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{{nota disambigua|altri significati di esplorazione|Esplorazione (disambigua)|Esplorazione}}
[[File:Desembarco de Colón de Dióscoro Puebla.jpg|miniatura|upright=2|L'arrivo dell'esploratore [[Cristoforo Colombo]] a [[San Salvador (Bahamas)|San Salvador]] in [[America]]]]
L{{'}}'''esplorazione''' (dal [[lingua latina|latino]] ''exploratio'', 'osservazione', 'esame', 'perlustrazione [anche a fini militari]', 'spionaggio'<ref>{{Cita web|lingua=fr|url=https://dictionnaire.acadpharm.org/w/Exploration|titolo=Exploration — Le dictionnaire|sito=dictionnaire.acadpharm.org|accesso=2025-06-10|urlarchivio=http://web.archive.org/web/20241206073441/https://dictionnaire.acadpharm.org/w/Exploration|dataarchivio=2024-12-06}}</ref>) è l'atto, comune a tutti gli animali [[Vagilità|dotati di movimento]], di ricercare, attraverso il movimento, [[Informazione|informazioni]] sul proprio [[Ambiente (biologia)|ambiente]] e trarne [[Risorsa naturale|risorse]]. Nel caso dell'[[Homo sapiens|essere umano]], l'esplorazione consiste specialmente di operazioni di ricognizione [[Geografia|geografica]] (si parla in questo caso di '''esplorazioni geografiche'''), sia per scopi legati alla [[ricerca scientifica]] (in particolare [[geofisica]], ma anche [[archeologia]], [[antropologia]], [[etnologia]], [[economia]]), sia per lo sfruttamento [[Commercio|commerciale]] (eventualmente [[Colonia (diritto internazionale)|coloniale]]) dei nuovi territori.
 
Uno dei periodi più intensamente caratterizzati dall'esplorazione di nuove terre da parte dell'uomo è detta "[[età delle scoperte]]" ([[XV secolo|XV]]-[[XVIII secolo]]), quando gli [[Europei]], per svariate ragioni (scientifiche, militari, religiose, commerciali) salparono verso terre a loro sconosciute, determinando un immenso passo avanti nella produzione [[Cartografia|cartografica]].
[[File:Christopher Columbus3.jpg|thumb|upright=2|L'arrivo dell'esploratore [[Cristoforo Colombo]] a [[San Salvador (Bahamas)|San Salvador]] in America]]
 
Gli Europei mettevano piede per la prima volta in terre che non conoscevano ma che erano ben note ai loro abitanti, a loro volta discendenti di coloro che, molto tempo prima, avevano scoperto quei territori dove avevano creato la loro civiltà. Ogni piccola parte della Terra abitata infatti è stata scoperta dai primi uomini, che nella [[preistoria]] si sono spostati in territori dove si sono stabilizzati. Su queste stesse terre sono poi arrivati gli europei che ne ignoravano l'esistenza e che pertanto, dal loro punto di vista, ritenevano di averle "scoperte".
Si definiscono correntemente '''esplorazioni geografiche''' i viaggi in territori lontani e sconosciuti, tenuti dall'uomo fin dai tempi più remoti, per ragioni economiche, politiche, militari, scientifiche. Generalmente il termine si riferisce alle esplorazioni compiute dagli [[Europa|europei]] per ampliare il loro [[mondo]] conosciuto.
{{citazione|Gli occidentali hanno curiosamente limitato la storia del mondo raggruppando il poco che sapevano sull'espansione della razza umana intorno ai popoli di Israele, Grecia e Roma. Così facendo hanno ignorato tutti quei viaggiatori ed esploratori che a bordo di navi hanno solcato i mari della Cina, l'oceano Indiano, l'oceano Pacifico e i mari artici, e che in carovane, hanno attraversato le immense distese dell'Asia. In verità la parte più cospicua del globo, con culture diverse da quelle degli antichi Greci e Romani è rimasta sconosciuta a coloro che hanno scritto del loro, piccolo, mondo con la convinzione di scrivere la storia e la geografia del mondo.<ref>{{Cita libro |autore = [[Henri Cordier (linguista, storico, etnografo e orientalista francese)|Henri Cordier]] |titolo = [http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k26604v ''Histoire générale de la Chine et de ses relations avec les pays étrangers: depuis les temps les plus anciens jusqu'à la chute de la dynastie Mandchoue,'' Vol. I, ''Depuis les temps les plus anciens jusqu'à la chute de la dynastie T'ang (907)'']; [http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k266056 Vol. 2, ''Depuis les cinq dynasties (907) jusqu'à la chute des Mongols (1368)'']; [http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k26606j Vol. 3, ''Depuis l'avènement des Mings (1368) jusqu'à la mort de Kia K'ing (1820)'']; [http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k26607w Vol. 4, ''Depuis l'avènement de Tao Kouang (1821) jusqu'à l'époque actuelle.''] (1920-1921) <!-- Paris: P. Geuthner -->| vol= 4| p= 486}}</ref>|[[Henri Cordier]]}}
 
Per i Greci il termine più aderente al concetto di "mondo conosciuto" fu ''[[ecumene]]'' (dal greco οἰκουμένη, participio medio passivo del verbo οἰκέω, "abitare"), che indicava la porzione di Terra conosciuta e abitata<ref>{{Treccani|ecumene_(Enciclopedia-Italiana)|ecumene|accesso=14 marzo 2017}}</ref>.
 
== L'antichità ==
=== L'EgittoI e i FeniciCretesi ===
{{citazione|Il primo vero e proprio contributo alle esplorazioni geografiche nell'antichità, ci viene da [[Creta (Grecia)|Creta]], la cui popolazione della [[civiltà minoica]] attraversò in lungo ed in largo il [[Mediterraneo]], già a partire dal 3000 a.C.<ref>{{Cita libro |autore = [[Francesco Giunta (storico)|Francesco Giunta]] |titolo = Breve Storia delle Esplorazioni Geografiche |p=10}}</ref>|Francesco Giunta}}
Fu l'[[commercio|interesse commerciale]] a spingere i mercanti egizi a recarsi a sud del [[Antico Egitto|Basso Egitto]] e esplorare le regioni dell'[[Africa|Africa Orientale]] in particolare la [[Nubia]], l'[[Etiopia]], la [[Somalia]], conoscenze che trasmisero poi ai [[Greci]]. I [[Fenici]], popolo di mercanti e di navigatori, esplorarono le coste del [[Mediterraneo]] e furono il primo popolo a oltrepassare le temutissime [[Colonne d'Ercole]], raggiungendo le vicinanze dell'attuale città [[Spagna|spagnola]] di [[Cadice]]. Secondo una [[leggenda]] [[egizi]]a, ripresa da [[Erodoto]] due mercanti fenici, per ordine del [[faraone]] Nechao, realizzarono per primi la [[circumnavigazione]] dell'[[Africa]], raggiungendo il [[Golfo di Guinea]], il [[Capo di Buona Speranza]] e infine tornarono nel [[Mar Rosso]].
Creta instaurò un fiorente impero marittimo che dal [[Mar Egeo]] raggiunse l'[[Egitto]], la [[Siria]], le regioni a nord del [[Mar Nero]]. Ai cretesi è legata la prima esplorazione del Mediterraneo occidentale. In Sardegna e nelle [[Baleari]] sono state ritrovate monete cretesi. In Sicilia, già Erodoto citava i loro rapporti con i [[Sicani]], in particolare a [[Camico]] sede della reggia di [[Kokalos]]. dove, racconta lo storico, secondo la leggenda del [[Minotauro]], venne ospitato [[Dedalo]], in fuga da Creta, e [[Minosse]] vi fu ucciso.<ref>[[Erodoto]], ''[[Storie (Erodoto)|Storie]]'', VII,170,1-2.</ref>
[[File:Herodotus Massimo Inv124478.jpg|thumb|Ritratto di Erodoto]]
 
I rapporti commerciali dei cretesi con l'Egitto sono testimoniati dall'arte figurativa nilotica soprattutto negli affreschi degli ipogei che raffigurano prodotti del commercio cretese e di navi cretesi contro la Siria si servì il faraone [[Thutmose III]].<ref>{{Cita libro |autore = F. Giunta |titolo = Breve Storia delle Esplorazioni Geografiche |p=11}}</ref>
 
=== L'Egitto ===
Fu l'interesse commerciale a spingere i mercanti egizi a recarsi a sud dell'[[Alto Egitto]] ed esplorare le regioni dell'[[Africa orientale]]: in particolare, a cominciare dal [[III millennio a.C.]], la [[Nubia]], l'[[Ogaden]], in [[Etiopia]], e la [[Somalia]].
 
Erano noti agli egizi i regni di [[Napata]], [[Meroe]], [[Axum]], [[D'mt]], lo [[Yemen]] (che poi Tolomeo denominò [[Arabia Felix]]) e la regione di Sheba ([[Regno di Saba]])<ref>{{Cita libro |titolo = Storia dell'antico Egitto |autore = Nicolas Grimal |editore = Giuseppe Laterza e figli spa |città = Roma-Bari |anno= 1990 |pp=8-12; 91-431}}</ref>.
 
Alla ricerca di mirra ed incenso fu intrapresa, al tempo del faraone [[Sahura]] (V dinastia, XXVIII secolo a.C.), una spedizione marittima che raggiunse il [[Paese di Punt]] (poi [[Corno d'Africa]]).
 
Nel [[XXIII secolo a.C.]], [[Harkhuf]], governatore dell'[[Alto Egitto]], raggiunse la regione delle fertili pianure ove confluiscono il [[Nilo Azzurro]] ed il [[Nilo Bianco]] a sud dell'odierna [[Khartoum]].
 
Solo molto dopo, con la figlia del faraone [[Thutmose I]], la regina [[Hatshepsut]] (XI secolo a.C.), si ripeterono le esplorazioni commerciali nella regione di Punt.<ref>{{Cita libro |autore = F. Giunta |titolo = Breve Storia delle Esplorazioni Geografiche |p=9}}</ref>[[File:Africa in 400 BC.jpg|miniatura|upright=1.4|La regione del [[Mar Rosso]] nell'[[VIII secolo a.C.]]]]
 
=== I Fenici ===
Verso il 1000 a.C., dopo l'invasione dei [[Dori]] che determinò la scomparsa della potenza egemone cretese, i [[Fenici]], popolo di mercanti e di navigatori, esplorarono le coste del Mediterraneo e fondarono Gadir (l'attuale città spagnola di [[Cadice]]). Secondo una leggenda [[egizi]]a, ripresa da [[Erodoto]], alcune navi fenice, per ordine del faraone [[Necao II]], realizzarono per primi la [[circumnavigazione dell'Africa]], partendo dal [[Mar Rosso]] e giungendo nel Mediterraneo dopo aver attraversato per primi le [[Colonne d'Ercole]].<ref>Erodoto, ''Storie'' - Libro quarto.</ref>
{{citazione|E raccontarono anche particolari attendibili per qualcun altro ma non per me, per esempio che nel circumnavigare la Libia si erano trovati il sole sulla destra<ref>La navigazione avveniva da est verso ovest, quindi "sulla destra" significa "a nord".</ref>|Erodoto, ''ibidem''}}
Oggi è acclarato che, nell'emisfero australe, il sole a mezzogiorno indica il nord, pertanto, navigando da est verso ovest, si trova a dritta. Questa osservazione, peraltro ritenuta inattendibile, riferita dai navigatori dei fenici potrebbe essere una prova della prima circumnavigazione dell'Africa.<ref>Isaac Asimov, ''Esplorando la Terra e il Cosmo''. Milano, Mondadori, 1983.</ref>
 
=== I Cartaginesi ===
L'ammiraglio [[cartagine]]se [[Annone il Navigatore|Annone]], costeggiò l'Africa nord-occidentale con cinquanta navi e 30.000 coloni tra uomini e donne, raggiungendo l'attuale [[Sierra Leone]] ed il [[Camerun]] e fondando numerose colonie.
 
Nel [[450 a.C.]] [[Imilcone (navigatore)|Imilcone]], originario probabilmente della colonia di Gadir (nei pressi di [[Tartesso]]), costeggiò l'[[Hispania]] e la [[Gallia]] raggiungendo la costa meridionale della [[Britannia]]. Il rinvenimento di monetazione cartaginese risalente al [[300 a.C.]] presso l'[[Corvo (isola)|isola di Corvo]] nelle [[Azzorre]] farebbe propendere per una presenza punica.
 
=== I Greci ===
[[File:Herodotus Massimo Inv124478.jpg|miniatura|Ritratto di [[Erodoto]]]]
La volontà dei Greci, di espandersi e di fondare nuove [[Colonia (insediamento)|colonie]] li spinse a dare un nuovo impulso alle esplorazioni. I Greci si concentrarono soprattutto sull'[[Europa]] e sull'[[Asia]]; raggiunsero le [[Italia|coste italiane]] e quelle [[Spagna|spagnole]]. Un certo Coleo di Samo, nel [[VII secolo a.C.]] fondò sulle [[Colonne d'Ercole]] la città di Tartasso, considerata per lungo tempo il limite occidentale del mondo. Il greco [[Eutimene]] da [[Marsiglia]] e il [[cartagine]]se [[Annone il Navigatore|Annone]], costeggiarono l'[[Africa|Africa nord-occidentale]] e vi fondarono numerose colonie.
La volontà dei Greci, di espandersi e di fondare nuove [[Colonia (insediamento)|colonie]] li spinse a dare un nuovo impulso alle esplorazioni. I Greci si concentrarono soprattutto sull'[[Europa]] e sull'[[Asia]]; raggiunsero le [[Italia|coste italiane]] e quelle [[Spagna|spagnole]]. Un certo [[Coleo di Samo]], nel [[VII secolo a.C.]] secondo [[Erodoto]]<ref>''Storie'' (IV, 152).</ref> fu il primo tra i Greci ad arrivare a oltre le [[Colonne d'Ercole]] alla città di [[Tartesso]] nel ([[640 a.C.]] circa), intrattenendo rapporti commerciali con il re di Tartesso, [[Argantonio]]. Ritornò in [[antica Grecia|Grecia]] avviando il commercio dello stagno, che continuò con [[Sostrato di Egina]], proveniente dalla [[Sierra Morena]] e dalle isole [[Cassiteridi]].
 
Secondo [[Erodoto]], [[Scilace]] di Cariànda (città della [[Caria]]), navigatore, geografo e cartografo greco antico che visse tra il [[VI secolo|VI]] e il [[V secolo a.C.]], esplorò tra il 519 a.C. e il 516 a.C., per conto del re persiano [[Dario I]], le foci dell'[[Indo]]. Raggiunto l'[[Oceano Indiano]], navigò verso ovest: costeggiò l'[[Hadramawt]], esplorò le coste della [[Penisola Arabica]], attraversò poi il [[Mar Rosso]] e giunse quindi al fiume [[Nilo]] che discese fino alla foce arrivando fino in [[Egitto]]<ref>Strabone, XIV 2, 20.</ref>.
Ai greci risalgono i primi tentativi di [[geografia|cartine geografiche]]: il mondo da loro conosciuto era piatto, raffigurava il [[Mediterraneo]] con l'[[Africa]] raffigurata solo nella parte settentrionale, l'[[Europa]] terminante all'attuale [[Germania]] e l'[[Asia]] si chiudeva a [[est]] con l'[[India]]. Quattro i fiumi principali che univano i tre continenti: il [[Danubio]], il [[Nilo]], il [[Tigri]] e l'[[Eufrate]].
 
Tra il [[V secolo a.C.]] e il [[IV secolo a.C.]], il greco [[Eutimene]] da [[Marsiglia]] raggiunse la foce del fiume [[Senegal (fiume)|Senegal]].
Secondo alcuni studiosi, tra i quali l'americana Henriette Mertz ed Enrico Mattievich, docente di fisica presso l'università di Rio de Janeiro, vi sarebbero evidenze dell'arrivo di navi greche addirittura nelle Americhe.
 
Si iniziarono inoltre le prime esplorazioni anche verso [[nord]] con il greco [[Pitea]] della colonia greca di [[Massalia]] (l'odierna Marsiglia), che viaggiò dal [[325 a.C.]]<ref name=":1">{{Treccani|pitea|Pìtea|accesso=5 maggio 2016}}</ref> circumnavigando la [[Gran Bretagna]] e raggiungendo la [[Norvegia]] con le [[Isole Orcadi|Orcadi]], le [[Shetland]] e le [[Isole Fær Øer]]. Pitea descrive anche la mitica [[Thule (mito)|Thule]] come un'isola di fuoco e ghiaccio, fertile e popolata, in cui il sole non tramonta mai (forse l'[[Islanda]]?), posta ad appena sei giorni di navigazione a nord dall'attuale [[Gran Bretagna]].
[[File:Mappa di Eratostene.jpg|upright=1.4|miniatura|Mappa di [[Eratostene]]]]
Ai geografi greci, tra cui [[Eratostene]], al quale si deve il nome Geografia e l'uso delle coordinate geografiche ([[latitudine]] e [[longitudine]], ed [[Ipparco di Nicea]], che diffuse metodi astronomici per il calcolo delle longitudini), risalgono i primi tentativi di disegnare [[geografia|carte geografiche]] dove il mondo da loro conosciuto era rappresentato come piatto. Venivano raffigurati il [[Mediterraneo]] con la parte settentrionale dell'[[Africa]], l'[[Europa]] fino all'attuale [[Germania]] e l'[[Asia]] che terminava [[est]] con l'[[India]].
Quattro i fiumi principali che univano i tre continenti: il [[Danubio]], il [[Nilo]], il [[Tigri]] e l'[[Eufrate]]. L'estremo Nord-Ovest era descritto, soprattutto da parte di [[Ecateo di Mileto]], come un mitico luogo abitato dagli [[Iperborei]].
 
