Signoraggio: differenze tra le versioni

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[[ImmagineFile:Solidus-Constantius_GallusConstantius Gallus-thessalonica_RIC_149thessalonica RIC 149.jpg|thumb|360px|rightupright=1.6|Un [[Solido (moneta)|Solidussolido]], moneta Romanaromana dell'eta[[età imperiale]]]]
 
Il '''signoraggio''' (dal [[latino medievale]] ''senioraticum'', da cui il termine [[wikt:en:signoraggio|attuale]]<ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/vocabolario/signoraggio/|titolo=signoràggio in Vocabolario - Treccani<!-- titolo generato automaticamente -->}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.garzantilinguistica.it/ricerca/?q=signoraggio|titolo=Ricerca {{!}} Garzanti Linguistica<!-- titolo generato automaticamente -->}}</ref>; la desinenza ''[[wikt:en:-aggio|-aggio]]'' indica un'azione o un rapporto correlati alla radice ''[[wikt:en:signore#Italian|signore]]'') è l'insieme dei [[reddito|redditi]] derivanti dall'emissione di [[moneta]].<ref>Andrew B. Abel, [[Ben S. Bernanke]], ''Macroeconomics'', Addison Wesley, 1992, ISBN 0201504286 (''Glossary'', pag. 737): "signoraggio: i redditi del governo ottenuti stampando moneta; anche noto come tassa d'inflazione".</ref><ref>David Romer, ''Advanced Macroeconomics'', McGraw-Hill, 1996, ISBN 0070536678 (chapter 9, ''Inflation and monetary policy'', section 7, ''Seignorage and Inflation'', pag. 420): «La causa fondamentale di gran parte degli episodi di alta inflazione e di iperinflazione, se non di tutti, è il bisogno del governo di ottenere signoraggio - cioè il reddito [derivante] dallo stampare moneta (Bresciani-Turroni, 1937; Cagan, 1956)».</ref><ref>Bagliano e Marotta, in ''Economia monetaria'', Il Mulino (pag. 18), definiscono il signoraggio come segue:
Il '''signoraggio''' è l'insieme dei redditi derivante dall'emissione di [[moneta]]. Il termine deriva dal [[lingua francese|francese]] "seigneur", che in [[lingua italiana|italiano]] significa "[[signore]]". Nel [[Medio Evo]] infatti erano i [[feudalesimo|signori feudali]] i titolari del diritto di battere moneta e i beneficiari del guadagno che ne derivava. Oggi gli economisti intendono per signoraggio, i [[reddito|redditi]] che la [[banca centrale]] e lo [[Stato]] ottengono grazie alla possibilità di ricreare base monetaria in condizioni di [[monopolio]].
{{Citazione|In linea di principio, la creazione di base monetaria in condizioni di monopolio dà la possibilità alla banca centrale di ottenere redditi (il cosiddetto signoraggio) pari alla differenza tra i redditi ottenibili dall'investimento in attività finanziarie e reali e i (trascurabili) costi di produzione. Poiché questi redditi derivano dalla condizione di privilegio concessa dallo Stato, i profitti sono in genere incamerati in misura prevalente da quest'ultimo, sotto forma di imposte. Un limite alla produzione, potenzialmente illimitata di base monetaria è posto dall'obiettivo del mantenimento di un livello dei prezzi relativamente stabile, data la relazione diretta che storicamente si è osservata tra inflazione e offerta di moneta.}}</ref>
 
Il [[Premio Nobel per l'economia|premio Nobel]] [[Paul Krugman|Paul R. Krugman]], nel testo di [[economia internazionale]] scritto con [[Maurice Obstfeld]], lo definisce come il flusso di «risorse reali che un governo guadagna quando stampa moneta che spende in beni e servizi».<ref name="Paul R. Krugman 2009">Paul R. Krugman, Maurice Obstfeld, ''International Economics: Theory and Policy'', Addison Wesley, 2009, ISBN 0321493044 (Part IV, ''International Macroeconomic Policy'', chapter 22, ''Developing Countries: Growth, Crisis, and Reform'', pag. 626).</ref><ref>La stessa definizione si trova in Maurice Obstfeld, Kenneth S. Rogoff, ''Foundations of International Macroeconomics'', Massachusetts Institute of Technology, 1996, ISBN 0262150476 (chapter 8, ''Money and Exchange Rates under Flexible Prices'', section 2, ''The Cagan Model of Money and Prices'', paragraph 6, ''Seigniorage'', pag. 523): «Il signoraggio rappresenta i redditi reali che un governo acquisisce usando moneta appena emessa per comprare merci e beni non-monetari».</ref>
Bagliano e Marotta, in ''Economia Monetaria'', [[Il Mulino]], definiscono il signoraggio (pag. 18) come segue:<br>
«In linea di principio, la creazione di base monetaria in condizioni di monopolio dà la possibilità alla banca centrale di ottenere redditi (il cosiddetto signoraggio) pari alla differenza tra i ricavi ottenibili dall'investimenti in attività finanziarie e reali e i (trascurabili) costi di produzione. Poiché questi redditi derivano dalla condizione di privilegio concessa dallo Stato, i profitti sono in genere incamerati in misura prevalente da quest'ultimo, sotto forma di imposte. Un limite alla produzione, potenzialmente illimitata di base monetaria è posto dall'obiettivo del mantenimento di un livello dei prezzi relativamente stabile, data la relazione diretta che storicamente si è osservata tra inflazione e offerta di moneta.»
 
Il termine è un prestito linguistico dal [[Lingua occitana|provenzale]] ''senhoratge'', che è un derivato di ''seigneur'' (corrispondente all'[[lingua italiana|italiano]] ''[[Signore (titolo nobiliare)|signore]]''). Nel [[Medioevo]], infatti, i [[feudalesimo|signori feudali]] di tutta [[Europa]] cercarono di rendersi indipendenti dai sovrani attribuendosi il diritto di battere moneta e la titolarità dei relativi redditi.<ref>Carlo M. Cipolla, ''Currency Depreciation in Medieval Europe'', The Economic History Review, New Series, Vol. 15, No. 3, pp. 413-422, 1963.</ref><ref name="Stephen D. Williamson 2005">Stephen D. Williamson, ''Macroeconomics'', Addison Wesley, 2005, ISBN 0321240936 (Part V, ''Money and Business Cycles'', chapter 10, ''A Monetary International Model'', pag. 364).</ref>
==Storia del signoraggio==
Nell'antichità, quando la [[base monetaria]] consisteva di [[moneta|monete]] in [[Elementi del gruppo 11|metallo prezioso]], chiunque disponesse di metallo prezioso poteva portarlo presso la [[zecca (moneta)|zecca]] di Stato, dove veniva trasformato in monete con l'effigie del sovrano. I diritti spettanti alla zecca e al sovrano erano esatti trattenendo una parte del metallo prezioso. Il signoraggio in tale contesto è dunque l'imposta sulla coniazione, noto anche come diritto di zecca. Il [[valore nominale]] della moneta e il [[valore intrinseco]] delle monete non coincidevano, a causa del signoraggio e dei costi di produzione delle monete. L'imposta sulla coniazione poi serviva a finanziare la spesa pubblica. Nel caso in cui lo Stato possedesse miniere di metallo prezioso, il signoraggio coincideva con la differenza tra il valore nominale delle monete coniate e i costi per estrarre il metallo prezioso e coniare le monete. Già con i [[romani]], da [[Settimio Severo]] si può parlare di signoraggio: questo imperatore dimezzò la quantità di metallo prezioso contenuto nelle monete, mentre lasciò invariato il valore nominale.
 
== Storia ==
[[Immagine:US $5 1963 USN.jpg|thumb|300px|right|[[Dollaro USA]]]]
Con la [[rivoluzione industriale]] si assiste al graduale abbandono dei sistemi monetari fondati sui metalli preziosi e sulla convertibilità delle monete in metalli preziosi. La crescita degli scambi economici provocata dalla rivoluzione industriale rese necessario l'uso di monete la cui offerta potesse essere regolata a piacimento dalle [[banca centrale|banche centrali]] e non fosse vincolata dalla limitata disponibilità di metalli preziosi. Inoltre l'affermarsi di talune monete, sempre più diffuse e accettate negli scambi internazionali, rese obsoleto il ricorso ai metalli preziosi per regolare tali scambi. Infine l'affermazione del biglietto di [[banca]] e di altre forme di pagamento svincolate dall'uso di metalli preziosi si spiega con la praticità dei sistemi di pagamento che non obbligano a trasferire ingenti quantità di pesante metallo prezioso.
 
==Il= signoraggioEtà oggiantica ===
Nell'antichità, quando la [[base monetaria]] consisteva di [[moneta|monete]] in [[Elementi del gruppo 11|metallo prezioso]], chiunque disponesse di metallo prezioso poteva portarlo presso la [[zecca (moneta)|zecca]] di Stato, dove veniva trasformato in monete con l'effigie del sovrano. I diritti spettanti alla zecca e al sovrano erano esatti trattenendo una parte del metallo prezioso.<ref>{{cita testo|url=http://www.bancaditalia.it/bancomonete/signoraggio|titolo=Scheda sul signoraggio}} in bancaditalia.it.</ref> Il signoraggio in tale contesto è dunque l'imposta sulla coniazione, noto anche come ''diritto di zecca''. Il [[valore nominale]] della moneta e il [[valore intrinseco]] delle monete non coincidevano, a causa del signoraggio e dei costi di produzione delle monete. L'imposta sulla coniazione serviva poi a finanziare la spesa pubblica. Nel caso in cui lo Stato possedesse miniere di metallo prezioso, il signoraggio coinciderebbe con la differenza tra il valore nominale delle monete coniate e i costi per estrarre il metallo prezioso e coniare le monete. Già con i [[Impero romano|romani]], da [[Settimio Severo]] si può parlare di signoraggio: questo imperatore dimezzò la quantità di metallo prezioso contenuto nelle monete, mentre lasciò invariato il valore nominale.
Nei paesi dell'[[euro]], gran parte del reddito da signoraggio viene incassato dalla Banca Centrale Europea ([[BCE]]) che emette moneta in condizioni di monopolio<ref>Infatti, secondo l'articolo 105 A del [[Trattato di Maastricht|Trattato]] di [[Maastricht]] ''"La BCE ha il diritto esclusivo di autorizzare l'emissione di banconote all'interno della Comunità. La BCE e le Banche centrali nazionali possono emettere banconote. Le banconote emesse dalla BCE e dalle Banche centrali nazionali costituiscono le uniche banconote aventi corso legale nella Comunità."''</ref>.
 
=== Medioevo ===
I singoli stati, tra i quali la [[Repubblica italiana|Stato Italiano]], incassano reddito derivante dal diritto di emettere monete metalliche, dal quale devono sottrarre i costi per produrle. Si tratta di un reddito quasi sempre modesto, eccezion fatta nel caso di stati di piccole dimensioni come la [[Repubblica di San Marino]] e la [[Città del Vaticano]] le cui monete diventano oggetto di collezione.
Tra l'[[800]] e il [[1200]] d. C. il sistema monetario europeo era semplice, basato quasi esclusivamente sul [[denarius]] introdotto da [[Carlo Magno]]<ref name="bce">{{cita testo|url=http://www.ecb.de/pub/pdf/other/whypricestability_it.pdf|titolo=La stabilità dei prezzi: perché è importante per te}}, [[Banca centrale europea]], pag. 19.</ref><ref>[[Carlo M. Cipolla]], ''Currency Depreciation in Medieval Europe'', The Economic History Review, New Series, Vol. 15, No. 3, pp. 413-422, 1963.</ref>. Con la [[assedio di Costantinopoli (1204)|caduta di Costantinopoli]], le [[signorie]] europee, a partire da [[Repubblica di Genova|Genova]] e [[Repubblica fiorentina|Firenze]], tornarono a battere moneta ([[1252]])<ref name="bce"/>. Essendo in circolazione tanti diversi tipi di moneta, con diverse denominazioni, coniate in differenti metalli ([[oro]], [[argento]], [[rame]]) e con diversi standard di purezza, si pose il problema [[giuridico]] se il [[monarca]] potesse imporre una tassa di signoraggio sulla produzione delle monete. La scuola giuridica dei [[Diritto canonico|canonisti]] elaborò un orientamento favorevole; quella dei [[diritto romano|romanisti]] sostenne che il signoraggio avrebbe dovuto essere nullo<ref>Daniel A. Schiffman, ''The Valuation of Coins in Medieval Jewish Jurisprudence'', Journal of the History of Economic Thought, Volume 27, Number 2, June 2005</ref>.
 
