Brama (divinità): differenze tra le versioni

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{{Nota disambigua||Brahma (disambigua)|Brahma}}
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[[File:Brahma on hamsa.jpg|alt=|miniatura|Brama (XVII secolo). Questa è una delle iconografie classiche del dio creatore, il quale possiede quattro volti (''catur-anana'') con cui controlla tutto il cosmo e rappresentano l'onniscienza. Ogni singolo volto recita un ''[[Veda]]'': est il ''Rigveda'', ovest il ''Samaveda'', nord l'''Atharvaveda'', sud lo ''Yajurveda''. La cavalcatura di Brama è l'Hamsa, la sapiente gru in grado di discernere l'acqua dal latte. Regge un contenitore che contiene l'acqua del fiume Gange, a significare che l'origine del cosmo risiede nelle acque; il rosario raccoglie le perle del tempo a ricordare che ogni esistenza venuta ad essere nell'universo materiale possiede il suo tempo; anche il tamburo a forma di clessidra (''ḍamaru'') sta a significare il trascorrere, l'incessante battere del tempo nel divenire. La barba lo rappresenta come Pitama ("grande padre [degli dei]").]]
[[File:Brahma 1820.jpg|thumb|Incisione colorata a mano raffigurante Brahmā, da una pubblicazione del [[1820]].]]
'''BrahmāBrama'''<ref>{{DOP|lemma=Brama|id=1034488}}</ref> o '''Brahma''' ([[devanāgarīAlfabeto devanagari|devanagari]]: ब्रह्मा, adattato anche in '''Brahma'Brahmā'') è nella [[lingua sanscrita]] l'adattamento in genere maschile del termine di genere neutro ''[[Brahman]]'' e indica, a partire da testi recenziori [[Induismo|hinduistiinduisti]], quella divinità predisposta all'emanazione/creazione dell'universo materiale.
 
BrahmāBrama acquisisce quindi quel ruolo che nei testi più antichi è riservato a [[Prajāpati]], ma a differenza di quest'ultimo BrahmāBrama non è una divinità suprema quanto piuttosto è al servizio di altre divinità considerate supreme<ref>{{qCitazione|Brahmā's ability to create is little more than an expertise or a technical skill that he employs at the behest of the greater gods; he is called upon whenever anyone is needed to create something, or even to create a pregnant situation— to give power to a potential villain so that the action of the conflict can unfold. […] Brahmā's mythology is derived largely from that of the god Prajāpati in the Brahmānas. Unlike Brahmā, Prajāpati is regarded as the supreme deity […]|Wendy Doniger, ''Encyclopedia of Religion'', vol. 2. NY, Macmillan, 2005, p. 1023 }}</ref>.
'''Brahmā''' ([[devanāgarī]]: ब्रह्मा, adattato anche in '''Brahma''') è nella lingua sanscrita l'adattamento in genere maschile del termine di genere neutro ''[[Brahman]]'' e indica, a partire da testi recenziori [[Induismo|hinduisti]], quella divinità predisposta all'emanazione/creazione dell'universo materiale.
 
BrahmaBrama non deve essere quindi confuso con il ''[[Brahman|Brahman Atman]]'' [[UpaniṣadUpanishad|upaniṣadicoupanisciadico]] che intende invece indicare quell'unità cosmica da cui tutto procede e da cui procede anche BrahmāBrama che ne risulta un agente. Anche se va tenuto presente che nel loro variegarsi le teologie [[Induismo|hinduisteinduiste]] possono intendere lo stesso ''[[Brahman]]'' come mera potenza impersonale della divinità principale intesa come Persona suprema, e di volta in volta indicata come KṛṣṇaKrishna-Visnù/Viṣṇu o ŚivaSiva o queste, viceversa, possono rappresentare solo una sua manifestazione.
Brahmā acquisisce quindi quel ruolo che nei testi più antichi è riservato a [[Prajāpati]] ma a differenza di quest'ultimo Brahmā non è una divinità suprema quanto piuttosto è al servizio di altre divinità considerate supreme<ref>{{q|Brahmā's ability to create is little more than an expertise or a technical skill that he employs at the behest of the greater gods; he is called upon whenever anyone is needed to create something, or even to create a pregnant situation— to give power to a potential villain so that the action of the conflict can unfold. […] Brahmā's mythology is derived largely from that of the god Prajāpati in the Brahmānas. Unlike Brahmā, Prajāpati is regarded as the supreme deity […]|Wendy Doniger, ''Encyclopedia of Religion'', vol. 2. NY, Macmillan, 2005, p.1023 }}</ref>.
 
