Ludwig van Beethoven: differenze tra le versioni
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{{nd||Beethoven (disambigua)|Beethoven}}
{{Bio
|Nome =
|Cognome = van Beethoven
|ForzaOrdinamento = Beethoven, Ludwig
|PreData = {{IPA|/beˈtɔven/}} o {{IPA|/beˈtoven/}}<ref>{{Dipi|Beethoven}}<br />Intenzionale {{IPA|/beˈtofen/}}; da evitare {{IPA|/beeˈtɔven/}}.</ref>; in [[Lingua tedesca|tedesco]] {{IPA|[ˈluːtvɪç fan ˈbeːthoːfn̩]}}<ref>{{cita libro|autore=Max Mangold|curatore=Franziska Münzberg|titolo=Duden Aussprachewörterbuch|lingua=de|edizione=6|anno=2006|editore=Bibliographisches Institut & F.A. Brockhaus AG|città=Mannheim|isbn=3-411-04066-1|pp=191, 520, 811}} La particella ''van'', di origine neerlandese (pronuncia originale [vɑn]) e corrispondente al tedesco ''von'', si può pronunciare sia [van] sia [fan].</ref><ref group="N">La pronuncia fiamminga del nome del nonno del compositore, Lodewijk van Beethoven, da cui Ludwig prende il nome è {{IPA|[ˈloːdəwɛik vɑn ˈbeːtˌhoːvn̩]}}.</ref>
|Sesso = M
|LuogoNascita = Bonn
|GiornoMeseNascita = 16 dicembre
|AnnoNascita = 1770
|NoteNascita = <ref group="N">Non è nota con certezza la data di nascita. Poiché era uso battezzare i bambini il giorno dopo la nascita, tradizionalmente si ipotizza che Beethoven sia nato il 16 dicembre, anche se non esistono prove certe a sostegno di tale tesi. Alcune testimonianze indirette dell'epoca riportano tale data, tra le quali un testo di [[Johann Georg Albrechtsberger]] del 1796, un necrologio del 1827 e la biografia redatta da Schlosser nello stesso anno. Cfr. {{cita libro|titolo=Beethoven|lingua=en|url=https://archive.org/details/beethoven00coop|autore=Barry Cooper|anno=2000|editore=Oxford University Press|isbn=0-19-159270-6|p={{cita testo|url=https://archive.org/details/beethoven00coop/page/3|titolo=3}}}}</ref>
|LuogoMorte = Vienna
|GiornoMeseMorte = 26 marzo
|AnnoMorte = 1827
|Epoca = 1800
|Attività = compositore
|Attività2 = pianista
|Attività3 = Direttore d'orchestra
|Nazionalità = tedesco
|Immagine = Beethoven.jpg
|Didascalia = Ludwig van Beethoven (1820)
|Didascalia2 = [[File:Beethoven Signature.svg|215px]]
}}
Figura cruciale della [[musica colta]] occidentale, fu l'ultimo rappresentante di rilievo del [[classicismo viennese]].
Nel catalogo delle composizioni beethoveniane hanno grande rilievo la sua produzione orchestrale, quella [[Pianoforte|pianistica]] e quella [[Musica da camera|cameristica]]. Capolavori dei rispettivi generi rimangono anche sue composizioni [[Musica sacra|sacre]], come la ''[[Missa Solemnis (Beethoven)|Missa Solemnis]]'', e [[Opera|teatrali]], come ''[[Fidelio]]''.
==
[[File:Beethoven house of birth Bonn 2008.jpg|
[[File:
===
{{
La famiglia di Beethoven, di Buon musicista, il nonno di Beethoven si era trasferito a [[Bonn]] nel
[[File:Wegeler Franz Gerhard.jpg|
[[File:Maximilian Franz Austria 1756 1801 portrait.jpg|
L'amico d'infanzia Franz Gerhard Wegeler scrisse nelle sue memorie: «Il nostro Ludwig era nato il 17 dicembre 1770».<ref>Franz Gerhard Wegeler e [[Ferdinand Ries]], ''Biogr. Notizen über Ludwig van Beethoven'', Coblenza, 1838</ref> Il nipote Karl nei ''[[
Dal secondo matrimonio, Maria Magdalena avrà altri cinque figli, dei quali soltanto due raggiungeranno l'età adulta e avranno un ruolo importante nella vita di Beethoven: Kaspar Anton Karl (battezzato l'8 aprile
Pensando a Mozart bambino, esibito dal padre in tournée concertistiche attraverso tutta [[Europa]] una quindicina di anni prima, Johann avviò Ludwig allo studio della musica già dal
Johann van Beethoven sembra essere stato capace solo di brutalità e di ostinata autorità: pare che spesso, completamente ubriaco, costringesse Ludwig ad alzarsi da letto a tarda notte, ordinandogli di suonare il pianoforte o il violino per intrattenere i suoi amici.{{Senza fonte|}} Così come la sua educazione, anche l'istruzione musicale del piccolo Ludwig fu burrascosa: il padre lo affidò inizialmente a tale Tobias Pfeiffer, che si dimostrò altrettanto incline all'alcool
L'amicizia, iniziata sin dai tempi dell'infanzia, con il medico Franz Gerhard Wegeler (
=== Il mecenatismo di Waldstein e l'incontro con Haydn ===
[[File:Thirteen-year-old Beethoven.jpg|
[[File:WALDST1.jpg|
{{Citazione|Caro Beethoven, Ella parte finalmente per Vienna per soddisfare un desiderio a lungo vagheggiato. Il genio di Mozart è ancora in lutto e piange la morte del suo pupillo. Presso il fecondissimo Haydn ha trovato rifugio, ma non occupazione; e per mezzo suo desidererebbe incarnarsi di nuovo in qualcuno. Sia Lei a ricevere, in grazia di un lavoro ininterrotto, lo spirito di Mozart dalle mani di Haydn.|Lettera del conte [[Ferdinand Ernst Gabriel von Waldstein|Ferdinand]] von Waldstein a Beethoven, 13
Nel
Tuttavia, è nel luglio
Intanto sua madre era morta di [[tubercolosi]] il 17 luglio
Con il permesso dell'
===
[[File:Joseph Haydn.jpg|
[[File:Johann Georg Albrechtsberger.jpg|
==== I primi anni viennesi ====
{{Citazione|Avete molto talento e ne acquisirete ancora di più, enormemente di più. Avete un'abbondanza inesauribile d'ispirazione, avete pensieri che nessuno ha ancora avuto, non sacrificherete mai il vostro pensiero a una norma tirannica, ma sacrificherete le norme alle vostre immaginazioni: voi mi avete dato l'impressione di essere un uomo con molte teste, molti cuori, molte anime.|Franz Joseph Haydn in una conversazione con Beethoven, circa 1793}}
Alla fine del [[XVIII secolo]], [[Vienna]] era la capitale incontrastata della musica occidentale e rappresentava il luogo ideale per un musicista desideroso di fare carriera. Al suo arrivo, a soli ventidue anni, aveva già composto un buon numero di opere minori, ma era ancora lontano dalla sua maturità artistica; questo era il tratto che lo distingueva da Mozart, notoriamente divenuto il simbolo del genio
Quanto all'insegnamento di Haydn, per quanto prezioso e prestigioso, risultava procedere
Dopo una nuova partenza di Haydn per [[Londra]] (gennaio
Le lettere di presentazione di Waldstein e il suo talento di pianista lo avevano fatto conoscere e apprezzare alle personalità dell'aristocrazia viennese, appassionata di [[opera lirica]], i cui nomi restano ancora oggi citati nelle dediche di molte sue opere: il funzionario di corte, barone [[Nikolaus Zmeskall]], il principe [[
==== Il primo virtuoso di Vienna ====
[[File:Beethoven Riedel 1801.jpg|
{{Citazione|Lo stupefacente modo di suonare di Beethoven, così notevole per gli arditi sviluppi della sua improvvisazione, mi toccò il cuore in modo insolito: mi sentii così profondamente umiliato nel mio più intimo essere da non poter più toccare il pianoforte per diversi giorni [...] Certo, ammirai il suo stile vigoroso e brillante, ma i suoi frequenti e arditi salti da un tema all'altro non mi convinsero affatto; distruggevano l'unità organica e lo sviluppo graduale delle idee [...] la stranezza e l'ineguaglianza sembravano essere per lui lo scopo principale della composizione.|Testimonianza del compositore boemo Johann Wenzel Tomásek in un concerto di Beethoven del 1797}}
Nel
Beethoven si immerse nella lettura dei classici greci, di [[
Mentre la sua attività creatrice si intensificava (composizione delle ''sonate per
A conclusione di questo periodo inizia la produzione dei primi capolavori quali: il ''[[Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 (Beethoven)|concerto per pianoforte e orchestra n. 1]]'' (
==== La scoperta della sordità ====
{{Vedi anche|testamento di Heiligenstadt}}
[[File:Beethoven Heiligenstaedter Testament.jpg|min|verticale|La prima pagina autografa del [[testamento di Heiligenstadt]], redatto da Beethoven il 6 ottobre 1802; colpito dalla sua sordità iniziale, vi esponeva allo stesso tempo la sua disperazione e la sua volontà di continuare]]
{{Citazione|Sono poco soddisfatto dei miei lavori scritti sino ad oggi. Da oggi, voglio aprire un nuovo cammino.|Lettera di Beethoven all'amico Krumpholz, 1802}}
L'anno
Consapevole che quest'infermità avrebbe definitivamente distrutto la sua carriera pubblica di pianista virtuoso quale fino ad allora si era dimostrato, dopo aver meditato per sua stessa ammissione anche il [[suicidio]], si dedicò con nuovo slancio alla composizione tentando di sfuggire ai mali che tormentavano la sua anima. In una lettera indirizzata ai fratelli espresse tutta la sua tristezza e la fede nella sua arte ([[testamento di Heiligenstadt]]): {{Citazione|O voi uomini che mi credete ostile, scontroso, misantropo o che mi fate passare per tale, come siete ingiusti con me! Non sapete la causa segreta di ciò che è soltanto un'apparenza [...] pensate solo che da sei anni sono colpito da un male inguaribile, che medici incompetenti hanno peggiorato. Di anno in anno, deluso dalla speranza di un miglioramento [...] ho dovuto isolarmi presto e vivere solitario, lontano dal mondo [...] se leggete questo un giorno, allora pensate che non siete stati giusti con me, e che l'infelice si consola trovando qualcuno che gli somiglia e che, nonostante tutti gli ostacoli della natura, ha fatto di tutto per essere ammesso nel novero degli artisti e degli uomini di valore.|Beethoven, 6 ottobre
Nonostante il pessimismo, fu questo un periodo di fertile attività compositiva: dopo la ''sonata per violino n. 5'' (
===
==== Dall{{'}}''Eroica'' al ''Fidelio'' ====
{{Citazione|In questa sinfonia Beethoven si era proposto come argomento ispiratore Bonaparte, quando quest'ultimo era ancora primo console. All'epoca Beethoven ne faceva un caso straordinario e vedeva in lui l'epigono dei grandi consoli romani.|Testimonianza di [[Ferdinand Ries]] sulla genesi della terza sinfonia}}
La ''[[Sinfonia n. 3 (Beethoven)|sinfonia n. 3]]''
Infine, al capolavoro fu data l'intestazione di ''«Grande sinfonia Eroica per celebrare il sovvenire di un grande uomo»''. La genesi della sinfonia si estese dal
Anche nella scrittura pianistica del compositore lo stile andava evolvendosi: scritta immediatamente dopo la terza sinfonia negli ultimi mesi del 1803,<ref name="cita
A trentacinque anni, Beethoven si cimentò nel genere [[Opera|operistico]]: nel
==== L'indipendenza affermata ====
[[File:Beethoven18045JosephMähler.jpg|
{{Citazione|Principe, ciò che siete, lo siete in occasione della nascita. Ciò che sono, lo sono per me. Principi ce n'è e ce ne saranno ancora migliaia. Di Beethoven ce n'è soltanto uno.|Biglietto di Beethoven al principe Lichnowsky, ottobre 1806}}
Dopo il
Nell'autunno di quell'anno Beethoven accompagnò il suo mecenate, il principe Carl Lichnowsky, nel suo castello di [[Slesia]] e in occasione di questo soggiorno diede la dimostrazione più luminosa della sua volontà di indipendenza. Poiché Lichnowsky aveva minacciato di mettere Beethoven agli arresti se si fosse ostinato a rifiutare un'esibizione al
Perso il finanziamento e la protezione del suo principale mecenate, Beethoven riuscì ad affermarsi come artista indipendente e a liberarsi simbolicamente dal patronato aristocratico, tant'è che ormai lo stile eroico poteva raggiungere il suo parossismo. Dando seguito al suo desiderio di «affrontare il suo destino alla gola» espresso a Wegeler nel novembre 1801,<ref>
Composta contemporaneamente alla quinta, la ''[[Sinfonia n. 6 (Beethoven)|sinfonia pastorale]]'' sembra quella più contrastata. Descritta da Michel Lecompte come «la più serena, la più ridotta e la più melodica delle nove sinfonie» e nel medesimo tempo la più atipica,<ref>Lecompte M, ''Guide illustré de la musique symphonique de Beethoven'', Fayard, 1995, p. 131</ref> è l'omaggio alla [[natura]] di un compositore profondamente innamorato della campagna, nella quale ritrovava sempre la calma e la serenità propizie alla sua ispirazione. Autentica anticipatrice del romanticismo musicale, la ''Pastorale'' porta come sottotitolo questa frase di Beethoven «Espressione di sentimenti piuttosto che pittura» e ciascuno dei suoi movimenti porta un'indicazione descrittiva.