=== Età contemporanea ===
Si può quindi distinguere il reddito derivante dal diritto di emettere in esclusiva moneta in due grandi categorie: il reddito derivante dall'emissione di monete metalliche dal reddito derivante dall'emissione di altre forme di moneta. Questo viene incassato solitamente dalla banca centrale, il primo dallo Stato.
Con la [[rivoluzione industriale]] e, nel XX secolo, con la [[Conferenza di Bretton Woods]] si assistette al graduale abbandono dei sistemi monetari fondati sui metalli preziosi e sulla convertibilità delle monete in metalli preziosi. La crescita degli scambi economici provocata dalla rivoluzione industriale rese necessario l'uso di monete la cui offerta non fosse vincolata dalla limitata disponibilità di metalli preziosi. Inoltre l'affermarsi di talune monete, sempre più diffuse e accettate negli scambi internazionali, rese obsoleto il ricorso ai metalli preziosi per regolare tali scambi. Infine l'affermazione del biglietto di [[banca]] e di altre forme di pagamento svincolate dall'uso di metalli preziosi si spiega con la praticità dei sistemi di pagamento che non obbligano a trasferire ingenti quantità di pesante metallo prezioso.
 
=== XX e XXI secolo ===
La differenza è tratteggiata dalla Banca Centrale del Canada nel proprio sito <ref>[http://www.bankofcanada.ca/en/backgrounders/bg-m3.html Seigniorage Revenue] {{en}}</ref>.
[[File:US $5 1963 USN.jpg|thumb|upright=1.4|Banconota da 5 [[Dollaro USA|dollari statunitensi]]]]
Negli anni ottanta-novanta, l'eccessiva dipendenza dal signoraggio di alcuni governi europei - tra cui il [[Portogallo]], l'[[Irlanda]], l'[[Italia]], la [[Grecia]] e la [[Spagna]] (i [[PIGS|PIIGS]]) - rappresentò una delle maggiori difficoltà per la realizzazione dell'[[Unione economica e monetaria dell'Unione europea]]<ref>Malcolm Levitt, Christopher Lord, ''The political economy of Monetary Union'', St. Martin's Press, New York, 2000, pag. 45-46. ISBN 031223189X.</ref>.
 
Nei paesi dell'[[Zona euro|area euro]], il reddito da signoraggio viene incassato dai governi dei paesi membri per il conio delle monete metalliche, e dalla [[Banca centrale europea]] (BCE) per la stampa delle banconote, che emette in condizioni di monopolio<ref>Infatti, secondo l'articolo 105 A del [[Trattato di Maastricht]] «La BCE ha il diritto esclusivo di autorizzare l'emissione di banconote all'interno della Comunità. La BCE e le Banche centrali nazionali possono emettere banconote. Le banconote emesse dalla BCE e dalle Banche centrali nazionali costituiscono le uniche banconote aventi corso legale nella Comunità.»</ref>. Tali redditi sono poi ridistribuiti dalla BCE alle varie [[Banca centrale|banche centrali nazionali]]<ref>Stephen D. Williamson, ''Macroeconomics'', Addison Wesley, 2005, ISBN 0321240936 (Part VI, ''International Macroeconomics'', chapter 14, ''Money in the Open Economy'', pag. 505).</ref> in ragione della rispettiva quota di partecipazione (per la [[Banca d'Italia]] ad esempio è il 12,5%<ref>{{cita testo|url=http://www.ecb.int/ecb/orga/capital/html/index.it.html|titolo=La partecipazione al capitale della BCE}}</ref>).
Mentre nel caso delle monete metalliche il reddito consiste nella differenza tra il valore nominale delle monete metalliche emesse e il costo per produrle, nel caso dell'emissione di altre forme monetarie esso consiste nei redditi derivanti dall'acquisto di titoli, solitamente titoli di Stato.
 
I singoli governi nazionali provvedono in seguito a prelevare gran parte di tali redditi dalle [[banca centrale|banche centrali]] tramite il prelievo fiscale<ref name=prelievo_fiscale>Ad esempio nell'anno [[2007]] l'utile prima delle imposte della [[Banca d'Italia]] è stato di 1&nbsp;705&nbsp;646&nbsp;647 euro, dei quali 1&nbsp;610&nbsp;489&nbsp;843 euro (circa il 94,4%) sono stati incamerati dal governo italiano sotto forma di imposte, con un utile netto di esercizio di 95&nbsp;156&nbsp;804 euro per la banca; Cfr. {{cita testo|url=http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/relann/rel07/rel07it/bilancio/rel07_23_bilancio.pdf#page=20|titolo=Bilancio della Banca d'Italia|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110626234021/http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/relann/rel07/rel07it/bilancio/rel07_23_bilancio.pdf }}, pag. 20, "Conto Economico"</ref>. Tuttavia, anche nei casi di banche centrali non completamente di proprietà statale (come la [[Banca d'Italia]]), la gran parte degli utili prodotti viene versata allo Stato.<ref>Si vedano in proposito i bilanci 2007 e 2009 della Banca d'Italia. Le percentuali riconosciute allo Stato italiano, calcolate sull'utile lordo (e comprendenti quindi alnche le imposte sul reddito), oscillano tra il 98% e il 73%.</ref> I singoli governi incassano direttamente il reddito derivante dal diritto di emettere monete metalliche, dal quale devono sottrarre i costi per produrle. Si tratta di un reddito quasi sempre modesto, eccezion fatta nel caso di stati di piccole dimensioni come la [[Repubblica di San Marino]] e la [[Città del Vaticano]] le cui monete diventano oggetto di [[Collezionismo|collezione]].
Tali redditi, incamerati dalla banca centrale, servono a pagarne i costi e le imposte sull'emissione di moneta. Il reddito da signoraggio viene perciò in gran parte incamerato dallo Stato che ha concesso alla banca centrale il diritto di emettere base monetaria in condizioni di monopolio.
 
Mentre la creazione e l'emissione monetaria è gestita dalla [[banca centrale]] e avviene in contropartita ad [[obbligazione (finanza)|obbligazioni statali]] reperite con [[Operazioni di mercato aperto|operazioni sul mercato aperto]], la semplice creazione della ''moneta scritturale'' è facoltà di tutto il [[Economia|sistema economico]], nazionale e internazionale.
Quando una moneta esce dalla circolazione perché distrutta o collezionata dai numismatici, lo Stato che l'ha emessa può coniarne o stamparne un'altra di ugual valore (senza provocare effetti inflazionistici), incamerandone il relativo reddito da signoraggio.
 
La differenza è tratteggiata dalla Banca centrale del Canada nel proprio sito<ref>{{cita testo|url=http://www.bankofcanada.ca/en/backgrounders/bg-m3.html|titolo=Seigniorage Revenue|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20061013100410/http://www.bankofcanada.ca/en/backgrounders/bg-m3.html }} {{en}}</ref>. Mentre nel caso delle monete metalliche il reddito consiste nella differenza tra il valore nominale delle monete metalliche emesse e il costo per produrle, nel caso dell'emissione di monete non metalliche il reddito consiste negli interessi maturati sui titoli acquistati a fronte dell'emissione di moneta. Tali redditi, incamerati dalla banca centrale, servono a pagarne i costi e le imposte sull'emissione di moneta. Il reddito da signoraggio viene in gran parte incamerato dal governo che ha concesso alla banca centrale il diritto di emettere base monetaria in condizioni di monopolio.
==Signoraggio e Inflazione==
Nulla impedisce agli Stati di finanziare la propria [[spesa pubblica]] battendo moneta, ovvero emettendo moneta che invece di essere utilizzata per acquistare titoli di stato venga usata per pagare i costi dello stato. Tuttavia è universalmente accettato dagli economisti che tale pratica genera inflazione, con costi per la collettività, la cosiddetta “tassa da inflazione”, che la maggior parte degli stati preferisce limitare. Per tale ragione l'ipotesi di finanziare la spesa pubblica attraverso l'emissione di moneta viene considerata non praticabile. Non perchè essa non lo sia dal punto di vista teorico, ma perchè impraticabile dal punto di vista pratico.
 
== Descrizione ==
Non sono mancati tuttavia casi in cui massicce (o anche modeste) emissioni di moneta sono servite a finanziare la spesa pubblica, con effetti modesti sull'inflazione quando l'offerta di moneta era insufficiente o quando l'immissione di moneta nell'economia è avvenuta per breve tempo.
=== Le teorie economiche ===
In [[macroeconomia]] per signoraggio si intendono i redditi che un [[governo]] ottiene grazie alla possibilità di creare [[base monetaria]] in condizioni di [[monopolio]]<ref>Jeffrey D. Sachs, Felipe B. Larrain, ''Macroeconomics in the Global Economy'', Prentice-Hall, 1993, ISBN 0135442060 (Part III, ''Monetary Economics'', chapter 11, ''Inflation: Fiscal and Monetary Aspects'', section 2, ''The Inflation Tax and Seigniorage'', pag. 339): «Il signoraggio è il reddito riscosso dal governo come risultato del suo potere monopolistico di stampare moneta»</ref>. Negli stati moderni, solitamente, la banca centrale stampa le [[Banconota|banconote]] mentre il governo (ad esempio tramite una [[Zecca (moneta)|zecca]]) conia le monete metalliche, ed entrambi hanno un reddito da signoraggio.
 
In [[Economia politica|economia]] il signoraggio è innanzitutto una delle fonti con cui un governo finanzia il proprio disavanzo di bilancio (cioè la quantità di [[spesa pubblica]] non coperta dalla raccolta di [[tributi]]). Lo stesso termine ''signoraggio'' nella letteratura economica è quasi sempre riferito ai vantaggi del governo<ref name="Willem H. Buiter 2007">Willem H. Buiter, ''Seigniorage'', NBER Working Paper No. 12919, February 2007, JEL No. E4,E5,E6,H6.</ref>. Nei paesi a bassa [[inflazione]] conta per circa lo 0,5% del [[prodotto nazionale lordo]] mentre nei paesi ad alta inflazione tale valore è molto maggiore<ref>Robert J. Barro, ''Macroeconomics'', John Wiley & Sons, 1987, ISBN 0471851256 (Part II, ''Inflation'', chapter 8, ''Money, inflation, and interest rates in the market-clearing model'', pag. 209).</ref><ref>Robert J Gordon, ''Macroeconomics'', Harper Collins, 1993, ISBN 0673521915 (Part IV, ''Inflation and Unemployment'', chapter 10, ''Inflation: effects, costs, and policy options'', pp. 301).</ref>. Nei casi estremi di [[iperinflazione]] il signoraggio è virtualmente l'unica fonte di finanziamento del governo<ref>[[Olivier Jean Blanchard]], [[Stanley Fischer]], ''Lectures on Macroeconomics'', [[Massachusetts Institute of Technology]], 1989, ISBN 0262022834 (chapter 4, ''Money'', section 7, ''Seigniorage and Inflation'', pag. 195)</ref><ref name="David Romer 1996">David Romer, ''Advanced Macroeconomics'', McGraw-Hill, 1996, ISBN 0070536678 (chapter 9, ''Inflation and monetary policy'', section 7, ''Seignorage and Inflation'', pag. 420).</ref>. Il ricorso al signoraggio da parte del governo è generalmente associato ad un'elevata instabilità [[politica]], dovuta sovente ad un [[sistema politico]] altamente polarizzato<ref name="David Romer 1996"/><ref>Alex Cukierman, Sebastian Edwards, Guido Tabellini, ''Seigniorage and Political Instability'', The American Economic Review, Vol. 82, No. 3 (Jun., 1992), pp. 537-555.</ref>. Spesso avviene in concomitanza con la necessità di finanziare i costi di [[guerre]], oppure in casi di shock esogeni che siano causa di un crollo dei [[prezzi]] di [[esportazione]] o anche solo nei casi in cui il governo non riesca a fronteggiare adeguatamente l'[[evasione fiscale]]. In tutti questi casi, i risparmiatori tenderanno a diffidare delle capacità del governo di onorare i propri debiti e si rifiuteranno di sottoscriverne le obbligazioni<ref name="David Romer 1996"/>.
A tali casi si possono ricondurre per esempio esperienze di emissione di moneta per finanziare la spesa pubblica nel periodo fascista. In altri contesti, come accaduto in Germania durante la Repubblica di Weimar or in periodi più recenti in paesi del Sud America, il finanziamento massiccio della spesa pubblica attraverso l'emissione di moneta ha provocato fenomeni di [[iperinflazione]].
 
