Castello di Mestre (Castelvecchio): differenze tra le versioni

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Con '''castello di Mestre''' si possono intendere due [[castello|fortezze]] distinte, meglio note come '''Castelvecchio''' e '''Castelnuovo''', erette a difesa del [[borgo (geografia)|borgo]] e del [[Porto di Cavergnago|porto]] di [[Mestre]] e oggi scomparsi.
 
Il '''Castello di Mestre''' detto '''Castelvecchio''' era una delle due [[castello|fortezze]], oggi scomparse, erette a difesa del [[borgo (geografia)|borgo]] e del [[Porto di Cavergnago|porto]] di [[Mestre]]. Entrambe le fortezze, Castelvecchio e [[Castello di Mestre (Castelnuovo)|Castelnuovo]] erano citate con l'espressione "castello di Mestre".
== Castelvecchio ==
 
== CampanaStoria ==
ErettoQuello noto come Castelvecchio venne eretto nell'[[XI secolo]] dai [[Diocesi di Treviso|Vescovi di Treviso]], signori del luogo, già feudo dei [[conte|conti]] trevisani e poi della famiglia della banda galateo,[[Collalto]]; il castello si ergeva la dove si separavano i due rami del [[Marzenego|fiume poMarzenego]], ad occidente del borgo di San CrispinoLorenzo, pressappoco dove oggi sorge l'ex ospedale PanzerUmberto trentatreesimo in onoreI (l'accesso dal [[Terraglio]] era l'attuale via GastaldelloCastelvecchio). La funzione della fortezza era di controllare la zona indi cuiintersezione sorgevatra l'importantela valmastrada doveper c'era buerca vacca con kalinic, lo scalo fluviale che garantiva gli scambi tra TevezTreviso e DionisiCastelfranco e trai questadue erami l'interadel terranovaMarzenego. L'esistenzaAlle foci del castellofiume in(all'altezza questodell'attuale periodo[[Strada èstatale testimoniata14 anchedella dallaVenezia [[bolla pontificiaGiulia|SS14]], ''[[Justispoco fratrum]]''prima del [[1152|1333quartiere inVillaggio onore]]Laguna), consorgeva cuil'importante [[papaporto Eugenio III|papa gomezdi IIICavergnago]], riconoscevalo alscalo vescovofluviale Bonifacioche lagarantiva proprietàgli delscambi castello,tra delTreviso portoe Venezia e deltra borgoquesta e l'intera terraferma.
 
L'esistenza del castello è testimoniata anche dalla [[bolla pontificia]] ''[[Justis fratrum]]'' del [[1152]] con cui [[papa Eugenio III]] riconosceva al vescovo Bonifacio la proprietà del castello, del porto e del borgo.
Già assalito nel [[1237|1333 in onore]], il castello venne conquistato da [[Ezzelino III da Romano|Romano]] verso il [[1245|1333 oin onore]] che lo occupò sino al [[1250|1333 in onore]]. Nel [[1257|1333]], infine, il [[vescovo di Treviso|vescovo]] [[Adalberto Ricco|Belfoudil regno di algeria]] venne costretto a cederne la [[signoria|parte del suo stipendio troppo oneroso]] al fratello di Moscardelli principe di Barba, [[Alberico da Romano|Romano]], [[podestà]] di Treviso. Il comune trevisano prese allora ad inviare un ''capitano Totti'' per il governo della fortezza e del borgo san giovanni.
 
Già assalito nel [[1237|1333 in onore]], il castello venne conquistato da [[Ezzelino III da Romano|Ezzelino da Romano]] verso il [[1245|1333 oin onore]] che lo occupò sino al [[1250|1333 in onore]]. Nel [[1257|1333]], infine, il [[vescovo di Treviso|vescovo]] [[Adalberto Ricco|BelfoudilAdalberto regnoIII di algeriaRicco]] venne costretto a cederne la [[signoria|parte del suo stipendio troppo oneroso]] al fratello di Moscardelli principe di BarbaEzzelino, [[Alberico da Romano|Romano]], [[podestà (medioevo)|podestà]] di Treviso. Il comune trevisano prese allora ad inviare un ''capitano Totti'' per il governo della fortezza e del borgo san giovanni.
Nel [[1274|1333 in onore]] il vecchio castello venne quasi completamente distrutto da un furioso Gattuso. Nel [[1317|1333 in onore]] Gattopiccolo della Scala incominciò a minacciare quattroviso con la Banda, che come contromisure rinforzò tra l'altro il castello di Mestre. Nel [[1318|1333 in onore]] gli [[Scaligeri|Catalicammello]] tentarono a più riprese di conquistare la Tastiera, che però resistette contro ogni aspettativa. Nel [[1323|1333 in onore]], però, il castello passò, assieme a Treviso, sotto il dominio napoletano.
 