Il [[concerto
==== La maturità artistica ====
[[File:Goethe.jpg|
{{Citazione|Non avevo mai incontrato un artista così fortemente concentrato, così energico, così interiore. [...] Il suo ingegno mi ha stupefatto; ma egli è purtroppo una personalità del tutto sfrenata, che, se non ha certamente torto nel trovare detestabile il mondo, non si rende così più gradevole a sé e agli altri. [...] Malauguratamente, è una personalità fortemente indotta.|Giudizio di Goethe su Beethoven, 1812}}
Nel
Beethoven accettò, sperando di mettersi definitivamente al riparo dalle necessità, ma la ripresa della guerra tra la Francia e l'Austria nella primavera del
Nonostante questo, il catalogo delle sue opere continuava ad arricchirsi: gli anni
===
==== L'amata immortale ====
{{Vedi anche|lettera all'amata immortale}}
[[File:Antonie Brentano3.jpg|min|verticale|Ritratto di Antonia Brentano di [[Joseph Karl Stieler]] (1808)]]
{{Citazione|Non è l'attrazione dell'altro sesso che mi attira in lei, no, soltanto lei, tutta la sua persona con tutte le sue qualità hanno incatenato il mio rispetto, i miei sentimenti tutti, la mia sensibilità intera. Quando mi accostai a lei, mi ero formato la ferma decisione di non lasciar germogliare neanche una scintilla d'amore. Ma lei mi ha sopraffatto [...] mi lasci sperare che il suo cuore batterà a lungo per me. Di battere per lei, amata J., questo mio cuore non cesserà se non quando non batterà più del tutto.|Lettera di Beethoven a Josephine von Brunswick, 1805}}
Sul piano della vita sentimentale, Beethoven ha suscitato una notevole quantità di commenti da parte dei suoi biografi. Il compositore ebbe tenui relazioni con numerose donne, generalmente sposate, ma non conobbe mai quella felicità coniugale alla quale aspirava e della quale tesserà un'apologia nel ''[[Fidelio]]''. Nel maggio
Faranno entrambi ritorno a Vienna nel
Un po' più fugaci furono gli incontri con la contessa Anna Maria von Erdödy (1779 – 1837) rimasta paralizzata a causa della perdita del figlio, che rimase comunque sua intima confidente, vivrà in casa sua per qualche tempo nel 1808 e parteciperà alla ricerca di ricchi mecenati per suo conto (le dedicherà le due ''sonate per violoncello'' n. 4 e 5), la cantante lirica berlinese Amalie Sebald (1787 – 1846), incontrata a Teplitz tra il 1811 e il 1812, e la contessa Almerie Ersterhazy (1789 – 1848). Nel
Un altro evento importante nella vita sentimentale del musicista fu la scrittura della celeberrima ''[[lettera all'amata immortale]]'', redatta in tre riprese a Teplitz tra il 6 e il 7 luglio
==== L'incidente di Teplitz ====
[[File:Incident Teplitz 1812.png|
{{Citazione|Noi, esseri limitati dallo spirito illimitato, siamo nati soltanto per la gioia e la sofferenza. E si potrebbe quasi dire che i più eminenti afferrano la gioia attraverso la sofferenza.|Lettera di Beethoven alla contessa von Erdödy, 1815}}
Il mese di luglio
L'accoglienza molto favorevole riservata dal pubblico alla ''[[Sinfonia n. 7 (Beethoven)|settima sinfonia]]'' e alla vivace composizione ''[[La vittoria di Wellington]]'' (dicembre
Sul piano personale, l'evento più importante fu la morte del fratello Kaspar Karl nel 1815, a quel tempo cassiere alla Banca nazionale di Vienna. Beethoven aveva promesso di seguire l'istruzione di suo figlio Karl e dovette far fronte
In questi anni difficili, nel corso dei quali la sordità divenne totale, Beethoven produsse
==== La fama europea e i ritratti ====
[[File:Beethoven wiki.jpg|
{{Citazione|Nella sua apparenza esteriore tutto è possente, rude, in molti aspetti, come la struttura ossea del viso, della fronte alta e spaziosa, del naso corto e diritto, con i suoi capelli arruffati e raggruppati in grosse ciocche. Ma la bocca è graziosa e i suoi begli occhi parlanti riflettono in ogni istante i suoi pensieri e le sue impressioni che mutano rapidamente, ora graziose, amoroso–selvagge, ora minacciose, furenti, terribili.|Descrizione del viso di Beethoven del dottor Wilhelm Mueller, 1820}}
{{Citazione| Trovai nell'uomo, che aveva la cattiva fama di essere persona selvatica e poco socievole, l'artista più splendido, un animo d'oro, uno spirito grandioso e una piacevolezza bonaria. […] Se non avessi saputo, grazie a prove irrefutabili, che Beethoven è il compositore tedesco più grande, profondo e ricco, a me, completamente digiuno di cose musicali, ciò sarebbe apparso in modo incontrovertibile al vedere la sua persona!| Karl August Varnhagen von Ense, 1811<ref>Saglietti B., ''Beethoven, ritratti e immagini'', EDT-De Sono, 2010, p. 55.</ref>}}
Molti sono i ritratti del compositore realizzati quando era in vita, anche prima che conquistasse la fama a livello europeo. Diversi pittori immortalarono il compositore: era già stato ritratto da Joseph Willibrord Maehler nel 1804-05 e da Johann Cristoph Heckel nel 1815. Il berlinese August von Kloeber lo immortala nel 1818 dandogli quell'aspetto fra l'eroico e il demoniaco che ormai il mito romantico pretendeva di attribuire alla sua figura. In particolare, i capelli spettinati erano piaciuti a Beethoven, che aveva dichiarato di non amare essere ritratto "in ordine come se dovesse presentarsi a corte".<ref>Saglietti B., ''Beethoven, ritratti e immagini'', EDT-De Sono, 2010, p. 80.</ref>
Tra il 1819 e il 1820 l'ungherese [[Ferdinand Schimon]], che aveva già ritratto [[Ludwig Spohr]] e [[Carl Maria von Weber|Weber]], ritrasse Beethoven: ne riprodusse la fronte ampia, il volto pieno e il mento a conchiglia, migliorando la forma del naso e facendogli volgere lo sguardo scrutatore verso spazi lontani e indeterminati (come già Kloeber). Il pittore di re e principesse [[Joseph Karl Stieler]], forse intimidito dal famoso modello, costrinse Beethoven a lunghe ore di posa, immobile, per svariati giorni. L'opera, terminata nell'aprile del 1820, lo rappresenta con la ''[[Missa Solemnis (Beethoven)|Missa Solemnis]]''. Uno degli ultimi ritratti fu eseguito nel 1823 da [[Ferdinand Georg Waldmüller]], ma se ne è perduto l'originale. Ne resta una copia.
=== 1818–1827: l'ultimo Beethoven ===
==== L'addio al pianoforte, la religiosità e la messa in re ====
{{Vedi anche|quaderni di conversazione}}
[[File:Beethoven Klaviersonate Nr 30.jpg|min|verticale=0.9|Pagina manoscritta della ''sonata per piano n. 30'' op. 109 (1820)]]
{{Citazione|Voglio dunque abbandonarmi con pazienza a tutte le vicissitudini e rimettere la mia fiducia unicamente nella tua immutabile bontà, o Dio! [...] Sei la mia roccia, o Dio, sei la mia luce, sei la mia assicurazione eterna!|Citazione religiosa di Christian Sturm copiata da Beethoven nei Quaderni di conversazione, 1818}}
Beethoven tornò pienamente in forze nel 1817, anno in cui iniziò la scrittura di una nuova opera che sarà la più vasta e complessa composta fino ad allora, la ''sonata per piano n. 29'' op. 106 detta ''Hammerklavier''. La durata superiore ai quaranta minuti e l'esplorazione oltre ogni limite di tutte le possibilità dello strumento, lasciò perplessi i pianisti contemporanei di Beethoven che la giudicarono ineseguibile, ritenendo che la sordità del musicista gli rendeva impossibile una corretta valutazione delle possibilità sonore. Con l'eccezione della ''[[
A partire da allora, chiuso totalmente nella sua infermità, iniziò ad essere circondato da una corte di allievi, ammiratori e servitori che lo adulavano e spesso lo irritavano. Per comunicare con loro usò i ''[[quaderni di conversazione]]'' scritti direttamente dal musicista o trascritti dai suoi collaboratori, i quali costituiscono un'eccezionale testimonianza dell'ultimo periodo di vita del compositore
È in questo periodo, precisamente nella primavera del 1818, che Beethoven decise di comporre una grande opera religiosa che inizialmente prevedeva di utilizzare in occasione dell'Incoronazione dell'arciduca [[Rodolfo Giovanni d'Asburgo-Lorena|Rodolfo]], che anelava d'essere elevato a rango di [[arcivescovo]] di [[
Parallelamente a questo lavoro vennero composte le ultime ''sonate per pianoforte'' opere n. 30, 31, 32. Gli restava ancora da comporre l'ultimo capolavoro pianistico: l'editore [[Anton Diabelli]] aveva invitato nel 1822 tutti i compositori del suo tempo a scrivere una [[Variazione (musica)|variazione]] su un [[valzer]] molto semplice nella struttura musicale. Dopo aver inizialmente accantonato il progetto,<ref>{{cita web|lingua=en
==== La nona sinfonia e gli ultimi quartetti ====
[[File:Beethoven Waldmuller 1823.jpg|
{{Citazione|Il vostro genio ha superato i secoli e non vi sono forse uditori abbastanza illuminati per gustare tutta la bellezza di questa musica; ma saranno i posteri che renderanno omaggio e benediranno la vostra memoria molto più di quanto possano fare i contemporanei.|Lettera del principe russo Boris Galitzin a Beethoven dopo la prima rappresentazione della ''Missa Solemnis'', 1824}}
L'inizio della composizione della ''[[
Essa costituisce un messaggio umanista e universale: la sinfonia venne eseguita per la prima volta davanti a un pubblico in delirio il 7 maggio
I [[Ultimi quartetti per archi|cinque ultimi quartetti per archi]] (n. 12, 13, 14, 15 e 16) misero il sigillo finale alla produzione musicale di Beethoven. Con il loro carattere immaginario, che si ricollega a forme vecchie (utilizzo del modo musicale [[Modo lidio|lidio]] nel n. 15), segnarono la conclusione della sperimentazione di Beethoven nel campo della musica da camera. I grandi movimenti lenti ad alto tasso drammatico (la [[cavatina]] del n. 13 e il ''Canto di ringraziamento alla Divinità di un convalescente, in modo lidio'' del n. 15) annunciavano l'inizio del periodo romantico. A questi cinque quartetti, composti nel periodo
Alla fine dell'estate 1826, mentre completava il suo ultimo quartetto n. 16, Beethoven progettava ancora numerose opere:<ref>Massin J. e B., ''Ludwig van Beethoven'', Fayard, 1967, pp. 449-50</ref> una
==== La malattia e la morte ====
[[File:Beethoven Funerals (without frame).jpg|
{{Citazione|Egli sa tutto, ma non possiamo ancora capire tutto e passerà ancora molta acqua sotto i ponti del Danubio prima che tutto ciò che quell'uomo ha creato sia compreso dal mondo.|Franz Schubert, 1827}}
Ritornato a Vienna il 2 dicembre
Fino alla fine il compositore restò circondato dai suoi amici tra i quali [[
[[File:Zentralfriedhof Vienna - Beethoven.JPG|
Il 3 gennaio 1827 fa testamento, nominando il nipote Karl suo erede: il 23 marzo riceve l'[[estrema unzione]] e il giorno dopo perde conoscenza.
Il suo teschio venne acquisito dal medico austriaco Romeo Seligmann per ricavare un modello, tuttora conservato al ''Center for Beethoven Studies'' presso l'università statale di [[San Jose]] in [[California]], mentre
[[File:Nello spazio e nel tempo (omaggio a L. V. Beethoven).jpg|min|verticale=0.8|''Nello spazio e nel tempo'', ritratto di Beethoven del 1974, dipinto da [[William Girometti]]]]
Negli anni che seguirono la sua morte furono formulate diverse ipotesi riguardanti una malattia di cui Beethoven avrebbe sofferto durante tutto l'arco dell'esistenza – indipendentemente dalla sordità, il compositore lamentava continui dolori addominali e disordini alla vista – e attualmente tendono a stabilirsi al livello di un [[saturnismo]] cronico o intossicazione severa da piombo.<ref>{{Cita testo|lingua=en|url=http://www.hriptc.org/Beethoven.html|titolo=Health Research Institute: conferenza stampa del dottor William J. Walsh, 17 ottobre 2000|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080306071933/http://hriptc.org/Beethoven.html }}</ref> Il 17 ottobre 2000, 173 anni dopo la morte del compositore, fu il dottor William J. Walsh, direttore del progetto di ricerca su Beethoven (Beethoven Research Project), a rivelare questa ipotesi come causa probabile del decesso. Beethoven, grande degustatore del vino del Reno, aveva l'abitudine di bere da una coppa di cristallo di piombo, oltre ad aggiungere un sale piomboso per rendere il vino più dolce.
