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{{Quartiere
|nomeQuartiere = Garbatella
|immagine = Roma Garbatella - piazza sant Eurosiateatro 01648Palladium.JPGjpg
|didascalia = UnIl edificio[[Teatro civilePalladium]], nel cuore della Garbatella
|comuneMappa =
|linkMappa =
|siglaStato = ITA
|comuneMappa =
|siglaRegione = LAZ
|siglaProvincia = RM
|nomeComune = Roma Capitale
|linkStemma = Roma-StemmaInsigne Romanum coronatum.pngsvg
|circoscrizione = [[Municipio Roma VIII]]
|data = luglio18 1977febbraio 1920
|codice = 11C
|superficie = 3.01
|abitanti = 44862
|noteAbitanti = <ref>Roma Capitale - Roma Statistica. Popolazione iscritta in anagrafe. Zone Urbanistiche 2013.</ref>
|anno = 2013
}}
'''Garbatella''' è la denominazione dell'abitato fondato il 24 febbraio del 1920 e che ad oggi coincide con la [[Zone urbanistiche di Roma|zona urbanistica]] '''11C''' del [[Municipio Roma VIII]] (ex [[Municipio Roma XI (2001-2013)|Municipio Roma XI]]) di [[Roma Capitale]]. SiLa estendezona quindiè sulcompresa settorenel sudquartiere delladecimo città, in particolare sul quartiere '''(Q. X''') [[Ostiense]].
 
== Storia ==
[[File:GARBATELLA113A.jpg|miniatura|sinistra|La Garbatella]]
Sin dal Medioevo il territorio su cui sorge il nucleo originario del quartiere della Garbatella era interessato dalla presenza di diversi proprietari laici ed ecclesiastici, tra questi ultimi probabilmente il più importante era il [[Basilica dei Santi Bonifacio e Alessio|monastero di Sant’Alessio all’Aventino]]<ref>Felice Maria Nerini, ''De templo et coenobio sanctorum Bonifacii et Alexii historica monumenta'', Roma 1752. in part. p.402 e 466</ref> che sin dal XII secolo possedeva beni nelle contrade Bagnaia, Formello e valle Cupula, tutte comprese nell’area racchiusa dall’alveo del fiume [[Almone]] o Acquataccio, dalla [[via Ostiense]] e da via delle [[Sette chiese di Roma|Sette Chiese]]. A queste si aggiunsero nel tempo altri proprietari come [[Nicola Maria Nicolai]]<ref> Enrico Recchi, ''Monsignor Nicolò Maria Nicolai: un precursore della Garbatella'', in Cara Garbatella Anno 9 - Aprile 2013</ref>.
Agli inizi del secolo XX quando iniziarono gli espropri per la costruzione del quartiere le maggiori proprietà risultavano essere quelle della famiglia [[Torlonia]] proprietaria della tenuta di Monte Bagnaia e quella degli eredi di [[Mariano Armellini]], oltre alle vigne delle famgile Rosselli, Belardi e Bellini<ref>Flavio Conia, ''Gli archivi raccontano la genesi di un quartiere: Garbatella, la Tenuta di Monte Bagnaia e le proprietà Armellini''; Il mondo degli archivi, 2015.</ref>.
 
Nel Parco di Commodilla (ex vigna Serafini) si trova l'ingresso delle [[catacombe di Commodilla]], con una piccola basilica [[Ipogeo|ipogea]] databile alla fine del [[IV secolo]], un cimitero adornato con scene bibliche dipinte (tra cui una curiosa immagine del Cristo orientale) e le effigi dei santi [[Felice e Adautto]].
Il nuovo quartiere fu fondato negli [[anni 1920|anni venti]] sui questi territori posti sui colli che dominano la [[basilica di San Paolo fuori le mura|basilica Papale di San Paolo fuori le mura]] e che da questa avevano preso il nome di Colli di San Paolo.
 
Sin dal [[Medioevo]] il territorio su cui sorge il nucleo originario della Garbatella era interessato dalla presenza di terreni appartenenti a diversi proprietari laici ed ecclesiastici. Tra questi ultimi probabilmente il più importante era il [[Basilica dei Santi Bonifacio e Alessio|monastero di Sant'Alessio all'Aventino]]<ref>Felice Maria Nerini, ''De templo et coenobio sanctorum Bonifacii et Alexii historica monumenta'', Roma 1752. in part. p.402 e 466.</ref> che sin dal [[XII secolo]] possedeva beni nelle contrade della ''[[Bagnaia]]'', che, secondo Antonio Nibby, prenderebbe nome dai [[Terme|bagni]] fatti costruire da [[papa Simmaco]] verso l'anno 500 tra l'[[abside]] della [[Basilica di San Paolo fuori le mura|basilica di San Paolo]] e la rupe omonima<ref>Antonio Nibby, ''Analisi storico-topografico-antiquaria della carta de' dintorni di Roma'', vol. 2, p. 545.</ref>, ''Formello'' e ''valle Cupula'', nell'area racchiusa dall'[[alveo]] del fiume [[Almone (fiume)|Almone]] o Acquataccio, dalla [[via Ostiense]] e dalla [[via delle Sette Chiese]]. A questi si aggiunsero nel tempo altri proprietari terreni come [[Nicola Maria Nicolai]]<ref>Enrico Recchi, ''Monsignor Nicolò Maria Nicolai: un precursore della Garbatella'', in Cara Garbatella Anno 9 - Aprile 2013.</ref>.
Dopo la [[prima guerra mondiale]] Roma visse una fase di grande sviluppo edilizio, paragonabile per alcuni versi a quella del secondo dopoguerra. Il settore sud della capitale, nelle intenzioni degli urbanisti umbertini guidati da [[Paolo Orlando]], doveva essere connesso al lido di [[Ostia (Roma)|Ostia]] tramite un canale navigabile parallelo al [[Tevere]], che non fu però mai scavato. Tale canale avrebbe dovuto dotare Roma di un porto commerciale molto vicino al centro della città (distante meno di duecento metri dalle [[mura aureliane]]), nei pressi dell'odierna via del [[Porto fluviale di Roma|Porto Fluviale]], situata al confine tra Garbatella e [[Testaccio]]; nella zona a ridosso del canale avrebbero dovuto sorgere una serie di lotti abitativi destinati ad ospitare i futuri lavoratori portuali.
 
