Brunello di Montalcino: differenze tra le versioni

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{{Denominazione vino
{{Vino
|tipoDenominazione = DOCG
|Regione = Toscana
|nome= Brunello di Montalcino
|Nome vino = Brunello di Montalcino
|immagine = Montalcino 002.jpg
|Data = 1 luglio 1980
|didascalia = grappoli d'uva coltivati presso [[Montalcino]]
|Tipologia = Brunello di Montalcino
|data_decreto=30/11/11
|Fonte = Disciplinare di produzione
|note_decreto='' ''
|Ref = http://catalogoviti.politicheagricole.it/denominazioni.php?codice=1013
|gazzetta_ufficiale=<br />
|Immagine = Brunello di Montalcino, Tuscany, Italy (5867744955).jpg
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}}
Il '''Brunello di Montalcino''' è una [[denominazione di origine controllata e garantita|DOCG]]<ref name=Disciplinare/> riservata ad alcuni vini prodotti nel territorio di [[Montalcino]], comune nella Toscana sud-orientale in [[provincia di Siena]]. {{cn|È considerato tra i più longevi vini rossi italiani.}}
Il '''Brunello di Montalcino''' è un [[vino]] rosso a ''Denominazione di Origine Controllata e Garantita'' ([[Denominazione di Origine Controllata e Garantita|DOCG]])<ref name=Disciplinare>{{Cita legge italiana
|tipo = DM
|anno = 2011
|mese = 11
|giorno = 30
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|titolo = [http://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/4625 Disciplinare di produzione]
|articolo =
|originale =
|data =
|cid =
}}</ref> prodotto in [[Toscana]], nel territorio del comune di [[Montalcino]] in [[provincia di Siena]]. Il Brunello di Montalcino può essere considerato, insieme al [[Barolo (vino)|Barolo]], il vino rosso italiano dotato di maggiore longevità.
 
==Zona di produzione==
== Vitigni con cui è consentito produrlo ==
La zona di produzione è interamente inscritta nel territorio del comune di [[Montalcino]]; ha una superficie complessiva di 243,62 chilometri quadrati, è delimitata dalle valli dei fiumi [[Orcia]], [[Asso (fiume)|Asso]] e [[Ombrone]] e si sviluppa altimetricamente dai 120 m s.l.m. lungo i fiumi fino ai 650 metri a ridosso del [[Poggio Civitella]].
* [[Sangiovese]] 100%.
Il clima è mediterraneo, tendenzialmente asciutto.
Brunello è il nome che veniva dato localmente a Montalcino a quella che si credeva essere una varietà di uva. Nel 1879 la Commissione Ampelografica della Provincia di Siena determinò, dopo alcuni anni di esperimenti controllati, che il [[Sangiovese]] e il Brunello erano la stessa varietà di uva.<ref name="O'Keefe BdM">[[Kerin O'Keefe]], ''[http://www.ucpress.edu/book.php?isbn=9780520265646 Brunello di Montalcino. Understanding and Appreciating One of Italy's Greatest Wines]'', [[University of California Press]], 2012, ISBN 0-520-26564-5</ref> A Montalcino il nome Brunello si trasformò dunque nella designazione del vino prodotto in purezza da uve Sangiovese DOC.<ref name="O'Keefe BdM"/>
 
==Storia==
== Disciplinare di produzione ==
La vocazione del territorio di Montalcino a produrre vini di grande qualità è nota da molti secoli: nel Medioevo gli statuti comunali regolamentavano la data d'inizio vendemmia.
 
