Emilio Visconti Venosta: differenze tra le versioni

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{{Tmp|Carica pubblica}}
{{Membro delle istituzioni italiane
|nome = Emilio Visconti Venosta
|istituzione=Senato del Regno
|immagine = Viscontivenosta.jpg
|carica = [[Ministri degli affari esteri del Regno d'Italia|Ministro degli affari esteri del Regno d'Italia]]
|luogo_nascita = [[Milano]]
|data_nascitamandatoinizio = 2224 gennaiomarzo [[18291863]]
|luogo_mortemandatofine = 28 settembre [[Roma1864]]
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|data_morte = 28 novembre [[1914]]
|monarca = [[Vittorio Emanuele II di Savoia]]
|titolo =
|presidente =
|professione = diplomatico
|partitovicepresidente =
|primoministro = [[Marco Minghetti]]
|legislatura = [[Senatori della XVI Legislatura del Regno d'Italia|XVI]]
|viceprimoministro =
|gruppo_parlamentare =
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|vice di =
|predecessore = [[Giuseppe Pasolini]]
|successore = [[Alfonso La Marmora]]
|legislatura = [[VIII legislatura del Regno d'Italia]]
|gruppo parlamentare =
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|mandatoinizio2 = 28 giugno [[1866]]
|data_nomina_senatore_a_vita =
|mandatofine2 = 10 aprile [[1867]]
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|primoministro2 = [[Bettino Ricasoli]]
|predecessore2 = Bettino Ricasoli
|successore2 = [[Federico Pescetto]]
|legislatura2 = [[IX legislatura del Regno d'Italia]]
|mandatoinizio3 = 14 dicembre [[1869]]
|mandatofine3 = 10 luglio [[1873]]
|monarca3 = [[Vittorio Emanuele II di Savoia]]
|primoministro3 = [[Giovanni Lanza]]
|predecessore3 = [[Luigi Federico Menabrea]]
|legislatura3 = [[XI legislatura del Regno d'Italia]]
|mandatoinizio4 = 10 luglio 1873
|mandatofine4 = 20 novembre [[1876]]
|primoministro4 = [[Marco Minghetti]]
|successore4 = [[Luigi Melegari]]
|legislatura4 = [[XII legislatura del Regno d'Italia]]
|mandatoinizio5 = 11 luglio [[1896]]
|mandatofine5 = 1º giugno [[1898]]
|primoministro5 = [[Antonio Starabba, marchese di Rudinì]]
|predecessore5 = [[Onorato Caetani (1842-1917)|Onorato Caetani di Sermoneta]]
|successore5 = [[Raffaele Cappelli]]
|legislatura5 = [[XIX legislatura del Regno d'Italia]], [[XX legislatura del Regno d'Italia]]
|mandatoinizio6 = 14 maggio [[1899]]
|mandatofine6 = 24 giugno [[1900]]
|primoministro6 = [[Luigi Pelloux]]
|predecessore6 = [[Felice Napoleone Canevaro]]
|mandatoinizio7 = 24 giugno 1900
|mandatofine7 = 15 febbraio [[1901]]
|primoministro7 = [[Giuseppe Saracco]]
|successore7 = [[Giulio Prinetti]]
|legislatura7 = [[XXI legislatura del Regno d'Italia]]
|carica8= [[Senato del Regno (Italia)|Senatore del Regno d'Italia]]
|sito8= {{Senatori Regno}}
|mandatoinizio8=
|mandatofine8=
|legislatura8= {{NumLegRegno|S|XVI|7 giugno 1886}}
|nomina8 ={{Categoria Senatori|3}}
|carica9= [[Camera dei deputati del Regno d'Italia|Deputato del Regno d'Italia]]
|mandatoinizio9=
|mandatofine9=
|legislatura9= {{NumLegRegno|D|VIII|IX|X|XI|XII|XIII|XIV|XV}}
|gruppo parlamentare9=
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|carica10= [[Camera dei deputati (Regno di Sardegna)|Deputato del Regno di Sardegna]]
|legislatura10= {{NumLegRegno|D|VII}}
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|prefisso onorifico =
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diplomatico
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}}
{{Aristocratico
|nome = Emilio Visconti Venosta
|immagine = Visconti Venosta Camera.gif
|legenda =
|stemma = Arms of Emilio Visconti Venosta (after 1876).svg
|titolo = Marchese
|sottotitolo =
|periodo =
|inizio reggenza =
|fine reggenza =
|investitura =
|predecessore =
|erede =
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|nome completo =
|prefisso onorifico =
|suffisso onorifico =
|altrititoli =
|data di nascita = 22 gennaio [[1829]]
|luogo di nascita = [[Milano]]
|data di morte = {{Calcola età3|1914|11|28|1829|1|22}}
|luogo di morte = [[Roma]]
|sepoltura =
|luogo di sepoltura =
|dinastia =
|padre = Francesco Visconti Venosta
|madre = Paola Borgazzi
|consorte = Maria Luisa Alfieri di Sostegno
|consortedi =
|coniuge 1 =
|coniuge 2 =
|coniuge 3 =
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|coniuge 5 =
|figli = [[Giovanni Maria Visconti Venosta|Giovanni Maria]]
|religione =
|motto =
|firma =
}}
{{Bio
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|GiornoMeseMorte = 28 novembre
|AnnoMorte = 1914
|Attività = diplomatico
|Attività2 = politico
|Epoca = 1800
|Epoca2 = 1900
|Attività = diplomatico
|Attività2 = politico
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , più volte ministro degli Esteri, [[Senato del Regno d'(Italia)|senatore del Regno d'Italia]] nella [[Senatori della XVI Legislaturalegislatura del Regno d'Italia|XVI legislatura]]
}}
 
