Carlo Edoardo Stuart: differenze tra le versioni

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{{Aristocratico
{{Monarca
|nome = Carlo Edoardo<br /><small>''Carlo III''</small>Stuart
|immagine = Lost Portrait of Charles Edward Stuart.jpg
|legenda = Carlo Edoardo Stuart ritratto da [[Allan Ramsay (pittore)|Allan Ramsay]], ''ritratto di Carlo Edoardo Stuart'' ([[1745]], [[Gosford House]])
|stemma = Coat of Arms of England (1660-1689).svg
|titolo = [[Giacobitismo|Pretendente Giacobita]]
|titolo = [[Linea di successione della Casa degli Stuart|Re titolare d'Inghilterra, Scozia e Irlanda]]
|regno = 1º gennaio [[1766]] – 31 gennaio [[1788]]
|sottotitolo = come '''Carlo III'''
|predecessore = ''[[Giacomo Francesco Edoardo Stuart|Giacomo III e VIII]]''
|inizio reggenza = 1º gennaio [[1766]]
|successore = ''[[Enrico Benedetto Stuart|Enrico IX e I]]''
|fine reggenza = 31 gennaio [[1788]]
|nome completo = ''Charles Edward Louis John Casimir Silvester Severino Maria Stuart''<ref>Additional Manuscripts, British Library, 30,090, quoted in Frank McLynn, ''Charles Edward Stuart: A Tragedy in Many Acts'' (London: Routledge, 1988), 8.</ref>
|predecessore = [[Giacomo Francesco Edoardo Stuart|"Giacomo III e VIII"]]
|trattamento = [[Altezza Reale]]
|successore = [[Enrico Benedetto Stuart|"Enrico IX e I"]]
|titolo1 = [[Sovrani di Scozia|Reggente di Scozia]]
|inizio reggenza1= 16 agosto [[1745]]
|fine reggenza1 = 16 aprile [[1746]]<br>(''in nome del padre [[Giacomo Francesco Edoardo Stuart|Giacomo VIII]]'')
|nome completo = [[lingua inglese|inglese]]: Charles Edward Louis John Casimir Silvester Severino Maria Stuart<ref>Additional Manuscripts, British Library, 30,090, quoted in Frank McLynn, ''Charles Edward Stuart: A Tragedy in Many Acts'' (London: Routledge, 1988), 8.</ref><br />[[lingua italiana|italiano]]: Carlo Edoardo Luigi Giovanni Casimiro Silvestro Severino Maria Stuart
|altrititoli = [[Duca d'Albany|Conte d'Albany]]
|trattamento = [[Altezza reale]]
|data di nascita = 31 dicembre [[1720]]
|luogo di nascita = [[Palazzo Muti]], [[Roma]], [[Stato Pontificio|Stato della Chiesa]]
|data di morte = 31{{Calcola gennaio [[età3|1788]]|1|31|1720|12|31}}
|luogo di morte = [[Palazzo Muti]], [[Roma]], [[Stato Pontificio|Stato della Chiesa]]
|luogo di sepoltura = [[BasilicaGrotte di San Pietro in Vaticano|Basilica di San Pietro]], [[Città del VaticanoVaticane]]
|casa realedinastia = [[Stuart]]
|padre = [[Giacomo Francesco Edoardo Stuart|Giacomo III]]
|madre = [[Maria Clementina Sobieski|Maria Clementina Sobieska]]
|consorte = [[Luisa di Stolberg-Gedern]]
|figli = [[Charlotte Stuart, duchessa di Albany|Charlotte]] (illegittima)
|religione = [[Chiesa cattolica|Cattolicesimo]]
|firma =
}}
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|Nome = Carlo Edoardo Luigi Giovanni Casimiro Silvestro Maria
|Cognome = Stuart
|PostCognomeVirgola = detto anche il '''Giovane Pretendente''', '''''The Young Chevalier''''' o '''Bonnie Prince Charlie'''<ref>"il bel principe Carlo"</ref>
|Sesso = M
|LuogoNascita = Roma
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|Categorie = no
|FineIncipit = fu il secondo [[Pretendente al trono|pretendente]] [[Giacobitismo|giacobita]] ai troni di [[Regno d'Inghilterra|Inghilterra]], [[Regno di Scozia|Scozia]], [[Regno di Francia|Francia]] e [[Regno di Irlanda|Irlanda]] (come '''Carlo III''') dalla morte di suo padre nel 1766
}}
}} Questa pretesa era in quanto figlio maggiore di [[Giacomo Francesco Edoardo Stuart]], egli stesso figlio di [[Giacomo II d'Inghilterra|Giacomo II e VII]]. Carlo Edoardo è forse meglio noto come l'istigatore dell'infruttuosa [[insurrezione giacobita del 1745]], in cui egli guidò un'insurrezione per ristabilire la sua famiglia sul trono di [[Regno di Gran Bretagna|Gran Bretagna]], che terminò con la sconfitta nella [[battaglia di Culloden]] che di fatto concluse la causa giacobita. I giacobiti sostenevano le rivendicazione degli Stuart dovute alla speranza per i [[cattolici]] della tolleranza religiosa e la fede nel [[diritto divino dei re]]. La fuga di Carlo dalla Scozia dopo la rivolta lo ha reso una figura romantica di fallimento eroico in alcune rappresentazioni successive.<ref>[http://books.google.com/books?id=UIsOAAAAQAAJ&pg=PP2&lpg=PP2&dq=Charles+Edward+Stuart+romantic+figure&source=bl&ots=w4V-p6iUxI&sig=chGV3jxGJSE6-ihGdUQ5gX33SjQ&hl=en&ei=HaBUTYGgJI6msQOqo9SFBg&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=6&ved=0CD8Q6AEwBQ#v=onepage&q=Charles%20Edward%20Stuart%20romantic%20figure&f=false McLynn, Frank. ''Charles Edward Stuart: a tragedy in many acts'']</ref> Nel 1759 fu coinvolto in un [[Pianificata invasione francese della Gran Bretagna (1759)|piano francese per invadere la Gran Bretagna]] che fu abbandonato dopo le vittorie navali britanniche.<ref>McLynn ''Charles Edward Stuart'' p.449-454</ref>.
 