Secondo alcuni studiosi, tra i quali l'americana Henriette Mertz ed Enrico Mattievich, docente di fisica presso l'università di Rio de Janeiro, {{Senza fonte|vi sarebbero evidenze dell'arrivo di navi greche addirittura nelle Americhe.}}
 
=== Alessandro Magno ===
La spedizione militare di [[Alessandro Magno]] contribuì moltissimo ad ampliare i ristretti confini dell'ecumene scoperti dei greci. Egli,Si infattiebbe permiseinfatti una conoscenza più approfondita di un vastissimo territorio dell'[[Asia]], ad oriente della [[Mesopotamia]], giungendoche arrivava fino in all'[[India]].

Nello stesso periodo, nel 325 a.C., [[Nearco (condottiero)|Nearco]] di [[Creta (Grecia)|Creta]], guidò la [[flotta]] [[Regno di Macedonia|macedone]] lungo le coste asiatiche fra l'[[Eufrate]] e l'[[India]] (all'incirca fra gli attuali [[Iraq]] e [[Pakistan]]). Si iniziarono inoltre le prime esplorazioni
{{Vedi anche|Sfericità versodella [[nord]]: il greco Pitea raggiunse la [[Norvegia]] intorno al [[350 a.C.]]Terra#Epoca ellenistica}}
Attraverso le vie aperte dall'impresa di [[Alessandro Magno]], giunsegiunsero in [[Europa]] lale primaprime econotizie deisui paesi dell'[[Estremo Oriente]] mentre si approfondiva la conoscenza di [[India]], [[Ceylon]], [[Indocina]] e [[Indonesia]].
Il Lecostituirsi massiccedella scopertenuova cultura dell'[[Ellenismo]] e la creazione, alla morte di questoAlessandro, periododei [[Regni ellenistici]] quali il [[Regno greco-battriano]] ed il [[Regno indo-greco]], produsse una serie di intensi viaggi di scoperte geografiche che diedero vita a nuove speculazioni sulla [[geografia]], spingendoche spinsero alcuni filosofi a considerare persino l'ipotesi della sfericità della [[Terra]] e a calcolarne la probabile [[circonferenza]].
 
=== I Romani ===
[[File:Crates Terrestrial Sphere.png|miniatura|Il concetto dell'[[ecumene]] secondo [[Cratete di Mallo]]]]
Le conquiste romane del [[II secolo]] consentono di esplorare terre sconosciute e aree interne di territori, di cui i Greci conoscevano solo le coste. I [[Civiltà romana|Romani]] diedero un contributo fondamentale alla conoscenza di regioni come la [[Gallia]], la [[Spagna]], la [[Germania]]. [[Gaio Giulio Cesare|Giulio Cesare]] parlerà per la prima volta dell'[[isola]] della Britannia (attuale [[Inghilterra]]) che poi l'[[imperatore]] [[Claudio]] conquisterà.
Le conquiste romane del [[I secolo]] consentono di esplorare terre sconosciute e aree interne di territori di cui i Greci conoscevano solo le coste. I [[Civiltà romana|Romani]] diedero un contributo fondamentale alla conoscenza di regioni come la [[Gallia]], la [[Spagna]], la [[Germania]]. [[Gaio Giulio Cesare|Giulio Cesare]] parlerà per la prima volta dell'[[isola]] della [[Britannia]] (attuale [[Inghilterra]]) che poi l'[[imperatore]] [[Claudio]] conquisterà.
 
==== Età Repubblicana ====
Con [[Nerone]] si diede impulso nuovamente all'esplorazione dell'[[Africa]], in particolare delle aree più interne, con la [[Spedizione romana alle fonti del Nilo]] da lui voluta. Questa necessità era spinta in particolare dal mercato degli [[schiavitù|schiavi]] e degli [[animale|animali esotici]], usati nel giochi del [[circo]]. In [[Impero Romano|età imperiale]] si avevano notizie (sebbene incerte e semileggendarie) sull'[[Indonesia|arcipelago indonesiano]], sull'[[Penisola araba|Arabia]], sulle regioni del [[Europa settentrionale|Nord Europa]], sul [[fiume]] [[Niger]] e sui [[lago|laghi]] [[equatore|equatoriali]] al centro del [[Africa|continente africano]]. Esiste anche la possibilità di contatti con le [[Americhe]], confermati da mosaici a Pompei <ref>[http://www.pompeisepolta.com/america.htm Ananas a Pompei]</ref>
Nel 169 a.C., il greco [[Cratete di Mallo]] diffuse a Roma la conoscenza della Terra come composta da quattro continenti.<ref name="M">{{Cita libro |titolo = "Le Muse" |editore = De Agostini |città = Novara |anno = 1965 |volume = Vol. III |p=494}}</ref>
 
Nel 30 a.C. [[Diodoro Siculo]] nella stesura della sua opera più nota, la ''[[Bibliotheca historica]]'', riporta, tra le altre regioni da lui visitate, notizie sulla [[Scizia]].
Nel [[II secolo]], [[Claudio Tolomeo]] scrisse l'Introduzione geografica, che fu considerato un testo base per le conoscenze geografiche nei secoli successivi.
 
==== Età Imperiale ====
Fondamentali furono le esplorazioni geografiche compiute, in [[età augustea]] da [[Strabone]], il primo cultore di geografia che effettuò di persona la ricognizione dei luoghi che poi descrisse nel [[Geografia (Strabone)|suo testo]] più noto di ben 17 tomi giunto sino a noi:
{{Citazione|[...] dall'[[Armenia]] verso occidente, fino alla [[Etruria|Tirrenia]] di fronte alla [[Sardegna]], e dal [[Ponto Eusino]] verso sud fino ai confini dell'[[Etiopia]]. Né può trovarsi altra persona, tra chi abbia scritto di geografia, che abbia viaggiato per distanze più lunghe di quanto io stesso non abbia fatto|[[Strabone]]. ''Geografia''. II. 5,11}}
 
Strabone viaggiò anche con il prefetto imperiale [[Gaio Elio Gallo]] di cui descrive l'arrivo in quella regione della penisola arabica allora nota come [[Arabia Felix]], a [[Ma'rib]] capitale del [[Regno di Saba]] famosa per la sua [[diga di Ma'rib|diga]].
 
Il più antico trattato di geografia della [[letteratura latina]], è l'opera ''De Chorographia'' ("Descrizione dei luoghi") di [[Pomponio Mela]] che per la prima volta cita le isole di [[Capo Verde]] chiamate le isole "Gorgades".
 
Con le [[spedizioni romane verso il Lago Ciad e il fiume Niger]], condotte da [[Lucio Cornelio Balbo (minore)|Lucio Cornelio Balbo]], da Valerio Festo, da Settimio Flacco e da Giulio Materno si approfondirono le conoscenze dell'[[Africa Subsahariana]].
Con [[Nerone]] si diede impulso nuovamente all'esplorazione dell'[[Africa]], in particolare delle aree più interne, con la [[spedizione romana alle sorgenti del Nilo]] da lui voluta. La necessità di approfondire la conoscenza di questi territori africani nasceva dal procurarsi sempre più [[schiavitù|schiavi]] e [[animale|animali esotici]] per i giochi del [[circo]]. Altro prodotto di lusso molto ricercato era la seta, che attraverso l'intermediazione dei [[Parti]] raggiungeva l'Impero romano attraverso la [[Via della seta]], e di cui peraltro si ignorava l'origine e la provenienza.{{Citazione|I Seri sono famosi per la sostanza lanosa che si ottiene dalle loro foreste. Dopo un'immersione nell'acqua essi pettinano via la peluria bianca dalle foglie...|Plinio il Vecchio, ''Storia Naturale'', 23, 79}}
 
Pertanto in [[Impero romano|età imperiale]] si avevano notizie, ancora incerte e semileggendarie, sull'[[Indonesia|arcipelago indonesiano]], sull'[[Penisola araba|Arabia]], sulle regioni estreme del [[Europa settentrionale|Nord Europa]]<ref>«L'età imperiale romana diede grande impulso agli studi topografici e geografici, […] Tra questi ricordiamo le flotte condotte, a scopo esplorativo e militare, a circumnavigare la Scozia, a raggiungere la foce dell'Elba e la Danimarca, quelle commerciali che raggiungevano il Baltico e la Svezia.» L. Quilici e S. Quilici Gigli, ''Introduzione alla topografia antica'', Bologna, 2004, il Mulino - Itinerari, p. 33.</ref>, si andavano ad aggiungere a quelle sul [[fiume]] [[Niger]] e sui [[lago|laghi]] [[equatore|equatoriali]] al centro del [[Africa|continente africano]]<ref>L. Quilici e S. Quilici Gigli, ''ibidem'', pag. 33.</ref> sino a quelle di possibili contatti romani con le [[Americhe]], ipotizzati a partire da mosaici rinvenuti a Pompei<ref>{{Cita web |url = http://www.pompeisepolta.com/america.htm |titolo = Ananas a Pompei |accesso = 16 agosto 2010 |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20111114151802/http://www.pompeisepolta.com/america.htm |urlmorto = sì }}</ref>.
 
[[File:Claudius Ptolemaeus.jpg|miniatura|Ritratto risalente all'[[epoca rinascimentale]] di [[Claudio Tolomeo|Tolomeo]]]]
Sulla scorta dei precedenti lavori di [[Marino di Tiro]], che aveva realizzato una carta geografica dell'[[Ecumene]] il cui limite occidentale erano le [[Isole Fortunate]] e come limite settentrionale [[Thule (mito)|Thule]], [[Claudio Tolomeo]], scrisse nel [[II secolo]] l{{'}}''Introduzione geografica'' dove identificava le Isole Fortunate con le [[Isole Canarie|Canarie]]. Il suo fu considerato un testo base per le conoscenze geografiche nei secoli successivi tanto che [[Plinio il Vecchio]] ne dedusse l'esistenza reale delle Isole Fortunate.
 
[[Pausania il Periegeta]] che esplorò la Grecia, la [[Macedonia (regione storica)|Macedonia]], l'Italia, l'Asia e l'Africa, fu noto, dal 117 al 180 d.C., a Roma per la sua opera ''[[Periegesi della Grecia]]'', in dieci libri, che si presenta come il testo di un esploratore moderno con descrizioni molto dettagliate del suo itinerario e la lista dei siti e delle località realmente esplorate. Unica eccezione è la descrizione, nel capitolo XXIII, delle ''Isole Satyrides'' (Isole dei satiri) che egli descrive situate nell'Oceano Atlantico ed abitate da indigeni dalla pelle rossa con una lunga coda da [[satiro]]<ref>{{Cita libro |autore = Louis-Henri Parias |titolo = Histoire universelle des explorations |editore= edizioni Nouvelle Librairie de France |città = Parigi |anno = 1957-1959 |volume = vol. 2 (di 4 voll.) |p=226}}</ref>.
 
Tra il [[I secolo]] ed il [[III secolo]] d.C. l'Impero romano aveva già stabilito costanti rapporti commerciali con l'India, l'Africa Orientale e la Cina<ref>« Negli Annali cinesi è conservata la notizia di un'ambasceria commerciale inviata da Roma via mare, al tempo di Marco Aurelio.», L. Quilici e S. Quilici Gigli, ''op. cit.'', pag. 33.</ref>, come evidenziato dal testo [[Periplus Maris Erythraei]], opera forse di un mercante egiziano di lingua greca, che cita, tra gli altri, il fiume [[Gange]], il porto di [[Berenice Trogloditica|Berenice]] ed il [[Golfo Persico]].
Altra fonte significativa dell'esplorazione romana è la [[Tavola Peutingeriana]] che riporta raffigurazioni dell'[[Impero romano]], del [[Vicino Oriente]] e dell'[[India]] con il [[Gange]] e lo [[Sri Lanka]] (''Insula Taprobane'').<ref>Dal [[Ceylon]] giunsero più volte ambasciatori a Roma, in L. Quilici e S. Quilici Gigli, ''op. cit.'', pag. 33.</ref>
Rilievo storico significativo è dato dall'[[Itinerario antonino]] (''Itinerarium Antonini Augusti'') di cui ci è pervenuta solo una copia dell'epoca di [[Diocleziano]] (IV sec. d.C.). Nonostante il titolo, il testo non è in relazione con l'imperatore [[Antonino Pio]], bensì con Marco Aurelio Antonino, più noto come [[Caracalla]], che ne ordinò la redazione. L'opera costituisce, di fatto, la prima mappa stradale dell'Europa Occidentale, in quanto riporta le stazioni di posta (''[[mansio]]'') gestite dal governo romano e la distanza in [[miglio romano|miglia]] tra le località collegate dalle [[vie consolari]].
 
<gallery>
File:Map of the Periplus of the Erythraean Sea.jpg|Rotte marittime del ''Periplus Maris Erythraei''
File:MapHymiariteKingdom.jpg|Porti del Mar Rosso descritti dal ''Periplus Maris Erythraei''
File:Karte Pomponius Mela.jpg|Corografia secondo [[Pomponio Mela]]
File:Hispania roads.svg|Itinerarium Antonini in Hispania
File:Iter.Britanniarum.jpg|Itinerarium Antonini in Britannia
File:France map Lambert-93 topographic-ancient Roman roads.svg|Vie consolari in Francia
File:Map of Roman roads in Italy.png|Vie consolari in Italia
File:Via Egnatia-en.jpg|Via consolare Egnatia in Grecia
File:Voies romaines Anatolie.jpg|Vie consolari in Anatolia
File:Roman Empire 125.png|Vie consolari dell'Impero romano al 117-138 d.C.
</gallery>
 
== Il Medioevo ==
=== Missionari e pellegrini religiosi ===
[[File:Claudius Ptolemaeus.jpg|thumb|Ritratto di Tolomeo, risalente all'epoca rinascimentale]]
Nel [[Medioevo]] le esplorazioni geografiche subirono una battuta d'arresto e le conoscenze si limitarono a quelle antiche e in alcuni punti, addirittura regredirono. Le eccezioni sono costituite dai viaggi effettuati da missionari cristiani verso le regioni di provenienza dei barbari o comunque esterne al ''limes'' dell'Impero romano.
 
L'[[Irlanda]], già nota ai romani con il nome di [[Hibernia]], fu oggetto, tra il 374 ed il 466, dei viaggi di [[San Patrizio]] che la evangelizzò.
 
Partendo dall'Irlanda il monaco [[Brendano di Clonfert]], noto anche come Brendano il Navigatore, si suppone che abbia visitato le [[Fær Øer]] in due o tre occasioni (512-530), nominando due delle isole ''Sheep Island'' e ''Paradise Island of Birds''. A partire dal 565 Brendano navigò verso nord forse raggiungendo l'Islanda<ref>{{Cita libro |titolo = La navigazione di San Brandano |curatore = Alberto Magnani |città = Palermo |anno = 1992}}</ref> alla ricerca della mitica ''Isola dei Beati'', o di ''[[Thule (mito)|Thule]]''. Il resoconto, immaginifico, che ci è giunto con il titolo di [[La navigazione di San Brandano]], ha contribuito ad accrescere le leggende geografiche su ''Thule'', tra cui la più nota è quella riferita da [[Antonio Diogene]]<ref>Antonio Diogene, ''Le incredibili avventure al di là di Tule'', Palermo 1990, curata da M. Fusillo (con il testo in greco a fronte).</ref>. Unico riscontro veritiero appare il rinvenimento plurimo (nel 1905, 1923, 1933, 1966, 1991, 1993) in alcune aree dell'Islanda meridionale di monete romane con datazione tra il [[II secolo|II]] e il [[III secolo]], conservate al Museo Nazionale d'Islanda di [[Reykjavík]], che secondo l'archeologo [[Kristján Eldjárn]] attesterebbero la [[Storia dell'Islanda#Prove della presenza romana|frequentazione romana dell'Islanda]].
 
Analoga attività missionaria svolse [[Bonifacio (vescovo di Magonza)|San Bonifacio]] in [[Sassonia]] dove il suo allievo [[Sturmio di Fulda]] fondò l'Abbazia di [[Fulda]].
 
Stessa funzione missionaria fu svolta a cominciare dalla seconda metà dell'800 dai fratelli [[Cirillo e Metodio]] che, partendo dalla natia [[Tessalonica]], in Grecia, raggiunsero, assieme a [[Fozio di Costantinopoli]], la [[Crimea]] e poi la regione della [[Grande Moravia]], che evangelizzarono, e nella quale introdussero l'[[Alfabeto glagolitico]], da cui derivò poi l'[[Alfabeto cirillico]] ancora oggi in uso presso i popoli slavi.
 
Il viaggio in [[Terra santa]] dei pellegrini cristiani mirava invece non alla conoscenza di nuove terre, ma alla ricerca delle testimonianze materiali della Bibbia e del Vangelo, nonché a un aggiornamento delle conoscenze geografiche di quei luoghi. Già nel 333 d.C. un anonimo viaggiatore proveniente da [[Burdigala]] (Bordeaux) scrisse l'[[Itinerarium Burdigalense]], noto anche come ''Itinerarium Hierosolymitanum'', che è il più antico racconto di viaggi con un itinerario cristiano.
 
Tra il 381 ed il 384 d.C., la personalità più nota tra i pellegrini cristiani fu quella di [[Egeria (pellegrina)|Egeria]], [[badessa]] di [[Aquitania]] ed autrice della ''[[Peregrinatio Aetheriae]]'', (Il pellegrinaggio di Eteria) dove sono descritti l'Egitto, il [[Penisola del Sinai|Sinai]], la [[Siria]], la Mesopotamia fino alla città di [[Edessa (Mesopotamia)|Edessa]].
 
Si citano tra gli innumerevoli altri autori di viaggi: [[Antonino di Piacenza]] (cui con una [[Pseudoepigrafia]] fu attribuita la cronaca di un [[pellegrinaggio]] del 570 in Terra Santa), l'irlandese [[Arculfo]], il britannico [[Villibaldo di Eichstätt]], [[Teodosio di Pečers'k]], [[Leonardo Frescobaldi]], [[Meliaduse d'Este]].
 
