Jabir ibn Hayyan: differenze tra le versioni

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{{F|chimici|maggio 2009}}
{{Bio
|Nome = AbūἈbū Mūsā Jābir ibn Ḥayyān al-AzdīἈzdī
|ForzaOrdinamento = Jabir ibn Hayyan
|Cognome =
|PreData = {{Arabo|جابر بن حيان}}
|PostCognomeVirgola = latinizzato in '''Geber'''
|ForzaOrdinamento = Jabir ibn Hayyan
|PreData = {{Arabopersiano|جابر بن حيان}}
|Sesso = M
|LuogoNascita = Ṭūs
|LuogoNascitaLink = TousTus (Iran)
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = [[721]] circa
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|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = [[765]] o [[822]]
|Epoca = 700
|Attività = alchimista
|Nazionalità = arabopersiano
|Categorie = no
|FineIncipit = è conosciuto come il più grande [[alchimista]] [[Medioevo|medioevale]]
|FineIncipit = è conosciuto come il più grande alchimista [[Islam|musulmano]]. Nato in [[Iran]], molti storici della scienza lo considerano come il punto di passaggio tra l’[[alchimia]] e la [[chimica]]. È stato anche un [[filosofia|filosofo]], [[geografia|geografo]] e [[farmacia|farmacista]].
|Punto = no
|Immagine = Jabir ibn Hayyan.jpg
|Immagine = Al-Jaahith - African Arab Naturalist - Basra - al jahiz.jpg
|Didascalia = Jabir ibn Hayyan, da un manoscritto del XV secolo
|Didascalia = Jābir ibn Ḥayyān, da un manoscritto occidentale del XV secolo (Codici Ashburnhamiani 1166, Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze)
|Punto = no
}}
 
Nato in [[Persia]], è considerato da molti [[Storia della scienza|storici della scienza]] come il punto di passaggio tra l'[[alchimia]] e la [[chimica]]. È stato anche un [[filosofia|filosofo]], [[geografia|geografo]] e [[farmacia|farmacista]].<ref name="Ciriotti">{{cita web | url= http://forum.amiminerals.it/viewtopic.php?f=5&t=19006&sid=7b5f62898a52a8076a56a2bf7c2a97c9 | titolo= New minerals (nomenclature/classification) approved by IMA CNMNC in August and September 2023
Jabir ibn Hayyan nacque intorno all’anno [[721]] nella città iraniana di Tous, all'epoca governata dagli [[mondo arabo|arabi]]. Inventò molti strumenti di [[laboratorio]] e introdusse la [[distillazione]] per la purificazione dell’acqua, identificando numerosi alcali, acidi e sali. Produsse l’[[acido solforico]] e la [[Idrossido di sodio|soda caustica]]. Inoltre scoprì il [[Mercurio (elemento)|mercurio]]. Molte attribuzioni però non si riferiscono a lui ma al nome sotto il quale si è raccolto l’immenso ''[[corpus]] geberiano''.
Messaggio | editore= Associazione Micro-mineralogica Italiana | autore= Marco E. Ciriotti | data= 11 ottobre 2023 | accesso= 6 maggio 2025}}</ref>
 
JabirJābir ibn HayyanḤayyān nacque intorno all’annoall'anno [[721]] nella città iraniananell'allora [[Persia]] di Tous[[Ṭūs]], all'epoca governata daglidal [[mondocaliffato]] arabo|arabi[[abbaside]]. Inventò molti strumenti di [[laboratorio]] e introdusse la [[distillazione]] per la purificazione dell’acquadell'acqua, identificando numerosi [[alcali]], acidi e sali. Produsse l’l'[[acido solforico]] e la [[Idrossido di sodio|soda caustica]]. Inoltre scoprì ilalcune caratteristiche del [[Mercurio (elemento chimico)|mercurio]]. Molte attribuzioni però non si riferiscono a lui ma al nome sotto il quale si è raccolto l’immensol'immenso ''[[corpus]] geberiano''.
Nei suoi libri troviamo la descrizione del cloruro d’ammonio, della distillazione dell’aceto per ottenere l’acido acetico concentrato, la preparazione dell’acido nitrico diluito. Geber considerava il mercurio il metallo per eccellenza, ed il mercurio e lo zolfo, con il suo colore giallo e la combustibilità, diventavano gli elementi fondamentali per produrre l'oro; occorreva solo trovare la sostanza in grado di legarli assieme. Questa sostanza, che per tradizione doveva essere una polvere secca, era chiamata ''xerion'' dai [[Greci]], ''al-iksir'' dagli [[Arabi]] ed [[Elisir (liquore)|elisir]] in ambiente cristiano latino. L’elisir divenne poi, sempre in virtù della sua secchezza, la [[pietra filosofale]], in grado secondo le credenze religiose dell'epoca di donare la [[Immortalità|vita eterna]].
 
