Claude Mauriac: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua|il padre di Claude, Premio Nobel per la Letteratura nel 1952|François Mauriac}}
{{Bio
|Nome = Claude
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|GiornoMeseMorte = 22 marzo
|AnnoMorte = 1996
|Epoca = 1900
|Attività = scrittore
|Attività2 = giornalistasaggista
|Attività3 = drammaturgo
|Nazionalità = francese
|PostNazionalità = figlio di [[François Mauriac]], [[Premio Nobel per la Letteratura]] nel [[1952]]. È stato segretario di [[Charles De Gaulle]] dal [[1944]] al [[1949]], prima di iniziare l'attività di critico letterario e cinematografico per ''[[Le Figaro]]'', il noto quotidiano parigino. Scrisse una serie di storie che lo portarono a vincere il [[Prix Médicis]] nel [[1959]]. Nel [[1927]] aveva aiutato il padre François a scrivere il romanzo ''Thérèse Desqueyroux'', dal quale è stato ricavato un film nel [[1962]]. Per gran parte della sua vita si dedicò allo studio dell'opera dello scrittore [[Marcel Proust]] e di [[André Gide]]
}}
 
== Biografia ==
{{Prix Médicis}}
===Gli inizi===
Figlio primogenito di [[François Mauriac]] (i fratelli più giovani sono: Claire, Luce e Jean), Claude Mauriac nasce a Parigi e vi compie gli studi. Si lega a [[Jean Davray]], [[Henri Troyat]], [[Michelle Maurois]], [[Jean Bassan]] e [[Claude Guy]]. Dopo il [[Maturità francese|baccalaureato]], segue studi di diritto, fino ad ottenere il dottorato. Ma soprattutto, grazie alle relazioni del padre, entra nel ''milieu'' mondano, politico, letterario e artistico di Parigi. Conosce [[Marcel Jouhandeau]], [[André Gide]], [[Jean Cocteau]] (intellettuali sui quali scriverà in seguito); perciò si orienta prestissimo verso la scrittura.
 
Questa passione per lo scrivere si realizza subito in un [[diario]]: cominciato nel [[1925]] (a meno di dodici anni), interrotto e poi ripreso nel [[1927]], diverrà quotidiano dal [[1930]] al [[1940]], poi proseguirà con qualche intermittenza per tutta la vita. Ma si afferma anche nel giornalismo e nella produzione letteraria, con articoli in ''La Flèche'', e saggi su scrittori che frequenta come Jouhandeau (''Introduction à une mystique de l’enfer'', 1938) o Cocteau (''Cocteau ou la vérité du mensonge'', 1945).
 
===Il rapporto con de Gaulle===
Durante l'occupazione (1940-1944), Claude Mauriac rimane a Parigi e, per guadagnarsi da vivere, lavora alla ''[[Corporation paysanne]]'', continuando le sue frequentazioni mondane e letterarie. Al momento della [[Liberazione di Parigi|Liberazione]], nell'agosto 1944, presentato dall'amico Claude Guy,<ref name=CM>{{Cita web|url = http://www.claudemauriac.org/lesanneesgaullis.html|titolo = Les années gaullistes|sito =claudemauriac.org|lingua = francese|accesso = 4 dicembre 2018}}</ref> diventa segretario particolare di [[Charles de Gaulle]],<ref name=CM/> incarico che proseguirà fino al 1948, allorché il generale si ritira a [[Colombey-les-Deux-Églises]]. Mauriac si può definire come un "gollista" di sinistra, provando in tutti i modi di salvaguardare la propria indipendenza di pensiero. È così che è condotto a creare e dirigere la rivista ''Liberté de l’esprit'', all'interno del [[Gollismo|movimento gollista]] (1949-1953). Nel suo primo numero, nel febbraio 1949, ''Liberté de l’esprit'' pubblica testi specialmente di [[André Malraux]], [[Max-Pol Fouchet]], [[Jean Amrouche]], [[Roger Nimier]], [[Jean Lescure]], [[Stanislas Fumet]] e [[Gaëtan Picon]]. A questi nomi se ne aggiungeranno altri nei numeri successivi, tra i quali [[Raymond Aron]], [[Roger Caillois]], [[Pierre Jean Jouve]], [[Pascal Pia]], [[Thierry Maulnier]], [[Léopold Sédar Senghor]].<ref>{{Cita web|url = https://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb344280677|titolo = Liberté de l'esprit|sito = catalogue.bnf.fr|lingua = francese|accesso = 4 dicembre 2018}}</ref>
 
Nello stesso periodo inizia una collaborazione con ''[[Le Figaro]]'', con una rubrica regolare (''La Semaine d’un Parisien''), firmata come Grippe-Soleil.<ref>Sugli pseudonimi adottati da Claude Mauriac si veda: ''Nouveaux Cahiers François Mauriac'' n. 17</ref> In seguito, per il ''Figaro littéraire'' redige la cronaca settimanale del cinema. Pubblicherà una scelta di questi articoli in ''L’Amour du cinéma'' (1954) e ''Petite littérature du cinéma'' (1957). Continua anche a produrre saggi su scrittori che ammira: ''André Malraux ou le mal du héros'', ''André Breton''.
 
