Roberto Pane: differenze tra le versioni

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|Nazionalità = italiano
|Immagine = Gemito,_Vincenzo_(1852-1929)_-_Alessandro_a_cavallo_di_Bucefalo_(1904).jpg
|Didascalia = Roberto Pane, ritratto da [[Vincenzo Gemito]] come ''[[Alessandro Magno|Alessandro]] a cavallo di [[Bucefalo]]'' (1904)<ref>{{cita libro |autore = [[Salvatore Di Giacomo|S. Di Giacomo]] |titolo = Vincenzo Gemito:. La Vitavita, Ll'Operaopera |città = Cambridge (Massachusetts)Napoli |editore = Nabu Press |annooriginale = Napoli, Minozzi, 1905 |anno = 20101905 |pagina = 9 |isbnsbn = 1-141-36997-4 |cid = Salvatore Di GiacomoRAV0072883}}</ref>.
}}
 
== Biografia ==
[[FileImmagine:Chiesa Cabrini.jpg|thumbminiatura|Padiglione della Civiltà Cristiana in Africa, ora Chiesa di Santa Francesca Cabrini (in avanzato stato di degrado), [[Mostra d'Oltremare]].]]
Nato a Taranto il 21 novembre 1897 da Francesco Pane, capo tecnico all’[[Arsenale militare marittimo di Taranto|arsenale della Marina]], e Teresa Cantalamessa, si trasferisce presto con la famiglia a [[Napoli]], dove frequenta il [[Liceo classico Antonio Genovesi|liceo Genovesi]] e, dal [[1912]], la bottega di Vincenzo Gemito, presso la quale apprende il disegno, l’incisione, la pittura e la scultura<ref>G. Borrelli, ''Roberto Pane disegnatore, incisore e pittore'', in ''Ricordo di Roberto Pane'', Atti dell’incontro di studi (Napoli, 14-15 ottobre 1988), Napoli 1991, p. 15.</ref>. Nell’autunno [[1916]] si arruola volontario per la [[prima guerra mondiale]], dove è decorato con medaglia di bronzo al valor militare nella campagna di riconquista del [[Piave]] nel luglio [[1918]]. Congedato nell’autunno dello stesso anno con il grado di capitano di complemento, partecipa nel 1919-20 all’[[impresa di Fiume]] con [[Gabriele D'Annunzio]], mentre dal [[1917]] risulta iscritto al corso di Architettura della [[Università di Napoli Federico II|Regia Scuola Politecnica di Napoli]] e ancora nel [[1920]] figura «quale alunno del politecnico», all’[[Accademia delle Belle Arti di Napoli]] per il corso speciale di Architettura per il “rilievo dei monumenti”<ref>G. Santoro, ''Roberto Pane'', in I. Valente (a cura di), ''Storia, Arte e Città. Le collezioni della Fondazione “Circolo Artistico Politecnico” di Napoli da Giuseppe Caravita Principe di Sirignano'', [[Guida Editori|Guida]], Napoli 2018, vol. II, p. 342.</ref>, avvicinandosi alla figura di [[Raimondo Tommaso D'Aronco|Raimondo D’Aronco]]<ref>G. Borrelli, ''Roberto Pane disegnatore, incisore e pittore'', cit., p. 16.</ref>.
Nato a [[Taranto]] da [[proletariato|famiglia operaia]], si considerò sempre napoletano d'adozione. Trasferitosi a [[Napoli]] giovanissimo, svolse apprendistato artistico presso lo studio dello scultore [[Vincenzo Gemito]]. Al contempo frequentò i normali corsi di studio e si diplomò presso il celebre [[Liceo classico Antonio Genovesi|liceo Genovesi]] di [[piazza del Gesù Nuovo]]. Successivamente si arruolò volontario durante la [[prima guerra mondiale]], nel corso della quale fu decorato con [[Medaglia di bronzo al valor militare]].
 
