George Washington: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
Ariele 511 (discussione | contributi)
Notando una diatriba su quale termine utilizzare, ritengo che "talvolta" possa essere più generico e allo stesso tempo più corretto considerando che l'italianizzazione è presente in tutte le vie, piazze o scuole italiane intitolategli, e in ambito storico è ancora utilizzato.
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
 
(628 versioni intermedie di oltre 100 utenti non mostrate)
Riga 1:
{{nota disambiguand}}
{{Carica pubblica
| nome = George Washington
| immagine = Gilbert Stuart Williamstown Portrait of George Washington.jpg
| didascalia = Ritratto di [[Gilbert Stuart]], 1803
| carica = 1º [[Presidente degli Stati Uniti d'America]]
| mandatoinizio = 30 aprile 1789
|partito= [[Indipendente (politica)|Indipendente]]
| mandatofine = 4 marzo 1797
|tendenza= [[Liberalismo classico]]
| vicepresidente = [[John Adams]]
|mandato=30 aprile [[1789]] - 4 marzo [[1797]]
| predecessore = ''Caricacarica istituita''
| successore = [[John Adams]]
| carica2 = Delegato della [[Virginia]] al [[Congresso Continentale]]
|firma=George Washington signature.svg
| mandatoinizio2 = 5 settembre 1774
}}
| mandatofine2 = 16 giugno 1775
{{Infobox militare
| predecessore2 = ''carica istituita''
|Nome = George Washington
| successore2 = [[Thomas Jefferson]]
|Immagine = George Washington 1775 (2).jpg
| carica3 = Membro della [[House of Burgesses]]
|Didascalia =Washington nel 1775 con la divisa dell'[[Esercito continentale]]
| mandatoinizio3 = 24 giugno 1758
|Soprannome =
| mandatofine3 = 24 giugno 1775
|Data_di_nascita = 22 febbraio [[1732]]
| predecessore3 = Hugh West
|Nato_a = [[Contea di Westmoreland (Virginia)|Contea di Westmoreland]], colonia della [[Virginia]]
| successore3 = ''carica abolita''
|Data_di_morte =14 dicembre [[1799]]
| partito = [[Indipendente (politica)|Indipendente]]
|Morto_a =[[Mount Vernon (Virginia)|Mount Vernon]], stato della [[Virginia]], [[Stati Uniti d'America]]
| firma = George Washington signature.svg
|Cause_della_morte =
|Luogo_di_sepoltura =Washington Family Tomb, Mount Vernon
|Etnia =
|Religione = anglicana
|Nazione_servita = [[Gran Bretagna]]<br />[[Stati Uniti d'America]]
|Forza_armata = [[Milizia della Virginia]] (1752-1758)<br />[[Esercito Continentale|Esercito Continentale Americano]] (1775-1783)<br />[[United States Army|Esercito degli Stati Uniti]] (1798-1799)
|Arma =
|Corpo =
|Specialità =
|Unità =
|Reparto=
|Anni_di_servizio = 1752-1758, 1775 - 1783 e 1798-1799
|Grado = [[Generale d'armata|Generale dell'esercito]]
|Ferite =
|Comandanti =
|Guerre =[[Guerra franco-indiana]]<br />[[Guerra di indipendenza americana]]
|Campagne =
|Battaglie =[[Battaglia di Jumonville Glen]]<br />[[Battaglia di Fort Necessity]]<br />[[Spedizione Braddock]]<br />[[Battaglia del Monongahela]]<br />[[Assedio di Boston]]<br />[[Battaglia di Long Island]]<br />[[Battaglia di Trenton]]<br />[[Battaglia di Brandywine]]<br />[[Battaglia di Germantown]]<br />[[Battaglia di Monmouth]]<br />[[Battaglia di Yorktown]]
|Comandante_di = Milizia della Virginia<br />Esercito continentale<br />Esercito degli Stati Uniti
|Decorazioni =
|Studi_militari =
|Pubblicazioni =
|Frase_celebre =
|Altro_lavoro =
|Altro_campo =
|Altro =
|Note =
|Ref =
}}
{{Bio
|Nome = George
|Cognome = Washington
|PreData = {{IPA|[ˈwɔʃʃinton]|it}}<ref>{{Dipi|Washington}}<br/>Meno consigliata la pronuncia intenzionale per fare sfoggio {{IPA|[ˈwaʃʃinton]|it}}.</ref>; talvolta italianizzato in '''Giorgio Washington'''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Bridges Creek
|LuogoNascitaLink = George Washington Birthplace National Monument
|GiornoMeseNascita = 22 febbraio
|AnnoNascita = 1732
|LuogoMorte = Mount Vernon
|LuogoMorteLink = Mount Vernon (Virginiacasa)
|GiornoMeseMorte = 14 dicembre
|AnnoMorte = 1799
|Epoca = 1700
|Attività = politico
|Attività2 = militaregenerale
|Nazionalità = statunitense
}}
Fu comandante in capo dell'[[Esercito continentale]] durante tutta la [[guerra di d'indipendenza americana]] ([[1775]]–[[-1783]]) ede è divenutodivenne in seguito il primo [[Presidentepresidente degli Stati Uniti d'America]] ([[1789]] - [[1797]]). È considerato uno dei grandi [[Padri fondatori degli Stati Uniti d'America|padri fondatori]] della nazione]],<ref name=Stazesky>{{Cita web|cognome=Stazesky|nome=Richard C.|titolo=George Washington, Genius in Leadership|sito=The Papers of George Washington|editore=Alderman Library, University of Virginia|data=22 febbraio 2000|url=http://gwpapers.virginia.edu/articles/stazesky.html|accesso=7 ottobre 2007|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071019031039/http://gwpapers.virginia.edu/articles/stazesky.html}}</ref><ref>Matthew Spalding, ''The Command of its own Fortunes: Reconsidering Washington's Farewell address''," in William D. Pederson, Mark J. Rozell, Ethan M. Fishman, eds. ''George Washington'' (2001) ch 2; Virginia Arbery, "Washington's Farewell Address and the Form of the American Regime." in Gary L. Gregg II and Matthew Spalding, eds. ''George Washington and the American Political Tradition.'' 1999 pp. 199–216.</ref> ede il suo volto è ritratto sul [[Monte Rushmore]], insieme a quello di [[Abraham Lincoln|Abramo Lincoln]], [[Thomas Jefferson]] e [[Theodore Roosevelt]]. Ricoprì anche la carica di presidente della Convenzione per la Costituzione nel [[1787]].
Ha anche ricoperto la carica di presidente nel [[1787]] della Convenzione per la Costituzione.
 
== Biografia ==
==== Gioventù ====
[[File:Gwash map01.jpg|thumbmin|leftsinistra|px 40verticale=1.4|Carta topografica fattarealizzata da George Washington.]]
George Washington nacque a [[George Washington Birthplace National Monument|Bridges Creek (Virginia)]]<ref>Marquis, A.N. Company. ''Who's Who In America'', vol. 1: Historical Volume (1607-1896), revised ed., Marquis, A.N. Company., 1967.</ref> il 22 febbraio 1732 in una famiglia benestante. Il padre, [[Augustine Washington]], i cui antenati erano originari della città [[Inghilterra|inglese]] di [[Sulgrave]] (un suo avo emigrò<ref>{{Cita web |url=http://www.cr.nps.gov/history/online_books/hh/26/hh26f.htm |titolo=George Washington Birthplace National Monument |editore=National Park Service |accesso=26 gennaio 2008 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://www.webcitation.org/6F8yNQcvb?url=http://www.cr.nps.gov/history/online_books/hh/26/hh26f.htm |dataarchivio=15 marzo 2013 }}</ref> in [[Virginia]] nel [[1657]]), aveva sposato in seconde nozze Mary Ball Washington, ed era un proprietario terriero; morì prematuramente quando George aveva solo 11 anni. Furono quindi la madre Mary Ball e il fratello Lawrence a provvedere all'educazione del giovane George Washington dopo la morte del padre, il quale fino ad allora si era preso l'onere di questo compito.<ref name="GEN WASHINGTON">Bell, William Gardner; COMMANDING GENERALS AND CHIEFS OF STAFF: 1775–2005; Portraits & Biographical Sketches of the United States Army's Senior Officer: 1983, CENTER OF MILITARY HISTORY; UNITED STATES ARMY; WASHINGTON, D.C.: ISBN 0-16-072376-0 : pp 52 & 66</ref>
 
Fino all'età di 15 anni Washington frequentò la scuola presso [[Williamsburg (Virginia)|Williamsburg]], dove ricevette una educazione di base. Ciò nonostante si dimostrò subito molto portato per le materie scientifiche, fatto che lo spinse probabilmente ad intraprendere gli studi di geometra-agrimensore. Dal 1749 in poi lavorò per un certo periodo come [[agrimensore]] nei pressi di [[Shenandoah (Pennsylvania)|Shenandoah]], in [[Pennsylvania]]. Del suo lavoro come perito ci sono state tramandate alcune carte topografiche da lui compilate nel corso dei suoi lavori. Durante questo periodo Washington accumulò esperienze importanti per quanto riguarda l'organizzazione e l'interazione tra le persone, ma fece anche la conoscenza di persone influenti.
George Washington nacque a [[Bridges Creek]]<ref>Marquis, A.N. Company. ''Who's Who In America'', vol. 1:Historical Volume (1607-1896), revised ed., Marquis, A.N. Company., 1967.</ref>, il 22 febbraio 1732,<ref>{{Cita web |url=http://www.cr.nps.gov/history/online_books/hh/26/hh26f.htm |titolo=George Washington Birthplace National Monument |editore=National Park Service |accesso=26 gennaio 2008}}</ref><ref>{{Cita web |titolo=Image of page from family Bible |url=http://gwpapers.virginia.edu/project/faq/bible.html |editore=Papers of George Washington |accesso=26 gennaio 2008}}</ref> in una famiglia abbastanza benestante. Il padre, Augustine Washington, originario della città [[Inghilterra|inglese]] di [[Sulgrave]] (un suo avo emigrò in [[Virginia]] nel [[1657]]), il quale aveva sposato in seconde nozze Mary Ball Washington, era un proprietario terriero che morì prematuramente quando George aveva soli 12 anni. Furono quindi la madre Mary Ball e il fratello Lawrence a provvedere all'educazione del giovane George Washington dopo la morte del padre, il quale fino ad allora si era preso l'onere di questo compito.<ref name="GEN WASHINGTON">Bell, William Gardner; COMMANDING GENERALS AND CHIEFS OF STAFF: 1775–2005; Portraits & Biographical Sketches of the United States Army's Senior Officer: 1983, CENTER OF MILITARY HISTORY; UNITED STATES ARMY; WASHINGTON, D.C.: ISBN 0-16-072376-0 : pp 52 & 66</ref>
[[File:Sally Fairfax.jpg|min|Sally Fairfax]]
Tra queste va ricordata in particolare la moglie del ricco proprietario terriero William Fairfax, Sarah Cary, nota anche con il nome di Sally Fairfax, che non solo ebbe molta influenza su molte decisioni di Washington e sulla sua istruzione, ma che fu probabilmente la sua intima amica per tutta la vita. Washington infatti non aveva goduto di una educazione particolarmente raffinata, fatto che gli procurò non pochi problemi negli ambienti dell'aristocrazia di quel tempo. Consapevole di questa pecca, la famiglia Fairfax, che vedeva il giovane George come un membro della famiglia, investì molto nell'educazione di Washington, spronandolo a cimentarsi con i testi dei [[Filosofia latina|filosofi latini]] e curando soprattutto la sua preparazione nelle materie umanistiche.
 
Sempre durante questo periodo, nacque in lui l'ambizione di divenire un grande proprietario terriero, motivo per il quale nel [[1752]] acquistò la sua prima proprietà. Nel corso dello stesso anno suo fratello, Lawrence Washington, che aveva sposato Annie Fairfax, cognata di Sally Fairfax, facendo diventare George, a buon titolo, un membro della famiglia Fairfax, si ammalò di [[tubercolosi]] e morì nel giro di poche settimane. George Washington ereditò così la proprietà di famiglia a Mount Vernon, che si estendeva su ben 2126 [[Acro|acri]], e, sempre nello stesso anno, si arruolò nella milizia della Virginia che difendeva le [[colonia (territorio)|colonie]] dagli attacchi degli [[Nativi americani|indiani]] e dei [[Francia|francesi]] ([[guerra franco-indiana]]).<ref>"{{cita testo|url=https://memory.loc.gov/learn/lessons/gw/leader.html|titolo=George Washington: Making of a Military Leader}}". American Memory. Library of Congress. Accesso 17 maggio 2007.</ref>
Fino all'età di 15 anni Washington frequentò la scuola presso [[Williamsburg (Virginia)|Williamsburg]] dove ricevette una educazione di base. Ciò nonostante si dimostrò subito molto portato per le materie scientifiche, fatto che lo spinse probabilmente ad intraprendere gli studi di [[geometra]]. Dal 1749 in poi lavorò per un certo periodo come geometra nei pressi di Shenandoah in [[Pennsylvania]]. Del suo lavoro di geometra ci sono state tramandate alcune carte topografiche da lui compilate nel corso dei suoi lavori. Durante questo periodo Washington accumulò esperienze importanti per quanto riguarda l'organizzazione e l'interazione tra le persone, ma fece anche la conoscenza di persone influenti.
[[File:Sally Fairfax.jpg|thumb|right|px 40|Sally Fairfax]]
 
Poiché veniva da una famiglia abbastanza agiata, ottenne il grado di maggiore.<ref>Brockhaus: Brockhaus in fünf Bändern p.515.</ref> Dopo la morte del fratello Lawrence, George instaurò un'amicizia molto stretta con Sally Fairfax, con la quale ebbe un frequente scambio di lettere negli anni a venire. Tuttavia i contenuti di queste lettere sono a tutt'oggi in larga parte ignoti, dal momento che Washington, dopo aver letto le lettere, per paura di cadere vittima di pettegolezzi, le bruciava. Questa corrispondenza durò per 25 anni dopo il loro ultimo incontro, avvenuto nel [[1773]], prima che Sally Fairfax lasciasse l'America per trasferirsi in Inghilterra.
Tra queste si distinse la figlia del ricco terriero Fairfax, Sarah Cary Fairfax nota anche con il nome di Sally Fairfax, che non solo ebbe molta influenza su molte decisioni di Washington e sulla sua istruzione, ma che fu probabilmente la sua più intima amica per tutta la sua vita. Washington infatti non aveva goduto di una educazione particolarmente raffinata, fatto che gli procurò non pochi problemi negli ambienti dell'aristocrazia di quel tempo. Consapevole di questa pecca la famiglia Fairfax, che vedeva il giovane George come un membro della famiglia, investì molto nell'educazione di Washington spronandolo a cimentarsi con i testi dei [[Filosofia latina|filosofi latini]] e curando soprattutto la sua preparazione nelle materie umanistiche.
 
