Sandro Botticelli: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua|il cognome italiano|Bottai (cognome)|Botticelli}}
[[File:Botticelli.jpg|thumb|Presunto autoritratto dall'''[[Adorazione dei Magi (Botticelli Uffizi)|Adorazione dei Magi]]'' degli Uffizi]]▼
{{citazione|Non si sdegni Apelle di essere eguagliato a Sandro:<br />già il suo nome è noto ovunque|[[Ugolino di Vieri (poeta)|Ugolino di Vieri]], ''Epigrammata'' III, 23|Aequari sibi non indignetur Apelles Sandrum:<br />iam notum est nomen ubique suum.|lingua=la}}▼
{{Bio
|Nome =
|Cognome =
|PostCognomeVirgola =
|Sesso = M
|LuogoNascita = Firenze
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|AnnoMorte = 1510
|Epoca = 1400
|Epoca2 = 1500
|Attività = pittore
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = inquadrabile nella corrente artistica del [[Rinascimento]]
|Immagine = Sandro Botticelli 083.jpg
▲
|DimImmagine = 250
}}
In un'[[età dell'oro]] per il mondo dell'[[arte]], il pittore ebbe una formazione di [[Rinascimento fiorentino|scuola fiorentina]] sotto [[Filippo Lippi]] e con il patronato della [[famiglia Medici]], riuscendo a sviluppare uno stile elegante che proponeva un nuovo modello di bellezza ideale e che incarnava i gusti e la raffinatezza della società dell'epoca. La sua arte subì anche l'influenza di [[Andrea del Verrocchio]] e dei fratelli [[Antonio del Pollaiolo|Antonio]] e [[Piero del Pollaiolo]].
Eccellente [[Ritratto|ritrattista]], Botticelli fu un autore poliedrico e il suo ''corpus'' spazia dai soggetti di carattere [[mitologico]]-[[allegorico]] ai soggetti di carattere [[Religione|religioso]]. La sua fama oggi è legata soprattutto alle opere mitologiche, delle quali sono emblema due dipinti in particolare: questi sono due grandi tele custodite entrambe agli [[Uffizi]] di [[Firenze]] e sono la ''[[Nascita di Venere]]'' e la ''[[Primavera (Botticelli)|Primavera]]'', che sono oggi tra i dipinti più famosi al mondo, tanto da essere considerate due icone del [[Rinascimento italiano]] e dell'[[arte occidentale]], grazie anche ai profondi significati [[filosofia|filosofici]] e [[letteratura|letterari]] riscontrabili in esse. Mentre per quanto riguarda l'altro caposaldo dell'arte botticelliana, la produzione sacra, degna di nota è la cospicua produzione di ''[[Madonna col Bambino|Madonne col Bambino]]'', realizzate preferibilmente in [[Tondo (pittura)|tondo]] e per le quali lui e la sua bottega divennero celebri; ma l'apice di questo genere è certamente rappresentato dai grandi [[affresco|affreschi]] realizzati per la [[Cappella Sistina]] a [[Roma]].
Tuttavia, nell'ultima parte della sua vita, l'arte e lo spirito di Botticelli subirono una crisi che culminò in un esasperato misticismo, anche per via dell'influenza di [[Savonarola]]. Così, oltre all'unico vero erede [[Filippino Lippi]], suo allievo e collaboratore, dopo la morte di Botticelli la sua reputazione fu eclissata profondamente e i suoi dipinti rimasero quasi dimenticati nelle chiese e nei palazzi per i quali erano stati creati, così come i suoi affreschi nella Sistina che furono messi in ombra da quelli straordinari di [[Michelangelo]]. Il lungo abbandono ebbe fine a partire dal [[XIX secolo]], venendo riscoperto dalla storiografia artistica anche grazie e soprattutto all'influenza che ebbe sui [[Preraffaelliti]].
Maestro del sacro e del profano, è stato descritto come un ''outsider'' nella corrente principale della [[pittura italiana]], avendo egli un interesse limitato per molti degli aspetti associati alla pittura del [[Quattrocento]], come l'ispirazione diretta all'[[Classicismo (arte)|arte classica]] e la rappresentazione realistica di [[anatomia umana]], [[prospettiva]] e [[paesaggio]]. Infatti, la sua formazione gli ha permesso di rappresentare questi aspetti della pittura, senza però lasciarsi omologare dallo scenario contemporaneo.
== Biografia ==
[[File:Botticelli
▲{{citazione|
=== Origini ===▼
Sandro Botticelli nacque nel 1445 a Firenze in via Nuova (oggi via del Porcellana), ultimo di quattro figli maschi e crebbe in una famiglia modesta ma non povera, mantenuta dal padre, Mariano di Vanni Filipepi, che faceva il conciatore di pelli ed aveva una sua bottega nel vicino quartiere di [[piazza Santo Spirito|Santo Spirito]]. Numerosi erano infatti nella zona di [[Santa Maria Novella]] (dove si trova via del Porcellana) gli abitanti dediti a tale attività, facilitata dalla prossimità delle acque dell'[[Arno]] e del [[Mugnone]]<ref name="S85">Santi, cit., pag. 85.</ref>.▼
▲=== Origini e famiglia ===
I primi documenti su Sandro sono costituiti dalle dichiarazioni catastali (dette "portate al Catasto"), vere e proprie denunce dei redditi in cui i capofamiglia erano obbligati a dichiarare i propri beni, le rendite e le spese descrivendo lo stato della propria famiglia. In quello del [[1458]] Mariano Filipepi citò i quattro figli maschi Giovanni, Antonio, Simone e Sandro: quest'ultimo ha tredici anni e viene definito "malsano" e che "sta a leggere", annotazioni in cui alcuni studiosi hanno voluto desumere un'infanzia malaticcia che avrebbe portato a un carattere introverso, leggibile poi in alcune sue opere dal tono malinconico e assorto<ref name="S85"/>.▼
▲Sandro Botticelli nacque
▲I primi documenti
Il fratello Antonio era un orefice di professione, per cui è molto probabile che l'artista avesse ricevuto una prima educazione presso la sua [[bottega]], mentre sarebbe da scartare l'ipotesi di un suo tirocinio avvenuto nella bottega di un amico del padre, un certo ''maestro Botticello'', come riferisce il [[Vasari]] nelle ''[[Vite (Vasari)|Vite]]'', dal momento che ancora oggi non esiste alcuna prova documentaria che confermi l'esistenza di questo artigiano attivo in città in quegli anni.▼
▲Il fratello Antonio era
Il nomignolo pare invece che fosse stato inizialmente attribuito al fratello Giovanni, che di mestiere faceva il sensale del Monte (un funzionario pubblico) e che nella portata al catasto del [[1458]] veniva ''vochato Botticello'', poi esteso a tutti i membri maschi della famiglia e dunque adottato anche dal pittore<ref name="S85"/>.▼
▲Il nomignolo pare invece che fosse stato inizialmente attribuito al fratello Giovanni, che di mestiere faceva il sensale del Monte (un funzionario pubblico) e che nella portata al catasto del
=== Apprendistato ===▼