Anche alcuni mercanti continuarono ad intrattenere rapporti commerciali con l'Asia e l'Africa, tra essi: [[Cosma Indicopleuste]], mercante siriano del VI secolo d.C. che fu navigatore dell'[[Oceano Indiano]] e autore di un trattato, ''Topografia cristiana'', che contiene 123 carte geografiche dei luoghi da lui esplorati, e [[Meshullam da Volterra]] (più noto come Buonaventura da Volterra).
{{citazione|Il valore di questi viaggi è relativo ai fini delle esplorazioni geografiche, ma esso è notevole se teniamo conto che la via dei pellegrini è l'unico filo che, in secoli molto tormentati, tiene vivo il legame tra Europa Occidentale ed il Medio Oriente.<ref>{{Cita libro |autore = F. Giunta |titolo = Breve Storia delle Esplorazioni Geografiche |p=51}}</ref>| Francesco Giunta}}
Dopo l'[[Anno Mille]] un risvegliato interesse culturale portò diversi viaggiatori e geografi europei ad intraprendere nuovi viaggi in Asia; alcuni si spinsero anche oltre il mondo arabo raggiungendo la Mongolia e la Cina; tra essi [[Beniamino di Tudela]] che dalla Spagna, nel 1165, raggiunse l'[[Arabia Felix]].
 
Su ordine di [[papa Innocenzo IV]], a partire dal 1245, diversi religiosi furono inviati in oriente in missione diplomatica o come missionari. Si segnalano, tra gli altri, [[Lorenzo di Portogallo]], che partì da Lione nel 1245; nello stesso anno partì anche [[Giovanni da Pian del Carpine]] assieme al suo compagno [[Benedetto Polacco]], che raggiunse [[Karakorum (città)|Karakorum]] come legato papale presso i [[Tatari]], consegnando alcune [[bolle papali]] al [[Khan|Gran Khan]] dell'[[Impero mongolo]] [[Güyük|Güyük Khan]].<ref>C. de Bridia, ''Historia Tartarorum'', ed., A. Onnerfors (Berlin 1967); an English translation in R.A. Skelton, T.E. Marston, and G.D. Painter, ''The [[Vinland map|Vinland Map]] and the [[Giovanni da Pian del Carpine|Tartar Relation]]'' (New Haven 1965) 54-101.</ref><ref>C. de Bridia, ''Historia Tartarorum'', ed., A. Onnerfors, Berlino 1967</ref>. Altro inviato quale ambasciatore fu [[Ascelino di Lombardia]], che raggiunse la capitale mongola nel 1247, nello stesso anno in cui vi pervenne il diplomatico francese [[André de Longjumeau]].
Anni dopo, [[Guglielmo di Rubruck]] nel 1253 arrivò a sua volta a [[Karakorum (città)|Karakorum]] e redasse un resoconto, l{{'}}'' Itinerarium fratris Willielmi de Rubruquis de ordine fratrum Minorum, Galli, Anno gratia 1253 ad partes Orientales'', che è spesso considerato il primo trattato scientifico sull'Asia centrale. Gli inviati papali continuarono a raggiungere l'Estremo Oriente: tra essi [[Riccoldo da Monte di Croce]], che ci ha lasciato una ricca documentazione, il ''Liber Peregrinacionis'' o ''Itinerarius'' (scritto tra il 1288 e il 1291), in cui, tra l'altro, descrive la [[Cilicia]] ed il suo porto [[Lajazzo]], da cui raggiunse [[Tabriz]], [[Erzerum]], ed il monte [[Ararat]] nel nord della Persia.
 
Finalità più prettamente religiose ebbero i viaggi di [[Giovanni da Montecorvino]], che raggiunse [[Khanbaliq]] (Pechino) nel 1299 e vi costruì la prima chiesa cattolica in Cina (di cui divenne arcivescovo nel 1309),<ref>Cfr. Giuseppe Buffon, ''Khanbaliq. Profili storiografici intorno al cristianesimo in Cina dal medioevo all'età contemporanea (XIII-XIX secolo)'', Edizioni Antonianum, Roma 2014.</ref> ed infine il francescano [[Odorico da Pordenone]], che intorno al 1314 attraversò il Mar Nero e, passando da [[Trebisonda]], [[Erzurum]] e [[Homs]], raggiunse Bagdad. Continuò il suo viaggio per mare partendo dal porto di [[Hormuz]], quindi raggiunse Bombay, l'isola di Ceylon, Sumatra, Giava, sbarcando infine a Canton, da cui raggiunse per via di terra Pechino, ove fu ricevuto dall'imperatore [[Yesün Temür Khan]]. Il suo apostolato, svolto a partire dal 1322 fu tanto efficace da renderlo noto come "Apostolo dei Cinesi". Durante il viaggio di ritorno raggiunse (primo europeo) la capitale del Tibet, [[Lhasa]]. Nel 1338 [[Giovanni de' Marignolli]] fu inviato in Cina per sostituire nella carica di arcivescovo il defunto Giovanni da Montecorvino; raggiunta Pechino nel 1342, fu ricevuto da [[Toghon Temür]] ed accreditato presso la comunità cristiana; rimase in Cina sino al 1346 quando ritornò ad Avignone latore di una lettera del Khan mongolo indirizzata al [[papa Innocenzo VI]].
<ref>{{DBI|nome = MARIGNOLLI, Giovanni de’|autore = Paolo Evangelisti|anno = 2008|pagine = |volume = 70}}</ref>
 
=== Mercanti e diplomatici ===
Anche alcuni mercanti continuarono ad intrattenere rapporti commerciali con l'Asia e l'Africa; tra essi, oltre al già citato [[Cosma Indicopleuste]], [[Andalò da Savignone]] che nel 1330 fu anche ambasciatore del [[Gran Khan]] [[Hui Zong|Toghun Temür]] presso [[papa Benedetto XII]]; [[Ruy González de Clavijo]] che nel 1404 fu ambasciatore di [[Enrico III di Castiglia]] alla corte di [[Tamerlano]] (sue le prime descrizioni della capitale dell'[[impero timuride]]: [[Samarcanda]]).
[[Johannes Schiltberger]], che dalla natia [[Frisinga]] in Baviera, dopo la [[Battaglia di Ancyra]] del 28 luglio 1402, passò al servizio di [[Tamerlano]], e dopo la morte di questi soggiornò a [[Saraj]], capitale dell'[[Orda d'Oro]], visitò la [[Mingrelia]], l'[[Abcasia]] la [[Circassia]], ritornando infine in Baviera nel 1440. Il resoconto dei suoi viaggi ci è pervenuto in quattro manoscritti, in cui per la prima volta da parte di un europeo, è descritto il [[Equus ferus przewalskii|cavallo di Przewalskii]] che, poi, fu ''riscoperto'' nel 1881.
[[Niccolò Da Conti]], che viaggiò per ben 25 anni tornando in Italia nel 1440. Il resoconto del suo viaggio fu redatto dal segretario papale [[Poggio Bracciolini]], e fu uno dei primi resoconti a descrivere le [[Isole della Sonda]] come le [[Isole delle Spezie]]. Minutissime sono le sue descrizioni della regione bagnata dal fiume Gange, che influenzarono (tramite i colloqui che Conti ebbe a Firenze nel 1441 in occasione del [[Concilio di Basilea, Ferrara e Firenze]]), non solo [[Paolo Toscanelli]], e nel 1459 anche il veneziano [[Fra Mauro]] e infine [[Meshullam da Volterra]].<ref>{{Cita libro |autore = F. Giunta |titolo = Breve Storia delle Esplorazioni Geografiche |pp=87-88}}</ref>
 
=== Gli Arabi ===
Gli [[Arabi]] compirono importanti viaggi verso l'[[Asia centrale]], la [[Cina]], l'[[India]], importando da quelle civiltà importanti cognizioni in molti campi del sapere. Fondamentali per la [[Cosmografia]] furono gli scritti di [[Zakariyya al-Qazwini]] famoso anche per il dizionario geografico ''"Monumenti dei luoghi e storia dei servi di Dio"''.
 
Grazie all'opera dei geografi di cultura araba [[Ibn al-Faqih al-Hamadani]], [[Al-Muqaddasi]], [[Abu ʿUbayd al-Bakri]] e di [[Ibn Khordadbeh|Abū l-Qāsim ʿUbayd Allāh b. Khordādbeh]], ci è pervenuto il ''Kitāb al-masālik wa l-mamālik'' (Libro delle strade e dei reami), da cui risulta che nel periodo compreso tra l'846 ed il 1084 la maggior parte delle conoscenze geografiche era dovuta all'intenso commercio tra Occidente ed Oriente svolto dai [[Radaniti]] [[mercanti]] [[ebrei]] dell'[[Alto Medioevo]] che sembra abbiano svolto un ruolo fondamentale negli scambi mercantili di prodotti rari e di lusso tra il mondo [[cristianesimo|cristiano]] e quello [[musulmano]], specialmente nel [[IX secolo]] dell'era cristiana.<ref>[[Eliyahu Ashtor]], "Aperçus sur les Radhanites", su: ''Schweizerische Zeitschrift für Geschichte'', vol. 27 (1997), n. 3, specialmente alle pp. 250-251</ref>.
 
Tra i viaggiatori, oltre a [[Yaqut]], [[Ibn Hawqal]], [[Ibrahim ibn Ya'qub]], [[Ibn Jubayr]], [[al-Himyari]], vi fu lo storico [[Ibn Khaldun]] che, nel 1401, in qualità di ambasciatore presso la corte di [[Tamerlano]], riportò descrizioni dell'[[Impero timuride]] in [[Asia Centrale]] ed in [[Persia]] orientale. Rilievo antropologico assume il manoscritto datato [[922]] d.C. redatto da [[Ahmad ibn Fadlan]], quale resoconto del suo viaggio in missione diplomatica per conto del califfo [[Abbasidi|abbaside]] di [[Baghdad]], [[al-Muqtadir (abbaside)|al-Muqtadir]], presso il [[Bulgaria del Volga|re bulgaro del Volga]] [[Almış]], riportando notizie sulla presenza dei vichinghi che già allora erano penetrati nel bacino del fiume Volga. Assistette tra l'altro alla cerimonia funebre di un capo vichingo descrivendo per la prima volta il rituale del suo seppellimento con l'intera nave messa alle fiamme.<ref>Marius Canard, "La relation du voyage d'Ibn Faḍlān chez les Bulgares de la Volga", in: ''AIEO'' (Algeri), XVI (1958)</ref>
 
Particolarmente significativi furono i viaggi di [[Ibn Battuta]] (1304–1368/69), che visitò [[Africa]], [[India]], [[Sud-est asiatico]] e [[Cina]], e che è considerato uno dei più grandi viaggiatori ed esploratori della storia. Scrisse ''[[I viaggi|Un dono di gran pregio per chi vuol gettar lo sguardo su città inconsuete e peripli d'incanto]]''.
=== Gli Arabi e i Vichinghi ===
Nel [[Medioevo]] le esplorazioni geografiche subirono una dura battuta d'arresto e le conoscenze si limitarono a quelle antiche e in alcuni punti, addirittura regredirono. Gli [[Arabi]] compirono invece importanti viaggi, verso l'[[Asia centrale]], la [[Cina]], l'[[India]], importando da quelle civiltà importanti cognizioni fondamentali in molti campi. I [[Vichinghi]] nel [[X secolo]] toccarono l'[[Islanda]], la [[Groenlandia]] e l'attuale Terranova in America, che chiamarono [[Vinland]] e dove fondarono un insediamento presso [[L'Anse aux Meadows]].
 
Si deve ricordare almeno [[Ibn Battuta]] (1304 – 1368-69), che visitò Africa, India, Sud-est asiatico e Cina, ed è considerato uno dei più grandi viaggiatori ed esploratori della storia. Scrisse ''"Un dono di gran pregio per chi vuol gettar lo sguardo su città inconsuete e peripli d'incanto''. Si riportano qui di seguito gli itinerari dei suoi viaggi:
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File:Ibn Battuta 1325-1332.png|Itinerario dei viaggi di Ibn Battuta dal 1325 al 1332.
File:Ibn Battuta 1332-1346.png|Itinerario dei viaggi di Ibn Battuta dal 1332 al 1346.
File:Ibn Battuta 1349-1354.png|ItinrarioItinerario dei viaggi di Ibn Battuta dal 1349 al 1354.
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Altrettanto degno di menzione è il viaggiatore arabo [[Muhammad al-Idrisi]] (noto anche come ''Idrīsī'', ''Edrisi'', ''El Edrisi''). Dopo aver viaggiato in Anatolia, Grecia, Creta, Rodi, Portogallo, i Pirenei, la costa atlantica francese, l'Ungheria, la Finlandia, e York in Inghilterra, nel 1145 si stabilì a [[Palermo]] presso la corte normanna del re [[Ruggero II di Sicilia|Ruggero II]] dove pubblicò una raccolta di osservazioni sui viaggi che aveva compiuti dal titolo :''Kitāb nuzhat al-mushtāq fī ikhtirāq al-āfāq'', chiamato ''Il libro di Ruggero'' (Kitāb Rugiār o Kitāb Rugiārī) con una rappresentazione cartografica del mondo alla fine del 1154 nota come [[Tabula Rogeriana]].
=== Le Repubbliche marinare ===
Il repertorio delle informazioni contenute è notevolissimo, i [[toponimi]] elencati sono quasi cinquemila. La regione descritta più dettagliatamente e con precisione, visto il committente, è la Sicilia, il testo diventa meno dettagliato, e con più [[stereotipi]] e minore esattezza nella descrizione geografica.<ref>[http://www.instoria.it/home/geografia_al_idrisi.htm Vita e opera di Al-Idrisi]</ref>
La [[economia|ripresa economica]] e [[commercio|commerciale]] successiva all'anno [[Mille]] e il notevole sviluppo delle [[Repubbliche marinare]] portò ad una ripresa significativa delle esplorazioni geografiche.
 
Nei suoi scritti narra che alcuni viaggiatori arabi, partiti da Lisbona, avessero attraversato l'Oceano Atlantico raggiungendo delle isole i cui abitanti avevano la pelle rossa:
I maggiori esploratori delle Repubbliche marinare sono elencati di seguito.
{{Citazione| I navigatori hanno visto lì le persone con la pelle rossa; non avevano molti peli sul loro corpo, i capelli del loro capo erano dritti, ed erano di statura alta. Le loro donne erano di una bellezza straordinaria.|Mohammed Hamidullah (Winter 1968). "Muslim Discovery of America before Columbus", Journal of the Muslim Students' Association of the United States and Canada 4 (2): 7–9}}
* I fratelli genovesi [[Ugolino e Vadino Vivaldi]] (XIII secolo), che tentarono un'esplorazione [[mare|marittima]] nell'[[Oceano Atlantico]] ma di loro non si ebbe più notizia. Mercanti italiani tentavano infatti di raggiungere la [[Cina]] attraverso vie alternative, per evitare il passaggio nei [[Arabi|mercanti arabi]] che ne aumentava notevolmente il prezzo.
 
* [[Marco Polo]] (1254 – 1324) , il cui intento ebbe invece successo: il lungo viaggio intrapreso dal veneziano fra il [[1271]] e il [[1295]] gli permise di raggiungere la [[Cina]] via terra, percorrendo la via della seta. Era partito insieme al padre [[Niccolò Polo|Niccolò]] e allo zio [[Matteo Polo|Matteo]] e, giunto in Cina, ottenne i favori del [[Kubilai Khan]], ne divenne consigliere e successivamente [[ambasciatore]]. Tornò a [[Venezia]] per mare. Il suo [[libro]] ''[[Il Milione]]'' contribuì in maniera massiccia a far conoscere agli [[Europa|europei]] le regioni centrali e [[Est|orientali]] dell'[[Asia]]. Le sue descrizioni dell'[[Asia]] hanno ispirato [[Cristoforo Colombo]]<ref name="Landström 1967 27">{{Harvnb|Landström|1967|p=27}}</ref> e contribuito alla creazione della mappa di [[fra Mauro]]<ref name=autogenerato1>{{Cita pubblicazione|cognome= Falchetta |nome= Piero |wkautore= Piero_Falchetta |titolo= Fra Mauro's World Map |città= Turnhout |editore=Brepols |anno= 2006 | isbn = 2-503-51726-9|cid=CITEREFFalchetta2006}}</ref>. È considerato uno dei più grandi [[Viaggi|viaggiatori]] ed esploratori di tutti i tempi.
=== I Vichinghi ===
* [[Lanzerotto Malocello]] (1270 – 1336), ligure, che arrivò alle [[Canarie]] e che lasciò il suo nome all'isola di [[Lanzarote]].
A partire dal [[X secolo]], durante il periodo di inusuale clima relativamente caldo, nella regione del nord Atlantico, durato circa 500 anni dal [[IX secolo|IX]] al [[XIV secolo]] ([[periodo caldo medievale]]), per la prima volta casualmente i [[Vichinghi]] (noti anche come [[Norreni]]) con il navigatore scandinavo [[Naddoddr]] toccarono l'[[Islanda]], poi con il navigatore [[Hrafna-Flóki Vilgerðarson]] cominciò la colonizzazione, dai resti rinvenuti risulta che probabilmente l'isola fosse stata abitata da monaci irlandesi [[Papar]]. I Vichinghi, partendo dall'Islanda, raggiunsero nel 985 con [[Erik il Rosso]] la [[Groenlandia]] fondandovi una prospera colonia tanto importante che nel 1112 nella città di [[Garðar]] si costituì la sede vescovile con [[Erik Gnupsson]] nominato da [[Papa Pasquale II]].
* [[Ciriaco d'Ancona]] (1391 – 1452), che viaggiò non tanto lontano nello spazio, quanto, in un certo senso, nel tempo, in quanto esplorò i paesi del Mediterraneo orientale alla ricerca di testimonianze del passato ed è perciò considerato è considerato, anche dai suoi stessi contemporanei, ''pater antiquitatis'', il fondatore o "''padre dell'[[archeologia]]''". Oggi è perciò considerato internazionalmente il fondatore in senso generale dell'[[archeologia]]<ref name=Treccani>R. Bianchi Bandinelli, M. Pallottino, E. Coche de la Ferté, ''Enciclopedia dell'Arte Antica'' - Treccani, alla voce "Archeologia", da cui si riporta il seguente brano: "Quindi, se Ciriaco de' Pizzicolli (v. Ciriaco D'Ancona), che viaggiò in Grecia fra il 1412 e il 1448 ricercando e annotando opere d'arte e iscrizioni, può dirsi, in certo modo, il fondatore dell'archeologia in senso generale, l'archeologia nel suo carattere storico-artistico, come viene intesa oggi, può ben dirsi datare dalla pubblicazione della Storia delle arti del disegno presso gli antichi di J. J. Winckelmann, avvenuta nel 1764"</ref>, mentre [[Johann Joachim Winckelmann|Winckelmann]], con la pubblicazione della "''Storia delle arti del disegno presso gli antichi"'', è considerato il fondatore dell'archeologia moderna<ref name=Treccani/>.
 
