Montechiarugolo: differenze tra le versioni
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{{Divisione amministrativa
|Nome = Montechiarugolo
|Bandiera = Montechiarugolo-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|
|Voce
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Emilia-Romagna
|Divisione amm grado 2 = Parma
|Amministratore locale = Daniele Friggeri
|Partito = [[lista civica]] di [[centro-sinistra]] Noi di Montechiarugolo
|Data elezione = 27-5-2019
|Data rielezione = 9-6-2024
|Mandato =
|Data istituzione =
|Altitudine =
|Sottodivisioni = [[Basilicagoiano]], [[Basilicanova]], Cantone di Pariano, Case Nuove, Castello, Convento, Fornace Vecchia, La Fratta, Lovetta, Malcantone, Masdone, Morzola, Monte, [[Monticelli Terme|Monticelli Chiesa]], [[Monticelli Terme]], Pecorile, Piazza, Piazzola, San Geminiano, Santa Felicola, Scornavacca, Torretta, [[Tortiano]], Tre Fiumi, Tripoli
|Divisioni confinanti = [[Montecchio Emilia]] (RE), [[Parma]], [[San Polo d'Enza]] (RE), [[Sant'Ilario d'Enza]] (RE), [[Traversetolo]]
|Zona sismica = 3
|Gradi giorno = 2626
|Nome abitanti = montechiarugolesi
|Patrono = [[san Quintino]]
|Festivo = 31 ottobre
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Montechiarugolo (province of Parma, region Emilia-Romagna, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Montechiarugolo nella provincia di Parma
}}
'''Montechiarugolo''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|/montekjaˈruɡolo/|it}}<ref>{{Dipi|Montechiarugolo}}</ref>; ''Monc'rùggol'' in [[dialetto parmigiano]]<ref>
Montechiarugolo è un comune policentrico, articolato in cinque frazioni, ognuna sede di consulta frazionale: [[Basilicagoiano]], [[Basilicanova]], Montechiarugolo, [[Monticelli Terme]] e [[Tortiano]]. La sede amministrativa è collocata nella piccola località che dà il nome al comune, antica capitale della [[contea di Montechiarugolo|contea]] [[Torelli (famiglia)|torelliana]].<ref name="Le Frazioni">{{cita web|url=http://www.comune.montechiarugolo.pr.it/servizi/Menu/dinamica.aspx?idSezione=41650&idArea=41660&idCat=56569&ID=56569&TipoElemento=categoria|titolo=Le Frazioni|accesso=30 aprile 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170427110423/http://www.comune.montechiarugolo.pr.it/servizi/Menu/dinamica.aspx?idSezione=41650&idArea=41660&idCat=56569&ID=56569&TipoElemento=categoria|dataarchivio=27 aprile 2017|urlmorto=sì}}</ref>
== Geografia fisica ==
Montechiarugolo sorge in posizione pre-collinare ai piedi dei primi rilievi [[appennino parmense|appenninici]], sulla sponda sinistra del torrente [[Enza]] che segna il confine con la [[provincia di Reggio Emilia]].<ref name="Molossi">{{cita|Molossi|p. 220}}.</ref><ref>{{cita|Comune di Montechiarugolo|p. 4}}.</ref>
=== Clima ===
{{
Il clima di Montechiarugolo è tipicamente continentale. Per quanto riguarda le temperature, si passa dalle medie massime di 28,7 °C di luglio alle medie minime di -1,5 °C di gennaio. Per quanto riguarda la piovosità, in luglio cadono mediamente 45 mm di pioggia, mentre in novembre ne cadono 101 mm.<ref>{{cita web|url=https://it.climate-data.org/___location/115951/|sito=it.climate-data.org|titolo=Clima: Montechiarugolo|accesso=10 maggio 2017}}</ref>
==
Il toponimo deriva probabilmente dal [[lingua latina|latino]] ''Mons Clariculus'', ossia "Monte chiaro, spoglio di alberi"; in epoca [[Medioevo|medievale]] la località era nota come ''Monticulus rivulus'', ossia "Montecchio rivolo",<ref name="Molossi" /> ma anche nelle forme di ''Monticulo Rivulo'', ''Monticuli Rivuli'',<ref>{{cita|Dall'Aglio|p. 670}}.</ref> ''Monticuli Reguli'', ''Monte Clerevulo'', ''Monteclariculo'' e ''Monteclaruguli''.<ref>{{cita web|url=http://www.italiapedia.it/comune-di-montechiarugolo_Storia-034-023|titolo=Montechiarugolo (PR)|accesso=10 maggio 2017}}</ref>
== Storia ==
I più antichi insediamenti umani nella zona di Montechiarugolo sorsero già nel [[Paleolitico]] e nel [[Neolitico]], mentre nei pressi dell'abitato di [[Basilicanova]] i [[Terramaricoli]] fondarono durante l'[[età del bronzo]] un villaggio su palafitte.<ref name="Comune di Montechiarugolo">{{cita|Comune di Montechiarugolo|pp. 5-7}}.</ref>
In seguito il territorio fu occupato dai [[Liguri]], ai quali subentrarono intorno al 187 a.C. i [[storia romana|Romani]].<ref name="Comune di Montechiarugolo"/>
Il borgo medievale di Montechiarugolo sorse probabilmente nel [[X secolo]], in seguito ai disboscamenti eseguiti dai monaci [[agostiniani]] dell'[[abbazia di Santa Felicola]],<ref name="Comune di Montechiarugolo"/> menzionata per la prima volta nel 924.<ref name="Montechiarugolo">{{cita web|url=http://digilander.libero.it/conti.torelli/montechiarugolo.html|sito=digilander.libero.it|titolo=Montechiarugolo|accesso=10 maggio 2017}}</ref>
Nel 962 il territorio fu assegnato al [[vescovo di Parma]] Oberto dall'[[imperatore del Sacro Romano Impero]] [[Ottone I di Sassonia]]; la diocesi mantenne il controllo del territorio fino al 1106, quando subentrò il Comune di Parma, che alcuni anni dopo lo cedette ai conti [[Sanvitale]].<ref name="Comune di Montechiarugolo"/><ref name="Dall'Aglio 671">{{cita|Dall'Aglio|p. 671}}.</ref>
