Macchina per scrivere: differenze tra le versioni

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[[File:Olivetti,MEK Una bella società (2677185659)II-371.jpg|thumb|MacchineUna macchina da scrivere [[OlivettiUnderwood Typewriter Company|Underwood]]]]
La '''macchina per scrivere'''<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/macchina/#perscrivere-1 Lemma "macchina" dell'enciclopedia Treccani Online]</ref><ref>{{collegamento interrotto|1=[http://garzantilinguistica.sapere.it/it/dizionario/it/lemma/de9b86f38fcae59d449da63ad0c701223469d2cf Lemma "macchina" del dizionario Garzanti Online] |data=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref> (o '''macchina da scrivere'''<ref>[http://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/M/macchina.shtml lemma "macchina" del dizionario Sabatini-Colletti]</ref><ref>[httphttps://dizionari.hoepli.it/Dizionario_Italiano/parola/macchina.aspx?idD=1&Query=macchina&lettera=M Lemma "macchina" (1) del dizionario italiano Gabrielli - ed. Hoepli]</ref><ref>Entrambe le forme sono largamente attestate e legittimate dalla maggior parte delle fonti, anche se il costrutto ''da'' + infinito di scopo è deprecato da alcuni autori (oltre a essere un francesismo "machine à écrire"). [http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domande-risposte/macchina-scrivere-macchina-per-scrivere].</ref>) è uno strumento dotato di [[Tastiera (informatica)|tastiera]] collegata a vari dispositivi meccanici, elettrici e/o elettronici, che permettono di ottenere su un supporto, generalmente un foglio di [[carta]], l'impressione di [[Tipo di carattere|caratteri]] (lettere, numeri, segni ortografici, segni di punteggiatura, simboli vari) simili a quelli della [[stampa]] [[Tipografia|tipografica]].
 
Nata sul finire del [[XIX secolo]], è stata uno dei primi dispositivi di largo utilizzo per la rapida redazione di documenti in formati standardizzati. Questo strumento rivoluzionario ha cambiato il modo di scrivere di molte persone, accorciando il tempo di produzione di un articolo o di una rivista. Il suo utilizzo fece nascere una nuova professione, la [[dattilografia]], inizialmente riservata alle donne.
== Contesto ==
 
Oggi rimpiazzata quasi completamente dai [[personal computer]] che contengono installati uno o più programmi di [[videoscrittura]], la macchina per scrivere, nata sul finire del [[XIX secolo]], è stata uno dei primi dispositivi di largo utilizzo per la rapida redazione di documenti in formati standardizzati.
Fu un elemento rivoluzionario al tempo, permettendo a chi ne facesse uso di scrivere impiegando molto meno tempo rispetto alla tradizionale scrittura a mano o alla stampa. Quest'ultima richiedeva infatti macchinari grandi, complessi ed estremamente scomodi, mentre la macchina da scrivere occupava e occupa tuttora non più di un quarto di metri quadro di spazio.
<br />Il suo utilizzo fece nascere una nuova professione, inizialmente riservata alle donne: la [[dattilografia]].
 
== Storia ==
[[File:Cembalo scrivano.jpg|thumb|Il ''Cembalo scrivano'' di [[Giuseppe Ravizza]]]]
{{L|tecnologia|novembre 2014|In questa sezione (nel corpo testo) manca ogni riferimento alla [[Olivetti]], la più importante azienda italiana in questo settore (e forse anche la più importante al mondo). La sezione inoltre sembra un po' geopoliticamente limitata}}
[[File:1864 Schreibmaschine Peter Mitterhofer.jpg|thumb|Il primo modello "Vienna 1864" costruito da [[Peter Mitterhofer]]]]
 
Sono diversi gli inventori ai quali la macchina daper scrivere viene attribuita, spesso di diversa nazionalità., Èma anchesicuramente possibileè cheinequivocabile varieassociare personeil abbianoprecursore lavoratodella contemporaneamentemacchina adda ideescrivere, simili"''il senzatacheografo''", necessariamenteall'inventore essere[[Cilavegna|cilavegnese]] a[[Pietro conoscenzaConti l'unoda delCilavegna|Pietro lavoro dell'altroConti]]. In ItaliaQuesto siprimo ha notiziaesempio di una "macchina daper scrivere" funzionantesarà neipoi primiil annimodello delal XIXquale secolo<ref>[http://www.larecherche.it/testo.asp?Tabella=Proposta_Articolo&Id=20[Giuseppe LARavizza]] PRIMAfarà MACCHINAriferimento PERper SCRIVERE,la articolorealizzazione didel Gian Mirola [suo Articoloprototipo, Storiail &#93;''[[cembalo :: LaRecherche.it<!-- Titolo generato automaticamente -->scrivano]</ref>]''.
 