Nel caso in cui il potere di stampare moneta sia assegnato dal governo e questo lo usi per finanziare la spesa, il signoraggio corrisponde al rapporto tra il valore nominale della nuova base monetaria emessa in un certo intervallo temporale e l'[[indice generale dei prezzi]] (al netto dei trascurabili [[Produzione#Il costo di produzione|costi di produzione]])<ref name="Macroeconomics, 1989">[[Olivier Jean Blanchard]], [[Stanley Fischer]], ''Lectures on Macroeconomics'', [[Massachusetts Institute of Technology]], 1989, ISBN 0262022834 (chapter 4, ''Money'', section 7, ''Seigniorage and Inflation'', pag. 198)</ref>. I tentativi da parte del governo di finanziare il [[deficit pubblico]] aumentando le entrate da signoraggio possono essere causa di [[iperinflazione]]<ref name="David Romer 1996"/><ref>[[Olivier Jean Blanchard]], [[Stanley Fischer]], ''Lectures on Macroeconomics'', [[Massachusetts Institute of Technology]], 1989, ISBN 0262022834 (chapter 4, ''Money'', section 7, ''Seigniorage and Inflation'', pag. 201)</ref><ref name="Andrew B. Abel 1992">Andrew B. Abel, [[Ben S. Bernanke]], ''Macroeconomics'', Addison Wesley, 1992, ISBN 0201504286 (chapter 16, ''Government spending and its financing'', section 5, ''Deficits and inflation'', paragraph ''Real Seigniorage Collection and Inflation'', pag. 673).</ref> e gran parte dei casi storici di elevata inflazione e di iperinflazione sono effettivamente dovuti alla necessità da parte del governo di finanziarsi attraverso il signoraggio<ref name="David Romer 1996"/><ref name="Maurice Obstfeld 1996">Maurice Obstfeld, Kenneth S. Rogoff, ''Foundations of International Macroeconomics'', Massachusetts Institute of Technology, 1996, ISBN 0262150476 (chapter 8, ''Money and Exchange Rates under Flexible Prices'', section 2, ''The Cagan Model of Money and Prices'', paragraph 6, ''Seigniorage'', pag. 523).</ref>. Il caso storico più eclatante e più studiato dalla teoria economica in cui l'abuso nel ricorso al signoraggio da parte del governo ha causato una drammatica [[Spirale inflattiva|spirale iperinflattiva]] è [[Iperinflazione#Nella Repubblica di Weimar|quello della Repubblica di Weimar]] del [[1922]]-[[1923]]<ref>Andrew B. Abel, [[Ben S. Bernanke]], ''Macroeconomics'', Addison Wesley, 1992, ISBN 0201504286 (chapter 16, ''Government spending and its financing'', section 5, ''Deficits and inflation'', paragraph ''Seigniorage and the Budget Deficit in the German Hyperinflation of 1922-1923'', pag. 677).</ref><ref>[[Phillip Cagan]], ''The Monetary Dynamics of Hyperinflation'', 1956, in [[Milton Friedman]], ''Studies in the Quantity Theory of Money'', University of Chicago Press. ISBN 0226264068.</ref>: il conseguente collasso economico fu il preludio dell'ascesa al potere del [[Nazismo]] e di [[Adolf Hitler]]<ref>Robert L Hetzel, ''German monetary history in the first half of the twentieth century'', Economic Quarterly, Federal Reserve Bank of Richmond. Winter 2002; 88, 1.</ref><ref>Sheri Berman, ''Civil Society and the Collapse of the Weimar Republic'', World Politics, Vol. 49, No. 3 (Apr., 1997), Cambridge University Press, pp. 401-429.</ref><ref>Lewis E. Hill, Charles E. Butler and Stephen A. Lorenzen, ''Inflation and the Destruction of Democracy: The Case of the Weimar Republic'', Journal of Economic Issues, Vol. 11, No. 2 (Jun., 1977), pp. 299-313.</ref>. Nella prefazione al classico testo di [[Costantino Bresciani-Turroni]] sulle vicende del marco tedesco, [[Lionel Robbins]] osserva che «il [[deprezzamento]] del [[marco tedesco|marco]] avvenuto tra il 1914 e il 1923 […] ha distrutto la ricchezza degli elementi più solidi della società tedesca: e si è lasciato dietro uno squilibrio morale ed economico, atto a preparare il terreno per i disastri che sono seguiti. Hitler è il figlioccio dell'inflazione»<ref>[[Costantino Bresciani-Turroni]], ''Le vicende storiche del marco tedesco'', [[Università Bocconi]], [[Milano]], 1931 (aggiornato e ampliato più volte dall'autore negli anni successivi). Tradotto in inglese in {{cita testo|url=https://mises.org/books/economicsofinflation.pdf|titolo=''The Economics of Inflation'', Costantino Bresciani-Turroni}}.</ref>.
Gli effetti devastanti delle esperienze di iperinflazione e quelli più limitati, ma comunque negativi, di periodi prolungati di inflazione elevata hanno condotto le autorità politiche e monetarie ad adottare politiche che scongiurassero il ritorno a situazioni simili. Pertanto le scelte relative all'emissione e al controllo della base monetaria sono state delegate, nella gran parte dei paesi avanzati, a banche centrali autonome dal potere politico, che troppo spesso si è dimostrato incapace di limitare l'emissione di moneta per finanziare la spesa pubblica.
 
Krugman osserva che l'elevato ricorso al signoraggio è una caratteristica particolarmente frequente nei [[paesi in via di sviluppo]]. Nonostante i tentativi da parte di questi paesi di riformare le proprie istituzioni nella direzione dei [[Paesi industrializzati|paesi maggiormente industrializzati]], tale processo rimane spesso incompiuto: alla maggiore [[statalizzazione]] di queste economie non corrisponde un'adeguata capacità di riscuotere le imposte per finanziare la spesa. Anche in questi casi il ricorso al signoraggio è associato ad elevata inflazione o iperinflazione<ref name="Paul R. Krugman 2009"/>.
==Signoraggio e falsari==
Nel caso dei falsari si può parlare di vero e proprio ''guadagno da signoraggio'' perché, una volta create le banconote o monete che siano, le utilizzano per scopi personali, ad esempio per acquistare [[beni di consumo]]. In questo caso si può dire che essi guadagnino tutta la differenza fra valore nominale e intrinseco, ovvero se per "produrre" una banconota da cento € spendono 1 €, ne guadagnano 99.
 
Secondo [[Rudi Dornbusch]] (1987), le iperinflazioni sono gli esperimenti di laboratorio dell'[[economia monetaria]]: in presenza di questi tassi di inflazione, il collegamento tra moneta e prezzi è assolutamente fuori discussione e al di là di qualsiasi controversia<ref>Rudiger Dornbusch, ''Lessons from the German Inflation Experience of the 1920s'' in R. Dornbusch, S. Fischer and J.Bossons, ''Macroeconomics and Finance. Essays in Honor of Franco Modigliani'', pp. 337-366, MIT Press, 1987, ISBN 0262040875.</ref>. In virtù della stretta associazione tra signoraggio ed inflazione - per cui a maggior signoraggio corrisponde, più che proporzionalmente<ref>David Romer, ''Advanced Macroeconomics'', McGraw-Hill, 1996, ISBN 0070536678 (chapter 9, ''Inflation and monetary policy'', section 7, ''Seignorage and Inflation'', pag. 424).</ref>, maggiore inflazione - il signoraggio è detto anche "tassa da inflazione" (in inglese "inflation tax"): è infatti a tutti gli effetti una [[Imposta|tassa]] che gli operatori economici pagano al governo nella forma di un forzato minor [[potere d'acquisto della moneta]] detenuta nei propri [[portafoglio (finanza)|portafogli]]<ref name="Stephen D. Williamson 2005"/><ref name="Andrew B. Abel 1992"/><ref>David Romer, ''Advanced Macroeconomics'', McGraw-Hill, 1996, ISBN 0070536678 (chapter 9, ''Inflation and monetary policy'', section 7, ''Seignorage and Inflation'', pag. 421).</ref><ref name="Milton Friedman 1971">Milton Friedman, ''Government revenue from inflation'', Journal of Political Economy 79, July, 1971.</ref>.
==Signoraggio e dollarizzazione==
Quando un paese adotta una moneta straniera come valuta con corso legale, rinuncia pertanto al diritto di signoraggio. La [[dollarizzazione]], ovvero la sostituzione della moneta locale con il dollaro statunitense, comporta due tipi di perdite relative al signoraggio: da un lato a mano a mano che si ritira dalla circolazione la moneta nazionale cambiandola con la divisa straniera, le autorità monetarie devono ricomprare la massa di moneta di proprietà del pubblico e delle banche, restituendo i diritti di signoraggio che si erano accumulati con il tempo. Inoltre le autorità monetarie perdono i guadagni relativi al signoraggio nel futuro.
 
La creazione di una banca centrale indipendente dal governo - cioè tale per cui il governo non abbia il potere di imporre alcuna misura di politica monetaria - è stata spesso una decisione fondamentale per stabilizzare un'economia colpita da iperinflazione<ref>Thomas J. Sargent, ''The Ends of Four Big Inflations'', 1982, in ''Inflation: Causes and Effects'', pp. 41-98 National Bureau of Economic Research, 1986.</ref>. Nel caso in cui il potere di stampare moneta sia assegnato alla banca centrale, il signoraggio riscosso da questa si definisce come il prodotto tra [[tasso d'interesse nominale]] e valore nominale della base monetaria in circolazione, diviso per l'indice generale dei prezzi (al netto dei trascurabili costi di produzione). Tale somma viene normalmente percepita dal governo sotto forma di imposte.
Nel contempo gli Stati Uniti aumentano le loro entrate relative al signoraggio ed è sorto un dibattito in merito alla possibilità che gli USA cedano parte di questi guadagni alle economie dollarizzate. A questo riguardo esiste un precedente negli accordi sottoscritti dal [[Sudafrica]] e altri tre stati africani che utilizzano il [[rand]] come valuta avente corso legale ([[Lesotho]], [[Namibia]] e [[Swaziland]]).
 
=== Il calcolo ===
Sebbene gli USA non abbiano sottoscritto fino ad oggi alcun accordo con [[Panama]] o con altri paesi in cui il dollaro ha corso legale, nel Senato degli Stati Uniti sono state presentate proposte legislative relative al rimborso dei diritti di signoraggio.
Il signoraggio ottenuto dal governo può essere misurato dal potere d'acquisto della nuova base monetaria messa in circolazione dal governo. La formula matematica è pertanto:<ref name="Macroeconomics, 1989"/><ref name="Maurice Obstfeld 1996"/><ref name="Milton Friedman 1971"/><ref name="Jeffrey D. Sachs 1993">Jeffrey D. Sachs, Felipe B. Larrain, ''Macroeconomics in the Global Economy'', Prentice-Hall, 1993, ISBN 0135442060 (Part III, ''Monetary Economics'', chapter 11, ''Inflation: Fiscal and Monetary Aspects'', section 2, ''The Inflation Tax and Seigniorage'', pag. 340).</ref><ref>Leonardo Auernheimer, ''The Honest Government's Guide to the Revenue from the Creation of Money'', The Journal of Political Economy, Vol. 82, No. 3 (May - Jun., 1974), pp. 598-606.</ref><ref name="Ernst Baltensperger pp. 133-152">Ernst Baltensperger, Thomas J. Jordan, ''Principles of Seigniorage'', Swiss Journal of Economics and Statistics, 133, II, pp. 133-152, 1997.</ref><ref>Herschel I. Grossman and John B. Van Huyck, ''Seigniorage, inflation, and reputation'', Journal of Monetary Economics, Volume 18, Issue 1, July 1986, pp. 21-31.</ref><ref>Edmund S. Phelps, ''Inflation in the theory of public finance'', The Swedish Journal of Economics, Vol. 75, No. 1, Stabilization Policy (Mar., 1973), pp.67-82</ref>
 
<div align="center"><math>\sigma = \frac{\dot{M}}{P} = \frac{\dot{M}}{M} \cdot \frac{M}{P}</math></div>
==In Italia==
La [[Corte di Cassazione]] nel luglio del 2006<ref>[http://www.bancaditalia.it/servizi/edu/signoraggio/cass_SS_UU_16751_06.pdf Corte di Cassazione, Sentenza n° 16751, 21 luglio 2006]</ref> ha giudicato una richiesta di un cittadino a ottenere la propria quota di reddito da signoraggio. Ha osservato che la pretesa si fonda non sul mancato rispetto delle regole giuridiche da parte della Banca d'Italia, bensì su un diverso modo di distribuire il reddito da signoraggio, auspicato dal cittadino che ha chiamato in giudizio la Banca d'Italia.
 
dove
Tale richiesta, che configura secondo la Cassazione una pretesa di mettere in discussione la scelte con cui lo stato ha configurato la propria politica monetaria, attraverso gli organi istituzionali competenti, secondo la Cassazione esula dall'ambito della giurisdizione, in quanto non tocca al giudice sindacare il modo in cui lo stato esplica le proprie funzioni sovrane.
:<math>\dot{M} = \frac{d M}{d t}</math> è la creazione di nuova base monetaria in [[Discreto e continuo|tempo continuo]] (''M'' rappresenta la base monetaria e quindi l'equazione precedente è la sua [[derivata]] o variazione temporale)
:<math>M\;</math> è l'ammontare totale di [[base monetaria]]
:<math>P\;</math> è l'[[indice generale dei prezzi]]
 
Occorre osservare che
Prima di questa sentenza la Banca d'Italia aveva messo in guardia i cittadini dall'adire per vie legali seguendo la sentenza del giudice di Pace di Lecce, sentenza poi resa vana dalla sentenza della Cassazione.
:<math>\frac{\dot{M}}{M} = \frac{d M / d t}{M}</math> rappresenta il [[tasso di crescita istantaneo]] della base monetaria
:<math>\frac{M}{P}</math> rappresenta il valore reale della base monetaria.
 