* [[Cristoforo Colombo]] (1451 - 1506), il celeberrimo navigatore genovese, di cui si parla nel capitolo successivo.
A partire dal 1100 la Groenlandia era stata scoperta e colonizzata anche dagli [[Inuit]], con un loro sottogruppo noto come [[Thule (popolo)|popolazione di Thule]] che arrivò in [[Groenlandia]] intorno al [[XIII secolo]], presso la cittadina di [[Qaanaaq]].
 
I Vichinghi stanziati in Groenlandia chiamarono "[[Skræling]]", barbari, le popolazioni preesistenti dei [[cultura Dorset|Dorset]] e un sottogruppo della [[Thule (popolo)|popolazione di Thule]]. Quando il viaggiatore islandese [[Bjarni Herjólfsson]] nel 986 scoprì [[Terranova]] (che chiamò [[Vinland]]) e il [[Labrador (penisola)|Labrador]] (che chiamò [[Markland]]) chiamò allo stesso modo "barbari" gli abitanti del Nord America probabili antenati dei [[Beothuk]].
 
Nel 996 [[Leif Ericson]] figlio di Erik il Rosso, raggiunse l'[[Isola Baffin]], che chiamò [[Helluland]]), e fondò un insediamento vichingo presso [[L'Anse aux Meadows]] a Terranova di cui ancora oggi esistono resti archeologici.
[[File:LanseAuxMeadows LargeBuilding.JPG|miniatura|[[L'Anse Aux Meadows]] Large Building]]
 
Non insignificante fu la conoscenza che i Vichinghi ebbero della regione della [[Sarmazia]], che esplorarono dapprima risalendo i fiumi che sfociavano nel [[Mar Baltico]], stabilendosi sul [[lago Ladoga]] dove fondarono la città di [[Aldeigjuborg]], e quindi, navigando il fiume [[Dnepr]] si diressero verso il Mar Nero. In questo modo costituirono la [[Via variago-greca]] in direzione di [[Bisanzio]] che permetteva di unire con una rete di scambi commerciali la [[Scandinavia]] e l'[[Impero bizantino]]. In particolare la via attraverso il [[Mar Caspio]] raggiungeva il Califfato degli [[Abbasidi]] presso la città di [[Abaskun]], l'Emirato dei [[Samanidi]], e anche la città di [[Khiva]] in [[Uzbekistan]]. Tra l'VIII ed il IX secolo gli insediamenti norreni erano così estesi da formare il [[Khaganato di Rus']].
 
Erano chiamati [[Variaghi]]<ref>{{Treccani|variaghi_(Enciclopedia-Italiana)|Variaghi|accesso=25 febbraio 2017}}</ref> le popolazioni vichinghe che verso l'anno 880, secondo la ''[[Cronaca degli anni passati]]'', si insediarono a [[Kiev]], guidati da [[Rjurik]] e fondarono [[Rus' di Kiev]], il più antico stato slavo, dal quale, già a partire dall'864 e sino al 1174, partirono numerose [[Spedizioni dei Rus' nel mar Caspio|spedizioni militari]].
 
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File:Territories and voyages of the Vikings blank.png|Territori e viaggi dei [[Vichinghi]]
File:Settlement of Iceland-it.svg|Insediamenti [[Vichinghi]] in [[Islanda]]
File:Erikr-eng.png|Insediamenti Vichinghi in America
File:Principalities of Kievan Rus' (1054-1132).jpg|Principali ambiti della colonizzazione Variaga (1054-1132)
File:Varangian routes.png|Mappa delle rotte dei Variaghi. In viola la via variago-greca, in rosso quella del [[Volga]] che attraversava il [[Mar Caspio]], in arancione le altre vie.
File:Early Rus.png|La mappa mostra gli insediamenti [[Variaghi]] o [[Rus']] (in rosso) e le tribù slave (in grigio), metà del [[IX secolo]] dC. L'area d'influenza dei [[Cazari]] è indicata con la linea blu
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=== Le Repubbliche marinare ===
[[File:Le Repubbliche Marinare.jpg|miniatura|Le repubbliche marinare e i loro periodi di indipendenza]]
La [[economia|ripresa economica]] e [[commercio|commerciale]] successiva all'[[anno Mille]] e il notevole sviluppo delle [[repubbliche marinare]] portò ad una ripresa significativa delle esplorazioni geografiche che videro i seguenti protagonisti.
* I fratelli genovesi [[Ugolino e Vadino Vivaldi]] (XIII secolo), che tentarono un'esplorazione [[mare|marittima]] nell'[[Oceano Atlantico]] della quale non si ebbe più notizia. I mercanti italiani tentavano infatti di raggiungere la [[Cina]] attraverso vie alternative, per evitare il passaggio delle merci nei paesi arabi che ne causava un aumento dei prezzi.
* [[Marco Polo]] (1254–1324), il cui intento ebbe invece successo: il lungo viaggio intrapreso dal veneziano fra il [[1271]] e il [[1295]] gli permise di raggiungere la [[Cina]] via terra, percorrendo la cosiddetta [[via della seta]]. Partito insieme al padre [[Niccolò Polo|Niccolò]] e allo zio [[Matteo Polo|Matteo]], giunto in Cina, ottenne i favori del [[Kubilai Khan]], divenendone consigliere e successivamente [[ambasciatore]]. Mentre tornava a [[Venezia]] per mare, catturato e fatto prigioniero dalle navi genovesi, raccontò i suoi viaggi che furono trascritti ne ''[[Il Milione]]'' (c.1298), un'opera che contribuì a far conoscere agli [[Europa|europei]] le regioni centrali e [[Est|orientali]] dell'[[Asia]]. Le sue descrizioni hanno ispirato [[Cristoforo Colombo]]<ref name="Landström 1967 27">{{cita|Landström, 1967|p. 27}}.</ref> e contribuito alla creazione della mappa di [[fra Mauro]]<ref name=autogenerato1>{{Cita pubblicazione|cognome= Falchetta |nome=Piero |wkautore= Piero_Falchetta |titolo= Fra Mauro's World Map |città= Turnhout |editore=Brepols |anno= 2006 | isbn = 2-503-51726-9|cid=CITEREFFalchetta2006}}</ref>.
* [[Lanzerotto Malocello]] (1270–1336), ligure, che arrivò alle [[Canarie]] e che lasciò il suo nome all'isola di [[Lanzarote]].
* [[Ciriaco d'Ancona]] (1391–1452), che esplorò i paesi del Mediterraneo orientale alla ricerca di testimonianze del passato; riscoprì il [[Partenone]], l'[[Delfi (città antica)|oracolo di Delfi]] e le [[Necropoli di Giza|Piramidi]]. Era perciò detto dai suoi stessi contemporanei ''pater antiquitatis'', e oggi è considerato il fondatore dell'[[archeologia]]<ref>Ciriaco d'Ancona può dirsi il fondatore dell'a. in senso generale, mentre [[Johann Joachim Winckelmann|Winckelmann]], con la pubblicazione della "''Storia delle arti del disegno presso gli antichi"'', è considerato il fondatore dell'archeologia moderna nel suo carattere storico artistico. Si veda: R. Bianchi Bandinelli, M. Pallottino, E. Coche de la Ferté, ''Enciclopedia dell'Arte Antica'' - Treccani, alla voce ''[https://www.treccani.it/enciclopedia/archeologia_(Enciclopedia-dell'-Arte-Antica)/ Archeologia]''</ref>.
* [[Cristoforo Colombo]] (1451 – 1506), uno dei più celebri navigatori di tutti i tempi, con il suo viaggio diretto nelle Indie, [[Colonizzazione europea delle Americhe|rese nota agli europei l'esistenza dell'America]]. Nella [[periodizzazione|periodizzazione della Storia]] questo evento è considerato la fine al [[Medioevo]].
* [[Sebastiano Caboto]] (1484 – 1557), il veneziano che, assunto come cartografo da [[Enrico VIII d'Inghilterra]], scoprì [[Terranova]] ed esplorò le coste atlantiche d'America.
 
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Bust of Marco Polo. Panteon Veneto; Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti.jpg|[[Marco Polo]] ritratto da [[Augusto Gamba]]
File:Bust of Marco Polo. Panteon Veneto; Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti.jpg|Busto di [[Marco Polo]]. Panteon Veneto; di [[Palazzo Loredan (Campo Santo Stefano)|Palazzo Loredan]] presso l'[[Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti]]
Ciriaco d'Ancona di Benozzo Gozzoli.jpg|[[Ciriaco d'Ancona]] ritratto da [[Benozzo Gozzoli]]
Tranquillo da cremona, Marco Polo alla Corte del Gran Khan, 1863.PNG|Marco Polo alla Corte del Gran Khan (dipinto di [[Tranquillo Cremona]])
Bust of Sebastiano Caboto. Panteon Veneto; Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti.jpg|[[Sebastiano Caboto]] ritratto da [[Antonio Bianchi]]
ChristopherFile:Ciriaco Columbusd'Ancona di Benozzo Gozzoli.PNGjpg|[[CristoforoCiriaco Colombod'Ancona]] ritratto da [[Sebastiano delBenozzo PiomboGozzoli]]
Bust of Sebastiano Caboto. Panteon Veneto; Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti.jpg|Sebastiano Caboto. Panteon Veneto; di [[Palazzo Loredan (Campo Santo Stefano)|Palazzo Loredan]] presso l'[[Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti]]
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=== Gli ebrei ===
Oltre ai cristiani, diversi esponenti della cultura o religione ebraica contribuirono alla conoscenza geografica medievale, tra gli altri [[Joseph Rabban]], [[Yehuda ben Meir]], [[Yitzhak Dorbelo]], [[Petachiah di Ratisbona]], ed [[Eldad ha-Dani]], famoso per i suoi fantasiosi resoconti di viaggio presso le [[Dieci tribù perdute d'Israele]]. Una figura a sé stante è stata quella del [[rabbino]] [[Beniamino di Tudela]], che partendo dalla natia [[Tudela]] in [[Navarra]] si spinse, a partire dal 1165, sino a [[Salonicco]] e [[Costantinopoli]], quindi visitò [[Damasco]], [[Aleppo]], [[Palmira]], [[Gerusalemme]], [[Mossul]] e [[Baghdad]]. Raggiunse [[Basra]] in Persia, quindi in Egitto visitò le comunità ebraiche di [[Fayum]], [[Alessandria d'Egitto]], il [[Cairo]] e [[Damietta]]. Ritornò in patria nel 1173 passando da [[Messina]] e [[Palermo]]. In tutto visitò 300 città, incluse Roma, Costantinopoli, Alessandria d'Egitto, Gerusalemme, Damasco e Baghdad<ref>[http://www.instoria.it/home/beniamino_tudela_viaggiatore.htm ''inStoria.it'']</ref>. Il resoconto dei suoi viaggi è il libro, ''I viaggi di Beniamino'' (מסעות בנימין, ''Masa'ot Binyamin'' (in ebraico come ספר המסעות, ''Sefer ha-Masa'ot'', ''Il libro dei viaggi'').<ref>{{Cita libro |autore = F. Giunta |titolo = Breve Storia delle Esplorazioni Geografiche |p=68}}</ref>
 
== L'Età moderna ==
=== La circumnavigazione dell'Africa ===
{{vedi anche|Circumnavigazione dell'Africa}}
La sempre instabile situazione politica nel [[Medio Oriente]], stimolò le potenze marinare a ricercare vie alternative a quelle verso il [[Levante (regione storica)|Levante]]. Precursori furono i portoghesi che, essendo esclusi dalle rotte del [[Mediterraneo]], su impulso del principe [[Enrico il Navigatore]], iniziarono a navigare nell'[[Atlantico]].
Oltre ai già menzionati fratelli [[Ugolino e Vadino Vivaldi]] che raggiunsero il [[Senegal]], ed a [[Lanzerotto Malocello]] (1270–1336), che arrivò alle [[Canarie]], dette allora ''Isole Fortunate''. Nel [[1341]], sempre per conto della corona portoghese, [[Nicoloso da Recco]] ed [[Angiolino del Tegghia de' Corbizzi]] raggiunsero [[Madera]] e le [[Azzorre]].
Nel [[1434]] due navi comandate da [[Gil Eanes]] e da [[Afonso Gonçalves de Antona Baldaya]] riuscirono a doppiare [[Capo Bojador]], e nel [[1436]] il Baldaya giunse sino alla foce del [[Río de Oro]]. Nel [[1441]] [[Nuno Tristão]] raggiungeva nel [[Sahara Occidentale]] la penisola di [[Cabo Blanco]] e l'isola di [[Arguin]] in [[Mauritania]]. Il Senegal fu nuovamente raggiunto nel [[1445]] da [[Lancillotto Pessanha]], creando un primo insediamento commerciale da cui provenivano schiavi e polvere d'oro. Nello stesso anno [[1445]] [[Antonio da Noli]] scoprì le isole del [[Capo Verde]], mentre nel 1446 [[Álvaro Fernandes]] raggiungeva la [[Sierra Leone]]. Infine, nel [[1455]] [[Alvise Da Mosto]] assieme ad [[Antoniotto Usodimare]] pervennero al fiume [[Gambia]] ed alle isole [[Bissagos]].<ref>{{Cita libro |autore = F. Giunta |titolo = Breve Storia delle Esplorazioni Geografiche |pp=90-91}}</ref>
 
La [[caduta di Costantinopoli]] nel [[1453]], determinò il passaggio ai [[Ottomani|Turchi]] del controllo delle preziose merci che giungevano in [[Europa]] dall'[[Asia]]. Fu quindi obbligatoria l'esigenza di trovare vie alternative per giungere in [[India]] e in [[Cina]].
Il mondo geografico si divise in due scuole di pensiero: una, definita tolemaica, era convinta che l'unica via alternativa fosse la ricerca di un passaggio o a [[nord]] dell'[[Europa]] o circumnavigando l'[[Africa]], un'altra detta oceanica, guidata dal geografo [[Firenze|fiorentino]] [[Paolo Toscanelli]] sosteneva che la [[Terra]] fosse sferica e si potesse raggiungere l'[[India]] tramite l'[[Oceano Atlantico]].
Le innovazioni e i fondamentali progressi nella [[navigazione]] e nella [[cartografia]] permisero le grandi esplorazioni compiute nel [[XV secolo|Quattrocento]] da [[Spagna|spagnoli]] e in particolare dai [[Portogallo|portoghesi]], cui va, anche il merito di avere identificato la costellazione della [[Croce del Sud]] come stella di riferimento per la navigazione nel mare australe, al posto della [[Stella Polare]], i portoghesi, inoltre, trassero vantaggio dalla particolare tecnica di navigazione in alto mare, la cosiddetta ''[[volta do mar]]'', messa a punto originariamente per l'attraversamento dell'[[Atlantico]] settentrionale.
 
Dopo la morte di [[Enrico il Navigatore]], l{{'}}''Infante'' principe Fernando, ridiede impulso ai viaggi affidando l'impresa di scoprire nuove terre ai navigatori [[Diego Alfonso]], [[Pedro da Sintra]], [[João de Santarém]] e [[Pêro Escobar]] che nel decennio dal [[1461]] al [[1471]] scoprirono le isole di [[Annobón]] e di [[São Tomé e Príncipe]] mentre l'anno successivo [[Fernão do Pó]] sbarcava nella maggiore fra le isole del golfo del [[Biafra]] nell'isola che porta il suo nome: [[Bioko|Fernando Poo]]. Durante il regno di [[Alfonso V del Portogallo|Alfonso V]] continuò l'espansione coloniale portoghese, si scoprì il [[Gabon]] per opera del navigatore [[Lopo Gonçalves]], e nel [[1471]], egli assieme a [[Rui de Sequeira]], fu il primo europeo ad attraversare l'[[equatore]]. Nel [[1481]] il mercante e navigatore [[Fernão Gomes da Mina]] rafforzò il possedimento portoghese della città di [[Elmina]] facendo costruire l'[[Elmina Castle]] (Castello di Elmina), nel [[1482]], forte con funzione cruciale rispetto al lucroso commercio di [[oro alluvionale]]. Nel [[1483]] l'esploratore [[Diogo Cão]] raggiunse la foce del [[Congo (fiume)|fiume Congo]], ed, in cerca di [[schiavi]], inviò alcuni marinai all'interno del bacino fluviale presso il [[regno del Congo]]. Navigò ancora verso sud, fino a [[Cabo de Santa Maria]], (l'attuale [[Angola]]). Nel secondo viaggio del [[1486]] raggiunse [[Cape Cross]], (nell'attuale [[Namibia]]).
 