In Italia si ha notizia di una macchina per scrivere funzionante nei primi anni del XIX secolo<ref>[http://www.larecherche.it/testo.asp?Tabella=Proposta_Articolo&Id=20 LA PRIMA MACCHINA PER SCRIVERE, articolo di Gian Mirola [ Articolo, Storia &#x5D; :: LaRecherche.it<!-- Titolo generato automaticamente -->].</ref>.
Nel [[1802]] a [[Fivizzano]] il Conte Agostino Fantoni (nipote di [[Giovanni Fantoni]] Labindo) inventò "Una preziosa stamperia" e cioè una macchina per scrivere, che fu la prima o una delle prime (al mondo) a stampare in modo simile a quanto fa una moderna macchina per scrivere. ''“Ingegnosissima invenzione con cui si è reso caro e memorabile all’Umanità”'' (dalla lettera di Baldassare Vetri in Pisa 29/5/1802). Alcune di queste lettere che sembrano scritte veramente da una moderna macchina per scrivere si possono vedere e consultare presso l'[[Archivio di Stato]] di [[Reggio Emilia]]. Le lettere sono impresse con un inchiostro tipo [[carta carbone]]; quindi anche in questo esiste un primato: l'uso della prima carta carbone. Quello che è singolare è che il Conte fivizzanese Agostino Fantoni inventò la macchina per la sorella Carolina diventata cieca.
 
Nel [[1802]] a [[Fivizzano]] ([[Provincia di Massa-Carrara|MS]]) il Conteconte Agostino Fantoni (nipote di [[Giovanni Fantoni]] Labindo) inventò "Unauna preziosa stamperia" e cioè una macchina per scrivere, che fu la prima o una delle prime (al mondo) a stampare in modo simile a quanto fa una moderna macchina per scrivere. ''“Ingegnosissima"Ingegnosissima invenzione con cui si è reso caro e memorabile all’Umanità”all'Umanità"'' (dalla lettera di Baldassare Vetri in Pisa 29/5/1802). Alcune di queste lettere che sembrano scritte veramente da una moderna macchina per scrivere si possono vedere e consultare presso l'[[Archivio di Stato]] di [[Reggio Emilia]]. Le lettere sono impresse con un inchiostro tipo [[carta carbone]]; quindi anche in questo esiste un primato: l'uso della prima carta carbone. Quello che è singolare è che il Conteconte fivizzanese Agostino Fantoni inventò la macchina per la sorella Carolina diventata cieca (anche Pietro Conti, nel 1823, reclamava il suo strumento utile ai ciechi).
[[File:Cembalo scrivano.jpg|thumb|Il ''Cembalo scrivano'' di [[Giuseppe Ravizza]]]]
Anche Piero Conti un precursore della macchina da scrivere nel 1823 (al quale si era ispirato il Ravizza) reclamava il suo strumento utile ai ciechi.
 
[[File:Targa macchina da scrivere.jpg|thumb|Targa che commemora l'invenzione della macchina da scrivere, presso [[Fivizzano]]]]
Orbene anche [[Giuseppe Ravizza]], al quale viene comunemente attribuita codesta invenzione, nel [[1846]] e cioè più di quaranta anni dopo, propagandava la sua invenzione di questa macchina, brevettata come [[cembalo scrivano]] per motivi umanitari cioè per far scrivere i ciechi.
 
