Max Weber: differenze tra le versioni
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{{NN|sociologia|aprile 2010}}
{{Bio
|Nome =
|Cognome = Weber
|PreData = in [[Lingua tedesca|tedesco]]: {{IPA|[ˈmaks ˈveːbɐ]}}
|Sesso = M
|LuogoNascita = Erfurt
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|Epoca = 1800
|Epoca2 = 1900
|Attività =
|Attività2 =
|Attività3 =
|AttivitàAltre = , [[giurista]] e [[storico]]
|Nazionalità = tedesco
|Immagine = Max Weber,
|Didascalia = Max Weber nel
}}
Larga parte del suo lavoro di pensatore e studioso riguardò la razionalizzazione nell'ambito della [[sociologia della religione]] e della [[Scienza politica|sociologia politica]], ma i suoi studi diedero un contributo importante anche nel campo dell'economia. La sua opera più famosa è il saggio ''[[L'etica protestante e lo spirito del capitalismo]]'', con il quale
In un'altra sua importante opera, ''[[La politica come
== Biografia ==
[[File:Max and Marianne Weber 1894.jpg|thumb|left|Max Weber con la moglie Marianne]]
Il padre, Max Weber
Nel
Dopo aver compiuto studi giuridici, economici e storici in varie università, si distinse precocemente in alcune ricerche
Fu nominato professore di economia nelle università di [[Friburgo in Brisgovia|Friburgo]] dal 1894 e di Heidelberg dal 1896. Tra il
Guarito, nell'autunno
Nello stesso anno visitò gli [[Stati Uniti d'America]]. Grazie a un'ingente rendita privata derivata da un'eredità nel 1907, riuscì comunque a dedicarsi liberamente a tempo pieno ai suoi studi, che spaziarono dall'economia al [[diritto]], dalla [[filosofia]] alla [[storia comparata]] e alla sociologia, senza essere costretto a ritornare alla docenza. La sua ricerca scientifica affrontò problemi teorico-metodologici cruciali e svolse complesse indagini storiche e sociologiche sulle origini della [[civiltà occidentale]] e sul suo posto nella [[storia universale]].
L'interpretazione di Max Weber vede nel protestantesimo la chiave di volta riguardante la scienza, l'economia e la politica. L'etica [[Giovanni Calvino|calvinista]] proclamava la virtù del lavoro e il peccato della pigrizia e, in aggiunta a ciò, Alanson Lloyd Moote ricorda l'interessante lavoro degli storici marxisti della visione dei destini umani collegata ai fattori socio-economici.<ref>{{cita pubblicazione |nome= A.Lloyd Moote |titolo=The Seventeenth Century. Europe in Ferment |editore= D.C. Heath and Company|città= United States of America |anno= 1970|pp= VII - X e 10|lingua=en}}</ref>
Durante la [[prima guerra mondiale]] prestò servizio come direttore degli ospedali militari di Heidelberg e al termine del conflitto tornò all'insegnamento con una cattedra di Economia, prima a [[Vienna]] e nel 1919 a [[Monaco di Baviera]], dove guidò il primo istituto universitario di sociologia in Germania. Nel 1918 fu tra i delegati dalla [[Repubblica di Weimar|Germania]] a [[Versailles]] per la firma del [[Trattato di Versailles|trattato di pace]] e fu consulente dei redattori della [[Costituzione di Weimar]], dopo esser stato tra i fondatori del [[Partito Democratico Tedesco]] (DDP) ed essersi candidato, senza successo, all'[[Assemblea nazionale costituente tedesca|Assemblea costituente]]. Morì nel 1920, colpito dalla grande [[epidemia]] postbellica dell'[[influenza spagnola]]. In [[Italia]] il suo nome cominciò a diventare noto con la traduzione di ''Parlamento e Governo'' a opera di [[Benedetto Croce]].