Nel [[1487]] [[Bartolomeo Diaz]], doppiò [[Capo di Buona Speranza]], l'impresa fu il [[prodromo]] di quella di [[Vasco da Gama]], che partendo l'8 luglio [[1497]] da Lisbona (con tre navi armate dalla casa mercantile fiorentina, di Girolamo Sernigi che viveva a Lisbona e redasse la relazione del viaggio al ritorno di Vasco)<ref>{{cita web|url=https://books.google.it/books?id=xvWNDAAAQBAJ&pg=SL3-PA65&lpg=SL3-PA65&dq=Mercanti+Sernigi&source=bl&ots=RaHdlwE47C&sig=ZqOA8O5Lvau9nS3B38P6ZwhLPFo&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjL04qHlPDXAhVBUhQKHbs1DdcQ6AEIODAE#v=onepage&q=Mercanti%20Sernigi&f=false|titolo=Mercanti Sernigi |lingua= |data= |accesso= }}</ref>, doppiò il Capo di Buona Speranza, raggiunse le coste del [[Natal (regione storica)|Natal]] (da lui così chiamato avendole raggiunte il giorno di Natale del [[1497]]), oltrepassò il Canale di Monzabico fino ai porti di [[Mombasa]] e di [[Malindi]] e il 24 maggio [[1498]] sbarca a [[Calicut]], nel Malabar, sulla costa sud-occidentale dell'[[India]]. I mercanti arabi convinsero il rajà a non accordare protezione a quello che appariva come un pericoloso concorrente, ma l'impresa di Vasco da Gama segnò un punto fondamentale per la costituzione dell'[[Impero portoghese]] in Africa ed in Asia.
 
Essenziali furono poi gli scali non di cabotaggio dell'Africa verso l'Asia, nel [[1502]] furono scoperte ad opera del navigatore portoghese [[João da Nova]], le isole di [[Isola di Ascensione|Ascensione]] e di [[Sant'Elena (isola)|Sant'Elena]] ( di quest'ultima, per quasi un secolo la posizione venne mantenuta segreta, cosicché i primi residenti furono tutti di origine portoghese). Nel [[1506]] il navigatore [[Tristão da Cunha]], sulla rotta per il Capo di Buona Speranza avvistò un'isola cui diede il suo nome ''Ilha de Tristão da Cunha''.<ref name=EH>{{cita web|url=http://www.tristandc.com/history1506-1817.php|titolo=Discovery|lingua=en|accesso= 4 ottobre 2017}}</ref>
 
La superiorità tecnologica delle armi dei portoghesi permise loro di sconfiggere i potentati arabi che si erano insediati nella costa della [[Tanzania]] sin dal [[IX secolo]], furono conquistate le isole di [[Kilwa Kisiwani]]( di cui era nota l'esistenza essendo stata visitata da [[Ibn Battuta]]), e l'arcipelago di [[Storia di Zanzibar|Zanzibar]] già nell'agosto del 1505, sempre nel 1505 fu occupata la città marittima di [[Kannur]] sulla costa est dell'India. Ad opera dell'ammiraglio [[Alfonso de Albuquerque]] nel 1510 fu conquistata la città di [[Goa]] sulla costa ovest dell'India, le sue imprese militari lo portarono all'occupazione della [[Malacca]] nel 1511, e dell'isola di [[Timor]] nel 1512, conquistò nel 1515 lo scalo commerciale di [[Hormuz]], riuscì a porre delle basi portoghesi perfino nella penisola arabica: [[Khawr Fakkān]] nel [[golfo di Oman]], e [[Dibā]] nella [[Penisola del Musandam|penisola di Musandam]]. Ebbe così inizio l'interdizione del secolare commercio arabo agevolata dalla costruzione di una catena di forti marittimi ed approdi che fu il fulcro della penetrazione portoghese in Asia, e che culminò con il possedimento di [[Macao]] nel 1552.<ref>{{Cita libro |autore = F. Giunta |titolo = Breve Storia delle Esplorazioni Geografiche |p=93}}</ref>
Infine, dopo il [[Trattato di Tordesillas]] il Portogallo con [[Pedro Álvares Cabral]] nel 1500 raggiunse la costa del [[Brasile]].
 
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File:1865 Bellin Sea Chart of Western Africa ( Senegal, Gambia, Guinea, etc.) - Geographicus - WestAfrica2-bellin-1765.jpg|Mappa marittima dell'Africa Occidentale (Senegal, Gambia, Guinea, etc.)
File:Caminho maritimo para a India.png|Le rotte marittime portoghesi verso l'[[India]]
File:Spain and Portugal.png|Mappa del [[Trattato di Tordesillas]] sulla divisione del Globo tra [[Spagna]] e [[Portogallo]]
File:Brazil-16-map.jpg|Mappa del [[Brasile]], anno 1519.
File:The Portuguese Empire.png|L'[[Impero portoghese]] nella sua massima espansione
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== Le grandi scoperte ==
{{vedi anche|Colonizzazione europea delle Americhe}}
=== La scoperta dell'America ===
{{vedi anche|scoperta dell'America|Viaggi di Cristoforo Colombo}}
La [[caduta di Costantinopoli]] nel [[1453]], determinò il passaggio ai [[Turchi]] del controllo delle preziose merci che giungevano in [[Europa]] dall'[[Asia]]. Nacque così in tutto il [[continente]] l'esigenza di trovare vie alternative per giungere in [[India]] e in [[Cina]].
L'impresa più celebre e significativa fu quella compiuta da [[Cristoforo Colombo]] che il 12 ottobre [[1492]] raggiunse il [[continente americano]], segnando una vera e propria svolta nella storia universale, tanto da costituire per molti [[storia|storici]] l'inizio dell'[[età moderna]]. [[Pietro Martire d'Anghiera]], nella sua opera "De Orbe Novo", descrisse il primo contatto fra gli Europei e i nativi americani.[[File:The Four Voyages of Columbus 1492-1503 - Project Gutenberg etext 18571.jpg|thumbupright=1.4|miniatura|leftsinistra|I quattro viaggi di Colombo]]
Il mondo geografico si divise in due scuole di pensiero: una, definita tolemaica, era convinta che l'unica via alternativa fosse la ricerca di un passaggio o a [[nord]] dell'[[Europa]] o circumnavigando l'[[Africa]], un'altra detta oceanica, guidata dal geografo [[Firenze|fiorentino]] [[Paolo Toscanelli]] sosteneva che la [[Terra]] fosse rotonda e si potesse raggiungere l'[[India]] tramite l'[[Oceano Atlantico]].
 
Altri navigatori italiani furono [[Giovanni Caboto]] (1445-1498), veneziano, su incarico conferitogli il 5 aprile 1496 da [[Enrico VII d'Inghilterra]], scoprì [[Terranova]] nel 1497, indi costeggiò l'[[Isola del Capo Bretone]] e sbarcò nella [[Nuova Scozia]]. Il figlio di Giovanni, [[Sebastiano Caboto]] (1484–1557), fu assunto nel 1512 come cartografo da [[Enrico VIII d'Inghilterra]]. Nominato Capitano Generale della Spagna da [[Carlo V]], tra il 1526 ed il 1530 raggiunse il [[Rio della Plata]] tra [[Argentina]] ed [[Uruguay]].
Le nuove innovazioni e i fondamentali progressi nella [[navigazione]] e nella [[cartografia]] permisero le grandi esplorazioni compiute nel [[XV secolo|Quattrocento]] da [[Spagna|spagnoli]] e [[Portogallo|portoghesi]] tra cui quella di [[Bartolomeo Diaz]] che doppiò [[Capo di Buona Speranza]] e quella di [[Vasco da Gama]] che nel [[1498]] raggiunge l'[[India]].
 
Agli inizi del [[XVI secolo]] il [[Toscana|toscano]] [[Amerigo Vespucci]] esplorò il litorale atlantico del [[Sudamerica]] e fu il primo a capire di non essere in [[Asia]] ma in una nuova terra che in suo onore fu chiamata [[Americhe|America]].
Ma l'impresa più celebre e significativa è senza dubbio quella compiuta da [[Cristoforo Colombo]] che il 12 ottobre [[1492]] raggiunse il [[continente]] [[Americhe|americano]], segnando una vera e propria svolta nella storia universale, tanto da costituire per molti [[storia|storici]] l'inizio dell'[[età moderna]]. [[Pietro Martire d'Anghiera]], nella sua opera "De Orbe Novo", descrisse il primo contatto fra gli Europei e i nativi americani.
 
Le imprese dei [[conquistadores]] consentirono successivamente, agli Europei, di navigare per la prima volta nell'[[Oceano Pacifico]].
Nel [[1497]], un altro [[italia]]no [[Giovanni Caboto]] esplorò l'isola di [[Terranova]] e del [[Canada]]
 
=== L'esplorazione del Pacifico ===
Agli inizi del [[XVI secolo]] il [[Toscana|toscano]] [[Amerigo Vespucci]] esplorò il litorale atlantico del [[Sudamerica]]. E fu il primo a capire di non essere in [[Asia]] ma in una nuova terra che in suo onore fu chiamata [[Americhe|America]].
[[File:Carte synthétiques des migrations en Océanie.jpg|miniatura|Mappa sintetica delle migrazioni in [[Oceania]]]]
Le prime esplorazioni umane, ed i relativi insediamenti, iniziarono circa 40.000 anni fa, provenienti da [[Taiwan]], dalle [[Isole della Sonda]], dalla [[Piattaforma di Sahul]]. In ondate successive si stabilirono insediamenti umani dal 9.000 al 2.500 a.C. in [[Nuova Guinea]], [[Vanuatu]], [[Nuova Caledonia]] ed isole [[Figi]]. Quindi dal 2.500 a.C. fino al 750 d.C. progressivamente nelle [[Samoa]], a [[Tonga]], nelle [[Isole Marchesi]], in tutta la [[Polinesia]] Orientale, ed infine in [[Nuova Zelanda]].
Testimonianze archeologiche si trovano a [[Tongatapu]], a [[Kosrae]], sull'[[Isola di Pasqua]] con i [[Moai]], e ancora a [[Nan Madol]] nell'isola di [[Pohnpei]].
 
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Le imprese dei [[conquistadores]] consentirono successivamente di affacciarsi per la prima volta all'[[Oceano Pacifico]].
File:Lelu - plan du site archéologique.jpg|Lelu - mappa del sito archeologico, Isola di Kosrae
File:Haamonga-A-Maui.jpg|Haamonga-A-Maui a Tongatapu, ([[Tonga]])
File:AhuTongariki.JPG|AhuTongariki, Isola di Pasqua
File:Nan Madol 2.jpg|Nan Madol, Isola di Pohnpei
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Gli abitanti del Pacifico erano grandi navigatori e, pur non possedendo la bussola, utilizzavano le stelle per conoscere la propria posizione. Presso la [[British Library]] di Londra, l'[[Übersee-Museum]] di [[Brema]], lo [[Museo dei Cinque Continenti|Staatliches Museum für Völkerkunde]] di [[Monaco di Baviera]], sono esposte le rappresentazioni dell'Oceano Pacifico come una "mappa nautica" redatta dagli abitanti delle [[Isole Marshall]] con ramoscelli intrecciati (che rappresentano le linee d'onda) e conchiglie (che rappresentano le isole). Non ci sono misure di alcun tipo, e la dimensione della rappresentazione è all'incirca quanto un vassoio, mentre lo spessore dei ramoscelli indicava la tipologia delle linee d'onda che prendevano il nome di: ''Rilib, Kaelib, Bungdockerik, Bundockeing''.<ref>{{Cita web |url=https://venets.wordpress.com/2016/02/27/3-000-anni-fa-un-bastone-per-la-navigazione-nelle-isole-marshall/ |titolo=Copia archiviata |accesso=8 ottobre 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171009042619/https://venets.wordpress.com/2016/02/27/3-000-anni-fa-un-bastone-per-la-navigazione-nelle-isole-marshall/ |urlmorto=sì }}</ref><ref>*{{Cita libro|autore=David Lewis |titolo=We, the Navigators. The ancient art of landfinding in the Pacific |editore=Sir Derek Oulton|anno=1994| University of Hawaii Press, Honolulu: }}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Leo Bagrow, rivisto da R.A. Skelton |titolo=History of Cartography |editore=Transaction Publishers|anno=1986}}</ref>
=== La colonizzazione dell'America e l'esplorazione del Pacifico ===
Iniziò una corsa ad impossessarsi delle nuove terre americane, ricche di [[minerali]] preziosi e di aree fertilissime, utili per l'[[agricoltura]]. Gli [[Spagna|spagnoli]] e i [[Portogallo|portoghesi]] si concentrarono nell'area meridionale, mentre [[Francia|francesi]], [[Inghilterra|inglesi]] e [[Paesi Bassi|olandesi]] si contesero il [[America settentrionale|Nordamerica]].
 
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Nel [[1520]], [[Ferdinando Magellano]], al servizio dei [[re]]ali di [[Spagna]], oltrepassò la [[Terra del Fuoco (arcipelago)|Terra del Fuoco]] ed esplorò l'[[Oceano Pacifico]], che proprio lui ribattezzò così. Magellano raggiunse le [[Filippine]] e qui fu ucciso. Ma una parte del suo equipaggio, riuscì a toccare l'[[India]], l'[[Africa]] e finalmente tornò in [[Spagna]] compiendo la prima circumnavigazione del globo. Nel [[1523]] [[Giovanni da Verrazzano]] raggiunge l'attuale [[New York]].
File:Überseemuseum Bremen 2009 063a.jpg|Mappa nautica delle [[Isole Marshall]] presso l'Überseemuseum di [[Brema]]
File:Karte aus Zweigen - Marshallinseln.JPG|Mappa nautica presso il Museo di Etnologia di [[Monaco di Baviera]], con al di sotto mappa moderna
File:Handbook to the ethnographical collections (1910) (14783361945).jpg|[[British Museum]]. Dept. of Ethnography
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Leggendaria, e non comprovata, resta l'esplorazione del Pacifico da parte delle popolazioni [[Inca]] pur se le imprese del [[Kon-Tiki]] pilotato dallo scrittore ed esploratore norvegese [[Thor Heyerdahl]], con l'imbarcazione costruita con i metodi dell'[[Archeologia sperimentale]], sembrano prospettare tale possibilità. Altrettanto non comprovata è la possibile esplorazione da parte dell'ammiraglio cinese [[Zheng He]], che secondo le [[Congetture del 1421 e del 1434]] avrebbe addirittura scoperto l'[[Australia]], la [[Nuova Zelanda]], le [[America|Americhe]], l'[[Antartide|Antartico]], la costa settentrionale della [[Groenlandia]] ed il [[Passaggio a nord-est]]; né maggiore veridicità comporta l'ipotesi che l'esploratore italiano [[Niccolò de' Conti]] abbia effettuato i suoi viaggi contemporaneamente e nelle stesse aree delle spedizioni cinesi dell'Ammiraglio [[Zheng He]]. Anche se i suoi resoconti sono contemporanei e abbastanza concordanti con quelli degli scrittori cinesi che erano sulle navi di Zheng He, come [[Ma Huan]] (che scrisse nel 1433) e Fei Xin (che scrisse attorno al 1436).
Intanto si cercavano nuove vie per raggiungere l'[[Asia]] evitando l'ardua traversata del [[Oceano Pacifico|Pacifico]] e in molti tentarono di trovare per le vie dell'[[Mar Glaciale Artico|Artico]] (il cosiddetto [[Passaggio a Nord-Ovest]]). Alla fine del [[XVI secolo|Cinquecento]] la conoscenza del mondo si era ulteriormente dilatata, si conoscevano abbastanza bene i contorni dell'[[Africa]], dell'[[Americhe|America]], l'[[Asia]] [[Sud|meridionale]], mentre erano completamente sconosciute l'[[Australia]], l'[[Antartide]] e l'[[Artide]] (a eccezione della [[Groenlandia]]).
<ref>* {{cita libro|nome=Gavin |cognome=Menzies |titolo=1421. La vera storia della spedizione cinese che scoprì l'America |editore=Carocci |anno=2002 |isbn=88-430-2425-6 }}</ref>
<ref>* {{cita libro|nome=Gavin |cognome=Menzies |titolo=1434. The Year a Magnificent Chinese Fleet Sailed to Italy and Ignited the Renaissance|url=https://archive.org/details/1434yearmagnific0000menz |editore=Harper Collins |anno=2008 |isbn=978-0-00-726937-2}}</ref>
 
Il primo europeo che riportò notizie sul Pacifico fu nel 1513 lo spagnolo [[Vasco Núñez de Balboa]], un ''conquistador'' che dopo aver attraversato l'[[Istmo di Panama|Istmo di Darién]] (Panama), prese possesso del «Grande Mar del Sur» a nome del re di Spagna, [[Ferdinando II d'Aragona]].
== Il colonialismo (dal XVII al XIX secolo) ==
 
Il Pacifico cominciò ad essere navigato dagli Europei a partire dal [[XVI secolo]] con gli esploratori portoghesi tra
Anche la [[Russia]] si lanciò nelle esplorazioni, puntando soprattutto a raggiungere nuovi [[mare|sbocchi marittimi]] liberi dal [[ghiaccio]] e quindi, si avvicinarono al [[Mar Baltico]] e alla [[Siberia]].
il 1512 ed il 1526. I navigatori [[António de Abreu]] e [[Francisco Serrão]] nel 1512 raggiunsero le [[Molucche]]; quindi Martim A. Melo Coutinho l'isola di [[Timor]] e le [[Isole Aru]]. Nel 1525 Gomes de Sequeira le [[Isole Tanimbar]], alcune delle [[Isole Caroline]] e nel 1526 Jorge de Menezes la parte occidentale di [[Papua Nuova Guinea]].
[[File:Cookroutes.png|thumb|left|upright=1.4|Le rotte dei viaggi di James Cook. Il primo viaggio è mostrato in <span style="color:red">rosso</span>, il secondo in <span style="color:green">verde</span>, il terzo in <span style="color:blue">blu</span>.]]
[[File:Magellan's voyage IT.svg|thumb|left|Il viaggio di [[Ferdinando Magellano|Magellano]] intorno al mondo.]]
Nel [[1649]] fu raggiunta l'estrema punta dell'[[Asia]] e nel [[1728]] fu superato lo [[stretto di Bering]] e fu esplorata l'[[Alaska]].
Nel 1519 iniziò l'impresa di [[Ferdinando Magellano]], al servizio dei reali di [[Spagna]], oltrepassò la [[Terra del Fuoco]] e il 28 novembre 1520 attraversò lo stretto che da lui prese il nome ([[Stretto di Magellano]]), ed esplorò il mare che chiamò [[Oceano Pacifico]]. Magellano raggiunse le [[Filippine]] dove fu ucciso, ma una parte del suo equipaggio riuscì a toccare l'[[India]], l'[[Africa]] e finalmente, al comando di [[Juan Sebastián Elcano]], come riportato dall'italiano [[Antonio Pigafetta|Pigafetta]] nella sua ''[[Relazione del primo viaggio intorno al mondo]]'', tornò in Spagna compiendo la prima circumnavigazione del globo.
 