Questa pretesa era tale in quanto figlio maggiore di [[Giacomo Francesco Edoardo Stuart]], egli stesso figlio di [[Giacomo II d'Inghilterra|Giacomo II e VII]]. Carlo Edoardo è famoso soprattutto per avere guidato l'infruttuosa [[insurrezione giacobita del 1745]], finalizzata alla restaurazione della sua famiglia sul trono di [[Regno di Gran Bretagna|Gran Bretagna]], che terminò con la sconfitta nella [[battaglia di Culloden]] che di fatto concluse la causa giacobita.
== Infanzia ==
Nel periodo 1745-46 Carlo Edoardo fu riconosciuto signore di [[Scozia]], terra d'origine degli [[Stuart]] e [[reggente]] del regno dai suoi sostenitori e dai [[Clan scozzese|clan scozzesi]], mentre il padre Giacomo Francesco, rimasto in esilio, fu proclamato re Giacomo VIII di Scozia.
Carlo Edoardo nacque a [[Palazzo Muti]] a [[Roma]] il 31 dicembre 1720,<ref name=foghlam>[http://www.educationscotland.gov.uk/scotlandshistory/jacobitesenlightenmentclearances/charlesedwardstuart/ "Charles Edward Stuart 1720-1788", Foghlam Alba]</ref> dove a suo padre era stato data una residenza da [[Papa Clemente XI]]. Trascorse quasi tutta la sua infanzia a [[Roma]] e [[Bologna]]. Era figlio dell''''Old Pretender''', [[Giacomo Francesco Edoardo Stuart|principe Giacomo]], figlio dell'esiliato re Stuart, [[Giacomo II d'Inghilterra|Giacomo II e VII]] e di sua moglie [[Maria Clementina Sobieski|Maria Clementina Sobieska]] e bisnipote di [[Giovanni III di Polonia]], più celebre per la vittoria sui [[Impero ottomano|Turchi Ottomani]] nella [[battaglia di Vienna]] del 1683.
 
I giacobiti sostenevano le rivendicazioni degli Stuart dovute alla speranza per i [[cattolici]] della tolleranza religiosa e la fede nel [[diritto divino dei re]]. La fuga di Carlo dalla Scozia dopo la rivolta lo ha reso una figura romantica di fallimento eroico in alcune rappresentazioni successive, nonché un personaggio di riferimento dell'[[indipendentismo scozzese]] del tempo.<ref>[http://books.google.com/books?id=UIsOAAAAQAAJ&pg=PP2&lpg=PP2&dq=Charles+Edward+Stuart+romantic+figure&source=bl&ots=w4V-p6iUxI&sig=chGV3jxGJSE6-ihGdUQ5gX33SjQ&hl=en&ei=HaBUTYGgJI6msQOqo9SFBg&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=6&ved=0CD8Q6AEwBQ#v=onepage&q=Charles%20Edward%20Stuart%20romantic%20figure&f=false McLynn, Frank. ''Charles Edward Stuart: a tragedy in many acts'']</ref> Nel [[1759]] fu coinvolto ancora in un piano per invadere la [[Gran Bretagna]] che fu abbandonato dopo le vittorie navali britanniche (in particolare dopo la sconfitta dei [[Francia nell'età moderna|francesi]] nella [[battaglia della baia di Quiberon]]<ref>McLynn ''Charles Edward Stuart'' p.449-454</ref>).
La sua infanzia a Roma fu quella di un privilegiato, venendo allevato in una amorevole ma controversa famiglia [[cattolica]]. Essendo, nella loro opinione, gli ultimi eredi legittimi del [[Stuart|casato degli Stuart]], la sua famiglia visse credendo orgogliosamente nel diritto divino dei re. Riconquistare i troni di Inghilterra e Scozia per gli Stuart era un tema costante della conversazione in casa, riflessa principalmente negli stati d'animo spesso cupi e combattivi di suo padre.<ref name="essortment1">{{Cita web|url=http://www.essortment.com/all/whowasbonniep_rlhk.htm |titolo=Who was Bonnie Prince Charlie? |editore=Essortment.com |accesso=5 maggio 2010}}</ref>
 
==Biografia==
Suo nonno, Giacomo II d'Inghilterra e VII di Scozia, aveva governato il paese dal 1685 al 1688<ref name=foghlam/> e fu deposto quando il Parlamento invitò il [[Protestantesimo|protestante]] [[Olandesi|olandese]], [[Guglielmo III d'Inghilterra|Guglielmo III d'Orange]] e sua moglie la [Maria II d'Inghilterra|principessa Maria]] (la maggiore dei figli di re Giacomo) a rimpiazzarlo, nella [[Gloriosa rivoluzione|rivoluzione del 1688]]. Molti protestanti, tra cui un certo numero di parlamentari di spicco, erano preoccupati che re Giacomo mirasse a portare l'Inghilterra all'ovile cattolico. Dal momento che l'esilio di Giacomo, la "[[Giacobitismo|causa giacobita]]" aveva cercato di restituire agli Stuart il trono di Inghilterra e Scozia, dal 1707 unite come [[Regno di Gran Bretagna|Gran Bretagna]]. Carlo Edoardo doveva svolgere un ruolo importante nel perseguimento di questo obiettivo finale.
=== Infanzia ===
[[File:William Mosman - Prince Charles Edward Stuart, 1720 - 1788. Eldest son of Prince James Francis Edward Stuart - Google Art Project.jpg|left|thumb|upright|Carlo Edoardo ritratto da William Mosman]]
Carlo Edoardo nacque a [[palazzo Muti]] a [[Roma]] il 31 dicembre 1720,<ref name=foghlam>[http://www.educationscotland.gov.uk/scotlandshistory/jacobitesenlightenmentclearances/charlesedwardstuart/ "Charles Edward Stuart 1720-1788", Foghlam Alba] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20151110073503/http://www.educationscotland.gov.uk/scotlandshistory/jacobitesenlightenmentclearances/charlesedwardstuart/ |data=10 novembre 2015 }}</ref> dove a suo padre era stata concessa una residenza da [[papa Clemente XI]]. Trascorse quasi tutta la sua infanzia a [[Roma]] e [[Bologna]]. Era figlio dell{{'}}''Old Pretender'', [[Giacomo Francesco Edoardo Stuart|principe Giacomo]], figlio dell'esiliato re Stuart, [[Giacomo II d'Inghilterra|Giacomo II e VII]] e di sua moglie [[Maria Clementina Sobieska]], bisnipote di [[Giovanni III Sobieski]], celebre per la vittoria sui [[Impero ottomano|Turchi Ottomani]] nella [[battaglia di Vienna]] del 1683.
 
La sua infanzia a Roma fu quella di un aristocratico privilegiato, venendo allevato in un'amorevole ma controversa famiglia [[chiesa cattolica|Cattolica]]. Essendo, nella loro opinione, gli ultimi eredi legittimi del [[Stuart|casato degli Stuart]], la sua famiglia visse credendo orgogliosamente nel diritto divino dei re. Riconquistare i troni di Inghilterra e Scozia per gli Stuart era un tema costante della conversazione in casa, riflessa principalmente negli stati d'animo spesso cupi e combattivi di suo padre.<ref name="essortment1">{{Cita web |url=http://www.essortment.com/all/whowasbonniep_rlhk.htm |titolo=Who was Bonnie Prince Charlie? |editore=Essortment.com |accesso=5 maggio 2010 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100525110930/http://www.essortment.com/all/whowasbonniep_rlhk.htm |dataarchivio=25 maggio 2010 }}</ref>
Nel 1734, Carlo Edoardo osservò l'[[Assedio di Gaeta (1734)|assedio di Gaeta]] francese e spagnolo, la sua prima esposizione all'arte della guerra. Suo padre tentò di ottenere il rinnovato sostegno del governo francese nel 1744; e Carlo Edoardo si recò in Francia con l'unico scopo di comandare un esercito francese, che avrebbe condotto in una [[Pianificata invasione francese della Gran Bretagna (1759)|invasione dell'Inghilterra]]. L'invasione non si materializzò mai, perché la flotta di invasione fu dispersa da una tempesta. Quando la flotta si riunì, la [[Royal Navy|flotta britannica]] resasi conto della deviazione che li aveva ingannati, riprese la sua posizione nella Manica.<ref>Longmate p.149</ref> Imperterrito, Carlo Edoardo era determinato a portare avanti il suo tentativo per il restauro degli Stuart.
 