== Studi e ricerche sociologiche e politiche ==
{{Vedi anche|L'etica protestante e lo spirito del capitalismo}}
Benché in vita fosse considerato uno storico e un economista, Max Weber è considerato uno dei fondatori della sociologia moderna, assieme a [[Karl Marx]] ed [[Émile Durkheim]]. Mentre Durkheim, seguendo [[Auguste Comte|Comte]], apparteneva alla tradizione [[positivismo|positivista]], Weber, come Sombart, avviò la tradizione [[ermeneutica]] nelle [[scienze sociali]], una rivoluzione antipositivistica, in quanto sottolineava la differenza tra scienze naturali e scienze sociali, attribuendola al ruolo delle azioni sociali umane. Molte delle sue opere furono raccolte, riviste e pubblicate dopo la sua morte. Interpretazioni fondamentali furono prodotte da grandi sociologi come [[Talcott Parsons]] e [[C. Wright Mills]].
Buona parte della ricerca di Weber si concentrò sullo sviluppo del [[capitalismo]] moderno. Subì l'influenza di [[Karl Marx]], ma ne criticò molti aspetti: respinse, ad esempio, la concezione [[Materialismo storico|materialistica]] della [[storia]] e attribuì una minore importanza al [[Prospettiva del conflitto|conflitto di classe]]. Secondo Weber
La problematica della natura e dell'origine del capitalismo era largamente
Weber riconosceva il carattere del capitalismo moderno nel razionalismo economico, concepito come l'aspetto economico di un più generale processo di razionalizzazione, che comportava l'organizzazione razionale dell'[[impresa]], la tendenza razionale al [[profitto]] sulla base del calcolo del [[Capitale (economia)|capitale]], la redazione di [[Bilancio d'esercizio|bilanci]] preventivi e consuntivi, la separazione tra impresa e amministrazione domestica, l'impiego del lavoro libero, l'esistenza di un libero [[mercato]].
Il problema di Weber è quello di spiegare "il particolare carattere del capitalismo occidentale e, in seno a questo, di quello moderno, e le sue origini". Non era nuova l'osservazione, anzi la constatazione, del più avanzato grado di [[sviluppo economico]] e civile in generale della società in cui si erano diffuse le confessioni [[Riforma protestante|riformate]]. Weber ne trae spunto per impostare la sua nuova tesi del rapporto tra la mentalità capitalistica e l'[[etica]] protestante, in particolare del [[calvinismo]].
Il credente di queste confessioni - convinto che la sua salvezza o la sua dannazione siano decretate da [[Dio]] e dall'eternità e non dipendono dalle sue opere - cerca una conferma della [[grazia divina]], e la trova nel successo economico. Il compimento del proprio volere nel mondo è voluto da Dio ad accrescimento della sua gloria ("ad maiorem Dei gloriam") ed è un segno della "grazia". Si caricano, quindi, di significato religioso l'operosità, lo zelo, la coscienza rigorosa e severa, che si traducono nella concezione della [[professione]] come vocazione e in una condotta di vita metodica.
Weber prende in esame i protestanti e il loro grande successo economico a partire dal [[XVI secolo|Cinquecento]]. Il termine chiave per capire questo fenomeno è il termine [[lingua tedesca|tedesco]] ''Beruf'', che significa tanto "[[vocazione]]" quanto "[[lavoro]]", termine che non ha un corrispettivo nella [[lingua italiana]] - mentre ce l'ha l'inglese "vocation"- caratterizzata dal retaggio [[cattolicesimo|cattolico]] nella cui etica non viene considerato per il raggiungimento della grazia il ruolo, o il semplice "mestiere" che Dio ha assegnato a ogni individuo nella società.
Per i protestanti la [[Salvezza (religione)|salvezza]] è decretata da Dio (giustificazione per [[fede]]) e non si ottiene in virtù delle proprie opere; un indizio per capire se si sarà o meno salvati è il successo professionale che si ha nel corso della vita, come se dal successo nel lavoro si potesse avvertire il proprio essere graditi a Dio. Sicché quella che il protestante compie è un'autentica "[[ascesi]] intramondana" ("innerweltliche Askese"), per cui egli è strumento di Dio nel mondo: chi lavora con dedizione per tutta la propria vita e riscuote grande successo può ritenersi salvo. Da ciò nasce secondo Weber il capitalismo moderno, non già da particolari condizioni materiali, storiche ed economiche, come sosteneva Marx.