Nei suoi libri troviamo la descrizione del [[cloruro d’ammoniod'ammonio]], della distillazione dell’acetodell'aceto per ottenere l’acidol'acido acetico concentrato, la preparazione dell’acidodell'[[acido nitrico]] diluito. Geber considerava il mercurio il metallo per eccellenza, ed il mercurio e lo zolfo, con il suo colore giallo e la combustibilità, diventavano gli elementi fondamentali per produrre l'oro;. occorrevaOccorreva solo trovare la sostanza in grado di legarli assieme. Questae questa sostanza, che per tradizione doveva essere una polvere secca, era chiamata ''xerion'' dai [[Greci]], ''al-iksir'' dagli [[Arabi]] ed [[Elisir (liquore)|elisir]] in ambiente cristiano latino. L’elisirL'elisir divenne poi, sempre in virtù della sua secchezza, la [[pietra filosofale]], in grado secondo le credenze religiose dell'epoca di donare la [[Immortalità|vita eterna]].
Fondamentale per lo sviluppo successivo della [[chimica]] fu la sua scoperta dell’[[acqua regia]], impiegata per intaccare e sciogliere l'[[oro]] e altri metalli pregiati, tra cui il [[platino]].
 
Fondamentale per lo sviluppo successivo della [[chimica]] fu la sua scoperta dell’dell'[[acqua regia]], impiegata per intaccare e sciogliere l'[[oro]] e altri metalli pregiati, tra cui il [[platino]].
 
A lui è stato dedicato il minerale [[hayyanite]].<ref name="Ciriotti"/>
 
== Il ''Corpus Geberiano'' ==
[[File:Bracesco, Giovanni – Esposizione di Geber filosofo, 1551 – BEIC 75124.jpg|thumb|[[Giovanni Bracesco]], ''L'esposizione di Geber filosofo'', 1551. Un testo che ebbe larga diffusione nel Cinquecento.]]
 
Intorno a questo nome<ref>«Così si firmava un dotto italiano o catalano del XIII secolo autore di scritti esoterici» (Stefano Tubino, ''Introduzione a Geber, Testamentum'', Genova, Il Basilisco, 1981, p. 11).</ref> sono state raccolte numerose opere che non appartengono né al presunto alchimista né al suo tempo. Di lui si conosce pochissimo, anche se si sono trovate moltissime testimonianze, peraltro in gran parte tarde e [[apocrifo|apocrife]].
 
Jābir b. Ḥayyān (o i vari Geber VIII-XIII sec.) è considerato il fondatore dell’dell'[[alchimia persiana]] e il padre della «teoria della bilancia» tra il mondo materiale e quello spirituale. Nel ''Libro della misericordia'' è condensato tutto il suo pensiero. L’L'[[alchimia]] per lui non è una pratica magica, ma un’imitazioneun'imitazione dell’operatodell'operato della [[natura]] stessa, allo scopo di ampliarla creando sostanze utili all'uomo. I corpi possono cambiare gli uni negli altri e acquisire nuove proprietà. E così l’operatorel'operatore, il cui perfezionamento interiore deve andare di pari passo con l’operazionel'operazione stessa. È il principio ''in nuce'' della ''dignificatio'', che si trova già in [[Zosimo di Panopoli|Zosimo]].
 
Gli sono attribuite più di mille opere (il «Corpus geberiano»). Sono opere differenti, in lunghezza e stile, anche se abbastanza omogenee dal punto di vista dottrinale. Si notano in esse influenze [[Pitagora|pitagoriche]], [[neoplatonismo|neoplatoniche]] e [[gnosi|gnostiche]].
 
Nei secoli successivi la scuola geberiana costruirà alcuni dei temi portanti di tutta l’alchimial'alchimia: l’elixirl'elisir, essenza vitale dell’operadell'opera «manuale», dinamicamente attiva e capace di perfezionare i corpi imperfetti. Questo tema è trattato nel ''Libro segreto nascosto''.
 
Molte notizie sull’alchimiasull'alchimia persiana provengono dal ''Libro dell’indicedell'indice'', che elenca, oltre a varie informazioni su sette, religioni, magia, filosofia, ecc., tutti i libri alchemici in lingua araba (lingua divulgativa dell'epoca) fino al X secolo, periodo della sua composizione.<br/>
Di Geber si dice anche che non fosse «autentico» e che non avesse composto che un solo libro, il ''Libro della misericordia'', mentre tutte le altre opere sarebbero state [[pseudo-Geber|apocrife]]. La cosa però non è importante. Infatti non è il nome a rendere efficace la dottrina, che può essere anche del più sconosciuto e «ingannatore» degli alchimisti.
 