=== Carriera militare ===
Sempre durante questo periodo nacque in lui l'ambizione di divenire un grande proprietario terriero, motivo per il quale nel [[1752]] acquistò la sua prima proprietà. Nel corso dello stesso anno suo fratello, Lawrence Washington, sposò Anne Fairfax, sorella maggiore di Sally Fairfax, facendo diventare George, a buon titolo, un membro della famiglia Fairfax. Alcuni mesi dopo il matrimonio però, Lawrence si ammalò di [[tubercolosi]] e morì nel giro di poche settimane. George Washington ereditò così la proprietà di famiglia a Mount Vernon che si estendeva su ben 2126 [[Acro|acri]] e sempre nello stesso anno si arruolò nella milizia della Virginia che difendeva le [[colonia (territorio)|colonie]] dagli attacchi degli [[Nativi americani|indiani]] e dei [[Francia|francesi]] ([[guerra franco-indiana]]).<ref>"[http://memory.loc.gov/learn/lessons/gw/leader.html George Washington: Making of a Military Leader]". American Memory. Library of Congress. Retrieved on May 17, 2007.</ref>
Con l'arrivo dalla madrepatria del generale [[Edward Braddock]], il giovane George Washington fu nominato aiutante di campo.<ref name="Bell, William Gardner 1983, p. 52 & 66">Bell, William Gardner; COMMANDING GENERALS AND CHIEFS OF STAFF: 1775–2005; Portraits & Biographical Sketches of the United States Army's Senior Officer: 1983, CENTER OF MILITARY HISTORY; UNITED STATES ARMY; WASHINGTON, D.C.: ISBN 0-16-072376-0 : p. 52 & 66</ref> Questa esperienza fu probabilmente fondamentale per Washington, che iniziò qui a sentirsi come un "americano" e non un britannico, cittadino di una madrepatria lontana che non aveva mai neanche visto.
In uno scontro armato il generale Braddock fu ferito e l'assemblea della Virginia affidò a Washington la difesa della frontiera. Ottenne il grado di [[colonnello]] e a soli 23 anni aveva dunque già una notevole esperienza militare.<ref>On British attitudes see John Shy, ''Numerous and Armed: Reflections on the Military Struggle for American Independence'' (1990) p. 39; Douglas Edward Leach. ''Roots of Conflict: British Armed Forces and Colonial Americans, 1677–1763'' (1986) p. 106; and John Ferling. ''Setting the World Ablaze: Washington, Adams, Jefferson, and the American Revolution'' (2002) p. 65</ref> A cavallo tra il [[1753]] ed il [[1754]] fu successivamente incaricato dal vicegovernatore della [[Virginia]] [[Robert Dinwiddie]] a partecipare alla Ohio Company, una spedizione di miliziani che aveva come missione quella di contrastare l'espansione dei domini francesi nell'area dei [[Grandi Laghi (America)|Grandi Laghi]]. Dopo che questa iniziativa fallì clamorosamente, Dinwiddie lo mise al comando di una piccola unità di miliziani, con il compito di controllare le attività dei francesi lungo la frontiera della Virginia. Durante quel periodo Washington fece erigere una serie di forti lungo la linea di confine. Nel maggio del 1754 l'unità di miliziani di Washington fu coinvolta nei pressi di [[Jumonville]] in uno scontro a fuoco con dei soldati francesi<ref>Fred Anderson, ''Crucible of War'' (Vintage Books, 2001), p. 6.</ref> e in quella occasione un ufficiale francese fu ucciso. Nonostante la vittoria iniziale, il forte nel quale si trovava Washington fu assediato dai francesi e i miliziani furono costretti ad arrendersi e ad evacuare il forte, che passò dunque in mano francese. Tale evento fu quindi anche la causa della guerra tra la [[Francia]] e le [[Tredici colonie|colonie inglesi in America]], nota non solo come "guerra dei sette anni:, ma anche con il nome di [[guerra franco-indiana]], che durò dal [[1756]] fino al [[1763]]. Washington venne soprannominato [[Conotocaurius]] ("Distruttore di città") dal capo tribù dei [[Nazione Seneca|Seneca]].<ref>{{cita web| titolo=Conotocarious| lingua=en|url=https://www.mountvernon.org/library/digitalhistory/digital-encyclopedia/article/conotocarious/| editore=Mount Vernon Ladies' Association| accesso=13 febbraio 2022}}</ref>
 
Dopo questa esperienza Washington partecipò anche alla [[battaglia del Monongahela]], dove, nonostante la sconfitta subita, dimostrò sangue freddo e notevoli capacità di coordinamento, senza mostrare segni di nervosismo anche dopo che tre cavalli, sui quali era salito in sella, erano stati uccisi nel corso della battaglia. Nel [[1758]] ebbe infine un ruolo centrale nella cattura del forte francese di Duquesne<ref name="Bell, William Gardner 1983, p. 52 & 66"/>, nei pressi dell'odierna [[Pittsburgh]], e nel [[1759]] fu congedato su sua richiesta dal servizio nella milizia.<ref>Per le critiche negative riguardanti l'eccessiva ambizione di Washington e i suoi errori militari, vedi Bernhard Knollenberg, ''George Washington: The Virginia Period, 1732–1775'' (1964) and Thomas A. Lewis, ''For King and Country: The Maturing of George Washington, 1748–1760'' (1992).</ref>
Poiché veniva da una famiglia abbastanza agiata ottenne il grado di maggiore.<ref>Brockhaus: Brockhaus in fünf Bändern p.515.</ref> Dopo la morte del fratello Lawrence, George instaurò un'amicizia molto stretta con Sally Fairfax, al quale fece seguito un frequente scambio di lettere negli anni a venire. Tuttavia i contenuti di queste lettere sono a tuttoggi in larga parte ignoti, dal momento che Washington, dopo aver letto le lettere, per paura di cadere vittima di pettegolezzi, le bruciava. Questa corrispondenza durerà fino a 25 anni dopo il loro ultimo incontro avvenuto nel [[1773]], prima che Sally Fairfax lasciasse l'America per trasferirsi in Inghilterra.
 
=== La storia militare di Washington ===
[[File:GW-painting.jpg|thumb|px 100|George Washington ritratto da Trumbull nel 1780]]
Con l'arrivo dalla madrepatria del generale [[Edward Braddock]], il giovane George Washington fu nominato aiutante di campo.<ref name="Bell, William Gardner 1983, p. 52 & 66">Bell, William Gardner; COMMANDING GENERALS AND CHIEFS OF STAFF: 1775–2005; Portraits & Biographical Sketches of the United States Army's Senior Officer: 1983, CENTER OF MILITARY HISTORY; UNITED STATES ARMY; WASHINGTON, D.C.: ISBN 0-16-072376-0 : p. 52 & 66</ref> Questa esperienza fu probabilmente fondamentale per Washington che iniziò qui a sentirsi come un "americano" e non un inglese, cittadino di una madrepatria lontana che non aveva mai neanche visto.
In uno scontro armato il generale Braddock fu ferito e l'assemblea della Virginia affidò a Washington la difesa della frontiera. Ottenne il grado di [[colonnello]] e a soli 23 anni aveva dunque già una notevole esperienza militare.<ref>On British attitudes see John Shy, ''Numerous and Armed: Reflections on the Military Struggle for American Independence'' (1990) p. 39; Douglas Edward Leach. ''Roots of Conflict: British Armed Forces and Colonial Americans, 1677–1763'' (1986) p. 106; and John Ferling. ''Setting the World Ablaze: Washington, Adams, Jefferson, and the American Revolution'' (2002) p. 65</ref> A cavallo tra il [[1753]] ed il [[1754]] fu successivamente incaricato dal vicegovernatore della [[Virginia]] [[Robert Dinwiddie]] a partecipare alla Ohio Company, una spedizione di miliziani che aveva come missione quella di contrastare l'espansione dei domini francesi nell'area dei [[Grandi Laghi (America)|grandi laghi]]. Dopo che questa iniziativa era clamorosamente fallita Dinwiddie lo mise al comando di una piccola unità di miliziani con il compito di controllare le attività dei francesi lungo la frontiera della Virginia. Durante quel periodo Washington fece erigere una serie di forti lungo la linea di confine. Nel maggio del 1754 l'unità di miliziani di Washington fu coinvolta nei pressi di [[Jumonville]] in uno scontro a fuoco con dei soldati francesi<ref>Fred Anderson, ''Crucible of War'' (Vintage Books, 2001), p. 6.</ref> e in quella occasione un ufficiale francese fu ucciso. Nonostante la vittoria iniziale il forte nel quale si trovava Washington fu assediato dai francesi e i miliziani furono costretti ad arrendersi e ad evacuare il forte, che passò dunque in mano francese. Tale evento fu quindi anche la causa della guerra tra la [[Francia]] e le [[Tredici colonie|Colonie inglesi in America]], nota non solo come guerra dei sette anni, ma anche con il nome di [[guerra franco-indiana]] che durò dal [[1756]] fino al [[1763]].
 
Dopo questa esperienza Washington partecipò anche alla [[battaglia del Monongahela]], dove, nonostante la sconfitta subita, dimostrò sangue freddo e notevoli capacità di coordinamento, senza mostrare segni di nervosismo anche dopo che tre cavalli, sui quali era salito in sella, erano stati uccisi nel corso della battaglia. Nel [[1758]] ebbe infine un ruolo centrale nella cattura del forte francese di Duquesne<ref name="Bell, William Gardner 1983, p. 52 & 66"/>, nei pressi dell'odierna [[Pittsburgh]] e nel [[1759]] fu congedato su sua richiesta dal servizio nella milizia.<ref>For negative treatments of Washington's excessive ambition and military blunders, see Bernhard Knollenberg, ''George Washington: The Virginia Period, 1732–1775'' (1964) and Thomas A. Lewis, ''For King and Country: The Maturing of George Washington, 1748–1760'' (1992).</ref>
 
==== Il periodo tra le due guerre ====
[[File:Martha Washington colourwashington.jpg|thumbmin|uprightverticale| Martha Dandridge Custis]]
Finita la guerra con la [[Francia]], il giovane George tornò a Mount Vernon, dove si dedicò nuovamente ai suoi interessi. Durante questo periodo si fidanzò ben due volte prima di conoscere la futura moglie Martha Dandridge Custis, vedova di un uomo facoltoso morto qualche anno addietro. Se pureBenché Martha Dandridge Custis non fosse stata una donna attraente, doveva certamente esserlo il suo patrimonio, che fuin successivamenteseguito stimato averein un valore di 100.000$&nbsp;sterline<ref>Corbin, John: The Unknown Washington, New York 1930</ref> (all'epoca il [[Dollaro statunitense|dollaro]] non esisteva ancora), che deve quindi aver avuto un ruolo importante,almeno comepari devono aver avuto un ruolo importante lealle pressioni che esercitò Sally Fairfax esercitò affinché questoil matrimonio siavesse celebrasseluogo. Fu infine proprio Sally a commissionare i restauri alla tenuta di Mount Vernon dove la coppia si sarebbe poi trasferita. Da alcune lettere inviate da Washington a Sally Fairfax sappiamo che più volte era stato sul punto di rompere il fidanzamento, ma che probabilmente Sally lo aveva dissuaso dal farlo.
 
Dopo le nozze, il 6 gennaio [[1759]], la coppia si trasferì presso la tenuta di Mount Vernon, che nel frattempo era stata ristrutturata. La coppia non ebbe figli<ref>John K. Amory, M.D., "George Washington’sWashington's infertility: Why was the father of our country never a father?" ''Fertility and Sterility'', Vol. 81, No. 3, March 2004. [{{cita testo|url=http://www.asrm.org/Professionals/Fertility&Sterility/georgewashington.pdf |titolo=(online, PDF format)]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090304001647/http://www.asrm.org/Professionals/Fertility%26Sterility/georgewashington.pdf }}</ref>, ma Washington adottò John e Martha, i figli che Martha aveva avuto dal precedente matrimonio e che Washington chiamava amorevolmente ''"Jackie"'' e ''"Patsy"''.<ref>Martha sposò Daniel Parke Custis il 15 maggio 1750 all'età di 18 anni. Daniel morì il 26 luglio 1757. Martha ebbe 4 figli da Custis:
* Daniel Parke Custis: Daniel nato nel 1751 e morto all'età di tre anni ilnel 1754.
* Frances Parke Custis: Frances nato nel 1753 e morto all'età di 4 anni nel 1757.
* Martha Parke Custis ("Patsy"): Patsy nata nel 1756 e morta all'età di 17 anni nel 1773 in seguito ad un attacco epilettico. Fu sepolta a Mount Vernon.
* [[John Parke Custis]] ("Jacky"): Jacky nato il 27 novembre 1754 e morto a 26 anni dopo il 5 novembre del 1781 a Yorktown</ref> Nonostante lo stretto legame sentimentale che aveva con Sally, il matrimonio con Martha Dandridge Custis fu un matrimonio riuscito e la coppia trascorse in modo felice questi anni. In seguito al matrimonio Washington era divenuto uno degli uomini più ricchi della Virginia.<ref>[{{cita testo|url=http://books.google.com/books?hl=en&id=jxgFAAAAYAAJ&dq=George+Washington++By+Eugene+Parsons,+Graeme+Mercer+Adam,+Henry+Wade+Rogers&printsec=frontcover&source=web&ots=6-Vn9reafO&sig=khWlO1neQZAVM_QPsCXyljWMI9c&sa=X&oi=book_result&resnum=1&ct=result |titolo=''George Washington: A Character Sketch'']}}, by Eugene Parsons, Graeme Mercer Adam, Henry Wade Rogers, p. 34, published by H. G. Campbell Publishing Co., 1903</ref> Dal [[17521762]] ricoprì il posto di [[deputato]] e di [[giudice di pace]] a [[Fredericksburg (Virginia)|Fredericksburg]]. Nel [[1773]] Washington incontrò per l'ultima volta Sally Fairfax, che lasciò lo stesso anno l'America per trasferirsi con suo marito in Inghilterra. Nel [[1774]] Washington divenne infine deputato del congresso continentale.
 
