura/scienza/ad-ardesio-si-e-tornati-ad-estrarre-pregiato-marmo-grigio-o_1753148_11/|titolo=Ad Ardesio si estrae il pregiato marmo grigio|editore=ecodibergamo.it|accesso=29 dicembre 2024}}.</ref> nonché il campanile del santuario cittadino e altre località della bergamasca. Il marmo è stato usato come pavimentazione dell'[[Chiesa di Sant'Agostino (Bergamo)|Aula Magna]] dell'Università degli studi di Bergamo.<ref>{{cita web|url=https://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/santagostino-torna-a-splenderelantica-chiesa-sara-laula-magna_1135837_11/|titolo=L'antica chiesa sarà l'aula magna|editore=L'Eco di Bergamo|anno=14 agosto 2015|accesso=29 dicembre 2024}}.</ref>
<blockquote>«I suoi distinti marmi Ardesio tiene, / Altri son rossi ed hanno del marezzo, /Altri son grigi e variati bene. /Fanno già comparsa i rossi, e sono in prezzo, /e fanno in ogni altra vaga divisa/dispersi nel lavoro a pezza a pezza» [[Giovanni Battista Angelini]] - 1720 </blockquote>
== Origini del nome ==
Il toponimo del paese deriva dal latino ''aridus'' ("secco"), nome che venne dato al paese e alla sua valle. Fu in tempi successivi, con il lento trasformarsi della lingua dal latino all'italiano che la parola perse la lettera ''i'' diventando ''ardus'' e successivamente ''Ardese'', nome che verrà mantenuto per alcuni secoli trasformandosi definitivamente in Ardesio.<ref>{{cita web|url=https://www.giorgiofornoni.com/index.php/la-mia-valle/la-croce-del-monte-secco|titolo=La croce del Monte Secco|autore=[[Giorgio Fornoni]]|accesso=8 aprile 2018}}</ref>
== Storia ==
=== L'antichità e il Medioevo ===
{{Vedi anche|Storia della Lombardia}}
[[File:Ardesio fraz. Cacciamali 01.JPG|left|thumb|upright=1.6|La contrada di [[Cacciamali]]]]
Il documento ''[[Damnatio ad metalla]]'', di [[Plinio il Vecchio]] (23-79 d.C.) nel suo ''[[Naturalis historia]]''<ref>{{cita web|url=https://books.google.it/books?id=mEbIvj4UXMcC&pg=PA428&lpg=PA428&dq=%22Dannati+ad+Metallo%22&source=bl&ots=apuQfjU2Ky&sig=wkey7RXexwZtoP7FmcuVu6VNYx0&hl=it&sa=X&ei=2iaTVK3gKcPlUsnSgrgL&ved=0CCgQ6AEwAQ#v=onepage&q=%22Dannati%20ad%20Metallo%22&f=false|titolo=Relazione di alcuni viaggi|autore=Giovanni Targioni Tozzetti|pubblicazione=In FirenzeMDCCLII}}</ref> sembra confermi la presenza di Ardesio e altri borghi in alta Valle Seriana, fin dall'epoca romana.
Certo è che l'alta valle venne occupata dai [[Celti]], sicure sono le loro tracce in località [[Gandellino]], ma il primo documento che nomina questa località è un atto del 15 maggio [[409]],<ref>{{cita web|url=http://www.prolocoardesio.it/ardesio/storia|editore=Pro loco|titolo=storia|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151006090022/http://www.prolocoardesio.it/ardesio/storia|dataarchivio=6 ottobre 2015}}</ref> nel quale si legge che Ardesio si sottomise alle orde di [[Alarico I]] re dei [[Visigoti]]. Quindi la località subì le invasioni nordiche, fino a che il territorio non venne conquistato da [[Carlo Magno]] re dei [[Franchi]] il quale donò il paese e le zone limitrofe all'Abbazia dei monaci di [[Tours]], che a loro volta la permutarono, qualche anno più tardi, scambiando altri terreni del [[Torino|torinese]] e [[Pavia|pavese]], a favore del vescovo [[Ambrogio II]] di [[Bergamo]] nell'anno [[1026]] successivamente confermato dal vescovo di [[Brescia]], documento rogato a Grumello.<ref>{{cita web|url=http://www.altavalseriana.net/storia_elenco.asp|editore=Altavalseriana.net|titolo=Dagli insediamenti dell'età del Rame all'età Napoleonica.|citazione=Nel 1235 per mano del Vescovo di Brescia, delegato di papa Gregorio IX si stabilisce che appartengano all'Episcopato di Bergamo, tutti i minerali estratti tra Ardesio e Gromo|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151006175407/http://www.altavalseriana.net/storia_elenco.asp|dataarchivio=6 ottobre 2015}}</ref> Con il documento veniva insediato il vescovado di Bergamo, rappresentato da gastaldi con sede nella curia del paese, e comprendeva il territorio di Ardesio, di Gromo, Gandellino fino a Fiumenero. Ardesio aveva già una propria precedente organizzazione comunale, amministrata da consoli dopo le concessioni di Oberto da Vimercate.
