Étienne Dolet: differenze tra le versioni

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[[Poeta]] ed [[editore]], fu accusato di [[ateismo]] e impiccato e bruciato sul [[Morte sul rogo|rogo]].
 
== Biografia ==
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Nel [[1526]] si trasferì a [[Padova]] per seguire le lezioni di [[Simone di Villanova]], alla cui morte, nel [[1530]], Dolet accettò il posto di segretario di [[Jean de Langeac]], vescovo di [[Limoges]] e [[ambasciatore]] francese a [[Venezia]], dove seguì le lezioni di [[eloquenza]] di [[Giovanni Battista Egnazio]].
 
Tornato in [[Francia]] nel [[1531]], studiò diritto nell'[[Università di Tolosa]], dove ebbe per insegnanti [[Jean de Caturce]], che finirà sul [[Morte sul rogo|rogo]] accusato di essere [[eretico]], così come sospetto luterano fu un altro suo professore, [[Jean de Boyssone]], per questo motivo esiliato da Tolosa. Due discorsi, nei quali Dolet attaccava alcuni membri del Parlamento della città, provocarono il suo arresto: l'intervento del suo amico e protettore, il vescovo di [[Rieux (Alta Garonna)|Rieux]] [[Jean de Pins]], gli valse la liberazione e l'espulsione da Tolosa nel [[1534]].
 
[[File:Dolet De re navali.jpg|thumb|left|upright=0.8|''De re navali'', Lione 1537]]
Stabilitosi a [[Lione]] nel [[1535]], divenne amico e collaboratore del tipografo ed editore [[Sébastien Gryphe]], che gli pubblicò il suo ''Dialogus de imitatione Ciceroniana'', in cui difese gli imitatori dello stile [[Cicerone|ciceroniano]] dagli attacchi polemici di [[Erasmo da Rotterdam|Erasmo]]. Dal [[1536]] al [[1538]] pubblicò il suo capolavoro filologico, i due volumi del ''Commentariorum linguae Latinae'', dizionario latino etimologico dedicato a [[Francesco I di Francia|Francesco I]], che gli accordò il privilegio decennale di stampare qualunque opera in latino, greco, italiano o francese.
 
Il 31 dicembre [[1536]] un banale litigio con un pittore chiamato Compaing, finì in tragedia: Dolet lo uccise, forse involontariamente. Incarcerato, ottenne il perdono reale il 21 aprile [[1537]].
 
Nel [[1538]], dopo aver sposato Louise Giraud, iniziò a pubblicare opere di [[Galeno]], di [[Rabelais]], le poesie del suo amico [[Clément Marot]], l'''Enchiridion'' e il ''Vero modo di confessarsi bene e cattolicamente'' di [[Erasmo da RattordamRotterdam|Erasmo]], un'edizione latina del [[Nuovo Testamento]], poesie proprie ed epigrammi satirici contro il clero, che attirarono i sospetti della Chiesa. Nel [[1542]] l'inquisitore Mathieu Orry lo fece arrestare a Lione: il 2 ottobre, riconosciuto colpevole di [[eresia]], venne condannato al rogo. Étienne Dolet si appellò allora al Parlamento di Parigi e al re: tradotto nelle carceri della capitale, ottenne alla fine del [[1543]], anche grazie all'intervento del vescovo di [[Tulle]] [[Pierre Duchatel]], la grazia, a condizione di abiurare pubblicamente.
 
Tornato a Lione, dopo pochi mesi fu nuovamente denunciato e incarcerato ma riuscì a evadere e a fuggire in Piemonte, da dove scrisse a Francesco I e a [[Margherita d'Angoulême|Margherita di Navarra]] delle lettere in cui affermava la propria innocenza. Pensando ingenuamente di poter stampare a Lione le sue difese, rientrò in Francia nel [[1544]], fu arrestato e tradotto a Parigi: dopo due anni, condannato a morte per blasfemia, sedizione e stampa di libri proibiti, il 3 agosto [[1546]], giorno in cui compiva 37 anni, fu torturato, impiccato e bruciato sul rogo sulla piazza Maubert, dove nel [[1889]] gli fu eretto un monumento.<ref>La statua fu distrutta dai tedeschi nel 1944</ref>
 
Una tradizione racconta che Étienne Dolet, avviandosi al supplizio tra la folla, abbia pronunciato una frase latina rimasta famosa: «Non dolet ipse Dolet sed pia turba dolet», ''non è afflitto Dolet, è afflitta la folla pia''.
 
== Note ==
<references/>
 
== Opere ==
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*Le Second Enfer, 1544
*Cantique d'Estienne Dolet, 1546
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
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*Renaud Strivay, André Lorulot, Jean Jaurès, ''Étienne Dolet: sa vie; son œuvre; sa condamnation à mort'', Paris, Éditions de l'Idée libre, 1953
*Marcel Picquier, ''Étienne Dolet, 1509-1546. Imprimeur humaniste lyonnais mort sur le bûcher'', Paris, Association laïque des Amis d'Etienne Dolet, 2002
*Marcel Picquier, ''Anthologie des oeuvres d'Étienne Dolet, humaniste - imprimeur'', Lyon, Jacques André éditeur, 2016.
 
== Voci correlate ==
* [[Storia dell'ateismo]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Étienne Dolet}}
 
== Collegamenti esterni ==
*{{collegamenti esterni}}
*{{cita web|httphttps://www.archive.org/details/tiennedoletmar00chriuoft|La biografia di Richard C. Christie scaricabile|lingua=en}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|Letteratura}}