=== La carriera politica di George Washington ===
In Virginia conobbe fra gli altri [[Thomas Jefferson]] e udì i dibattiti sulle divergenze fra [[Gran Bretagna]] e colonie d'oltremare. Nel [[1774]], dopo i [[Boston Tea Party|drammatici fatti]] del porto di [[Boston]], il 1º agosto Washington partecipò alla Prima Convenzione della Virginia, dove fu selezionato come delegato al Primo Congresso continentale, dal 5 settembre al 26 ottobre 1774.
==== La guerra di indipendenza ====
{{vedi anche|Guerra di d'indipendenza americana}}
{{militare
[[File:Washington Crossing the Delaware by Emanuel Leutze, MMA-NYC, 1851.jpg|thumb|L'attraversamento del [[fiume Delaware]] nel [[1776]], un ritratto di [[Emanuel Leutze]]]]
|Nome = George Washington
|Immagine = George Washington by John Trumbull (1780).jpg
|Didascalia = [[John Trumbull]], ''ritratto del generale George Washington'' ([[Metropolitan Museum of Art]], [[New York]])
|Data_di_nascita = 22 febbraio 1732
|Nato_a = [[George Washington Birthplace National Monument|Bridges Creek]]
|Data_di_morte = 14 dicembre 1799
|Morto_a = [[Mount Vernon (casa)|Mount Vernon]]
|Cause_della_morte =
|Luogo_di_sepoltura = Washington Family Tomb, [[Mount Vernon (piantagione)|Mount Vernon]]
|Etnia =
|Religione = [[Anglicanesimo]]
|Nazione_servita = [[File:Flag of Great Britain (1707–1800).svg|30px|bordo]] [[Regno di Gran Bretagna]]<br/>[[File:US flag 13 stars – Betsy Ross.svg|30px|bordo]] [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]
|Forza_armata = [[Milizia della Virginia]] (1752-1758)<br/>[[Esercito continentale]] (1775-1783)<br/>[[United States Army|Esercito degli Stati Uniti]] (1798-1799)
|Specialità =
|Unità =
|Reparto =
|Anni_di_servizio = 1752-1758<br>1775-1783<br>1798-1799
|Grado = [[General of the Armies of the United States|Generale degli eserciti degli Stati Uniti]]
|Comandanti =
|Guerre = [[Guerra franco-indiana]]<br/>[[Guerra d'indipendenza americana]]<br/> [[Quasi-guerra]]
|Campagne = [[Teatro settentrionale della guerra d'indipendenza americana|Teatro settentrionale]]<br/>[[Teatro meridionale della guerra d'indipendenza americana|Teatro meridionale]]
|Battaglie = [[Battaglia di Jumonville Glen]]<br/>[[Battaglia di Fort Necessity]]<br/>[[Spedizione Braddock]]<br/>[[Battaglia del Monongahela]]<br/>[[Assedio di Boston]]<br/>[[Battaglia di Long Island]]<br/>[[Battaglia di Trenton]]<br/>[[Battaglia di Brandywine]]<br/>[[Battaglia di Germantown]]<br/>[[Battaglia di Monmouth]]<br/>[[Battaglia di Yorktown]]
|Comandante_di = Milizia della Virginia<br/>Esercito continentale<br/>Esercito degli Stati Uniti
|Decorazioni =
|Studi_militari =
|Pubblicazioni =
|Frase_celebre =
|Altro_lavoro =
|Altro_campo =
|Altro =
|Note =
|Ref =
}}
 
Eletto nel Parlamento della Virginia, conobbe fra gli altri [[Thomas Jefferson]] e udì i dibattiti sulle divergenze fra [[Gran Bretagna]] e colonie d'oltremare. Nel [[1774]], dopo i [[Boston Tea Party|drammatici fatti]] del porto di [[Boston]], Washington fu nominato dal governatore del [[Maryland]] Thomas Jefferson deputato del congresso continentale e lL'anno seguente, (il 15 giugno [[1775]]), su richiesta dello stesso presidente del [[Secondo congresso continentale|congresso continentale]] [[John Hancock]], fu nominato comandante supremo delle forze indipendentiste, l'[[esercito continentale]], formato dalle varie milizie delle colonie.<ref>dtv-Atlas Weltgeschichte "Band 2 Von der Französischen Revolution bis zur Gegenwart" p.291</ref>
 
Nonostante avesse una certa esperienza con la [[milizia]] della Virginia, il futuro presidente disponeva di un esercito mal preparato, poco professionale e decisamente inferiore all'esercito inglese, fatto che indusse inizialmente i generali inglesi a sottovalutare le potenzialità degli avversari. Ciò nonostante, Washington non fu mai un grande stratega, fu semmai un grande organizzatore, capace di impiegare bene le risorse a sua disposizione riorganizzando la milizia in modo efficiente.
 
Consapevole di trovarsi di fronte ad un nemico meglio equipaggiato e addestrato, Washington evitò gli scontri in campo aperto, nei quali avrebbe probabilmente avuto la peggio, ma logorò gli inglesi con attacchi a sorpresa. Per ben sette anni riuscì a tenere unito l'esercito indipendentista e durante questo periodo si diede molto da fare per migliorare l'equipaggiamento del suo esercito, chiedendo ripetutamente nuovi fondi al congresso continentale.
 
[[File:Washington and Lafayette at Valley Forge.jpg|min|sinistra|John Ward Dunsmore, George Washington e il [[Gilbert du Motier de La Fayette|marchese La Fayette]]]]
Dopo aver assunto il comando dell'esercito continentale nel luglio del [[1775]], dovette affrontare il problema di una cronica carenza di polvere da sparo, che rischiò di mettere in serie difficoltà il suo esercito. Dopo aver richiesto lo stanziamento di nuovi fondi al congresso, furono effettuati alcuni attacchi ad arsenali inglesi, alcuni dei quali situati anche nei [[Caraibi]]. In seguito a partire dal [[1776]] gran parte della polvere da sparo utilizzata dai coloni americani contro gli inglesi provenne dalla Francia.<ref>Orlando W. Stephenson, "The Supply of Gunpowder in 1776," ''American Historical Review'', Vol. 30, No. 2 (January 1925), pp. 271–281 in JSTOR</ref>
Dopo aver assunto il comando dell'esercito continentale nel luglio del [[1775]], dovette affrontare il problema di una cronica carenza di [[polvere da sparo]], che rischiò di mettere in serie difficoltà il suo esercito. Dopo aver richiesto lo stanziamento di nuovi fondi al congresso, furono effettuati alcuni attacchi ad arsenali inglesi, alcuni dei quali situati anche nei [[Caraibi]]. In seguito, a partire dal [[1776]], gran parte della polvere da sparo utilizzata dai coloni americani contro gli inglesi provenne dalla Francia.<ref>Orlando W. Stephenson, "The Supply of Gunpowder in 1776," ''American Historical Review'', Vol. 30, No. 2 (January 1925), pp. 271–281 in JSTOR</ref>
 
Per quanto riguarda la scelta del suo staff e delle persone che lo assistevano, George Washington era particolarmente pignolo. Da quanto riferito, pretendeva dalle persone che lo circondavano grande autocontrollo e grande disciplina, anche se in caso di necessità non esitava a ricorrere all'aiuto di persone quali il generale prussiano [[Friedrich Wilhelm von Steuben]], [[Richard Gridley]], [[Horatio Gates]] o [[Artemas Ward]], che dal suo punto di vista per un motivo o per l'altro non vantavano queste qualità.
[[File:Washington and Lafayette.jpg|thumb|left|George Washington e il [[Gilbert du Motier de La Fayette|marchese La Fayette]] ritratti da John Ward Dunsmore]]
Per quanto riguarda la scelta del suo staff e delle persone che lo assistevano George Washington era particolarmente pignolo. Da quanto riferito, pretendeva dalle persone che lo circondavano grande autocontrollo e grande disciplina, anche se in caso di necessità non esitava a ricorrere all'aiuto di persone quali il generale prussiano [[Friedrich Wilhelm von Steuben]], [[Richard Gridley]], [[Horatio Gates]] o [[Artemas Ward]], che dal suo punto di vista per un motivo o per l'altro non vantavano queste qualità.
 
Dopo aver resistito con successo agliai inglesibritannici ed aver riportato una sconfitta di stretta misura in seguito alla [[Battagliabattaglia di Bunker Hill]] ([[Boston]]) e aver subìto poi un vero rovescio nella battaglia di [[Long Island]] nel [[1776]], fu costretto a fare arretrare le truppe nei pressi di [[Valley Forge]], al di fuori della portata delle truppe inglesi. Il 26 dicembre 1776 attraversò quindi, alla testa dei suoi uomini, il [[Delaware (fiume)|fiume Delaware]], sconfiggendo le truppe inglesi a [[Trenton (New Jersey)|Trenton]] in [[New Jersey]], mentre l'anno seguente il [[Horatio Gates|generale Horatio Gates]] e il comandante della milizia [[Benedict Arnold]] sconfissero gli inglesi nella [[battaglia di Saratoga]], dando l'opportunità ai coloni di guadagnarsi il riconoscimento politico della Francia, che garantiràgarantì in seguito un sostegno importante alle forze della milizia.
 
Nel [[1781]] Washington riuscì infine, con l'aiuto delle truppe francesi, condotte dal marchese [[Gilbert du Motier de La Fayette|marchesede La Fayette]] e con le truppe statunitensi guidate dal suo “braccio destro” e aiutante di campo [[Alexander Hamilton]], a sconfiggere le truppe del generale inglese [[Charles Cornwallis]] nella [[battaglia di Yorktown]], ponendo di fatto fine alle ambizioni inglesi di dominio delle 13 colonie. NelCon il [[Trattato di Parigi (1783)|trattato di Parigi del 1783]] la [[Stemma reale del Regno Unito|corona inglese]] riconobbe l'indipendenza delle colonie, ponendo così fine alla cosiddetta [[guerra di indipendenza americana]].
 
==== La Convenzione di PhiladelphiaFiladelfia ====
{{vedi anche|Convenzione di Filadelfia}}
Dal maggio del [[1787]] fino al settembre dello stesso anno si riunì il congresso continentale a [[Filadelfia]] e tra i 54 deputati che vi parteciparono c'era anche George Washington, che ben presto ricoprì la carica di presidente del congresso. Nonostante Washington, per consuetudine data la veste di presidente del congresso, non prendesse posizione nei dibattiti, fu uno dei maggiori fautori di un potere esecutivo forte e di un sistema politico basato su due schieramenti.[[File:Washington Crossing the Delaware by Emanuel Leutze, MMA-NYC, 1851.jpg|min|[[Emanuel Leutze]], L'attraversamento del [[fiume Delaware]] nel 1776|sinistra|355x355px]]
[[File:Scene at the Signing of the Constitution of the United States.jpg|thumb|Immagine che ritrae deputati che sottoscrivono la [[costituzione degli Stati Uniti]]]]
Ben presto fu poi anche avanzata da parte di alcuni deputati della Virginia la richiesta di una nuova costituzione. Le proposte avanzate si spinsero immediatamente nella direzione di una confederazione di tipo federale. Il successivo problema da affrontare era quindi quello di come ripartire i voti dei singoli Stati. Gli Stati che avevano un numero elevato di abitanti erano a favore di un sistema nel quale il voto dei deputati si basasse sul numero degli abitanti dello Stato che rappresentavano, mentre gli Stati più piccoli erano propensi a introdurre un sistema di voto nel quale il voto di ogni singolo deputato avesse lo stesso peso. Alla fine, per accontentare entrambe le fazioni, si trovò una soluzione che soddisfacesse ambedue le richieste. Da un lato si decise di dare lo stesso valore al voto di tutti i deputati, imponendo che il numero di deputati dipendesse dal numero degli abitanti dello Stato che essi rappresentavano, mentre il numero di [[senatore|senatori]] era fissato per tutti gli Stati a due senatori per ogni Stato. Questo compromesso si rese necessario dopo che il voto dello [[New York (stato)|Stato di New York]] a favore della proposta avanzata dagli Stati più piccoli aveva portato a una situazione di quasi parità tra gli schieramenti. Un nodo importante che all'epoca non fu perfettamente chiarito riguardava gli schiavi, che da un lato venivano conteggiati come singoli cittadini, ma che dall'altro non godevano di alcun diritto<ref>Costituzione degli Stati Uniti, articolo I, paragrafo 2, modificati in seguito agli emendamenti XIV e XVI.</ref>. Specialmente gli Stati del Sud, che impiegavano molti schiavi nelle piantagioni, vollero che ogni singolo schiavo contasse come un singolo cittadino, mentre gli Stati del Nord erano contrari a conteggiarli come cittadini, dal momento che erano privi di diritti. Alla fine, per scongiurare il pericolo di una secessione, ci si accordò che cinque schiavi contassero come tre cittadini.{{cn}}
Dal maggio del [[1787]] fino al settembre dello stesso anno si riunì il congresso continentale a [[Filadelfia (Stati Uniti d'America)|Filadelfia]] e tra i 54 deputati che vi parteciparono c'era anche George Washington, che ben presto ricoprì la carica di presidente del congresso. Nonostante Washington, per consuetudine, data la veste di presidente del congresso non prendesse posizione nei dibattiti, fu uno dei maggiori fautori di un potere esecutivo forte e di un sistema politico basato su due schieramenti.
 
