De gli habiti antichi et moderni di diverse parti del mondo: differenze tra le versioni
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|immagine = Vecellio Habiti 1590 frontespizio.jpg
|didascalia = Frontespizio della prima edizione di Cesare Vecellio, ''De gli habiti antichi et moderni di diverse parti del mondo'', Venezia 1590
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|sottogenere = libro di costumi
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'''''De gli habiti antichi, et moderni di diverse parti del mondo''''' è un'opera di [[Cesare Vecellio]], appartenente a un genere, quello dei "libri di costumi", che conobbe ampia produzione e successo in Europa tra la seconda metà del [[XVI secolo]] e i primi decenni del [[XVII secolo|XVII]].
Figlio di un fratello del celebre [[Tiziano Vecellio]], Cesare fu pittore e incisore di buona fama. L'opera ''Degli habiti antichi et moderni'' fu pubblicata per la prima volta nel 1590 ed ebbe altre due edizioni: nel [[1598]], vivente l'autore, con traduzione latina a fronte e aggiunte dei ‘costumi’ delle [[Americhe]], e un'altra nel [[1664]], postuma.
==Edizioni==
L'opera ebbe grande diffusione tra la fine del XVI ed il XVII secolo, periodo nel quale uscirono le tre principali edizioni del testo: 1590, 1598, 1664.
Dal confronto tra le edizioni emergono differenze di presentazione e contenutistiche: lievi tra prima e seconda, più sostanziali tra queste due e la terza del 1664. Un esempio di prima diversità è nell'indice: se nell'opera del 1598 è presente un corposo indice bilingue ([[Lingua italiana|italiano]], [[Latino medievale|latino]]) che elenca le tavole in [[ordine alfabetico]], l'edizione del 1664, complessivamente molto più ridotta della precedente, non ha alcun indice generale. In essa le pagine con le tavole sono precedute da un ''Discorso sopra gli habiti antichi et moderni, origine, mutatione, et varietà di quelli'', già presente nell'edizione del 1590.
Ulteriore elemento che differenzia le edizioni è il numero dei libri: rispettivamente dodici nella seconda e dieci nella terza, nella quale è eliminata la parte sui costumi dell'[[Europa settentrionale]] e accorpata in un solo libro quella su turchi, greci e ungheresi.
Infine, oltre alla dedica e alle avvertenze dell'editore, le due edizioni differiscono per i disegni, più eleganti e incorniciati in quella del 1598, più semplici e senza cornice nella successiva. Anche le didascalie ed i testi che accompagnano le figure sono più dettagliate nella seconda edizione, oltre che bilingui italiane e latine, mentre più semplici e solo in italiano nell'edizione più recente.
===Gli stampatori===
;Prima edizione (1590) - Damiano Zenaro
:Attivo dal 1563 al 1603
;Seconda edizione (1598) - Giovanni Bernardo Sessa
:Attivo a Venezia dal [[1596]] al [[1617]], Sessa (da non confondere con
;Terza edizione (1664) - Sebastiano Combi (il giovane) e Giovanni
:Editori e tipografi attivi a Venezia almeno fino al [[1673]]. Tra altre opere pubblicarono, nel 1673, le ''Memorie istoriche de monarchi ottomani'' di Giovanni Sagredo ambasciatore della Serenissima. Sebastiano Combi, erede di una tradizione famigliare risalente alla seconda metà del Cinquecento, diede una svolta alla sua attività dopo il 1650 quando si unì in società con
==Struttura dell'opera==
===Le due edizioni cinquecentesche===
Nella parte inferiore della decorazione, in un piccolo ovale sono riportate le insegne dei due stampatori: la salamandra di Zenaro (1590) e la gatta che tiene in bocca un topo dei Sessa (1598). Alla dedica e
Le tavole sono [[xilografie]] in bianco e nero, con ricche cornici e
Il personaggio al quale, secondo un uso editoriale che perdurò fino al tardo Settecento, è dedicata
===L'edizione del 1664===
[[File:Vecellio habiti 1664.jpg|thumb|318x318px|Frontespizio dell'edizione 1664]]
Pur uscendo da una delle più prestigiose stamperie veneziane della seconda metà del [[XVII secolo|Seicento]], l'edizione del 1664 si presenta più modesta rispetto alle prime due, non solo nel ridotto numero di pagine.