[[File:Sandro Botticelli 062.jpg|thumb|''[[Madonna col Bambino e due angeli (Botticelli)|Madonna col Bambino e due angeli]]'', 1468 ca., Napoli, Galleria Nazionale di Capodimonte]]▼
Il suo vero e proprio apprendistato si svolse nella bottega di [[Filippo Lippi]] dal [[1464]] al [[1467]], con cui lavorò a [[Prato]] negli ultimi affreschi delle ''[[Storie di santo Stefano e san Giovanni Battista]]'' nella cappella maggiore del [[Duomo di Prato|Duomo]] assieme a numerosi altri allievi.▼
▲=== Apprendistato ===
Risalgono a questo periodo tutta una serie di ''Madonne'' che rivelano la diretta influenza del maestro sul giovane allievo, a volte derivate fedelmente dalla ''[[Lippina]]'' agli [[Uffizi]] (1465). La primissima opera attribuita a Botticelli è la ''[[Madonna col Bambino degli Innocenti|Madonna col Bambino e un angelo]]'' (1465 circa) dell'[[Ospedale degli Innocenti]], in cui le somiglianze con la contemporanea tavola del Lippi sono davvero molto forti, anzi sembra una copia o un omaggio; la stessa cosa vale per la ''Madonna col Bambino e due angeli'' (1465 circa) oggi a [[Washington (distretto di Columbia)|Washington]], con la sola variante dell'angelo aggiunto alle spalle del Bambino, e la ''[[Madonna col Bambino e un angelo (Botticelli)|Madonna col Bambino e un angelo]]'' del [[Museo Fesch]] di [[Ajaccio]].▼
▲Il suo vero e proprio apprendistato si svolse nella bottega di [[Filippo Lippi]] dal
▲Risalgono a questo periodo tutta una serie di ''Madonne'' che rivelano la diretta influenza del maestro sul giovane allievo, a volte derivate fedelmente dalla ''[[Lippina]]'' agli [[Uffizi]] (1465). La primissima opera attribuita a Botticelli è la ''[[Madonna col Bambino degli Innocenti|Madonna col Bambino e un angelo]]'' (1465 circa)
Risultarono però determinanti nel progressivo processo di maturazione del suo linguaggio pittorico anche le influenze ricevute da [[Antonio del Pollaiuolo]] e [[Andrea del Verrocchio]], del quale potrebbe aver frequentato la bottega dopo la partenza di Filippo Lippi per [[Spoleto]].▼
▲[[File:
▲Risultarono però determinanti nel progressivo processo di maturazione del suo linguaggio pittorico anche le influenze ricevute da [[Antonio del
La componente verrocchiesca, infatti, appare chiaramente in un secondo gruppo di Madonne realizzate tra il
L'accentuato linearismo, inteso come espressione di movimento, risulta altrettanto evidente, così come le meditazioni sulla concezione matematica della pittura, di grande attualità in quegli anni, con gli studi di [[Piero della Francesca]]; la stessa soluzione venne riproposta in altre opere dello stesso periodo, con la sola
=== L'avvio della carriera in proprio ===
Nel 1469 Botticelli lavorava già da solo, come dimostra la portata al Catasto del Dal 18 giugno al 18 agosto di quell'anno lavorò alla sua prima commissione pubblica, di notevole prestigio e risonanza<ref name="S85"/>. Si tratta di una spalliera allegorica, realizzata per il [[Tribunale della Mercanzia]] di Firenze raffigurante la ''[[Fortezza (Botticelli)|Fortezza]]''. Il pannello doveva inserirsi all'interno di un ciclo ordinato a [[Piero Pollaiolo]] che infatti eseguì sei delle sette ''Virtù''<ref name="S85"/>
Botticelli accolse lo schema presentato dal Pollaiolo nelle sue linee generali, ma impostò l'immagine in modo del tutto diverso: al posto dell'austero scranno marmoreo usato da Piero, dipinse un trono riccamente decorato e dalle forme fantastiche che costituiscono un preciso richiamo alle qualità morali inerenti all'esercizio della magistratura, in pratica un'allusione simbolica al "tesoro" che accompagnava il possesso di questa virtù. L'architettura viva e reale si unisce alla figura di donna che vi è seduta sopra, solida, plastica, ma soprattutto di estrema bellezza; fu proprio la continua ricerca della bellezza assoluta, di là dal tempo e dallo spazio, che portò poi Botticelli a staccarsi progressivamente dai modelli iniziali e a elaborare uno stile sostanzialmente diverso da quello dei suoi contemporanei, che lo rese un caso praticamente unico nel panorama artistico fiorentino dell'epoca.
Botticelli scelse di esaltare la ''grazia'', cioè l'eleganza intellettuale e la squisita rappresentazione dei sentimenti e fu per questo che le sue opere più celebri vennero caratterizzate da un marcato linearismo e da un intenso lirismo, ma soprattutto l'ideale equilibrio tra il naturalismo e l'artificiosità delle forme.▼
▲Botticelli scelse di esaltare la ''grazia'', cioè l'eleganza intellettuale e la squisita rappresentazione dei sentimenti, e fu per questo che le sue opere più celebri vennero caratterizzate da un marcato linearismo e da un intenso lirismo, ma soprattutto l'ideale equilibrio tra il naturalismo e l'artificiosità delle forme.
Prima di produrre quegli autentici capolavori della storia delle arti egli ebbe però modo di ampliare la sua esperienza con altri dipinti, che costituiscono il necessario passaggio intermedio tra le opere degli esordi e quelle della maturità.▼
▲Prima di produrre quegli autentici capolavori della storia
=== Le opere dei primi anni settanta ===
[[File:Giuliano de' Medici by Sandro Botticelli.jpeg|
Nel
A questo primo periodo appartiene il ''[[San Sebastiano (Botticelli)|San Sebastiano]]'', già in [[Santa Maria Maggiore (Firenze)|Santa Maria Maggiore]], opera in cui Botticelli mostra già un avvicinamento alla filosofia dell'[[Accademia neoplatonica]], a cui doveva essersi accostato fin dai tempi della ''Fortezza''<ref name="S85"/>. Nei circoli culturali colti vicini alla famiglia [[Medici]], animati da [[Marsilio Ficino]] e [[Agnolo Poliziano]], la realtà era vista come la combinazione di due grandi principi, il divino da una parte e la materia inerte dall'altra; l'uomo così occupava nel mondo un posto privilegiato perché attraverso la ragione poteva giungere alla contemplazione del divino, ma anche recedere ai livelli più bassi della sua condizione se guidato solo dalla materialità dei propri istinti. In questa opera dunque Botticelli, oltre come sempre
Il dittico con le ''Storie di Giuditta'' (
Negli anni settanta lo stile di Botticelli appare ormai pienamente delineato. Le sue opere successive si arricchiranno poi delle tematiche umanistiche e filosofiche in grandi commissioni affidategli da membri importanti della famiglia Medici, aprendo la sua stagione dei grandi capolavori<ref name="S92">Santi, cit., pag. 92.</ref>.
