Demidov (famiglia): differenze tra le versioni

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{{S|storia di famiglia|Impero russo}}
{{Casata
[[File:Coat of Arms of the family Demidov.svg|thumb|Stemma della famiglia]]
|cognome = Demidov
[[File:1831. Anatole Demidov.jpg|thumb||Il Principe [[Anatolio Demidoff]], [[Karl Brjullov]], [[1831]], [[Palazzo Pitti]], Firenze]]
|stemma = Coa fam ITA Demidoff HrM.svg
Quella dei '''Demidov'''<ref>Demidov come in Enciclopedia Treccani http://www.treccani.it/enciclopedia/demidov/</ref> o '''Demidoff<ref>Nota linguistica: il nome di questa famiglia è stato tradizionalmente reso nel nostro alfabeto "alla francese", con una grafia inesatta e priva di scientificità. Secondo le norme della [[traslitterazione scientifica]] dall'alfabeto cirillico all'alfabeto latino, si dovrebbe scrivere "Demidov", sebbene sia giocoforza utilizzare la forma ormai consolidata dall'uso in lingua italiana.</ref>''' (in [[Lingua russa|russo]] Демидов, al plurale Демидовы, pronuncia {{IPA|[dʲɪˈmʲidəf]}}<ref>Pronuncia approssimata ''dimìdof'', errato ''demidòf''.</ref>) è una famiglia nobile originaria della [[Russia]]. Dotati di uno spiccato senso imprenditoriale che li portò ad accumulare ingentissime ricchezze, si distinsero, prima in Russia e poi anche in Italia, per la forte propensione alle imprese [[filantropia|filantropiche]] e al [[mecenatismo]].
|motto = '{{maiuscoletto|acta non verba}}'
|blasonatura = ''Inquartato: l'inquartatura divisa da una croce di nero: nel 1º e 4º di rosso al giglio bottonato di argento; nel 2º e 3º d'argento alla croce di rosso. Sul tutto troncato, colla fascia d'oro attraversante: in capo, d'argento a tre strumenti da minatore, di verde, ordinati in fascia; in punta, di nero al martello d'argento, manicato al naturale.''
|stato = {{bandiera|Russia}} [[Impero russo]]<br />{{simbolo|Flag of the Grand Duchy of Tuscany (1840).svg}} [[Granducato di Toscana]]<br />{{simbolo|Flag of Italy (1861-1946).svg}} [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]
|casataderivazione =
|casataprincipale =
|titoli =
* [[Principe di San Donato]]
* [[Villa di San Donato|Conte di San Donato]]
|fondatore = [[Nikita Demidov|Demid Antuf'ev]]
|ultimosovrano = [[Anatolij Pavlovič Demidov]]
|attualecapo =
|datafondazione = [[XVII secolo]]
|dataestinzione =27 ottobre [[1943]]
|confluitain =
|etnia = [[Russi|russa]]
|ramicadetti = {{sp}}
* [[Principe di San Donato|Demidoff di San Donato]]
* [[Lopukhin]]-Demidov
}}
[[File:Pavel Demidov Coat of Arms.svg|thumb|Stemma dei Principi Demidov]]
La '''Casata di Demidov'''<ref>{{Cita|Treccani}}.</ref>, o '''Demidoff'''<ref>Nota linguistica: per tradizione, il nome di questa famiglia è stato reso nell'alfabeto italiano secondo la traslitterazione "alla francese", con una grafia inesatta e priva di scientificità. Secondo le norme della [[traslitterazione scientifica]] dall'[[alfabeto cirillico]] all'[[alfabeto latino]], si dovrebbe scrivere "Demidov", sebbene, in questo caso, sia giocoforza utilizzare, in lingua italiana, la forma ormai consolidata dall'uso tradizionale.</ref> (in [[Lingua russa|russo]] Демидов, al plurale Демидовы, pronuncia {{IPA|[dʲɪˈmʲidəf]}}<ref>Pronuncia approssimata ''dimìdof'', errato ''demidòf''.</ref>), è una [[Nobiltà russa|famiglia nobile]] originaria della [[Russia]].
 
