Domodossola: differenze tra le versioni
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{{Divisione amministrativa
|Nome = Domodossola
|Panorama = Panorama Domodossola
|Didascalia
|Voce bandiera =
|Voce
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Piemonte
|Divisione amm grado 2 = Verbano-Cusio-Ossola
|Amministratore locale = Fortunato Lucio Pizzi
|Partito = [[lista civica]] Lucio Pizzi Sindaco
|Data elezione = 20-6-2016
|Data rielezione = 5-10-2021
|Data
|Altitudine =
|Sottodivisioni = ''nessuna''<ref name="statuto">
[http://incomune.interno.it/sites/incomune/files/contenuti/statuti/statuto-comune-vb-domodossola.pdf Comune di Domodossola - Statuto]</ref>; vedi [[#Geografia antropica|elenco borgate]]
|Divisioni confinanti = [[Beura-Cardezza]], [[Bognanco]], [[Crevoladossola]], [[Masera]], [[Montescheno]], [[Trontano]], [[Villadossola]]
|Codice postale = I-28845<br />CH-3907 <small>(ufficio postale svizzero)</small>
|Zona sismica = 3
|Gradi giorno = 2542
|Nome abitanti = domesi
|Patrono = [[santi Gervasio e Protasio]]
|Festivo = 19 giugno
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Domodossola (province of Verbano-Cusio-Ossola, region Piedmont, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Domodossola nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola
}}
'''Domodossola''' (localmente anche detta solo ''Domo'', ''Dòm'' in [[Lingua lombarda|lombardo]], ''Döm'' o ''z'Töm''<ref>Angela Bacher, ''Bärulussä'', Verbania, Tararà, 1995.</ref> in [[Lingue tedesche alemanne|walser]] e ''Ël Dòm'' in [[Lingua piemontese|piemontese]]) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia del Verbano-Cusio-Ossola]] in [[Piemonte]]. La [[città]] è il centro principale della [[val d'Ossola]], che si trova nella piana del fiume [[Toce]], alla confluenza di [[val Bognanco]], [[val Divedro]], [[valle Antigorio]]-[[val Formazza|Formazza]], [[valle Isorno]] e [[val Vigezzo]].
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
La città si adagia sul [[conoide di deiezione]] del torrente [[Bogna]], che si allarga tra la frazione ''Mocogna'' e il [[Sacro Monte Calvario di Domodossola|Sacro Monte Calvario]], occupando la porzione media del [[bacino idrografico|bacino]] del fiume [[Toce]]. Il territorio comunale si estende tra i 238 [[m s.l.m.]] e i 2.635 [[m s.l.m.]], per un totale di 59,9 km².
=== Clima ===
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Domodossola}}
Il clima è [[clima alpino|alpino]] con inverni freddi ed estati miti.
== Origini del nome ==
Il geografo greco [[Claudio Tolomeo]] ([[II secolo]] d.C.) è il primo a citare la città quale probabile [[Capitale (città)|capitale]] dei [[Leponzi]], chiamandola ''Oksela Lepontiorum''<ref name=Mandolei>{{Cita testo|autore=Alessandro Mandolei|capitolo=Domodossola|titolo=Paesaggi archeologici del Piemonte e della Valle d'Aosta|editore=Regione Piemonte|anno=2007|città=Torino|p=270}}</ref>. [[Johann Georg Graeve|Joannes Georgius Graevius]], nel ''Thesaurus antiquitatum et historiarum Italiae: Ligurum et Insubrum, seu Genuensium et Mediolanensium'' pubblicato nel 1704, identifica Domodossola come Ocella. Nel [[VII secolo]] l'[[Cosmografia ravennate|Anonimo Ravennate]] la definisce come [[civitas]] e la chiama ''Oxilla''<ref name=Mandolei />. Intorno all'[[XI secolo]] la città assume il nome di ''Domus Oxile'', in riferimento alla presenza della chiesa [[collegiata]]. Nel [[XII secolo]] compaiono ''Burgus Domi'' e ''Burgus Domi Ossule'': la dicitura [[borgo (geografia)|borgo]] deriva dalla presenza, oltre che della chiesa collegiata, anche del [[castello]] e del [[mercato]]. Il nome successivamente si trasforma in ''Domiossola'', ''Duomo d'Ossola'' ([[Giovanni Capis]]), ''Domo d'Ossola'' nell'[[XIX secolo|Ottocento]] e, infine, nell'attuale Domodossola<ref>{{cita|Capis|3}}.</ref><ref>{{cita|Ferrari|6}}.</ref>.
== Storia ==
[[File:Shepherd Map of Ancient Italy, Northern Part.jpg|left|thumb|Italia settentrionale secondo l'Historical Atlas: l{{'}}''Oscela Lepontiorum'' nell'area settentrionale della [[Gallia Transpadana]]]]
[[File:– Statuta curiae Matarellae Domi Ossulae Expensis Jurisdictionid dictae curiae, 1659 – BEIC 10367234.jpg|thumb|''Statuti di Domodossola'' (''Statuta curiae Matarellae Domi Ossulae Expensis Jurisdictionis dictae curiae''), 1659|363x363px]]
[[File:Bandiera della Repubblica partigiana dell'Ossola (Giorgio Bocca).svg|thumb|Bandiera della Repubblica dell'Ossola|221x221px]]
{{Citazione|Nelle Alpi Cozie [è situata] l'Oscel(l)a dei Leponzi|[[Claudio Tolomeo|Tolomeo]], ''Geografia'', [[100]] d.C. circa|Ἐν ταῖς Κοττίαις Ἄλπεσιν Ληποντίων Ὄσκελ(λ)α|lingua=grc}}
=== Dalla Preistoria al Novecento ===
Il masso [[coppella|coppellonato]] nei giardini dei Padri Rosminiani presso il [[Sacro Monte Calvario di Domodossola|Sacro Monte Calvario]], insieme ad altri reperti rinvenuti
Le periodiche incursioni dei [[Canton Vallese|Vallesani]] e le lotte accanite tra [[guelfi]], in maggioranza nel borgo, e [[Guelfi e ghibellini|ghibellini]] costringono gli Ossolani a chiedere protezione a [[Gian Galeazzo Visconti]], signore di [[Milano]]: il 19 marzo [[1381]] viene firmato nell'attuale [[#Architettura civile|Palazzo San Francesco]] l'atto di dedizione. Il contratto con i [[Visconti]] prevedeva protezione e privilegi agli Ossolani, in cambio di un compenso di 750 [[fiorino|fiorini]] annui<ref>{{cita|Lions Club|27}} Dalla Preistoria al traforo del Sempione, Tullio Bertamini</ref>. Ai Visconti succedono gli [[Sforza]] ([[1450]] - [[1535]]).
