Yad Vashem: differenze tra le versioni
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{{Museo
|Tipologia = [[Ebraismo]], [[Shoah]]
|Immagine = Israel-2013(2)-Aerial-Jerusalem-Yad Vashem 01.jpg
|Data di
|Didascalia =
|
|Indirizzo = [[Monte Herzl]]
}}
{{citazione|E per loro io concederò nella mia casa e dentro le mie mura ''un monumento e un nome'' («''yad vaShem''») [...] che non sarà mai cancellato.<ref>{{cita web|url=https://www.yadvashem.org/|titolo=Yad Vashem}}</ref>|[[Libro di Isaia|Isaia]] {{passo biblico|Is|56,5|libro=no}} }}
'''Yad Vashem''' ({{ebraico|יד ושם}}) è l{{'}}'''Ente nazionale per la Memoria della Shoah'''<ref>{{cita web|url=https://www.yadvashem.org/education/other-languages/italian.html|titolo=Definizione di Yad Vashem secondo il sito ufficiale del Memoriale in lingua italiana}}</ref> di [[Gerusalemme]], istituito per «documentare e tramandare la storia del [[popolo ebraico]] durante la [[Shoah]] preservando la memoria di ognuna delle sei milioni di vittime», nonché per ricordare e celebrare i non ebrei di diverse nazioni che rischiarono le loro vite per aiutare gli ebrei durante la Shoah e certificati al 1º gennaio [[2022]] in 28 217 persone<ref name="statistiche">{{cita web|url=https://www.yadvashem.org/righteous/statistics.html|titolo=Names of Righteous by Country - Names and Numbers of Righteous Among the Nations - per Country and Ethnic Origin, as of January 1, 2022|accesso=10 luglio 2023}}</ref><ref name="Gli scopi del Memoriale">[https://www.yadvashem.org/education/other-languages/italian.html Gli scopi del Memoriale]</ref>. Fondato il 19 agosto [[1953]] con la ''Legge del memoriale'' approvata dal [[Knesset|parlamento israeliano]], il sito che ospita tutte le strutture del Memoriale è stato costruito sul versante occidentale del [[Monte Herzl]] ("Monte della Memoria" o "Monte del Ricordo"<ref>{{cita web|url=http://www.goisrael.it/Tourism_Ita/Articles/Attractions/Pagine/Yad%20Vashem.aspx|titolo=Monte del Ricordo|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151002151713/http://www.goisrael.it/Tourism_Ita/Articles/Attractions/Pagine/Yad%20Vashem.aspx|dataarchivio=2 ottobre 2015}}</ref>) della foresta di [[Gerusalemme]]<ref>La foresta fu piantata nel [[1950]] da parte del [[Fondo Nazionale Ebraico]] e con un finanziamento di donatori privati.</ref><ref>[http://www.jnf.org/site/PageServer?pagename=history Storia delle costruzioni del "Fondo"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080806130644/http://www.jnf.org/site/PageServer?pagename=history |data=6 agosto 2008 }}</ref>, a 804 metri sul livello del mare, con un [[museo]] storico che occupa un'area di 4 200 m²<ref>{{Cita web |url=http://www.lager.it/yad_vashem.html |titolo=Yad vashem nel sito di Lager.it |accesso=29 agosto 2015 |dataarchivio=1 ottobre 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151001201305/http://www.lager.it/yad_vashem.html |urlmorto=sì }}</ref> con strutture prevalentemente sotterranee<ref>[https://www.yadvashem.org/education/other-languages/italian.html Prevalentemente sotterranee i 4200 m² del Museo]</ref>.
L'organizzazione dei compiti è demandata alle diverse sezioni dell'ente, che comprende fra l'altro: gli archivi storici, gli istituti di ricerca sulla shoah, la scuola per gli studi sull'olocausto, una corposa biblioteca, oltre che i memoriali e diversi spazi, alcuni espositivi e museali e altri consistenti in rappresentazioni e giardini di grande valore simbolico per gli ebrei.
Dopo il [[Muro Occidentale|Muro del Pianto]], il ''Memoriale dell'Olocausto e degli eroi''<ref>''Memoriale dell'Olocausto e degli eroi'', è il nome ufficiale di tutta l'area del Memoriale [http://www.nostreradici.it/nwyadvashem-notizie.htm Inaugurazione del nuovo Museo della Shoah]</ref>, il principale museo dedicato al ricordo dell'Olocausto nel mondo<ref>{{Cita web |url=http://www.israele-turismo.it/Tourism_Ita/Articles/Attractions/Pagine/Yad%20Vashem.aspx |titolo=Il principale museo dell'Olocausto |accesso=27 agosto 2015 |dataarchivio=4 ottobre 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151004013602/http://www.israele-turismo.it/Tourism_Ita/Articles/Attractions/Pagine/Yad%20Vashem.aspx |urlmorto=sì }}</ref>, è il secondo sito turistico più visitato di Israele con oltre due milioni di visitatori l'anno<ref>''Le forme del cemento. Dinamicità'', di Carmen Andriani, p. 38, sezione: Museo dell'olocausto Yad Vashem di Nilda Valentin, Cangemi Editore, Roma 2011, ISBN 978-88-492-2156-5 [https://books.google.it/books?id=MrXct1BlUQQC&pg=PA38&lpg=PA38&dq=visitatori+di+Yad+vashem&source=bl&ots=Wa7yME-tkx&sig=FcYepyVnoUIgcSG8GFJ2VX_xNsY&hl=it&sa=X&ved=0CFEQ6AEwCTgyahUKEwif75O7vMrHAhVI7RQKHbk2Af0#v=onepage&q=visitatori%20di%20Yad%20vashem&f=false Le forme del cemento. Dinamicità - Aa.Vv. - Google Libri], [http://www.gangemieditore.com/scheda_articolo.php?isbn=9788849221565] ISBN 9788849221565</ref>.
Nominato ad agosto 2021, presidente di Yad Vashem è l’ex console generale israeliano a New York, [[Dani Dayan]]<ref>{{Cita web|url=https://www.yadvashem.org/press-release/22-august-2021-09-00.html |titolo=Dani Dayan Appointed as Chairman of Yad Vashem|accesso=31 ottobre 2021}}</ref> che «va a ricoprire un incarico rimasto vacante dal 2020 in seguito alle dimissioni di Avner Shalev» che aveva guidato Yad Vashem per 27 anni.<ref>{{Cita web|url= https://moked.it/blog/2021/08/22/yad-vashem-dayan-presidente-sulle-nostre-spalle-molte-responsabilita/ |titolo=Yad Vashem, Dayan presidente - "Sulle nostre spalle molte responsabilità"|accesso=31 ottobre 2021}}</ref>
== Il nome e i punti
Il nome del Memoriale, si basa su due parole: ''monumento'' e ''nome'', rispettivamente in ebraico "Yad יד" e "Shem שם", pronunciate da Dio nella promessa fatta a tutti i suoi servitori nel [[
«''Io darò loro, nella mia casa e tra le mie mura, un monumento (yad) e un nome (shem) più che se fossero figli e figlie; io darò loro un nome eterno che non sarà mai cancellato''».
Il nome ''Yad Vashem'' significa letteralmente "''un monumento e un nome''"<ref>[http://www.yadvashem.org/yv/en/education/languages/italian/educational_materials%5Ceducational_philosophy.pdf Alla lettera: un monumento e un nome]</ref>. Il nome dell'Ente si prefigge perciò di celebrare e commemorare con ''un luogo fisico'' e con un ''nome letterale'', tutti coloro che sono meritevoli di ricordo.
Yad Vashem è basato per statuto su un programma che prevede cinque principali classi meritevoli di ricordo e commemorazióne<ref name="Lo statuto di Yad Vashem">[
[[File:Yad Vashem BW 1 cropped.JPG|thumb
# ''I sei milioni di Ebrei uccisi dai Nazisti e dai loro collaboratori.''
# ''Le Comunità Ebraiche e le loro istituzioni che sono state fatte scomparire e distrutte.''
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== Obiettivi ==
È il 1957
Un ricordo, quello di Yad Vashem, non fine a se stesso e inteso come solo atto cognitivo, ma che deve implicare "azioni". Shira Magen, dell'''International School for Holocaust Studies'' di Gerusalemme così lo spiega:
[[File:140217 Yad Vashem 1598 (12609340744).jpg|thumb|left
«Nella tradizione ebraica ''l'ordine di ricordare è categorico''. Questo dovere, però, non si esaurisce con l'atto cognitivo del ricordare, ma deve essere connesso sia al suo significato, sia all'azione che esso implica. Oggi noi che abbiamo il ricordo inciso nei nostri cuori e nella nostra carne, ''dobbiamo passare la fiaccola della memoria alla prossima generazione''. Vi tramandiamo anche la lezione fondamentale dell'ebraismo, quella per cui ''l'esercizio della memoria deve andare di pari passo con fini etici e morali''. Questo deve essere il fondamento e il fulcro delle vostre energie per poter creare un mondo migliore.»<ref>[
Yad Vashem è stato ideato, realizzato, ed esiste, proprio in funzione del "Ricordo" e della "Memoria" da preservare e tramandare alle generazioni future. ''Memoria'' basata, secondo la filosofia del Memoriale, su quattro principali fondamenti che implicano azioni ben precise: «''commemorazione'', ''documentazione'', ''istruzione'', ''ricerca e divulgazione''»<ref>[http://it.jerusalem-hotels.org.il/category/yad-vashem I quattro fondamenti della "memoria"]</ref>, che di fatto poi
==
{{citazione|
===
L'abbozzo di un progetto per un Memoriale dedicato all'Olocausto in patria
Nell'agosto del [[1945]], l'iniziativa viene ridiscussa ed approfondita in una riunione di capi [[sionista|sionisti]] a [[Londra]]. La riunione è presieduta da David Remez, partecipano Shlomo Zalman Shragai, Baruch Zuckerman e lo stesso Mordecai Shenhavi. A febbraio [[1946]] Yad Vashem apre un ufficio a Gerusalemme e una filiale a [[Tel Aviv]], e nel giugno dello stesso anno
[[File:PikiWiki Israel 7260 Knesset-Room.jpg|thumb|upright=1.2|Il [[Parlamento israeliano]] (''[[Knesset]]'') - Gerusalemme [[2010]]
I lavori del Memoriale iniziano il 29 luglio [[1954]]<ref
Nel [[1963]], Yad Vashem elabora «un progetto di importanza mondiale per attribuire il titolo di ''Giusto tra le Nazioni'' a quelle persone che, non essendo di religione ebraica, si siano impegnate - a rischio della propria vita, e senza ricevere né chiedere alcun vantaggio economico - per porre in salvo le vite di ebrei durante gli anni terribili della ''Shoah''. A questo scopo è stata istituita un'apposita commissione, a capo della quale siede un giudice a riposo della corte suprema israeliana. È questa commissione a valutare
===
{{citazione|La Shoah non è stata la bestialità degli uomini contro altri uomini. No, la Shoah è stata la bestialità dell'uomo contro gli ebrei. Gli ebrei non sono stati uccisi perché erano esseri umani. Agli occhi dei loro assassini essi non erano umani ma ebrei|[[Elie Wiesel]] nell'intervento della inaugurazione<ref>{{cita web|url=http://www.nostreradici.it/nwyadvashem-notizie.htm|titolo=Le parole di Elie Wiesel alla inaugurazione}}</ref>}}
Alla presenza del [[segretario generale delle Nazioni Unite]] [[Kofi Annan]], del presidente israeliano [[Moshe Katsav]], del [[primo ministro]] [[Ariel Sharon]], del sopravvissuto all'olocausto, scrittore e [[Premio Nobel]] [[Elie Wiesel]]<ref>[https://www.yadvashem.org/events/15-march-2005/ceremony.html Discorso di Elie Wiesel all'inaugurazione del nuovo Yad Vashem]</ref>, e di [[Capo di Stato|Capi di Stato]] e di [[Primo ministro|Governo]] di 15 paesi, oltre che a 35 delegazioni di altre nazioni, il 15 marzo [[2005]] è inaugurato a Gerusalemme, il "nuovo" Yad Vashem, denominato anche ''Museo di Storia dell'Olocausto''<ref>[https://www.yadvashem.org/events/15-march-2005/ceremony.html L'inaugurazione del "nuovo" Yad Vashem]</ref>.
[[File:Yad Vashem.JPG|thumb|upright=1.2|left|Il ''Visitors Center'', la nuova grande struttura situata all'ingresso dell'area del Memoriale dell'architetto Moshe Safdie. Funge da centro di accoglienza, orientamento ed informazione per i visitatori. Al piano sottostante una grande caffetteria e i servizi igienici<ref>[https://www.yadvashem.org/visiting/map-of-yad-vashem.html Mappa completa del Memoriale, con la localizzazione di tutte le strutture, i memoriali e i monumenti. Il ''Visitors Center'' è quello contrassegnato dal numero "1"]</ref>.]]
A dirigere il nuovo museo sarà il [[generale di brigata]] di Israele, Avner Shalev, affiancato da un consiglio presieduto dal sopravvissuto all'olocausto, accademico dell'[[Università di Haifa]] nonché [[vicepresidente]] della Knesset, Shevach Weiss.
Il nuovo Yad Vashem è opera dell'[[architetto]] [[israeliano]] [[Naturalizzazione|naturalizzato]] [[Canada|canadese]], [[Moshe Safdie]] che amplia sostanzialmente la struttura esistente con nuovi concetti di espansione architettonica che privilegiano ''i simboli''<ref>''Yad Vashem: Moshe Safdie - The Architecture of Memory'', di Joan Ockman, [[Moshe Safdie]], Avner Shalev e [[Elie Wiesel]], Yad Vashem Publications - Lars Müller Publishers, Gerusalemme - Zurigo 2006, ISBN 978-965-308-403-2</ref>, quadruplicando<ref>[http://fc.retecivica.milano.it/rcmweb/iidp/Israele/Shoah/Notizie%20ed%20eventi/S05D4DCD5?WasRead=1
Il nuovo Museo viene ripensato negli anni novanta per adattare le strutture esistenti e crearne delle nuove in funzione anche delle diverse esigenze che riguardano i quattro scopi principali che il museo si propone: l'educazione, la documentazione, la ricerca e la divulgazione, e la commemorazione. Nel [[1993]] infatti Yad Vashem dà inizio ad un programma educativo unico nel suo genere: ''La Scuola Internazionale per gli Studi della Shoah'' che ha lo scopo di formare insegnanti e studenti provenienti da tutto il mondo. Quelli sono anche gli anni in cui l'informatica viene usata massicciamente dal museo che digitalizza tutto il suo patrimonio cartaceo e crea anche il proprio sito istituzionale che diventerà presto internazionale e tradotto in più lingue: www.yadvashem.org. Vengono inoltre costruiti edifici per ospitare non solo la biblioteca, ma anche i 50.000.000 di documenti facenti parte dell'archivio<ref>[http://www.emscuola.org/labdocstoria/storiae/storiaeRD/StoriaE-2010-123/Rivista16/download/StoriaE123-10-03.pdf Una visita al museo-memoriale di Yad Vashem] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150924000521/http://www.emscuola.org/labdocstoria/storiae/storiaeRD/StoriaE-2010-123/Rivista16/download/StoriaE123-10-03.pdf |data=24 settembre 2015 }}</ref>.
Il progetto di ampliamento durato dieci anni fra ideazione e realizzazione ha avuto un costo finale di 100.000.000 dollari<ref>
{{Clear}}
== Memoriale Nazionale Israeliano dell'Olocausto ==
L'intero complesso dell'ente israeliano Yad Vashem è definito anche ''Memoriale Nazionale Israeliano dell'Olocausto''<ref>{{cita web|url=http://www.itraveljerusalem.com/it/city/jerusalem/yad-vashem/|titolo=Memoriale Nazionale Israeliano}}</ref>. Nel complesso composto da diversi edifici, strutture e giardini, si trovano: Musei, memoriali, monumenti, targhe, mostre, manufatti originali, audiovisivi, immensi archivi di documenti storici originali; migliaia di testimonianze scritte delle esperienze dei sopravvissuti; fotografie originali della shoah; fotografie e nomi delle vittime per celebrarne la memoria; elenchi dettagliati di persone che a rischio delle loro vite e senza nessun interesse prestarono aiuto agli ebrei durante la shoah; due musei, una scuola internazionale per lo studio sull'olocausto; un istituto ed un centro di ricerca, quello sulla shoah e quello sulle sue conseguenze, e una [[sinagoga]]. Tutti ''gli elementi'' in mostra, consultazione e didattici sono protesi e si prefiggono di presentare la storia della shoah «da una prospettiva ebraica»<ref>[https://www.yadvashem.org/museum/holocaust-history-museum.html Il Museo di Storia dell'Olocausto]</ref>.