Dotati di uno spiccato senso imprenditoriale che li portò ad accumulare ingentissime ricchezze, si distinsero, prima in Russia e poi anche in [[Italia]], per la forte propensione alle imprese [[Filantropia|filantropiche]] e al [[mecenatismo]].
==Storia familiare==
Il primo artefice della ricchezza familiare fu [[Demid Antuf'ev]], che era un artigiano che esercitava la professione di fabbro a [[Tula (Russia)|Tula]] nel [[XVII secolo|Seicento]]. Sui figlio [[Nikita Demidov|Nikita]] aveva continuato l'impresa paterna, specializzandosi soprattutto nella realizzazione di armi, che divennero note per la loro perfezione tecnica. Nel [[1672]] inventò un fucile economico che attirò addirittura l'attenzione dello zar<ref name=T>[http://www.treccani.it/enciclopedia/demidov_%28Enciclopedia-Italiana%29/ Treccani]</ref>.
 
== Storia ==
Nel [[1712]] infatti Tula fu visitata da [[Pietro I di Russia|Pietro il Grande]] e concesse a Nikita di costruire la prima vera fabbrica d'armi in Russia, l<nowiki>'</nowiki>''Arsenale di Tula'', ancora oggi attiva e conosciuta come [[Tul'skij Oružejnyj Zavod|Tulsky Oruzheiny Zavod]] (TOZ), che divenne la principale del suo paese e permise all'[[Impero russo]] di affrancarsi dalla fornitura di armi dall'estero. La sua produzione fu fondamentale per la vittoria nella guerra contro l'[[Impero svedese]]. In ringraziamento al padre, lo zar concesse a Nikita di cambiare il proprio cognome da Antuf'ev a Demidov. Nikita divenne fornitore di armi per l'[[esercito imperiale russo]] e fu un fedele collaboratore dello zar, sostenendolo nell'impresa della [[fondazione di San Pietroburgo]], nuova capitale dell'[[Impero russo]]<ref name=T/>.
=== Origini ===
Il primo artefice della ricchezza familiare fu [[Nikita Demidov|Demid Antuf'ev]], che era un artigiano che esercitava la professione di fabbro a [[Tula (Russia)|Tula]] nel XVII secolo. Suo figlio [[Nikita Demidov|Nikita]] aveva continuato l'impresa paterna, specializzandosi soprattutto nella realizzazione di armi, che divennero note per la loro perfezione tecnica. Nel 1672 inventò un fucile economico che attirò addirittura l'attenzione dello zar<ref name="EI">{{Cita|Enciclopedia italiana}}.</ref>.
 
=== Ascesa ===
Ebbe quattro figli, il più grande dei quali, Akinfij (1678-1754), diresse le officine di Nevjani ne fece costruire altre nove e scoprì le miniere d'argento dell'[[Monti Altaj|Altai]], ottenendo coi fratelli, nel [[1726]], il diploma comitale di nobiltà ereditaria<ref name=T/>. Nel frattempo Tula andava diventando il più grande centro per la lavorazione dell'acciaio dell'[[Est europeo]] e nel 1724 i Demidov vi fondarono un [[museo delle armi]], il più antico della città.
[[File:Nikita Demidov.jpg|thumb|upright|''Ritratto di [[Nikita Demidov]]'' conservato nel [[Museo di Storia Regionale di Nižnij Tagil]]]]
Nel 1712 infatti Tula fu visitata da [[Pietro I di Russia|Pietro il Grande]] e concesse a Nikita di costruire la prima vera fabbrica d'armi in Russia, l'''Arsenale di Tula'', ancora attiva e conosciuta come [[Tul'skij oružejnyj zavod]] (TOZ), che divenne la principale del suo paese e permise all'[[Impero russo]] di affrancarsi dalla fornitura di armi dall'estero. La sua produzione fu fondamentale per la vittoria nella guerra contro l'[[Impero svedese]]. In ringraziamento al padre, lo zar concesse a Nikita di cambiare il proprio cognome da Antuf'ev a Demidov. Nikita divenne fornitore di armi per l'[[esercito imperiale russo]] e fu un fedele collaboratore dello zar, sostenendolo nell'impresa della fondazione di [[San Pietroburgo]], nuova capitale dell'[[Impero russo]]<ref name="EI"/>.
 