Enorme fu la pressione fiscale operata dalla chiesa negli anni a seguire sulle [[Miniere d'argento dell'alta Val Seriana|miniere argentifere]], lasciando la popolazione nella miseria. Il vescovo ampliò i suoi possedimenti nella zona, visto che sul territorio si trovavano miniere di argento, rame e ferro, tanto da costruirsi una residenza nella piazza centrale del paese. Di questo fastoso edificio sono rimasti pochi resti, anche a causa di un incendio appiccato qualche anno più tardi, quando la zona passò sotto il controllo dei comuni. Nel [[1179]] il vescovo [[Guala (vescovo di Bergamo)|Guala]] riconsegnò al comune tutti i beni, con la sola eccezione delle miniere d'argento in località Campello.<ref>{{cita libro|autore=Marco Carobbio|curatore=Maria Teresa Brolis|titolo=La Valle della speranza|editore=Equa edizioni|anno=2023|isbn=978 88 98637 38 6|pp=107-109}}</ref>
Un documento del 3 luglio [[1243]],<ref>Angelo Mazzi nel suo ''Studii bergomensi'' del 1888 ritenne che il documento fosse fasullo, e scritto in tempi successivi.</ref> presentato successivamente, dichiarerebbe che gli abitanti di Ardesio con tutti quelli dei paesi dell'alta valle, prestarono giuramento a ''Pantaleone Burgense'',<ref>(234) al quale successe ''Antonio Patavino'' che si fece sostituire dal genero ''Ferrarense'' (1252).</ref> grazie ai privilegi concessi dal suocero Arnolfo d'Austria nel 1224.<ref>{{cita libro|url=https://books.google.it/books?id=6HE2JIETj64C&pg=PA998&dq=Pantaleone+Burgense&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjltPWMq6jdAhVLJBoKHQk-BDAQ6AEINTAC#v=onepage&q=Pantaleone%20Burgense&f=true|titolo=Grande illustrazione del Lombardo-Veneto, ossia Storia delle città…|volume=5|autore=Cesare Cantù|accesso=7 settembre 2018}}</ref> Con l'avvento dei [[Visconti]] però, il paese, come tutta la bergamasca, dovette sottostare al podestà imposto dal potere centrale. Agli inizi del [[XV secolo]] i [[Malatesta]] confermarono l'organizzazione attraverso il vicariato mantenendone ogni privilegio e franchigia.<ref>{{cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/archivi/soggetti-produttori/ente/MIDB0001E4/|titolo=Comune di Ardesio|autore=Colombo Amalia|sito=Lombardia Beni Culturali|accesso=7 settembre 2018}}</ref>
Nel [[1427]]<ref>Un anno in anticipo su Bergamo.</ref> tutta la valle, Ardesio compreso, passò sotto il [[Repubblica di Venezia|dominio veneto]] che mantenne i privilegi in vigore e divise il territorio in due [[Quadra (amministrazione)|quadre]],<ref>{{cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/archivi/complessi-archivistici/MIBA00057C/|titolo=Quadra di Ardesio|sito=Lombardia beni culturali}}</ref> quella di Ardesio e quella di [[Clusone]]. Francesco Donato, in un documento del [[1551]] narra di soldati di Ardesio schierati in difesa di [[Candia]] contro le invasioni turche a favore delle truppe venete.