Dai risultati delle analisi sui suoi capelli furono riscontrati importanti quantità di piombo e questi risultati sono stati confermati dall{{'}}''[[Argonne National Laboratory]]'', nei pressi di [[Chicago]], grazie a ulteriori analisi di frammenti del cranio, identificati grazie al [[DNA]]. La quantità di piombo rilevata era effettivamente il segnale di un'esposizione prolungata.<ref>{{fr}} ''[[Science et Vie]]'', n. 1061, p. 20, febbraio 2006.</ref> Questa intossicazione di piombo fu la causa dei perpetui dolori al ventre che segnarono la vita di Beethoven, nonché dei suoi numerosi e repentini sbalzi d'umore e, forse, anche della sua sordità. Non ci sono comunque legami formali stabiliti e provati tra la sordità di Beethoven e la sua intossicazione da piombo; in seguito all'autopsia, eseguita il giorno dopo la sua morte, risultò che il nervo acustico del musicista era completamente atrofizzato, pertanto nessuna cura dell'epoca poteva essere efficace.
Il 30 agosto 2007 il [[patologo]], ricercatore e medico legale viennese Christian Reiter rese pubblica la scoperta delle sue ricerche su due capelli del musicista. Secondo Reiter, Beethoven venne ucciso involontariamente dal suo medico Andras Wawruch durante uno dei quattro drenaggi ai quali fu sottoposto; venne ferito con un bisturi e per curare al meglio la ferita il medico usò un unguento al piombo, che veniva usato nell'Ottocento come antibatterico.<ref>{{cita testo|url=http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=7997&sez=HOME_SPETTACOLO|titolo=Beethoven fu vittima di una medicazione letale con una pomata al piombo|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070904115416/http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=7997&sez=HOME_SPETTACOLO }} – Il Messaggero, 30 agosto 2007.</ref>
Le sue opere autografe, comprese in sessantadue volumi e corrette da lui stesso, furono lasciate in testamento dall'arciduca cardinale Rodolfo alla [[Accademia Filarmonica di Verona|Società veronese de' Filarmonici]] che le conservarono dal 1839.<ref>{{Cita libro|nome=F. de|cognome=Bavarian State Library|titolo=Biografia degli artisti ovvero dizionario della vita e delle opere dei pittori, degli scultori, degli intagliatori, dei tipografi e dei musici di ogni nazione che fiorirono da'tempi più remoti sino á nostri giorni|url=https://archive.org/stream/bub_gb_IU0_AAAAcAAJ/bub_gb_IU0_AAAAcAAJ_djvu.txt|accesso=2024-09-08|data=1852|editore=Venezia A. Santini e figlio}}</ref>
== Lo stile ==
=== Panoramica ===
Beethoven è universalmente riconosciuto come uno dei più grandi compositori della musica [[Occidente (civiltà)|occidentale]]. Egli rimase perlopiù aderente alle forme e ai modelli del classicismo, tuttavia il suo stile,
Beethoven ha scritto opere in molti generi musicali e per una grande varietà di combinazioni di strumenti. Le sue opere per [[orchestra sinfonica]] includono nove [[sinfonie]] (con un coro nella nona), sette [[Concerto (composizione musicale)|concerti]] per uno o più solisti e orchestra, due [[romanza|romanze]] per violino e orchestra, un [[rondò]] per pianoforte e orchestra, una [[Fantasia corale|fantasia]] per pianoforte, soli, coro e orchestra e un [[balletto]], ''[[Le creature di Prometeo]]''.
Moltissime le composizioni per [[pianoforte]], di cui trentadue [[
Beethoven ha scritto anche una quantità rilevante di [[musica da camera]]. Oltre a 16 [[quartetti per archi]], scrisse 5 composizioni per [[quintetto d'archi]], sette per [[trio con pianoforte Dal punto di vista della forma musicale, l'opera di Beethoven influenzò profondamente l'evoluzione del modello della [[forma-sonata]], in particolare per quello che riguarda lo sviluppo tematico nel primo movimento. È stato uno dei primi compositori a fare uso sistematico e consistente del collegamento di dispositivi tematici, o "motivi in germe" (''germ-motives''), per realizzare l'unità di un movimento nelle composizioni maggiori. Ugualmente notevole è l'uso di "motivi base" (''source-motives'') che ricorrono in molte composizioni e che danno una certa unitarietà alla sua opera. Nelle sue opere sia cameristiche sia orchestrali, spesso sostituì il [[minuetto]] con lo [[Scherzo (musica)|scherzo]]. Complessivamente la sua figura è di transizione: la sua opera contiene elementi sia romantici sia tipicamente classicisti.<ref name=solomon1/><ref name=rosen1/>
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* il ''mediano'' (Middle, 1803-1814)
* il ''tardo'' (Late, 1815-1827)
Benché possa risultare alquanto problematico distinguere nettamente i confini tra un periodo e l'altro, la tripartizione è accolta da molti studiosi. Nel primo periodo, subì l'influenza di Haydn e Mozart, come spiegato nella sezione ''[[#Le influenze|Le influenze]]''. Il periodo mediano cominciò subito dopo la crisi personale del compositore centrata intorno allo sviluppo della progressiva sordità, distinguendosi per un approccio energico ed "esplosivo" alla composizione. Infine il periodo tardo è caratterizzato da lavori che mostravano profondità intellettuale, un'alta e intensa personalità espressiva
Decisamente contrario a tale divisione dell'opera beethoveniana fu il filosofo e musicologo [[Theodor Wiesengrund Adorno]]: esistono aspetti armonici, ritmici e melodici comuni ai tre cosiddetti periodi perfino in opere definite minori o di apprendistato. Per esempio, l'inizio della seconda sinfonia che anticipa il famoso incipit della nona, nel materiale tematico e, più profondamente, nel [[Colore (musica)|colore]]. Inoltre, Adorno dimostrò come il [[contrappunto]], anima delle ultime definitive opere, sia la profonda caratteristica del pensiero compositivo beethoveniano fin dall'opus 1; per questo questa suddivisione rischia di falsare l'intera opera beethoveniana. Si può dividere la produzione del compositore in tre periodi solamente considerando i caratteri e gli atteggiamenti psicologici e non quelli musicali, secondo Adorno.
=== Le innovazioni ===
Nella storia musicale, l'opera di Beethoven rappresenta un momento di transizione: se le sue prime opere sono influenzate da [[
* L
* La ''[[
Sul piano della tecnica compositiva, l'impiego di motivi che alimentino interi movimenti è considerato un apporto fondamentale. Di essenza squisitamente ritmica – cosa che costituisce una grande novità – questi motivi si modificano e si moltiplicano. Tra i più famosi:
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==== La giovinezza a Bonn ====
[[File:Young Bach2.jpg|
Le prime influenze musicali esercitate sul giovane Beethoven non furono tanto quelle di Haydn e di Mozart – dei quali, eccettuate poche partiture<ref>{{de}} A. Sandberger, ''Die Inventare der Bonner Hofkapelle'' (in Sandberger, ''Ausgewählte Aufsätze zur Musikgeschichte'', II, Monaco di Baviera, Drei Masken, 1924, p.109-130); S. Brandenburg, ''Die kurfürstliche Musikbibliothek in Bonn und ihre Bestände im 18. Jahrhundert'', BJ, II serie, VIII (1975), p. 7-47; entrambi citati da Solomon in ''Beethoven'', Fayard, 2003, p. 80.</ref> non scoprì davvero la musica fin quando non giunse a Vienna – quanto lo stile galante della seconda metà del [[XVIII secolo]] e dei compositori della [[scuola di Mannheim]], di cui poté ascoltare le opere a Bonn, alla corte del principe elettore Maximilian Franz d'Asburgo. Le opere di questo periodo che ci sono pervenute (nessuna delle quali appariva nel catalogo [[Opus (musica)|opus]]), composte fra il
Nelle ''sonate all'elettore'' WoO 47 (
==== L'influenza di
[[File:Mozart Lange.png|min|verticale|Dal 1800 l'influenza di [[Mozart]] su Beethoven appare più formale che estetica]]
Occorre distinguere nell'influenza di Mozart su Beethoven un aspetto estetico e un aspetto formale:
* l'estetica mozartiana si manifesta principalmente nelle opere del "primo periodo", ma superficialmente, poiché l'influenza del maestro si riduce il più delle volte a prestiti di formule stereotipate. Fin circa al 1800 la musica di Beethoven si iscrive più che altro ora nello stile post-classico ora nel preromantico, all'epoca rappresentato da compositori come Clementi e [[Johann Nepomuk Hummel|Hummel]]: uno stile che imita Mozart soltanto in superficie e che si potrebbe qualificare come "classicheggiante" piuttosto che veramente "classico" (secondo l'espressione di Rosen);
* l'aspetto formale dell'influenza di Mozart si manifesta quasi esclusivamente a partire dalle opere del "secondo periodo". Nella scrittura di concerti, il modello di Mozart sembra più presente: nel primo movimento del ''[[Concerto per pianoforte e orchestra n. 4 (Beethoven)|concerto per pianoforte n. 4]]'', l'abbandono della doppia esposizione della sonata ([[orchestra]] e [[solista]] in successione) a vantaggio di un'unica esposizione (orchestra e solista simultanei) riprende in qualche modo l'idea mozartiana di fondere la presentazione statica del tema (orchestra) nella sua presentazione dinamica (solista). Più in generale, si può notare che Beethoven, nella sua propensione ad amplificare le [[Coda (musica)|code]] fino a trasformarle in elementi tematici a tutti gli effetti, si pone più sulla scia di Mozart che in quella di Haydn, nel quale invece le code si distinguono assai meno dalla ripresa.
==== Le sonate per pianoforte di Clementi ====
[[File:Muzio Clementi by Vespasiano Bignami (before 1929) - Archivio Storico Ricordi ICON010895.jpg|min|verticale|Ritratto di Muzio Clementi, compositore (1752-1832)]]
Nell'ambito della musica per pianoforte, è soprattutto l'influenza di [[Muzio Clementi]] a esercitarsi rapidamente su Beethoven dal 1795 e a permettere alla sua personalità di affermarsi e fiorire autenticamente. Se tale influenza non è stata altrettanto profonda come quella delle opere di Haydn, la portata delle sonate per pianoforte del celebre editore non appare meno vasta nell'evoluzione stilistica di Beethoven. Infatti, dagli anni 1780, Clementi sperimenta un nuovo impiego di [[Accordo (musica)|accordi]] fino ad allora inusitati: le [[Ottava (musica)|ottave]], le seste e le terze parallele (che il compositore italiano aveva a sua volta ripreso dalle sonate di [[Domenico Scarlatti]], artista a sua volta conosciuto e apprezzato da Beethoven). Clementi arricchisce anche sensibilmente la scrittura pianistica, dotando lo strumento di una potenza sonora inedita, che deve aver certamente impressionato il giovane Beethoven: egli infatti, dopo le prime tre sonate, integrerà presto il procedimento di Clementi nel proprio stile. Inoltre l'uso delle indicazioni dinamiche nelle sonate di Clementi si estende: pianissimo e fortissimo divengono frequenti e la loro funzione espressiva assume un'importanza considerevole. Anche in questo caso Beethoven coglie al volo le possibilità dischiuse da queste innovazioni e, dalla ''[[Sonata per pianoforte n. 8 (Beethoven)|Patetica]]'', questi principi appaiono definitivamente incorporati nel suo stile.
Un altro punto in comune fra le prime sonate di Beethoven e quelle, contemporanee o anteriori, di Clementi è la loro estensione, piuttosto significativa per l'epoca: i lavori che ispirano il giovane musicista sono in effetti opere di vasto respiro, spesso formate da ampi movimenti. Vi si trovano le premesse di una nuova visione dell'opera musicale, ormai concepita per essere unica. Le sonate per pianoforte di Beethoven sono note per essere state in qualche modo il suo «laboratorio sperimentale», quello dal quale traeva le nuove idee che estendeva in seguito ad altre forme musicali, come la sinfonia: infatti, come rimarca [[Marc Vignal]],<ref>M. Vignal, ''Muzio Clementi'', Fayard/Mirare, 2003, pp. 35 e 63</ref> si trovano ad esempio importanti influenze delle sonate op. 13 n. 6 e op. 34 n. 2 di Clementi nell{{'}}''[[Sinfonia n. 3 (Beethoven)|Eroica]]''.
==== Händel e gli antichi ====
[[File:Haendel.jpg|min|verticale=0.9|Beethoven riteneva [[Händel]] (1685–1759) il più grande compositore della storia; se ne ispirò in molte delle sue ultime opere, fra cui la ''[[Missa Solemnis (Beethoven)|Missa Solemnis]]'' e la ''[[Sonata per pianoforte n. 32 (Beethoven)|sonata per pianoforte n. 32]]'']]
Assimilate le influenze «eroiche», intrapreso davvero un «nuovo cammino»<ref>Scritto da Beethoven all'amico Krumpholz, 1802, v. {{cita testo|url=http://www.ramifications.be/BestIiewis_beethoven.htm|titolo=ramifications.be|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070909091630/http://www.ramifications.be/Best/lewis_beethoven.htm }}</ref> nel quale sperava di impegnarsi, affermata definitivamente la propria personalità attraverso le realizzazioni di un periodo creativo che va dall{{'}}''[[Sinfonia n. 3 (Beethoven)|Eroica]]'' alla ''[[Sinfonia n. 7 (Beethoven)|settima]]'', Beethoven smise di interessarsi alle opere dei contemporanei, e di conseguenza cessarono le loro influenze.
