Palazzo d'Inverno: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua}}
{{
|nome edificio = Palazzo d'Inverno
|immagine = Winter Palace Panorama 2.jpg
|didascalia = Il Palazzo d'Inverno visto dalla piazza antistante.
|paese = RUS
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|città = San Pietroburgo
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|stato = <!-- di default è "in uso" -->
|periodo costruzione = dal 1730 al 1837
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|stile = [[Barocco russo]]
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|committente = [[Pietro il Grande]]
}}
Il '''Palazzo d'Inverno''' ({{russo|Зимний дворец|Zimnij dvorec}}), sorge sul [[lungoneva del Palazzo]], fra la riva del fiume [[Neva]] e la [[Piazza del Palazzo (San Pietroburgo)|Piazza del Palazzo]] a [[San Pietroburgo]], in [[Russia]]. Fu costruito tra il [[1730]] e il [[1837]]<ref>King, pag. 168.</ref> su progetto dell'architetto italiano [[Bartolomeo Rastrelli]] come residenza invernale degli [[zar]].
== Storia ==
[[File:Stormningen av vinterpalatset.jpg|thumb|upright=1.4|La presa del Palazzo d'Inverno durante la [[Rivoluzione
Il
Il palazzo venne costruito con una struttura monumentale, quasi a rappresentare in scala la magnificenza
Nel 1905, il palazzo fu teatro del massacro della "[[Domenica di sangue (1905)|Domenica di sangue]]", e da questa data la famiglia imperiale prescelse di vivere prevalentemente nel [[Palazzo di Alessandro]] a [[Carskoe Selo]], ritornando al Palazzo d'Inverno solo in rare occasioni. A seguito della [[rivoluzione di febbraio]] del [[1917]], il palazzo divenne per un breve periodo sede del [[governo provvisorio russo]], retto da [[Aleksandr Kerenskij]]. Successivamente, il palazzo venne [[rivoluzione d'ottobre|occupato]] dalle [[Guardie Rosse (Russia)|guardie rosse]] dando il via alla nascita del [[Unione Sovietica|potere sovietico]]. Restaurato, il palazzo è parte del complesso di costruzioni che costituiscono il [[Museo dell'Ermitage]].
=== Il Palazzo d'Inverno di Pietro il Grande (1711-1721) ===
[[File:Peter de Grote.jpg|thumb|Pietro I detto ''il Grande'' che ideò la città di San Pietroburgo come sua nuova capitale e che ivi pose il primo complesso di quello che sarebbe poi divenuto il Palazzo d'Inverno che nel ventunesimo secolo possiamo ammirare.]]
Nel [[1703]], [[Pietro I di Russia]] incominciò la propria politica di occidentalizzazione ed espansione, intenzionato a trasformare lo [[Zarato di Russia]] in un vero e proprio impero d'impostazione moderna, facendo di esso la maggiore delle potenze europee. Questa politica culminò certamente con la nuova città dello Zar, [[San Pietroburgo]], proprio in quello stesso [[1703]]. La cultura e il disegno della nuova città era intenzionale per controbattere alla classica influenza bizantina dell'architettura russa sino a quel momento, introducendo uno stile nuovo definito [[Barocco petrino]] che caratterizzò anche la costruzione del suo nuovo palazzo di residenza. La prima residenza reale venne costruita nel [[1704]] sulle rive del fiume [[Neva]] e prese il nome di "[[Domik Petra]]". Nel [[1711]] essa venne spostata all'imbarcadero Petrovskaya, dove rimane tuttora.<ref name="Petrakova">Petrakova</ref> Quando i tempi furono maturi, lo Zar decise la costruzione di una casa più grande che andò a formare il primo nucleo del Palazzo d'Inverno (1711-1712). Questa casa venne progettata da [[Domenico Trezzini]].<ref>Trezzini, catalogue of works. 1711</ref>
Il XVIII secolo fu un periodo di grande sviluppo per l'architettura regia d'Europa, come risposta al bisogno di abbandonare sempre più le medioevali residenze fortificate a vantaggio di splendidi palazzi ove accogliere la corte e il sovrano elegantemente. Questo processo, che ebbe inizio alla fine del XVI secolo, si accelerò e il più grande risultato ne fu indubbiamente il [[Palazzo di Versailles]] fatto erigere da [[Luigi XIV di Francia]], completato in gran parte nel [[1710]], che sarà da modello a tutte le altre residenze di sovrani in Europa e nel mondo. Però Pietro I era intenzionato addirittura a superare la stessa Versailles.