Con funzione multidisciplinare ed interdisciplinare l'area comprende dettagliatamente i seguenti principali componenti: Il ''Museo Storico dell'Olocausto'', il ''Museo d'Arte dell'Olocausto'', la ''Sala della Memoria'', la ''Sala dei Nomi'', il ''Memoriale dei Bambini'', la ''Valle delle Comunità'', il ''Giardino dei Giusti'', l{{'}}''Istituto Internazionale di Ricerca sull'Olocausto'', una ''Scuola Internazionale per gli Studi della Shoah'' e altri elementi del museo come una corposa biblioteca con testi in diverse lingue, una sinagoga, e diversi monumenti e targhe<ref>{{cita web|url=http://www.itraveljerusalem.com/it/city/jerusalem/yad-vashem/|titolo=Le aree di Yad Vashem}}</ref>
== Il complesso museale ==
[[File:Israel-2013(2)-Jerusalem-Yad Vashem-Prism Skylight 01.jpg|thumb|
[[File:Arbeitsbesuch Israel (13967399805).jpg|thumb|
=== Il Museo Storico dell'Olocausto e la sua struttura
[[File:Gallerie del Museo Storico dell' Olocausto di Yad Vashem.jpg|thumb|upright=1.6|Schema delle dieci gallerie del Museo Storico dell' Olocausto (A,B,C,D,E,F,G,H,I e J)]]
L'architetto [[Moshe Safdie]] ha concepito e realizzato il nuovo museo, in cemento armato. Il cemento armato è stato usato per ogni parete interna ed esterna, nonché per tutto il pavimento della struttura. La parte principale del museo è costituita da «una struttura prismatica triangolare che penetra la montagna da un lato all'altro»<ref name="ReferenceA">[
Appena poi il percorso si avvicina all'uscita nord, il pavimento sembra risalire e la struttura prismatica, fino ad allora assottigliata lungo il "normale" percorso, si "riapre" nuovamente fino a raggiungere l'uscita della montagna in un panorama
Il museo ha dieci gallerie collocate lungo i due lati della struttura a prisma e che fanno riferimento alle [[comunità ebraiche]] che esistevano prima della shoah. Queste gallerie documentano in sequenza: la presa di potere del regime nazista, la emarginazione degli ebrei nei ghetti e quindi il loro sterminio. «Le esperienze personali ed i sentimenti delle vittime
==== Le gallerie del Museo Storico ====
Per l'allestimento delle dieci gallerie sono stati chiamati importanti artisti israeliani che hanno studiato nei dettagli i diversi elementi da esporre. Una fra questi è stata la nota artista esperta in
<ref>[
La Rovner ha curato l'ingresso del prisma, considerato come ''la prima delle dieci gallerie del museo storico''. Con un video proiettato su 13 metri di altezza documenta la vita e le condizioni degli ebrei prima dell'inizio dell'olocausto. Per creare la giusta atmosfera riguardante quel mondo scomparso, l'artista israeliana ha "fuso" nel montaggio diversi spezzoni provenienti da vecchi filmati di vita quotidiana ebraica appartenenti a comunità e città diverse<ref>[
[[File:Secretary of Defense Chuck Hagel observes an exhibit with Israeli Minister of Defense Moshe Ya'alon, and Doctor Robert Ozzett, Director of Libraries at Yad Vashem, during a tour of Yad Vashem in Jerusalem (Pic 2).jpg|thumb|left|
La ''seconda galleria'' è dedicata alla [[Germania nazista]] e all'annichilimento degli ebrei, abbracciando il periodo che parte dalla ascesa al potere di [[Hitler]] e termina con lo scoppio della [[seconda guerra mondiale]], ([[1933]]
Passando alla ''terza galleria'', l'atmosfera del museo si fa più cupa:
[[File:Stroop Report - Warsaw Ghetto Uprising 06b.jpg|thumb|
I ghetti
La ''quinta galleria''<ref>
[[File:Treblinka Concentration Camp sign by David Shankbone.jpg|thumb|left|
La ''galleria'' più grande del museo storico è la ''sesta''. Il tema principe di questa galleria è: ''La soluzione finale'', la liquidazione degli ebrei d'Europa, ed il tentativo determinato della resistenza, anche armata, nei ghetti<ref>[
[[File:Boat used to smuggle Jews from Denmark to Sweden, Yad Vashem.JPG|thumb|
La ''settima galleria'' presenta l'originale [[Schindler's List - La lista di Schindler]]<ref>
La ''ottava galleria'' è dedicata esclusivamente all'universo dei campi di concentramento e alle seguenti [[marce della morte]]<ref>
[[File:Leon Panetta Middle East Trip April 2013 130421-D-BW835-502 (8697949060).jpg|thumb|
La ''nona galleria'' documenta ''il ritorno alla vita''<ref>
[[File:Yad Vashem Books burned by Nazis by David Shankbone.jpg|thumb|
L'ultima ''galleria'', la ''decima''<ref>
=== Il Museo d'Arte dell'Olocausto ===
A pochi metri dall'uscita del Museo Storico dell'Olocausto, c'è una nuova e moderna struttura che ospita il ''Museo d'[[Arte dell'Olocausto]]'', «la più grande collezione al mondo di arte creata nei ghetti, nei campi, in nascondigli ed altri luoghi, in cui la ricerca artistica era quasi impossibile»<ref>[http://peace.maripo.com/x_israel_yad_vashem.htm
[[File:Charlotte Salomon painting in the garden about 1939.jpg|thumb|
La collezione del museo si compone di circa 10.000 opere realizzate
Le opere del periodo della Shoah, quando furono fatte nei ghetti e nei campi, sono da considerarsi davvero opere "speciali" se si considera che gli artisti che le produssero e le conservarono, lo fecero a rischio e pericolo della loro stessa vita. L'[[arte dell'Olocausto|arte]] che denunciava le condizioni di vita in quei luoghi di tortura letterale e psicologica, era considerata fuorilegge dai nazisti. Quelle opere sono anche particolari se si considerano gli sforzi fatti dagli artisti per procurarsi le materie prime per i lavori e la pressione psicologica esercitata in un ambiente che demotivava la creatività anziché esaltarla. Ma a dispetto di tutto questo, Yad Vashem ha un museo di queste opere, anche se la maggior parte è fatta su sottili pezzi di carta che temono sia il maneggio che la luce. Per far
Adiacente agli ambienti espositivi, una delle iniziative peculiari del museo israeliano: Un centro di archiviazione, il primo centro informatizzato al mondo dell'''[[arte dell'Olocausto|arte e degli artisti della Shoah]]''. «Il centro è pensato sia per i visitatori occasionali che vogliono approfondire la conoscenza su un particolare artista visualizzato nella mostra, sia per i ricercatori che desiderano utilizzare le informazioni per il loro lavoro accademico.»<ref
{{Clear}}
== I Memoriali ==
[[File:Eternal Flame and Concentration Camp Victims Memorial.jpg|thumb|
[[File:150716 Koenders legt krans bij Yad Vashem (19557913118).jpg|thumb|
=== Sala della Memoria ===
La ''Sala della Memoria'' (ebraico, ''Ohel Yizkor''), è il principale memoriale di Yad Vashem<ref>[
Il pavimento, fatto di basalto nero conferisce all'ambiente un aspetto serio ed austero. Tutta l'area pavimentale è incisa con i nomi dei principali 22 campi<ref>{{cita web|url=https://www.yadvashem.org/remembrance/commemorative-sites/hall-of-remembrance.html|titolo=22 campi di sterminio sul pavimento della Sala della Memoria}}</ref> di sterminio, di concentramento e di transito nazisti, dove trovarono la morte milioni di ebrei dell'Europa centrale ed orientale. Unico altro arredo nella struttura, una cripta, collocata di fronte alla fiamma eterna e contenente le ceneri delle vittime dei forni crematori, che Yad Vashem ha ricercato in diversi siti della Shoah. Il surreale silenzio all'interno della struttura aiuta i visitatori a raccogliersi in riflessione, in preghiera rendendo omaggio alla memoria delle vittime.
=== La Sala dei Nomi ===
[[File:DSC 3756YadVashem - Flickr - U.S. Embassy Tel Aviv.jpg|thumb|upright=0.8|left|Sala dei Nomi, parte delle 600 foto e biografie delle vittime. Si noti l'archivio "alveare" delle "Pagine di Testimonianza" alle spalle dei quattro visitatori]]
La Sala dei Nomi rappresenta «il memoriale del popolo ebraico ad ogni ebreo che trovò la morte durante l'Olocausto, un luogo dove [quelle vittime] possono essere commemorate per le generazioni a venire»<ref>{{cita web|url=https://www.yadvashem.org/museum/holocaust-history-museum/hall-of-names.html|titolo=La Sala dei Nomi nel sito ufficiale di Yad Vashem }}</ref>. La Sala dei Nomi così come il Museo Storico, è opera dell'architetto
Moshe Safdie in collaborazione della famosa designer Dorit Harel nota per la progettazione di musei e mostre in diverse nazioni<ref>{{cita web|url=https://store.yadvashem.org/he/facts-and-feelings-17|titolo=Le impressioni di Dorit Harel sul Memoriale in un suo libro edito da Yad Vashem}}</ref>
Il principale accesso alla Sala è quello tramite il Museo Storico, infatti verso la fine del corridoio, alla fine delle dieci gallerie, e prima dell'uscita sulla vista panoramica del Museo che dà su Gerusalemme, c'è un accesso che porta alla sala, una grande struttura circolare<ref>[https://www.yadvashem.org/visiting/map-of-yad-vashem.html Mappa del Memoriale, la ''Sala dei Nomi'' è quella contrassegnata da numero "6" a destra del Museo Storico dell'Olocausto (contrassegnato sulla mappa dal numero "5"]</ref>.
Nella Sala, una grande raccolta delle "Pagine di Testimonianza" ovvero delle «brevi biografie di ogni vittima dell'Olocausto<ref name="ReferenceC">[https://www.yadvashem.org/museum/holocaust-history-museum/hall-of-names.html La ''Sala dei Nomi'' nel sito ufficiale di Yad Vashem]</ref> che rappresentano una sorta di «lapidi simboliche»<ref>{{cita web|url=https://www.yadvashem.org/visiting/map-of-yad-vashem.html|titolo=Le pagine della Testimonianza sono simboli di lapidi}}</ref> e che trovano posto nell'archivio circolare a parete, ideato per contenere 6.000.000 di storie. Attualmente sono più di 2.000.000<ref name="ReferenceC"/> le schede certificate e recensite riguardanti le vittime ebree della Shoah. L'archivio è in costante aggiornamento<ref>Le pagine biografiche conservate nella Sala dei Nomi, sono compilati dai superstiti in memoria dei propri cari. Yad Vashem considera il reperimento di questi nomi una "missione sacra" perché ha a che fare con la memoria degli ebrei morti nella Shoah. Il Memoriale coinvolge anche il pubblico per segnalare e mandare le biografie delle vittime. Una ricerca che diventa ogni anno più spasmodica, visto che gli "ultimi testimoni" stanno "scomparendo" - [https://www.yadvashem.org/visiting/map-of-yad-vashem.html Vedi testo riguardante la Sala della Memoria]</ref>.
Al centro della Sala, sospeso e mantenuto da robusti tiranti, un grande cono alto dieci metri proiettanto verso l'alto. All'interno del soffitto del cono, un campione significativo delle vittime della Shoah, consistente in 600 fotografie con frammenti dei loro testi biografici. Le foto del cono superiore, in maniera molto suggestiva, si riflettono nell'acqua «alla base di un cono opposto scavato roccia della montagna» su cui poggia la Sala<ref>{{cita web|url=https://www.yadvashem.org/museum/holocaust-history-museum/hall-of-names.html|titolo=Sulla Sala della Memoria nel sito ufficiale di Yad Vashem}}</ref>
A fondo sala si trova uno schermo di vetro dove sono proiettate di continuo le "Pagine di Testimonianza". In una sala immediatamente adiacente, in un ambiente informatizzato, chiunque può chiedere informazioni sul nome di una vittima, sui suoi parenti o di tutte le vittime con un certo cognome, chi di loro sopravvisse, e chi venne eliminato. Qui infatti, è operante un aggiornato database centrale contenente tutti i nomi delle vittime e del luogo dove queste trovarono la morte. In questa sala è anche possibile pubblicare nuove "Pagine di Testimonianza" riguardanti le vittime che non sono ancora nel database e questo con la continua assistenza del personale del centro.
{{Clear}}
=== Il Memoriale dei Bambini ===
{{
''' "[[Gam Gam]]", salmo '''
: ''<small>([[Salmi]] {{passo biblico|Salmi|23,1-6|libro=no}})</small>''
: ''Gam-Gam-Gam Ki Elekh''
: ''Be-Beghe Tzalmavet''
: ''Lo-Lo-Lo Ira Ra''
: ''Ki Atta Immadì'' (2v.)
: ''Šivtekhà umišantekhà''
: ''Hema-Hema yenahmuni'' (2v.)
{{Colonne spezza}}
:'''Testo [[Lingua ebraica|ebraico]]:'''
: גַּם כִּי-אֵלֵךְ
: בְּגֵיא צַלְמָוֶת,
: לֹא-אִירָא רָע
: כִּי-אַתָּה עִמָּדִי
: שִׁבְטְךָ וּמִשְׁעַנְתֶּךָ,
: הֵמָּה יְנַחֲמֻנִי
{{Colonne spezza}}
::::[[File:Entrada do Memorial das Crianças, Museu Yad Vashem, Jerusalém.jpg|thumb|upright=0.7|L'entrata del Memoriale dei Bambini]]
:'''Traduzione:'''
: ''Anche se andassi nella''
: ''valle oscura non''
: ''temerei nessun male,''
: ''perché Tu sei sempre''
: ''con me; Perché Tu sei''
: ''il mio bastone, il''
: ''mio supporto, Con Te io mi sento tranquillo.''
{{Colonne fine}}
[[File:PikiWiki Israel 12503 childrens memorial at yad vashem.jpg|thumb|upright=0.7|"Monumento ai Bambini" vicino al "Memoriale dei Bambini"]]
[[File:Yad Layeled.jpg|thumb|upright=0.7|Foto di bambini nel Memoriale dei Bambini]]
A poca distanza dal monumento dedicato al martire ebreo [[Janusz Korczak]] che lo raffigura in un abbraccio protettivo con i "suoi" bambini<ref>Confronta sulla mappa di Yad Vashem, la "Piazza [[Janusz Korczak]]" (contrassegnata dal numero "16") con il "Memoriale dei Bambini" (contrassegnato con il numero "15" [https://www.yadvashem.org/visiting/map-of-yad-vashem.html qui]</ref> sorge, in tema con l'eliminazione di innocenti bambini ebrei nel periodo della Shoah, oltre che un monumento, il toccante memoriale a loro dedicato: Il "Memoriale dei Bambini"<ref>[https://www.yadvashem.org/remembrance/commemorative-sites/children-memorial.html Il "Memoriale dei Bambini"]</ref>.
Opera dell'architetto [[Moshe Safdie]], lo stesso che ha progettato il ''Museo Storico dell'Olocausto'' e costruito nel [[1987]]<ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/shoah_%28Enciclopedia_dei_ragazzi%29/|titolo= Shoah nella Enciclopedia Treccani}}</ref>, il memoriale è unico nel suo genere<ref>[https://www.yadvashem.org/remembrance/commemorative-sites/children-memorial.html Unico nel suo genere: Scavato in una caverna sotterranea]</ref> essendo, come una simbolica grande tomba, scavato interamente in una caverna sotterranea, buia e che infonde tristezza.