=== L'influenza neoplatonica ===
[[File:Vénus et les trois Grâces offrant des présents à une jeune fille - Sandro Botticelli
I [[accademia neoplatonica|neoplatonici]] offrirono la più convincente rivalutazione della cultura antica data fino a quel momento, riuscendo a colmare la frattura che si era venuta a creare tra i primi sostenitori del movimento umanista e la religione cristiana, che condannava l'antichità in quanto [[Paganesimo|pagana]]; essi non solo riproposero con forza le "''virtù degli antichi come modello etico''" della vita civile, ma arrivarono a conciliare gli ideali cristiani con quelli della cultura classica, ispirandosi a [[Platone]]
L'influenza di queste teorie sulle arti figurative fu profonda; i temi della [[bellezza]] e dell'[[amore]] divennero centrali nel sistema neoplatonico perché l'uomo, spinto dall'amore, poteva elevarsi dal regno inferiore della materia a quello superiore dello spirito. In questo modo la [[mitologia]] fu pienamente riabilitata e le venne assegnata la stessa dignità dei temi di soggetto sacro, e ciò spiega anche il motivo per cui le decorazioni di carattere [[profano]] ebbero una così larga diffusione.
[[Venere (divinità)|Venere]], la dea più peccaminosa dell'[[Olimpo (Grecia)|Olimpo]] pagano, venne totalmente reinterpretata dai filosofi neoplatonici, e diventò uno dei soggetti raffigurati più frequentemente dagli artisti secondo una duplice tipologia: la ''Venere celeste'', simbolo dell'amore spirituale che spingeva l'uomo verso l'ascesi, e la ''Venere terrena'', simbolo dell'istintualità e della passione che lo ricacciavano verso il basso.
Un altro tema rappresentato di sovente fu la lotta tra un principio superiore
Botticelli divenne amico dei filosofi [[neoplatonici]], ne accolse pienamente le idee e riuscì a rendere visibile quella bellezza da loro teorizzata, secondo la sua personale interpretazione dal carattere malinconico e contemplativo, che spesso non coincide con quella proposta da altri artisti legati a questo stesso ambiente culturale.
=== Pisa ===
Nel
=== Al servizio dei Medici ===
[[File:Botticelli-primavera
[[File:Sandro Botticelli 050.jpg|
Le frequentazioni di Botticelli nella cerchia della famiglia dei [[Medici]] furono indubbiamente utili per garantirgli protezione e le numerose commissioni eseguite nell'arco di circa vent'anni. Nel
Chiaro è come Sandro avesse pienamente abbracciato la causa dei [[Medici]], che lo accolsero sotto la loro
Particolarmente interessante per questo periodo è l
Botticelli inserì, anche per volere del committente, un cortigiano dei Medici, i ritratti dei membri della famiglia, per cui si riconoscono [[Cosimo il Vecchio]]
[[File:
Riconducibili a questo periodo sono anche altre opere che, oltre a confermare i rapporti tra Botticelli e la cerchia neoplatonica, rivelano precise influenze fiamminghe sul pittore nel genere del [[ritratto]]. Nel primo, il ''[[Ritratto d'uomo con medaglia di Cosimo il Vecchio]]'' (1474-1475), il personaggio è raffigurato nella posa di tre quarti ed è vestito con il tipico abito della [[borghesia]] fiorentina dell'epoca; dopo varie ipotesi, oggi si ritiene che si tratti quasi certamente del fratello orafo di Botticelli, Antonio Filipepi, citato per l'appunto in alcuni documenti dell'
Come era già successo in altri casi però, il richiamo ai [[Pittura fiamminga|modelli fiamminghi]] costituì il semplice punto di partenza per l'artista che tese in seguito ad astrarre sempre più le figure dal loro contesto.
Nel ''[[Ritratto di Giuliano de' Medici (Botticelli Washington)|Ritratto di Giuliano de' Medici]]'' (
Il percorso stilistico di Botticelli in questo genere pittorico appare concluso nei ritratti successivi come dimostra il ''[[Ritratto di giovane (Botticelli)|Ritratto di giovane]]'', realizzato dopo il
Nella dichiarazione al Catasto del
=== Gli affreschi della Cappella Sistina ===
[[File:Botticelli Scenes from the Life of Moses.jpg|
[[File:Sandro Botticelli, The Temptation of Christ.jpg|
[[File:Botticcelli, Sandro - The Punishment of Korah and the Stoning of Moses and Aaron - 1481-82.jpg|
La politica riconciliativa di [[Lorenzo de' Medici]] verso gli alleati della [[Congiura dei Pazzi]] (soprattutto [[Sisto IV]] e [[
Il 27 ottobre
Botticelli si vide assegnare tre episodi e il 17 febbraio
I tre affreschi eseguiti da Botticelli, con ricorso ad aiuti che un'opera di tale vastità richiedeva, sono le ''[[Prove di Mosè]]'', le ''[[Prove di Cristo]]'' e la ''[[Punizione di Qorah, Dathan e Abiram]]'', oltre ad alcune figure di papi ai lati delle finestre (tra cui ''Sisto II'') oggi molto deteriorate e ridipinte<ref name="S120">Santi, cit., pag. 120.</ref>.
In generale negli affreschi della Sistina Botticelli risultò più debole e dispersivo, con difficoltà nel coordinare le forme e la narrazione,
=== Il rientro a Firenze ===
Tornato a Firenze, Botticelli dovette manifestare la sua decisione di non tornare a Roma, impegnandosi in nuove commissioni per la sua città. Il 5 ottobre
In ogni caso il soggiorno romano ebbe una sicura influenza
=== La serie di Nastagio degli Onesti ===
L'anno successivo, nel
La trama della novella, ricca di elementi soprannaturali, consentì a Botticelli di fondere la vivacità narrativa della storia con un registro fantastico a lui non consueto e, nonostante
I quattro episodi della novella sono:
* ''[[Nastagio degli Onesti, primo episodio|Primo episodio]]'': Nastagio vaga solo e addolorato in una pineta di [[Ravenna]] perché è stato respinto dalla figlia di Paolo [[Traversari]]
* ''[[Nastagio degli Onesti, secondo episodio|Secondo episodio]]'': Nastagio (a sinistra) rimane inorridito quando vede che il cavaliere le strappa il cuore
* ''[[Nastagio degli Onesti, terzo episodio|Terzo episodio]]'': Nastagio decide di invitare
* ''[[Nastagio degli Onesti, quarto episodio|Quarto episodio]]'': raffigura il ricco banchetto nuziale e sopra i capitelli si vedono gli stemmi della famiglia [[Pucci]], dei [[Medici]] e dei [[Bini (famiglia)|Bini]].