Dopo gli Sforza, Domodossola subisce la dominazione imperiale e poi [[Spagna|spagnola]] che dura per più un secolo e mezzo, contrassegnato da lotte intestine tra le fazioni, dagli straripamenti del torrente [[Bogna]] e dalle epidemie di [[peste]]<ref>{{cita|Motta|42}}.</ref><ref>{{cita|Ferrari|7}}.</ref>. Nel [[1656]] sorge il [[Sacro Monte Calvario di Domodossola|Sacro Monte Calvario]] per opera di Andrea da Rho e Gioachino da Cassano, due frati [[cappuccini]] del convento di Domodossola. Dopo una breve [[austriaci|dominazione austriaca]], nel [[1743]] con il [[trattato di Worms (1743)|trattato di Worms]] l'Ossola passa interamente ai [[Casa Savoia|Savoia]].[[File:Resti dell'atico castello di Mattarella.png|sinistra|miniatura|Resti del Castello di Mattarella]]
Nel [[1859]], con l'emanazione del [[decreto Rattazzi]], viene soppressa la [[provincia di Ossola]] e istituito il [[circondario di Ossola]] (in seguito circondario di Domodossola), come suddivisione della [[provincia di Novara]], comprendente i mandamenti di [[Crodo]], [[Santa Maria Maggiore (Italia)|S. Maria Maggiore]], [[Bannio Anzino|Bannio]] e Domodossola<ref>{{cita|De Gaudenzi|54}}.</ref>.
Nel [[1869]] viene aperta, fra le prime in Italia, la sezione domese del [[Club Alpino Italiano]].[[File:Torretta Medioevale di Domodossola.png|miniatura|La torretta medievale di Domodossola]]
=== Il Novecento ===
[[File:Simplon tunnel D.jpg|left|thumb|Tunnel del Sempione]]
Il 19 maggio [[1906]] il re [[Vittorio Emanuele III]] inaugura il [[traforo del Sempione]]: con quest'opera Domodossola e l'intera Ossola diventano una delle più importanti vie del traffico internazionale europeo. Il 23 settembre [[1910]] la città è teatro del tragico atterraggio di [[Jorge Chávez Dartnell]], conosciuto come ''Geo Chávez'', primo trasvolatore delle [[Alpi]].
Gradualmente la prosperità nella vallata cresce e aumentano le industrie e le [[centrale idroelettrica|centrali idroelettriche]] che offrono lavoro e richiamano progressivamente migranti in particolare da [[Veneto]], [[Romagna]] e [[Calabria]]<ref>{{cita|Lions Club|56}} Dalla Preistoria al traforo del Sempione, Tullio Bertamini</ref>. La [[prima guerra mondiale]] richiede tuttavia sacrificio di vite umane, che costa caro anche all'Ossola.
Nel [[1926]]<ref>[[s:R.D. 21 ottobre 1926, n. 1890 - Soppressione di 94 circondari e ricostituzione di quello di Tolmino|Regio Decreto 21 ottobre 1926, n. 1890, art. 1]]</ref> il [[circondario di Ossola|circondario di Domodossola]] viene soppresso e il territorio assegnato al [[circondario di Novara]]<ref>[[s:R.D. 21 ottobre 1926, n. 1890 - Soppressione di 94 circondari e ricostituzione di quello di Tolmino|Regio Decreto 21 ottobre 1926, n. 1890, art. 2]]</ref>. Nel [[1927]], con la soppressione di tutti i circondari italiani, il territorio rimane in [[Provincia di Novara]].
Durante la [[seconda guerra mondiale]] la valle non resta indifferente alla dittatura [[fascista]]. I movimenti di liberazione fanno sì che dal 10 settembre al 23 ottobre [[1944]] Domodossola diventi [[Capitale (città)|capitale]] della [[Repubblica partigiana dell'Ossola]], proclamatasi indipendente dal dominio dittatoriale nel corso della [[Resistenza italiana|Resistenza]]. Durante i 43 giorni, il territorio liberato viene gestito democraticamente dalla [[Giunta provvisoria di Governo di Domodossola e della Zona liberata|Giunta provvisoria di Governo]], che si riunisce presso il [[#Architettura civile|Palazzo di Città]]. La giunta è presieduta da [[Ettore Tibaldi]] e annovera, tra gli altri, anche la milanese [[Gisella Floreanini]], nelle vesti di ''Commissario all'Assistenza''. La Floreanini è così la prima donna a ricoprire incarichi governativi in [[Italia]]<ref>{{cita|Lions Club|67}} La "repubblica" dell'Ossola, Paolo Bologna</ref>.
Negli anni [[1950]] - [[1960]] la città è segnata da un costante flusso migratorio. I migranti, provenienti in gran parte dalla Calabria, si stanziano in un quartiere, denominato con il toponimo di ''Abissinia''. Il quartiere poi, con l'arrivo dei frati [[Cappuccini]], in particolare di padre [[Michelangelo Falcioni]], padre spirituale del rione, si trasforma in ''Cappuccina''.
Nel [[1992]] la [[Val d'Ossola]], il Cusio e il Verbano si scorporano dalla [[provincia di Novara]]. Domodossola entra così a far parte della [[provincia del Verbano-Cusio-Ossola]].