Il Memoriale è dedicato a tutti i bambini ebrei di ogni età, neonati inclusi, uccisi durante la Shoah. Il sentimento che sollecita questo memoriale è profonda commozione, commozione che viene recepita dal visitatore dall'impatto con una serie di "foto campione" dei più del 1.500.000 di bambini uccisi dai nazisti. Mentre il visitatore si aggira nel Memoriale soffermandosi sulle immagini, gli altoparlanti diffondono di continuo e chiaramente: nome e cognome di quei bambini, la loro età e il loro Paese d'origine<ref>[https://www.yadvashem.org/visiting/map-of-yad-vashem.html Si veda il testo del punto "15" della mappa]</ref>. I nomi di questi bambini sono nomi veri, reali, storicamente comprovati, sono nomi infatti provenienti dalle "Pagine di Testimonianza" raccolte nell'archivio della "Sala dei Nomi".
Un altro aspetto molto suggestivo di questo memoriale, sono le piccole "luci" in uno spazio sprofondato nel buio assoluto. Le luci sono candele che si riflettono in una serie di specchi in un gioco di luci che danno al visitatore l'impressione di migliaia di stelle che luccicano nel firmamento<ref>{{cita web|url=http://www.itraveljerusalem.com/it/city/jerusalem/yad-vashem/|titolo= Caratteristiche del Memoriale}}</ref>.
Questo Memoriale è stato realizzato grazie alla donazione di una coppia di coniugi ebrei, il filantropo Abraham Spiegel e sua moglie Edita<ref>[https://www.nytimes.com/2004/04/22/business/abraham-spiegel-97-survivor-of-holocaust-who-started-s-l.html ''The New York Times'' su Abraham Spiegel]</ref>. I generosi coniugi oltre che deportati ed internati, vissero sulla loro propria pelle la tragedia della Shoah con la perdita del figlio Uziel, aveva appena due anni e mezzo quando fu eliminato in una camera a gas ad Auschwitz<ref>[https://www.nytimes.com/2004/04/22/business/abraham-spiegel-97-survivor-of-holocaust-who-started-s-l.html Uziel Spiegel nel ''The New York Times'']</ref>.
=== Valle delle Comunità ===
Il Memoriale più imponente di Yad Vashem è la ''Valle delle Comunità'', opera degli architetti Dan Zur e Lipa Yahalom<ref>{{cita web|url=https://www.yadvashem.org/visiting/map-of-yad-vashem.html|titolo=Punto 23 della Mappa di Yad Vashem}}</ref>. L'immenso complesso monumentale è scavato nella roccia naturale della collina su cui sorge Yad Vashem, un'area di ben 2,5 acri (più di diecimila metri quadri), dove su 107 pareti di ''pietra di Gerusalemme''<ref>[http://www.yadvashem.org/yv/en/exhibitions/valley/beginning.asp Le pareti in pietra di Gerusalemme del Memoriale delle Comunità]</ref> alte nove metri e più<ref>{{cita web|url=http://www.yadvashem.org/yv/en/exhibitions/valley/visitors.asp|titolo=Alcune caratteristiche delle pietre del Memoriale}}</ref>, sono incisi 5.000 nomi di comunità ebraiche esistite da centinaia di anni, e annientate o semidistrutte dai nazisti.
[[File:YadVashem Valley of the Communities 002.jpg|thumb|left|upright=0.7|Le pareti di pietra di una parte del Memoriale]]
[[File:Valley of communities Czech 9357.JPG|thumb|left|upright=0.7|Le incisioni dei nomi delle Comunità ebraiche]]
Le pareti del memoriale separate l'una dall'altra, sembrano risalire dalle profondità della terra e stagliarsi verso l'alto, verso il cielo, la loro disposizione «corrisponde grosso modo alla disposizione geografica della mappa dell'Europa e del Nord Africa»<ref>{{cita web|url=http://www.yadvashem.org/yv/en/exhibitions/valley/intro.asp|titolo=Il Memoriale nel sito ufficiale di Yad vashem}}</ref>. Gli architetti hanno previsto anche la vista del complesso monumentale dall'alto, così visto infatti, si presenta come un immenso labirinto di rovine fatto di cortili e muri<ref>{{cita web|url=http://www.yadvashem.org/yv/en/exhibitions/valley/views.asp|titolo=Un labirinto di cortili e muri}}</ref> che si propone di comunicare l'idea di un mondo molto attivo ed ora scomparso cioè quello delle comunità ebraiche esistente prima della Shoah<ref>[http://www.yadvashem.org/yv/en/exhibitions/valley/beginning.asp Le rovine di un labirinto, simbolo delle comunità ebraiche scomparse]</ref>
Le 100.000 incisioni di nomi sulle pareti, in lettere ebraiche e latine, sono state impaginate secondo i criteri del grafico David Grossman, che si è proposto di non elencare i nomi come in una lista "statica" simile a quella di un elenco telefonico.
Grossman ha spiegato che mentre per i caratteri si era ispirato ad «antiche incisioni ebraiche esistenti più di 2000 anni fa» usando caratteri di dimensioni diverse secondo la grandezza delle comunità, per la posizione dei nomi, che dovevano avere valenza storica per le prossime generazioni, la disposizione doveva essere chiara e allo stesso tempo presentata in ordine "sparso" per sottolineare ''l'individualità'' di ogni singola comunità con una disposizione delle incisioni che non potesse oscurare il nome di una comunità a vantaggio di un'altra<ref>{{cita web|url=http://www.yadvashem.org/yv/en/exhibitions/valley/walls.asp|titolo=I criteri grafici delle incisioni}}</ref>. Al nome, infatti, è stato dato dagli organizzatori dell'ente, molta importanza, proprio per il fatto che per moltissime comunità ebraiche distrutte, quella incisione su pietra sarebbe stata l'unica e sola testimonianza del loro mondo, scomparso per sempre<ref>[http://www.yadvashem.org/yv/en/exhibitions/valley/visitors.asp Le comunità distrutte per sempre]</ref>. Il Memoriale è stato realizzato grazie alle donazioni provenienti dall{{'}}''American Society for Yad Vashem''<ref>{{cita web|url=http://www.yadvashem.org/yv/en/exhibitions/valley/intro.asp|titolo=Associazione Americana di Yad Vashem}}</ref><ref>[http://www.yadvashemusa.org/ ''American Society for Yad Vashem'']</ref>
Situata all'interno della Valle, c'è la ''Casa delle Comunità'' (''Beit Hakehilot''), «un ''centro educativo e di ricerca'' dedicato alle migliaia di comunità ebraiche distrutte durante l'Olocausto» che funge anche da galleria per mostre temporanee, qui i visitatori possono anche vedere un filmato sulle "comunità che furono" con molti particolari sulle loro attività passate. La Casa delle Comunità nella Valle delle Comunità è stata realizzata grazie al contributo di Eliezer Zborowski e di sua moglie Diana<ref>[http://www.yadvashemusa.org/projects/beit_hakehilot.html La Casa delle Comunità] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160612190910/http://www.yadvashemusa.org/projects/beit_hakehilot.html |data=12 giugno 2016 }}</ref>. Eliezer Zborowski sopravvissuto all'Olocausto, ha dedicato tutta la sua vita al "dopo Shoah" con la missione di "non dimenticare". E stato lui infatti a fondare e ad essere presidente dell{{'}}''American Society for Yad Vashem'', un'organizzazione americana<ref>[http://www.yadvashemusa.org/index.html Il sito ufficiale dell{{'}}''American Society for Yad Vashem''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160128191017/http://www.yadvashemusa.org/index.html |data=28 gennaio 2016 }}</ref> composta da più di 50.000 membri, che si è prefissa di sostenere lo Yad Vashem di Gerusalemme in tutti i suoi progetti, raccogliendo per l'ente israeliano più di 100 milioni di dollari<ref>[https://www.nytimes.com/2012/09/13/nyregion/eli-zborowski-advocate-for-holocaust-remembrance-dies-at-86.html Eliezer Zborowski nel ''The New York Times'']</ref>.
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=== Il Giardino dei Giusti ===
{{citazione|[...] io credo che proprio a [[Lorenzo Perrone|Lorenzo]] debbo di esser vivo oggi; e non tanto per il suo aiuto materiale, quanto per avermi costantemente rammentato, con la sua presenza, con il suo modo così piano e facile di essere buono, che ancora esisteva un mondo giusto al di fuori del nostro, qualcosa e qualcuno di ancora puro e intero, di non corrotto e non selvaggio, estraneo all'odio e alla paura; qualcosa di assai mal definibile, una remota possibilità di bene, per cui tuttavia metteva conto di conservarsi|l'ebreo [[Primo Levi]] in ''[[Se questo è un uomo]]'' cita il suo soccorritore [[Lorenzo Perrone]], nominato ''Giusto fra le Nazioni'' il 7 giugno [[1998]] - sito ufficiale di Yad Vashem<ref name="ReferenceD">{{Cita web |url=http://www.yadvashem.org/yv/en/exhibitions/flickers_of_light/lorenzo_perrone.asp |titolo=Yad Vashem su Lorenzo Perrone, salvatore dello scrittore ebreo Primo Levi, nominato ''Giusto fra le Nazioni''il 7 giugno 1998 |accesso=8 novembre 2015 |dataarchivio=11 ottobre 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151011022032/http://www.yadvashem.org/yv/en/exhibitions/flickers_of_light/lorenzo_perrone.asp |urlmorto=sì }}</ref><ref name="ReferenceE">{{Cita web |url=http://www.yadvashem.org/yv/en/righteous/about.asp |titolo=Yad Vashem sui Giusti, citando Primo Levi |accesso=8 novembre 2015 |dataarchivio=2 novembre 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151102061538/http://www.yadvashem.org/yv/en/righteous/about.asp |urlmorto=sì }}</ref><ref>''Se questo è un uomo'', di [[Primo Levi]], postfazione di [[Cesare Segre]], capitolo: ''I fatti dell'estate'', pag. 109, Giulio Einaudi Editore, Torino 2005, ISBN 978-88-06-17655-6</ref> }}
[[File:Israel-Yad Vashem Garden of righteous.jpg|thumb|upright=0.7|La stele all'ingresso del [[Giardino dei Giusti|Giardino]] ]]
Uno dei memoriali che celebra e commemora con ''un luogo fisico'' e con un ''nome letterale'' coloro che sono meritevoli di ricordo secondo uno dei cinque punti<ref name="Lo statuto di Yad Vashem"/> dello statuto di Yad Vashem, trova la sua realizzazione nel [[Giardino dei Giusti]].
I "giusti" rientrano infatti nelle classi meritevoli di ricordo proprio come recita il quinto punto di quello statuto: ''I "Giusti tra le nazioni" che hanno rischiato le loro vite per salvare Ebrei''<ref>[http://it.gariwo.net/giardini/giardino-di-yad-vashem/il-giardino-dei-giusti-di-yad-vashem-3537.html «Punto 9 della sua legge istitutiva, approvata dal Parlamento Israeliano nel 1953»]</ref>.
Il giardino sorge vicino al ''Memoriale alla Deportazione'' e poco distante dalla ''Valle delle Comunità''<ref>[https://www.yadvashem.org/visiting/map-of-yad-vashem.html Il riferimento "29" della mappa]</ref> ed «è stato istituito in onore delle migliaia di ''non ebrei'' che rischiarono la vita per salvare gli ebrei durante l'Olocausto»<ref>[https://www.yadvashem.org/visiting/map-of-yad-vashem.html ''Giardino dei Giusti'' - riferimento "29" della mappa di Yad Vashem]</ref>
[[File:PikiWiki Israel 12493 the righteous among the nations avenue in yad vash.jpg|thumb|upright=0.7|Il Giardino dei Giusti. Si noti sulla destra il "Monumento al Soccorritore Ignoto"]]
Istituito nel [[1962]], è stato il primo Giardino dei Giusti nel mondo<ref>Sull'esempio di Yad Vashem sono nati molti Giardini in diverse nazioni, come ad esempio, quello di [[Sarajevo]] in [[Bosnia-Erzegovina]] dedicato alle vittime del conflitto bosniaco o il Giardino di [[Erevan]] in [[Armenia]], che commemora il genocidio del popolo armeno, oltre che in molte città [[italia]]ne con lo scopo di onorare diverse categorie di martiri. Su iniziativa del [[Gariwo la foresta dei Giusti]] sono circa una ventina, infatti i Giardini italiani come per esempio, Il [[Giardino dei Giusti di tutto il mondo]] a [[Milano]], il [[Giardino dei Giusti del Mondo]] a [[Padova]], il [[Giardino dei Giusti (Palermo)|Giardino dei Giusti]] a [[Palermo]], il [[Giardino dei Giusti|Giardini dei Giusti]] a [[Cittanova (Italia)|Cittanova]], oltre che in diverse altre località italiane</ref>. Appena nato, nel Giardino e nelle immediate adiacenze ad esso, vennero piantati alberi «simbolo di rinnovamento della vita»<ref>{{Cita web |url=http://www.yadvashem.org/yv/en/righteous/commemoration.asp |titolo=Gli alberi del "Giardino dei Giusti", simbolo di rinnovamento |accesso=9 novembre 2015 |dataarchivio=12 ottobre 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151012053707/http://www.yadvashem.org/yv/en/righteous/commemoration.asp |urlmorto=sì }}</ref> dedicati ai "Giusti" e precisamente un albero per ogni singolo "Giusto" con una targa contenente nome e cognome del celebrato, ed il «Paese di residenza durante il periodo della guerra». Con il tempo, e con l'identificazione di migliaia di altri "Giusti", i dati relativi ai celebrati sono stati scritti sulle "Pareti d'Onore" del Giardino, ovvero su pareti composte da centinaia di pietre su cui sono affisse grandi tabelle con gli elenchi dei nomi di tutti i "Giusti" fino ad oggi identificati.
Gli istituti di ricerca dell'olocausto di Yad Vashem, nonostante continuino a ricercare i Giusti, sanno che un elenco completo dei non ebrei che prestarono [[Soccorso agli ebrei durante l'Olocausto|soccorso ed aiuto agli ebrei]] durante la Shoah, è destinato ad essere incompleto. Gli aiuti prestati agli ebrei durante il periodo della Shoah da generosi e coraggiosi soccorritori, fu clandestino e molto pericoloso, ci furono «soccorritori che sono stati scoperti e uccisi con gli ebrei che stavano proteggendo»<ref>{{Cita web |url=http://www.yadvashem.org/yv/en/righteous/commemoration.asp |titolo=I soccorsi di "Giusti" che non saranno mai conosciuti |accesso=9 novembre 2015 |dataarchivio=12 ottobre 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151012053707/http://www.yadvashem.org/yv/en/righteous/commemoration.asp |urlmorto=sì }}</ref> e purtroppo non esiste nessuna traccia di quei tentativi di salvataggio. D'altronde, alcune altre volte, sebbene siano conosciuti tutti i particolari e le azioni sul soccorso ricevuto da alcuni ebrei, è difficile identificare il soccorritore, o per la mancanza di testimoni o perché non si hanno sufficienti dati sul soccorritore tanto da permetterne l'identificazione. Per onorare questi "soccorritori" sconosciuti, nella viale principale dell'intero complesso di Yad Vashem, il Viale dei Giusti, è stato eretto il "Monumento al Soccorritore Ignoto".