=== I carbonai di Ardesio ===
Nel [[1797]] ebbe inizio [[Campagna d'Italia (1796-1797)|l'occupazione napoleonica]]; rimane famoso il gesto di alcuni facinorosi, tra questi due fratelli abitanti di Ardesio, Luigi e Francesco Bana, che in piazza di Clusone, dove era stato innalzato l'[[Albero della libertà]], lo abbatterono. Luigi fu arrestato e processato a Bergamo, dove venne condannato a morte. Riportato a Clusone fu poi fucilato sulla piazza del comune. La porta laterale del palazzo comunale riporta i fori delle pallottole<ref>{{Cita web|url=http://members.xoom.it/Danka82/didattica/vari/feste.htm|titolo=La funzione delle feste nella Rivoluzione Frances|accesso=5 ottobre 2015|dataarchivio=6 ottobre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151006070516/http://members.xoom.it/Danka82/didattica/vari/feste.htm}}</ref>
<br/>Il fratello Francesco venne processato il 22 dicembre 1797 dalla commissione criminale militare e condannato alla decapitazione, pena che venne eseguita il giorno successivo.<ref>{{cita libro|autore-capitolo=[[Bortolo Belotti]]|titolo=Storia di Bergamo e dei bergamaschi|città=Bergamo|editore=Bolis|anno=1989|volume=VI - libro X|capitolo=II|p=276}}</ref>
Molti furono invece prosciolti dall'accusa di complicità, ma vennero comunque condannati per non aver rispettato i vari proclami emanati, tra questi i due sgherri Giacomo Schiavi e Girolamo Foresti, uno a un anno e il secondo a due mesi di stretto carcere per viltà, Salvino Trivelli di [[Gandellino]] e Santo Foresti di Clusone per disobbedienza al disarmo emanato dal comandante Vedel. Di Ardesio fu anche Pietro Fornoni che con il compagno Ventura Fornoni venne condannato e recluso per «aver tenuto discorsi sediziosi in pubblico contro il repubblicano governo».<ref>{{cita testo|autore=Giulia Bana|titolo =Controrivoluzione a Clusone nel 1797: la vicenda di Luigi Bana|anno =2012}}</ref>
Alla pena di un anno di ferri furono condannati gli ardesiani della frazione [[Bani (Ardesio)|Bani]], Antonio e Andrea Gaiti, Antonio e Giacomo Filisetti di anni 26 pure nativo di ''Ardese'', accusato di complicità del ''Taglio dell'Albero della Libertà'' a Clusone dinanzi alla Commissione Militare del Generale di Brigata [[Giuseppe La Hoz]] in una delle [[Palazzo della Ragione|sale del Comune]] di Bergamo il giorno ''tre Fruttidoro'' dell'Anno I della Repubblica Cisalpina, il 20 agosto 1797.<ref>{{cita libro|autore=Baradello|titolo=Clusone nei nomi delle sue vie: cenni storici raccolti da Baradello|editore=D. Giudici|città=Clusone|anno=1905}}</ref><ref>{{cita libro|titolo=Continuazione della raccolta degli avvisi, editti, decreti, ordini e leggi pubblicate in nome della Repubblica Bergamasca dalla municipalità e suoi comitati con li discorsi patriotici concernenti la rivoluzione con l'aggiunta delle leggi della Repubblica Cisalpina|città=Bergamo|editore=Rossi|anno=1798|pp =70-71}}</ref><ref>{{cita libro|titolo=Raccolta degli avvisi, editti, ordini ecc. pubblicati in nome della Repubblica Bergamasca dalla Municipalità e suoi Comitati e con l'aggiunta di discorsi patriotici concernenti la Rivoluzione|città=Bergamo|editore=Locatelli|anno=1797|pp=285-329}}</ref>
<br/>Nel [[1814]] subentrerà il governo austriaco.
=== Storia moderna - Le famiglie ===
Di interesse storico la famiglia Cacciamali per l'omonimo borgo, la famiglia Filisetti per la istituzione nel 1822 della Casa di Riposo "Infermeria Filisetti" per volontà testamentaria di Giacomo Filisetti per anziani e disabili, e la famiglia Maninetti per la istituzione per lascito testamentario della Scuola Paritaria dell'Infanzia "Bari Maninetti" di ispirazione cristiana in funzione dal 1º ottobre 1908, eretta a Ente morale con regio decreto del 27 marzo 1913.
Particolare importanza assunse a fine Ottocento e primi del Novecento la famiglia Maninetti, erede di Giacomo Filisetti, che tenne in enfiteusi dal 1913 al 1926 la Tenuta di Filacciano di proprietà del Principe Del Drago e dei Marchesi Ferrajoli, estesa su 20 comuni per 400 ettari nel Lazio.
=== Simboli ===
Lo stemma è stato riconosciuto con decreto del capo del governo del 26 maggio 1928.
{{citazione|[[Campo di cielo]], alla [[Fenice (araldica)|fenice]] di nero, nella sua [[Immortalità (araldica)|immortalità]] di rosso. Ornamenti esteriori da Comune.}}
Il gonfalone è un drappo di rosso.
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
;[[Santuario della Madonna delle Grazie (Ardesio)|Santuario della Beata Vergine Maria]]
{{vedi anche|Santuario della Madonna delle Grazie (Ardesio)}}
[[File:Santuario della Madonna delle Grazie - Ardesio (Foto Luca Giarelli).jpg|thumb|left|Santuario della Madonna delle Grazie.]]