Risulta che durante l'assedio del 1553 il vino non mancò mai, tanto che [[Biagio di Monluc]], alla difesa delle mura montalcinesi, per dissimulare le sofferenze «si arrubinava il volto con il robusto vino». Secondo il bolognese [[Leandro Alberti]], Montalcino è «molto nominato per li buoni vini che si cavano da quelli ameni colli». L'auditore granducale Bartolomeo Gherardini nella sua visita a Montalcino del 1676-1677 segnala la produzione di 6050 some di vino descritto come «vino gagliardo, non però in gran quantità. Charles Thompson nel 1744 afferma che «Montalcino non è molto famosa eccetto che per la bontà dei suoi vini».<ref name= Disciplinare />
Le condizioni di coltura dei vigneti devono rispondere ai seguenti requisiti:
* terreni: geocronologicamente attribuibili ad un intervallo di tempo che va dal cretaceo al pliocene; comunque idonei a conferire alle uve ed al vino derivato le specifiche caratteristiche qualitative;
* giacitura: collinare;
* altitudine: non superiore ai 600 m [[s.l.m.]];
* esposizione: adatta ad assicurare un'idonea maturazione delle uve;
* densità di impianto: per i nuovi impianti ed i reimpianti la densità minima dovrà essere di {{tutto attaccato|3 000}} ceppi/ha;
* forme di allevamento e sistemi di potatura: quelli generalmente usati e/o comunque atti a non modificare le caratteristiche peculiari dell'uva e del vino;
* pratiche di forzatura: è vietata ogni pratica di forzatura.
È consentito l'uso di indicazioni toponomastiche aggiuntive che facciano riferimento alle [[vigneto|vigne]] dalle quali provengono effettivamente le uve.
 
[[File:Brunello di Montalcino - Biondi Santi - Bottle retouched.jpg|thumb|upright=0.6|Brunello di Montalcino annata 1985]]
Il titolo alcolometrico volumico totale minimo è 12%; qualora si voglia specificare la ''Vigna'' di provenienza, le uve devono assicurare al vino un titolo alcolometrico volumico minimo di 12,50%.
 
Fino alla seconda metà dell'Ottocento il vino più conosciuto ed apprezzato della zona era un vino bianco dolce, il [[Moscadello di Montalcino]]. Clemente Santi, farmacista e rinomato naturalista, iniziò a sperimentare verso la metà dell'Ottocento la produzione di un vino rosso; presentò alla "Esposizione dei prodotti naturali e industriali della Toscana" in Firenze due bottiglie di «vino rosso puro 1852».<ref name="O'Keefe BdM"/>
Il Brunello di Montalcino deve essere sottoposto ad un periodo di [[affinamento]] di almeno due anni in contenitori di [[Quercus petraea|rovere]] di qualsiasi dimensione, e di almeno quattro mesi in [[bottiglia]], e non può essere immesso al consumo prima del 1º gennaio dell'anno successivo al termine di cinque anni calcolati considerando l'annata della [[vendemmia]].
A Montalcino il vitigno veniva creduto una cultivar a sé stante, ma nel 1879 la Commissione Ampelografica della Provincia di Siena determinò che si trattava in realtà di un clone di [[Sangiovese]].<ref name="O'Keefe BdM">{{cita|Kerin O'Keefe, Brunello di Montalcino. Understanding and Appreciating One of Italy's Greatest Wines, University of California Press, 2012, ISBN 0-520-26564-5}}.</ref>
 