La teoria weberiana dell'origine dello spirito capitalistico rovescia la teoria marxiana del rapporto tra [[struttura e sovrastruttura|struttura economica e sovrastruttura]]; del resto, Weber aveva già polemizzato con la [[materialismo|concezione materialistica]] della storia negli scritti metodologici. Bisogna però sottolineare che l'opera di Weber non si propone neppure di sostenere un qualsivoglia primato dei fattori spirituali su quelli materiali.
Dalla sua ricerca egli trae la conclusione che vi è uno stretto rapporto tra lo sviluppo del capitalismo moderno e l'etica economica del protestantesimo. Alla stessa conclusione giungeva per via negativa, mostrando negli studi sull'etica economica delle religioni universali ([[confucianesimo]], [[taoismo]], [[induismo]]) raccolti poi nella postuma "Sociologia della religione", come in nessun'altra [[civiltà]] che non fosse l'Europa moderna in primo luogo, si sia verificata una correlazione come quella che si è stabilita tra etica protestante e mentalità capitalistica.
Importante il suo intervento nel campo della [[sociologia urbana]]. Nelle sue analisi, la questione che la vita sociale nelle metropoli industriali sia largamente dominata dal pensiero razionale viene tematizzata in modo più completo. Per Weber la [[città]] è essenzialmente uno spazio economico: in quanto luogo dominante del [[consumo]], della [[produzione]] e del [[commercio]]; in quanto è in città che si concentrano le funzioni di controllo del [[sistema economico]].
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Dalle trattazioni di Weber emerge anche un concetto generale di cui si servì per lo sviluppo delle sue teorie: è quello di ''concetto ideale'' o ''[[idealtipo]]'', modello d'interpretazione dei [[fenomeno|fenomeni]] scaturito dall'analisi di realtà concrete. Spesso è un termine estratto dal suo contesto culturale e/o storico che, applicato a realtà diverse, permette di individuarne tratti comuni apparentemente dissimili. Ne sono un esempio termini ricorrenti nello studio delle religioni come [[sacrificio]], [[Mana]] o [[Dema]]. I concetti ''idealtipici'' sono utili per spiegare i condizionamenti della realtà.
=== Etica e politica ===
Weber è interessato allo studio della politica intesa come studio dell'agire umano, gli interessa sapere che cosa spinge l'individuo a interessarsi della politica. La politica è scontro, non è [[morale]]: chi si vuole occupare di politica deve mettere in preventivo che essa è [[competizione]], è sconfiggere l'avversario. La potenza in politica è responsabilità di compiere le scelte più opportune.
Weber auspica che la politica non sia il punto di arrivo per individui
====Etica dei principi e etica della responsabilità====
La politica non è morale ma include anche un orientamento etico, ci sono due etiche che muovono l'agire politico: l'etica dell'intenzione ("Gesinnungsethik" o della convinzione, o "dei principi") e l'etica della [[responsabilità]] ("Verantwortungsethik"). Il politico che segue l'etica dell'intenzione agisce seguendo delle norme di valore in maniera pedissequa; ad esempio il politico cristiano indirizzato a quest'etica seguirà norme cristiane anche quando si dimostreranno inadatte al contesto del tempo: se il mondo va diversamente da come lui crede continua a seguire i suoi valori. Il vero politico deve al contrario seguire (almeno in maniera preponderante) l'etica della responsabilità: ogni fatto che avviene nella società produce delle conseguenze, alle quali il politico si deve adattare; se ciò che sta accadendo si discosta dai suoi [[dogma|dogmi]] esso deve, in qualche modo, mediare.
Chi agisce in questo modo fa politica in maniera [[Realismo (filosofia)|realista]]; sa che la politica è anche fatta di azioni non morali (la politica non è moralità), sa che "bisogna sporcarsi le mani" e che la politica "non è nata ad Assisi". [[Niccolò Machiavelli|Machiavelli]] ci ha insegnato non che "il fine giustifica i mezzi", bensì che di fine in politica ne esiste solo uno, e dunque chi vuole perseguirlo non può avere remore nello sporcarsi l'anima. Tuttavia, Weber mette in guardia gli aspiranti politici dall'essere eccessivamente "spregiudicati" e "machiavellici", poiché una politica totalmente priva di ideali può sconfinare nel cinismo e, quindi, nella disaffezione del cittadino per le istituzioni statali. Le due etiche possono stare in commistione, ma di fronte a un problema il politico deve propendere preferibilmente per l'etica della responsabilità, al fine di trovare comunque una soluzione vantaggiosa per la comunità nel suo insieme.