=== Simboli ===
[[File:Domodossola-Gonfalone.png|thumb|200px|Gonfalone comunale]]
;Stemma
Lo stemma è stato riconosciuto con decreto del Capo del Governo del 4 luglio 1928.<ref name="ACS">{{Cita web|url=http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?1559|titolo=Domodossola|accesso=26 luglio 2025|sito=Archivio Centrale dello Stato}}</ref>
{{Citazione|Di rosso, alla croce d'argento, caricata in cuore di una stella d'oro, cantonata da quattro d'argento.}}
Lo stemma storico si trova descritto nella ''Bibliografia storica degli Stati della monarchia di Savoia'' del 1893.<ref>{{cita libro| autore= Antonio Manno |titolo= Bibliografia storica degli Stati della monarchia di Savoia |editore= F.lli Bocca |anno= 1893 |città= Torino |p= 62 |url= https://books.google.it/books/about/Biblioteca_storica_italiana.html?id=7x4RAAAAYAAJ&printsec=frontcover&newbks=1&newbks_redir=0&source=gb_mobile_entity&hl=it&gl=IT&ovdme=1&redir_esc=y#v=onepage&q&f=false |volume=5 |citazione= Di rosso, alla croce d'argento, caricata in cuore da una e accantonata da quattro stelle (6) dell'uno nell'altro. Sostegni: due aquile; Corona, marchionale.}}</ref>
; Gonfalone
{{Citazione|Drappo quadrangolare di un metro per due di panno argenteo, caricato dello stemma civico e della scritta DOMUS OSCELLA in caratteri maiuscoli d'oro, alla bordura di rosso riccamente ornata e rabescata d'oro, orlato e frangiato inferiormente dello stesso.}}
=== Onorificenze ===
Domodossola è tra le [[Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione]] perché è stata insignita della [[Medaglia d'Oro al Valor Militare]] il 21 settembre [[1945]] per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la [[seconda guerra mondiale]]
{{Onorificenze
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|nome_onorificenza= Medaglia d'oro al valor militare
|collegamento_onorificenza= Medaglia d'oro al valor militare
|motivazione = Mentre più spietata infieriva
|data= 21 settembre 1945<ref>{{cita web|url= http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=18427 |titolo= Valle dell'Ossola, Medaglia d'oro al valor militare }}</ref>
}}
{{Onorificenze
| immagine = Corona muraria di città italiana (014).svg
| nome_onorificenza = Titolo di Città
| collegamento_onorificenza = Titolo di città in Italia
| motivazione = Decreto del presidente della Repubblica
| data = 4 novembre 1951<ref name=ACS/>
}}
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
[[File:PiazzaMercato-BorgodellaCulturaDomodossola-phMarcoBenedettoCerini1 001.png|miniatura|Piazza del Mercato di Domodossola|220x220px]]
=== Piazza Mercato e il centro storico ===
{{Citazione|
Simbolo della città, piazza Mercato è caratteristica per i [[portico|portici]] [[XV secolo|quattrocenteschi]] a sostegno delle case padronali a balconate e loggette del [[XV secolo|XV]] e [[XVI secolo]]. I [[capitello|capitelli]] delle colonne, che sostengono archi [[Architettura romanica|romanici]] e [[gotico|gotici]] scompagnati, sono finemente scolpiti
[[File:
[[File:MercatinidiNatalediDomodossola-phMarcoBenedettoCerini3.png|miniatura|Piazza del Mercato in una veduta dall'alto durante il periodo dei mercatini natalizi]]
Di particolare interesse anche la via Briona, sovrastata dalla torre [[XIV secolo|trecentesca]] del palazzo vescovile, che, partendo dalla piazza Mercato, fungeva da via d'accesso per i principali [[passo di montagna|passi]] transalpini. Racchiusa fra case con tetti in [[piode]] e apprezzata per i balconcini sostenuti da [[cariatide|cariatidi]], era la strada dei [[mercante|mercanti]], per cui transitava anche la [[diligenza (carrozza)|diligenza]] svizzera del [[Passo del Sempione|Sempione]]<ref name=diligenza>{{cita|Ferrari|21}}.</ref>.
Restano ormai poche tracce delle antiche [[Mura (fortificazione)|mura]] [[pentagono|pentagonali]], che già dai primi del [[XIV secolo|1300]] cingevano il borgo di Domodossola. Nucleo principale della cinta muraria era il [[castello]] (sito nei pressi dell'attuale piazza Tibaldi), il ''Castrum novum'' già citato in pergamene del [[1001]] e il [[1007]], che venne abbattuto nel [[1804]] per aprire la [[Strada statale 33 del Sempione|strada napoleonica del Sempione]]<ref>{{cita|De Maurizi|64}}.</ref>. Oggi sono ancora visibili i resti di una [[torre]] angolare unita alle mura su via Facchinetti e la Torretta, bell'esempio di torre in [[beola]] locale, cui fu aggiunto il portico e il tetto a metà [[XIX secolo|Ottocento]].
Tra i quartieri più antichi del borgo è La Motta (ossia: monticello, cumulo), probabilmente così chiamata per i depositi di detriti dovuti alle inondazioni del torrente [[Bogna]]<ref>{{cita|Veschambre|89}}.</ref>. In via Carina è possibile ammirare abitazioni con balconate in [[larice]], testimonianza dell'influenza ''[[walser]]'', mentre fulcro del quartiere è la Piazza Fontana, con al centro la [[fontana]] [[ottagono|ottagonale]] e un piccolo [[obelisco]]. Obelisco di dimensioni maggiori, proveniente da un antico [[cimitero]], occupa la posizione centrale in Piazza Chiossi. Infine è caratteristico l'[[arco a sesto acuto]] a strisce bianche e scure di Vicolo Andromia.
=== Architetture religiose ===
==== Chiesa Collegiata dei Santi Gervasio e Protasio ====
[[File:Tanzio Carlo Borromeo Domodossola.jpg|upright=0.5|thumb|''San Carlo che comunica gli appestati'']]
La [[Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio (Domodossola)|La chiesa Collegiata dei Santi Gervasio e Protasio]], monumento nazionale è stata ricostruita tra il [[1792]] e il [[1798]] su disegno dell'[[architetto]] regio [[Matteo Zucchi]], a partire da una chiesa preesistente risalente al [[XV secolo]]<ref name="chiesa">{{cita|De Maurizi|66}}.</ref>. Come chiesa più importante dell'Ossola non solo è stata chiamata "duomo", ma ha dato il nome allo stesso borgoː inizialmente ''Domus Oxile'', quindi ''Burgus Domi'' e ''Burgus Domi Ossule,'' successivamente italianizzato in ''Domiossola'', ''Duomo d'Ossola'', ''Domo d'Ossola'' nell'[[XIX secolo|Ottocento]] ed infine l'attuale Domodossola. La [[collegiata]], dedicata ai [[santi Gervasio e Protasio]] e ricca di [[Stucco|stucchi]] e [[dorature]], è a tre [[Navata|navate]] con sei [[Cappella|cappelle]] oltre all'[[altar maggiore]]. A causa di mancanza fondi, rimase senza facciata fino al [[1954]], quando, approvato il progetto dell'architetto Giovanni Greppi, con l'aiuto dell'[[arciprete]] Monsignor [[Luigi Pellanda]] fu completata la nuova facciata. Quest'ultima fa spiccare il portichetto [[barocco]] e dà risalto al [[Portale (architettura)|portale]] romanico (scoperto durante i lavori), proveniente dalla prima [[collegiata]] domese situata nei pressi del [[castello]] e demolita a metà [[XV secolo|Quattrocento]] per ragioni militari.