Sul finire del [[1920]] si trasferisce a [[Roma]] per seguire, dal gennaio [[1921]], i corsi della neonata [[Sapienza – Università di Roma#Facoltà di Architettura|Scuola superiore di Architettura]], istituita da [[Gustavo Giovannoni]] fin dal 1919, di cui sarà il terzo laureato, nel dicembre [[1922]], con una tesi relativa al progetto di un “Istituto musicale in Roma”, più tardi pubblicata<ref>A. Pane, ''Da Vecchie città a Città antiche: l’eredità di Gustavo Giovannoni nell’opera di Roberto Pane'', in ''Gustavo Giovannoni e l’architetto integrale'', Atti del convegno internazionale, a cura di G. Bonaccorso e F. Moschini, in «Quaderni degli Atti», 2015-2016, [[Accademia Nazionale di San Luca]], Roma 2019, pp. 415-416.</ref>. A partire dal suo soggiorno romano Pane subirà l'influenza di due figure antitetiche ma complementari: Gustavo Giovannoni e [[Benedetto Croce]]. Al primo, al quale rimarrà legato almeno fino alla fine degli anni Trenta, pur mantenendo una certa autonomia rispetto ad altri discepoli più fedeli, egli dovrà la sua formazione architettonica, nonché diverse occasioni professionali e la stessa carriera accademica. Al secondo, conosciuto già sul finire della prima guerra mondiale attraverso il critico letterario [[Luigi Russo]], suo istruttore alla Scuola militare di Caserta, Pane dovrà una profonda influenza sul piano estetico ed etico, perdurata per tutta l'arco della sua vita, pur con evoluzioni e innesti provenienti da altri orizzonti culturali, come la [[Scuola di Francoforte]] e la psicologia [[jung]]hiana<ref>A. Pane, ''Da Croce a Jung: Roberto Pane tra estetica, psiche e memoria'', in A. Anzani, E. Guglielmi (a cura di), ''Memoria, bellezza e transdisciplinarità. Riflessioni sull’attualità di Roberto Pane'', [[Maggioli Editore|Maggioli]], Santarcangelo di Romagna 2017, pp. 29-58.</ref>.
Nel [[1922]] fu tra i primi laureati in [[Architettura]] in Italia presso la [[Sapienza – Università di Roma#Facoltà di Architettura|Scuola Superiore di Architettura di Roma]], fondata due anni prima da [[Gustavo Giovannoni]], di cui fu discepolo per alcuni anni, collaborando con lui anche alla Commissione per il piano regolatore di Napoli del [[1926]]-[[1927|27]]. Negli anni successivi cominciò a lavorare presso la Soprintendenza alle Antichità della Campania, divenendo un collaboratore di [[Amedeo Maiuri]].
[[File:GalleriaVittoriaNaplesPiazzaVittoria.jpg|thumb|Ingresso occidentale della galleria della Vittoria]]
Nel [[1926]] ottenne in seconda gara il primo premio al concorso per il disegno del frontone occidentale della galleria della Vittoria, il tunnel che avrebbe collegato rapidamente il quartiere di Chiaia con piazza Municipio tramite una nuova strada litoranea, l'odierna via Ammiraglio Ferdinando Acton. Nella prima gara la commissione presieduta da [[Gustavo Giovannoni]], Arturo Casalini e Michele Platania aveva riconosciuto parimenti vincitori assieme al suo i progetti di [[Camillo Guerra (ingegnere)|Camillo Guerra]], [[Marcello Canino]] e Michele Jammarino.
 