==== L'onorificenza "Giusto tra le nazioni" ====
{{vedi anche|Giusti tra le nazioni}}
[[File:Diplome de Juste parmi les nations.jpg|thumb|upright=0.7|left|Attestato di [[Giusto tra le nazioni]]]]
[[File:Marta Bocheńska medal Sprawiedliwa wśród Narodów Świata.JPG|thumb|upright=0.7|left|Medaglia del [[Giusto tra le nazioni]]]]
''The Righteous Among the Nations Department'', è il dipartimento di Yad Vashem incaricato di esaminare i requisiti di un ''non ebreo'' eleggibile alla ''onorificenza Giusto Tra le Nazioni''<ref>{{cita web|url=http://www.yadvashem.org/yv/en/righteous/pdf/guidelines_italian.pdf|titolo=Guida per la stesura delle testimonianze in lingua italiana|accesso=9 novembre 2015|dataarchivio=9 settembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150909024843/http://www.yadvashem.org/yv/en/righteous/pdf/guidelines_italian.pdf|urlmorto=sì}}</ref>.
Il dipartimento considera gli uomini "non ebrei" e le donne "non ebree" degni dell'onorificenza tutte quelle persone che durante il periodo della Shoah, «in un mondo di totale collasso morale», indifferente o ostile nei confronti degli ebrei, seppero sostenere i valori umani, prestando loro aiuto e soccorrendoli in vari modi, a rischio e pericolo della propria vita<ref>{{Cita web |url=http://www.yadvashem.org/yv/en/righteous/about.asp |titolo=I degni dell'onorificenza |accesso=8 novembre 2015 |dataarchivio=2 novembre 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151102061538/http://www.yadvashem.org/yv/en/righteous/about.asp |urlmorto=sì }}</ref>. L'indagine sui "Giusti" viene condotta «sulla base delle testimonianze dei sopravvissuti» o sulla base di documenti che dimostrino in maniera chiara e inconfutabile che il non ebreo rischiò la propria libertà e la stessa vita per venire in soccorso di uno o più ebrei minacciati di deportazione o di eliminazione, e fece questo solo per ragioni umanitarie e senza nessuno scopo materiale o occulto<ref>Il soccorso deve essere stato prestato senza la richiesta di una ricompensa in denaro. L'aiuto ad un bambino non deve essere stato prestato con il fine ultimo di adottarlo</ref>.
Il procedimento di riconoscimento di "Giusto" può essere condotto sia su persone viventi che su persone decedute<ref>{{Cita web |url=http://www.yadvashem.org/yv/en/righteous/about.asp |titolo=Le "classi" dei sopravvissuti degni dell'onorificenza |accesso=8 novembre 2015 |dataarchivio=2 novembre 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151102061538/http://www.yadvashem.org/yv/en/righteous/about.asp |urlmorto=sì }}</ref>. Al 1º gennaio [[2020]] il dipartimento ha riconosciuto 28 217 "Giusti" provenienti da 51 nazioni, tra cui anche 766 dall'Italia<ref name="statistiche" />. Fra di essi ci sono «cristiani di tutte le denominazioni e chiese, musulmani e agnostici; uomini e donne di tutte le età; provenienti da tutti i ceti sociali; persone molto istruite come contadini analfabeti; personaggi pubblici come anche persone provenienti dai margini della società; abitanti delle città e agricoltori provenienti dai più remoti angoli d'Europa; professori universitari, insegnanti, medici, sacerdoti, suore, diplomatici, semplici lavoratori, inservienti, combattenti della resistenza, poliziotti, contadini, pescatori, un direttore dello zoo, un proprietario di un circo, e molti altri ancora». Gli studiosi che hanno cercato di studiare le motivazioni che spinsero i "Giusti" all'azione, hanno concluso che trattasi di un gruppo eterogeneo in cui l'unico denominatore comune sono stati l'umanità e il coraggio dovuti ai loro saldi principi morali<ref>{{Cita web |url=http://www.yadvashem.org/yv/en/righteous/about.asp |titolo=L'omogeneità dei "Giusti" |accesso=8 novembre 2015 |dataarchivio=2 novembre 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151102061538/http://www.yadvashem.org/yv/en/righteous/about.asp |urlmorto=sì }}</ref>.
Nel 1963<ref>{{Cita web |url=http://www.yadvashem.org/yv/en/righteous/program.asp |titolo=1963 - Operatività della Commissione |accesso=9 novembre 2015 |dataarchivio=31 marzo 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160331033228/http://www.yadvashem.org/yv/en/righteous/program.asp |urlmorto=sì }}</ref><ref>''Il Cacciatore di Giusti - Storie di non ebrei che salvarono i figli d'Israele dalla Shoah'', di Ugo Pacifici Noja e Silvia Pacifici Noja, p. 38, Effatà Editrice, Cantalupa 2010, ISBN 978-88-7402-568-8 - Nel 1963 Yad Vashem elabora il progetto di "Giusto fra le Nazioni"</ref>, una commissione pubblica guidata dalla [[Corte suprema di Israele]] ha ricevuto l'incarico di conferire il titolo onorifico di Giusto tra le nazioni. La Commissione, di 35 membri, è formata da personalità pubbliche volontarie, professionisti e storici, molti dei quali sono essi stessi sopravvissuti alla Shoah. La Commissione è presieduta da un ex giudice della Corte Suprema: [[Moshe Landau]] (dal 1963 al 1970), [[Moshe Bejski]] (dal 1970 al 1995), Jakov Maltz (dal 1995 ad oggi). La commissione esamina ogni singolo caso, ed è l'unica responsabile per la concessione della onorificenza. Quelli riconosciuti ricevono una medaglia e un attestato d'onore ed i loro nomi sono scritti sulle "Pareti d'Onore" del Giardino dei Giusti di Yad Vashem<ref>{{Cita web |url=http://www.yadvashem.org/yv/en/righteous/program.asp |titolo=I nomi dei "Giusti" commemorati sul Monte della Rimembranza a Gerusalemme |accesso=9 novembre 2015 |dataarchivio=31 marzo 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160331033228/http://www.yadvashem.org/yv/en/righteous/program.asp |urlmorto=sì }}</ref>.
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== L'Istituto Internazionale di Ricerca sull'Olocausto ==
{{Approfondimento
|titolo = Donato a Yad Vashem "un tesoro" sottratto ai nazisti
|contenuto = Hack Meyer è stato un ebreo polacco ([[Ciechanów]] [[1914]]), deportato dai nazisti ad [[Auschwitz]] nel [[1942]] con i componenti della sua famiglia e tutti gli ebrei della sua città. La madre e la sorella vengono eliminate appena subito "la selezione" seguita al loro arrivo; lui e suo fratello sono invece "utilizzati" come bestie da soma per il trasporto di pesantissimi carri stracolmi degli effetti personali di ebrei internati, in un itinerario ripetitivo tra Auschwitz I ed Auschwitz II ([[Birkenau]]). Un anno dopo, anche suo fratello Gershon, debole e debilitato per il duro lavoro, non riesce a tenere più il passo e viene per questo ucciso, massacrato di botte, da un SS<ref>{{cita web|url=http://www.yadvashem.org/yv/en/exhibitions/bearing_witness/featured_artifacts_hack.asp|titolo=La storia del sopravvissuto Meyer Hack nel sito ufficiale di Yad Vashem|accesso=11 novembre 2015|dataarchivio=17 novembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151117082725/http://www.yadvashem.org/yv/en/exhibitions/bearing_witness/featured_artifacts_hack.asp|urlmorto=sì}}</ref>. Nel [[1944]] Hack, fintosi sarto, viene trasferito nella sartoria del campo<ref name="archiviostorico.corriere.it">[http://archiviostorico.corriere.it/2009/giugno/17/Restituisce_allo_Yad_Vashem_tesoro_co_9_090617028.shtml La storia di Hach Meyer in un articolo del ''Corriere della Sera'']</ref>. E qui, che il finto sarto, accumula nel tempo, diversi preziosi trovati opportunamente nascosti negli abiti dei deportati: orologi, diamanti, anelli, catenine ed orecchini, che nasconde in una buca scavata nel campo. Hack salva quei gioielli portandoli con sé anche quando è costretto ad essere "trasferito" nella [[marcia della morte]] verso il [[campo di concentramento di Dachau]]. Alla fine della guerra Hack si trasferisce a [[Boston]] negli [[Stati Uniti d'America]], chiude quei gioielli in una scatola di ferro che non apre più per non fare i conti con il ricordo del suo doloroso passato. Nel [[2006]] vede il sito dell'ente israeliano Yad Vashem e le migliaia di oggetti che il Memoriale conserva a testimonianza dell'Olocausto, pensa alla sua scatola e comincia a parlare con i suoi amici del suo contenuto. Parla anche con il suo amico regista [[Steven Spielberg]] che gli consiglia: «Esci e racconta al mondo questa storia». Hack Meyer segue il consiglio, il 15 giugno [[2009]] è a [[Gerusalemme]], ha 95 anni, "stanco" ma lucido, consegna i gioielli ai responsabili di Yad Vashem, perché siano mostrati fra tutti gli altri reperti e commenta: «Avevo bisogno di dare un posto definitivo a questi ricordi. Prima di darne uno al mio corpo»<ref name="archiviostorico.corriere.it"/>.
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}}
{{citazione|Le lettere sono la prima testimonianza che abbiamo da parte dei sopravvissuti, e ci consentono di comprendere cosa provarono, pensarono e fecero nei giorni immediatamente seguenti l'apertura dei cancelli dei lager|Iael Nidam-Orvieto, direttrice dell{{'}}''Istituto Internazionale di Ricerca sull'Olocausto'' su una ricerca dell'istituto riguardante le lettere dei sopravvissuti alla Shoah<ref>[http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/lettere-dopo-inferno-museo-dell-olocausto-gerusalemme-rende-98718.htm Le lettere degli scampati ai lager, una delle tante ricerche dell{{'}}''Istituto Internazionale di Ricerca sull'Olocausto'' ]</ref>}}
{{citazione|Ho avuto il tifo ed ho particolarmente sofferto la fame, era terribile lavorare dalle 3 del mattino fino a notte avendo fame, ci sono state volte che la fame era tale da accecarmi, a sorvegliarci erano i cani delle SS, sono ancora piena dei segni dei loro morsi, ma non voglio più scrivere di queste cose, è incredibile che degli esseri umani abbiamo fatto ciò ad altri esseri umani| Olga, sopravvissuta ad Auschwitz e Bergen Belsen in una "prima" lettera inviata subito dopo la sua liberazione - Ricerca dell'''Istituto Internazionale di Ricerca sull'Olocausto''}}
Una delle principali funzioni di Yad Vashem, oltre che alla commemorazione e alla educazione sulla Shoah, riguarda ''la ricerca'' e ''la documentazione'' sull'Olocausto. Per questa funzione, ritenuta fondamentale dell'ente, è stato preposto l{{'}}''Istituto Internazionale di Ricerca sull'Olocausto'', fondato nel [[1993]] e costruito nella zona nord dell'area del Memoriale, è una grande struttura fra un complesso di edifici, fra cui quello della ''Scuola Internazionale sulla Shoah''<ref>[https://www.yadvashem.org/visiting/map-of-yad-vashem.html Gli uffici e l'Istituto di Ricerca corrispondono al numero "20" della mappa]</ref>.
Grazie all'aumentato «interesse internazionale sulla Shoah», l'istituto ha sviluppato obiettivi precisi che risponda a tale richiesta: «Sostenere ed incoraggiare ''la ricerca scientifica'' sulla Shoah» e su tutto quello che sia ad essa correlata, ponendosi come punto di raccordo per il coordinamento di ricerche avviate o in atto in diversi Paesi<ref>{{Cita web |url=http://www.yadvashem.org/yv/en/about/institute/ |titolo=L{{'}}''Istituto Internazionale di Ricerca sull'Olocausto'' nel sito ufficiale di Yaf Vashem |accesso=11 novembre 2015 |dataarchivio=26 novembre 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151126131309/http://www.yadvashem.org/yv/en/about/institute/ |urlmorto=sì }}</ref>.
L'istituto è impegnato su diversi fronti con un'intensa attività poliedrica che lo colloca come istituto di riferimento autorevole su questo tipo di ricerca: «Progettazione e realizzazione di progetti accademici; organizzazione di convegni, conferenze e seminari; promozione di progetti di cooperazione tra istituti di ricerca; sostegno finanziario e accademico per studiosi e studenti della Shoah; pubblicazione di ricerche accademiche, documentazione, antologie di conferenze, diari, memorie e album sulla Shoah»<ref>{{Cita web |url=http://www.yadvashem.org/yv/en/about/institute/ |titolo=Attività dell{{'}}''Istituto Internazionale di Ricerca sull'Olocausto'' |accesso=11 novembre 2015 |dataarchivio=26 novembre 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151126131309/http://www.yadvashem.org/yv/en/about/institute/ |urlmorto=sì }}</ref>.
Direttore e supervisore dell'Istituto è il prof. Dan Michman<ref>{{Cita web |url=http://www.yadvashem.org/yv/en/about/institute/about.asp |titolo=Lo staff dell'Istituto |accesso=11 novembre 2015 |dataarchivio=8 settembre 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150908061229/http://www.yadvashem.org/yv/en/about/institute/about.asp |urlmorto=sì }}</ref>, con uno staff di otto responsabili, accademici e studiosi, alcuni dei quali sono stati, anni fa, direttori dello stesso Istituto: [[Dina Porat]], Yehuda Bauer, Israel Gutman, Bella Gutterman, Lilach Shtadler, Eliot Nidam Orvieto, Hadassa Cooper-Nissim e Yael Sharvit.
Ex direttrice dell'istituto è stata anche Iael Nidam-Orvieto<ref>[http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/lettere-dopo-inferno-museo-dell-olocausto-gerusalemme-rende-98718.htm La dott.ssa Iael Nidam-Orvieto, direttrice dell'Istituto Internazionale di Ricerca sull'Olocausto]</ref> che insieme a una ''taskforce'' di storici e accademici è stata promotrice di importanti studi e ricerche sull'olocausto fra cui quelle riguardanti gli ebrei italiani<ref>[http://jwa.org/encyclopedia/author/nidam-orvieto-iael La dott.ssa Iael Nidam-Orvieto nella ''Encyclopedia della Jewish Women's Archive'']</ref> vittime del regime nazista e di quello fascista, temi sui quali è ritenuta una delle massime studiose<ref>{{Cita web |url=http://www.ushmm.org/research/competitive-academic-programs/fellows-and-scholars/all-fellows-and-scholars/iael-nidam-orvieto-2004 |titolo=Chi è la dott.ssa Iael Nidam-Orvieto? |accesso=10 novembre 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161001222628/https://www.ushmm.org/research/competitive-academic-programs/fellows-and-scholars/all-fellows-and-scholars/iael-nidam-orvieto-2004 |dataarchivio=1 ottobre 2016 |urlmorto=sì }}</ref>.
L'istituto oltre a ricerche sui temi più vari, è specializzato, grazie ad alcuni suoi "sotto-centri", su alcune specifiche aree tematiche riguardanti la Shoah come è ''Il Centro "Diana Zborowski" per gli Studi sulle Conseguenze dell'Olocausto''<ref>{{Cita web |url=http://www.yadvashem.org/yv/en/about/institute/zborowski_center.asp |titolo=''Centro "Diana Zborowski" per gli Studi sulle Conseguenze dell'Olocausto'' |accesso=11 novembre 2015 |dataarchivio=12 settembre 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150912042401/http://www.yadvashem.org/yv/en/about/institute/zborowski_center.asp |urlmorto=sì }}</ref>, ''il Centro per la Ricerca sulla Storia degli ebrei sovietici durante l'Olocausto''<ref>{{Cita web |url=http://www.yadvashem.org/yv/en/about/institute/soviet_jews.asp |titolo=''Centro per la Ricerca sulla Storia degli ebrei sovietici durante l'Olocausto'' |accesso=11 novembre 2015 |dataarchivio=8 settembre 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150908062228/http://www.yadvashem.org/yv/en/about/institute/soviet_jews.asp |urlmorto=sì }}</ref> e ''il Fondo per la Ricerca dell'Olocausto in Ungheria e la storia ebraica ungherese in onore del Dr. Ingrid D. Tauber''<ref>{{Cita web |url=http://www.yadvashem.org/yv/en/about/institute/tauber_fund.asp |titolo=''Fondo per la Ricerca dell'Olocausto in Ungheria e la storia ebraica ungherese in onore del Dr. Ingrid D. Tauber'' |accesso=11 novembre 2015 |dataarchivio=8 luglio 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150708103018/http://www.yadvashem.org/yv/en/about/institute/tauber_fund.asp |urlmorto=sì }}</ref>. A loro volta questi sotto-centri conducono ricerche su tutti quei temi riguardanti le aree specifiche di loro competenza.