[[File:Santuario della Madonna delle Grazie di Ardesio.jpg|thumb|Campana del campanile del Santuario della Madonna della Grazie di Ardesio]]
Al di sopra dell'altare vi è il dipinto delle [[Icona (arte)|Sacre Immagini]] del [[XV secolo]]; mentre due ovali opera di [[Antonio Guadagnini]], sono posti ai lati del [[presbiterio]]; del medesimo pittore sono le due pale poste al centro della chiesa. Di sicuro interesse l'organo datato [[1636]] di [[Giovanni Rogantino]] di [[Morbegno]] con 1345 canne di cui 1255 di metallo e 90 di legno pregiato; la cassa, di origine rinascimentale, è composta da cinque campane e presenta numerosi intagli. Attribuita a [[Jacopo Palma il Giovane|Palma il Giovane]] è invece la pala a lato del confessionale sul fondo della chiesa.
Il campanile progettato dall'architetto Giovanmaria Bettera da [[Gandino]], venne incominciato nel [[1645]] e ultimato nell'arco di vent'anni con una spesa di ventimila scudi. Costruito in marmo grigio della cava locale chiamata "Corna della Madonna". Raggiunge l'altezza di 68 metri.
;Chiesa parrocchiale
{{vedi anche|chiesa di San Giorgio (Ardesio)}}
[[File:Ardesio Chiesa SGiorgio.JPG|left|thumb|Chiesa parrocchiale di san Giorgio]]
:Dedicata a [[Chiesa di San Giorgio (Ardesio)|san Giorgio]], ebbe come primo progettista [[Andrea Fantoni]] nel [[1725]],
<ref>{{cita libro|titolo=I Fantoni|editore=Provincia di Bergamo|p. 54}}</ref> fu costruita sopra una chiesa precedente datata 1176; nel 1455 fu infatti il vescovo [[Giovanni Barozzi]] a volerne la nuova costruzione e poi solo nel [[1600|‘600]] venne adornata di affreschi e stucchi. La chiesa infatti è ricca di opere e pitture ben conservate. Le ampie volte in tufo di Nasolino che formano il presbiterio sostituirono nel 1737 l'antica sagrestia su disegno del [[Giovan Battista Caniana|Caniana]], mentre i [[Marinoni (famiglia)|fratelli Marinoni]] e Paolo Mazzoleni eseguirono le decorazioni nel 1864. La pala posta sull'altare è del veronese [[Saverio Dalla Rosa]] datato [[1783]], di pregevole fattura la tela di [[Carlo Ceresa]] datata [[1674]] raffigurante l{{'}}''Annunciazione e l'Angelo custode tra i santi Lorenzo e [[San Giorgio|Giorgio]]''. L'altare maggiore, così come quello del [[Rosario]] e del Suffragio sono di scuola [[Andrea Fantoni|fantoniana]]. Del [[clusone]]se [[Lattanzio Querena]] gli ovali sul presbiterio del [[1837]]. Il campanile eretto nel [[1487]] venne sopraelevato nel [[1871]].<ref>{{cita web|url=http://www.viviardesio.it/cultura/luoghi-religiosi/la-parrocchia-di-ardesio/|titolo=La parrocchia di Ardesio}}</ref>
;Compianto e il sepolcro fantoniano
:Al di sotto dell'altare maggiore del santuario, troviamo lo scurolo dove si trova il [[Fantoni (famiglia)|"Sepolcro fantoniano"]] composto da ben sette statue di grandi proporzioni. Il [[Cristo]] morto posto su un giaciglio, con a fianco la [[Maria Addolorata]], la [[la Maddalena|Maddalena]], [[Giovanni apostolo ed evangelista|Giovanni Evangelista]], [[Maria di Cleofa]], [[Giuseppe di Arimatea]], e [[Nicodemo (discepolo di Gesù)|Nicodemo]].