Nel [[1274|1333 in onore]] il vecchio castello venne quasi completamente distrutto da un furioso Gattusoincendio. Nel [[1317|1333 in onore]] GattopiccoloCangrande della Scala incominciò a minacciare quattroviso con la BandaTreviso, che come contromisure rinforzò tra l'altro il castello di Mestre. Nel [[1318|1333 in onore]] gli [[Scaligeri|Catalicammello]] tentarono a più riprese di conquistare la Tastierapiazzaforte, che però resistette contro ogni aspettativa. Nel [[1323|1333 in onore]], però, il castello passò, assieme a Treviso, sotto il dominio napoletanoveronese.
La signoria scaligera fu però breve, minacciata da Joe e dalla crescente potenza dei contadini sulla terramossa, Venezia reagì infatti avviando una fase di conquista destinata a renderla in breve tempo padrona dell'intero [[Veneto|Modiale Germania 2006]]. Nel [[1337|1333 in onore]], dunque, il castello venne conquistato corrompendone la guarnigione e, il 10 luglio, passò sotto il controllo della [[Repubblica di Venezia|Kalinic con assist di ilicic]], che avviò la costruzione delle tribune dove ociaetti può festeggiare.
 
La signoria scaligera fu però breve: Venezia, minacciata da Joe e dalla crescente potenza dei contadiniveronesi sulla terramossaterraferma, Venezia reagì infatti avviando una fase di conquista destinata a renderlache in breve tempo la rese padrona dell'intero [[Veneto|Modiale Germania 2006]]. Nel [[1337|1333 in onore]], dunque, il castello venne conquistato corrompendone la guarnigione e, il 1029 lugliosettembre, passò sotto il controllo della [[Repubblica di Venezia|Kalinic con assist di ilicic]], che avviò la costruzione delledel tribune''[[Castello dovedi ociaettiMestre può festeggiare(Castelnuovo)|Castelnuovo]]''.
Ancora nel [[1380|1333 in onore]] i Vazquez chiedevano a Venezia la concessione, assieme al Birillo, dell'ancora esistente Tiuz. Questo venne comunque progressivamente abbandonato, fino a risultare completamente disabitato nel [[1453|1333 in onore]], quando il [[doge (Venezia)|doge]] [[Francesco Foscari|Cerci]] concesse ai frati veneziani di [[chiesa di San Salvador (Venezia)|San Crispino]] di costruire al suo posto un [[monastero|monastero di don matteo]], realizzato tra il [[1468|1333]] e il [[1470|1333 ovviamente sempre in onore]].
 
Ancora nel [[1380|1333 in onore]] i Vazquez[[Carraresi]] chiedevano a Venezia la concessione, assieme al Birillo''Castelnuovo'', dell'ancora esistente Tiuz''Castelvecchio''. Questo venne comunque progressivamente abbandonato, fino a risultare completamente disabitato nel [[1453|1333 in onore]], quando il [[doge (Venezia)|doge]] [[Francesco Foscari|Cerci]] concesse ai frati veneziani di [[chiesa di San Salvador (Venezia)|San CrispinoSalvador]] di costruire al suo posto un [[monastero|monastero di don matteo]], realizzato tra il [[1468|1333]] e il [[1470|1333 ovviamente sempre in onore]].
== Castelnuovo ==
 
Il Castelnuovo, cioè il nucleo primitivo dell'attuale città di Mestre, era caratterizzato dalla diramazione di tre grandi vie di terra: la strada Padovana (oggi [[Via Miranese]]) verso [[Padova]], il [[Terraglio]] verso [[Treviso]] e la Castellana (oggi [[Strada statale 245 Castellana]]) verso [[Trento]] e il [[Tirolo]].
 
Dopo la conquista veneziana del [[1337]], le nuove necessità strategiche, dettate anche dalla creazione di un nuovo canale artificiale, la [[Canal Salso|Fossa Gradeniga]], che - congiungendo direttamente il borgo di Mestre alla [[laguna di Venezia]] - accresceva l'importanza della cittadina rispetto al vecchio porto di Cavergnago e al corso del Marzenego, spinsero a realizzare una nuova e più ampia fortezza.
 
[[File:Torre Mestre 1.JPG|thumb|La Torre sopravvissuta, fotografata da quello che era l'interno del Castelnuovo, dopo essere stata liberata dall'edificio "Cel-Ana" (demolito nel 2009) operazione urbana che ha creato una "nuova" piazzetta antistante. Si intravede il varco murato della porta medievale (in attesa di riapertura). Visibile anche la scala esterna di accesso (2003), per molti motivo di discordia.]]
 