Orbene ancheAnche [[Giuseppe Ravizza]], al quale viene comunemente attribuita codesta invenzione, nel [[1846]], e cioè più di quaranta anni dopo, propagandava la suapropria invenzione di questa macchina, brevettata come [[cembalo scrivano]], per motivi umanitari, cioè per far scrivere i ciechi.
Singolare coincidenza che deve far riflettere sulle origini della scoperta. A favore del Ravizza c'è però il brevetto registrato, a favore del Fantoni oltre alle lettere non c'è nessuna testimonianza poiché la macchina (''preziosa stamperia'') fu distrutta, ritenendola cosa inutile, dagli eredi di Pellegrino Turri, l'ingegnere amico che l'aveva perfezionata.<ref>
Lettere a testimonianza:http://scrivevo.blogspot.it/2012/01/typewriters-le-macchine-per-scrivere.html</ref>
 
SingolarePer coincidenzacomprendere chechi devesia farl'inventore rifletteredella sullemacchina originiper dellascrivere scoperta.è Anecessario, per quanto possibile, affidarsi ai documenti che sono giunti a noi: a favore del Ravizza c'è però il brevetto registrato, mentre a favore del Fantoni, oltre alle lettere, non c'è nessuna testimonianza, poiché la macchina (''preziosa stamperia'') fu distrutta, ritenendola cosa inutile, dagli eredi di [[Pellegrino Turri]], l'ingegnere amico che l'aveva perfezionata.<ref>
Un'altra persona a cui è stata attribuita l'invenzione della macchina da scrivere è [[Peter Mitterhofer]], nativo di [[Parcines]].<ref>[http://www.schreibmaschinenmuseum.com/it/index_2.htm <!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
Lettere a testimonianza:httphttps://scrivevo.blogspot.it/2012/01/typewriters-le-macchine-per-scrivere.html.</ref>
 
Un'altra persona a cui è stata attribuita l'invenzione della macchina daper scrivere è [[Peter Mitterhofer]], nativo di [[Parcines]] in [[Provincia autonoma di Bolzano|Alto Adige]].<ref>{{de}} [http://www.schreibmaschinenmuseumdeutsches-museum.comde/itfileadmin/index_2.htm <!Content/data/Insel/Information/KT/heftarchiv/1981/5-3-154.pdf Titolo generato automaticamente -->Schreibtisch].</ref>
=== La produzione industriale ===
 
=== La produzione industriale ===
{{S sezione|meccanica}}
[[File:Sholesglidden2.png|thumb|left|La Sholes and Glidden come prodotta dalla E. Remington and Sons]]
 
La [[macchina da scrivere Sholes and Glidden]] (conosciuta anche come '''Remington No. 1''') è stata la prima macchina per scrivere di successo commerciale: nel 1865 [[Philo Remington]] trasformò in [[società per azioni]] la [[Remington Arms|E. Remington and Sons]], fabbricantefabbrica d’armid'armi, e volle diversificare la sua produzione. L'inventore statunitense [[Christopher Sholes]], con l'aiuto dello stampatore [[Samuel W. Soule]] e del meccanico dilettante [[Carlos S. Glidden]], provò a progettare una macchina per scrivere a partire dal 1867. Soule abbandonò subito dopo il progetto e venne sostituito da [[James Densmore]], che comprò il brevetto e ne finanziò lo sviluppo. Dopo alcuni tentativi di produzione in serie falliti, la macchina venne rilevata nel 1873 dalla E. Remington and Sons e raggiunse la commercializzazione, dopo alcune rifiniture apportate dai nuovi proprietari, il 1º luglio 1874.
L’inventore statunitense [[Christopher Sholes]] con l’aiuto dello stampatore [[Samuel W. Soule]] e del meccanico dilettante [[Carlos S. Glidden]] volle progettare una macchina per scrivere a partire dal [[1867]]. Soule abbandonò subito dopo il progetto e venne sostituito da [[James Densmore]] che comprò il brevetto e ne finanziò lo sviluppo. Dopo alcuni tentativi di produzione in serie falliti, la macchina venne rilevata nel [[1873]] dalla E. Remington and Sons e raggiunse la commercializzazione, dopo alcune rifiniture apportate dai nuovi proprietari, il primo luglio del [[1874]].
 
[[File:Smith Premier Typewriter.jpg|thumb|right|''Smith Premier'' del 1889]]
[[File:OlivettiManifestoM1.jpg|thumb|left|Manifesto della macchina daper scrivere [[Olivetti M1]]]]
 
La società fu scissa in [[Remington Arms]] e [[Remington Typewriter Company]]. La [[Remington Rand]] venne creata nel 1927 dalla fusione delle Remington Typewriter Company, [[Rand Kardex Company]] e [[Powers Accounting Machine Company]].
 
