Marcel Reich-Ranicki: differenze tra le versioni

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|GiornoMeseMorte = 18 settembre
|AnnoMorte = 2013
|Attività = critico letterario
|Epoca = 1900
|Attività = critico letterario
|Attività2 = superstite dell'Olocausto
|Nazionalità = tedesco
|PostNazionalità = di origine ebraico-[[Polonia|polacca]]
|Immagine = Boerne-preis-2007-ffm006.jpg
|Didascalia = Marcel Reich-Ranicki nel [[2007]]
}}
 
"Papa" della critica letteraria tedesca, è stato uno dei fondatori del "[[Gruppo 47]]", corrente letteraria {{Citazione necessaria| formata da scrittori di [[lingua tedesca]], fra i quali molti ebrei e autori di origine [[polonia|polacca]]. Appartenne al gruppo, che sancì il suo debutto, anche [[Günter Grass]],}} da Reich-Ranicki conosciuto giovanissimo a Varsavia (divertente il ritratto che il critico ne dà nell'edizione originale della sua autobiografia: un ricordo che però acuirà le già notevoli difficoltà nel rapporto -ormai cinquantennale- fra i due "colossi").
 
== Biografia ==
Reich-Ranicki nacque a [[Włocławek]], innell'allora [[Seconda Repubblica di Polonia]], il 2 giugno del [[1920]] in una famiglia [[Ebrei|ebraica]] [[Ashkenaziti|ashkenazita]], figlio di David Reich, un mercante [[Polonia|polacco]] di origine [[Ebrei|ebraica]], e di Helene Auerbach, ununa casalinga [[Polonia|polacca]] nata da una famigliad'origini [[EbreiGermania|ebraicatedesche]], dila originecui [[Germania|tedesca]], chefamiglia aveva già espresso dei [[Rabbino|rabbini]] distintisi per i loronegli studi biblici. SinGrazie daalla piccolomadre, il futuro critico si avvicina, graziesin allada madre,piccolo ad i grandi classici della [[letteratura tedesca]]; s'interesserà anche di [[letteratura polacca]], ma non prima del [[1940]]. In [[Polonia]] frequenta una scuola elementare tedesca.
 
Nel [[1929]], all'età di nove anni, si trasferisce con lai famigliagenitori in [[Germania]], a [[Berlino]], dove la famiglia dipende economicamente da un parente. Studia al ''Werner-von-Siemens-Realgymnasium'' di Berlino-Charlottenburg, liceo-ginnasio relativamente immune dallaalla ferocia della propaganda nazista, dove ripaga la resistenza passiva e la protezione di compagni e professori, per nulla scontata all'epoca, distinguendosieccellendo comenello unostudio dei migliori allievi di sempre indel tedesco e nelledelle materie letterarie. Paradossalmente, il fatto di non essere mai riusciti ad ottenere la cittadinanza tedesca tiene i Reich, in quanto cittadini polacchi di lingua tedesca, relativamente al riparo dalle persecuzioni fino al [[1938]], quando sono rispediti in Polonia. Pur vivendo nell'incubo delle persecuzioni, il giovane Marcel Reich-Ranicki serberà sempre un ricordo meraviglioso del suo periodosoggiorno berlinese e, quellopiù in generale, delle sue dell'infanzia e della prima giovinezza.
Reich-Ranicki nacque a [[Włocławek]], in [[Polonia]], il 2 giugno del [[1920]], figlio di David Reich, un mercante [[Polonia|polacco]] di origine [[Ebrei|ebraica]], e di Helene Auerbach, un casalinga [[Polonia|polacca]] nata da una famiglia [[Ebrei|ebraica]] di origine [[Germania|tedesca]], che aveva già espresso [[Rabbino|rabbini]] distintisi per i loro studi biblici. Sin da piccolo, il futuro critico si avvicina, grazie alla madre, ad i classici della [[letteratura tedesca]]; s'interesserà anche di [[letteratura polacca]], ma non prima del [[1940]]. In [[Polonia]] frequenta una scuola elementare tedesca.
 