Dal 1923, rientrato a Napoli, insegna Storia dell'arte al [[Liceo classico Umberto I|liceo Umberto I]]<!-- di Napoli--> e lavora fino al 1925 presso la Soprintendenza alle Antichità della Campania, retta da [[Amedeo Maiuri]], dove dirige lavori di scavo, liberazione e consolidamento di importanti monumenti romani<ref>Tra questi: lo scavo di un tempio imperiale e il consolidamento dell’anfiteatro augusteo a Pozzuoli, il dragaggio del porto sommerso di Baia, la liberazione del teatro romano di Benevento. Cfr. V. Russo, ''Tra cultura archeologica e restauro dell’antico. Il contributo di Roberto Pane nella prima metà del Novecento'', in S. Casiello, A. Pane, V. Russo (a cura di), ''Roberto Pane tra storia e restauro'', cit., pp. 159-169.</ref>. Intanto, il legame con Giovannoni lo conduce a una prima affermazione professionale (frontone occidentale della Galleria Vittoria, 1926-28, assegnatogli in secondo grado, dopo che nel primo la commissione presieduta da Giovannoni, Arturo Casalini e Michele Platania aveva riconosciuto parimenti vincitori assieme al suo i progetti di [[Camillo Guerra (ingegnere)|Camillo Guerra]], [[Marcello Canino]] e Michele Jammarino), e a collaborare con il maestro al piano regolatore di Napoli del 1926-27, dove progetta alcune sistemazioni come la liberazione del fianco di [[Chiesa di Santa Caterina a Formiello|Santa Caterina a Formiello]] (1926), poi realizzata dieci anni più tardi<ref>A. Pane, ''L’influenza di Gustavo Giovannoni a Napoli tra restauro dei monumenti e urbanistica. Il piano del 1926 e la questione della «vecchia città»'', in R. Amore, A. Pane, G. Vitagliano, ''Restauro, monumenti e città. Teorie ed esperienze del Novecento in Italia'', Electa Napoli, ivi 2008, pp. 31-32.</ref>.
Per alcuni anni insegnò anche [[Storia dell'arte]] presso il [[Liceo classico Umberto I|liceo Umberto I]] di Napoli ed a partire dal [[1930]] fu incaricato di diverse discipline presso la Scuola di Architettura di Napoli, da poco costituita. Tra la fine degli [[Anni 1920|anni venti]] e i primi [[Anni 1940|anni quaranta]] realizzò alcune opere architettoniche a Napoli: oltre al frontone occidentale della Galleria Vittoria ricordiamo la facciata dell'Istituto di Scienze Economiche e Commerciali in [[via Partenope]] e il Padiglione della Civiltà Cristiana in Africa alla [[Mostra d'Oltremare]].
[[FileImmagine:GalleriaVittoriaNaplesPiazzaVittoria.jpg|thumbminiatura|Ingresso occidentale della galleriaGalleria della Vittoria, presente nella [[Piazza della Vittoria (Napoli)|piazza omonima]].]]
 
A partire dal [[1930]], ottenuta nello stesso anno la libera docenza in Architettura Generale, è incaricato di Scenografia presso la neocostituita Scuola Superiore di Architettura di Napoli, dove insegnerà diverse discipline per tutti gli anni Trenta, tra cui principalmente Storia e Stili dell’Architettura, fino a ottenere la cattedra di Caratteri Stilistici e Costruttivi dei Monumenti nel 1942. Il suo dichiarato antifascismo non gli impedisce intanto di ottenere alcuni incarichi dal regime: come l’Istituto di Scienze Economiche e Commerciali in [[via Partenope]] (1934-37), e il Padiglione della "Civiltà Cristiana in Africa" alla Mostra d'Oltremare (1940); mentre un piccolo edificio oggi scomparso, il caffè-panoramico a [[Posillipo]] (1934), testimonia la sua apertura al [[Razionalismo italiano|razionalismo]]. Dal 1939 dirige per un triennio la Regia Scuola d’Arte per la tarsia e l’ebanisteria di Sorrento, orientando gli allievi alla riproduzione di architetture tradizionali della penisola sorrentina e facendo eseguire oggetti d’arredo e mobili su suo disegno<ref>Cfr. R. Pane, ''La R. Scuola d'arte per la tarsia e l'ebanisteria di Sorrento'', Le Monnier, Firenze 1941; A. Fiorentino (a cura di), ''L’intarsio. La R. scuola d’arte di Sorrento e Roberto Pane'', catalogo della mostra (Sorrento 19 dicembre 2007 - 30 marzo 2008), MUTA, Sorrento 2007.</ref>.
Poco prima dell'inizio della [[Seconda guerra mondiale]] conobbe importanti intellettuali come [[Bernard Berenson]] e [[Benedetto Croce]]. Di quest'ultimo divenne amico e cominciò a frequentare la casa, come gli altri ambienti liberali ed antifascisti della città partenopea che attorno al filosofo gravitavano. Dopo poco aderì al [[Partito d'Azione]], all'interno del quale assunse una posizione particolare, cercando di comporre gli ideali azionisti con quelli liberali.
 