La prima apparizione ufficiale del vino Brunello avvenne nel 1869, quando Clemente Santi vinse due medaglie d'argento per il «vino rosso scelto (Brunello) del 1865» alla Fiera Agricola di Montepulciano.<ref name="O'Keefe BdM"/>
Il Brunello di Montalcino può portare come qualificazione la dizione "Riserva" se immesso al consumo successivamente al 1º gennaio dell'anno successivo al termine di sei anni, calcolati considerando l'annata della vendemmia, fermo restando il minimo di due anni di affinamento in contenitori di rovere, ma di almeno sei mesi in bottiglia.
Seguendo l'esempio di Santi altre famiglie locali iniziarono a produrre Brunello. Nel 1893 il Ministero dell'Agricoltura premiò un vino di Raffaello Padelletti e all'inizio del Novecento il Brunello di Riccardo Paccagnini vinse molti riconoscimenti sia nazionali (Esposizione Franco Italiana di Roma nel 1910), sia internazionali (Grand Prix per il Brunello 1894 e Medaille d'Or per uno del 1899).
Nel 1885 il professor Martini della Scuola di Viticoltura e Enologia di Conegliano Veneto tenne una conferenza su "La ricchezza avvenire della provincia senese".
Ferruccio Biondi (che combatté a soli diciassette anni con Garibaldi nella battaglia di Bezzecca) era nipote di Clemente Santi e ne ereditò la tenuta nel 1885, sviluppando ulteriormente l'enologia.<ref name="O'Keefe BdM"/> Il suo ruolo per lo sviluppo del nuovo vino fu tale che nel 1932 in un rapporto sulla viticoltura toscana il Ministero dell'Agricoltura dichiarò che il vino Brunello era «una recente creazione del dott. Ferruccio Biondi Santi di Montalcino».<ref name="O'Keefe BdM"/>
Tuttavia il Brunello rimase per molti anni un vino conosciuto ed apprezzato ma prodotto in quantità molto limitate. Nell'edizione del 1902 della "Guida vinicola della Toscana" di [[Edoardo Ottavi]] e [[Arturo Marescalchi]] vengono citati solo tre produttori di Brunello: Ferruccio Biondi Santi, Raffaello e Carlo Padelletti.<ref name="O'Keefe BdM"/>
 
Nei primi decenni del XX secolo la produzione rimase limitata a pochi produttori, anche se il Brunello di Montalcino fu presentato da alla Mostra dei Vini Tipici Senesi nel 1932, 1933 e 1935. Dopo la seconda guerra mondiale si iniziò nuovamente a pensare alla produzione vitivinicola locale: nacque un primo accordo sulle [[disciplinare di produzione|regole di produzione]] del Brunello<ref name= Disciplinare /> e dopo il 1950 il Consorzio del Brunello iniziò la promozione dell'etichetta, tanto che il Brunello fu offerto alla [[Elisabetta II del Regno Unito|regina Elisabetta]] durante la visita ufficiale del presidente [[Giuseppe Saragat|Saragat]] in Gran Bretagna.<ref name="Greppo">Antonio Saltini, ''Scene di storia di un grande vino. Visita alle cantine di Franco Biondi Santi'', Previdenza agricola, ago-sett. 2000</ref> Rinomata produttrice e promotrice del Brunello è stata [[Francesca Colombini Cinelli]], della fattoria Bardi, chiamata "Signora del Brunello"<ref>{{Cita web|url=https://www.toscanaoggi.it/Rubriche/Storie/FRANCESCA-COLOMBINI-CINELLI-La-signora-del-Brunello/(language)/ita-IT|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230125122617/https://www.toscanaoggi.it/Rubriche/Storie/FRANCESCA-COLOMBINI-CINELLI-La-signora-del-Brunello/(language)/ita-IT|urlmorto=sì|titolo=Francesca Colombini Cinelli: La signora del Brunello|data=3 luglio 2006|accesso=9 dicembre 2024}}</ref>.
Il 6% di vino dell'annata in affinamento, da usarsi esclusivamente per le colmature, potrà essere mantenuto in contenitori diversi dal rovere.
 
==Tecniche di produzione==
Le operazioni di [[vinificazione]], [[conservazione degli alimenti|conservazione]], affinamento in legno, affinamento in bottiglia ed [[imbottigliamento]] devono essere effettuate esclusivamente nella zona di produzione.
Le uve e il vino possono essere declassate alla DOC [[Rosso di Montalcino]].
 
Nel corso della vendemmia si può compiere una cernita delle uve.
Il Brunello di Montalcino deve essere immesso al consumo in bottiglie di tipo [[bordolese]], di vetro scuro e chiuse con [[tappo]] di [[sughero]], di una delle seguenti [[volume|capacità]]: litri 0,375 – 0,500 – 0,750 – 1,500&nbsp;– 3,000&nbsp;– 5,000.
 
