L'Occhio: differenze tra le versioni

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{{Testata giornalistica
|nome= L'Occhio
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|larghezza logo =
|prezzo=
|paese= Italia{{ITA}}
|lingua= Italiano
|periodicità= quotidiano
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|fondazione= 10 ottobre [[1979]]
|chiusura= 15 dicembre [[1981]]
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|sede= Milano
|proprietà= Rizzoli
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|direttore=[[Maurizio Costanzo]]
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}}
'''''L'Occhio''''' è stato un giornale quotidiano in formato [[tabloid]] pubblicato dalla [[Rizzoli]] (all'epoca editrice del ''[[Corriere della Sera]]'') per iniziativa di [[Angelo Rizzoli (1943-2013)|AngeloneAngelo Rizzoli]] e [[Bruno Tassan Din]].
 
== Storia ==
L'intento era di introdurre in [[Italia]] un "quotidiano popolare" sul modello inglese (grafica e testi avevano come modello il ''[[Daily Mirror]]''). L<nowiki>'</nowiki>'L'Occhio'' si presentava come un prodotto di genere innovativo: uso del colore rosso per il [[logo]], fotografie-choc (o comunque di carattere emozionale), testi e grafiche d'impatto.
 
La direzione del quotidiano fu affidata al noto giornalista televisivo [[Maurizio Costanzo]], coadiuvato dai vicedirettori [[Pier Augusto Macchi]] ed [[Alberto Tagliati]]. Caporedattrice era [[Isabella Bossi Fedrigotti]]; responsabile delle pagine sportive era [[Marino Bartoletti]].; LaRoberto testataSerafini era rappresentatail dacapo undegli spettacoli. Facevano parte della redazione romana firme che avrebbero conosciuto una lunga carriera: [[logoStella Pende]], inneo lineagiornalista professionista, Samaritana Rattazzi, figlia di Susanna Agnelli, Costantino Pallavicino, che veniva dalle pagine economiche del «[[Il Messaggero|Messaggero]]»; per la politica [[Mimmo Liguoro]] e [[Mino Fuccillo]]; per la cronaca giudiziaria Paolo Menghini, che sarebbe andato al Corriere della sera<ref>{{cita web|url=https://www.articolo21.org/2020/04/editoria-40-anni-fa-lavventura-de-locchio/|titolo=Editoria. 40 anni fa l’avventura de «L’Occhio»|accesso=28 gennaio 2023}}</ref>. Il logo della testata era disegnato dal pittore [[Enrico Baj]].
 
La Rizzoli costituì un'apposita società editrice per pubblicare il quotidiano, lale ''Nuove Edizioni Popolari'' (NEP).
Dopo un periodo di "rodaggio" nell'area di [[Pavia]] (18 settembre-9 ottobre [[1979]]), il quotidiano venne lanciato in grande stile su tutto il territorio nazionale il 10 ottobre del [[1979]], tirando 600.000{{formatnum:600000}} copie al prezzo di 200 [[Lira italiana|lire]] (100 in meno degli altri quotidiani), che vennero quasi tutte vendute.
 
Forte degli appoggi della Rizzoli, ''L'Occhio'' subentrò a ''Il[[il Giornale]]'' come fornitore dei testi per il notiziario di [[Radio Monte Carlo (Italia)|Radio Monte Carlo]]<ref>Gabriele {{cita|Mastellarini, ''Assalto alla stampa: controllare i media per governare l'opinione pubblica'', edizioni Dedalo, 2004, |p. 120129}}.</ref>. Stampato in tre edizioni ("Nazionale", "Roma e Lazio" e "Milano e Lombardia"), con una foliazione di 32 pagine in formato [[tabloid]], il quotidiano compì anche importanti ''[[scoop (giornalismo)|scoop]]'', come l'intervista dell'inviato [[Renzo Magosso]] alla madre di [[Mehmet Ali Ağca|Ali AgcaAğca]], l'attentatore di [[papa Giovanni Paolo II]].: Lala madre dell'attentatoredonna consegnò all'inviatoa del quotidianoMagosso una lettera nella quale chiedeva perdono al papa.pontefice, Magossoe lache consegnòl'inviato fece poi recapitare al [[Segretario di Stato (Santa Sede)|segretario di Stato]] della [[Santa Sede]], [[Agostino Casaroli]]<ref>Gian Maria {{cita|Comolli ''Agostino Casaroli. Per la fede e la giustizia'' Berti Editrice, 2004 (pag|p. 325)}}.</ref>.
 
L'ambizioso progetto editoriale perse però presto il favore del pubblico una volta esauritasi la novità. Già dopo tre mesi (dicembre 1979) la diffusione del nuovo quotidiano si stabilizzò a 200.000{{formatnum:200000}} copie. Durante il [[1980]] le cose non andarono meglio ede a dicembre 1980dello stesso anno la vendita media toccava le 107.000{{formatnum:107000}} copie<ref>Gabriele {{cita|Mastellarini, ''op. cit.'', |p. 121}}.</ref>. Non servì a risollevare le vendite la campagna a favore dell'introduzionedella reintroduzione della [[pena di morte]] in Italia in seguito al [[sequestro di persona|sequestro]] del magistrato [[Giovanni D'Urso]] (dicembre 1980-gennaio 1981). Nel [[1981]] l'emorragia di copielettori continuò fino a toccare un nuovo minimo: 75.000di {{formatnum:75000}} copie. Resosi conto che il progetto era naufragato, Maurizioil 31 marzo 1981 Costanzo lasciò il quotidiano., Il 31 marzo del [[1981]] rassegnòrassegnando le dimissioni; fue venendo sostituito dal vice [[Pier Augusto Macchi]].
 
Le sorti del giornale tuttavia non migliorarono, ede il 15 dicembre del [[1981]] ''L'Occhio'' cessò le pubblicazioni, anche in seguito alle vicissitudini giudiziarie di AngeloneAngelo Rizzoli, legate allo scandalo della loggia massonica [[P2]], alla quale risultò iscritto anche il primo direttore [[Maurizio Costanzo]].
 
==Note==
<references />
 
==Bibliografia==
*{{cita libro|autore=Gabriele Mastellarini|titolo=Assalto alla stampa: controllare i media per governare l'opinione pubblica|città=Bari|editore=Edizioni Dedalo|anno=2004|cid=Mastellarini}}
*{{cita libro|Gian Maria Comolli|titolo=Agostino Casaroli. Per la fede e la giustizia|città=Parma|editore=Berti Editrice|anno=2004|cid=Comolli}}
 
==Voci correlate==
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==Collegamenti esterni==
*[http{{cita web|https://a.imageshack.us/img295/4615/occhioannoinumero1.jpg |''L'Occhio'', Anno I, Numero 1]}}
*[http{{cita web|https://a.imageshack.us/img339/4615/occhioannoinumero1.jpg |''L'Occhio'', Anno I, Numero 2]}}
*[http{{cita web|https://a.imageshack.us/img694/8854/occhioannoinumero2.jpg |''L'Occhio'', Anno I, Numero 3]}}
 
{{portale|giornalismo}}
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