Nel 1121 la casata edificò l'originario [[castello di Montechiarugolo|castello difensivo]];<ref name="Dall'Aglio 671"/> nel 1255<ref name="Castello Montechiarugolo">{{cita web|url=http://geo.regione.emilia-romagna.it/schede/castelli/index.jsp?id=2413|sito=geo.regione.emilia-romagna.it|titolo=Castello Montechiarugolo|accesso=10 maggio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160924025955/http://geo.regione.emilia-romagna.it/schede/castelli/index.jsp?id=2413|dataarchivio=24 settembre 2016|urlmorto=sì}}</ref> il feudo pervenne al conte Guido Anselmo, il cui ramo fu in seguito conosciuto col nome di Guidanselmi.<ref>{{cita|Affò, 1793|p. 89}}.</ref>
Nel 1313 il conte Giovannino Sanvitale, tradendo i [[guelfi]] parmigiani, si alleò col [[signore di Milano]] [[Matteo I Visconti]]; aiutato dai Baratti e dai da Palù, si ribellò al Comune di [[Parma]] e iniziò a compiere una serie di scorrerie nel territorio, incendiando anche dell'abbazia di Santa Felicola; il podestà cittadino e [[Giberto III da Correggio]] assediarono il castello, costringendo gli insorti alla resa; il maniero e il vicino borgo furono completamente rasi al suolo, mentre fu risparmiata soltanto la [[Chiesa di San Quintino (Montechiarugolo)|chiesa di San Quintino]].<ref name="Dall'Aglio 671"/><ref>{{cita|Affò, 1795|pp. 188-191}}.</ref>
Nei decenni seguenti il paese seguì le sorti del Comune di Parma; nel 1316 Giberto fu cacciato dalla città,<ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/giberto-da-correggio_%28Dizionario-Biografico%29/|titolo=Correggio, Giberto da|accesso=27 aprile 2017}}</ref> di cui si impossessò nel 1335 il [[signore di Verona]] [[Mastino II della Scala]]; nel 1341 la riconquistò [[Azzo da Correggio]],<ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/mastino-della-scala_(Dizionario-Biografico)/|titolo=Della Scala, Mastino|accesso=10 maggio 2017}}</ref> che nel 1344 la alienò al [[marchese di Ferrara]] [[Obizzo III d'Este]]; quest'ultimo nel 1346 la rivendette infine al signore di Milano [[Luchino Visconti (signore di Milano)|Luchino Visconti]].<ref>{{cita|Comune di Montechiarugolo|p. 12}}.</ref>
Nel 1402, dopo la morte di [[Gian Galeazzo Visconti]], [[Ottobuono de' Terzi]] prese possesso di Parma, allontanandone i [[Rossi di Parma|Rossi]],<ref name="Comune di Montechiarugolo"/> che per reazione iniziarono a compiere una serie di scorrerie in tutto il [[provincia di Parma|Parmense]]; Montechiarugolo fu depredata nel 1403<ref>{{cita|Pezzana, 1842|p. 40}}.</ref> e conquistata nel 1404 dai [[da Correggio]], alleati rossiani, ma pochi giorni dopo ripresa dai [[Terzi di Parma|Terzi]];<ref>{{cita|Pezzana, 1842|p. 51}}.</ref> nel 1406 Ottobuono convinse il duca [[Giovanni Maria Visconti]] ad assegnare al condottiero [[Guido Torelli]] il feudo di Montechiarugolo, comprendente anche le località di [[Monticelli Terme|Monticelli]], La Villa, [[Martorano]], [[Marano (Parma)|Marano]], [[Tortiano]], [[Basilicagoiano]], Pecorile e [[Lesignano de' Bagni|Lesignano]].<ref name="Dall'Aglio 671"/><ref>{{cita|Pezzana, 1842|p. 85}}.</ref>
Il duca [[Filippo Maria Visconti]] confermò a Guido l'investitura nel 1415<ref>{{cita|Pezzana, 1842|p. 163}}.</ref> e nel 1420,<ref>{{cita|Pezzana, 1842|p. 183}}.</ref> mentre nel 1428 elevò al rango di [[contea di Montechiarugolo|contea]] il feudo.<ref>{{cita|Pezzana, 1842|pp. 296-297}}.</ref>
Nel 1500, dopo la conquista del [[ducato di Milano]] da parte dei [[Francia nell'età moderna|Francesi]], il [[re di Francia|re]] [[Luigi XII di Francia|Luigi XII]], con l'intento di punire il conte [[Cristoforo II Torelli]] per l'appoggio dato al [[Ludovico il Moro]], inviò a Montechiarugolo le truppe guidate da [[Gian Giacomo Trivulzio]], che attaccarono il castello e depredarono il borgo adiacente; il condottiero consegnò il maniero ad Antoine de Gimel,<ref>{{cita|Pezzana, 1859|pp. 426-427}}.</ref> ma quattro anni dopo [[Francesco Torelli|Francesco]], fratello di Cristoforo, riacquistò la contea.<ref name="Comune di Montechiarugolo"/>
Nel 1551, durante la [[guerra di Parma]], che oppose il [[Duca di Parma e Piacenza|duca]] [[Ottavio Farnese]], appoggiato dal re di Francia [[Enrico II di Francia|Enrico II]], e il [[papa Giulio III]], alleato dell'[[imperatore del Sacro Romano Impero]] [[Carlo V d'Asburgo]], il castello e il borgo furono nuovamente attaccati e occupati; al termine del conflitto i Torelli ne rientrarono in possesso.<ref name="Castello Montechiarugolo"/>
Nel 1612 il conte [[Pio Torelli]] fu accusato, insieme alla contessa [[Barbara Sanseverino]], al conte [[Orazio Simonetta]], al marchese [[Girolamo Sanvitale]], al conte [[Alfonso II Sanvitale]], al conte [[Gian Battista Masi]], alla marchesa [[Agnese Argotta]] e a molti altri nobili del Parmense, di aver preso parte alla presunta congiura ai danni del duca [[Ranuccio I Farnese]], che ne ottenne la condanna a morte e la confisca di tutti i beni;<ref>{{cita web|url=http://www.stmoderna.it/Rassegna-Stampa/DettagliQuotidiani.aspx?id=13251|titolo=Gran congiura: parola ai giuristi|accesso=10 maggio 2017|dataarchivio=11 giugno 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160611211734/http://www.stmoderna.it/Rassegna-Stampa/DettagliQuotidiani.aspx?id=13251|urlmorto=sì}}</ref> il feudo di Montechiarugolo fu definitivamente assorbito dalla Camera Ducale di Parma e subì una lenta decadenza.<ref name="Comune di Montechiarugolo"/>
[[File:Castello di Montechiarugolo 1848.jpg|thumb|[[Antonio Pasini]], ''Il castello di Montechiarugolo'', inizio XIX secolo]]