Nella navata sinistra è visibile un [[architrave]] in serpentina (presumibilmente appartenente all'antico portale), donato nel [[1954]] dalla Fondazione Galletti, raffigurante [[Carlo Magno]] nell'atto di ricevere l'[[orifiamma]] e una scena della [[battaglia di Roncisvalle]]. Tutti gli affreschi interni e i tre grandi catini della navata centrale sono opera di [[Lorenzo Peretti]], mentre il [[Crocefisso]] sull'altar maggiore è opera del maestro [[intagliatore]] [[Giorgio de Bernardis]]. Una [[pala d'altare]] di valore, attribuita a [[Tanzio da Varallo]], raffigurante ''San Carlo che comunica gli appestati'' è situato nella cappella di [[San Carlo Borromeo]]. L'organo, ubicato sulla cantoria sopra la bussola di ingresso, è un magnifico [[Bernasconi (organari)|Bernasconi]] a due tastiere e pedaliera integralmente meccanico, datato 1889.
==== Santuario della Madonna della Neve ====
[[File:Chiesa madonna neve domo.png|sinistra|miniatura|Chiesa della Madonna della Neve di Domodossola]]
Il [[Santuario|santuario della Madonna della Neve]] di Domodossola, nelle sue forme attuali, è una costruzione risalente alla prima metà del [[XVII secolo]] e commissionata al maestro Bernardino Lazzaro di Val d’Intelvi e innalzata sui ripari che difendevano una precedente piccola chiesa dal fiume Bogna. L'immagine della Madonna e del Bambino sopra l’altare, risalente al 1372, è affrescata su un muro composto da ciottoli di fiume scarsamente cementati, appartenente all’oratorio primitivo. Le due grandi tele del presbiterio rappresentano lo ''Sposalizio della Vergine'' e ''San Biagio'' attribuito al pittore [[Firenze|fiorentino]] [[Luigi Reali]] e l'[[Pala d'altare|ancona]] di legno dorato e dipinto (che racchiude l'affresco [[XIV secolo|trecentesco]] della ''Madonna col Bambino''), opera di [[Francesco de Tatti]]. Sopra la porta d'ingresso nell'atrio del santuario, [[Carlo Mellerio]], pittore di origine vigezzina, ha realizzato un [[affresco]] nel [[1674]], dedicato proprio al miracolo della nevicata estiva sul colle [[Esquilino]] di [[Roma]]. Sul piazzale nel 1925, alla presenza di re Vittorio Emanuele III, è stato inaugurato il monumento ai caduti, opera di Angelo Balzardi: le tre statue in bronzo raffigurano il ''Dolore'', il ''Sacrificio'' e la ''Vittoria''.
==== Altri edifici religiosi rilevanti ====
* La piccola [[Chiesa di San Quirico (Domodossola)|chiesa di San Quirico]] risale al secolo XI ed è una delle più antiche della Val d'Ossola.
*Nella frazione di Vagna, la [[chiesa di San Brizio (Domodossola)|chiesa di San Brizio]] con campanile medievale e pregevoli opere d'arte all'interno
=== Architettura civile ===
==== Palazzo Silva ====
{{vedi anche|Palazzo Silva (Domodossola)}}
{{Citazione|L'umiltà aspira a cose eccelse|Motto della famiglia Silva, [[XVI secolo|XVI sec.]]|''Humilitas alta petit''|lingua=la}}[[File:PiazzaChiossi-BorgodellaCultura-Domodossola-phMarcoBenedettoCerini1 001 (1).png|miniatura|221x221px|L'obelisco di piazza Chiossi]]
[[File:Palazzo Silva.png|miniatura|Palazzo Silva nel centro storico di Domodossola|sinistra]][[Monumento nazionale]], Palazzo Silva fu ristrutturato, a partire da una dimora [[gentilizio|gentilizia]] [[XIV secolo|trecentesca]] preesistente, intorno al [[1519]] dal [[condottiero]] Paolo della Silva, nobile al servizio di [[Francesco I di Francia]]<ref>{{cita|Veschambre|88}}.</ref>. È uno dei migliori esempi di casa patrizia [[rinascimento|rinascimentale]] della regione subalpina. Nell'anno [[1882]] l'edificio venne acquistato dalla ''Fondazione Galletti'' e successivamente ceduto al [[Comune]]. È ora sede del [[Museo di Palazzo Silva]]: in grandi sale gentilizie arredate ospita opere scultoree lignee, stemmi in marmo, reperti [[civiltà etrusca|etruschi]] e [[civiltà romana|romani]], [[incisione|incisioni]], frammenti di [[mummia|mummie]] egiziane, quadri dal [[XVI secolo|Cinquecento]] al [[XVIII secolo|Settecento]], costumi ossolani e [[armatura|armature]].
[[File:Palazzo Mellerio Domodossola.JPG|thumb|Palazzo Mellerio]]
==== Palazzo Mellerio ====
Deve il suo nome al conte [[Giacomo Mellerio]] ([[1777]]-[[1847]]), Gran [[Cancelliere]] del [[Regno Lombardo-Veneto]]
==== Palazzo San Francesco ====
{{vedi anche|Palazzo San Francesco (Domodossola)}}
[[File:Palazzo-San-Francesco-Domodossola-ph.-Marco-Benedetto-Cerini.png|miniatura|Palazzo San Francesco sede dei Musei Civici Gian Giacomo Galletti]]
Costruito sulla pianta di una chiesa antecedente (risalente alla fine del [[XIII secolo]]), fu acquistato nel [[1884]] dalla [[Fondazione Galletti]], che vi raccolse le proprie collezioni. Nacque così la prima parte di quello che sarebbe diventato il [[Museo di Palazzo San Francesco]]. Successivamente ceduto al [[Comune]], sono in via di completamento i lavori di restauro. È ora visitabile solamente il piano terreno con una raccolta di quadri di pittori [[Val Vigezzo|vigezzini]].