Fra i contemporanei solo [[Luigi Cherubini|Cherubini]] lo incantava ancora; ma in nessun modo pensava di imitarlo. Sprezzando l'intera [[Opera lirica|opera]] [[italia]]na e disapprovando fermamente il nascente [[Romanticismo]], Beethoven sentì allora il bisogno di volgersi a tre «pilastri» storici della musica: Bach, Händel e [[Giovanni Pierluigi da Palestrina|Palestrina]]. Fra queste influenze, il posto di Händel è privilegiato: questi non ebbe indubbiamente mai ammiratore più fervido di Beethoven, che (riferendosi alla sua intera opera, che aveva appena ricevuto) esclamò «Ecco la verità!», e che, al termine della vita, dichiarò di volersi «inginocchiare sulla sua tomba».
Dall'opera di Händel, la musica dell'ultimo Beethoven prende spesso un aspetto grandioso e generoso, tramite l'utilizzo di [[ritmi]] puntati – come nel caso dell'introduzione della [[Sonata per pianoforte n. 32 (Beethoven)|sonata per pianoforte n. 32]], nel primo movimento della ''[[nona sinfonia]]'' o ancora nella seconda ''[[Variazione (musica)|variazione su un tema di Diabelli]]'' – o anche per un certo senso dell'[[armonia]], così come mostrano le prime misure del secondo movimento della [[Sonata per pianoforte n. 30 (Beethoven)|sonata per pianoforte n. 30]], interamente armonizzata nello stile händeliano più puro.
Allo stesso modo è l'inesauribile vitalità che caratterizza la musica di Händel ad affascinare Beethoven, che può essere ritrovata anche nel fugato corale in «''Freude, schöner Götterfunken''», che segue il celebre «''Seid umschlungen, Millionen''», nel finale della ''nona sinfonia'': il tema che appare qui, bilanciato da un forte ritmo ternario, è sostenuto da una vivacità tipicamente Händeliana, perfino nei suoi gravi contorni melodici. Un nuovo passo viene fatto con la ''[[Missa Solemnis (Beethoven)|Missa Solemnis]]'', dove l'impronta delle grandi opere corali di Händel si fa sentire più che mai. Beethoven è così assorbito dall'universo del ''[[Messiah]]'' da ritrascrivere, nota per nota, uno dei più celebri motivi dell{{'}}''Halleluja'' nel ''Gloria''. In altre opere si ritrova il nervosismo che riveste i ritmi puntati di Händel perfettamente integrato allo stile di Beethoven, come nell'effervescente ''[[Große Fuge]]'' o ancora nel secondo movimento della ''sonata per pianoforte n. 32'', dove questa influenza si vede poco a poco trasfigurata.
Lo studioso inglese di [[musica antica]] [[Basil Lam]] ha altresì notato come Beethoven, nel suo ultimo periodo, abbia accentuato in maniera esponenziale il proprio interesse sia per la [[musica rinascimentale]] che per quella [[musica medievale|medievale]], arrivando ad integrare nelle opere conclusive alcuni procedimenti stilistici delle rispettive epoche dopo essere entrato in contatto con importanti trattati di teoria musicale.<ref name=Lam>Basil Lam, ''Beethoven String Quartets'', Londra, British Broadcasting Corporation, 1975</ref> Nell'approfondire questo aspetto, Lam ha inizialmente preso in esame il terzo movimento del [[Quartetto per archi n. 15 (Beethoven)|Quartetto n. 15]], il cosiddetto ''Heiliger Dankgesang'' (''Inno di ringraziamento alla Divinità di un convalescente'', scritto in modo lidio), rimarcando come Beethoven sia riuscito a raggiungere nella sua personale fusione di elementi un risultato che trascende ogni categorizzazione e collocazione temporale e che rappresenta il culmine di un approccio compositivo "universale" iniziato secoli prima:<ref name=Lam/>
{{Citazione|La polifonia qui è stata chiamata medievale, ma questa descrizione non è né accurata né adeguata per la distanza di questa musica da tutti gli stili storici. Beethoven riscopre intuitivamente le forti dissonanze [[scala diatonica|diatoniche]] dell{{'}}''[[Ars Antiqua]]'' del tredicesimo secolo, combinate con un contrappunto disarmonico in cui le [[parte (musica)|parti]] si attraversano come un tenore ed un controtenore all'inizio del quindicesimo secolo, muovendosi in [[eterofonia]], in contrasto con gli stili classici, come se il concetto di [[triade (musica)|triade]] e delle sue inversioni appartenesse ad un'epoca futura. È un miracolo dell'arte per Beethoven conseguire, nel suo inno visionario, la perfezione e la naturalezza inspiegabili di un compositore il cui lavoro è stato il culmine di uno stile universale già stabilito da [[John Dunstable|Dunstable]] e trasmesso da grandissimi maestri come [[Guillaume Dufay|Dufay]] e [[Johannes Ockeghem|Ockeghem]].<ref name=Lam/>|}}
Nei quaderni di conversazione di Beethoven emergono dettagli molto significativi in merito alla sua impostazione nella scrittura della ''Missa Solemnis'', che dimostrano il suo desiderio di volersi riallacciare alle tradizioni più antiche della musica sacra.<ref name=Lam/> È appurato che in quel periodo Beethoven "era profondamente interessato negli stili arcaici, ricordandosi nei suoi appunti di studiare il [[canto gregoriano]] dei monaci, ed includendo negli abbozzi dei quaderni [[tema (musica)|temi]] tratti dalle messe di Palestrina e riarmonizzazioni di melodie gregoriane come ''Le lamentazioni di Geremia'' e ''Pange Lingua''."<ref name=Lam/> Si sa inoltre che nel 1820, ormai impegnato nella lavorazione della messa, lesse integralmente gli influenti trattati rinascimentali ''Dodekachordon'' di [[Glareano]], incentrato sulla spiegazione e l'utilizzo storico dei cosiddetti ''[[modo (musica)|modi]] ecclesiastici'', e le ''[[Istitutioni Harmoniche]]'' di [[Gioseffo Zarlino]]; quest'ultimo offre una descrizione specifica del modo musicale [[Modo dorico|dorico]], presentandolo come "donatore della pudicizia e preservatore della castità", in quanto collegato alla devozione verso la Vergine Maria radicata nella tradizione dei compositori medievali e in misura minore, anche rinascimentali (principalmente quelli appartenenti alla [[scuola franco fiamminga|scuola franco-fiamminga]]).<ref name=Lam/> Proprio da questo argomento sarebbe scaturita la decisione di Beethoven di adottare questo modo nel ''Credo'' della messa, e più precisamente nella sezione del testo che recita ''Et incarnatus est de Spiritu Sancto ex Maria Virgine'', con l'obiettivo di conferire alla composizione un'architettura sonora più contemplativa.<ref name=Lam/>
Lo stesso Beethoven menziona in una lettera la sua assoluta preferenza per lo stile [[a cappella]] (senza strumenti) di [[Giovanni Pierluigi da Palestrina]], ma l'impossibilità nel poterlo imitare:<ref name="cita|Solomon 2010|p. 344">{{cita|Solomon 2010|p. 344}}.</ref> {{citazione|La musica da chiesa pura dovrebbe essere eseguita esclusivamente dalle voci, senza forze orchestrali, eccetto per il ''Gloria'' o un testo simile. Per questa ragione preferisco di gran lunga Palestrina. Ma è una follia imitarlo senza avere il suo genio e le sue visioni religiose; sarebbe estremamente difficile, se non impossibile, eseguire per i cantanti di oggi le sue note lunghe in maniera sostenuta.<ref name="cita|Solomon 2010|p. 344">{{cita|Solomon 2010|p. 344}}.</ref>|}}
La sezione dell{{'}}''Andante maestoso'' nel quarto movimento della ''[[Sinfonia n. 9 (Beethoven)|nona sinfonia]]'' rivela anch'essa una struttura derivata dagli stilemi della [[monodia]] gregoriana:<ref name="Barry Cooper p. 232">Barry Cooper, ''Beethoven and the creative process'', p. 232</ref> una [[salmodia]] di tipo [[antifona]]le (ovvero con i [[coro (musica)|cori]] in alternanza) basata sulla sequenza primo versetto (coro maschile) — risposta (coro misto) — secondo versetto (coro maschile) — risposta (coro misto) — inno completo.<ref name="Barry Cooper p. 232"/> L'impostazione del canto è principalmente sillabica e il modo adoperato da Beethoven è l'ipomisolidio, il quarto plagale nonché l'ottavo e ultimo dei modi ecclesiastici.<ref name="Barry Cooper p. 232"/>
Il musicologo e saggista [[Maynard Solomon]] evidenzia perfino un singolare esempio di [[antichità classica]] nella fase conclusiva del periodo "eroico" dell'opera beethoveniana:<ref name="cita|Solomon 2019|p. 107">{{cita|Solomon 2019|p. 107}}.</ref> l'impianto ritmico ed armonico della ''[[Sinfonia n. 7 (Beethoven)|settima sinfonia]]'' è infatti modellato sulle unità metriche caratteristiche della [[prosodia]] della [[poesia greca]] e [[poesia latina|latina]] quali [[dattilo (metrica)|dattili]] e [[spondeo|spondei]].<ref name="cita|Solomon 2019|p. 107"/> Secondo Solomon questo dimostra che per Beethoven "il classico non era mai stato ignorato o perduto nell'intento artistico, ma giaceva sotto la cenere, aspettando solo la forza di un atto creativo che lo risvegliasse e che mettesse in moto il suo potere di trasformazione".<ref name="cita|Solomon 2019|p. 107"/> In questo senso la settima sinfonia diventa "una grandiosa metafora del ritmo delle stagioni, di vita e di morte, della mobilità temporale dei suoni e della vita che viene alla luce dopo l'oblio storico del mondo".<ref name="cita|Solomon 2019|p. 107"/>
==== L'influenza kantiana ====
Il compositore aggiunse alla sua musica una formazione culturale di impronta illuministica, [[
==== Tematiche religiose nell'opera beethoveniana ====
Il ruolo svolto dalla religione nell'opera del compositore Ludwig van Beethoven è materia di discussione tra gli studiosi. Beethoven nacque, crebbe e morì [[
La fede di Beethoven in [[Dio]], sperimentato attraverso l'arte, è un tema ricorrente nei ''
Si racconta inoltre che le sue ultime parole, «Non ancora! Ho bisogno di più tempo», furono dette indicando con la mano il cielo tempestoso.<ref>{{
=== Strumenti ===
Beethoven ebbe diversi pianoforti nel corso della sua vita di compositore. Le sue prime opere del periodo viennese furono scritte per [[fortepiano]], strumento della fine del [[XVIII secolo]] che differiva dai pianoforti successivi in quanto meno sonoro, più lento nell’esecuzione e sprovvisto di pedali. Il 19 novembre 1796 Beethoven scrisse una lettera a Johann Andreas Streicher, il marito di [[Nannette Streicher|Nannette Stein]], costruttrice, con il padre, di pianoforti: «Ho ricevuto il tuo fortepiano l'altro ieri. È davvero meraviglioso, chiunque altro vorrebbe averlo per sé»<ref>{{cita testo|url=https://www.beethoven.de/en/media/view/6748358303547392/scan/0|titolo=Ludwig van Beethoven, Brief an Andreas Streicher in Wien, Preßburg}}, 19 November 1796, Autograph.</ref> Il musicista utilizzò il fortepiano di Stein durante un concerto tenuto a [[Bratislava]]. Uno dei primi pianoforti moderni da lui utilizzati fu proprio uno strumento prodotto dalla fabbrica di [[Johann Andreas Stein]], costruttore tedesco di [[Augusta (Germania)|Augusta]]; si ritiene che un pianoforte Stein fosse stato donato al musicista dal conte [[Ferdinand Ernst Gabriel von Waldstein|Waldstein]], uno dei suoi primi e assidui mecenati e dedicatario della [[sonata per pianoforte n. 21 (Beethoven)|sonata op. 53]].<ref>William S. Newman, ''Beethoven's Pianos versus His Piano Ideals'' in: Journal of the American Musicological Society, University of California Press, 1970</ref>
Come ricorda [[Carl Czerny]], nel 1801 Beethoven aveva a casa sua un pianoforte realizzato da [[Anton Walter]].<ref>Carl Czerny, ''Über den richtigen Vortrag der sämtlichen Beethovenschen Klavierwerke'', Vienna, ed. Paul Badura-Skoda, 1963, p.10</ref> Nel 1802 il compositore domandò al suo amico Nikolaus Zmeskall di chiedere a Walter di costruirgli un pianoforte provvisto di [[pedale una corda]].<ref>{{cita testo|url=https://www.beethoven.de/en/media/view/6076153240485888/Ludwig+van+Beethoven%2C+Brief+an+Nikolaus+Zmeskall%2C+Wien%2C+November+1802%2C+Autograph?fromArchive=5649946187399168|titolo=Ludwig van Beethoven, Brief an Nikolaus Zmeskall, Wien, November 1802}}, Autograph</ref> Nel 1803 Beethoven ricevette in dono un pianoforte a coda [[Sébastien Érard|Érard]] dallo stesso costruttore; ma, come ha scritto Newman: «Beethoven era scontento di questo strumento sin dall'inizio, in parte perché il compositore trovava la sua meccanica inglese incurabilmente pesante»<ref>Willian Newman, {{cita testo|url=https://books.google.cz/books/about/Beethoven_on_Beethoven.html?id=q6oZkreoZtQC&redir_esc=y|titolo=Beethoven on Beethoven. Playing His Piano Music His Way}} (Norton, New York, 1988) pp. 45-54</ref>
Altro pianoforte di Beethoven fu un [[John Broadwood & Sons|Broadwood]] a sei ottave, un regalo di Thomas Broadwood del 1818;<ref>{{cita web|titolo=Beethoven's relationship to Britain: Piano manufacturer Thomas Broadwood |url=https://internet.beethoven.de/en/exhibition/beethoven-and-great-britain/id9.html |sito=Beethoven-Haus Bonn |data=aprile 2002 |accesso=30 dicembre 2020}}</ref> Beethoven lo tenne a casa sua a Schwarzspanierhaus fino alla sua morte nel 1827.<ref>Beethovens Wohn- und Musikzimmer im "Schwarzspanierhaus" in Wien, 1827 - Radierung von Gustav Leybold nach einer Zeichnung von Johann Nepomuk Hoechle</ref> Successivamente lo strumento entrò in possesso di [[Franz Liszt]] ed è ora nel Museo Liszt di [[Budapest]].