Nel [[1957]], Claude Mauriac si cimenta con l'esperienza del romanzo:''Toutes les femmes sont fatales'' (1957), ''Le Dîner en ville'' (1959, che riceve il [[Prix Médicis]]), ''La Marquise sortit à cinq heures'' (1961) e ''L'Agrandissement'' (1963). Raggruppa questi romanzi sotto il titolo generale di ''Le Dialogue intérieur''. Le ricerche formali che vi introduce lo faranno accostare al [[nouveau roman]]<ref>{{Cita web|url = https://www.britannica.com/art/New-Novel|titolo =New Novel|sito = britannica.com|lingua = inglese|accesso = 5 dicembre 2018}}</ref>, ciò che spiega la sua presenza su una celebre foto di gruppo presa davanti a ''[[les Éditions de Minuit]]'', nel 1959. È in quest'epoca che conia il concetto d'''alittérature'', al quale dedica due opere: ''L'Alittérature contemporaine'' (1958) e ''De la littérature à l’alittérature'' (1969).
 
===Gli ultimi anni ===
Dopo la morte del padre, il 1 settembre 1970, che precede di poco quella del generale de Gaulle, si impegna in quella che sarà la sua opera più grande: ''Le Temps immobile'', montaggio quasi cinematografico di frammenti datati del suo ''Diario''. Sotto questo titolo generico ne pubblicherà dieci volumi, dal 1972 al 1986. Se l'opera abbonda di personaggi celebri e lumeggia gli stati d'animo dell'autore, persegue anche un disegno più nascosto: far intravedere una certa concezione del tempo che si potrebbe dire [[mistica]] e che appare più chiaramente in un volume scritto ai margini della serie, ma che ne costituisce la chiave: ''L'Éternité parfois''.<ref>''L'Eternità, talvolta''</ref>
 
Il minuzioso lavoro richiesto da questa singolare opera non impedisce a Claude Mauriac di proseguire la sua creazione letteraria negli altri ambiti: pièces teatrali, messe in scena da Nicolas Bataille e [[Laurent Terzieff]], e romanzi, che raggruppa sotto il titolo generale ''Les Infiltrations de l’invisible''. Giornalista, membro di giurie di premi letterari, si impegna in favore dei carcerati, dei baraccati e degli immigrati al fianco di figure come [[Michel Foucault]], [[Gilles Deleuze]] e [[Xavier Emmanuelli]]. Se ne trovano le tracce specialmente in un'opera ''Une certaine rage'' (1977).
 
La decisione di concludere ''Le Temps immobile'' con ''L'Oncle Marcel'' (1988), lascia Claude Mauriac in una difficile situazione interiore.<ref>Marcel Proust era prozio della moglie di Mauriac.</ref> Inoltre, soffre numerosi dispiaceri, quali la coscienza di invecchiare, la morte dell'amico Michel Foucault, l'insuccesso degli ultimi romanzi. Si risolve allora a una pubblicazione più lineare e meno voluminosa del suo ''Journal''; ne sortiranno i quattro libri del ''Temps accompli'', dei quali l'ultimo uscirà qualche giorno dopo la sua morte.
 
Si spegne nella sua casa del [[Quai de Béthune]] il 22 marzo 1996. È sepolto al cimitero di [[Montparnasse]].
 