Agli inizi del [[XX secolo]], quando iniziarono gli espropri per la costruzione di un'area residenziale, le maggiori proprietà terriere risultavano essere quelle della famiglia [[Torlonia]], proprietaria della tenuta di Monte Bagnaia, e quelle degli eredi di [[Mariano Armellini]], oltre alle vigne delle famiglie Roselli, Belardi e Bellini<ref>Flavio Conia, ''Gli archivi raccontano la genesi di un quartiere: Garbatella, la Tenuta di Monte Bagnaia e le proprietà Armellini''; Il mondo degli archivi, 2015.</ref>.
Fu con questa idea che il re [[Vittorio Emanuele III]] posò la prima pietra a piazza [[Benedetto Brin]], il 18 febbraio del 1920: nell'iscrizione che commemora quel giorno, murata nell'edificio centrale della piazza, si legge «Per la mano augusta di S.M. il Re Vittorio Emanuele III l'Ente autonomo per lo sviluppo marittimo e industriale e l'Istituto delle case popolari di Roma con la collaborazione delle cooperative di lavoro ad offrire quieta e sana stanza agli artefici del rinascimento economico della capitale. Questo aprico quartiere fondano oggi. XVIII Febbraio MCMXX.»<ref>Cosmo Barbato, ''[http://www.caragarbatella.it/a2010/2010/febbraio-2010/quel-18-febbraio-1920-nasceva-il-quartiere-giardino Quel 18 febbraio 1920 nasceva il quartiere giardino]''</ref>
 
La Garbatella fu fondata negli anni 1920, su questi territori, posti sui colli che dominano la [[basilica di San Paolo fuori le mura|basilica papale di San Paolo fuori le mura]] e che da questa avevano preso il nome di Colli di San Paolo.
L'[[odonomastica]] della nascente zona è a riferimento marinaro, essendo gran parte delle sue strade e piazze intitolate a persone e soggetti del mondo navale.
 
Dopo la [[prima guerra mondiale]] Roma visse una fase di grande sviluppo edilizio, paragonabile per alcuni versi a quella del [[secondo dopoguerra in Italia|secondo dopoguerra]]. Il settore sud della capitale, nelle intenzioni degli urbanisti [[Umberto I di Savoia|umbertini]] guidati da [[Paolo Orlando]], doveva essere connesso al lido di [[Ostia (Roma)|Ostia]] tramite un canale navigabile parallelo al [[Tevere]], che non fu però mai realizzato. Tale canale avrebbe dovuto dotare Roma di un porto commerciale vicino al centro della città (distante meno di 200 metri dalle [[Mura aureliane]]), nei pressi dell'odierna via del [[Porto fluviale di Roma|Porto Fluviale]], situata al confine tra Garbatella e [[Testaccio]], inoltre, nella zona a ridosso del canale, avrebbero dovuto sorgere una serie di lotti abitativi destinati ad ospitare i futuri lavoratori portuali.
Il progetto fu intrapreso in un'area allora semi disabitata e coperta da vigne e pascoli per pecore. Significativa eccezione costituiva la Basilica Papale di San Paolo fuori le mura, dalla quale si dipartiva via delle Sette Chiese, una strada di raccordo ortogonale alle vie consolari [[via Ardeatina|Ardeatina]] ed [[via Appia|Appia]], della quale si servivano i pellegrini diretti alla basilica di San Sebastiano, e che tuttora viene percorsa per il pellegrinaggio al [[santuario della Madonna del Divino Amore]].
 
[[File:Piazza Michele da Carbonara 25082021 025.JPG|thumb|Piazza Michele da Carbonara]]
[[File:Garbatella - la chiesolina 01652.JPG|thumb|La ''[[chiesa dei Santi Isidoro e Eurosia|Chiesoletta]]'' dei santi Isidoro e Eurosia]]
 
Fu con questa idea che il re [[Vittorio Emanuele III di Savoia|Vittorio Emanuele III]] posò la prima pietra a piazza [[Benedetto Brin]], il 18 febbraio 1920: era allora sindaco [[Adolfo Apolloni]] che aveva seguito attentamente i progetti e si era adoperato affinché fosse incrementato e valorizzato il verde nella città, promuovendo, inoltre, il criterio di inserire dei giardini nell'edilizia popolare.
 
Nell'iscrizione che commemora quel giorno, murata nell'edificio centrale della piazza, si legge<ref>{{Cita|Cosmo Barbato|Quel 18 febbraio 1920 nasceva il quartiere giardino.}}</ref>:
 
<div class="noprint rad itwiki_template_toc" style="width:40em; float:center; text-align:center; margin-bottom:1em; margin-left:2em; padding:0 1em; font-size:bigger">
Per la mano augusta di S.M. il Re Vittorio Emanuele III<br />
l'Ente autonomo per lo sviluppo marittimo e industriale<br />
e l'Istituto delle Case popolari di Roma<br />
con la collaborazione delle Cooperative di lavoro<br />
ad offrire quieta e sana stanza agli artefici del rinascimento economico della Capitale<br />
questo aprico quartiere fondato oggi XVIII Febbraio MCMXX
</div>
 
Il medesimo progetto portuale fu condizione dell'[[odonomastica]] della nascente zona che è prettamente a riferimento marinaro, essendo gran parte delle sue strade e piazze intitolate a persone e soggetti del mondo marittimo.
 
Il progetto edilizio fu intrapreso in un'area allora semi disabitata e coperta da vigne e pascoli per pecore. Significativa eccezione costituiva la basilica papale di San Paolo fuori le mura, dalla quale si dipartiva la [[via delle Sette Chiese]], una strada di raccordo ortogonale alle vie consolari [[via Ardeatina|Ardeatina]] ed [[via Appia|Appia]], della quale si servivano i pellegrini diretti alla [[Basilica di San Sebastiano fuori le mura|basilica di San Sebastiano]], e che tuttora viene percorsa per il pellegrinaggio al [[santuario della Madonna del Divino Amore]].
 