L'ultimo strumento di Beethoven fu un pianoforte Graf a quattro corde<ref>Particolare della meccanica che prevede un gruppo di quattro corde anziché le solite due o tre, accordate all'unisono, su cui deve battere il singolo martelletto</ref> di sei ottave e mezzo che ebbe in prestito dal costruttore nel 1826; [[Conrad Graf]] stesso ha confermato di averlo prestato a Beethoven e poi, dopo la morte del compositore, di averlo venduto alla famiglia Wimmer.<ref>{{cita testo|url=https://www.beethoven.de/en/media/view/5758857464774656/Conrad+Graf%2C+Echtheitsbest%C3%A4tigung+f%C3%BCr+den+Fl%C3%BCgel+Ludwig+van+Beethovens%2C+Wien%2C+26.+Juni+1849%2C+Autograph?fromHansexpSearch=1&person=Graf%252C%2BConrad&parent=6261811254919168|titolo=Conrad Graf, Echtheitsbestätigung für den Flügel Ludwig van Beethovens}}, Wien, 26. Juni 1849, Autograph</ref> Nel 1889 lo strumento è stato acquisito dalla [[Beethovenhaus]] di Bonn.
== Opere ==
{{vedi anche|Composizioni di Ludwig van Beethoven|Composizioni di Ludwig van Beethoven per numero d'opera}}La produzione di Beethoven, e specialmente quella sinfonica, seguì il criterio dell'assoluta qualità rispetto alla quantità, e ciò ne ha determinata l'esigua estensione, se rapportata a quella di compositori a lui precedenti: ad esempio, [[Haydn]] ha composto più di cento sinfonie, [[Mozart]] più di quaranta. Rispetto a questi, Beethoven non è stato altrettanto prolifico, componendo solo nove sinfonie e lasciando alcuni abbozzi per una decima sinfonia mai realizzata; tra l'altro, tra l'ottava e la nona sinfonia passarono quasi dodici anni, circa il triplo del tempo occorso a Haydn per comporre le sole ''[[sinfonie londinesi]]''. A riprova di questa considerazione basta prendere in esame l'intera produzione compositiva di Beethoven raffrontandola a quelle di altri compositori: ad esempio, la produzione complessiva di Mozart consta di oltre seicento opere (il [[Catalogo Köchel]] giunge fino all'opera [[K 626]]), il [[Catalogo Hoboken]] di [[Haydn]] ne conta oltre 750, [[Johann Sebastian Bach]] superò abbondantemente [[Composizioni di Johann Sebastian Bach|le mille composizioni]] anche solo contando quelle conservate; dal canto suo Beethoven, seppur vissuto oltre vent'anni più di Mozart e solo una dozzina d'anni meno di Bach, ha lasciato un catalogo di opere che arriva fino al numero 138 ([[Catalogo Kinsky/Halm]]).
Al di là della produzione sinfonica, Beethoven si cimentò nelle ''ouvertures'', nelle romanze e in varie tipologie di musica orchestrale, come minuetti e danze; compose sette concerti e numerose cadenze per concerti propri e altrui, scrisse musica per banda e sperimentò l'inclusione dei cori nella musica orchestrale, prima con la [[Fantasia corale|''Fantasia corale'' op. 80]], poi con il celeberrimo finale della [[Sinfonia n. 9 (Beethoven)|''Sinfonia'' n. 9]]. A lato Beethoven, prodigioso pianista sin da bambino, compose e pubblicò numerose sonate, variazioni e musica varia per pianoforte, oltre a musica da camera, un oratorio, due messe e un'opera lirica.
=== Cataloghi ===
[[File:Beethoven pf son 32 title.jpg|min|verticale|Frontespizio originale con dedica della prima edizione dello spartito della sonata per pianoforte n. 32 opus 111]]
Le opere di Beethoven sono conosciute sotto varie designazioni:
* con il [[Opus (musica)|numero di Opus]] che il compositore stesso ha assegnato alle sue opere (dall'op. 1 all'op. 138);
* con il numero di catalogo assegnato a posteriori dai musicologi alle opere senza numero, il cosiddetto ''WoO'' (''Werke ohne Opuszahl'', dal WoO 1 al WoO 205);
* con il numero di catalogo assegnato come appendice (''Anhang'', contratto nella sigla ''Anh'') per quei lavori dubbi o erroneamente attribuiti al compositore (dall'Anh 2 all'Anh 6 restano ancora da attribuire, mentre l'Anh 1 e dall'Anh 7 all'Anh 18 sono opere non scritte da Beethoven e a lui erroneamente attribuite);
* con il numero assegnato alle opere non comprese nella vecchia edizione completa ottocentesca (la ''Gesamtausgabe'' della [[Breitkopf & Härtel]]), e a opere incompiute, trascrizioni, abbozzi continuativi, principalmente nei cataloghi di [[Willy Hess]] ([[Catalogo Hess]], 1957) e di [[Giovanni Biamonti]] ([[Catalogo Biamonti]], 1968).
Altri musicologi hanno inoltre catalogato l'opera di Beethoven:
* Gustav Nottebohm (1851-1868)
* Adolf Bernhard Marx (1859, in ordine cronologico)
* Alexander Wheelock Thayer (1865)
* Sir George Groove (1911, che ha seguito i numeri di opus fino al 138 e poi ha aggiunto i WoO numerandoli fino al 256)
* Antonio Bruers (1950, ha ampliato i WoO di Groove arrivando fino al 350)
* [[Georg Kinsky]] e Hans Halm ([[Catalogo Kinsky/Halm]], 1955).
=== Musica orchestrale ===
[[File:Beethoven-Deckblatt.png|min|verticale|Copertina di un'edizione originale della [[Sinfonia n. 5 (Beethoven)|quinta sinfonia]]]]
Le nove sinfonie di Beethoven quindi, pur non essendo molte, hanno però ognuna una propria forza distintiva e nel loro insieme formano un corpus di opere dalla forza espressiva difficilmente eguagliabile. È cosa nota che, curiosamente, diversi compositori succeduti a Beethoven, romantici o post-romantici, abbiano completato l'insieme delle proprie sinfonie fermandosi alla nona; a seguito di questi avvenimenti è nato il mito della "maledizione della nona", che avrebbe investito compositori come [[Anton Bruckner|Bruckner]], [[Antonín Dvořák|Dvořák]], [[Mahler]], [[Schubert]], ma anche [[Ralph Vaughan Williams]].<ref>{{Cita libro|autore=Ethan Mordden|titolo=A Guide to Orchestral Music: The Handbook for Non-Musicians|url=https://archive.org/details/guiidetoorchestr0000unse|anno=1980|editore=Oxford University Press|città=New York|p={{cita testo|url=https://archive.org/details/guiidetoorchestr0000unse/page/312|titolo=312}}|ISBN=9780198020301}}</ref><ref group="N">Di questi, Gustav Mahler era ossessionato dalla "maledizione" al punto che rifiutò di catalogare ''[[Das Lied von der Erde]]'' come sinfonia (sarebbe stata la sua nona), cosa che tecnicamente sarebbe; Mahler in seguito compose una [[Sinfonia n. 9 (Mahler)|nona sinfonia]], e morì mentre lavorava alla [[Sinfonia n. 10 (Mahler)|decima]]. Anche Bruckner temeva la "maledizione", ma morì ''durante'' la composizione di quella che sarebbe stata la sua [[Sinfonia n. 9 (Bruckner)|nona sinfonia]]; tra l'altro, non solo le superstizioni di Bruckner erano legate non al numero d'opera in sé, ma al fatto che la sua nona sarebbe stata nella stessa tonalità di quella di Beethoven, ma il conto dei lavori sinfonici effettivamente completati da lui è di otto, oppure dieci se si contano le sue giovanili [[Sinfonia in Fa minore (Bruckner)|Sinfonia in Fa minore]] e [[Sinfonia in Re minore (Bruckner)|Sinfonia n. 0]]. Schubert non completò nove sinfonie, bensì sette ([[Sinfonia n. 9 (Schubert)|la sua "nona"]] era all'epoca nota come n. 7); la decima rimase un abbozzo, così come [[Sinfonia n. 8 (Schubert)|la "incompiuta"]] (la n. 8) non fu, appunto, mai completata, e nemmeno [[Sinfonia n. 7 (Schubert)|la "settima"]]. Quella che oggi è nota come [[Sinfonia n. 9 (Dvořák)|Sinfonia n. 9]] di Dvořák era in realtà la quinta, perché egli aveva completato altre quattro sinfonie che non pubblicò mai, tra cui la giovanile [[Sinfonia n. 1 (Dvořák)|Sinfonia n. 1]] che egli riteneva perduta. Tra i casi più recenti, è curioso quello di [[Philip Glass]] che, per timore della maledizione, dopo aver composto la propria nona sinfonia, ne compose anche una decima prima del debutto della nona.</ref>
Le prime due sinfonie di Beethoven sono d'ispirazione e d'impostazione classica. Diversamente da queste prime due, La ''[[Sinfonia n. 3 (Beethoven)|terza sinfonia]]'', detta «''Eroica''», segnerà invece un grande cambiamento nella composizione sinfonica. L{{'}}''Eroica'' si caratterizza per l'ampiezza dei suoi movimenti e per l'[[orchestrazione]]. Il primo movimento era già da solo più lungo delle maggior parte delle sinfonie intere scritte fino a quel momento. Quest'opera monumentale, in partenza scritta per [[Napoleone]], prima che fosse incoronato imperatore, ci mostra un Beethoven simile a un grande "architetto musicale" e rimarrà come esempio per il [[Romanticismo]] musicale. Nell'intenzione dell'autore l'opera non è semplicemente il ritratto di Napoleone o di un qualsivoglia eroe, ma in essa Beethoven voleva rappresentare l'immortalità delle gesta compiute dai grandi uomini; questi suoi pensieri ci sono giunti dalle lettere scritte di suo pugno.<ref>{{Cita|Barry Cooper|p. 141|cooper}}.</ref>
Vengono poi la ''[[Sinfonia n. 5 (Beethoven)|quinta sinfonia]]'' e la ''[[Sinfonia n. 6 (Beethoven)|sesta sinfonia]].'' Della quinta è noto il suo famoso [[tema (musica)|motivo]] a quattro note, spesso detto «del destino» (il compositore avrebbe detto, parlando di questo celebre tema, che rappresenta «il destino che bussa alla porta») utilizzato ripetutamente con variazioni in quasi tutta la sinfonia. La ''sesta sinfonia'' detta «Pastorale» evoca perfettamente l'idea della natura di Beethoven. Ha un carattere quasi impressionistico: oltre a momenti sereni e trasognati, la sinfonia possiede un movimento in cui la musica cerca di rappresentare una tempesta. La ''[[Sinfonia n. 7 (Beethoven)|settima sinfonia]]'' è caratterizzata dal suo aspetto gioioso e dal ritmo frenetico del suo finale, per questo giudicata da Richard Wagner come «apoteosi della danza».<ref>{{Cita|Barry Cooper|p. 223|cooper}}.</ref>
La [[Sinfonia n. 8 (Beethoven)|sinfonia successiva]], brillante e spirituale, ritorna a una forma più classica. Infine, la ''[[nona sinfonia]]'' è l'ultima sinfonia compiuta. Lunga più di un'ora, è una [[sinfonia corale]] in quattro movimenti. All'ultimo movimento Beethoven aggiunge un coro e un quartetto vocale che cantano l{{'}}''[[Inno alla Gioia (Beethoven)|Inno alla gioia]]'', dall'[[Inno alla gioia (Friedrich Schiller)|ode omonima]] (''An die Freude'') di [[Friedrich Schiller]]. Quest'opera richiama all'amore e alla fratellanza tra tutti gli uomini e fa ora parte del patrimonio mondiale dell'[[UNESCO]]. L{{'}}''Inno alla gioia'' è inoltre stato scelto come inno ufficiale dell'[[Unione europea]].