Il frontespizio, nel quale si affollano titoli e sottotitoli, reca la sola [[marca tipografica]] in un grande riquadro a piè di pagina: la [[Minerva]] armata, seduta ai piedi di un [[alloro]], armata con la [[Civetta di Atena|civetta]] al fianco. Dedica e avvertenza ai lettori sono cambiate per adeguare l'opera ai tempi: la natura di impresa editoriale si evince dal richiamo al Tiziano (erroneamente indicato come fratello, e non zio, di Cesare) mentre l'esplicita indicazione di opera “utilissima a pittori e dissegnatori, scultori…” sembra avere definitivamente trasformato l'originaria opera storico-antropologica in un manuale ad uso di specifici professionisti.
Nel testo che, tuttavia, ripropone il ''Discorso'' del 1590, le cornici attorno ai figurini sono scomparse, le didascalie sono ridotte al minimo, e la necessità di compattare i testi lunghi predisposti dal Vecellio è spesso causa di molti errori di significato.
==Apparato iconografico==
Analizzando l'edizione del 1598, per quel che riguarda il modo di presentazione delle immagini, si nota che le figure non sono statiche e immobili; al contrario presentano grande varietà di gesti e posture: si muovono, prendono quasi vita, assumono diverse posizioni delle mani, del volto e del busto, addirittura alcune sono colte in movimento. Osservando le illustrazioni emerge sia come i soggetti assumano diverse posizioni rispetto all'osservatore per favorire una migliore visione dell'abito, sia come non siano raffigurati solo personaggi singoli, ma anche più persone. I personaggi portano spesso accessori o altri elementi oltre al vestito, complementari al loro ruolo e necessari per qualificarli, in particolare per identificare un mestiere o un'attività. Le incisioni traducono per immagini quello che viene evocato a parole nel commento a fronte.
===Le illustrazioni: autori e tecniche===
L'apparato iconografico è composto di una serie di [[Xilografia|xilografie]] opera di Christopher Chrieger<ref>Michael Bryan, ''A Biographical and Critical Dictionary of Painters and Engravers'', vol. II, p. 675, London 1816, ''ad vocem''. </ref> (o Krieg o Ghrieg, italialianizzato in "Gristoforo Guerra") di [[Norimberga]], su disegno dello stesso Vecellio che fa parte della nutrita schiera di contemporanei abili sia come pittori sia come incisori (come [[Battista Franco]] o [[Andrea Schiavone]]); in questo caso però, come detto, le incisioni non sono opera sua.
Nell'opera lo stesso Vecellio loda comunque più volte il lavoro di Chrieger la cui figura però non è identificabile in modo del tutto certo. Pietro Zani pensa che questo Cristoforo Guerra sia in effetti Chrieger, (o Chrieger, Criegher, Crieger), ma non sa dire se fosse di Norimberga e non di [[Magonza]] o della [[Pomerania]].<ref>Pietro ZANI, ''Enciclopedia metodica critico-ragionata delle belle arti dell’abate D. Pietro Zani fidentino'', Parma 1824, parte prima, vol. XIX, p. 261-262</ref> Dal ''Dizionario
===Gli ''Habiti'' delle diverse parti del mondo===
[[Europa]], [[Asia]], [[Africa]] e [[America]] sono le parti del mondo che fanno da
====Gli antichi romani====
L'interesse storico dell'opera del Vecellio sta nel fatto che non sono rappresentati solo costumi contemporanei in una sorta di collazione antropologica che rimanda anche a usi, modi di vita quotidiana, ma dal fatto che, accanto a questi siano proposti anche costumi dell'antichità in una retrospettiva storica che tende in qualche modo a fornire modelli culturali di comparazione. Gli [[antichi romani]] costituiscono la base di questa retrospettiva storica. I testi, le immagini che le accompagnano e il riferimento diretto ad autori antichi e moderni testimoniano dello spessore culturale dell'autore e della ampiezza della sua ricerca e delle sue conoscenze<ref>Giorgio Reolon, ''I costumi degli antichi romani negli Habiti di Cesare Vecellio'', in ''La rivista di Engramma'' (on line), n. 112, 2013</ref>.