==== Collegio Mellerio-Rosmini ====
{{vedi anche|Museo di scienze naturali del Collegio Mellerio Rosmini}}
[[File:Collegio Mellerio-Rosmini.png|sinistra|miniatura|Collegio Mellerio Rosmini in piazza Madonna della neve]]
Dedicato al beato [[Antonio Rosmini]], sorge di fronte al [[#Architetture religiose|santuario della Madonna della Neve]]. Il collegio, progettato dall'architetto ticinese Ghezzi, venne inaugurato il 29 settembre [[1874]]. Contiene una ricchissima [[biblioteca]] (circa {{formatnum:60000}} volumi) ed è sede del [[Museo di scienze naturali del Collegio Mellerio Rosmini|Museo di Scienze Naturali]], visitabile su richiesta. È annesso al collegio l'Osservatorio [[geofisica|geofisico]] eretto nel [[1876]]<ref>{{cita|Ferrari}}.</ref>.
==== Palazzo di Città ====
{{vedi anche|Sala storica della Resistenza (Domodossola)}}
[[File:Palazzo di città di Domodossola.png|miniatura|Palazzo di Città di Domodossola]]
Progettato dall'architetto Giovanni Leoni di [[Torino]] e recentemente restaurato, è stato edificato nel [[1847]]. Nel [[1944]] fu sede della Giunta Provvisoria di Governo della [[Repubblica partigiana dell'Ossola]]: ai nostri giorni il [[consiglio comunale]] si riunisce proprio nella [[Sala storica della Resistenza (Domodossola)|Sala Storica della Resistenza]]. Nel cortiletto interno del palazzo è presente una lapide, che ricorda il conferimento della [[medaglia d'oro al valor militare]], conferita alla Val d'Ossola nel settembre [[1945]], per i fatti resistenziali culminanti nel significativo episodio della zona liberata. Antistante il palazzo nel [[1899]] venne posto il monumento, opera di Francesco Ricci ([[scultore]] [[Val Vigezzo|vigezzino]]) dedicato a [[Gian Giacomo Galletti]], benefattore cittadino, il cui lascito diede vita alla Fondazione Galletti.
==== Stazione
{{vedi anche|Stazione di Domodossola}}
[[File:StazioneFerroviariaInternazionalediDomodossola-phMarcoCerini4001.png|miniatura|Stazione Internazionale di Domodossola]]
La stazione fu edificata quando Domodossola entrò in collegamento ferroviario con Novara nel [[1888]]. Il maggior ampliamento, su progetto dell'architetto [[Luigi Boffi (architetto)|Luigi Boffi]] di [[Milano]], avvenne nel [[1906]], con l'apertura del [[traforo del Sempione]]. La [[cornice marcapiano]] in [[granito]] di [[Baveno]] e le tre [[cimasa|cimase]], che si innalzano rispettivamente al centro (tricuspidata) ed alle estremità (monocuspidate) del corpo di fabbrica, sormontate da pennoni che danno notevole risalto all'imponente struttura.
=== Sulle orme di Geo Chavez ===
{{
sempre salendo. Ed ora sì, che vola!|[[Giovanni Pascoli]], Bologna, novembre 1910<ref>{{Cita web |url=http://www.fondazionepascoli.it/2014/Poesie/ode_33.html |titolo=Da ''Chavez'', in ''Odi e inni'' |accesso=20 dicembre 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151222170444/http://www.fondazionepascoli.it/2014/Poesie/ode_33.html |urlmorto=sì }}</ref>}}
[[File:Piazza Geo Chavez.png|sinistra|miniatura|La nuova piazza Geo Chavez a Domodossola]]
Grazie al progetto [[Interreg]] [[Italia|italo]]-[[Svizzera|svizzero]] "''Geo Chavez, di tanti uno solo''"<ref>{{cita web|url=http://www.interreg-italiasvizzera.it/progetti:rid=95|titolo=Scheda progetto Interreg|accesso=19 ottobre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150716034738/http://www.interreg-italiasvizzera.it/progetti:rid=95|urlmorto=sì}}</ref>, finanziato in occasione del centenario ([[2010]]) della trasvolata delle Alpi, è possibile ripercorrere quella che fu la storica impresa dell'[[aviatore]] [[Perù|peruviano]] [[Jorge Chávez Dartnell]]. Egli il 23 settembre 1910 partecipò al Gran Premio della Traversata delle Alpi: partì da [[Briga-Glis|Briga]], sorvolò il [[passo del Sempione]] e raggiunse Domodossola, divenendo il primo trasvolatore delle [[Alpi]]; l'aereo, tuttavia, in fase di atterraggio cedette. Gravemente ferito, il pilota morì all'[[ospedale San Biagio (Domodossola)|ospedale San Biagio]] pochi giorni dopo<ref name="grande"/>. Con l'intento di rievocare la memoria di tale eroica impresa, è nato tale progetto, che, oltre a comprendere diverse iniziative culturali (mostre, manifestazioni, spettacoli teatrali) già svoltesi, ha previsto la realizzazione di tre opere principali<ref>{{cita web | url = http://www.amossola.it/MuseiOssola/index.php/Interreg-Geo-Chavez.html | titolo = Chavez: di tanti uno solo - AMO | accesso = 19 ottobre 2014 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140901001431/http://amossola.it/MuseiOssola/index.php/Interreg-Geo-Chavez.html | urlmorto = sì }}</ref>:
* riqualificazione di piazza Chavez a Domodossola con restauro del cippo e del monumento a lui dedicato;
* realizzazione di una teca museale presso il cortile delle scuole elementari "L. Milani" di via Rosmini, contenente una ricostruzione del [[Blériot XI]] usato da Chavez con l'ala originale e alcuni pezzi di storia del sistema di trasporto locale: l'antica diligenza del [[Passo del Sempione|Sempione]], una [[slitta]], un'automobile e una bicicletta;
* realizzazione di un percorso di arte contemporanea di 13 opere, da parte artisti internazionali, lungo i 50 chilometri della [[passo del Sempione|via del Sempione]], tra Domodossola e [[Brig-Glis|Briga]]. Di queste opere, quattro si trovano in città: ''Sogno volante'' di Uli Wirz (pressi di Palazzo San Francesco), ''A Dream'' di Kaarina Kaikkonen (piazza Cavour), ''A colui che è sul suo coltello (Icaro Chavez)'' di Marco Magrini (via Guelfi) e ''En plein air'' di Mario Airò (interno del Municipio)<ref>{{cita web|http://www.lastampa.it/2014/09/29/edizioni/verbania/cronaca/tredici-opere-darte-sulla-strada-di-geo-chavez-vEvD3iHoJ8geCDfkpy2eAJ/pagina.html|La Stampa - Tredici opere d'arte sulla strada di Geo Chavez|19 ottobre 2014}}</ref><ref>{{cita web | url = http://www.tgcom24.mediaset.it/cultura/sulla-scia-dell-aviatore-un-museo-outdoor-per-geo-chavez-sulla-cima-delle-alpi_2070565201402a.shtml | sito = Tgcom |titolo= Sulla scia dell'aviatore: un museo outdoor per Geo Chavez sulla cima delle Alpi | accesso = 19 ottobre 2014 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20141019195448/http://www.tgcom24.mediaset.it/cultura/sulla-scia-dell-aviatore-un-museo-outdoor-per-geo-chavez-sulla-cima-delle-alpi_2070565201402a.shtml | urlmorto = sì }}</ref>.