Il 4 ottobre del 1796 il maniero fu al centro di uno scontro di modeste dimensioni ma grande risonanza, noto come [[battaglia di Montechiarugolo]]: un gruppo di miliziani appartenenti all'esercito austriaco, in fuga dalle truppe [[Napoleone Bonaparte|napoleoniche]] che avevano assediato la città di [[Mantova]], si diresse verso il [[Granducato di Toscana]]; la neonata [[Repubblica Reggiana]] inviò una spedizione che, con l'aiuto di alcuni soldati francesi, costrinse i nemici a cercare un riparo nel castello di Montechiarugolo, ove avvenne lo scontro armato, al cui termine gli austriaci furono costretti alla resa.<ref>{{cita web|url=http://www.webalice.it/giuseppe.ligabue/Lsta0080601.pdf|autore=Giuseppe Ligabue|titolo=Andrea Rivasi e la Guardia Civica Reggiana|accesso=10 maggio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304202909/http://www.webalice.it/giuseppe.ligabue/Lsta0080601.pdf|dataarchivio=4 marzo 2016|urlmorto=sì}}</ref> Napoleone in persona commemorò i due reggiani caduti in battaglia ed elogiò l'impresa, che probabilmente rappresentò la prima avvisaglia del [[Risorgimento Italiano]].<ref name="Comune di Montechiarugolo"/>
Nel 1806, dopo l'annessione del [[ducato di Parma e Piacenza]] all'[[Primo Impero francese|Impero francese]], Montechiarugolo divenne sede del nuovo comune (o ''mairie''), comprendente le frazioni di Monticelli, [[Basilicanova]], Basilicagoiano, Tortiano, Piazza, Sant'Ermanno e Pariano.<ref name="Comune di Montechiarugolo"/>
Alcuni anni dopo l'[[Unità d'Italia]], il territorio di Montechiarugolo accrebbe la propria importanza grazie alla realizzazione del ponte sul torrente Enza e, nel 1901, della diramazione per [[Montecchio Emilia|Montecchio]] della [[tranvia Parma-Traversetolo/Montecchio|tranvia Parma-Traversetolo]], che consentirono un più rapido collegamento con le città di Parma e [[Reggio Emilia]]; vi sorsero alcune industrie, prevalentemente del settore agro-alimentare, tra cui la [[Mutti (azienda)|Mutti]] nella località di Piazza di Basilicanova.<ref name="Comune di Montechiarugolo"/>
Durante la [[seconda guerra mondiale]], tra il giugno 1940 e l'estate del 1943, un'ala del [[castello di Montechiarugolo]] fu riadattata a ospitare un campo di internamento civile maschile, uno di tanti attivati dalle autorità fasciste per accogliere i "sudditi di paesi nemici" presenti sul territorio nazionale, inclusi numerosi profughi ebrei.<ref>{{Cita web|url=https://campifascisti.it/scheda_campo.php?id_campo=69|titolo=Montechiarugolo - Campo di concentramento|accesso=22 febbraio 2025}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.nli.org.il/en/authorities/987012463973505171|titolo=Montechiarugolo (Concentration camp)|accesso=22 febbraio 2025}}</ref>
=== Simboli ===
{{Citazione|Inquartato: nel primo e nel quarto, di rosso, al [[Toro (araldica)|toro]] [[Attributi araldici di azione#Furioso|furioso]] d'oro; nel secondo e nel terzo, d'argento, al [[Biscione (araldica)|biscione visconteo]] di verde, coronato d'oro, ondeggiante in palo, ingollante un saraceno ignudo di rosso. Lo scudo è timbrato da una corona comitale d'oro gemmata.<ref>{{cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/034/023/stemma.html|titolo=Stemma Comune di Montechiarugolo|accesso=10 maggio 2017}}</ref>}}
Nello stemma è rappresentato il torello rampante della [[Torelli (famiglia)|famiglia Torelli]] e il biscione dei [[Visconti]] (dai quali i Torelli ricevettero la [[contea di Montechiarugolo]] nel 1406), con sovrastante corona simbolo della contea.
Il gonfalone è un drappo di azzurro.
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
==== Chiesa di San Quintino ====
{{vedi anche|Chiesa di San Quintino (Montechiarugolo)}}
[[File:Chiesa di San Quintino (Montechiarugolo) - facciata e lato sud 2019-06-21.jpg|thumb|Chiesa di San Quintino]]
Menzionata per la prima volta nel 1230, la chiesa [[architettura romanica|romanica]] fu quasi completamente ricostruita in stile [[architettura neoromanica|neoromanico]] tra il 1901 e il 1910 su progetto dell'architetto Camillo Uccelli, conservando dell'edificio originario soltanto la zona absidale e il campanile; colpita dal terremoto del 2008, fu restaurata e consolidata strutturalmente nel 2014; il luogo di culto conserva al suo interno varie opere di pregio, tra cui la pala d'altare settecentesca, alcune statue e, nel locale attiguo al presbiterio, una serie di affreschi quattrocenteschi.<ref>{{Chiese italiane|55570|titolo=Chiesa di San Quintino "Montechiarugolo"|accesso=29 aprile 2017|stampa=sì}}</ref><ref>{{cita|Comune di Montechiarugolo|p. 11}}.</ref>
==== Abbazia di Santa Felicola ====
{{vedi anche|Abbazia di Santa Felicola}}
[[File:Abbazia di Santa Felicola (Montechiarugolo) - vista da sud-est del complesso 1 2019-06-21.jpg|thumb|left|Abbazia di Santa Felicola]]
