Nirvana: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua}}
{{P|La seconda parte della voce consiste in una ricerca originale che offre una lettura scolastica di parte, segnatamente appartenente al
▲{{P|La seconda parte della voce consiste in una ricerca originale che offre una lettura scolastica di parte, segnatamente appartenente al Buddhismo tibetano. Nel complesso questa voce è priva di fonti ed è fondata esclusivamente su un presunto apparato critico determinato dai dizionari di lingua italiana|buddhismo|luglio 2010}}
{{NN|religione|luglio 2010}}
{{Citazione|Quando un monaco ha compreso ciò che è sorto, e non ha più brama alcuna per questa o altre vite, attraverso la scomparsa di ciò che è sorto, egli non va più incontro a nuove esistenze|''Itivuttaka ([[Sutta Piṭaka]])''}}
[[File:Hong Kong Budha.jpg|thumb|Statua del [[Buddha Shakyamuni]] del monastero di Baolian, nell'
Ha un ruolo fondante soprattutto nel [[buddismo]], dove possiede il significato di 'estinzione' (da ''nir'' + ''va'', cessazione del soffio, estinzione).
== Nel Buddhismo ==▼
{{Vedi anche|Buddhismo}}▼
Secondo una diversa etimologia proposta da un commentario buddista di scuola [[Theravāda]], significa libertà dal desiderio (''nir'' + ''vana'')<ref>Dalla voce ''nibbāna'' del ''Buddhist Dictionary - Manual of Buddhist Terms & Doctrines'' del ven. Ñanatiloka Thera.</ref>.
Nel [[Buddhismo]] il ''nirvana'' è il fine ultimo della vita, lo stato in cui si ottiene la liberazione dal dolore (''duḥkha'').▼
La dottrina del ''nirvana'' nel Buddhismo solitamente non viene definita con termini positivi, ma negativi: dato che il ''nirvana'' è al di là del pensiero razionale e del linguaggio, non è possibile affermare quello che è ma, piuttosto, quello che non è. Ciò premesso occorre precisare che la dottrina del ''nirvana'' acquisisce significati diversi a seconda della scuola buddhista, del periodo storico e del luogo in cui essa fu esposta.▼
▲Nel [[
▲La dottrina del ''nirvana'' nel Buddhismo solitamente non viene definita con termini positivi, ma negativi: dato che il ''nirvana'' è al di là del pensiero razionale e del linguaggio, non è possibile affermare quello che è ma, piuttosto, quello che non è.
Occorre precisare che la dottrina del ''nirvana'' acquisisce significati diversi a seconda della scuola buddista, del periodo storico e del luogo in cui essa fu esposta.
=== Natura del ''nirvana'' ===
Il [[
Secondo il [[
[[File:Sukhothai.jpg|thumb|upright=1.4|Statue di Buddha.]]
Per il [[
Per le scuole [[Mahāyāna]], [[Madhyamika]] e [[Cittamatra]], non vi è peraltro differenza tra ''[[saṃsāra]]'' e ''nirvana'' e quindi non vi è un luogo al di fuori dell'ordinario in cui realizzare la verità ultima e lo stesso ''nirvana''.
Così secondo [[Nāgārjuna]]:
Così secondo [[Nagarjuna]]: «Non vi è la minima differenza fra ''saṃsāra'' e ''nirvana'', né la minima differenza fra ''nirvana'' e ''saṃsāra''». ([[Madhyamakakarika]], XXV, 19)▼
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Nel Buddhismo il ''nirvana'' è il traguardo ultimo della propria pratica del Dharma.▼
Il ''nirvana'' inteso come "cessazione" è esposto, praticato e realizzato dai praticanti del Lignaggio Theravada e tale ''nirvana'' viene realizzato tramite la realizzazione della Vacuità del Sé della persona mentre viene ignorata la Vacuità del Sé dei fenomeni; il praticante Theravāda pratica e realizza il [[Nobile ottuplice sentiero]] e le [[Quattro Nobili Verità]], della sofferenza, della sua origine, della sua cessazione e del sentiero che porta alla sua cessazione e, realizzando la mancanza del Sé della sua propria persona in uno stato di completo assorbimento in questa realizzazione tramite l'aver completamente padroneggiato la pratica di ''[[Samatha|shamata]]'' e ''[[Vipassanā|vipashyana]]'' ottiene il ''nirvana'' con rimanenza: per "rimanenza" in questo caso si intende che esiste ancora una rimanenza data dai cinque ''[[Skandha|skanda]]'', aggregati.▼
Con la morte l'Arhat ottiene la Liberazione dai cinque aggregati e dimora in uno stato non macchiato o contaminato da alcuna impurità dovuta al Karma o alle Afflizioni Mentali e la natura di questo ''nirvana'' è Pace, come dice il quarto dei Quattro Sigilli del Buddhismo "Il ''nirvana'' è Pace".▼
▲Il ''nirvana'' inteso come "cessazione" è esposto, praticato e realizzato dai praticanti del Lignaggio Theravada e tale ''nirvana'' viene realizzato tramite la realizzazione della Vacuità del Sé della persona mentre viene ignorata la Vacuità del Sé dei fenomeni; il praticante Theravāda pratica e realizza il [[Nobile ottuplice sentiero]] e le [[Quattro Nobili Verità]], della sofferenza, della sua origine, della sua cessazione e del sentiero che porta alla sua cessazione e, realizzando la mancanza del Sé della sua propria persona in uno stato di completo assorbimento in questa realizzazione tramite l'aver completamente padroneggiato la pratica di ''[[
▲Con la morte l'Arhat ottiene la Liberazione dai cinque aggregati e dimora in uno stato non macchiato o contaminato da alcuna impurità dovuta al Karma o alle Afflizioni Mentali e la natura di questo ''nirvana'' è Pace, come dice il quarto dei Quattro Sigilli del
Il ''nirvana'' Mahāyāna è definito ''nirvana''-non-dimorante siccome non dimora né nel ''saṃsāra'' né nel ''nirvana'' Hīnayāna della pace individuale ma è lo stato completamente risvegliato di un Buddha ed è dotato del ''trikaya'', i Tre Corpi di un Buddha che sono il ''Dharmakaya'', il ''Sambhogakaya'' e il ''Nirmanakaya''.