== Opere ==
=== Diario ===
*Le Temps immobile ([[Prix Marcel Proust]])<ref>{{Cita web|url = https://www.amisdeproust.fr/a/prix_litteraire_marcel_proust.htm|titolo = Le Prix Littéraire Marcel Proust|sito = amisdeproust.fr|lingua = francese|accesso = 6 dicembre 2018|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20181206234944/https://www.amisdeproust.fr/a/prix_litteraire_marcel_proust.htm|dataarchivio = 6 dicembre 2018|urlmorto = sì}}</ref>
**''Le Temps immobile 1'', (Grasset, 1974; Le Livre de poche, 1983
**''Le Temps immobile 2 (Les Espaces imaginaires)'', Grasset, 1975; Le Livre de Poche, 1985
**''Le Temps immobile 3 (Et comme l'espérance est violente)'', Grasset, 1976; Le Livre de Poche, 1986
**''Le Temps immobile 4 (La Terrasse de Malagar)'', Grasset, 1977; Le Livre de Poche, 1987
**''Le Temps immobile 5 (Aimer de Gaulle)'', Grasset, 1978; Le Livre de Poche, 1988
**''Le Temps immobile 6 (Le Rire des pères dans les yeux des enfants)'', Grasset, 1981; Le Livre de Poche, 1989
**''Le Temps immobile 7 (Signes, rencontres et rendez-vous)'', Grasset, 1983; Le Livre de Poche, 1990
**''Le Temps immobile 8 (Bergère ô tour Eiffel)'', Grasset, 1985; Le Livre de Poche, 1991
**''Le Temps immobile 9 (Mauriac et fils)'', Grasset, 1986; Le Livre de Poche, 1992
**''Le Temps immobile 10 (L'Oncle Marcel)'', Grasset, 1988; Le Livre de Poche, 1993
**''Conversations avec André Gide'', (Albin Michel, 1951; nuova edizione riveduta e ampliata 1990
***''Conversazioni con André Gide'', trad. di Margherita Caporaso, Lucarini, cop. Roma 1991.
**''Une amitié contrariée'', Grasset, 1970
**''Une certaine rage'', Robert Laffont, 1977
**''L'Éternité parfois'', Pierre Belfond, 1978
**''Laurent Terzieff'', Stock, 1980
**''Qui peut le dire?'', L'Âge d'Homme, 1985
*''Le Temps accompli''
**''Le Temps accompli 1'', Grasset, 1991
**''Le Temps accompli 2 (Histoire de ne pas oublier. Journal 1938)'', Grasset, 1992
**''Le Temps accompli 3 (Le Pont du secret)'', Grasset, 1993
**''Le Temps accompli 4 (Travaillez quand vous avez encore la lumière)'', postumo, Grasset, 1996
 
=== Romanzi ===
*''Le Dialogue intérieur''
**''Toutes les femmes sont fatales'', Albin Michel, 1957; Le Livre de Poche, 1971
**''Le Dîner en ville'', Albin Michel, 1959; Le Livre de Poche, 1973 ; Folio, 1985 ([[Prix Médicis]] 1959)
***''Invito a pranzo'', trad. di R. Arienta, Feltrinelli, Milano 1961.
**''La Marquise sortit à cinq heures'', Albin Michel, 1961; Folio, 1984
**''L'Agrandissement'', Albin Michel, 1963
 
*''Les Infiltrations de l'invisible''
**''L'Oubli'', Grasset, 1966
**''Le Bouddha s'est mis à trembler'', Grasset, 1979
**''Un cœur tout neuf'', Grasset, 1980
**''Radio Nuit'', Grasset, 1982
**''Zabé'', Gallimard, 1984; Folio, 1993
**''Trans-Amour-Étoiles'', Grasset, 1989
**''Journal d'une ombre'', Sables, 1992
 
*con lo pseudonimo ''Harriet Pergoline''<ref>{{Cita web|url = http://www.claudemauriac.org/lefauteuilrouge.html|titolo = Le fauteuil rouge|sito = claudemauriac.org|accesso = 27 novembre 2018}}</ref>
**''Le Fauteuil Rouge'', Flammarion, 1990
 
=== Teatro ===
*''La Conversation'', Grasset, 1964.
*Théâtre (''La Conversation'' ; ''Ici, maintenant'' ; ''Le Cirque'' ; ''Les Parisiens du dimanche'' ; ''Le Hun''), Grasset, 1968
 
=== Saggistica ===
*''Introduction à une mystique de l'enfer'', Grasset, 1938
*''Jean Cocteau ou la Vérité du mensonge'', Odette Lieutier, 1945
*''Aimer Honoré de Balzac|'', La Table Ronde, 1945
*''La Trahison d'un clerc'', La Table Ronde, 1945
*''Malraux ou le mal du héros'', Grasset, 1946
*''André Breton'', Éditions de Flore, 1949 ; Grasset, 1970 ([[Prix Sainte-Beuve]] 1949)
*''Marcel Proust par lui-même'', "Écrivains de toujours", Le Seuil, 1953
**''Proust'', traduzione di Franca De Angelis, S.E.I., Torino 1974
*''Hommes et idées d'aujourd'hui'', Albin Michel, 1953
*''L'Amour du cinéma'', Albin Michel, 1954
*''Petite littérature du cinéma'', Le Cerf, 1957
*''L'Alittérature contemporaine'', Albin Michel, 1958 e 1969
*''De la littérature à l'alittérature'', Grasset, 1969
*''Quand le temps était mobile'', Bartillat, 2008
 
== Principali premi letterari ==
* [[1954]] - [[Prix Sainte-Beuve]] per il saggio su [[André Breton]],
* [[1959]] - [[Prix Médicis]] per ''Le Dîner en ville''.
* [[1988]] - [[Prix Marcel Proust]] per ''Le Temps immobile''
 
== Note ==
<references/>
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
*{{cita web|http://www.claudemauriac.org|The Claude Mauriac website.}}
* {{Cita web|url = http://www.claudemauriac.org/liberteesprit.html|titolo = Articoli di ''Liberté de l'esprit''|sito = claudemauriac.org.|lingua = francese}}
 
{{Prix Médicis}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|Letteratura}}
 
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