La formula incorpora il fatto che il governo acquista risorse reali (i [[Bene (economia)|beni]] e [[Settore terziario|servizi]] che compongono la spesa pubblica) con risorse nulle (il [[Valore (economia)|valore economico]] della carta-moneta)<ref name="Jeffrey D. Sachs 1993"/>. Questo tipo di signoraggio viene anche chiamato ''signoraggio monetario''<ref name="Manfred J.M. Neumann 1990 pp. 205-221">Martin Klein and Manfred J.M. Neumann, ''Seigniorage: What Is It and Who Gets It?'', Weltwirtschaftliches Archiv, Bd. 126, H. 2 (1990), pp. 205-221.</ref>.
La sentenza di un giudice di pace il cui consulente tecnico ha dichiarato l'esistenza del signoraggio è stata così commentata da un comunicato ufficiale della [[Banca d'Italia]]:
 
Inteso come [[costo opportunità]], una formula che stima il signoraggio ottenuto dalle banche centrali è invece<ref name="Manfred J.M. Neumann 1990 pp. 205-221"/><ref>A. L. Marty, ''Inflation, taxes, and the public debt'', Journal of Money, Credit, and Banking, 10(4), pp. 437-52, 1978.</ref>:
«In relazione alle numerose richieste di pagamento, formulate rivendicando la proprietà collettiva della moneta unica europea e il relativo reddito da signoraggio, pervenute alla Banca d’Italia a seguito della diffusione data dai mezzi di informazione alla sentenza del Giudice di pace di Lecce n. 2978/05, l’Istituto informa che la sentenza, avente effetto solo tra le parti dell’originario giudizio, costituisce una pronuncia del tutto isolata, già disattesa dal Giudice di pace di Pizzo Calabro il quale, con sentenza depositata l’8 aprile c.a. e con altre 17 decisioni di analogo tenore, ha ritenuto i singoli componenti delle collettività nazionali privi del potere di agire in giudizio per contestare le pubbliche potestà di emissione della moneta e di gestione del valore monetario.
La sentenza del Giudice di pace di Lecce è stata impugnata dalla Banca d’Italia presso la Suprema Corte di Cassazione, cui è rimessa la decisione definitiva della controversia, che sarà discussa prima dell’estate.
Si informa, infine, che, già prima dell’adozione della moneta unica, la magistratura aveva ripetutamente respinto simili azioni di rivendica della proprietà collettiva della massa monetaria, coltivate nei confronti della Banca d’Italia, quale Istituto di emissione della lira talvolta condannando gli attori al risarcimento del danno per lite temeraria.
In considerazione di quanto sopra, la Banca d’Italia continuerà a respingere le richieste di pagamento del reddito da signoraggio.»<ref>http://www.bancaditalia.it/servizi/edu/signoraggio/signoraggio_ss_uu_comunicazione.pdf</ref>
 
<div style="text-align:center;"><math>\sigma = i\frac{M}{P}</math></div>
==Bibliografia==
 
dove <math>i\;</math> è il tasso d'interesse nominale. Va ricordato che in genere tale introito viene in gran parte incamerato dal governo stesso e solo in piccola parte dalla banca centrale.
* Carlo M. Cipolla, ''Storia economica dell'europa pre-industriale'', Il Mulino
 
* Paul Samuelson, ''Economia'', Zanichelli
Una variante di quest'ultima versione è<ref name="Willem H. Buiter 2007"/>:
* Bagliano e Marotta, ''Economia Monetaria'', Il Mulino
 
* Eichengreen, ''La globalizzazione del capitale'', Baldini&Castoldi
<div style="text-align:center;"><math>\sigma_t = i_t\frac{M_{t-1}}{P_t}</math></div>
 
dove <math>i_t\;</math> è il tasso d'interesse nominale, <math>M_{t-1}\;</math> è la quantità iniziale di base monetaria e <math>P_t\;</math> è l'indice generale dei prezzi correnti.
 
Un'ulteriore formula adottata da alcuni autori<ref>MJ Bailey, ''The welfare cost of inflationary finance'', Journal of Political Economy, 64:93-100, 1956.</ref> utilizza, anziché il tasso di crescita della moneta o il tasso d'interesse nominale, il tasso di inflazione:
 
<div style="text-align:center;"><math>\sigma = \pi\frac{M}{P}</math></div>
 
dove <math>\pi\;</math> è il tasso d'inflazione. L'ipotesi sottostante è in questo caso la [[neutralità della moneta]], pertanto
:<math>\pi = \frac{\dot{P}}{P} = \frac{\dot{M}}{M}\; .</math>
 
In questo caso il signoraggio è esattamente pari all{{'}}''inflation tax''.<ref name="Ernst Baltensperger pp. 133-152"/>
 
=== La destinazione del reddito prodotto ===
Il reddito prodotto dal signoraggio viene in parte utilizzato per il finanziamento dell'attività della banca centrale (che svolge, di solito, anche attività di regolamentazione e controllo sul sistema creditizio e finanziario nazionale); le quote che residuano prendono altre strade, venendo incamerate dallo stato, oppure accantonate a riserva. Una quota può essere destinata, entro i limiti fissati, ai soci della banca.
A titolo di esempio, nel [[2008]], la [[Banca d'Italia]] ha realizzato un utile lordo di 502.939.255 [[euro]], sulla base del quale ha pagato allo Stato 327.727.564 euro di imposte sui redditi (pari a circa il 65,16% dell'utile lordo), realizzando così un utile netto di esercizio di 175.211.691 euro<ref>{{cita testo|url=http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/relann/rel08/rel08it/bilancio/rel08_22_relazione_bilancio.pdf#page=21|titolo=Il bilancio della Banca d'Italia (Relazione annuale 2008)|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120402234315/http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/relann/rel08/rel08it/bilancio/rel08_22_relazione_bilancio.pdf }}, pag. 306, "Conto Economico".</ref>.
Ha versato poi al Tesoro, a titolo di ripartizione dell'utile al netto di imposte, la somma di 105.111.415 euro (pari a circa il 59,99% dell'utile netto).<ref name=autogenerato2>{{cita testo|url=http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/relann/rel08/rel08it/bilancio/rel08_22_relazione_bilancio.pdf#page=65|titolo=''ibidem''|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120402234315/http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/relann/rel08/rel08it/bilancio/rel08_22_relazione_bilancio.pdf }}, pag. 349.</ref>
Ai rimanenti 70.100.276 euro è stata sottratta la somma di 35.042.338 euro destinata a Riserva ordinaria e un'uguale cifra da accantonare a Riserva straordinaria.
I restanti 15.600 euro vanno a sommarsi a 58.788.000 euro - a norma dell'art. 40 dello Statuto della Banca d'Italia, lo 0,50% "''a valere sul fruttato''" delle riserve, ordinaria e straordinaria, che al 31 dicembre 2007 erano di 11.757.789.000 euro<ref>{{cita testo|url=http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/relann/rel08/rel08it/bilancio/rel08_22_relazione_bilancio.pdf#page=53|titolo=''ibidem''|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120402234315/http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/relann/rel08/rel08it/bilancio/rel08_22_relazione_bilancio.pdf }}, pag. 338. Nota bene: nel documento gli importi sono espressi in migliaia di euro.</ref> - per un totale di 58.803.600 euro (196,012 euro per ogni quota di partecipazione) da ripartirsi fra i partecipanti diversi dallo Stato.<ref name=autogenerato2 />
 
== I modelli teorici ==
===Massimizzazione ed iperinflazione===
[[File:Seignioragevsinflation.png|upright=1.4|thumb|Relazione tra signoraggio reale ed inflazione]]
Se è vero che il ricorso al signoraggio fa aumentare l'inflazione a ritmo virtualmente illimitato, ciò non si traduce tuttavia necessariamente in un aumento del signoraggio reale riscosso dal governo<ref name="ReferenceA">Jeffrey D. Sachs, Felipe B. Larrain, ''Macroeconomics in the Global Economy'', Prentice-Hall, 1993, ISBN 0135442060 (Part III, ''Monetary Economics'', chapter 11, ''Inflation: Fiscal and Monetary Aspects'', section 2, ''The Inflation Tax and Seigniorage'', pag. 343).</ref><ref name="ReferenceB">Jeffrey D. Sachs, Felipe B. Larrain, ''Macroeconomics in the Global Economy'', Prentice-Hall, 1993, ISBN 0135442060 (Part V, ''Special Topics in Macroeconomics'', chapter 23, ''Stopping High Inflation'', section 2, ''The Economic Dynamics of Hyperinflation'', pag. 741).</ref><ref name="Andrew B. Abel 1992, pp. 673-676">Andrew B. Abel, [[Ben S. Bernanke]], ''Macroeconomics'', Addison Wesley, 1992, ISBN 0201504286 (chapter 16, ''Government spending and its financing'', section 5, ''Deficits and inflation'', paragraph ''Real Seigniorage Collection and Inflation'', pp. 673-676).</ref><ref name="Maurice Obstfeld 1996, pp. 523-526">Maurice Obstfeld, Kenneth S. Rogoff, ''Foundations of International Macroeconomics'', Massachusetts Institute of Technology, 1996, ISBN 0262150476 (chapter 8, ''Money and Exchange Rates under Flexible Prices'', section 2, ''The Cagan Model of Money and Prices'', paragraph 6, ''Seigniorage'', pp. 523-526).</ref>. Come mostrato in precedenza, questo è pari a <math>\frac{\dot{M}}{P}\;</math> e, se il governo è in grado di controllare il [[numeratore]] (cioè la creazione di nuova base monetaria), non è però certo in grado di controllare il [[denominatore]] (l'indice generale dei prezzi) che, come si è detto, cresce al [[tasso di inflazione]]. Per valori bassi dell'inflazione, il finanziamento di una piccola quota del deficit tramite emissione di moneta, fa aumentare il valore reale del signoraggio; ma per livelli crescenti del tasso di inflazione il valore reale del signoraggio aumenterà sempre meno finché inizierà a diminuire, invertendo la tendenza.
 
Questo livello massimo di signoraggio reale corrisponde ad una soglia massima di tolleranza che il sistema economico è disposto a subire senza avvitarsi in una spirale iperinflazionista: se il governo tenterà di oltrepassare questa soglia l'inflazione andrà fuori controllo. Se il governo ritiene necessario [[Ottimizzazione (matematica)|massimizzare]] il signoraggio reale, mettendo in second'ordine ogni altro obiettivo di [[politica economica]] (stabilità dei prezzi, crescita economica, piena occupazione, distribuzione equa del reddito, ecc.), non dovrà oltrepassare quella soglia.
 