Suo nonno, Giacomo II d'Inghilterra e VII di Scozia, aveva governato il paese dal 1685 al 1688<ref name=foghlam/> e fu deposto quando il Parlamento invitò il [[Protestantesimo|protestante]] [[Paesi Bassi|olandese]], [[Guglielmo III d'Inghilterra|Guglielmo III d'Orange]] e sua moglie la [[Maria II d'Inghilterra|principessa Maria]] (la maggiore dei figli di re Giacomo) a rimpiazzarlo, nella [[Gloriosa rivoluzione|rivoluzione del 1688]]. Molti protestanti, tra cui un certo numero di parlamentari di spicco, erano preoccupati che re Giacomo mirasse a riportare l'Inghilterra all'"ovile cattolico". Con l'esilio di Giacomo, la "[[Giacobitismo|causa giacobita]]" aveva cercato di restituire agli Stuart il trono di Inghilterra e Scozia, dal 1707 unite come [[Regno di Gran Bretagna|Gran Bretagna]]. Carlo Edoardo avrebbe dovuto svolgere un ruolo importante nel perseguimento di questo obiettivo finale.
== I "Quaranta-Cinque" ==
{{Vedi anche|insurrezione giacobita del 1745}}
[[File:Jacobite Standard (1745).svg|thumb|Rappresentazione della bandiera giacobita del 1745.]]
 
Nel 1734, Carlo Edoardo ebbe modo di osservare sul campo l'[[Assedio di Gaeta (1734)|assedio di Gaeta]] francese e spagnolo, il suo primo battesimo del fuoco. Suo padre tentò di ottenere il rinnovato sostegno del governo francese nel 1744 e con questo fine Carlo Edoardo si recò in Francia con l'unico scopo di radunare ed ottenere il comando di un esercito che egli avrebbe condotto personalmente in una [[Pianificata invasione francese della Gran Bretagna (1759)|invasione dell'Inghilterra]]. L'invasione non si concretizzò mai, perché la flotta di invasione fu dispersa da una tempesta. Quando la flotta si riunì, la [[Royal Navy|flotta britannica]] resasi conto della deviazione che li aveva ingannati, riprese la sua posizione nella Manica.<ref>Longmate p.149</ref> Imperterrito, Carlo Edoardo era determinato a portare avanti il suo tentativo per il restauro degli Stuart.
Nel dicembre 1743, suo padre nominò Carlo Edoardo principe reggente, dandogli l'autorità di agire in suo nome. Diciotto mesi dopo, guidò una ribellione di appoggio francese destinata a mettere suo padre sui troni di Inghilterra e Scozia. Carlo Edoardo raccolse fondi per equipaggiare due navi: la ''Elisabeth'', una vecchia nave da guerra con 66 cannoni, e la ''Doutelle'' (le ''Du Teillay'') una piccola fregata di 16 cannnoni, che lo sbarcò con successo, insieme a sette compagni a [[Eriskay]] il 23 luglio 1745. Carlo Edoardo aveva sperato nel sosteno di una flotta francese, ma fu gravemente danneggiata da tempeste, e fu lasciato a raccogliere un esercito in Scozia.
 
=== 1745 ===
[[File:William Mosman - Prince Charles Edward Stuart, 1720 - 1788. Eldest son of Prince James Francis Edward Stuart - Google Art Project.jpg|left|thumb|upright|Carlo Edoardo ritratto da William Mosman]]
{{Vedi anche|insurrezione giacobita del 1745}}
[[File:Jacobite Standard (1745).svg|thumb|left|Rappresentazione della bandiera giacobita del 1745.]]
 
Nel dicembre 1743, suo padre nominò Carlo Edoardo principe reggente, dandogli l'autorità di agire in suo nome. Diciotto mesi dopo, guidò una ribellione di appoggio francese destinata a mettere suo padre sui troni di Inghilterra e Scozia. Carlo Edoardo raccolse fondi per equipaggiare due navi: la ''Elisabeth'', una vecchia nave da guerra con 66 cannoni, e la ''Doutelle'' (le ''Du Teillay'') una piccola fregata di 16 cannoni, che lo sbarcò con successo, insieme a sette compagni a [[Eriskay]] il 23 luglio 1745. Carlo Edoardo aveva sperato nel sostegno di una flotta francese, che fu però gravemente danneggiata da tempeste, e così rimase a cercare di raccogliere un esercito in Scozia.
La causa [[Giacobitismo|giacobita]] era ancora sostenuta da molti [[Clan scozzese|clan]] delle [[Highlands]], sia cattolici che protestanti. Carlo Edoardo Carlo sperava in un caloroso benvenuto da questi clan per avviare una rivolta dei giacobiti attraverso tutta la Gran Bretagna. Carlo Edoardo sollevò il vessillo di suo padre a [[Glenfinnan]] e raccolse una forza sufficiente per permettergli di marciare su [[Edimburgo]]. La città, sotto il controllo del [[:en:Lord Provost of Edinburgh|Lord Provost]] Archibald Stewart, si arrese velocemente. Mentre si trovava ad Edimburgo un ritratto di [[:en:Lost portrait of Charles Edward Stuart|Carlo Edoardo]] fu dipinto dall'artista [[Allan Ramsay (pittore)|Allan Ramsay]],<ref name=beeb>{{Cita news|titolo=Lost Bonnie Prince Charlie portrait found in Scotland|url=http://www.bbc.co.uk/news/uk-scotland-edinburgh-east-fife-26287887|accesso=23 febbraio 2014|giornale=BBC News|data=22 febbraio 2014}}</ref> che sopravvive nella collezione del [[conte di Wemyss]] a [[Gosford House]].
 
