Franco Lo Giudice: differenze tra le versioni

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|GiornoMeseMorte = 8 agosto
|AnnoMorte = 1990
|Epoca = 1900
|Attività = tenore
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , attivo a livello internazionale nella prima metà del [[XX secolo]]. Fu interprete, in particolare, delle opere di [[Riccardo Zandonai]], cantando alla prima mondiale di [[I cavalieri di Ekebù]] (1925) e [[Giuliano (opera)|Giuliano]] (1928). Incise anche diversi dischi per le etichette [[His Master's Voice|HMV]], [[Parlophone]] e [[Pathé]]
|Immagine = Franco Lo Giudice.jpg
|Didascalia = Lo Giudice in ''Giulietta e Romeo'' di Zandonai, Catania 1924
}}
 
==Biografia==
Era il fratello maggiore del tenore [[Silvio Costa Lo Giudice]] e cugino alla lontana delladel [[soprano]] portoghese [[Maria Giudice]]. Studiò canto con [[Beniamino Carelli]] al [[Conservatorio di San Pietro a Majella]] a [[Napoli]], con [[Matteo Adernò]] a Catania e con [[Antonio Savastano]], [[Luigi Lucenti]] e [[Luigi Di Cagno]] a [[Milano]]. Dovette interrompere i suoi studi nel 1914 quando venne arruolato nel [[Regio Esercito]] allo scoppio della [[prima guerra mondiale]]. Le sue prime esibizioni pubbliche avvennero nel corso della guerra, quando cantò in concerti per i soldati italiani. Rimase sotto le armi fino alla fine della guerra e, tornato allo stato di civile, concluse gli studi nel 1918.
 
Debuttò come cantante d'opera nel 1919 nel ruolo di Gastone in ''[[La traviata]]'' al TetaroTeatro dell'opera di [[Livorno]]. Nel 1920 cantò nel ruolo di Dick Johnson ne [[La fanciulla del West]] di [[Giacomo Puccini]] al teatro di [[Tortona]]. Nel 1922 debuttò al [[Teatro San Carlo]] nel ruolo del principe Vasiliy Ivanovich Shuysky nella prima napoletana di [[Boris Godunov (opera)|Boris Godunov]] con [[Sigismondo Zalewsky]] nel ruolo del protagonista. Lo stesso anno fu al [[Teatro Costanzi]] di [[Roma]] cantando in [[Andrea Chénier (opera)|Andrea Chénier]] di [[Umberto Giordano]] nel ruolo del protagonista. Cantò diverse volte all'[[Anfiteatro Gangi]] di [[Catania]], nel periodo 1922-1923, interpretando Edgardo in [[Lucia di Lammermoor]], Gastone in La traviata, e Turiddu in [[Cavalleria rusticana (opera)|Cavalleria rusticana]] di [[Pietro Mascagni]]. Nel 1924 debuttò al [[Teatro Regio (Torino)|Teatro Regio]] di [[Torino]] nel ruolo di Romeo in [[Giulietta e Romeo (Zandonai)|Giulietta e Romeo]] di [[Riccardo Zandonai]], con [[Hina Spani]] nel ruolo di Giulietta. Cantò a Torino varie volte fino al 1935, cantando nei ruoli di Giannetto Malaspini in [[La cena delle beffe (opera)|La cena delle beffe]] e Pollione in [[Norma (opera)|Norma]], fra gli altri.
Era il fratello maggiore del tenore [[Silvio Costa Lo Giudice]] e cugino alla lontana della [[soprano]] portoghese [[Maria Giudice]]. Studiò canto con [[Beniamino Carelli]] al [[Conservatorio di San Pietro a Majella]] a [[Napoli]], con [[Matteo Adernò]] a Catania e con [[Antonio Savastano]], [[Luigi Lucenti]] e [[Luigi Di Cagno]] a [[Milano]]. Dovette interrompere i suoi studi nel 1914 quando venne arruolato nel [[Regio Esercito]] allo scoppio della [[prima guerra mondiale]]. Le sue prime esibizioni pubbliche avvennero nel corso della guerra, quando cantò in concerti per i soldati italiani. Rimase sotto le armi fino alla fine della guerra e, tornato allo stato di civile, concluse gli studi nel 1918.
 
Il 7 marzo 1925 Lo Giudice debuttò al [[Teatro alla Scala]] nel ruolodi Giosta Berling alla prima mondiale de [[I cavalieri di Ekebù]] sotto la direzione di [[Arturo Toscanini]]. Toscanini rimase così ben impressionato dalla sua esibizione, tanto che lo scritturò frequentemente, al Teatro alla Scala, negli [[anni 1930]]. Nel 1926 si alternò, nel ruolo del principe Calàf, con il tenore [[Miguel Fleta]] nella produzione di ''[[Turandot]]'', anche se Fleta cantò alla prima rappresentazione. Fra gli altri ruoli interpretati al Teatro alla Scala figurano Avito in [[L'amore dei tre re (opera)|L'amore dei tre re]], Dick Johnson, Giannetto Malaspini e Giuseppe Hagenbach in ''[[La Wally]]'', fra gli altri.
Debuttò come cantante d'opera nel 1919 nel ruolo di Gastone in ''[[La traviata]]'' al Tetaro dell'opera di [[Livorno]]. Nel 1920 cantò nel ruolo di Dick Johnson ne [[La fanciulla del West]] di [[Giacomo Puccini]] al teatro di [[Tortona]]. Nel 1922 debuttò al [[Teatro San Carlo]] nel ruolo del principe Vasiliy Ivanovich Shuysky nella prima napoletana di [[Boris Godunov (opera)|Boris Godunov]] con [[Sigismondo Zalewsky]] nel ruolo del protagonista. Lo stesso anno fu al [[Teatro Costanzi]] di [[Roma]] cantando in [[Andrea Chénier (opera)|Andrea Chénier]] di [[Umberto Giordano]] nel ruolo del protagonista. Cantò diverse volte all'[[Anfiteatro Gangi]] di [[Catania]], nel periodo 1922-1923, interpretando Edgardo in [[Lucia di Lammermoor]], Gastone in La traviata, e Turiddu in [[Cavalleria rusticana (opera)|Cavalleria rusticana]] di [[Pietro Mascagni]]. Nel 1924 debuttò al [[Teatro Regio (Torino)|Teatro Regio]] di [[Torino]] nel ruolo di Romeo in [[Giulietta e Romeo (Zandonai)|Giulietta e Romeo]] di [[Riccardo Zandonai]], con [[Hina Spani]] nel ruolo di Giulietta. Cantò a Torino varie volte fino al 1935, cantando nei ruoli di Giannetto Malaspini in [[La cena delle beffe (opera)|La cena delle beffe]] e Pollione in [[Norma (opera)|Norma]], fra gli altri.
 