=== XVIII secolo ===
Dai figli di Akinfij iniziò a manifestarsi quella vena filantropica che sarà una delle costanti della storia familiare. Prokofij (1710-1786) fondò infatti un istituto d'educazione e una serie di scuole popolari a [[Mosca (Russia)|Mosca]], mentre a Pietroburgo una scuola commerciale e una cassa di prestiti, oltre a dedicarsi a numerose opere di beneficenza. Suo fratello Nikita fu un viaggiatore e un protettore delle scienze e delle arti. Da egli discese Pavel Grigor′evič (1738-1821), che fu uno degli uomini più colti della sua epoca, fondatore dell'istituto Demidov di scienze superiori ([[1805]], più tardi liceo giuridico Demidov) e, assieme ad altri, dell'[[Università di Tobolsk]]<ref name=T/>.
[[File:Georg Christoph Grooth 07.jpeg|thumb|upright|[[Akinfij Nikitič Demidov|Akinfij Demidov]] ritratto da [[Georg Christoph Grooth]]]]
Ebbe quattro figli, il più grande dei quali, [[Akinfij Nikitič Demidov|Akinfij]], diresse le officine di [[Nev'jansk]], ne fece costruire altre nove e scoprì le miniere d'argento dell'[[Monti Altaj|Altai]], ottenendo coi fratelli, nel 1726, il diploma comitale di nobiltà ereditaria<ref name="EI"/>. Nel frattempo Tula andava diventando il più grande centro per la lavorazione dell'acciaio dell'[[Europa orientale|Est europeo]] e nel 1724 i Demidov vi fondarono un museo delle armi, il più antico della città.
 
Dai tre figli di Akinfij iniziò a manifestarsi quella vena filantropica che sarà una delle costanti della storia familiare. Prokofij fondò infatti un istituto d'educazione e una serie di scuole popolari a [[Mosca (Russia)|Mosca]], mentre a Pietroburgo una scuola commerciale e una cassa di prestiti, oltre a dedicarsi a numerose opere di beneficenza. Suo fratello Nikita fu un viaggiatore e un protettore delle scienze e delle arti. Grigorij era appassionato di botanica e fondò il primo giardino botanico scientifico della Russia. Suo figlio Pavel Grigor'evič fu uno degli uomini più colti della sua epoca, fondatore dell'istituto Demidov di scienze superiori (1805, più tardi liceo giuridico Demidov) e, assieme ad altri, dell'[[Università di Tobolsk]]<ref name="EI"/><ref name="Grigorij">{{Cita web|url=http://www.indf.ru/representative/grigoriy-akinfievich-demidov/|titolo=Grigorij Akinfievič Demidov|lingua=ru}}</ref>
Il figlio di Nikita [[Nicola Demidoff|Nikolaj]](1773-1828), si distinse durante la guerra contro i turchi e poi contro [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] ([[1812]]), quando armò a proprie spese un intero reggimento<ref name=T/>. Munificò l'[[Università di Mosca]] di una ricca collezione di rarità e si dedicò in seguito alla carriera diplomatica<ref name=T/>: nel [[1822]] si recò a Firenze, che da allora divenne la patria di elezione della sua famiglia. I Demidoff infatti continuavano a curare il proprio impero industriale in Russia, ma sceglievano Firenze per le vacanze e la villeggiatura. Nicola, instancabile collezionista di opere d'arte e finanziatore di opere umanitarie e filantropiche, aveva acquistato una sontuosa villa nella zona della [[chiesa di San Donato in Polverosa]], chiamata appunto [[Villa San Donato]] o Villa Demidoff. In questa fastosa dimora, un tempo circondata da un ampio parco, i Demidoff influenzarono profondamente la vita culturale cittadina, attraverso il magnifico stile di vita che vi conducevano, quasi una sfida alla nobiltà toscana di allora. Dimostrando una grande attenzione al mondo dell'arte e della cultura e raccogliendo una straordinaria collezione, favorirono la conoscenza in Toscana della pittura storica francese ([[Jean-Auguste-Dominique Ingres|Ingres]], [[Eugène Delacroix|Delacroix]], [[Delaroche]]) e la diffusione dell'arte applicata di altissimo livello, soprattutto nel campo del mobilio e degli ''object d'art'', proteggendo artisti come [[Lorenzo Bartolini]] e [[Giuseppe Bezzuoli]]. Di quella fastosa residenza, danneggiata durante la seconda guerra mondiale, oggi non resta che uno scheletro circondato da palazzi. A Firenze Nikolaj, italianizzato come "Nicola", fondò una scuola e un asilo infantile<ref name=T/>.
 