Il primo Palazzo d'Inverno era una modesta costruzione di due piani e una soffitta.<ref>Budberg, p194</ref> Le memorie dell'epoca, però, ci narrano che Pietro I si era stancato della costruzione e nel [[1721]] diede ordine di costruire una nuova versione del palazzo, su progetto e sotto la direzione dell'architetto [[Georg Johann Mattarnovi|Georg Mattarnovi]]. Il palazzo progettato da Mattarnovi era molto modesto comparato ad altri palazzi d'Europa, ma disponeva di raffinatezze nuove per l'epoca.<ref>Budbery, p196</ref><ref>Swiss Architecture on the Neva (Winter Palace) {{cita web|url=http://www.stpetersburg2003.ch/selection/detail.php?lang=eng&building_id=10|titolo=Copia archiviata|accesso=1º aprile 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090425093252/http://www.stpetersburg2003.ch/selection/detail.php?lang=eng&building_id=10|dataarchivio=25 aprile 2009|urlmorto=sì}}: Questo secondo palazzo si trovava nel luogo dell'attuale [[Palazzo dell'Ermitage]]. Parti di questo palazzo vennero riscoperte tra il [[1985]] e il [[1990]] e sono ancora visibili nel pavimento dello stabile</ref> Fu qui che Pietro il Grande morì nel [[1725]].
Il Palazzo d'Inverno, però, non era certo l'unico palazzo signorile in una città per l'epoca "infinita" come San Pietroburgo, in quanto lo stesso Zar aveva ordinato che tutti i nobili di Russia si premurassero di costruire nella nuova capitale splendidi palazzi che la adornassero, con l'obbligo di trascorrervi almeno sei mesi all'anno.<ref name="Cowles, p.49">Cowles, pag. 49.</ref> Questa fu una disposizione molto impopolare in quanto San Pietroburgo era ancora in molte sue parti una palude, poco soleggiata, che male si adattava alla residenza. Malgrado questo, in breve tempo la città divenne uno dei centri culturali più attivi di tutta la Russia, in particolare sotto il governo della Zarina [[Caterina I di Russia]], moglie di Pietro I e suo successore al trono imperiale.<ref name="Cowles, p.49"/>
Alla costruzione del nuovo palazzo, inoltre, collaborarono anche degli schiavi, in quanto la tratta venne abolita in Russia solo nel [[1861]],<ref name="Cowles, p.58">Cowles, pag. 58.</ref> il che però fece procedere velocemente i lavori di costruzione. Si stima che furono circa 200.000 le persone morte durante i venti anni di costruzione della città intera di San Pietroburgo.<ref name="Cowles, p.58"/> Un diplomatico del tempo, che già aveva descritto la città come «un villaggio malsano, come le piantagioni delle Indie dell'Ovest», dopo pochi anni descrisse l'abitato come una «meraviglia del mondo, considerevole per la sua magnificenza e per i suoi palazzi».<ref>Hughes, pag. 216.</ref> Tra gli altri palazzi costruiti in quest'epoca si ricordano il [[Palazzo Kikin]] e il [[Palazzo Menshikov]] che sono ancora nel ventunesimo secolo visibili in città.
=== Il Palazzo (1725-1855) ===
[[File:Johrdan staircase.jpg|thumb|Lo scalone principale.]]
Alla morte di Pietro il Grande nel [[1725]], la città di San Pietroburgo era ancora molto lontana dall'essere un grande centro di cultura occidentalizzato come auspicava il suo fondatore. Molti degli aristocratici che erano stati obbligati a prendere residenza qui, lasciarono la città facendo ritorno a [[Mosca (Russia)|Mosca]]. I lupi infestavano addirittura le vie della città e non di rado si trovavano bande di lavoratori sottopagati aggirarsi e derubare i cittadini.
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Dal momento che aveva fatto uccidere suo figlio Alessio, a Pietro I successe sua moglie [[Caterina I di Russia|Caterina]] alla quale, dopo un regno di soli due anni, successe il nipote [[Pietro II di Russia|Pietro II]].
Nel [[1727]], Pietro II fece nuovamente allargare il palazzo progettato da
Nel [[1728]], poco dopo il completamento del terzo palazzo, la corte imperiale lasciò San Pietroburgo per fare ritorno a [[Mosca (Russia)|Mosca]] e il Palazzo d'Inverno sembrò perdere il suo status di palazzo imperiale ufficiale. Mosca venne nuovamente designata a capitale dello stato russo, ruolo che le era stato tolto nel [[1713]] proprio a favore di San Pietroburgo. Alla morte di Pietro II nel [[1730]], il trono passò a sua nipote [[Anna I di Russia|Anna Ivanovna, Duchessa di Curlandia]].
