Covolo di Butistone: differenze tra le versioni
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|Posizione geografica = Nord Italia
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Il '''Covolo di Butistone''', o più semplicemente '''Covolo''' (''Kofel'' in [[lingua tedesca|tedesco]]),<ref>{{cita libro|url=https://books.google.it/books?hl=it&id=R-GVA7DeKR4C&q=Covolo+Kofel#v=snippet&q=Covolo%20Kofel&f=false|titolo=Il mondo antico, moderno e novissimo, ovvero trattato dell'antica e moderna geografia|autore=Antonio Chiusole|città=Venezia|editore=Giovanni Battista Recurti|anno=1739|p=479}}</ref> è un'antica fortificazione [[Medioevo|medioevale]] costruita all'interno di una [[Grotta|cavità carsica]] ("covolo") presso una parete rocciosa sul punto più stretto del [[Canale di Brenta]].
== Storia ==
[[File:Covolo di Butistone Cismon del Grappa sept 2010.jpg|thumb|upright=1|left|Il [[canale di Brenta]] visto dal Covolo di Butistone]]
Secondo [[Modesto Bonato]] il toponimo "Butistone" ha origini [[lingua cimbra|cimbre]]: sarebbe composto dai termini ''bunta'' "piaga" e ''stoon'' "sassi, scogli", ad indicare la caverna che si apre, come uno sfregio, sulla montagna<ref name=osservatorio>{{cita web|url=http://www.osservatorio-canaledibrenta.it/IMG/pdf/Covolo_di_Butistone.pdf|titolo=Il Covolo di Butistone|autore=Angelo Chemin|accesso=14 ottobre 2019|editore=[[Osservatorio del paesaggio]] del Canale di Brenta|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160909035851/http://osservatorio-canaledibrenta.it/IMG/pdf/Covolo_di_Butistone.pdf|urlmorto=sì}}</ref>. "Covolo" è una parola [[lingua veneta|veneta]] con cui si indicano doline e grotte carsiche<ref>{{Treccani
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|accesso = 14 ottobre 2019
}}</ref>.
Il [[canale del Brenta]] è stato sin dai tempi più antichi un luogo di transito di importanza fondamentale in quanto punto di contatto tra la [[Pianura veneto-friulana|pianura Veneta]] e le [[Alpi]]. La collaterale destra val Stagna-val Frenzela permette i collegamenti con l'[[altopiano di Asiago]], mentre, sul versante opposto, la val [[Cismon]] conduce al [[Feltrino (territorio)|Feltrino]] e alla [[val Belluna]]. Il [[Brenta]] stesso, infine, rappresenta una via agevole per raggiungere [[Padova]] e la [[laguna di Venezia]]<ref name=osservatorio/>.
Per questo motivo, la zona fu soggetta all'erezione di numerose fortificazioni, tra le quali la bastia di [[Pove del Grappa]], la torre di [[Solagna]], la [[Enego#Bastia|bastia]] e il [[Enego#Torre scaligera|castello]] di [[Enego]], il [[castello della Scala]] di [[Primolano]] e, appunto, il covolo del Butistone. La sua costruzione risale forse all'[[epoca romana]], visto che all'interno del perimetro sono state rinvenute monete con l'effige dell'imperatore [[Aureliano]]. È vero anche che la grotta, in cui è presente acqua [[sorgiva]], potrebbe essere stata frequentata già nei secoli precedenti<ref name=osservatorio/>.
Il primo riferimento storico del covolo di Butistone risale al [[1004]]: secondo le cronache, nel corso della [[settimana santa]] di quell'anno, fu coinvolto nella discesa dell'esercito dell'imperatore [[Enrico II del Sacro Romano Impero|Enrico II]], in guerra contro il [[Sovrani d'Italia#Regnum Italiae|re d'Italia]] [[Arduino d'Ivrea|Arduino]]<ref name=osservatorio/><ref name=cismon>{{cita web|url=http://www.cismon.it/Covolo_di_Butistone.html|titolo=Il Covolo di Butistone|accesso=14 ottobre 2019}}</ref>.
Sappiamo che nel [[1184]] rientrava tra i possedimenti del [[diocesi di Feltre|vescovo-conte di Feltre]], il quale esercitava il potere spirituale e temporale anche sulla vicina [[Primolano]]<ref name=osservatorio/>.
Nel [[XIV secolo]] il castello fu coinvolto nei conflitti che opposero le signorie del [[Veneto]]: controllato dagli [[Scaligeri]] a partire dal [[1321]], passò a [[Sicco di Caldonazzo]] nel [[1337]], ma divenne dei [[Visconti]] già l'anno seguente; occupato da [[Francesco da Carrara]], nel [[1386]] i suoi soldati furono costretti alla resa dall'esercito di [[Antonio della Scala]]; nel [[1404]], infine, passò ai [[Serenissima|Veneziani]]<ref name=osservatorio/><ref name=cismon/>.
Nel [[1411]] fu conquistato dall'esercito di re [[Sigismondo del Lussemburgo|Sigismondo d'Ungheria]], sotto la guida di [[Pippo Spano]]. Un secolo dopo, durante la [[guerra della Lega di Cambrai]], fu occupato dalle truppe imperiali. Al termine del conflitto, nonostante la vittoria veneziana, rimase definitivamente in mano agli [[Asburgo]], costituendo un'[[exclave]] imperiale in territorio veneto<ref name=osservatorio/><ref name=cismon/>.
A lungo il castello fu presidiato da una piccola guarnigione austriaca e fu utilizzato come luogo di [[confino]] per prigionieri "eccellenti" o per l'isolamento degli alienati mentali. Nel [[1782]], cessato ogni interesse strategico, [[Giuseppe II d'Austria]] diede l'ordine di disarmarlo<ref name=osservatorio/><ref name=cismon/>.
Nel [[1796]] fu coinvolto nella battaglia di Primolano che vide opporsi Francesi e Austriaci. L'anno successivo fu conquistato dall'esercito transalpino agli ordini di [[Pierre François Charles Augereau]]: da questo momento il Covolo cessò completamente ogni funzione militare<ref name=osservatorio/><ref name=cismon/>.
Dopo l'[[Unità d'Italia]] si impose nuovamente la necessità di sorvegliare i confini con il [[Trentino]] (rimasto austriaco sino alla grande guerra) e il ruolo che avevano le antiche fortificazioni della Valbrenta fu assunto dal [[forte Tombion]] e dalle [[Primolano#Tagliata della Scala e Tagliata delle Fontanelle|tagliate di Primolano]]<ref name=osservatorio/>.
Durante la [[grande guerra]] fu impiegato come [[polveriera]]<ref name=osservatorio/>.
== Note ==
<references/>
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
==Collegamenti esterni==
* {{cita web|http://www.montagnando.it/fortificazioni/CovoloDiButistone/CovoloDiButistone.php|Covolo di Butistone}}
*{{cita web|url=http://www.laviadelbrenta.it/museo-diffuso-covolo-di-butistone|titolo=Museo diffuso "Covolo di Butistone"|opera=La via del Brenta dagli Asburgo ai Dogi|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100727102656/http://www.laviadelbrenta.it/museo-diffuso-covolo-di-butistone}}
{{Portale|architettura|Veneto}}
[[Categoria:Castelli della provincia di Vicenza|Butistone]]
[[Categoria:Architetture di Cismon del Grappa]]
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