=== Il Centro "Diana Zborowski" per gli Studi sulle Conseguenze dell'Olocausto ===
Una delle più importanti aree di indagine in cui è impegnato l{{'}}''Istituto Internazionale di Ricerca sull'Olocausto'' è quella del "dopo Shoah", tanto importante, da dedicare un apposito centro di ricerca specializzato, ''il Centro "Diana Zborowski" per gli Studi sulle Conseguenze dell'Olocausto''<ref>Il centro è dedicato a Diana Zborowski, moglie di Eliezer (Eli) Zborowski che è stato presidente della ''American Society for Yad Vashem'']</ref><ref>[https://www.nytimes.com/2012/09/13/nyregion/eli-zborowski-advocate-for-holocaust-remembrance-dies-at-86.html Eliezer (Eli) Zborowski è stato fondatore e presidente della ''American Society for Yad Vashem'', nonché attivo sostenitore e ricercatore di fondi per l'ente Yad Vashem di Gerusalemme, in un articolo del ''The New York Times'']</ref>.
Il Centro è diretto dal dr. Zeev Mankowitz e da due comitati composti da tredici studiosi: un comitato direttivo, e un comitato accademico. Lo scopo del centro è quello di «avviare, coordinare e sostenere la ricerca relativa alle conseguenze e alle implicazioni della Shoah»<ref>{{Cita web |url=http://www.yadvashem.org/yv/en/about/institute/zborowski_center.asp |titolo=Scopi del ''Centro "Diana Zborowski" per gli Studi sulle Conseguenze dell'Olocausto'' |accesso=11 novembre 2015 |dataarchivio=12 settembre 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150912042401/http://www.yadvashem.org/yv/en/about/institute/zborowski_center.asp |urlmorto=sì }}</ref>. Le aree di competenza e i progetti del Centro sono molteplici ed implicano ricerche dettagliate riguardanti tutti gli aspetti delle conseguenze del dopo Olocausto che il centro ha raccolto in una ''Guida Bibliografica dell'Olocausto''<ref>{{cita web|url=http://db.yadvashem.org/zborowski/search.html?language=en|titolo=Le aree e i temi di ricerca}}</ref>.:
* ''I sopravvissuti'' - Il destino dei ''She'erith Hapleitah''<ref>«''She'erith Hapleitah'' è un termine biblico, usato per la prima volta in Genesi 32: 9, e indica " i rimanenti sopravvissuti". Dopo la Seconda Guerra Mondiale il termine è usato in senso lato in riferimento a tutti gli ebrei sopravvissuti in Europa dopo l'Olocausto, in particolare a circa 300.000 ebrei raccolti nei campi profughi in Italia, Germania e Austria. Il termine ''She'erith Hapleitah'' collega la sopravvivenza fisica dello sterminio alla rinascita della vita ebraica in Palestina» [http://dpcamps.ort.org/documents/dp-glossary/ Gli ''She'erith Hapleitah'']</ref> (rimanenti sopravvissuti) nell'Europa a fine guerra, la permanenza, la vita e gli ulteriori disagi nei campi profughi, gli sforzi sopportati per tornare a casa, l'ulteriore esodo rappresentato dai viaggi per ritornare alle proprie destinazioni, il passato che torna a fare i conti con il presente nel paese scelto per la nuova vita. L'impatto dell'Olocausto sui figli.
* ''Le risposte politiche degli ebrei alla Shoah'' - Le risposte politiche alle conseguenze della Shoah nello Stato di Israele e nelle comunità ebraiche di tutto il mondo.
* ''I criminali di guerra'' - La ricerca delle prove sui criminali di guerra, sui collaborazionisti e i loro complici. Le azioni di individuazione e di "caccia" nei confronti dei nazisti per consegnarli alla giustizia.
* ''I risarcimenti e le restituzioni delle proprietà'' - La lotta per rientrare in possesso delle proprietà ebraiche, private e pubbliche, perse durante il periodo della Shoah, il risarcimento da parte della Germania.
* ''La commemorazione nelle sue varie forme'' - Comitati storici, la raccolta delle testimonianze dei sopravvissuti, Le memorie nei libri dei sopravvissuti, i monumenti della Memoria, l'organizzazione di istituzioni atte a commemorare,
* ''L'insegnamento dell'Olocausto'' - Lo studio accademico multidisciplinare della Shoah in tutte le sue forme, la pubblicazione di studi sull'Olocausto, le riflessioni filosofiche e teologiche; la letteratura, l'arte, il teatro e il cinema relativi all'Olocausto.
Alcuni fra i temi di progetti e di ricerche già concluse, sono stati: ''L'Europa negli occhi dei sopravvissuti alla Shoah'', ''Studi sulla Commemorazione della Shoah'' e ''Le prime e le successive testimonianze dei sopravvissuti come chiave per cambiare le prospettive sulla Shoah''.
== La Scuola Internazionale per gli Studi della Shoah ==
Opera degli architetti David Guggenheim e Daniel Minz<ref>{{cita web|url=https://www.yadvashem.org/visiting/map-of-yad-vashem.html|titolo=Gli architetti autori della Scuola Internazionale}}</ref> il nuovo complesso di edifici che fa riferimento alla Scuola Internazionale, è sito nell'area nord di Yad Vashem<ref>[https://www.yadvashem.org/visiting/map-of-yad-vashem.htmlLa Scuola Internazionale per gli Studi della Shoah è contrassegnata dal punto "19" della Mappa]</ref> accanto all'Istituto Internazionale di Ricerca sull'Olocausto, una grande area ben definita, dedicata allo studio e alla ricerca, separata dai diversi monumenti, dalla maggioranza dei memoriali e da tutta l'area museale di Yad Vashem.
''La Scuola Internazionale per gli studi della Shoah'', viene fondata nel [[1993]], in un periodo in cui Yad Vashem forte dell'esperienza maturata nei precedenti quattro decenni, amplia la sua sfera di interessi sulla Shoah, ed affianca a scopi come la ''commemorazione'' e il ''ricordo '', anche l'educazione, la documentazione, la ricerca, la divulgazione e lo studio sulla Shoah, campi atti ad informare, educare e formare, nelle intenzioni della Scuola, tutte le generazioni future.
I numeri che riguardano la Scuola, la pongono come punto di riferimento internazionale nello studio della Shoah: Duecento educatori<ref name="I numeri della Scuola">{{Cita web |url=http://www.yadvashem.org/yv/en/education/languages/italian/about_school.asp |titolo=I "numeri" della Scuola |accesso=13 novembre 2015 |dataarchivio=17 settembre 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150917124652/http://www.yadvashem.org/yv/en/education/languages/italian/about_school.asp |urlmorto=sì }}</ref>, migliaia di professionisti e studenti<ref>{{cita web|url=http://www.yadvashem.org/yv/en/education/school/about.asp|titolo=Scopi e numeri della Scuola nel sito ufficiale di Yad Vashem|accesso=13 novembre 2015|dataarchivio=29 ottobre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151029100837/http://www.yadvashem.org/yv/en/education/school/about.asp|urlmorto=sì}}</ref> atti ad «integrare la ricerca accademica con le necessità pedagogiche», diciassette classi multimediali, un centro multimedia, un centro pedagogico e un auditorio<ref name="I numeri della Scuola"/>.
{{Approfondimento
|titolo = Branko Lustig dona il suo [[Premio Oscar|Oscar]] a Yad Vashem
|contenuto = Il 22 luglio [[2015]], il ''Visual Center'' di Yad Vashem, la videoteca digitale più importante del mondo per i film sull'Olocausto<ref>{{cita web|url=https://www.yadvashem.org/events/22-july-2015.html|titolo=L'Oscar "Schindler's List" in mostra a Yad Vashem}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.yadvashem.org/yv/en/pressroom/pressreleases/pr_details.asp?cid=937|titolo=La videoteca digitale di Yad Vashem|accesso=20 novembre 2015|dataarchivio=21 novembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151121121628/http://www.yadvashem.org/yv/en/pressroom/pressreleases/pr_details.asp?cid=937|urlmorto=sì}}</ref>, si è arricchito di un'ulteriore e preziosa testimonianza sui film della [[Shoah]]: un [[Premio Oscar]] proveniente dal più famoso film sull'Olocausto, vincitore di sette Oscar:[[Schindler's List - La lista di Schindler]] di [[Steven Spielberg]]<ref>[http://moked.it/blog/2015/07/08/schindlers-list-loscar-donato-allo-yad-vashem/ Il film Schindler's List]</ref>. La donazione della statuetta d'oro è stata fatta da Branko Lustig, il [[produttore cinematografico]] [[hollywood]]iano [[Croazia|croato]] di origini ebraiche. Branco Lustig è il più famoso [[cineasta]] croato<ref>{{cita web|url=http://www.jutarnji.hr/oskarovac-predavac-na-akademiji/256736/|titolo=Branko Lusting in un sito croato|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151121090518/http://www.jutarnji.hr/oskarovac-predavac-na-akademiji/256736/|dataarchivio=21 novembre 2015}}</ref>, conosciuto ad [[Hollywood]] per le sue molteplici produzioni cinematografiche e vincitore di due premi Oscar, nel [[1993]] con Schindler's List di Steven Spielberg e nel [[2000]] con [[Il gladiatore]] di [[Ridley Scott]]<ref>[http://www.jpost.com/Israel-News/Culture/Grapevine-An-Oscar-for-Yad-Vashem-twice-over-408982 Il produttore sul ''The Jerusalem Post'']</ref><ref>{{cita web|url=http://www.yadvashem.org/yv/en/pressroom/pressreleases/pr_details.asp?cid=937|titolo=Due Oscar per il produttore cinematografico Branko Lustig|accesso=20 novembre 2015|dataarchivio=21 novembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151121121628/http://www.yadvashem.org/yv/en/pressroom/pressreleases/pr_details.asp?cid=937|urlmorto=sì}}</ref>. Branko nacque a [[Osijek]] in [[Croazia]], ebreo in una famiglia praticante che frequentava regolarmente la sinagoga. Era un ragazzino di appena tredici anni quando con tutta la sua famiglia venne deportato. La stragrande maggioranza dei suoi famigliari venne trucidata nei campi di sterminio di mezza [[Europa]], sua nonna in una camera a gas, sopravvissero solo lui e sua madre. Branko venne internato nei campi di concentramento di [[Auschwitz]] e [[Bergen-Belsen]] si salvò miracolosamente grazie ad un nazista che era della sua stessa città di origine e conosceva il padre. Dopo la liberazione si riunì con sua madre, incominciò timidamente a lavorare nel mondo del cinema nella Croazia del dopoguerra fino a quando decise di fare un salto di qualità e trasferirsi negli [[Stati Uniti d'America]], dove ben presto si affermò come uno dei produttori più prolifici del mondo del cinema. A 83 anni, il 22 luglio [[2015]],
Branko Lustig era a [[Gerusalemme]], accompagnato dal [[Presidenti della Croazia|Presidente della Croazia]] [[Kolinda Grabar-Kitarović]] e alla presenza di Liat Benhabib direttrice del Visual Center, e del direttore di Yad Vashem Avner Shalev, ha consegnato uno dei due oscar della sua carriera, il più significativo per Yad Vashem, l'Oscar per il film Schindler's List. Branco Lustig nell'occasione ha dichiarato «Sono molto onorato, sento che questo è il luogo più opportuno per l'Oscar»<ref>{{cita web|url=https://www.reuters.com/article/2015/07/22/us-israel-croatia-oscar-idUSKCN0PW1T720150722#JgkzEPa7GKr7GelR.97|titolo=Agenzia di stampa Reuters|accesso=5 maggio 2019|dataarchivio=21 novembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151121231249/http://www.reuters.com/article/2015/07/22/us-israel-croatia-oscar-idUSKCN0PW1T720150722#JgkzEPa7GKr7GelR.97|urlmorto=sì}}</ref>
|allineamento = destra
|Image:Branko Lustig (2009)-1.jpg|Il produttore Branko Lustig
}}
L'Educazione sull'Olocausto secondo i criteri sviluppati dalla Scuola Internazionale «è interdisciplinare, multiforme e multi-direzionale», e si concentra su un insegnamento capillare a 360°, analizzando la vita degli individui vissuti prima, durante e dopo l'Olocausto e mettendo in risalto come questi individui furono costretti ad affrontare quel periodo con "scelte senza scelta"<ref>{{Cita web |url=http://www.yadvashem.org/yv/en/education/school/about.asp |titolo=L'insegnamento della Shoah secondo i criteri di Yad Vashem |accesso=13 novembre 2015 |dataarchivio=29 ottobre 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151029100837/http://www.yadvashem.org/yv/en/education/school/about.asp |urlmorto=sì }}</ref>
L'offerta educativa prevista in funzione dell'educazione all'Olocausto da trasmettere in eredità alle giovani generazioni, è multiforme:
attività educative multilingue per alunni e studenti, seminari di formazione per insegnanti tenuti in Israele e all'estero, organizzazione simposi internazionali, e perfino corsi di insegnamento on-line, il tutto con una varietà di programmi e di sussudi educativi<ref>{{cita web|url=https://www.yadvashem.org/visiting/map-of-yad-vashem.html|titolo=International School for Holocaust Studies}}</ref>.
{{citazione|La storia dell'Olocausto è prima di tutto una storia umana. La nostra logica educativa pone l'essere umano, l'individuo, al centro della nostra comprensione della storia [...] significa sondare non solo fenomeni come l'omicidio di massa, la politica nazista, le statistiche di morte e la catena di eventi storici, politici e militari. Si tratta di un tentativo di comprendere gli esseri umani e il modo in cui si confrontavano con situazioni estreme e con i profondi dilemmi etici - [...] ogni insegnante che vuole insegnare questo capitolo della storia umana deve prima essere uno studente|La filosofia della Scuola e il requisito principale richiesto dagli insegnanti della Scuola<ref>{{Cita web |url=http://www.yadvashem.org/yv/en/education/school/pedagogical_philosophy.asp |titolo=L'approccio richiesto dalla Scuola e la sua filosofia |accesso=14 novembre 2015 |dataarchivio=9 settembre 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150909213842/http://www.yadvashem.org/yv/en/education/school/pedagogical_philosophy.asp |urlmorto=sì }}</ref>}}
La Scuola di Yad Vashem ha stabilito delle "linee guida" che definiscono sia l'insegnamento che l'approccio degli insegnanti alla Shoah.
Psicologi ed educatori hanno infatti sviluppato programmi e materiali per ogni fascia d'età, dallo studente bambino più piccolo a quello più grande di livello universitario. È filosofia della Scuola, infatti, «che le persone di tutte le età sono in grado di affrontare l'Olocausto ad un livello appropriato»<ref>{{cita web|url=http://www.yadvashem.org/yv/en/education/school/pedagogical_philosophy.asp|titolo=La filosofia della Scuola|accesso=14 novembre 2015|dataarchivio=9 settembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150909213842/http://www.yadvashem.org/yv/en/education/school/pedagogical_philosophy.asp|urlmorto=sì}}</ref>, con un insegnamento basato già per i più piccoli su "valori etici", con un «processo educativo» atto a sviluppare la propria identità morale che nel tempo contribuisca a formare «una società più etica».