La causa [[Giacobitismo|giacobita]] era ancora sostenuta da molti [[Clan scozzese|clan]] delle [[Highlands]], sia cattolici che protestanti. Carlo Edoardo sperava in un caloroso benvenuto da questi clan per avviare una rivolta dei giacobiti attraverso tutta la Gran Bretagna. Carlo Edoardo sollevò il vessillo di suo padre a [[Glenfinnan]] e raccolse una forza sufficiente per permettergli di marciare su [[Edimburgo]]. La città, sotto il controllo del [[Lord Provost of Edinburgh|Lord Provost]] Archibald Stewart, si arrese velocemente. Mentre si trovava ad Edimburgo un ritratto di Carlo Edoardo fu dipinto dall'artista [[Allan Ramsay (pittore)|Allan Ramsay]],<ref name=beeb>{{Cita news|titolo=Lost Bonnie Prince Charlie portrait found in Scotland|url=https://www.bbc.co.uk/news/uk-scotland-edinburgh-east-fife-26287887|accesso=23 febbraio 2014|giornale=BBC News|data=22 febbraio 2014}}</ref> che sopravvive nella collezione del [[Conte di Wemyss]] a [[Gosford House]].
Il 21 settembre 1745, sconfisse l'unico esercito governativo in Scozia nella [[battaglia di Prestonpans]]. L'esercito governativo era guidato dal [[John Cope (generale)|Generale Sir John Cope]], e la loro difesa disastrosa contro i giacobiti è immortalata nella canzone ''[[Johnnie Cope]]''. A novembre, Carlo Edoardo stava marciando verso sud alla testa di circa 6.000 uomini. Avendo preso [[Carlisle, Cumbria|Carlisle]], l'esercito di Carlo Edoardo procedeva fino a [[Swarkestone Bridge]] nel [[Derbyshire]]. Qui, nonostante le obiezioni di Carlo Edoardo, la decisione fu presa dal suo consiglio per tornare in Scozia, a causa della mancanza di sostegno inglese e francese and rumours of large government forces being amassed. I giacobiti marciarono a nord ancora una volta, vincendo la [[battaglia di Falkirk Muir]], ma in seguito furono inseguiti dal figlio di [[Giorgio II di Gran Bretagna|re Giorgio II]], il [[Guglielmo, duca di Cumberland|duca di Cumberland]], che li catturò nella [[battaglia di Culloden]] il 16 aprile 1746.
 
[[File:The Battle of Culloden.jpg|thumb|right|Battaglia di Culloden tra i giacobiti e le "Giubbe Rosse"]]
[[File:Flora MacDonalds Farewell to Bonnie Prince Charlie.jpg|thumb|left|180px|''L'addio di [[Flora MacDonald]] al Bel Principe Carlo'', dipinto di George William Joy]]
Il 21 settembre 1745, sconfisse l'unico esercito governativo in Scozia nella [[battaglia di Prestonpans]]. L'esercito governativo era guidato dal [[John Cope (generale)|Generale Sir John Cope]], e la loro difesa disastrosa contro i giacobiti è immortalata nella canzone ''[[Johnnie Cope]]''. A novembre, Carlo Edoardo stava marciando verso sud alla testa di circa 6.000 uomini. Avendo preso [[Carlisle]], l'esercito di Carlo Edoardo procedeva fino a [[Swarkestone Bridge]] nel [[Derbyshire]]. Qui, nonostante le obiezioni di Carlo Edoardo, la decisione fu presa dal suo consiglio per tornare in Scozia, a causa della mancanza di sostegno inglese e francese e di voci secondo cui si stavano raccogliendo numerose truppe governative. I giacobiti marciarono a nord ancora una volta, vincendo la [[battaglia di Falkirk Muir]], ma in seguito furono inseguiti dal figlio di [[Giorgio II di Gran Bretagna|re Giorgio II]], il [[Guglielmo, duca di Cumberland|Duca di Cumberland]], che li catturò nella [[battaglia di Culloden]] il 16 aprile 1746.
 
Ignorando i consigli del suo miglior comandante, [[George Murray (1694-1760)|Lord George Murray]], Carlo Edoardo scelse di combattere su un terreno paludoso, aperto e pianeggiante, dove le sue forze sarebbero state esposte alla potenza di fuoco superiore dei governativi. Carlo Edoardo comandava il suo esercito da una posizione dietro le sue linee, dove non poteva vedere cosa stava succedendo. Sperando che l'esercito di Cumberland attaccasse per primaprimo, dispose i suoi uomini in piedi davanti all'artiglieria hannoveriana. Accortosi dell'errore, ordinò subito un attacco, ma il messaggero fu ucciso prima che l'ordine potesse essere recapitato.
 
=== VitaUltimi successivaanni ===
[[File:Charles Edward Stuart (1775).jpg|thumb|upright|Carlo Edoardo in età matura]]
Mentre era nuovamente in Francia, Carlo Edoardo ebbe numerose relazioni sentimentali; una con sua cugina [[Marie Louise de La Tour d'Auvergne]], moglie di [[Jules Hercule Mériadec de Rohan-Guéméné|Jules, principe di Guéméné]], dalla quale nacque un figlio, Charles (1748–1749) dalla vita breve. Nel 1748 Carlo Edoardo fu espulso dalla Francia secondo i termini del [[Trattato di Aquisgrana (1748)|trattato di Aquisgrana]] che portò alla fine della guerra tra Gran Bretagna e Francia.<ref>McLynn. ''The Jacobites'' p.35</ref>
[[File:Louise, Countess d'Albany.jpg|right|thumb|upright|la moglie separata di Carlo Edoardo, [[Luisa di Stolberg-Gedern]]]]
 
[[File:C Walkinshaw.jpg|thumb|upright|left|[[Clementina Walkinshaw]], amante di Carlo Edoardo dal 1752 fino al 1760, e madre di sua figlia [[Charlotte Stuart, duchessa di Albany]]]]
[[File:Clementina Walkinshaw NG.jpg|thumb|upright|left|[[Clementina Walkinshaw]], amante di Carlo Edoardo dal 1752 fino al 1760, e madre di sua figlia [[Charlotte Stuart, duchessa di Albany]]]]
[[File:CharlotteStuart.jpg|thumb|left|upright|Charlotte Stuart, la figlia che Carlo Edoardo ha avuto da Clementina Walkinshaw. Ritratto di [[Hugh Douglas Hamilton]], [[Scottish National Portrait Gallery]]]]
[[File:Marie-Victoire Princess de Rohan.jpg|left|thumb|upright|Marie-Victoire, "principessa de Rohan—Rohan", la nipote segreta di Carlo Edoardo, figlia maggiore di Charlotte Stuart]]
Carlo Edoardo visse diversi anni in esilio con la sua amante scozzese, [[Clementina Walkinshaw]], che egli conobbe durante la ribellione del 1745. Nel 1753, la coppia ebbe una figlia, [[Charlotte Stuart, duchessa di Albany|Charlotte]]. L'incapacità di Carlo Edoardo di far fronte al crollo della causa lo portò ad avere problemi con l'alcol, così madre e figlia lo abbandonarono con la connivenza di Giacomo. Charlotte avrebbe in seguito avuto un figlio da [[Ferdinand Maximilien Mériadec de Rohan|Ferdinand]], un ecclesiastico membro della [[Rohan (famiglia)|famiglia Rohan]], chiamato [[Charles Edward Stuart, conte Roehenstart]]. Charlotte fu sospettata da molti dei sostenitori di Carlo Edoardo di essere una spia per conto del governo hannoveriano di [[Regno di Gran Bretagna|Gran Bretagna]].<ref>McLynn (1759) p.78</ref>
 
Dopo la sua sconfitta, Carlo Edoardo fece sapere ai rimanenti sostenitori della causa giacobita in Inghilterra che, accettando l'impossibilità di recuperare le corone inglese e scozzese, rimanendo un cattolico romano, egli era disposto a impegnarsi a regnare da protestante.{{Senza fonte}}.
Mentre era nuovamente in Francia, Carlo Edoardo ebbe numerose relazioni sentimentali; una con sua cugina [[Marie Louise de La Tour d'Auvergne]], moglie di [[Jules de Rohan|Jules, principe di Guéméné]], conseguente nella nascita di un figlio, Charles (1748–1749) dalla vita breve. Nel 1748 Carlo Edoardo fu espulso dalla Francia sotto i termini del [[Trattato di Aquisgrana (1748)|trattato di Aix-la-Chapelle]] che portò alla fine della guerra tra Gran Bretagna e Francia.<ref>McLynn. ''The Jacobites'' p.35</ref>
 