=== Nikolaj Demidov ===
Suo figlio, [[Anatolio Demidoff]], fu nominato primo [[principe di San Donato]] dal [[Granduca Leopoldo II]]. Ricchissimo committente di artisti romantici, fece realizzare per Firenze un monumento al padre di [[Lorenzo Bartolini]], che donò in seguito al comune di Firenze e che si trova oggi in [[piazza Demidoff]]. Nel [[1859]] egli comprò la villa già usata da [[Napoleone Bonaparte]] e, dopo averla usata come residenza, la trasformò in museo (per questo viene anche chiamata ''[[Villa Demidoff di San Martino]]''). A Pietroburgo fondò inoltre la Casa Demidov di assistenza operaia<ref name=T/>.
[[File:Counte Nicholas Demidoff.jpg|thumb|upright|[[Nikolaj Nikitič Demidov|Nikolaj Demidov]] in un ritratto del XIX secolo]]
Il figlio di Nikita, [[Nikolaj Nikitič Demidov|Nikolaj]], si distinse durante la guerra contro i turchi e poi contro [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] (1812), quando armò a proprie spese un intero reggimento<ref name="EI"/>. Munificò l'[[Università statale di Mosca|Università di Mosca]] di una ricca collezione di rarità e si dedicò in seguito alla carriera diplomatica<ref name="EI"/>: nel 1822 si recò a [[Firenze]], che da allora divenne la patria di elezione della sua famiglia. I Demidov infatti continuavano a curare il proprio impero industriale in Russia, ma sceglievano Firenze per le vacanze e la villeggiatura. Nicolaj, instancabile collezionista di opere d'arte e finanziatore di opere umanitarie e filantropiche, aveva acquistato una sontuosa villa nella zona della [[chiesa di San Donato in Polverosa]], chiamata appunto [[Villa San Donato]] o Villa Demidoff.
 
=== Villa San Donato ===
A suo nipote [[Paolo II Demidoff|Pavel Pavlovič]] il re d'Italia confermò nel [[1872]] il titolo dei principi di San Donato<ref name=T/>.
[[File:Villa San Donato (1822 print).jpg|thumb|[[Villa San Donato]] (o Villa Demidoff), in una stampa del 1822]]
In questa fastosa dimora, un tempo circondata da un ampio parco, i Demidoff influenzarono profondamente la vita culturale cittadina, attraverso il magnifico stile di vita che vi conducevano, quasi una sfida alla nobiltà toscana di allora. Dimostrando una grande attenzione al mondo dell'arte e della cultura e raccogliendo una straordinaria collezione, favorirono la conoscenza in Toscana della pittura storica francese ([[Jean-Auguste-Dominique Ingres|Ingres]], [[Eugène Delacroix|Delacroix]], [[Hippolyte Delaroche|Delaroche]]) e la diffusione dell'arte applicata di altissimo livello, soprattutto nel campo del mobilio e degli ''object d'art'', proteggendo artisti come [[Lorenzo Bartolini]] e [[Giuseppe Bezzuoli]]. La fastosa residenza, danneggiata durante la [[seconda guerra mondiale]], è stata ristrutturata nel 2012. A Firenze Nikolaj, italianizzato in "Nicola Demidoff", fondò una scuola e un asilo infantile<ref name="EI"/>.
 
=== Principi di San Donato ===
== Albero genealogico ==
[[File:1831. Anatole Demidov.jpg|thumb|upright|[[Anatolio Demidoff]] ritratto da [[Karl Pavlovič Brjullov]]]]
Demid Antoufe'v (1624-1664)
Suo figlio, [[Anatolio Demidoff]], il 23 febbraio 1837 fu nominato primo [[principe di San Donato]] dal granduca [[Leopoldo II di Toscana|Leopoldo II]] e il 20 ottobre 1838 ebbe il titolo di [[principe]]. Ricchissimo committente di artisti romantici, fece realizzare per Firenze un monumento al padre di [[Lorenzo Bartolini]], che donò in seguito al comune di Firenze e che si trova in [[piazza Demidoff]].
 