Nel corso dell'affinamento si potrà tenere il 6% del vino in contenitori diversi, da usare esclusivamente per le colmature.<ref name= Disciplinare/>
Ai fini dell'utilizzazione della denominazione di origine controllata e garantita "Brunello di Montalcino" il vino deve essere sottoposto alle analisi chimico-fisiche ed organolettiche previste dalla normativa vigente.
 
Le operazioni di [[vinificazione]], [[conservazione degli alimenti|conservazione]], invecchiamento in legno, affinamento in bottiglia ed [[imbottigliamento]] devono essere effettuate esclusivamente nella zona di produzione.
== Caratteristiche organolettiche ==
* '''colore''': rosso rubino intenso tendente al granato;
* '''odore''': caratteristico ed intenso, con richiamo ad aromi di geranio, ciliegia e spezie<ref>settimanale "Panorama" del 12 febbraio 2014, pag. 105</ref>;
* '''sapore''': asciutto, caldo, un po' tannico, robusto, armonico, persistente.
 
Le bottiglie devono essere di tipo [[bordolese]], in vetro scuro e chiuse con [[tappo]] di [[sughero]] monopezzo.
== Informazioni sulla zona geografica ==
Il territorio di produzione del vino Brunello di Montalcino, che corrisponde all'area del comune di Montalcino in provincia di Siena, si trova nella Toscana sud-orientale a 40 chilometri a sud della città di Siena. Il territorio di produzione, che ha una superficie complessiva di 243,62 chilometri quadrati, è delimitato dalle valli dei tre fiumi Orcia, Asso e Ombrone, assume una forma quasi quadrata, i cui lati misurano mediamente 15 chilometri.
L'area così definita si sviluppa in altezza dal livello di circa 120 metri sul livello del mare lungo i fiumi, fino a circa 650 metri a ridosso del Poggio Civitella che è il punto più alto del territorio.
La collina di Montalcino ha numerosi ambienti pedologici, essendosi formata in ere geologiche diverse, riconducibili ad arenarie, anche miste a calcari, ad alberese e a galestro, nonché a terreni con granulometrie miste talvolta tendenti al sabbioso, talvolta tendenti all'argilloso.
La collina di Montalcino dista 40&nbsp;km in linea d'aria dal mare ubicato ad Ovest e circa 100&nbsp;km dalla catena appenninica che attraversa l'Italia Centrale, posizionata verso Est. Il clima è mediterraneo, ma comunque tendenzialmente asciutto; ha anche delle connotazioni continentali data la posizione intermedia tra il mare e le montagne dell'Appennino Centrale. Questo è dimostrato dalle medie delle precipitazioni e delle temperature rilevate. Le precipitazioni sono concentrate nei mesi primaverili e autunnali, come avviene nei climi mediterranei e la media annuale delle precipitazioni è di circa 700 millimetri. In inverno, sopra i 400 metri, sono possibili le nevicate. La fascia di media collina non è interessata da nebbie, gelate o brinate tardive, mentre la frequente presenza di vento garantisce le condizioni migliori per lo stato sanitario delle piante. Durante l'intera fase vegetativa le temperature sono prevalentemente miti e con elevato numero di giornate serene, caratteristica ideale ad assicurare una maturazione graduale e completa dei grappoli.<ref name= Disciplinare />
 