La richiesta di Washington di un potere esecutivo forte fu infine accolta dal congresso concentrando gli sforzi nella creazione di un [[Repubblica presidenziale|sistema presidenziale]] nel quale il presidente stesso godeva di poteri di voto e di poteri più forti rispetto a quelli dei singoli governatori. Il presidente aveva quindi il comando su tutte le forze armate e aveva il potere di nominare i giudici della [[Corte Suprema degli Stati Uniti|Corte Suprema]]. Inoltre nella proposta iniziale era previsto che, analogamente a quanto avveniva in una [[monarchia]], il presidente ricoprisse la sua carica a vita.
Ben presto fu poi anche avanzata da parte di alcuni deputati della Virginia la richiesta di una nuova [[costituzione]]. Le proposte avanzate si spinsero immediatamente nella direzione di una confederazione di tipo federale. Il successivo problema da affrontare era quindi quello di come ripartire i voti dei singoli stati. Stati che avevano un numero elevato di abitanti erano a favore di un sistema nel quale il voto dei deputati si basasse sul numero degli abitanti dello stato che rappresentavano, mentre gli Stati più piccoli erano propensi a introdurre un sistema di voto nel quale il voto di ogni singolo deputato avesse lo stesso peso. Alla fine per accontentare entrambe le fazioni, si trovò una soluzione che avrebbe dovuto accontentare tutti. Da un lato si decise di dare lo stesso valore al voto di tutti i deputati, imponendo che il numero di deputati dipendesse dal numero degli abitanti dello stato che essi rappresentavano, mentre il numero di [[senatore|senatori]] era fissato per tutti gli Stati con due senatori per ogni stato. Questo compromesso si rese necessario dopo che il voto dello [[stato di New York]] a favore della proposta avanzata dagli Stati più piccoli, aveva portato a una situazione di quasi parità tra gli schieramenti. Un nodo importante che all'epoca non fu perfettamente chiarito riguardava gli schiavi, che da un lato venivano conteggiati come singoli cittadini ma che dall'altro non godevano di alcun diritto<ref>Costituzione degli Stati Uniti, articolo I, paragrafo 2, modificati in seguito agli emendamenti XIV e XVI.</ref>. Specialmente gli Stati del sud, che impiegavano molti schiavi nelle piantagioni, vollero che ogni singolo schiavo contasse come un singolo cittadino, mentre gli Stati del nord erano contrari a conteggiarli come cittadini, dal momento che erano privi di diritti. Alla fine per scongiurare il pericolo di una [[Indipendentismo|secessione]] ci si accordò che cinque schiavi contassero come tre cittadini.
 
=== La presidenza ===
La richiesta di Washington di un potere esecutivo forte fu infine accolta dal congresso concentrando gli sforzi nella creazione di un [[Repubblica presidenziale|sistema presidenziale]] nel quale il presidente stesso godeva di poteri di voto e di poteri più forti rispetto a quelli dei singoli governatori. Il presidente aveva quindi il comando su tutte le forze armate e aveva il potere di nominare i giudici della [[Corte Suprema degli Stati Uniti|Corte suprema]]. Inoltre nella proposta iniziale era previsto che analogamente a quanto avveniva in una [[monarchia]], il presidente ricoprisse la sua carica a vita.
{{vedi anche|Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1792|Evoluzione territoriale degli Stati Uniti d'America|Presidenza di George Washington}}
{| class="wikitable" style="float:right"
|-
! colspan="2" | Gabinetto
|-
| colspan="2" style="text-align:center" | [[Presidente degli Stati Uniti]]
|-
| George Washington || 1789–1797
|-
| colspan="2" style="text-align:center" | [[Vicepresidente degli Stati Uniti]]
|-
| [[John Adams]] || 1789–1797
|-
| colspan="2" style="text-align:center" | [[Segretario di Stato degli Stati Uniti|Segretario di Stato]]
|-
| [[Thomas Jefferson]] || 1789–1793
|-
| [[Edmund Randolph]] || 1794–1795
|-
| [[Timothy Pickering]] || 1795–1797
|-
| colspan="2" style="text-align:center" | [[Segretario al Tesoro degli Stati Uniti|Segretario al Tesoro]]
|-
| [[Alexander Hamilton]] || 1789–1795
|-
| [[Oliver Wolcott Jr.]] || 1795–1797
|-
| colspan="2" style="text-align:center" | [[Segretario alla Guerra degli Stati Uniti d'America|Segretario della Guerra]]
|-
| [[Henry Knox]] || 1789–1794
|-
| [[Timothy Pickering]] || 1795–1796
|-
| [[James McHenry (politico)|James McHenry]] || 1796–1797
|-
| colspan="2" style="text-align:center" | [[Procuratore generale degli Stati Uniti|Procuratore generale]]
|-
| [[Edmund Randolph]] || 1789–1793
|-
| [[William Bradford (politico)|William Bradford]] || 1794–1795
|-
| [[Charles Lee (politico)|Charles Lee]] || 1795–1797
|-
| colspan="2" style="text-align:center" | [[United States Postmaster General|Ministro delle poste]]
|-
| [[Timothy Pickering]] || 1791–1795
|-
| [[Joseph Habersham]] || 1795–1797
|}
[[File:Federal hall02.jpg|min|sinistra|Immagine della Federal Hall]]
Dopo la ratifica della costituzione americana da parte di tutti i tredici stati federali, il [[collegio elettorale degli Stati Uniti d'America]] avviò la procedura per la prima elezione del presidente. Il 4 febbraio [[1789]] George Washington divenne così il primo [[presidente degli Stati Uniti d'America]] e fu l'unico nella [[storia degli Stati Uniti]] ad essere eletto senza un unico voto contrario. Dopo essere stato confermato dal Senato come nuovo presidente, Washington si recò a [[New York]], presso la [[Federal Hall]]<ref>Michael de la Bedoyere, George Washington, Weimar 1950, p. 260</ref>, dove gli vennero conferiti ufficialmente i poteri di presidente degli Stati Uniti ed il 30 aprile [[1789]], otto giorni dopo la conferma del Senato, prestò il giuramento sul balcone della Federal Hall.<ref name="Morison">{{Cita libro|cognome=Morison|nome=Samuel Eliot|titolo=The Oxford History of the American People, Vol. 2|editore=Meridian|anno=1972|capitolo=Washington's First Administration: 1789–1793}}</ref>
 
In seguito il 1º [[Congresso degli Stati Uniti d'America]] stabilì per il presidente uno stipendio annuo di 25.000 dollari (una somma ingente per l'epoca). Washington, già benestante, rinunciò al compenso. Tuttavia, dopo insistenze del Congresso, alla fine lo accettò, in quanto non si voleva dare l'impressione che solo persone di censo elevato potessero accedere alla presidenza.
=== La Presidenza ===
{{vedi anche|Elezioni presidenziali statunitensi del 1792|Evoluzione territoriale degli Stati Uniti d'America}}
{{Infobox
|NomeTemplate =
|TitoloEst = Gabinetto
|StileGruppo = background:#ccf;
|StileNome = background:#ddf;
|StileValore =
|Gruppo1 = [[Presidente degli Stati Uniti]]
|Nome1 =
|Valore1 =
|Gruppo2 =
|Nome2 = George Washington
|Valore2 = 1789–1797
|Gruppo3 = [[Vicepresidente degli Stati Uniti]]
|Nome3 =
|Valore3 =
|Gruppo4 =
|Nome4 = [[John Adams]]
|Valore4 = 1789–1797
|Gruppo5 = [[Segretario di Stato degli Stati Uniti|Segretario di Stato]]
|Nome5 =
|Valore5 =
|Gruppo6 =
|Nome6 = [[Thomas Jefferson]]
|Valore6 = 1789–1793
|Gruppo7 =
|Nome7 = [[Edmund Randolph]]
|Valore7 = 1794–1795
|Gruppo8 =
|Nome8 = [[Timothy Pickering]]
|Valore8 = 1795–1797
|Gruppo9 = [[Segretario al Tesoro degli Stati Uniti|Segretario al Tesoro]]
|Nome9 =
|Valore9 =
|Gruppo10 =
|Nome10 = [[Alexander Hamilton]]
|Valore10 = 1789–1795
|Gruppo11 =
|Nome11 = [[Oliver Wolcott jr.]]
|Valore11 = 1795–1797
|Gruppo12 = [[Segretario della guerra]]
|Nome12 =
|Valore12 =
|Gruppo13 =
|Nome13 = [[Henry Knox]]
|Valore13 = 1789–1794
|Gruppo14 =
|Nome14 = [[Timothy Pickering]]
|Valore14 = 1795–1796
|Gruppo15 =
|Nome15 = [[James McHenry]]
|Valore15 = 1796–1797
|Gruppo16 = [[Procuratore generale degli Stati Uniti|Procuratore generale]]
|Nome16 =
|Valore16 =
|Gruppo17 =
|Nome17 = [[Edmund Randolph]]
|Valore17 = 1789–1793
|Gruppo18 =
|Nome18 = [[William Bradford (1755-1795)|William Bradford]]
|Valore18 = 1794–1795
|Gruppo19 =
|Nome19 = [[Charles Lee (Procuratore generale)|Charles Lee]]
|Valore19 = 1795–1797
|Gruppo20 = [[United States Postmaster General|Ministro delle poste]]
|Nome20 =
|Valore20 =
|Gruppo21 =
|Nome21 = [[Timothy Pickering]]
|Valore21 = 1791–1795
|Gruppo22 =
|Nome22 = [[Joseph Habersham]]
|Valore22 = 1795–1797
|Ultima =
|StileUltima =
}}
[[File:Federal hall02.jpg|thumb|left|px 50|Immagine della Federal Hall]]
Dopo la ratifica della costituzione americana da parte di tutti i tredici stati federali, il [[collegio Elettorale degli Stati Uniti d'America]] avviò la procedura per la prima elezione del presidente. Il 4 febbraio [[1789]] George Washington divenne così il primo [[presidente degli Stati Uniti d'America]] e fu l'unico nella [[storia degli Stati Uniti]] ad essere eletto senza un unico voto contrario. Dopo essere stato confermato dal senato come nuovo presidente, Washington si recò a [[New York]], presso la [[Federal Hall]]<ref>Michael de la Bedoyere, George Washington, Weimar 1950, p. 260</ref>, dove gli vennero conferiti ufficialmente i poteri di presidente degli Stati Uniti ed il 30 aprile [[1789]], otto giorni dopo la conferma del senato, prestò il [[giuramento]] sul balcone della Federal Hall.<ref name="Morison">{{Cita libro|cognome=Morison|nome=Samuel Eliot|titolo=The Oxford History of the American People, Vol. 2|editore=Meridian|anno=1972|capitolo=Washington's First Administration: 1789–1793}}</ref>
 
Non essendovi precedenti, Washington dovette stabilire tutti i cerimoniali relativi al suo servizio che poi sarebbero stati adottati dai suoi successori. Una delle sue preoccupazioni era quella di non adottare procedure che ricordassero le corti reali europee, ma che meglio si adattassero ad una democrazia. Ad esempio, decise di utilizzare per sé stesso il titolo di "Mr. President" (''Signor Presidente'') rispetto ad altre alternative più pompose.<ref>{{cita testo|url=https://revwar.blogspot.com/2008/07/george-washington-part-5-of-5.html|titolo=My Crazy RevWar Life: George Washington - Part 5 of 5<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref>
In seguito il 1º [[Congresso degli Stati Uniti d'America]] stabilì per il presidente uno stipendio annuo di 25.000 dollari (una somma ingente per l'epoca). Washington, già benestante, rinunciò al compenso. Tuttavia, dopo insistenze del Congresso, alla fine lo accettò in quanto non si voleva dare l'impressione che solo persone di censo elevato potessero accedere alla presidenza.
 
Fu subito chiaro sia a Washington che al suo staff che il suo mandato sarebbe stato con tutta probabilità uno dei mandati più importanti, se non il più importante, nella storia degli Stati Uniti. Le decisioni prese da Washington furono quindi assunte in modo particolarmente prudente e oculato, sapendo che il suo operato sarebbe servito da esempio ai futuri presidenti.
Non essendovi precedenti Washington dovette stabilire tutti i cerimoniali relativi al suo servizio che poi sarebbero stati adottati dai suoi successori. Una delle sue preoccupazioni era quella di non adottare procedure che ricordassero le corti reali europee ma che meglio si adattassero ad una democrazia. Ad esempio decise di utilizzare per sé stesso il titolo di "Mr. President" (''Signor Presidente'') rispetto ad altre alternative più pompose.<ref>[http://revwar.blogspot.com/2008/07/george-washington-part-5-of-5.html My Crazy RevWar Life: George Washington - Part 5 of 5<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
Per quanto riguarda invece la sua famiglia, la nomina a presidente fu una delusione soprattutto per sua moglie Martha, che era convinta di tornare a fare la vita che faceva prima della guerra di indipendenza. Ciò nonostante, ella svolse in modo più che egregio il suo compito di [[First Lady]], intrattenendo gli ospiti e organizzando le formalità nei ricevimenti quando suo marito era troppo preso dalle faccende politiche.
Fu subito chiaro sia a Washington che al suo staff che il suo mandato sarebbe stato con tutta probabilità uno dei mandati più importanti se non il più importante nella storia degli Stati Uniti. Le decisioni prese da Washington furono quindi assunte in modo particolarmente prudente e oculato, sapendo che il suo operato sarebbe servito da esempio ai futuri presidenti.
 
Il 25 febbraio [[1789]] si riunì per la prima volta il neoeletto gabinetto per discutere le politiche da mettere in atto per quanto riguardava la politica interna e la politica estera.<ref>Leonard D. White, ''The Federalists: A Study in Administrative History'' (1948)</ref>
Per quanto riguarda invece la sua famiglia, la nomina a presidente fu una delusione soprattutto per sua moglie Martha che era convinta di tornare a fare la vita che faceva prima della guerra di indipendenza. Ciò nonostante, ella svolse in modo più che egregio il suo compito di [[First Lady]], intrattenendo gli ospiti e organizzando le formalità nei ricevimenti, quando suo marito era troppo preso dalle faccende politiche.
 
Il 25 febbraio [[1789]] si riunì per la prima volta il neoeletto gabinetto per discutere le politiche da mettere in atto per quanto riguarda la politica interna e la politica degli esteri.<ref>Leonard D. White, ''The Federalists: A Study in Administrative History'' (1948)</ref>
 
==== Politica estera ====
Per quanto riguarda la politica degli esteri, Washington tentò per quanto possibile di mantenere una posizione neutrale e cercò di ricevere da quanti più Stati possibili il riconoscimento della neofondata nazione. L'atteggiamento passivo di Washington e il mancato appoggio alla Francia nelle [[guerre rivoluzionarie francesi]] che opponevano quest'ultima alla [[Gran Bretagna]], furono discusse spesso in congresso da entrambe le parti schieratesi di [[Thomas Jefferson]] e [[Alexander Hamilton]] sotto la sua supervisione e appoggio verso quest’ultimo. Queste decisioni di neutralità furono alla base di pesanti critiche sia da parte della popolazione americana che dall'ambasciatore francese [[Edmond Charles Genêt]]. Genêt e il suo governo avevano infatti incitato gli Stati Uniti a insorgere nuovamente nei confronti degli inglesi, attaccando le navi mercantili che navigavano sotto costa.
 