Insieme alla moglie Tosia, Reich-Ranicki èfu l'unico della sua famiglia ada usciresalvarsi agli orrori della [[Shoah]], riuscendo a vivofuggire in modo fortuito ed avventuroso dal [[ghetto di Varsavia]] (dove ha svoltosvolse anche funzioni di interprete ed organizzatore deglidi spettacoli): i suoi genitori ed il fratello maggiore Alexander, medico, alla liberazione sono già stativennero uccisi a [[Treblinka]] prima della liberazione.
Nel [[1929]] si trasferisce con la famiglia in [[Germania]], a [[Berlino]], dove la famiglia dipende economicamente da un parente. Studia al ''Werner-von-Siemens-Realgymnasium'' di Berlino-Charlottenburg, liceo-ginnasio relativamente immune dalla ferocia della propaganda nazista, dove ripaga la resistenza passiva e la protezione di compagni e professori, per nulla scontata all'epoca, distinguendosi come uno dei migliori allievi di sempre in tedesco e nelle materie letterarie. Paradossalmente, il fatto di non essere mai riusciti ad ottenere la cittadinanza tedesca tiene i Reich, in quanto cittadini polacchi di lingua tedesca, relativamente al riparo dalle persecuzioni fino al [[1938]], quando sono rispediti in Polonia. Pur vivendo nell'incubo delle persecuzioni, il giovane Marcel Reich serberà sempre un ricordo meraviglioso del suo periodo berlinese, quello dell'infanzia e della prima giovinezza.
 
Funzionario del [[Partito Operaio Unificato Polacco]], poi console per conto del suo paese d'origine a [[Londra]], è statovenne in seguito allontanato dal partito non per ragioni politiche, ma razziali.
Insieme alla moglie Tosia, Reich-Ranicki è l'unico della sua famiglia ad uscire vivo in modo fortuito ed avventuroso dal [[ghetto di Varsavia]] (dove ha svolto anche funzioni di interprete ed organizzatore degli spettacoli): i suoi genitori ed il fratello maggiore Alexander, medico, alla liberazione sono già stati uccisi a [[Treblinka]].
 
Caduto in disgrazia e già incarcerato dal regime, diventadivenne pubblicista professionista alla fine degli [[anni 1940|anni quaranta]] e progetta clandestinamente l'espatrio, riuscendoanni ain lasciarecui definitivamenteprogettò lail Poloniaproprio perespatrio la Germaniaclandestino, approfittando di un soggiorno- di studio in Germania nel 1958, ein cui riuscì a stabilirvisi definitivamente grazie anche alla generosa complicità di [[Heinrich Böll]], futuro premio[[Premio Nobel per la letteratura]] e suo grande amico. In Germania, Reich-Ranicki si diede ad un'intensissima, e rigorosa attività critica, svolgendo puntuale attività di recensore per diverse testate soprattutto della Germania meridionale (oltre ''[[der Spiegel]]'', per ''[[Die Zeit]]'', [[1960]]-[[1973]] e il ''[[Frankfurter Allgemeine Zeitung]]'', delle cui pagine culturali è statofu il direttore, sotto la direzione di [[Joachim Fest]], tra il [[1973]] e il [[1988]]), compilando fortunate antologie e monografie e svolgendo un'importante attività di organizzatore culturale e di traduttore dal polacco verso ilal tedesco e viceversa; èfu statoparecchio vicino, fino al suo scioglimento, al [[Gruppo 47]] fino allo scioglimento.
Funzionario del [[Partito Operaio Unificato Polacco]], poi console per conto del suo paese d'origine a [[Londra]], è stato in seguito allontanato dal partito non per ragioni politiche, ma razziali.
 