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=== La Villa di Spedaletto ===
Nel
=== La serie mitologica ===
==== ''Primavera'' ====
{{vedi anche|Primavera (Botticelli)}}
La ''[[Primavera (Botticelli)|Primavera]]'' è
Almeno per la ''Primavera'' pare assodato che fu commissionata da [[Lorenzo di Pierfrancesco de' Medici]], cugino di secondo grado del [[Lorenzo il Magnifico|Magnifico]], che pure era stato allievo di [[Marsilio Ficino]] e che in seguito fece realizzare all'artista anche un ciclo di affreschi (perduto) nella villa. La ''Primavera'' ha un soggetto non pienamente chiarito, in cui i personaggi mitologici sottintendono varie teorie dell'[[Accademia neoplatonica]] e, probabilmente, anche alcuni riferimenti al committente e al suo matrimonio (
Una delle interpretazioni più verosimili vede il gruppo di figure come una rappresentazione dell'amor carnale istintivo (del gruppo di
Il mito viene descritto in termini moderni, con una scena idilliaca dominata da ritmi ed equilibri formali sapientemente calibrati, come la linea armonica che definisce i panneggi, i gesti, i profili elegantissimi, fino
==== ''Nascita di Venere'' ====
[[File:Nascita di Venere (Botticelli) 480.jpg|thumb|upright=1.4|La ''[[Nascita di Venere]]'']]▼
{{vedi anche|Nascita di Venere}}
▲[[File:
Risale a un momento immediatamente successivo una delle opere più celebri dell'artista e del [[Rinascimento italiano]] in generale, la ''[[Nascita di Venere]]'', databile, come la ''Primavera'', nell'arco che va dal [[1477]] al [[1485]] circa. Le teorie più recenti rendono le due opere praticamente contemporanee, anche se è difficile che Botticelli abbia concepito i due dipinti entro il medesimo programma figurativo, anche per le differenze nella tecnica e nello stile. Contrariamente alla ''Primavera'', la ''Nascita di Venere'' non è citato negli inventari medicei del [[1498]], [[1503]] e [[1516]], ma sempre grazie alla testimonianza del [[Vasari]] nelle [[le Vite|Vite]] sappiamo che si trovava nella [[Villa di Castello]] nel [[1550]], quando egli vide le due opere esposte insieme nella residenza di campagna del ramo cadetto della famiglia.▼
▲Risale a un momento immediatamente successivo una delle opere più celebri dell'artista e del [[Rinascimento italiano]] in generale, la ''[[Nascita di Venere]]'', databile, come la ''Primavera'', nell'arco che va dal
Per quanto riguarda l'interpretazione, la scena rappresenterebbe il momento appena precedente a quello della ''Primavera'' (l'insediamento di Venere nel giardino di Amore), cioè quello dell'approdo dopo la nascita dalla spuma del mare alle coste dell'[[Isola di Cipro]], sospinta dall'unione dei venti [[Zefiro]] e [[Aura (mitologia)|Aura]], e accolta da una delle [[Ore]] che le sta stendendo un ricco mantello intessuto di fiori addosso<ref name="S114">Santi, cit., pag. 114.</ref>. Molti storici sembrano concordare sul legame strettissimo tra il dipinto ed un passo delle ''[[Stanze per la giostra|Stanze]]'' del [[Poliziano]]: la coincidenza quasi assoluta tra il racconto e la [[tela]] confermerebbe che si tratti di un'illustrazione relativa al poema del filosofo neoplatonico, con gli impliciti richiami agli ideali sull'amore che caratterizzavano questa corrente di pensiero<ref name="S114"/>.▼
▲Per quanto riguarda l'interpretazione, la scena rappresenterebbe il momento appena precedente a quello della ''Primavera'' (l'insediamento di Venere nel giardino di Amore), cioè quello dell'approdo dopo la nascita dalla spuma del mare alle coste dell'[[Isola di Cipro]], sospinta dall'unione dei venti [[Zefiro]] e [[Aura (mitologia)|Aura]], e accolta da una delle [[Ore]] che le sta stendendo un ricco mantello intessuto di fiori addosso<ref name="S114">Santi, cit., pag. 114.</ref>. Molti storici sembrano concordare sul legame strettissimo tra il dipinto
La nascita di Venere sarebbe pertanto la venuta alla luce dell<nowiki>'</nowiki>''Humanitas'', intesa come allegoria dell'amore quale forza motrice della Natura. La figura della dea, rappresentata nella posa di ''[[Venus pudica]]'' (ossia mentre copre la sua nudità con le mani ed i lunghi capelli biondi), è la personificazione della ''Venere celeste'', simbolo di purezza, semplicità e bellezza disadorna dell'anima. Si tratta di uno dei concetti fondamentali dell'umanesimo neoplatonico, che ritorna sotto diversi aspetti anche in altri due dipinti del Botticelli realizzati all'incirca nello stesso periodo: la ''[[Pallade e il centauro]]'' e ''[[Venere e Marte (Botticelli)|Venere e Marte]]''.▼
▲La nascita di Venere sarebbe pertanto la venuta alla luce dell
La composizione è estremamente bilanciata e simmetrica, il [[disegno]] è basato su le linee elegantissime che creano giochi decorativi sinuosi e aggraziati. In ogni caso l'attenzione al disegno non si risolve mai in effetti puramente decorativi, ma mantiene un riguardo verso la [[plasticità (arte)|volumetria]] e la resa veritiera dei vari materiali, soprattutto nelle leggerissime vesti<ref name="DVC141">De Vecchi-Cerchiari, cit., pag. 141.</ref>. Il colore chiaro e nitido, derivato dalla particolare tecnica che imita l'affresco, intride di luce le figure, facendone risaltare la purezza penetrante della bellezza. Ancora più che nella ''Primavera'', la spazialità dello sfondo è piatta, bloccando le figure in una magica sospensione. La progressiva perdita dei valori prospettici fa collocare quest'opera dopo la ''Primavera'', in una fase in cui la "crisi" che investirà Firenze alla fine del secolo, è già più che mai avviata<ref name="U131">Galleria degli Uffizi, cit., pag. 131.</ref>.▼
▲La composizione è estremamente bilanciata e simmetrica, il [[disegno]] è basato su
==== ''Pallade che doma il Centauro'' ====▼
Anche ''[[Pallade che doma il centauro]]'' ([[1482]]-[[1484|84]]) è citata tra le opere presenti nel [[palazzo Medici Riccardi|palazzo]] di [[Via Larga]] negli inventari medicei insieme alla ''Primavera''; in base al pensiero neoplatonico, supportato da alcuni scritti di [[Marsilio Ficino]], la scena potrebbe essere considerata come l<nowiki>'</nowiki>''Allegoria della Ragione'', di cui è simbolo la dea che vince sull'istintualità raffigurata dal [[centauro]], creatura mitologica per metà uomo e per metà bestia.▼