Al contrario, Washington, con l'apporto di [[Alexander Hamilton]], si mosse per una normalizzazione dei rapporti con la Gran Bretagna che sfociò nel [[trattato di Jay]], o trattato di Londra, del 1794. Tale trattato, così chiamato dal nome del capo negoziatore [[John Jay]], contribuicontribuì a risolvere le questioni rimaste aperte dopo la rivoluzione americana e portò allo sviluppo di floridi commerci con l'Inghilterra. La sua approvazione da parte del Congresso fu tuttavia molto sofferta, in quanto fortemente osteggiato da [[Thomas Jefferson]] e dai suoi sostenitori.
 
==== Politica interna ====
Pur non appartenendo a nessuno schieramento politico e favorendo un sistema che si basasse su due schieramenti, Washington sperò che questi non formassero partiti, temendo che questi potessero essere causa di inutili conflitti. Ciò nonostante giàsi formarono tra i suoi più stretti collaboratori, si formaronogià durante questo periodo, le prime divisioni. Da un lato il Segretario del Tesoro [[Alexander Hamilton che]] premeva affinché fosse istituita una banca centrale e dall'altraaltro il futuro fondatore del [[Partito Democratico-Repubblicano]], Thomas Jefferson, che si opponeva a tale iniziativa. Nonostante i sostenitori di Jefferson si opponessero con tutti i mezzi agli intenti di Hamilton, pare che Washington, pur non avendo mai preso ufficialmente posizione al riguardo, favorisse fortemente il futuro fondatore del [[Partito Federalista (Stati Uniti d'America)|Partito Federalista]], Hamilton.
 
Washington nel 1789 nominò i primi dieci giudici della neocostituita [[Corte Suprema degli Stati Uniti|Corte Suprema]], incluso il primo presidente della stessa, il ''Chief Justice'' [[John Jay]].<ref>"{{cita testo|url=http://www.supremecourtus.gov/about/about.html|titolo=Supreme Court of the United States|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090114003650/http://www.supremecourtus.gov/about/about.html }}". About The Court: Members of the Supreme Court (1789 to Present) (PDF).</ref>
 
Il 20 febbraio [[1792]], firmando il [[Postal Service Act]], fondò il [[Dipartimento dell'Ufficio Postale degli Stati Uniti]] e, sempre nel 1792, fu riconfermato nella carica di Presidente degli Stati Uniti con solo tre deputati astenuti e neanche un voto contrario.
Washington nel 1789 nominò i primi dieci giudici della neocostituita [[Corte Suprema degli Stati Uniti|Corte Suprema]] incluso il primo presidente della stessa, il ''Chief Justice'', [[John Jay]].<ref>"[http://www.supremecourtus.gov/about/about.html Supreme Court of the United States]". About The Court: Members of the Supreme Court (1789 to Present) (PDF).</ref>
 
{| class="wikitable" style="float:right"
Il 20 febbraio [[1792]], firmando il [[Postal Service Act]], fondò il [[Dipartimento dell'Ufficio Postale degli Stati Uniti]] e sempre nel 1792 fu riconfermato nella carica di Presidente degli Stati Uniti con solo tre deputati astenuti e neanche un voto contrario.
{|class="wikitable" align=right
|-
!Stati ammessi all'Unione
|-
|[[Carolina del NordVermont]] – 214 novembremaggio 17891791 <small>14º stato</small>
|-
|[[Rhode IslandKentucky]] – 29 maggiogiugno 17901792 <small>15º stato</small>
|-
|[[VermontTennessee]] – 4 maggiogiugno 17911796 <small>16º stato</small>
|-
|[[Kentucky]] – 1º giugno 1792 <small>17º stato</small>
|-
|[[Tennessee]] – 1º giugno 1796 <small>18º stato</small>
|}
Nel [[1793]] si trovò infine a dover reprimere una rivolta nello stato della [[Pennsylvania]] causata dalla introduzione di due anni addietro di una [[tassa]] sulle bottiglie di [[Whiskywhisky]], proposta dallo stesso Hamilton per risanare i debiti statunitensi della guerra di indipendenza. Per ripristinare l'ordine nello stato della Pennsylvania dovette inviare ben 13.000 soldati.<ref>{{Cita web|cognome=Hoover|nome=Michael|url=httphttps://www.ttb.gov/public_info/whisky_rebellion.shtml|titolo=The Whiskey Rebellion|accesso=19 ottobre 2007|data= |editore=[[Alcohol and Tobacco Tax and Trade Bureau|United States Alcohol and Tobacco Tax and Trade Bureau]]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071013185438/http://ttb.gov/public_info/whisky_rebellion.shtml|urlmorto=sì}}</ref> Se pure alla fine non civi siano statifurono scontri violenti tra l'esercito e la popolazione, questo fatto dimostrò che Washington era anche in grado di ripristinare l'ordine anche con l'ausilio di metodi forti, quali appunto la soppressione di rivolte.
 
Durante il suo periodo di mandato ai tredici statiStati federali originari sise ne aggiunsero altri cinquetre, cheovvero erano lo stato del [[Carolina del Nord]], lo stato di [[Rhode Island]], lo stato delil [[Vermont]], lo stato delil [[Kentucky]] e lo stato delil [[Tennessee]].
 
==== Termine della presidenza ====
Dopo che nel 1797 andò a termineterminò anche il suo secondo mandato di presidente degli Stati Uniti fu rieletto nuovamente, ma rifiutò il terzo mandato, sostenendo<ref>{{Cita web |url=http://millercenter.org/president/washington/essays/biography/9 |titolo=Impact and Legacy|sito=American President: George Washington (1732–1799)|editore=[[Miller Center of Public Affairs]], University of Virginia|accesso=13 novembre 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111030080818/http://millercenter.org/president/washington/essays/biography/9}}</ref>, come poi avrebbe fatto anche [[Thomas Jefferson|Jefferson]], che era pericoloso accentrare il potere per troppo tempo nelle mani di un solo uomo, anche se tale consuetudine venne codificata solamente nel [[1951]] con l'approvazione del [[Costituzione degli Stati Uniti#Emendamenti successivi .2811-27.29|22º emendamento alla Costituzione statunitense]].<ref>Dopo la elezione di [[Franklin D. Roosevelt|Franklin Delano Roosevelt]] per quattro mandati, fu introdotto il limite dei due mandati dal ventiduesimo emendamento della costituzione.</ref>
=== Gli ultimi anni ===
 
Washington si ritirò quindi completamente dalla vita politica, lasciando ai suoi concittadini un messaggio di addio in cui li esortava a non lasciarsi coinvolgere nelle rivalità europee ed a mantenere l'America estranea ad ogni alleanza.<ref>{{Cita libro|titolo=Dalla preistoria ad oggi|autore=Giorgio Spini|edizione=Cremonese - Roma|annooriginale=1967|pp=266-267|volume=4|capitolo=l'America nella prima metà del XIX}}
Washington si ritirò quindi completamente dalla vita politica. L'anno seguente però, quando i rapporti tra Francia e Stati Uniti si inasprirono, al fine di evitare una guerra tra i due paesi, il nuovo presidente [[John Adams]] lo nominò capo in comando delle forze armate. Washington accettò l'incarico se pure alla fine la sua nomina si rivelò superflua in quanto i rapporti tra i due paesi si distesero e il pericolo di una guerra fu scongiurato.
</ref>
==== Comandante in capo ====
Nel luglio dell'anno seguente, però, quando i rapporti tra Francia e Stati Uniti si inasprirono, al fine di evitare una guerra tra i due paesi, il nuovo presidente [[John Adams]] lo nominò comandante in capo dell'[[United States Army|Esercito degli Stati Uniti]] (1798-1799). Washington accettò l'incarico, e dopo la [[quasi-guerra]], sorta di conflitto non dichiarato, i rapporti tra i due paesi si distesero ed il pericolo di una guerra totale fu scongiurato.
 
=== Gli anni dopo il ritiro dalla scena politica ===
==== Vita privata ====
{{vedi anche|Mount Vernon (piantagione)}}
[[File:Washington farmer.jpg|thumb|Washington a Mount Vernon, [[Litografia (arte)|Litografia]] fatta da Régnier nel 1853]]
AlWashington riguardo della sua vita privata non c'è molto da dire in quanto tuttidedicò gli anni più importanti della sua vita, Washington li dedicò al servizio alladei nazione,neonati lasciando[[Stati pocoUniti tempod'America]]; pertuttavia la sua vitabiografia privata.lascia Ciòspazio nonostantea sudiversi alcuneaneddoti vicendedegni chedi losuscitare riguardano circolano degli interessanti aneddotiinteresse.
[[File:Junius Brutus Stearns - George Washington as Farmer at Mount Vernon.jpg|min|Junius Brutus Stearns, Washington a Mount Vernon]]
 
Primo tra tutti un aneddotoepisodio che dovrebbe dimostraredimostrante l'onestà del giovane Washington, e che fu pubblicato da un [[Chiesa anglicana in America|pastore anglicano]] di nome [[Mason Weems]] in un libro per bambini. Secondo quanto riferito: il giovane Washington avrebbe abbattuto all'età di otto anni un ciliegio del padre per provare l'ascia ricevuta in regalo il giorno prima. Una volta abbattuto l'albero,; il padre, accortosi che il ciliegio era stato tagliato, avrebbe chiesto al figlio chi lo avesse fatto. Washington replicò semplicemente: "I can not tell a lie, it was me who chopped down the cherry tree" (letteralmente: "nonNon posso mentire, sono stato io ad abbattere il ciliegio").<ref>{{Cita web|url=http://www.class.uidaho.edu/ngier/305/foundfathers.htm|titolo=Religious Liberalism and the Founding Fathers|autore=Nicholas F. Gier, University of Idaho, Moscow (Idaho)|data=1980 and 2005|accesso=11 dicembre 2007}}</ref>
 
Altrettanto famosa è la vastissima collezione di dentiere che il presidente si fece fare,<ref>{{Cita web|url=http://www.americanrevolution.org/dental.html|titolo=George Washington - A Dental Victim|accesso=30 giugno 2006|autore=Barbara Glover}}</ref> in quanto già dal ventiquattresimo anno di vita in poi cominciò a perdere in modo sistematico tutti i denti, fatto che probabilmente è imputabile alla dieta ricca di zuccheri dell'epoca. Sembra inoltre che all'epoca della sua nomina a presidente avesse ormai solamente un unico dente, mentre tutti gli altri gli erano stati asportati a causa delle diverse carie.<ref name="teeth">[[John LloydHardress (writer)Wilfred Lloyd|Lloyd, J]] & [[John Mitchinson|Mitchinson, J]]: "[[The Book of General Ignorance]]". Faber & Faber, 2006.</ref> A tutto ciò si aggiunse anche il fatto che Washington non era di costituzione robusta, e che da bambino aveva sofferto sia di [[difterite]] che di [[tubercolosi]].
 
Dopo che si fu ritirato dalla carica di presidente degli Stati Uniti, una delle attività che svolse per mantenersi, tra le altre, fu quella di produrre [[whisky]] nella sua tenuta di Mount Vernon. Nel 1799 la [[distilleria]] di George Washington produsse circa {{formatnum:11000}} [[gallone|galloni]] di [[whisky]] (circa {{formatnum:41600}} litri), contro una media di 650 galloni delle altre distillerie; ciò la rese la più grande distilleria di whisky in America a quei tempi. Il suo whisky era prodotto distillando [[segale]] (60%), [[mais]] (35%) e malto d'orzo (5%). Oggi una fedele riproduzione di tale distilleria produce ancora delle piccole partite di whisky.
Infine per quanto riguarda il suo operato, egli stesso non lo definì mai come un privilegio, bensì come un dovere, al quale si sarebbe sottratto volentieri. Contrariamente a molti dei suoi successori Washington non fu mai un uomo di popolo ma tenne sempre le distanze dalle grandi folle.
 
Infine, per quanto riguarda il suo operato, egli stesso non lo definì mai come un privilegio, bensì come un dovere, al quale si sarebbe sottratto volentieri. Contrariamente a molti dei suoi successori, Washington non fu mai un uomo di popolo, ma tenne sempre le distanze dalle grandi folle.
==== Gli ultimi anni di vita ====
[[File:Washington Tomb.jpg|thumb|La tomba di Washington a Mount Vernon.]]
Ritiratosi a Mount Vernon dopo aver abbandonato la scena pubblica definitivamente, George Washington morì nel dicembre [[1799]]. Il 12 dicembre Washington fece una lunga ed estenuante ispezione alla sua fattoria nonostante le pessime condizioni meteorologiche di quei giorni, rimanendo esposto per molte ore al freddo e ad una pioggia ghiacciata. Rientrato a casa solo in tarda serata non cambiò neanche i suoi abiti fradici prima di cenare. Il giorno successivo Washington si svegliò con i sintomi di una forte [[influenza]] e con la febbre alta. La [[laringite acuta|laringite]] che ne conseguì ed il peggioramento delle sue condizioni nei giorni successivi ne causarono la morte. La sera del 14 dicembre Washington morì in presenza del suo medico curante James Craik e del suo segretario personale Tobias Lear V.
 
==== La morte ====
Secondo alcuni medici contemporanei furono però proprio le cure di Craik a causarne la morte. I [[salasso|salassi]] effettuati ed il [[cloruro mercuroso]] somministratoli avrebbero causato una reazione di shock in seguito alla forte [[disidratazione]]. La morte sarebbe infine subentrata a causa di [[asfissia]].<ref>{{Cita web |cognome=Vadakan, M.D. |nome=Vibul V. |titolo=A Physician Looks At The Death of Washington |sito=Early America Review |editore=Archiving Early America |data=Winter/Spring 2005 |url=http://www.earlyamerica.com/review/2005_winter_spring/washingtons_death.htm|accesso=17 febbraio 2008 }}</ref>
[[File:Washington Tomb.jpg|min|Le tombe di George Washington (a destra) e della moglie a [[Mount Vernon (piantagione)|Mount Vernon]]]]
Recatosi a Mount Vernon, George Washington morì nel dicembre [[1799]]. Il 12 dicembre Washington fece una lunga ispezione alla sua fattoria, nonostante le pessime condizioni meteorologiche, rimanendo esposto per molte ore al freddo e ad una pioggia ghiacciata. Rientrato a casa in tarda serata, non si cambiò gli abiti fradici prima di cenare. La mattina dopo si svegliò con una forte [[influenza]] e con la febbre alta. Una [[laringite acuta|laringite]] ed il peggioramento delle sue condizioni nei giorni successivi ne causarono la morte la sera del 14 dicembre; Washington morì in presenza del suo medico curante James Craik e del suo segretario personale Tobias Lear V.
 