== Cenni storici Disciplinare==
Il Brunello di Montalcino è stato riconosciuto DOC con DPR del 28.03.1966.<br>In seguito ha ottenuto la DOCG con DPR del 01.07.1980, pubblicato sulla >Gazzetta Ufficiale n. 314. È stato successivamente modificato con
Anche se il Brunello di Montalcino "moderno" è invenzione della famiglia nobiliare Biondi Santi, la vocazione del territorio di Montalcino a produrre vini di grande qualità è nota da molti secoli. Già nel Medioevo gli statuti comunali regolamentavano la data d'inizio vendemmia, mentre durante l'assedio del 1553, il vino non mancò mai e [[Biagio di Monluc]], alla difesa delle mura montalcinesi, per dissimulare le sofferenze "si arrubinava il volto con il robusto vino". Secondo il bolognese Leandro Alberti (1550-1631), Montalcino è: "molto nominato per li buoni vini che si cavano da quelli ameni colli.". L'auditore granducale Bartolomeo Gherardini nella sua visita a Montalcino del 1676-1677 segnala la produzione di 6050 some di vino descritto come " vino gagliardo, non però in gran quantità". Charles Thompson nel 1744 dice che "Montalcino non è molto famosa eccetto che per la bontà dei suoi vini".<ref name= Disciplinare />
*DPCM 04.1.1991, GU 80 (rettificato con DPCM)
*DM 24.06.1996. GU 157
*DM 19.05.1998, GU 133
*DM 30.11.2011, pubblicato sul sito ufficiale del Mipaaf<ref name= Disciplinare />
*La versione attuale è nel DM 07.03.2014, pubblicato sul sito ufficiale del Mipaaf
 
==Tipologie==
Fino alla seconda metà dell'Ottocento il vino più conosciuto ed apprezzato della zona era un vino bianco dolce, il [[Moscadello di Montalcino]]; fu in quel periodo che Clemente Santi iniziò a studiare le potenzialità di un [[clonazione (genetica)|clone]] del [[vitigno]] [[Sangiovese]], il Sangiovese Grosso, localmente chiamato ''Brunello'' a causa del colore particolarmente scuro degli [[acino|acini]]. In seguito, intorno al 1860, il nipote di Clemente, Ferruccio Biondi-Santi (figlio di Jacopo Biondi e di Caterina Santi) iniziò a produrre un vino rosso che dimostrò subito di possedere eccellenti qualità.
 
===Brunello di Montalcino===
Nel 1869 un Vino Scelto (Brunello) della vendemmia 1865 fu premiato con medaglia d'argento dal Comizio del circondario. Nel 1893 il Ministero dell'Agricoltura premia un vino di Raffaello Padelletti e all'inizio del Novecento il Brunello di Riccardo Paccagnini vince molti prestigiosissimi riconoscimenti sia nazionali (Esposizione Franco Italiana di Roma nel 1910), sia internazionali (grand prix per il Brunello 1894 e medaille d'or per uno del 1899).
È prevista la menzione "vigna", che deve possedere un titolo alcolometrico minimo di 12,50%.
Il professor Martini della Scuola di Viticoltura e Enologia di Conegliano Veneto, nel 1885, in una conferenza su "La ricchezza avvenire della provincia senese", mette in evidenza che il Senese "è ormai conosciuto su tutti i mercati vinicoli nazionali ed anche nei principali esteri, per vari tipi di vino tra cui il Brunello di Montalcino".<ref name= Disciplinare />
 
{|class=wikitable
Tuttavia il Brunello rimase per molti anni un vino conosciuto ed apprezzato solo nei dintorni della zona di produzione, anche a causa dell'elevato prezzo di vendita.
|-
|uvaggio||[[Sangiovese]] (detto localmente Brunello)
|-
|titolo alcolometrico minimo|| 12,00% vol.
|-
|acidità totale minima||5,00 g/l.
|-
|estratto secco minimo||24,00 g/l
|-
|resa massima di uva per ettaro||80 q.
|-
|resa massima di uva in vino||68%
|}
 
====Invecchiamento====
Le vicissitudini dell'inizio del XX secolo portarono ad un decadimento della produzione vitienologica e pochissimi produttori tennero viva la produzione montalcinese fra le due guerre. Il Brunello di Montalcino fu presentato da alcune aziende alla Mostra dei Vini Tipici Senesi tenutesi a Siena nel 1932, 1933 e 1935. Dopo la seconda guerra mondiale si iniziò nuovamente a pensare alla produzione vitivinicola e alcuni ebbero la lungimiranza di proiettarsi nel futuro, accordandosi sulle regole di produzione del Brunello di Montalcino.<ref name= Disciplinare />
Il Brunello può essere messo in commercio dal 1º gennaio dell'anno successivo al termine dell'invecchiamento.
 