Il ''nirvana'' Mahāyāna viene realizzato attraversando i Cinque Sentieri e i Dieci Bhumi, Terreni, dei Bodhisattva, meditando ripetutamente la duplice Vacuità del Sé della Persona, ''Pudgalanairatmya'' e del Sé dei Fenomeni, ''Dharmanairatmya'' e impegnandosi strenuamente nella Pratica delle due Bodhicitta, quella dell'
Tutti gli [[Esseri senzienti (
In questo modo, sebbene abbiano la potenzialità per realizzare il ''nirvana'' non lo fanno e continuano indefinitamente a rinascere nella sofferenza del ''saṃsāra''.
Il ''nirvana'' Mahāyāna non è una cosa imprecisa o una semplice pace libera da inquietudini, ma è lo stato dotato delle Saggezze Ultime e dotato dei Kaya che possono essere suddivisi in differenti modi come in due, Dharmakaya e Rupakaya, tre, Dharmakaya, Sambhogakaya e Nirmanakaya, quattro con lo Svabavikakaya, ecc.
È la consapevolezza originaria di una mente primordialmente non-oscurata che dimora della natura ultima, l'elemento fondamentale, la Dharmata.
Quando si parla di identità tra ''saṃsāra'' e ''nirvana'' si intende, tra tante altre cose, che il ''saṃsāra'' non ha altro luogo dove dimorare che non sia la mente che in essenza è la natura ultima di tutti i fenomeni, il ''Dharmadhatu'' e il ''nirvana'' non può essere trovato indipendentemente dal ''saṃsāra,'' poiché è basandosi sulla Verità Convenzionale che si può realizzare la Verità Ultima, come ha detto Nagarjuna: "Senza basarsi sulla Verità Convenzionale la Verità Ultima non può essere realizzata e senza realizzare la Verità Ultima il ''nirvana'' non può essere raggiunto".
Da qua ''saṃsāra'' e ''nirvana'' sono inscindibili, se c'è la saggezza di un Arya si ha il ''nirvana,'' altrimenti si ha solo il ''saṃsāra''. Il Nirvana è lo stadio ultimo degli spiriti illuminati.
Nel [[Buddismo Zen]] quando si parla di ''Nirvana'', facendo riferimento alla tradizione induista che denomina con il termine nirvana l'azione di spegnere a fine giornata il fuoco sacro acceso all'interno del tempio, si intende molto più semplicemente l'estinzione o cessazione della sofferenza o insoddisfazione che può derivare solo dallo spegnimento dell'attaccamento a tutto ciò che è impermanente. Il termine viene anche utilizzato per indicare la cessazione definitiva della sofferenza che avviene con la morte.
== Nel Giainismo ==
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== Nell'Induismo ==
{{Vedi anche|Induismo}}
Nell'Induismo il ''nirvana'' indica l'estinguersi dei desideri mondani e la realizzazione della liberazione (''[[mukti]]'' o ''[[moksa]]'') dall'illusione (''maya'').
Nella [[
== Nella filosofia ==
Il ''nirvana'' (l'"ascesi" al ''nirvana'') si ritrova nel [[pensiero di Schopenhauer]].<ref>{{Cita web|url=https://www.filosofico.net/Antologia_file/AntologiaS/schopenh6.htm|titolo=Nirvana Schopenhauer|accesso=31/03/2025}}</ref>
== Nella letteratura ==
L'idea del ''nirvana'' è presente nel pensiero del poeta indiano [[Rabindranath Tagore]] e nel romanzo ''[[Siddharta (romanzo)|Siddharta]]'' di [[Hermann Hesse]].
== Note ==
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