Secondo alcuni medici contemporanei, furono però proprio le cure di Craik a causarne la morte. I [[salasso|salassi]] effettuati ed il [[cloruro mercuroso]] somministratogli avrebbero causato uno shock in seguito alla forte [[disidratazione]]. La morte sarebbe infine subentrata per [[asfissia]].<ref>{{Cita web |cognome=Vadakan, M.D. |nome=Vibul V. |titolo=A Physician Looks At The Death of Washington |sito=Early America Review |editore=Archiving Early America |data=Winter/Spring 2005 |url=http://www.earlyamerica.com/review/2005_winter_spring/washingtons_death.htm|accesso=17 febbraio 2008 }}</ref>
In seguito alla sua morte tutti i membri delle [[Forze armate degli Stati Uniti|forze armate statunitensi]] portarono per un periodo di sei mesi una fascia nera al braccio in segno di lutto, mentre lo stesso [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] ordinò un periodo di dieci giorni di lutto in tutta la Francia.<ref>[http://www.washingtondaylight.org/news/GW-Birthday-Speech.pdf Welcome washingtondaylight.org - BlueHost.com<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
In seguito alla morte, i membri delle [[Forze armate degli Stati Uniti|forze armate statunitensi]] portarono per sei mesi una fascia nera al braccio e [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] ordinò un periodo di dieci giorni di lutto in tutta la Francia.<ref>{{cita testo|url=http://www.washingtondaylight.org/news/GW-Birthday-Speech.pdf|titolo=Welcome washingtondaylight.org - BlueHost.com<!-- Titolo generato automaticamente -->|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090205093240/http://www.washingtondaylight.org/news/GW-Birthday-Speech.pdf }}</ref>
Durante la sua vita aveva accumulato una certa fortuna, che fu valutata attorno al milione di dollari. Nella sua tenuta aveva anche molti schiavi neri, ma non ne vendette mai uno, né ne acquistò altri. Dopo la sua morte in suo onore gli statunitensi costruirono, non lontano da Mount Vernon, la [[Washington|nuova capitale]] della nazione, a cui fu dato il suo nome.
 
Da vivo aveva accumulato una certa fortuna, valutata attorno al milione di dollari. Nella sua tenuta aveva anche molti schiavi neri, ma non ne vendette mai uno, né ne acquistò altri. Dopo la morte, in suo onore gli statunitensi costruirono, non lontano da Mount Vernon, la [[Washington|nuova capitale]] della nazione, alla quale fu dato il suo nome.
Washington venne sepolto proprio presso [[Mount Vernon (Virginia)|Mount Vernon]].
 
Washington fu sepolto a [[Mount Vernon (piantagione)|Mount Vernon]].
==== Dopo la morte di Washington ====
[[File:George Washington dollar.jpg|thumb|Immagine di George Washington su una [[banconota da un dollaro]]
George Washington non ebbe mai la fortuna di vedere la nuova capitale della neo fondata nazione che avrebbe in seguito portato il suo nome. Ciò nonostante lo stesso Washington influenzò inconsapevolmente in modo decisivo la scelta di dove erigere la nuova capitale. Fino al [[1790]] era stata New York la capitale degli Stati Uniti per poi divenire nuovamente Filadelfia. Quando si tentò di prendere una decisione definitiva su quale città dovesse divenire la capitale, a causa dei forti interessi economici in gioco si creò un contenzioso di tali proporzioni tra i singoli stati che si giunse ad una paralisi decisionale. In tale situazione di completa stasi poteva quindi succedere che tra un trasferimento e l'altro di tutti gli uffici amministrativi, a causa dei continui cambiamenti e delle continue incertezze, alcuni uffici rimanessero nella città nella quale si trovavano, mentre gli altri venissero spostati a centinaia di chilometri di distanza, ostacolando lo svolgimento delle pratiche amministrative.
 
==== Dopo la morte ====
Per porre fine a questa situazione il Congresso deliberò il [[Residence Act]] del [[1790]] con il quale deliberò la costruzione di una nuova città al di fuori del territorio di uno degli stati federali. Si creò pertanto il [[District of Columbia]], situato a sud della [[Linea Mason-Dixon|linea Dixon]], all'interno del quale venne poi costruita la città di [[Washington D.C.]]. L'incarico di progettare la nuova città fu quindi assegnato da Washington in persona all'architetto francese [[Pierre Charles L'Enfant]], che avviò i lavori nel [[1791]] per terminarli grosso modo nove anni più tardi nel [[1800]]. Durante questo periodo fu usata come capitale provvisoria la città di Filadelfia dove già in precedenza si era riunito il congresso durante la convenzione di Filadelfia.
[[File:US-$1-LT-1869-Fr-18.jpg|alt=|min|George Washington ritratto su una banconota da 1 dollaro del 1868]]
George Washington non ebbe mai la fortuna di vedere la nuova capitale della neo fondata nazione, città che avrebbe in seguito portato il suo nome. Ciò nonostante, lo stesso Washington influenzò inconsapevolmente in modo decisivo la scelta di dove erigere la nuova capitale. Fino al [[1790]] era stata [[New York]] la capitale degli Stati Uniti, per poi divenire nuovamente [[Filadelfia]]. Quando si tentò di prendere una decisione definitiva su quale città dovesse divenire la capitale, a causa dei forti interessi economici in gioco si creò un contenzioso di tali proporzioni tra i singoli stati che si giunse ad una paralisi decisionale. In tale situazione di completa stasi poteva quindi succedere che tra un trasferimento e l'altro di tutti gli uffici amministrativi, a causa dei continui cambiamenti e delle continue incertezze, alcuni uffici rimanessero nella città nella quale si trovavano, mentre gli altri venissero spostati a centinaia di chilometri di distanza, ostacolando lo svolgimento delle pratiche amministrative.
 
Per porre fine a questa situazione, il Congresso deliberò il [[Residence Act]] del [[1790]], con il quale venne decisa la costruzione di una nuova città al di fuori del territorio di uno degli stati federali. Si creò pertanto il [[Distretto di Columbia]], situato a sud della [[Linea Mason-Dixon|linea Dixon]], all'interno del quale venne poi costruita la città di [[Washington]]. L'incarico di progettare la nuova città fu quindi assegnato da Washington in persona all'architetto francese [[Pierre Charles L'Enfant]], che avviò i lavori nel [[1791]] per terminarli grosso modo nove anni più tardi, nel [[1800]]. Durante questo periodo fu usata come capitale provvisoria la città di Filadelfia, dove già in precedenza si era riunito il congresso per la convenzione omonima. La nuova città, intitolata a Washington stesso, divenne infine la capitale degli Stati Uniti nel [[1801]], due anni dopo la morte di Washington.
Washington D.C. divenne infine la capitale degli Stati Uniti nel [[1801]], due anni dopo la morte di Washington.
 
Durante la [[Guerra anglo-americana|guerra del 1812]], uno squadrone navale britannico "salutò" la tomba del primo presidente con 21 umilianti cannonate.<ref name=":0">{{Cita libro|autore=Mario del Pero|titolo=Libertà e impero. Gli Stati Uniti e il mondo 1776-2016|editore=Editori Laterza|p=97|ISBN=978-88-581-2827-5}}</ref>
In seguito nel corso della storia degli Stati Uniti, molte organizzazioni, istituti, scuole, università e perfino uno stato porteranno in onore a Washington il nome del padre fondatore di questa nazione, rendendo Washington uno dei simboli più importanti degli Stati Uniti e rendendolo certamente il personaggio più noto della storia americana.<ref name=Stazesky /> Nel [[1889]] fu annesso il quarantaduesimo stato degli Stati Uniti, al quale fu dato il nome di [[Washington (stato)|Stato di Washington]]. In suo onore fu poi eretto nel [[1848]] dall'architetto [[Robert Mills]] a Washington D.C. il [[Monumento a Washington|Washington Mounument]], che per un breve periodo fu con i suoi 169 metri di altezza l'edificio più alto al mondo. In suo onore fu anche eretto il Washington Masonic National Memorial ad [[Alexandria (Virginia)|Alexandria]] nello stato della Virginia, che fu realizzato esclusivamente con donazioni da parte dei membri massoni della loggia di Alexandria.
 
In seguito, molte organizzazioni, istituti, scuole, università e anche uno Stato avrebbero preso, in onore a Washington, il nome del padre fondatore di questa nazione, rendendo Washington uno dei simboli più importanti degli Stati Uniti e certamente il personaggio più noto della storia americana.<ref name=Stazesky /> Nel [[1889]] fu ammesso il quarantaduesimo Stato degli Stati Uniti, al quale fu dato il nome di [[Washington (stato)|Stato di Washington]]. In suo onore fu poi eretto nel [[1848]] dall'architetto [[Robert Mills (architetto)|Robert Mills]] a Washington il [[Monumento a Washington|Washington Monument]] che, per un breve periodo, fu, con i suoi 169 metri di altezza, l'edificio più alto al mondo. In suo onore fu anche eretto il Washington Masonic National Memorial ad [[Alexandria (Virginia)|Alexandria]] nello stato della Virginia, che fu realizzato esclusivamente con donazioni da parte dei membri massoni della loggia di Alexandria.
Dal [[1935]] in poi tutti i biglietti da un dollaro portano il volto di Washington, e sempre in suo onore la [[marina statunitense]] ha battezzato sia la portaerei CVN-73 della [[classe Nimitz]], che il sommergibile nucleare SSBN-589 con il suo nome.
 
Dal [[1935]] in poi tutti i biglietti da un dollaro portano il volto di Washington; sempre in suo onore la [[Marina statunitense]] ha battezzato con il suo nome sia la portaerei CVN-73 della [[classe Nimitz]] che il sommergibile nucleare SSBN-589.
 
== Ideali e convinzioni ==
=== L'opinione e la gestione di Washington riguardo alla schiavitù ===
{{vedi anche|George Washington e la schiavitù}}
[[File:Mtvernon1.jpg|thumb|upright=1.8|La tenuta di Mount Vernon]]
Come molti dei padri fondatori e come innumerevoli ricchi proprietari terrieri anche Washington possedeva molti [[schiavo|schiavi]]. Washington acquisì i suoi primi schiavi all'età di undici anni<ref>{{Cita libro |titolo=George Washington and Slavery |url=https://archive.org/details/georgewashington00hirs |cognome=Hirschfeld |nome=Fritz |anno=1997 |editore=University of Missouri Press |isbn=978-0-8262-1135-4 |paginep={{cita testo|url=https://archive.org/details/georgewashington00hirs/page/11|titolo=11}} }}</ref> e nel corso della sua vita arrivò a possedere fino a 316 schiavi, ai quali si aggiungevano 40 schiavi che aveva affittato ed ulteriori 153 schiavi di proprietà di sua moglie che, se pure non appartenesseroappartenevano a lui, erano di fatto sotto il suo controllo. Come avveniva di consuetudine su tutte le piantagioni della Virginia gli schiavi dovevano lavorare dall'alba fino al tramonto e venivano alloggiati in abitazioni in precarie condizioni. Diverse furono le impressioni che ebbero i visitatori che giunsero a Mount Vernon nel corso degli anni. Secondo alcuni Washington era uno dei proprietari più severi di tutta la zona, mentre secondo altri egli trattava gli schiavi quasi al pari con i suoi concittadini."<ref>Number of slaves: Henry Wiencek, ''An Imperfect God: George Washington, His Slaves, and the Creation of America'', p. 46; Ellis, pp. 262–63. Quotes from visitors to Mount Vernon: Ferling, p. 476.</ref>
 
Gli schiavi di sua proprietà crebbero nel tempo, soprattutto attraverso l'eredità, l'acquisto e con i figli degli stessi schiavi. Nel 1759 ottenne il controllo degli schiavi Dower appartenenti alla tenuta Custis, avendo contratto matrimonio con [[Martha Dandridge Custis Washington|Martha Dandridge Custis]].
A partire dal primo periodo della guerra di indipendenza Washington iniziò a non vendere più i propri schiavi senza il loro consenso. Dopo aver sposato sua moglie Martha, la quale anch'essa possedeva numerosi schiavi, molti degli schiavi di Washington si erano sposati con gli schiavi di sua moglie. Dal momento che Washington non poteva vendere gli schiavi di sua moglie, che formalmente non gli appartenevano, la vendita dei suoi schiavi ad altri proprietari terrieri avrebbe frantumato molte delle loro famiglie, fatto che persuase Washington a trattenersi dal rivendere i propri schiavi a nuovi proprietari. Secondo lo storico Henry Wiencek furono però principalmente i discorsi che Washington udì nel periodo della guerra di indipendenza che lo spinsero progressivamente ad una nuova e più umana visione della [[schiavitù]]. Sempre durante il periodo della guerra di indipendenza, vincolato dal fatto di non poter vendere molti dei suoi schiavi a causa del fatto che avevano sposato altri schiavi di proprietà di sua moglie e non essendo riuscito a convincere Martha a cederli, espresse di fronte al fatto di trovarsi di fronte ad una popolazione di schiavi sempre più anziana e sempre meno redditizia, il desiderio di liberarsi di tutti i suoi schiavi; desiderio ostacolato dal vincolo che si era posto di non spezzare le famiglie dei propri schiavi, che egli infine si rifiutò di infrangere.<ref>Slave raffle linked to Washington's reassessment of slavery: Wiencek, pp. 135–36, 178–88. Washington's decision to stop selling slaves: Hirschfeld, p. 16. Influence of war and Wheatley: Wiencek, ch 6. Dilemma of selling slaves: Wiencek, p. 230; Ellis, pp. 164–7; Hirschfeld, pp. 27–29.</ref>
 