Molteplici sono state queste produzioni dalla bottega [[Andrea Fantoni|fantoniana]] dal periodo che intercorre dal [[1690]] al [[1782]], presumibilmente questa tra le ultime, in quanto il Cristo venne commissionato nel [[1711]] mentre le altre figure nel 1782. Il "compianto" fu commissionato dalla Confraternità dei [[Disciplinati di Bergamo|Disciplini]].<ref>{{cita web|url= http://www.comune.ardesio.bg.it/materiale/pdf/guida_2013_timone_guida_turistica_ardesio_36_pagine.pdf|titolo= Benvenuti ad Ardesio|editore= ValSeriana|accesso= 4 ottobre 2015|dataarchivio= 4 marzo 2016|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20160304075140/http://www.comune.ardesio.bg.it/materiale/pdf/guida_2013_timone_guida_turistica_ardesio_36_pagine.pdf|urlmorto= sì}}</ref>
;Chiesa dei Santi Pietro e Paolo
{{vedi anche|Chiesa di San Pietro Apostolo (Ardesio)}}
:Difficile la collocazione storica di questo oratorio, presumibilmente risalente al [[XIV secolo]] e terminato nel [[XV secolo]], mentre il porticato che lo circonda viene datato del [[XVI secolo]] secondo le indicazioni di [[Carlo Borromeo|san Carlo Borromeo]]. L'interno è ornato di un affresco sopra l'altare maggiore attribuito ad "Alessandro de Ardese" mentre l'affresco del Battesimo di Cristo si considera risalente al [[1400]] in quanto segue l'andamento ondulatorio delle pareti. Un testamento del [[1408]] cita la chiesa con la ''Porta Camporum'' (porta del campo), a conferma che fosse già edificata.<ref>{{cita libro|autore=Bortolo Pasinelli|titolo=Gromo nel XV secolo|editore=Corponove|anno=2011|p=68}}</ref> La chiesa è stata per molto tempo sconsacrata ed era adibita a sala prove per la Banda Musicale di Ardesio; recentemente è stata ristrutturata e nuovamente consacrata. Una volta al mese vi viene celebrata la santa messa.
;[[Chiesa di Sant'Antonio di Padova (Ardesio)|Chiesa di Sant'Antonio]]
[[File:Presbiterio chiesa di Sant'Antonio di Ardesio.jpg|thumb|Presbiterio della chiesa di sant'Antonio di Ardesio]]
La pala dell'altare rappresentante la
{{vedi anche|Chiesa di San Bernardino (Ardesio)}}
:Sulla parte posteriore del [[sagrato]] della chiesa parrocchiale di San Giorgio, si trova la piccola [[Chiesa dei Disciplini (Ardesio)|chiesa della confraternita]] dei [[Disciplinati di Bergamo|disciplini]] o di [[Bernardino da Siena|San Bernardino]].
L'ancona in legno scolpito e intagliato posta supra l'altare rappresenta la ''Pietà con Maria Maddalena e san Bernardino'' del [[XV secolo]]. All'esterno l'affresco con il ''Crocifisso la Madonna, Maddalena, san Bernardino e san Giovanni, con due disciplini'' porta la data 1622, da cui il nome della chiesa.<ref>{{cita web|url=http://www.viviardesio.it/cultura/luoghi-religiosi/la-chiesa-dei-disciplini/|titolo=La Chiesa dei Disciplini|autore=vivi Ardesio}}</ref>
;Chiesa di Santa Caterina
[[File:Ardesio - affresco murale- particolare.jpg|sinistra|thumb|Ardesio - affresco murale- particolare]]
:Sul territorio di Ardesio era presente anche l'oratorio intitolato a [[Caterina d'Alessandria|santa Caterina]], poco rimane ormai di questo luogo che risulta documentato nella visita pastorale di san [[Carlo Borromeo]] del [[1575]]. La visita riporta una descrizione scarna dei locali interni, elenca un altare disadorno. Il convento era unito a quello di [[Monastero Matris Domini]] di Bergamo. Sono visibili tracce di un affresco sulla parete a est, antica porta d'ingresso della chiesa, raffigurante santa Chiara e santa Caterina con devoti risalente al [[1522]] e una lunetta raffigurante Cristo con la croce, sul lato a sud dove era presente un'entrata laterale. Il contorno in pietra della lunetta presenta scolpito il trigramma di san [[Bernardino da Siena]], a indicare la presenza della congregazione dei [[Disciplinati di Bergamo|disciplini]]<ref>{{cita web|url=http://www.viviardesio.it/cultura/luoghi-religiosi/la-chiesa-di-s-caterina/|titolo=La chiesa di santa Caterina ad Ardesio|editore=Vivi Ardesio|accesso=23 giugno 2018}}</ref>.