[[File:Garbatella - la chiesolina 01652.JPG|thumb|La ''Chiesoletta'' dei santi Isidoro e Eurosia]]
[[File:Garbatella 01646.JPG|thumb|i "villini"]]
Nella zona sorgesorgeva inoltre la [[chiesa dei Santi Isidoro e Eurosia|chiesetta]] dedicata ai santi [[Sant'Isidoro l'Agricoltore|Isidoro]] ed [[Sant'Eurosia di Jaca|Eurosia]], già nota al popolo come ''Chiesoletta''<ref>Circa ad un chilometro e mezzo di distanza da S. Paolo agli inizi del [[XIX secolo]] venne eretta una piccola chiesa donde il locale appellativo di ''Chiesoletta'' dedicata ai Santi Isidoro ed Eurosia dal fondatore [[Nicola Maria Nicolai]], della cui costruzione ne fu interessato [[Giuseppe Valadier]] che ne rappresentava uno schizzo nei suoi appunti conservati nella Biblioteca Nazionale Centrale di Roma (Sala Romana Manoscritti e rari, Misc, Roma, Ms. VE 408), recante all'esterno questa epigrafe: "Divis Isidoro et Erosiae dicatum ruralis vicinae et Sanctas Basilicas obeuntium commoditate Nicolaus Maria De Nicolais fecit Anno MDCCCXVIII". (trad. ''Dedicato ai santi Isidoro ed Eurosia, per la comodità dei viandanti ai luoghi vicini e alle sante basiliche. Nicola Maria Nicolai fece Anno 1818'')</ref> e dove, secondo una leggenda, sarebbe avvenuto un incontro tra [[San Filippo Neri]], ideatore del pellegrinaggio delle Sette Chiese, e [[san Carlo Borromeo]].
[[File:GARBATELLABARONIO2280807A.jpg|thumb|left|Istituto Cesare Baronio]]
Fino al 1930 circa il nome del quartiere fu a lungo dibattuto: le possibili alternative prese in considerazione furono, oltre al nome attuale, Concordia, come richiamo ed auspicio di pace sociale, o [[Remoria|Remuria]]: quest'ultimo nome basato sulla leggenda secondo la quale Romolo avrebbe fondato su questo colle la sua città e non, come afferma la più nota tradizione tratta dall{{'}}''[[Ab Urbe condita libri|Ab Urbe condita libri CXLII]]'' di [[Tito Livio]], sul [[Palatino]].<br />
Negli anni di poco successivi il nuovo quartiere fu anche destinato ad accogliere numerose famiglie sfollate a seguito dell'abbattimento della [[Spina di Borgo]] per la realizzazione di [[via della Conciliazione]] e della demolizione delle abitazioni per la realizzazione di [[via dei Fori Imperiali]], dando così al quartiere la notorietà di ospitare persone e famiglie di antica romanità.
 
Dal punto di vista politico la Garbatella era, ed è tuttora, una zona storicamente "rossa" ed operaia: la [[Resistenza italiana|Resistenza partigiana]] trovò qui un appoggio incondizionato, al pari dei quartieri [[Ostiense]] e [[Portuense]] e del rione [[Testaccio]]. Tuttavia anche da questo quartiere nelle [[elezioni politiche in Italia del 1994|elezioni politiche del 1994]] provenne un largo consenso alla nuova formazione politica [[Forza Italia (1994)]] che consentì al candidato [[Luigi Muratori]] di raccogliere il 55% dei suffragi nel collegio di Roma Ostiense; così come un forte consenso è stato tributato ai candidati del [[Movimento 5 Stelle]] nelle elezioni amministrative del giugno 2016.
 
=== Il toponimo "Garbatella" ===
L'origine del nome Garbatella è tuttora oggetto di discussione: secondo un'ipotesi molto diffusa, il quartiere prenderebbe il nome dall'appellativo dato alla proprietaria di un'osteria che sarebbe sorta sullo sperone roccioso sovrastante la basilica di San Paolo (sul lato sinistro dell'odierna via Ostiense, provenendo dalla [[Porta San Paolo]]) all'altezza del [[sepolcreto ostiense]]; la zona, infatti, è stata per secoli luogo di passaggio dei pellegrini che percorrevano la [[via delle Sette Chiese]], collegante la basilica paolina alla [[basilica di San Sebastiano fuori le mura]] (dal [[XVI secolo]] inclusa nel pellegrinaggio per [[Giro delle Sette Chiese|la visita alle sette chiese]] di Roma).
[[File:GARBATELLA13.jpg|thumb|Targhe alla Garbatella]]
[[File:Via delle sette chiese alla Garbatella.jpg|thumb|left|Via delle sette chiese alla Garbatella]]
 
Tale ostessa, una donna di nome Carlotta (o Maria, secondo altri)<ref>''La storia di Ostiense. Dalla preistoria ai giorni nostri'', a cura di Marco Eusepi, Typimedia editore 2021, pp.109-110</ref>, sarebbe stata tanto benvoluta dai viaggiatori che chiedevano ostello presso la sua locanda, da meritare il nome di "Garbata Ostella", successivamente sincopato in "Garbatella"<ref>Il bassorilievo in piazza Geremia Bonomelli raffigurerebbe proprio l'ostessa Garbatella.</ref>. Le ragioni del favore concessole si riferirebbero alla sua caritatevole attitudine verso i bisognosi, anche se un'interpretazione più maliziosa andava ben oltre questa bonaria ricostruzione.<br />
Fino al [[1930]] circa il nome del quartiere fu a lungo dibattuto: le possibili alternative prese in considerazione furono, oltre al nome attuale, Concordia, come richiamo ed auspicio di pace sociale, o [[Remoria|Remuria]]: quest'ultimo nome basato sulla leggenda secondo la quale Remo avrebbe fondato su questo colle la sua città e non, come afferma la più nota tradizione tratta dall'''[[Ab urbe condita libri|Ab urbe condita libri CXLII]]'' di [[Tito Livio]], sul [[Palatino]].<br />
Una seconda ipotesi sul nome "Garbatella" vuole, invece, che derivi dall'amenità del luogo. Un'ultima interpretazione, con qualche fondamento scientifico, fa riferimento al tipo di coltivazione della vite detto "a barbata" o "a garbata" (nella quale le viti vengono appoggiate ad alberi di [[Acer (botanica)|acero]] od [[Ulmus|olmo]]), in uso nei terreni detti "Tenuta dei 12 cancelli" (comprendenti l'attuale via delle Sette Chiese), posseduti nel [[XIX secolo]] da monsignor Alessandro Nicolai, ministro dell'agricoltura di [[papa Gregorio XVI]].
Negli anni di poco successivi il nuovo quartiere fu anche destinato ad accogliere numerose famiglie sfollate a seguito dell'abbattimento della ''Spina di Borgo'' per la realizzazione di [[via della Conciliazione]] e della demolizione delle abitazioni per la realizzazione di [[Via dei Fori Imperiali]], dando così al quartiere la notorietà di ospitare persone e famiglie di antica romanità.
 