└─Akinfiy Nikita Demidov (1678-1745)
Nel 1840 sposò [[Matilde Bonaparte|Matilde]], figlia di [[Girolamo Bonaparte]], [[principe di Montfort]]. Nel 1859 comprò la villa, già usata da Napoleone Bonaparte e, dopo averla usata come residenza, la trasformò in museo: la [[Villa di San Martino]] oggi è sede del Museo Napoleonico nell'[[Isola d'Elba]]. A Pietroburgo fondò inoltre la Casa Demidov di assistenza operaia<ref name="EI"/>. A suo nipote [[Paolo II Demidoff|Paolo II]] il re d'Italia confermò nel 1872 il titolo dei principi di San Donato<ref name="EI"/>.
 
├─Prokofiy Demidoff (1710-1786)
[[File:Parco demidoff2012-10-21 16.20.13.jpg|thumb|[[Villa Demidoff]], originariamente paggeria medicea]]
Nel 1872 i Demidoff acquistarono dai [[Casa Savoia|Savoia]] la tenuta di Pratolino e trasformarono in una villa l'antica paggeria medicea ([[Villa Demidoff]]). L'antica villa medicea era stata abbattuta nel 1824, perché pericolante. Villa San Donato fu invece venduta all'asta nel 1880.
├─Grigory Akinfievitch Demidoff (1715-1761)
 
=== Estinzione della casata ===
└─Nikita Akinfievitch Demidoff (1724-1789)
Paolo II si sposò due volte ed ebbe un figlio (Elim) dalla prima moglie e tre figli e tre figlie dal secondo matrimonio. Alla sua morte Villa Demidoff in particolare passò alla figlia Maria, che sposò Semen Semenovich Abamelek-Lazarev.
 
└─Conte [[Nicola Demidoff]] (1773-1828)
Alla morte di Maria, nel 1955, il suo patrimonio e la villa passarono a [[Pavle Karađorđević]], principe di Jugoslavia figlio di sua sorella Aurora, che vendette parte degli arredi all'asta e, nel 1963, le proprietà di Pratolino alla [[Società Generale Immobiliare]]. Nel 1981 l'intero complesso fu acquistato dall'amministrazione provinciale di Firenze e destinato ad uso pubblico<ref name="siusa.archivi.beniculturali.it">{{Cita web|url=http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=cons&Chiave=16530|titolo=Demidoff|sito=Sistema informativo degli archivi di Stato (SIUSA)|accesso=21 marzo 2018|dataarchivio=22 marzo 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180322021301/http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=cons&Chiave=16530|urlmorto=sì}}</ref><ref name="paoloII">{{Cita web|url=http://www.indf.ru/representative/pavel-pavlovich-demidov/|titolo=Pavel Pavlivič Demidov|lingua=ru}}</ref>.
 
├─Conte [[Paolo I Demidoff|Paolo Demidoff]] (1798-1840)
La linea dei Principi di San Donato si estinguerà invece alla morte di Anatole, ultimo figlio maschio di Paolo II, il quale non ebbe eredi maschi.
│ │
 
│ └─Conte [[Paolo II Demidoff]], secondo Principe di San Donato (1839-1885)
== Arma ==
│ │
[[Stemma]]: ''Inquartato: l'inquartatura divisa da una croce di nero: nel 1º e 4º di rosso al giglio bottonato di argento; nel 2º e 3º d'argento alla croce di rosso. Sul tutto troncato, colla fascia d'oro attraversante: in capo, d'argento a tre strumenti da minatore, di verde, ordinati in fascia; in punta, di nero al martello d'argento, manicato al naturale''<ref name="siusa.archivi.beniculturali.it"/>.
│ ├─Principe Elim Demidoff, terzo Principe di San Donato (1868-1943)
 
│ │
[[Motto]]: {{maiuscoletto|acta non verba}}<ref name="siusa.archivi.beniculturali.it"/>.
│ ├─Nikita Demidoff(1872-1874)
 