====Gli abiti dei turchi ottomani====
Nell'edizione del 1598 sono rappresentati, per quanto riguarda la realtà [[Impero ottomano|turca]], 21 uomini e 6 donne. Per ogni soggetto troviamo una breve descrizione concernente gli abiti indossati e il ruolo all'interno della società; inoltre, per agevolare il lettore, sono presenti illustrazioni per ogni singolo personaggio, racchiuse in raffinate cornici. Si noti come tutti gli abiti, sia maschili sia femminili siano molto ricchi ed elaborati, nonché rappresentati e descritti dall'autore in modo molto dettagliato. Per quanto riguarda i soggetti maschili c'è una nota comune nella rappresentazione, ovvero tutti indossano un copricapo il quale varia in base alla levatura sociale e all'occasione d'uso. Si sottolinea inoltre come gli uomini che ricoprono ruoli importanti nella società indossino tuniche lunghe sino ai piedi e aperte davanti, mentre a partire dalla figura dello staffiere del signore gli abiti cambiano e le tuniche si accorciano, diventando giacche. È interessante notare come due illustrazioni ''Turco di grado in casa'' e ''In che modo cavalchino i turchi quando piove'' tendano a mostrare un tipo di abbigliamento standard che la maggior parte dei turchi usa in quelle situazioni. Anche le donne sono tutte munite di copricapo e tutte sono dotate di un abito che arriva sino a terra e aperto davanti. Solo due figure sono rappresentate in modo diverso: la prima è la ''Donna turca in casa'', il cui abito ha una fascia all'altezza della vita e mostra, addirittura, un piede nudo; la seconda è la ''Sposa turca'', in realtà invisibile ai nostri occhi, completamente celata com'è dentro a un baldacchino trasportato da quattro servitori (anche se solo tre sono visibili) mentre lei dovrebbe trovarsi sul cavallo del quale scorgiamo solo alcune parti. Nel lungo elenco di figure turche proposte da Vecellio una parte importante è occupata dai personaggi pubblici, politici, militari, amministratori, religiosi. Si noti come Cesare Vecellio ordini le figure secondo una scala gerarchica (riscontrabile anche attraverso la diversità degli abiti dei soggetti rappresentati) a partire dal soggetto più importante nella società turca, ovvero ''Habito del gran Turco'' (ossia il [[sultano ottomano]]), e come prosegua a scalare, introducendo non solo personaggi che hanno importanza all'interno della realtà politica ma anche religiosa: come il ''Habito del Musti'' (ossia il [[Sheikh-ul-Islam dell'Impero ottomano|gran mufti di Costantinopoli]], paragonato al ''Patriarca de Christiani'') che amministra e maneggia tutti gli affari spirituali, e giuridica come il ''Cadil Eschier'' (ossia il [[kazasker]]) che rappresenta tipologicamente i dottori della legge e coloro che si occupano della giustizia: uno per la [[Eyalet di Rumelia|Grecia]] e l'altro per l'[[Eyalet di Anatolia|Anatolia]], come specifica il Vecellio.