=== La curva di Laffer ===
{{Vedi anche|Curva di Laffer}}
La relazione tra signoraggio reale ed inflazione viene [[Metodi di rappresentazione|rappresentata graficamente]] ricorrendo ad una [[curva di Laffer]] modificata, dove sull'[[asse delle ascisse]] vi è l'inflazione e sull'[[asse delle ordinate]] vi è il signoraggio reale (anziché rispettivamente l'aliquota fiscale e le entrate fiscali, come nell'originale curva di Laffer)<ref name="ReferenceA"/><ref name="ReferenceB"/><ref name="Andrew B. Abel 1992, pp. 673-676"/><ref name="Maurice Obstfeld 1996, pp. 523-526"/><ref>David Romer, ''Advanced Macroeconomics'', McGraw-Hill, 1996, ISBN 0070536678 (chapter 9, ''Inflation and monetary policy'', section 7, ''Seignorage and Inflation'', pag. 422).</ref><ref>Thomas J. Sargent, ''Dynamic macroeconomic theory'', Harvard University Press, 1987 (pp. 262-275). ISBN 0674218779.</ref>.
 
=== Il modello di Cagan ===
Il modello tradizionale<ref>Maurice Obstfeld, Kenneth S. Rogoff, ''Foundations of International Macroeconomics'', Massachusetts Institute of Technology, 1996, ISBN 0262150476 (chapter 8, ''Money and Exchange Rates under Flexible Prices'', section 2, ''The Cagan Model of Money and Prices'', pp. 515-526).</ref><ref>David Romer, ''Advanced Macroeconomics'', McGraw-Hill, 1996, ISBN 0070536678 (chapter 9, ''Inflation and monetary policy'', section 7, ''Seignorage and Inflation'', pp. 420-428).</ref> per spiegare la dinamica dell'iperinflazione dovuta al signoraggio si deve al contributo pionieristico di [[Phillip Cagan]] (1956<ref>Phillip Cagan, ''The monetary dynamics of hyperinflation'', in Milton Friedman, ''Studies in the quantity theory of money'', Chicago: University of Chicago Press, 1956.</ref>). L'analisi che segue è tratta principalmente dal testo di Obstfeld e Rogoff e dal testo di David Romer. Poiché siamo interessati ai redditi derivanti dalla creazione di base monetaria, di seguito per "moneta" si intenderà sempre la "base monetaria"<ref>David Romer, ''Advanced Macroeconomics'', McGraw-Hill, 1996, ISBN 0070536678 (chapter 9, ''Inflation and monetary policy'', section 7, ''Seignorage and Inflation'', pag. 420-421).</ref>.
 
La domanda di moneta in termini reali sia definita nella forma di [[John Maynard Keynes|Keynes]] (1936<ref>John Maynard Keynes, ''The general theory of employment, interest and money'', London: Macmillan, 1936.</ref>) e [[John Hicks (economista)|Hicks]] (1937<ref>John R. Hicks, ''Mr Keynes and the "classics": A suggested interpretation'', Econometrica 5 (April), pp.147-59, 1937.</ref>):
 
<div align="center"><math>\frac{M_t^d}{P_t} = L\left(Y_t, i_{t + 1}\right)</math></div>
 
dove
:<math>M_t^d\;</math> è la domanda di moneta in termini nominali al tempo <math>t\;</math>
:<math>P_t\;</math> è l'indice generale dei prezzi al tempo <math>t\;</math>
:<math>Y_t\;</math> è il reddito al tempo <math>t\;</math>
:<math>i_{t + 1}\;</math> è il tasso d'interesse nominale dal tempo <math>t\;</math> al tempo <math>t + 1\;</math>
 
Come consueto, la domanda di moneta in termini reali è funzione positiva del reddito e negativa del tasso d'interesse nominale. Infatti un aumento nel reddito fa aumentare la domanda di moneta per transazioni; un aumento del tasso d'interesse nominale causa invece un aumento nel costo-opportunità di tenere moneta.
 
Occorre osservare che sotto l'ipotesi di perfette aspettative razionali<ref>Nota bene: benché il modello di Cagan ipotizzasse aspettative adattive, ''backward looking'', è invalso l'uso di studiarlo sia sotto queste ipotesi che sotto l'ipotesi di aspettative razionali - ipotesi, questa, più coerente sotto il profilo teorico ma la cui elaborazione teorica e matematica è successiva all'articolo di Cagan.</ref> nel senso di [[John Fraser Muth]] (1961<ref>John F. Muth, ''Rational expectations and the theory of price movements'', Econometrica 29 (July), pp. 315-335, 1961.</ref>), la relazione tra tasso d'interesse nominale ed inflazione è la nota [[Equazione di Fisher (economia)|parità]] di [[Irving Fisher]]<ref>Irving Fisher, ''The theory of interest'', New York: Macmillan, 1930.</ref>:
 
<div align="center"><math>1 + i_{t + 1} = \left(1 + r_{t + 1}\right) \frac{E_t\left\{P_{t + 1}\right\}}{P_t}</math></div>
 
dove
:<math>r_{t + 1}\;</math> è il [[tasso d'interesse reale]] dal tempo <math>t\;</math> al tempo <math>t + 1\;</math>
:<math>E_t\left\{\cdot\right\}\;</math> è l'operatore aspettative condizionato all'insieme di informazioni disponibili al tempo <math>t\;</math>
:<math>E_t\left\{P_{t + 1}\right\}\;</math> è il valore atteso dell'indice generale dei prezzi al tempo <math>t + 1\;</math>
:<math>\frac{E_t\left\{P_{t + 1}\right\}}{P_t}</math> è pertanto l'inflazione attesa al <math>t\;</math> per il tempo <math>t + 1\;</math>.
 
In un contesto caratterizzato da elevata inflazione, il tasso d'interesse reale può essere considerato a tutti gli effetti costante e trascurabile rispetto al tasso d'inflazione. Anche il reddito <math>Y_t\;</math> può essere trascurato per lo stesso motivo. Pertanto la domanda di moneta in termini reali può essere riscritta come
 
<div align="center"><math>\frac{M_t^d}{P_t} = L\left(i_{t + 1}\right) = L\left[E_t\left\{\frac{P_{t + 1}}{P_t}\right\}\right]</math></div>
 
Supponiamo pertanto che la domanda di moneta sia della forma
 
<div align="center"><math>\frac{M_t^d}{P_t} = E_t\left\{\frac{P_{t + 1}}{P_t}\right\}^{-\eta}</math></div>
 
dove <math>\eta\;</math> è la [[Elasticità della domanda|semielasticità della domanda]] di moneta reale rispetto all'inflazione attesa.
 
Passando ai logaritmi, assumendo che l'offerta di moneta sia esogenamente determinata dal governo ed imponendo la condizione di equilibrio <math>M_t^d = M_t</math>, l'equazione risultante può essere scritta come segue:
 
<div align="center"><math>m_t - p_t = -\eta E_t\left\{ p_{t + 1} - p_t\right\}</math></div>
 
dove le variabili in minuscolo rappresentano i logaritmi delle variabili in maiuscolo. Per risolvere l'equazione basta risolvere ricorsivamente il sistema
 
<div align="center"><math>
\left\{
\begin{matrix}
p_t = \frac{1}{1 + \eta}m_t + \frac{\eta}{1 + \eta} p_{t + 1} \\
\\
p_{t + 1} = \frac{1}{1 + \eta}m_{t + 1} + \frac{\eta}{1 + \eta} p_{t + 2}\\
\end{matrix}
\right.</math></div>
 
da cui si ottiene
 
:<math>p_t = \frac{1}{1 + \eta} \left( m_t + \frac{\eta}{1 + \eta} m_{t + 1} \right) + \left(\frac{\eta}{1 + \eta}\right)^2 p_{t + 1} </math>
 
Applicando lo stesso metodo ricorsivamente, si ottiene infine
 
<div align="center"><math>p_t = \frac{1}{1 + \eta} \sum_{s = t}^{\infty} \left(\frac{\eta}{1 + \eta}\right)^{s - t} m_s + \lim_{T \to \infty} \left(\frac{\eta}{1 + \eta}\right)^T p_{t + T} </math></div>
 
Escludendo l'ipotesi di bolle speculative autogenerantesi, occorre porre
 
:<math>\lim_{T \to \infty} \left(\frac{\eta}{1 + \eta}\right)^T p_{t + T} = 0 </math>
 
e pertanto l'indice dei prezzi sarà determinato dalla media pesata dei valori attesi delle infinite offerte monetarie del futuro:
 
<div align="center"><math>p_t = \frac{1}{1 + \eta} \sum_{s = t}^{\infty} \left(\frac{\eta}{1 + \eta}\right)^{s - t} m_s</math></div>
 
Occorre notare che i pesi
sono caratterizzati da un fattore di discesa esponenziale e sommano ad uno:
 
:<math>\frac{1}{1 + \eta} \left[1 + \frac{\eta}{1 + \eta} + \left(\frac{\eta}{1 + \eta}\right)^2 + \ldots \right] = \frac{1}{1 + \eta} \left( \frac{1}{1 - \frac{\eta}{1 + \eta}} \right) = 1</math>
 
Ciò implica la completa [[neutralità della moneta]] (il modello infatti non contiene [[rigidità nominali]] o [[illusione monetaria]]).
 
=== La massimizzazione dei governi ===
Definiamo il signoraggio in tempo discreto come
 
<div align="center"><math>S_t = \frac{M_t - M_{t - 1}}{P_t} = \frac{M_t - M_{t - 1}}{M_t} \frac{M_t}{P_t}</math></div>
 
Ricordiamo dalla sezione precedente che l'emissione di moneta fa aumentare l'inflazione attesa e ciò abbatte la domanda di moneta da parte del pubblico poiché quando l'inflazione aumenta la moneta "scotta". Riprendiamo pertanto l'equilibrio sul mercato della moneta:
 
<div align="center"><math>\frac{M_t}{P_t} = \left(\frac{P_{t + 1}}{P_t}\right)^{-\eta}</math></div>
 
ed ipotizziamo che il tasso di crescita della moneta e tasso d'inflazione siano uguali e costanti:
 
<div align="center"><math>1 + \mu = \frac{M_t}{M_{t - 1}} = \frac{P_t}{P_{t - 1}}</math></div>
 
Il signoraggio reale può pertanto essere riscritto come
 
<div align="center"><math>S_t = \left(1 - \frac{M_{t - 1}}{M_t}\right) \left(\frac{P_{t + 1}}{P_t}\right)^{-\eta} = \mu \left(1 + \mu\right)^{-\eta - 1}</math></div>
 
che è una curva di Laffer. La funzione è infatti senz'altro [[Funzione convessa|concava]]. Pertanto, al fine di trovarne il massimo, bastano le [[condizioni del primo ordine]]:
 
<div align="center"><math>\frac{\partial S}{\partial \mu} = \left(1 + \mu\right)^{-\eta - 1} - \mu \left(\eta + 1\right) \left(1 + \mu\right)^{-\eta - 2} = 0</math></div>
 
Moltiplicando per <math>\left(1 + \mu\right)^{\eta + 2}</math> si ottiene:
 
<div align="center"><math>\left(1 + \mu\right) - \mu \left(\eta + 1\right) = 1 + \mu - \eta \mu - \mu = 1 - \eta \mu = 0</math></div>
 
Pertanto, la [[Soluzione (matematica)|soluzione]] [[Ottimizzazione (matematica)|ottimale]] per il governo è:
 
<div align="center"><math>\mu^{*} = \frac{1}{\eta}</math></div>
 
cioè il tasso di crescita della moneta deve essere fissato pari al reciproco della [[Elasticità della domanda|semielasticità della domanda]], che è esattamente la classica condizione di massimizzazione dei [[Profitto|profitti]] del monopolista con [[costo marginale|costi marginali]] di produzione nulli (per una trattazione matematica vedi anche [[Monopolio#Produzione in condizioni di monopolio|la voce sul monopolio]]).
 
== Dibattito e critiche ==
Se dunque il reddito da signoraggio può essere efficientemente massimizzato dal governo, perché l'esperienza storica mostra che, al contrario, molti governi tendono a porsi sul lato sbagliato della curva di Laffer, a destra del valore che massimizza il signoraggio ovvero in punti in cui il signoraggio realmente riscosso è minore, Cagan suggerisce che i governi scelgono di abusare del signoraggio quando sono alla disperata ricerca di fondi per coprire vasti [[deficit]] di bilancio. In questi casi i governi tendono a fidarsi eccessivamente dei redditi da signoraggio ed attivano così spirali iperinflazionistiche. Un'ulteriore ipotesi che Cagan avanza è che le aspettative sul futuro da parte del settore privato siano imperfette, nella fattispecie di natura adattiva, cioè "backward-looking": in questo caso il governo potrebbe avere benefici di breve periodo da un ricorso al signoraggio maggiore del massimo consigliabile in quanto gli operatori sarebbero sempre in ritardo nell'aggiustare le proprie aspettative. Gli economisti contemporanei non sono soddisfatti da quest'ultima spiegazione perché ritengono che, almeno sul piano dei modelli teorici, l'ipotesi che il governo sia in grado di ingannare sistematicamente il mercato non sia accettabile. Ciò tuttavia non toglie che il governo, spinto da esigenze contingenti, possa ugualmente tentarvi.
 