==Biografia==
 
===I primi anni===
[[File:Arms of Emilio Visconti Venosta (after 1876).svg|thumb|150px|Stemma di Emilio Visconti Venosta dopo il suo matrimonio con Maria Luisa Alfieri di Sostegno]]
Studiò al [[Liceo classico Giuseppe Parini]] a [[Milano]] e successivamente frequentò la facoltà di [[giurisprudenza]] a [[Pavia]], poi intraprese la politica prima con i repubblicani e poi con i cavouriani. Sposò Maria Luisa Alfieri di Sostegno, parente sia di [[Vittorio Alfieri]] sia di [[Camillo Benso, conte di Cavour|Cavour]].
Figlio di Francesco (1797-1846) e Paola Borgazzi (m. 1864), e fratello maggiore del patriota [[Giovanni Visconti Venosta]], Emilio studiò al [[Liceo classico Giuseppe Parini]] a [[Milano]] e successivamente frequentò la facoltà di [[giurisprudenza]] a [[Pavia]], poi intraprese la politica prima con i repubblicani e poi con i cavouriani. Sposò Maria Luisa Alfieri di Sostegno, parente sia di [[Vittorio Alfieri]] sia di [[Camillo Benso, conte di Cavour|Cavour]].
 
Discepolo di [[Giuseppe Mazzini|Mazzini]], prese parte a tutte le cospirazioni anti-[[austria]]che fino alla sollevazione di Milano il 6 febbraio [[1853]], diquando, cuiper avevadivergenze previstod'idee con Mazzini, lquest'insuccessoultimo si separò dalla "cospirazione ufficiale" con una lettera indirizzata allo stesso<ref>{{Cita libro|titolo=Scritti editi e cheinediti lodi spinseGiuseppe aMazzini porreedizione terminediretta alladall'autore: suaPolitica. 6, Volumi 1-14|url=https://books.google.it/books?id=zJVYOtaipqsC&pg=PA306&hl=it&source=gbs_toc_r&cad=3#v=onepage&q&f=false|editore=Robecchi affiliazioneLevino mazzinianaEditore|p=306}}</ref>. ContinuandoContinuò comunque la sua propaganda anti-austriaca, rese un buon servizio alla causa nazionale; infastidito dalla polizia austriaca, fu quindi obbligato nel [[1859]] a rifugiarsi a [[Torino]] e, durante la guerra con l'Austria di quell'anno, fu nominato da Cavour commissario del Re nelle forze [[Giuseppe Garibaldi|garibaldine]].
 