Costruita nell'[[XI secolo]] dagli [[agostiniani]] intorno all'oratorio di Santa Felicola menzionato per la prima volta nel 924, l'abbazia fu elevata a sede di [[priorato]] nel 1018; quasi completamente distrutta da un incendio durante gli scontri che nel 1313 opposero il conte Giovannino Sanvitale a [[Giberto III da Correggio]] e al podestà di [[Parma]], fu abbandonata alcuni anni dopo la [[peste nera]] del 1348; riassegnata intorno alla metà del [[XV secolo]] ai [[Canonici Regolari Lateranensi]], fu ceduta nel 1789 o 1793 all'[[ospedale di Parma|ospedale della Misericordia di Parma]]; acquistata agli inizi del [[XIX secolo]] dal conte Giuseppe Simonetta di Torricella, fu trasformata in residenza privata, sede di una vasta tenuta agricola; ereditata dal conte Luigi Sanvitale Simonetta, fu alienata nel 1917 all'imprenditore agricolo Brandino Vignali, che avviò importanti lavori di modernizzazione dell'azienda agraria. La struttura, benché modificata più volte nei secoli, conserva varie testimonianze delle sue origini [[architettura romanica|romaniche]], tra cui la chiesa e il porticato est della corte, retto da colonnine binate; l'ala residenziale sud-est, circondata su due lati dal grande parco, presenta varie sale coperte da [[volta (architettura)|volte]].<ref name="Montechiarugolo"/><ref>{{cita|Dall'Aglio|pp. 231-232}}.</ref><ref>{{cita|Gambara|pp. 92-94}}.</ref><ref>{{cita web|url=https://www.muet.it/storie/tutte-le-storie/item/convento-di-santa-felicola.html|titolo=Convento di Santa Felicola|accesso=4 luglio 2024}}</ref>
==== Convento di Santa Maria delle Grazie ====
{{vedi anche|Convento di Santa Maria delle Grazie (Montechiarugolo)}}
[[File:Convento di Santa Maria delle Grazie (Montechiarugolo) - facciata del santuario 1 2023-07-31.jpg|thumb|Facciata del santuario di Santa Maria delle Grazie]]
Edificato in forme [[architettura rinascimentale|rinascimentali]] tra il 1489 e il 1523 per volere del conte [[Marsilio Torelli]], il convento, donato ai [[francescani]] dalla contessa [[Damigella Trivulzio]], vedova del conte [[Francesco Torelli|Francesco]], fu confiscato nel 1811 in seguito alla soppressione degli ordini religiosi sancita da [[Napoleone]]; utilizzato quale caserma militare e successivamente fabbrica di polvere da sparo, fu alienato nel 1870 a privati; ereditato dai [[Società Salesiana di San Giovanni Bosco|salesiani]] nel 1914, il complesso, dopo la ricostruzione in stile [[architettura neoclassica|neoclassico]] della chiesa, nel 1922 fu adibito a istituto di avviamento agrario e ampliato tra il 1933 e il 1947; divenuto nel 1964 sede di scuola media, fu chiuso nel 2002 a causa del drastico calo del numero di iscritti e acquistato da una società immobiliare costituita da un gruppo di ex allievi, che riaprì per alcuni anni l'istituto, poi fallito nel 2014; la chiesa, elevata nel 1962 a santuario diocesano intitolato a [[santa Maria Ausiliatrice]], conserva al suo interno una statua lignea della ''Madonna col Bambino'', realizzata da scultori della [[Val Gardena]].<ref name="Montechiarugolo"/><ref>{{cita news|url=http://www.fallimenti.it/fallimento/scuola-di-don-bosco-a-montechiarugolo-in-fallimento-871|titolo=Scuola di Don Bosco a Montechiarugolo in fallimento|pubblicazione=www.fallimenti.it|data=13 maggio 2014|accesso=5 maggio 2017}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.viaggispirituali.it/2012/07/santuario-maria-ausiliatrice-di-montechiarugolo-montechiarugolo-parma/|titolo=Santuario Maria Ausiliatrice di Montechiarugolo – Montechiarugolo (Parma)|accesso=5 maggio 2017}}</ref>
==== Oratorio del Romito ====
{{vedi anche|Oratorio del Romito}}
Edificato originariamente dai frati [[agostiniani]] della vicina [[abbazia di Santa Felicola]] tra l'[[XI secolo|XI]] e il [[XII secolo]], l'oratorio, dedicato all'[[Annunciazione|Annunciazione della Beata Vergine]], fu donato dalla contessa Domitilla Trivulzio ai [[francescani]] del vicino [[Convento di Santa Maria delle Grazie (Montechiarugolo)|convento di Santa Maria delle Grazie]]; profondamente degradato, fu completamente demolito dopo alcuni anni; ricostruito dai frati tra la fine del [[XVII secolo|XVII]] e l'inizio del [[XVIII secolo]], fu confiscato nel 1811 in seguito alla soppressione degli ordini religiosi sancita da [[Napoleone]] e alienato con le terre annesse dapprima nel 1817 al capitano Egidio Rossini, successivamente nel 1843 al giudice Remigio Villa e infine nel 1867 al conte Antonio Costerbosa; restaurato per volere del nuovo proprietario e della figlia Faustina, moglie del marchese Antonio Lalatta, fu adibito a cappella privata della [[villa La Vignazza]]; consolidato strutturalmente verso la fine del [[XX secolo]], il luogo di culto conserva nel presbiterio alcuni affreschi tardo-seicenteschi.<ref name="Montechiarugolo"/><ref>{{cita web|url=http://villalavignazza.wixsite.com/vignazza/la-storia|sito=villalavignazza.wixsite.com|titolo=L'Oratorio del Romito|accesso=6 maggio 2017}}</ref>
==== Chiesa di Santo Stefano a Basilicagoiano ====
{{Vedi anche|Chiesa di Santo Stefano (Montechiarugolo)}}
[[File:Chiesa di Santo Stefano (Basilicagoiano, Montechiarugolo) - facciata 2019-06-21.jpg|thumb|left|Chiesa di Santo Stefano a Basilicagoiano]]
Edificata originariamente prima del 1169 per volere, secondo la tradizione, del [[vescovo di Piacenza]], la pieve di [[Basilicagoiano]] fu completamente ricostruita in stile [[Architettura rinascimentale|rinascimentale]] nel [[XVI secolo]]; modificata nel 1717 con l'aggiunta delle quattro cappelle laterali [[architettura barocca|barocche]] a pianta ottagonale, fu arricchita della facciata [[Architettura neorinascimentale|neorinascimentale]] tra il 1936 e il 1937; al suo interno conserva due dipinti settecenteschi, un affresco staccato risalente al 1481 e un [[organo (strumento musicale)|organo]] seicentesco.<ref>{{Chiese italiane|55571|titolo=Chiesa di Santo Stefano "Basilicagoiano, Montechiarugolo"|accesso=3 maggio 2017|stampa=sì}}</ref><ref>{{cita|Fallini, Calidoni, Rapetti, Ughetti|p. 57}}.</ref>
==== Chiesa di San Donnino a Monticelli Terme ====
{{vedi anche|Chiesa di San Donnino (Montechiarugolo)}}