Nonostante la generale diffidenza degli economisti, Stanley Fischer ha osservato che «forse la semplice ipotesi di aspettative razionali qui non funziona, perché è difficile credere che gli agenti economici durante le iperinflazioni capiscano i processi dinamici ai quali stiano partecipando senza passare per qualche processo di [[apprendimento]] che sarebbe l'equivalente delle aspettative adattive»<ref>Stanley Fischer, ''Comments on Thomas Sargent and Neil Wallace, "Inflation and the Government Budget Constraint"'', in Assaf Razin and Efraim Sadka, ''Economic Policy in Theory and Practice'', New York: St. Martin's, 1987.</ref><ref>L'intervento di Fischer viene citato anche in Thomas Sargent, Noah Williams, Tao Zha, ''The Conquest of South American Inflation'', Journal of Political Economy, vol. 117, no. 2, 2009. Nelle parole di Fischer: «Perhaps the simple rational expectations assumption is at fault here, for it is difficult to believe that economic agents in the hyperinflations understood the dynamic processes in which they were participating without undergoing some learning process that would be the equivalent of adaptive expectations».</ref>.
 
Ma anche sotto l'ipotesi di perfette aspettative razionali "forward-looking" - ipotesi a cui, innanzitutto per motivi [[Metodo scientifico|metodologici]], gli economisti non sono disposti a rinunciare - il modello di Cagan riesce a spiegare un problema sottile associato all'analisi del signoraggio. Il governo ha infatti l'interesse ad ''annunciare'' una politica monetaria coerente con l'analisi svolta sopra, comunicando al mercato la propria intenzione di attenersi ad un'offerta di moneta pari a <math>\left(\frac{M}{P}\right)^* = \left(\frac{1 + \eta}{\eta}\right)^{-\eta}</math>, ma poi, una volta incassata la fiducia del pubblico, ha piuttosto interesse a ''tradirlo'' fissando <math>\frac{M}{P} > \left(\frac{M}{P}\right)^*</math>. Questo fenomeno è noto come "incoerenza intertemporale della politica economica" (per approfondimenti vedi l'analisi dei [[Premio Nobel per l'economia|premi Nobel]] [[Finn Kydland]] e [[Edward Prescott]]<ref>Finn E. Kydland and Edward C. Prescott, ''Rules rather than discretion: The inconsistency of optimal plans'', The Journal of Political Economy, Vol. 85, No. 3 (Jun., 1977), pp. 473-492.</ref> e la letteratura che ne è originata). Se il pubblico è credulone e continua a credere agli annunci del governo, lo stesso trucco può essere ripetuto con successo indefinitamente, ed in questo caso il governo riuscirà effettivamente ad ottenere benefici dall'abuso di signoraggio, senza subire la ''punizione'' del mercato. Ma quest'ipotesi, almeno su un piano modellistico-formale, è inaccettabile. Molto più probabilmente gli operatori, dopo essere stati ingannati dal governo una prima volta, non gli concederanno altra fiducia e ne anticiperanno la ''tentazione'' di barare ulteriormente tramite la formazione di aspettative pessimiste sul futuro. Pertanto il governo, se si troverà nella necessità di massimizzare i redditi da signoraggio, prima dovrà necessariamente riconquistarsi una ''credibilità'' presso il pubblico. Per ottenere questo risultato, il governo potrebbe decidere di "legarsi le mani" legislativamente, ma questa scelta è spesso considerata troppo rigida. L'alternativa è allora quella di riguadagnarsi una buona ''reputazione'' presso il mercato con scelte di politica economica continuativamente coerenti e credibili: ciò tuttavia richiede molto tempo ed occorre considerare che, se è lungo e difficile il percorso di riconquista della reputazione, una sola scelta incoerente o non credibile può farla perdere nuovamente. Esistono quindi dei costi di cui il governo deve tenere conto, se vuole servirsi utilmente dello strumento del signoraggio, e senza causare danni economici. Per approfondimenti circa gli "equilibri di reputazione" si veda il modello di [[Robert J. Barro]] e [[David B. Gordon]]<ref>Robert J. Barro, David B. Gordon, ''A Positive Theory of Monetary Policy in a Natural Rate Model'', The Journal of Political Economy, vol. 91, no. 4, 1983</ref> e la letteratura che ne è originata.
 
Tahir Andrabi ha studiato la correlazione tra il ricorso al signoraggio ed il tasso di crescita economica di lungo periodo per 74 paesi nel periodo compreso tra il 1971 ed il 1988, rilevando una correlazione significativamente negativa.<ref>Tahir Andrabi, ''Seigniorage, Taxation, and Weak Government'', Journal of Money, Credit and Banking, Vol. 29, No. 1, pp. 106-126, 1997.</ref>
 
=== Signoraggio e dollarizzazione ===
{{Vedi anche|Dollarizzazione}}
Quando un paese adotta una moneta estera come valuta con corso legale, rinuncia al diritto di signoraggio. La [[dollarizzazione]], ovvero la sostituzione della moneta locale con il dollaro statunitense (o con la moneta di un altro stato estero), comporta due tipi di perdite relative al signoraggio: da un lato a mano a mano che si ritira dalla circolazione la moneta nazionale cambiandola con la divisa straniera, le autorità monetarie devono ricomprare la massa di moneta di proprietà del pubblico e delle banche, restituendo i diritti di signoraggio che si erano accumulati con il tempo. Inoltre le autorità monetarie perdono i guadagni relativi al signoraggio nel futuro.
 
Nel contempo, lo stato di cui si è adottata la moneta (gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] nel caso della dollarizzazione) aumenta le proprie entrate relative al signoraggio ed è sorto un dibattito in merito all'opportunità che parte di tali guadagni sia retrocessa alle nazioni che hanno adottato la valuta. A questo riguardo, esiste un precedente negli accordi sottoscritti tra il [[Sudafrica]] e altri tre stati africani che utilizzano il [[Rand sudafricano|rand]] come valuta avente corso legale ([[Lesotho]], [[Namibia]] e [[Swaziland]]). Gli Stati Uniti, invece, non hanno sottoscritto fino a oggi alcun accordo simile con [[Panama]] o con altri paesi in cui il dollaro ha corso legale. Ciononostante, al [[Senato degli Stati Uniti]] sono state presentate proposte legislative relative al rimborso dei diritti di signoraggio.
 
Secondo i dati della [[Banca dei regolamenti internazionali]] e i bilanci delle Banche Centrali Nazionali, nel periodo dal 1980 al 1995 il rapporto fra la base monetaria emessa e il [[Prodotto Interno Lordo|PIL]] nominale nei Paesi del [[G10]] è rimasto praticamente invariato e non si è ridotto in termini assoluti, mentre sei Stati ([[Belgio]], [[Francia]], [[Italia]], [[Regno Unito]], [[Svezia]] e [[Svizzera]]) hanno sperimentato un graduale declino delle banconote metalliche e delle monete in circolazione rispetto al PIL<ref name="MonetaeCredito_50_197" />, segno di un incremento dell'utilizzo di moneta elettronica dematerializzata.{{Senza fonte}}
 
Negli anni '90, si è verificato un processo di dollarizzazione dell'economia, per il quale la quantità di moneta statunitense detenuta all'estero è aumentata ad una velocità tripla rispetto alla crescita della quantità nel mercato interno, mentre la massa monetaria denominata in dollari e detenuta all'estero ha raggiunto una quota variabile fra il 55 e il 70% del totale, principalmente concentrata nell'[[Unione Sovietica]] e in [[America Latina]]. Nello stesso periodo, la quota di banconote e monete metalliche tedesche detenute all'estero era stimata intorno al 30-40% del totale.<ref name="MonetaeCredito_50_197">{{cita pubblicazione | autore = Johannes M. Groenveld | autore2 = Ad Visser | url = https://doaj.org/article/57cae08c0173443baba4af85f441bf47 | titolo = Signoraggio, moneta elettronica e indipendenza finanziaria delle banche centrali | rivista = Moneta e Credito | anno = 1997 | volume = 50 | numero = 197 | lingua = it | formato = pdf | accesso = 14 febbraio 2020 |pp=73-75 | via = {{cita testo|url=https://archive.is/20200214084930/https://www.worldcat.org/search?qt=worldcat_org_all&q=Signoraggio,+moneta+elettronica+e+indipendenza+finanziaria+delle+banche+centrali+|titolo=archive.is}} | ISSN = 2037-3651 (Reg. Tribunale di Roma n.377/2009 del 19/11/2009) | editore = Università di Roma | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20180507130441/https://ojs.uniroma1.it/index.php/monetaecredito/article/download/9684/9570 | urlmorto = no }}</ref>
 
=== Teorie del complotto sul signoraggio ===
{{Vedi anche|Teorie del complotto sul signoraggio}}
Il signoraggio è oggetto dell'elaborazione di varie [[teorie del complotto]]; secondo queste tesi, il signoraggio sarebbe riscosso dalle banche centrali e non dal governo, mentre l'emissione di moneta da parte delle banche centrali sarebbe svolta per favorire "banchieri" e presunti "''poteri occulti''", che opererebbero contro gli interessi dei cittadini.
 
Esse sosterrebbero che dovrebbero essere i [[governo|governi]] gli unici soggetti legittimati ad emetter moneta così da stamparne in quantità tale da abbattere il debito pubblico, evitando eccessive spinte inflazionistiche.<ref>{{cita testo|url=http://www.lettere.unito.it/didattica/att/e34e.8201.file.pdf|titolo=Università degli studi di Torino}}</ref> Tali tesi tuttavia - spesso diffuse e sostenute da persone senza formazione economica<ref>Ad esempio, gli autori del libro ''Euroschiavi'' sono un {{cita testo|url=http://www.macrolibrarsi.it/autori/_marco_della_luna.php|titolo=avvocato}} e un {{cita testo|url=http://www.macrolibrarsi.it/autori/_antonio_miclavez.php|titolo=dentista}}.</ref> - non trovano credito e conferma in nessun manuale divulgativo o trattato specialistico di [[economia]], per tale motivo sono state oggetto di [[debunking]] da parte di economisti ed esperti al fine di mostrarne la fallacia logica e l'incoerenza scientifica. Al riguardo esistono sulla rete [[internet]] diversi [[siti web]] nei quali vengono riportate spiegazioni circa il concetto di signoraggio e smentire dette teorie, affermando che si tratta di ''[[Bufala (burla)|bufale]]''.<ref>Si veda ad esempio {{cita testo|url=http://epistemes.org/2007/12/27/signoraggio-tra-mito-e-realta/|titolo=Signoraggio tra mito e realtà}}, {{cita testo|url=http://giornalettismo.ilcannocchiale.it/post/1668680.html|titolo=La bufala del signoraggio|accesso=18 agosto 2009|dataarchivio=23 aprile 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120423071246/http://giornalettismo.ilcannocchiale.it/post/1668680.html|urlmorto=sì}}, {{cita testo|url=http://phastidio.net/2009/03/22/ancora-sul-nonsenso-signoraggista/|titolo=Ancora sul nonsenso signoraggista}}, {{cita testo|url=http://www.giornalettismo.com/archives/127884/di-pietro-e-la-bufala-del-signoraggio/|titolo=Di Pietro e la bufala del signoraggio}}</ref>
 
== Nel mondo ==
Il ricorso al signoraggio da parte dei governi, per finanziare quote del deficit pubblico, come si è visto, è un fenomeno noto e oggetto di studio da parte della teoria economica. Si è visto anche che non tutti i governi ricorrono al signoraggio nella stessa misura: i paesi politicamente più stabili tendono a ricorrervi il meno possibile; i paesi più instabili sono invece tentati di ricorrervi oltre ogni limite di ragionevolezza.
 