[[File:Typewriter ca1930.JPG|thumb|Macchina per scrivere di produzione tedesca, circa 1930]]
[[File:Olivetti-Valentine-with-shell (cut out).jpg|thumb|Macchina da scrivere portatile, [[Olivetti Valentine]] (1968)]]
[[File:Olivetti Lettera 35 L.jpg|thumb|left|[[Olivetti]] Lettera 35, 1974]]
 
L'importanza degli [[norma tecnica|standard]] di posizionamento dei tasti (per esempio: [[QWERTY]], [[QWERTZ]], [[QZERTY]], [[AZERTY]], [[C'HWERTY]]), per dattilografare a [[memoria (fisiologia)|memoria]], ossia senza doversi sforzare spesso per distinguere i tasti, e in secondo luogo per facilitare l'alternarsi [[ergonomia|ergonomico]] di mano destra e mano sinistra, è da allora sempre stata fondamentale, e tale rimane.
 
NeiNella primimaggior parte dei modelli meccanici ed elettro-meccanicielettromeccanici era presente una tastiera i cui tasti di scrittura premuti azionavano il corrispondente [[martelletto]] in grado di trasferire l'[[inchiostro]] da un [[nastro]] alla superficie della carta. A questo seguiva immediatamente l'avanzamento di uno scatto del carrello sul quale stava il foglio di carta, che veniva così posizionato in modo corretto per la stampa del carattere successivo. Era inoltre comune l'utilizzo della [[carta carbone]], che consentiva di ottenere più copie conformi all'originale con una sola operazione di battitura.
 
Gli accessori di uso più frequente erano la "gomma" (a forma di sottile dischetto, per rimuovere con precisione l'errore), e il "bianchetto" (per coprirecancellare gli errori, e, dopo una rapida asciugatura, poter battere il carattere opportuno).corretto Successivamenteal nacquero le macchine elettroniche con elemento unicoposto di scritturaquello (inizialmente a ''sfera'', detta anche ''pallina'' o ''testina'', ed in seguito a ''margherita''errato), tasti con modalità sbianca-errori e display. CiòI permettevamodelli di variarefascia il caratterealta, sostituendogeneralmente la sfera o la margheritaelettrici, dierano applicare uniformemente la pressione e l'intensità dell'inchiostro, edotati di correggeredispositivo glicorrettore eventuali errori di battitura dopo ocon primaun dellaapposito stampanastro.
 
Nel 1961, l'americana [[IBM]] sviluppò la [[IBM Selectric|Selectric]], una macchina per scrivere elettromeccanica dotata di un unico elemento di scrittura a sfera in grado di offrire una velocità massima di battuta superiore alle contemporanee macchine a martelletti. Inoltre, la sfera si poteva rapidamente sostituire per cambiare il ''font''. Olivetti adottò questa soluzione nel 1974 con la [[Olivetti Lexikon 82|Lexikon 82]].
La prima macchina da scrivere elettrica venne prodotta nel [[1901]].
 
Risale invece al 1976 il lancio della prima macchina per scrivere [[elettronica]] al mondo, la [[Olivetti ET 101]]. La gran parte dei modelli adottava, ancora una volta, un unico elemento di scrittura, ma a margherita, mantenendo la possibilità di sostituirlo rapidamente per cambiare il carattere; tuttavia, sono stati realizzati anche modelli a stampa termica (Canon Typestar), ad aghi (Olivetti CWP-1) o a getto d'inchiostro (Olivetti serie JetWriter). Alcune macchine per scrivere elettroniche erano dotate di un piccolo display in grado di visualizzare gli ultimi caratteri digitati, permettendo la correzione di errori prima della stampa. I modelli più avanzati e costosi avevano lettori di floppy disk per memorizzare testi lunghi e a volte monitor LCD o CRT; in questo caso sono noti anche con il nome di ''word processor''.
== "Macchina da scrivere" o "macchina per scrivere" ==
Il nome usato popolarmente, "macchina da scrivere", apparentemente errato, è in realtà un uso corretto della preposizione "da" con il significato di fine o scopo. Altri esempi evidenti di quest'uso alquanto comune in italiano sono ''ferro da stiro, moto da corsa, abito da sera, servizio da tè, sala da ballo, mobili da ufficio, carta da regalo, gomma da cancellare'', ecc.
 