==== Sinfonie ====
* [[Sinfonia n. 1 (Beethoven)|Sinfonia n. 1 in Do maggiore, op. 21]] (
* [[Sinfonia n. 2 (Beethoven)|Sinfonia n. 2 in Re maggiore, op. 36]] (
* [[Sinfonia n. 3 (Beethoven)|Sinfonia n. 3 in Mi bemolle maggiore, op. 55 "Eroica"]]
* [[Sinfonia n. 4 (Beethoven)|Sinfonia n. 4 in Si bemolle maggiore, op. 60]] (
* [[Sinfonia n. 5 (Beethoven)|Sinfonia n. 5 in
* [[Sinfonia n. 6 (Beethoven)|Sinfonia n. 6 in Fa maggiore, op. 68 "Pastorale"]] (1808)
* [[Sinfonia n. 7 (Beethoven)|Sinfonia n. 7 in La maggiore, op. 92]] (
* [[Sinfonia n. 8 (Beethoven)|Sinfonia n. 8 in Fa maggiore, op. 93]] (
* [[Sinfonia n. 9 (Beethoven)|Sinfonia n. 9 in
==== Balletti ====
* Musik zum einem Ritterballett (8 pezzi) anche con versione per pianoforte WoO 1 (1790-91)
* [[Le creature di Prometeo|Die Geschöpfe des Prometheus]] (balletto di Salvatore Viganò, Ouverture, Introduzione e 16 pezzi) op. 43 anche con versione per pianoforte (1800-01)
==== Ouverture ====
* [[Le
* [[Leonore n. 2|Ouverture Leonore
* [[Leonore n. 3|Ouverture Leonore
* Ouverture Leonore
* [[Coriolano (ouverture)|Ouverture Coriolan]] (Coriolano), op. 62 (
* [[Egmont (Beethoven)|Ouverture Egmont]] (1810)
* Ouverture
*
* [[Fidelio|Ouverture Fidelio]], op. 72 (1814)
* [[Zur Namensfeier|Ouverture Zur Namensfeier]] (Per l'onomastico), op. 115 (1815)
* Ouverture [[Die Weihe des Hauses]] (La consacrazione della casa), op. 124 (1822)
==== Composizioni varie per orchestra ====
* Rondò in Si bemolle maggiore per pianoforte e orchestra, WoO 6 (1793)
* [[Romanza per violino e orchestra n.
* [[Romanza per violino e orchestra n. 2 (Beethoven)|Romanza per violino n. 2, op. 50, in Fa maggiore]] (1802)
* [[Fantasia corale|Fantasia per pianoforte, soli, coro e orchestra]], op. 80 (1808)
* [[La vittoria di Wellington]], op. 91, in Mi bemolle maggiore (1813)
* 12
*
* 6 minuetti WoO 9 (1795?) (autenticità non pienamente confermata)
* 12 minuetti WoO 12 (1799) (spuri, in realtà di Carl van Beethoven)
* 12
* 6 Ländlerische Tänze WoO
* Marcia trionfale in
* Intermezzo in Re
*
* 11 Mödlinger Tänze WoO 17 (1819) (probabilmente spurie)
* Gratulations-Menuett WoO 3 (1822)
==== Composizioni per banda ====
* Marcia militare in
** (1 ver.) Marcia per la Guardia Nazionale Boema (1809)
** (2 ver.) n. 1 delle Due marce per il carosello dell'imperatrice Maria Ludovica (1810)
** (3 ver.) Ritirata n. 1, con piccolo trio in Si bemolle maggiore (1822)
* Marcia militare in Fa
** (1 ver.)
** (2 ver.) n. 2 delle Due marce per il carosello dell'imperatrice Maria Ludovica (1810)
** (3 ver.) Ritirata n. 3, con piccolo trio in Fa
* Ritirata n. 2 in Do
*
* Scozzese in Re
* Scozzese in Sol
* ''Marsch zur grossen Watchparade'' in Re
==== Concerti per strumento solista e orchestra ====
* [[Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 (Beethoven)|Concerto n. 1 in Do maggiore, op. 15]] ([[1798]])
* [[Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 (Beethoven)|Concerto n. 2 in Si bemolle maggiore, op. 19]] ([[1795]], 1 vers. perduta) (1798, 2ª vers.)
* [[Concerto per pianoforte e orchestra n. 3 (Beethoven)|Concerto n. 3 in
* [[Concerto per pianoforte e orchestra n. 4 (Beethoven)|Concerto n. 4 in Sol maggiore, op. 58]] ([[1806]])
* [[Concerto per pianoforte e orchestra n. 5 (Beethoven)|Concerto n. 5 in Mi bemolle maggiore, op. 73 "Imperatore"]] ([[1809]])
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==== Cadenze ====
* 2
* 3
* Cadenza per il Concerto
* Cadenza per il Concerto
* 3
* 2
* altre 2
* altre 3
=== Musica per pianoforte ===
==== Sonate ====
Beethoven fu uno dei più importanti compositori per il [[pianoforte]]; al di là della qualità delle sue [[
Beethoven ha pubblicato trentadue sonate per pianoforte; a queste bisognerebbe aggiungere la sonata incompleta woO 51, le tre sonate WoO 47, composte probabilmente nel 1783 e dette
Si possono citare fra le più celebri l{{'}}''[[Sonata per pianoforte n. 23 (Beethoven)|Appassionata]]'' e la ''Waldstein'' ([[1804]]) o ''Gli
* 2
* 3
* Sonatina in Fa (allegro e allegretto) (WoO
* Sonata Facile in Do (allegro e adagio) quest'ultimo terminato da [[Ferdinand Ries]] (WoO
* 3
* [[Sonata per pianoforte n. 4 (Beethoven)|Sonata n. 4 in Mi bemolle
* 3
* [[Sonata per pianoforte n. 8 (Beethoven)|Sonata n. 8 in
* 2 sonate op. 14 ([[Sonata per pianoforte n. 9 (Beethoven)|n. 9 in Mi maggiore op. 14, 1]], [[Sonata per pianoforte n. 10 (Beethoven)|n. 10 in Sol maggiore op. 14,2]] ([[1799]])
* [[Sonata per pianoforte n. 11 (Beethoven)|Sonata n. 11 in Si bemolle maggiore op. 22]] ([[1800]])
* [[Sonata per pianoforte n. 12 (Beethoven)|Sonata n. 12 in La bemolle maggiore op. 26]] ([[1801]])<ref group="N">Anche conosciuta come "Marcia Funebre", anche se il titolo non proviene dall'autore</ref>
* 2 sonate op. 27 ([[Sonata per pianoforte n. 13 (Beethoven)|n. 13 in Mi bemolle maggiore op. 27, 1]]<ref group="N" name="Sonata Fantasia">Il titolo originale dell'autore è «Sonata Quasi una Fantasia»</ref>, [[Sonata per pianoforte n. 14 (Beethoven)|n. 14 in
* [[Sonata per pianoforte n. 15 (Beethoven)|Sonata n. 15 in Re maggiore op. 28 "Pastorale"]]<ref group="N">Originariamente, l'autore non indica a questa Sonata nessun titolo</ref> (1801)
* 3
* 2
* [[Sonata per pianoforte n. 21 (Beethoven)|Sonata n. 21 in Do maggiore op. 53 "Aurora"]] ([[1803]])
* [[Sonata per pianoforte n. 22 (Beethoven)|Sonata n. 22 in Fa maggiore op. 54]] ([[1804]])
* [[Sonata per pianoforte n. 23 (Beethoven)|Sonata n. 23 in
* [[Sonata per pianoforte n. 24 (Beethoven)|Sonata n. 24 in Fa diesis maggiore op. 78]] ([[1809]])
* [[Sonata per pianoforte n. 25 (Beethoven)|Sonata n. 25 in Sol maggiore op. 79]] ([[1808]])
* [[Sonata per pianoforte n. 26 (Beethoven)|Sonata n. 26 in Mi bemolle maggiore op. 81a "gli Addii"]] ([[1810]])
* [[Sonata per pianoforte n. 27 (Beethoven)|Sonata n. 27 in
* [[Sonata per pianoforte n. 28 (Beethoven)|Sonata n. 28 in La maggiore op. 101]] ([[1816]])
* [[Sonata per pianoforte n. 29 (Beethoven)|Sonata n. 29 in Si bemolle maggiore op. 106 "''Hammerklavier"'']] ([[1818]])
* [[Sonata per pianoforte n. 30 (Beethoven)|Sonata n. 30 in Mi maggiore op. 109]] ([[1820]])
* [[Sonata per pianoforte n. 31 (Beethoven)|Sonata n. 31 in La bemolle maggiore op. 110]] ([[1821]])
* [[Sonata per pianoforte n. 32 (Beethoven)|Sonata n. 32 in
==== Variazioni ====
Beethoven scrisse otto serie di [[
* 9 variazioni su una marcia di [[Ernst Christoph Dressler]], WoO 63 (1782);
* 6
* 24
* 13
* 12
* 9
* 6
* 12
* 8
* 10
* 7
* 8
* 6
* 6
* 15
* 7
* 5
* [[2 Variazioni in
* 32
* 6
* [[Variazioni Diabelli|33 variazioni sopra un valzer di Diabelli]] in
* 8
==== Varia per pianoforte ====
* Praeludium in
* Kaplied di Ch. F. D. Schubart riduzione per pianoforte di Beethoven,
* 2
* Andante in Do
* Minuetto in Fa
* Drei kleine Nachahmungssätze (Fa
* Fuga a 3 voci in Do
* Minuetto in Do
* Rondò e
* 6
* Rondò in Do
* Allegretto in
* Bagatella in
* Allegretto in
* 7 Ländlerische Tänze (
* Allemanda in La
* Anglaise in Re
* 12 danze tedesche (versione per orchestra perduta) riduzione per pianoforte WoO 13 (circa 1800)
*
* 2 bagatelle in Do maggiore e Mi bemolle maggiore (1800);
*
*
*
*
*
* Tema con variazione (incompleta) in La maggiore (1803);
* Andante in Fa * Bagatella in Do
* 6 Scozzesi WoO
* Fantasia in
* [[Per Elisa|Bagatella ''«Per Elisa»'', in La minore, WoO 59 (1810)]];
* 2 Deutsche (Fa
* Polonaise in Do
* ''O Hoffnung'', tema per variazioni scritto per l'arciduca Rodolfo (1818);
* Klavierstück in Si bemolle
* Kleines Konzertfinale, dal Presto del finale del concerto in
* Klavierstück (allegretto) in
*
* Bagatella in Do
* Sei bagatelle, op. 126 (1824);
* Walzer in Mi
* Klavierstück (bagatella) in
* Walzer in Re
* Scozzese in Mi
==== Composizioni per pianoforte a 4 mani ====
* 8
* Sonata in Re
* Lied (Ich denke dein) con 6 Variazioni in Re
* 3
* Fuga in Si bemolle
=== Musica da camera ===
==== Quartetti per archi ====
* [[Quartetti per archi n. 1
* [[Quartetti per archi n. 7
* [[Quartetto n. 10 (Beethoven)|Quartetto per archi in Mi bemolle maggiore op. 74 "delle Arpe"]] ([[1809]])
* [[Quartetto n. 11 (Beethoven)|Quartetto per archi in Fa minore op. 95 "Serioso"]] ([[1810]])
Riga 521 ⟶ 543:
* [[Quartetto n. 16 (Beethoven)|Quartetto per archi in Fa maggiore op. 135]] (1826)
* [[Grande fuga]] in Si bemolle maggiore op. 133 per quartetto per archi (1825)
* Minuetto e
* Preludio e
* Preludio e
* Preludio in
* Fuga dall'ouverture di ''[[Solomon (oratorio)|Solomon]]'' di Händel (arrangiamento per quartetto d'archi) (Hess 36) (circa 1798)
* Quartetto in Fa maggiore (trascrizione della Sonata op. 14 n. 1 per pianoforte) (Hess 34) (1801-02)
* Trascrizione della fuga in Si minore del I libro del [[Clavicembalo ben temperato]] di J.S.Bach per quartetto d'archi, frammento (Hess 35) (1817)
==== Quintetti per archi ====
Riga 531 ⟶ 555:
* Quintetto d'archi in Do maggiore op. 29 ([[1801]])
* Quintetto d'archi in Do minore op. 104 ([[1817]])
* Quintetto in
* Trascrizione della fuga in
* Fuga in
==== Altre
* Trio d'archi in Mi bemolle maggiore op. 3 ([[1792]])
* Serenata in
* 3 trii d'archi op. 9 (in Sol maggiore, Re maggiore e Do minore) ([[1798]])
* altro Trio per lo Scherzo per
* Duo in
* Preludio e fuga in
* Duetto in
* Keines Stück (Allegro) in
* Keines Stück (Allegro) in
==== Composizioni per violino e pianoforte ====
A fianco dei quartetti, Beethoven scrisse delle [[
* 3 sonate op. 12 (in Re maggiore, La maggiore e Mi bemolle maggiore) ([[1798]])
* Sonata in La minore op. 23 ([[1801]])
* Sonata in Fa maggiore op. 24 "la Primavera" (1801)
* 3 sonate op. 30 (In La maggiore, Do minore e Sol maggiore) ([[1802]])
* [[Sonata
* Sonata in Sol maggiore op. 96 ([[1812]])
* Sonata in
* 12 variazioni in
* Rondò in
* 6 Allemande (WoO
==== Composizioni per violoncello e pianoforte ====
* Due sonate op. 5 (in Fa maggiore e
* Sonata in La maggiore op. 69 ([[1808]])
* Due sonate op. 102 (in Do maggiore e Re maggiore) ([[1815]])
* 12
*
* 7 variazioni in Mi bemolle maggiore sopra "Bei Mändern, welche Liebe fühlen" da "Il flauto magico" di W.A.Mozart (WoO 46) (1801)
==== Composizioni per mandolino e clavicembalo ====
* Sonatina (adagio) in Do minore per mandolino e clavicembalo (WoO 43 n. 1) (1796)<ref>{{cita web|url=https://www.flaminioonline.it/Guide/Beethoven/Beethoven-SonatinaWoO43a.html|titolo=Sonatina per mandolino e clavicembalo, WoO 43/1|autore=Claudio Toscani|anno=5 settembre 2017|accesso=26 dicembre 2023}}</ref>
* Adagio in Mi bemolle maggiore per mandolino e clavicembalo (2 versioni) (WoO 43 n. 2 e Hess 44) (1796)
* Sonatina (allegro) in Do maggiore per mandolino e clavicembalo (WoO 44 n. 1) (1796)
* Andante con variazioni in Re maggiore per mandolino e clavicembalo (WoO 44 n. 2) (1796)
==== Trii per pianoforte, violino e violoncello ====
* 3
*
*
* Trio in
* Trio in
*
* Trio in Re maggiore (Trascrizione dalla Seconda Sinfonia) (Biamonti 425) (1805)
* Trio in
* 10 variazioni in Sol minore sul Lied "Ich bin der Schneider Kakadu" dall'opera "Die Schwestern von Prag" di Wenzel Müller op. 121a (1816?)
