Emilio Visconti Venosta: differenze tra le versioni
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|nome = Emilio Visconti Venosta
|immagine = Viscontivenosta.jpg
|carica = [[Ministri degli affari esteri del Regno d'Italia|Ministro degli affari esteri del Regno d'Italia]]
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|monarca = [[Vittorio Emanuele II di Savoia]]
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|mandatoinizio2 = 28 giugno [[1866]]
|mandatofine2 = 10 aprile [[1867]]
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|successore2 = [[Federico Pescetto]]
|legislatura2 = [[IX legislatura del Regno d'Italia]]
|mandatoinizio3 = 14 dicembre [[1869]]
|mandatofine3 = 10 luglio [[1873]]
|monarca3 = [[Vittorio Emanuele II di Savoia]]
|primoministro3 = [[Giovanni Lanza]]
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|legislatura3 = [[XI legislatura del Regno d'Italia]]
|mandatoinizio4 = 10 luglio 1873
|mandatofine4 = 20 novembre [[1876]]
|primoministro4 = [[Marco Minghetti]]
|successore4 = [[Luigi Melegari]]
|legislatura4 = [[XII legislatura del Regno d'Italia]]
|mandatoinizio5 = 11 luglio [[1896]]
|mandatofine5 = 1º giugno [[1898]]
|primoministro5 = [[Antonio Starabba, marchese di Rudinì]]
|predecessore5 = [[Onorato Caetani (1842-1917)|Onorato Caetani di Sermoneta]]
|successore5 = [[Raffaele Cappelli]]
|legislatura5 = [[XIX legislatura del Regno d'Italia]], [[XX legislatura del Regno d'Italia]]
|mandatoinizio6 = 14 maggio [[1899]]
|mandatofine6 = 24 giugno [[1900]]
|primoministro6 = [[Luigi Pelloux]]
|predecessore6 = [[Felice Napoleone Canevaro]]
|mandatoinizio7 = 24 giugno 1900
|mandatofine7 = 15 febbraio [[1901]]
|primoministro7 = [[Giuseppe Saracco]]
|successore7 = [[Giulio Prinetti]]
|legislatura7 = [[XXI legislatura del Regno d'Italia]]
|carica8= [[Senato del Regno (Italia)|Senatore del Regno d'Italia]]
|sito8= {{Senatori Regno}}
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|mandatofine8=
|legislatura8= {{NumLegRegno|S|XVI|7 giugno 1886}}
|nomina8 ={{Categoria Senatori|3}}
|carica9= [[Camera dei deputati del Regno d'Italia|Deputato del Regno d'Italia]]
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|legislatura9= {{NumLegRegno|D|VIII|IX|X|XI|XII|XIII|XIV|XV}}
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|carica10= [[Camera dei deputati (Regno di Sardegna)|Deputato del Regno di Sardegna]]
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}}
{{Aristocratico
|nome = Emilio Visconti Venosta
|immagine = Visconti Venosta Camera.gif
|legenda =
|stemma = Arms of Emilio Visconti Venosta (after 1876).svg
|titolo = Marchese
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|suffisso onorifico =
|altrititoli =
|data di nascita = 22 gennaio [[1829]]
|luogo di nascita = [[Milano]]
|data di morte = {{Calcola età3|1914|11|28|1829|1|22}}
|luogo di morte = [[Roma]]
|sepoltura =
|luogo di sepoltura =
|dinastia =
|padre = Francesco Visconti Venosta
|madre = Paola Borgazzi
|consorte = Maria Luisa Alfieri di Sostegno
|consortedi =
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|figli = [[Giovanni Maria Visconti Venosta|Giovanni Maria]]
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}}
{{Bio
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|GiornoMeseMorte = 28 novembre
|AnnoMorte = 1914
|Epoca = 1800
|Epoca2 = 1900
|Attività = diplomatico
|Attività2 = politico
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , più volte ministro degli Esteri, [[Senato del Regno
}}
==Biografia==
===I primi anni===
[[File:Arms of Emilio Visconti Venosta (after 1876).svg|thumb|150px|Stemma di Emilio Visconti Venosta dopo il suo matrimonio con Maria Luisa Alfieri di Sostegno]]
Figlio di Francesco (1797-1846) e Paola Borgazzi (m. 1864), e fratello maggiore del patriota [[Giovanni Visconti Venosta]], Emilio studiò al [[Liceo classico Giuseppe Parini]] a [[Milano]] e successivamente frequentò la facoltà di [[giurisprudenza]] a [[Pavia]], poi intraprese la politica prima con i repubblicani e poi con i cavouriani. Sposò Maria Luisa Alfieri di Sostegno, parente sia di [[Vittorio Alfieri]] sia di [[Camillo Benso, conte di Cavour|Cavour]].