===Ministro degli Esteri===
Eletto deputato nel [[1860]], accompagnò [[Luigi Carlo Farini|Farini]] in missioni diplomatiche a [[Modena]] e [[Napoli]] e fu quindi inviato a [[Londra]] e [[Parigi]] per ragguagliare i governi inglese e francese sulla situazione italiana. Come riconoscimento per la diplomazia usata in questa occasione, Cavour gli conferì un incarico stabile al Ministero degli Esteri. In seguito Visconti Venosta fu nominato [[Segretario generale del Ministero degli affari esteri|Segretario generale del Ministero]] dal conte [[Giuseppe Pasolini|Pasolini]]<ref>''Il pungolo: giornale della sera'', marzo 1863</ref>. Alla morte di questi, divenne ministro degli Esteri il 24 marzo [[1863]] nel governo [[Marco Minghetti|Minghetti]];ebbe inl'importante questaruolo di non far restare l'Italia isolata politicamente (specialmente dopo la presa di Roma avvenuta 7 anni dopo la sua nomina), divenne famoso per la celebre frase "indipendenti sempre isolati mai". Nella veste di ministro e nel [[1864]] sottoscrisse la "[[convenzione di settembre]]" con la [[Francia]] sulla "[[questione romana]]".
 
Terminata la funzione di ministro con la caduta di Minghetti nell'autunno nel [[1864]], nel marzo 1866 fu inviato dal nuovo capo del governo [[Alfonso La Marmora|La Marmora]] a [[Costantinopoli]] come "ministro del re", ma venne quasi immediatamente richiamato e nominato di nuovo ministro degli esteri da [[Bettino Ricasoli|Ricasoli]]. Assunto l'incarico all'indomani della [[battaglia di Custoza (1866)|battaglia di Custoza]], riuscì ad evitare che parte del debito dell'Imperoimpero Austriacoaustriaco venisse trasferito all'Italia in aggiunta al debito veneziano. La fine del governo Ricasoli nel febbraio 1867 lo privò per un po' del suo incarico, ma ridivenne ministro degli esteri nel dicembre 1869 entrando nel governo [[Giovanni Lanza|Lanza]]-[[Quintino Sella|Sella]]; mantenne il dicastero anche nel successivo governo Minghetti, fino alla fine del governo della Destra, nel [[1876]].
 
Durante questo lungo periodo, fu chiamato a condurre i delicati negoziati connessi con la [[guerra franco-prussiana]], l'occupazione di Roma e la conseguente fine del potere temporale del [[Papapapa]], la [[legge delle Guarentigie]] e le visite di [[Vittorio Emanuele II di Savoia|Vittorio Emanuele II]] a [[Vienna]] e [[Berlino]]. In occasione del suo matrimonio con la figlia del [[Carlo Alfieri di Sostegno|marchese Alfieri di Sostegno]], nipote di Cavour, il re gli attribuì il titolo di [[marchese]]. Per un certo periodo rimase in Parlamento, all'opposizione, e il 7 giugno [[1886]] fu nominato senatore. Risale allo stesso anno la sua nomina a Presidentepresidente dell'[[Accademia di Brera]], carica che ricoprì per ben due mandati, fino al 1897. Successivamente ne acquisì il titolo di Presidentepresidente onorario.
 
Nel [[1894]], dopo sedici anni di assenza dalla politica attiva, fu scelto come l'arbitro italiano nella disputa del [[mare di Bering]]; nel 1896 accettò un'altra volta il dicastero degli esteri nel governo [[Antonio Starabba, marchese di Rudinì|Di Rudinì]] in un momento in cui lei disfatterovesci innella [[Etiopiaguerra di italiana|Abissinia]] e la pubblicazione di notizie di fonte abissina avevano reso la posizione italiana estremamente difficile. La sua prima preoccupazione fu migliorare le relazioni tra Italia e Francia, contrattando con Parigi un accordo riguardo [[Tunisi]]. Durante i negoziati sulla [[Questione cretese|questione]] di [[Creta (Grecia)|Creta]] e la [[Guerra greco-turca (1897)|guerra greco-turca del 1897]] assicurò all'Italia un ruolo significativo in ambito europeo e appoggiò [[Robert Gascoyne-Cecil, III marchese di Salisbury|Lord Salisbury]] nel risparmiare alla [[Grecia]] la perdita della [[Tessaglia (periferia)|Tessaglia]].
 