Di seguito si riporta un elenco che mostra queste differenze nel periodo [[1975]]-[[1985]], periodo considerato generalmente di elevata inflazione:
 
{| style="width:100%; background:transparent"
| align="center" |
{| class="wikitable sortable"
|+ Ricorso al signoraggio in una selezione di paesi, nel periodo 1975-1985<br />Fonte: [[Fondo Monetario Internazionale]], ''International Financial Statistics'', 1975-1985<ref>La tabella è riportata in Jeffrey D. Sachs, Felipe B. Larrain, ''Macroeconomics in the Global Economy'', Prentice-Hall, 1993, ISBN 0135442060 (Part III, ''Monetary Economics'', chapter 11, ''Inflation: Fiscal and Monetary Aspects'', section 2, ''The Inflation Tax and Seigniorage'', pag. 341)</ref>
! Paese
! Percentuale di signoraggio rispetto<br />a fonti alternative di finanziamento
! Percentuale di signoraggio rispetto<br />al [[Prodotto interno lordo]]
|-
| height="16" align="left" | [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]
| align="right" | 6,02%
| align="right" | 1,17%
|-
| height="16" align="left" | [[Canada]]
| align="right" | 6,61%
| align="right" | 1,26%
|-
| height="16" align="left" | [[Regno Unito]]
| align="right" | 5,31%
| align="right" | 1,91%
|-
| height="16" align="left" | [[Italia]]
| align="right" | 28,00%
| align="right" | 6,60%
|-
| height="16" align="left" | [[Francia]]
| align="right" | 7,19%
| align="right" | 2,73%
|-
| height="16" align="left" | [[Germania]]
| align="right" | 3,85%
| align="right" | 1,08%
|-
| height="16" align="left" | [[Bolivia]]
| align="right" | 139,50%
| align="right" | 5,00%
|-
| height="16" align="left" | [[Brasile]]
| align="right" | 18,36%
| align="right" | 4,13%
|-
| height="16" align="left" | [[Cile]]
| align="right" | 7,48%
| align="right" | 2,39%
|-
| height="16" align="left" | [[India]]
| align="right" | 14,30%
| align="right" | 1,81%
|-
| height="16" align="left" | [[Corea del Sud]]
| align="right" | 10,70%
| align="right" | 1,84%
|-
| height="16" align="left" | [[Messico]]
| align="right" | 18,70%
| align="right" | 2,71%
|-
| height="16" align="left" | [[Filippine]]
| align="right" | 7,79%
| align="right" | 0,99%
|-
| height="16" align="left" | [[Thailandia]]
| align="right" | 7,06%
| align="right" | 0,94%
|-
| height="16" align="left" | [[Turchia]]
| align="right" | 24,40%
| align="right" | 5,09%
|-
| height="16" align="left" | [[Venezuela]]
| align="right" | 10,76%
| align="right" | 3,05%
|-
| height="16" align="left" | [[Perù]]
| align="right" | 29,71%
| align="right" | 4,92%
|-
| height="16" align="left" | [[Israele]]
| align="right" | 24,55%
| align="right" | 2,99%
|-
|}
|}
 
Reid W. Click ha raccolto stime per un più ampio numero di paesi e corrispondenti ad un più ampio intervallo temporale, il periodo tra il 1971 e il 1990<ref>Reid W. Click, ''Seigniorage in a Cross-Section of Countries'', Journal of Money, Credit and Banking, Vol. 30, No. 2, pag. 155, 1998.</ref>. Se ne riporta la tabella di seguito:
 
{| style="width:100%; background:transparent"
| align="center" |
{| class="wikitable sortable"
|+ Ricorso al signoraggio in una selezione di paesi, nel periodo 1971-1990
! Paese
! Percentuale di signoraggio rispetto<br />al [[Prodotto interno lordo]]
! Percentuale di signoraggio rispetto<br />alla spesa pubblica
|-
| height="16" align="left" | [[Nuova Zelanda]]
| align="right" | 0,3810
| align="right" | 1,0436
|-
| height="16" align="left" | [[Danimarca]]
| align="right" | 0,3943
| align="right" | 1,0512
|-
| height="16" align="left" | [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]
| align="right" | 0,4295
| align="right" | 1,9552
|-
| height="16" align="left" | [[Canada]]
| align="right" | 0,4371
| align="right" | 2,0144
|-
| height="16" align="left" | [[Kuwait]]
| align="right" | 0,4610
| align="right" | 1,2196
|-
| height="16" align="left" | [[Regno Unito]]
| align="right" | 0,4737
| align="right" | 1,2800
|-
| height="16" align="left" | [[Belgio]]
| align="right" | 0,4910
| align="right" | 1,0187
|-
| height="16" align="left" | [[Ruanda]]
| align="right" | 0,5262
| align="right" | n.d.
|-
| height="16" align="left" | [[Paesi Bassi]]
| align="right" | 0,5352
| align="right" | 1,0184
|-
| height="16" align="left" | [[Francia]]
| align="right" | 0,5520
| align="right" | 1,3863
|-
| height="16" align="left" | [[Norvegia]]
| align="right" | 0,5630
| align="right" | 1,4598
|-
| height="16" align="left" | [[Gabon]]
| align="right" | 0,5756
| align="right" | 1,5615
|-
| height="16" align="left" | [[Finlandia]]
| align="right" | 0,5966
| align="right" | 2,1217
|-
| height="16" align="left" | [[Svizzera]]
| align="right" | 0,6189
| align="right" | 6,7397
|-
| height="16" align="left" | [[Australia]]
| align="right" | 0,6271
| align="right" | 2,5722
|-
| height="16" align="left" | [[Camerun]]
| align="right" | 0,6376
| align="right" | 3,3825
|-
| height="16" align="left" | [[Sudafrica]]
| align="right" | 0,6535
| align="right" | 2,5281
|-
| height="16" align="left" | [[Qatar]]
| align="right" | 0,6536
| align="right" | n.d.
|-
| height="16" align="left" | [[Germania]]
| align="right" | 0,6869
| align="right" | 2,3539
|-
| height="16" align="left" | [[Austria]]
| align="right" | 0,6940
| align="right" | 1,8944
|-
| height="16" align="left" | [[Svezia]]
| align="right" | 0,7234
| align="right" | 1,9301
|-
| height="16" align="left" | [[Burundi]]
| align="right" | 0,8594
| align="right" | 6,1174
|-
| height="16" align="left" | [[Honduras]]
| align="right" | 0,8994
| align="right" | 5,2043
|-
| height="16" align="left" | [[Repubblica Democratica del Congo|Congo]]
| align="right" | 0,9026
| align="right" | n.d.
|-
| height="16" align="left" | [[Niger]]
| align="right" | 0,9037
| align="right" | n.d.
|-
| height="16" align="left" | [[Zimbabwe]]
| align="right" | 0,9442
| align="right" | 2,7438
|-
| height="16" align="left" | [[Giappone]]
| align="right" | 0,9585
| align="right" | 5,6200
|-
| height="16" align="left" | [[Kenya]]
| align="right" | 0,9837
| align="right" | 3,9985
|-
| height="16" align="left" | [[Thailandia]]
| align="right" | 1,0872
| align="right" | 6,3018
|-
| height="16" align="left" | [[Trinidad e Tobago]]
| align="right" | 1,1148
| align="right" | 3,0989
|-
| height="16" align="left" | [[Mauritania]]
| align="right" | 1,1524
| align="right" | n.d.
|-
| height="16" align="left" | [[Barbados]]
| align="right" | 1,1924
| align="right" | 3,7201
|-
| height="16" align="left" | [[Repubblica Centrafricana]]
| align="right" | 1,1961
| align="right" | n.d.
|-
| height="16" align="left" | [[Filippine]]
| align="right" | 1,2251
| align="right" | 8,9611
|-
| height="16" align="left" | [[Tunisia]]
| align="right" | 1,3418
| align="right" | 4,0607
|-
| height="16" align="left" | [[Indonesia]]
| align="right" | 1,3908
| align="right" | 6,859
|-
| height="16" align="left" | [[Costa d'Avorio]]
| align="right" | 1,4156
| align="right" | n.d.
|-
| height="16" align="left" | [[Irlanda]]
| align="right" | 1,5178
| align="right" | 3,4922
|-
| height="16" align="left" | [[Sri Lanka]]
| align="right" | 1,5179
| align="right" | 4,971
|-
| height="16" align="left" | [[El Salvador]]
| align="right" | 1,5259
| align="right" | 10,8938
|-
| height="16" align="left" | [[Nepal]]
| align="right" | 1,5343
| align="right" | 10,0539
|-
| height="16" align="left" | [[Botswana]]
| align="right" | 1,5484
| align="right" | 4,4003
|-
| height="16" align="left" | [[Corea del Sud]]
| align="right" | 1,5690
| align="right" | 9,6979
|-
| height="16" align="left" | [[Nigeria]]
| align="right" | 1,5728
| align="right" | 11,1197
|-
| height="16" align="left" | [[Malaysia]]
| align="right" | 1,5749
| align="right" | 5,2696
|-
| height="16" align="left" | [[India]]
| align="right" | 1,7192
| align="right" | 11,8175
|-
| height="16" align="left" | [[Venezuela]]
| align="right" | 1,7948
| align="right" | 7,6515
|-
| height="16" align="left" | [[Repubblica Dominicana]]
| align="right" | 1,8561
| align="right" | 11,6631
|-
| height="16" align="left" | [[Marocco]]
| align="right" | 1,8887
| align="right" | 5,9533
|-
| height="16" align="left" | [[Etiopia]]
| align="right" | 1,9988
| align="right" | 8,5599
|-
| height="16" align="left" | [[Singapore]]
| align="right" | 2,0098
| align="right" | 9,1736
|-
| height="16" align="left" | [[Spagna]]
| align="right" | 2,0267
| align="right" | 7,5584
|-
| height="16" align="left" | [[Lesotho]]
| align="right" | 2,1606
| align="right" | 5,1142
|-
| height="16" align="left" | [[Tanzania]]
| align="right" | 2,1641
| align="right" | 8,2810
|-
| height="16" align="left" | [[Pakistan]]
| align="right" | 2,1722
| align="right" | 11,4778
|-
| height="16" align="left" | [[Ecuador]]
| align="right" | 2,1725
| align="right" | 15,8076
|-
| height="16" align="left" | [[Mauritius]]
| align="right" | 2,1757
| align="right" | 8,7001
|-
| height="16" align="left" | [[Paraguay]]
| align="right" | 2,2438
| align="right" | 21,6222
|-
| height="16" align="left" | [[Colombia]]
| align="right" | 2,3178
| align="right" | 17,5651
|-
| height="16" align="left" | [[Islanda]]
| align="right" | 2,3250
| align="right" | 8,3515
|-
| height="16" align="left" | [[Giamaica]]
| align="right" | 2,3427
| align="right" | n.d.
|-
| height="16" align="left" | [[Italia]]
| align="right" | 2,3572
| align="right" | 7,4229
|-
| height="16" align="left" | [[Uganda]]
| align="right" | 2,3754
| align="right" | 21,6516
|-
| height="16" align="left" | [[Romania]]
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=== Italia ===
{{Vedi anche|Signoraggio in Italia}}
Con la sentenza 21 luglio 2006, n. 16751, le [[Sezioni unite]] della Cassazione hanno dichiarato che il signoraggio è una funzione dello Stato il cui carattere sovrano e extragiurisdizionale esclude la possibilità che un giudice possa ingiungere allo Stato o all'ente di emissione di redistribuire ai singoli cittadini i proventi da signoraggio.<ref>{{cita web|url=http://www.dircomm.it/2006/n.7.8/05.html|titolo= CORTE DI CASSAZIONE, Sez. unite civ., 21 luglio 2006, n. 16751 – Carbone Presidente – Rordorf Estensore; Banca d’Italia c. De Gaetanis|via={{cita testo|url=https://archive.is/20201116224547/https://signoraggiobancario.myblog.it/2013/01/22/signoraggio-funzione-sovrana-dello-stato-esula-dall-ambito-d/|titolo=archive.is}}|accesso=16 novembre 2020}}</ref>
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
===Manualistica principale ed altri classici===
*John Maynard Keynes, ''Tract on Monetary Reform'', Harcourt, Brace, New York, 1923.
*Irving Fisher, ''The theory of interest'', New York: Macmillan, 1930.
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*John R. Hicks, ''Mr Keynes and the "classics": A suggested interpretation'', Econometrica 5 (April), 1937.
*[[Costantino Bresciani-Turroni]], ''Le vicende storiche del marco tedesco'', [[Università Bocconi]], [[Milano]], [[1931]]. Tradotto in inglese in {{cita testo|url=https://mises.org/books/economicsofinflation.pdf|titolo=Costantino Bresciani-Turroni, ''The Economics of Inflation''}}, 1937.
*Thomas J. Sargent, ''Dynamic macroeconomic theory'', Harvard University Press, 1987. ISBN 0674218779.
*Robert J. Barro, ''Macroeconomics'', John Wiley & Sons, 1987, ISBN 0471851256.
*[[Olivier Jean Blanchard]], [[Stanley Fischer]], ''Lectures on Macroeconomics'', [[Massachusetts Institute of Technology]], 1989, ISBN 0262022834.
*Andrew B. Abel, [[Ben S. Bernanke]], ''Macroeconomics'', Addison Wesley, 1992, ISBN 0201504286.
*Alex Cukierman, ''Central Bank Strategies, Credibility and Independence: Theory and Evidence'', The MIT Press, Cambridge, 1992, ISBN 0262031981.
*Jeffrey D. Sachs, Felipe B. Larrain, ''Macroeconomics in the Global Economy'', Prentice-Hall, 1993, ISBN 0135442060.
*Robert J. Gordon, ''Macroeconomics'', Harper Collins, 1993, ISBN 0673521915.
*[[David Romer]], ''Advanced Macroeconomics'', McGraw-Hill, 1996, ISBN 0070536678.
*Maurice Obstfeld, Kenneth S. Rogoff, ''Foundations of International Macroeconomics'', Massachusetts Institute of Technology, 1996, ISBN 0262150476.
*Malcolm Levitt, Christopher Lord, ''The political economy of Monetary Union'', St. Martin's Press, New York, 2000. ISBN 031223189X.
*Stephen D. Williamson, ''Macroeconomics'', Addison Wesley, 2005, ISBN 0321240936.
*Paul R. Krugman, Maurice Obstfeld, ''International Economics: Theory and Policy'', Addison Wesley, 2009, ISBN 0321493044.
* Cosimo Massaro, ''Che cos'è il signoraggio bancario'', Edizioni Sì, Forlì 2017. ISBN 978-88-9888-4261.
 