Come avveniva di consuetudine su tutte le piantagioni della Virginia gli schiavi dovevano lavorare dall'alba fino al tramonto e venivano alloggiati in abitazioni in precarie condizioni. Diverse furono le impressioni che ebbero i visitatori che giunsero a Mount Vernon nel corso degli anni. Secondo alcuni Washington era uno dei proprietari più severi di tutta la zona, mentre secondo altri egli trattava gli schiavi quasi al pari con i suoi concittadini."<ref>Number of slaves: Henry Wiencek, ''An Imperfect God: George Washington, His Slaves, and the Creation of America'', p. 46; Ellis, pp. 262–63. Quotes from visitors to Mount Vernon: Ferling, p. 476.</ref> Forniva ai suoi schiavi cibo semplice, vestiti e alloggi secondo gli standard sanitari dell'epoca, non sempre adeguati e con scarse cure mediche. In cambio, si aspettava che i suoi, durante la settimana lavorativa di sei giorni, lavorassero diligentemente dall'alba al tramonto. Circa tre quarti lavorava nei campi, mentre il resto era impiegato nella residenza principale, sia come domestici che come artigiani. Gli schiavi, inoltre, integravano la loro dieta andando a caccia, intrappolando e coltivando nel loro tempo libero, ortaggi, acquistando razioni, vestiti e articoli per la casa con le entrate provenienti dalla vendita di selvaggina e prodotti dell'orto. Attorno ai matrimoni e alle famiglie costruirono la propria comunità, anche se Washington esercitò la possibilità di assegnare gli schiavi alle diverse fattorie di sua proprietà, secondo le esigenze dell'azienda, senza riguardo alle loro relazioni, costringendo di fatto molti mariti a vivere separatamente dalle loro mogli e dai loro figli. Washington usò sia la ricompensa che la punizione per incoraggiare e disciplinare i suoi, ma era costantemente deluso quando non riuscivano a soddisfare i suoi severi standard.
Dopo la fine della guerra di indipendenza Washington espresse in molte occasioni pubbliche la sua avversione nei confronti della schiavitù e diede un importante supporto alle visioni del marchese Lafayette a favore dell'emancipazione degli schiavi.<ref>Quotes and Lafayette plans: Dorothy Twohig, "'That Species of Property': Washington's Role in the Controversy over Slavery" in ''George Washington Reconsidered'', pp. 121–22.</ref>
Ciò nonostante, pur sostenendo le idee di Lafayette, Washington non poté mai dare la libertà ai propri schiavi. L'allora legge vigente nello stato della Virginia prevedeva infatti che il proprietario che liberava i propri schiavi dovesse pagare una tassa così elevata, che l'unica via che rimaneva per liberarsi dei propri schiavi era quella di venderli.
 
A quel tempo il suo rapporto nei confronti della schiavitù rifletteva le opinioni prevalenti dei grandi latifondisti della Virginia, non dimostrando scrupoli morali sull'istituzione. Prima dello scoppio della [[Guerra d'indipendenza americana|Guerra civile]], il futuro presidente divenne scettico sull'efficacia economica dell'istituzione. Dopo la guerra, sebbene si sia espresso in privato a sostegno dell'abolizione attraverso un processo legislativo graduale, le sue prospere attività agricole erano ancora condizionate dal lavoro degli schiavi. Al momento della sua morte, avvenuta nel 1799, nella sua tenuta di Mount Vernon erano presenti 317 schiavi, 124 direttamente di sua proprietà, mentre il resto era da lui gestito per conto di altri proprietari.
Queste circostanze proverebbero inoltre che le convinzioni di Washington riguardo alla schiavitù non erano solamente delle semplici frasi retoriche, ma erano supportate da ideali che non poté realizzare a causa delle leggi allora vigenti. Questo spiegherebbe inoltre perché durante la sua vita non abbia rilasciato in libertà nessuno dei suoi schiavi.
 
I primi dubbi di Washington riguardo all'istituzione della schiavitù furono del tutto di natura economica, obbligato ad esercitare una transizione colturale, dal [[tabacco]] ai [[cereali]] avvenuta a partire dal 1760 che lo lasciò con un surplus di schiavi. Nel 1775, come comandante in capo dell'esercito continentale, inizialmente si rifiutò di accettare tra i combattenti gli afro-americani, liberi o schiavi, ma cambiò idea a causa della guerra. Il primo dubbio morale apparve solo nel 1778, durante gli sforzi per vendere alcuni dei suoi schiavi, quando Washington espresse disgusto per averli venduti in un luogo pubblico, desiderando che le famiglie non fossero divise a seguito della vendita. Le sue parole e le sue azioni pubbliche alla fine della Guerra d'indipendenza americana nel 1783 non mostrarono comunque sentimenti antischiavisti. Politicamente, Washington era preoccupato che una questione così controversa come la schiavitù non dovesse minacciare l'unità nazionale, e non parlò mai pubblicamente dell'istituzione
A causa di queste sue convinzioni Washington finì quasi sull'orlo del fallimento, ma ciò nonostante si rifiutò di vendere i propri schiavi ad altri proprietari terrieri, fatto che gli avrebbe permesso di fare un guadagno immediato e di liberarsi di tutti quelli schiavi che risultavano poco redditizi.
 
A partire dal primo periodo della guerra di indipendenza Washington iniziò a non vendere più i propri schiavi senza il loro consenso. Dopo aver sposato sua moglie Martha, la quale anch'essa possedeva numerosi schiavi, molti degli schiavi di Washington si erano sposati con gli schiavi di sua moglie. Secondo lo storico Henry Wiencek furono però principalmente i discorsi che Washington udì nel periodo della guerra di indipendenza che lo spinsero progressivamente ad una nuova e più umana visione della [[schiavitù]]. Sempre durante il periodo della guerra di indipendenza, vincolato dal fatto di non poter vendere molti dei suoi schiavi a causa del fatto che avevano sposato altri schiavi di proprietà di sua moglie e non essendo riuscito a convincere Martha a cederli, espresse di fronte al fatto di trovarsi di fronte ad una popolazione di schiavi sempre più anziana e sempre meno redditizia, il desiderio di liberarsi di tutti i suoi schiavi; desiderio ostacolato dal vincolo che si era posto di non spezzare le famiglie dei propri schiavi, che egli infine si rifiutò di infrangere.<ref>Slave raffle linked to Washington's reassessment of slavery: Wiencek, pp. 135–36, 178–88. Washington's decision to stop selling slaves: Hirschfeld, p. 16. Influence of war and Wheatley: Wiencek, ch 6. Dilemma of selling slaves: Wiencek, p. 230; Ellis, pp. 164–7; Hirschfeld, pp. 27–29.</ref>[[File:Stamp US 1932 2c Washington.jpg|min|Francobollo da 2 centesimi raffigurante George Washington, 1932|sinistra]]Dopo la fine della guerra di indipendenza Washington espresse in molte occasioni pubbliche la sua avversione nei confronti della schiavitù e diede un importante supporto alle visioni dei suoi compagni di guerra [[Gilbert du Motier de La Fayette|Marquis de Lafayette]], [[Alexander Hamilton]] e [[John Laurens]] a favore dell'emancipazione degli schiavi.<ref>Quotes and Lafayette plans: Dorothy Twohig, "'That Species of Property': Washington's Role in the Controversy over Slavery" in ''George Washington Reconsidered'', pp. 121–22.</ref> Ciò nonostante, pur sostenendo le idee dei suoi compagni, Washington non poté mai dare la libertà ai propri schiavi. L'allora legge vigente nello stato della Virginia prevedeva infatti che il proprietario che liberava i propri schiavi dovesse pagare una tassa così elevata, che l'unica via che rimaneva per liberarsi dei propri schiavi era quella di venderli. Queste circostanze proverebbero inoltre che le convinzioni di Washington riguardo alla schiavitù non erano solamente delle semplici frasi retoriche, ma erano supportate da ideali che non poté realizzare a causa delle leggi allora vigenti. Questo spiegherebbe inoltre perché durante la sua vita non abbia rilasciato in libertà quasi nessuno dei suoi schiavi. A causa di queste sue convinzioni Washington finì quasi sull'orlo del fallimento, ma ciò nonostante si rifiutò di vendere i propri schiavi ad altri proprietari terrieri, fatto che gli avrebbe permesso di fare un guadagno immediato e di liberarsi di tutti quelli schiavi che risultavano poco redditizi.
Dopo essere stato eletto Presidente degli Stati Uniti, Washington portò con sé a New York nel [[1789]] sette schiavi: Oney Judge, Moll, Giles, Paris, Austin, Christopher Sheels e William Lee, il quale sarebbe divenuto il suo futuro servitore più fedele. Successivamente, dopo che la capitale fu trasferita a Filadelfia, ai sette schiavi a servizio di Washington si aggiunsero ulteriori due schiavi.<ref>[http://www.ushistory.org/presidentshouse/slaves/index.htm Biographical sketches of the 9]</ref> Sempre nello stesso periodo, dopo essersi trasferito a Filadelfia, due dei suoi schiavi, Oney Judge e Hercules fuggirono. Incoraggiati dall'azione di Hall e Judge anche a Mount Vernon vi furono alcuni tentativi di fuga da parte di alcuni schiavi ma senza alcun successo.
 
A metà degli anni del 1790, in privato, Washington prese in considerazione la possibilità di liberare tutti gli schiavi che controllava, ma non riuscì a realizzarla a causa della sua dipendenza economica e del rifiuto della sua famiglia di collaborare. La sua volontà prevedeva la loro emancipazione, l'unico padre fondatore proprietario di schiavi a farlo. Poiché molti dei suoi erano sposati con gli schiavi di Martha, che non poteva legalmente liberare, Washington stabilì che, ad eccezione del suo cameriere William Lee, che fu liberato immediatamente, i suoi schiavi vennero liberati solo alla morte di Martha. Li liberò nel 1801, un anno prima della sua morte, ma i suoi schiavi, invece di emanciparsi, raggiunsero le proprietà dei suoi nipoti per cui rimasero in schiavitù.
A partire dal [[1780]] lo stato della Pennsylvania tentò gradualmente di abolire la schiavitù, imponendo che chi non fosse residente in Pennsylvania non potesse detenere schiavi per un periodo superiore a sei mesi.<ref>[http://www.ushistory.org/presidentshouse/history/gradual.htm Pennsylvania's Gradual Abolition Law (1780)]
</ref> Qualora il proprietario non avesse rispettato questa legge, gli schiavi sarebbero divenuti automaticamente liberi. Per evitare quindi che i propri schiavi ricevessero la libertà, Washington fece ruotare ogni tre mesi gli schiavi a suo servizio, portando al di fuori dei confini dello stato gli schiavi che erano stati a servizio nei tre mesi precedenti e sostituendoli con schiavi che erano rimasti al di fuori dei confini dello stato per un periodo analogo. Se pure questa azione fosse formalmente una violazione delle leggi della Pennsylvania, Washington non fu mai sanzionato per tale comportamento.
 
Dopo essere stato eletto Presidente degli Stati Uniti, Washington portò con sé a New York nel [[1789]] sette schiavi: Oney Judge, Moll, Giles, Paris, Austin, Christopher Sheels e William Lee, il quale sarebbe divenuto il suo futuro servitore più fedele. Successivamente, dopo che la capitale fu trasferita a Filadelfia, ai sette schiavi a servizio di Washington si aggiunsero ulteriori due schiavi.<ref>{{cita web|url=http://www.ushistory.org/presidentshouse/slaves/index.htm|titolo=Biographical sketches of the 9 <!--creato automaticamente, da ricontrollare manualmente -->|lingua= |data= |accesso= }}</ref> Sempre nello stesso periodo, dopo essersi trasferito a Filadelfia, due dei suoi schiavi, Oney Judge e Hercules fuggirono. Incoraggiati dall'azione di Hall e Judge anche a Mount Vernon vi furono alcuni tentativi di fuga da parte di alcuni schiavi ma senza alcun successo.
Nonostante questa apparente riluttanza a liberare i propri schiavi, Washington fu l'unico tra i padri fondatori proprietari di schiavi a volere la loro emancipazione. Pur non avendo liberato nessuno dei suoi schiavi nel corso della sua vita, volle che tutti i suoi schiavi venissero liberati dopo la morte di sua moglie Martha, eccezione fatta per il suo servitore personale William Lee, che fu liberato secondo le ultime volontà di Washington dopo la sua morte.
 
A partire dal [[1780]] lo stato della Pennsylvania tentò gradualmente di abolire la schiavitù, imponendo che chi non fosse residente in Pennsylvania non potesse detenere schiavi per un periodo superiore a sei mesi.<ref>{{cita testo|url=http://www.ushistory.org/presidentshouse/history/gradual.htm|titolo=''Pennsylvania's Gradual Abolition Law (1780)''}}</ref> Qualora il proprietario non avesse rispettato questa legge, gli schiavi sarebbero divenuti automaticamente liberi. Per evitare quindi che i propri schiavi ricevessero la libertà, Washington fece ruotare ogni tre mesi gli schiavi a suo servizio, portando al di fuori dei confini dello stato gli schiavi che erano stati a servizio nei tre mesi precedenti e sostituendoli con schiavi che erano rimasti al di fuori dei confini dello stato per un periodo analogo. Se pure questa azione fosse formalmente una violazione delle leggi della Pennsylvania, Washington non fu mai sanzionato per tale comportamento.
 
Nel febbraio [[1793]] Washington appose la firma approvando così, a nome del suo governo, la [[Fugitive Slave Act]] (Legge sugli schiavi fuggitivi). Sebbene, infatti, all'epoca la qualificazione degli schiavi come oggetto di ''proprietà'', negasse a questi la possibilità di difendere i propri diritti costituzionali, la Legge sugli schiavi fuggitivi del 1793 estese la negazione di questo diritto anche ai [[Liberto|liberti]]: agli schiavi fuggiti non venne, così, permesso ottenere processi con una giuria, e non era raro che ai fuggitivi non fosse permesso mostrare prove della propria libertà dinanzi alla corte. Inoltre, a chiunque aiutasse gli schiavi veniva imposta una sanzione con una multa di 500 [[Dollaro|dollari]].<ref name="pbs">{{cita web|url=http://www.pbs.org/wgbh/aia/part2/2h62.html|titolo=Fugitive Slave Act of 1793, dal sito della PBS|lingua=en|accesso=8 dicembre 2007}}</ref>
 
Nonostante questa apparente riluttanza a liberare i propri schiavi, Washington fu l'unico tra i padri fondatori proprietari di schiavi a volere la loro emancipazione.
 