; [[Chiesa della Visitazione di Maria Santissima (Ardesio)|Chiesa della Visitazione di Maria Santissima]]
:La chiesa posta nella località di Ludrigno posta sol lato orografico destro del fiume Serio, risulta edificata già nel Cinquecento quando fu [[Visita pastorale|visitata]] dal vescovo di Bergamo [[Vittore Soranzo]] che negli atti la cita come una piccola cappella. Nel 1575 l'arcivescovo di Milano san [[Carlo Borromeo]] ne ordinò la sistemazione secondo le direttive del [[concilio di Trento]]. La piccola chiesa conserva la pala dì+'altare del [[clusone]]se [[Domenico Carpinoni]].<ref>{{chiese italiane|30863|Chiesa della Visitazione di Maria Santissima <Ludrigno, Ardesio>|accesso= 19 febbraio 2021}}</ref>
; Chiesa della Santissima Trinità
La piccola chiesa si trova nella località Marinoni. La chiesa ospita il dipinto di autore ingnoto raffigurante la Santissima Trinità che riprende il lavoro di [[Marziale Carpinoni]] presente nella [[Basilica di Santa Maria Assunta (Clusone)|basilica mariana]] [[clusone]]se.<ref>{{cita libro|autore=Enrico De Pascale|titolo=Restauri 1990 1995|editore=Provincia di Bergamo|anno=1996|pp=63-65}}</ref>
; Chiesa di Santa Maria Maddalena
La piccola località di Piazzolo ospitala chiesa dedicata a Maria Maddalena, e ospita dipinti di Lattanzio Querena e Bernardino Fornoni.<ref>{{cita web|url=https://www.viviardesio.it/2025/01/24/santuario-di-ardesio-e-piazzolo-luoghi-del-cuore-fai/|titolo=Aiutiamo il santuario di Ardesio e il borgo di Piazzolo a diventare luoghi del FAI|sito=viviardesio.it|accesso=13 marzo 2025}}.</ref>
===
;Palazzo del Vescovo
:Del palazzo, risalente al [[XII secolo]], rimane poco, ma la sua importanza è documentata nei diversi atti dei primi anni del [[II millennio|secondo millennio]]. Collocato sulla piazza principale, intitolata a [[Il Moretto|Bonvicino Moretto]], pittore del Cinquecento, all'interno si trova la stanza della Congregazione dei morti, con un portale in pietra decorata, recante la data [[1672]], e una [[Danza macabra]]. Il palazzo è sede dell'Albergo Bigoni. Sul lato destro del palazzo, al di là della strada, si trovano gli edifici che un tempo erano le stalle vescovili, poi adibiti a strutture commerciali.
;Museo Etnografico Alta Valseriana
:Il MEtA, [[Museo etnografico dell'Alta Valle Seriana]], ha lo scopo di analizzare il rapporto secolare tra territorio e le attività della popolazione della valle con riferimento in particolare alla filatura, al lavoro dei carbonai, dei muratori, dei boscaioli e dei minatori, suddividendosi in quattro sezioni. Costituito nel 1982 ha variato la propria sede e viene collocato in piazza Monte Grappa. Ogni sala descrive le diverse attività che si svolgevano nella valle, dall'antico rito del ''poiat'' nella sala dei boscaioli e carbonari, ricostruendone l'ambiente, ai reperti rimasti delle antiche miniere della sala minatori, antichi telai nella sala tessitori, fino alla ricostruzione di un'antica costruzione della fine '800. Il museo è aperto al pubblico ogni sabato, domenica e festivi negli orari dalle 16 alle 18.<ref>{{cita web|url=http://www.viviardesio.it/cultura/museo-etnografico-alta-valseriana/|titolo=Museo etnografico Alta Valseriana|editore=vivi Ardesio tutto l'anno}}</ref>
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Ardesio}}
=== Tradizioni e folclore ===
[[File:Ardesio centro.jpg|thumb|Sagrato del santuario della Madonna delle Grazie]]
=== Apparizione della Vergine Maria ===
La festa patronale di San Giorgio si tiene il 23 aprile, mentre la commemorazione della Apparizione della Vergine Maria nel 1607 nel [[Santuario della Madonna delle Grazie (Ardesio)|Santuario della Beata Vergine Maria]] è il 23 giugno.