Nel 1759, al culmine della Guerra dei sette anni, Carlo Edoardo fu convocato a Parigi per incontrare il ministro degli esteri francese, il [[Étienne François de Choiseul|Duca di Choiseul]]<ref>McLynn (1759) p.82</ref>, ma non fece una buona impressione, risultando polemico e idealista nelle sue aspettative. Choiseul, che stava pianificando un'invasione su larga scala dell'Inghilterra coinvolgendo fino a 100.000 uomini<ref>McLynn (1759) p.81</ref> ai quali sperava di aggiungere un certo numero di giacobiti guidati da Carlo, restò impressionato così negativamente da Carlo che rinunciò all'idea di ottenere l'aiuto dei giacobiti.<ref>McLynn (1759) p.84</ref> L'invasione francese, che era l'ultima realistica occasione per Carlo di recuperare il trono inglese alla dinastia Stuart, fu definitivamente sventata dalle sconfitte navali di [[Battaglia della baia di Quiberon|Quiberon Bay]] e [[Battaglia di Lagos|Lagos]].
Carlo Edoardo visse diversi anni in esilio con la sua amante scozzese, [[Clementina Walkinshaw]], che egli conobbe, e potrebbe aver iniziato una relazione con, durante la ribellione del 1745. Nel 1753, la coppia ebbe una figlia, [[Charlotte Stuart, duchessa di Albany|Charlotte]]. L'incapacità di Charles di far fronte al crollo della causa lo portò al suo problema con il bere, così madre e figlia abbandonarono Carlo Edoardo con la connivenza di Giacomo. Charlotte avrebbe avuto tre figli illegittimi da [[Ferdinand Maximilien Mériadec de Rohan|Ferdinand]], un ecclesiastico membro della [[Rohan (famiglia)|famiglia Rohan]]. Il loro unico figlio fu [[Charles Edward Stuart, conte Roehenstart]]. Charlotte fu sospettato da molti dei sostenitori di Carlo Edoardo di essere una spia piantata da parte del governo hannoveriano di [[Regno di Gran Bretagna|Gran Bretagna]].<ref>McLynn (1759) p.78</ref>
 
Nel 1766, il padre di Carlo Edoardo morì. [[Papa Clemente XIII]] aveva riconosciuto Giacomo come re d'Inghilterra, Scozia, e Irlanda con il nome di "Giacomo III e VIII" ma non diede a Carlo lo stesso riconoscimento.
Dopo la sua sconfitta, Carlo Edoardo indicato ai rimanenti sostenitori della causa giacobita in Inghilterra che, accettando l'impossibilità del suo recupero delle corone inglese e scozzese, rimanendo un cattolico romano, egli era disposto a impegnarsi a regnare da protestante.{{Citazione necessaria}}.
 
[[File:Louise, Countess d'Albany.jpg|right|thumb|upright|La moglie separata di Carlo Edoardo, [[Luisa di Stolberg-Gedern]]]]
In 1759, at the height of the [[Seven Years' War]], Charles was summoned to a meeting in Paris with the French foreign minister, the [[Étienne François, duc de Choiseul|Duc De Choiseul]].<ref>McLynn (1759) p.82</ref> Charles failed to make a good impression, being argumentative and idealistic in his expectations. Choiseul was planning a full-scale invasion of England, involving upwards of 100,000 men<ref>McLynn (1759) p.81</ref>—to which he hoped to add a number of Jacobites led by Charles. However, he was so little impressed with Charles, he dismissed the prospect of Jacobite assistance.<ref>McLynn (1759) p.84</ref> [[Planned French Invasion of Britain (1759)|The French invasion]], which was Charles's last realistic chance to recover the British throne for the Stuart dynasty, was ultimately thwarted by naval defeats at [[Battle of Quiberon Bay|Quiberon Bay]] and [[Battle of Lagos|Lagos]].
Nel 1772 Carlo Edoardo sposò la [[Luisa di Stolberg-Gedern|principessa Luisa di Stolberg-Gedern]]. Vissero prima a Roma e nel 1774 si trasferirono a [[Firenze]], dove nel 1777 acquistarono la residenza del [[palazzo di San Clemente]], chiamata nelle sue memorie "palazzo del Pretendente". A Firenze cominciò ad utilizzare il titolo di "conte di Albany" come pseudonimo. Questo titolo è spesso utilizzato nelle pubblicazioni europee; sua moglie Louise è quasi sempre chiamata "contessa d'Albany".
 
Nel 1780, Louise lasciò Carlo Edoardo per [[Vittorio Alfieri]], suo amante e in seguito convivente. Ella affermò che Carlo Edoardo aveva fisicamente abusato di lei; questa affermazione è stata generalmente creduta vera dai contemporanei, basandosi sul racconto dei domestici.<ref>Douglas, Hugh (1975). Charles Edward Stuart. London: Hale. ISBN 978-0709148159, p. 258-260</ref>
Nel 1766, il padre di Carlo Edoardo morì. [[Papa Clemente XIII]] aveva riconosciuto Giacomo come re d'Inghilterra, Scozia, e Irlanda con il nome di "Giacomo III e VIII" ma non diede a Carlo lo stesso riconoscimento.
 
Nel 1783, Carlo Edoardo firmò un atto di legittimazione per la figlia [[Charlotte Stuart, duchessa di Albany|Charlotte]]. Carlo Edoardo diede anche a Charlotte il titolo di "duchessa di Albany" fra i pari di Scozia e il trattamento di "altezza reale", ma questi onori non davano a Charlotte alcun diritto di successione al trono. Charlotte visse con il padre a Firenze e Roma per i successivi cinque anni.{{Senza fonte}}
 
Come suo padre, Carlo Edoardo fu membro della [[Massoneria]], benché fin dal 1777 lo abbia negato, probabilmente sotto pressione della Chiesa cattolica<ref>Lambros Couloubaritsis, ''La complexité de la Franc-Maçonnerie. Approche Historique et Philosophique'', Bruxelles, 2018, Ed. Ousia, p. 175.</ref>.
 