=== L'atteggiamento di Washington nei confronti della religione ===
Washington era di confessione [[Chiesa anglicana|anglicana]]<ref>Family Bible entry http://www.nps.gov/history/history/online_books/hh/26/hh26f.htm</ref><ref>Image of page from family Bible {{cita web |url=http://gwpapers.virginia.edu/project/faq/bible.html |titolo=Copia archiviata |accesso=12 marzo 2013 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://www.webcitation.org/6F8yNynJF?url=http://gwpapers.virginia.edu/project/faq/bible.html |dataarchivio=15 marzo 2013 }}</ref>, che fino ad allora era la religione di Stato nelle colonie americane occupate dalladella coronaCorona inglese.<ref>[{{cita web|url=http://www.history.org/Almanack/life/religion/religiondfn.cfm |titolo=Colonial Williamsburg website] <!--creato automaticamente, da ricontrollare manualmente -->|lingua= |data= |accesso= }}</ref> Nel [[1765]] ricoprì per qualche tempo il ruolo di sagrestano nella chiesa dove andava abitualmente a pregare. In tutta la sua vita Washington fu un credente praticante, che frequentava in modo regolare le funzioni della domenica e non di rado faceva riferimenti espliciti nei suoi discorsi ai valori cristiani.<ref>[{{cita testo|titolo=ushistory.org|url=http://www.ushistory.org/valleyforge/youasked/060.htm ushistory.org]}} [[Eleanor Parke Custis Lewis]]' letter written to [[Jared Sparks]], 1833</ref> Ciò nonostante fu un fautore della libertà di credo a favore della tolleranza tra le comunità di differente confessione. Nel [[1775]] ad esempio ammonì i propri soldati per avere bruciato immagini del [[Pio VI|papa Pio VI]] e diversi oggetti rinvenuti in chiese cattoliche. Nel [[1790]] in una lettera rivolta aalla [[comunità ebraica]] della [[Sinagoga Touro Synagoguedi Newport]] scrisse che la confessione di un uomo non fa differenza, purché egli sia un buon cittadino.<ref>Paul F: George Washington & Religion p.118</ref>
 
=== La massoneria ===
George Washington fu anche uno dei principali esponenti della [[massoneria]] in America durante il suo periodo. Fu iniziato il 4 novembre [[1752]] nella Loggia "[[Fredericksburg (Virginia)|Fredericksburg]]" in [[Virginia]], e divenne Maestro il 4 agosto 1753. Nel [[1779]] gli fu proposto il titolo di "Primo Worshipful Master" (Gran Maestro) della neonata Gran Loggia per tutti i Paesi del [[Commonwealth]], proposta in un'assemblea delle logge della Virginia, ma egli rifiutò la carica perché preferì occuparsi dei problemi militari.
 
Nell'aprileIl del28 aprile [[1788]] fu eletto Maestro Venerabile della Loggia di Alexandria, in Virginia, nei pressi di Washington DC, e il 30 aprile [[1789]] gli fu conferito il titolo di Gran Maestro, carica che mantenne ed esercitò fino alla sua morte.
 
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine = 1776 Washington Before Boston Comitia Americana Second Restrike (Baker-48G) (obv).jpg
|nome_onorificenza = Medaglia d'oro del Congresso Continentale
|collegamento_onorificenza = Medaglia d'oro del Congresso
|motivazione =
|luogodata = 25 marzo [[1776]]
}}
 
== Nella cultura di massa ==
Nel film ''[[Gli invincibili (film)|Gli invincibili]]'' (''Unconquered''), diretto nel 1947 da [[Cecil B. DeMille]], Washington è interpretato da [[Richard Gaines]].
 
Nel film ''[[La Fayette - Una spada per due bandiere]]'' (''Lafayette''), diretto nel 1961 da [[Jean Dréville]], è interpretato da [[Howard St. John]].
 
Washington è presente nel videogioco ''[[Assassin's Creed III]]'' come alleato di [[Connor Kenway]], il [[protagonista]]. Nel DLC della saga ''La Tirannia di Re Washington'' viene [[Corruzione|corrotto]] dal potere del [[Frutto dell'Eden]] e assume i caratteri di un tiranno divenendo sovrano degli [[Stati Uniti d'America]]. È presente anche nel videogioco ''[[Age of Empires III]]'' nel DLC ''[[Warchiefs]]'' ne ''[[I Simpson: Springfield]]'' e in ''[[Futurama]]''
 
È presente altresì in ''[[Maniac Mansion: Day of the Tentacle|Day of the Tentacle]]'', seguito di ''[[Maniac Mansion]]'', della [[LucasArts|Lucasarts]] e in ''[[BioShock Infinite]]'' della [[Irrational Games]], in cui è venerato insieme agli altri padri fondatori, [[Benjamin Franklin]] e [[Thomas Jefferson]], e considerato divino dai fedeli della città volante di Columbia.
 
È inoltre presente come uno dei principali personaggi del consiglio, composto da diversi capi di Stato o [[aristocratici]], in ''[[The Council]]''. Il consiglio dirige le sorti di tutto il mondo tramite decisioni prese a tavolino.
 
La sua statua appare nello sfondo di uno degli stage del videogioco Guilty gear strive<ref name="Stazesky" />
 
== Note ==
{{<references|2}}/>
 
== Bibliografia ==
* Buchanan, John. ''The Road to Valley Forge: How Washington Built the Army That Won the Revolution'' (2004).
<div class="references-small">
* BuchananBurns, John.James ''TheMacGregor Roadand toDunn, ValleySusan. Forge: How''George Washington.'' BuiltTimes, the2004, Armytratta Thatdello Wonstile thecome Revolution'' (2004).guida 368e ppcapo.
* BurnsCunliffe, James MacGregor and Dunn, SusanMarcus. ''George Washington.: Man and Monument'' Times(1958), 2004.tratta 185sia pp.della explorebiografia leadershipsia styledel mito.
* Grizzard, Frank E., Jr. ''George! A Guide to All Things Washington.'' Buena Vista and Charlottesville, VA: Mariner Publishing. 2005. ISBN 0-9768238-0-2. Grizzard è uno dei principali studiosi di Washington.
* Cunliffe, Marcus. ''George Washington: Man and Monument'' (1958), explores both the biography and the myth
* Grizzard, Frank E., Jr. ''George! A Guide to All Things Washington.'' Buena Vista and Charlottesville, VA: Mariner Publishing. 2005. ISBN 0-9768238-0-2. Grizzard is a leading scholar of Washington.
* Hirschfeld, Fritz. ''George Washington and Slavery: A Documentary Portrayal''. University of Missouri Press, 1997.
* Ellis, Joseph J. ''His Excellency: George Washington''. (2004) ISBN 1400040310. AcclaimedInterpretazione interpretationdella ofcarriera Washington'sdi careerWashington.
* Elkins, Stanley M. ande Eric McKitrick. ''The Age of Federalism.'' (1994) theil leadingprincipale scholarlytrattato historyaccademico ofsugli theanni 1790s1790.
* Ferling, John E. ''The First of Men: A Life of George Washington'' (1989). BiographyBiografia fromscritta ada leadinguno scholardei principali studiosi.
* Fischer, David Hackett. ''Washington's Crossing.'' (2004), prize-winningpremiato militaryresoconto historystorico focusede onmilitare in particolare degli anni 1775–1776.
* Flexner, James Thomas. ''Washington: The Indispensable Man.'' (1974). ISBN 0-316-28616-8 (1994riedizione reissue1994). Single-Compendio in volume condensationunico ofdella Flexner'spopolare popularbiografia four-volumein biographyquattro volumi dello stesso Flexner.
* Freeman, Douglas S. ''George Washington: A Biography''. 7 volumesvolumi, 1948–1957. TheLa standardbiografia scholarlyaccademica biographydi riferimento, winnervincitrice ofdel thepremio Pulitzer Prize. AUna versione in singolo single-volume, abridgementa bycura di Richard Harwell, appearedfu inpubblicata nel 1968.
* Grizzard, Frank E., Jr. ''George Washington: A Biographical Companion.'' ABC-CLIO, 2002. 436Enciclopedia pp.&nbsp;Comprehensivecompleta encyclopediada byuno leadingdei scholarprincipali studiosi di Washington.
* Grizzard, Frank E., Jr. ''The Ways of Providence: Religion and George Washington.'' Buena Vista and Charlottesville, VA: Mariner Publishing. 2005. ISBN 0-9768238-1-0.
* Higginbotham, Don, eda cura di. ''George Washington Reconsidered''. University Press of Virginia, (2001). 336Saggi ppdi ofvari essays by scholarsstudiosi.
* Higginbotham, Don. ''George Washington: Uniting a Nation.'' Rowman & Littlefield, (2002). 175 pp.
* Hofstra, Warren R., eda cura di. ''George Washington and the Virginia Backcountry''. Madison House, 1998. EssaysSaggi onsugli Washington'sanni formativeformativi yearsdi Washington.
* Lengel, Edward G. ''General George Washington: A Military Life.'' New York: Random House, 2005. ISBN 1400060818.
* Lodge, Henry Cabot. ''George Washington,'' 2 volsvoll. (1889), [http{{cita testo|url=https://www.gutenberg.org/etext/12652 |titolo=vol 1 at Gutenberg]}}; [http{{cita testo|url=https://www.gutenberg.org/etext/12653 |titolo=vol 2 at Gutenberg]}}
* McDonald, Forrest. ''The Presidency of George Washington''. 1988. IntellectualStoria historyintellettuale showingche presenta Washington ascome exemplaresempio ofdi republicanismrepubblicanesimo.
* Smith, Richard Norton ''Patriarch: George Washington and the New American Nation''. FocusesSi onconcentra lastsugli ultimi 10 yearsanni ofdella Washington'svita lifedi Washington.
* Spalding, Matthew. "George Washington's Farewell Address." ''The Wilson Quarterly'' v20#4 (Autumn 1996) pp: 65+.
* Stritof, Sheri ande Bob. "{{cita testo|url=http://marriage.about.com/od/presidentialmarriages/p/gwashington.htm|titolo=George and Martha Washington"|accesso=16 luglio 2008|dataarchivio=27 dicembre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161227145322/http://marriage.about.com/od/presidentialmarriages/p/gwashington.htm|urlmorto=sì}}".
* Wiencek, Henry. ''An Imperfect God: George Washington, His Slaves, and the Creation of America''. (2003).
* [[Woodrow Wilson|Wilson, Woodrow]].''Washington'', traduzione di Decio Cinti, Dall'Oglio Editore, Milano 1956.
</div>
 
== Videogiochi ==
George Washington è presente nel videogioco ''[[Assassin's Creed III]]'', il gioco della Ubisoft, come alleato di [[Connor Kenway]], il protagonista. Ma nel nuovo DLC della saga 'La Tirannia di Re Washington'', egli viene corrotto dal potere del [[Frutto dell'Eden]] e assume i caratteri di un tiranno divenendo sovrano degli [[Stati Uniti d'America]].
 
George Washington è presente anche nel videogioco ''[[Age of Empires III]]'' nel DLC ''Warchiefs'' e nel videogioco ''[[I Simpson: Springfield]]''.
 
== Voci correlate ==
* [[George Washington Masonic National Memorial]]
* [[Monumento a George Washington (Canova)]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q|commons=George Washington}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|url=https://founders.archives.gov/documents/Washington/06-04-02-0404-0001|titolo=Testamento di Washington in cui concede la libertà a tutti i suoi schiavi|lingua=en}}
* {{cita web
* {{collegamenti esterni}}
|lingua=en
* {{cita web|lingua=en|url=https://www.whitehouse.gov/history/presidents/gw1.html|titolo=Biography of George Washington|editore=The White House|accesso=6 gennaio 2008|dataarchivio=12 gennaio 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080112145115/http://www.whitehouse.gov/history/presidents/gw1.html|urlmorto=sì}}
|url= http://www.whitehouse.gov/history/presidents/gw1.html
* {{cita web|autore=Jack D. Warren, Jr.|lingua=en|url=http://www.mountvernon.org/learn/meet_george/index.cfm/ss/21/|titolo=George Washington Biography|editore=George Washington's Mount Vernon|accesso=6 gennaio 2008|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110823160852/http://www.mountvernon.org/learn/meet_george/index.cfm/ss/21}}
|titolo= Biography of George Washington
 
|editore= The White House
{{Box successione
|accesso=6 gennaio 2008
|tipologia = militare
|carica = [[Comandante generale dell'esercito statunitense]]
|immagine = Flag of the United States.svg
|periodo = [[15 giugno]] [[1875]] - [[23 dicembre]] [[1783]]
|precedente = Carica istituita
|successivo = [[Henry Knox]]
|periodo2 = [[13 luglio]] [[1798]] - [[14 dicembre]] [[1799]]
|precedente2 = [[James Wilkinson (politico)|James Wilkinson]]
|successivo2 = [[Alexander Hamilton]]
|periodo3 =
|precedente3 =
|successivo3 =
}}
{{PresidentiUSA
* {{cita web
|predecessore = ''carica istituita''
|autore= Jack D. Warren, Jr.
|periodo = 30 aprile [[1789]] - 4 marzo [[1797]]
|lingua=en
|successore = [[John Adams]]
|url= http://www.mountvernon.org/learn/meet_george/index.cfm/ss/21/
|titolo= George Washington Biography
|editore= George Washington's Mount Vernon
|accesso=6 gennaio 2008
}}
{{PresidenzaWashington}}
* {{Imdb}}
{{PreGuerraSecessione}}
 
{{PresidentiUSA|predecessore= ''primo''|periodo=[[1789]]-[[1797]]|successore=[[John Adams]]}}
{{Firmatari della Costituzione USA}}
{{Hall of Fame for Great Americans}}
{{Controllo di autorità}}
{{controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|storia}}
{{Portale|biografie|guerra|politica|storia}}
 
[[Categoria:George Washington| ]]
[[Categoria:GuerraWashington franco-indiana(famiglia)]]
[[Categoria:Nati in Virginia]]
[[Categoria:Massoni]]
[[Categoria:Deisti]]
[[Categoria:Militari della guerra d'indipendenza americana]]
[[Categoria:Padri fondatori degli Stati Uniti d'America]]
[[Categoria:Presidenti degli Stati Uniti d'America]]
[[Categoria:Proprietari di schiavi statunitensi]]
[[Categoria:Firmatari della Costituzione degli Stati Uniti d'America]]