{|class=wikitable
Dopo il [[1950]] la fama del Brunello di Montalcino si estese prima in [[Italia]] e poi all'estero.
|-
|Brunello||Brunello riserva
|-
|cinque anni, di cui almeno due in botti di [[Quercus petraea|rovere]] e almeno quattro mesi in [[bottiglia]]||sei anni, di cui almeno due in botti di rovere e almeno sei mesi in bottiglia.
|}
 
====Caratteri organolettici====
Precedentemente all'attuale disciplinare questo vino è stato riconosciuto DOC con DPR 28.03.1966 (GU 132 - 30.06.1966), successivamente è stato riconosciuto DOCG con DPR 01.07.1980 (GU 314 - 15.11.1980), modificato con DPCM 04.1.1991 (GU 80 - 04.04.1992), rettificato (GU 153 -01.07.1992), di nuovo modificato con DM 24.06.1996 (GU 157 - 06.07.1996), ulteriormente modificato con DM 19.05.1998 (GU 133 - 10.06.1998) e infine modificato con DM 30.11.2011 (Pubblicato sul sito ufficiale del Mipaaf Sezione Qualità e Sicurezza - Vini DOP e IGP) <ref name= Disciplinare />
Al banco di assaggio dal bicchiere emergono profumi di grande finezza e varietà: notevole speziatura, sentori ematici, frutta rossa in sottofondo. Al palato si avvertono tannini setosi e gli aromi di ciliegia matura e di lampone.<ref>{{Cita web|url=https://vinodabere.it/life-of-wine-2021-linfluenza-del-tempo-su-alcuni-dei-piu-longevi-vini-italiani-brunello-di-montalcino-e-aglianico-del-vulture/|titolo=Assaggi|accesso=12 gennaio 2024}}</ref>
 
====Abbinamenti consigliati====
Secondo il disciplinare del 1966 il "Brunello di Montalcino" risultava un vino ottenuto dalla fermentazione di uva [[Sangiovese]] in purezza con le seguenti caratteristiche:
* resa uva: 70 [[quintale|q]]
* resa vino: 70,0%
* titolo uva: 12,0%
* titolo vino: 12,5%
* estratto secco: 24,0‰
* colore: rosso rubino intenso tendente al granato;
* odore: caratteristico ed intenso;
* sapore: asciutto, caldo, un po' tannico, robusto, armonico, persistente.
* periodo di [[affinamento]] di almeno due anni in contenitori di [[Quercus petraea|rovere]] di qualsiasi dimensione, e di almeno quattro mesi in [[bottiglia]]
* commercializzazione non prima del 1º gennaio dell'anno successivo al termine di cinque anni calcolati considerando l'annata della [[vendemmia]].
* Con dicitura ''Riserva'' se immesso al consumo successivamente al 1º gennaio dell'anno successivo al termine di sei anni, calcolati considerando l'annata della vendemmia, fermo restando il minimo di due anni di affinamento in contenitori di rovere, ma di almeno sei mesi in bottiglia.
 