È stata però proposta anche un'altra lettura in chiave politica del dipinto, che rappresenterebbe sempre in modo simbolico l'azione diplomatica svolta da [[Lorenzo il Magnifico]] in quegli anni, impegnato a negoziare una pace separata con il [[Regno di Napoli]] per scongiurare la sua adesione alla lega antifiorentina promossa da [[Sisto IV]]; in questo caso, il centauro sarebbe [[Roma]] e la dea la personificazione di [[Firenze]] (va notato infatti che essa porta l'[[alabarda]] ed ha la veste decorata con l'[[insegna]] personale di Lorenzo), mentre sullo sfondo si dovrebbe riconoscere il Golfo di Napoli.▼
[[File:
▲Anche ''[[Pallade
▲È stata però proposta anche un'altra lettura in chiave politica del dipinto, che rappresenterebbe sempre in modo simbolico l'azione diplomatica svolta da [[Lorenzo il Magnifico]] in quegli anni, impegnato a negoziare una pace separata con il [[Regno di Napoli]] per scongiurare la sua adesione alla lega antifiorentina promossa da [[Sisto IV]]; in questo caso, il centauro sarebbe [[Roma]] e la dea la personificazione di [[Firenze]] (va notato infatti che essa porta l'[[alabarda]]
[[File:Venus and Mars.jpg|min|verticale=1.4|''[[Venere e Marte]]'']]
==== ''Venere e Marte'' ====
È una lettura essenzialmente in chiave filosofica quella invece proposta per un'altra allegoria raffigurante ''[[Venere e Marte (Botticelli)|Venere e Marte]]'', distesi su un prato e circondati da un gruppetto di [[
I satiri sembrano tormentare Marte disturbando il suo sonno, mentre ignorano del tutto Venere, vigile e cosciente; questa scena sarebbe la figurazione di un altro degli ideali cardine del pensiero neoplatonico, ossia l'armonia dei contrari, costituita dal dualismo Marte-Venere, anche se il critico Plunkett ha messo in evidenza come il dipinto riprenda puntualmente un passo dello scrittore greco [[Luciano di Samosata]], in cui viene descritto un altro dipinto raffigurante ''Le nozze di [[Alessandro Magno|Alessandro]] e [[Rossane]]''. L'opera potrebbe dunque essere stata realizzata per il matrimonio di un membro della famiglia [[Vespucci]], protettrice dei Filipepi (come dimostrerebbe l'inconsueto motivo delle api in alto a destra) e quindi questa iconografia sarebbe stata scelta come augurio nei confronti della sposa.
=== La ''Madonna del Magnificat'' ===
[[File:
Lo spirito filosofico che pare avvolgere tutte le opere di Botticelli nella prima metà degli [[anni 1480|anni ottanta]], si estese anche a quelle di carattere religioso; ne è un significativo esempio il tondo con la ''[[Madonna del Magnificat]]'', eseguita tra il
La Vergine è al centro, riccamente abbigliata, con la testa coperta da veli trasparenti e stoffe preziose
Sullo sfondo
Un'altra committenza pubblica lo tenne occupato fino al
=== La crisi irreversibile ===
[[File:Botticelli, incoronazione della vergine
A partire da questo periodo la produzione del pittore iniziò a rivelare i primi segni di una crisi interiore che culminò nell'ultima fase della sua carriera in un esasperato misticismo, volto a rinnegare lo stile per il quale egli si era contraddistinto nel panorama artistico fiorentino dell'epoca. La comparsa sulla scena politico-religiosa del predicatore ferrarese [[Savonarola]] determinò, soprattutto dopo la morte di [[Lorenzo il Magnifico]] (1492), un profondo ripensamento della cultura precedente, condannando i temi mitologici e pagani, la libertà nei costumi, l'ostentazione del lusso<ref name="S86"/>. Il frate attaccò duramente i costumi e la cultura del tempo, predicendo morte e l'arrivo del giudizio divino, e imponendo penitenza ed espiazione dei propri peccati. La discesa di [[Carlo VIII di Francia]] (
Botticelli fu, insieme a molti altri artisti come [[Fra
L'avversità
[[File:
Che Botticelli fosse seguace militante del frate domenicano non è documentato, ma si trova un accenno della sua perorazione della causa savonaroliana nella ''Cronaca'' di Simone Filipepi in cui l'artista è rappresentato in un dialogo in cui trova ingiusta la condanna del frate. Alcune tematiche del frate domenicano si trovano dopotutto in sue opere più tarde, come la ''[[Natività mistica]]'' e la ''[[Crocifissione simbolica]]'', che testimoniano almeno una sua forte
Le Madonne acquistano una fisionomia più che mai alta e longilinea, con lineamenti più affilati che danno loro un carattere ascetico (''[[Madonna Bardi]]'', ''[[Pala di San Barnaba]]'',
==== La Calunnia ====
[[File:Apeles Botticelli
Il vero "spartiacque" tra le due maniere però è la cosiddetta ''[[Calunnia (Botticelli)|Calunnia]]'' eseguita tra il
La complessa iconografia riprende anche stavolta fedelmente l'episodio originale e la scena viene inserita all'interno di una grandiosa aula, riccamente decorata di marmi e rilievi e affollata di personaggi; il quadro va letto da destra verso sinistra: il [[re Mida]] (riconoscibile dalle orecchie d'asino), nelle vesti del cattivo giudice, è seduto sul trono, consigliato da ''Ignoranza'' e ''Sospetto''; davanti a lui sta il ''Livore'', l'uomo con il cappuccio nero e la torcia in mano; dietro a lui è la ''Calunnia'', donna molto bella e che si fa acconciare i capelli da ''Perfidia'' e ''Frode'', mentre trascina a terra il ''Calunniato'' impotente; la vecchia sulla sinistra è la ''Penitenza'' e l'ultima figura di donna sempre a sinistra è la ''Verità'', con lo sguardo rivolto al cielo, come a indicare l'unica vera fonte di giustizia.
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È una constatazione amara, che rivela tutti i limiti della saggezza umana e dei principi etici del classicismo, non del tutto estranea alla filosofia neoplatonica, ma che qui viene espressa con toni violenti e patetici, che vanno ben oltre la semplice espressione di malinconia notata sui volti dei personaggi delle opere giovanili di Botticelli.
[[File:The Mystical Nativity.jpg|
==== Il Compianto e la Natività mistica ====
[[File:Sandro Botticelli 015.jpg|
Savonarola venne giustiziato il 23 maggio
Dopo la morte del Savonarola Botticelli non era più lo stesso e non poteva certamente tornare ad abbracciare i miti pagani come se nulla fosse successo. Il suo punto di vista è registrato nella ''Cronaca'' di [[Simone Filipepi]] (1499) in cui il pittore è descritto a colloquio con Dolfo Spini, uno dei giudici che aveva partecipato al processo di Savonarola, a proposito delle vicende che portarono alla condanna del frate. Le parole di Botticelli suonano come un rimprovero per una sentenza ritenuta ingiusta.