[[File:Chiesa di San Donnino (Monticelli Terme, Montechiarugolo) - facciata 2019-06-17.jpg|thumb|Chiesa di San Donnino a Monticelli Terme]]
Menzionata per la prima volta nel 1230, la chiesa originaria [[architettura romanica|romanica]] di [[Monticelli Terme]] fu riedificata agli inizi del [[XVI secolo]] ed elevata al rango di parrocchia nel 1564; ricostruita nuovamente in stile [[architettura neoclassica|neoclassico]] nel 1765, fu ampliata nel 1830 e completata con la facciata nel 1878 e il campanile nel 1910; il luogo di culto conserva al suo interno numerose opere di pregio, tra cui la pala d'altare settecentesca attribuita a [[Ilario Spolverini]], un olio cinquecentesco eseguito da [[Giovanni Battista Bertucci il Giovane]], altri dipinti e arredi antichi e un piccolo [[organo (strumento musicale)|organo]] costruito nei primi anni del XVIII secolo.<ref>{{Chiese italiane|55572|titolo=Chiesa di San Donnino "Monticelli Terme, Montechiarugolo"|accesso=30 aprile 2017|stampa=sì}}</ref><ref>{{cita|Comune di Montechiarugolo|p. 13}}.</ref>
==== Chiesa di San Giovanni Battista a Basilicanova ====
{{Vedi anche|Chiesa di San Giovanni Battista (Montechiarugolo)}}
[[File:Chiesa di San Giovanni Battista (Basilicanova, Montechiarugolo) - facciata 2019-06-21.jpg|thumb|left|Chiesa di San Giovanni Battista a Basilicanova]]
Costruita originariamente tra il [[VII secolo|VII]] e l'[[VIII secolo]], la pieve di [[Basilicanova]], menzionata per la prima volta nel 921, fu rasa al suolo nel 1334 in occasione della distruzione del vicino [[castello di Basilicanova|castello]] per mano di [[Mastino II della Scala]]; riedificata più a ovest forse già pochi anni dopo, fu dotata di campanile alla fine del [[XVIII secolo]]; quasi completamente ricostruita in stile [[Architettura neobizantina|neobizantino]] tra il 1915 e il 1920 su progetto dell'architetto Camillo Uccelli, fu completata con la nuova facciata disegnata dal geometra Luigi Adorni nel 1939 e affrescata internamente dal pittore Emanuele Quintavalla nel 1949; la chiesa, ristrutturata nel 2017, conserva dell'antica struttura soltanto il campanile tardo-settecentesco.<ref>{{cita|Fallini, Calidoni, Rapetti, Ughetti|p. 58}}.</ref><ref>{{cita web|url=http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/schedaca.jsp?daid=3&idPaginaPeriplo=null&codice=-948.1729160336315|titolo=Chiesa di San Giovanni Battista "Basilicanova, Montechiarugolo"|accesso=30 aprile 2017}}</ref>
==== Oratorio di San Fermo e Natività di Maria Vergine a Piazza di Basilicanova ====
{{Vedi anche|Oratorio di San Fermo e Natività di Maria Vergine}}
[[File:Oratorio di San Fermo e Natività di Maria Vergine (Piazza di Basilicanova, Montechiarugolo) - facciata 1 2025-03-30.jpg|thumb|Oratorio di San Fermo e Natività di Maria Vergine a Piazza di Basilicanova]]
Edificato originariamente nel 1610 nel Prato del ponte della Maestà per volere del sacerdote Bernardo Politi, appartenente alla casata proprietaria della vicina Villa Politi, il piccolo oratorio in rovina fu completamente ricostruito agli inizi del [[XVIII secolo]] in stile [[architettura barocca|barocco]] accanto alla villa nel centro di [[Basilicanova|Piazza]]; donato alla [[Chiesa di San Giovanni Battista (Montechiarugolo)|parrocchia di Basilicanova]] nel 1916 da parte degli eredi dell'ultima contessa Politi, fu restaurato e decorato nel 1959 su finanziamento della famiglia Mutti, proprietaria dal 1907 della villa e fondatrice dell'[[Mutti (azienda)|azienda omonima]] adiacente. L'edificio, sviluppato su una pianta a navata unica, presenta una facciata tripartita da quattro [[lesene]], a sostegno del [[frontone]] mistilineo di coronamento; gli interni, ornati con paraste [[ordine dorico|doriche]] e affreschi sulle coperture, conservano alcuni antichi dipinti.<ref>{{cita|Gambara|pp. 122-124}}.</ref><ref>{{cita|Dall'Aglio|p. 238}}.</ref><ref>{{Chiese italiane|58897|Oratorio di San Fermo e Natività di Maria Vergine "Basilicanova, Montechiarugolo"|25 aprile 2017|stampa=sì}}</ref><ref name="Oratori">{{cita web|url=https://www.muet.it/storie/tutte-le-storie/item/oratori.html|titolo=Oratori|accesso=7 luglio 2024}}</ref>
==== Chiesa di San Lorenzo a Tortiano ====
{{vedi anche|Chiesa di San Lorenzo (Montechiarugolo)}}
[[File:Chiesa di San Lorenzo (Tortiano, Montechiarugolo) - facciata 2019-06-21.jpg|thumb|left|Chiesa di San Lorenzo a Tortiano]]
Menzionata per la prima volta nel 1189, la chiesa di [[Tortiano]] fu completamente ricostruita in stile [[architettura barocca|barocco]] nel 1659; dotata di campanile nel 1700, fu ristrutturata nel 1887; parzialmente modificata negli interni tra il 1934 e il 1937, fu risistemata negli esterni nel 1949; colpita da un sisma nel 2008, fu restaurata e consolidata strutturalmente tra il 2013 e il 2014; il luogo di culto, sviluppato su un impianto a navata unica affiancata da tre cappelle per parte, conserva un [[piviale]] in [[broccato]] risalente al [[XVIII secolo]].<ref>{{Chiese italiane|55569|titolo=Chiesa di San Lorenzo "Tortiano, Montechiarugolo"|accesso=6 settembre 2018|stampa=sì}}</ref>
=== Architetture militari ===
==== Castello ====
{{vedi anche|Castello di Montechiarugolo}}
[[File:Mura cittadine (Montechiarugolo) - rivellino nord-ovest 1 2019-06-21.jpg|thumb|left|Rivellino nella cinta muraria cittadina]]
[[File:Castello (Montechiarugolo) - rivellino ovest, mastio e ala sud-ovest 2019-06-21.jpg|thumb|Castello di Montechiarugolo]]