Nel corso degli anni Trenta, mentre intensifica le frequentazioni con Benedetto Croce e il circolo di intellettuali liberali e antifascisti raccolto intorno al filosofo, si avvicina anche a [[Bernard Berenson]], definendo e consolidando il proprio percorso di studioso. Collabora con articoli e recensioni a diverse riviste, da ''“[[Pan (rivista)|Pan]]”'' a ''“Rassegna di architettura”'', per poi pubblicare un volume sulla ''Architettura rurale campana'' (1936), illustrato da suoi disegni, un breve saggio sull'acquaforte di [[Giovan Battista Piranesi]] (1938) e due studi monografici fondamentali, che costituiranno il plot di tutte le sue future ricerche: ''Architettura del Rinascimento in Napoli'' (1937) e ''Architettura dell’età barocca in Napoli'' (1939).
Nel [[1942]] divenne professore ordinario di Caratteri Stilistici e Costruttivi dei Monumenti presso la [[Università degli Studi di Napoli Federico II|Facoltà di Architettura dell'Università di Napoli]]. Oltre al corso di Caratteri Stilistici e Costruttivi dei Monumenti, insegnò dal [[1950]] anche Restauro dei Monumenti presso la medesima Università. Nella primavera del [[1962]] fu visiting professor all'[[Università della California, Berkeley|Università di California]] a [[Berkeley]]. Nel [[1969]] fondò a Napoli la Scuola di Perfezionamento in Restauro dei Monumenti, divenuta oggi Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio.<ref>[http://www.scuolabeniarchitettonici.unina.it/ Homepage - Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio - Università degli studi di Napoli Federico II - Facoltà di Architettura<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
A partire dai primi anni Quaranta, con l'[[Bombardamenti di Napoli|intensificarsi dei bombardamenti]]<!-- a Napoli-->, si trasferisce a Sorrento con la moglie Eugenia Santucci (sposata nel 1939) e il figlio [[Giulio Pane|Giulio]] (1940), frequentando quotidianamente Croce, anch'egli sfollato da Napoli e ospitato a [[Villa Tritone|Villa del Tritone]]. Di questi intensi momenti scriverà in seguito un lucido ricordo, che è anche una testimonianza del suo profondo legame con il grande filosofo, da lui definito «l’uomo che mi ha più di ogni altro ispirato ammirazione e riverenza»<ref>R. Pane, ''Croce 1942-1944'', in Id., ''Architettura e arti figurative'', Neri Pozza, Venezia 1948, p. 138.</ref>. All’indomani della [[caduta del fascismo]] (25 luglio 1943), vissuta in prima persona con la sua partecipazione all'assalto del Fascio di Sorrento, che gli costerà anche qualche giorno di prigione<ref>A. Pane, ''Da Vecchie città a Città antiche: l’eredità di Gustavo Giovannoni nell’opera di Roberto Pane'', in ''Gustavo Giovannoni e l’architetto integrale'', Atti del convegno internazionale, a cura di G. Bonaccorso e F. Moschini, in «Quaderni degli Atti», 2015-2016, Accademia Nazionale di San Luca, Roma 2019, p. 427 n. 72.</ref>, si avvicina al [[Partito d'Azione]], all'interno del quale assume una posizione particolare, cercando di comporre gli ideali azionisti con quelli liberali.
A livello teorico divenne uno dei principali esponenti della [[Teoria del restauro|scuola del restauro critico]], assieme a [[Cesare Brandi]] e [[Renato Bonelli]] e nel [[1949]] fu chiamato come esperto di [[restauro architettonico]] presso l'[[UNESCO]]. Nel contempo fu nominato componente della commissione tecnica dell'[[Istituto Centrale per il Restauro|I.C.R.]] e del consiglio superiore del [[Ministero dei Lavori Pubblici italiano|Ministero dei Lavori Pubblici]]. Nel [[1964]], insieme a [[Piero Gazzola]], promosse la redazione della [[Carta di Venezia|Carta Internazionale del Restauro di Venezia]], sottoscritta da un comitato di 23 esperti, rappresentanti delle principali nazioni del mondo.
 