=== ''Scassada del zenerù'' ===
{{vedi anche|Tradizioni alpine pre-cristiane}}
L'appuntamento che si svolge nei cosiddetti "[[giorni della merla]]", al termine del mese di gennaio, è il 31 gennaio sera, che intende chiudere il periodo invernale.<ref>{{cita web|url=http://www.bergamopost.it/vivabergamo/scasada-zeneru-ardesio-storia-rinascita-tradizione/|titolo=La Scasada del Zenerù di Ardesio
Storia e rinascita di una tradizione|editore=Bergamo post|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151004102931/http://www.bergamopost.it/vivabergamo/scasada-zeneru-ardesio-storia-rinascita-tradizione/|dataarchivio=4 ottobre 2015}}</ref>
Denominato ''La scassada del zenerù'' (in italiano ''la cacciata del freddo gennaio''), si svolge con un corteo per le vie del paese, nel quale i partecipanti provocano grandi rumori con campanacci, pentole e quant'altro, dando la caccia a un fantoccio che impersonifica il freddo gennaio. Una volta trovato, il fantoccio viene portato in piazza per essere bruciato in un gran rogo, per lasciarsi alle spalle il freddo dei mesi invernali.<ref>{{cita web|url=http://www.bergamotv.it/bgtv/bergamo-tg/-11055/EBD_650698/|titolo=Ardesio. La Scasada del Zeneru'|editore=BTV Bergamo}}</ref>
=== Notte delle croci ===
Durante la notte di metà [[Quaresima]], le strade vengono imbrattate da croci bianche. Sulla soglia di ogni casa dove abita una ragazza ''da marito'' ma ancora ''putaegia'' (zittella) viene dipinta una croce bianca, di dimensioni maggiori a seconda dell'età della fanciulla, non sempre più tale.<ref>{{cita web|url=http://www.ilgiorno.it/bergamo/ardesio-croci-bianche-single-1.754219|titolo=Ardesio, croci bianche davanti alle case di "zitelli" e "zitelle"|editore=Il giorno Bergamo cronaca}}</ref>
=== Fiera delle capre ===
La fiera delle capre e degli asinelli, che trae spunto dall'appellativo dato agli abitanti del paese (''"i cavre de Ardes"'') è nata con l'obbiettivo di premiare l'animale più bello giudicato da una giuria e da veterinari. Numerose sono le bancarelle che espongono prodotti alimentari di produzione del territorio.<ref>{{cita web|url=http://www.prolocoardesio.it/eventi/fiera-delle-capre|editore=Proloco|titolo=Fiera delle capre|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151006061629/http://www.prolocoardesio.it/eventi/fiera-delle-capre|dataarchivio=6 ottobre 2015}}</ref>
== Geografia antropica ==
[[File:Panorama dei Bani (frazione di Ardesio in provincia di Bergamo).JPG|left|thumb|La frazione di Bani]]
=== Frazioni ===
[[Bani (Ardesio)|Bani]], [[Valcanale (Ardesio)|Valcanale]].<ref name="comuniecitta.it"/>
===Contrade===
Valzella, Ludrigno, Cerete, [[Cacciamali]], Marinoni, Albereti, Rizzoli, Zanetti, Piazzolo, Ave.<ref name="comuniecitta.it"/>
==== Valcanale ====
{{vedi anche|Valcanale (Ardesio)}}
È sicuramente la frazione più importante del paese sia per numero abitanti sia per estensione del territorio. Collocata a 987 m [[s.l.m.]], un tempo fu sede di un'importante stazione sciistica. Sul suo territorio, a quota 1410 metri, si trova il rifugio Alpe Corte, da cui prende il via [[Sentiero delle Orobie]] orientali. La locale chiesa di [[Assunzione di Maria|Santa Maria Assunta]] ufficialmente consacrata nel [[1604]], anche se è descritta nella visita pastorale di [[Carlo Borromeo|San Carlo Borromeo]] già il 10 settembre [[1575]]. La ristrutturazione incominciata nel [[1732]] e terminata nel [[1738]], ha dato all'edificio nelle nuove forme.
==== Bani ====
{{vedi anche|Bani (Ardesio)}}
Situata nella val Canale, a una quota di 1.025 m [[s.l.m.]] sulle pendici del monte omonimo, all'interno del parco delle Orobie.
Resa famosa nella prima metà del XX secolo dal parroco [[Bani (Ardesio)#Francesco Giuseppe Brignoli - Ol pret di Bà|Francesco Giuseppe Brignoli]], che si diceva facesse miracoli, chiamato ''"ol pret di Bà"''.<ref>{{cita web|url=http://www.bergamopost.it/chi-ha-vinto/pret-di-ba/|titolo=Ol pret di Bà, l'uomo della preghiera|editore=Bergamo post}}</ref>
==== Cacciamali ====
{{vedi anche|Cacciamali}}
Situata a 1100 m [[s.l.m.]] la contrada è disabitata, ma anticamente vi abitò la nobile famiglia Cacciamali (Cacciamalus de Cacciamalis), che possedeva le antiche miniere d'argento e di ferro. La località, grazie a recenti ristrutturazioni, mantiene l'antico aspetto rurale. Vi è una piccola [[Chiesa di Santa Maria Bambina (Ardesio)|chiesa]] del [[XVI secolo]] dedicata a [[Maria (madre di Gesù)|Maria bambina]] con affreschi risalenti allo stesso periodo.