Edificato originariamente intorno al 1121 da parte della famiglia [[Sanvitale]], il castello fu distrutto nel 1313 dai [[guelfi]] parmigiani guidati da [[Giberto III da Correggio]]; acquisito nel 1348 dal [[signore di Milano]] [[Luchino Visconti (signore di Milano)|Luchino Visconti]], fu completamente ricostruito; espugnato nel 1404 dai [[da Correggio]] e dai [[Rossi di Parma|Rossi]], fu successivamente riconquistato da [[Ottobuono de' Terzi]] e restituito a [[Giovanni Maria Visconti]], che su suo suggerimento nel 1406 ne investì il condottiero [[Guido Torelli]], nominato nel 1428 [[contea di Montechiarugolo|conte di Montechiarugolo]]; occupato e danneggiato nel 1500 da [[Gian Giacomo Trivulzio]] per conto del [[re di Francia]] [[Luigi XII]], fu riacquistato nel 1503 da [[Francesco Torelli]]; restaurato e trasformato in elegante dimora nobiliare da [[Pomponio Torelli]] alla fine del [[XVI secolo]], fu requisito nel 1512 dal [[Duca di Parma e Piacenza|duca di Parma]] [[Ranuccio I Farnese]] che condannò a morte il conte [[Pio Torelli]], accusato di aver partecipato alla presunta congiura dei feudatari; utilizzato dapprima come deposito di beni alimentari e successivamente come magazzino militare e fabbrica di polvere da sparo, appartenne alla Camera Ducale di Parma fino all'[[Unità d'Italia]], dopodiché fu alienato nel 1864 dal [[Demanio pubblico]] alla famiglia Marchi. Il castello, sviluppato attorno a due cortili interni, mostra i tratti tipici dei castelli d'epoca tardo-medievale, per la presenza di due [[rivellino|rivellini]], della corona di [[Merlo (architettura)|merli ghibellini]] in sommità e dei [[beccatelli]] con [[caditoie]]; il maniero conserva numerosi ambienti interni e un loggiato sul lato est interamente decorati con affreschi cinquecenteschi.<ref name="Castello Montechiarugolo"/><ref>{{cita web|url=http://www.daltramontoallalba.it/luoghi/montechiarugolo2.htm|titolo=Castello di Montechiarugolo o della Bema (Monticelli Terme - Parma)|accesso=30 aprile 2017|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160305000124/http://www.daltramontoallalba.it/luoghi/montechiarugolo2.htm|dataarchivio=5 marzo 2016}}</ref>
==== Castello di Monticelli ====
{{vedi anche|Castello di Monticelli}}
Menzionato per la prima volta nel 980 quale dipendenza della [[Diocesi di Parma]], il castello di [[Monticelli Terme|Monticelli]] seguì fino agli inizi del [[XV secolo]] le sorti della città di [[Parma]], contesa a partire dal [[XIV secolo]] da numerose famiglie, tra le quali i [[da Correggio]], i [[Rossi di Parma|Rossi]], i [[della Scala]], gli [[Este]] e i [[Visconti]]; razziato tra il 1403 e il 1404 dai Rossi, fu assegnato nel 1406 a [[Guido Torelli]] unitamente al feudo di Montechiarugolo; conquistato per breve tempo nel 1482 da Giacomo de' Rossi, se ne perse in seguito ogni traccia; sulle sue rovine fu probabilmente edificata la villa Mariotti-Micheli, che conserva al suo interno un disegno a carboncino del poeta [[Francesco Petrarca]], ospite nel 1341 di [[Azzo da Correggio]] nel maniero.<ref>{{cita|Comune di Montechiarugolo|pp. 11-13}}.</ref>
==== Castello di Basilicanova ====
{{Vedi anche|Castello di Basilicanova}}
Innalzato forse nel [[XIII secolo]] per volere della famiglia Piticheldi, il castello di [[Basilicanova]] fu conquistato nel 1334 dai [[Rossi di Parma|Rossi]], ma successivamente incendiato da [[Mastino II della Scala]]; ricostruito l'anno seguente dai Rossi, fu nuovamente attaccato nel 1336 dalle truppe scaligere; riedificato in forme possenti nel 1411 dai fratelli [[Giacomo de' Rossi (vescovo)|Giacomo]] e [[Pier Maria I de' Rossi|Pietro de' Rossi]], fu conquistato durante la [[guerra dei Rossi]] del 1483 da [[Ludovico il Moro]] e assegnato a [[Gian Giacomo Trivulzio]]; alienato nuovamente a [[Troilo I de' Rossi]], nel 1539 fu confiscato dal [[papa Paolo III]] e raso definitivamente al suolo per sua volontà; sulle rovine fu edificata nel [[XVII secolo]] l'attuale Villa Giovanardi.<ref>{{cita web|url=http://geo.regione.emilia-romagna.it/schede/castelli/index.jsp?id=2411|sito=geo.regione.emilia-romagna.it|titolo=Basilicanova|accesso=30 aprile 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160913205623/http://geo.regione.emilia-romagna.it/schede/castelli/index.jsp?id=2411|dataarchivio=13 settembre 2016|urlmorto=sì}}</ref>
==== Castello di Pariano ====
{{Vedi anche|Castello di Pariano}}
Edificato probabilmente nell'[[XI secolo]] dalla famiglia Bravi nei pressi di [[Mamiano]], il castello fu espugnato nel 1405 da [[Giacomo Terzi|Giacomo]] e [[Ottobuono de' Terzi]], ma riconquistato nel 1409 dal [[marchese di Ferrara]] [[Niccolò III d'Este]], che nel 1416 lo restituì ai Bravi; rinforzato nel 1482 durante la [[guerra dei Rossi]], fu occupato l'anno seguente da [[Ludovico il Moro]] e assegnato dapprima a [[Gian Giacomo Trivulzio]] e successivamente al condottiero Gaspare Sanseverino; attribuito nuovamente ai Bravi nel 1500, fu conquistato nel 1522 da [[Pier Maria III de' Rossi]] con l'aiuto dello zio [[Giovanni dalle Bande Nere]] e assegnato al fratello [[Giulio Cesare de' Rossi]]; annesso al feudo di Basilicanova, fu confiscato e distrutto nel 1539 dal [[papa Paolo III]], che ne investì il nipote [[Sforza I Sforza|Sforza I Sforza di Santa Fiora]]; accanto alle rovine del castello, oggi scomparso, fu edificata in epoca imprecisata la Corte di Pariano.<ref>{{cita web|url=http://geo.regione.emilia-romagna.it/schede/castelli/index.jsp?id=2412|sito=geo.regione.emilia-romagna.it|titolo=Pariano|accesso=30 aprile 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160913132223/http://geo.regione.emilia-romagna.it/schede/castelli/index.jsp?id=2412|dataarchivio=13 settembre 2016|urlmorto=sì}}</ref>