Si noti infine che i termini ''elettrica'' e ''elettronica'', relativamente alle macchine per scrivere, sono spesso confusi e usati erroneamente. Una macchina per scrivere elettrica è concettualmente simile a una manuale, in quanto la logica di controllo della scrittura è gestita interamente per via meccanica e l'unica differenza è la presenza di un piccolo [[motore elettrico]] che ruota costantemente a macchina accesa che ha il solo compito di fornire la forza motrice tramite l'albero principale a tutti i meccanismi. Non vi è traccia di componenti elettroniche, poiché il motore, solitamente a [[Motore a induzione|induzione]], è alimentato direttamente alla tensione di rete. Una macchina per scrivere elettronica è invece simile a un [[computer]] molto semplificato ed è dotata come tale di una [[scheda madre]], che è l'unità di elaborazione centrale, dispositivi di input (tastiera elettronica) e di output (gruppo stampa) e una [[Memoria (informatica)|memoria]], per quanto piccola.
Quest'uso è anche ben attestato in letteratura, ad esempio nel [[Alessandro Manzoni]] ne [[I promessi sposi]]<ref>[[:s:Pagina:I promessi sposi (1825) III.djvu/113|"I promessi sposi" - A. Manzoni]]</ref>:
{{Citazione|(...) ad ogni contadino (...) fece dare un giulio, e una ''falce da mietere''.}}
Qui chiaramente si intende che lo scopo della falce è quello di mietere, e non di essere mietuta. Infatti, il significato di questa preposizione usato in questa costruzione era in aperto contrasto con il significato secondo cui "da" davanti all'infinito di un verbo indica qualcosa che deve essere fatta (da vedere, da vivere, da non perdere, ...), e quindi la disambiguazione era lasciata al contesto:
* falce da mietere - grano da mietere
in questo caso la preposizione aveva un significato opposto a seconda del contesto
* occhiali da vedere
in quest'altro caso senza alcun contesto specificato, gli occhiali potevano servire ''per vedere'' (scopo), oppure erano occhiali che ''dovevano essere visti'' (azione da essere fatta).
 
Basti pensare che la prima macchina per scrivere elettrica, la Cahill, venne prodotta nel 1900,<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Bert Kerschbaumer|titolo=The Cahill Electrical Typewriters|rivista=ETCetera|volume=http://etconline.org/backissues/ETC100.pdf|numero=112}}</ref> mentre le elettroniche comparvero appunto negli anni Settanta con la diffusione dei [[Circuito integrato|circuiti integrati]].
Nell'italiano contemporaneo, il significato di scopo della costruzione "da + verbo all'infinito" è ancora vivo in espressioni come appunto ''macchina da scrivere'' o ''macchina da cucire'', e ancora in forme come la congiunzione ''in modo da''.
 
== Note ==
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== Voci correlate ==
* [[Cembalo scrivano]]
* [[Cinematico di scrittura]]
* [[Dattilografia]]
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* [[Olivetti M1]]
* [[Olivetti Valentine]]
* [[Scrittura a tastiera cieca]]
* [[Macchina che legge e che scrive]]
* [[Pietro Conti (1796-1856)|Tacheografo]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|preposizione=sulla}}
{{Interprogetto|commons=Typewriter}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.macchinescrivere.it/collezione.html|Info di approfondimento su macchinescrivere.it}}
* {{cita web | 1 = http://www.macchinescrivere.it/collezione.html | 2 = Info di approfondimento su macchinescrivere.it | accesso = 12 settembre 2010 | dataarchivio = 21 gennaio 2010 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20100121152500/http://www.macchinescrivere.it/collezione.html | urlmorto = sì }}
* {{Thesaurus BNCF}}
* [http://www.schreibmaschinenmuseum.com/it/ ''Museo delle macchine da scrivere Peter Mitterhofer di Parcines (Bolzano)'']
* {{en}} [http://typewriterdatabase.com Sito per i collezionisti di macchine per scrivere]
 
{{Macchina per scrivere}}
{{Evoluzione della stampa}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|scienza e tecnica}}
{{Evoluzione della stampa}}
 
[[Categoria:Macchine per scrivere| ]]