Si ritirò nuovamente a vita privata nel maggio 1898, dimettendosi per questioni di politica interna, ritornando però in carica nel maggio 1899, sempre come ministro degli esteri, nel secondo governo [[Luigi Pelloux|Pelloux]], e vi rimase anche nel successivo governo [[Giuseppe Saracco|Saracco]], fino alla caduta di questo nel febbraio 1901. Durante questo periodo dedicò la sua attenzione soprattutto al problema della [[Cina]] e al mantenimento dell'equilibrio nel [[Mar Mediterraneo]] e nell'[[Mare Adriatico|Adriatico]]. In tal senso concluse un patto con la Francia per cui si lasciava tacitamente mano libera agli italiani a [[Tripoli]], mentre l'Italia non avrebbe interferito nella politica francese in [[Marocco]]; riguardo all'Adriatico, raggiunse un accordo con l'Austria garantendo lo ''[[status quo]]'' in [[Albania]].
 
===Gli ultimi anni===
Prudenza e sagacia, insieme a una un'ineguagliabile esperienza in politica estera, gli consentirono di assicurare all'Italia la massima influenza possibile nelle questioni internazionali, guadagnandosi la stima unanime delle diplomazie e governi europei. Come riconoscimento per i suoi meriti di servizio, fu nominato [[Ordine supremo della Santissima Annunziata|Cavaliere dell'Annunziata]] da [[Vittorio Emanuele III di Savoia]] in occasione della nascita della principessa [[Iolanda Margherita di Savoia]], il 1º giugno [[1901]].
 
Nel febbraio 1906 fu il delegato italiano nella [[conferenza di Algeciras]]. Lo scopo della conferenza era mediare tra Francia e [[Germania]], nella [[crisi marocchine|prima crisi marocchina]], e assicurare il rimborso di un ingente prestito concesso al Sultano nel [[1904]]. Ad [[Algeciras]] Visconti Venosta rese evidenti le contraddizioni della politica degli austro-tedeschi nei confronti dell'Italia, non potendo costoro sostenere che la [[Triplice alleanza (1882)|Triplice Alleanza]] non avesse efficacia nelle questioni mediterranee e contemporaneamente richiedere all'Italia di appoggiare il tentativo di penetrazione tedesca in Marocco<ref>Carlo Sforza, ''L'Italia dal 1914 al 1944 quale io la vidi'', Mondadori, Roma, 1945, pagg. 12 e succ.ve</ref>.
 
Infine muore nel [[1914]] e, in base alle sue volontà, viene sepolto nel cimitero di [[Grosio]], comune cui fu molto legato.
==Bibliografia==
Un resoconto dei primi anni della vita di Visconti-Venosta, fino al 1859, è dato dall'interessante opera scritta da suo fratello Giovanni, intitolata ''Ricordi di Gioventù'' (Milano, 1904).
Per un aggiornamento bibliografico e una disamina dell'attività di pubblicista di Visconti-Venosta si rimanda a Emilia Morelli, ''Emilio Visconti Venosta da Mazzini a Cavour'', Quaderni de Il Risorgimento, Milano 1986.
La sua collezione di dipinti e i suoi rapporti con Giovanni Morelli sono stati studiati da Gianpaolo Angelini, ''La patria e le arti. Emilio Visconti Venosta patriota, collezionista e conoscitore'', introduzione di G.C. Sciolla, Fondazione Gruppo Credito Valtellinese e Fondazione Cavour di Santena, Edizioni ETS, Pisa 2013.
Interessanti considerazioni su alcuni aspetti della politica estera di Visconti Venosta, sono contenuti in: G. Ferraioli,''Politica e diplomazia in Italia tra XIX e XX secolo. Vita di Antonino di San Giuliano (1852-1914)'', Soveria Mannelli, Rubbettino, 2007; G. Ferraioli, ''Federico Chabod e la Valle d'Aosta tra Francia e Italia'', Roma, Aracne, 2010.
 