=== Morte e sepoltura ===
[[File:Palazzo di san clemente, int., piano terra, sala grottesche 04 stemma stuart 2.JPG|thumb|Stemma del Giovane Pretendente ([[Stemma dell'Inghilterra]]) a [[Palazzo di San Clemente]], [[Firenze]]]]
Carlo Edoardo morì a Roma il 31 gennaio 1788, all'età di 68 anni, a causa di un ictus.<ref>{{Cita web|titolo= Bonnie Prince Charlie|url= http://www.history.co.uk/biographies/bonnie-prince-charlie|sito= HISTORY|accesso= 18 novembre 2015|cognome= Anonymous}}</ref> Fu sepolto prima nella [[Cattedrale di San Pietro (Frascati)|Cattedrale di San Pietro]] a [[Frascati]], dove suo fratello [[Enrico Benedetto Stuart]] era vescovo. Alla morte di Enrico nel 1807, i resti di Carlo Edoardo (eccetto il suo cuore) furono trasferiti nelle [[Grotte Vaticane]] dove furono sepolti accanto a quelle di suo fratello, suo padre e sua madre. Il cuore è rimasto nella cattedrale di Frascati, dove è contenuto in una piccola urna sotto il pavimento su cui poggia un monumento.
Nel 1772 Carlo Edoardo sposò la [[Luisa di Stolberg-Gedern|principessa Luisa di Stolberg-Gedern]]. Vissero prima a Roma e nel 1774 si trasferirono a [[Firenze]], dove nel 1777 ha acquistato la residenza di [[Palazzo di San Clemente]], oggi nota anche nella sua memoria come ''Palazzo del Pretendente''. A Firenze cominciò ad utilizzare il titolo di "conte di Albany" come pseudonimo. Questo titolo è spesso utilizzato nelle pubblicazioni europee; sua moglie Louise è quasi sempre chiamato "contessa d'Albany".
 
=== Fine del sostegno papale ===
Nel 1780, Louise lasciò Carlo Edoardo. Ella affermò che Carlo Edoardo aveva fisicamente abusato di lei; questa affermazione è stata generalmente creduta dai contemporanei, anche se Louise era già coinvolta in una relazione adulterina con il poeta italiano, [[Vittorio Alfieri]].{{Citazione necessaria}}
Dopo la morte di Giacomo, i papi succedutisi sul Soglio di Pietro si rifiutarono sempre più di continuare a riconoscere come legittime le pretese di Carlo e degli Stuart sui trono inglese ed irlandese; il 14 gennaio 1766, alla fine, Carlo Edoardo venne costretto ad accettare il fatto che il Papa di fatto cercava rapporti diplomatici con la dinastia degli Hannover riconoscendola così come legittima sovrana in Gran Bretagna ed in Irlanda (anche per la presenza di molti cattolici in Irlanda ma anche nel Canada francofono, annesso nel 1763, dove vennero confermati i diritti dei Cattolici): questa decisione portò ad un graduale rilassamento e ad una sostanziale riforma delle [[Penal Laws]] anticattoliche in Gran Bretagna ed in Irlanda (ma ancora negli anni Ottanta il vicario apostolico di Londra James Talbot venne perseguito penalmente per aver celebrato pubblicamente la Messa). Carlo Edoardo, deluso da tale decisione viaggiò spesso, lasciando Roma nel 1774. Nel 1792, il papato si riferì al sovrano regnante Giorgio III come "re di Gran Bretagna e Irlanda", fatto che sollevò le proteste del figlio minore di Giacomo, [[Enrico Benedetto Stuart|Enrico Benedetto]], ultimo pretendente al trono della casata.<ref>{{Cita libro|cognome=Vaughan |nome=Herbert |titolo=The Last of the Royal Stuarts: Henry Stuart, Cardinal Duke of York |anno=1906 |editore=Methuen |città=London |pp=212-214 |url=http://www.jacobite.ca/documents/17921104.htm |accesso=23 agosto 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110907084208/http://www.jacobite.ca/documents/17921104.htm# |dataarchivio=7 settembre 2011 |urlmorto=no }}</ref>
 
== Citazioni letterarie ==
Nel 1783, Carlo Edoardo firmò un atto di legittimazione per la figlia illegittima [[Charlotte Stuart, duchessa di Albany|Charlotte]], nata nel 1753 dalla relazione con [[Clementina Walkinshaw]] (successivamente nota come contessa von Alberstrof). Carlo Edoardo diede anche a Charlotte il titolo di "duchessa di Albany" fra i pari di Scozia ed il trattamento di "altezza reale", ma questi onori non davano a Charlotte alcun diritto di successione al trono. Charlotte visse con il padre a Firenze e Roma per i successivi cinque anni.{{Citazione necessaria}}
La lunga residenza italiana fu caratterizzata da una certa rilevanza sociale, se non politica, tanto da essere ricordato in almeno tre testi fondamentali di quel tardo [[XVIII secolo]]:
* Del principe fra il [[1777]] e il [[1779|79]] parla l'[[Vittorio Alfieri|Alfieri]] nella celebre '[[Vita scritta da esso]]', ove lo descrive come ''un irragionevole e sempre ubriaco padrone''<ref>[[Vittorio Alfieri|Alfieri]], [[Vita scritta da esso]], Epoca Quarta-VIII.</ref>, ovvero ''querulo, sragionevole e sempre ebro marito''<ref name="ReferenceA">[[Vittorio Alfieri|Alfieri]], ibidem, Epoca Quarta-VII.</ref>, ma anche ''gli agi di cui abondava''<ref>[[Vittorio Alfieri|Alfieri]], ibidem, Epoca Quarta-V.</ref> e sposo ''sempre presente..., o al più standosi egli di continuo nella camera contigua''<ref name="ReferenceA"/>. Giudizi, questi, che scontavano la concorrenza dell'Alfieri per la bella [[Luisa di Stolberg-Gedern|contessa di Albany]]. Alfieri lo descrive come un violento "ubriaco padrone", da cui lei non poteva che fuggire per salvarsi la vita.<ref>«La donna mia (come piú volte accennai) vivevasi angustiatissima; e tanto poi crebbero quei dispiaceri domestici, e le continue vessazioni del marito si terminarono finalmente in una sí violenta scena baccanale nella notte di Sant'Andrea, ch'ella per non soccombere sotto sí orribili trattamenti fu alla per fine costretta di cercare un modo per sottrarsi a sí fatta tirannia, e salvare la salute e la vita. Ed ecco allora, che io di bel nuovo dovei (contro la natura mia) raggirare presso i potenti di quel governo, per indurli a favorire la liberazione di quell'innocente vittima da un giogo sí barbaro e indegno. Io, assai ben conscio a me stesso che in codesto fatto operai più pel bene d'altri che non per il mio; conscio ch'io mai non diedi consiglio estremo alla mia donna, se non quando i mali suoi divennero estremi davvero, perché questa è sempre stata la massima ch'io ho voluta praticare negli affari altrui, e non mai ne' miei propri; e conscio finalmente ch'era cosa oramai del tutto impossibile di procedere altrimenti, non mi abbassai allora, né mi abbasserò mai, a purgarmi delle stolide e maligne imputazioni che mi si fecero in codesta occorrenza. Mi basti il dire, che io salvai la donna mia dalla tirannide d'un irragionevole e sempre ubriaco padrone, senza che pure vi fosse in nessunissimo modo compromessa la di lei onestà, né leso nella minima parte il decoro di tutti. Il che certamente a chiunque ha saputo o viste dappresso le circostanze particolari della prigionia durissima in cui ella di continuo ad oncia ad oncia moriva, non parrà essere stata cosa facile a ben condursi, e riuscirla, come pure riuscí a buon esito.»</ref> D'altro canto si guadagnò poi l'odio degli Stuart, in particolare di [[Enrico Benedetto Stuart]] e di Charlotte<ref>"L'Alfieri non fa a nessuno mistero del suo rancore, e dice tutto il male di cui è capace. Ciò che fa ribrezzo è che quest’uomo ha preso qui una casa per quattro mesi, e che di continuo il re trovasi nel caso d’incontrarlo, motivo di dispiacere e d’inquietudine. Per di più questo cattivo arnese pare arrogantissimo ed ha l’aria di beffare il mio augusto genitore"</ref>
* Ancora il [[Johann Wolfgang von Goethe|Goethe]] nella sua ricca descrizione del ''carnevale romano'' del [[1788]], alla fine del suo '[[Viaggio in Italia (saggio)|Viaggio in Italia]]', ove ricorda come la grande [[Via del Corso (Roma)|Via del Corso]] fosse divisa in due corsie, una per senso di marcia, salvo un particolare privilegio: '''gli ambasciatori hanno il diritto di andare su e giù tra le due file; lo stesso privilegio era concesso al Pretendente, che dimorava a Roma sotto il nome di Duca di Albania''<ref>[[Johann Wolfgang von Goethe|Goethe]], il ''carnevale romano'', in '[[Viaggio in Italia (saggio)|Viaggio in Italia]]'.</ref>. Poco oltre, preda della ''[[Schadenfreude]]'' ricorda come, nel corso del Carnevale, il Principe si avvalesse del privilegio ''ogni giorno, con gran disagio del pubblico, per richiamare alla mente dell'antica Sovrana dei re, in quel periodo di marscherata universale, la commedia carnevalesca delle sue pretese regali''<ref>Goethe, ibidem.</ref>.
* [[Voltaire]] lo rappresenta fantasiosamente intento a cena con altri cinque re detronizzati durante il [[carnevale di Venezia]], nel ''[[Candido]]'' ([[1759]]); qui il principe si presenta come Carlo Edoardo, re d'Inghilterra. Carlo fa riferimento all'uccisione di quasi tutti i 1000 feriti scozzesi giacobiti a Culloden da parte degli inglesi nemici (si tratta di una critica del filosofo francese alla ferocia dimostrata contro i prigionieri da [[Guglielmo, duca di Cumberland|Guglielmo di Cumberland]], soprannominato dagli scozzesi "Billy il macellaio").
{{quote|Io sono Carlo Edoardo, re d’Inghilterra: mio padre mi ha ceduti i suoi diritti al regno; ho combattuto per sostenerlo; è stato strappato il cuore a ottocento dei miei partigiani e si è tolta loro ogni speranza; sono stato in carcere; ora vado a Roma a fare una visita al re mio padre, detronizzato come me, e come mio nonno, e son venuto a passare il carnevale a Venezia.|Voltaire, ''Candido o l'ottimismo'', capitolo XXV, "D'una cena che Candido e Martino fecero con sei forestieri, e chi erano"}}
 