Una nuova ipotesi sulla nascita del toponimo Garbatella è stata pubblicata sul volume ''Garbatella 100, il racconto di un secolo,'' edito per i tipi di Iacobelli a novembre del 2019. Lo studio, curato da Giorgio Guidoni, rivela che il nome Garbatella, appellativo di Clementina Eusebi, l'ostessa che nel periodo 1835-1850 gestì la famosa osteria che darà il nome alla zona, deriva probabilmente dal cognome della madre di Clementina, Maddalena Garbata, vedova Eusebi. Per riconoscere la madre dalla figlia probabilmente venivano appellate Garbata (la madre) e Garbatella (la figlia). Tale osteria, inoltre, si collocava sulla via Ostiense, a metà strada tra la [[Piramide Cestia|piramide]] e la basilica di San Paolo, dove oggi ha inizio via degli Argonauti.
Dal punto di vista politico la Garbatella era, ed è tuttora, una zona storicamente "rossa" ed operaia: la [[Resistenza italiana|Resistenza partigiana]] trovò qui un appoggio incondizionato, al pari dei quartieri [[Ostiense]] e [[Portuense]] e del rione [[Testaccio]]. Tuttavia anche da questo quartiere nelle [[Risultati delle elezioni politiche italiane del 1994 (Camera dei deputati)|elezioni politiche del 1994]] provenne un largo consenso alla nuova formazione politica [[Forza Italia]] che consentì al candidato [[Luigi Muratori]] di raccogliere il 55% dei suffragi nel collegio di Roma Ostiense. Originaria del quartiere è la parlamentare [[Giorgia Meloni]].
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture civili ===
[[File:Via Cristoforo Colombo - spazio circo e Garbatella 1000148.JPG|thumb|Garbatella nuova e spazio destinato dal Comunecomune di Roma a verde pubblico e servizi di valenza locale.]]
Nel quartiere, a ridosso della [[via Cristoforo Colombo (Roma)|via Cristoforo Colombo]], sorge l'imponente palazzo della [[Lazio|Regione Lazio]], dove risiede la [[Giunta Regionale]].
 
Nel quartiere, a ridosso della [[via Cristoforo Colombo (Roma)|via Cristoforo Colombo]], sorge l'imponente palazzo della [[Lazio|Regione Lazio]], dove risiede la [[giunta regionale]].
Ai confini del quartiere, sul lato opposto della [[stazione di Roma Ostiense]], in occasione dei [[Campionato mondiale di calcio 1990|Mondiali di Calcio Italia '90]], sorse lo scalo [[Air Terminal]], con l'annesso centro commerciale, ed un'area attrezzata per autocaravan e camper. Nel 2012 all'interno dell'Air Terminal è stata aperta la sede di Roma di [[Eataly]] e una sede della società [[Nuovo Trasporto Viaggiatori|NTV]] a supporto delle partenze da Ostiense del treno Italo dismessa nel 2015.
 
Ai confini del quartiere, sul lato opposto della [[stazione di Roma Ostiense]], in occasione dei [[Campionato mondiale di calcio 1990|Mondiali di Calcio Italia '90]], sorse lo scalo [[Air Terminal]], con l'annesso centro commerciale, ed un'area attrezzata per autocaravan e camper. Nel 2012 all'interno dell'Air Terminal è stata aperta la sede di Roma di [[Eataly]], divenendo il più grande luogo al mondo dedicato alle eccellenze agroalimentari italiane<ref>''Eataly Roma Ostiense compie 5 anni, torta e brindisi per festeggiare'', Il Sole24ore, 21 giugno 2017</ref> e una sede della società [[Nuovo Trasporto Viaggiatori|NTV]] a supporto delle partenze da Ostiense del treno Italo dismessa nel 2015.
[[File:Garbatella - piazza sant Eurosia 01648.JPG|thumb|Un edificio civile]]
 
=== Architetture religiose ===
[[File:Garbatella - san Francesco Saverio 01642-3.JPG|thumb|[[Chiesa di San Francesco Saverio alla Garbatella|San Francesco Saverio]], [[San Francesco Saverio alla Garbatella (diaconia)|titolo cardinalizio]]]]
Le principali chiese della Garbatella sono la già citata cosiddetta "''Chiesoletta''" dei santi Isidoro (agricoltore) ed Eurosia (Vergine e Martire) in via delle Sette Chiese, unita attraverso l'oratorio<ref>Nell'oratorio filippino della Garbatella [[Alberto Sordi]] girò alcune sequenze del film [[Mamma mia che impressione!]]. Inoltre nel campo di calcio dell'oratorio iniziarono a giocare i calciatori [[Agostino Di Bartolomei]] e, successivamente, [[Aleandro Rosi]].</ref>, alla [[chiesa di San Filippo Neri in Eurosia]], edificata nel 1952 ed eletta [[diocesi]] nel 1967 per volere di [[papa Paolo VI]] e la [[chiesa di San Francesco Saverio alla Garbatella]], in piazza Damiano Sauli, dove [[papa Giovanni Paolo II]] iniziò le sue visite ufficiali il 3 dicembre 1978, come riconoscenza all aiuto avuto dagli abitanti, perché nel 1946 era stato catechista in questa chiesa. In via Pomponia Grecina, nei pressi del Largo delle Sette Chiese, sorge un convento dei [[Ordine dei Frati Minori Cappuccini|Frati Minori Cappuccini]].
 