Le opere degli anni successivi appaiono sempre più isolate nel contesto cittadino e animate da una fantasia visionaria. Botticelli si rifugiò in un desolato
Botticelli voleva far entrare il dolore
=== Ultimi anni ===
[[File:Lapide Sandro Botticelli (chiesa di Ognissanti).JPG|
[[File:Botticelli natività montecassino.jpg|
Nel
Nel
La sua fama era ormai in pieno declino anche perché l'ambiente artistico, non solamente fiorentino, era dominato dal già affermato [[
Nonostante fosse anziano e piuttosto in disparte il suo parere artistico doveva essere ancora tenuto in considerazione se nel
Il pittore ormai anziano e quasi inattivo trascorse gli ultimi anni di vita isolato e in povertà, morendo il 17 maggio
L'unico suo vero erede fu [[Filippino Lippi]], che condivise con lui l'inquietudine presente nella sua ultima produzione.
== La presunta omosessualità ==
Sandro Botticelli, oltre che per le sue opere pittoriche, è noto anche per un altro aspetto, interessante nonché peculiare per l'epoca: il fatto che egli non si sposò mai ("''La sola idea di [[matrimonio]] gli toglieva il sonno''" raccontava Poliziano) ma che anzi, secondo diversi studi svolti dal Novecento a oggi, egli fosse [[omosessuale]]; nel 1490 egli fu accusato, da parte del tribunale di [[Firenze]] di [[sodomia]], accusa che poi fu ripresa nuovamente nel 1502 per una denuncia anonima, sebbene l'episodio si risolse senza conseguenze legali<ref>{{Cita web|url=http://www.dagospia.com/rubrica-31/arte/botticelli-amava-pennelli-altri-nbsp-secolo-storici-270368.htm|titolo=botticelli amava i pennelli - nel suo stile i segni di un'omosessualità latente-l’accusa di sodomia|data=2021-05-17|accesso=2022-02-07}}</ref>.
== Stile ==
Lo stile di Botticelli subì diverse evoluzioni nel tempo, ma fondamentalmente mantenne alcuni tratti comuni che lo rendono tutt'oggi ben riconoscibile, anche nel vasto pubblico. Gli input fondamentali della sua formazione artistica furono sostanzialmente tre: [[Filippo Lippi]], [[Andrea del Verrocchio]] e [[Antonio del Pollaiolo]]<ref name="S88"/>.
Dal Lippi, suo primo vero maestro, apprese a dipingere fisionomie eleganti e di una rarefatta bellezza ideale, il gusto per la predominanza del disegno e della linea di contorno, le forme sciolte, i colori delicatamente intonati, il calore domestico delle figure sacre<ref name="S88"/>. Dal Pollaiolo ricavò la linea dinamica
Dalla sintesi di questi motivi Botticelli trasse un'espressione originale e autonoma del proprio stile, caratterizzato dalla particolare fisionomia dei personaggi, impostati a una bellezza senza tempo sottilmente velata di malinconia, dal maggiore interesse riservato alla figura umana rispetto agli sfondi e l'ambiente, e dal linearismo che talvolta modifica le forme a seconda del sentimento desiderato ("espressionismo"), quest'ultimo soprattutto nella fase tarda dell'attività.
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Di volta in volta, a seconda dei soggetti e del periodo, prevalgono poi le componenti lineari o coloristiche o, infine, espressionistiche.
Nell'ultima produzione si affacciò il dilemma nel contrasto tra il mondo della cultura umanistica, con le sue componenti cortesi e paganeggianti, e quello del rigore ascetico e riformatore di [[Savonarola]], che portò l'artista a un ripensamento e a una crisi mistica che si legge anche nelle sue opere. I soggetti si fanno sempre più introspettivi, quasi esclusivamente religiosi, e le scene diventano più irreali, con la ripresa consapevole di arcaicismi quali il [[fondo oro]] o le [[proporzioni gerarchiche]]. In questa crisi però si trova anche il seme della rottura dell'ideale di razionalità geometrica del primo Rinascimento, in favore di una più libera disposizione dei soggetti nello spazio che prelude la sensibilità di tipo cinquecentesco<ref name="S158">Santi, cit., pag. 158.</ref>. La pittura di Botticelli s'ispirò anche alla filosofia del [[neoplatonismo]] rinascimentale fiorentino il cui fondatore fu [[Marsilio Ficino]].
== Disegni ==
Di Botticelli resta anche una cospicua produzione di disegni. Spesso si tratta di opere preparatorie a dipinti, mentre altre volte furono opere indipendenti. L'esempio più celebre è dato
A Botticelli sono anche attribuiti i cartoni di varie tarsie, come quelle delle porte della Sala dei Gigli in [[Palazzo Vecchio]] (
==
*È il protagonista del romanzo ''Sandro'', di Johannes Bramante.<ref>{{Cita web|url=https://portalegiovani.comune.fi.it/urlnews/webzine/43854.html|titolo="Sandro", la vita di Botticelli nel romanzo d'esordio di Johannes Bramante|sito=portalegiovani.comune.fi.it|accesso=2023-06-16}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.labottegadeilibri.it/recensione-sandro-di-johannes-bramante-maddali-e-bruni/recensione/|titolo=Recensione: "Sandro" di Johannes Bramante, Maddali e Bruni -|sito=La bottega dei libri|data=2023-02-17|lingua=it|accesso=2023-06-16}}</ref>
*
*È stato dedicato alla sua figura il lungometraggio ''Botticelli, il suo tempo, i suoi amici artisti'' di [[Guido Arata]] (1993).
*L'artista appare anche nella seconda stagione della serie televisiva ''[[I Medici (serie televisiva)|I Medici]]'', in cui è interpretato da [[Sebastian de Souza]].
*Nell'espansione videoludica ''[[The Witcher 3: Wild Hunt - Hearts of Stone|Hearts Of Stone]]'', si fa riferimento a lui sotto falso nome di "Votticelli".