=== Architetture civili ===
==== Villa Lalatta Costerbosa ====
{{vedi anche|Villa Lalatta Costerbosa}}
[[File:Villa Lalatta Costerbosa (Montechiarugolo) - lato ovest 2019-06-21.jpg|thumb|Villa Lalatta Costerbosa]]
Edificata originariamente nel [[XVI secolo]] forse quale ospizio dei [[francescani]] del [[Convento di Santa Maria delle Grazie (Montechiarugolo)|convento di Santa Maria delle Grazie]], la struttura fu distrutta nella seconda metà del secolo; riedificata dai frati quale residenza del romito addetto al vicino [[oratorio del Romito|oratorio]], fu confiscata nel 1811 dal governo [[Napoleone|napoleonico]]; alienata nel 1817 unitamente alla tenuta circostante al capitano Egidio Rossini, fu ampliata e trasformata in villa [[architettura neoclassica|neoclassica]]; acquistata nel 1843 dal giudice Remigio Villa, fu rivenduta nel 1867 al conte Antonio Costerbosa, che avviò importanti lavori di ristrutturazione completati nel 1879 dalla figlia Faustina, moglie del marchese Antonio Lalatta; ereditata dai suoi discendenti, fu completamente restaurata alla fine del [[XX secolo]]. La villa, costituita da due corpi affiancati di epoche diverse sviluppati a nord di una piccola corte, si erge su due livelli principali fuori terra; all'interno sono presenti vari ambienti decorati; intorno si estende l'ampio parco, ricco di piante secolari, mentre più a valle si trova l'oratorio del Romito.<ref>{{cita|Gambara|pp. 94-98}}.</ref><ref>{{cita web|url=http://villalavignazza.wixsite.com/vignazza/la-storia|sito=villalavignazza.wixsite.com|titolo=La Villa|accesso=5 luglio 2024}}</ref>
==== Villa Borri a Basiligoiano ====
{{vedi anche|Villa Borri}}
[[File:Villa Borri (Basilicagoiano, Montechiarugolo) - facciata 2019-06-21.jpg|thumb|left|Villa Borri a Basiligoiano]]
Costruita ai margini di [[Basilicagoiano]] per volere della nobile famiglia Borri tra il [[XVI secolo|XVI]] e il [[XVII secolo]] quale casa padronale di campagna e casino di caccia, la villa [[Architettura rinascimentale|rinascimentale]] fu successivamente modificata con alcune aggiunte [[architettura barocca|barocche]], mantenendo tuttavia pressoché inalterata la veste originaria; ereditata nel [[XIX secolo]] da Cesare Campagna e poi dalla famiglia Corbellini, fu acquistata in seguito dal nobile Giovanni Battista Borri, che, appartenente a un altro ramo dell'antica casata, la trasmise ai suoi discendenti. La struttura, sviluppata su una pianta quadrata, si erge su tre livelli principali fuori terra ed è dominata dalla torretta che si innalza al culmine del tetto; all'interno il salone passante, ornato con affreschi sulla [[volta a botte]], dà accesso a vari ambienti, tra cui la cappella e lo scalone. Intorno si sviluppa il parco; il viale d'ingresso è affiancato da due ali di edifici.<ref name="Comune di Montechiarugolo"/><ref>{{cita|Gambara|pp. 99-102}}.</ref>
==== Terme Borrini a Monticelli Terme ====
{{vedi anche|Terme Borrini}}
[[File:Terme Borrini (Monticelli Terme, Montechiarugolo) - facciata 2019-06-17.jpg|thumb|Terme Borrini a Monticelli Terme]]
Edificate in stile [[liberty]] tra il[1926 e il 1927 per volere di Italo Borrini, le Terme di [[Monticelli Terme]] furono negli anni seguenti circondate da un parco di 25 ettari ricco di piante, all'interno del quale furono costruiti, accanto alla villa di famiglia, alcuni alberghi e l'oratorio di San Giulio; dei 16 pozzi scavati, ne rimangono attivi 7, di cui utilizzati 2, dai quali scaturiscono altrettanti differenti tipi di acque: salsobromoiodiche e sulfuree.<ref>{{cita web|url=http://vacanze.itinerarionline.it/schede/visita_a_monticelli_terme_sc_1497.htm|sito=vacanze.itinerarionline.it|titolo=Visita a Monticelli Terme|accesso=30 aprile 2017}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.comune.montechiarugolo.pr.it/servizi/Menu/dinamica.aspx?idSezione=41651&idArea=45009&idCat=44764&ID=56768&TipoElemento=categoria|titolo=Monticelli Terme|accesso=30 aprile 2017}}</ref>
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Montechiarugolo}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 2023 la popolazione straniera è di 1.280 persone, pari all'11,13% dei residenti.<ref>{{cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it}}</ref>
== Geografia antropica ==
=== Frazioni ===
Il comune policentrico di Montechiarugolo è composto da cinque frazioni, ognuna sede di consulta: [[Basilicagoiano]], [[Basilicanova]], Montechiarugolo, [[Monticelli Terme]] e [[Tortiano]].<ref name="Le Frazioni"/>
Si aggiungono a queste numerose altre località: Cantone di Pariano, Case Nuove, Castello, Convento, Fornace Vecchia, La Fratta, Lovetta, Malcantone, Masdone, Morzola, Monte, [[Monticelli Terme|Monticelli Chiesa]], Pecorile, Piazza, Piazzola, San Geminiano, Santa Felicola, Scornavacca, Torretta, Tre Fiumi, Tripoli.<ref>{{cita web|url=http://italia.indettaglio.it/ita/emiliaromagna/montechiarugolo.html|sito=italia.indettaglio.it|titolo=Comune di Montechiarugolo|accesso=11 maggio 2017}}</ref>
== Infrastrutture e trasporti ==
Posta lungo la strada provinciale 45, fra il
Il collegamento pubblico con Parma è da allora svolto mediante autoservizi gestiti da [[TEP Parma|TEP]].