Le principali chiese della Garbatella sono la già citata cosiddetta "''Chiesoletta''" dei santi Isidoro (agricoltore) ed Eurosia (Vergine e Martire) in via delle Sette Chiese, unita attraverso l'oratorio<ref>Nell'oratorio filippino della Garbatella [[Alberto Sordi]] girò alcune sequenze del film [[Mamma mia, che impressione!]]. Inoltre nel campo di calcio dell'oratorio iniziarono a giocare i calciatori [[Agostino Di Bartolomei]] e, successivamente, [[Aleandro Rosi]].</ref>, alla [[chiesa di San Filippo Neri in Eurosia]], edificata nel 1952 ed eletta [[parrocchia]] nel 1967 per volere di [[papa Paolo VI]] e la [[chiesa di San Francesco Saverio alla Garbatella]], in piazza Damiano Sauli, dove [[papa Giovanni Paolo II]] iniziò le sue visite ufficiali il 3 dicembre 1978, come riconoscenza all'aiuto avuto dagli abitanti, perché nel 1946 era stato confessore in questa chiesa. In via Pomponia Grecina, nei pressi del Largo delle Sette Chiese, sorge un convento delle Suore [[Clarisse cappuccine|Clarisse Cappuccine]] (''Corpus Christi'').
=== Siti archeologici ===
Nel giardino pubblico (ex vigna Serafini) si trova l'ingresso delle [[catacombe di Commodilla]], con una piccola basilica ipogea databile alla fine del [[IV secolo]], un cimitero dipinto con scene bibliche (tra cui una curiosa immagine del Cristo orientale) e le effigi dei martiri santi [[Felice e Adautto]].
 
=== Altro ===
[[File:Scala degli innamorati Garbatella 30082021 093A.jpg|thumb|left|la scala degli innamorati]]
Tra i monumenti più recenti, celebre è la "Fontana di Carlotta" con la relativa scalinata e il ponticello medioevale di piazza Eugenio Biffi. Ma è l'intero quartiere, con i suoi archi, le sue fontane, le sue palazzine ed i suoi balconi, ad essere considerato un grande ed unico monumento a sé stante.
 
Tra i monumenti più recenti, celebre è la "Fontana della Carlotta" di piazza [[Riccoldo da Monte di Croce|Ricoldo da Montecroce]], con la relativa scalinata, detta "degli Innamorati"<ref>{{Cita|Francesco Nardi|Fontana della Carlotta e Scala degli Innamorati.}}</ref>, e il ponticello medioevale in piazza Eugenio Biffi. Ma è l'intero quartiere, con i suoi archi, le sue fontane, le sue palazzine ed i suoi balconi, ad essere considerato un grande ed unico monumento a sé stante.
 
L'8 settembre 2007, in occasione della notte bianca, sotto spinta del progetto "Quei ragazzini della Garbatella", a cura dell'associazione culturale "Il Tempo Ritrovato" di Fatagarbatella, il Municipio Roma VIII ha dedicato due targhe ricordo in marmo travertino: la prima [[Iole Zedde]] al lotto 28 in via Guglielmo Massaia 22, dove nacque e visse la sedicenne morta il 12 settembre del 1944 a causa di una sventagliata di mitra di un giovane soldato tedesco di guardia ai vagoni nella stazione ferroviaria dell'Ostiense; la seconda al cantante [[Alvaro Amici]], interprete della canzone romana, nato e vissuto al lotto 31 vicino alla fontana della Carlotta, dove è stata posizionata la targa.
 
== Architettura e urbanistica ==
La parte più antica dell'urbanizzazione, progettata e realizzata in modo strutturato con uno stile architettonico uniforme tra gli [[anni 1920|anni venti]] e [[anni 1930|trenta]], è usualmente chiamata con l'appellativo di "quartiere", indipendentemente dal fatto che faccia parte del vero quartiere Ostiense.
[[File:Albergo urbano rosso Garbatella 25082021 011.JPG|thumb|Piazza Eugenio Biffi Albergo suburbano]]
 
La Garbatella è tradizionalmente suddivisa in lotti, occupati da costruzioni che circondano cortili e giardini, i quali, soprattutto in passato, erano punti di ritrovo per la popolazione, con lavatoi e stenditoi, botteghe e cantine, sedie e muretti. L'assetto architettonico della zona è un compromesso tra l'estetica e la pratica: le abitazioni sono collocate, almeno nel nucleo storico, in villini o palazzine di tre piani al massimo, con grande cura per i dettagli e per la diversificazione degli stili.
 
L'architettura della Garbatella fu inizialmente improntata al modello inglese delle [[città giardino]] (''Garden city movement'') ben collegate e vicine alla città, abitate da operai e comprendenti significativi spazi verdi coltivabili, tali da fornire ai lavoratori residenti una preziosa, e ulteriore, fonte di sussistenza: l'orto (un ulteriore tentativo fu iniziato più tardi, nell'edificazione del quartiere denominato appunto [[Monte Sacro (quartiere di Roma)|Città Giardino Aniene]], nella zona nord di Roma).
 
Nei lotti più antichi ancora rimasti nei pressi di piazza [[Benedetto Brin]] (alcuni dei lotti tra i più vetusti sono stati demoliti negli [[anni 1970|anni settanta]], durante il "sacco di Roma" messo in atto dagli [[speculazione edilizia|speculatori edilizi]]) si nota come il rapporto tra le metrature dedicate al verde "privato" e quelle edificate fosse tra i più alti nell'Italia dell'epoca; tale peculiare struttura urbanistica doveva conferire alla nascente Garbatella l'aspetto di una contrada agreste, simile a quelle esistenti nei borghi del circondario, cosicché l'immigrazione delle maestranze provenienti da ogni parte dell'agro laziale a Roma sarebbe stata meno traumatica, permettendo loro di ricostruire nella città quella rete di solidarietà sociale che in provincia continuava ad essere un elemento precipuo, e che si andava perdendo in città, a seguito della sua lenta trasformazione in metropoli.
 