=== La colonizzazione dell'America ===
Nel [[XVII secolo]] pionieri [[Paesi Bassi|olandesi]] iniziarono a esplorare le prime isole dell'[[Oceania]]. [[Willem Janszoon]] scoprì l'[[Australia]], [[Abel Tasman]] nel [[1642]] colonizzò l'isola, chiamata [[Tasmania]] in suo onore, la [[Nuova Zelanda]] e le [[Tonga]]. Nel [[Settecento|XVIII secolo]] nacquero le "Società Geografiche" con fini esclusivamente scientifici.
{{vedi anche|Colonizzazione europea delle Americhe}}
Nel [[1523]] [[Giovanni da Verrazzano]] raggiunse l'attuale [[New York]].
Intanto si cercavano nuove vie per raggiungere l'[[Asia]] evitando l'ardua traversata del [[Oceano Pacifico|Pacifico]] e in molti tentarono di trovare il cosiddetto [[Passaggio a Nord-Ovest]], attraverso l'[[Mar Glaciale Artico|Artico]].
 
Iniziò così una corsa ad impossessarsi delle nuove terre americane, ricche di [[minerali]] preziosi e di aree fertilissime, utili per l'[[agricoltura]]. Gli [[Spagna|spagnoli]] e i [[Portogallo|portoghesi]] si concentrarono verso l'[[America meridionale]], mentre [[Francia|francesi]], [[Inghilterra|inglesi]] e [[Paesi Bassi|olandesi]] si contesero il [[America settentrionale|Nordamerica]]. L'[[America centrale]] (compresa la parte insulare delle [[Antille]] e delle [[Isole dei Caraibi]]) fu oggetto della colonizzazione di Spagna, Francia, Olanda, Inghilterra. Anche i [[Danimarca|danesi]] acquisirono parte delle [[Isole Vergini]] che costituirono la colonia delle [[Indie occidentali danesi]].
 
Alla fine del [[XVI secolo|Cinquecento]] la conoscenza del mondo si era ulteriormente dilatata, si conoscevano abbastanza bene i contorni dell'[[Africa]], dell'[[Americhe|America]], dell'[[Asia]] meridionale, mentre erano completamente sconosciute l'[[Australia]], l'[[Antartide]] e l'[[Artide]] a eccezione della [[Groenlandia]].
 
== Le conseguenze culturali, morali e religiose delle esplorazioni portoghesi e spagnole ==
Pagine di ammirazione dedica [[Francesco Guicciardini]] ai viaggi per mare di Spagnoli e Portoghesi audaci protagonisti di una navigazione condotta {{Citazione|per mari al tutto incogniti, sotto altri cieli, con altri strumenti<ref>F.Guicciardini, ''Istoria d'Italia'', a cura di Giovanni Rosini, Vol.II, Pisa 1919 p.169</ref>}}
Lo storico mette innanzitutto in risalto come per queste eccezionali scoperte geografiche Venezia perse a vantaggio dei "Portogallesi" il monopolio del commercio delle spezie avviandosi così verso la decadenza economica e politica. Inoltre, avverte Guicciardini, ci si è compiaciuti nel constatare la mitezza d'animo e la semplicità del modo di vivere degli abitanti di queste lontane terre: {{Citazione|«''...felici per il sito del cielo, per la fertilità della terra e perché quasi tutti gli abitatori semplicissimi di costumi e contenti di quel che produce la benignità della natura, non sono tormentati né da avarizia, né da ambizione...''» ma non si dimentichi che proprio questa ignoranza di scienza, di armi, di arte di guerra li ha resi «''non altrimenti che animali mansueti, facilissima preda di chiunque li assalta.''»<ref>F.Guicciardini, ''op.cit. ibidem''</ref>}}
 
Da ultimo il nostro maggiore storico del Cinquecento coglie la più significativa conseguenza delle scoperte geografiche:
 
{{Citazione|Per queste navigazioni si è manifestato essersi nella cognizione della terra ingannati in molte cose gli antichi: passarsi oltre alla linea equinoziale; abitarsi sotto la torrida zona; come medesimamente, contro l'opinione loro, si è per navigazione d'altri compreso , abitarsi sotto le zone contigue ai poli, sotto le quali affermano non potersi abitare per i freddi immoderati rispetto al sito del cielo tanto remoto dal corso del sole...'' [ma questa navigazione ha dato] ''qualche ansietà agli interpreti della Scrittura sacra, soliti a interpretare che quel versicolo del salmo, che contiene che in tutta la terra uscì il suono loro, e nei confini del mondo le parole loro, significasse che la fede di Cristo fosse per la bocca degli Apostoli penetrata per tutto il mondo.<ref>F.Guicciardini, ''op.cit.'' p.173</ref>}}
Questi viaggi hanno dunque ampliato enormemente non solo gli orizzonti geografici ma anche quelli culturali degli europei che scoprono che le terre americane non hanno conosciuto la predicazione evangelica come erroneamente avevano affermato le Sacre scritture.
 
Si sviluppa a questo punto un dibattito sul piano religioso e culturale:
{{Citazione|''Già la stessa esistenza della popolazione americana su terre così lontane da ogni continente conosciuto faceva sorgere la questione di spiegarne l'origine e il passaggio sul Nuovo Mondo in maniera conforme al racconto della Genesi e alle vicende del Diluvio. D'altra parte le scoperte rimettevano in discussione quella che fino al XV secolo era stata una convinzione unanime dei teologi medioevali: che cioè non esistesse alcun paese al mondo in cui il Vangelo non fosse stato predicato...'' [Si trattava di stabilire] ''quali possibilità di salvezza avesse l'uomo virtuoso rimasto nell'ignoranza della religione''.<ref>[[Rosario Romeo]],''Le scoperte americane nella coscienza italiana del Cinquecento'', Ricciardi, Milano-Napoli, 1959 pp.45-47</ref>.}}
 
Per ottenere la salvezza era cioè necessaria, conformemente alla teologia medioevale, la conoscenza diretta delle Sacre Scritture, oppure anche i popoli, non per loro colpa o volontà, rimasti estranei alla Chiesa, avrebbero potuto conseguirla, sia pure per un intervento diretto dell'Onnipotente, per un'azione divina della quale, d'altra parte, non si conoscevano la natura e le forme?
 
{{Citazione|Tuttavia, attraverso la molteplicità delle tesi dibattute, nel corso di tutto il secolo si giunse nella sostanza ...all'ammissione cioè che le condizioni indispensabili per la salvezza sono dovunque realizzabili nel mondo, sia pure non con i soli mezzi naturali dell'uomo ma attraverso una sorta di assistenza divina ...'' [Si rompeva così] ''il duro cerchio esclusivistico del cristianesimo occidentale del Medioevo per giungere a una concezione più universalmente umana, più capace di accogliere nella fraternità cristiana anche i popoli delle nuove terre e di tutto il mondo.<ref>R. Romeo, ''op.cit. ibidem''</ref>»}}
Il che voleva dire affermare la fondamentale uguaglianza di tutti gli uomini e di tutte le nazioni così come avrebbe sostenuto il frate [[Bartolomé de Las Casas]] che difendendo l'indigeno americano difendeva l'uomo in quanto tale. Conclusione questa a cui si giungeva non solo per questioni teologiche ma per motivi morali che spingevano la coscienza degli europei a rifiutare lo sterminio a cui erano condannati gli Indios soggetti ai coloni spagnoli e portoghesi che giustificavano gli orrori perpetrati nelle terre americane contrapponendo il loro concetto di civiltà nei confronti di quei popoli, definiti barbari, che non sono uomini ma «omuncoli, servi per natura» come dichiarava l'aristotelico [[Juan Ginés de Sepúlveda]]<ref>«''Si ha il diritto di sottomettere con le armi coloro che, per la loro condizione naturale, sono tenuti all'obbedienza, in quanto il perfetto deve dominare sull'imperfetto, l'eccellente sul suo contrario''» (Aristotele, ''Politica'' I, 4-5)</ref> poiché presso di essi non esistevano leggi scritte, si erano fatti sbaragliare da un piccolo numero di spagnoli, i loro sovrani venivano riconosciuti non per diritto ereditario ma per suffragio popolare. Questi dunque gli elementi per classificare un popolo come "barbaro" ma come osservava in una pagina dei suoi ''Saggi'' [[Michel de Montaigne]], il moralista francese del XVI secolo, il progenitore della visione idilliaca del "buon selvaggio", che tanta fortuna ebbe nell'[[Illuminismo]] settecentesco,
 
{{Citazione|...ognuno chiama barbarie quello che non è nei suoi usi...Sembra infatti che noi non abbiamo altro punto di riferimento per la verità e la ragione che l'esempio e l'idea delle opinioni e degli usi del paese in cui siamo. Ivi è sempre la perfetta religione, il perfetto governo, l’uso perfetto e compiuto di ogni cosa»<ref>Michel de Montaigne, ''Saggi'', libro I, cap. XXXI, Adelphi 2005, p.272</ref>}}
 
=== La conversione dei popoli barbari ===
Nella seconda (''[[Inter Caetera (enciclica)|Inter Caetera]]'') delle cinque bolle promulgate nel maggio del 1493 dal papa aragonese [[Alessandro VI]], appena un anno dopo il viaggio di Cristoforo Colombo<ref>«...nostro diletto figlio, uomo certamente degno e assai lodevole e adatto a tanta impresa ...» (''Inter Caetera'')</ref> si riprendeva il principio che aveva giustificato le conquiste di [[Carlo Magno]] (742-814) sterminatore dei Sassoni pagani e le guerre sante delle [[Crociata|Crociate]] (XI-XIII secolo): «''che la fede cattolica, la religione cristiana sia esaltata e si diffonda in ogni luogo e che si procuri la salvezza delle anime e che i popoli barbari siano vinti e condotti alla fede''»<ref>Francesco Surdich, ''Verso il nuovo mondo'', Giunti Editore, 2002 p.10</ref> per cui si sanciva il possesso esclusivo delle terre americane agli spagnoli sulla base del comune convincimento e della tradizione giuridica medioevale che si rifaceva alla presunta [[donazione di Costantino]] (''Constitum Costantini'')<ref>Il [[Filologia|filologo]] italiano [[Lorenzo Valla]] dimostrò in modo inequivocabile nella sua opera [[La falsa Donazione di Costantino|''De falso credita et ementita Constantini donatione declamatio'']],che il documento era un [[falso storico|falso]]. La critica storica ha riservato molta attenzione a questo documento; ad esempio lo storico [[Federico Chabod]] dedicò ad esso varie pagine del suo ''Lezioni di metodo storico'' (in Federico Chabod, ''Lezioni di metodo storico'', Luigi Firpo (a cura di), Laterza, 2006)</ref> per la quale il papa era il titolare della sovranità non solo spirituale ma anche temporale sul mondo intero. Le terre dei pagani infatti erano ritenute una ''res nullius'' (cosa di nessuno) religiosa tale che in assenza di un proprietario legittimo erano da considerare nel pieno possesso della Santa Sede che attraverso il Papa poteva trasmetterle in proprietà a qualunque potenza da lui scelta che s'impegnasse nell'opera di conquista e conversione annessa. «''...Per l'autorità di Dio onnipotente a noi concessa nella persona di San Pietro e per quella di vicario di Gesù Cristo che ricopriamo sulla Terra''» il papa Alessandro VI assegnava «''libera e completa potestà, autorità e giurisdizione, su tutte le isole e terre trovate e da trovare scoperte e da scoprire''»<ref>''Bullarum, Privilegiorum ac Diplomatum Romanorum Pontificum amplissima collectio'' in Collotti ''SAD''</ref> ad ovest di una linea di demarcazione (''raja'') a cento leghe dalle [[isole Azzorre]] e [[Capo Verde]]. Il papa spartiva il Nuovo mondo con un tratto di penna: l'emisfero occidentale agli Spagnoli, quello orientale ai Portoghesi<ref>Con il [[trattato di Tordesillas]] del 1494 la ''raja'' fu spostata ancora verso ovest e quindi il Brasile, non ancora scoperto, che si trovava a oltre 20 gradi a oriente del Messico e del Perù venne a trovarsi sotto il dominio portoghese</ref>.
 
=== La "rivoluzione dei prezzi" ===
{{vedi anche|Rivoluzione dei prezzi|Crisi del XVII secolo}}
Un fenomeno, secondo alcuni storici connesso alle scoperte geografiche dell'età moderna fu la cosiddetta "[[rivoluzione dei prezzi]]". Sostenitori di questa teoria sono stati [[Jean Bodin]] (1529–1596)<ref name="Enciclopedia Rizzoli Larousse 2003, p. 422">''Enciclopedia Rizzoli Larousse'', III, Milano, R.C.S. Libri S.p.A., 2003, p. 422</ref>, [[Fernand Braudel]] ( «''Non è più possibile alcun dubbio sull'effetto drastico ch'ebbero gli arrivi d'oro e d'argento dal Nuovo Mondo: d'altro canto, la dimostrazione perentoria ne è stata fornita dall'economista americano [[Earl J. Hamilton]], in uno dei primi suoi articoli eruditi, e resta inattaccabile: tra la curva degli arrivi di metalli preziosi d'America e quella dei prezzi durante il secolo XVI, è così evidente la coincidenza che un nesso fisico, meccanico sembra unirle ì'una all'altra.''»<ref>in [[Armando Saitta]], ''Antologia di critica storica'', Vol. 2, Laterza 1963, p.33</ref>) e Franco Borlandi<ref>F.Borlandi, ''L'età delle scoperte e la rivoluzione economica del secolo XVI'' in ''Nuove questioni di storia moderna'', Milano 1972)</ref>. Tesi questa rimessa in discussione in tempi più recenti, in particolare in Italia, da [[Carlo M. Cipolla]]<ref>''La pretesa rivoluzione dei prezzi: riflessioni sull'esperienza italiana'', 1955</ref>
 
Nel corso della prima metà del [[XVI secolo]], si verificò in [[Europa]] un progressivo aumento, non contingente ma di lunga durata, dei prezzi di quasi tutti i prodotti, a partire da quei beni di prima necessità (il [[grano]], l'[[Orzo (alimento)|orzo]] e la [[segale]]) che nelle [[società (sociologia)|società]] dell'epoca erano determinanti per l'andamento dei prezzi delle altre merci. La concomitanza di questo fenomeno economico con l'arrivo massiccio di [[oro]] e di [[argento]] dalle [[Americhe]], fece pensare agli studiosi dell'epoca che fosse dovuta a un [[inflazione|processo inflativo]]: sarebbe cioè stato l'aumento improvviso della quantità di metalli preziosi disponibili a provocare una riduzione del valore delle monete e, di conseguenza, il rialzo dei prezzi.<ref name="Enciclopedia Rizzoli Larousse 2003, p. 422"/>.
 
Negli [[Anni 1950|anni cinquanta]], tuttavia, questa teoria monetarista fu criticata in base alla convinzione che il fenomeno fosse in realtà ben più complesso. Il rialzo, infatti, aveva riguardato soprattutto i beni di consumo essenziali, quelli alimentari: i più richiesti da una popolazione in espansione. Dunque, i rincari cinquecenteschi andavano attribuiti proprio all'[[aumento demografico]] ed al conseguente squilibrio tra una domanda in continua crescita ed una produzione agricola incapace di far fronte alle richieste<ref>Mario Rosa, Marcello Verga, ''La storia moderna: 1450-1870'', Pearson Italia S.p.a., 2003 p.79</ref>
 
==== Le trasformazioni sociali ====
{{vedi anche|Pauperismo}}
Qualunque fosse la causa certo è che questo aumento dei prezzi si verificò per prima in Spagna, dove per l'enorme afflusso di metalli preziosi nel corso di un secolo i prezzi delle merci aumentarono di quattro volte. Dalla Spagna l'aumento dei prezzi si estese in proporzioni diverse, in genere raddoppiando, in Francia, in Inghilterra e in Germania. Da questo fenomeno finanziario ne derivò la decadenza economica della grande feudalità laica ed ecclesiastica. Infatti si avvantaggiarono i proprietari terrieri che gestivano direttamente le loro terre e che seppero approfittare delle migliori condizioni di vendita dei loro prodotti e quei proprietari affittuari di terre che aumentarono la rendite in proporzione ai maggior profitti derivati dalla vendita a prezzi crescenti dei prodotti agricoli. Le perdite maggiori le subirono i grandi proprietari feudali, le chiese e i conventi che percepivano secondo i contratti a lunghe scadenze le rendite in denaro sempre più inflazionato.
 