È chiamato anche '''Vedanatha''' (Dio dei ''Veda''), '''Gyaneshwar''' (Dio della sapienza), '''Chaturmukha''' (colui che ha quattro volti), '''Svayambhu''' (autogenerato), '''Brahmanarayana''' (metà Brama e metà Visnù), ed il suo culto è collegato a [[Kamaloka]] ed all'Hiranyagarbha (sanscrito हिरण्यगर्भः: lett. "uovo" o "grembo cosmico")<ref>{{Cita libro | autore = Charles Coulter | autore2 = Patricia Turner | anno = 2000 | titolo = Encyclopedia of Ancient Deities | url = https://archive.org/details/encyclopediaofan0000coul |lingua = en | editore = Routledge | ISBN = 978-0786403172|p=[https://archive.org/details/encyclopediaofan0000coul/page/258 258] | citazione = "Quando Brahma fu identificato con l'essere supremo, nacque la credenza secondo la quale Kama sorse dal suo cuore"}}</ref><ref>{{Cita libro | autore = David Leeming |anno = 2009 | titolo = Creation Myths of the World | edizione = 2 | lingua = en | ISBN = 978-1598841749 |p=146}} & {{Cita libro | autore = David Leeming | anno = 2005 | titolo = The Oxford Companion to World Mythology | url = https://archive.org/details/oxfordcompaniont0000leem | editore = Oxford University Press | ISBN = 978-0195156690 | lingua = en |pp=54, 183-184}}, da cui sono estratte le seguenti citazioni: "Brahman è identificato con l'Assoluto, in modo particolare nella filosofia induista dei Veda. Nelle ''Upanishad'', Brama diviene la causa prima eterna, presente ovunque e [[Trascendenza|da nessuna parte]], sempre e mai. Brahman può incarnarsi in Brama, [[Visnù]], in [[Siva (divinità)|Siva]]. In altre parole, tutto ciò che esiste, deve la propria esistenza all'opera di Brahman. In questo senso, l'induismo è in ultima istanza una religione [[Monoteismo|monoteista]] o [[Monismo|monista]], che ritiene tutte le divinità come aspetti e manifestazioni di Brahman"; [''Alle pagg. 183-184'']: "[[Prajāpati]], quando la sua qualità di dio creatore è identificato col Brama – ne diviene la personificazione (...) [[Mokṣa]] è l'elemento di raccordo fra l'assoluto trascendente Brahman and l'assoluto interiore [[Ātman]]."</ref>.
Brahma non deve essere quindi confuso con il ''[[Brahman]]'' [[Upaniṣad|upaniṣadico]] che intende invece indicare quell'unità cosmica da cui tutto procede e da cui procede anche Brahmā che ne risulta un agente. Anche se va tenuto presente che nel loro variegarsi le teologie [[Induismo|hinduiste]] possono intendere lo stesso ''[[Brahman]]'' come mera potenza impersonale della divinità principale intesa come Persona suprema, e di volta in volta indicata come Kṛṣṇa/Viṣṇu o Śiva o queste, viceversa, possono rappresentare solo una sua manifestazione.
 
Insieme alle divinità [[Visnù]] e [[Siva (divinità)|Siva]] forma la [[Trimurti]], laddove gli antichi testi induisti enunciano altre triadi di divinità minori maschili o femminili, che non includono Brama<ref>{{Cita libro | autore = David White |anno = 2006 | titolo = Kiss of the Yogini: Tantric Sex in Its South Asian Contexts | editore = University of Chicago Press | ISBN = 9780226894843 |pp=4, 29 | lingua = en}}</ref><ref>{{Cita libro | autore = J. Gonda | anno = 1969 | url = https://www.jstor.org/stable/40457085?seq=1#page_scan_tab_contents | titolo = The Hindu Trinity | lingua = en | rivista = Anthropos | numero = Bd. 63/64, H. 1./2. |pp=212-226}}</ref>. Brama è consorte della dea [[Sarasvati]] e padre dei quattro [[Kumara]] e di [[Dakṣa]]<ref>{{Cita libro | autore = Bruce Sullivan |anno = 1999 | titolo = Seer of the Fifth Veda: Kr̥ṣṇa Dvaipāyana Vyāsa in the Mahābhārata, Motilal Banarsidass | lingua = en | ISBN = 978-8120816763 |pp=85-86}}</ref><ref>{{Cita libro | autore = Barbara Holdrege | anno = 2012 | titolo = Veda and Torah: Transcending the Textuality of Scripture | editore = State University of New York Press |ISBN = 978-1438406954 |pp=88-89}}</ref>.
== Simbologia ==
Brahma era sposato a [[Sarasvati]]. Tuttavia essendo l'aspetto creatore, tutto è ''manas-putras'' o ''emanazioni proprie'', ossia tutto nasce dalla ''mente di Brahma'' e non direttamente dal suo corpo.
 