==Onorificenze==
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|immagine=Order of the Most Holy Annunciation BAR.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata
|collegamento_onorificenza=Ordine Supremosupremo della Santissima Annunziata
|motivazione=
|data=2 giugno 1901<ref>[https://www.ordinidinasticicasasavoia.it/site/wp-content/uploads/ELENCO_Ordine-Santissima-Annunziata_21.07.2023.pdf. Elenco dei Cavalieri dell'Ordine supremo della Santissima Annunziata]</ref>
|luogo=2 giugno [[1901]]
}}
{{Onorificenze
Riga 80 ⟶ 183:
|collegamento_onorificenza=Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
|motivazione=
|luogodata=2 giugno [[1901]]
}}
{{Onorificenze
Riga 87 ⟶ 190:
|collegamento_onorificenza=Ordine della Corona d'Italia
|motivazione=
|luogodata=2 giugno [[1901]]
}}
 
Riga 93 ⟶ 196:
{{Onorificenze
|immagine= Grand_Crest_Ordre_de_Leopold.png
|nome_onorificenza= Gran cordone dell'Ordine di Leopoldo (Regno del Belgio)
|collegamento_onorificenza=Ordine di Leopoldo
|motivazione=
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine= DNK_Order_of_Danebrog_Grand_Cross_BAR.png
|nome_onorificenza= Cavaliere di Gran cordoneCroce dell'Ordine del Dannebrog (Regno di Danimarca)
|collegamento_onorificenza=Ordine del Dannebrog
|motivazione=
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine=PRU Roter Adlerorden BAR.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere dell'Ordine dell'Aquila Rossa (Impero di Germania)
|collegamento_onorificenza=Ordine dell'Aquila Rossarossa
|motivazione=
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Imperial436px ribbon bar of the Order of the Rose (Brazil) - ribbon bar.pngsvg
|nome_onorificenza=Gran Dignitario dell'Ordine della Rosa (Impero del Brasile)
|collegamento_onorificenza=Ordine della Rosa
|motivazione=
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Order of the Medjidie lenta- Ribbon bar.pngsvg
|nome_onorificenza=Cavaliere di V classe dell'Ordine di Medjidié (Impero Ottomano)
|collegamento_onorificenza=Ordine di MedjidiéMejīdiyye
|motivazione=
}}
|luogo=
 
== Albero genealogico ==
{{Ascendenza
| 1 = Emilio Visconti Venosta
| 2 = Francesco Visconti Venosta
| 4 = [[Nicolò Visconti Venosta]]
| 8 = Francesco Visconti Venosta
|16 = Nicolò Visconti Venosta
|17 = Anna Stoppani
| 9 = Maria Piazzi
| 5 = Francesca Castiglioni
|10 = Fabio Castiglioni, conte palatino
|20 = Francesco Castiglioni, conte palatino
|21 = Angela Pusterla
|11 = Ippolita Piccinelli
|22 = Giuseppe Piccinelli
| 3 = Paola Borgazzi
| 6 = Carlo Borgazzi
| 7 = Rosa Caimi
}}
 
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<references/>
 
==Bibliografia==
''Parte di questo testo è la traduzione dell'articolo presente sull'[[Enciclopedia Britannica]] del 1911 ora di [[pubblico dominio]].''
 
* Un resoconto dei primi anni della vita di Visconti-Venosta, fino al 1859, è dato dall'interessante opera scritta da suo fratello Giovanni, intitolata ''Ricordi di Gioventù'' (Milano, 1904).
* Per un aggiornamento bibliografico e una disamina dell'attività di pubblicista di Visconti-Venosta si rimanda a Emilia Morelli, ''Emilio Visconti Venosta da Mazzini a Cavour'', Quaderni de Il Risorgimento, Milano 1986.
* La sua collezione di dipinti e i suoi rapporti con Giovanni Morelli sono stati studiati da Gianpaolo Angelini, ''La patria e le arti. Emilio Visconti Venosta patriota, collezionista e conoscitore'', introduzione di G.C. Sciolla, Fondazione Gruppo Credito Valtellinese e Fondazione Cavour di Santena, Edizioni ETS, Pisa 2013.
* Interessanti considerazioni su alcuni aspetti della politica estera di Visconti Venosta, sono contenuti in: G. Ferraioli,''Politica e diplomazia in Italia tra XIX e XX secolo. Vita di Antonino di San Giuliano (1852-1914)'', Soveria Mannelli, Rubbettino, 2007; G. Ferraioli, ''Federico Chabod e la Valle d'Aosta tra Francia e Italia'', Roma, Aracne, 2010.
 