│ │
== Albero genealogico – ramo dei principi di San Donato ==
│ ├─Aurora Demidoff (1873-1904)
<div style="overflow-x:auto">
│ │ │
{{Discendenza
│ │ sposò il principe di Jugoslavia Arsen Karađorđević (1859-1938)
|1|-1|Demid Antoufe'v|*1624-†1664
│ │ │
|2|1|[[Nikita Demidov|Nikita]]|*1656-†1725
│ │ └─[[Paolo Karađorđević]], Principe reggente di Jugoslavia (1893-1976) (adottato dalla sorella Maria nel 1925)
|3|2|[[Akinfij Nikitič Demidov|Akinfij Nikitič]]|*1678-†1745
│ │ │
|4|2|Grigorij Nikitič|
│ │ sposò poi in seconde nozze il conte palatino Nicola Giovanni Maria di Noghera (1875-1944)
|5|2|Nikita Nikitič|
│ │ │
|6|3|Prokofij Akinfievič|*1710-†1786
│ │ └─Elena Aurora Noghera (1898-1967) sposò Gastone Tissot (1891-1945)
|7|3|Grigorij Akinfievič|*1715-†1761
│ │
|8|3|Nikita Akinfievič|*1724-†1789
│ ├─Principe Anatole Demidoff, quarto Principe di San Donato (1874-1943)
|9|8|[[Nikolaj Nikitič Demidov|Nikolaj Nikitič]]|*1773-†1828<br />[[conte]] di [[Villa San Donato|San Donato]]
│ │ │
|10|9|[[Paolo I Demidoff|Paolo I]]|*1798-†1840<br />conte
│ │ ├─Elena Demidoff (1901-1970)
|11|9|[[Anatolio Demidoff|Anatolio]]|*1812-†1870<br />1º [[principe di San Donato]]<br />∞[[Matilde Bonaparte]]
│ │ │
|12|10|[[Paolo II Demidoff|Paolo II]]|*1839-†1885<br />2º principe di San Donato
│ │ ├─Eugenia Demidoff (1902-1955)
|13|12|Elim|*1868-†1943<br />3º principe di San Donato
│ │ │
|14|12|Nikita|*1872-†1874
│ │ └─Aurora Demidoff(1909-1944)
|15|12|[[Aurora Pavlovna Demidova|Aurora]]|*1873-†1904<br />{{Discendenza/P|1}}∞[[Arsen Karađorđević]]<br />{{Discendenza/P|2|#060}}∞Nicola Giovanni Maria di Noghera
│ │
|16|12|Anatole|*1874-†1943<br />4º principe di San Donato
│ ├─Maria Demidoff (1877-1955) sposò il Principe Semen Semenovich Abamelek-Lazarev (1857-1916)
|17|12|Maria|*1877-†1955<br />∞Semen Semenovich Abamelek-Lazarev
│ │
|18|12|Paolo III|*1879-†1909
│ │
|19|12|Elena|*1884-†1959<br />{{Discendenza/P|1}}∞Alessandro Schouvalov<br />{{Discendenza/P|2|#060}}∞Nicolas A. Pavlov
│ ├─Paolo Demidoff III (1879-1909)
|20|16|Elena|*1901-†1970
│ │
|21|16|Eugenia|*1902-†1955
│ └─Elena Demidoff (1884-1959)
|22|16|Aurora|*1909-†1944
│ │
}}
│ sposò con il conte Alessandro Schouvalov (1881 - 1935)
</div>
│ │
│ └─ Tosca-Elena (1918 - 1998?)
│ │ │
│ │ Alessandro (1949 - )
│ │ │
│ │ Paolo (1980 - )
│ │
│ sposò poi in seconde nozze Nicolas A. Pavlov (1866 - 1934)
└─Conte [[Anatolio Demidoff]], primo Principe di San Donato (1812-1870), sposò [[Matilde Bonaparte]]
 