Benché [[agnosticismo|agnostico]] e critico nei confronti delle ortodossie, Reich-Ranicki non haperse mai perso occasione di pronunciarsi veementemente in difesa degli ebrei quando la situazione lo richiedevariteneva necessario. Sua, ad esempio, è l'espressione ''Fine della tregua'', riguardoin riferimento all'atteggiamento forzatamente pentitistico dei tedeschi nei confronti del loro passato [[nazismo|nazista]] e [[antisemita]]. Questa L''Fineespressione dellavenne tregua''inizialmente èusata statadal fissata cronologicamente dacritico Reich-Ranicki allain occasione della prima rappresentazione, nel [[1968]], di undel dramma di [[Rainer Werner Fassbinder]], ''I rifiuti, la città e la morte''. Hadi [[Rainer Werner Fassbinder]]. interrottoInterruppe drammaticamente la collaborazione con [[Joachim Fest]] per via della posizione da questi assunta nella grande "disputa degli storici" (''[[Historikerstreit]]'', 1986-88) sull'Olocausto e, si èrifiutò sempre rifiutato di recensire testi di [[Ernst JungerJünger]] e sostenne, sostenendonel alcorso contempodegli anni, feroci polemiche con [[Ernst Nolte]], da lui definito un malato di mente. Più duratura e gravida di conseguenze èsi statarilevò l'inimicizia con [[Martin Walser]], che prima in un discorso molto contestato tenuto alla ''Paulskirche'' di Francoforte ([[1997]]) e quindipoi in un romanzosuoromanzo, ''Morte di un critico'' ([[2002]]), ha attaccatoattaccò duramente il critico.
Caduto in disgrazia e già incarcerato dal regime, diventa pubblicista professionista alla fine degli [[anni 1940|anni quaranta]] e progetta clandestinamente l'espatrio, riuscendo a lasciare definitivamente la Polonia per la Germania approfittando di un soggiorno-studio nel 1958 e grazie alla generosa complicità di Heinrich Böll, futuro premio Nobel per la letteratura e suo grande amico. In Germania Reich-Ranicki si dà ad un'intensissima, rigorosa attività critica, svolgendo puntuale attività di recensore per diverse testate soprattutto della Germania meridionale (oltre ''[[der Spiegel]]'', per ''[[Die Zeit]]'', [[1960]]-[[1973]] e il ''[[Frankfurter Allgemeine Zeitung]]'', delle cui pagine culturali è stato il direttore, sotto la direzione di [[Joachim Fest]], tra il [[1973]] e il [[1988]]), compilando fortunate antologie e monografie e svolgendo un'importante attività di organizzatore culturale e di traduttore dal polacco verso il tedesco e viceversa; è stato vicino al [[Gruppo 47]] fino allo scioglimento.
 
L'enorme popolarità di Reich-Ranicki, che nei paesi di lingua tedesca oltrepassa la fama dovuta all'attività di critico "serio", è dovuta tuttavia in modo determinante alla sua vivacissima vis polemica e alla fortunata trasmissione televisiva di argomento letterario ''Das Literarische Quartett'', che solo il primo anno ([[1988]]) è statafu seguìta da quasi un milione di telespettatori. Nella primavera del 2009 la ARD, ammiraglia della televisione pubblica tedesca, ha trasmessotrasmise una fiction di grande successo sulla sua vita, già più volte replicata, eincentrata particolarmente incentratasoprattutto sul periodo della sua sopravvivenza nel ghetto di Varsavia. Spirito appassionato e polemico, caustico, implacabile e tagliente, nel 2008 vienevenne invitato al Gran Premio della TV tedesca per il conferimento dell'Oscar alla carriera (Reich-Ranicki ha lavoratolavorò a lungo anche in radio). Salito sul podio, davanti alle telecamere e alla platea, tienetenne un discorso molto duro sull'attuale degrado televisivo e rifiutarifiutò il premio tra l'imbarazzatissimo sconcerto dei presenti (insu internet, in particolare sul canale "youtube"''[[YouTube]]'', girano innumerevoli spezzoni del "gran rifiuto", diventato frattanto un cult).
Benché [[agnosticismo|agnostico]] e critico nei confronti delle ortodossie, Reich-Ranicki non ha mai perso occasione di pronunciarsi veementemente in difesa degli ebrei quando la situazione lo richiedeva. Sua è l'espressione ''Fine della tregua'', riguardo all'atteggiamento forzatamente pentitistico dei tedeschi nei confronti del loro passato [[nazismo|nazista]] e [[antisemita]]. Questa ''Fine della tregua'' è stata fissata cronologicamente da Reich-Ranicki alla prima rappresentazione, nel [[1968]], di un dramma di [[Rainer Werner Fassbinder]], ''I rifiuti, la città e la morte''. Ha interrotto drammaticamente la collaborazione con [[Joachim Fest]] per via della posizione da questi assunta nella grande "disputa degli storici" (Historikerstreit, 1986-88) sull'Olocausto e si è sempre rifiutato di recensire testi di [[Ernst Junger]], sostenendo al contempo feroci polemiche con [[Ernst Nolte]], da lui definito un malato di mente. Più duratura e gravida di conseguenze è stata l'inimicizia con [[Martin Walser]], che prima in un discorso molto contestato tenuto alla Paulskirche di Francoforte ([[1997]]) e quindi in un romanzo, ''Morte di un critico'' ([[2002]]), ha attaccato duramente il critico.
 