* Elaborazione del Trio per archi op. 3 (Hess 47) (solo il I mov. e frammento del II mov. 43 misure) (circa 1816-17)
* Allegretto in Mi bemolle maggiore (Hess 48)
==== Composizioni per pianoforte e strumenti a fiato ====
* Sonata per flauto e pianoforte in
* Sonata per corno e pianoforte in Fa maggiore op. 17 (1800)
* Trio per pianoforte, flauto e fagotto in
* Trio per pianoforte, clarinetto (o violino) e violoncello in
* Quintetto in
* Trio per pianoforte, clarinetto (o violino) e violoncello in
* Serenata in
* 6
* 10
==== Composizioni per strumenti a fiato ====
* Duetto per 2 flauti in
* 3
* Ottetto in
* Rondino in
* Trio in
* Quintetto in
* Sestetto in
* 8 variazioni in
* Marcia in
* 3
* Adagio in
==== Composizioni da camera di vario genere ====
* Fuga in
* 3
* Sestetto in
* Serenata in
*
* Settimino per clarinetto, corno, fagotto, violino, viola, violoncello e contrabbasso in Mi bemolle maggiore op. 20 (1800)
* Notturno in
==== Composizioni per strumento meccanico ====
*
** 1) Adagio in Fa maggiore (1799)
** 2) Scherzo in Sol maggiore (1799-1800)
** 3) Allegro in Sol maggiore (circa 1799?)
** 4) Allegro in Do maggiore (1794?)
** 5) Allegretto in Do maggiore (1794?)
* Marcia dei granatieri in Fa maggiore per Spieluhr (Hess 107) (le prime 20 misure di Joseph Haydn) (1819)
=== Musica vocale ===
====
Beethoven è l'autore di un'unica opera, il ''[[Fidelio]]'', composizione alla quale terrà particolarmente e forse quella che più di ogni altra gli costò sforzi. In effetti quest'opera è costruita sulla base di un primo tentativo che ha per titolo ''Leonore'', opera che non riscosse molto successo nel pubblico. Ne rimangono comunque le tre versioni d'ouverture di ''Leonore'', essendo spesso la terza interpretata prima del finale di ''Fidelio''.
L’opera è anche oggetto di grande interesse da parte dei critici, oltre per la partitura, anche per essere stata la rivelazione fondamentale nella vita del più grande ammiratore di Beethoven, [[Richard Wagner]], il quale raccontò nella sua biografia di aver compreso che sarebbe divenuto compositore dopo averla ascoltata, lasciando la vocazione di scrittore in secondo piano.
* [[Fidelio]], op. 72 (3 versioni) (1805-1814)
====
* [[Cristo sul Monte degli Ulivi (Beethoven)|Cristo sul Monte degli Ulivi]]
====
* [[Messa in Do maggiore (Beethoven)|Messa in Do maggiore]], op. 86 (1807)
* [[Missa Solemnis (Beethoven)|Missa Solemnis]], in Re maggiore, op. 123 (1818-1822)
==== Musiche di scena ====
* 2
* [[Egmont (Beethoven)|Egmont]] (per il dramma omonimo di [[Goethe]]) ouverture e 9 pezzi per soprano op. 84 (1809-10)
* [[Le rovine di Atene]] (testo di [[
* Re Stefano, primo benefattore dell'Ungheria (testo
* Germania's Wiedergeburt (la rinascita della Germania) per Die gute Nachricht di G.F.Treitschke per basso e coro WoO 94 (1814)
* 4
*
* [[Die Weihe des Hauses]] (la consacrazione della casa) ouverture e 9 pezzi tratti da "Le rovine di Atene" ma 3 sono di nuova composizione (1811 e 1822)
* Marcia e Coro in Mi bemolle
* Wo sich die Pulse (dove gli impulsi) per "La consacrazione della casa" per soprano e coro WoO 98 (1822)
==== Cantate e composizioni corali con orchestra ====
* Cantata per la morte dell'imperatore Giuseppe II, testo di S. A. Averdonk WoO 87 (1790)
* Cantata alla dignità imperiale del matrimonio di Leopoldo II, testo di S. A. Averdonk WoO 88 (1790)
* Elegischer Gesang (Canto elegiaco), testo di I. F. Castelli op. 118 (1814)
* Chor auf die verbündeten Fürsten (Coro per i principi alleati), testo di K. Bernard WoO 95 (1814)
* Der glorreiche Augenblick (Il momento glorioso), testo di A. Weissnbach e K. Bernard op. 136 (1814)
* Meeresstille und glückliche Fahrt (Mare calmo e viaggio fortunato), testo di W. Goethe op. 112 (1814-15)
* Opferlied (Canto del sacrificio) versione 3 e 4, testo Fr.von Matthisson versione 3 (1822) e 4 op. 121b (1824)
* Bundeslied, testo di W.Goethe op. 122 (1822-23)
* '''Melodie'''
** ''Adelaide'', op. 46 (1796)
Riga 668 ⟶ 693:
** ''[[A l'adorata lontana]]'', ciclo di Lieder, op. 98 (1816)
==
===
La filmografia su Beethoven si può agevolmente dividere in due parti distinte. La prima riguarda le colonne sonore dei film che utilizzano musiche del compositore, la seconda riguarda il personaggio di Beethoven e la sua vita (o parti di essa) trasposta in maniera più o meno romanzata. Per quanto riguarda le colonne sonore, sono oltre duecentosettanta le pellicole che hanno utilizzato la sua musica.
L'esempio più celebre con ogni probabilità lo si trova in ''[[
* ''[[Elephant (film 2003)|Elephant]]'' ([[Gus van Sant]], [[Palma d'oro]] a [[Cannes]] nel
* ''[[Equilibrium (film)|Equilibrium]]'' di [[Kurt Wimmer]], che utilizza le note del primo movimento della
* in ''[[V per Vendetta]] ''
* nell'episodio 24 di [[Neon Genesis Evangelion]], intitolato ''L'ultimo messaggero sacrificale'', è possibile udire la corale della
* nel film ''[[La febbre del sabato sera]]'' viene proposta una rielaborazione in stile
* Il 2° movimento (Allegretto) della Settima Sinfonia è il tema principale della colonna sonora del film di fantascienza del 1974 ''[[Zardoz]]'', inoltre viene utilizzato nel discorso finale di [[Giorgio VI del Regno Unito|re Giorgio VI]] nel film del 2010 ''[[Il discorso del re]]'' e nelle scene iniziali e finali del film di fantascienza del 2009 ''[[Segnali dal futuro]]''.
* In [[Snoopy & Friends - Il film dei Peanuts]], il personaggio di Schroeder suona la prima parte della quinta sinfonia durante la recita.
La vita di Beethoven ha ispirato una trentina di film a partire dal periodo muto (dal 1918): tra questi sono da citare:
* ''[[Un grand amour de Beethoven]] (Un grande amore di Beethoven)''
* ''[[Eroica (film 1949)|Eroica]]'', film austriaco del
* ''[[Sinfonia del destino]]'', diretto da [[Georg Dressler]] nel
* ''[[Beethoven lives upstairs]]'', diretto da [[Barbara Nichol]] e [[Scott Cameron]] nel
* ''[[Rossini! Rossini!]]'', diretto da [[Mario Monicelli]] nel
* ''Immortal Beloved'', distribuito in Italia con il titolo ''[[Amata immortale]]'' e in Francia con il titolo ''Ludwig van B.'' diretto da [[Bernard Rose]] nel
* ''[[Musikanten]]'', diretto da [[Franco Battiato]] nel
* ''[[
* ''[[Lezione ventuno]]'', film del
* ''[[Louis van Beethoven]]'' (2020), un dramma storico su Beethoven diretto da Niki Stein. Germania, Repubblica Ceca.
=== Altra filmografia ===
* ''[[Amata immortale]]'', film del 1994 diretto da [[Bernard Rose]], basato sulla vita del compositore e pianista tedesco interpretato da [[Gary Oldman]].
*''[[Eroica: Il giorno che cambiò per sempre la musica]]'', film del 2003, regia di [[Simon Cellan Jones]], che narra della prima esecuzione privata nel palazzo del principe [[Joseph Franz Maximilian von Lobkowitz|Lobkowitz]] della Sinfonia n. 3, dedicata inizialmente a [[Napoleone]].
* ''[[Musikanten]]'', film del 2005 diretto da [[Franco Battiato]] con [[Alejandro Jodorowsky]] nel ruolo di Beethoven.
* ''[[Io e Beethoven]]'', film del 2006 diretto da [[Agnieszka Holland]], che racconta in modo romanzato gli ultimi anni di vita del compositore tedesco, dal 1824 al 1827.
* ''[[Lezione ventuno]]'', film del 2008, scritto e diretto da [[Alessandro Baricco]], al suo esordio nella regia cinematografica, che parla della famosa [[nona sinfonia]].
=== Registrazioni ===
* [[Ronald Brautigam]]. Ludwig van Beethoven. ''Complete Works for Solo Piano.'' Fortepiani [[Anton Walter|Walter]], [[Johann Andreas Stein|Stein]], [[Conrad Graf|Graf]] ([[Paul McNulty]])
* [[Malcolm Bilson]], Tom Beghin, David Breitman, Ursula Dütschler, Zvi Meniker, Bart van Oort, Andrew Willis. Ludwig van Beethoven. ''The complete Piano Sonatas on Period Instruments.''
* [[Robert David Levin|Robert Levin]], [[John Eliot Gardiner]]. Ludwig van Beethoven. ''Piano Concertos.'' Walter fortepiano (Paul McNulty)
* [[András Schiff|Andás Schiff]]. Ludwig van Beethoven. ''Beethoven’s Broadwood Piano.''
=== Beethoven in altri contesti ===
*
{{q|L'arciduca Rodolfo, fratello minore dell'imperatore d'Austria, decise di prendere lezioni di composizione da Beethoven. Questi "non poteva rifiutare questo desiderio a una personalità di rango così elevato, sebbene avesse poca voglia di dar lezioni di composizione a nessuno e non avesse esperienza in materia".<ref>{{Cita libro|lingua=de|autore1=Jan Caeyers|titolo=Beethoven. Der einsame Revolutionär. Eine Biographie.|città=Munich|editore=C.H.Beck|anno=2012|p=448|isbn=978-3-406-63128-3|url=https://books.google.com/books?id=y5yxM5Ta4GoC&printsec=frontcover}}</ref>
Nell'estate del 1809 copiò brani selezionati dai più importanti libri di composizione dell'epoca, di Carl Philipp Emanuel Bach, Daniel Gottlob Türk, Johann Philipp Kirnberger, Fux e Albrechtsberger per ricavarne la struttura di un vero e proprio corso.<ref>{{Cita libro|lingua=de|autore1=Jan Caeyers|titolo=Beethoven. Der einsame Revolutionär. Eine Biographie|città=Munich|editore=C.H.Beck|anno=2012|pp=449-450|isbn=978-3-406-63128-3|url=https://books.google.com/books?id=y5yxM5Ta4GoC&printsec=frontcover}}.</ref> Questo materiale ha costituito la base teorica. Per la pratica Beethoven utilizzò il metodo dell'insegnamento concreto: fece trascrivere e disporre dal suo allievo i capolavori più diversi. Poiché Rodolfo d'Asburgo collezionava spartiti, aveva molta musica a disposizione.
Nel 1832, questo “corso” fu pubblicato da Ignaz von Seyfried con il titolo ''Ludwig van Beethoven’s Studien im Generalbasse, Contrapuncte und in der Compositions-Lehre. Aus dessen handschriftlichem Nachlasse gesammelt und herausgegeben von Ignaz Ritter von Seyfried'' (Studi di Ludwig van Beethoven sul basso continuo, il contrappunto e la teoria delle composizioni. Raccolto dai suoi appunti scritti a mano e pubblicato da Ignaz Ritter von Seyfried): Seyfried diede così la falsa impressione che Beethoven stesso avesse scritto un trattato di composizione.<ref>{{Cita libro|lingua=de|autore1=Jan Caeyers|titolo=Beethoven. Der einsame Revolutionär. Eine Biographie|città=Munich|editore=C.H.Beck|anno=2012|pp= 788, note 26|isbn=978-3-406-63128-3|url=https://books.google.com/books?id=y5yxM5Ta4GoC&printsec=frontcover}}.</ref>}}
Si può leggere integralmente il ''Trattato di armonia e composizione'' nonché ascoltare gli esempi musicali dello stesso in formato Midi - Mp3 {{cita testo|url=http://www.lvbeethoven.it/articoli-trattato-di-armonia-e-composizione-introduzione/|titolo=nelle pagine dedicate a questo lavoro}}.