=== ''Parlamento e governo'' e ''Sociologia del potere'' ===
{{vedi anche|Autorità carismatica}}
In ''Parlamento e governo'' Weber difende a spada tratta il [[parlamento]]; la polemica è contro [[Otto von Bismarck|Bismarck]], reo di aver trasformato il parlamento in un luogo esclusivamente [[burocrazia|burocratico]]. Il parlamento deve essere, invece, un luogo fondamentale della [[democrazia]]. Il parlamento è il luogo deputato a fare emergere le ''[[Élite (sociologia)|élite]]'': gli uomini migliori si faranno in parlamento. Chi governa fa parte di una minoranza ristrettissima, composta da pochi elementi, che deve però emergere dal parlamento.
La centralità del parlamento deve essere assoluta: qui si deve svolgere la lotta (pacifica), qui deve venir fuori il ''[[Leadership|leader]]'' (il parlamento non è affatto antitetico al carisma). Il parlamento è utile perché, una volta selezionato il ''leader'' carismatico, pone comunque i limiti della [[legalità]] [[costituzione|costituzionale]] - il parlamento ha, quindi, una funzione di controllo Analizzando ''Sociologia del potere'' si possono trarre svariati tratti caratterizzanti la forma di legittimazione carismatica.
Il [[popolo]] è portato affettivamente a sottomettersi al carisma del signore, il quale è dotato di virtù soprannaturali (eroismo,
Occuperanno quindi gli alti posti della burocrazia coloro che sono stati sempre vicino al loro ''leader''. Viene così meno sia il concetto razionale di [[competenza]] (tipico della legittimazione legale), sia il concetto di Tre punti importanti che traspaiono dalla lettura di ''Parlamento e governo'' del
* Frequenti critiche a Bismarck (che esautorava il ruolo del parlamento). Chi deve andare a governare la cosa pubblica deve vincere una lotta, che è considerata positivamente da Weber;
* Il [[presidente della repubblica]] o il [[monarca]] devono affidare il compito di governare a colui che è uscito vincitore dalla lotta parlamentare. Continuo ritorno nel testo dell'elemento della lotta politica, che è bene che si svolga in parlamento (sarà così contrasto di idee, non violenza): "per il politico moderno la vera palestra è il parlamento";
* È fondamentale che i ''leader'' si formino in parlamento: in esso si instaurerà un dibattito fra i leader, che sono le uniche figure (fra tutti i parlamentari) che contano veramente. Questo non è un fatto negativo: l'importante è che il ''leader'' sia tale in quanto lo merita, e può dimostrare di meritare l'appartenenza al suo ''status'' solo attraverso l'attività parlamentare.