Discepolo di [[Giuseppe Mazzini|Mazzini]], prese parte a tutte le cospirazioni anti-[[austria]]che fino alla sollevazione di Milano il 6 febbraio [[1853]],
===Ministro degli Esteri===
Eletto deputato nel [[1860]], accompagnò [[Luigi Carlo Farini|Farini]] in missioni diplomatiche a [[Modena]] e [[Napoli]] e fu quindi inviato a [[Londra]] e [[Parigi]] per ragguagliare i governi inglese e francese sulla situazione italiana. Come riconoscimento per la diplomazia usata in questa occasione, Cavour gli conferì un incarico stabile al Ministero degli Esteri. In seguito Visconti Venosta fu nominato [[Segretario generale del Ministero degli affari esteri|Segretario generale del Ministero]] dal conte [[Giuseppe Pasolini|Pasolini]]<ref>''Il pungolo: giornale della sera'', marzo 1863</ref>. Alla morte di questi, divenne ministro degli Esteri il 24 marzo [[1863]] nel governo [[Marco Minghetti|Minghetti]];ebbe
Terminata la funzione di ministro con la caduta di Minghetti nell'autunno nel [[1864]], nel marzo 1866 fu inviato dal nuovo capo del governo [[Alfonso La Marmora|La Marmora]] a [[Costantinopoli]] come "ministro del re", ma venne quasi immediatamente richiamato e nominato di nuovo ministro degli esteri da [[Bettino Ricasoli|Ricasoli]]. Assunto l'incarico all'indomani della [[battaglia di Custoza (1866)|battaglia di Custoza]], riuscì ad evitare che parte del debito dell'
Durante questo lungo periodo, fu chiamato a condurre i delicati negoziati connessi con la [[guerra franco-prussiana]], l'occupazione di Roma e la conseguente fine del potere temporale del [[
Nel [[1894]], dopo sedici anni di assenza dalla politica attiva, fu scelto come l'arbitro italiano nella disputa del [[mare di Bering]]; nel 1896 accettò un'altra volta il dicastero degli esteri nel governo [[Antonio Starabba, marchese di Rudinì|Di Rudinì]] in un momento in cui
Si ritirò nuovamente a vita privata nel maggio 1898, dimettendosi per questioni di politica interna, ritornando però in carica nel maggio 1899, sempre come ministro degli esteri, nel secondo governo [[Luigi Pelloux|Pelloux]], e vi rimase anche nel successivo governo [[Giuseppe Saracco|Saracco]], fino alla caduta di questo nel febbraio 1901. Durante questo periodo dedicò la sua attenzione soprattutto al problema della [[Cina]] e al mantenimento dell'equilibrio nel [[Mar Mediterraneo]] e nell'[[Mare Adriatico|Adriatico]]. In tal senso concluse un patto con la Francia per cui si lasciava tacitamente mano libera agli italiani a [[Tripoli]], mentre l'Italia non avrebbe interferito nella politica francese in [[Marocco]]; riguardo all'Adriatico, raggiunse un accordo con l'Austria garantendo lo ''[[status quo]]'' in [[Albania]].
===Gli ultimi anni===
Prudenza e sagacia, insieme a
Nel febbraio 1906 fu il delegato italiano nella [[conferenza di Algeciras]]. Lo scopo della conferenza era mediare tra Francia e [[Germania]], nella [[crisi marocchine|prima crisi marocchina]], e assicurare il rimborso di un ingente prestito concesso al Sultano nel [[1904]]. Ad [[Algeciras]] Visconti Venosta rese evidenti le contraddizioni della politica degli austro-tedeschi nei confronti dell'Italia, non potendo costoro sostenere che la [[Triplice alleanza (1882)|Triplice Alleanza]] non avesse efficacia nelle questioni mediterranee e contemporaneamente richiedere all'Italia di appoggiare il tentativo di penetrazione tedesca in Marocco<ref>Carlo Sforza, ''L'Italia dal 1914 al 1944 quale io la vidi'', Mondadori, Roma, 1945, pagg. 12 e succ.ve</ref>.
Infine muore nel [[1914]] e, in base alle sue volontà, viene sepolto nel cimitero di [[Grosio]], comune cui fu molto legato.