Anche un'area del [[Museo sempioniano]] è interamente dedicata all'aviatore.
=== Il Sacro Monte Calvario ===
{{vedi anche|Sacro Monte di Domodossola}}
Il [[Sacro Monte Calvario di Domodossola]] venne edificato nel 1657 per volontà dei frati [[Cappuccini]] Gioacchino da Cassano e Andrea da Rho. Nel 2003 questo straordinario complesso monumentale è stato inserito dall'[[UNESCO]] nella [[Patrimoni dell'Umanità|Lista del Patrimonio dell'Umanità]] insieme ad altri sei [[Sacri Monti]] piemontesi. Il Sacro Monte di Domodossola è curato dai padri [[Rosminiani]].
<gallery>
File:Sacro Monte di Domodossola.JPG|[[Sacro Monte Calvario di Domodossola]]
File:Cap. 9, La terza caduta. Cap. 11, La crocefissione.JPG|[[Sacro Monte Calvario di Domodossola]]<br />Percorso devozionale con le Stazioni 9 e 11
File:
File:Sacro Monte di Domodossola. Figure.JPG|[[Sacro Monte Calvario di Domodossola]]<br />Dionigi Bussola, ''Gesù muore sulla croce''
</gallery>
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{{Demografia/Domodossola}}
===
Al 1º gennaio
# [[Ucraina]]
# [[Cina]]
# [[Romania]]
# [[Marocco]]
# [[Albania]]
# [[
# [[Egitto]]
# [[
# [[Moldavia]] 31
# [[Repubblica Dominicana]] 20
=== Strutture sanitarie ===
{{vedi anche|Ospedale San Biagio (Domodossola)}}
[[File:Ospedale S. Biagio.jpg|thumb|L'entrata vecchia dell'Ospedale San Biagio]]
L'ospedale cittadino è l'[[ospedale San Biagio (Domodossola)|ospedale San Biagio]], risalente a prima del [[1245]], che costituisce, insieme all'ospedale "Castelli" di [[Verbania]], l'Ospedale Unico Plurisede dell'[[azienda sanitaria locale|ASL]] VCO. === Istituzioni, enti e associazioni ===
Domodossola è sede:
* della sezione distaccata del [[Tribunale]] di [[Verbania]];
* degli uffici [[provincia]]li dei settori III (Politiche Agricole Montane, Tutela Faunistica, Polizia Provinciale) e IV (Opere Pubbliche, Viabilità, Piste ciclabili);
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==== Alpini ====
Dal 1923 è attiva la ''Sezione di Domodossola'' degli [[Alpini]]. Due sono le Medaglie d'Oro: [[Silvestro Curotti]],
==== Donatori di sangue ====
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==== Donatori di midollo osseo ====
È attiva l'associazione D.O.M.O. (Donatori
=== CAI ===
È attiva la sezione del Club Alpino Italiano denominata SEO-CAI (
====
== Cultura ==
=== Istruzione ===
==== Università ====
{{Senza fonte|L'Associazione per lo sviluppo della cultura, degli studi universitari e della ricerca nel Verbano Cusio Ossola, offre corsi di Ingegneria Informatica, Ingegneria Elettronica, Infermieristica, Fisioterapia, Turismo e Chimica. La sede di Domodossola è presso il
=== Musei ===
* Il [[Museo di Palazzo Silva]] raccoglie opere lignee, reperti etruschi e romani, frammenti di mummie egiziane, incisioni, costumi ossolani e armi.
* Il [[Museo di Palazzo San Francesco]]
* Il [[Museo sempioniano]] contiene una ricostruzione di parte del tunnel del [[traforo del Sempione]], fotografie d'epoca e numerosi altri reperti.
* Il [[Museo di scienze naturali del Collegio Mellerio Rosmini]] raccoglie animali, insetti, piante e minerali.
* La [[Sala storica della Resistenza (Domodossola)|sala storica della Resistenza]], situata nell'aula consiliare del Municipio, raccoglie fotografie d'epoca e documenti riguardanti gli episodi più emblematici della Resistenza ossolana.
* Il [[Museo degli alpini ossolani]] "Don Carlo Righini"
=== Biblioteca ===
* Biblioteca Civica "G. Contini"
===
* ''Quaranta giorni di libertà'' (film-TV RAI), di [[Leandro Castellani]], narra la storia della breve [[Repubblica partigiana dell'Ossola]].
* ''Buss till Italien'' (2005), di Daniel Lind Lagerlöf, è girato a Domodossola.
* ''L’apprendistato'' (2019), di Davide Maldi, è girato al Collegio Mellerio Rosmini e al Sacro Monte Calvario.
* ''Lubo'' (2023), di Giorgio Diritti, ha alcune scene girate in città.
=== Musica ===
* Il Civico Corpo Musicale, istituito nel 1868, svolge la sua attività musicale guidato dal maestro Fabrizio Bionda e dal presidente dott. Gianmarco Iaria.