==== Anna (
La nuova Zarina si occupò maggiormente della città di San Pietroburgo rispetto al suo immediato predecessore; ella ristabilì la capitale russa a San Pietroburgo nel [[1732]], spostando nuovamente la corte al Palazzo d'Inverno, ove rimase ininterrottamente sino al [[1918]].
Però, quando la Zarina fece ritorno a San Pietroburgo, ignorando quasi il terzo Palazzo d'Inverno, prese residenza nel vicino Palazzo Apraksin.<ref name="Petrakova"/> Nel [[1732]], la Zarina commissionò all'architetto [[Francesco Bartolomeo Rastrelli]] di completare la ricostruzione di questo stesso palazzo incorporandovi le case vicine.<ref>Patrakova</ref> Esso è
La Zarina Anna, sebbene fosse impopolare per la sua epoca,<ref>Cowles,
==== Elisabetta (
Il piccolo Zar [[Ivan VI di Russia|Ivan VI]]
Durante il regno di Elisabetta, il Rastrelli dovette rivedere l'intero progetto in una scala più colossale, andando a creare l'attuale palazzo. Il veloce completamento dell'opera fu motivo di grande vanto per
==== Caterina II (
[[File:Frans Hals 058.jpg|thumb|[[Frans Hals]]
Fu la Zarina Elisabetta a scegliere la principessa tedesca [[Caterina II di Russia|Sofia di Anhalt-Zerbst]] come moglie per il suo nipote e successore, [[Pietro III di Russia|Pietro III]]. Il matrimonio non fu un successo sotto l'aspetto della felicità, ma fu questa principessa che paradossalmente diede un nuovo impulso al Palazzo d'Inverno. A seguito del colpo di Stato che ella portò avanti nel [[1762]] ai danni del marito (il quale venne detronizzato
Il patronato personale che Caterina II instaurò sui progetti degli architetti [[Ivan Starov|Starov]] e [[Giacomo Quarenghi|Quarenghi]] vide il palazzo allargarsi ulteriormente e trasformarsi ancora.<ref name="Budberg, p.200"/> Nel [[1790]], Quarenghi ridisegnò cinque sale di stato già definite dal Rastrelli e creò tre grandi saloni che formano ancora
Caterina era rimasta personalmente molto colpita dalle opere architettoniche sviluppate dal francese [[Jean-Baptiste Vallin de la Mothe]] (che aveva progettato già a San Pietroburgo l'Accademia Imperiale delle Arti) e gli commissionò di farsi carico della nuova opera di ristrutturazione del Palazzo d'Inverno, facendo di esso un luogo adatto
Ella, inoltre, pose all'interno del palazzo imperiale la grandissima collezione di dipinti che già apparteneva ai suoi predecessori, che ella stessa incrementò, oltre
La collezione d'arte del palazzo associa
[[File:Rembrandt Harmenszoon van Rijn - A Scholar.JPG|thumb|left|Rembrandt, ''Ritratto di uno scolaro'' giunto a San Pietroburgo nel [[1769]]. Il ritratto è uno dei molti Rembrandt presenti nella collezione imperiale.]]
Seguendo questa moda, tra il [[1764]]
[[File:Stanza di Caterina.jpg|thumb|La stanza di Caterina zarina di Russia: lampadari, matronei, stucchi.]]
Molti aspetti di questa maniacale ricerca di collezionismo da parte di Caterina possono essere ricondotti alla sua voglia di far conoscere la Russia nel mondo e di farla affermare come una potente, ricca e raffinata nazione in grado di imporsi pienamente sullo scenario mondiale.<ref name =Cowl93>{{Cita|Cowles|p. 93}}.</ref>
Con l'allargamento della collezione di Caterina, si rese necessario espandere ulteriormente il palazzo su progetto dell'architetto Yury Velten il quale si occupò di costruire la parte
A Caterina va inoltre il merito di aver introdotto alla corte russa le tradizioni derivate dalla [[Francia]] e dalla sua splendida corte. La Zarina personalmente disprezzava la Francia, ma più che altro per motivi politici, mentre ne ammirava la cultura e soprattutto la lingua, che fece introdurre anche a palazzo, secondo il costume di molte corti dell'epoca, mentre il russo venne relegato unicamente all'uso verso i servi.<ref name
==== Paolo I, Alessandro I e Nicola I (
[[File:Winter Palace Rotonda1834.jpg|thumb|La Rotonda del Palazzo d'Inverno. Questa sala circolare venne costruita all'inizio dell'Ottocento e collegava tra loro le sale private del palazzo, distinguendosi per uno stile neoclassico già adottato in un simile edificio della [[Reggia di Caserta]].]]