La Scuola enfatizza un approccio interdisciplinare che non sia focalizzato esclusivamente sulla "disciplina storica" dello studio dell'Olocausto, ma uno sapere che includa «la [...] comprensione degli esseri umani [...] e quindi l'arte, la letteratura, la filosofia e molto altro ancora. L'incorporazione di queste discipline consente l'accesso a parti della psiche umana che l'esame intellettuale di documenti storici da sola non sempre facilita». Mentre gli storici puntano alla «natura narrativa della storiografia» con le sue varie interpretazioni, la Scuola integra l'offerta formativa oltre che con la storiografia, anche con ''la memoria dell'Olocausto'' e con altri punti di vista, come per esempio, quella dei ''sopravvissuti all'olocausto'' a cui assegna «un ruolo centrale nella scrittura della storia dell'Olocausto», lo fa, per ora, con testimonianze ed incontri diretti con i singoli sopravvissuti, mentre studia futuri metodi alternativi dell'insegnamento della memoria, visto che questa importante "risorsa" si esaurirà con la morte degli ultimi sopravvissuti.
Un altro aspetto dell'insegnamento della Scuola, riguarda lo studio dei valori ebraici e di quelli universali. Il nazismo aveva un'ideologia basata sul razzismo più radicale che aveva come obiettivo la eliminazione fisica delle persone, l'omicidio. Gli ebrei, afferma la Scuola, hanno sempre creduto ed avuto i loro valori, che sono poi universali, basati sui [[Dieci comandamenti]] che ordinano di "non uccidere". Per cui parte dell'insegnamento della Scuola è basato proprio su un programma che «inculca valori universali della salvaguardia dei diritti umani, e promuove la responsabilità individuale nella lotta al razzismo e alla xenofobia».
Un'altra materia ritenuta fondamentale dalla Scuola è quella che riguarda i "Giusti tra le Nazioni". Mentre nel periodo dell'Olocausto la maggioranza delle persone avevano addormentato le proprie coscienze rendendole "indifferrenti" alla sofferenza di uomini senza colpa, ci furono uomini coraggiosi e compassionevoli che usarono opportunamente il loro libero arbitrio, basando le loro azioni sui loro valori etici universali: I Giusti. Sono stati migliaia gli uomini e le donne pronti a mettere a rischio la loro vita per salvare gli ebrei. La Scuola ritiene che il «Giusto tra le Nazioni serva come un potente strumento educativo, e che questo sforzo sia stato unico al mondo in termini di natura e di sua estensione» e mostra come le scelte individuali possono essere scevri da qualsiasi condizionamento ideologico, politico, culturale e religioso sfidando le convenzioni, le opinioni più popolari ed il comportamento della maggioranza.
Uno studente che ha un'opportuna conoscenza di queste materie e «si sente emotivamente in grado di affrontare il tema», può essere per la Scuola, eleggibile all'insegnamento. Questi si preparerà quindi con tutti i mezzi didattici e i metodi pedagogici messi a disposizione dalla Scuola, e gli sarà assegnata una classe<ref>{{cita web|url=http://www.yadvashem.org/yv/en/education/school/pedagogical_philosophy.asp|titolo=Le materie di insegnamento e la filosofia della Scuola|accesso=14 novembre 2015|dataarchivio=9 settembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150909213842/http://www.yadvashem.org/yv/en/education/school/pedagogical_philosophy.asp|urlmorto=sì}}</ref>.
=== Dipartimento Europeo della Scuola Internazionale per gli Studi della Shoah ===
Il ''Dipartimento Europeo della Scuola Internazionale per gli Studi della Shoah'', è un'istituzione voluta da Yad Vashem per promuovere
l'istruzione della Shoah in Europa. La proposta avanzata dall'Ente fu approvata nel [[2005]] dall'International Commission on Holocaust Era Insurance Claims (ICHEIC), commissione nata nel [[1998]] e preposta per sovvenzionare progetti umanitari che avevano a che fare con la Shoah.
Il'' Dipartimento Europeo della Scuola Internazionale per gli Studi della Shoah'' sovrintende a sua volta sull{{'}}''ICHEIC Program for Holocaust Education in Europe'' con lo scopo che è «quello di preservare la memoria della Shoah e trasmetterla alle nuove generazioni, combattere l'espansione dell'antisemitismo odierno, salvaguardare i diritti umani e prevenire razzismo e xenofobia»<ref name="Yad Vashem - Request Rejected">{{Cita web |url=http://www.yadvashem.org/yv/en/education/languages/italian/icheic.asp |titolo=Scopi dell{{'}}''ICHEIC Program for Holocaust Education in Europe'' |accesso=15 novembre 2015 |dataarchivio=17 settembre 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150917084948/http://www.yadvashem.org/yv/en/education/languages/italian/icheic.asp |urlmorto=sì }}</ref>.
Yad Vashem ha contattato diversi paesi europei, stringendo accordi con diverse «istituzioni statali ed organizzazioni non-governative» per sviluppare programmi "ad hoc" per ogni diverso contesto nazionale. Il risultato è stato che le nazioni europee che hanno aderito al programma e per le quali sono stati sviluppati corsi di insegnamento fino al [[2015]] sono: [[Italia]], [[Austria]], [[Belgio]], [[Croazia]], [[Repubblica Ceca]], [[Danimarca]], [[Finlandia]], [[Francia]], [[Germania]], [[Grecia]], [[Ungheria]], [[Liechtenstein]], [[Lituania]], [[Paesi Bassi]], [[Norvegia]], [[Polonia]], [[Romania]], [[Russia]], [[Slovacchia]], [[Svezia]], [[Ucraina]] e [[Gran Bretagna]].
Il principale obiettivo della Scuola Internazionale che sovrintende al dipartimento europeo, è quello «di fornire strumenti ''storici'', ''didattici'' e ''metodologici'' agli educatori europei spronandoli e facilitandoli nel compito di affrontare valenze e significati di questi avvenimenti che occupano un posto così importante nella storia mondiale».
Grazie all'esperienza maturata fino ad oggi con i corsi tenuti dalla Scuola Internazionale allo Yad Vashem, sono state messe a punto linee e "temi guida" di base per tutti i corsi, linee e temi basati sulla filosofia didattica dell'ente di Gerusalemme e validi anche per tutti i paesi europei:
* Insegnamento interdisciplinare della Shoah, appropriato alle diverse fasce d'età.
* Insegnamento didattico che mette l'uomo al centro della storia, anziché l'analisi di freddi numeri e dati statistici sulle vittime.
* Insegnamento della vita delle comunità ebraiche prima della Shoah, un mondo cancellato e misconosciuto da molti.
* Insegnamento delle questioni suscitate dal "dopo Shoah".
L'attività della Scuola, in collaborazione con gli interlocutori esteri, include la produzione di «materiali didattici in diverse lingue e per diverse fasce d'età»; organizza per le esigenze di ogni singola nazione, seminari ''full immersion'' per educatori, della durata «dai dieci giorni alle due settimane» con un programma atto «a fornire ai partecipanti sia la conoscenza storica che gli strumenti didattici per insegnare la Shoah e sensibilizzarli a riconoscere forme di antisemitismo, di intolleranza e di xenofobia» e incontri con i sopravvissuti.
Al ritorno dai corsi "gli studenti" che hanno ricevuto la formazione di "insegnanti" o "educatori" possono organizzarsi fra di loro per studiare i più diversi progetti, utili per le esigenze dei propri paesi. Conferenze tenute in Israele e in Europa, inoltre, consolidano sia la conoscenza delle materie studiate ai seminari, sia scambi di esperienze avute come insegnanti che idee ed opinioni sui programmi. Ma oltre al confronto fra ''educatori dello stesso paese'', un'iniziativa annuale che mette a confronto le esperienze di ''docenti di paesi diversi'', è quella che si tiene dal [[2006]] al seminario di Auschwitz «in collaborazione con il suo Museo locale» e che prevede la partecipazione di due partecipanti per ogni nazione che ha aderito al programma del dipartimento europeo, partecipanti che in tutti i casi hanno precedentemente seguito il seminario principale della ''Scuola Internazionale per gli Studi della Shoah'' di Yad Vashem<ref name="Yad Vashem - Request Rejected" />.
==== Il "Desk Italia" ====
Grazie all'aumentato interesse della conoscenza della Shoah e alla conseguente richiesta crescente di progetti educativi su di essa che potessero interessare il Paese di appartenenza dei richiedenti, Italia compresa, nasce nel [[2005]] il "desk Italia" della ''Scuola Internazionale per gli Studi della Shoah''. Lo scopo del ''desk Italia'' è infatti quello di organizzare progetti educativi dedicati a solo docenti italiani, che prevede oltre al corso vero e proprio, un preseminario di preparazione al corso da tenere in Italia<ref name="Il corso del 2015">{{Cita web |url=http://www.yadvashem.org/yv/en/education/languages/italian/seminars/seminar_august2015.asp |titolo=Il corso del 2015 |accesso=14 novembre 2015 |dataarchivio=17 settembre 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150917124013/http://www.yadvashem.org/yv/en/education/languages/italian/seminars/seminar_august2015.asp |urlmorto=sì }}</ref>
Il primo seminario per docenti italiani è stato organizzato, prima della sua istituzione ufficiale, ovvero nel [[2000]], di seguito nel [[2005]] in collaborazione del [[Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca]], nel [[2007]], nel [[2009]], e con due seminari nel [[2010]], a gennaio e agosto-settembre, anche quest'ultimo in collaborazione del [[MIUR]]<ref name="ReferenceF">{{cita web|url=http://www.yadvashem.org/yv/en/education/languages/italian/desk.asp|titolo=Il Desk Italia nel sito italiano parziale di Yad Vashem|accesso=14 novembre 2015|dataarchivio=17 settembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150917121736/http://www.yadvashem.org/yv/en/education/languages/italian/desk.asp|urlmorto=sì}}</ref>, e nel [[2012]], e [[2015]]<ref name="Il corso del 2015"/>
Dal 2000, il desk Italia ha collaborato per i suoi corsi con diverse istituzioni italiane: i ''Figli della Shoah'', ''l'Ufficio scolastico regionale della Lombardial'', ''l'[[Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia]]'', ''il [[Centro di documentazione ebraica contemporanea]]'', ''il [[Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca]]'', ''il Comune di [[Rimini]]'' e ''l'Istituto tecnico Luca Pacioli di Crema''. I corsi vengono tenuti grazie all'aiuto didattico messo a disposizione di tutti gli insegnanti italiani da Yad Vashem<ref name="ReferenceF"/>
== Altri monumenti e memoriali nell'area di Yad Vashem ==
[[File:Jerusalem Yad Vashem Waggon monument.jpg|thumb|
Nell'area del memoriale, oltre ai memoriali e monumenti principali, sono esposti diversi altri monumenti, targhe e stele riguardanti l'olocausto.
Vicino al "Giardino dei Giusti tra le Nazioni" dell'area del memoriale, c'è il ''memoriale alla deportazione'', un monumento consistente in un angoscioso originale carro bestiame dell'epoca nazista collocato su un ponte ferroviario interrotto. Un ipotetico abisso, che simboleggia nelle intenzioni dei curatori della mostra, le vite strappate, in bilico fra la vita e la morte. I vagoni, i binari e le ferrovie sono tutti elementi principali nella storia della Shoah. In quei vagoni freddi, senza luce, senza servizi igienici trovavano posto bambini, donne e uomini stipati fino all'inverosimile che viaggiavano per migliaia di chilometri, attraversando l'Europa, prima di giungere alle loro destinazioni di morte.
[[File:Israel Memorial, Yad Vashem, Jerusalem (15602887744).jpg|thumb|
Nei pressi del ''Memoriale dei Bambini'', c'è una piazza con il relativo monumento dedicato all'educatore e scrittore ebreo-polacco [[Janusz Korczak]], pseudonimo di Henrik Goldschmidt. Opera dello scultore Boris Saktsier il monumento interpreta l'
[[File:PikiWiki Israel 12457 jewish partisans memorial in yad vashem.jpg|thumb|
Poco lontano dal "carro merci in bilico" c'è il ''Monumento ai partigiani ebrei'', opera dello scultore Bernard Fink. Il Memoriale è composto da sei grosse pietre esagonali che simboleggiano i sei milioni di vittime della Shoah, pietre che intersecate fra loro formano una [[stella di David]], simbolo del popolo ebraico
[[File:PikiWiki Israel 12476 partisans lookout in yad vashm.jpg|thumb|left|
Nella stessa area del Memoriale ai partigiani, c'è il ''Panorama dei Partigiani'' che
[[File:PikiWiki Israel 12455 warsaw ghetto square in yad vashem.jpg|thumb|
A metà strada fra il "Giardino dei Giusti tra le Nazioni" e il "Museo storico", c'è la ''Piazza del Ghetto di Varsavia'' con il suo ''Muro della Memoria'' che si propone di ricordare l'esistenza del più grande ghetto dell'
[[File:PikiWiki Israel 12490 the death march from dachau.jpg|thumb|
Uno dei monumenti più imponenti nell'area del Memoriale, è quello dedicato alle ''marce della morte'' del [[campo di concentramento di Dachau]]. Realizzato in bronzo rappresenta "una folla" di prigionieri ricurva ed affaticata in marcia.
Dachau,
Le "marce della morte" furono un altro aspetto cruento della persecuzione nazista perpetuata su ogni tipo di prigioniero, anche se quelli ebrei furono coloro che pagarono il tributo più alto, visto che nei campi di sterminio nazisti, gli ebrei erano di numero considerevole. I prigionieri, già affamati, infreddoliti, deboli e demoralizzati erano costretti a percorrere lunghi percorsi, a piedi, stipati in vagoni merci su barconi sovraffollati, per giungere ad un'altra destinazione di prigionia, chi non seguiva la marcia veniva eliminato immediatamente con un colpo di pistola. Secondo gli storici della Shoah, con l'avanzata da oriente delle truppe sovietiche e ad occidente di quelle americane ed inglesi e quindi con la Germania e la Polonia accerchiata, quelle evacuazioni forzate erano dovute a tre principali convinzioni delle autorità naziste: 1. Non lasciare nessun prigioniero in vita in modo che potesse raccontare ai liberatori, i soprusi nazisti, 2. La convinzione del "riutilizzo" di quei prigionieri per la loro produzione bellica in un altro luogo, e 3. La convinzione (ne era convinto anche Himmler) che i prigionieri ebrei potessero rappresentare una sorta di "merce di scambio" e "ostaggio" di una pace separata con gli alleati permettendo «la sopravvivenza del regime nazista»<ref>[http://www.ushmm.org/wlc/it/article.php?ModuleId=10005162 ''Le marce della morte'', le convinzioni naziste sul loro utilizzo secondo United States Holocaust Memorial Museum]</ref>. Il monumento di Yad Vashem è preposto per ricordare ''le marce della morte'', un aspetto della Shoah, per molti misconosciuto.
== Yad Vashem per Auschwitz - Birkenau ==
{{citazione|Visitando la mostra ''Shoah'', apri il tuo cuore, la tua mente e la tua anima, visitatore! Rivivi immagini e suoni del passato, ascolta le voci delle vittime, osserva i disegni dei bambini, "tocca" i nomi degli assassinati. Tu, puoi essere messaggero di questo posto. Porta con te il messaggio che solo i morti possono dare ancora alla vita: il ricordo!|Estratto del messaggio<ref>{{cita web|url=http://www.yadvashem.org/yv/en/exhibitions/pavilion_auschwitz/wiesel.asp|titolo=Messaggio di Elie Wiesel alla inaugurazione della permanente Shoah}}</ref> di [[Elie Wiesel]] all'inaugurazione della mostra permanente "Shoah" ad [[Auschwitz]]<ref>[http://www.yadvashem.org/yv/en/exhibitions/pavilion_auschwitz/index.asp La nuova mostra permanente nel Blocco 27 presso il Museo di Stato di Auschwitz-Birkenau]</ref>}}
Auschwitz-Birkenau entrando nella coscienza collettiva «come la rappresentazione della suprema malvagità umana», occupa il posto più importante nella cultura della memoria della Shoah, sia per il triste primato delle vittime rispetto ad altri campi di sterminio e concentramento nazisti (oltre ''un milione di ebrei'' e circa ''125.000 non ebrei'')<ref>[http://www.yadvashem.org/yv/en/exhibitions/pavilion_auschwitz/intro.asp Dati sulle vittime del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau]</ref>, sia per importanti iniziative ispirate agli avvenimenti che contraddistinsero il campo. La più importante, è quella riguardante la sua liberazione da parte delle truppe dell'[[Armata Rossa]] il 27 gennaio [[1945]]. Per decisione della [[Organizzazione delle Nazioni Unite]] infatti, è stato stabilito che fosse proprio la data della liberazione di Auschwitz-Birkenau e quindi il 27 gennaio di ogni anno, quella della celebrazione mondiale del [[Giorno della Memoria]])<ref>[http://www.yadvashem.org/yv/en/exhibitions/pavilion_auschwitz/intro.asp Auschwitz-Birkenau nella memoria collettiva]</ref>.