== Abbinamenti consigliati ==
L'eleganza e il corpo armonico del vino permettono abbinamenti con piatti molto strutturati e compositi quali le carni rosse, la selvaggina da penna e da pelo, eventualmente accompagnate da funghi e tartufi. Trova abbinamento ottimale anche con piatti della cucina internazionale a base di carni o con salse. Il Brunello è anche vino da abbinamento ottimale con formaggi: tome stagionate e formaggi strutturati. Inoltre, per le sue caratteristiche, è godibile anche quale vino da meditazione. Il vino Brunello di Montalcino deve essere servito in bicchieri dalla forma ampia, al fine di poterne cogliere l'aroma composito ed armonioso. Dovrà essere servito ad una temperatura di circa 18&nbsp;°C - 20&nbsp;°C.<ref name= Disciplinare />
 
== Valutazione delle annate ==
Molto interessante anche l'abbinamento con il [[pecorino toscano]].
Il Consorzio del Brunello di Montalcino pubblica annualmente la valutazione dell'annata che tiene conto della qualità del vino, della longevità e delle caratteristiche al consumo.<ref name=Consorzio>{{Cita web|url=http://www.consorziobrunellodimontalcino.it/it/piastrelle/valutazione-delle-annate|titolo=Valutazione in stelle delle annate dal 1945 ad oggi|accesso=9 gennaio 2024}}</ref>
 
Risulta fondamentale l'andamento climatico durante la fase vegetativa (aprile-settembre), in quanto le [[Precipitazione (meteorologia)|precipitazioni]], le [[temperatura|temperature]] e le [[escursione termica|escursioni termiche]] giornaliere incidono profondamente sulle caratteristiche finali del prodotto.<ref name=Consorzio/>
== Produzione ==
{| classwidth="wikitable900"
! Provincia
! Stagione
! Volume ([[ettolitro|hl]])
|-
|1945 '''*****''' ||1960 '''***''' ||1975 '''*****'''||1990 '''*****'''||2005 '''****'''||2020 '''*****'''|||||Legenda
| Siena
| 1990/91
| 40249,6
|-
|1946 '''****''' ||1961 '''*****''' ||1976 '''*'''||1991 '''****'''||2006 '''*****'''||2021||||* '''*****''' Eccezionale
| Siena
| 1991/92
| 41411,62
|-
|1947 '''****''' ||1962 '''****''' ||1977 '''****'''||1992 '''**'''||2007 '''*****'''||2022||||* '''****''' Ottima
| Siena
| 1992/93
| 43773,82
|-
|1948 '''**''' ||1963 '''***''' ||1978 '''****'''||1993 '''****'''||2008 '''****'''||2023 ||||* '''***''' Pregevole
| Siena
| 1993/94
| 53192,11
|-
|1949 '''***''' ||1964 '''*****''' || 1979 '''****'''||1994 '''****''' ||2009 '''****'''||||||* '''**''' Discreta
| Siena
| 1994/95
| 47185
|-
|1950 '''****''' ||1965 '''****''' ||1980 '''****'''||1995 '''*****'''||2010 '''*****'''||||||* '''*''' Insufficiente
| Siena
|-
| 1995/96
|1951 '''****''' ||1966 '''****''' ||1981 '''***'''||1996 '''***'''||2011 '''****'''||
| 35035,3
|-
|1952 '''***''' ||1967 '''****''' ||1982 '''****'''||1997 '''*****'''||2012 '''*****'''||
| Siena
|-
| 1996/97
|1953 '''***''' ||1968 '''***''' ||1983 '''****'''||1998 '''****'''||2013 '''****'''||
| 57948,52
|}-
|1954 '''**''' ||1969 '''**''' ||1984 '''*'''||1999 '''****'''||2014 '''***'''||
 
|-
== Valutazione delle annate ==
|1955 '''*****''' ||1970 '''*****''' ||1985 '''*****'''||2000 '''***'''||2015 '''*****'''||
La qualità del vino, la sua longevità e le sue caratteristiche possono variare, anche sensibilmente, nelle singole annate.
|-
 
|1956 '''**''' ||1971 '''***''' ||1986 '''***'''||2001 '''****'''||2016 '''*****'''||
Risulta fondamentale, a tal proposito, l'andamento climatico durante la fase vegetativa (aprile-settembre), con le [[precipitazioni]], le [[temperatura|temperature]] e le [[escursione termica|escursioni termiche]] giornaliere che incidono profondamente sulle caratteristiche finali del prodotto di ogni singolo anno.
|-
 