* La Cappella Musicale del Sacro Monte Calvario svolge attività musicale, sia liturgica sia concertistica, nel santuario del Santissimo Crocifisso al Sacro Monte e nella parrocchia di Calice. Istituita nel 1995, riunisce l'attività della Schola Gregoriana del Sacro Monte Calvario (1995), della Corale di Calice (1974), della Camerata Strumentale di San Quirico (1989), del Convivio Rinascimentale (1997) e dell'Orchestra da camera della Cappella Musicale del Sacro Monte Calvario di Domodossola (2003).
La città di Domodossola è divenuta particolarmente celebre in quanto viene convenzionalmente associata alla lettera "D" nell'[[alfabeto telefonico italiano]], grazie anche a [[Mike Bongiorno]], che regolarmente citava la «D di Domodossola» nei suoi quiz televisivi, su tutti ''[[La ruota della fortuna]]''.<ref>{{cita web | url = https://www.lastampa.it/verbano-cusio-ossola/2014/10/28/news/la-d-come-domodossola-ora-diventa-un-marchio-protetto-1.35606992 | titolo= La “D come Domodossola” ora diventa un marchio protetto}}</ref>
== Geografia antropica ==
=== Borgate===
Questo è l'elenco completo delle borgate secondo lo statuto comunale di Domodossola<ref name="statuto" />:
Alla Fraccia, Andosso, Anzuno, Asparedo, Bacenetto, Baceno, Barro, Campei, Campione, Campoccio Dentro, Campoccio Fuori, Casa delle Rane, Case Lazzaro, Case Pioda, Castanedo, Castelluccio, Cimavilla, [[Cisore]], Corte, Croppo, Crosiggia, Cruppi, Gabi Valle, Maggianigo, Monsignore, [[Monteossolano]], Monticchio, Motto, Motto Mattarella, Piccioni, Prata, Prebletto, Pregliasca, Premone, Quana, Quartero, Rogoledo, Ronchetto, [[Sacro Monte Calvario di Domodossola|Sacro Monte Calvario]], Sala, San Quirico, Tagliaroli, Torcelli, Torre Mattarella, Trontana, Vallesone, Valsorda, Vauza, Zoncalina<ref name="statuto" />.
Nel 1865 il comune di Domodossola ha inglobato l'ex comune di [[Cisore]], nel 1867 quello di [[Calice Ossolano]], nel 1928 quello di [[Vagna]] e nel 1959 [[Monteossolano]], scorporandolo dal comune di [[Bognanco]]<ref>[Decreto del Presidente della Repubblica 9 gennaio 1959, n. 58 http://www.elesh.it/storiacomuni/provvedimento_variazione.asp?id=1733]</ref>.
Domodossola è centro nevralgico della [[val d'Ossola]] e costituisce il punto di riferimento delle vallate ossolane ([[valle Anzasca]], [[valle Antrona]], [[val Bognanco]], [[val Divedro]], [[valle Antigorio]], [[val Formazza]], [[valle Isorno]], e [[val Vigezzo]]).
L'economia si è sviluppata in passato grazie al settore secondario: industrie [[siderurgia|siderurgiche]], meccaniche e acciaierie hanno dominato la scena durante tutto il [[XX secolo]]. Negli stessi anni, la costruzione nei territori circostanti di [[diga|dighe]] e [[centrale elettrica|centrali idroelettriche]] ha assecondato lo sviluppo industriale, offrendo l'energia necessaria alla lavorazioni; l'esistenza delle centrali idroelettriche ha offerto impiego a centinaia di lavoratori nel settore energetico. La vicinanza con la [[Svizzera]] e l'apertura del [[traforo del Sempione]] hanno dato inoltre notevole impulso al [[commercio]].
Attualmente il ruolo del secondario risulta limitato, per quanto permanga l'industria lapidea sia estrattiva, sia di lavorazione. Domodossola ha infatti assunto negli ultimi anni una vocazione culturale, turistica<ref>{{cita web|http://www.lastampa.it/2014/03/22/edizioni/verbania/cronaca/in-calo-i-turisti-nel-vco-a-domodossola-un-aumento-di-mila-presenze-mahC9lECVBWQ1QghJPHSfJ/pagina.html|In calo i turisti nel Vco, a Domodossola un aumento di 20 mila presenze|13 luglio 2014}}</ref> e commerciale, grazie anche alla vicinanza a luoghi di attrazione naturalistica ([[Parco naturale dell'Alpe Veglia e dell'Alpe Devero]], [[Sacro Monte Calvario di Domodossola]], [[Parco nazionale della Val Grande]]) e a stazioni sciistiche ([[Domobianca]], [[San Domenico di Varzo]]).
Per quanto riguarda l'artigianato, importante è la lavorazione locale del ferro battuto, finalizzata soprattutto alla produzione di mobili.<ref name=Aci>{{cita libro | titolo=Atlante cartografico dell'artigianato | editore=A.C.I. | città=Roma | anno=1985 | volume=1 | p=8}}</ref>
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Ferrovie ===
{{vedi anche|Stazione di Domodossola|Stazione di Domodossola (SSIF)}}
[[File:Domodossola-train.jpg|thumb|upright=1.4|La stazione ferroviaria]]
La città è un importante snodo [[ferrovia]]rio per quanto riguarda sia il trasporto merci sia il trasporto passeggeri. La [[Stazione di Domodossola|stazione internazionale di Domodossola]] venne inaugurata nel 1906 in seguito all'apertura del [[Traforo del Sempione]] e attualmente gestisce un flusso di circa 1.400.000 frequentatori all'anno<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.centostazioni.it/cms/v/index.jsp?vgnextoid=5654d1b60fcee210VgnVCM1000008916f90aRCRD Centostazioni, sito ufficiale] |data=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }}.</ref>. La [[Ferrovia Domodossola-Milano|linea internazionale del Sempione]] collega l'[[Italia]] alla [[Svizzera]]
La [[stazione di Domodossola]] è capolinea delle linee:
* [[Ferrovia Domodossola-Milano|Domodossola-Milano]]
* [[Ferrovia Briga-Domodossola|Domodossola-Briga]] (internazionale del [[Traforo del Sempione|Sempione]])
* [[Ferrovia Domodossola-Novara|Domodossola-Novara]]
* [[Ferrovia Domodossola-Locarno|Domodossola-Locarno]]
Inoltre lo [[scalo merci di Domo 2]], situato nel comune di [[Beura-Cardezza]], assume rilevanza strategica nei collegamenti tra l'Italia settentrionale e le regioni dell'[[Europa]] centro-occidentale, mettendo in comunicazione i [[porto
=== Autobus ===
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=== Auto e moto ===
La città è facilmente raggiungibile da [[Milano]], da [[Genova]] e da [[Torino]] grazie all'autostrada
Domodossola è inoltre collegata con [[Locarno]] <small>([[Svizzera|CH]])</small> ([[Canton Ticino]]) attraverso la
== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
|5 dicembre [[1993]]
|16 novembre [[1997]]
|Ettore Angius
|[[Lega Nord]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|16 novembre [[1997]]
|26 maggio [[2002]]
|Mariano Cattrini
|[[centro-sinistra]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|26 maggio [[2002]]
|29 maggio [[2007]]
|Gian Mauro Mottini
|[[centro-destra]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|29 maggio [[2007]]
Riga 352 ⟶ 335:
{{ComuniAmminPrec
|30 maggio [[2011]]
|19 giugno [[2016]]
|Mariano Cattrini
|[[centro-sinistra]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|20 giugno [[2016]]
|''in carica''
|Lucio Pizzi
|[[centro-destra]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
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=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|Svizzera|
* {{Gemellaggio|Italia|Busto Arsizio}}
== Sport ==
=== Sci ===
Originario di [[Pallanzeno]], ma nato a Domodossola è [[Massimiliano Blardone]], salito per
Uno dei sciatori su erba del luogo, [[Riccardo Lorenzone]], ha gareggiato per la Coppa del mondo.