== Amministrazione ==
[[File:Palazzo comunale (Montechiarugolo) - facciata 2024-04-14.jpg|thumb|Palazzo comunale]]
Montechiarugolo ha vinto l'edizione 2013 del premio "Comuni Virtuosi".<ref>{{cita web|url=http://comunivirtuosi.org/iniziative/premio-comuni-virtuosi/premio-comuni-virtuosi-2013/|sito=comunivirtuosi.org|titolo=Premio Comuni Virtuosi 2013|accesso=11 maggio 2017}}</ref>
=== Sindaci eletti dal consiglio comunale (1945-1995) ===
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=[[Ugo Mutti]]|Inizio=1923|Fine=1935|Partito=|Note=}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Demetrio Guareschi|Inizio=19 aprile 1945|Fine=2 settembre 1945|Partito=|Note=}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Giovanni Marmiroli|Inizio=1946|Fine=1951|Partito=|Note=}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Sergio Amoretti|Inizio=1951|Fine=1970|Partito=|Note=}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Francesco Friggeri|Inizio=1970|Fine=1980|Partito=|Note=}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Giampietro Carboni|Inizio=1980|Fine=1993|Partito=|Note=<ref name=interno>http://amministratori.interno.it/</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Luigi Orlandini|Inizio= 27 giugno 1993|Fine=1995|Partito= [[Partito Repubblicano Italiano]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
=== Sindaci eletti direttamente dai cittadini (1995-) ===
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Ovidio Bussolati|Inizio=1995|Fine=1999|Partito=[[centro-sinistra]] e [[Lista civica|civici]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Fabrizio Bolzoni|Inizio=1999|Fine=2009|Partito=lista civica di [[centro-sinistra]] "Montechiarugolo Futura"|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Luigi Buriola|Inizio=8 giugno 2009|Fine=25 maggio 2014|Partito=[[lista civica]] di [[centro-sinistra]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Luigi Buriola|Inizio=26 maggio 2014|Fine=27 maggio 2019|Partito=[[lista civica]] di [[centro-sinistra]]: "Insieme per Montechiarugolo", sostenuta da [[Partito Democratico (Italia)|PD]]|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrec|Nome=Daniele Friggeri|Inizio=27 maggio 2019|Fine=''in carica''|Partito=[[lista civica]]: "Noi di Montechiarugolo"|Note=<ref name=interno />}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|Slovenia|Isola (Slovenia){{!}}Isola}}{{Senza fonte}}
* [[Libourne]]
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* {{cita pubblicazione|titolo=Comune di Montechiarugolo|rivista=Vivi la Città|editore=Gruppo Media|città=Reggio Emilia|numero=11|anno=2000|mese=febbraio|url=http://noicittadini.net/pdf/MONTECHIARUGOLO00-01.pdf|cid=Comune di Montechiarugolo|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170426060739/http://noicittadini.net/pdf/MONTECHIARUGOLO00-01.pdf|dataarchivio=26 aprile 2017}}
* {{cita libro|autore=[[Ireneo Affò]]|titolo=Storia della città di Parma|anno=1793|editore=Stamperia Carmignani|volume=Tomo terzo|città=Parma|cid=Affò, 1793}}
* {{cita libro|autore=[[Ireneo Affò]]|titolo=Storia della città di Parma|anno=1795|editore=Stamperia Carmignani|volume=Tomo quarto|città=Parma|cid=Affò, 1795}}
* {{cita libro|autore=[[Guglielmo Capacchi]]|titolo=Dizionario Italiano-Parmigiano|volume=Tomo II M-Z|editore=Artegrafica Silva|città=Parma|cid=Capacchi}}
* {{cita libro|autore=Italo Dall'Aglio|titolo=La Diocesi di Parma|volume=II Volume|città=Parma|anno=1966|editore=Scuola Tipografica Benedettina|cid=Dall'Aglio}}
* {{cita libro|autore=Marco Fallini, Mario Calidoni, Caterina Rapetti, Luigi Ughetti|titolo=Terra di pievi|città=Parma|anno=2006|editore=MUP Editore|ISBN=88-7847-021-X|cid=Fallini, Calidoni, Rapetti, Ughetti}}
* {{cita libro|autore=[[Lodovico Gambara]]|titolo=Le ville Parmensi|città=Parma|anno=1966|editore=La Nazionale Tipografia|cid=Gambara}}
* {{cita libro|autore=[[Lorenzo Molossi]]|titolo=Vocabolario topografico dei Ducati di Parma, Piacenza e Guastalla|città=Parma|anno=1832-1834|editore=Tipografia Ducale|cid=Molossi}}
* {{cita libro|autore=[[Francesco Ogliari]], Franco Sapi|titolo=Ritmi di ruote. Storia dei trasporti italiani|volume=volume 10° - Emilia-Romagna|anno=1966|editore=a cura degli autori|città=Milano|cid=Ogliari, Sapi}}
* {{cita libro|autore=Angelo Pezzana|wkautore=Angelo Pezzana (storico)|titolo=Storia della città di Parma continuata|anno=1842|editore=Ducale Tipografia|volume=Tomo secondo|città=Parma|cid=Pezzana, 1842}}
* {{cita libro|autore=Angelo Pezzana|wkautore=Angelo Pezzana (storico)|titolo=Storia della città di Parma continuata|volume=Tomo quinto|città=Parma|anno=1859|editore=Reale Tipografia|cid=Pezzana, 1859}}
== Voci correlate ==
* [[Contea di Montechiarugolo]]
* [[Diocesi di Parma]]
* [[Sanvitale]]
* [[Parma]]
* [[Torelli (famiglia)]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
*{{Collegamenti esterni}}
{{Comuni della provincia di Parma}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|Parma}}
[[Categoria:Montechiarugolo| ]]
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