==Onorificenze==
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|immagine=Order of the Most Holy Annunciation BAR.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata
|collegamento_onorificenza=Ordine
|motivazione=
|data=2 giugno 1901<ref>[https://www.ordinidinasticicasasavoia.it/site/wp-content/uploads/ELENCO_Ordine-Santissima-Annunziata_21.07.2023.pdf. Elenco dei Cavalieri dell'Ordine supremo della Santissima Annunziata]</ref>
}}
{{Onorificenze
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|collegamento_onorificenza=Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
|motivazione=
|
}}
{{Onorificenze
Riga 87 ⟶ 190:
|collegamento_onorificenza=Ordine della Corona d'Italia
|motivazione=
|
}}
Riga 93 ⟶ 196:
{{Onorificenze
|immagine= Grand_Crest_Ordre_de_Leopold.png
|nome_onorificenza= Gran cordone dell'Ordine di Leopoldo (Regno del Belgio)
|collegamento_onorificenza=Ordine di Leopoldo
|motivazione=
}}
{{Onorificenze
|immagine= DNK_Order_of_Danebrog_Grand_Cross_BAR.png
|nome_onorificenza= Cavaliere di Gran
|collegamento_onorificenza=Ordine del Dannebrog
|motivazione=
}}
{{Onorificenze
|immagine=PRU Roter Adlerorden BAR.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere dell'Ordine dell'Aquila Rossa (Impero di Germania)
|collegamento_onorificenza=Ordine dell'Aquila
|motivazione=
}}
{{Onorificenze
|immagine=
|nome_onorificenza=Gran Dignitario dell'Ordine della Rosa (Impero del Brasile)
|collegamento_onorificenza=Ordine della Rosa
|motivazione=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Order of the Medjidie
|nome_onorificenza=Cavaliere di V classe dell'Ordine di Medjidié (Impero Ottomano)
|collegamento_onorificenza=Ordine di
|motivazione=
}}
== Albero genealogico ==
{{Ascendenza
| 1 = Emilio Visconti Venosta
| 2 = Francesco Visconti Venosta
| 4 = [[Nicolò Visconti Venosta]]
| 8 = Francesco Visconti Venosta
|16 = Nicolò Visconti Venosta
|17 = Anna Stoppani
| 9 = Maria Piazzi
| 5 = Francesca Castiglioni
|10 = Fabio Castiglioni, conte palatino
|20 = Francesco Castiglioni, conte palatino
|21 = Angela Pusterla
|11 = Ippolita Piccinelli
|22 = Giuseppe Piccinelli
| 3 = Paola Borgazzi
| 6 = Carlo Borgazzi
| 7 = Rosa Caimi
}}
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<references/>
==Bibliografia==
''Parte di questo testo è la traduzione dell'articolo presente sull'[[Enciclopedia Britannica]] del 1911 ora di [[pubblico dominio]].''
* Un resoconto dei primi anni della vita di Visconti-Venosta, fino al 1859, è dato dall'interessante opera scritta da suo fratello Giovanni, intitolata ''Ricordi di Gioventù'' (Milano, 1904).
* Per un aggiornamento bibliografico e una disamina dell'attività di pubblicista di Visconti-Venosta si rimanda a Emilia Morelli, ''Emilio Visconti Venosta da Mazzini a Cavour'', Quaderni de Il Risorgimento, Milano 1986.
* La sua collezione di dipinti e i suoi rapporti con Giovanni Morelli sono stati studiati da Gianpaolo Angelini, ''La patria e le arti. Emilio Visconti Venosta patriota, collezionista e conoscitore'', introduzione di G.C. Sciolla, Fondazione Gruppo Credito Valtellinese e Fondazione Cavour di Santena, Edizioni ETS, Pisa 2013.
* Interessanti considerazioni su alcuni aspetti della politica estera di Visconti Venosta, sono contenuti in: G. Ferraioli,''Politica e diplomazia in Italia tra XIX e XX secolo. Vita di Antonino di San Giuliano (1852-1914)'', Soveria Mannelli, Rubbettino, 2007; G. Ferraioli, ''Federico Chabod e la Valle d'Aosta tra Francia e Italia'', Roma, Aracne, 2010.
== Voci correlate ==
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==Altri progetti==
{{Interprogetto
==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Box successione|carica=[[Ministri degli affari esteri del Regno d'Italia|Ministro degli Esteri]] del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]|immagine=Flag of Italy (1861-1946).svg
Riga 166 ⟶ 288:
|successivo = [[Marcello Cerruti]]
}}
{{Box successione
|tipologia = incarico diplomatico
|carica = [[Ambasciatore d'Italia in Turchia|Ambasciatore italiano nell'Impero ottomano]] {{bandiera|Impero ottomano|dim=30}}
|periodo = [[1866]] - [[1867]]
|precedente = [[Giuseppe Greppi]]
|successivo = [[Giuseppe Bertinatti]]
|immagine = Flag of Italy (1861-1946).svg
}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie
[[Categoria:Cavalieri dell'Ordine supremo della Santissima Annunziata]]
[[Categoria:Cavalieri dell'Ordine di Mejidiyye]]
[[Categoria:Personalità del Risorgimento]]
[[Categoria:
[[Categoria:
[[Categoria:
[[Categoria:
[[Categoria:
[[Categoria:Governo Minghetti II]]
[[Categoria:Governo di Rudinì III]]
Riga 190 ⟶ 312:
[[Categoria:Governo Pelloux II]]
[[Categoria:Governo Saracco]]
[[Categoria:Ambasciatori d'Italia in Turchia]]
[[Categoria:Nobili italiani del XIX secolo]]
[[Categoria:Nobili italiani del XX secolo]]
[[Categoria:Studenti del Liceo classico Giuseppe Parini]]
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