Nelle città l'aumento dei prezzi non comportò un aumento dei salari che persero fortemente il loro potere d'acquisto mentre i grandi mercanti si trasformarono in imprenditori che potevano disporre nei magazzini di quantitativi di merci dal prezzo crescente.
 
Le conseguenze della rivoluzione dei prezzi furono dunque l'impoverimento degli strati più deboli della popolazione<ref>Peggiora il fenomeno del [[pauperismo]] tipico del medioevo quando un'economia di sussistenza offriva una generica sussistenza di autoconsumo. Ora chi non ha denaro non sopravvive.</ref>, la corrosione dei redditi della nobiltà feudale e l'aumento della ricchezza e del potere sociale e politico della borghesia delle città e delle campagne.<ref>Antonino Sciotto, Fabio Gabrielli, ''Il senso della storia'', vol.I, Youcanprint, 2017 pp.334-336</ref>
 
== Il colonialismo (dal XVII al XIX secolo) ==
Anche la [[Russia]] si lanciò nelle esplorazioni, puntando soprattutto a raggiungere nuovi sbocchi marittimi liberi dal [[ghiaccio]] avvicinandosi al [[Mar Baltico]] e alla [[Siberia]].
 
Nel [[1649]] fu raggiunta l'estrema punta dell'[[Asia]] e nel [[1728]] fu superato lo [[stretto di Bering]], quindi nel 1742 , ad opera di [[Vitus Bering]] e di [[Georg Wilhelm Steller]], furono esplorate le [[Isole Aleutine]] e l'[[Alaska]].
In questa categoria rientrano i viaggi dell'[[Inghilterra|inglese]] [[James Cook]] che esplorò approfonditamente l'[[Australia|Australia orientale]], prendendone possesso in nome del [[Regno Unito|re d'Inghilterra]].
[[File:Tasmanroutes.PNG|miniatura|upright=1.4|Le rotte dei viaggi di [[Abel Tasman|Tasman]]. Il primo viaggio è mostrato in <span style="color:red">rosso</span>, il secondo in <span style="color:blue">blu</span>.]]
Nel [[XVII secolo]] pionieri [[Paesi Bassi|olandesi]] iniziarono a esplorare le prime isole dell'[[Oceania]]. [[Willem Janszoon]] scoprì l'[[Australia]], [[Abel Tasman]] nel [[1642]] scoprì l'isola, chiamata poi [[Tasmania]] in suo onore, la [[Nuova Zelanda]], le isole [[Tonga]], le [[Figi|Isole Figi]], costeggiò la [[Nuova Guinea]], e le coste settentrionali dell'Australia.
[[File:Cookroutes.png|miniatura|sinistra|upright=1.4|Le rotte dei viaggi di [[James Cook]]. Il primo viaggio è mostrato in <span style="color:red">rosso</span>, il secondo in <span style="color:green">verde</span>, il terzo in <span style="color:blue">blu</span>.]]
Nel [[Settecento|XVIII secolo]] nacquero con fini esclusivamente scientifici le "Società Geografiche" come quella inglese che finanziò i viaggi dell'[[Inghilterra|inglese]] [[James Cook]] che esplorò approfonditamente l'[[Australia|Australia orientale]], prendendone possesso in nome della corona [[Regno di Gran Bretagna|britannica]].
 
Continuavano, nel frattempo, le esplorazioni delle regioni interne dell'[[Americhe|America]], sopraggiungendoarrivando nellesino alle baie del [[Canada]]. Gli inglesi si dedicarono inoltrein particolare all'[[Africa]]: [[James Bruce]] ([[1730]]-[[1794]]) arrivò alle mitiche sorgenti del [[Nilo]]. Nele nel [[Ottocento|XIX secolo]] l'attenzione si concentrò infatti sull'[[Africa]], al centro delle mire dellele potenze europee, nelcominciarono tentativoa diistituire costruirsii primi [[colonialismo|imperi coloniali]] africani.
 
Destinate a passare alla leggenda, saranno le imprese di [[David Livingstone]] ([[1841]]) e [[Henry Stanley]] ([[1870]]) che percorsero il centro dell'[[Africa]].
 
Vi furono anche esploratori italiani, che viaggiarono in [[Etiopia]] e [[Somalia]], come [[Pellegrino Matteucci]], Costuiche nel [[1880]] fece launa traversata -lungadi 4600 chilometri- dell'Africa equatoriale: dal [[mar Rosso]] fino alla foce del [[fiume Niger]] nell'Atlantico.
 
== Il XX secolo: le regioni polari ==
{{vedi anche|Esplorazione dell'Artide|Esplorazioni antartiche}}
Nel [[1873]] gli esploratori polari austriaci [[Julius von Payer]] e [[Carl Weyprecht]], scoprirono un arcipelago al largo del [[Mare di Barents]] che chiamarono ''[[Terra di Francesco Giuseppe]]'' in onore dell'Imperatore [[Francesco Giuseppe I d'Austria-Ungheria]]. È considerata l'ultimo territorio scoperto e cartografato.
 
Nella prima metà del [[Novecento|XX secolo]] si compì l'esplorazione e la conquista delle regioni polari.
{{Vedi anche|Esplorazione dell'Artide|Esplorazioni antartiche}}
 
Il 6 aprile [[1909]] lo [[statunitense]] [[Robert Edwin Peary]] raggiunse il [[Polo nord]] e il 14 dicembre [[1911]] il [[Norvegia|norvegese]] [[Roald Amundsen]] arrivò al [[Polo Sud]].
La sfida della prima metà del [[Novecento|XX secolo]] è stata senza dubbio la conquista delle regioni polari.
 
I [[satellite artificiale|satelliti]] e la [[cartografia]] aerea hanno permesso di ottenere approfondite conoscenze di aree ancora poco conosciute come l'[[Africa|Africa equatoriale]], l'[[Amazzonia]], l'interno dell'[[Antartide]] e l'[[Himalaya]].
Il 6 aprile [[1909]] lo [[statunitense]] [[Robert Edwin Peary]] raggiunse il [[Polo Nord]] e il 14 dicembre [[1911]] il [[Norvegia|norvegese]] [[Roald Amundsen]] arrivò al [[Polo Sud]].
 
== Cronistoria ==
I [[satellite artificiale|satelliti]] e la [[cartografia aerea]] hanno permesso di compiere importanti approfondimenti e chiarito in aree ancora poco conosciute come l'[[Africa|Africa equatoriale]], l'[[Amazzonia]], l'interno dell'[[Antartide]] e l'[[Himalaya]].
Segue una lista delle esplorazioni divise per continente e per obbiettivo esplorativo:
{| class="wikitable"
|+
!Continente
!Area d'esplorazione
!Note
!Viaggi - Missioni - Spedizioni
|-
| rowspan="3" |Africa
|Esplorazioni continentali
|Le prime esplorazioni furono condotte da antichi Egizi, Greci e Romani, che si spinsero principalmente lungo le coste del Mediterraneo e del Mar Rosso. Nel Medioevo, gli Arabi esplorarono l'Africa nord-orientale e sahariana, diffondendo l'Islam. Le esplorazioni europee ripresero nel XV secolo, con l'obiettivo di trovare nuove rotte commerciali verso l'Oriente. L'interesse per l'interno dell'Africa crebbe nel XIX secolo, con esploratori che si spinsero nelle regioni più remote del continente. Le loro spedizioni contribuirono alla mappatura dell'Africa e alla scoperta di nuove popolazioni, animali e risorse.
|[[Spedizioni romane verso il Lago Ciad e il fiume Niger]] <small>(I secolo a.C.)</small>{{·}}
[[Spedizione romana alle sorgenti del Nilo]] <small>(62)</small>{{·}}
[[Viaggio di Antonio Malfante|Antonio Malfante]] <small>(1446)</small>{{·}}
[[Pieter de Marees]] <small>(1602)</small>{{·}}
[[Mungo Park|Esplorazione del Fiume Niger di Mungo Park]]<small>(1796)</small>{{·}}
[[Hugh Clapperton|Lago Ciad]]<small>(1823)</small>{{·}}
[[Alexander Gordon Laing|Timbuctù da nord]]<small>(1826)</small>{{·}}
[[René Caillié|Timbuctù da sud]]<small>(1828)</small>{{·}}
[[Johannes Rebmann|Rebmann e Krapf sul Monte Kilimangiaro]]<small>(1848)</small>{{·}}
[[Primo viaggio di David Livingstone|David Livingstone]] <small>(1851)</small>{{·}}
[[Secondo viaggio di David Livingstone|Livingstone II]] <small>(1858)</small>{{·}}
[[Terzo viaggio di David Livingstone|Livingstone III]] <small>(1866)</small>{{·}}
[[Henry Morton Stanley|Spedizione transafricana di Stanley]] <small>(1876)</small>
|-
|Esplorazione e [[Conquista delle Isole Canarie]]
|Le Canarie erano conosciute fin dall'antichità, con riferimenti in testi greci e romani. La loro posizione strategica le rendeva un punto di riferimento per le rotte commerciali mediterranee. Nel XIV secolo, esploratori come Lancillotto Malocello e Jean de Béthencourt riscoprirono le isole per l'Europa. Iniziò un periodo di conquista e colonizzazione da parte della Spagna, con la resistenza dei nativi Guanci. Le Canarie divennero un importante snodo commerciale e punto di partenza per le esplorazioni atlantiche.
|[[Ugolino e Vadino Vivaldi]] <small>(1291)</small> {{·}}[[Lanzerotto Malocello]] <small>(1312 ca.)</small> {{·}}[[Nicoloso da Recco|Recco]]-[[Angiolino de' Corbizzi|Corbizzi]] <small>(1341)</small>
|-
|[[Rotta delle spezie]]<br>[[Circumnavigazione dell'Africa|circumnavigando l'Africa]]
|La [[Rotta delle spezie]] ha aperto la via al commercio marittimo tra Europa e Asia, rivoluzionando l'economia globale, ha portato alla scoperta di nuove terre e culture, contribuendo all'espansione del colonialismo europeo, ha contribuito allo sviluppo della cartografia e della navigazione.
 