Dopo il bombardamento e l'incendio del [[Basilica di Santa Chiara (Napoli)|complesso di Santa Chiara]]<!-- a Napoli--> (3-4 agosto 1943), s'impegna in prima persona nelle scottanti questioni della ricostruzione, sia a Napoli che nell’intero territorio italiano, ampliando i suoi interessi verso il campo del restauro dei monumenti, disciplina che insegnerà per oltre vent'anni, a partire dal 1950, presso la Facoltà di Architettura, affiancandola all'insegnamento di Caratteri stilistici e costruttivi dei monumenti. In ambito locale, dopo aver promosso dal gennaio 1944 la ricostituzione dell'Ordine degli Architetti di Napoli, divenendone il primo presidente dopo la Liberazione, si occuperà della vicenda del restauro di Santa Chiara e della sua insula, cogliendo anche l'occasione per una importante revisione degli orientamenti generali in materia di restauro con un celebre scritto pubblicato su ''“[[Aretusa (rivista)|Aretusa]]”'' nello stesso 1944, oltre a prendere parte alla commissione per il nuovo piano regolatore presieduta da [[Luigi Cosenza]] (1945-46). In ambito nazionale orienterà diversi restauri del patrimonio architettonico danneggiato dalla guerra, tra cui il [[Tempio Malatestiano]] di [[Rimini]], attraverso la partecipazione alla Commissione Consultiva per le Antichità e le Belle Arti.
Nel [[1961]] assunse la direzione della terza serie del prestigioso periodico ''[[Napoli nobilissima]]'', il cui fondatore era stato proprio l'amico filosofo, Benedetto Croce. Nel [[1971]] coordinò la pubblicazione di un approfondito studio, redatto in tre volumi con la collaborazione di diversi autori, sul [[Centro storico di Napoli|Centro Antico di Napoli]].
 
Nel [[1942]]1959, divennecon professorela ordinariopubblicazione didel Caratterilibro Stilisticicollettivo e''Ville Costruttivivesuviane deidel MonumentiSettecento'' pressoriscoprì laquesto [[Università degli Studi di Napoli Federico II|Facoltà di Architetturapatrimonio dell'Universitàarchitettura didel Napoli]]. Oltre al corso di Caratteri Stilistici e Costruttivi dei Monumentisettecento, insegnòche dalportò [[1950]]successivamente anchealla Restaurocreazione deidell'Ente Monumentiper pressole laVille medesima UniversitàVesuviane. Nella primavera del [[1962]] fu visiting professor all'[[Università della California, - Berkeley|Università didella California]] a [[Berkeley]]. Nel [[1969]] fondò a Napoli la Scuola di Perfezionamento in Restauro dei Monumenti, divenuta oggi Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio.<ref>[{{cita web|url=http://www.scuolabeniarchitettonici.unina.it/ Homepage - |titolo=Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio|editore=Università <!-- Università degli studi--> di Napoli Federico II |accesso=2022- Facoltà di Architettura<!07-- Titolo generato automaticamente -->]05}}</ref>.
 
A livello teorico divenne uno dei principali esponenti della [[Teoria del restauro|scuola del restauro critico]], assieme a [[Cesare Brandi]] e [[Renato Bonelli]] e nel [[1949]] fu chiamato come esperto di [[restauro architettonico]] presso l'[[UNESCO]]. Nel contempo fu nominato componente della commissione tecnica dell'[[Istituto Centrale per il Restauro|I.C.R.]] e del consiglio superiore del [[Ministero dei Lavorilavori Pubblici italiano|Ministero dei Lavori Pubblicipubblici]]. Nel [[1964]], insieme a [[Piero Gazzola]], promosse la redazione della [[Carta di Venezia|Carta Internazionale del Restauro di Venezia]], sottoscritta da un comitato di 23 esperti, rappresentanti delle principali nazioni del mondo.
 