==Note==
<references />
==Bibliografia==
* Michael Bryan, ''[https://books.google.it/books?id=PH5OAAAAYAAJ&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false A Biographical and Critical Dictionary of Painters and Engravers]'', London 1816, vol. II
* Patrizia Bravetti, ''Damiano Zenaro: editore e libraio del Cinquecento,'' in Simonetta Pelusi e Alessandro Scarsella (a cura di), ''Humanistica Marciana. Saggi offerti a Marino Zorzi'', Milano 2008, pp. 127-132 ISBN 9788896177006
* Carlo Campana, Carlo. ''L'habillement féminin à Venise dans les planches de Cesare Vecellio'', in Viallon, Marie. ''Paraître et se vêtir au XVIe siècle'', Actes du XIII Colloque du Puy-en-Velay, Saint-Étienne Cedex, Publications de l'Université de Saint-Étienne, 2006 ISBN 2862724351
* Tiziana Conte (a cura di), ''Cesare Vecellio, 1521ca-1601'', Belluno, Provincia di Belluno Editore, 2001 ISBN 8888744002
* ''[https://books.google.it/books?id=eZ456E8TCi8C&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false Dizionario biografico universale]'', Vol. II, Firenze 1842, Google Books (consultazione 07/01/2016)
* ''[http://edit16.iccu.sbn.it/web_iccu/ihome.htm EDIT 16. Censimento nazionale delle edizioni italiane del XVI secolo] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20210418015309/http://edit16.iccu.sbn.it/web_iccu/ihome.htm |date=18 aprile 2021 }}'', Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche - ICCU
* Jeannine Guérin Dalle Mese, ''L'occhio di Cesare Vecellio. Abiti e costumi esotici nel Cinquecento'', Alessandria, 1998 ISBN 8876942947
* James G. Harper (ed.), ''The Turk and Islam in the Western Eye 1450-1750'', Ashgate 2011 ISBN 9780754663300
* John Jackson, ''A Treatise on Wood Engraving: Historical and Practical'', Londra 1839
* Alfonso Mirto, ''Librai veneziani nel Seicento: i Combi-La Noù ed il commercio con l'estero'', in ''La Bibliofilia'', n. 91, 1989, pp. 287-305 ISSN 0006-0941
* Id., ''Libri veneziani del Seicento: i Combi-La Noù ed il commercio librario con Firenze'', in, ''La Bibliofilia'', n. 94, 1992, pp. 61-88.
* ''Mostra dei Vecellio'', catalogo illustrato a cura di Francesco Valcanover, prefazione di Giuseppe Fiocco e cenni storici di Celso Fabbro, Belluno s.d., (1951)
* Cesare Perocco, ''[https://books.google.it/books?id=SoYYyZJ0iMUC&pg=PP1&lpg=PP1&dq=per+le+nozze+fabro+vianello&source=bl&ots=DcHJIbp9lG&sig=CnCaJDAHAFqIpqMjnmVi2YFicaU&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiI8LWL1bXKAhXHXhoKHXEgD4oQ6AEIJjAA#v=onepage&q=per%20le%20nozze%20fabro%20vianello&f=false Per le nozze bene augurate Fabro-Vianello. Storia di Conegliano e del Coneglianese]'', Venezia 1843, Google Books (consultazione 06/01)
* Giorgio Reolon, ''"A Cesare quel che è di Cesare". Studio su alcuni aspetti dell'opera e dell'ambiente di Cesare Vecellio, tra pittura, incisione e moda'', tesi di laurea specialistica in Storia delle Arti, Università Ca' Foscari di Venezia, a.a. 2008/09
* [http://www.engramma.it/eOS2/index.php?id_articolo=1482 Giorgio Reolon, ''I costumi degli antichi romani negli Habiti di Cesare Vecellio''] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20170703103830/http://www.engramma.it/eOS2/index.php?id_articolo=1482 |date=3 luglio 2017 }}, in ''La rivista di Engramma'' (on line), n. 112, 2013, (consultazione 19/01/2016)
* ''[https://books.google.it/books?id=wcxRAAAAcAAJ&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false Repertorio Genealogico delle famiglie confermate nobili e dei titolati nobili esistenti nelle province venete]'', Venezia 1831, Google Books (consultazione 19/01/2016)
* Charlotte Colding Smith, ''Images of Islam, 1453-1600'', London 2014 ISBN 9781848934061