== Architetture ==
* '''[[PalazzoCappella Demidoff-Amici]]''' -(Bagni palazzodi Lucca)|Cappella Demidoff di FirenzeBagni di Lucca]]
* '''[[PiazzaCappella Demidoff]]''' piazza di FirenzeSan Donato]]
* '''[[VillaPalazzo Demidoff-Amici]]''' - villa di Vaglia
* '''[[VillaPiazza Demidoff di Novoli]]''' - villa di Firenze
* '''[[CappellaVilla Demidoff di San DonatoNovoli]]''' - chiesa di Firenze
* '''[[CappellaVilla Demidoff (Bagni di Lucca)|CappellaVilla Demidoff]]''' – chiesa di [[Bagni di LuccaVaglia]]
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{Cita libro|titolo=Žizneopisanie Akinfija Nikitiča, Demidova|città=Pietroburgo|anno=1833|lingua=ru}}
* R. Carapelli, ''Curiosità riguardanti i Demidoff a Firenze'', in "Le Antiche Dogane", a. IX, n. 91, gennaio 2007, p.&nbsp;10
* {{Cita libro|titolo=Rodoslovnja Demidovych|anno=1873|lingua=ru|opera=Russkij Archiv}}
*''Žizneopisanie Akinfija Nikitiča, Demidova'' (Biografia di A.N.D.), Pietroburgo 1833;
* {{Cita libro|titolo=Pamjati Pavla Pavloviča Demidova knjazja San-Donato|città=Pietroburgo|anno=1886|lingua=ru}}
*''Rodoslovnja Demidovych (La Genealogia dei Demidov)'' in ''Russkij Archiv (L'archivio russo)'', 1873;
* {{Cita libro|titolo=Demidovy, osnovateli gornago dela v Rossii|autore=Ogarkov|città=Pietroburgo|anno=1891|lingua=ru|cid=Ogarkov}}
*''Pamjati Pavla Pavloviča Demidova knjazja San-Donato (In memoria di P.P.D. principe di San Donato)'', Pietroburgo 1886;
* {{Cita libro|titolo=Istoričeskie očerki i razzskazy|autore=Šubinskij|città=Pietroburgo|anno=1892|lingua=ru|cid=Šubinskij}}
*Ogarkov, ''Demidovy, osnovateli gornago dela v Rossii (I D. fondatori delle imprese minerarie in Russia)'', Pietroburgo 1891;
* {{Cita libro|titolo=Enciclopedia storico-nobiliare italiana: famiglie nobili e titolate viventi riconosciute dal R. governo d'Italia compresi: città, comunità, mense vescovili, abbazie, parrocchie ed enti nobili e titolati riconosciuti|autore=Vittorio Spreti|wkautore=Vittorio Spreti|editore=Enciclopedia storico-nobiliare italiana|città=Milano|anno=1928-1956|volume=2|p=608|SBN=RAV0067545|cid=Vittorio Spreti}}
*Šubinskij, ''Istoričeskie očerki i razzskazy (Saggi e racconti storici)'', Pietroburgo 1892.
* {{Cita libro|titolo=L'attività politico economica dei Demidoff in Toscana|autore=Renato Risaliti|curatore=Lucia Tonini|editore=L. S. Olschki|città=Firenze|anno=1996|opera=I Demidoff a Firenze e in Toscana|pp=33-49|SBN=UFI0243981|cid=Renato Risaliti}}
* {{Cita libro|titolo=Curiosità riguardanti i Demidoff a Firenze|autore=R. Carapelli|anno=2007|opera=Le antiche dogane|p=10|cid=R. Carapelli}}
 
== Voci correlate ==
{{Colonne}}
* [[Nikita Demidov]]
* [[Akinfij Nikitič Demidov]]
* [[Nikolaj Nikitič Demidov]]
{{Colonne spezza}}
* [[Anatolio Demidoff]]
* [[Paolo I Demidoff]]
* [[Paolo II Demidoff]]
{{Colonne fine}}
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Enciclopedia italiana|nome=Demidov|nomeurl=demidov|autore=Sergio Volkobrun|anno=1931|cid=Enciclopedia italiana}}
*{{cita web|http://www.treccani.it/enciclopedia/demidov_%28Enciclopedia-Italiana%29/|Demidov su Treccani.it}}
* {{Treccani|Demidov|Demidov|cid=Treccani}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|antroponimi|Firenze|Russia|Storiastoria di famiglia}}
 
[[Categoria:Cognomi russi]]
[[Categoria:Demidoff| ]]