A Caterina la Grande successe il figlio [[Paolo I di Russia|Paolo I]]. Nei primi giorni del suo regno, il nuovo Zar (come riporta l'ambasciatore inglese),<ref>Cowles,
Ad Alessandro I successe nel [[1825]] suo fratello [[Nicola I di Russia|Nicola I]]. Lo Zar Nicola fu colui che di fatto si preoccupò della restaurazione del palazzo, dopo che un tremendo incendio lo distrusse quasi completamente nel [[1837]].
== Architettura ==
[[File:Nicholas Hall (rectified).jpg|thumb|left|La Sala di Nicola che è la principale sala di ricevimento del palazzo, al centro dell'"infilata della Neva". Questa era la sala in cui avevano luogo i balli di corte.<ref>Budberg,
Una volta completata, la parte esterna del Palazzo d'Inverno era costituita da una grande facciata statuaria
L'architettura del palazzo continuò quindi con il progetto degli interni. Il primo piano, corrispondente al "piano nobile", si distingueva per finestre più alte di quelle del piano superiore. Ciascuna finestra era diviso da quella vicina da un pilastro. La ripetitiva monotonia delle finestre sulle lunghissime facciate, erano interrotte sovente da portici colonnati. Gli unici cambi esterni che vennero apportati di grande evidenza, furono relativi al colore: originariamente (
Internamente il palazzo appare ancora come una commistione di elementi barocchi e neoclassici, anche se solo una parte del rococò del Rastrelli sopravvive in alcune sale, sino a trionfare nella Grande Cappella Imperiale o nello Scalone d'Onore. Lo scalone principale detto anche ''Scalone Giordano'' in quanto da questo monumentale scalone la mattina dell'Epifania lo Zar scendeva trionfalmente per la cerimonia della "benedizione delle acque". Esso è una delle parti del palazzo risalenti al XVIII secolo e più precisamente al progetto del Rastrelli, seppure le grandi colonne granitiche vennero aggiunte solo a metà del XIX secolo.<ref>Budberg, pag. 198.</ref> Come già detto, i cambi interni delle decorazioni vennero promossi da Caterina II su progetti di [[Ivan Starov|Starov]] e [[Giacomo Quarenghi|Quarenghi]], che alterarono di molto il progetto interno previsto dal Rastrelli.
A Quarenghi venne accreditata l'introduzione dello stile neoclassico a San Pietroburgo.<ref>Budberg, pag. 200.</ref> Il suo lavoro, assieme a quello di [[Karl Ivanovich Rossi]] e [[Auguste de Montferrand]], trasformò gradualmente San Pietroburgo in una vera e propria "città imperiale". De Montferrand non solo ricreò molti interni di palazzi cittadini in stile neoclassico, ma eresse anche la [[Colonna di Alessandro]] nella nuova piazza antistante il palazzo, costruita dal Rossi durante il regno di Nicola I.
=== Interni ===
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Il Palazzo d'Inverno conteneva 1 057 stanze, 1 786 porte e 1 945 finestre.<ref>Figures from King, page 169.</ref> La facciata principale aveva un'estensione di 500 metri per 100 di larghezza.<ref name="Budberg, p.200"/> Il piano terreno accoglieva gli uffici domestici e burocratici, mentre il secondo piano accoglieva gli appartamenti dei cortigiani e degli ufficiali di alto rango. Le stanze principali del palazzo erano occupate dalla Famiglia Imperiale che aveva propri quartieri che comprendevano anche gli appartamenti di stato.