Dopo la seconda guerra mondiale il governo comunista polacco decise, fra le altre iniziative che riguardavano i musei e le mostre nazionali ad Auschwitz e Birkenau (Auschwitz I ed Auschwitz II), di dedicare nel [[1960]], il ''blocco 27'' di Auschwitz I a una mostra permanente sull'olocausto degli ebrei. Con il tempo però, queste mostre, divennero obsolete «sia in termini di contenuto che di visualizzazione». Subì la stessa sorte anche la mostra del blocco 27, con il risultato che proprio per la fatiscenza delle strutture, i non ebrei evitavano la mostra mentre gli ebrei si fermavano al blocco, solo per il tempo strettamente necessario<ref>{{cita web|url=http://www.yadvashem.org/yv/en/exhibitions/pavilion_auschwitz/intro.asp|titolo=La fatiscenza del blocco 27}}</ref>.
All'inizio degli anni 90, da parte delle autorità polacche, ci fu molta più attenzione per modernizzare e rendere più accurate le strutture museali e le mostre che le riguardavano. L'attenzione fu rivolta anche ai blocchi di Auschwitz, dove nel frattempo c'era stato un aumento esponenziale di visitatori e scolaresche provenienti da tutto il mondo, che desideravano conoscere da vicino quei musei e memoriali a cielo aperto. Nel [[2005]] visitò Auschwitz-Birkenau, anche il [[primo ministro]] israeliano [[Ariel Sharon]] che resosi conto dello stato decadente del blocco 27, presentò al suo governo la proposta di modernizzare e ristrutturare quel blocco, creando una nuova mostra permanente.
[[File:Museum Auschwitz Birkenau.jpg|thumb|upright=1.6|Veduta aerea di Auschwitz II - Birkenau. Il blocco 27 è la sede della mostra permanente "Shoah" curata da Yad Vashem]]
Fu incaricato dello studio, del progetto e della sua realizzazione, l'ente ''Yad Vashem'' e il suo staff di studiosi, mentre lo [[Stato d'Israele]] avrebbe finanziato l'impresa<ref>La nuova permanente fu finanziata dallo Stato d'Israele e dalla Claims Conference [http://www.claimscon.org/ Claims Conference]</ref><ref>[http://www.yadvashem.org/yv/en/exhibitions/pavilion_auschwitz/intro.asp I finanziatori della permanente al blocco 27: Lo Stato d'Israele e la Claims Conference]</ref>
Yad Vashem ha affrontato una sfida considerevole», rispondendo a domande come: ''Quale doveva essere il tema della nuova mostra?'', ''quali elementi esporre?'', ''come concepire soggetto e design in modo che la visita al blocco fosse effettuata nell'arco temporale di massimo 20-30 minuti'' rendendola interessante anche per le giovani generazioni? Yad Vashem, alla fine, presentò una mostra dal tema: ''Shoah'', incentrata soprattutto sull'eccidio di massa del campo con lo scopo di comunicare concisamente gli aspetti fondamentali della Shoah tramite l'esposizione di manufatti e disegni originali di migliaia di bambini che giunsero al campo. Una mostra che doveva dimostrare che Auschwitz era stato solo un ingranaggio, senza dubbio il più importante, di una più grande macchina distruttiva quale era la Shoah. Una mostra quindi, che sollecitasse le coscienze, senza curare più di tanto gli aspetti storici veri e propri, visto che «da dentro la mostra [chiunque poteva] guardare fuori dalle finestre, e [vedere] ciò che restava della vera Auschwitz»<ref>{{cita web|url=http://www.yadvashem.org/yv/en/education/languages/italian/graduate/rita_chiappini2.pdf|titolo=Il blocco 27 e le finestre su Auschwitz|accesso=27 ottobre 2015|dataarchivio=4 ottobre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151004162722/http://www.yadvashem.org/yv/en/education/languages/italian/graduate/rita_chiappini2.pdf|urlmorto=sì}}</ref>. Yad Vashem chiese la collaborazione di storici, filosofi, artisti e designer per realizzare l'intero percorso espositivo costituendo anche un comitato internazionale come sovrintendente «composto principalmente da storici e sopravvissuti all'Olocausto e diretto dal prof. Elie Wiesel». La nuova mostra è molto diversa dalla precedente focalizzando l'attenzione sull'essere umano e dando risalto agli aspetti etici-culturali, più che agli aspetti storici della Shoah, come è invece pensata la mostra del Museo storico di Yad Vashem a Gerusalemme. Lo scopo principale, infatti, è quello di «risvegliare nel visitatore una profonda, significativa e riflessiva esperienza per quanto riguarda la nostra moralità fondamentale di esseri umani e di membri della civiltà globale di oggi.»<ref>{{cita web|url=http://www.yadvashem.org/yv/en/exhibitions/pavilion_auschwitz/intro.asp|titolo=Aspetti della nuova mostra al blocco 27}}</ref> Nel percorso espositivo vengono utilizzate anche «moderni metodi di presentazioni visuali, che mostrano [...] la vita degli ebrei prima della guerra, l'ideologia dei nazisti [...] e lo sterminio degli ebrei [...] sul territorio dell'Europa occupata dal nazismo. È dotata anche di una sala dedicata agli 1,5 milioni di bambini ebrei uccisi nella Shoah e di un'altra sala con ''il libro dei nomi'', un elenco di tutti i cognomi delle vittime dell'olocausto, l'identico elenco stilato e conservato proprio da Yad Vashem.»<ref>{{cita web|url=http://cracovia-viaggi.com/auschwitz-viaggi/3,auschwitz-viaggio-istruzione,31|titolo=La sala dedicata ai bambini e la sala dei nomi}}</ref>
Aperta il 13 giugno [[2013]], al blocco 27 di Auschwitz 1<ref>{{Cita web |url=http://www.yadvashem.org/yv/en/education/languages/italian/graduate/rita_chiappini2.pdf |titolo=L'inaugurazione della nuova mostra |accesso=27 ottobre 2015 |dataarchivio=4 ottobre 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151004162722/http://www.yadvashem.org/yv/en/education/languages/italian/graduate/rita_chiappini2.pdf |urlmorto=sì }}</ref>, la mostra è stata inaugurata alla presenza del primo ministro [[Benjamin Netanyahu]]<ref>[http://www.today.it/rassegna/netanyahu-auschwitz-mostra-shoah.html L'inaugurazione della nuova mostra]</ref> e di decine di autorità ed esponenti politici e del mondo della cultura di diverse nazioni fra cui anche diversi amministratori di Yad Vashem.
== Google per Yad Vashem ==
Il 26 gennaio [[2011]] in occasione del [[Giorno della Memoria]], Yad Vashem e [[Google]] annunciano una ''[[partnership]]''<ref name="ReferenceG">
[[File:Googlelogo.png|thumb|
La risorsa permette a coloro che vi accederanno, di trovare foto e documenti di loro parenti, amici e conoscenti, di informarsi sulle vittime del genocidio della propria nazione e città, avendo la possibilità di condividere le proprie storie personali. Il materiale sarà inoltre di grande utilità per le ricerche di studiosi dell'Olocausto e di tutti coloro che vorranno essere informati sul genocidio. Un altro utile scopo della risorsa è quello di avere la possibilità di collaborare, ampliando con le proprie esperienze, conoscenze e segnalazioni, l'archivio centrale del Museo<ref
Nel [[2011]], 130.000 foto ad alta risoluzione dell'archivio centrale del Museo potevano già essere visualizzate; un inizio di un lavoro lungo e laborioso anche per le molte difficoltà tecniche dovute al [[riconoscimento ottico dei caratteri]] (OCR), per cui Google ha usato tecnologie sperimentali concentrandosi «sulla ricerca di modi nuovi e innovativi per rendere l'enorme quantità di dati [...] accessibili e ricercabili a un pubblico globale»<ref
Nella partnership è rientrata anche la [[Piattaforma (informatica)|piattaforma]] [[web]] [[YouTube]], di proprietà di Google dall'ottobre del [[2006]]. Google ha concesso a Yad Vashem un canale preferenziale e dedicato di YouTube, visibile su www.youtube.com/yadvashem. Yad Vashem ha caricato sulla piattaforma i video dei percorsi del Museo Storico, di altri importanti siti dell'ente, le testimonianze più significative dei sopravvissuti alla Shoah e le visite dei più importanti personaggi politici e religiosi che fino ad oggi hanno visitato il Memoriale più importante del mondo dedicato alla Shoah.
== Le personalità che lo hanno visitato ==
=== Regnanti ===
*{{Bandiera|NLD}} [[Beatrice dei Paesi Bassi]] e principe consorte [[Claus van Amsberg]] (1995)<ref>{{cita web|url=https://www.upi.com/Archives/1995/03/27/Dutch-queen-visits-Israel/7749796280400/|titolo=La regina Beatrice dei Paesi Bassi e il principe consorte Claus van Amsberg visitano Yad Vashem nel 1995}}</ref>
* {{Bandiera|DNK}} [[Federico X di Danimarca|Federico di Danimarca]] (2013)<ref>{{cita web|url=http://www.yadvashem.org/yv/en/pressroom/pressreleases/pr_details.asp?cid=821|titolo=Federico di Danimarca visita Yad Vashem nel 2013|accesso=28 agosto 2015|dataarchivio=17 ottobre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151017021343/http://www.yadvashem.org/yv/en/pressroom/pressreleases/pr_details.asp?cid=821|urlmorto=sì}}</ref>
* {{Bandiera|GBR}} [[William, duca di Cambridge]] (2018)<ref>{{cita web|url=https://www.yadvashem.org/events/26-june-2018.html|titolo=Duke of Cambridge Visited Yad Vashem Today|accesso=29 giugno 2018}}</ref>
=== Presidenti ===
{{Div col}}
* {{Bandiera|TCD}} [[François Tombalbaye]] (1965)<ref>[http://collections.yadvashem.org/photosarchive/en-us/5880232_56326.html
* {{Bandiera|MEX}} [[Luis Echeverría]] (1975)<ref>[http://collections.yadvashem.org/photosarchive/en-us/5880232_72293.html
* {{Bandiera|EGY}} [[Anwar al-Sadat]] (1977)<ref>[http://collections.yadvashem.org/photosarchive/en-us/5880232_72388.html
* {{Bandiera|FRG}} [[Richard von Weizsäcker]] (1985)<ref>[http://collections.yadvashem.org/photosarchive/en-us/5880232_72449.html
* {{Bandiera|USA}} [[Bill Clinton]] (1994)<ref>
* {{Bandiera|ROU}} [[Emil Constantinescu]] (2000)<ref>
* {{Bandiera|HRV}} [[Stjepan Mesić]] (2001)<ref>
* {{Bandiera|DEU}} [[Horst Köhler]] (2005)<ref>
* {{Bandiera|RUS}} [[Vladimir Putin]] (2005)<ref>
* {{Bandiera|POL}} [[Lech Kaczyński]] (2006)<ref>
* {{Bandiera|ITA}} [[Giorgio Napolitano]] (2008)<ref>[http://www.yadvashem.org/yv/en/about/events/2009/italy_pres_napolitano.asp] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20111107024842/http://www1.yadvashem.org/yv/en/about/events/2009/italy_pres_napolitano.asp |date=7 novembre 2011 }}, [http://www.gettyimages.it/detail/fotografie-di-cronaca/italian-president-giorgio-napolitano-and-his-fotografie-di-cronaca/83814995
* {{Bandiera|
* {{Bandiera|FRA}} [[Nicolas Sarkozy]] (2008)<ref>
* {{Bandiera|
* {{Bandiera|HRV}} [[Ivo Josipović]] (2012)<ref>
* {{Bandiera|
* {{Bandiera|SRB}} [[Tomislav Nikolić]] (2013)<ref>
* {{Bandiera|CYP}} [[Nikos Anastasiadīs]] (2013)<ref>
* {{Bandiera|COL}} [[Juan Manuel Santos]] (2013)<ref>
* {{Bandiera|CZE}} [[Miloš Zeman]] (2013)<ref>
* {{Bandiera|NGA}} [[Goodluck Jonathan]] (2013)<ref>
* {{Bandiera|POL}} [[Bronisław Komorowski]] (2013)<ref>
* {{Bandiera|
* {{Bandiera|
* {{Bandiera|ROU}} [[Traian Băsescu]] (2014)<ref>
* {{Bandiera|PER}} [[Ollanta Humala]] (2014)<ref>
* {{Bandiera|UKR}} [[Petro Poroshenko]] (2015)<ref>{{cita web|url=http://www.yadvashem.org/yv/en/about/events/event_details.asp?cid=254|titolo=Petro Poroshenko visita Yad Vashem nel 2015|accesso=5 aprile 2016|dataarchivio=21 aprile 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160421210841/http://www.yadvashem.org/yv/en/about/events/event_details.asp?cid=254|urlmorto=sì}}</ref>
* {{Bandiera|HRV}} [[Kolinda Grabar-Kitarović]] (2015)<ref>{{cita web|url=http://www.jutarnji.hr/vijesti/hrvatska/kolinda-u-izraelu-izrazavam-najdublje-kajanje-zbog-svih-zrtava-holokausta-u-hrvatskoj.-ustaski-rezim-izmanipulirao-je-hrvate/283528/ |titolo=Kolinda U Izraelu 'Izražavam najdublje kajanje zbog svih žrtava holokausta u Hrvatskoj. Ustaški režim izmanipulirao je Hrvate'|accesso=30 maggio 2017}}</ref>
* {{Bandiera|ROU}} [[Klaus Iohannis]] (2016)<ref>{{cita web|url=http://www.yadvashem.org/yv/en/about/events/event_details.asp?cid=263|titolo=Klaus Iohannis visita Yad Vashem nel 2016|accesso=5 aprile 2016|dataarchivio=8 aprile 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160408194451/http://www.yadvashem.org/yv/en/about/events/event_details.asp?cid=263|urlmorto=sì}}</ref>
* {{Bandiera|KEN}} [[Uhuru Kenyatta]] (2016)<ref>{{cita web|url=http://www.yadvashem.org/yv/en/about/events/event_details.asp?cid=262|titolo=Uhuru Kenyatta visita Yad Vashem nel 2016|accesso=5 aprile 2016|dataarchivio=20 aprile 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160420214849/http://www.yadvashem.org/yv/en/about/events/event_details.asp?cid=262|urlmorto=sì}}</ref>
* {{Bandiera|ITA}} [[Sergio Mattarella]] (2016)<ref>{{cita web|url=http://www.yadvashem.org/yv/en/about/events/event_details.asp?cid=290|titolo=Italian President at Yad Vashem - "Yad Vashem belongs to the entire world" - October 30, 2016|accesso=30 ottobre 2016|dataarchivio=30 ottobre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161030204219/http://www.yadvashem.org/yv/en/about/events/event_details.asp?cid=290|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.liberoquotidiano.it/news/ultim-ora/12005302/mattarella-in-israele-omaggio-allo-yad-vashem.html|titolo=Mattarella in Israele: omaggio allo Yad Vashem|accesso=30 ottobre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161030213232/http://www.liberoquotidiano.it/news/ultim-ora/12005302/mattarella-in-israele-omaggio-allo-yad-vashem.html|dataarchivio=30 ottobre 2016|urlmorto=sì}}</ref>