[[File:GARBATELLA2.jpg|thumb|left|Garbatella via Giustino de Jacobis (2013)]]
Lo stile architettonico dei primi lotti fu denominato [[Barocchetto romano|Barocchetto]] dai suoi creatori [[Gustavo Giovannoni]] e [[Innocenzo Sabbatini]], coadiuvati successivamente da [[Costantino Costantini]], [[Massimo Piacentini]],<ref>(1898-1974) Procugino del più noto [[Marcello Piacentini|Marcello]], fu un ingegnere particolarmente influenzato dalla [[Bauhaus]]. Come urbanista ricevette riconoscimenti in Italia e all'estero (in particolare in Francia). Fece tutta la sua carriera all'interno dell'[[Istituto Autonomo delle Case Popolari]], diventandone nel secondo dopoguerra direttore generale. Sul suo ruolo nella progettazione della nuova Garbatella si veda Grundmann, Stefan, ''The Architecture of Rome'', Londra, Axel Menges, 1998</ref> [[Mario De Renzi]] e Nori. Simili al [[barocco]] sono le [[modanatura|modanature]] di sapore medievale, le figure di animali riscontrabili nei fregi, l'utilizzo estensivo di decorazioni d'ispirazione floreale e botanica, restando però queste nell'ambito dell'edilizia popolare e, dunque, povera: al posto di marmi pregiati, stucchi e calce bianca.
 
Lo stile architettonico dei primi lotti fu denominato [[barocchetto romano|barocchetto]] dai suoi creatori [[Gustavo Giovannoni]] e [[Innocenzo Sabbatini]], coadiuvati successivamente da [[Costantino Costantini]], [[Massimo Piacentini]]<ref>(1898-1974) Procugino del più noto [[Marcello Piacentini|Marcello]], fu un ingegnere particolarmente influenzato dalla [[Bauhaus]]. Come urbanista ricevette riconoscimenti in Italia e all'estero (in particolare in Francia). Fece tutta la sua carriera all'interno dell'[[Istituto Autonomo Case Popolari]], diventandone nel secondo dopoguerra direttore generale. Sul suo ruolo nella progettazione della nuova Garbatella si veda Grundmann, Stefan, ''The Architecture of Rome'', Londra, Axel Menges, 1998.</ref>, [[Mario De Renzi]] e Felice Nori.
 
Simili al [[barocco]] sono le [[modanatura|modanature]] di sapore medievale, le figure di animali riscontrabili nei fregi, l'utilizzo estensivo di decorazioni d'ispirazione floreale e botanica, restando però queste nell'ambito dell'edilizia popolare e, dunque, povera: al posto di marmi pregiati, stucchi e calce bianca.
 
Con l'avvento del [[fascismo]] la pianificazione urbanistica del quartiere subì un drastico cambiamento: il rapporto verde-edificato calò sensibilmente, l'idea del porto fluviale venne definitivamente abbandonata e cominciarono ad essere costruite abitazioni più simili ai moderni condomini che alle precedenti villette. Restò comunque ferma l'intenzione di costruire, oltre agli spazi abitativi privati, se non giardini e orti comuni, comunque spazi pubblici, come stenditoi o asili nido. Si cominciò allora a costruire palazzi più grandi e alti per ospitare un sempre crescente numero di immigrati, come ad esempio il Lotto VIII in via Luigi Fincati. Il culmine di questo mutamento si nota nell'impianto progettuale dei tre lotti chiamati ''Alberghi'' (Rosso, Bianco e Giallo) nei pressi di piazza Eugenio Biffi, strutture nate pochi anni dopo le villette dell'inizio dell'edificazione dell'area (dal 1927), ma significativamente differenti dal punto di vista funzionale ed estetico.
[[File:GARBATELLA14.jpg|thumb|verticale|Loggetta alla Garbatella]]
 
Da segnalare i tredici villini del Lotto 24, denominati anche "casette modello", tra via delle Sette Chiese, via De Jacobis e via Borri. Il lotto fu edificato in occasione del XII Congresso Internazionale delle Abitazioni e Piani Regolatori del 1929 ed è considerato tra i più belli e interessanti. Agli ingressi sono state apposti dei marmi con iscritti i nomi degli architetti che idearono e costruirono le varie palazzine: vinse il concorso l'edificio ad angolo tra via Sette Chiese e via Borri, progettato dall'Architettoarchitetto [[Mario De Renzi]].
 
Si deve tener presente che, sebbene l'urbanistica d'epoca fascista abbia mutato in maniera radicale l'impostazione nata dall'idea delle città giardino, essa conservò per la Garbatella un carattere sperimentale di borgata a misura d'uomo, che si contrapponeva in maniera drammatica alla vicina baraccopoli di "''Shangai''" (l'odierna [[Tor Marancia]]).
 
== Toponomastica ==
L'origine del nome Garbatella è tuttora oggetto di discussione: secondo un'ipotesi molto diffusa, il quartiere prenderebbe il nome dall'appellativo dato alla proprietaria di un'osteria che sarebbe sorta sullo sperone roccioso sovrastante la basilica di San Paolo (sul lato sinistro dell'odierna via Ostiense, provenendo dalla [[Porta San Paolo]]) all'altezza del Sepolcreto Ostiense; la zona è stata per secoli luogo di passaggio dei pellegrini che percorrevano via delle Sette Chiese, collegante la basilica Paolina alla [[basilica di San Sebastiano fuori le mura]] (dal XVI secolo inclusa nel pellegrinaggio per [[Giro delle Sette Chiese|la visita alle sette chiese]] di Roma).
 