La circumnavigazione dell'Africa è stata spesso un'impresa pericolosa e difficile, con molte spedizioni che si sono concluse con la morte o la malattia dei partecipanti. Le spedizioni europee hanno avuto un impatto negativo sulle popolazioni africane, con la diffusione di malattie, la schiavitù e la colonizzazione.
|[[Battaglia di Ceuta|Enrico il Navigatore]] <small>(1415)</small> {{·}}[[Gil Eanes]] <small>(1434)</small> {{·}}[[Dinis Dias]] <small>(1445)</small> {{·}}
[[Alvise Da Mosto]] <small>(1455)</small> {{·}}
[[Alvise Da Mosto|Da Mosto II]] <small>(1456)</small> {{·}}
[[Antonio de Noli|de Noli]] <small>(1456)</small> {{·}}
[[Pedro da Sintra]] <small>(1461)</small>{{·}}
[[Diogo Cão]] <small>(1482)</small> {{·}}
[[Diogo Cão|Cão II]] <small>(1485)</small> {{·}}
[[Bartolomeu Dias]] <small>(1488)</small>{{·}}
[[Prima Armata d'India (Gama, 1497)|Vasco da Gama]] <small>(1498)</small>
|-
| rowspan="7" |Asia e<br>Medio Oriente
|Esplorazioni europee
|L'esplorazione europea in Asia e Medio Oriente ha avuto un impatto significativo su entrambe le regioni. Ha portato all'aumento del commercio tra Europa, Asia e Medio Oriente ha portato a una crescita economica e a un maggiore scambio di culture e idee. Il cristianesimo si diffuse in alcune parti dell'Asia e Medio Oriente, ma incontrò anche resistenza. Le potenze europee stabilirono colonie in Asia e Medio Oriente, sfruttando le loro risorse e controllando i loro popoli.
|[[Beniamino di Tudela]] <small>(1165)</small>{{,}}[[Petachiah di Ratisbona]] <small>(1170-80)</small>{{,}}
[[Giovanni da Pian del Carpine]] <small>(1245)</small>{{,}}
[[André de Longjumeau]] <small>(1245)</small>{{,}}
[[Ascelino di Lombardia]] e [[Simone di San Quintino]] <small>(1247)</small>{{,}}
[[Guglielmo di Rubruck]] <small>(1250)</small>{{,}}
[[Niccolò Polo]] <small>(1259)</small>{{,}}
[[Marco Polo]] <small>(1271)</small>{{,}}
[[Riccoldo da Monte di Croce]] <small>(1290)</small>{{,}}
[[Andalò da Savignone]] <small>(1330)</small>{{,}}
[[Giovanni de' Marignolli]] <small>(1338)</small>
[[Leonardo Frescobaldi]] <small>(1384)</small>
|-
|[[Armata d'India]] portoghese<br>e la [[rotta delle spezie]]
|L'Armata portoghese in India, conosciuta anche come "Armada da Índia", era una flotta di navi organizzata dalla Corona portoghese e inviata annualmente dal Portogallo all'India. Fondata nel 1500, dopo la scoperta della rotta marittima verso l'India da parte di Vasco da Gama. Era composta da navi da guerra e mercantili. Le navi da guerra erano armate con cannoni e avevano un equipaggio di soldati e marinai. Le navi mercantili trasportavano merci preziose come spezie, tessuti e pietre preziose.
|[[Prima Armata d'India (Gama, 1497)|I]] <small>(Gama, 1498)</small>{{·}}[[Seconda Armata d'India (Cabral, 1500)|II]] <small>(Cabral, 1500)</small>{{·}}[[Terza Armata d'India (Nova, 1501)|III]] <small>(Nova, 1501)</small>{{·}}
[[Quarta Armata d'India (Gama, 1502)|IV]] <small>(Gama, 1502))</small>{{·}}
[[Quinta Armata d'India (Albuquerque, 1503)|V]] <small>(Albuquerque, 1503)</small>{{·}}
[[Sesta Armata d'India (Albergaria, 1504)|VI]] <small>(Albergaria, 1504)</small>{{·}}
[[Settima Armata d'India (Almeida, 1505)|VII]] <small>(Almeida, 1505)</small>
|-
|[[Indie orientali]] [[Circumnavigazione del globo|navigando verso ovest]]
|L'esplorazione delle Indie orientali navigando verso ovest è stata un'impresa storica compiuta da diverse spedizioni nel corso del XVI secolo. Le rotte commerciali tradizionali verso l'Oriente erano controllate da mercanti musulmani e veneziani. Gli europei cercarono una rotta alternativa che li portasse direttamente alle Indie orientali, evitando i costi e i pericoli del Mediterraneo e del Mar Rosso. Le Indie orientali erano rinomate per le loro spezie, tessuti e altri beni preziosi. Gli europei speravano di arricchirsi commerciando direttamente con l'Oriente.
|[[Primo viaggio di Cristoforo Colombo|Cristoforo Colombo]] <small>(1492)</small> {{·}}[[Spedizione di Ferdinando Magellano|Magellano]] <small>(1519)</small>{{,}}[[García Jofre de Loaísa|Loaísa]] <small>(1525)</small>{{,}}
[[Álvaro de Saavedra|Saavedra]] <small>(1525)</small>{{,}}
[[Hernando de Grijalva|Grijalva]] <small>(1536)</small>{{,}}
[[Ruy López de Villalobos]] <small>(1542)</small>{{·}}
[[Miguel López de Legazpi|Legazpi]]-[[Andrés de Urdaneta|Urdaneta]] <small>(1565)</small>{{,}}
[[Galeone di Manila]] <small>(1565-1821)</small>
|-
|[[Prima spedizione in Kamčatka|Kamčatka]]
|Missioni organizzate dall'[[Impero russo]] per determinare se l'Asia e l'America erano collegate ed Esplorare la costa occidentale della Kamčatka. Ottennero una mappatura della costa orientale della Kamčatka e l'Incontro con i popoli indigeni locali. Conferma che l'Asia e l'America non erano collegate.
|[[Prima spedizione in Kamčatka]] <small>(1724)</small>{{·}}[[Seconda spedizione in Kamčatka]] <small>(1732)</small>
|-
|Impero olandese
|
|[[Prima spedizione olandese nelle Indie orientali]] <small>(1595)</small>{{·}}[[Seconda spedizione olandese nelle Indie orientali]] <small>(1598)</small>{{·}}
[[Spedizione in Nuova Guinea]] <small>(1920)</small>
|-
|Cina (Dinastia Ming)
|
|[[I Viaggi del tesoro Ming]] <small>(1405-1430)</small>
|-
|Ricerca del [[Passaggio a nord-est]]
|Il Passaggio a Nord-Est è una rotta marittima che collega l'Europa all'Asia attraverso l'Oceano Artico. La sua ricerca ha ossessionato gli esploratori per secoli, fin dal XVI secolo, per il suo potenziale di rivoluzionare il commercio internazionale. Avrebbe offerto un percorso più breve e diretto tra Europa e Asia rispetto alle rotte tradizionali via Capo di Buona Speranza o Canale di Suez, avrebbe portato grande fama e ricchezza agli esploratori e alle loro nazioni e il fascino di esplorare territori sconosciuti e il desiderio di ampliare la conoscenza del mondo spinsero molti esploratori.
|[[Hugh Willoughby]] <small>(1553)</small>
|-
| rowspan="8" |America
| rowspan="2" |[[Colonizzazione spagnola delle Americhe|Colonizzazione spagnola]]
|Nel 1492, con l'arrivo di Cristoforo Colombo nelle Bahamas, la Spagna intraprese numerose missioni per la ricerca di ricchezze (oro, argento), diffusione del cristianesimo ed espansione dell'Impero spagnolo. Furono sconfitti i grandi imperi indigeni (Aztechi, Inca), colonizzate vaste aree (Messico, Perù, Bolivia, Cile, Argentina) e introduzione del sistema di encomienda (lavoro forzato degli indigeni).
Ne derivò una decimazione della popolazione indigena (malattie, guerre, sfruttamento), una trasformazione sociale e culturale (imposizione della lingua, religione e costumi spagnoli) e la nascita di una società meticcia (spagnoli, indigeni, africani).
|[[Primo viaggio di Cristoforo Colombo|Cristoforo Colombo]] <small>(1492)</small> {{·}}[[Secondo viaggio di Cristoforo Colombo|Colombo II]] <small>(1493)</small> {{·}}
[[Primo viaggio di Juan Díaz de Solís|Juan Díaz de Solís]] <small>(1497)</small> {{·}}
[[Terzo viaggio di Cristoforo Colombo|Colombo III]] <small>(1498)</small> {{·}}
[[Quarto viaggio di Cristoforo Colombo|Colombo IV]] <small>(1500)</small>{{·}}
[[Nicolás de Ovando]] <small>(1502)</small>{{·}}
[[Secondo viaggio di Juan Díaz de Solís|de Solís II]] <small>(1508)</small> {{·}}
[[Juan Ponce de León]] <small>(1513)</small> {{·}}
[[Terzo viaggio di Juan Díaz de Solís|de Solís III]] <small>(1515)</small> {{·}}
[[Francisco Hernández de Córdoba]] <small>(1517)</small> {{·}}
[[Gil González Dávila]] <small>(1519)</small> {{·}}
[[Secondo viaggio di Sebastiano Caboto|Sebastiano Caboto]] <small>(1525)</small>{{·}}
[[Hernando de Soto]] <small>(1538)</small> {{·}}
[[Francisco de Ulloa]] <small>(1539)</small>{{·}}
[[Juan Rodríguez Cabrillo]] <small>(1542)</small>{{·}}
[[Bartolomé Ferrelo]] <small>(1543)</small>{{·}}
[[Spedizione Portolá]] <small>(1769)</small>{{·}}
[[Spedizione Malaspina]] <small>(1789)</small>{{·}}
[[Spedizioni spagnole nel Pacifico nord-occidentale]] <small>(1774-1793)</small>
|-
|I [[Viaggi andalusi]] erano finanziati da privati, a differenza dei viaggi maggiori finanziati dalla corona spagnola: l'obiettivo principale era la ricerca di nuove rotte commerciali per l'Oriente, ma si spinsero anche verso l'esplorazione delle coste atlantiche dell'Africa e del Sud America.
|[[Primo viaggio di Alonso de Ojeda|Alonso de Ojeda]] <small>(1499)</small> {{·}}
[[Viaggio di Diego de Lepe|Diego de Lepe]] <small>(1499)</small> {{·}}
[[Viaggio di Pedro Alonso Niño|Pedro Alonso Niño]] <small>(1499)</small> {{·}}
[[Secondo viaggio di Alonso de Ojeda|Ojeda II]] <small>(1502)</small> {{·}}
[[Terzo viaggio di Alonso de Ojeda|Ojeda III]] <small>(1509)</small> {{·}}
[[Viaggio di João de Lisboa|João de Lisboa]] <small>(1511)</small> {{·}}
[[Viaggio di Vasco Núñez de Balboa|Vasco Núñez de Balboa]]
|-
|[[Impero portoghese|Portoghesi]] nella<br>[[colonia del Brasile]]
|Sebbene il Brasile fosse già abitato da migliaia di anni, la sua "scoperta" ufficiale da parte degli europei avvenne il 22 aprile 1500 ad opera di una spedizione portoghese comandata da Pedro Álvares Cabral. La scoperta del Brasile da parte di Cabral e Coelho ebbe un impatto enorme sulla storia del paese. Il Portogallo avviò la colonizzazione del Brasile, che durò per oltre 300 anni. La colonizzazione portò a un profondo cambiamento nella cultura e nella società brasiliana, con l'introduzione della lingua portoghese, della religione cattolica e di nuove tecnologie.
|[[Seconda Armata d'India (Cabral, 1500)|Cabral]] <small>(1500)</small>{{·}}[[Primo viaggio di Gonçalo Coelho|Gonçalo Coelho]] <small>(1501)</small> {{·}}
[[Secondo viaggio di Gonçalo Coelho|Coelho II]] <small>(1503)</small> {{·}}
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|Ricerca del<br>[[passaggio a nord-ovest]]
|Il Passaggio a Nord-Ovest è un'ipotetica rotta marittima che collega l'Oceano Atlantico all'Oceano Pacifico attraverso l'Artico canadese. La sua ricerca ha ossessionato esploratori e navigatori per secoli, fin dal XVI secolo. L'obiettivo principale era trovare un percorso più rapido e sicuro per raggiungere le Indie Orientali, evitando il lungo e pericoloso viaggio attorno all'Africa. L'ignoto e le sfide del Mar Glaciale Artico rappresentavano un'attrazione irresistibile per molti esploratori. La scoperta del Passaggio a Nord-Ovest avrebbe portato fama e fortuna a chi l'avesse trovato.
|[[Primo viaggio di Giovanni Caboto|Giovanni Caboto]] <small>(1497)</small>{{·}}[[Secondo viaggio di Giovanni Caboto|Caboto II]] <small>(1498)</small>{{·}}
[[Gaspar Corte-Real]] <small>(1500)</small> {{·}}
[[Primo viaggio di Sebastiano Caboto|Sebastiano Caboto]] <small>(1508)</small>{{·}}
[[Juan de Fuca]] <small>(1592)</small>
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|[[Regno di Francia]]<br>nel [[Nord America]]
|Le esplorazioni francesi in Nord America iniziarono nel XVI secolo e durarono per oltre 200 anni. I francesi colonizzarono un vasto territorio che si estendeva dal fiume San Lorenzo fino al Golfo del Messico, comprendendo l'odierna Québec, Ontario, Manitoba, Saskatchewan, Alberta e parti degli Stati Uniti (Michigan, Wisconsin, Illinois, Indiana, Ohio). I francesi colonizzarono anche la regione dell'Acadia, che comprendeva l'odierna Nuova Scozia, Nuovo Brunswick e l'Isola del Principe Edoardo.
|[[Viaggio di Giovanni da Verrazzano|Giovanni da Verrazzano]] <small>(1524)</small>{{·}}[[Primo viaggio di Jacques Cartier|Jacques Cartier]] <small>(1534)</small>{{·}}
[[Secondo viaggio di Jacques Cartier|Cartier II]] <small>(1535)</small>{{·}}
[[Terzo viaggio di Jacques Cartier|Cartier III]] <small>(1541) Samuel de Champlain (1608) René-Robert Cavelier de La Salle (1682){{·}}</small>[[Jean-Baptiste Bénard de la Harpe]] <small>(1718)</small>{{·}}
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|Esplorazione del Nord America
|Le esplorazioni del Nord America hanno avuto un impatto significativo sulla storia del continente. Le popolazioni indigene che abitavano il Nord America da migliaia di anni furono decimate dalle malattie, dalle guerre e dalla colonizzazione europea. I coloni europei portarono con sé la loro cultura, le loro lingue e le loro religioni, che hanno contribuito a plasmare il Nord America di oggi.
|[[João Vaz Corte-Real]] <small>(1473)</small> {{·}}[[Juan Ponce de León]] <small>(1513)</small> {{·}}
[[Lucas Vázquez de Ayllón]] <small>(1526)</small> {{·}}
[[Spedizione Narváez]] <small>(1527)</small>{{·}}
[[Marco da Nizza]] <small>(1536)</small>{{·}}
[[Hernando de Alarcón (esploratore)|Hernando de Alarcón]] <small>(1540)</small>{{·}}
[[Francisco Vázquez de Coronado]] <small>(1540)</small>{{·}}
[[Spedizione di Chamuscado e Rodríguez|Chamuscado e Rodríguez]] <small>(1581)</small>{{·}}
[[Antonio de Espejo]] <small>(1582)</small>{{·}}
[[John Davis]] <small>(1583)</small>{{·}}
[[Juan de Oñate]] <small>(1595)</small>{{·}}
[[Spedizione oltramontana]] <small>(1716)</small>{{·}}[[Spedizione di Domínguez-Escalante]] <small>(1776)</small> [[Spedizione di Lewis e Clark|{{·}}]][[Spedizione di Vancouver]] <small>(1791)</small>[[Spedizione di Lewis e Clark|{{·}}Spedizione di Lewis e Clark]] <small>(1804)</small>{{·}}[[Spedizione del Red River]] <small>(1806)</small>{{·}} [[Spedizione Pike]] <small>(1806)</small>{{·}}
[[Giacomo Costantino Beltrami]] <small>(1823)</small>{{·}}[[John Charles Frémont]] <small>(1842)</small>{{·}}
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|Esplorazione del Sud America
|Le esplorazioni del Sud America nel XVI secolo furono un periodo di grande avventura e scoperta. Conquistadores spagnoli come Pascual de Andagoya, Francisco Pizarro e Francisco de Orellana guidarono spedizioni che aprirono la strada alla colonizzazione europea del continente. Ebbero un impatto profondo sul Sud America. La colonizzazione spagnola portò a cambiamenti radicali nella cultura, nella lingua e nella religione del continente.
|[[Pascual de Andagoya]] <small>(1522)</small>{{·}}[[Francisco Pizarro|Pizarro]]-[[Diego de Almagro|Almagro]]-[[Hernando de Luque|Luque]] <small>(1524)</small>{{·}}[[Francisco de Orellana]] <small>(1541)</small>
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|Esplorazione italiana
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|[[Spedizione Thornton]] <small>(1608)</small>
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| rowspan="5" |Oceania
|Ricerca<br>della [[Terra incognita]]
|La ricerca della Terra Incognita, un luogo misterioso e inesplorato, ha ossessionato esploratori e navigatori per secoli. La leggenda di terre ricche di oro e altri tesori ha spinto molti a cercare la Terra Incognita. Il desiderio di conoscere nuovi mondi e culture ha motivato molti esploratori. La scoperta di nuove terre poteva portare a nuove colonie e a un aumento del potere.
Molti erano i problemi: tempeste, pirati, malattie e terre sconosciute rendevano i viaggi molto rischiosi. Le mappe erano spesso inaccurate e le informazioni sulle nuove terre scarse. La paura di creature fantastiche e di terre selvagge ostacolava l'esplorazione.
|[[Íñigo Ortiz de Retes]] <small>(1545)</small>{{·}}[[Álvaro de Mendaña]] <small>(1567)</small>{{·}}[[Álvaro de Mendaña|Mendaña II]] <small>(1595)</small>{{·}}[[Pedro Fernandes de Queirós]] <small>(1605)</small>
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|[[Esplorazione europea dell'Australia#Esplorazione olandese del XVII secolo|Esplorazione olandese<br>(1606-1697)]]
|Il XVII secolo fu un periodo di grande espansione per la Repubblica Olandese, che divenne una potenza marittima di primo piano. Gli olandesi cercavano rotte alternative per raggiungere le Indie Orientali, evitando il monopolio portoghese, fondarono colonie in Asia, Africa e America e contribuirono allo sviluppo della cartografia, della zoologia e della botanica.
|[[Primo viaggio di Willem Janszoon|Willem Janszoon]] <small>(1606)</small>{{·}}[[Dirk Hartog]] <small>(1616)</small>{{·}}
[[Frederick de Houtman]]-[[Jacob d'Edel]] <small>(1619)</small>{{·}}
[[Jan Carstenszoon]] <small>(1623)</small>{{·}}
[[François Thijssen]] <small>(1626)</small>{{·}}
[[Primo viaggio di Abel Tasman|Abel Tasman]] <small>(1642)</small>{{·}}
[[Secondo viaggio di Abel Tasman|Tasman II]] <small>(1644)</small>{{·}}
[[Willem de Vlamingh]] <small>(1696)</small>
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|[[Esplorazione europea dell'Australia#Esploratori francesi del XVIII secolo|Esplorazione francese<br>(1771-1791]]
|Il periodo tra il 1771 e il 1791 fu di intensa esplorazione francese nel Pacifico. La Francia, spinta dal desiderio di conoscenza e di espansione coloniale, organizzò diverse spedizioni scientifiche e di scoperta in questa regione ancora poco conosciuta.
|[[Marc-Joseph Marion du Fresne]] <small>(1771)</small>{{·}}[[Jean-François de La Pérouse]] <small>(1785)</small>{{·}}
[[Antoine Bruni d'Entrecasteaux]] <small>(1791)</small>
<nowiki>}}</nowiki>
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|Esplorazione oceanica dell'Australia
|Questi esploratori hanno giocato un ruolo fondamentale nella scoperta e mappatura dell'Australia, contribuendo alla sua comprensione geografica e aprendo la strada alla colonizzazione europea.
|[[William Dampier]] <small>(1699)</small>{{·}}[[Primo viaggio di James Cook|James Cook]] <small>(1768)</small>{{·}}
[[Tobias Furneaux]] <small>(1772)</small>{{·}}
[[Matthew Flinders]] <small>(1795)</small>{{·}}
[[Nicolas Baudin]] <small>(1801)</small>{{·}}
[[Phillip Parker King]] <small>(1817)</small>{{·}}
[[John Oxley]] <small>(1817)</small>{{·}}
[[John McDouall Stuart]] <small>(1858)</small>{{·}}[[Spedizione di Burke e Wills]] <small>(1860)</small>
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|Esploraizone continentale dell'Australia
|L'esplorazione terrestre dell'Australia nel periodo 1788-1900 fu un'epopea di avventura, scoperta e sfida. Dopo la colonizzazione britannica nel 1788, gli esploratori si spinsero nell'entroterra australiano, affrontando un territorio vasto, arido e spesso ostile.
|[[Esplorazione europea dell'Australia#Esplorazione via terra 1788-1900|Esplorazione via terra]] <small>(1788-1900)</small>
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| rowspan="2" |Poli
|Artide
|L'esplorazione dell'Artide, la regione più settentrionale del pianeta, è stata un'epopea di secoli, ricca di sfide e avventure. Spedizioni europee alla ricerca del Passaggio a Nord-Est, una rotta marittima che collegasse l'Europa all'Asia attraverso l'Artico. Sfortunatamente, molte di queste spedizioni si conclusero con tragedie a causa del ghiaccio, del freddo e delle condizioni estreme.
|[[Viaggio di Pietro Querini|Pietro Querini]] <small>(1431)</small>{{·}}[[Spedizione perduta di Franklin]]<small>(1845)</small>
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|Antartide
|L'esplorazione dell'Antartide, il continente più meridionale del pianeta, è stata un'epopea di sfide e avventure. Fin dall'inizio del XIX secolo, l'uomo ha cercato di raggiungere il Polo Sud, spinto da curiosità, sete di conoscenza e desiderio di conquista.
|[[Secondo viaggio di James Cook|Cook II]] <small>(1772)</small>{{·}}[[Terzo viaggio di James Cook|Cook III]] <small>(1776)</small>
*Attività del [[Commonwealth delle nazioni|Commonwealth]]: [[Spedizione Discovery]] (1901-1904){{·}}[[Spedizione Scotia]] (1902-1904){{·}}[[Spedizione Nimrod]] (1907-1909){{·}}[[Spedizione Terra Nova]] (1910-1913){{·}}[[Spedizione Aurora]] (1911-1914){{·}}[[Spedizione Endurance]] (1914-1917){{·}}[[Spedizione Quest]] (1921-1922){{·}}[[Spedizione BANZARE]] (1929-1931){{·}}[[Spedizione britannica nella Terra di Graham]] (1934-1937){{·}}[[Operazione Tabarin]] (1943-1945){{·}}[[Spedizione Fuchs-Hillary]] (1955-1958)
*Attività [[francia|francesi]]: [[Prima spedizione Charcot|I spedizione Charcot]] (1903-1905){{·}}[[Seconda spedizione Charcot|II spedizione Charcot]] (1908-1910){{·}}[[Transantarctica]] (1989-1990)
*Attività [[germania|tedesche]]: [[Spedizione Gauss]] (1901-1903){{·}}[[Spedizione Filchner]] (1911-1912){{·}}[[Spedizione Nuova Svevia]] (1938-1939)
*Attività [[norvegia|norvegesi]]: [[Spedizione Amundsen]] (1910-1912)
*Attività [[svezia|svedesi]]: [[Spedizione Nordenskjöld-Larsen]] (1901-1904)
*Attività [[giappone]]si: [[Spedizione antartica giapponese]] (1910-1912)
*Attività [[Stati Uniti d'America|statunitensi]]: [[Operazione Highjump]] (1946-1947){{·}}[[Operazione Windmill]] (1947-1948){{·}}[[Spedizione antartica di ricerca Ronne|Spedizione Ronne]] (1947-1948){{·}}[[Operazione Deep Freeze]] (1955-1956)
|}
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* Arnold Groh, ''Research Methods in Indigenous Contexts'', Springer, New York, 2018, ISBN 978-3-319-72774-5.
* Francesco Giunta, ''Breve Storia delle Esplorazioni Geografiche'', U. Manfredi editore, Palermo, 1972.
 
== Voci correlate ==
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* [[Portogallo nell'era delle grandi scoperte]]
* [[Storia dell'Antartide]]
* [[L'esploratore nell'Illuminismo|Esploratori nell'illuminismo]]
* [[Spedizione romana alle fonti del Nilo]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://fortnightlyreview.co.uk/2012/06/explore-duchesne/ ''The Faustian impulse and European exploration''], ''The Fortnightly Review'' 2012
* [https://web.archive.org/web/20170427081217/http://fortnightlyreview.co.uk/2012/06/explore-duchesne/ ''The Faustian impulse and European exploration''], ''The Fortnightly Review'' 2012
 
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