==Ascendenza==
==Morte e sepoltura==
<div align="center">
Carlo Edoardo morì a Roma il 31 gennaio 1788, all'età di 68 anni, per ictus.<ref>{{Cita web|titolo= Bonnie Prince Charlie|url= http://www.history.co.uk/biographies/bonnie-prince-charlie|sito= HISTORY|accesso= 18 novembre 2015|cognome= Anonymous}}</ref> Fu sepolto prima nella [[Cattedrale di San Pietro (Frascati)|Cattedrale di San Pietro]] a [[Frascati]], dove suo fratello [[Enrico Benedetto Stuart]] era vescovo. Alla morte di Enrico nel 1807, i resti di Carlo Edoardo (eccetto il suo cuore) furono trasferiti nella cripta della [[Basilica di San Pietro in Vaticano|Basilica di San Pietro]] in [[Città del Vaticano|Vaticano]] dove furono sepolti accanto a quelle di suo fratello, suo padre e sua madre. Il cuore è rimasto nella cattedrale di Frascati, dove è contenuto in una piccola urna sotto il pavimento sotto un monumento.{{clear}}
{{Ascendenza
| 1 = Carlo Edoardo Stuart
| 2 = [[Giacomo Francesco Edoardo Stuart|Giacomo Stuart]]
| 4 = [[Giacomo II d'Inghilterra]]
| 8 = [[Carlo I d'Inghilterra]]
|16 = [[Giacomo I d'Inghilterra]]
|17 = [[Anna di Danimarca]]
| 9 = [[Enrichetta Maria di Borbone-Francia|Enrichetta Maria di Francia]]
|18 = [[Enrico IV di Francia]]
|19 = [[Maria de' Medici]]
| 5 = [[Maria Beatrice d'Este (1658-1718)|Maria Beatrice d'Este]]
|10 = [[Alfonso IV d'Este]]
|20 = [[Francesco I d'Este]]
|21 = [[Maria Farnese]]
|11 = [[Laura Martinozzi]]
|22 = Girolamo Martinozzi
|23 = [[Laura Margherita Mazzarino]]
| 3 = [[Maria Clementina Sobieska]]
| 6 = [[Giacomo Luigi Sobieski]]
|12 = [[Giovanni III Sobieski|Giovanni III di Polonia]]
|24 = Jakub Sobieski
|25 = Zofia Teofillia Daniłowicz
|13 = [[Maria Casimira Luisa de la Grange d'Arquien|Maria Casimira de la Grange d'Arquien]]
|26 = [[Henri Albert de La Grange d'Arquien]]
|27 = Françoise de La Châtre
| 7 = [[Edvige del Palatinato-Neuburg]]
|14 = [[Filippo Guglielmo del Palatinato]]
|28 = [[Volfango Guglielmo del Palatinato-Neuburg]]
|29 = [[Maddalena di Baviera]]
|15 = [[Elisabetta Amalia d'Assia-Darmstadt]]
|30 = [[Giorgio II d'Assia-Darmstadt]]
|31 = [[Sofia Eleonora di Sassonia]]
}}
</div>
 
== Onorificenze ==
{{Stemma
|nome = Stendardo di Carlo Edoardo Stuart
|immagine = Jacobite Standard (1745).svg
}}
{{Onorificenze
|immagine=Order of the Garter UK ribbon.pngsvg
|nome_onorificenza=Gran Maestro e Cavaliere dell'Ordine della Giarrettiera (giacobita)
|collegamento_onorificenza=Ordine della Giarrettiera
|motivazione=
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Order of the Thistle UK ribbon.pngsvg
|nome_onorificenza=Gran Maestro dell'Ordine del Cardo (giacobita)
|collegamento_onorificenza=Ordine del Cardo
|motivazione=
|luogo=
}}
 