== Culto ==
Solo occasionalmente Brahma interferisce nella vita degli altri dei, e ancora più raramente in quella dei mortali.
In quanto divinità creatrice dell'universo materiale, luogo da cui ogni esistenza dovrebbe invece "liberarsi", a Brahma non viene riservato un culto particolare; ciononostante, questo dio viene rappresentato in immagini cultuali e il suo nome può essere pronunciato durante i riti religiosi.
È considerato il padre di [[Dharma]] e di [[Atri (induismo)|Atri]], e vive a [[Brahmapura]], una città localizzata presso il [[Monte Meru (mitologia)|monte Meru]].
 
L'assenza di uno specifico culto riservato a Brahma viene spiegata tradizionalmente, tra gli altri, nello ''[[Skanda Purāṇa]]'' (I, 1,1 6 e III 2, 9,15), con il fatto che egli abbia mentito nel sostenere di aver raggiunto la cima del luminoso ''[[linga]]'', qui inteso come [[Asse celeste|asse del mondo]].
=== Attributi corporei ===
{{S sezione|induismo}}
Le raffigurazioni di Brahma presentano vari elementi, ognuno dei quali ha una sua valenza ed un suo proprio significato:
* è tradizionalmente rappresentato con [[Policefalia|quattro teste]], quattro facce e quattro braccia e anche quattro gambe, dove ogni testa è intenta a recitare uno dei quattro [[Veda]].
* nelle quattro mani tiene:
** un bicchiere contenente acqua, utilizzato per creare la vita;
** un [[rosario]] usato per tenere conto dello scorrere del tempo;
** il testo dei Veda;
** un fiore di [[loto]].
 
=== SecondoIl imito Vedadel dio creatore ===
La descrizione indù del processo di genesi dell'universo, pur avendo origini vediche, si è definita con la letteratura raccolta nella ''[[Smriti]]'' in particolar modo in quella ''[[Purāṇa|puranica]]''.
[[File:Erawan statue restored.jpg|thumb|upright|Statua di Brahma situata nel Tempio di Erawan, [[Bangkok]], [[Thailandia]].]]
 
L'universo secondo gli indù è una realtà destinata a scomparire o meglio ad entrare in un periodo di latenza, di non manifestazione (''avyakta'') da cui riemergerà con una nuova emanazione (''sarga''). Tutto questo accade da sempre e per sempre accadrà. Colui che provoca ciò possiede l'appellativo di ''[[Bhagavat]]'' (colui che è divino, che è degno di adorazione, l'essere supremo eterno e inconcepibile) o anche di ''Svayambhu'' (esiste da sé stesso), e la compie al solo fine del gioco (''lila'')<ref>{{Citazione|Questo processo non ha fine, né altro scopo, che il gioco (''[[Lila (induismo)|līlā]]''), del Signore.|[[Gavin Flood]]. ''Op. cit.'', pag. 52}}</ref>.
''Brahma'', essendo il ''Principio Supremo'' del cosmo, risiede nel [[cuore]], centro vitale dell'uomo. In particolare il [[ventricoli cardiaci|ventricolo]] più piccolo è l'[[organo (anatomia)|organo]] che rappresenta simbolicamente l'unità integrale (comprendente il ''corpo fisico'', il ''campo delle energie'' e lo ''spirito divino''). Nell'antichità si diceva che il cuore fosse la sede dell'intelligenza proprio perché veniva assimilato alla dimora dell'''Intelligenza Universale''. La parte finale dei [[Veda]], le [[Upaniṣad]] narrano:
 