Nel [[1961]] assunse la direzione della terza serie del prestigioso periodico ''[[Napoli nobilissima]]'', il cui fondatore era stato proprio l'amico filosofo, Benedetto Croce. Nel [[1971]] coordinò la pubblicazione di un approfondito studio, redatto in tre volumi con la collaborazione di diversi autori, sul [[Centro storico di Napoli|Centro Antico di Napoli]].
 
Appoggiò convintamente tutta una serie di tentativi di rinnovamento della società: prima fu accanto ad [[Adriano Olivetti]] ed alla sua comunità, che riprendeva il pensiero dello statunitense [[Lewis Mumford]], poi si avvicinò alle idee di [[Theodor Adorno|Adorno]] e [[Max Horkheimer|Horkheimer]], schierandosi accanto agli studenti che chiedevano una radicale riforma sociale.
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Figura di primo piano del panorama intellettuale nazionale, si distinse come acceso e preparato polemista e partecipò ad ogni riflessione e disputa culturale condotta dal [[secondo dopoguerra]] alla sua scomparsa, soprattutto in campo architettonico, urbanistico ed ambientale.
 
Sostenitore a spada tratta della città storica e del paesaggio, portò avanti una lotta senza quartiere contro ogni [[speculazione edilizia]], distinguendosi soprattutto nella battaglia a Napoli contro l'egemonia di [[Achille Lauro (armatore)|Achille Lauro]].
 
Ha scritto una grande quantità di opere, alcune delle quali memorabili. Tra queste emergono principalmente il volume su [[Andrea Palladio]] ([[1961]]), quello su [[Antoni Gaudí]] ([[1964]]), nonché i due volumi su ''Il Rinascimento nell'Italia Meridionale'' ([[1975]]-[[1977|77]]). Altro importante frutto del suo lavoro, rimane il Piano Territoriale Paesistico della penisola sorrentino-amalfitana, redatto assieme a [[Luigi Piccinato]] e approvato definitivamente nel [[1987]], senza il quale probabilmente quel magnifico lembo di territorio sarebbe stato totalmente deturpato dalla [[speculazione edilizia]].
 
Fu nel comitato direttivo della ''Storia di Napoli'', edita in 10 volumi dalle [[Edizioni scientifiche italiane]] (Napoli, 1971-1978), organismo presieduto da [[Ernesto Pontieri]], di cui fecero parte [[Salvatore Battaglia]], [[Giovanni Cassandro]], [[Epicarmo Corbino]].
 