Una ''suite'' di rappresentanza venne creata da Caterina II a Sud della Grande Cappella del palazzo tra il [[1787]]
Nicola I fece costruire anche le Gallieri delle Battaglie, che occuparono la porzione centrale della facciata gittante lungo la piazza del palazzo. Queste vennero disegnate da [[Alexander Briullov]] per commemorare le
=== L'incendio del
[[File:Green HermitageFire.jpg|thumb|''Incendio al Palazzo d'Inverno'' in un quadro di B. Green]]
[[File:Maintenance of Winter Palace, St.Petersburg RUS.jpg|miniatura|Recente manutenzione al Palazzo d'Inverno ]]
Nel [[1833]], al De Montferrand venne richiesto di trasformare una serie di piccole stanze preesistenti nella Sala del Feldmaresciallo e la Piccola Sala del Trono. Nel [[1837]], scoppiò un grande incendio all'interno del palazzo, la cui causa è ancora sconosciuta, ma probabilmente a causa del legno utilizzato in alcune parti del palazzo, a cui proprio il Montferrand stava ponendo rimedio, preferendovi un più solido marmo. Inoltre, nel palazzo, si trovavano lungo le pareti moltissimi camini inutilizzati le cui cappe fungevano però da condotti d'aerazione che spinsero il fuoco sino al tetto della struttura.<ref name="Norman, pp. 70–71">Norman, pagg. 70–71.</ref><ref name="State Hermitage Museum">State Hermitage Museum.</ref>
Una volta localizzato, il fuoco continuò comunque a espandersi nel palazzo, ma molto più lentamente grazie all'intervento delle guardie
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* {{cita libro| cognome= Budberg| nome= Moura| titolo = Great Palaces | url= https://archive.org/details/greatpalaces0000unse| capitolo = The Winter Palace| pagine= 194-201| editore = Hamlyn Publishing Group Ltd| città = Londra| anno = 1969| isbn= 0-600-01682-X| cid = Budberg}}
* {{cita libro| cognome= Cowles| nome= Virginia| anno= 1971| titolo = The Romanovs| url= https://archive.org/details/romanovs00cowl| editore = William Collins,Sons & Company Ltd| città = Londra| isbn= 0-06-010908-4| cid = Cowles}}
* {{cita libro| autore= Marchese di Custine| wkautore = Astolphe de Custine| anno= 1854| titolo = Russia (Abridged from the French)| editore = Longman, Brown, Green and Longmans| città = Londra}}
* {{cita libro| cognome= Hughes| nome= Lindsey| anno= 1998| titolo = Russia in the Age of Peter the Great| url= https://archive.org/details/russiainageofpet00hugh| editore = Yale University Press| città = New Haven (CT)| isbn= 978-0-300-07539-7}}
* {{cita libro| cognome= Ključevskij| nome= Vasilij| anno= 1926| titolo = A History of Russia (transl C J Hogarth)| editore = Dent| città = Londra}}
* {{cita libro| cognome= King| nome= Greg| anno= 2006| titolo = The Court of the Last Tsar| url= https://archive.org/details/courtoflasttsarp0000king| editore = John Wiley & Sons| città =| isbn= 0-300-07539-1}}
* {{cita libro| cognome= Kurth| nome= Peter| anno= 1995| titolo = Tsar: The Lost World of Nicholas and Alexandra| editore = Little, Brown and Company (UK) Ltd| città = Londra| isbn= 0-316-50787-3}}
* {{cita libro| cognome= Andrei Maylunas| nome= Segei Mironenko | anno= 1996| titolo = A Lifelong Passion| editore = Orian Publishing Group Ltd | città = Londra| isbn=0-297-81520-2}}
* {{cita libro| cognome= Norman| nome= Geraldine| anno= 1998| titolo = The Hermitage: The Biography of a Great Museum| url= https://archive.org/details/hermitagebiograp0000norm| editore = Fromm International Publishing| città = New York| isbn= 0-88064-190-8}}
* {{cita libro| cognome= Radziwill| nome= Princess Catherine| anno= 1931| titolo = Nicholas II, The Last of the Czars| editore = Cassell| città = Londra| id = ISBN}}
* {{cita libro| cognome= Mackenzie Stuart| nome= Amanda| anno= 2005| titolo = Consuelo and Alva| url= https://archive.org/details/consueloalvavand00stua| editore = Harper Collins| città = | isbn= 0-00-721687-4}}
* {{cita libro|cognome= Stuart| nome= D.| anno= 1982| titolo = Dear Duchess: Millicent, Duchess of Sutherland (1867 - 1955)| url= https://archive.org/details/dearduchessmilli0000stua| editore = Victor Gollancz Ltd.| città = Londra| id = ISBN}}
== Voci correlate ==
* [[Piazza del Palazzo (San Pietroburgo)]]
* [[
* [[Ermitage]]
* [[Peterhof (reggia)]]
* [[Arca russa]]
== Altri progetti ==
{{Interprogetto
== Collegamenti esterni ==
*
{{Palazzi imperiali russi}}
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[[Categoria:Palazzi di San Pietroburgo|Inverno]]
[[Categoria:Residenze imperiali
[[Categoria:Ermitage]]
[[Categoria:Architetture barocche di San Pietroburgo]]
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