== Opere ==
{{vedi anche|Opere di Sandro Botticelli}}
=== Fase giovanile ===
* ''[[Madonna col Bambino degli Innocenti]]'',
* '' [[Madonna col Bambino e un angelo (Botticelli)|Madonna col Bambino e un angelo]]'', 1465-1467, tempera su tavola, 110×70 cm, [[Ajaccio]], [[Museo Fesch]]
* ''Adorazione dei Magi'', 1465-1470, tempera su tavola, 50×136 cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
* ''[[Madonna col Bambino (Botticelli)|Madonna col Bambino]]'',
* ''[[Madonna della Loggia]]'', 1467 circa, tempera su tavola, 72×50 cm, [[Firenze]], [[Galleria degli Uffizi]]
* ''Madonna col Bambino e un angelo adorante'',
* ''[[Madonna col Bambino,
* '' [[Madonna col Bambino e due angeli (Botticelli Napoli)|Madonna col Bambino e due angeli]]'',
* ''[[Ritratto di giovane (Botticelli)|Ritratto di giovane]]'', 1469 circa, tempera su tavola, 51×33,7 cm, [[Firenze]], [[Palazzo Pitti]], [[Galleria Palatina]]
* ''[[Madonna in gloria di serafini]]'',
* ''[[Madonna del Roseto (Botticelli)|Madonna del Roseto]]'', 1469-1470, tempera su tavola, 124×65 cm, [[Firenze]], [[Galleria degli Uffizi]]
* ''[[Madonna delle Grazie (Botticelli)|Madonna delle Grazie]]''
* ''[[Fortezza (Botticelli)|Fortezza]]'', 1470 circa, tempera su tavola, 167×87 cm, [[Firenze]], [[Galleria degli Uffizi]]
* ''[[Pala di Sant'Ambrogio]]'', 1470 circa, tempera su tavola, 170×194 cm, [[Firenze]], [[Galleria degli Uffizi]]
* ''[[Madonna dell'
* ''[[Ritratto di Esmeralda Brandini]]'',
* ''Adorazione dei Magi'', 1470-1475, tempera su tavola, tondo, diam. 131,5 cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
* ''[[Ritorno di Giuditta a Betulia]]'',
* ''[[Scoperta del cadavere di Oloferne]]'', 1472 circa, tempera su tavola, 31×25 cm, [[Firenze]], [[Galleria degli Uffizi]]
* ''[[San Sebastiano (Botticelli)|San Sebastiano]]'',
=== Prima fase medicea ===
* ''[[Madonna adorante il Bambino con San Giovannino]]'', 1475-1480 circa [[Piacenza]], [[Palazzo Farnese (Piacenza)|Palazzo Farnese]]
* ''[[Ritratto d'uomo con medaglia di Cosimo il Vecchio]]'', 1474 circa, tempera su tavola, 57,5×44 cm, [[Firenze]], [[Galleria degli Uffizi]]
* ''[[Adorazione dei Magi (Botticelli Uffizi)|Adorazione dei Magi]]'', 1475 circa, tempera su tavola, 111×134 cm, [[Firenze]], [[Galleria degli Uffizi]]
* ''[[Adorazione del Bambino (Botticelli)|Adorazione del Bambino]]'', 1476-1477, affresco, 200×300 cm, [[Firenze]], [[chiesa di Santa Maria Novella]]
* ''Santa Caterina d'Alessandria'',
* ''[[Madonna del Mare]]'',
* ''[[Ritratto di Giuliano de' Medici (Botticelli Washington)|Ritratto di Giuliano de' Medici]]'', 1478-1480, tempera su tavola, 75,6×52,6 cm, [[
* ''[[Ritratto di Giuliano de' Medici (Botticelli Bergamo)|Ritratto di Giuliano de' Medici]]'', 1478-1480 circa, tempera su tavola, 54×36 cm, [[Bergamo]], [[Accademia Carrara]]
* ''[[Ritratto di Giuliano de' Medici (Botticelli Berlino)|Ritratto di Giuliano de' Medici]]'', 1478-1480 circa, tempera su tavola, 53×36 cm, [[Berlino]], [[Gemäldegalerie (Berlino)|Gemäldegalerie]]
* ''Madonna Raczynski'',
* ''[[Sant'Agostino nello studio (Botticelli Ognissanti)|Sant'Agostino nello studio]]'',
* ''Cristo benedicente'', 1480 circa, tempera su tavola, 45×29 cm, [[Detroit]], [[Detroit Institute of Arts]]
* ''Ritratto di giovane donna'', 1480 circa, olio su tavola, 47,5×35 cm, [[Berlino]], [[Gemäldegalerie (Berlino)|Gemäldegalerie]]
* ''[[Giovane uomo con in mano una medaglia]]'', 1480 circa, tempera su tavola, 58,7×38,9 cm, [[New York]]
* ''Natività'', tempera su tavola, tondo, [[Cassino]], Museo [[Abbazia di Montecassino]]
* ''[[Madonna del Magnificat]]'',
* ''[[Ritratto di giovane donna (Botticelli Francoforte)|Ritratto di dama]]'',
* ''[[Madonna del Libro (Botticelli)|Madonna del Libro]]'', 1480-1481 circa, tempera su tavola, 58×39,5 cm, [[Milano]], [[Museo Poldi Pezzoli]]
* ''[[Annunciazione di San Martino alla Scala]]'',
=== Roma ===
* ''Ritratti di papi'', 1481 circa, affreschi, [[Città del Vaticano]], [[Cappella Sistina]]
* ''[[Prove di Mosè]]'',
* ''[[Punizione dei ribelli]]'', 1481-1482, affresco, 348,5×570 cm, [[Città del Vaticano]], [[Cappella Sistina]]
* ''[[Prove di Cristo]]'', 1481-1482, affresco, 345×555 cm, [[Città del Vaticano]], [[Cappella Sistina]]
=== Seconda fase medicea ===
* ''[[Adorazione dei Magi (Botticelli Washington)|Adorazione dei Magi]]'', 1482 circa, tempera su tavola, 70×103 cm, [[
* ''[[Primavera (Botticelli)|Primavera]]'',
* ''[[Pallade
* ''Ritratto di giovane uomo'',
* ''[[Venere e Marte (Botticelli)|Venere e Marte]]'',
* ''[[Nastagio degli Onesti, primo episodio]]'',
* ''[[Nastagio degli Onesti, secondo episodio]]'', 1483 circa, tempera su tavola, 82×138 cm, [[Madrid]], [[Museo del Prado]]
* ''[[Nastagio degli Onesti, terzo episodio]]'', 1483 circa, tempera su tavola, 83×142 cm, [[Madrid]], [[Museo del Prado]]
* ''[[Nastagio degli Onesti, quarto episodio]]'', 1483 circa, tempera su tavola, 83×142 cm, [[Firenze]], collezione privata di [[palazzo Pucci]]
* ''[[Ritratto virile (Botticelli)|Ritratto virile]]'', 1483 circa, tempera su tavola, 37,5×28,2 cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]
* ''[[Madonna Bardi]]'',
* ''[[Ritratto di giovane donna (Botticelli Pitti)|Ritratto di giovane donna]]'',
* ''[[Nascita di Venere]]'',
* '' [[Annunciazione (Botticelli New York)|Annunciazione]]'', 1485 circa, tempera e oro su tavola, 19,1×31,4 cm, [[New York]], [[Metropolitan Museum]]