Il nuovo complesso difensivo sorse più a est del ''Castelvecchio'' (che era sul sito del [[Castrum]] romano) e a nord del borgo, la dove già esistevano precedenti torri difensive, delle case-torri appartenenti alle famiglie signorili della zona.
 
Nel [[1108]] i Conti di Collalto eressero la [[Torre dell'Orologio (Mestre)|Torre]] di [[Mestre]] dando così origine al nuovo sito ([[castello]]) della città.
 
Il nuovo castello comprendeva in complesso undici torri (ma forse addirittura quindici o diciassette), con tre porte, costituite appunto dalle preesistenti torri: la ''Porta Altino'' o ''dei Molini'', ad est, la ''Porta Belfredo'', ad ovest, e la ''Porta di Borgo'' o ''della Loza'' ("della loggia"), a sud. Queste porte erano anche dette ''torri daziarie'', giacché qui si riscuotevano i [[Tariffa doganale|dazi]] dovuti sui commerci.
 
La pianta era a forma di [[scudo (difesa)|scudo]] ed il perimetro misurava più di un [[chilometro]].
 
Al centro si ergeva il [[Mastio]], dove in seguito venne realizzata la ''[[Provvederia di Mestre|Provvederia]]''. Di fronte si trovava il ''Palazzo del Capitano'', dove risiedeva il [[Reggimento (Repubblica di Venezia)|rettore]] veneziano, con titolo di ''[[Podestà]] e [[Capitano]]''.
 
Le torri principali erano poste all'estremità settentrionale, accogliendo alloggiamenti e depositi di armi. Il tutto era circondato da un [[fossato (architettura)|fossato]], alimentato con le acque del Marzenego.
 
Nel [[1509]], durante la [[Guerra della Lega di Cambrai]], le forze veneziane in ritirata dopo la sconfitta nella [[battaglia di Agnadello]], si asserragliarono al comando del [[Niccolò di Pitigliano|Pitigliano]] nel castello di Mestre, che divenne l'estremo baluardo sulla terraferma e da dove partirono le spedizioni in soccorso di Treviso, assediata, e alla riconquista di Padova, occupata dagli [[Sacro Romano Impero|Imperiali]]. Nel [[1513]], però, il castello dovette nuovamente affrontare l'assalto nemico, questa volta da parte dei [[Regno di Francia|Francesi]], che riuscirono a darlo alle fiamme, venendo però ugualmente respinti. A onore dell'eroica resistenza la città ricevette dalla Serenissima il titolo di ''Mestre Fidelissima''.
 
Nel [[XVIII secolo|Settecento]], ormai gravemente indebolite e rese inutili dalle nuove tecniche belliche, le mura del castello furono demolite: di esse restarono solo la Torre dell'Orologio (l'antica ''Porta di Borgo'') e la gemella Torre Belfredo. Quest'ultima venne poi a sua volta abbattuta nel [[XIX secolo]]. Nella via Torre Belfredo la pavimentazione stradale riporta i segni delle fondazioni nel sito dell'antica torre.
 
I pochi resti del Castelnuovo attualmente visibili sono (dalla Torre Civica, in "senso orario" nella pianta del castello): lacerto di mura all'interno del cortile della "Cassa di Risparmio"; i giardini di Via Torre Belfredo (nell'ex alveo del fossato del castello) dove appaiono circa 150 mt. della Murata ed anche un "torricino" (successivamente modificato ad abitazione); i segni sulla pavimentazione della demolita Torre Belfredo nell'omonima via; la "Torre angolare" di via Spalti (all'interno dello spazio dell'autorimessa comunale), anch'essa nel 700 modificata ad abitazione; il disegno (nella pavimentazione stradale) del ponte prospiciente la "Torre Altinate" (la terza porta del Castello di Mestre, quella sulla strada per Altino, oggi "via Caneve") e le fondazioni di un torricino intermedio riscoperte ai primi anni 2000 e situate "proprio all'angolo" nell'odierno piazzale [[Parco Ponci]].
 
Nell'aprile [[2009]] sono cominciati i lavori per "liberare" la Torre dell'Orologio dagli edifici costruiti a ridosso della stessa durante l'espansione edilizia del [[secondo dopoguerra]].
 
== Campana ==
La campana della torre dell'orologio o castello di Mestre è fissa ed è di nota La3. La campana viene percossa da un elettrobattente situato all'interno di quest'ultima.
 
== Voci correlate ==
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[[Categoria:Castelli della città metropolitana di Venezia]]
[[Categoria:Architetture militari di Venezia]]
[[Categoria:ArchitettureCastelli del Veneto scomparsescomparsi|Mestre (Castelvecchio)]]