* Antonio Somaini, ''[http://www.lettere.unimi.it/Spazio_Filosofico/leparole/duemila/ascorn.htm La cornice e il problema dei margini della rappresentazione]'', in Seminario di filosofia dell'immagine, Università degli studi di Milano 2000, (consultazione 19/01/2016)
* Stefano Ticozzi, ''[https://books.google.it/books?id=R3hFAQAAMAAJ&pg=PA459&dq=pietro+zani&hl=it&sa=X&redir_esc=y#v=onepage&q=cristoforo&f=false Vite dei pittori Vecelli di Cadore Libri quattro]'', Milano, Antonio Fortunato Stella, 1817, (consultazione 19/01/2016)
* Bronwen Wilson, ''The World in Venice: Print, the City, and Early Modern Identity'', University of Toronto Press 2005 ISBN 0802087256
* Pietro Zani, ''[https://books.google.it/books?id=R3hFAQAAMAAJ&pg=PA459&dq=pietro+zani&hl=it&sa=X&redir_esc=y#v=onepage&q=cristoforo&f=false Enciclopedia metodica critico-ragionata delle belle arti dell'abate D. Pietro Zani fidentino]'', 1824, Google Books (consultazione 07/01/2016)
* Giorgio Reolon, ''Gli abiti della nobiltà in Cesare Vecellio'', in ''Attorno al libro "Famiglie nobili di Belluno"'', atti del convegno, a cura di Sergio Sacco, Belluno, Istituto Bellunese di Ricerche Sociali e Culturali, 2017, pp. 67-86
==Voci correlate==
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* [[Francesco Sansovino]]
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
==Collegamenti esterni==
* ''[http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b8446755d.r=vecellio%20cesare De gli habiti antichi, et moderni di diverse parti del mondo libri due]'', (1590), BNF Gallica, (consultazione 18 gennaio 2016)
* ''[https://books.google.it/books?id=3OhVAAAAcAAJ&pg=PR2&dq=Habiti+antichi+et+moderni+di+tutto+il+mondo&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiu6qSUnLnKAhWElCwKHR5TBUMQ6AEIJjAB#v=onepage&q=Habiti%20antichi%20et%20moderni%20di%20tutto%20il%20mondo&f=false Habiti antichi et moderni di tutto il mondo di nuovo accresciuti di molte figure. Vestitus antiquorum recentiorumque totius orbis per Sulstatium Gratilianum Senapolensis latine declarati] (1598)'', Google books, (consultazione 18 gennaio 2016)
* ''[http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b8446756t.r=vecellio%20cesare Habiti antichi
* (EN) ''[http://blog.courtauld.ac.uk/documentingfashion/2015/06/05/habiti-antichi-et-moderni-di-tutto-il-mondo-di-cesare-vecellio-1598/ Cesare Vecellio: Habiti antichi et moderni di tutto il mondo] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160318003124/http://blog.courtauld.ac.uk/documentingfashion/2015/06/05/habiti-antichi-et-moderni-di-tutto-il-mondo-di-cesare-vecellio-1598/ |date=18 marzo 2016 }}''(1598), su Courtauld Institute of Arts, (consultazione 18 gennaio 2016)
* [http://venetocultura.org/la_moda_ai_tempi_della_serenissima.php Giorgio Reolon, ''La moda ai tempi della Serenissima. Note sugli Habili antichi et moderni di Cesare Vecellio'', su Venetocultura.org] (consultazione 18 gennaio 2016)
* ''[https://web.archive.org/web/20180710034746/https://www.vecellio.net/ Vecellio.net. The works of Cesare Vecellio (1521 ca. -1601)]'',(consultazione 18 gennaio 2016)
* [https://books.google.it/books?id=YzxEAQAAMAAJ&pg=PT9&dq=Habitus+praecipuorum+populorum+tam&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiMm_6knbnKAhXFCSwKHQ39CGAQ6AEIMjAA#v=onepage&q=Habitus%20praecipuorum%20populorum%20tam&f=false Hans Weigel, Jost Amman, ''Habitus praecipuorum populorum tam virorum quam feminarumsingulari arte depicti''], Nürnberg 1577 (edizione fac simile 1969), Google Books (consultazione 19/01/2016)
{{Portale|letteratura}}
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