* ''Ciclo di villa Lemmi'', 1486 circa, affreschi trasferiti su tela, [[Parigi]], [[Musée du Louvre]]
** ''[[Venere e le tre Grazie offrono doni a una giovane]]'', 211×284 cm
** ''[[Giovane uomo introdotto tra le Arti Liberali]]'', 238×284 cm
* ''[[Madonna della
=== Ultima fase ===
* ''[[Pala di San Barnaba]]'',
** ''Visione di sant'Agostino'', tempera su tavola di predella, 20×38 cm
** ''Cristo nel sepolcro'', tempera su tavola di predella, 21×41 cm
** ''Salomè con la testa di Giovanni Battista'', tempera su tavola di predella, 21×40,5 cm
** ''Estrazione del cuore di sant'Ignazio'', tempera su tavola di predella, 21×40,5 cm
* ''Madonna col Bambino, san Giovannino e angeli'', 1488-1490, tempera su tavola, tondo,
* ''[[Annunciazione di Cestello]]'',
* ''Vergine adorante il Bambino'',
* ''Vergine che adora il Bambino dormiente'', 1490 circa, tempera su tela, 122×80 cm, [[Edimburgo]], [[National Gallery of Scotland]]
* ''[[Pala di San Marco (Botticelli)|Pala di San Marco]]'',
** ''Incoronazione della Vergine e santi'', tempera su tavola di predella, 378×258 cm
** ''San Giovanni Evangelista a Patmos'', tempera su tavola di predella, 21×269 cm
Riga 338 ⟶ 363:
** ''San Gerolamo penitente'', tempera su tavola di predella, 21×269 cm
** ''Miracolo di sant'Eligio'', tempera su tavola di predella, 21×269 cm
* '' [[Annunciazione (Botticelli Glasgow)|Annunciazione]]'',
* '' [[Sant'Agostino nello studio (Botticelli Uffizi)|Sant'Agostino nello studio]]'',
* ''Ritratto di Michele Marullo Tarcaniota'', 1490-1495 circa, tempera su tela trasferita da tavola, 49×35 cm, [[Barcellona]], Collezione Guardans-Cambó (esposto in prestito a lungo termine al Prado, Madrid).
* '' [[Madonna col Bambino e san Giovannino (Botticelli Firenze)|Madonna col Bambino e san Giovannino]]'',
* ''
* ''[[
** ''[[
** ''[[
** ''[[Noli me tangere (Botticelli)|Noli me tangere]]'', 18×42 cm, [[Filadelfia]], [[Philadelphia Museum of Art]]
** ''[[
* ''
* ''[[Calunnia (Botticelli)|Calunnia]]'', 1494-1495, tempera su tavola, 62×91 cm, [[Firenze]], [[Galleria degli Uffizi]]
* ''[[Ritratto di Dante (Botticelli)|Ritratto di Dante]]'', 1495 circa, tempera su tela, 54,7×47,5 cm, [[Ginevra]], collezione privata
* ''[[Compianto sul Cristo morto (Botticelli)|Compianto sul Cristo morto]]'', 1495 circa, tempera su tavola, 107×71 cm, [[Milano]], [[Museo Poldi Pezzoli]]
* ''[[Compianto sul Cristo morto con i santi Girolamo, Paolo e Pietro]]'', 1495 circa, tempera su tavola, 140×207 cm, [[Monaco di Baviera|Monaco]], [[Alte Pinakothek]]
* ''[[Comunione di san Girolamo (Botticelli)|Comunione di san Girolamo]]'', 1495 circa, tempera su tavola, 34,5×25,4 cm, [[New York]], [[Metropolitan Museum]]
* ''Giuditta con la testa di Oloferne'',
* ''Discesa dello Spirito Santo'',
* ''[[Storie di Virginia]]'',
* ''[[Storie di Lucrezia]]'',
* ''San Gerolamo'',
* ''San Domenico'',
* ''Cristo coronato di spine'',
* ''
* ''
* ''
* ''
* ''Adorazione del Bambino'',
* ''Adorazione
* ''
* ''Madonna col Bambino e sei angeli'', 1500 circa, olio su tavola, tondo, [[Firenze]], Galleria Corsini<ref>{{Cita web|url=http://www.adnkronos.com/cultura/2016/01/08/madonna-con-bambino-sei-angeli-trasferta-cile_2xHCF8k0hdTG2pRhlWfq5L.html?refresh_ce|titolo=Arte: 'La Madonna con bambino e sei angeli' di Botticelli in trasferta in Cile|accesso=2018-04-10}}</ref>
* ''[[Battesimo ed elezione a vescovo di san Zanobi]]'', [[1500]]-[[1505]], tempera su tavola, 66,5×149,5 cm, [[Londra]], [[National Gallery (Londra)|National Gallery]]▼
* ''[[
* ''[[
* ''[[
* ''[[
▲* ''[[
* ''[[Cristo dei dolori]]'', 1500-1510, olio e tempera su tavola, 69x51,4 cm, collezione privata
* ''[[Crocifissione simbolica]]'', 1502 circa, tempera su tela, 73,5×50,8 cm, [[Cambridge (Massachusetts)]], [[Fogg Art Museum]]
== Note ==
== Bibliografia ==
* [[Giorgio Vasari]], ''[[Vite de' più eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani, da Cimabue insino a' tempi nostri]]'', [[Giunti]], Firenze 1568.
* Bruno Santi, ''Botticelli'', in ''I protagonisti dell'arte italiana'', Scala Group, Firenze 2001. ISBN 88-8117-091-4.
* G. Cornini, ''Botticelli'', in Art e Dossier, n. 49, settembre 1990, pp. 3–47.
* F. Strano, ''Botticelli'', in Gedea Le Muse, VI, Novara, Ist. Geografico De Agostini, 2004.
Riga 385 ⟶ 415:
* Ilaria Taddei, ''Botticelli'', Firenze, Ministero per i Beni e le Attività culturali, 2001.
* AA.VV., ''Galleria degli Uffizi'', collana ''I Grandi Musei del Mondo'', Roma 2003.
* Chiara Garzya, "
*
*M. Horak, ''"Piacenzia, è terra di passo come Fiorenza", Leonardo da Vinci, Codice Atlantico, f.887 r-v, Il Tondo di Botticelli e la Madonna dei fusi, ambasciatori piacentini d'arte e cultura in Giappone,'' LI.R. - Piacenza, 2015, ISIN 978-88-95153-53-7.
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|
* {{cita web | 1 = http://www.owlstand.com/exhibition/room/690ca08a-f675-432d-adbc-f8dc16da0ae6 | 2 = Opere di Sandro Botticelli | accesso = 28 luglio 2021 | urlarchivio = https://archive.is/20150917172543/http://www.owlstand.com/exhibition/room/690ca08a-f675-432d-adbc-f8dc16da0ae6 | dataarchivio = 17 settembre 2015 }}
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[[Categoria:Pittori italiani del Rinascimento]]
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