La città è sede del comitato provinciale della [[Federazione italiana sport invernali]].
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|}
Negli ultimi anni sta conseguendo buonissimi risultati [[Francesca Barale]], figlia di Florido, già campionessa italiana juniores su strada
=== Calcio ===
Il principale stadio cittadino, dedicato all'alpino [[Silvestro Curotti]], è comunale e ha capienza di 1500 posti. Comunali sono anche il campo da calcio in regione "Nosere" e molti campetti [[Frazione (geografia)|frazionali]]. Società calcistica domese è la [[Unione Sportiva Dilettantistica Juventus Domo|Juventus Domo]].
=== Pallacanestro ===
È presente la squadra dell'
===
Il TT Ossola 2000 è l'associazione sportiva della città che si allena e partecipa alle gare regionali e nazionali
=== Tiro a segno ===
In zona Nosere è presente la sezione dell'[[Unione Italiana Tiro a Segno]].
== Note ==
== Bibliografia ==
* {{cita libro |Attilio| Zuccagni-Orlandini | Corografia fisica, storica e statistica dell'Italia e delle sue isole corredata di un atlante di mappe geografiche e topografiche, Volume 4 | 1838 | Presso Gli Editori | Firenze |cid=Orlandini}}
* {{cita libro|nome=Giovanni|cognome=De Maurizi|titolo=L'Ossola e le sue valli|anno=1977|editore=Edizioni Grossi|città=Verbania|cid=De Maurizi}}
* {{cita libro|
* {{cita libro | cid = Andenna1982 | url = https://www.calameo.com/read/0072607353070559e5737 | capitolo = Castelli e fortificazioni di Domodossola | autore = Giancarlo Andenna | wkautore = Giancarlo Andenna | pp = 675-687 | titolo = Da Novara tutto intorno | opera = Andar per castelli | anno = 1982 | editore = Milvia | città = Novara | via = Calameo | accesso = 17 maggio 2024}}
* {{cita libro|Paolo|Bossi|coautori=Teresio Valsesia|Scoprire l'Ossola e le sue valli|1988|Istituto Geografico De Agostini|Novara|cid=Valsesia}}
* {{cita libro|Emilio|Motta|[[Effemeridi]] ticinesi|1991|Edizioni Metà Luna|Giubiasco|wkautore=Emilio Motta|cid=Motta}}
* {{cita libro|Edgardo|Ferrari|Le guide: Domodossola|1998|Edizioni Grossi|Domodossola|cid=Ferrari}}
* {{cita libro|Giovanni|Capis|Memorie della corte di Mattarella o sia del Borgo di Duomo d'Ossola|2002|Edizioni Grossi|Domodossola|wkautore=Giovanni Capis|cid=Capis}}
* {{cita libro|Luciano|Vaccaro|coautori=Giuseppe Chiesi; Fabrizio Panzera|Terre del Ticino. Diocesi di Lugano|2003|Editrice La Scuola|Brescia|cid=Vaccaro}}
* {{cita libro|Anni|Veschambre|L'Ossola e le sue meraviglie|2003|Macchione Editore|Varese|cid=Veschambre}}
* {{cita libro|Lions Club|Domodossola|Terra d'Ossola|2005|Edizioni Grossi|Domodossola|cid=Lions Club}}
* {{cita pubblicazione |autore =Cristina Miedico |anno=2014 |titolo=Di città in città – Insediamenti, strade e vie d'acqua da Milano alla Svizzera lungo la Mediolanum-Verbannus |editore = Soprintendenza Archeologia della Lombardia |pp=13-28 |url= http://www.archeologica.lombardia.beniculturali.it/getFile.php?id=239|curatore=Grazia Facchinetti|curatore2=Cristina Miedico|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170216131918/http://www.archeologica.lombardia.beniculturali.it/getFile.php?id=239|cid=Miedico 2014}}
;Approfondimenti
* {{Cita libro|titolo=Statuta curiae Matarellae Domi Ossulae Expensis Jurisdictionid dictae curiae|volume=|editore=Giuseppe Maganza|città=Milano|anno=1659|lingua=la|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=10367234}}
* {{Cita libro|autore=Matteo Racca|titolo=Il borgo di Domodossola durante la signoria spagnola|volume=|editore=Cogliati|città=Milano|anno=1899|lingua=it|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=15100655}}
== Voci correlate ==
* [[Val d'Ossola]]
* [[Provincia del Verbano-Cusio-Ossola]]
* [[Sacro Monte Calvario di Domodossola]]
* [[Palazzo Silva (Domodossola)]]
* [[Palazzo San Francesco (Domodossola)]]
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
*
{{
{{Comuni della provincia del Verbano-Cusio-Ossola}}
{{Vie romee}}
{{Via Severiana Augusta}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Ossola|Piemonte}}
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