Tornando, invece, alla (più apparente che sostanziale) dicotomia etica dell'intenzione-etica della responsabilità, va notato che l'agire secondo responsabilità implica spesso il raggiungimento di un buon fine previo l'utilizzo di un cattivo mezzo. Il politico deve sapere che facendo politica si "sporcherà l'anima e le mani". Se mi voglio occupare professionalmente di politica non andrò in paradiso
== Opere ==
Le opere di Max Weber possono essere classificate in quattro categorie<ref name = Reale>{{Cita|G.Reale, D.Antiseri, Storia della filosofia, Vol. IX, IV - Weber, 2010}}.</ref>:
=== Studi storici ===
* ''Sulla storia delle società commerciali nel Medioevo'' (''Zur Geschichte der Handelsgesellschaften im Mittelalter''), 1889
* ''La storia agraria romana nel suo significato per il diritto pubblico e privato'' (''Die römische Agrargeschichte in ihrer Bedeutung für das Staats- und Privatrecht''), 1891
* ''Le relazioni dei lavoratori della terra nella Germania orientale'' (''Die Verhältnisse der Landarbeiter im ostelbischen Deutschland''), 1892
* ''I rapporti agrari nell'antichità'' (''Agrarverhältnisse im Altertum''), 1909
* ''[[L'etica protestante e lo spirito del capitalismo]]'' (''Die protestantische Ethik und der Geist des Kapitalismus''), 1904-5
* ''Le sette protestanti e lo spirito del capitalismo'' (''Die protestantischen Sekten und der Geist des Kapitalismus''), 1906
* ''L'etica economica delle religioni mondiali'' (''Die Wirtschaftsethik der Weltreligionen''), 1916
* ''Scritti di sociologia della religione'' (''Gesammelte Aufsätze zur Religionssoziologie''), 3 voll., 1920-1921
=== Trattati di sociologia generale ===
* ''Economia e società'' (''Wirtschaft und Gesellschaft''), 1922 (postumo)
=== Scritti di metodologia delle scienze storico-sociali ===
* ''Roscher e Knies e il problema logico dell'economia politica-storica'' (''Roscher und Knies und die logischen Probleme der historischen Nationalökonomie''), 1903-6
* ''L'oggettività conoscitiva della scienza sociale e della politica sociale'' (''Die "Objektivität sozialwissenschaftlicher und sozialpolitischer Erkenntnis''), sulla rivista tedesca "Archiv für Sozialwissenschaft und Sozialpolitik" 1904
* ''Studi critici intorno alla logica delle scienze della cultura'' (''Kritische Studien auf dem Gebiet der kulturwissenschaftlichen Logik''), 1906
* ''Su alcune categorie della sociologia comprendente'' (''Über einige Kategorien der verstehenden Soziologie''), 1913
* ''Il significato della avalutatività delle scienze sociologiche ed economiche'' (''Der Sinn der «Wertfreiheit» der soziologischen und ökonomischen Wissenschaften''), 1917
* ''Parlamento e governo nel nuovo ordinamento della Germania'' (''Parlament und Regierung im neugeordneten Deutschland.''), 1918
* ''[[La politica come professione]]'' (''Politik als Beruf''), 1919
* ''[[La scienza come professione]]'' (''Wissenschaft als Beruf''), 1919
* ''[[Il metodo delle scienze storico-sociali]]'' (''Gesammelte Aufsätze zur Wissenschaftslehre''), 1922 (postumo)
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* AA.VV., ''MicroMega 1/2019 Almanacco di filosofia'', [[MicroMega (periodico)|MicroMega]], 2019.
* David Beetham, ''La teoria politica di Max Weber'', Bologna, Il Mulino, 1989.
* Furio Ferraresi, ''Il fantasma della comunità. Concetti politici e scienza sociale in Max Weber'', Milano, Franco Angeli, 2003.
* [[
* [[Vincenzo Filippone-Thaulero]], "L'autorità in Max Weber", in "Sociologia", gennaio-dicembre, 1960
* Massimo Fotino e Marta Losito, ''La ricezione di Max Weber in Italia: ricerca bibliografica'', in "Annali dell'Istituto storico italo-germanico in Trento", IX/1983, Il Mulino, Bologna.
* Antonio Maria Fusco, "Verso una nuova immagine di Max Weber?", nel volume di A. M. Fusco, ''Postille a scritti vari d'economia'', 2002, pp. 45–49.
* [[Andrey Korotayev|A. Korotayev]], A. Malkov, D. Khaltourina, ''Introduction to Social Macrodynamics.'' Moscow: URSS, 2006. ISBN 5-484-00414-4 (Chapter 6: Reconsidering Weber: Literacy and "the Spirit of Capitalism").
* [[Realino Marra]], ''Dalla comunità al diritto moderno. La formazione giuridica di Max Weber, 1882-1889'', Giappichelli, Torino, 1992.
* Realino Marra, ''Capitalismo e anticapitalismo in Max Weber'', Bologna, Il Mulino, 2002.
* Realino Marra, ''La religione dei diritti. Durkheim - Jellinek - Weber'', Torino, Giappichelli, 2006.