Reich-Ranicki ha vissutovisse fino alla morte a [[Francoforte sul Meno]]. Suo figlio, Andrew Ranicki, è un insegnante di matematica all'università di Edimburgo., mentre Suasua moglie Tosia è morta nel 2011<ref>[http://www.hr-online.de/website/rubriken/kultur/index.jsp?rubrik=5982&key=standard_document_41399025 ''HR online'': Teofila Reich-Ranicki ist tot (in tedesco)] {{webarchive|url=https://archive.is/20110501073253/http://www.hr-online.de/website/rubriken/kultur/index.jsp?rubrik=5982&key=standard_document_41399025 |data=1º maggio 2011 }}</ref>. È scomparsoMorì nel [[2013]], all'età di 93 anni, a seguitocausa di un [[tumore alla prostata]]<ref>[httphttps://www.theguardian.com/books/2013/sep/18/marcel-reich-ranicki-dies-93 Marcel Reich-Ranicki, German literary critic, dies aged 93 (en)] Thaguardian.com</ref>.
L'enorme popolarità di Reich-Ranicki, che nei paesi di lingua tedesca oltrepassa la fama dovuta all'attività di critico "serio", è dovuta tuttavia in modo determinante alla sua vivacissima vis polemica e alla fortunata trasmissione televisiva di argomento letterario ''Das Literarische Quartett'', che solo il primo anno ([[1988]]) è stata seguìta da quasi un milione di telespettatori. Nella primavera del 2009 la ARD, ammiraglia della televisione pubblica tedesca, ha trasmesso una fiction di grande successo sulla sua vita, già più volte replicata e particolarmente incentrata sul periodo della sua sopravvivenza nel ghetto di Varsavia. Spirito appassionato e polemico, caustico, implacabile e tagliente, nel 2008 viene invitato al Gran Premio della TV tedesca per il conferimento dell'Oscar alla carriera (Reich-Ranicki ha lavorato a lungo anche in radio). Salito sul podio, davanti alle telecamere e alla platea, tiene un discorso molto duro sull'attuale degrado televisivo e rifiuta il premio tra l'imbarazzatissimo sconcerto dei presenti (in internet, in particolare sul canale "youtube", girano innumerevoli spezzoni del "gran rifiuto", diventato frattanto un cult).
 
== Note ==
Reich-Ranicki ha vissuto fino alla morte a Francoforte sul Meno. Suo figlio, Andrew Ranicki, è un insegnante di matematica all'università di Edimburgo. Sua moglie Tosia è morta nel 2011<ref>[http://www.hr-online.de/website/rubriken/kultur/index.jsp?rubrik=5982&key=standard_document_41399025 ''HR online'': Teofila Reich-Ranicki ist tot (in tedesco)]</ref>. È scomparso nel [[2013]] all'età di 93 anni a seguito di un [[tumore alla prostata]]<ref>[http://www.theguardian.com/books/2013/sep/18/marcel-reich-ranicki-dies-93 Marcel Reich-Ranicki, German literary critic, dies aged 93 (en)] Thaguardian.com</ref>
<references/>
 
== Bibliografia ==
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* Marcel Reich-Ranicki, ''Il caso Heine'', Traduzione di Enrico Paventi. Giuntina, Firenze 2007.
 
== NoteAltri progetti ==
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== AltriCollegamenti progettiesterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
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[[Categoria:SuperstitiPersone dell'Olocaustolegate al ghetto di Varsavia]]
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[[Categoria:Ebrei tedeschi]]