Debuttò al [[Teatro Comunale di Bologna]] il 21 novembre 1925 nel ruolo di Giannetto Malaspini con [[Carmen Melis]] in quello di GinervaGinevra e [[Salvatore Baccaloni]] nel ruolo di Tornaquinci. Tornò poi a Bologna nel 1927 nel ruolo di Mateo in [[Conchita (opera)|Conchita]] di Zandonai e nuovamente nel 1928 nel ruolo di Dick Johnson con [[Iva Pacetti]] in quello di Minnie. Nel 1926 debuttò all'[[Arena di Verona]] e nel 1927 fu principe Calàf, con [[Elena Barrigar]] in Turandot, al [[Teatro Regio (Parma)|Teatro Regio]] di [[Parma]]. Vi ritornò nel 1930 sempre in Calàf con [[Patrizia Toldi]] nel ruolo di Turandot e quindi nel 1938 nella parte di Eugenio Beauharnais in [[Fiorella (opera)|Fiorella]] di [[Italo Brancucci]].
Il 7 marzo 1925 Lo Giudice debuttò al [[Teatro alla Scala]] nel ruolodi Giosta Berling alla prima mondiale de [[I cavalieri di Ekebù]] sotto la direzione di [[Arturo Toscanini]]. Toscanini rimase così ben impressionato dalla sua esibizione, tanto che lo scritturò frequentemente, al Teatro alla Scala, negli [[anni 1930]]. Nel 1926 si alternò, nel ruolo del principe Calàf, con il tenore [[Miguel Fleta]] nella produzione di ''[[Turandot]]'', anche se Fleta cantò alla prima rappresentazione. Fra gli altri ruoli interpretati al Teatro alla Scala figurano Avito in [[L'amore dei tre re (opera)|L'amore dei tre re]], Dick Johnson, Giannetto Malaspini e Giuseppe Hagenbach in ''[[La Wally]]'', fra gli altri.
 
Debuttò al [[Teatro Comunale di Bologna]] il 21 novembre 1925 nel ruolo di Giannetto Malaspini con [[Carmen Melis]] in quello di Ginerva e [[Salvatore Baccaloni]] nel ruolo di Tornaquinci. Tornò poi a Bologna nel 1927 nel ruolo di Mateo in [[Conchita (opera)|Conchita]] di Zandonai e nuovamente nel 1928 nel ruolo di Dick Johnson con [[Iva Pacetti]] in quello di Minnie. Nel 1926 debuttò all'[[Arena di Verona]] e nel 1927 fu principe Calàf, con [[Elena Barrigar]] in Turandot, al [[Teatro Regio (Parma)|Teatro Regio]] di [[Parma]]. Vi ritornò nel 1930 sempre in Calàf con [[Patrizia Toldi]] nel ruolo di Turandot e quindi nel 1938 nella parte di Eugenio Beauharnais in [[Fiorella (opera)|Fiorella]] di [[Italo Brancucci]].
 
Fece ritorno al Teatro San Carlo nel 1927 nel ruolo di protagonista in [[Nerone (Boito)|Nerone]] di [[Arrigo Boito]], con [[Elena Barrigar]] nel ruolo di Asteria e poi il 4 febbraio 1928 cantando nel ruolo di protagonista in [[Giuliano (opera)|Giuliano]] Zandonai. Il 14 marzo dello stesso anno fu al [[Teatro dell'Opera di Roma]] cantando nel ruolo del protagonista in [[Dafni (opera)|Dafni]] di [[Giuseppe Mulè]], dove tornò diverse altre volte fino al 1930, interpretando Giuliano e Calàf. Nel 1928 debuttò al [[Teatro Donizetti]] di [[Bergamo]] nel ruolo di Des Grieux in [[Manon Lescaut]] di [[Giacomo Puccini|Puccini]].
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* George Henry Hubert Lascelles, ''Opera, Volume 42'', pag. 44
* Alan Blyth, ''Opera on record 3'', pag. 124
* Bruno Cagnoli e Salvatore D. Randazzo, ''Il tenore Franco Lo Giudice: nel centenario della nascita di Riccardo Zandonai''
 
== Altri progetti ==
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==Collegamenti esterni==
 
* [{{cita web|http://www.lavoceantica.it/Tenore/Lo%20Giudice%20Franco.htm |Biografia su lavoceantica.it]}}
 
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