== Paolo di Taranto ==
Il francescano [[Paolo di Taranto]] (XIII sec.), di cui non sappiamo nulla, traduce, di Geber, la "''Summa perfectionis magisterii"'',<ref>Pubblicato in Manget, ''Bibliotheca Chemica Curiosa'', tomo I, pp. 519-537, Genova, 1702. È possibile tuttavia, secondo gli studi di [[William R. Newman]], che l'opera sia dello stesso Paolo e che costui l'abbia attribuita a Geber.</ref> considerata la prima grande sintesi dell’alchimiadell'alchimia occidentale. L’EsposizioneL'Esposizione sistematica del magistero perfetto rifletteva perfettamente il pensiero dell'opera Geberiana. Il testo, che tratta della trasmutazione metallica, analizza il differente rapporto tra opera naturale e opera artificiale. Sono elencate anche le sette operazioni classiche dell’alchimiadell'alchimia: [[sublimazione]], [[distillazione]], [[calcinazione]], [[Soluzione (chimica)|soluzione]], coagulazione, [[fissazione (alchimia)|fissazione]], incerazione (fluidificazione).
 
Paolo di Taranto ha inoltre tradotto il trattato alchemico ''Theoria et pratica'', sempre diattribuito a Geber. I minerali sono classificati alla luce delle esperienze pratiche di laboratorio. Ogni cosa dipende dalla Natura, però «governata dall’artedall'arte».
 
EEd è probabilmente il traduttore, se non l'autore, anche del ''Testamentum''<ref>Manget, ''Bibliotheca Chemica Curiosa'', tomo I pp. 562-565, Genevae, MDCCII.</ref>. «Il titolo non va letto nel senso comune, bensì in quello filosofico di -"''attestazione su -, dichiarazione intorno a-''", ovvero con l’identical'identica sfumatura con cui i Cattolicicattolici parlano della Bibbia come dell’Anticodell'Antico e del Nuovo testamento»<ref>Stefano Tubino, «Introduzione» a Geber, ''Testamentum'', Genova, Il Basilisco, 1981, pp. 13-14.</ref>.
 
== Curiosità ==
{{Curiosità}}
Nel numero 2916 di ''[[Topolino (libretto)|Topolino]]'', l'alchimista compare nella storia ''Qui Quo Qua e la grande storia della chimica dei paperi''.
 
== Note ==
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|citazione =
}}
* {{Cita pubblicazione |autore1 =Josef W. Meri|autore2 = Jere L. Bacharach| url = https://books.google.it/books?id=LaV-IGZ8VKIC&pg=PR4&lpg=PR4&dq=Josef+W.+Meri,+Jere+L.+Bacharach,+%27%27Medieval+Islamic+Civilization%27&source=bl&ots=OnCamg4-6A&sig=H5CUFFQLrYFvMm-bf0BIlA00f_U&hl=it&sa=X&ved=0CCYQ6AEwAWoVChMI5IWXzajLyAIVgtYUCh0H3g8B#v=onepage&q=Josef%20W.%20Meri%2C%20Jere%20L.%20Bacharach%2C%20%27%27Medieval%20Islamic%20Civilization%27&f=false|titolo = Medieval Islamic Civilization|città = New York City|editore= Routledge Taylor & Francis|anno= 2006|p= 25|accesso= 18 ottobre 2015| ISBN= 0-415-96691-4}}
* {{Cita pubblicazione |autore = Leonardo Capezzone |url = httphttps://www.academia.edu/8165447/Jabir_ibn_Hayyan_nella_citt%C3%A0_cortese |titolo = Jabir ibn Hayyan nella città cortese. Materiali eterodossi per una storia del pensiero della scienza nell'islam medievale |rivista = Rivista degli Studi Orientali |città = Roma |editore = [[SapienzaUniversità -degli UniversitàStudi di Roma "La Sapienza"|Università "La Sapienza"]] |numero = 71 |data = 1997 |paginepp = 97-144 |accesso = 20 marzo 2015 |dataarchivio = 30 settembre 2018 |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20180930080243/http://www.academia.edu/8165447/Jabir_ibn_Hayyan_nella_citt%C3%A0_cortese |urlmorto = sì }}
* [[Jim Al-Khalili]], ''La casa della saggezza. L'epoca d'oro della scienza araba'', Bollati Boringhieri, 2013, ISBN 9788833923116.
 
== Voci correlate ==
* [[Scienza e tecnica islamichenell'epoca d'oro islamica]]
* [[Contributo indiano alle scienze nell'Islamislam medievale]]
* [[Scienziati e studiosi del mondo arabo-islamico]]
* [[Contributo islamico all'Europa medievale]]
* [[Epoca d'oro islamica]]
* [[al-Maʾmūn]]
* [[Casa della saggezza]]
* [[Pseudo-Geber]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Jabir ibn Hayyan}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Alchimia}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie}}
 
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