[[File:Ardesio fraz. Marinoni.JPG|thumb|Ardesio contrada Marinoni]]
==== Ave ====
Piccola contrada posta sulle pendici del monte Redondo, mantiene le sue abitazioni di montagna in una ricca e verde abetaia, nonostante il crollo dell'economia agro-silvo-pastorale l'abbia portata a uno stato di semi abbandono.
== Ex impianti di risalita a Valcanale di Ardesio ==
[[File:Biglietto.JPG|thumb|left|Biglietto giornaliero degli impianti]]
Nella frazione Valcanale erano presenti piste da [[sci]] servite da quattro [[skilift]] chiamati ''Piazza Alta'', ''Piazza Bassa'', ''Piani di Cavradacc'' e ''Baby'' e una seggiovia monoposto chiamata ''Valcanale-Piazza''. Gli impianti partivano in località ''Pià Spis'' con la seggiovia ed erano raggiungibili percorrendo via Alpe Piazza, strada mai collaudata e chiusa al traffico veicolare da una sbarra causa vari cedimenti strutturali. Il primo impianto, costruito nel 1972, fu la seggiovia e l'anno successivo gli skilift Piazza Alta e Bassa.
Gli impianti, di proprietà della società "Valcanale Srl" (in liquidazione), vennero ufficialmente inaugurati nel 1973. Seguì la costruzione dello skilift Piani di Cavradacc nel 1992 e della manovia Baby. Le piste avevano una lunghezza di circa 11 km. Nel 1997 gli impianti vennero chiusi. L'ex albergo ''SempreNeve'' è in stato di abbandono, mentre gli impianti sono stati smantellati dalla società proprietaria dell'area.<ref>[http://www.ardesiounita.it/wp2011/wp-content/uploads/2012/08/2012-08-10-09.48.35.png Valcanale smantella tutto e sogna il rilancio].</ref> Per quanto riguarda le piste, esse sono soggette a un processo di rinaturalizzazione spontanea.<ref>
[https://myvalley.it/2016/01/valcanale-sulle-vecchie-piste-la-natura-si-sta-rifacendo-da-se/ Valcanale, sulle vecchie piste la natura si sta rifacendo da sé].</ref>
I tracciati delle ex piste di discesa d'inverno sono meta di appassionati di sci d'alpinismo.
== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
|
|12 giugno [[1999]]
|Yvan Caccia
|[[Lega Nord]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|13 giugno [[1999]]
|12 giugno [[2004]]
|Yvan Caccia
|[[Lega Nord]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|13 giugno [[2004]]
|7 giugno [[2009]]
|Antonio Delbono
Riga 174 ⟶ 232:
{{ComuniAmminPrec
|16 maggio [[2011]]
|5 giugno [[2016]]
|Alberto Bigoni
|[[lista civica]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|5 giugno [[2016]]
|4 ottobre 2021
|Yvan Caccia
|[[Lega Nord]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|4 ottobre [[2021]]
|''in carica''
|Yvan Caccia
|[[Lista civica]] ''Ardesio per Tutti''
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
Riga 182 ⟶ 256:
{{ComuniAmminPrecFine}}
==
{{Curiosità}}
Il paese è noto anche per un [[eremita]], di nome Flaminio Beretta, divenuto famoso grazie a [[internet]].
==
<references/>
==
* {{cita libro|autore=Stefano Baronchelli Luigi, Zanoletti Francesco Lazzaroni|titolo=Il santuario di Ardesio|editore=Presservice|anno=1986|sbn=LO11603950}}
* {{cita libro|autore=Fabio Donda|titolo=Una storia ardesiana|editore=Books Gmbk, Eberhard|anno=2020|ISBN=979-12-200-6918-2|cid=Fabio Donda}}
== Voci correlate ==
* [[Santuario della Madonna delle Grazie (Ardesio)]]
* [[Rino (torrente - Ardesio)]]
* [[Bani (Ardesio)]]
* [[Cacciamali]]
* [[Chiesa di San Pietro Apostolo (Ardesio)]]
* [[Chiesa di San Giorgio (Ardesio)]]
* [[Chiesa di San Bernardino (Ardesio)]]
== Altri progetti ==
{{Interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.viviardesio.it/ardesio/Vivi|Ardesio}}
{{Comuni di Val Seriana}}
{{
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Bergamo|
[[Categoria:Ardesio| ]]
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