== OpereScritti principali ==
* ''Architettura rurale campana'', Firenze, ed. Rinascimento del libro, [[1936]];
* ''Architettura del Rinascimento in Napoli'', Napoli, ed. Politecnica, [[1937]];
* ''L'acquaforte di G.B. Piranesi'', Napoli, R. Ricciardi, [[1938]];
* ''Architettura dell'età barocca in Napoli'', Napoli, ed. Politecnica, [[1939]];
* ''La casa di Loreio Tiburtino e la villa di Diomede in Pompei'', Roma, Libreria dello stato, [[1947]] (con [[Amedeo Maiuri]]);
* ''Andrea Palladio'', Torino, Giulio Einaudi Editore, [[1948]], [[1961]];
* ''Architettura e arti figurative'', Venezia, Neri Pozza, [[1948]];
* ''Napoli imprevista'', Torino, Giulio Einaudi Editore, [[1949]];
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* ''Mausolei romani in Campania.'' Napoli, Edizioni scientifiche italiane, [[1957]] (con [[Alfonso de Franciscis]]);
* ''Il monastero napoletano di S. Gregorio Armeno'', Napoli, ed. L'Arte Tipografica, [[1957]];
* ''Città antiche edilizia nuova'', Napoli, ESIEdizioni scientifiche italiane, [[1959]];
* ''Ville vesuviane del settecento'' (in collab.) Napoli, ESIEdizioni scientifiche italiane, [[1959]];
* ''AndreaCampania, Palladiola casa e l'albero'', TorinoNapoli, Giulio Einaudi EditoreMontanino, [[1961]];
* ''Antoni Gaudí'', Milano, Edizioni di Comunità, [[1964]], [[1982]];
* ''Capri. Mura e volte'', Napoli, Edizioni scientifiche italiane, [[1965]]; Napoli, Adriano Gallina, [[1982]];
* ''Attualità dell'ambiente antico'', Firenze, La nuova Italia, [[1967]];
* ''Il centro antico di Napoli'', Napoli, ESIEdizioni scientifiche italiane, [[1971]] (in collaborazione con L. Cinalli, G. D'Angelo, R. Di Stefano, C. Forte, S. Casiello, G. Fiengo, L. Santoro);
* ''Luigi Vanvitelli'', Napoli, Edizioni scientifiche italiane, [[1973]] (in collaborazione con R. De Fusco, A. Venditti, R. Di Stefano, F. Strazzullo, C. de Seta);
* ''Il Rinascimento nell'Italia meridionale'', 2 voll., Milano, Edizioni di Comunità, [[1975]] e [[1977]].
* ''SeicentoIl napoletano.Rinascimento Artenell'Italia costume ambientemeridionale'', (a2 cura di)voll., Milano, Edizioni di Comunità, [[19841975]] e [[1977]];
* ''Il canto dei tamburi di pietra'', Napoli, Guida, [[1980]].
* ''IlPaestum Rinascimentonelle nell'Italiaacqueforti meridionaledi Piranesi'', 2 voll., Milano, Edizioni di Comunità, [[1975]] e [[19771980]].
* ''Seicento napoletano. Arte costume ambiente'' (a cura di), Milano, Edizioni di Comunità, [[1984]].
* ''Attualità e dialettica del restauro'' (a cura di M. Civita), Chieti, Solfanelli, [[1987]].
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{DBI|nome = PANE, Roberto|nomeurl = roberto-pane|autore = Rosa Monaco|anno = 2014|volume = 80|accesso = 4 agosto 2014}}
* {{DBI
* {{Cita libro |autore = AA.VV. |titolo = Scritti in onore di Roberto Pane |città = Napoli |editore = Istituto di storia dell'architettura dell'Università |anno = 1972 |sbn = IT\ICCU\SBL\0447232SBL0447232}}
|nome = PANE, Roberto
* {{Cita libro |autore = Raffaele Mormone |titolo = Roberto Pane. Teoria e storia dell'architettura |città = Napoli |editore = Ermanno Cassitto |anno = 1983 |sbn = IT\ICCU\NAP\0070334NAP0070334}}
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* {{Cita libro |autore = AA.VV. |titolo = Scritti in onore di Roberto Pane |città = Napoli |editore = Istituto di storia dell'architettura dell'Università |anno = 1972 |sbn = IT\ICCU\SBL\0447232}}
* {{Cita libro |autore = Raffaele Mormone |titolo = Roberto Pane. Teoria e storia dell'architettura |città = Napoli |editore = Ermanno Cassitto |anno = 1983 |sbn = IT\ICCU\NAP\0070334}}
* {{Cita libro |autore = Roberto Pane |curatore = Mauro Civita |titolo = Attualità e dialettica del restauro. Educazione all'arte, teoria della conservazione e del restauro dei monumenti |città = Chieti |editore = Mario Solfanelli |anno = 1987 |isbn = 88-7497-240-7}}