== Voci correlate ==
Riga 137 ⟶ 261:
 
==Altri progetti==
{{Interprogetto|q}}
 
==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://notes9.senato.it/Web/senregno.NSF/e56bbbe8d7e9c734c125703d002f2a0c/e7a0b35c6539c65d4125646f00618690?OpenDocument Scheda sul sito del Senato].
* [http://www.treccani.it/enciclopedia/emilio-visconti-venosta_(Enciclopedia-Italiana)/ Pietro Silva, «VISCONTI-VENOSTA, Emilio» la voce nella ''Enciclopedia Italiana'', Volume 35, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1937. (Testo on line)].
* [http://www.treccani.it/enciclopedia/emilio-visconti-venosta_(L'Unificazione)/ «VISCONTI-VENOSTA, Emilio» in ''L'Unificazione'', Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2011. (Testo on line)].
 
{{Box successione|carica=[[Ministri degli affari esteri del Regno d'Italia|Ministro degli Esteri]] del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]|immagine=Flag of Italy (1861-1946).svg
Riga 166 ⟶ 288:
|successivo = [[Marcello Cerruti]]
}}
{{Box successione
 
|tipologia = incarico diplomatico
|carica = [[Ambasciatore d'Italia in Turchia|Ambasciatore italiano nell'Impero ottomano]] {{bandiera|Impero ottomano|dim=30}}
|periodo = [[1866]] - [[1867]]
|precedente = [[Giuseppe Greppi]]
|successivo = [[Giuseppe Bertinatti]]
|immagine = Flag of Italy (1861-1946).svg
}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|Risorgimento|politica|Risorgimento}}
 
[[Categoria:Cavalieri dell'Ordine supremo della Santissima Annunziata]]
[[Categoria:Cavalieri dell'Ordine di Mejidiyye]]
[[Categoria:Personalità del Risorgimento]]
[[Categoria:PersoneMinistri legatedegli aaffari Sondrioesteri del Regno d'Italia]]
[[Categoria:MinistriCavalieri deglidi Esterigran delcroce Regno ddell'ItaliaOrdine dei Santi Maurizio e Lazzaro]]
[[Categoria:DecoratiGoverno conMinghetti l'Ordine dei Santi Maurizio e LazzaroI]]
[[Categoria:DeputatiGoverno dellaRicasoli VII Legislatura del Regno di SardegnaII]]
[[Categoria:DeputatiGoverno dell'VIII Legislatura del Regno d'ItaliaLanza]]
[[Categoria:Deputati della IX Legislatura del Regno d'Italia]]
[[Categoria:Deputati della X Legislatura del Regno d'Italia]]
[[Categoria:Deputati dell'XI Legislatura del Regno d'Italia]]
[[Categoria:Deputati della XII Legislatura del Regno d'Italia]]
[[Categoria:Deputati della XIII Legislatura del Regno d'Italia]]
[[Categoria:Deputati della XIV Legislatura del Regno d'Italia]]
[[Categoria:Deputati della XV Legislatura del Regno d'Italia]]
[[Categoria:Politici legati a Milano]]
[[Categoria:Governo Minghetti II]]
[[Categoria:Governo di Rudinì III]]
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[[Categoria:Governo Pelloux II]]
[[Categoria:Governo Saracco]]
[[Categoria:Ambasciatori d'Italia in Turchia]]
[[Categoria:Nobili italiani del XIX secolo]]
[[Categoria:Nobili italiani del XX secolo]]
[[Categoria:Studenti del Liceo classico Giuseppe Parini]]