Tale ostessa - {{Citazione necessaria|una donna di nome Carlotta (o Maria, secondo altri studi)}} - sarebbe stata tanto benvoluta dai viaggiatori che chiedevano ostello presso la sua locanda, da meritare il nome di "Garbata Ostella", successivamente sincopato in "Garbatella"<ref>Il bassorilievo in piazza Geremia Bonomelli raffigurerebbe proprio l'ostessa Garbatella.</ref>. Le ragioni del favore concessole si riferirebbero alla sua caritatevole attitudine verso i bisognosi, anche se un'interpretazione più maliziosa andava ben oltre questa bonaria ricostruzione.<br />
Una seconda ipotesi sul nome "Garbatella" vuole, invece, che derivi dall'amenità del luogo; mentre un'ultima interpretazione, con qualche fondamento scientifico, fa riferimento al tipo di coltivazione della vite detto "a barbata" o "a garbata", nella quale le viti vengono appoggiate ad alberi di [[acero]] od [[Ulmus|olmo]]), in uso nei terreni detti "Tenuta dei 12 cancelli" (comprendenti l'attuale via delle Sette Chiese), posseduti nel [[XIX secolo]] da monsignor Alessandro Nicolai, ministro dell'agricoltura di [[papa Gregorio XVI]].
 
== Enti ==
[[File:Garbatella2018camminandoconVisureAcatastali_24.jpg|thumb|left|2018, il quartiere ricorda Le Sgarbatelle (Concessione foto d'epoca di Giancarlo Proietti)]]
 
Largo delle Sette Chiese ospita un dipartimento della "ASL Roma C" e una delegazione del Municipio VIII. L'ospedale del quartiere è il Centro Traumatologico Ortopedico (CTO) "[[Andrea Alesini]]", che serve la vasta area di Roma appena a sud delle mura.
 
=== ''Le Sgarbatelle'', Società di mutuo soccorso ===
== Cultura ==
Le "Sgarbatelle" è stata una società di mutuo soccorso nata nel dopoguerra, formata spontaneamente dalle donne del quartiere e operante nel territorio. Attraverso le quote versate da ciascuna affiliata aiutavano le famiglie bisognose<ref>{{cita|Rivolta}}.</ref>.
===Buon Compleanno Garbatella ===
A febbraio il quartiere storico festeggia il compleanno di cui si conosce la sua data di nascita grazie alla targa posta dal re Vittorio Emanuele III il mercoledì delle ceneri del 1920.
 
== Cultura ==
=== Istruzione ===
La Garbatella è coinvolta dalle attività dell'[[Università degli Studi Roma Tre]] che ha una delle sue sedi nelle vecchie vetrerie ai piedi del quartiere e ne ospita il teatro, il "[[Teatro Palladium|Palladium]]", un tempo cinema rionale ed oggi dinamico centro culturale. Anche l'Università privata "San Pio V" ha sede nel quartiere, in via delle Sette Chiese.
 
==== Università ====
La Garbatella ospita inoltre il [[Liceo Classico]] "Socrate", e fino al 2003 accoglieva il [[Liceo scientifico]] "Francesco Borromini", oramai inglobato nell'Istituto Superiore "Ilaria Alpi" situato nel vicino quartiere di [[Tor Marancia]]. Vi si trova anche la succursale dell'Istituto Professionale di Stato per la Cinematografia e la Televisione "Roberto Rossellini". Ha come scuola elementare la "Cesare Battisti " in piazza Damiano Sauli che ospita alcune riprese della [[Fiction televisiva|fiction]] i Cesaroni.
La Garbatella è coinvolta dalle attività dell'[[Università degli Studi Roma Tre]] che ha una delle sue sedi nelle vecchie vetrerie ai piedi del quartiere e ne ospita il teatro, il "[[Teatro Palladium|Palladium]]", un tempo cinema rionale chiamato "Cinema Teatro Garbatella" ed oggi dinamico centro culturale.
 
Anche la privata [[Università degli Studi Internazionali di Roma]] "UNINT" ha sede nel quartiere, in via delle Sette Chiese.
 
==== Scuole ====
La Garbatella ospita inoltre il liceo classico-scientifico "Socrate", e fino al 2003 accoglieva il liceo scientifico "Francesco Borromini". Vi si trova anche la succursale dell'[[Istituto statale di istruzione superiore Roberto Rossellini|Istituto Professionale di Stato per la Cinematografia e la Televisione "Roberto Rossellini"]]. Ha come scuola elementare la "Cesare Battisti"<ref>{{Cita|IC Piazza D. Sauli|Scuola primaria "C. Battisti".}}</ref> in piazza Damiano Sauli.
 
=== Cinema ===
* Il film ''[[Caro diario]]'' di [[Nanni Moretti]] siomaggia la aprezona con la passeggiata in [[Piaggio Vespa|Vespa]] del protagonista per le strade della Garbatella, "il quartiere che mi piace più di tutti". Anche alcune scene di ''[[Bianca (film)|Bianca]]'' hanno come sfondo la monumentale scuola "Cesare Battisti" che si affaccia sulla piazza Damiano Sauli, la principale della Garbatella, che negli anni novanta è stata eletta per partecipare al progetto "100 Piazze", che ha portato alla sua ristrutturazione.
* La Garbatella resta tuttora un set molto utilizzato da registi cinematografici e televisivi: la serie TV ''[[Caro Maestromaestro]]'' fu ambientata nella "Casa dei Bimbi" alla Garbatella; la serie TV ''[[I Cesaroni]]'' (2006-2014) si serve di due scorci del quartiere: la "bottiglieria Cesaroni" sfrutta per gli esterni il "Roma club Garbatella" diin viapiazza RobertoGiovanni DeDa NobiliTriora, mentre il liceo della [[Fiction televisiva|fiction]] usa anch'esso la scuola elementare statale Cesare Battisti di piazza Damiano Sauli. Inoltre altre vie del quartiere sono state usate per numerose fiction poliziesche.
* [[Pier Paolo Pasolini]] ambientò alla Garbatella molte scene del romanzo ''[[Una vita violenta (romanzo)|Una vita violenta]]'' (il personaggio protagonista del libro uccide in un lotto di Garbatella un suo rivale chiamato lo Shangaino, poiché proveniente dalla confinante borgata di "[[Tor Marancia|Shangai]]").
*Alla Garbatella sono nati gli attori [[Enzo Staiola]] (il ragazzino di ''[[Ladri di biciclette]]'' di [[Vittorio De Sica|De Sica]]), [[Maurizio Arena]] e la sorella, [[Rossana Di Lorenzo]] (la moglie "buzzicona" di Alberto Sordi nell'episodio ''La camera'' in ''[[Le coppie]]'' e nel film ''[[Il comune senso del pudore]]'', che vive tuttora alla Garbatella e presta il suo volto per le iniziative culturali del Municipio Roma VIII con il personaggio della Sora Garbatella), [[Enrico Montesano]], [[Luigi Proietti]] e [[Valerio Mastandrea]].
* Il [[palazzo della Regione Lazio]] è stato il set di alcuni film della serie di [[Ugo Fantozzi|Fantozzi]], per cui è talvolta indicato come ''Palazzo di Fantozzi''.
*[[Pier Paolo Pasolini]] ambientò alla Garbatella molte scene del romanzo ''[[Una vita violenta]]'' (il personaggio protagonista del libro uccide in un lotto di Garbatella un suo rivale chiamato lo Shangaino, poiché proveniente dalla confinante borgata di "Shangai").
* Molte scene del film ''[[Le ragazze di piazza di Spagna]]'' sono ambientate alla Garbatella, dove abita una delle protagoniste, interpretata da [[Lucia Bosè]]. In particolare, in una vivace scena di un litigio, appaiono le case e gli abitanti del quartiere.
*Il palazzo della Regione Lazio è stato il set di alcuni film della serie di [[Ugo Fantozzi|Fantozzi]], per cui è talvolta indicato come ''Palazzo di Fantozzi''.
Molte scene del film "Le ragazze di Piazza di Spagna" sono ambientate alla Garbatella, dove abita una delle protagoniste, interpretata da Lucia Bosè.In particolare ,in una vivace scena di un litigio, appaiono le case e gli abitanti del quartiere.
 