* {{Cita pubblicazione |autore = Giuseppe Fiengo |titolo = Attualità e dialettica del restauro nel pensiero di Roberto Pane |rivista = [[Napoli nobilissima]] |volume = 27 |data = 1988 |paginepp = 81-84 |sbn = IT\ICCU\NAP\0433408NAP0433408}}
* {{Cita pubblicazione |autore = |titolo = Ricordo di Roberto Pane: incontro di studi, Napoli, Villa Pignatelli, 14-15 ottobre 1988 |rivista = Napoli nobilissima |anno = 1991 |sbn = IT\ICCU\VEA\0026972VEA0026972}}
* {{Cita libro |autore = Filena Patroni Griffi |autore2 = Raffaele Mormone |titolo = Conversazioni con Roberto Pane |città = Napoli |editore = Arte tipografica |anno = 1992 |sbn = IT\ICCU\CFI\0217039CFI0217039}}
* {{Cita libro |autore = Luigi Guerriero |autore2 = Giuseppe Fiengo |titolo = Roberto Pane e la dialettica del restauro |città = Napoli |editore = [[Liguori Editore]] |anno = 1995 |isbn = 88-207-2602-5}}
* {{Cita libropubblicazione |curatoreautore = AlessandroGiulio FiorentinoPane |titolo = L'intarsio.Profilo Labiografico Regiadi scuolaRoberto d'artePane di|volume Sorrento= ein ''Roberto Pane. (catalogoL'intitolazione della mostra,biblioteca Sorrentoe 19due dicembrelezioni 2007 - 30 marzo 2008)inedite'' |città = SorrentoNapoli |editore = MuseobottegaArte TarsialigneaTipografica |anno = 20072004 |sbnisbn = IT\ICCU\BVE\048863888-87375-63-1}}
* {{Cita libro |curatore = Alessandro Fiorentino |titolo = L'intarsio. La Regia scuola d'arte di Sorrento e Roberto Pane (catalogo della mostra, Sorrento 19 dicembre 2007 - 30 marzo 2008) |città = Sorrento |editore = Museobottega Tarsialignea |anno = 2007 |sbn = BVE0488638}}
* {{Cita libro |curatore = Stella Casiello |curatore2 = Andrea Pane |curatore3 = Valentina Russo |titolo = Roberto Pane tra storia e restauro. Architettura, città, paesaggio |città = Venezia |editore = [[Marsilio Editori]] |anno = 2010 |isbn = 978-88-317-0633-9}}
* {{Cita libro |autore=Andrea Pane |capitolo=Roberto Pane artista e architetto alle origini della scuola storica napoletana (1930-45) |curatore=Renato Capozzi et al. |titolo=La Scuola di Architettura a Napoli: i maestri e le opere. Dalla fondazione al dopoguerra (1927-1945) |città=Napoli |editore=Clean edizioni |anno=2022 |ISBN=978-88-8497-776-2}}
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://www.sorrentopost.com/personaggi-celebri-roberto-pane-storico-dellarchitettura/ Personaggi Celebri: Roberto Pane, storico dell’Architettura] - [http://www.sorrentopost.com Sorrento Post], 29 ottobre 2014
* [{{Cita web |url= http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Eventi/visualizza_asset.html_1332157511.html |titolo= Presentazione del volume: Roberto Pane tra storia e restauro. Architettura, città, paesaggio] |editore= <!--sul sito del--> [[Ministero per i Beni e le Attività Culturali]].}}
* {{Treccani|roberto-pane|Pane, Roberto|accesso = 4 agosto 2014}}
* [{{Cita web |url= http://www.napoli.com/viewarticolo.php?articolo=24167 |titolo= "Roberto Pane tra storia e restauro"] |sito= Napoli.com}}
* {{Cita web |url= http://www.sorrentopost.com/personaggi-celebri-roberto-pane-storico-dellarchitettura/ |titolo= Personaggi Celebri: Roberto Pane, storico dell'Architettura |opera= Sorrento Post |data= 29 ottobre 2014 |accesso= 3 novembre 2014 |dataarchivio= 3 novembre 2014 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20141103115650/http://www.sorrentopost.com/personaggi-celebri-roberto-pane-storico-dellarchitettura/ |urlmorto= sì }}
* [http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Eventi/visualizza_asset.html_1332157511.html Presentazione del volume: Roberto Pane tra storia e restauro. Architettura, città, paesaggio] sul sito del [[Ministero per i Beni e le Attività Culturali]].
 
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