Marja' al-taqlid: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua|il [[prenome|nome proprio di persona]] femminile|[[Maria (nome)]]|Marja}}
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{{F|religione|marzo 2021}}
Il '''marjaʿ al-taqlīd''' (in [[Lingua araba|Araboarabo]] <bigspan style="font-size: 120%;">مرجع التقليد</bigspan>; o anche '''''marjaʿ''''', in [[lingua italiana|italiano]] "fonte di imitazione", a volte traslitterato anche come ''marja'a'') è un "Grande [[Ayatollah]]" che èviene considerato come il giurista-teologo [[Sciismo|scitasciita]] [[Duodecimani|duodecimano]] avente la maggior autorevolezza per dottrina e capacità [[esegesi|esegetica]] di ''[[ijtihad|mujtadid]]'' per quanto riguarda i dati del [[Corano]] e delle [[hadithḥadīth|tradizioni]], diventando così fonte di doveroso tentativo di emulazione e imitazione. È una figura centrale nello [[sciismo]], rappresentando l'[[Mahdi|Imam atteso]] (al-Mahdi), l'Imam nascosto che un giorno ritornerà per salvare l'umanità.
 
== La figura religiosa ==
Il concetto di ''Marjaʿ al-taqlīd'', si sviluppa alla fine dell'[[VIII secolo]], a partire da quello di ''[[mujtahid]]'' all’internoall'interno della corrente sciita razionalista degli ''[[Usuli|Uṣūlī]]''. I giuristi appartenenti a questa corrente rivendicavano il loro diritto, sentito anche come un dovere, di esercitare l’l'''ijtihād'' sui principi della [[Shari'a|Leggelegge]].
 
Ad essi si opponeva la corrente degli ''[[Akhbari|Akhbārī]]'' che, insistendo sulla validità eterna e immutabile delle tradizioni ( ''akhbār'' ) degli [[imām]], rifiutava categoricamente l’utilizzol'utilizzo della ragione umana per stabilirne la validità e giudicare le affermazioni degli Imām stessi.
 
La tesi, che i giuristi-teologi ''[[Usuli|uṣūlī]]'' portavano a sostegno delle loro interpretazioni delle fonti trasmesse, era che non potevano essere applicate decisioni legali che fossero in contrasto con i principi razionali. Per il ''mujtahid'' (il giurista pienamente competente che pratica l’l'[[Ijtihad|ijtihād]]), lo sforzo interpretativo autentico diventava quindi un dovere.
 
Il passaggio dalla figura del semplice ''mujtahid'' a quella, più autoritaria, del ''Marjaʿ al-taqlīd'' è segnato dall’operadall'opera di un giurista-teologo persiano, Āqā Muhammad Bāqir al-Bihbihānī, detto al-WahīdWaḥīd (l’Unicol'Unico). Egli imponeva ai fedeli il rispetto delle deduzioni dei ''mujtahid'' che, essendo derivate da uno sforzo razionale, hanno una validità indiscutibile. Inoltre, riprendeva l’antical'antica teoria secondo cui i giuristi sarebbero stati gli “eredi del Profeta” (concetto che sarà sviluppato da uno dei suoi allievi, Mulla AhmadAḥmad NaraqiNaraqī, che parlerà per la prima volta del mandato del giurista a governare e che sarà ripreso dall’imamdall'imam [[Khomeyni]], come ideologia fondante della [[Rivoluzione iraniana]] del 1978-79).
 
Dopo la sua morte, l’autoritàl'autorità dei ''mujtahid'' continuò ad aumentare e, nel corso del [[XIX secolo]], il loro ruolo diventò sempre più simile a quello degli stessi [[Imam|Imām]].
 
Si sviluppa, così, il concetto di ''marjaʿiyya'', che porta alla ricerca del più erudito fra tutti i giuristi, che per la sua esperienza e competenza, è riconosciuto come ''marjaʿ al-taqlīd'', fonte di emulazione.
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Viene così a crollare la tradizionale uguaglianza di tutti i ''mujtahid'' per quanto riguarda la loro autorità e nasce un acceso dibattito per stabilire chi, in ogni dato periodo, sia degno di rivestire tale titolo, quali siano i criteri per stabilirlo e quali i limiti della sua sfera di competenza.
 
Sono annoverate sei qualità che il ''marjaʿ al-taqlīd'', con accordo unanime dei giuristi-teologi sciiti, deve assolutamente possedere: la maturità, la sanità mentale, l’esserel'essere di sesso maschile, la fede, la giustizia e la legittimità di nascita. Ha poi una grande importanza il numero di fedeli che lo scelgono come guida, non essendoci un’autoritàun'autorità superiore a designarlo.
 
Presto hanno cominciato a crearsi delle fratture e spesso diverse persone hanno rivestito il ruolo di ''marjaʿ al-taqlīd'' contemporaneamente, tanto che l’ultimol'ultimo ad essere stato riconosciuto unanimemente è stato Mirza Muhammad Hasan Shirazi (m. 1895).
 
Non manca neppure un certo qual dissenso su quale sia la città più autorevole per l'Islam sciita, se [[Najaf]] in [[Iraq]] (dove è il luogo di sepoltura del primo Imam, [['Ali ibn Abi Talib]] o [[Qom]], in [[Iran]], sviluppatasi dopo che in [[Persia]] fu introdotto in modo cogente lo [[Sciismo]] dai [[Safavidi]].
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*[[Akhbari]]
*[[Ayatollah]]
*[[Lista degli āyatollāh]]
*[[Sciismo]]
*[[Elenco degli attuali Marja' al-taqlid viventi]]
 
==Collegamenti esterni==
* {{cita web | 1 = http://www.atimes.com/atimes/Middle_East/GH31Ak03.html | 2 = Sistani.Qom: In the wired heart of Shi'ism | accesso = 27 gennaio 2014 | dataarchivio = 1 ottobre 2005 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20051001020205/http://atimes.com/atimes/Middle_East/GH31Ak03.html | urlmorto = sì }}
 
{{Portale|Islam}}
[[Categoria:Capi religiosi]]
 
[[Categoria:Sciismo]]
[[Categoria:Capi religiosiAyatollah]]