{{Citazione|Egli non ha motivo di essere. Allo stesso modo il mondo è semplicemente un suo gioco.|''[[Brahmasūtra]]'' II, 1, 32-33|na prayojanavattvāt lokavat tu līlākaivalyam|lingua=sa}}
{{Citazione|Nel ''Brahma-Pura'', sede di Brahma, vi è un piccolo "loto", dimora nel quale c'è una piccola cavità, occupata dall'Etere; si deve cercare Ciò che risiede in questo luogo e Lo si riconoscerà... Questo Principio che sta nel cuore è più piccolo di un chicco di riso, più piccolo di un chicco d'orzo, più piccolo di un chicco di senape, più piccolo di un chicco di miglio, più piccolo di un germe racchiuso in un chicco di miglio; questo Principio che sta nel cuore è anche più grande della Terra, più grande dell'atmosfera, più grande del cielo, più grande di tutti questi mondi messi assieme.}}
 
Il processo di emanazione si avvia con la fuoriuscita delle acque<ref>Vedi anche il mito cosmogonico vedico in cui Indra uccide il serpente cosmico [[Vritra]] liberando le acque e dando via alla creazione:<br/>{{Citazione|Uccise il serpente che giaceva sulla montagna, Tvaṣṭṛ gli aveva foggiato il ''[[vajra]]'' (fulmine) risonante- come le vacche che muggendo fuggono fuori dal recinto, così le acque scesero rapidamente verso il mare. Eccitato prese il Soma bevendone il succo nelle coppe di triplice legno. Il generoso prese il ''vajra'', l'arma che si lancia, è colpì il primo tra i serpenti. Quando tu. Indra, uccidesti il primo tra i serpenti annientasti anche gli inganni dei mentitori, generando il sole, il cielo, l'aurora. Nessuno più ti resistette.|''[[Rigveda]]'',I,32,2-4|ahannahiṃ parvate śiśriyāṇaṃ tvaṣṭāsmai vajraṃ svaryaṃ tatakṣa vāśrā iva dhenavaḥ syandamānā añjaḥ samudramava jaghmurāpaḥ vṛṣāyamāṇo.avṛṇīta somaṃ trikadrukeṣvapibat sutasya āsāyakaṃ maghavādatta vajramahannenaṃ prathamajāmahīnām yadindrāhan prathamajāmahīnāmān māyināmamināḥ prota māyāḥ āt sūryaṃ janayan dyāmuṣāsaṃ tādītnāśatruṃ na kilā vivitse|lingua=sa}}</ref> dove egli pone il proprio [[sperma]]<ref name="L'Induismo">[[Mario Piantelli]]. ''Lo hindūismo. Testi e dottrine''. pag. 73</ref> generando l'uovo/embrione d'oro (''hiranyagharbhah'')<ref>{{Citazione|In principio si sviluppò come un embrione d'oro. Fin dalla sua nascita l'Uno fu il signore di ciò che era venuto in essere. Egli è diventato il sostenitore della terra e di questo cielo: al quale mai altro dio dovremmo noi offrire la nostra adorazione per mezzo dell'oblazione|''[[Rigveda]]'', X,121,1. Traduzione di [[Saverio Sani]] in ''Rigveda''. Venezia, Marsilio, 2000, pagg. 68-9|hiraṇyagharbhaḥ samavartatāghre bhūtasya jātaḥ patirekaāsīt sa dādhāra pṛthivīṃ dyāmutemāṃ kasmai devāyahaviṣā vidhema|lingua=sa}}</ref>. Il non generato, il ''Bhagavat'', prende al suo interno la forma di Brahma che ricalca, secondo [[Mario Piantelli]]<ref name="L'Induismo"/> i più antichi ''hiranyagharbhah'' e [[Prajapati]]<ref>Principio cosmogonico enunciato diffusamente nei ''[[Brāhmaṇa]]''</ref>.
In tali parole si può cogliere l'essenza di ''Brahma'', il Principio Creatore, che in quanto tale contiene in sé tutto l'universo, ma che è a sua volta presente in ogni creatura; lo si può cioè paragonare ad un punto geometrico, il quale non è nulla quantitativamente, non occupa spazio, ma è il principio che produce lo spazio, poiché quest'ultimo non è altro che lo sviluppo delle virtualità insite nel punto.
 