*Il dramma teatrale di [[Moisés Kaufman]] ''[[33 Variations]]'' (2007) racconta la storia della composizione delle [[Variazioni Diabelli]].
* Due brani di Beethoven, rispettivamente il primo movimento della [[Sinfonia n. 5 (Beethoven)|quinta sinfonia]] e il quinto movimento del [[Quartetto n. 13 (Beethoven)|tredicesimo quartetto d'archi]] (detto "Cavatina"), sono stati inseriti nel [[Voyager Golden Record]], il disco dorato che porta con sé suoni e immagini del pianeta Terra e dell'umanità, contenuto nelle sonde spaziali [[Voyager 1]] e [[Voyager 2]].<ref>{{Cita web|url=http://voyager.jpl.nasa.gov/spacecraft/music.html|titolo=Lista dei brani musicali nel sito della NASA|accesso=5 luglio 2024}}</ref>
* A Beethoven è stato intitolato il [[cratere Beethoven]], sulla [[superficie di Mercurio]].
* [[Roberto Diem Tigani]] è l'autore delle nuove elaborazioni critiche dell'incompiuto [[Concerto per violino e orchestra WoO 5]] e del [[Concerto per pianoforte e orchestra WoO 4]].<ref>Ludwig van Beethoven, ''Concerto per pianoforte e orchestra in
* Il personaggio dei fumetti [[Schroeder (personaggio)|Schroeder]], dei [[Peanuts]], ha una profonda venerazione per Beethoven di cui immancabilmente, il 16 dicembre di ogni anno, festeggia l'anniversario della nascita.
* Beethoven appare come personaggio del
* Gli [[Eurythmics]] hanno dedicato al compositore la canzone intitolata appunto ''Beethoven''.
*Beethoven appare come uno dei personaggi principali nell’anime giapponese [[Classicaloid|''ClassicaLoid'']].
== Annotazioni ==
<references group="N"/>
== Note ==
== Bibliografia ==
<div class="references-small">
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* {{en}} {{New Grove|coautori=Joseph Kerman, Alan Tyson, Scott G. Burnham|voce=Beethoven, Ludwig van|edizione=2|cid=grove}}
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* {{en}}
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* {{Cita libro|lingua=en|autore=Glenn Stanley (a cura di)|titolo=The Cambridge Companion to Beethoven |città =Cambridge|editore=Cambridge University Press|anno=2000|cid=Stanley|isbn=0-521-58074-9}}
* {{Cita libro|lingua=en|url=http://books.google.com/?id=VQw5AAAAIAAJ|cid=Thayer1|titolo=The Life of Ludwig Van Beethoven, Vol 1|autore=[[Alexander Wheelock Thayer]]|coautori=Henry Edward Krehbiel (ed, trad.); Hermann Deiters; Hugo Riemann|editore=The Beethoven Association|anno=1921|oclc=422583}}
* [[Theodor W. Adorno]], ''Beethoven. Filosofia della musica'', Torino, Einaudi, 2001, ISBN 978-88-06-13745-8
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* Gerhard von Breuning, ''Ludwig van Beethoven nei miei ricordi giovanili'', Milano 1995, ISBN 88-7710-163-6
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* [[Carl Dahlhaus]], ''Beethoven e il suo tempo'', Torino, [[Edizioni di Torino|EDT]], 1990, ISBN 88-7063-074-9
* Luigi Della Croce – Sieghard Brandenburg, ''Ludwig van Beethoven. Epistolario''
: Vol. I, (1783 - 1807), Milano 1999, ISBN 88-8118-426-5
: Vol. II, (1808 – 1813), Milano 2000, ISBN 88-8118-609-8
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: Vol. V, (1823 – 1824), Milano 1999, ISBN 88-8491-501-5
: Vol. VI, (1825 - 1827), Milano 2007, ISBN 88-8491-969-X
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* [[Fabrizio
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* Giovanni Guanti, ''Invito all'ascolto di Beethoven'', Milano, Mursia, 1995, ISBN 88-425-1647-3
* [[Georg Kinsky]] - Hans Halm, ''Thematisch-Bibliographisches Verzeichnis aller vollendeten Werke Ludwig van Beethoven'', G. Henle Verlag, [[Monaco di Baviera]], 1955
* Klaus Kropfinger, ''Beethoven'', traduzione di G. Taglietti, Ricordi/BMG Publications, Milano, 2006, ISBN 88-7592-815-0
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* Silvio Paolini Merlo, ''Il pensiero compositivo dell'ultimo Beethoven'', in Id., ''Estetica esistenziale'', Milano-Udine, Mimesis, 2010, pp. 103–139
* Silvio Paolini Merlo, ''Viganò e Beethoven nell'evoluzione del teatro musicale moderno'', in J. Sasportes, P. Veroli (a cura di), ''Ritorno a Viganò'', Roma, Aracne, 2017, pp. 165–195
* [[Giorgio Pestelli]] (a cura di), ''Beethoven'', Il Mulino, Bologna, 1988, ISBN 88-15-01949-9
* Giuseppe Pugliese, ''Il pianoforte di Beethoven'', Treviso, 1991
* [[Piero Rattalino]], ''Le sonate per pianoforte di Beethoven'', Torino, 1970 (1989), ISBN 88-7663-165-8
* Benedetta Saglietti, ''Beethoven, ritratti e immagini. Uno studio sull'iconografia'', EDT-De Sono, Torino, 2010, ISBN 88-6040-362-6
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* {{Cita libro|titolo = L'ultimo Beethoven. Musica, pensiero, immaginazione|autore = Maynard Solomon|traduttore=Nicola Bizzarro|editore = Carrocci|città = Roma|anno = 2019|ISBN=978-88-430-9591-9|cid = Solomon 2019}}
* ''Beethoven: Die Seyfried Papiere.'' BoD, Norderstedt, 2019. ISBN 978-3-748-16746-4.
* Maynard Solomon, ''Il diario di Beethoven'', Milano, 1992, ISBN 88-425-1354-7
* Howard Chandler Robbins Landon, ''Beethoven, la sua vita ed il suo mondo in documenti e immagini d'epoca'', Milano 1997
* [[Charles Rosen]], ''Le sonate per pianoforte di Beethoven'', Casa Editrice Astrolabio-Ubaldini, Roma, 2008
* Louis Philippe Joseph Girod de Vienney, ''Una visita a Beethoven'', a cura di Benedetta Saglietti, trad. it. di Bruno Nacci, La scuola di Pitagora editrice, Napoli, 2014, ISBN 978-88-6542-342-4
*
* Alessandro Zignani, ''Ludwig van Beethoven. Una nuova interpretazione della vita e delle opere'', pp. XII+320, [[Zecchini Editore]], Varese, 2020, ISBN 978-88-6540-254-2.
* Ludwig Van Beethoven, ''Il Testamento di Heiligenstadt e Quaderni di conversazione'', tradotti e commentati da Sandro Cappelletto, Einaudi, Torino, 2022, ISBN 978-88-06-25177-2
</div>
== Voci correlate ==
* [[
* [[Quaderni di conversazione]]
* [[Testamento di Heiligenstadt]]
* [[Lettera all'amata immortale]]
* [[Inno alla
* [[Sinfonie di Beethoven (Liszt)]]
* [[Vaterländischer Künstlerverein]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
*{{Pt}}[https://purl.pt/33134 Sonate: op. 7 in Es dur, 1900-1925], presso la Biblioteca Nazionale del Portogallo
*{{Pt}}[https://purl.pt/29140 Saudade: waltz para piano-forte, Lisboa, 183--1850], presso la Biblioteca Nazionale del Portogallo
=== Argomenti generali ===
* {{cita testo|url=http://www.beethoven-haus-bonn.de/sixcms/detail.php//portal_en|titolo=Beethoven-Haus Bonn|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170412091048/http://www.beethoven-haus-bonn.de/sixcms/detail.php//portal_en }}. Sito ufficiale della ''Beethoven-Haus'' di Bonn. Links all'archivio digitale, libreria, il museo (inclusa la "visita virtuale") il ''Beethoven-Archiv'' (Centro di Ricerca), e informazioni sulle pubblicazioni di Beethoven per una visione generale o interesse specializzato. Include inoltre una larga collezione delle composizioni di Beethoven e documenti manoscritti, con file sonori.
* {{cita testo|url=http://www.marcus-frings.de/beethoven/index-en.htm|titolo=L'ultimo appartamento viennese di Beethoven|accesso=22 marzo 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080603121124/http://www.marcus-frings.de/beethoven/index-en.htm|urlmorto=sì}}, ricostruito digitalmente nel 2004, su un CD-ROM multimediale edito dalla Beethoven-Haus di Bonn
* {{cita web|url = http://www.madaboutbeethoven.com/pages/beethoven_the_master/chronology.htm|titolo = Cronologia della vita di Beethoven|accesso = 30 aprile 2008|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20080510155133/http://www.madaboutbeethoven.com/pages/beethoven_the_master/chronology.htm|urlmorto = sì }}
* Biografia di Beethoven su {{cita testo|url=http://enc-tv.com/|titolo=Encyclopedia channel|accesso=12 novembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070629033942/http://enc-tv.com/|urlmorto=sì}} (230 film biografici attorno a personalità storiche).
* {{cita testo|url=http://www.edepot.com/beethoven.html|titolo=Beethoven Depot|urlmorto=sì}}. Contiene tutti i suoi lavori in formato midi.
* {{cita testo|url=http://lucare.com/immortal/|titolo=Beethoven: The Immortal|accesso=22 marzo 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080513140739/http://lucare.com/immortal/|urlmorto=sì}}. Introduzione e racconto dettagliato della vita del compositore. Gli articoli includono le sue malattie, la routine quotidiana, storia medica, gli ultimi giorni, e le lettere.
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* Analisi sulla
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* {{cita testo|url=http://www.keepingscore.org/flash/beethoven/index.html|titolo=Keeping Score: La Sinfonia n. 3|accesso=22 marzo 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080501195439/http://www.keepingscore.org/flash/beethoven/index.html|urlmorto=sì}} Ricco sito web multimediale che esplora la creazione e la storia della Sinfonia Eroica di Beethoven, presentata da Michael Tilson Thomas e la San Francisco Symphony Orchestra
* {{cita testo|url=http://quinteparallele.net/2016/05/31/shakespeare-in-musica-il-quartetto-op-18-n-1-di-beethoven/|titolo=L. v. Beethoven, quartetto n. 1 op. 18|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170924224903/http://quinteparallele.net/2016/05/31/shakespeare-in-musica-il-quartetto-op-18-n-1-di-beethoven/ }}
* {{cita testo|url=http://quinteparallele.net/2017/03/26/mus-es-sein-es-mus-sein/|titolo=L. v. Beethoven, quartetto op. 135}}
=== Argomenti specifici ===
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* B. Saglietti,
* {{cita testo|url=http://www.beethovenshair.ca/|titolo=I capelli di Beethoven|accesso=13 maggio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190218210520/http://www.beethovenshair.ca/|urlmorto=sì}} - studio sulle tracce dei capelli del compositore dopo la morte.
* {{cita testo|url=http://www.forelise.com/|titolo=Für Elise|accesso=13 maggio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160414070210/http://www.forelise.com/|urlmorto=sì}} - e altre risorse su Beethoven.
* {{cita testo|url=http://www.labasite.net/musicadarte/|titolo=Guida alla discografia di Beethoven|accesso=22 marzo 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101130210352/http://www.labasite.net/musicadarte/|urlmorto=sì}} - contiene anche una lista di opere in ordine cronologico.
* {{cita testo|url=http://www2.sjsu.edu/depts/beethoven/hair/hair.html|titolo=Sui capelli di Beethoven - The Guevara Lock of Beethoven's Hair}}, dal The Ira F. Brilliant Center for Beethoven Studies.
* {{cita testo|url=http://www.cbc.ca/health/story/2000/10/18/beethoven001018.html|titolo=Sulla presunta morte per avvelenamento, Hair analysis says Beethoven died of lead poisoning}}. Articolo della CBC News, 18 ottobre 2000.
* {{cita testo|url=http://sciencenow.sciencemag.org/cgi/content/full/2007/828/1|titolo=Beethoven Dead From Lead?|accesso=30 aprile 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080410135449/http://sciencenow.sciencemag.org/cgi/content/full/2007/828/1|urlmorto=sì}} Articolo di ScienceNOW Daily del 28 agosto 2007 sulle ipotesi della morte di Beethoven
=== Liste di opere ===
* {{
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* {{
=== Testi e spartiti ===
* {{cita testo|url=http://www.mutopiaproject.org/cgibin/make-table.cgi?Composer=BeethovenLv|titolo=www.mutopiaproject.org}} Spartiti liberi di Beethoven
* {{ChoralWiki}}
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=== Filmografia ===
* {{Imdb}} Filmografia riguardante le colonne sonore che utilizzano musica del compositore
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{{Sinfonie di Ludwig van Beethoven}}
{{Concerti di Beethoven}}
{{Ottocento musicale}}
{{Romanticismo}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|musica classica}}
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