* Realino Marra, ''
*
* Edoardo Massimilla, ''Scienza, professione, gioventù: rifrazione weberiane'', Soveria Mannelli, Rubbettino, 2008.
* Edoardo Massimilla, ''Tre studi su Weber tra Rickert e von Kries'', Napoli, Liguori, 2010; tr. tedesca ''Max Weber zwischen Heinrich Rickert und Johannes von Kries. Drei Studien'', tr. tedesca a cura di C. Voermanek, Köln - Weimar - Wien, Böhlau, 2012.
*Edoardo Massimilla, ''Presupposti e percorsi del comprendere esplicativo: Max Weber e i suoi interlocutori'', Napoli, Liguori, 2014.
* Bernhard K. Quensel, ''Max Webers Konstruktionslogik. Sozialökonomik zwischen Geschichte und Theorie''. Baden-Baden: Nomos, 2007. ISBN 978-3-8329-2517-8 [Revisiting MW's concept of sociology against the background of his juristic and economic provenance within the framework of "social economics".]
* Joachim Radkau, ''Max Weber. A Biography'', Polity, 2009.
* {{Cita libro |titolo = Da Nietzsche al Neoidealismo |autore = Giovanni Reale |wkautore = Giovanni Reale |autore2 = Dario Antiseri |wkautore2 = Dario Antiseri |altri = con la collaborazione di Vincenzo Cicero |editore = Bompiani
|città = Milano |anno = 2010 |lingua = it |volume = IX |opera = Storia della filosofia dalle origini a oggi |capitolo = Parte quarta - Weber: Il metodo delle scienze storico-sociali e il disincantamento del mondo |ISBN = 978-88-452-6442-9 |cid = G.Reale, D.Antiseri, Storia della filosofia, Vol. IX, IV - Weber, 2010 }}
* Guenther Roth, ''Max Webers deutsch-englische Familiengeschichte''. J.C.B. Mohr (Paul Siebeck), 2001. ISBN 3-16-147557-7.
* William H. Swatos (ed.), ''Time, Place, and Circumstance: Neo-Weberian Studies in Comparative Religious History.'' New York: Greenwood Press, 1990. ISBN 0-313-26892-4.
* Richard Swedberg, [https://www.jstor.org/stable/3487998?seq=1#page_scan_tab_contents "Max Weber as an Economist and as a Sociologist"] ''[[American Journal of Economics and Sociology]]''.
* Richard Swedberg, ''Max Weber and the Idea of Economic Sociology''. Princeton: Princeton University Press, 1998. ISBN 0-691-07013-X
* Richard Swedberg, Ola Agevall, ''The Max Weber Dictionary. Key Words and Central Concepts'', Stanford, Stanford Social Sciences, 2016.
* Francesco Tuccari, ''Carisma e leadership nel pensiero di Max Weber'', Milano, FrancoAngeli, 1991.
* Francesco Tuccari, ''I dilemmi della democrazia moderna. Max Weber e Robert Michels'', Roma-Bari, Laterza, 1993.
* [[Marianne Weber (sociologa)|Marianne Weber]] (1926/1988). ''Max Weber: Una biografia''. Bologna, Il Mulino, 1995. ISBN 978-88-15047861
== Voci correlate ==
* [[Burocrazia]]
* [[Città]]
* [[Disincantamento del mondo]]
* [[Filosofia dei valori]]
* [[Patrimonialismo]]
* [[Politica]]
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* [[Sociologia]]
* [[Sociologia urbana]]
* [[Il metodo delle scienze storico-sociali]]
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{SEP|weber|Max Weber|Sung Ho Kim}}
* {{cita web|url=http://www.filosofia.rai.it/articoli/palma-economia-e-società-di-weber/15159/default.aspx|titolo=Economia e società di Weber, sul portale RAI Filosofia}}
{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:Sociologi del diritto|Weber]]
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[[Categoria:Filosofi della storia]]
[[Categoria:Storici tedeschi]]
[[Categoria:Studenti dell'
[[Categoria:Morti per la pandemia di influenza spagnola]]
[[Categoria:Politici della Repubblica di Weimar]]
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