Dopo essere rimasto per un secolo nell'uovo d'oro, Brahma lo rompe fuoriuscendone, creando quindi nella parte superiore dell'uovo il mondo celeste, nella parte inferiore la terra e in mezzo lo spazio, l'etere. Tutto l'universo coincide con l'uovo di Brahma (''Brahmanda'').
Una comunicazione tra il piano divino e il mondo, cioè tra Brahma e l'essere umano, avviene attraverso dei ''principi coordinatori'' tra i vari mondi, uno dei quali è il [[Buddhi]], o ''Intelletto Superiore'', raggio direttamente emanato dal Sole spirituale (Brahma) che illumina e collega l'individuo al Centro stesso. Il ''Buddhi'' è l'elemento che collega l'anima universale all'anima individuale, fino al raggiungimento di [[Moksha]], la definitiva identificazione tra i due.
 
Con l'universo Brahma genera i ''[[deva]]'', il tempo, gli astri e i pianeti, le terre con i monti, gli oceani, i fiumi, ma anche delle potenze impersonali come l'ascesi (''tapas''), la parola (''vac''), il desiderio (''kama''), gli opposti (caldo-freddo, ''dharma''-''adharma'', ecc.)<ref>Mario Piantelli, ''Lo hindūismo. Testi e dottrine'', pp.73 e sgg.</ref>. E come il ''Purusha'' del ''Veda'' genera l'umanità ripartendola nelle quattro funzioni corrispondenti ai ''Varna''
== Aneddoti mitologici ==
 
== Note ==
=== Le quattro teste di Brahma ===
<references/>
All'inizio di tutti i tempi Brahma creò oltre all'universo, anche l'aspetto femminile identificabile nella divinità di [[Shatarupa]]. Brahma immediatamente se ne innamorò. Shatarupa si mosse in varie direzioni per evitare l'intensa attenzione di Brahma. Ma ogni volta che si muoveva, Brahma sviluppava una nuova testa. Così, Brahma sviluppò cinque teste, le une opposte alle altre. Allo scopo di controllare Brahma, Shiva gli tagliò la testa più alta; si rese conto che Shatarupa era figlia di Brahma, essendo stata creata da lui, e che Shatarupa stessa era un errore dello stesso Brahma ormai ossessionato dalla sua avvenenza. Così Shiva decise di ''raffreddare'' il culto, la venerazione di Brahma a causa del suo "empio" comportamento. Per questo solo Vishnu e Shiva continuano ad essere venerati mentre Brahma è quasi sempre ignorato. A causa di questo incidente, Brahma viene declamato nei quattro Veda nei suoi tentativi di pentimento.
 
== Bibliografia ==
=== La "scomunica" da parte di un Brahmana ===
* Mario Piantelli, ''Lo hindūismo. Testi e dottrine'' in ''Hinduismo'' (a cura di Giovanni Filoramo). Bari, Laterza, 2007.
Altre leggende su Brahma relative alla mancanza di venerazione sono state oggetto di scomunica da parte di un [[brahmana]], il grande saggio [[Brahmarishi]] [[Bhrigu]]. Sulla [[Terra]] venne organizzato, dall'alto sacerdote Bhrigu, un grande [[Yajña]] (sacrificio di fuoco). Fu deciso che il più grande tra tutti gli dei avrebbe dovuto diventare il Dio Supremo, il "capo" di tutti i [[deva]]. Durante la cerimonia venne chiamato anche Brahma, ma non si presentò in quanto perennemente ammaliato dalla musica suonata da [[Sarasvathi]], e non fu in grado di ascoltare la richiesta di Bhrigu. Questo fece andare in collera il grande sacerdote che scomunicò Brahma in modo che nessuno sulla Terra lo avrebbe mai più venerato.
* Wendy Doniger, ''Brahmā'', in ''Encyclopedia of Religion'', vol. 2. NY, Macmillan, 2005.
*[[Alain Daniélou]], ''The Gods of India''. NY, Inner Traditions Internationals, 1985.
 
== Voci correlate ==
* [[Bramanesimo]]
* [[Divinità della creazione]]
* [[ShivaInduismo]]
* [[Mānasaputra]]
* [[Siva (divinità)]]
* [[Trimurti]]
* [[VishnuVisnù]]
* [[Shiva]]
* [[Sarasvati]]
* [[Veda]]
* [[Kumara]]
 
== Altri progetti ==
{{Interprogetto}}
{{interprogetto|commons=category:Brahma|q}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Divinità e riti induisti}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|India|induismo}}
 
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[[Categoria:Divinità della creazione]]