===Articoli===
*Frank Plumpton Ramsey, ''A Contribution to the Theory of Taxation''. The Economic Journal, Vol. 37, No. 145 pp.&nbsp;47–61, 1927.
*Milton Friedman, ''Discussion of the inflationary gap'', in Milton Friedman, ''Essays in positive economics'' (University of Chicago, Chicago, IL) 251-262, 1953.
*[[Phillip Cagan]], ''The Monetary Dynamics of Hyperinflation'', [[1956]], in [[Milton Friedman]], ''Studies in the Quantity Theory of Money'', University of Chicago Press. ISBN 0226264068.
*Martin J. Bailey, ''The welfare cost of inflationary finance'', Journal of Political Economy, 64:93-100, 1956.
*John F. Muth, ''Rational expectations and the theory of price movements'', Econometrica 29 (July), pp.&nbsp;315–335, 1961.
*Milton Friedman, ''Government revenue from inflation'', Journal of Political Economy 79, July, 1971.
*Robert J. Barro, ''Inflationary Finance and the Welfare Cost of Inflation'', The Journal of Political Economy, Vol. 80, No. 5, pp.&nbsp;978–1001, 1972.
*Edmund S. Phelps, ''Inflation in the theory of public finance'', The Swedish Journal of Economics, Vol. 75, No. 1, Stabilization Policy, pp.&nbsp;67–82, 1973.
*Leonardo Auernheimer, ''The Honest Government's Guide to the Revenue from the Creation of Money'', The Journal of Political Economy, Vol. 82, No. 3, pp.&nbsp;598–606, 1974.
*Finn E. Kydland and Edward C. Prescott, ''Rules rather than discretion: The inconsistency of optimal plans'', The Journal of Political Economy, Vol. 85, No. 3, pp.&nbsp;473–492, 1977.
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*Thomas J. Sargent, Neil Wallace, ''Some unpleasant monetarist arithmetic'', Federal Reserve Bank of Minneapolis Quarterly Review, 5:1-17, 1981.
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*Stanley Fischer, ''Seigniorage and the Case for a National Money'', Journal of Political Economy, Vol. 90, pp.&nbsp;295–313, 1982.
*Robert J. Barro, David B. Gordon, ''A Positive Theory of Monetary Policy in a Natural Rate Model'', The Journal of Political Economy, vol. 91, no. 4, 1983.
*Robert J. Barro, David B. Gordon, ''Rules, discretion and reputation in a model of monetary policy'', Journal of Monetary Economics, Volume 12, Issue 1, pp.&nbsp;101–121, 1983.
*Allan Drazen, ''A general measure of inflation tax revenues'', Economics Letters, Volume 17, Issue 4, pp.&nbsp;327–330, 1985.
*David Romer, ''Financial Intermediation, Reserve Requirements, and Inside Money'', Journal of Monetary Economics, Volume 16, Issue 2, pp.&nbsp;175–194, 1985.
*Thomas J. Sargent, ''The Ends of Four Big Inflations'', 1982, in ''Inflation: Causes and Effects'', pp.&nbsp;41–98 National Bureau of Economic Research, 1986.
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*Nicholas Gregory Mankiw, ''The Optimal Collection of Seigniorage: Theory and Evidence'', Journal of Monetary Economics, 20, 327-341, 1987.
*Willem H. Buiter, ''A Fiscal Theory of Hyperdeflations? Some Surprising Monetarist Arithmetic'', Oxford Economic Papers, New Series, Vol. 39, No. 1, pp.&nbsp;111–118, 1987.
*Vittorio Grilli, ''Exchange rates and seigniorage'', European Economic Review 33, pp.&nbsp;580–587, 1989.
*Vittorio Grilli, ''Seigniorage in Europe'', in Marcello De Cecco e Alberto Giovannini, ''A European Central Bank?'', Cambridge: Cambridge University Press, 1989.
*Miguel A. Kiguel, ''Budget Deficits, Stability, and the Monetary Dynamics of Hyperinflation'', Journal of Money, Credit and Banking, Vol. 21, No. 2, pp.&nbsp;148–157, 1989.
*Luigi Spaventa, ''Seigniorage: Old and New Policy Issues'', Europeun Economic Reciew, 33: 557-563, 1989.
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*Martin Klein and Manfred J.M. Neumann, ''Seigniorage: What Is It and Who Gets It?'', Weltwirtschaftliches Archiv, Bd. 126, H. 2, pp.&nbsp;205–221, 1990.
*Michael Bruno, Stanley Fischer, ''Seigniorage, Operating Rules, and the High Inflation Trap'', The Quarterly Journal of Economics, Vol. 105, No. 2, pp.&nbsp;353–374, 1990.
*Phillip Cagan, ''Expectations in the German hyperinflation reconsidered'', [[Journal of International Money and Finance]], Volume 10, Issue 4, pp.&nbsp;552–560, 1991.
*José De Gregorio, ''Welfare costs of inflation, seigniorage, and financial innovation'', Staff Papers - International Monetary Fund, Vol. 38, No. 4, pp.&nbsp;675–704, 1991.
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*Manfred J.M. Neumann, ''Seigniorage in the United States: how much does the U.S. government make from money production'', Review of the Federal Reserve Bank of St. Louis, 74(2), pp.&nbsp;29–40, 1992.
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*Daniel Gros, ''Seigniorage and EMU'', European Journal of Political Economy, 9:4, pp.&nbsp;581–601, 1993.
*Carl E. Walsh, ''Central bank strategies, credibility, and independence: a review essay'', Journal of Monetary Economics, Volume 32, Issue 2, pp.&nbsp;287–302, 1993.
*Akira Motomura, ''The Best and Worst of Currencies: Seigniorage and Currency Policy in Spain, 1597–1650'', The Journal of Economic History, 54, pp.&nbsp;104–127, 1994.
*Patrick Honohan, ''Does it matter how seigniorage is measured?'', Applied Financial Economics, 6:3, pp.&nbsp;293–300, 1996.
*Maurice Obstfeld, ''Dynamic seigniorage theory: an exploration'', Macroeconomic Dynamics, 1:3, pp.&nbsp;588–614 Cambridge University Press, 1997.
*Sheri Berman, ''Civil Society and the Collapse of the Weimar Republic'', World Politics, Vol. 49, No. 3, Cambridge University Press, pp.&nbsp;401–429, 1997.
*Ernst Baltensperger, Thomas J. Jordan, ''Principles of Seigniorage'', Swiss Journal of Economics and Statistics, 133, II, pp.&nbsp;133–152, 1997.
*Tahir Andrabi, ''Seigniorage, Taxation, and Weak Government'', Journal of Money, Credit and Banking, Vol. 29, No. 1, pp.&nbsp;106–126, 1997.
*Reid W. Click, ''Seigniorage in a Cross-Section of Countries'', Journal of Money, Credit and Banking, Vol. 30, No. 2, pp.&nbsp;154–171, 1998.
*Russell W. Cooper, Hubert Kempf, ''Dollarization and the Conquest of Hyperinflation in Divided Societies'', Federal Reserve Bank of Minneapolis Quarterly Review, Vol. 25, No. 3, pp.&nbsp;3–12, 2001.
*Berthold Herrendorf, ''Time Consistent Collection of Optimal Seigniorage: A Unifying Framework'', Journal of Economic Surveys, Volume 11, Issue 1, pp.&nbsp;1–46, 2002.
*Robert L Hetzel, ''German monetary history in the first half of the twentieth century'', Economic Quarterly, Federal Reserve Bank of Richmond, 88:1, 2002.
*L. Randall Wray, ''Seigniorage or Sovereignty?'', in Louis-Philippe Rochon, Sergio Rossi, ''Modern theories of money: the nature and role of money in capitalist economies'', Edward Elgar, 2003, ISBN 1840647892.
*Willem H. Buiter, ''Seigniorage'', NBER Working Paper No. 12919, February 2007, JEL No. E4,E5,E6,H6.
 
===Altri testi===
* [[Carlo Maria Cipolla]], ''Storia economica dell'Europa pre-industriale'', [[il Mulino]]
* Paul Samuelson, ''Economia'', [[Zanichelli Editore|Zanichelli]]
* Bagliano e Marotta, ''Economia Monetaria'', il Mulino
* [[Barry Eichengreen]], ''La globalizzazione del capitale'', [[Baldini&Castoldi]]
* Garzantina Economia
* Pierce e Shaw, ''Economia monetaria,'' Ilil Mulino
* Bianchi, ''Dizionario di economia politica'', voce Moneta, [[Boringhieri]]
* Savona, ''Alla ricerca della sovranità monetaria'', [[Libri Scheiwiller]]
* [[Rudi Dornbusch]], e[[Stanley Fischer]], ''Macroeconomia'', Ilil Mulino
* Onado, ''Banca come impresa'', Ilil Mulino
* Giuliano Lemme, ''Moneta scritturale e moneta elettronica'', [[Giappichelli Editore]]
* {{pdf}} [http://www.dse.unibo.it/rovelli/EIE/EIE-3-Sig.pdf Economia dell'integrazione europea] (Testi di riferimento proposti)
* {{Cita web|url=http://www.dse.unibo.it/rovelli/EIE/EIE-3-Sig.pdf|titolo= Economia dell'integrazione europea|autore=Riccardo Rovelli|data=30 novembre 2002|editore=Dipartimento di Scienze Economiche - Università di Bologna|formato=pdf|accesso=15 febbraio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20040711034750/http://www.dse.unibo.it/rovelli/EIE/EIE-3-Sig.pdf|urlmorto=sì}} (Testi di riferimento proposti)
*Michele Fratianni, Franco Spinelli, Anna J. Schwartz, ''A Monetary History of Italy'', [[Cambridge University Press]], 2005. ISBN 9780521023450.
 
== Voci correlate ==
* [[Conferenza di Bretton Woods]]
* [[Curva di Laffer]]
* [[Deficit pubblico]]
* [[Dollarizzazione]]
* [[Inflazione]]
* [[Iperinflazione]]
* [[Moneta]]
* [[BancaPolitica centralefiscale]]
* [[FederalPolitica Reservemonetaria]]
* [[Teorie del complotto sul signoraggio]]
* [[BCE]]
* [[Banca d'Italia]]
* [[Titoli di stato]] ([[Buono Ordinario del Tesoro|BOT]], [[Certificato del tesoro zero-coupon|CTZ]], [[Certificato di credito del tesoro|CCT]], [[Buono del Tesoro Poliennale|BTP]], [[BTP€i]])
* [[Riserva frazionaria]], per le [[banca|banche]]
* [[Riserva monetaria]], riferita allo [[stato]]
 
== Altri progetti ==
==Note==
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<references/>
 
== Collegamenti esterni ==
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*{{cita web|url=http://www.bancaditalia.it/bancomonete/signoraggio|titolo=Signoraggio sul sito della Banca d'Italia}}
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