=== CuriositàEventi ===
Nel mese di febbraio, il quartiere storico festeggia il compleanno con l'evento '''Buon Compleanno Garbatella'''. La data di fondazione è conosciuta grazie alla targa posta dal re [[Vittorio Emanuele III]] il [[mercoledì delle ceneri]] del 1920 (18 febbraio).
{{curiosità}}
*L'8 settembre 2007, in occasione della notte bianca sotto spinta del progetto "Quei ragazzini della Garbatella", a cura dell'associazione culturale "Il Tempo Ritrovato" di Fatagarbatella, il Municipio Roma VIII ha dedicato due targhe ricordo in marmo travertino: la prima a [[Iole Zedde]] al lotto 28 in via Guglielmo Massaia 22, dove nacque e visse la sedicenne morta il 12 settembre del 1944 a causa di una sventagliata di mitra di un giovane soldato tedesco di guardia ai vagoni nella stazione ferroviaria dell'Ostiense; la seconda al cantante [[Alvaro Amici]], interprete della canzone romana, nato e vissuto al lotto 31 vicino alla famosa fontana Carlotta (in piazza [[Ricoldo da Montecroce]]), detta "degli innamorati", dove per l'appunto è stata posizionata la targa. Presenti alle manifestazioni personaggi del mondo politico, delle istituzioni, della cultura e le famiglie dei due ragazzini della Garbatella di un tempo.
*Il 18 febbraio 2008, in occasione dell'ottava edizione dell'evento "Buon Compleanno Garbatella", patrocinata dal Municipio Roma VIII, il parco di piazza Benedetto Brin è stato intitolato all'attore [[Maurizio Arena]].
 
== InfrastruttureMobilità e trasportiurbana ==
{{metroroma|linea=B|Garbatella}}
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|titolo=Architettura e Arti Decorative|autore=Innocenzo Costantini|editore=Casa Editrice d'Arte Bestetti e Tumminelli|città=Milano - Roma|anno=novembre 1922|volume=III|7=|capitolo=Le nuove costruzioni dell'Istituto per le case popolari in Roma. La borgata giardino "Garbatella"|url_capitolo=http://opac.sba.uniroma3.it:8991/arardeco/1922/22_III/22IIIa3.html|pp=119-137|urlmorto=sì}}
* {{Cita libro|titolo=Garbatella. La storia è donna|autore=Giovanna Mirella Arcidiacono|editore=Municipio XI|città=Roma|anno=2002}}
* {{Cita libro|titolo=La Terrazza sulla Garbatella|autore=Adelio Canali|editore=EdUP|città=Roma|anno=2008|ISBN=88-8421-195-6}}
* {{Cita libro|titolo=Garbatella mia|autore=Enzo Gori|autore2=Gianni Rivolta|editore=La Campanella|città=Roma|anno=2003|ISBN=978-88-88519-09-8}}
* {{Cita libro|titolo=I ribelli di Testaccio, Ostiense e Garbatella|autore=Gianni Rivolta|editore=Cara Garbatella|città=Roma|anno=2006}}
* {{Cita libro|titolo=Garbatella. Tra storia e leggenda|autore=Gianni Rivolta|editore=Iacobelli|città=Roma|anno=2009|SBN=RMB0711325|ISBN=978-88-6252-074-4|cid=Rivolta}}
* {{Cita libro|titolo=Dalla Villetta ai Gazometri. Partiti politici e lotte popolari nel dopoguerra tra Garbatella e Ostiense|autore=Gianni Rivolta|editore=Iacobelli|città=Roma|anno=2012|ISBN=978-88-6252-178-9}}
* {{Cita libro|titolo=Garbatella 100. Il racconto di un secolo|curatore=Gianni Rivolta|editore=Iacobelli|città=Roma|anno=2019|ISBN=978-88-6252-478-0}}
* {{Cita libro|titolo=La Garbatella a Roma: 1920-1940|autore=Monica Sinatra|editore=FrancoAngeli|città=Roma|anno=2006|ISBN=978-88-464-7364-6}}
 
== Altri progetti ==
{{Interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Cita web|url=http://www.comune.roma.it/wps/portal/pcr?jppagecode=municipio_xi.wp|titolo=Municipio Roma VIII (8) ex Municipio Roma XI (11)|sito=Roma Capitale}}
 
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[[Categoria:Zone Urbanisticheurbanistiche di Roma]]
[[Categoria:Roma Q. X Ostiense]]