|1957 '''****''' ||1972 '''*''' ||1987 '''***'''||2002 '''**'''||2017 '''****'''||
Tra le annate eccezionali sono da ricordare il [[1945]], [[1955]], [[1961]], [[1964]], [[1970]], [[1975]], [[1985]], 1982, [[1988]], [[1990]], [[1995]], [[1997]], [[2004]], il [[2006]] e il [[2010]] secondo le previsioni per le annate attualmente in affinamento. Di seguito è riportata la tabella con la valutazione delle annate dal [[1945]] in poi, con la previsione delle annate in affinamento.<ref>{{Cita web
|-
|url = http://www.consorziobrunellodimontalcino.it/index.php?lg=it&p=25
|1958 '''****''' ||1973 '''***''' ||1988 '''*****'''||2003 '''****'''||2018 '''****'''||
|titolo = Valutazione delle annate dal 1945 ad oggi
|-
|autore = Consorzio del Brunello di Montalcino
|1959 '''***''' ||1974 '''**''' ||1989 '''**'''||2004 '''*****'''||2019 '''*****'''||
|wkautore =
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|citazione =
|accesso = 16 giugno 2014
|urlarchivio =
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}}</ref>
 
{|
|valign="top"|
* [[1945]] '''*****'''
* [[1946]] '''****'''
* [[1947]] '''****'''
* [[1948]] '''**'''
* [[1949]] '''***'''
* [[1950]] '''****'''
* [[1951]] '''****'''
* [[1952]] '''***'''
* [[1953]] '''***'''
* [[1954]] '''**'''
* [[1955]] '''*****'''
* [[1956]] '''**'''
* [[1957]] '''****'''
* [[1958]] '''****'''
* [[1959]] '''***'''
|width="30"|&nbsp;
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* [[1960]] '''***'''
* [[1961]] '''*****'''
* [[1962]] '''****'''
* [[1963]] '''***'''
* [[1964]] '''*****'''
* [[1965]] '''****'''
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* [[2005]] '''****'''
* [[2006]] '''*****'''
* [[2007]] '''*****'''
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* [[2009]] '''****'''
Previsioni per le annate in affinamento
* [[2010]] '''*****'''
* [[2011]] '''****'''
* [[2012]] '''*****'''
;Legenda
* '''*****''' Eccezionale
* '''****''' Ottima
* '''***''' Pregevole
* '''**''' Discreta
* '''*''' Insufficiente
|}
 
== Note ==
<references/>
 
==Bibliografia==
* {{cita libro|autore=Emanuele Pellucci|titolo=Brunello di Montalcino. Un vino, una storia|editore=Stabilimento Poligrafico Fiorentino|città=Firenze|anno=1986}}
* {{cita libro|autore=[[Kerin O'Keefe]]|titolo=Brunello di Montalcino. Understanding and Appreciating One of Italy's Greatest Wines|url=https://archive.org/details/brunellodimontal0000okee|lingua=en|editore=University of California Press|anno=2012|isbn=0-520-26564-5}}
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Brunello di Montalcino}}
 
== Collegamenti esterni ==
* [{{cita web|http://www.consorziobrunellodimontalcino.it |Consorzio del vino Brunello di Montalcino]}}
 
* [http://www.memoro.org/it/La-storia-del-Brunello-di-Montalcino_5873.html La storia del Brunello di Montalcino raccontata da Franco Biondi-Santi sul sito Memoro - La Banca della Memoria]
{{Vini della Toscana}}
* [http://www.wineatwine.com/it/vino/territori-vinicoli/montalcino-e-il-suo-brunello.html Alla scoperta del Brunello di Montalcino - studi, ricerca, informazioni tecniche]
{{enologia}}
{{vini DOCG}}