*{{Bandiera|POL}} [[Andrzej Duda]] (2017)<ref>{{cita web|url=http://www.tvn24.pl/wiadomosci-ze-swiata,2/prezydent-duda-w-yad-vashem-nigdy-nie-moze-byc-zgody-na-nienawisc,707768.html|titolo=Prezydent Duda odwiedził Yad Vashem: nigdy nie może być zgody na nienawiść (http://www.tvn24.pl)|accesso=30 maggio 2017}}</ref>
*{{Bandiera|DEU}} [[Frank-Walter Steinmeier]] (2017)<ref>{{cita web|url=http://www.spiegel.de/politik/deutschland/frank-walter-steinmeier-in-israel-bundespraesident-besucht-yad-vashem-a-1146479.html|titolo=Steinmeier besucht Holocaust-Gedenkstätte|accesso=30 maggio 2017}}</ref>
* {{Bandiera|USA}} [[Donald Trump]] (2017)<ref>{{cita web|url=http://www.yadvashem.org/yv/trump/index.asp#photos|titolo=Visit of President Donald J. Trump to Yad Vashem - May 23, 2017
|accesso=23 maggio 2017}}</ref>
* {{Bandiera|BGR}} [[Rumen Radev]] (2018)<ref>{{cita web|url=http://bnr.bg/en/post/100948486/president-radev-pays-visit-to-yad-vashem-memorial|titolo=President Radev pays visit to Yad Vashem memorial|accesso=6 maggio 2018}}</ref>
* {{Bandiera|PHL}} [[Rodrigo Duterte]] (2018)<ref>{{cita web|url=https://www.reuters.com/article/us-israel-philippines-duterte/philippines-duterte-says-never-again-at-israels-holocaust-memorial-idUSKCN1LJ1S3|titolo=Philippines' Duterte says 'never again' at Israel's Holocaust memorial|accesso=26 ottobre 2018}}</ref>
* {{Bandiera|DEU}} [[Frank-Walter Steinmeier]] (2021)<ref>{{cita web|url=https://www.lapresse.it/esteri/2021/07/01/gerusalemme-steinmeier-yad-vashem/ |titolo=Gerusalemme, il presidente tedesco Steinmeier visita lo Yad Vashem|accesso=13 luglio 2021}}</ref>
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=== Primi Ministri, capi e
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* {{Bandiera|SWE}} [[Tage Erlander]] (1962)<ref>[http://www.jta.org/1962/03/28/archive/prime-minister-of-sweden-is-in-israel-on-week-long-state-visit], [http://collections.yadvashem.org/photosarchive/en-us/5880232_56728.html
* {{Bandiera|
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* {{Bandiera|AUS}} [[Bob Hawke]] (1987)<ref>[http://www.jta.org/1987/01/30/archive/australian-p-m-says-his-government-is-studying-reports-that-ex-nazis-and-ss-officers-are-living-in][http://collections.yadvashem.org/photosarchive/en-us/5880232_70931.html
* {{Bandiera|
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* {{Bandiera|KAZ}}
* {{Bandiera|LTU}} [[Adolfas Šleževičius]] (1993)<ref>[http://collections.yadvashem.org/photosarchive/en-us/5880232_72247.html Adolfas Šleževičius visita Yad Vashem nel
* {{Bandiera|HRV}} [[Ivo Sanader]] (2005)<ref>
* {{Bandiera|
* {{Bandiera|ITA}} [[Mario Monti]] (2012)<ref>
* {{Bandiera|GEO}} [[Bidzina Ivanishvili]] (2013)<ref>
* {{Bandiera|ITA}} [[Enrico Letta]] (2013)<ref>
* {{Bandiera|
* {{Bandiera|NLD}} [[Mark Rutte]] (2013)<ref>
* {{Bandiera|CAN}} [[Stephen Harper]] (2014)<ref>
* {{Bandiera|CZE}} [[Bohuslav Sobotka]] (2014)<ref>
* {{Bandiera|ITA}} [[Matteo Renzi]] (2015)<ref>[http://www.aise.info/esteri/matteo-renzi-in-israele/42880/1], [http://www.gettyimages.it/detail/fotografie-di-cronaca/italian-prime-minister-matteo-renzi-visits-the-fotografie-di-cronaca/481488396
* {{Bandiera|ALB}} [[Edi Rama]] (2015)<ref>{{cita web|url=http://mfa.gov.il/MFA/PressRoom/2015/Pages/Albanian-Prime-Minister-Edi-Rama-in-Israel-21-Dec-2015.aspx|titolo=Il primo ministro albanese Edi Rama a Yad Vashem}}</ref>
*{{Bandiera|GRC}} [[Alexīs Tsipras]] (2015)<ref>[http://greece.greekreporter.com/2015/11/25/greek-pm-visits-holocaust-museum-in-jerusalem/ Il primo ministro greco Alexīs Tsipras a Yad Vashem]</ref>
*{{Bandiera|HRV}} [[Andrej Plenković]] (2017)<ref>{{cita web|url=https://www.tportal.hr/vijesti/clanak/plenkovic-posjetio-yad-vashem-20170124|titolo=Plenković posjetio Yad Vashem|accesso=30 maggio 2017}}</ref>
*{{Bandiera|AUS}} [[Malcolm Turnbull]] (2017)<ref>{{cita web|url=http://www.yadvashem.org/events/01-november-2017.html|titolo=Australian Prime Minister Visits Yad Vashem|accesso=6 maggio 2018}}</ref>
*{{Bandiera|ITA}} [[Ignazio La Russa]] (2023)<ref>{{Cita web|url=https://www.ansa.it/english/news/general_news/2023/03/06/la-russa-feels-closeness-to-jews-at-yad-vashem-2_5aaebaaf-c90f-422a-ac16-9b841238e8fb.html|titolo=La Russa sente la "vicinanza agli ebrei" a Yad Vashem (2)|accesso=9 maggio 2023}}</ref>
{{Div col end}}
=== Personaggi religiosi<ref>{{Cita libro|titolo=Salvini, Roberto|url=http://dx.doi.org/10.1093/gao/9781884446054.article.t075455|accesso=2020-01-23|collana=Oxford Art Online|data=2003|editore=Oxford University Press}}</ref>===
* [[File:Flag_of_Vatican_City_(2023–present).svg|20px]] [[File:Coat_of_arms_of_Ioannes_Paulus_II.svg|20px]] [[Papa Giovanni Paolo II]] (2000)<ref>{{cita web|url=http://www.yadvashem.org/yv/en/about/events/pope/john_paul/index.asp|titolo=Papa Giovanni Paolo II visita Yad Vashem nel 2000|accesso=28 agosto 2015|dataarchivio=16 settembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150916050338/http://www.yadvashem.org/yv/en/about/events/pope/john_paul/index.asp|urlmorto=sì}}</ref>
* [[
* [[File:Anglican_rose.svg|20px]] [[File:Angl-Canterbury-Arms.svg|20px]] [[Arcivescovo di Canterbury]] [[Justin Welby]] (2013)<ref>{{Cita web |url=http://www.yadvashem.org/yv/en/pressroom/pressreleases/pr_details.asp?cid=801 |titolo=L'Arcivescovo di Canterbury Justin Welby visita Yad Vashem nel 2013 |accesso=28 agosto 2015 |dataarchivio=17 ottobre 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151017021343/http://www.yadvashem.org/yv/en/pressroom/pressreleases/pr_details.asp?cid=801 |urlmorto=sì }}</ref>
* [[File:Flag_of_Vatican_City_(2023–present).svg|20px]] [[File:Coat_of_arms_of_Franciscus.svg|20px]] [[Papa Francesco]] (2014)<ref>[https://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2014/may/documents/papa-francesco_20140526_terra-santa-memoriale-yad-vashem.html], [http://www.rainews.it/dl/rainews/media/Papa-Francesco-a-Gerusalemme-visita-lo-Yad-Vashem-565af4ba-ba3d-4f65-9eb7-5020641d1bb2.html Papa Francesco visita Yad Vashem nel 2014]</ref>
=== Organizzazioni internazionali ===
* [[File:Flag_of_the_United_Nations.svg|20px]] [[Organizzazione delle Nazioni Unite]], [[Kurt Waldheim]] (1973)<ref>[http://www.gettyimages.es/detail/fotograf%C3%ADa-de-noticias/the-un-secretary-kurt-waldheim-visit-the-fotograf%C3%ADa-de-noticias/107708201] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150924022016/http://www.gettyimages.es/detail/fotograf%C3%ADa-de-noticias/the-un-secretary-kurt-waldheim-visit-the-fotograf%C3%ADa-de-noticias/107708201#|data=24 settembre 2015}}, [http://collections.yadvashem.org/photosarchive/en-us/5880232_56114.html
* [[File:Flag_of_the_United_Nations.svg|20px]] [[Organizzazione delle Nazioni Unite]], [[Ban Ki-moon]] (2007)<ref>{{cita web|url=http://www.yadvashem.org/press-release/26-march-2007-13-44.html|titolo=UN Secretary General at Yad Vashem Today|accesso=6 maggio 2018}}</ref>
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine=Princess of Asturias Foundation Emblem.svg
|nome_onorificenza=Premio Principe delle Asturie per la concordia
|collegamento_onorificenza=Premio Principe delle Asturie
|motivazione=
|data=2007
}}
==
<gallery>
image:Yad Vashem01.jpg|La prima scultura del ''Muro della Memoria'', di Nathan Rapaport, sita nella ''Piazza del Ghetto di Varsavia'' di Yad Vashem. è
image:PikiWiki Israel 12454 last voyage relief in yad vashem.jpg|La seconda scultura del ''Muro della Memoria'', di Nathan Rapaport, nella ''Piazza del Ghetto di Varsavia'' di Yad Vashem. Dedicata alle marce della morte è intitolata "L'ultima marcia"
image:PikiWiki Israel 12502 remembrence tent in yad vashem.jpg|Veduta esterna della Sala della Memoria, il luogo più simbolico di tutto il Memoriale
image:Yad Vashem BW 4.JPG|Monumento degli eroi
image:Candelabro no Museu Yad Vashem.jpg|Candelabro monumentale
image:Israel-Yad_Vashem_Sculpture.jpg|Monumento Memoriale con figure umane
image:Canisters for Zyklon B Gas - Yad Vashem Holocaust Museum - Jerusalem - Israel (5684006255).jpg|Ziklon B in mostra al museo storico
</gallery>
== Note ==
{{
== Bibliografia ==
=== Bibliografia in italiano ===
* Carmen Andriani, ''Le forme del cemento. Dinamicità, di Carmen Andriani'', sezione: Museo dell'olocausto Yad Vashem (di Nilda Valentin), Cangemi Editore, Roma 2011, ISBN 978-88-492-2156-5
* [[Liliana Picciotto]], ''Israel Gutman'' (a cura, editor-in-chief) e Bracha Rivlin, ''I Giusti
* [[Yosef Hayim Yerushalmi]], ''Zakhor. Storia ebraica e memoria ebraica'' (edizione originale inglese, 1982), Pratiche Editrice, Parma 1983, (altra ediz. italiana: Giuntina, Firenze 2011, ISBN 978-88-8057-412-5
=== Bibliografia in altre lingue ===
* {{en}} ''Yad Vashem Studies. Vol.41/2'', Edizioni Yad Vashem, Gerusalemme 2013, ISBN 978-3-8353-1510-5
* {{en}} ''The Encyclopedia of the Righteous Among the Nations'', 2 volumi, supplemento 2000-2005, Avraham Milgram Editore, Gerusalemme 2010, 2011
* {{en}} Dorit Harel, ''Facts and Feelings - Dilemmas in designing the Yad Vashem Holocaust History Museum'', Editor: Yad Vashem Pubns, Jerusalem 2011, ISBN 978-965-555-464-9
* {{en}} Israel Gutman (a cura, editor-in-chief), ''The Encyclopedia of the Righteous Among the Nations: Europe (Part I) and Other Countries'', (nazioni: Austria, Brasile, Repubblica Ceca, Danimarca, Germania, Regno Unito, Ungheria, Italia, Giappone, Lussemburgo, Norvegia, Portogallo, Slovacchia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia e Stati Uniti d'America), Yad Vashem Publications, Gerusalemme 2007
* {{en}} Israel Gutman (a cura, editor-in-chief), ''The Encyclopedia of the Righteous Among the Nations: Europe (Part II)'', (nazioni: Albania, Bielorussia, Bulgaria, Estonia, Grecia, Lettonia, Lituania, Moldavia, Romania, Russia, Ucraina e Jugoslavia), Yad Vashem Publications, Gerusalemme 2007
* {{en}} Joan Ockman, [[Moshe Safdie]], Avner Shalev e [[Elie Wiesel]], ''Yad Vashem: Moshe Safdie - The Architecture of Memory'', Yad Vashem Publications - Lars Müller Publishers, Gerusalemme - Zurigo 2006, ISBN 978-965-308-403-2
* {{en}} Israel Gutman (a cura di, editor-in-chief), Dan Michman, ''The Encyclopedia of the Righteous Among the Nations: Belgium'', Yad Vashem Publications, Gerusalemme 2005
* {{de}} Daniel Fraenkel e Jakob Borut, ''Lexikon der Gerechten unter den Volkern: Deutsche und Osterreiche'', Wallstein Verlag, Göttingen 2005
* {{en}} Bella Gutterman e Avner Shalev, ''To bear Witness. Holocaust Remembrance at Yad Vashem'', Yad Vashem Publications, Gerusalemme 2005, ISBN 965-308-248-5
* {{en}} [[Avishai Margalit]], ''The Ethics of Memory'', Harvard University Press, Cambridge 2002, ISBN 978-0-674-00941-7
*{{en}} Israel Gutman (a cura di, editor-in-chief), Sara Bender e Shmuel Krakowsk, ''The Encyclopedia of the Righteous Among the Nations: Poland'', Yad Vashem Publications, Gerusalemme 2004 * {{en}} Israel Gutman (a cura di, editor-in-chief), Jozeph Michman e Bert Jan Flim, ''The Encyclopedia of the Righteous Among the Nations: The Netherlands'', Yad Vashem Publications, Gerusalemme 2004
* {{fr}} Israel Gutman (a cura, editor-in-chief), ''Dictionnaire des Justes de France '', Lucien Lazare in association with Librairie Artheme, Fayard, Parigi 2003
* {{en}} Israel Gutman (a cura di, editor-in-chief), Lucien Lazare, ''The Encyclopedia of the Righteous Among the Nations: France'', Yad Vashem Publications, Gerusalemme 2003
* {{en}} Israel Gutman e [[Efraim Zuroff]], ''Rescue Attempts during the Holocaust. Proceedings of the Second Yad Vashem International Historical Conference'', Yad Vashem, Gerusalemme 1974
* {{en}} Efraim Zuroff, ''Yad Vashem: The holocaust martyrs 'and heroes' remembrance authority, Jerusalem'', Yad Vashem Publications, Gerusalemme 1970, ASIN: B00M0NA8XE
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* [[Moshe Safdie]]
* [[Shoah]]
* [[Grzegorz Rossoliński-Liebe]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|https://www.google.com/culturalinstitute/about/yadvashem/|Yad Vashem}}
* {{cita web|https://googleitalia.blogspot.it/2011/01/online-gli-archivi-del-memoriale-yad.html|Il progetto nei particolari su Google Italia}}
* {{cita web|https://www.yadvashem.org/visiting/map-of-yad-vashem.html|Mappa dettagliata di Yad Vashem}}
* {{cita web|http://www.historialudens.it/didattica-della-storia/70-la-didattica-della-shoah.html|''Criteri, materiali e percorsi didattici secondo lo Yad Vashem''}}
* {{cita web | 1 = http://gariwo.net/foreste/yadvashem.php | 2 = Yad Vashem, primo giardino dei giusti, su Comitato Foresta dei Giusti- Gariwo | accesso = 20 febbraio 2009 | dataarchivio = 18 marzo 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20090318024400/http://gariwo.net/foreste/yadvashem.php | urlmorto = sì }}
{{Storia antisemitismo}}
{{Premio Principessa delle Asturie - Categoria Concordia}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Israele|musei|nazismo|storia}}
[[Categoria:Monte Herzl]]
[[Categoria:
[[Categoria:Musei ebraici]]
[[Categoria:Musei di Gerusalemme]]
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