== Citazioni letterarie ==
La lunga residenza italiana fu caratterizzata da una certa rilevanza sociale, se non politica, tanto da essere ricordato in almeno tre testi fondamentali di quel tardo [[XVIII secolo]]:
* Del principe fra il [[1777]] e il [[1779|79]] parla l'[[Vittorio Alfieri|Alfieri]] nella celebre '[[Vita scritta da esso]]', ove lo descrive come ''un irragionevole e sempre ubriaco padrone''<ref>[[Vittorio Alfieri|Alfieri]], [[Vita scritta da esso]], Epoca Quarta-VIII.</ref>, ovvero ''querulo, sragionevole e sempre ebro marito''<ref name="ReferenceA">[[Vittorio Alfieri|Alfieri]], ibidem, Epoca Quarta-VII.</ref>, ma anche ''gli agi di cui abondava''<ref>[[Vittorio Alfieri|Alfieri]], ibidem, Epoca Quarta-V.</ref> e sposo ''sempre presente..., o al più standosi egli di continuo nella camera contigua''<ref name="ReferenceA"/>. Giudizi, questi, che scontavano la concorrenza dell'Alfieri per la bella [[Luisa di Stolberg-Gedern|contessa di Albany]].
* Ancora il [[Johann Wolfgang von Goethe|Goethe]] nella sua ricca descrizione del ''carnevale romano'' del [[1788]], alla fine del suo '[[Viaggio in Italia (saggio)|Viaggio in Italia]]', ove ricorda come la grande [[Via del Corso (Roma)|Via del Corso]] fosse divisa in due corsie, una per senso di marcia, salvo un particolare privilegio: '''gli ambasciatori hanno il diritto di andare su e giù tra le due file; lo stesso privilegio era concesso al Pretendente, che dimorava a Roma sotto il nome di Duca di Albania''<ref>[[Johann Wolfgang von Goethe|Goethe]], il ''carnevale romano'', in '[[Viaggio in Italia (saggio)|Viaggio in Italia]]'.</ref>. Poco oltre, preda della ''[[schadenfreude]]'', ricorda come, nel corso del Carnevale, il Principe si avvalesse del privilegio ''ogni giorno, con gran disagio del pubblico, per richiamare alla mente dell'antica Sovrana dei re, in quel periodo di marscherata universale, la commedia carnevalesca delle sue pretese regali''<ref>Goethe, ibidem.</ref>.
* [[Voltaire]] lo rappresenta fantasiosamente intento a cena con altri cinque re detronizzati durante il [[carnevale di Venezia]], nel ''[[Candido]]''; qua il principe si presenta come Carlo Edoardo, re d'Inghilterra.
 
==Ascendenza==
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{| class="wikitable"
|-
|-
| rowspan="16" align="center"| '''Carlo Stuart'''
| rowspan="8" align="center"| '''Padre:'''<br />[[Giacomo Francesco Edoardo Stuart|Giacomo Stuart]]
| rowspan="4" align="center"| '''Nonno paterno:'''<br />[[Giacomo II d'Inghilterra]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno paterno:'''<br />[[Carlo I d'Inghilterra]]
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />[[Giacomo I d'Inghilterra]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br /> [[Anna di Danimarca]]
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna paterna:'''<br />[[Enrichetta Maria di Borbone-Francia|Enrichetta Maria di Francia]]
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />[[Enrico IV di Francia]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br /> [[Maria de' Medici]]
|-
| rowspan="4" align="center"| '''Nonna paterna:'''<br />[[Maria di Modena]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno paterno:'''<br />[[Alfonso IV d'Este]]
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />[[Francesco I d'Este]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />[[Maria Farnese]]
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna paterna:'''<br />[[Laura Martinozzi]]
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />Girolamo Martinozzi
|-
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />[[Laura Margherita Mazzarino]]
|-
| rowspan="8" align="center"| '''Madre:'''<br />[[Maria Clementina Sobieski]]
| rowspan="4" align="center"| '''Nonno materno:'''<br />[[Giacomo Luigi Sobieski]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno materno:'''<br />[[Giovanni III di Polonia]]
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />[[Jakub Sobieski]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />[[Zofia Teofillia Daniłowicz]]
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna materna:'''<br /> [[Maria Casimira Luisa de la Grange d'Arquien|Maria Casimira de la Grange d'Arquien]]
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br /> [[Henri Albert de La Grange d'Arquien]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />Françoise de La Châtre
|-
| rowspan="4" align="center"| '''Nonna materna:'''<br />[[Edvige del Palatinato-Neuburg]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno materno:'''<br />[[Filippo Guglielmo del Palatinato]]
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />[[Volfango Guglielmo del Palatinato-Neuburg]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />[[Maddalena di Baviera]]
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna materna:'''<br />[[Elisabetta Amalia d'Assia-Darmstadt]]
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br />[[Giorgio II d'Assia-Darmstadt]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br />[[Sofia Eleonora di Sassonia]]
|}
</center>
 
== Curiosità ==
{{curiosità}}
* Per molti anni del [[XVIII secolo]], si pensò che il capo della ''Gran Loggia massonica cattolica di rito scozzese'', rivale e antagonista della protestante ''Gran Loggia di Londra'', fosse Carlo Edoardo nel tentativo di farne strumento politico per la riconquista del trono inglese<ref>R. Marchetti, ''Vittorio Alfieri, fratel massone'', Il Platano Anno VII, Asti 1982</ref>.<br />Queste teorie però, non approdarono mai a nessuna prova concreta. Inoltre, in segno di gratitudine verso la [[nazione]] ospitante, il [[sovrano]] diede la possibilità agli italiani di indossare il kilt con il tartan reale.
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* Chidsey, Donald Barr. ''Bonnie Prince Charlie''. London: Williams & Norgate, 1928.
* Daiches, David. ''Charles Edward Stuart: The Life and Times of Bonnie Prince Charlie''. London: Thames & Hudson, 1973.
* Douglas, Hugh. ''Charles Edward Stuart''. London: Hale, 1975.
* Kybett, Susan M. ''Bonnie Prince Charlie: A Biography of Charles Edward Stuart''. New York: Dodd, Mead, 1988.
* McLynn, Frank. ''1759: The Year Britain Became Master of the World''. London: Pimlico, 2005
* McLynn, Frank. ''Charles Edward Stuart: A Tragedy in Many Acts''. London: Routledge, 1988.
* McLynn, Frank. ''The Jacobites''. London: Routledge & Kegan Paul, 1985.
 
== Altri progetti ==
==Collegamenti esterni==
{{interprogetto}}
{{EB1911 poster|Charles Edward}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* McFerran, Noel S. ''[http://www.jacobite.ca/kings/charles3.htm Charles III]''
* ''[http://www.englishmonarchs.co.uk/stuart_11.htm Charles Edward Stuart, 1720–1788]''
* ''[https://web.archive.org/web/20070311005348/http://www.yourphotocard.com/Ascanius/Home.htm Ascanius; or, the Young Adventurer]''
* ''[http://www.nationalgalleries.org/collection/online_az/4:322/result/0/3858?initial=D&artistId=3042&artistName=AntonioDavid&submit=1 Prince Charles Edward Stuart] National Galleries of Scotland''
* ''{{YouTube|RxRj-ejoJaM|Oró Sé do Bheatha 'Bhaile video}} A song for the second Jacobite rising''
* ''[https://web.archive.org/web/20080418015250/http://www.continental-access.com/index.htm The Versailles Portrait of Prince Charles Edward Stuart]''
* {{Cite AmCyc|wstitle=Charles Edward |short=x}}
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Charles Edward Stuart}}
 
{{Box successione
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|successivo = ''[[Enrico Benedetto Stuart]]''
}}
 
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